Quartu Sant'Elena Monumenti Aperti 2014

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L’abitazione risale alla metà del 1800 e nel corso della sua storia subì una radicale ristrutturazione dovuta alla storica alluvione del 1889. Il corpo residenziale è coperto con un tetto a due falde su arcarecci; la falda interna si prolunga a coprire un loggiato ricostruito nel 1914, con archi a sesto acuto rivestiti di formelle cementizie. Le grandi capriate in legno sovrastavano pavimenti realizzati con mattonelle con decorazione geometrica e floreale. La casa è un esempio significativo dell’evoluzione delle principali strutture della corte tradizionale e dell’innovazione costruttiva dei corpi di fabbrica. Oggi è sede delle attività storico folcloriche del Gruppo omonimo. Visite guidate a cura dell’Associazione folk culturale “Su Idanu”.

Chiesa di San Pietro di Ponte

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via Don Giordi, incrocio via della Musica Il Parco comprende bacini di acqua dolce (Bellarosa minore e Perdalonga), di acqua salata (Bellarosa maggiore o Molentargius e stagno di Quartu) e una piana di origine sabbiosa (Is Arenas).La sua posizione, prossima a Cagliari e Quartu, e le zone a diversa salinità che favoriscono una ricca varietà di specie vegetali ed animali, lo rendono un ecosistema unico al mondo. Il Bellarosa Minore e il Perdalonga sono nati come vasche di espansione delle acque meteoriche e hanno assunto nel dopoguerra anche la funzione di bacino di raccolta di acque reflue. In prossimità degli accessi alle città sono state realizzate le aree verdi, ideali per passeggiate a piedi e in bicicletta. Visite guidate a cura dell’Associazione Culturale L’Isola che vorrei…, Italia Nostra e Associazione per il Parco GeoMinerario, CEAS e APM. Punto di accoglienza per le visite presso l’area verde di Quartu in via Don Giordi.

interno Camposanto È una delle chiese romaniche meglio conservate nel Campidano di Cagliari, donata nel 1119 dal vescovo Guglielmo a Berengario, priore di San Saturno. L’impronta gotico - catalana è visibile negli archi diaframma che scandiscono l’aula mononavata terminante con abside a sudest. La facciata eleva il piccolo campanile a vela, decorato con ogiva e contornato da archetti minori. In tutti gli specchi della facciata sono numerosi gli alloggi per bacini ceramici, dei quali oggi resta qualche timida traccia.

Si ringraziano le parrocchie, le istituzioni e i privati che hanno gentilmente aderito alla manifestazione mettendo a disposizione i monumenti aperti alle visite guidate e agli eventi collaterali: Don Alfredo Fadda, parroco della basilica di Sant’Elena, Don Gianfranco Falchi, parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista, Don Giuseppe Camboni, parroco della chiesa del Sacro Cuore, Don Albino Lilliu, parroco della chiesa di San Luca, Don Gianni Paderi, parroco della chiesa di Santa Maria degli Angeli, Don Tonio Tagliaferri,

Visite guidate a cura di L. Ibba e M. Leppori. Visite guidate sabato dalle ore 16.00 alle ore 18.30, domenica chiusura alle ore 19.00.

Cimitero Monumentale

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via Pitz’e Serra

L’antico cimitero di Quartu sorgeva sul terreno adiacente all’Oratorio delle Anime della Chiesa di Sant’Elena. Nel 1873 il comune decise di ampliarlo utilizzando l’area intorno alla chiesa di San Pietro di Ponte. Una curiosità: si poteva riconoscere il ceto del defunto dai rintocchi delle campane, il suono de s’agonia. Per un povero i rintocchi erano sette, suonati con una sola campana; per un ricco erano nove con due campane; per la donna ricca erano ancora sette con due campane; per i bambini di qualunque ceto sociale il rintocco era allegro come quello del mezzogiorno.

Il progetto della Chiesa di San Giovanni Evangelista è degli architetti Francesco Cassano e Maurizio Conte, risultato vincitore insieme ad altre due proposte nel concorso di idee bandito dall’amministrazione comunale il 7 marzo 1988. Il 3 maggio 1992 fu posata la prima pietra. I lavori, sotto la direzione dell’ing. Flavio Torelli, sono in stato di avanzamento. Le funzioni si svolgono nella cripta resa più accogliente con la realizzazione della pavimentazione. L’attuale Consiglio Comunale ha dato un notevole contributo che consentirà di completare quasi del tutto la costruzione della chiesa.

Visite guidate a cura di L. Ganga, E. Petza e della FIDAPA sez. di Quartu: E. Ibba, R. Salis e M. B. Cilla.

Visite guidate a cura del Gruppo Parrocchiale.

Visite guidate sabato dalle ore 16.00 alle ore 18.30, domenica chiusura alle ore 19.00.

Chiesa di Santo Stefano Protomartire

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via P. Da Palestrina Progettata dall’Architetto Franco Berarducci, a partire dagli anni Ottanta, è realizzata dall’impresario Antonio Ibba sotto la guida di don Tonio Tagliaferri. L’aula della chiesa è un anfiteatro con tredici gradoni per un totale di 1350 posti, si ottiene cosi un gran numero di fedeli attorno all’altare favorendo la massima visibilità. L’uso del cemento, in particolare il solaio di quasi 1000 metri quadrati, ha consentito di utilizzare un cassettonato triangolare come volta, di straordinaria efficacia simmetrica. Visite guidate a cura del Gruppo Parrocchiale. Visitabile sabato e domenica dalle ore 16.00 alle ore 18.45

Visite guidate sabato dalle ore 16.00 alle ore 18.30, domenica dalle ore 12.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.30.

