Cagliari 2015

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Cagliari Monumenti Aperti

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10 Maggio 2015


Diciannovesima Edizione Cagliari 9/10 Maggio 2015 Per il nono anno consecutivo è stata assegnata la medaglia del Presidente della Repubblica. Per il terzo anno consecutivo sono concessi il Patrocinio della Presidenza del Senato della Repubblica e del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e per il secondo anno il Patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati. Imago Mundi declina ogni responsabilità per eventuali omissioni, inesattezze o errori contenuti nella presente pubblicazione. © Sono vietati l’utilizzo e la riproduzione anche parziale dei testi e delle immagini.

© Associazione Culturale Imago Mundi Onlus MONUMENTI APERTI è un marchio registrato. L’Assessorato alla Cultura e il Comitato Tecnico ringraziano gli Assessorati e i Servizi Comunali, in particolare: Turismo e Attività produttive, Lavori Pubblici, Igiene del Suolo e Gestione Ambientale, Economato e Provveditorato, Parchi e Verde Polizia Municipale, Mobilità, infrastrutture viarie e Rete. Si ringraziano anche tutte Istituzioni, gli Enti, le Scuole, le Associazioni e tutti coloro che, con la loro collaborazione, danno un insostituibile contributo alla realizzazione della Manifestazione. Quest’anno un particolare ringraziamento va alle cittadine e ai cittadini impegnati in prima fila nell’organizzazione degli eventi. Un doveroso ringraziamento infine deve essere riconosciuto a tutto lo staff organizzativo dell’Associazione Imago Mundi Onlus e del Consorzio Camu’. Si ringraziano l’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna, per il supporto alla manifestazione. Fotografie: Pierluigi Dessì/Confinivisivi - Stefano Marrocu Le foto del Museo Archeologico su concessione del MIBACT Soprintendenza Archeologica della Sardegna Sotterranei Ospedale Civile: Marco Mattana Parco Molentargius: Teravista

Un Euro per la Cultura Il libretto di Monumenti Aperti di questa edizione è realizzato anche grazie al tuo contributo. 2

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agliari è Capitale italiana della Cultura 2015. È quindi naturale, oggi più che mai, che Monumenti Aperti sia dedicata alla celebrazione della città e ai suoi cambiamenti. Partiamo dal nostro passato (il Novecento, tema di questa edizione) per capire l’evoluzione che stiamo attraversando: che è fisica – con i lavori conclusi, quelli in corso e quelli che partiranno a breve – ma anche e soprattutto sociale e culturale. Al centro c’è sempre il cittadino, protagonista e non più solo spettatore di queste trasformazioni. Monumenti Aperti 2015 cresce con Cagliari. Anzi, accetta questa sfida e rilancia. Perché oltre al grande lavoro degli organizzatori e dei volontari ci sarà il ruolo attivo delle cittadine e dei cittadini: promotori di nuovi itinerari, al di là di quelli canonici, e protagonisti in alcuni casi sino all’apertura delle porte delle proprie abitazioni al pubblico. Non solo luoghi e spazi a volte sconosciuti agli stessi cagliaritani da visitare, quindi, ma anche iniziative, performance, storie e racconti inediti. Senza distinzione tra centro storico e altri quartieri ma un’unica grande città che si mette in mostra e in gioco, pronta al confronto e allo scambio con l’Europa e con la sponda sud del Mediterraneo. Quanto sia bella Cagliari lo sanno bene i cagliaritani: a loro chiediamo di curarla, rispettarla e mostrarla come si fa con la propria abitazione quando si ricevono gli amici più cari. Ai visitatori e ai turisti di raccontarla, una volta rientrati a casa: le vostre parole saranno per questa splendida città lo spot migliore. E poi, magari, di tornarci per vedere nuovi luoghi e scoprire nuove trasformazioni. Perché questa edizione di Monumenti Aperti è un assaggio di cosa sarà questa città nel nostro prossimo futuro. Massimo Zedda Il Sindaco Enrica Puggioni Assessore alla Cultura

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Comitato Tecnico Cagliari

Comune di Cagliari Assessorato alla Cultura Enrica Puggioni e Pubblica Istruzione Gianbattista Marotto Luisa Lallai Maria Giovanna Curreli Anna Maria Montaldo Dolores Melis Assessorato ai Servizi Sociali Luigi Minerba Assessorato al Turismo e Attività Produttive Barbara Argiolas Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Stefano Montinari per le province di CA, OR, MC, CI, OG Marcella Serreli Antonia Giulia Maxia Soprintendenza Archeologica Marco Minoja della Sardegna Donatella Mureddu Maria Gerolama Messina

Soprintendenza Archivistica Monica Grossi della Sardegna Maria Rosaria Lai

Archivio di Stato Monica Grossi Carla Ferrante Biblioteca Universitaria Ester Gessa Annamaria Tinari Provincia di Cagliari Franco Sardi Michele Camoglio Enrica Ambrosini Università degli Studi di Cagliari Maria Del Zompo Fabio Pinna

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Francesco Feliziani per la Sardegna Rosalba Crobu Ufficio Beni Culturali della Curia Ferdinando Caschili

Teatro Lirico di Cagliari Imago Mundi Onlus Associazione Culturale

Angela Spocci Viviana Gimelli Fabrizio Frongia Armando Serri Alessandra Spissu

Consorzio Camù Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu Giuseppe Murru Alessandra Corona

Associazione Italia Nostra Luisa Marini Drò Gruppo Speleologico Specus Francesco Randaccio

Confesercenti Provinciale Cagliari Roberto Bolognese Nicola Murru Confcommercio Cagliari Alberto Bertolotti Giuseppe Scura CTM SpA Ezio Castagna Stefania D’Arista ANISA Franco Masala

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uesta edizione è davvero speciale. Lo è per diverse ragioni. La principale è il persistere del disinteressato apporto e della frizzante vitalità delle associazioni di volontariato che unitamente alla tenacia del corpo docente della Scuola non accennano a diminuire, ma anzi ulteriormente crescono. Una chiara dimostrazione di partecipazione attiva quella del volontariato, delle autonomie scolastiche e dell’università che cresce di intensità, di creatività, di sensibilità, di sincera caparbietà. Non una mera rilevazione di numeri in aumento, ma una tangibile manifestazione di adesione ad una idea che oltre a prendere corpo in questi anni ha mostrato una possibile via per una politica attiva e condivisa sui beni culturali. È estesa, larga e convinta l’adesione di migliaia di cittadini all’iniziativa per la conoscenza e quindi per la maggior tutela del nostro patrimonio ed è certamente cresciuta la consapevolezza del ruolo che i beni culturali possono svolgere nel percorso di crescita del cittadino di domani. Monumenti Aperti accende i riflettori una volta all’anno, ma in un numero sempre crescente di luoghi, di comunità territoriali. Illumina a giorno un numero crescente di beni sconosciuti o poco noti o comunque raramente frequentati, nonostante siano sotto gli occhi di tutti. In tutti questi anni si è lavorato duramente perché la manifestazione non solo proseguisse senza soluzione di continuità, ma incredibilmente crescesse per come si era auspicato. Ed è doveroso uno speciale ringraziamento a tutti coloro che con risolutezza hanno portato avanti l’idea che la conoscenza delle città attraverso la storia dei propri monumenti è un fattore di crescita per la comunità. Monumenti Aperti è inoltre un vero e proprio laboratorio di innovazione, un terreno di sperimentazione e di meticciato culturale. Lo dimostrano le iniziative che spaziano in diversi ambiti e che vedono nell’identificazione del tema annuale l’ultima, recente innovazione. Questo è l’anno della Città del Novecento, secolo vicino ma già storia, seppure recente: volgiamo lo sguardo oltre le mura della città di pietra e sperimentiamo nuove modalità di fruizione delle visite e nuovi itinerari. Questa XIX edizione è caratterizzata dalla massima estensione possibile nell’isola: dopo la maturità, per la prima volta, la presenza della nostra felice esperienza è capillare in tutte le province sarde. Monumenti Aperti è insomma un caso esemplare, tipico, nostro, unico, scalabile, ripetibile nei contesti più diversi. È Storia di comunità, non pura sommatoria di storie di singoli, ma tessuto connettivo di esperienze che amplificano il contributo di ciascuno di noi. Partecipare è il primo passo. Assumere il ruolo di volontari il successivo: saremo numerosi e motivati anche quest’anno. Come sempre, dal 1997.

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Comitato Scientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Gianfranco Ganau Maria Santucciu Rita Gatto Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Francesco Morandi Artigianato e Commercio

Assessorato alla Pubblica Istruzione Claudia Firino Beni Culturali, Informazione Spettacolo e Sport

Segretariato Regionale del M.I.B.A.C.T. Marco Minoja per la Sardegna Linda Garavaglia

Polo Museale della Sardegna Giovanna Damiani M.I.B.A.C.T.

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Francesco Feliziani per la Sardegna Rosalba Crobu

Comune di Cagliari Massimo Zedda Enrica Puggioni

Provincia di Cagliari Franco Sardi

Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici

ANCI Sardegna Pier Sandro Scano Umberto Oppus Università degli Studi di Cagliari Maria Del Zompo Fabio Pinna Università degli Studi di Sassari Massimo Carpinelli Pinuccia Simbula

Imago Mundi Onlus Fabrizio Frongia Associazione Culturale Armando Serri

onsorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu C Giuseppe Murru Alessandro Piludu Nicoletta Manai

Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Agostino Cicalò Sardegna Solidale Giampiero Farru Centro Servizi per il volontariato

Fondazione Banco di Sardegna Antonio Cabras Franco Carta Sardex Gabriele Littera Roberto Spano

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Calendario Regionale aprile / giugno 2015 18/19 APRILE Mango (CN) Santo Stefano Belbo (CN) 25/26 APRILE Nuoro 2/3 MAGGIO Carbonia Gonnosfanadiga Guspini Ploaghe Sadali San Gavino Monreale Sanluri Santa Giusta Sardara Villamassargia 9/10 MAGGIO Cagliari Oristano Sassari Settimo San Pietro 16/17 MAGGIO Alghero Calasetta Capoterra Iglesias Marrubiu Padria Portoscuso

Porto Torres Sant’Antioco Sennori Serramanna Siddi Tortolì/Arbatax Uras Villacidro Villanovafranca 23/24 MAGGIO Bitti Bosa Dolianova Monserrato Olbia Pula Quartu Sant’Elena Quartucciu San Giovanni Suergiu Soleminis Teulada Telti 30/31 MAGGIO Buggerru Carloforte Cuglieri Fluminimaggiore Gonnesa Ozieri Selargius Serdiana

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Orari della Manifestazione I monumenti saranno visitabili sabato 9 e domenica 10 dalle 9.00 alle 20.00 Nelle Chiese le visite guidate verranno sospese durante le funzioni religiose. In alcuni monumenti l’accesso sarà permesso esclusivamente con visita guidata. L’orario di apertura di alcuni monumenti potrebbe non coincidere con quelli della manifestazione: • Archivio di Stato, via Gallura, 2 Visitabile solo nella giornata di domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00 • Chiesa San Giorgio e Santa Caterina, via Gemelli Visitabile sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 • Consiglio regionale della Sardegna, via Roma Visitabile sabato dalle 16.00 alle 20.00, domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 • Exmè, via Sanna - Pirri Visitabile sabato dalle 16.00 alle 20.00 e domenica dalle 10.00 alle 20.00 • Liceo Dettori, via Cugia Visitabile sabato solo pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00; domenica 10 dalle 9.00 alle 20.00 • Museo di Fisica, Cittadella Universitaria SS 554, Km 4.500 Monserrato Sabato visite guidate alle 16.00, 17.00, 18.00 Domenica visite guidate alle ore 10.00, 11.00, 12.00; 16.00, 17.00, 18.00. Gruppi max 30 visitatori. • Orto Botanico, viale Sant’Ignazio 11 Visitabile sabato e domenica dalle 9.00 alle 19.00 • Padiglione Mandolesi, piazza d’Armi/via Marengo Visitabile sabato e domenica dalle 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 20.00 • Palazzo C.I.S., viale Bonaria Visitabile sabato solo pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00; domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 . Accesso solo con visita guidata • Teatro delle Saline Visitabile sabato e domenica dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00 • Villa Satta, viale Trento 39 La Villa sarà visitabile sabato e domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Il Parco: sarà visitabile sabato dalle 9.00 alle 13.00; domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00

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i Informazioni Utili Monumenti Aperti ha sede a Cagliari presso Il Ghetto, via Santa Croce 18, tel. 070.6402115, dove è possibile rivolgersi per informazioni relative alla promozione ed organizzazione della manifestazione. INFO POINT Grazie al contributo dei volontari della manifestazione, sabato e domenica dalle 9.00 alle 20.00, saranno presenti in punti strategici della città sei punti di informazione. Verranno date informazioni sui monumenti, sulle attività collaterali e suggerimenti di visita. Piazza Yenne, Viale La Palma, Piazza Indipendenza, Pirri Piazza Italia - Sede Ex Dazio In collaborazione con: Associazione Qedora, Associazione Erasmus, Associazione Pirri Antiche Storie del mio Paese Informazioni e materiali sulla manifestazione disponibili presso l'Ufficio del Turismo, c/o Palazzo Civico, Via Roma 145 sabato e domenica dalle 09.00 alle 20.00 070 6778173, 070 6777397, 338 6498498 email: infopoint@comune.cagliari.it www.cagliariturismo.it facebook.com/cagliariturismo - twitter.com/cagliariturismo Infopoint Mediateca del Mediterraneo, via Mameli Cell 342.3422010 Informazioni su www.sardegnagrandieventi.it

@ Ufficio stampa e Social media team
 I contenuti informativi della manifestazione corredati da informazioni sempre aggiornate, foto e materiali video sono ospitati nel sito ufficiale della manifestazione www.monumentiaperti.com. Le informazioni per tutte le testate giornalistiche sono garantite dall’ufficio stampa, a cura del Consorzio Camù C/o Centro Comunale d’Arte e Cultura il Ghetto contattando il numero 3466675296 o scrivendo a ufficiostampa@camuweb.it. Comunicati stampa e immagini potranno essere scaricate dall’area stampa del sito monumentiaperti.com. Anche quest’anno Imago Mundi Onlus rinnova la collaborazione tra Ufficio Stampa e Comunicazione e i dipartimenti di Storia, Beni Culturali e Territorio e Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari. È stato creato un social media team composto da un gruppo di studenti che sarà attivo a Cagliari e in vari comuni dell’Isola. Il racconto in diretta della XIX edizione di Monumenti Aperti si svolgerà sui tre canali ufficiali di Facebook (Monumenti Aperti), Twitter e Instagram (@monumentiaperti). Il tag ufficiale di questa edizione è #maperti15.

