Bosa Monumenti Aperti 2014

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foto: ConfiniVisivi e archivi comunali stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

COMUNE DI BOSA

monumentiaperti 18^ edizione guida ai monumenti

Bosa

www.monumentiaperti.com

10/11maggio 2014 Bosa

grafica: Daniele Pani

Siamo arrivati nel 2014 alla 5a edizione di Monumenti Aperti. Negli anni precedenti ha avuto un buon riscontro di pubblico e un apprezzamento sempre in crescendo. Bella manifestazione! Sentita e partecipata. La città si anima di rappresentanti; scolari e studenti, associazioni e volontari, che investiti del ruolo di guida turistica all’interno dei siti, si distinguono per accoglienza e preparazione. Con professionalità espongono storia, cultura e caratteristiche artistiche dei monumenti in modo esemplare, dimostrando intraprendenza, senso di appartenenza e cittadinanza attiva. Evidente in essi il desiderio di essere apprezzati nel loro ruolo e di trasmettere al visitatore le loro conoscenze. Con spirito propositivo invitano i turisti non solo a visitare i luoghi di pregio o fare un’escursione in battello lungo il fiume Temo, ma anche a gustare i prodotti dell’enogastronomia e osservare con attenzione l’artigianato tipico bosano, il filet e la filigrana, insomma a considerare tutto ciò che la città offre. Un grande orgoglio! Se l’intento della manifestazione è far riscoprire i segni e le testimonianze del passato, rafforzare l’identità collettiva e il senso di appartenenza per diffonderlo e tutelarlo, credo che il risultato sia stato raggiunto! L’esperienza che i cittadini stanno maturando è notevole e l’entusiasmo con cui i ragazzi attendono l’evento dimostra che è una manifestazione gradita e attesa. Bosa è una città che merita di essere visitata; appartiene ai Borghi più belli d’Italia perché presenta aspetti unici, una varietà di offerte turistiche e culturali che vanno dai monumenti sacri e civili, alle pinacoteche e musei, al borgo medievale dominato dal Castello Malaspina da cui si può ammirare un panorama mozzafiato, in cui il fiume serpeggia prima di arrivare al mare. Un ambiente costiero variegato dove mare e terra si fondono in una bellezza straordinaria. Monumenti Aperti dunque è una bella occasione per conoscere e far conoscere, un richiamo di grande valenza turistica, un invito a visitare il nostro territorio ricco di storia, cultura, arte, tradizioni e bellezze naturali. Sono certa che anche il 10 e 11 maggio potremo assistere numerosi al movimento di tante persone curiose nella città, dimostrando che Cultura, Turismo e Identità si fondono in una cornice attraente. Colgo l’occasione per esprimere le mie congratulazioni ad alunni, insegnanti, associazioni cittadine, volontari e a quanti prestano la loro opera per garantire la riuscita della manifestazione e la vivono come momento formativo. Un grazie sincero a tutti. Assessore al Turismo e alla Cultura Angelina Piu

www.monumentiaperti.com

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3/4 MAGGIO Codrongianos Fluminimaggiore Oristano San Gavino Monreale Sanluri Sardara Sassari 10/11 MAGGIO Bosa Cagliari

17/18 MAGGIO Alghero Arbus Assemini Cabras Capoterra Carbonia Sadali San Teodoro Sestu Settimo San Pietro Sinnai Tortolì - Arbatax Villanovafranca 24/25 MAGGIO Elmas Gonnesa Ozieri

Informazioni utili Punto di informazione Monumenti Aperti Teatro civico, piazza Gioberti Orari monumenti: sabato dalle ore 15.30 alle 19.30; domenica dalle ore 9.30 alle13.00 e dalle 15.30 alle 19.30. Nelle chiese le visite verranno sospese durante le funzioni.

Partenza da piazza Costituzione - IIa edizione della “CorriTemo”, corsa podistisca su strada FIDAL e ACSI.

domenica 11 maggio ore 10.30-12.30, - “Sa Costa”, mostra di pittura a cura di Elena Saraceno. Museo Casa Deriu Esposizione di artigianato artistico a cura della Società del Sole. Biblioteca, via Carmine - Omaggio a Giovanni Nurchi, poeta e fotografo di Bosa (1870-1941), raccolta di poesie ed esposizione di fotografie. - Mostra fotografica “Le attività della scuola agraria di Santa Maria dal 1960 in poi” Convitto dell’I.I.S.”G.A.Pischedda”, corso Garibaldi.

Benvenuti ! Padria San Giovanni Suergiu Sant’Antioco Santo Stefano Belbo (CN) Serdiana Siddi Telti Teulada

DANIELE PANI

Comune di Bosa

Operatori economici che garantiscono l’apertura del proprio esercizio commerciale in occasione della manifestazione. Gusta la città con loro!