Caposaldo XVIII “Castroreale”

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via Italia, lottizzazione Is Lois, Quartello Il caposaldo XVIII, nome in codice “Castroreale”, era parte integrante del sistema fortificato chiamato Arco di contenimento, posto in opera dal Regio Esercito Italiano nel 1942- 43 come principale linea di difesa. Interessanti sono i camminamenti sotterranei in cemento che univano le diverse postazioni. I bunker 63 e 64 venivano mimetizzati con vegetazione e verniciature, invece la postazione 62, grazie a spartani ma efficaci interventi scenografici, appariva al nemico come un normale edificio di campagna. Le postazioni erano munite di mitragliatrici e fucili mitragliatori. L’intero arco di contenimento era integrato da postazioni campali mimetizzate, da una fascia continua di reticolato e da alcune aree minate. Visite guidate a cura di “ARCHEO.MIL.“ e A.S.S. Fort. Sardegna (autore della scheda)

Enti, Associazioni e volontari singoli MIBACT - Soprintendenza B. A. P. S. A. E., I Servizi Educativi del Museo e del Territorio, Marcella Serreli, Antonia Giulia Maxia, MIBACT - Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, Soprintendenza Archivistica per la Sardegna, Provincia di Cagliari, Archeo. Mil. Sardegna e Ass.Fort. Sardegna, Associazione Culturale L’Isola che vorrei…, Associazione Culturale Socio-educativa Janas Onlus, Associazione degli ex Amministratori, Associazione Marinai d’Italia, Italia Nostra onlus – Sez. di Cagliari, Associazione per il Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna – Sez. di Cagliari, Associazione Sant’Agata, Ida Farci, Assoraider

i pellegrinaggi avvenissero di notte. Nel 1793, quando i francesi sbarcarono al Margine Rosso con l’intento di conquistare Cagliari, occuparono la chiesetta che divenne teatro di un violento scontro coi miliziani sardi. La struttura più antica è concepita secondo schemi propri dello stile gotico sardo-catalano. Costituita dai muri perimetrali e dai contrafforti dei prospetti laterali in pietre appena sbozzate e legate con malta, è ascrivibile al XV sec., ma subì aggiunte e rifacimenti nel Seicento.

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via G. Marconi

Un doveroso ringraziamento a tutti i proprietari di casa e gestori: Generale Paolo Angioni e i figli Raffaele, Mario, Maria Grazia e Maria Paola Angioni; sig.ra Eleonora. Prof.ssa Lucia Sbressa e Maria Piga. Marcello Denotti, Cesare Fois, Antonina Leppori, Speranza Denotti e Franco Angioni, Salvatore Mantega e Rita Sarritzu, Famiglia Orrù, Vincenzo Spiga. Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna, Arcoiris Onlus Associazione Femminile Multietnica, Cav. Giambattista Musiu, Ente Parco Molentargius – CEAS, Associazione per il Parco Molentargius – Saline.

Chiesa di Nostra Signora del Buoncammino

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Visite guidate a cura della Federazione Italiana Scautismo Raider - Sezione Flumini.

loc. Simbirizzi La chiesa campestre è situata su un’altura da cui domina il Simbirizzi, sul luogo del villaggio medievale di Simbilis, intitolata alla Madonna Odigitria, cioè del Buoncammino, a protezione dei viandanti e dei pellegrini. La semplice facciata a capanna dell’impianto originario trecentesco è conclusa da un campanile a vela e preceduta da un loggiato; stipiti, architrave e mensole del portale d’ingresso sono scolpiti con rosette. L’aula è mononavata e conclusa da un’abside che accoglie il vecchio altare in pietra. Proviene dalla chiesa di Sant’Elia, il piccolo simulacro ligneo del santo profeta, indossa saio marrone e sfoggia la tradizionale spada fiammeggiante. Visite guidate a cura delle classi III, IV ed un allievo della V C dell’ I. I. S. “G. Brotzu” Liceo Scientifico, prof.sse A. R. Schiavo e A. Borghero e F. I. S. Raider - Sezione Quartu S.E. Le visite guidate inizieranno domenica alle ore 16.00. Domenica alle ore 10.30 si terrà la processione e a seguire la Santa Messa in occasione della festa dedicata a Sant’Elia.

Chiesa di Sant’Andrea

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parco Andrea Parodi Situata vicino al mare, fu spesso luogo di scorrerie dei pirati barbareschi soprattutto a partire dal XVI sec., quando cioè le sagre campestri ebbero particolare sviluppo, tant’è che nel 1621 il vicerè emanò un’ordinanza con cui vietava che

L’Amministrazione inoltre desidera ringraziare per gli eventi collaterali Accademia Difesa Personale Sardegna, Francesco Pandolfi, Alberto “Bebo” Corpino, Alessandra Floris, Vincenzo Picci, Anna Brotzu, Maria Marongiu, Antonella Atzori, Teresa Lixi, Stefania Cogoni, Luisa Contu, Artemisia Scuola d’Arte Privata, Associazione “Città di Quarto 1928”, Associazione Botteghe in Piazza, Coldiretti, Associazione Culturale “Laboratorio - Il Tempo e lo Spazio.”di Monserrato, Associazione Culturale “Su Framentu”, Associazione Culturale Centro Campidanu Quarto Domino, Associazione folk - culturale “Su Idanu”, Associazione Incontri Musicali, Associazione Musicale “Polifonica Quartese”, Adriano Atzori, Associazione Musicale Coro Collegium Karalitanum, Associazione Musicale Sant’Antonio - Banda Musicale “Città di Quartu”, Associazione Proloco di Quartu Sant’Elena, Associazione Terra Mea, Centro “Il Teatro dell’Anima”, Elisa Piano, Coldiretti Cagliari, Coro e Gruppo Ballo Sardo Folk dell’Università della Terza Età, Roberto Concas, Giovanna Serusi, Stefania Corona, Anna Castellino, Cuaddu e Carru, Circolo Ippico CarMus, De Vizia transfer S.p.A., Doriana Denotti, Fabrizio e Nicola Durzu, Federico Longoni, Francesco Perra, Mario Picci, Elena Corda, Fotocineclub 2001, Giorgio Manca, Francesca Angioni, Claretta Denotti, Greca Denotti, Elena Perra, Francesca Piroddi, Marco Floris, Gruppo Folk “Sa Dom’e Farra di Musiu”, Gruppo musicale Affabre, Paola Abis, Maurizio Biancu, Luisa Floris, Angeli-