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Monumenti in Musica & Spettacoli SABATO 9 MAGGIO Cittadella dei Musei, ore 11.00 Esibizione del Coro Folkloristico della Sardegna, brani tradizionali sardi. Dirige il Maestro Giovanni Pani. Teatro Massimo, ore 11.00 Prove aperte dello spettacolo Incendi di Wajdi Mouawad. Seconda tappa di una tetralogia dedicata alla memoria, Incendi riesce a farci rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente con cui abbiamo imparato a convivere, e, insieme, a farci commuovere profondamente e a comunicarci un fortissimo senso della vita. Regia di Guido De Monticelli, scene e costumi di Fausto Dappiè, musiche di Alessandro Olla. Teatro delle Saline, ore 12.00 Le classi di pianoforte, di chitarra, di clarinetto e di percussioni dell’Istituto Comprensivo Randaccio -Tuveri - Don Milani, si esibiranno in concerto. Teatro Massimo, ore 16.00 Prove aperte dello spettacolo Incendi di Wajdi Mouawad. Seconda tappa di una tetralogia dedicata alla memoria, Incendi riesce a farci rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente con cui abbiamo imparato a convivere, e, insieme, a farci commuovere profondamente e a comunicarci un fortissimo senso della vita. Regia di Guido De Monticelli, scene e costumi di Fausto Dappiè, musiche di Alessandro Olla. Il Ghetto, ore 16.30 Esibizione del Coro Cantores Mundi. Dirige il Maestro Boris Smocovich. Exmà, sala conferenze, ore 17.00 Concerto dell’Associazione Amici della Musica. Musiche di G. Puccini, F. P. Tosti, G. Verdi, A. Piazzolla. Liceo Dettori, ore 17.00 Luigi Casciu legge stralci dell’inedito diario del reduce della grande guerra Fulvio Casciu, messo gentilmente a disposizione dalla famiglia. Fulvio Casciu, classe 1899, partì al fronte e combatté la logorante e drammatica guerra di trincea nel nord Italia. Scrisse la sua testimonianza in un piccolo diario che raccoglie, con lucida analisi, le vicende che lo videro protagonista. Biblioteca Universitaria, Sala settecentesca, ore 18.00 Il Coro Jubilate diretto da Alicia Gibelli e il Gruppo di Lettura espressiva del Centro Area 3 diretto da Fausto Siddi si esibiranno in un Recital letterario canoro da “Le fiamme di Toledo” di Giulio Angioni. 10

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Chiesa del Cristo Re, ore 18.00 Accompagnamento musicale durante la messa dei giovani strumentisti del Conservatorio Statale di Musica G.P. da Palestrina. Cittadella dei Musei, ore 18.00 Concerto della Corale Polifonica Santa Cecilia. Dirige il Maestro Giovanni Pani. Teatro delle Saline, ore 18.00 Le Orchestre e il coro dell’Istituto Comprensivo Randaccio - Tuveri - Don Milani si esibirà in concerto. Musiche di M. Spaccazocchi, D. Byrne, A. Gianoglio, L. Cohen. Palazzo del Rettorato, ore 18.00 Glee's, musiche di Irlanda e Sardegna, proporrà una raccolta di canzoni tradizionali; a confronto le vicende sarde e irlandesi del ‘900. Exmà, sala conferenze, ore 19.00 Esibizione del Coro di Voci Bianche e il Coro Musica Viva Cagliari e l'Ensemble di percussioni della Scuola Manno di Cagliari. Al pianoforte Orio Buccellato, dirige Maria Paola Nonne. Teatro Massimo, ore 19.00 Sardegna Teatro in collaborazione con Cineteca Sarda. Proiezione del film Il giardino dei limoni di Eran Riklis, 2008. Tratto da una vicenda reale il film racconta la battaglia legale di una donna palestinese in difesa del proprio limoneto e affronta il conflitto Israele-Palestina descrivendo l’inatteso coinvolgimento della moglie del Ministro della Difesa israeliano. Chiesa di San Domenico, ore 20.00 Il Coro Polifonico Musica Insieme si esibirà in opere di Musicisti e Compositori del ‘900. Chiesa di Santa Caterina e San Giorgio Gli allievi del Conservatorio G.P. da Palestrina - “LabOs” (Laboratorio Organi Storici) si esibiranno sulle musiche di Paul Hindemith, Nino Rota, Pietro Alessandro Yon e Giuseppe Rosetta. DOMENICA 10 MAGGIO Centro della Cultura Contadina, ore 11.00 Esibizione del Coro Folkloristico della Sardegna, brani tradizionali sardi. Dirige il Maestro Giovanni Pani. Chiesa del Cristo Re, ore 11.00 Accompagnamento musicale durante la messa dei giovani strumentisti del Conservatorio Statale di Musica G.P. da Palestrina. Via S. Domenico, dalle ore 12.00 alle 12.45 Suono al Civico Concerto della rassegna primaverile di musica dal vivo dai balconi che si affacciano sulla piazza di uno dei quartieri storici più belli di Cagliari. Palazzo Siotto, ore 12.00 Reading performance Periferie dell’Infinito. Testi e letture di Davide Catinari, musiche di Samuele Dessì e Domenico Meloni.

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Lo spettacolo, diviso in 2 parti, comprende immagini tratte da “Pigreco” di Aronosfky e canzoni estratte dalla produzione dei Dorian Gray. Il Ghetto, ore 11.00 e ore 12.00 Concerto degli alunni della Scuola Secondaria di I grado Rosas, dirige il coro la professoressa Abis, dirige l’orchestra la professoressa Merlino. Teatro Massimo, ore 11.00 Prove aperte dello spettacolo Incendi di Wajdi Mouawad. Seconda tappa di una tetralogia dedicata alla memoria, Incendi riesce a farci rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente con cui abbiamo imparato a convivere, e, insieme, a farci commuovere profondamente e a comunicarci un fortissimo senso della vita. Regia di Guido De Monticelli, scene e costumi di Fausto Dappiè, musiche di Alessandro Olla. Teatro Massimo, ore 11.30 Esibizione delle orchestre delle classi dell’Istituto comprensivo C. Colombo. Musiche di G. Verdi e N. Piovani. Soprano: Alessandra Mei, tenore: Mauro Secci. Dirige Giampaolo Zucca. Teatro Massimo, ore 16.00 Prove aperte dello spettacolo Incendi di Wajdi Mouawad. Seconda tappa di una tetralogia dedicata alla memoria, Incendi riesce a farci rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente con cui abbiamo imparato a convivere, e, insieme, a farci commuovere profondamente e a comunicarci un fortissimo senso della vita. Regia di Guido De Monticelli, scene e costumi di Fausto Dappiè, musiche di Alessandro Olla. Teatro Massimo, ore 16.00 Concerto Bielorusso, musica e balli dalla Bielorussia. Exmà, ore 17.00 Concerto dell’Associazione Amici della Musica. Musiche di G. Puccini, F. P. Tosti, G. Verdi, A. Piazzolla. Liceo Dettori, ore 17.00 Letture in ricordo di Antonio Romagnino, legge Cristina Maccioni, attrice del Teatro di Sardegna Centro della Cultura Contadina, ore 18.00 Concerto della Corale Polifonica Santa Cecilia. Dirige il Maestro Giovanni Pani. Chiesa del Cristo Re, ore 18.00 Accompagnamento musicale durante la messa dei giovani strumentisti del Conservatorio Statale di Musica G.P. da Palestrina. Chiesa di San Vincenzo De Paoli, ore 18.00 Concerto del Gruppo Vocale Cantigos. Liceo Dettori, ore 18.30 Concerto degli allievi del Conservatorio G.P. da Palestrina

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Exmà, sala conferenze, ore 19.00 Corto recitato che racconta la vita in trincea nella Grande Guerra dall’opera Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu. Sottofondo musicale dal vivo, la Corale «Nuova Armonia» eseguirà spezzoni di brani a tema. Dirige Maestra Ivana Busu. Teatro Massimo, ore 19.00 Spettacolo Teatrale dal titolo La via del pepe, adattamento teatrale per burattini e musica dal vivo del testo di Massimo Carlotto che attraverso questa fiaba ironica e commovente racconta il dramma di migliaia di esseri umani spinti da fame e guerre alla deriva nel Mediterraneo. Con Tonino Murru, musiche in scena di Mauro Palmas, regia di Marco Sanna. Ex Priogheddu, oratorio Chiesa Santa Rosalia via Principe Amedeo 20, ore 19.30 Reading di letture dedicate a personaggi popolari che hanno segnato la storia della città di Cagliari quali Casu Marzu, Nandino, Is fraris Macceddus, Teresa pin pin pin, Franciscu su bastardu, Liberato e su Barberi. I testi sono tratti dal libro e da scritti della Cara Cagliari di Anna Rosa Zedda. Chiesa del Carmine, ore 20.00 Il Coro Collegium Karalitanum si esibirà in un concerto dal titolo “Dal colto… al popolare”. Dirige il Maestro Giacomo Medas. Conservatorio G.P. da Palestrina Durante tutta la giornata un omaggio al musicista Roberto Pellegrini dal titolo Interzone, festival ideato dallo stesso musicista, termine coniato dallo scrittore William Burroughs in Naked Lunch - Il pasto nudo e ripreso da David Cronenberg nel film omonimo. Cercare di definire il significato di Interzone porta in uno spazio grigio, fuligginoso e giallognolo, labirintico quanto basta perché il musicista e l’ascoltatore vi si perdano, senza possibilità di salvezza. Un viaggio tra jazz, musica contemporanea e improvvisazione radicale, una luce che illumina e oscura, un senso di irrealtà, una mezza veglia, una sorta di continuo transito tra una visione ad occhi aperti e una ad occhi chiusi. Auditorium del Conservatorio G.P. da Palestrina, Chiesa del Cristo Re, Galleria Comunale, Teatro Lirico Durante le due giornate le visite guidate saranno accompagnate da interventi musicali dei giovani strumentisti del Conservatorio Statale di Musica G.P. Da Palestrina. Teatro delle Saline Durante tutta la giornata sarà possibile assistere all’allestimento dello spettacolo “Storia finta” del regista Lelio Lecis.

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Attività per Bambini Le parole della bellezza L’edizione 2015 di Cagliari Monumenti Aperti vede per il secondo anno la realizzazione di un progetto speciale di scrittura e narrazione del patrimonio culturale Le parole della bellezza, dedicato agli studenti delle scuole Primarie, ideato dallo scrittore Luigi Dal Cin, autore di oltre 100 libri per ragazzi tradotti in 10 lingue diverse e Premio Andersen 2013 Alla ricerca dell’ispirazione perduta! Teatro Lirico di Cagliari Domenica 10 maggio repliche alle ore 10.00, 11.00, 12.00, 16.00, 17.00, 18.00 Al Palazzo Civico di Cagliari Palazzo Civico Sabato 9 e domenica 10 maggio dalle 9.00 alle 20.00 Il progetto presenta due racconti originali: Alla ricerca dell’ispirazione perduta! scritto da Luigi Dal Cin con i bambini delle classi IV e V della Scuola Primaria “I Pini” di Cagliari verrà messo in scena dai piccoli protagonisti negli spazi del Teatro Lirico di Cagliari grazie alla drammaturgia e regia dell’attore e regista Fabio Marceddu e del regista e musicista Antonello Murgia del Teatro dallarmadio e alla collaborazione di Eugenio Milia e Viviana Gimelli della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari. Al Palazzo Civico di Cagliari scritto da Luigi Dal Cin con i bambini delle classi IV A, B, C, D della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Su Planu” di Selargius. Gli stessi bambini lo racconteranno attraverso una visita guidata teatralizzata nelle sale del Municipio di via Roma. I racconti possono essere letti nella sezione Attività per bambini del sito www.monumentiaperti.com

Lo sguardo che crea Pinacoteca Nazionale di Cagliari Sabato 9 e domenica 10 maggio dalle 9.00 alle 20.00 Dopo la prima edizione nel 2014 all’Exmà, il progetto, da un’idea e con la collaborazione dello scrittore per l’infanzia Luigi Dal Cin, ha visto coinvolte quest’anno le classi prime della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Su Planu” di Selargius in un laboratorio dedicato alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari, grazie anche alla collaborazione con la Dott.ssa Marcella Serreli, la Direzione del Museo e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio. L’attività svolta dai bambini mirava a stimolare l’osservazione attenta delle cose che ci circondano e a guardare con occhi più attenti la città e i suoi monumenti. Quante volte in un muro rovinato o un marciapiede o ancora un edificio particolare ci sembra di intravedere forme di animali

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o piante? Dopo un attenta analisi dei particolari della struttura, dei quadri e dei retabli della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, i piccoli alunni di Su Planu li hanno rielaborati graficamente e hanno realizzato una mostra dei loro lavori, visitabile per Cagliari Monumenti Aperti proprio all’interno della Pinacoteca. E saranno proprio loro ad accogliere i visitatori di ogni età per raccontare il progetto e suggerire loro di andare alla scoperta di tanti nuovi particolari. Hanno coordinato i progetti Francesca Spissu e Alessandra Spissu e collaborato alle attività didattiche Marco Cabitza e Giancarlo Zedda per l’Associazione Culturale Imago Mundi Onlus. Sotto le ali del vento Tour alla scoperta della città con l’autore Luigi Dal Cin Partenza e arrivo Exmà, via San Lucifero 71 Sabato 9 maggio ore 17.30 Domenica 10 maggio ore 17.30 In tour sull’ Open bus del CTM Cagliari con lo scrittore Luigi Dal Cin che racconterà a bambini e adulti le meraviglie storiche, artistiche e culturali di Cagliari. L’autore del libro per bambini Sotto le ali del vento, dedicato alla città di Cagliari, indosserà i panni di moderno Cicerone e condurrà i passeggeri dell’Open bus per la città raccontandone la bellezza dal suo personalissimo punto di vista. In collaborazione con Consorzio Camu’ e Libreria Tuttestorie Salita libera fino ad esaurimento posti. LABORATORIO CREATIVO Il Ludohospital Il Sole, l’atelier pedagogico della I Clinica Pediatrica di Cagliari, e la sezione D della Scuola dell’Infanzia di Maracalagonis, I.C. A. Manzoni, presentano Storie misteriose: i cunicoli del San Giovanni di Dio. I bambini sono stati accompagnati nella storia e nella architettura dell’antico ospedale cagliaritano, con un occhio di riguardo per i suoi cunicoli sotterranei. I piccoli ospiti della Clinica e gli alunni della Scuola dell’Infanzia hanno manifestato il loro personale punto di vista attraverso diversi canali espressivi: narrativo, grafico-pittorico, plastico-manipolativo. I lavori sono esposti al San Giovanni di Dio nei seguenti orari: 10.00/13.00; 16.00/19.00 Per i bambini che verranno a trovarci è stato allestito un piccolo laboratorio creativo, dove è possibile disegnare, colorare e giocare allo speciale Gioco dell’oca costruito per l’occasione e ambientato all’interno dell’ospedale. Per maggiori informazioni sulle attività del Ludohospital Il Sole consultare il sito dedicato: pacs.unica.it/ludohospitalilsole.