Partecipano alla manifestazione

Gusta la Città

Ristorante Verde Fiume Via Lungo Temo 51 - 0785 373482 Trattoria Sa Nassa P.zza Duomo 2 - 0785373024 Ristorante Il gambero Rosso Via Nazionale – 0785374150 Mangiaimbuto vineria P.zza Modoleddu - 0785 373736

31 MAGGIO/1° GIUGNO Buggerru Dolianova Gonnosfanadiga Iglesias Olbia Porto Torres Portoscuso Quartucciu Quartu Sant’Elena Santa Giusta Selargius Soleminis Villasor

Ristorante Borgo S.ignazio Via Sant’Ignazio - 0785 374129 Hotel/ Ristorante Sa Pischedda via Nazionale - 0785 372000 Ristorante Pizzeria La Margherita Via Parpaglia - 0785 373723 Ristorante Pizzeria Sas Covas loc sas Covas -0785372033

monumenti aperti sardegna

Nelle 2 giornate saranno attivi: Il trenino turistico (euro 4.00 la corsa) partenza angolo Piazza Monumento, Chiesa del Carmelo, San Giovanni, Castello Malaspina, Convento Cappuccini, Chiesa Bosa Marina, le Conce, chiesa San Pietro, Cattedrale e corso Vittorio Emanuele. Orari di partenza: 10.30 - 11.30 - 12.30 e nel pomeriggio 16.00 - 17.00 - 18.00 - 19.00. il battello: un’ora di escursione lungo il fiume Temo (euro 6.50) partenza banchina vicino Ponte Vecchio.

Ristorante Pizzeria Nuova Costa Via isabella di Villamarì -0785 37 4016

@monumentiaperti

monumentiaperti

Ristorante-pizzeria Barracuda Viale Repubblica Tel. 0785 373719 cell. 347 0330855 Ristorante-pizzeria La Pulce Rossa Via Lungo Temo Amendola 1 Tel. 0785 375657 Ristorante-pizzeria La Margherita Via Parpaglia Tel. 0785 373723 Ristorante-pizzeria Perry Clan Viale Alghero Tel. 0785 373074 Ristorante-pizzeria Da Muà Viale Alghero Tel. 0785 373009 Ristorante-pizzeria Costa Azzurra, Via Isabella di Villamarì Tel. 0785 374016 Ristorante Al Galeone Viale Mediterraneo, Bosa Marina

@monumentiaperti

monumentiaperti

Ricettività

L’Archivio Storico - Amalia Santona I genitori degli alunni

Giovani volontari

I volontari

Associazioni culturali Confraternita S. Croce

Hotel ristorante da Mannu, da Giancarlo e Rita Viale Alghero Tel. 0785 375307 Hotel ristorante Royal Viale Alghero 27 Tel. 0785 373574 Hotel ristorante Stella Maris Via Colombo, Bosa Marina Hotel ristorante Al Gabbiano Viale Mediterraneo, Bosa Marina Tel. 0785 374123 Hotel ristorante Malaspina Via Genova 19 Bosa Marina Tel. 0785 374132 Hotel ristorante Miramare Via Colombo 2 Tel. 0785 373400

Un particolare ringraziamento per la collaborazione Istituto d’Istruzione Superiore G.A. Pischedda Dirigente: Rosella Uda Istituto Comprensivo Dirigente: Maria Antonietta Piu

Gruppo Scout La Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Provincie di Sassari e Nuoro Funzionario archeologa responsabile: Dott. G. Gasperetti Il Parroco della Concattedrale Il Parroco della Chiesa del Carmelo Il Parroco della Chiesa di Santa Maria di Stella Maris

Agli alunni e ai Docenti Ufficio Cultura del Comune di Bosa Associazione Culturale “La Foce” La città del Sole s.n.c.

L’utilizzo delle immagini fotografiche relative alle chiese è stato gentilmente concesso dalla Diocesi Alghero-Bosa, Ufficio Beni Culturali

Cooperativa “L’Antico Tesoro” La Società del Mutuo Soccorso La Biblioteca - Angela Cabula

Hotel ristorante Sa Pischedda Via Nazionale Tel. 0785 372000

Sono presenti numerosi B&B

Ristorante Pizzeria Chelo Viale Mediterraneo - Bosa Marina 0785 375158 Ristorante Le Conce Vie dei Conciari lato fiume

monumenti aperti sardegna

#maperti14

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Ristorante Sa Cariasa Via Gioberti Tel. 331 2895025

18^ edizione

www.comune.bosa.or.it | www.bosaonline.com www.monumentiaperti.com | www.sardegnagrandieventi.it Monumenti Aperti, Cagliari MONUMENTI APERTI @monumentiaperti

Convento dei Cappuccini - Esposizione di importanti reperti archeologici a cura della Soprintendenza di Sassari. Teatro Comunale, piazza Gioberti, e presidio turistico via Ultima Costa - Il Filet di Bosa, esposizione e laboratorio attivo del ricamo bosano a cura dell’associazione La Foce.