Un doveroso ringraziamento va alla Presidenza del Consiglio, tutti gli Assessorati e i Servizi Comunali, in particolare il Dirigente Francesco Patricolo e tutto il Settore Pianificazione Urbanistica, Edilizia Privata e SUE, Patrimonio e BB.CC., la responsabile del Servizio BBCC Cinzia Giorda, gli operai del cantiere, i giardinieri, gli uscieri, gli autisti, il Corpo di Polizia Municipale, Giampaola Mura e tutti coloro che, con sostegno, hanno dato e daranno in questo fine settimana un insostituibile contributo alla realizzazione della manifestazione. L’Amministrazione Comunale è grata a tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato a Quartu Sant’Elena Monumenti Aperti, anche chi, dando la propria disponibilità dopo l’andata in stampa di questo pieghevole, non vi risulta citato. In particolare è giusto citare le prof.sse Valentina Pulina e Milvia Serra che anche in quest’edizione hanno generosamente donato agli organizzatori il proprio tempo e le proprie competenze senza indugio. La prof.ssa Lucia Sbressa e la sig.ra Maria Piga per il paziente e riservato impegno nella ricerca di nuovi siti da aprire al pubblico. Un opportuno ringraziamento va all’Ufficio Comunicazione Istituzionale, all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco e allo staff ad essi congiunto, per lo spirito di collaborazione ed il sostegno mostrato. Nicoletta Manai e Cristiana Stocchino dell’Associazione Imago Mundi per il prezioso lavoro di programmazione e coordinamento.

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via I. Perra, 3

Parco Naturale Regionale Molentargius, Saline

Benvenuti ! Il visitatore sarà ancora una volta calato nei luoghi, nei profumi, nelle immagini di una terra popolata fin dall’antichità, ricca di testimonianze monumentali e identitarie, incastonate, non a caso, in un paesaggio profondamente trasformato dall’uomo. È con vero piacere che desideriamo accompagnarvi in questo viaggio ideale dentro la storia quartese. Una storia lunga e preziosa, attraverso la civiltà nuragica, l’origine dei prosperi villaggi di epoca Romana, i percorsi di fede e le sue Chiese, le violente incursioni Barbaresche e Spagnole fino al tenace risorgimento di quel paese che è poi divenuto il più importante centro urbano costruito in terra cruda. Appariranno lungo il cammino le tracce delle devastanti alluvioni di metà e fine Ottocento, la ricostruzione e l’industrializzazione nei primi del Novecento, passando, in tempi più recenti, per le vicende di un grande paese insignito del titolo di Città nel 1959, per divenire nell’ultimo mezzo secolo uno dei centri urbani più grandi della nostra isola. Grazie alla tradizionale ospitalità quartese e nonostante le difficoltà di questi tempi, le porte della nostra città si vogliono aprire ancora più generosamente per accogliere turisti e visitatori: parrocchie, istituzioni, associazioni e molti privati con le loro famiglie, mettono a disposizione i propri spazi affinché siano “adottati” da centinaia di cittadini volontari. Sono proprio loro, i volontari – alcuni giovani e vogliosi di conoscere, altri maturi e profondi conoscitori di Quartu - che anche quest’anno animeranno la manifestazione quell’aspetto di entusiasmo e di grande rispetto verso la città e i suoi beni. Questo ci fa sentire ancor più orgogliosi delle nostre origini e del ruolo che oggi Quartu riveste.

Un grazie di cuore e buon viaggio a tutti noi tra i gioielli storici, architettonici e ambientali di Quartu. Il sindaco 32

Mauro Contini

Visite guidate a cura delle classi I B e I F della Scuola Secondaria di I grado “Lao Silesu”, prof.sse L. Deligios e M. Frigau. Classe V A della Scuola Primaria II Circolo Didattico via Vico, insegnante M. R. Carta. Archeologa P. Zuncheddu.

Quartu Sant’Elena guida ai monumenti

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L’assessore alla tutela e valorizzazione dei beni culturali Gabriele Marini

loc. Baia Azzurra - Is Mortorius Sorge sulla collinetta di Is Mortorius in località Baia azzurra, l’area archeologica venne occupata durante la seconda guerra mondiale da impianti bellici e logistici. I primi rilievi del complesso risalgono agli anni ‘50 ad opera di Prof. E. Atzeni, mentre le indagini di scavo partirono nel 2000. Si classifica tra i nuraghi complessi: risulta composto da una torre principale con copertura a tholos e da 3 torri collegate da cortine murarie che delineano una planimetria triangolare del tipo cosiddetto a tancato. È inquadrabile tra la fase del Bronzo finale e la prima età del Ferro.

31 Maggio/1 Giugno 2014

Dopo un anno di assenza torna a Quartu Sant’Elena “Monumenti Aperti”.

Siamo certi che trascorreremo un insolito, piacevolissimo fine settimana in una Quartu che vogliamo migliore proprio perché l’amiamo.