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PICCOLI REPORTER Per il quarto anno consecutivo prosegue l’iniziativa Piccoli Reporter. Fra le strade di Cagliari e dentro il Teatro Lirico del capoluogo, quattordici piccoli studenti della 5a A della Scuola Primaria Stella di Mare di Flumini di Quartu e otto della classe 4a A e 4a B della Infanzia Lieta di Cagliari realizzeranno una serie di articoli corredati da immagini fotografiche che saranno impaginati simulando una vera pagina di giornale, per diventare un racconto della manifestazione vista ad altezza di bambino! I materiali realizzati saranno pubblicati sul sito monumentiaperti.com e sui canali social della manifestazione. Quest’anno il progetto è realizzato in collaborazione con l'Ufficio Stampa e Comunicazione del Consorzio Camù e gli uffici tecnici e artistici del Teatro Lirico di Cagliari.

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Gusta la città e I Racconti di Monumenti Aperti Edizione speciale Quest’anno viene infatti proposto un itinerario attorno ai piatti della cucina tradizionale cagliaritana che coinvolge nove ristoratori cittadini e si intreccia con il progetto I Racconti di Monumenti Aperti. Una iniziativa condotta con il prezioso contributo del Consorzio Commerciale Naturale Cagliari Centro Storico e con il supporto di Confesercenti provinciale di Cagliari e di Confcommercio Cagliari. In ognuno dei ristoranti aderenti all’iniziativa si potranno non solo gustare i deliziosi piatti della tradizione ma sarà anche possibile trovare un originale quaderno, illustrato da Ignazio Fulghesu, che conterrà nove ricette tipiche introdotte da Mi porterò dietro la macchina fotografica, e un aggettivo: stravanato, un racconto originale dedicato al cibo tradizionale, scritto da Nino Nonnis e di cui vi anticipiamo l’incipit: “Capita che uno vada a visitare un monumento, un museo e lo trovi chiuso. Pare che sia un problema tipicamente italiano. Per cui, quando si dice Monumenti Aperti c’è la garanzia di poterlo visitare. I turisti e i locali possono organizzarsi senza temere sorprese. Che sono lasciate ai ristoranti: apriranno?” Partecipano all’iniziativa i ristoranti aderenti al Consorzio. In questi locali troverete alcune delle ricette proposte e altri piatti tipici della cucina tradizionale cagliaritana e regionale. • Antica Cagliari, ristorante con cucina mediterranea, Via Sardegna 49, 070 7340198 • Enò, ristorante e vineria con cucina tradizionale rivisitata e materie prime locali e di stagione, Vico Carlo Felice 10, 070 6848243 • Il Buongustaio, ristorante con cucina regionale, Via Concezione 7, 070 668124 • Il Conte di Cavour, trattoria cagliaritana con cucina tipica, Via Cavour 83, 070 3111101 • L’Ostrica Ubriaca, ristorante ,Via Cavour 48, 070 7568536 La Pola, ristorante con specialità di mare, Vico Barcellona 10, 070 650604 • Su Cumbidu, cucina tipica sarda a base di carne, Via Napoli 11, 070 670712 • Sa Schironada Via Baylle 39, 070 680570 • Trattoria Gennargentu, cucina tipica sarda, Via Sardegna 60, 070 658247 Sarà inoltre aperto il 9 e 10 maggio • Ristorante Locanda dei Buoni e Cattivi, Via Vittorio Veneto 96, 070.7345223

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Cultura senza barriere Monumenti aperti a tutti Cultura senza barriere - Monumenti Aperti a tutti, è un’iniziativa nata ormai dodici anni fa in seno a Monumenti Aperti nella città di Cagliari che oggi estende i suoi servizi agli altri comuni aderenti alla rete della manifestazione prefiggendosi l’obiettivo di facilitare l’accessibilità ai monumenti a coloro che si trovano in condizioni di svantaggio e disabilità temporanea o permanente, con servizi di visita guidata rivolti a non udenti, percorsi tattili e testi in braille per non vedenti, mostre, accessi facilitati per i disabili motori, servizi di mobilità dedicati. Tutto questo avviene grazie alla preziosa collaborazione di tante associazioni di volontariato insieme ad istituzioni ed enti pubblici e privati che con grande generosità concorrono alla realizzazione di questa importante esperienza che rende ogni anno più democratica la conoscenza del nostro patrimonio culturale. Anche quest’anno in tutte le schede dei monumenti presenti in questa guida sono segnalate con apposita simbologia le tipologie di accessibilità raggiunte. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus e l’U.N.I.Vo.C in occasione di Monumenti aperti 2015 organizzerà al Teatro Massimo di Cagliari, in commemorazione della scrittrice Cenza Thermes, dalle 17.00 alle 18.00 di sabato 9 maggio, la lettura di alcuni brani tratti dalle sue opere su Cagliari e di un brano di Patrizia Piras intitolato “La mia amica Cenza”. ENS (Ente Nazionale Sordi) Sezione Provinciale di Cagliari effettuerà il giorno domenica 10 maggio la visita guidata per i sordi in lingua italiana dei segni (LIS). Partenza alle ore 9.30 presso la Legione dei Carabinieri, via Sonnino e di seguito si visiterà Tuvixeddu. ANFFAS Onlus Cagliari - Associazione Nazionale per famiglie di persone con disabilità intellettive e/o relazionali. I ragazzi dell’Associazione accoglieranno i visitatori alla Cittadella dei Musei. Associazione Futuribile e Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna Anche quest’anno, grazie alla collaborazione dell’Associazione Futuribile e dell’Associazione Bambini Cerebrolesi Abc, si terrà un mini tour accessibile. La partenza è prevista sabato 9 maggio alle ore 16.00 all’ingresso dell’Infopoint del Parco di Molentargius, il tour proseguirà con la visita del Parco Naturale, del Percorso della Città del Sale, del Teatro delle Saline, dell’Officina e la Centrale Elettrica e della Chiesa della Palma. Il servizio porta a porta di CTM SpA dedicato alle persone che non possono utilizzare il servizio di trasporto pubblico di linea, con disabilità, invalidi civili, anzia18

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ni ultrasessantenni non autosufficienti ed altri con limitazioni psicofisiche, beneficiari di agevolazioni tariffarie regionali sui trasporti pubblici. Il costo del servizio è di un biglietto di corsa semplice a tratta, intendendo come tratta l’andata o il ritorno (es. per il viaggio di andata e ritorno bisogna obliterare 2 biglietti di corsa semplice). Per accedere al servizio è necessario effettuare una prenotazione al n. verde 800259745, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00, il venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e il sabato dalle ore 8.00 alle ore 10.00. La prenotazione può essere effettuata anche attraverso il sito internet: www.ctmcagliari.it cliccando sul link “servizio a chiamata”, e deve pervenire il giorno prima l’utilizzo del servizio. Il servizio normalmente è programmato dal Lunedì al Sabato mattina, ma in occasione di Cagliari Monumenti Aperti 2015, CTM attiverà Amicobus nelle giornate di sabato 9 Maggio, dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (con prenotazione fatta il venerdì entro le 18.00) e domenica 10 Maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (con prenotazione fatta il sabato entro le 10:00), prevedendo come destinazioni i soli Monumenti interessati dalla manifestazione. Nelle giornate di sabato e domenica non è prevista la presenza dell’assistente di bordo. CTM BUS

Questi loghi inseriti nella scheda del monumento in corrispondenza della linea bus, indicano le diverse modalità di accesibilità ai mezzi del CTM. LEGENDA accesso in autonomia parcheggio di sosta per auto munite di contrassegno accesso con accompagnatore necessario WC

servizio igienico accessibile possibilità di visita in lingua italiana dei segni (LIS)

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Iniziative speciali PROIEZIONI VIDEO Cinema Odissea, viale Trieste, 84 Domenica 10 maggio dalle 10.00 alle 13.30, Ingresso libero. Cagliari - la città visibile. Viaggio nei frammenti di una Cagliari raccontata dal cinema Proiezioni dei cortometraggi: Sono uguali in vacanza di Peter Marcias Il mondo sopra la testa di Peter Marcias Cicatrici di Peter Marcias Circolare notturna di Paolo Carboni Anni Settanta a Sant’Elia di Marilisa Piga Quella notte di Giovanni Columbu Frammenti visivi di Enrico Pau (selezione di corti) Selezione di cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole cagliaritane. Per l’occasione, saranno i registi, maschere d’eccezione, ad accogliere il pubblico e ad accompagnarlo in sala Info 070271709. Libreria Il bastione, piazza Costituzione e negozio di specialità alimentari Sapori di Sardegna, via Baylle Proiezione nelle vetrine del video film Città en marche: sul fronte del mare la città emerge. Racconto video del tessuto storico della città attraverso le trasformazioni urbanistiche, culturali e commerciali tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. A cura della Associazione La pleiade, in collaborazione con Renderingstudio e la Fondazione del Banco di Sardegna. Cimitero di Bonaria - NFC (Near Field Communication) Anche per Monumenti Aperti sarà possibile usufruire del sistema informativo inaugurato in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra. Una parte dei cenotafi localizzati nel Viale degli Eroi (entrando sulla sinistra) è stato dotato di apparati di visualizzazione e informazione tramite NFC. Con questo sistema, basta avvicinare al punto di interesse (segnalato con apposita targhetta) un apparecchio abilitato e collegato a internet (come uno smartphone o un tablet) per vedere apparire sullo schermo testi, immagini, video o altri contributi informativi. Il sistema di connessione automatica si indirizzerà, infatti, su una pagina web specifica che riporta la scheda del combattente cagliaritano ricordato dalla lapide. MOSTRE SEARCH - Sottopiano del Palazzo Civico Sa Gherra 1915/1918. Memorie dalla Grande Guerra Nel centenario della Prima Giuerra Mondiale, il Comune di Cagliari ha voluto ricordare la Grande Guerra con una mostra che ha coinvolto attivamente la cittadinanza, rinnovando al SEARCH la formula della mostra partecipata. Le lettere, i diari, le fotografie, le cartoline, i telegrammi diven20

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tano oggi per noi preziose testimonianze; per chi le scrisse furono l’unico mezzo per mantenere i legami familiari e gli affetti più cari, per chi le ricevette e le lesse furono fonte di sollievo o di immenso dolore, viva testimonianza delle passioni umane. Custodite in cassetti e riposte tra le pagine di un libro queste mute testimonianze di dolori e gioie riacquistano voce in una mostra partecipata in cui la storia familiare si intreccia con quella nazionale e mondiale. Il progetto espositivo, curato da Anna Maria Montaldo, si avvale per la scenografia della creatività artistica di Antonello Ottonello e di Giorgio Dettori per la parte fotografica. Realizzata dalla MEM - biblioteche comunali, dall’Archivio Storico del Comune e dal Servizio Civile Nazionale della MEM, la mostra, articolata in due atti e visitabile fino al 2 gennaio 2016 nelle sale del SEARCH, sarà arricchita da un importante programma di rassegne cinematografiche, incontri, testimonianze, performance. Biblioteca Universitaria, via Università32/a Il Novecento nei fondi della Biblioteca Universitaria Attraverso una scelta di incisioni conservate nel Gabinetto delle Stampe “Anna Marongiu Pernis” la Biblioteca Universitaria allestisce una mostra che ha lo scopo specifico di mettere in evidenza l’importanza del Novecento riguardo al campo dell’incisione, decisamente significativo per l’arte in Sardegna. In particolare le opere scelte privilegiano artisti del secondo Novecento che offrono un ambito molto ampio comprendente sia il figurativo sia l’astratto secondo le varie declinazioni che l’arte del XX secolo ha attraversato. Sono esposti inoltre documenti bibliografici relativi all’argomento e il torchio calcografico appartenuto ad Anna Marongiu Pernis, custodito nella Sala Settecentesca della Biblioteca e, a suo tempo, donato dalla famiglia dell’artista. Fattoria Sa Illetta, Loc. Sa Illetta S.S. 195 Mostra sabato 9 maggio ore 17.00 inaugurazione della mostra: Riccardo Simonetti. Le sue architetture nella Cagliari del primo Novecento La mostra prevede l’esposizione di progetti, fotografie, documenti pubblici e privati, che di Riccardo Simonetti illustrano la vita e l’attività professionale. La Cagliari del primo Novecento è fortemente segnata dall’opera di Riccardo Simonetti (1873-1954) ingegnere cagliaritano: lo si ricorda innanzitutto quale progettista e direttore dei lavori della nuova Basilica di Bonaria e degli importanti interventi nella chiesa di Sant’Eulalia; professionista di riferimento della borghesia cagliaritana, firma i progetti del palazzo Balletto e quelli per l’ampliamento del palazzo Valdès verso la piazza Marghinotti. A Simonetti si deve anche il completamento degli edifici della Camera di Commercio e dell’attigua Banca commerciale, insieme alla realizzazione di molte pregevolissime opere, sia in città che nell’hinterland. La mostra rimarrà aperta fino al 17 maggio.