sabato 10 e domenica 11 maggio Piazza Gioberti - Raduno dei partecipanti e inaugurazione della manifestazione con i canti della tradizione bosana a cura de Su Tragiu ‘Osincu e del Coro di Bosa. Il Coro de Su Tragiu ‘Osincu nei giorni della manifestazione si esibirà in modo itinerante in ogni sito, mentre il Coro di Bosa svolgerà il laboratorio nella sede di via Santa Croce.

sabato 10 maggio - ore 15.30

Eventi collaterali

coordinamento della rete

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grafica: Daniele Pani

foto: ConfiniVisivi e archivi comunali stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

COMUNE DI BOSA

Assessore al Turismo e alla Cultura Angelina Piu

Convento dei Cappuccini - Esposizione di importanti reperti archeologici a cura della Soprintendenza di Sassari. Teatro Comunale, piazza Gioberti, e presidio turistico via Ultima Costa - Il Filet di Bosa, esposizione e laboratorio attivo del ricamo bosano a cura dell’associazione La Foce.

sabato 10 e domenica 11 maggio Piazza Gioberti - Raduno dei partecipanti e inaugurazione della manifestazione con i canti della tradizione bosana a cura de Su Tragiu ‘Osincu e del Coro di Bosa. Il Coro de Su Tragiu ‘Osincu nei giorni della manifestazione si esibirà in modo itinerante in ogni sito, mentre il Coro di Bosa svolgerà il laboratorio nella sede di via Santa Croce.

sabato 10 maggio - ore 15.30

Siamo arrivati nel 2014 alla 5a edizione di Monumenti Aperti. Negli anni precedenti ha avuto un buon riscontro di pubblico e un apprezzamento sempre in crescendo. Bella manifestazione! Sentita e partecipata. La città si anima di rappresentanti; scolari e studenti, associazioni e volontari, che investiti del ruolo di guida turistica all’interno dei siti, si distinguono per accoglienza e preparazione. Con professionalità espongono storia, cultura e caratteristiche artistiche dei monumenti in modo esemplare, dimostrando intraprendenza, senso di appartenenza e cittadinanza attiva. Evidente in essi il desiderio di essere apprezzati nel loro ruolo e di trasmettere al visitatore le loro conoscenze. Con spirito propositivo invitano i turisti non solo a visitare i luoghi di pregio o fare un’escursione in battello lungo il fiume Temo, ma anche a gustare i prodotti dell’enogastronomia e osservare con attenzione l’artigianato tipico bosano, il filet e la filigrana, insomma a considerare tutto ciò che la città offre. Un grande orgoglio! Se l’intento della manifestazione è far riscoprire i segni e le testimonianze del passato, rafforzare l’identità collettiva e il senso di appartenenza per diffonderlo e tutelarlo, credo che il risultato sia stato raggiunto! L’esperienza che i cittadini stanno maturando è notevole e l’entusiasmo con cui i ragazzi attendono l’evento dimostra che è una manifestazione gradita e attesa. Bosa è una città che merita di essere visitata; appartiene ai Borghi più belli d’Italia perché presenta aspetti unici, una varietà di offerte turistiche e culturali che vanno dai monumenti sacri e civili, alle pinacoteche e musei, al borgo medievale dominato dal Castello Malaspina da cui si può ammirare un panorama mozzafiato, in cui il fiume serpeggia prima di arrivare al mare. Un ambiente costiero variegato dove mare e terra si fondono in una bellezza straordinaria. Monumenti Aperti dunque è una bella occasione per conoscere e far conoscere, un richiamo di grande valenza turistica, un invito a visitare il nostro territorio ricco di storia, cultura, arte, tradizioni e bellezze naturali. Sono certa che anche il 10 e 11 maggio potremo assistere numerosi al movimento di tante persone curiose nella città, dimostrando che Cultura, Turismo e Identità si fondono in una cornice attraente. Colgo l’occasione per esprimere le mie congratulazioni ad alunni, insegnanti, associazioni cittadine, volontari e a quanti prestano la loro opera per garantire la riuscita della manifestazione e la vivono come momento formativo. Un grazie sincero a tutti.

Partenza da piazza Costituzione - IIa edizione della “CorriTemo”, corsa podistisca su strada FIDAL e ACSI.

domenica 11 maggio ore 10.30-12.30, - “Sa Costa”, mostra di pittura a cura di Elena Saraceno. Museo Casa Deriu Esposizione di artigianato artistico a cura della Società del Sole. Biblioteca, via Carmine - Omaggio a Giovanni Nurchi, poeta e fotografo di Bosa (1870-1941), raccolta di poesie ed esposizione di fotografie. - Mostra fotografica “Le attività della scuola agraria di Santa Maria dal 1960 in poi” Convitto dell’I.I.S.”G.A.Pischedda”, corso Garibaldi.