Nuraghe Diana

Quartu Sant’Elena

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Informazioni utili

Casa “Su Idanu”

Inaugurazione sabato 31 maggio ore 11.00 presso l’Aula consiliare della Casa Comunale, via E. Porcu, 141.

VILLASIMIUS

Ringraziamenti Si ringraziano tutti coloro che hanno concesso le proprie immagini permettendo la realizzazione delle mostre documentarie e delle esposizioni sulle arti e i mestieri di Quartu.

monumenti aperti sardegna

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I monumenti saranno visitabili sabato 31 maggio dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e domenica 1 giugno dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.

CAPITANA

@monumentiaperti

CAGLIARI

Nelle chiese le visite guidate verranno sospese durante le funzioni. L’orario di apertura di alcuni monumenti potrebbe non coincidere con quello della manifestazione, come da segnalezione sulla scheda del sito.

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SANT’ANDREA

monumentiaperti

MOLENTARGIUS

parroco della chiesa di Santo Stefano Protomartire, Monsignor Pietro Meledina, Presidente della Fondazione Asilo Infantile “G. B. Dedoni”, prof. ssa M. Grazia Pau, Suore del Cenacolo dell’Addolorata Claustrale, Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù, Confraternita del Santissimo Rosario, Priore Maurizio Matta, Enrico Piccioni, Marco Alfredo Secci, Confraternita di Sant’Efisio Martire, Salvatore Pau, Efisio Pisu, per la chiesa di Sant’Andrea, Peppuccia Secci Pillai, per la chiesa di San Benedetto. Raffaele Benone, per la chiesa di Santa Maria di Cepola, Anna Maria Lorrai per la chiesa di San Giuda Taddeo Apostolo, Obrieri di Sant’Elia, N. S. del Buon Cammino, Sant’Anastasia, Sant’Andrea e San Giovanni Battista, Radio Sant’Elena, Gruppo Parrocchiale chiesa di San Giovanni Evangelista, Gruppo Parrocchiale chiesa di San Giuda Taddeo Apostolo, Gruppo Parrocchiale chiesa di Santo Stefano Protomartire, Fondazione Asilo Infantile “G. B. Dedoni”, prof.ssa M. Grazia Pau.

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MARGINE ROSSO

Scuola Primaria II Circolo Didattico, via G.B. Vico Quartu, Dirigente prof.ssa Sara Sanna, classe V A, insegnante Maria Rosaria Carta. Scuola primaria Nostra Signora della Mercede, via Barone Rossi Cagliari, Direttrice Suor Maria Vincenza Mele, una rappresentanza della IV B, insegnante Fabiana Angioni. Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”, Dirigente prof. Paolo Rossetti, classe II F prof.sse Giuseppina Fanti e Carla Sarritzu; classi II e III D, prof.sse Susanna Vassena e Valeria Mameli; classe I C prof.ssa Rita Denotti e classe II E prof.ssa Manuela Oro (sede di Bellavista); classi I, II e III B del corso Musicale accompagnati dai proff. Paola Abis, Giuliana Congiu, Daniela Montis, e Riccardo Pintus. Prof.ssa Maria Cristina Mantega. Scuola Secondaria di I grado n. 5 “Lao Silesu”, Dirigente Salvatore Angius, classi I e II G prof.ssa Giovanna Budroni; classe I B prof.ssa Luisella Deligios, classe I F prof.ssa Modesta Frigau; corso di clarinetto classi I B, II, B, III B e II D, prof.ssa Rita Lisci. Istituto Comprensivo n.1 “Porcu Satta” Scuola Secondaria di I grado, Dirigente prof.ssa Valentina Savona, classe II D prof.ssa Maria Eleonora Sau. Liceo Classico e Linguistico e delle Scienze Umane “Bacchisio Raimondo Motzo”, Dirigente Sergio Puddu, prof.sse AnnaMaria Cocco, Laura SalvatiCherubini e Alessandra Olla con una rappresentanza degli alunni. Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” Liceo Scientifico, Dirigente prof. Valter Alberto Campana, classi III, IV ed un allievo della V C, prof.sse Anna Rita Schiavo e Adriana Borghero. Istituto di Istruzione Superiore (commerciale, turistico, industriale) “P. Levi”, Dirigente Enrico Pietro Alberto Frau, Classe V A Programmatori, prof.ssa Paola Fois. Università della Terza Età, Gianfranco Dongu, Ida Farci, Franco Culeddu.

È garantito il servizio di trasporto disabili con pedana idraulica per il sollevamento delle carrozzine, offerto dall’Associazione di volontariato Delta 2000. Per info e prenotazioni 070 82 72 03.

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La Biblioteca Centrale e Ragazzi resterà aperta al prestito negli orari della manifestazione.

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ca Turno, Gruppo Vocale Cantigos, Marco Danese, Giovanni Pitzalis, Mary Porta, Micheal Virdis e Carlo Trudu, Adriana Dessì, Aldo Puddu, Clara Aiana, Elisabetta Deiana, Enrico Curreli, M. Grazia e Paola Scalas, Maria Giovanna Solla e Francesco Ziri, Fabiana Serra, famiglie Ruggeri, Xaxa e Floris, Giorgio Perra, Millibar, Casablanca E. E., Letizia Porta; Marinella Carta; Luisella Cardia, Elena Caria, Giuseppe e Luigi Serreli e le famiglie Cabras, Orrù e A. Urraci, ProcivArci, Scuola Civica di Musica “L. Rachel”, Giacomo Medas, Sing Song, Donatella Pau, Teatro Actores Alidos.