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Convegno sabato 9 maggio, alle ore 18.00 parleranno di Riccardo Simonetti e delle sue architetture urbane Monica Grossi, Franco Masala, Marco Cadinu e Marcello Schirru. A cura di: Associazione Giorgio Asproni, Scuola di Architettura dell’Università di Cagliari e la Soprintendenza Archivistica della Sardegna. Consiglio Regionale della Sardegna Via Roma, 25 Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo della Regione Sardegna 1985-2015 A trent’anni dalla commissione a Costantino Nivola (19111988) della decorazione del Palazzo del Consiglio Regionale di Cagliari, completato nel 1988, la Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, in collaborazione con Fondazione Costantino Nivola presenta la mostra che ricostruisce il progetto tramite una serie di materiali, immagini, bozzetti, disegni, documenti, video inediti di Costantino Nivola. A cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda. Archivio di Stato, via Gallura 2 La Grande Guerra: vicende, uomini, società Esposizione di documenti inediti e testimonianze sulla I Guerra Mondiale in relazione alla partecipazione dei sardi, all’organizzazione e al coinvolgimento dell’intera popolazione. Exmà, via San Lucifero 71, Sala delle Volte Equilibri instabili. Personale di Antonio La Rosa La mostra, curata dal critico Giovanni Intra Sidola, è un percorso fra quadri, sculture, bozzetti e pensieri poetici, che racconteranno i concetti da cui l’artista trae ispirazione. In una zona dedicata, verrà ricreato lo “studio d’Arte e Sperimentazione”, dove lavorerà ogni giorno dando vita a creazioni contaminate dalla permanenza a Cagliari. Il Ghetto,via Santa Croce 18, Sale della Corona e dell’Arco Vittore Bocchetta. Vita e Arte di un antifascista Vittore Bocchetta, membro del CLN di Verona, incarcerato in Italia, reduce dei lager nazisti di Flossenburg ed Hersbruck, esule, artista, scrittore, accademico, letterato. La mostra, curata da Emanuela Falqui, è divisa in due sezioni: la prima parte riprende le fila dell’opera letteraria,“Prima e dopo quadri 1918 - 1949”, un’autobiografia accompagnata da disegni e collage che ritraggono diversi episodi della resistenza a Verona, il carcere, la tortura, gli interrogatori, il lager e la liberazione. La seconda parte riguarda il periodo statunitense, durante il quale ha lavorato sperimentando forme e materiali diversi nel suo atelier di Chicago. In America ha esposto in diverse città e ha realizzato monumenti pubblici. Bunker, via Rolando Mostra della storia del Vespa Club Cagliari Il Vespa Club Cagliari, primo Vespa Club della Sardegna nato nel 1956, racconterà la storia di sessant’anni del Club parallelamente alla storia di Cagliari con l’esposizione di fotografie, oggetti e diversi modelli di Vespa storiche, mettendo in luce il forte legame tra i vespisti cagliaritani e la loro città. 22

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La Vespa, elemento mitico dell’Italia del secondo dopoguerra al quale forse ora si guarda con nostalgia, ha permesso a tanti cagliaritani di avere un mezzo di trasporto libero e leggero con il quale avere un punto di vista “diverso” della città. Sede dell’ex Priogheddu, oratorio Chiesa Santa Rosalia via Principe Amedeo 20 Mostra fotografica dedicata alla Festa di Sant’Efisio 2014 del fotografo Dietrich Steinmetz. Ospedale Civile S. Giovanni di Dio, via Ospedale - Atrio principale Mostra collettiva di pittura di Usai Tiziana, Marcella Peri e Stefano Boy. BIBLIOBUS Attivato a luglio del 2014, il servizio di Bibliobus è una biblioteca mobile e itinerante che si configura in base alle esigenze e ai desideri delle comunità di riferimento. Un servizio innovativo che permette di arrivare in tutto il tessuto urbano non solo col prestito di libri, e-book e di e-reader, ma anche con attività di animazione e promozione alla lettura. Grazie al Bibliobus i libri arrivano ovunque: nelle piazze, nei giardini, nei mercati e, soprattutto, in quelle aree più lontane dalle biblioteche comunali. Sono inoltre disponibili due postazioni per la navigazione in internet e può essere attrezzato uno spazio con sedie, tavolini e giochi per i più piccoli. Il Bibliobus si configura, quindi, come un servizio adatto a tutte le fasce d’età e come una biblioteca di prossimità, vicina a tutti. In occasione di Monumenti Aperti il Bibliobus avrà le seguenti soste: Sabato 9 Maggio Monte Urpinu: 9.30/13.30 Sant’Elia-Parcheggio adiacente alla nuova piazza davanti al Lazzaretto 16.00/20.00 Domenica Parco Terramaini: 9.30/13.30 Sant’Elia-Parcheggio adiacente alla nuova piazza davanti al Lazzaretto 16.00/20.00

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Sentieri (in)interrotti Itinerari del Novecento Trentapiedi dei Monumenti Il colle della Cittadella dei Musei Il tema dell’edizione 2015 invita il Trentapiedi dei Monumenti, che negli anni passati ha esplorato i quartieri di Marina, Villanova e Bonaria, a guidare i visitatori alla scoperta della zona più alta della città, quella attorno alla Cittadella dei Musei. L’area, che conserva segni di una presenza umana in epoca punica e romana, nel medioevo risultava esterna all’insediamento fortificato pisano. In epoca sabauda l’area subì ulteriori interventi, divenendo Regio Arsenale e successivamente caserma, poi trasformata in distretto militare. Lesionato dai bombardamenti del 1943, il complesso architettonico acquisì l’odierna configurazione tra il 1965 e il 1979 su progetto degli architetti Cecchini e Gazzola. Sede di importanti istituzioni museali statali (Archeologico, Pinacoteca), regionali (Etnografico), e comunali (di Arte siamese), oltre che di mostre temporanee, ospita la sede operativa del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari, con le aule, la biblioteca, i laboratori e la collezione archeologica di Evan Gorga. Grazie al sistema progettato dagli studenti universitari di Vestigia-Laboratorio di Didattica e Comunicazione dei Beni Culturali, tutta l’area, attraverso un percorso che parte dall’ingresso dei Giardini pubblici (dove ha sede la Galleria comunale d’Arte) e valorizza le vedute dall’alto, potrà essere riscoperta come grande polo culturale integrato. Un convoglio pedonale partirà a intervalli regolari dal capolinea, rispettando precise fermate e stazioni di scambio. Queste ultime corrispondono ad altrettanti luoghi, in cui si potrà scegliere se lasciare il convoglio umano per visitare con la guida dei volontari i singoli siti, o se proseguire l’esplorazione secondo il percorso guidato. Sia sabato che domenica mattina la prima corsa è prevista per le ore 10.00 e l’ultima per le 12.15. Il pomeriggio la prima corsa partirà alle 15.00 e l’ultima alle 18.30. Capolinea: Largo Dessì (ingresso Giardini pubblici) Via Ubaldo Badas Piazza Arsenale Cittadella dei Musei Viale Buocammino Via Santi Lorenzo e Pancrazio Via Giardini pubblici Capolinea: Largo Dessì (ingresso Giardini pubblici)

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Itinerario La Città Giardino L’itinerario previsto per la manifestazione di Monumenti Aperti 2015 avente come tema l’architettura del ‘900, prevede come sito principale il Liceo Dettori la cui costruzione risale alla metà del secolo e che vede la scuola già operativa nel 1956. Dal Liceo si procederà alla visita del quartiere antistante l’istituto, La Città Giardino, esempio di Razionalismo e funzionalità progettata dall’architetto Adalberto Libera intorno al 1950, quartiere costruito come zona residenziale in base alle direttive del Piano casa Fanfani (1949). L’itinerario si articolerà dalla via Pessina alla via Scano. Si prevede che la visita del quartiere, avente come guide gli studenti del liceo, si effettuerà con una scadenza temporale di ogni due ore partendo sempre dall’istituto. Visite guidate a cura del Liceo Classico Dettori Sabato dalle 16.00 alle 20.00. Domenica dalle 9.00 alle 20.00, partenza ogni 20 minuti circa. L’ultimo gruppo partenza ore 19.00. Luogo di partenza: Liceo Dettori, via Cugia. Itinerario la Galleria del Sale L’itinerario è la prima Galleria d’arte contemporanea a cielo aperto della città di Cagliari. Il progetto nasce nell’agosto del 2014 dall’incontro dell’associazione Urban Center Cagliari con una serie di artisti locali specializzati nella street art e nell’arte dei murales, fra i quali Manuinvisible, Crisa, Tellas, Skan, La Fille Bertha che hanno realizzato ciascuno un murale nel contesto della nuova pista ciclabile che congiunge il porticciolo turistico di Su Siccu con Viale La Palma, nei pressi dell’ingresso del Parco di Molentargius. Gli artisti hanno seguito il tema de “La Natura”, proposto dall’associazione, proprio per la vicinanza della Galleria all’importante polo naturalistico di Molentargius. Il percorso della Galleria del Sale inizierà dal primo cavalcavia pedonale che si incontra lungo la pista ciclopedonale in direzione Molentargius, costeggerà le sponde del canale di San Bartolomeo per quella che sarà una passeggiata tra arte, namonumentiaperti

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tura e storia, in cui si riscopriranno luoghi forse troppo spesso dimenticati dai cittadini di Cagliari. All’interno di un contesto paesaggistico come quello del parco di Molentargius, che trova la sua fine nel padiglione dello stoccaggio del sale, le numerose diversità naturalistiche forniscono un interessante punto di partenza per il nostro percorso, senza tralasciare la storia e le vicende che per oltre un secolo hanno animato l’area e fornendo un analisi delle opere, informazioni e curiosità sugli artisti che hanno realizzato i lavori. Visite guidate a cura di Urban Center e Istituto Tecnico G. Deledda Sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00; dalle 17.00 alle 19.00 Luogo di partenza Su Siccu - Marina di S. Elmo durata percorso: circa un’ora Itinerario Dionigi Scano Il complesso costituito dall’odierna piazza Indipendenza e dalla piazza Arsenale, è stato sistemato, come oggi lo vediamo, in seguito ad un intervento di demolizione, di alcune strutture murarie che, a partire dal 1500, erano state addossate alla Torre di S. Pancrazio e dall’edificazione del Regio Museo Archeologico risalente agli anni fra il 1904 e il 1906 quando lo Scano sistema l’area immediatamente a ridosso del Palazzo delle Seziate, rimaneggiando un edificio che era già stato destinato a Zecca e poi a carcere femminile. È stato sede del Museo archeologico fino al 1993, quando i reperti sono stati spostati nella nuova sede della Cittadella dei Musei, assieme alla Pinacoteca Nazionale, fino allo stesso anno ospitata nel Palazzo delle Seziate. L’assetto attuale è dovuto a Dionigi Scano che, tra il 1902 e il 1907, si pone per la prima volta in Sardegna, il problema del restauro e della conservazione dei monumenti, in linea con le esigenze di quel periodo storico in cui, il Regno d’Italia, nato da poco più di trent’anni, istituiva le Soprintendenze, che avevano il compito di occuparsi, localmente, dei beni artistici e storici. Visite guidate a cura dell’Istituto Tecnico Industriale Dionigi Scano di Monserrato - Cagliari Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00; dalle 16.00 alle 19.00 Luogo di partenza piazza Arsenale (lato Palazzo delle Seziate) Durata percorso circa 30 minuti

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Itinerario Campo Carreras, piazza Galilei Qui, a partire dal 1911, sorsero le prime case popolari di Cagliari realizzate sui lati della via Bacaredda e continuate nei tardi anni Venti sul prolungamento della stessa via a destra. Nel 1927 fu inaugurato il palazzo INCIS (Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati Statali) nella piazza Galilei dove veniva realizzato anche l’edificio d’angolo con la via Oriani, destinato a brefotrofio provinciale e poi divenuto ufficio per la stessa amministrazione. Nella via Settembrini è il palazzo Lixi con le decorazioni di Francesco Ciusa, a ridosso dell’edificio moderno dove campeggia un interessante disco di vetri riciclati, opera di Rosanna Rossi. Visite guidate a cura del Liceo Scientifico Pacinotti Sabato e domenica dalle ore 9.00 alle 19.00 Luogo di partenza: Piazza Galilei fronte Palazzo della Provincia Durata percorso circa 30 minuti Itinerario Pirri Durante il percorso, si racconteranno le vicende della nascita dell’ex Municipio, poi sede della Consiglio di Circoscrizione, realizzato nei primi decenni del Novecento e che, per lo meno fino al 1926/1927, mantenne le sue prerogative di sede del consiglio cittadino di Pirri, poi sede circoscrizionale e, fino a poco tempo fa, sede della Municipalità, e dei principali monumenti novecenteschi di Pirri. Il percorso partirà dalla sede del vecchio Municipio in via Riva Villasanta, per proseguire verso via Ampere, con lo spazio esterno dell’Ex Distilleria, via Italia, Ex Vetreria, piazza Italia, Dazio di Consumo ed infine via Gioacchino Murat, Cimitero monumentale. In ogni sito ci saranno a disposizione dei volontari che esporranno la visita, in alcuni casi saranno delle vere e proprie voci narranti che racconteranno la storia e alcune particolari vicende del nostro ex Comune, ora Municipalità. Visite guidate a cura dell’Associazione Pirri, Antiche Storie del mio Paese Sabato e domenica dalle ore 9.00 alle 19.00 partenza ogni 20 minuti circa Luogo di partenza vecchio Municipio in via Riva Villasanta 35

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OPEN BUS Cagliari Monumenti Aperti Percorsi architettura contemporanea Il bus scoperto Open Bus del CTM Cagliari, in occasione delle due giornate della manifestazione sarĂ disponibile per consentire un tour panoramico sulle architetture novecentesche della cittĂ . Due i percorsi possibili da effettuare 2 volte la domenica (ore 10.00 e ore 12.00). Partenza da Largo Carlo Felice pensilina fronte Camera di Commercio. Si ringrazia il CTM Spa per aver messo a disposizione il servizio.