Eventi collaterali

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24/25 MAGGIO Elmas Gonnesa Ozieri

Informazioni utili Punto di informazione Monumenti Aperti Teatro civico, piazza Gioberti Orari monumenti: sabato dalle ore 15.30 alle 19.30; domenica dalle ore 9.30 alle13.00 e dalle 15.30 alle 19.30. Nelle chiese le visite verranno sospese durante le funzioni. Nelle 2 giornate saranno attivi: Il trenino turistico (euro 4.00 la corsa) partenza angolo Piazza Monumento, Chiesa del Carmelo, San Giovanni, Castello Malaspina, Convento Cappuccini, Chiesa Bosa Marina, le Conce, chiesa San Pietro, Cattedrale e corso Vittorio Emanuele. Orari di partenza: 10.30 - 11.30 - 12.30 e nel pomeriggio 16.00 - 17.00 - 18.00 - 19.00. il battello: un’ora di escursione lungo il fiume Temo (euro 6.50) partenza banchina vicino Ponte Vecchio. www.comune.bosa.or.it | www.bosaonline.com www.monumentiaperti.com | www.sardegnagrandieventi.it Monumenti Aperti, Cagliari MONUMENTI APERTI @monumentiaperti

17/18 MAGGIO Alghero Arbus Assemini Cabras Capoterra Carbonia Sadali San Teodoro Sestu Settimo San Pietro Sinnai Tortolì - Arbatax Villanovafranca

Padria San Giovanni Suergiu Sant’Antioco Santo Stefano Belbo (CN) Serdiana Siddi Telti Teulada 31 MAGGIO/1° GIUGNO Buggerru Dolianova Gonnosfanadiga Iglesias Olbia Porto Torres Portoscuso Quartucciu Quartu Sant’Elena Santa Giusta Selargius Soleminis Villasor

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Gusta la Città

Partecipano alla manifestazione

Operatori economici che garantiscono l’apertura del proprio esercizio commerciale in occasione della manifestazione. Gusta la città con loro!

Comune di Bosa

L’Archivio Storico - Amalia Santona

Associazioni culturali

I volontari

Giovani volontari

I genitori degli alunni

Confraternita S. Croce

Gruppo Scout

Un particolare ringraziamento per la collaborazione

La Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Provincie di Sassari e Nuoro Funzionario archeologa responsabile: Dott. G. Gasperetti

Ristorante Verde Fiume Via Lungo Temo 51 - 0785 373482 Trattoria Sa Nassa P.zza Duomo 2 - 0785373024 DANIELE PANI

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Ristorante Pizzeria Chelo Viale Mediterraneo - Bosa Marina 0785 375158 Ristorante Le Conce Vie dei Conciari lato fiume Ristorante Sa Cariasa Via Gioberti Tel. 331 2895025

Ristorante-pizzeria Barracuda Viale Repubblica Tel. 0785 373719 cell. 347 0330855 Ristorante-pizzeria La Pulce Rossa Via Lungo Temo Amendola 1 Tel. 0785 375657 Ristorante-pizzeria La Margherita Via Parpaglia Tel. 0785 373723 Ristorante-pizzeria Perry Clan Viale Alghero Tel. 0785 373074 Ristorante-pizzeria Da Muà Viale Alghero Tel. 0785 373009 Ristorante-pizzeria Costa Azzurra, Via Isabella di Villamarì Tel. 0785 374016 Ristorante Al Galeone Viale Mediterraneo, Bosa Marina

Ricettività Hotel ristorante da Mannu, da Giancarlo e Rita Viale Alghero Tel. 0785 375307 Hotel ristorante Royal Viale Alghero 27 Tel. 0785 373574 Hotel ristorante Stella Maris Via Colombo, Bosa Marina

Istituto d’Istruzione Superiore G.A. Pischedda Dirigente: Rosella Uda Istituto Comprensivo Dirigente: Maria Antonietta Piu Ufficio Cultura del Comune di Bosa

Hotel ristorante Malaspina Via Genova 19 Bosa Marina Tel. 0785 374132

Cooperativa “L’Antico Tesoro”

Hotel ristorante Sa Pischedda Via Nazionale Tel. 0785 372000

Sono presenti numerosi B&B

Il Parroco della Chiesa del Carmelo Il Parroco della Chiesa di Santa Maria di Stella Maris

Agli alunni e ai Docenti

Hotel ristorante Al Gabbiano Viale Mediterraneo, Bosa Marina Tel. 0785 374123

Hotel ristorante Miramare Via Colombo 2 Tel. 0785 373400

Il Parroco della Concattedrale

Associazione Culturale “La Foce” La città del Sole s.n.c. La Società del Mutuo Soccorso La Biblioteca - Angela Cabula

L’utilizzo delle immagini fotografiche relative alle chiese è stato gentilmente concesso dalla Diocesi Alghero-Bosa, Ufficio Beni Culturali


Chiesa del Rosario

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Intitolata a N.S. del Santissimo Rosario, la chiesa è situata nel Corso Vittorio Emanuele. L’edificio datato al XIX secolo, probabilmente si erge su un impianto precedente, che solo attente indagini potrebbero riportare alla luce. Il modello di riferimento seguito per l’edificazione della facciata è palesemente quello barocco della locale chiesa del Carmelo, ravvisabile nella ripartizione in due ordini, qui più slanciato, di cui quello inferiore è caratterizzato da una compatta superficie in trachite rossa interrotta al centro dall’elegante portale d’ingresso fiancheggiato da leggere paraste e sormontato da un timpano spezzato che racchiude l’immagine della Madonna.