coordinamento della rete

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o.n.l.u.s. Sezione di Quartu Sant’Elena, Elisa Piano, Sara Loche, Francesca e Luisella Piras, Cooperativa Agorà Sardegna, Cooperativa L’Aleph e Cooperativa Sociale ETS, Prof. Enrico Atzeni, dott. Aldo Cinus, prof. Carlo Pillai, Massimo Delle Fratte, Carmina Sciolla, Ida Farci, Patrizia Zuncheddu, Elio Acquas, Niccolò Acquas, Elisabetta e Giulio Belardinelli, Elisa Deiana, Davide e Marta Lai, Federazione Italiana Scautismo Raider - Sezione Flumini e Sezione Quartu Sant’Elena, Fidapa sezione di Quartu Sant’Elena, Sara Bassi, Giorgio Pau e Silvia Seruis, Laura Caria, Laura Ibba, Mario Leppori, Luisa Ganga, Emanuela Petza, Luciana Magari, Sara Contu, Maria Elena e Giovanni Fois, Eleonora Lai e Alice Lai, Stefania Mele, Alessandra Agus, Francesca Carboni, Francesca Porcu, Silvia Garbato, Lucia Secci, Confraternita Divinae Misericordiae, Associazione di volontariato Quartu Soccorso, Associazione Volontari del Soccorso Assistenza e Protezione Civile S.O.S., Associazione volontari del Soccorso Croce d’oro di Quartu - Flumini, Confraternita Misericordia Quartu Sant’Elena, Delta 2000.

Tutte le visite guidate e i servizi presenti in questo pieghevole sono gratuiti.

PITZ’ E SERRA

Partecipano alla manifestazione

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Hanno collaborato e si ringrazia Presidente del Consiglio Comunale Francesca Mazzuzzi, i consiglieri e le Commissioni consiliari.

Assessore a sviluppo economico, valorizzazione delle vocazioni agricole, artigianali e commerciali, Dino Cocco

Assessore a tutela e valorizzazione dell’ambiente, del verde pubblico, programmazione dei servizi tecnologici, Luisella Sarritzu

Assessore a innovazione tecnologica ed efficientamento energetico, decoro urbano, viabilità, traffico e mobilità sostenibile, sviluppo delle reti telematiche e dei sistemi informatici, Stefano Lilliu

18^ edizione

Assessore a politiche per l’istruzione, lo sport, la cultura e la valorizzazione delle tradizioni popolari, Carlo Giuseppe Melis

grafica: Daniele Pani foto: ConfiniVisivi, archivi comunali, G. Marturana (foto Molentargius) stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

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COMUNE DI Quartu Sant’Elena


Basilica di Sant’Elena

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Quartu Sant’Elena

Piazza Sant’Elena La prima edificazione risale al XIII secolo. Di modeste dimensioni, era basata su modelli gotico-catalani. Il pretesto per ampliare l’edificio fu un incendio del 1775, in seguito al quale la chiesa fu modificata e riaperta al culto solo nel 1828. L’interno, a croce latina, è costituito da un’aula trinavata con volta a botte, sorretta da archi a tutto sesto e articolata da tre cappelle per lato. La chiesa è ricca di arredi marmorei come il pulpito di P.Pozzo e l’altare barocco ampliato da G. Sartorio. La Sacrestia conserva al suo interno il lavabo marmoreo, la paratora lignea e numerosi dipinti. Per esigenze legate alle celebrazioni liturgiche, non sono previste visite guidate. È comunque consentito il libero accesso.

Ex Oratorio delle Anime

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piazza Sant’Elena L’atto notarile per la sua costruzione fu stipulato nel 1754. L’oratorio fu poi intitolato alla Madonna di Bonaria, poiché il canonico Giuseppe Durzu, parroco di Sant’Elena, lo concesse all’omonima confraternita, istituita nel 1879. L’unica navata ha la volta a botte impostata sui muri perimetrali sovrastati da una cornice percorsa da dentelli classicisti. La cupola è ottagonale, come la lanterna finestrata che la conclude e il tamburo cui si raccorda con pennacchi triangolari. (Nozioni tratte da “Guida alla Basilica di Sant’Elena” di Ida Farci)

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via G. Marconi, 328 - 332 fronte piazza Sant’Elena L’edificio che attualmente ospita il Teatro Centrale nacque come cinema negli anni Quaranta del Novecento col nome di Cinema Impero. Fu costruito grazie al cinefilo Gioacchino Campus e inaugurato nel 1941. La struttura di fattura moderna era dotata di tetto apribile che permetteva una buona ventilazione durante le programmazioni estive. Il Cinema Impero fu ribattezzato Cinema Centrale negli anni Settanta e la programmazione proseguì sino al 1989, anno in cui cessarono le proiezioni e lo stabile divenne un luogo dove allestire esposizioni d’arte e mostre mercato. Dal 1995 la compagnia teatrale Actores Alidos gestisce l’edificio, ristrutturato e trasformato in teatro.

Convento Cappuccino di San Francesco

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La sua costruzione risale al 1631 per volontà del Vescovo Ambrogio Machin. Il chiostro, a pianta rettangolare con un pozzo al centro, presenta due ordini su tre lati, l’ordine inferiore ha archi a tutto sesto su pilastri quadrangolari e alto basamento continuo. Nel 1866 con l’incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato, il convento cambiò funzione accogliendo uffici comunali e la scuola elementare fino al 1925. In questo stesso anno fu ceduto a mons. Angioni che ne fece “un ricovero di poveri abbandonati e piccolo ospedale”; in seguito divenne istituto per anziani. Oggi, completamente ristrutturato, in parte è adibito a sede di uffici comunali e della Scuola Civica di Musica “L. Rachel”.