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Quartiere Is Mirrionis Sabato mattina Mercato di via Quirra – eureca! All’interno del Mercato Civico di via Quirra, la mattina di sabato 9 maggio, sarà possibile compiere un percorso coinvolgente tra i box e i corridoi dove ancora oggi campeggiano le fotografie realizzate dai corsisti che hanno partecipato ai workshop gratuiti di eureca! L’importante progetto è stato parte della programmazione annuale che i Musei Civici di Cagliari dedicano all’Arte Pubblica, con la finalità di diffondere i musei nel tessuto urbano, farli uscire dai luoghi istituzionali, attraverso residenze d’artista, interventi site-specific, performance, oper-azioni che coinvolgono lo spazio circostante, invadendo il tessuto sociale e abitando il territorio. Il progetto ha preso avvio a marzo del 2014 con la residenza d’artista di George Georgiou e Vanessa Winship. Mentre i due fotografi inglesi fotografavano la vita e le persone dei quartieri di San Michele e di Is Mirrionis, si sono svolti dei corsi di formazione in reportage fotografico, video e audio, aperti a tutti. Il risultato dei lavori di Georgiou e di Winship è stato esposto alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari in una mostra,This is Mirrionis, dalla quale è emerso lo sguardo esterno dei due fotografi, capace di cogliere le identità e le contaddizioni dei luoghi. La Stanza, è stato, invece, il risultato del lavoro dei corsisti: un’installazione multimediale, realizzata proprio al Mercato di via Quirra, uno spazio evocativo di immagini e suoni che ha raccontato facce, storie ed emozioni della gente del quartiere, per celebrarne la vitalità, la bellezza, quell’orgoglio e il senso di appartenenza che ancora oggi è possibile cogliere dalle fotografie che rimangono a segnare il percorso e scandire il tempo di questo spazio, cuore pulsante della vita dei due quartieri che risuona anche nelle stanze del Palazzo di città dedicate proprio ai risultati delle residenze di arte pubblica. Passeggiata digitale Lo scopo della passeggiata digitale, organizzata dai ragazzi che hanno partecipato ai workshop dell’agenzia Prospekt (reportage fotografico Samuele Pellecchia; video Arianna Cucchi; audio Jonatan Zenti), sarà quella di ricollegare i quartieri di San Michele e Is Mirrionis al centro storico della Città, mostrando il primo sito che ha accolto l’installazione La Stanza, ossia il mercato civico di via Quirra e il museo Palazzo di Città, dove sono presenti fotografie legate al progetto This Is mirrionis. Durante il tragitto i partecipanti avranno la possibilità di documentare con monumentiaperti

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il proprio supporto digitale tutto ciò che li incuriosirà durante la passeggiata, per poi condividere gli scatti su instagram inserendo # che verranno comunicati alla partenza. L’invito è aperto a tutti. Partenza presso il Mercato di via Quirra ore 11.00 Percorso: via Quirra via Bugerru via Angiona via Is Mirrionis fronte ospedale via Is Mirrionis facoltà lettere piazza d’Armi viale Buon Cammino Porta Cristina via Martini Palazzo di Città Domenica 10 maggio dalle 10.00 alle 13.00 Via Is Mirrionis 45, (segue numerazione), Piazzetta. Laboratori per bambini Il Servizio Civile Internazionale organizza un laboratorio di educazione ambientale con la realizzazione di giochi da materiali di riciclo, giochi cooperativi sull’ambiente e letture. Domenica 10 maggio dalle ore 17.00 alle 19.00 Alla scoperta di Is Mirrionis. Luoghi, storia e storie del quartiere, nei racconti di Sergio Atzeni e nei ricordi dei protagonisti. Una passeggiata di circa un’ora alla scoperta di Is Mirrionis, quartiere di edilizia popolare sorto dopo la seconda guerra mondiale per ospitare il ritorno degli sfollati e di quanti avevano perso la casa nei bombardamenti (inizialmente sistemati in grotte e nelle casermette militari). Con l’espansione di Cagliari, Is Mirrionis si è trovato pienamente inserito nel perimetro urbano, ma fino al secondo dopoguerra, prima della costruzione delle case INA, era una zona di aperta campagna, in cui si stagliavano le caserme militari, poi sede dell’Ospedale SS Trinità. Il percorso si snoda a partire dalla piazzetta che non ha un nome (altezza via Is Mirrionis 45, segue numerazione) dove lo scrittore Sergio Atzeni ha vissuto da bambino negli anni cinquanta, e che è stata una delle fonti di ispirazione del suo racconto Bellas mariposas. Nella stessa piazza, nei locali del vecchio asilo, ha avuto luogo negli anni Settanta l’esperienza della Scuola Popolare di Is Mirrionis. Durante la camminata, studiosi, abitanti del quartiere, e pro30

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tagonisti di eventi-chiave ne illustreranno la storia, le caratteristiche urbanistiche e architettoniche, la dimensione sociale e quella letteraria, accompagnati dalle letture atzeniane. Ideazione percorso e visite a cura dell’associazione Antonio Gramsci Cagliari, con la consulenza di Gigliola Sulis. Intervengono Lucia Cossu, Felice Carta e Antonella Sanna, Franco Meloni, Marco Mameli. Letture a cura di Maria Grazia Sughi, attrice del Teatro di Sardegna.

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Lazzaretto Domenica 10 maggio ore 12.00 sala convegni: Il parco degli anelli - Incontro con l’architetto paesaggista João Ferreira Nunes Le residenze artistiche di Alig’art I risultati delle residenze artistiche di Alig’art sono visibili nell’ambito di una suggestiva mostra nelle due giornate di Monumenti Aperti al Lazzaretto. Con le residenze artistiche, Sustainable Happiness affida l’azione a Alessandro Toscano, Mary Zygouri e Daniele Pario Perra, per indagare i flussi energetici fondamentali del territorio di Cagliari: Naturale, Vitale e Creativo. Attraverso le diverse residenze, il pubblico coinvolto ha condiviso storie, relazioni, inquietudini e interrogativi sul passato e futuro della città, sul potere d’azione del cittadino nel proprio contesto di appartenenza. Cagliari e le Energie Naturali Alessandro Toscano | 12/60 Cagliari e il Campidano Progetto d’indagine storico-fotografica incentrato sulla relazione tra Cagliari e il suo territorio. Cagliari e le Energie Vitali Mary Zygouri | Il Suono della Proprietà Tuvixeddu si anima attraverso una performance pubblica, un’invasione pacifica, silenziosa e consapevole: un’azione di grande peso politico. [Residenza in collaborazione con TRW] Cagliari e le Energie Creative Daniele Pario Perra | Low Cost Design Sant’Elia - qualcosa più del richiesto qualcosa meno del consentito. Progetto di analisi del rapporto tra territorio e collettività, per progettare il futuro di una comunità conoscendosi, identificandosi e soprattutto collaborando. [Residenza in collaborazione con Carovana SMI] Anticipazioni di futura residenza artistica nel quartiere Sant’Elia. Esposizione di alcune opere dell’artista Matteo Ambu, in uno spazio alternativo a quello museale, innestando così processi creativi e artistici partendo proprio dal giardino di un abitante del vecchio borgo, in via Fasano 52, per poi diffondersi nel quartiere attraverso progetti di residenza futuri. Il programma è arricchito da un concerto blues previsto per domenica alle 12.00 a cura di Forma e Poesia nel Jazz.

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Borgo Vecchio Progetto Artoteca - Una sezione importante delle attività dei Musei Civici è costituita dai progetti di Arte Pubblica diffusa nel tessuto urbano. Attraverso residenze d’artista, interventi site-specific, performance, operazioni capaci di coinvolgere le comunità nei loro spazi di vita, i Musei “invadono” la città, promuovendo percorsi di innovazione sociale e di riscrittura partecipata delle trame urbane. Per questo motivo, in occasione della nuova edizione di Monumenti Aperti sette opere della Collezione Civica sono esposte in cinque abitazioni private del quartiere di Sant’Elia. Nell’ambito del piano di riqualificazione e valorizzazione degli spazi urbani e della ricomposizione delle relazioni fra centro e periferie, i cittadini diventano custodi del bene collettivo, promotori e divulgatori del valore del patrimonio culturale. Si innescano insospettabili finestre di dialogo e un nuovo policentrismo culturale basato sul concetto che l’arte è per tutti e di tutti. Le opere selezionate per il percorso di Artoteca appartengono alla Collezione civica degli Artisti sardi e offrono un interessante spaccato di quella che è stata l’evoluzione dell’arte in Sardegna nel Novecento. Dagli autorevoli maestri della pittura della prima metà del secolo, che guardavano al popolo sardo come etnia, prendendo ispirazione dagli usi e costumi della tradizione, così come testimoniano le opere di Pietro Antonio Manca e Stanis Dessy, si passa al superamento del sardismo con la scultura del più giovane Gavino Tilocca, aggiornato rispetto alla coeva scultura italiana, fino a Italo Antico, Gaetano Brundu, Mirella Mibelli, Rosanna Rossi, rappresentanti di quelle nuove generazioni che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, hanno favorito la diffusione del linguaggio dell’avanguardia. Sabato dalle 14.00 alle 18.00 e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00 Luogo di partenza: Lazzaretto di Sant’Elia Partenza visite: ogni due ore circa Sabato alle 17.00 visita speciale: l’artista Rosanna Rossi racconta la sua opera nella casa di Rosa. A fare da guida lungo l’itinerario sono gli studenti Liceo Statale E. D’Arborea mentre ogni opera viene spiegata dalle padrone di casa. Si ringraziano per le viste guidate: Giuseppina De Agostini, Rosa Sabati, Rosy Fadda, Linda De Agostini, Donatella Pusceddu.

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Cagliari


Fotografando.. per le vie del Borgo “Fotografando Sant’Elia”, realizzato dai geografi dell’Università di Cagliari (M. Memoli, M. Puttilli, S. Aru, E. Cara), da Samuele Pellecchia e Arianna Cocchi di Prospekt Photograpers e da Gisella Congia, è un progetto fotografico laboratoriale che si è sviluppato a partire dai risultati di un questionario sulle autorappresentazioni dello spazio urbano sottoposto agli abitanti di Sant’Elia nel 2014. Le foto scattate dalle partecipanti al progetto (D. Copez, D.Lai, R. Fadda, R. Sabato, C. Schirru) sono affisse nelle strade del Borgo Sant’Elia in un percorso espositivo che replica la pratica urbana del passeggio e dell’incontro con lo spazio quotidiano nel quale, come un gioco di riflessi, rimandi e incroci, i luoghi diventano ambito scenico degli sguardi, della lucidità, della passione, della freddezza e dell’amore degli abitanti verso la loro parte di città. Responsabile artistico: Samuele Pellecchia, Arianna Cocchi. Cura del progetto scientifico: Maurizio Memoli Organizzazione: Silvia Aru. L’itinerario di visita è libero e si snoda lungo le strade del Borgo Vecchio. Sabato 9 maggio, ore 11.00 - Hotel Calamosca Incontro con il regista Stefano Odoardi e proiezione in anteprima di un breve estratto/impressione dalle scene girate nell’hotel Calamosca del film “Mancanza-Purgatorio”, ancora in corso di realizzazione su una nave Cargo in partenza dal Porto di Cagliari con l’attrice protagonista Angélique Cavallari. Il film è prodotto da O film e Strike fp, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission. Durante l’incontro, il regista esporrà il suo particolare approccio al lavoro nel progetto Mancanza, e alcuni abitanti del quartiere Sant’Elia racconteranno la loro partecipazione al film. Approdi. Festa di Arte e Comunità (nell’ambito di Mare di Danza. L’arte del vivere in viaggio e il progetto triennale di cooperazione internazionale Silence in the Dance Landascape); Carovana SMI in collaborazione con Ain’t no Gravity Parkour ASD, Parkour Cagliari, Associazione Sant’Elia Viva, Cooperativa Sant’Elia 2003, CISP, Indisciplinarte, Associazione Sarda Paraplegici, Movimentonetto, Associazione Donne e Mestieri Santa Teresa-Pirri, Tango Sardinia. Eventi: 9-10 maggio ore 10.00/13.00; ore 15.00/19.00 Quartiere Sant’Elia, fronte Lazzaretto e via Schiavazzi-Palazzo Bodano. Spostamenti urbani Laboratorio Art du Deplacement (Parkour) con Fabio Saraceni che racconterà l’esperienza fatta a Gaza, insegnando il Parkour ai ragazzi palestinesi. 9 maggio ore 17.00 fronte Lazzaretto 10 maggio ore 12.00 fronte Lazzaretto; ore 18.00 via Schiavazzi-Palazzo Bodano.

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Incursioni urbane a cura di Ornella D Agostino con Maria Benoni, Nicola Grandesso, Valentina Orrù, Roberto Meloni, Fabio Saraceni, Ain’t no Gravity Parkour ASD, Parkour Cagliari. 9 maggio Ore 16.00-20.00 Santa Teresa-Pirri, Biblioteca 10 maggio Ore 10.00-20.00 Sant’Elia, fronte Lazzaretto TATO da Sant’Elia a Santa Teresa. Un TAppeTO tessuto di storie vissute. Progetto a cura delle designers Carolina Melis e Eugenia Pinna in collaborazione con Teresa Todde, gli abitanti di Sant Elia e della Marmilla e il Consorzio due Giare.