Bosa

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1/2 10/11giugno maggio 20132014

monumenti aperti sardegna

Corso Vittorio Emanuele

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Il Corso Vittorio Emanuele II è la più importante via della città di Bosa. Un tempo veniva chiamato Sa Piatta, nome che deriva dalla parola platha, che in tutta la Sardegna indicava la via principale. La sua pavimentazione è composta da ciottoli e lastroni in basalto allineati. Lungo i due lati si innalzano i suoi edifici prestigiosi, un tempo residenza della nobile borghesia cittadina con forme e stili diversi, alcuni dei quali del periodo cinque-seicentesco, altri del settecento, come il Palazzo Don Carlo che si trova di fronte alla piazza Costituzione.

Museo Casa Deriu

tenuto in quello centrale, detto piano nobile, gli arredamenti originali ed è abbellito da decorazioni e ornamenti rappresentativi dello status economico-sociale dei proprietari. Attualmente

Cattedrale della Beata Vergine Immacolata

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La chiesa dedicata all’Immacolata Concezione è il duomo di Bosa, concattedrale della diocesi di Alghero-Bosa. Le sue origini risalgono al XII secolo, ma l’edificio subì diversi rimaneggiamenti nel corso del tempo, particolarmente nel XV secolo. L’edificio attuale, frutto dei restauri effettuati a partire dal 1803 dall’architetto bosano Salvatore Are e il capomastro sassarese Ramelli, venne consacrato nel 1809. L’interno a navata unica con volte a botte, con quattro cappelle laterali, presenta l’area presbiteriale con abside semicircolare affrescata e l’altare maggiore in marmo coronato dalle statue della Vergine e dalle statue di SS. Emilio e Priamo patroni di Bosa.

Cattedrale - I dipinti

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Le pitture della chiesa sono quasi tutte opera di Emilio Scherer, pittore parmense che operò tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Sicuramente le pitture più interessanti stanno nella grande cupola e nel Presbiterio. Il dipinto della cupola, che rappresenta la gloria del Paradiso, è un’opera di rara espressività e dinamismo. Sui quattro pennoni del presbiterio sono dipinti gli evangelisti: S. Matteo che conversa con l’Angelo; S. Marco con il leone; S. Luca, sul cui sfondo giace il bue alato, tiene in mano la tavolozza, i pennelli e i colori e mostra in quadro la Madonna; dal pennone in cui è raffigurato S. Giovanni l’aquila spicca il volo quasi a ghermire il leone di S. Marco.

l’edificio ospita esposizioni temporanee d’arte e di artigianato e all’ultimo piano la collezione permanente di Melkiorre Melis, artista bosano del novecento.

Pinacoteca Melkiorre Melis

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Il terzo piano del museo Casa Deriu ospita l’esposizione permanente dedicata all’artista bosano Melkiorre Melis, donata dagli eredi al Comune di Bosa nel 1989. Melkiorre Melis fu uno dei più importanti esponenti dell’arte e della comunicazione, in ambito nazionale, del periodo fascista. Attraverso questa collezione si ha una conoscenza della produzione del più importante ed eclettico pittore bosano, che comprende, oltre ai quadri, anche manufatti di varia ispirazione. Sono numerose le opere esposte, in quanto l’artista si è dedicato anche alla creazione di mobili, oggetti e ceramiche.

Chiesa di Santa Croce

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Ubicata nell’omonima via, la chiesa risale al 1580. L’interno si presenta con una navata rettangolare absidata con cinque cappelle tre sul lato destro rispetto all’ingresso e due su quello sinistro. La volta a botte dell’aula è sorretta da semplici sottarchi impostati su pilastri con capitelli in stucco. L’illuminazione interna è assicurata da una serie di ampie finestre che si aprono sul muro sopraelevato della navata, al di sopra della trabeazione e nel presbiterio. Quest’ultimo nel raccordo della copertura a cupola, rivela soluzioni tecniche che confermerebbero una ristrutturazione dell’edificio di matrice barocca alla fine del XVII secolo.

Piazza Costituzione o Piazza Fontana

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La Piazza Costituzione, chiamata inizialmente della Maddalena e, in seguito, Piazza Umberto I, dal nome del re savoiardo, è circondata da belle abitazioni come il Palazzo con porticato dei Delitala. Fu costruita nel 1877 nel luogo dove un tempo sorgeva la chiesa della Maddalena, abbattuta nel 1872 per seguire il progetto di riassetto urbano dell’ingegner Cadolini (Piano d’ornato) che prevedeva la risistemazione del Corso Vittorio Emanule. La Piazza venne edificata in occasione della costruzione del primo acquedotto pubblico di Bosa. Tra il 1881 e il 1882 venne edificato il fontanone con base in trachite rossa a tre livelli su cui si erige la fontana marmorea a quattro alzate con, nella sommità, un mazzo di rose con foro centrale per lo zampillo dell’acqua.