Antico Macello

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Aula consiliare

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Museo Etnografico Il Ciclo della vita

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nati al lavoro spicca la cantina costruita in ladiri e con tetto a capriate che conserva le voluminose botti in legno. La casa è stata oggetto di un recente intervento di restauro, che ne ha preservato le caratteristiche architettoniche originarie. (Autrici della scheda L. Sbressa e A.G. Maxia).

via Dante, 69 - via Genova, 38/A Il palazzo, in stile liberty, fu edificato su due piani nei primi decenni ‘900. La casa si innalza sul robusto basamento realizzato in pietrame misto, calce e malta. La facciata sfoggia lesene decorative che insieme al marcapiano e al cornicione, inquadrano le aperture. Gli stipiti del portale con arco a tutto sesto e delle finestre con arco a sesto ribassato sono decorati a fogliette e rosette. Il portone in legno è intagliato con sinuosi motivi floreali entro riquadri mistilinei. Attualmente è in parte utilizzato come sede di ARCOIRIS onlus, associazione multietnica femminile.

Visite guidate a cura della Soprintendenza B.A.P.S.A.E. e dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio, M. Serreli e A. G. Maxia; A. Agus, F. Carboni, S. Mele, F. Porcu. Prof.ssa L. Sbressa e M. Piga. Visite guidate sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00, domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

Chiesa di San Benedetto

Visite guidate a cura delle classi I e II G della Scuola Secondaria di I grado n. 5 “Lao Silesu”, prof.ssa G. Budroni.

Chiesa Ortodossa San Giuda Taddeo Apostolo 8

via Cagliari, 86/88 Eretta nel 1983 ad opera di Padre Giorgio Gerace, la Parrocchia è guidata dalla Metropolia di Italia e Malta ed è dedicata all’Apostolo Giuda, detto il Taddeo. La Chiesa è caratterizzata da una volta a botte e presenta una parete con molte icone, chiamata Iconostasi. Nel 2007 si insediò Padre Kiriaco (Domenico) Casile, questi decise di continuare il lavoro iniziato da Padre Giorgio prodigandosi per mantenere unita la comunità ortodossa e commissionando lavori per ristrutturare l’edificio. Visite guidate a cura del Consiglio di Chiesa.

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via G. Marconi

Casa Angioni Picci

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via E. d’Arborea, 92 La casa Angioni Picci, sita in località Pirastu, venne edificata tra la fine dell’’800 e l’inizio del ‘900 da Raffaele Angioni, importante produttore quartese, commerciante ed esportatore di vini. L’edificio è un tipico esempio di casa campidanese a corte che riflette, negli apparati decorativi e negli infissi, il gusto decò. Gli ambienti destinati all’uso abitativo, e alle attività del lavoro, affacciano su un curato e vasto giardino con agrumi, arbusti fioriti ed erbe aromatiche. La parte della casa destinata ad abitazione si sviluppa su due piani: al piano terra una luminosa lolla finemente decorata con pitture al soffitto ed alle pareti, sulla quale affacciano gli ambienti della zona giorno. Al piano superiore le camere da letto. Tra gli ambienti desti-

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via E. Porcu, 271

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via E. Porcu, 141

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Sorto in periferia lungo la strada comunale per Quartucciu, l’edificio fu mattatoio dal 1901 al 1968. Progettato dall’ing. Loi, a cui il Comune affidò l’incarico dal 1889. Il noto nubifragio abbattutosi su Quartu lo stesso anno, ne rimandò l’attuazione e portò alla riduzione della somma stanziata per il progetto e alla conseguente limitazione sia dell’area da edificare sia delle ornamentazioni previste. Finestre con arco a sesto acuto arricchirono l’edificio. Malgrado le restrizioni, l’edificio risultò elegante, funzionale e rispondente alle prescrizioni igieniche dell’epoca. Oggi l’Antico Macello è sede dell’Archivio Storico e della Biblioteca.

Il Convento delle Suore della Redenzione nasce nel 1949 con l’acquisto della casa padronale del signor Cossu. Negli anni Cinquanta le suore, grazie all’intervento della famiglia Santa Cruz, che aveva una figlia suora presso il convento, misero in atto una ristrutturazione dell’edificio più adeguata alle esigenze delle consorelle. In tempi successivi fu acquisita anche una parte della confinante casa Angioni che consentì al convento una perfetta autonomia dal punto di vista della riservatezza.

Visite guidate sabato secondo gli orari della manifestazione, domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

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Dedicata al fondatore dell’Ordine Benedettino e a Santa Scolastica, la chiesetta venne eretta da maestranze locali, probabilmente alla fine del Trecento, anche se la documentazione più antica risale al 1599. L’edificio è costruito in pietrame e malta, rinforzato sui quattro angoli da conci di pietra disposti in file sfalsate. La pianta è longitudinale ad un’unica navata con copertura lignea a capriate. La facciata a capanna è sormontata da un piccolo campanile a vela. Attualmente viene aperta al culto per la recita del rosario e l’11 luglio per la festa di S. Benedetto. Visite guidate a cura di una rappresentanza degli alunni del Liceo Classico e Linguistico e delle Scienze Umane “Bacchisio Raimondo Motzo”, prof.sse A.M. Cocco, L. Salvati-Cherubini e A. Olla.

La struttura, costruita col tradizionale ladiri, presenta un loggiato con il colonnato dorico e vari elementi decorativi. Il Museo si articola in 8 settori espositivi. Nel “Ciclo dell’anno agrario” è ubicato il forno tradizionale e vi sono esposti gli attrezzi dell’attività agro-pastorale e della trasformazione dei prodotti. Il secondo settore è la corte, con il loggiato, le chiavi di volta con funzioni apotropaiche e il pozzo. Il terzo spazio ricostruisce la sala di rappresentanza, adibita al ricevimento degli ospiti di riguardo. Particolare rilievo riveste su strexu ‘e fenu, corredo di preziosi panieri.

parte delle case campidanesi aveva la doppia funzione di abitazione e luogo di lavoro. Attualmente l’edificio ospita un asilo nido e una scuola dell’infanzia. Visite guidate a cura della famiglia Mantega Sarritzu. Visite guidate solo la domenica negli orari della manifestazione.