Pirri Quartiere Santa Teresa Biblioteca Comunale di Pirri, Via Santa Maria Goretti: sabato 9 maggio 9.00/13.00 e 16.00/20.00 TATO da Sant’Elia a Santa Teresa. Un TAppeTO tessuto di storie vissute. Progetto a cura delle designers Carolina Melis e Eugenia Pinna in collaborazione con Teresa Todde, gli abitanti di Sant Elia e della Marmilla e il Consorzio due Giare Eventi: laboratorio di tessitura (a cura delle Abitanti Teresa, Patrizia e Anna) Ore 18.00 Testimonianza: Come eravamo. Anna Piga racconta i movimenti degli anni ‘70 Exmè, via Antonio Sanna Sabato 9 maggio Dalle ore 16.00 alle 20.00: visite guidate (ultima visita 19:30) 16.00: Polo Positivo si presenta. Polo positivo è l associazione che aggrega medici e giovani sieropositivi contro lo stigma, per una corretta informazione. Semifinali Coppa Quartieri, progetto a cura di Fondazione Giulini e Domus de Luna. 16.30: Sant’Elia (Teleco) - Merello (Salesiani) 17.30: Santa Teresa (Scuola di Calcio Exmè) Bonaria (Tuveri) 18.30: Tamburi dell Exmè: laboratorio ed esibizioni 19.00: Agevolando si presenta. Agevolando nasce dall’iniziativa di alcuni giovani che hanno trascorso parte della loro vita “fuori famiglia”. Domenica 10 maggio Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00: visite guidate (ultima visita 19.30) 10.00: Codice Segreto: esposizione dei lavori del laboratorio Anima Creativa. Codice Segreto promuove momenti di aggregazione e incontri di interesse culturale e sociale per 34

Cagliari


l'integrazione delle diverse abilità e delle categorie a rischio. 11.00: laboratorio di writing con lezioni dell’artista Manu Invisible 12.00: laboratorio di movimento espressivo a cura di Codice Segreto 16.00: Isperantzia si presenta Isperantzia unisce e sostiene le organizzazioni che gestiscono servizi di accoglienza e cura dedicati ai minori fuori famiglia. 17.00: Djapo si presenta. Djapo è un idea di alcune donne senegalesi, mamme con figli, residenti tutti in Sardegna. Ha lo scopo di dedicarsi al supporto delle donne immigrate e di sostenere l’integrazione sociale. 18.00: Laboratorio ed esibizioni di Social Zumba 19.00: Rossella Faa e i bambini dell Exmè in Maria Farranca. Piazza Italia - Vetreria La Vetreria, via Italia Mostra Sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 Apertura del video-archivio ‘Cagliari 1943 La guerra dentro casa’ con le testimonianze di 125 persone di età compresa tra i 72 e i 101 anni che hanno vissuto in prima persona le tragiche giornate della guerra. La ricerca, ancora in corso, iniziata dieci anni fa è stata ideata e realizzata da Pierpaolo Piludu, dal Cada Die Teatro in collaborazione con l’ISRE di Nuoro e la Cattedra di Antropologia culturale dell’Università di Cagliari. Il video-archivio, di facile consultazione, consente di trovare le varie storie digitando i nomi dei testimoni o i quartieri dove vivevano: è possibile vedere e confrontare i racconti di cagliaritani illustri e di numerose donne e uomini dei ceti popolari che, grazie alla forza delle loro narrazioni, sono riusciti a mantenere vivo il ricordo delle giornate più tristi della storia della nostra città. Laboratori sabato 9 maggio, dalle 9.30 alle 12.30 Tavolieri e giochi da tavolo - Giochi di tavoliere di popoli antichi e di grandi civiltà del passato, di oggi e di una manciata di decenni fa. “Giocare ai tavolieri” è un ritrovare, una passeggiata lenta e colorata tra i giochi di tavoliere che la storia ci ha proposto, dagli albori della civiltà, passando per l’antico Egitto e la Mesopotamia, dall’antica Roma all’età dei lumi per approdare ai giorni nostri con uno slancio che percorre altre epoche, altri antichi popoli di Asia, Africa e America. sabato 9 maggio, dalle 18.00 alle 21.00 Danze collettive della tradizione popolare europea. Scoprire o ritrovare il piacere di danzare assieme attraverso l’apprendimento di alcune danze di paesi diversi. La conoscenza del proprio corpo, la capacità di dominare lo spazio, di muoversi in sintonia con la musica, accrescono il piacere di far parte del gruppo. A cura di C.E.M.E.A. della Sardegna (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva) nell’ambito della gestione del Centro Culturale la Vetreria.

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Domenica 10 maggio dalle 17.00 alle 21.00 Mostra - raduno di auto d’epoca. La manifestazione organizzata dalla Associazione Auto Moto d’epoca Sardegna rievoca la 9^ riedizione della prima gara automobilistica sarda che si è svolta il 25 maggio 1922.

Molentargius

Città del Sale, Quartiere la Palma Percorso pedonale Città del sale Partenza dall’Edificio Sali Scelti, sede del Parco di Molentargius - Saline in via La Palma Sabato e domenica dalle 9.15 alle 12.15 e il pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00, con partenze orientativamente ogni ora. Visite guidate e accoglienza a cura di: Associazione per il Parco Molentargius Saline-Poetto, Gruppo Scout AGESCI San PIO X, Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Deledda, Liceo Euclide, ATI EUGO! Visita al laboratorio del Centro di Educazione Ambientale a cura della l’Associazione per il Parco Molentargius Saline-Poetto Percorso con Bus scoperto CTM all’interno del Parco con vista sulla colonia dei fenicotteri Partenza dalla sede del Parco con sosta all’idrovora del Rollone. sabato e domenica dalle 9.15 alle 11.30; dalle 16.15 alle 18.30 con partenza ogni ora, durata circa un’ora. Escursioni dimostrative in canoa a cura del Circolo Kayak Sardegna le Saline Sabato dalle 15.00 alle 18.00 domenica dalle 09.00 alle 13.00 Luogo di partenza la Darsena e/o all’occorrenza la nostra sede nautica attrezzata di pontile anche per i disabili. Gruppi di max 4-5 escursionisti accompagnati dagli istruttori. Durata 30/40 minuti. Abbigliamento comodo e sportivo, età dagli 8 anni in su. Escursione in Battello e Minibus elettrico all’interno del Parco di Molentargius Sabato e domenica solo pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00 Prenotazioni in loco e luogo di partenza sede Infopoint - Edificio Sali Scelti. Per Info 070 379191; 07037919201 Si ringrazia la Direzione dal Parco Naturale Regionale Molentargius Saline per aver messo a disposizione i servizi.

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Cagliari


I Monumenti Il tema di Monumenti Aperti del 2015 è La città del Novecento: luoghi e personaggi di Cagliari nel XX secolo. L’obiettivo è privilegiare gli edifici di tutto il Novecento e, ancor più, il mezzo secolo più vicino a noi per una conoscenza delle parti della città che vengono vissute tutti i giorni ma che sono, paradossalmente, le meno conosciute. A ciò si accompagna un’attenzione verso i protagonisti - artisti, architetti,scienziati, politici, scrittori - che hanno “fatto” la città. Il racconto della città moderna parte dalla demolizione delle mura che ha consentito di espandere la città dapprima a Nord-Ovest/Nord-Est e poi a Est dal tardo Ottocento in poi, tenendo conto di diversi fattori quali la viabilità, i nuovi assetti urbani e il trasferimento dei poteri dal Castello alla parte bassa della città, con la “discesa a mare” (in primis con la costruzione del Municipio in via Roma). Il racconto continua, e questo sarà il cuore della manifestazione del 2015, nell’analisi della città di oggi per individuarne le componenti più significative e il loro ruolo nella vita di tutti i giorni, attraverso le visite degli edifici pubblici e privati, collezioni d’arte e luoghi di culto, senza dimenticare le periferie, luoghi che offrono multiformi chiavi di lettura, continuando le azioni già intraprese dall’Amministrazione comunale per valorizzarle e collegarle maggiormente al cosiddetto Centro. Nell’edizione del 2015 fra gli altri, segnaliamo le attività che si svolgeranno a Pirri, S. Elia, Is Mirrionis, Molentargius, tutte zone con delle peculiarità territoriali, culturali e socio economiche sconosciute alla gran parte dei cittadini, che si inseriscono perfettamente nel tema di questa edizione. L’amministrazione comunale comunque, unitamente ai proprietari di alcuni monumenti qui sotto elencati, non ha voluto rinunciare a dare la possibilità ai visitatori di accedere ad alcuni dei monumenti simbolo della città, anche in questa particolare edizione di Cagliari Monumenti Aperti. Chiesa di San Michele, via Ospedale, 12 L’Associazione Pietre Vive assicurerà l’apertura sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 20.00. Chiesa di Santa Chiara, piazza Yenne Visitabile sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Chiesa di Santa Lucia in Castello, via Martini, 13 Visitabile sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30. Convitto Nazionale di Cagliari, via Manno, 16 Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00.

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Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu, Cittadella dei Musei, piazza Arsenale, 1 Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Museo Contus de Arrejolas, via La Marmora, 67 Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Museo Etnografico Regionale, Cittadella dei Musei, Piazza Arsenale, 1 Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Palazzo Fois, piazza San Giuseppe 4 Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Società di S. Anna sede, via del Cammino nuovo Visitabile sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Torre dell’Elefante, Piazza San Giuseppe Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Palazzo Sanjust - Sede del Grande Oriente d’Italia a Cagliari, piazza Indipendenza, 1 Visitabile sabato 9 maggio dalle 16.00 alle 20.00; domenica 10 maggio dalle 09.00 alle 20.00 Torre di San Pancrazio, Piazza Indipendenza Visitabile negli orari della manifestazione, sabato 9 e domenica 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Alla Legione dei Carabinieri, ingresso principale via Sonnino, si potrà accedere esclusivamente previa esibizione di documento d’identità. L’accesso in macchina alla Biblioteca Provinciale di Villa Clara è possibile il sabato mattina fino alle 12.00 da via Romagna (ex ospedale psichiatrico), il resto del sabato e tutta la domenica dal cancello del Parco di Monte Claro di via Mattei (prolungamento di via Liguria) Di seguito le schede dei monumenti aperti della XIX edizione Coordinamento scientifico: Franco Masala Antonia Giulia Maxia Donatella Mureddu Maria Gerolama Messina Marcella Serreli Fabio Pinna Revisione schede monumenti e consulenze d’archivio Franco Masala Coordinamento redazionale Alessandra Corona

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Cagliari


Archivio di Stato Via Gallura, 2

BUS 1/M

L’attuale sede monumentale dell’Archivio di Stato di Cagliari fu inaugurata nel 1927 e rappresentò in quegli anni uno dei primi esempi di moderna edilizia archivistica. Le origini dell’Archivio però sono molto antiche: fu creato nel 1332 da Alfonso il Benigno, re d’Aragona, ad appena nove anni dallo sbarco dei conquistatori nell’isola. Situato nel quartiere storico di Castello e dentro il Palazzo Regio, fu destinato ad esercitare funzioni di archivio generale del Regno. La sua storia è quindi strettamente legata agli eventi politici che videro la città svolgere per secoli il ruolo di capitale del Regno di Sardegna, passando attraverso le dominazioni aragonese, spagnola, austriaca e piemontese. La documentazione conservata riflette la peculiarità della storia sarda in quanto l’isola ebbe proprie istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie sino alla cosiddetta “fusione perfetta” con il Piemonte del 1847. Fino a questo periodo è ricchissima la documentazione archivistica e cartografica delle fortificazioni di Cagliari e di tutta l’isola. Dopo l’Unità d’Italia, l’Archivio si è man mano arricchito delle carte provenienti dagli uffici periferici statali; possiede inoltre una ricca documentazione notarile, una raccolta di pergamene ed importanti archivi privati. Tra gli archivi del periodo aragonese e spagnolo si segnalano l’Antico Archivio Regio, il Regio Demanio e la Reale Udienza; all’amministrazione sabauda appartengono la Regia Segreteria di Stato e di Guerra, l’Intendenza generale e gli Atti governativi e amministrativi. Testimonianza del periodo postunitario e contemporaneo sono: Prefettura di Cagliari, Alto Commissariato e Consulta regionale della Sardegna, Partito Nazionale Fascista, Comitati di liberazione nazionale, Manifattura Tabacchi. Di particolare rilevanza anche gli archivi cartografici (Real Corpo di Stato Maggiore Generale, Ufficio Tecnico Erariale di Cagliari), quelli giudiziari (Tribunale di Cagliari e Corte d’Appello) e sanitari (Ospedale sant’Antonio Abate e san Giovanni di Dio). L’Archivio è dotato di una sala di studio per la consultazione del materiale, di una ricca biblioteca, e di altri servizi sussidiari.

Visite guidate a cura di: Liceo Scientifico Michelangelo

monumentiaperti

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Auditorium

Conservatorio di Musica Piazza Porrino

BUS 6/M

Il progetto esecutivo approvato nel 1964, prevedeva un complesso di lavori distinti in due corpi: la scuola e l’Auditorium. Nel 1971 il Conservatorio si trasferì dall’antica sede di piazza Palazzo, mentre l’Auditorium venne progettato successivamente. progettista e direttore dei lavori di entrambe le strutture fu Paolo Porceddu, ingegnere e musicista. Il progetto, pensato in origine come spazio per le esercitazioni musicali e per piccole rappresentazioni sceniche, venne in seguito ampliato e modificato dallo stesso Porceddu, per dare alla sala, oltre che una maggiore ampiezza di scena e una superiore capienza di pubblico anche una più ampia disponibilità di locali tecnici. Si arriva, così, ad un vero e proprio Teatro, dall’eccellente acustica, completo di foyer, guardaroba, servizio bar e in grado di ospitare circa 1200 posti tra platea e galleria. L’Auditorium venne inaugurato nel giugno del 1977 con un concerto degli allievi del Conservatorio diretti da Nino Bonavolontà, direttore del Conservatorio e direttore artistico dell’Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. Dopo l’approvazione, nel 1967, della “Legge Corona” che istituiva i 13 Enti lirici della Stato Italiano, l’Istituzione dei Concerti diventa Ente Autonomo, sotto la guida di un sovrintendente nominato dal Consiglio comunale e di un direttore artistico, carica ricoperta automaticamente dal direttore del Conservatorio (caso unico in Italia). L’Auditorium del Conservatorio diventa così, fino al 1992, la sede ufficiale delle stagioni concertistiche, liriche e di balletto della città di Cagliari. Nonostante, in quegli anni, i più famosi ed illustri artisti del panorama internazionale abbiano calcato, in memorabili serate, il palcoscenico dell’Auditorium, gli studenti e i docenti del Conservatorio dovevano limitare la loro attività musicale, a causa di una produzione e di una richiesta sempre più alte da parte dell’esigente pubblico. L’Auditorium, dopo l’apertura nel settembre del 1993 del Nuovo Teatro Comunale, oggi Teatro Lirico di Cagliari, rimarrà chiuso tredici lunghi anni per un accurato restauro conservativo e un lavoro di riassestamento e riabilitazione alle nuove norme di sicurezza, creando numerosi disagi all’attiguo Conservatorio di Musica. Il 18 dicembre 2005, l’Auditorium è stato riaperto ed inaugurato nuovamente con un concerto degli allievi e degli insegnanti del Conservatorio. Visite guidate a cura di: Conservatorio G. P. da Palestrina

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Cagliari


Batteria C 135 Colle Sant'Ignazio

BUS

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L’esigenza di garantire protezione alla città di Cagliari ed alle sue importanti installazioni militari comportò la progettazione e l’allestimento di un adeguato sistema difensivo a partire dalla seconda metà degli anni Trenta. Prime ad essere realizzate furono le tre batterie antinave di Capo Sant’Elia, Capo Pula e Torre Mortorio, costituenti il cosiddetto “Fronte a Mare” (F.A.M). Affiancarono questo primo gruppo tre postazioni antiaeree che, sistemate in prossimità delle opere antinave, ebbero il compito di fornire a queste protezione e, eventualmente, coadiuvarle nell’azione di fuoco. Identificate mediante l’attribuzione di un codice alfa numerico, queste furono la batteria C. (Cagliari), 146 di Pula, la C. 135 di Capo Sant’Elia e la C.165 di Capitana. Le strutture della batteria C.135 sono ben visibili sul Capo Sant’Elia, sistemate sul pianoro situato tra il faro ed il forte Sant’Ignazio. Disposte a semicerchio, si individuano ancora oggi 6 piazzole scavate nel terreno roccioso. Un basso edificio, dislocato poco lontano, ospitava la funzionale centrale di tiro, dotata di stereo telemetro San Giorgio, centrale automatica “Gamma” modello “G” e centralina manuale tipo “Bragadin”. Gli ambienti conservano ancora oggi l’elegante pavimento alla veneziana che ornava il quadrato ufficiali. L’armamento principale era costituito da 6 cannoni a doppio compito da 102/35. Alla difesa ravvicinata provvedevano 2 mitragliatrici Oerlikon da 20 mm e 2 Colt 1915 da 6,5 mm. Nel marzo del 1939 l’impianto passò in forza alla neo costituita 4° Legione MILMART, con un organico di 5 Ufficiali, 6 Sottufficiali ed 88 militi. Nel giugno 1944 fu ceduta al Regio Esercito con la nuova denominazione di Batteria 285, rimanendo operativa fino al termine del conflitto.