Il canto a tragiu Canto a più voci di tradizione orale di Bosa

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A Bosa, come in altre poche comunità della Sardegna, si è tramandato oralmente un modo di cantare a più voci denominato cantu a tragiu. Non esiste documentazione scientifica in proposito, per cui non è possibile stabilire la data certa della sua origine. La storia della musica religiosa e dell’istituzione confraternale post tridentina lo fa risalire al XVI secolo, dopo il concilio di Trento, quando tramite i monaci francescani, gesuiti ed altri, fu importata la pratica del falsobordone. Il canto a tragiu è una pratica polifonica basata su quattro voci maschili: bassu (la voce più grave), contra, tenore e cuntraltu. Normalmente ciascuna parte è affidata ad un solista ma, durante i riti della Settimana Santa, è uso cantare con più persone per parte.

Sede della Società Operaia

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La Società Operaia fu costituita a Bosa il 7 aprile 1867, per interessamento del Cav. Gavino Nino, massone, ex deputato, consigliere comunale della città e direttore del Regio Ginnasio. Interessante dal punto di vista storico e artistico

il suo patrimonio: la sede della società dispone di un archivio dove vengono custoditi tutti i documenti storici, una bellissima cassaforte del XIX secolo con evidenti simboli massonici, una campana da tavolo con la raffigurazione delle guerre mondiali, ma l’attrazione culturale maggiore è costituita dalle opere del pittore parmense Emilio Scherer.

Emilio Scherer

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Tra i tesori della città di Bosa spiccano le opere di Emilio Scherer presso la Società Operaia costituita nel 1867 per cui l’artista realizzò nel 1897 due grandi tele: L’Allegoria dell’Italia Unita e il Ritratto di Vittorio Emanuele II con la Regina. Emilio Scherer nacque a Parma nel 1845 e morì a Bosa nel 1924. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti, trascorse un periodo di formazione a Napoli. Arrivò in Sardegna tra il 1873 e il 1875 e ottenne a Cuglieri l’incarico di realizzare dei quadri per la Basilica. Nel 1876 dipinse le tempere murali, commissionategli dal vescovo Eugenio Cano, della chiesa di S. Croce e della Cattedrale di Bosa. Tra il 1879 e il 1887, soggiornò a Tunisi per lunghi periodi e al suo ritorno a Bosa gli vennero affidate varie opere per la Basilica di Cuglieri, per la chiesa di Tresnuraghes, per la chiesa di Bosa Marina, quella di Sant’Antonio Abate e completò le decorazioni della Cattedrale di Bosa.

Chiesa del Carmelo

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Nel 1606 i Carmelitani, che giunsero a Bosa nella seconda metà del secolo XVI, ottennero dal Vescovo Manca il trasferimento dalla chiesa di S. Antonio a quella di S. Maria del Soccorso che a sua volta nella seconda metà del settecento fu demolita perchè bisognosa di grandi restauri, per costruirne una nuova più grande e dedicarla alla Madonna del Carmelo. L’edificio fu compiuto nel 1779, come attesta una lastra murata sopra il portale del prospetto, ma fu consacrato solo nel 1810. L’interno della chiesa appare semplice ma domina nel presbiterio un bellissimo altare Rococò di marmi policromi e lateralmente il pulpito ligneo decorato in oro zecchino. Di grande valore storico- cul-

turale l’organo posto sopra la tribuna, ormai l’unico nel suo genere, rimasto in Sardegna.

Convento del Carmelo

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I Carmelitani, provenienti nell’Isola dalla Catalogna nel 1509, giunsero a Bosa nel 1556 e si stabilirono presso il convento attiguo alla chiesa di S. Antonio del Ponte, per svolgere la loro attività di evangelizzazione da un lato e di assistenza dall’altro. Il luogo fu abbandonato e nel 1606 si trasferirono in altro sito vicino alla Chiesa di S. Maria del Soccorso, presso la Porta di San Giovanni e contemporaneamente iniziò sempre nelle vicinanze, la costruzione del nuovo monastero. A fine ottocento, in seguito ai provvedimenti inerenti la legislazione eversiva dell’asse ecclesiastico, l’attività dei padri Carmelitani in città si concluse, la Chiesa fu espropriata dallo Stato e assegnata al Fondo per il Culto. I locali del Convento furono invece dati al Comune, che vi istituì le aule scolastiche delle Elementari e del Ginnasio e poi divenne sede del Municipio cittadino fino a quando non si rese necessaria la chiusura per problemi strutturali e il successivo restauro.