Visite guidate a cura delle volontarie S. Loche, F. Piras e L. Piras, coordinate dall’antropologa E. Piano e dal Cav. G.B. Musiu.

Casa Basciu Deiana via E. Porcu, 224

Visite guidate a cura del Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. Quartu 3 Freedom.

Casa Mantega Sarritzu

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via E. Porcu, 204 Costruita intorno al 1800 “Casa Mantega Sarritzu” è considerata tra le più grandi case campidanesi esistenti a Quartu. L’edificio è composto da due piani e tutte le stanze si affacciano intorno all’ampio cortile in cui è possibile notare il vecchio pozzo e sa mola. Pare che, agli inizi dell’800, della casa facesse parte anche il terreno confinante (l’attuale vico E. Porcu), e che il tutto fosse di proprietà della famiglia di un cardinale. Nel primo dopoguerra la casa divenne di proprietà della famiglia Secci e come la maggior

Visite guidate a cura della classe V A Programmatori dell’I. I. S. “P. Levi”, prof.ssa P. Fois, preparati dagli archivisti della Cooperativa Agorà Sardegna. 17

via Vittorio Emanuele, 2 angolo piazza Dessì La costruzione dei coniugi Dessì iniziò al termine del XIX sec. sull’area prospiciente l’ex piazza Mercato. L’edificio si sviluppa su due piani ed è completato da una terrazza panoramica, fu ultimato a cavallo tra anni ‘50 e ‘60. Fu poi donato da Aurelia Dedoni Dessì, alla Diocesi nella persona dell’Arcivescovo di Cagliari nel 1919, affinché fosse realizzato un “Asilo” in memoria del figlio G. Battista. Le Figlie della Carità hanno operato nell’Asilo fino al 1986. Nel 2008 in ottemperanza alle nuove leggi nazionali e regionali assume la personalità giuridica di diritto privato come Fondazione senza scopo di lucro, denominata Asilo “G. B. Dessì-Dedoni”.

Cantina di Casa Fois

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via G. Garibaldi, 39 In un edificio strutturalmente campidanese batte ancora un cuore contadino, l’amore per la terra e la genuinità dei suoi frutti. Fin dal’900, col suo primo proprietario, la famiglia nelle sue generazioni ha continuato l’attività rurale, raffinando ed espandendo in particolare quella vinicola. Nel 1994 nasceva la società agricola “Villa di Quartu”, che perfezionò la filiera con l’inserimento di un impianto di imbottigliamento. Incrementava così la produzione di vini, esportandoli anche fuori dalla Sardegna, dall’Italia e nel resto del mondo: Giappone, Svizzera, Russia, India, Stati Uniti. Visite guidate a cura della famiglia Fois. Visite guidate solo la domenica negli orari della manifestazione.

Casa Leppori Sa mata de s’olia

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via Roma 88 Antica casa a corte, si affaccia con un modesto portale ad arco sulla via Roma.Vi si accede attraverso un lungo cortile, preceduto nell’ingresso da su próciu (portico), si giunge poi alla corte, sa pratza, in cui spicca una maestosa pianta d’ulivo, piantata più o meno nel periodo in cui la casa fu edificata e che oggi la denomina. La casa padronale ha un ampio loggiato, sa lolla, davanti al quale si aprono le stanze che ne ricevono la luce. Da una piccola scala lignea si accede a su sostru, un locale asciutto, adatto per la conservazione dei cereali. Nella parte rustica vi sono is magasinus di un tempo, ambienti vasti e molto alti, che ospitavano le botti con gli attrezzi da lavoro; la stanza della farina (sa domu de farra) con gli arredi e il forno. (Autrici della scheda V. Pulina e M. Serra). Visite guidate a cura della classe I C della Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”, prof.ssa R. Denotti e classe II E prof.ssa M. Oro (sede di Bellavista). E. Deiana, D. Lai e M. Lai.

Casa Spiga

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via XX Settembre, 34 - fronte via Montenegro Ubicata in via XX Settembre, un tempo denominata s’arruga de santa Maria, la casa Spiga è la parte centrale di un agglomerato residenziale signorile, costituito da più abitazioni. Queste formavano un unico corpo avente le caratteristiche dell’abitazione tradizionale quartese della casa a corte. All’inizio del secolo scorso (1920) era di proprietà del Conte Ing. Francesco Serra ed era adibita a granaio. Visite guidate a cura dell’Associazione Culturale Socio - educativa Janas Onlus.

Visite guidate a cura della Fondazione Asilo Infantile “G. B. Dessì Dedoni”, prof.ssa M.G. Pau (autrice della scheda), S. Bassi, G. Pau e S. Seruis.

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La casa, costruita nel XIX secolo, è tra le più grandi case campidanesi di Quartu. Grazie al lascito della sig.ra Innocenza Deiana, la casa appartiene alla parrocchia di Sant’Elena che, alla fine degli anni Ottanta l’ha concessa in uso al Gruppo Scout. Costruita interamente in ladiri, è disposta su due livelli: al piano terra si apre il cortile, davanti al quale si affaccia sa lolla che fornisce luce alle stanze. Sul lato destro del cortile, c’erano le stalle, di cui rimangono ancora le mangiatoie. Il piano superiore era destinato ad ospitare stanze da letto; qui il pavimento è quasi tutto in legno.