Visite guidate a cura di: Club Modellismo Storico

monumentiaperti

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Universitaria

Biblioteca e Sala Settecentesca Via Università, 32/a

BUS

6/7

La Biblioteca viene istituita nel 1764 con le “Costituzioni” per la riforma dell’Università, riceve un regolamento da Vittorio Amedeo III nel 1785 e viene aperta al pubblico nel 1792 nella Sala Settecentesca, al primo piano del nuovo palazzo dell’Università. Il nucleo iniziale è costituito dai testi tratti dalla Biblioteca privata del sovrano, da doni di personalità di rilievo come il ministro Giovanni Battista Bogino, dai fondi acquisiti dalla soppressione della Compagnia di Gesù, dalle copie che i docenti erano tenuti a fornire alla Biblioteca, dalle pubblicazioni degli stampatori del Regno, dalle opere stampate a Torino dalla Tipografia Regia. Nel 1843 viene acquisita la raccolta di Ludovico Baylle composta da opere di interesse sardo, fondamentale per le ricerche di storia locale. Dal primitivo ristretto nucleo di volumi (ca. 8000) la Biblioteca passa ai 14.000 del 1842, ai 22.000 del 1865, ai ca. 70.000 alla fine del 1800, sino agli oltre 800.000 di oggi. Nel 1946 su iniziativa dell’allora direttore Nicola Valle e in seguito del suo successore Renato Papò, viene istituito il Gabinetto delle Stampe dedicato all’artista cagliaritana Anna Marongiu Pernis, che vanta incisioni originali dei maggiori artisti isolani dell’epoca, fino ai giorni nostri. La Biblioteca ha esteso la propria sede dall’iniziale Sala Settecentesca ad altri locali, prima nel palazzo dell’Università, ora Rettorato, poi anche nel contiguo palazzo dell’ex seminario di cui occupa il primo piano e l’ex cappella. I due palazzi sono sorti su progetto dell’ingegnere Saverio Belgrano di Famolasco con richiami al Barocchetto piemontese nella seconda metà del XVII secolo. Sono caratterizzati dalla continuità delle facciate che danno sulla Via Università, con due portali monumentali in pietra. La Cappella, oggi sala manoscritti e rari, è ad unica navata con volta a botte e lunette, ha un altare di marmi policromi e decorazioni affrescate del XIX secolo. Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado Tuveri - Don Milani Associazione Itzokor O.N.L.U.S. Associazione L’Isola che Vorrei

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Cagliari


Bunker Seconda Guerra Mondiale Via Rolando

BUS PF/PQ

Il bunker di via Rolando, nel quartiere di Monte Mixi, è uno dei due costruiti durante la seconda guerra mondiale ideato come deposito di carburante. Fu progettato dal Genio Civile e realizzato dall’impresa romana Ansoldi nel 1942. Risulta visibile a destra del tratto di strada che da viale Diaz conduce verso viale Poetto. Nell’area di circa sette ettari erano presenti anche altre costruzioni tutt’ora esistenti come la ex-circoscrizione di San Bartolomeo ed il presidio della Polizia Municipale; altre costruzioni sono state demolite nel primo dopoguerra per far posto alle palazzine ad uso residenziale. L’altro bunker dista circa 150 metri ed è localizzato in via Montemixi, vicino al palazzetto dello sport. Originariamente destinati a contenere carburante per aerei, entrambi furono dismessi attorno agli anni Ottanta. Si presentano oggi con una struttura compatta molto simile alla pietra, in realtà cemento armato. Il primo e il solo oggetto della visita è ubicato al livello del piano stradale mentre l’altro è leggermente interrato. La pianta è quadrata e misura 36 metri per lato mentre l’interno ha un’altezza di circa 6 metri e cinquanta ed immette in un secondo ambiente soprastante. Una serie di sostegni tiene la struttura che risulta completamente incamiciata in ferro, in modo da essere impermeabilizzata, fino a sei metri di altezza, livello massimo raggiunto dal carburante. La struttura è sorretta da 36 colonne a sezione circolare rivestite da lastre di ferro. Al livello superiore si poteva accedere dal sottostante serbatoio tramite scale in ferro, non essendovi originariamente accessi dal piano di campagna. La separazione dei due livelli si nota facilmente dall’esterno. Attualmente l’accesso è facilitato dalla presenza di una serranda sul piano stradale, ricavata tagliando parte del muro e lo strato di ferro. In seguito alla dismissione da parte dell’Aeronautica Militare, agli inizi degli anni Ottanta, oggi vi è un ingresso carrabile già utilizzato negli anni precedenti per il passaggio di mezzi, essendo stato riutilizzato come deposito comunale, Si notano, all’interno, residui delle tubature e del galleggiante utilizzati per il rifornimento di carburante e per il suo successivo prelievo. Visite guidate a cura di: Circolo Speleologico Sesamo 2000 Vespa Club, Cagliari

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Cattedrale Piazza Palazzo, 4/a

BUS

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La chiesa intitolata a S. Maria venne elevata a Cattedrale della città dopo la conquista e il successivo abbandono di S. Igia nel 1258, capitale del Giudicato di Cagliari, dove aveva sede l’Episcopio. Dell’impianto medioevale originario permangono soltanto il campanile a sezione quadrata, i bracci del transetto, con le due porte laterali di schema romanico (quella meridionale), e la cosiddetta “cappella pisana”, dedicata al Sacro Cuore e posta a sinistra del presbiterio quadrangolare. In posizione simmetrica rispetto alla cosiddetta “cappella pisana” sorge un’altra elegante cappella trecentesca, dedicata alla “Sacra Spina”, edificata secondo i moduli stilistici gotico aragonesi. La prima trasformazione della Cattedrale avvenne tra il 1664 ed il 1674 ad opera dell’architetto genovese Domenico Spotorno, che rifece completamente l’interno ampliandone la superficie. In questa occasione le due cappelle medioevali vennero nascoste. Ai lavori di restauro parteciparono numerosi maestri scalpellini, autori delle belle formelle che decorano gli intradossi degli archi. Nel 1702 l’architetto Pietro Fossati diede inizio ai lavori di rifacimento della facciata, che venne adattata al gusto barocco dell’epoca e terminata l’anno successivo. Nel 1930, infine, nel corso degli ultimi e definitivi restauri ad opera dell’architetto Francesco Giarrizzo, la chiesa poté recuperare le due cappelle trecentesche nascoste e acquisì l’attuale nuova facciata neoromanica, realizzata in pietra calacarea, in sostituzione di quella barocca in marmo, già demolita nel 19021903. Sotto il presbiterio della Cattedrale, l’arcivescovo Francisco Desquivel fece costruire nel 1618 una cripta-santuario: tre grandi cappelle intercomunicanti parallele, interamente rivestite di marmi intarsiati policromi, per custodire le reliquie dei numerosi martiri cagliaritani riportate in luce a partire dal 1614. Visite guidate a cura di: Istituto Salesiano Don Bosco

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Cagliari


Centro della

Cultura Contadina WC

Via Sant’Alenixedda, 2

BUS 6/M

Villa Muscas, che ospita il Centro della Cultura Contadina, è sede di un ricco museo e di locali adibiti ad incontri e conferenze; fu edificata in periodi diversi con tecniche costruttive differenti, su un impianto di chiara impronta monastica. La struttura si pone come centro di conservazione di oggetti e macchinari legati al mondo rurale sardo, di divulgazione mediante manifestazioni che vogliono coinvolgere la gente in un percorso di conoscenza delle problematiche connesse alla produzione agraria. Il percorso museale si articola in tre livelli: cortile, chiostro, ambienti del primo piano. Nel cortile si trovano macchinari significativi che rappresentano la produzione tradizionale e industriale della Sardegna. Il piano terra è articolato in sei sale, contenenti macchinari e oggetti utilizzati per la lavorazione della terra, per la trasformazione e misurazione dei prodotti agricoli. Sul chiostro si affacciano tre ambienti, due dei quali destinati alla vinificazione e distillazione, mentre l’ultimo offre una nutrita collezione di finimenti ed arnesi per animali da lavoro. La Villa Muscas, durante il periodo della seconda guerra mondiale svolse un importante ruolo militare, di ricovero di feriti e deposito di maschere a gas, munizioni e divise, e come foresteria. La scuola e la sua infrastruttura didattica ed amministrativa vennero spostate a Nurri tra il 1941 e il 1945; nei locali lasciati vuoti si trasferì il genio militare con le suddette funzioni. Nella scuola un pregevole bassorilievo di Tilocca ricorda gli studenti caduti in guerra. Ancora, si possono vedere lungo tale lato della struttura, i fori di proiettile (quelli sopravvissuti alla ristrutturazione della facciata) del frazionamento effettuato nel 1943, in ricognizione sia del deposito militare succitato sia, più avanti, dell’aeroporto di Monserrato. Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado Manno - Cima - Conservatorio Istituto Agrario Duca degli Abruzzi Istituzione per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon

monumentiaperti

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Chiesa di Nostra Signora

del Carmine Viale Trieste

BUS

5

L’edificio sorge sull’area, peraltro ampliata, dell’antica chiesa costruita all’esterno del quartiere di Stampace probabilmente nel XVI secolo. Realizzata con una grande volta a botte, conservava ancora riferimenti gotici con archi a sesto acuto per le cappelle. Tra queste, però, la più importante in prossimità dell’ingresso era la cappella Ripoll, risalente alla fine del ‘500. Preceduta da una volta a botte cassettonata e coperta da una cupola, era tra i pochi esempi di architettura rinascimentale a Cagliari come il S. Agostino e la cappella del Rosario in S. Domenico, ancora conservati. Il convento dei Carmelitani fu espropriato nella seconda metà del sec. XIX e venduto a privati: nella sua area sorge tuttora il palazzo Picchi, contiguo alla chiesa. I bombardamenti del 1943 provocarono danni gravissimi all’edificio religioso e dopo varie indecisioni circa la possibilità di un recupero, si giunse ad approvare il progetto dell’architetto Ghino Venturi per una ricostruzione ex novo. La chiesa attuale, inaugurata nel 1953, ha una facciata moderna che mescola elementi “romanici” nelle arcate superiori e “gotici” nel rosone. L’interno, ampio e luminoso, ha tre navate con una travatura in legno nella centrale ed è segnato dal grande catino absidale con i coloratissimi mosaici di Aligi Sassu. Custodisce alcuni dei dipinti appartenenti all’antico edificio e salvatisi dalle bombe dal momento che erano stati trasportati al sicuro durante il secondo conflitto mondiale. L’alto campanile è una totale novità rispetto alla costruzione antica, come quello costruito nel nuovo S. Domenico negli stessi anni.

Visite guidate a cura di: Istituto Professionale per i Servizi Sociali S. Pertini

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Cagliari


Chiesa di Nostra Signora

Vergine della Salute Via Ausonia

BUS PF/PQ

Costruita su progetto dell’arch. Macrelli tra il 1963 e il 1967, la parrocchia fu eretta e affidata dall’allora Vescovo di Cagliari, Mons. Paolo Botto, alla Congregazione dei Figli di S. Maria Immacolata. Successivamente la chiesa è stata ristrutturata su progetto dell’architetto Mattia del Prete sulle indicazioni della Nuova Estetica del Movimento Neocatecumenale e i lavori sono in via di completamento. Nella parte rialzata dell’edificio è la sede del Presidente dell’assemblea - una cattedra in plexiglas - per consentire la lettura della Colonna Misterica dipinta da C. Arguello, fondatore del Cammino, su fondo oro ricoprente una vasta superficie dove sono rappresentati episodi evangelici quali l’Annunciazione, la Natività, il Battesimo di Cristo, la Trasfigurazione, l’Entrata in Gerusalemme, l’Ultima Cena, la Crocefissione, la Discesa agli Inferi, il Sepolcro vuoto, l’Ascensione, la Pentecoste, l’Assunzione di Maria Dormitio e il Cristo Pantocratico. Davanti alla cattedra, sono l’ambone e la mensa in marmo bianco di Carrara e il fonte battesimale che consente il rito sia per immersione che per infusione. L’icona venerata attualmente all’interno e che dà il nome alla Parrocchia è stata eseguita nel 1976 da Lucia Porcu e donata a Padre Erminio Passi. Le stazioni della Via Crucis sono di Franco D’Aspro. Annesse alla chiesa vi sono ambienti per le Liturgie, gli incontri, il catechismo e gli uffici parrocchiali e la biblioteca.