Biblioteca e Archivio Storico

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La Biblioteca Comunale, fondata nel 1857, conserva un patrimonio librario di oltre 24.000 volumi, di cui 5.000 appartengono al fondo antico, in gran parte proveniente dall’ex Convento dei Cappuccini, 29 sono i manoscritti del ‘500, ‘600, ‘700 e ‘800. La maggior parte delle edizioni, essenzialmente opere di diritto canonico, sono in latino, italiano e spagnolo, delle quali una è il Dictionarium latino del bergamasco Ambrogio Calepino del 1581 e un’altra è la traduzione in castigliano dall’italiano delle Costituzioni dei frati minori Cappuccini, stampata a Madrid nel 1644.

Chiesa di San Giovanni

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La chiesa di San Giovanni attigua al cimitero monumentale, fu la prima parrocchia del nuovo insediamento della città di Bosa. Fu edificata per volere di due nobili, probabilmente nel 1122 e fu anche l’ultima dimora di molti suoi abitanti. Infatti la pavimentazione, costituita da 62 lastre di calcare, corrispondono ad altrettante tombe. L’esame della struttura fa supporre che sia stata edificata in diversi momenti. Nel XIV secolo una mano poco esperta affrescò le pareti con figure andate poi parzialmente perdute. Al XVIII secolo risale la costruzione dell’ultima campata del presbiterio rettangolare, sopraelevato rispetto alla navata e caratterizzato da una volta a botte spezzata e la sacristia.

Museo etnografico Stara

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Nel cortile del Castello sorge la chiesetta di Regnos Altos, la cui cronologia è tutt’oggi fortemente discussa. L’edificio era in origine dedicato a Sant’Andrea e cambiò titolazione nel 1847, anno in cui, tra i ruderi del castello, fu rinvenuta una piccola statuina lignea della Vergine chiamata de Sos Regnos Altos, con il duplice riferimento al luogo elevato del suo ritrovamento, il colle di Serravalle, e all’alto dei Cieli. L’attuale chiesa è il risultato di più fasi costruttive avvenute durante la signoria dei Malaspina, degli Arborea e di epoca spagnola. Nel 1973, durante i lavori di restauro, furono rinvenuti degli affreschi rivelatisi di straordinaria importanza per iconografia e stile.

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Il centro storico di Bosa ha mantenuto inalterato il suo aspetto nel corso dei secoli. Per tipologia edilizia si distinguono tre fasi di sviluppo, che hanno dato origine a tre quartieri con differenti peculiarità architettoniche: il borgo medievale Sa Costa, parte antica che si fa risalire al XIII secolo, la città libera Corte Intro e l’insediamento ottocentesco Sa Piatta dove i cittadini amavano incontrarsi. Il borgo di Sa Costa è quella che, iniziando dal castello, si estende fino a via del Carmine. È delimitato da due lunghe scalinate chiamate S’Iscala Longa a ovest in prossimità di Piazza Carmine e S’Iscala e sa Rosa ad est

ce, una serie di edifici a fronte continuo che risalgono alla prima metà dell’Ottocento. Le costruzioni furono realizzate a ridosso del fiume che garantiva l’approvvigionamento di acqua salmastra, utile nella lavorazione delle pelli, ma anche sufficientemente lontane per evitare gli sgradevoli effluvi derivanti dai processi lavorativi. L’attività conciaria a Bosa fu fiorente per tutto l’Ottocento, con sistemi di produzione all’avanguardia, con esportazioni non solo in Italia ma anche all’estero e particolarmente in Francia. La tradizione risalirebbe almeno ai tempi dei Romani e sarebbe perdurata fino alla metà del Novecento quando l’ultima conceria chiuse definitivamente i battenti.

Chiesa di San Pietro Extramuros

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A circa due chilometri dal centro abitato venne edificata, nel sito della Bosa Vetus, la Cattedrale di San Pietro, uno degli esempi più significativi di architettura romanica in Sardegna. Il luogo di culto sorse sugli antichi ruderi del Municipium romano, come testimoniano le numerose lapidi con iscrizioni che, sino al XIX secolo, erano inserite nella vecchia pavimentazione della chiesa. Il tempio è frutto di un lungo processo costruttivo svoltosi in tre fasi: al periodo 10621073 risale il corpo centrale di gusto romanico-lombardo; nel XII secolo furono erette l’abside, la torre campanaria e le quattro campate verso sud-ovest. Alla fine del 1200 i monaci Cistercensi ampliarono l’edificio con le quattro campate a nord-ovest e con l’attuale facciata.

Chiesa di Santa Maria Stella Maris, Bosa Marina

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La chiesa fu edificata nel 1686, in seguito al ritrovamento, in riva al mare, della statua di una Madonna che fu portata nella chiesetta di San Paolo eremita che sorgeva sopra uno scoglio vicino alla foce del fiume Temo. L’allora Vescovo Sotgia pensò di dare dimora più degna alla Madonna venuta dal mare e fece costruire un nuovo edificio dedicandolo a S. Maria Stella Maris.