L’Aula Consiliare è il luogo dove i rappresentanti della cittadinanza discutono e assumono le disposizioni che regolano la vita di ogni ente municipale. Questo sito, quindi, anche per la comunità quartese ritrae il centro del processo democratico locale. Già dagli anni Settanta del Novecento si avvertì l’esigenza di dotare Quartu Sant’Elena, centro sempre più dinamico e demograficamente importante in ambito Regionale, di una moderna sede per il Palazzo Civico. Il progetto della sua costruzione risale al luglio del 1981 e fu firmato dagli architetti Virdis, Cocco e Batzella. I lavori furono ultimati dieci anni più tardi, quando, si predispose la sistemazione e l’arredo dell’attuale Aula Consiliare nella quale sono ancora visibili gli originali arredi forniti dalla Ditta Guglielmo Cau e fratelli nel maggio 1897.

Cappella e Asilo “G.B. Dessì Dedoni”

pulpito ligneo e un gruppo scultoreo in legno policromo risalenti entrambi all’Ottocento. Visite guidate a cura dell’Università della Terza Età.

Visite guidate a cura della pedagogista C. Sciolla e del prof. M. Delle Fratte.

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via Dante, 68

Palazzo Orrù

Visite guidate a cura dell’Università della Terza Età e dell’Associazione Sant’Agata.

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La Biblioteca Centrale e Ragazzi resterà aperta al prestito negli orari della manifestazione.

L’edificio risale alla metà del XII secolo e restaurato nel XIV rispettando le murature originarie. Col tempo cadde in progressivo abbandono, come risulta dalla relazione della visita pastorale effettuata nel 1599. Nel 1631 l’edificio fu ceduto ai Padri Cappuccini, i quali vi affiancarono il convento. Nel 1925 il sacerdote mons.Virgilio Angioni ottenne l’autorizzazione per adibire il vecchio convento a ricovero per abbandonati, assistiti dalle suore del Buon Pastore. Nel 1985 l’edificio riprese l’intitolazione a Sant’Agata ed è stato affiliato alla parrocchia di Sant’Elena. Dell’edificio gotico restano i prospetti laterali e quello posteriore.

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via Brigata Sassari

Visite guidate sabato negli orari della manifestazione, domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00, sera chiuso.

piazza Azuni

monumentiaperti

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Visite guidate a cura della II F della Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”, prof.sse G. Fanti e C. Sarritzu.

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@monumentiaperti

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via E. Porcu, 184

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Visite guidate a cura di N. Acquas, Elisabetta Belardinelli e Giulio Belardinelli

Chiesa di Sant’Agata

monumenti aperti sardegna

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Visite guidate a cura delle classi II e III D della Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”, prof.sse S. Vassena e V. Mameli.

Visite guidate a cura della Confraternita del Santissimo Rosario.

Teatro Centrale

31 Maggio/1 Giugno 2014

www.monumentiaperti.com

Cenacolo della Addolorata claustrale

Visite guidate sabato secondo gli orari della manifestazione, domenica dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

14 Palazzotto Denotti Angioni, già Xaxa

Chiesa di Santa Maria di Cepola

via Regina Margherita, 16 – angolo via Umberto I Costruito dalla famiglia di Felice Xaxa, tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900, su un unico livello di superficie, unendo elementi decorativi stilistici nuovi con aspetti dell’architettura sarda della casa a corte, intorno al 1915 verrà completato con un piano superiore trasformandosi in un elegante palazzotto in stile liberty. I due fronti dell’intera facciata si caratterizzano per la simmetria e l’eleganza degli elementi decorativi come i marcapiano e le cornici alle finestre del piano superiore. Da una apertura verso la via Umberto I si accede ad un locale che, tra gli anni ’20 e ’40, fu sede dell’ufficio postale, gestito dai padroni di casa; più avanti il loggiato sa lolla, chiuso da magnifiche portefinestre con originali vetrate policrome. (Autrici della scheda V. Pulina e M. Serra). Visite guidate a cura della famiglia Angioni Denotti, F. Angioni.

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via Santa Maria

Chiesa e sacrestia di Sant’Efisio

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piazzetta Sant’Efisio La Chiesa di Sant’Efisio, inizialmente dedicata anche a S. Sebastiano, fu costruita a partire dal 1728 grazie al lascito della benefattrice Maria Piras. L’edificio, caratterizzato da uno stile tardo seicentesco, è realizzato in arenaria e mattoni in terra cruda. La struttura ha una pianta longitudinale. In facciata il portale è sormontato da un oculo con cornice modanata, in asse col campanile a vela. L’aula ha un’unica navata, coperta da volta a botte e scandita da archi a tutto sesto, mentre il presbiterio è coperto da una cupola ottagonale che poggia su un tamburo quadrato. Tra gli arredi presenti: un

Nel 1089 fu donata dal Giudice Costantino a Riccardo, Abate di San Vittore. Subì nel tempo restauri e rifacimenti che ne hanno alterato l’aspetto originario. Al periodo protoromanico si attribuiscono il prospetto posteriore con l’abside, i muri laterali in pietra calcarea, percorsa da cornice sempre in pietra e la porta murata sul lato destro. Dalla facciata, con terminale piatto e ornato da merli dentati, si evince l’influenza del gotico - catalano. L’interno ha una navata unica con abside, il cui archivolto a tutto sesto è stato nel tempo modificato nell’attuale forma ogivale. La copertura in legno, è stata realizzata in tempi diversi e di recente restaurata. Visite guidate a cura di una rappresentanza degli alunni del Liceo Classico e Linguistico e delle Scienze Umane “Bacchisio Raimondo Motzo”, prof.sse A.M. Cocco, L. Salvati-Cherubini e A. Olla.


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