Torre Aragonese

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Il museo etnografico situato in viale Repubblica, nasce dalla passione del suo fondatore, Luigi Stara. Da oltre 40 anni ricerca, raccoglie e restaura tutto ciò che racconta la vita e la gente del passato. Il materiale raccolto, oltre 4000 oggetti, è organizzato in 30 box e vetrine a tema, su una superficie di circa 300 metri quadri. La maggior parte delle sezioni parla di arti e mestieri e tra questi il più documentato è quello del contadino, ma c’è anche una ricca sezione dedicata alla casa e alla vita domestica.

Quartiere Sa Costa

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Situato sul colle di Serravalle, è una delle fortificazioni medievali più conosciute dell’isola che subì, nel tempo, modifiche ed ampliamenti dettati da esigenze di difesa e protezione degli abitanti in caso di bisogno. L’impianto più antico è attribuito ai marchesi Malaspina, del ramo dello Spino Secco, originari della Lunigiana, giunti nel XII secolo in Sardegna con una flotta per difendere le coste dalle incursioni arabe. Alla fine del XIII secolo risalgono già i primi restauri e la realizzazione di alcune torri di forma quadrangolare, tra le quali spicca il mastio costruito nei primi anni del trecento dall’Arch. Giovanni Capula, lo stesso che progettò le torri dell’Elefante e di San Pancrazio di Cagliari. Nei primi anni del XIV secolo il Castello venne ceduto in pegno e poi venduto al Giudicato di Arborea e diventò residenza giudicale, insieme a quella di Oristano. In epoca regia, fu affidato ad alcuni feudatari e lentamente abbandonato dagli spagnoli nel XVII secolo, allorché divenne dimora dei più indigenti. Nell’ottocento fu in parte smantellato della trachite, per costruire molte abitazioni cittadine.

Chiesa di Regnos Altos

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Il palazzo Uras-Chelo, noto come Casa Deriu dal nome degli ultimi proprietari, è ubicato nel Corso Vittorio Emanuele. Originariamente proprietà della famiglia Uras, appartenente alla piccola nobiltà rurale cittadina, il palazzo passò per via femminile, alla fine dell’Ottocento, al Cav. Zedda Athene, e infine, ancora per via femminile ai Deriu, ultimi proprietari da cui la casa-museo prende il nome. Il palazzo costruito su più piani, ha man-

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La Pinacoteca Civica dedicata ad Antonio Atza, uno dei più grandi protagonisti dell’arte visiva sarda della seconda metà del Novecento, è situata nel Corso Vittorio Emanuele, di fronte al Museo Casa Deriu. Antonio Atza, nativo di Bauladu, fu legatissimo alla città di Bosa di cui era profondamente innamorato, dove visse la sua infanzia, adolescenza e giovinezza fino all’età di ventinove anni. Nel 2001, all’età di 76 anni, fece dono al Comune di Bosa delle sue opere attraverso le quali è possibile ripercorrere tutto il suo cammino artistico, dalle primissime opere realiste a quelle astratte e materiche come le Sabbie e i Blues, dalle “gabbie” di fili di plastica fino ai paesaggi surrealisti più recenti.

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Il Castello Malaspina

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Pinacoteca Antonio Atza

a cui si accede da Piazza Episcopio. Gli edifici variopinti, presentano due affacci uno a monte e l’altro a valle e sono caratterizzati da un ambiente per piano, da portali in trachite rosa recanti spesso numerosi motivi simbolici e fregi.

Chiesa Santa Maria degli Angeli e Complesso dei Cappuccini

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Da una lettera indirizzata al Capitolo della Cattedrale da parte del Vescovo Manca de Cedrelles, sappiamo che i Frati piantarono la croce e posero la prima pietra del convento e della chiesa annessa di S. Maria degli Angeli l’8 dicembre 1608. I Cappuccini svolsero nel territorio la loro attività religiosa e sociale fino al 1867, fino a quando furono costretti ad andar via perché il convento e la chiesa vennero espropriate dallo Stato. Il complesso restaurato diverrà sede del costituendo Museo Archeologico. Nella chiesa in una unica navata con alla destra cappelle laterali , è possibile ammirare la bellissima statua di S. Maria degli Angeli e importanti dipinti freschi di restauro.

Le Conce Quartiere e Museo

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Giungendo in città, a sinistra del ponte a tre arcate in trachite rossa, colpisce una lunga fila di strutture modulari che si specchia nelle acque del fiume Temo. Sono le antiche con-

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La Torre del porto di Bosa, detta anche dell’Isola Rossa, fu edificata probabilmente nella metà del XVI secolo, ed è citata per la prima volta nel 1572. Considerata una delle più grandi in Sardegna, veniva utilizzata per la difesa pesante ed era presidiata da un Alcaide, un artigliere e sei soldati. Oltre che come difesa contro i barbareschi, assolse funzioni di prigione, doganali, sanitarie e di guardia del porto.


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