Visite guidate a cura di: Volontari della parrocchia

monumentiaperti

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Chiesa di

Cristo Re Via Scano

BUS

3/6

L’edificio sorge a “su Baroni” in quella che nel secondo dopoguerra era estrema periferia alle pendici del Monte Urpino, in prossimità del Palazzo di giustizia (1938) e della città giardino di via Pessina, progettata da Adalberto Libera dal 1949 in poi. Grazie alla donazione dell’area da parte della baronessa Manca di Villahermosa alle Suore Figlie di Cristo Re, attivissime in quella zona degradata della città in aiuto agli indigenti, soprattutto bambini e ragazzi, fu predisposto un progetto di massima per la chiesa e il convento, a cura dell’ing. Giuseppe Maxia, fratello di Madre Bruna, fondatrice della Congregazione. Dopo la posa della prima pietra avvenuta il 1° gennaio 1950 (Anno Santo), il progetto della chiesa fu affidato agli architetti Giuliana Genta e Silvano Panzarasa, collaboratori di Adalberto Libera. Il 21 settembre 1963 avvenne la consacrazione della chiesa, aperta anche al pubblico per l’Adorazione Eucaristica dal 6 dicembre successivo. Nel 1976 secondo il Concilio Vaticano II furono approvate le nuove Costituzioni delle “Figlie Eucaristiche di Cristo Re” e anche la veste delle suore bianca da nera che era in origine. All’esterno la chiesa alterna pareti chiuse da rivestimento di pietra a blocchi squadrati e tagli verticali per l’ingresso della luce. Al di sopra dei tre portali in bronzo un grande rosone esagonale, suggerito ai progettisti dallo stesso Libera in sintonia con la copertura ricoperta di piastrelle colorate, richiama la pianta centrale, particolarmente interessante a partire dai pilastri di sostegno che si aprono ad ombrello. La struttura portante è in calcestruzzo a vista particolarmente leggera e internamente si presenta come una tenda a coprire l’ampio spazio assembleare, fortemente unitario. All’interno si possono ammirare i misteri del Rosario, la Via Crucis e la statua del Sacro Cuore, tutti dello scultore Eugenio de Courten (1925-2009) attivo ripetutamente a Roma tra il 1949 e il 1963. Le vetrate sono della bottega di maestri vetrai della Germania. L’edificio suscitò polemiche per la sua modernità già in fase di progetto tanto da subire ripensamenti e discussioni, al pari della chiesa di S. Caterina, poco lontana. Entrambe, peraltro, sono tra gli edifici religiosi più interessanti del Novecento. Visite guidate a cura di: Istituto di Istruzione Superiore S. Atzeni

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Cagliari


Chiesa di

San Domenico Piazza San Domenico

BUS

1/M

Il Convento di S. Domenico fu fondato nel 1254 sul luogo dell’antica chiesa benedettina dedicata a Sant’Anna nel quartiere di Villanova. Il primo impianto del complesso aveva stretti rapporti con le fabbriche toscane e con le regole costruttive degli ordini mendicanti. La chiesa fu impostata su un’unica navata con forti affinità al modello gotico italiano di S. Francesco di Stampace. Dopo l’inserimento politico culturale della Sardegna nella Corona d’Aragona, le modifiche successive alle strutture architettoniche del convento mutarono in senso gotico-iberico. Nel 1580 fu istituito il cappellone del Rosario. Il complesso domenicano, insieme a quello conventuale di S. Francesco di Stampace, si impose nella storia cittadina come fervido centro religioso e culturale; ospitava, infatti, la sede della confraternita dei calzolai, il tribunale dell’inquisizione e la Regia Stamperia. I suoi importanti arredi pittorici e scultorei furono dispersi in collezioni pubbliche e private per cui, attualmente, gli spazi possono essere apprezzati soprattutto per la loro valenza architettonica. Nel maggio 1943, la città di Cagliari fu sottoposta a duri e ripetuti bombardamenti che non risparmiarono il complesso architettonico di San Domenico. Rimasero in piedi una parte del convento e il lato più importante del chiostro aragonese. La difficile opera di ricostruzione ebbe diverse vicende tra l’ipotesi di un ripristino, caldeggiato da Raffaello Delogu, e la totale ricostruzione. Tra il 1952 e il 1954 l’architetto toscano Raffaello Fagnoni adottò un’intelligente soluzione, usando l’unica aula della chiesa originaria, parzialmente conservata, come base della nuova che la sovrasta e ricalcando gli spazi dell’antica struttura così da rendere perfettamente riconoscibili le parti integrate rispetto ai resti antichi.

Visite guidate a cura di: Centro Scuola Luigi Pirandello Istituto Tecnico - Liceo Scientifico delle Scienze Applicate M. Giua

monumentiaperti

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San Vincenzo dÈ Paoli Chiesa di

Via Bosa

BUS

1/M

La Chiesa di San Vincenzo dÈ Paoli o Chiesa della Missione è situata nell’isolato compreso tra la via e la piazza San Domenico, ove sorgono la Congregazione ed il Collegio delle Missioni. Fu edificata nel 1950 come riparazione ai danni di guerra, in seguito ai bombardamenti della II Guerra Mondiale, che avevano distrutto una precedente grande cappella, integrata nella Casa della Missione, costruita nel 1915 e consacrata nel 1921, situata parallelamente alla via Bosa con ingresso dall’esterno laterale. La lapide che ne commemora la consacrazione è visibile sull’esterno dell’abside. La nuova costruzione, inaugurata il 13 luglio 1951, venne progettata dall’architetto Augusto Valente (disegnò anche la stazione marittima di Cagliari distrutta dai b o m b a rd a m e n ti del 1943, e le case popolari INCIS in Piazza Galilei), si presenta in stile neoromanico-pisano. Sopra il portale d’ingresso vi è una lunetta a mosaico dedicata al Santo titolare. La copertura della Chiesa è a padiglione con rivestimento di tegole. Il campanile, situato sulla sinistra dell’abside, è a pianta quadrata, e presenta lungo la sua altezza, bifore, trifore e archetti ciechi. La pianta è a croce latina. Il fedele entrando è portato a rivolgere lo sguardo verso l’altare, il punto più rappresentativo dell’edificio perché, simbolicamente rappresenta il cuore di Cristo in Croce. La sua semplicità ed essenzialità stilistica e la sua dimensione, a misura umana, invitano il fedele al raccoglimento spirituale. È a tre navate, la centrale più alta e larga rispetto a quelle laterali suddivise da colonne di ordine composito. La copertura è in legno a capriate. Il pavimento è realizzato in marmettoni con disegno a losanghe. L’illuminazione naturale all’interno della Chiesa è data dall’oculo posto nella facciata, dalle monofore laterali, da quelle inserite nell’abside e dalle trifore poste agli estremi del transetto. I confessionali lignei, disposti lungo le navate laterali riportano ancora il motivo del rombo gradonato.

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado paritaria Nuovo Collegio della Missione

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Cagliari


Chiesa dei Santi

Giorgio e Caterina Via Gemelli

BUS

3/6

La chiesa dei Santi Giorgio e Caterina appartiene all’Arciconfraternita dei Genovesi (1591), istituita a Cagliari dai mercanti del capoluogo ligure operanti in Sardegna. La moderna chiesa di via Gemelli sostituisce quella barocca che un tempo sorgeva in via Manno, edificata a partire dal 1599 e distrutta dal bombardamento del 13 maggio 1943 perché nei pressi di un presidio militare. Nel dopoguerra, l’allora arcivescovo di Cagliari, il genovese monsignor Botto, decide di ricostruire la chiesa non più nella sede originaria ma nel quartiere di Monte Urpinu, che già si appresta a divenire residenziale. Il progetto viene realizzato nel 1957 dal giovane architetto romano Francesco Giachetti, in collaborazione con l’ingegner Marco Piloni, mentre la direzione dei lavori è affidata all’ingegner Luigi Pani. Il 7 giugno del 1958 viene posata la prima pietra, con l’apertura al culto il 15 novembre 1964. La nuova chiesa dei Santi Giorgio e Caterina domina una piccola altura ai piedi del colle di Monte Urpinu, presenta una pianta centrale di base ottagonale da cui si innalzano altissimi archi paraboloidi in cemento armato, quattro dei quali, alternandosi alla muratura piena, sono riempiti da enormi vetrate policrome astratte opera di Rolando Monti, artista cortonese dai trascorsi cubisti. Le vetrate della chiesa (le prime astratte in Europa a quel tempo) sono divise in coppie secondo la prevalenza di toni caldi e toni freddi. Le pareti interne sono decorate dal pittore Dino Fantini. Nella chiesa dei Santi Giorgio e Caterina si possono ammirare alcune sculture e apparati decorativi che ornavano l’antica sede, rinvenuti tra le macerie, tra questi il bassorilievo marmoreo con lo scudo di Genova che sormonta l’arco d’ingresso, nonché, nell’attigua sede del Museo dell’Arciconfraternita dei Genovesi, una collezione di dipinti, argenti, vesti e arredi liturgici di raro valore. Anche l’organo storico, come molti organi delle chiese cagliaritane, andò perduto nel 1943. Grazie ai fondi stanziati come risarcimento dei danni di guerra, nell’arco di circa un decennio, dagli inizi degli anni 1950 fino al 1965 quelli danneggiati vengono progressivamente sostituiti con strumenti nuovi. Nella chiesa dei Santi Giorgio e Caterina si trova l’organo Tamburini op. 526 (1966). Di piccole dimensioni è ubicato alle spalle dell’altare maggiore, presenta un prospetto formato da ali di canne che si intersecano colmando l’arco parabolico della parte absidale. Possiede due tastiere di 61 tasti, pedaliera di 32 e 19 registri. Visite guidate a cura di: Istituto Professionale Alberghiero A. Gramsci Conservatorio G.P. da Palestrina - LabOs Laboratorio Organi Storici

monumentiaperti

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Colle di Bonaria

Cimitero Monumentale Piazza Cimitero

BUS 5/6/30

Il cimitero monumentale di Bonaria sorge a ridosso della collina omonima, su un’area precedentemente utilizzata come necropoli scavata nella pietra già nella fase punico-romana e paleocristiana della città. In prossimità dell’ingresso principale del Cimitero, fino ai primi del secolo, esisteva la chiesa benedettina di Santa Maria de Portu (poi S. Bardilio) eretta nell’XI secolo, con trasformazioni successive. Il Cimitero di Bonaria fu progettato dal Capitano del genio Luigi Damiano, con un impianto regolare quadripartito, ed inaugurato il primo gennaio del 1829. In precedenza a Cagliari si seppelliva nelle chiese o nelle aree immediatamente limitrofe, spesso con rilevanti problemi igienici. Già durante l’epidemia di colera del 1816 era stato necessario reperire d’urgenza alcune aree limitrofe alla città da adibire a luogo di sepoltura, per cui l’esigenza di un grande camposanto cittadino era particolarmente sentita. Ad appena trent’anni dall’inaugurazione, il cimitero era già insufficiente per cui si incaricò l’architetto Gaetano Cima di progettare un primo ampliamento, seguito da altri fino a raggiungere la cima del colle. Un’apposita area fu destinata agli acattolici e a inglesi, francesi e tedeschi di religione protestante ed anglicana. Oggi il cimitero di Bonaria raccoglie le sculture di artisti sardi e della penisola, operanti a Cagliari (Fadda, Sartorio, Sarrocchi) dalla metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento. In questa eccezionale galleria d’arte è presente una singolare varietà di stili (Neoclassicismo, Realismo, Simbolismo, Liberty) che riflette bene il gusto della città di fine Ottocento e Novecento, culturalmente vivace ed economicamente attiva per la presenza di imprenditori dell’Italia settentrionale e provenienti dall’estero. Visite guidate a cura di: Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II Liceo Artistico Foiso Fois Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Deledda

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Cagliari


Colle di Bonaria

Laboratorio di restauro Via Ravenna

BUS 5

La realizzazione del Laboratorio è stata preceduta dal recupero ed adeguamento funzionale di uno stabile preesistente sulla sommità del colle di Bonaria. La gestione integrata della struttura coinvolge il Comune di Cagliari, l’Università degli Studi di Cagliari, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici della Sardegna La sua collocazione urbanistica al centro della città, all’interno del parco archeologico di Bonaria e in stretta connessione con l’omonimo cimitero monumentale, ne accresce l’importanza quale vettore di interscambio culturale per la città e per il territorio. Le finalità operative condotte nella struttura riguardano la caratterizzazione dei materiali, la conoscenza dello stato di conservazione dei manufatti e le cause del loro deperimento. Queste azioni consentono di raccogliere informazioni di base per poter elaborare protocolli conservativi mirati e rispettosi dell’unicità dei beni culturali. Le attività legate alla diagnostica applicata alla Conservazione e lo studio dei materiali antichi, tradizionali e innovativi che trovano applicazioni nello specifico settore, sono tra quelle che maggiormente contraddistinguono l’attività del Laboratorio. Questi fini sono raggiunti con l’ausilio di strumentazioni scientifiche all’avanguardia e programmi di ricerca-didattica attiva che vedono la partecipazione di studenti delle differenti Facoltà dell’Ateneo al fine di favorire ed innescare processi di osmosi multiculturale. Il Laboratorio è stato aperto per la prima volta al pubblico in occasione dell’edizione 2012 di Monumenti Aperti e pertanto esso rimane ancora sconosciuto ad un più vasto pubblico nonché alle scuole cittadine. Il personale operante nella struttura illustrerà le funzionalità delle varie sezioni, gli studi in corso, e avrà il piacere di guidare i visitatori in un’affascinante ed insolito percorso, sospeso tra il mondo microscopico e quello macroscopico, all’interno della filiera del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali nelle articolate fasi.

Visite guidate a cura di: Gruppo ricercatori e allievi Università di Cagliari e CNR - ISAC

monumentiaperti

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40 Monumenti esterni alla mappa

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Archivio di Stato Auditorium Conservatorio Batteria C 135 Biblioteca universitaria Bunker via Rolando Cattedrale Centro della Cultura Contadina Chiesa del Carmine Chiesa della Beata Vergine della Salute Chiesa di Cristo Re Chiesa di San Domenico Chiesa di San Vincenzo de Paoli Chiesa di Santa Caterina e San Giorgio Colle di Bonaria, Cimitero Colle di Bonaria, Laboratorio di restauro

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Cagliari

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Cittadella dei Musei Collezione L. Piloni Consiglio Regionale della Sardegna Exmà Facoltà di Ingegneria - Pad. Mandolesi Fondazione Banco di Sardegna Galleria Comunale d’Arte Ghetto Giardino sotto le Mura Lazzaretto Legione Carabinieri Liceo Dettori sede Mediateca Mediterraneo Molentargius - Chiesa della Palma Molentarius - Città del Sale percorso

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Molentargius - Parco Naturale Molentargius - Teatro delle Saline Museo di Antropologia Museo Archeologico Museo di Fisica Museo di Geologia e Paleontologia e di Mineralogia Museo delle Ferrovie dello Stato Museo di Zoologia Orto Botanico Palazzo Civico Palazzo del C.I.S. Palazzo dell’Università - Rettorato Palazzo delle Scienze Palazzo di Città Parco delle Rimembranze

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Pirri - Cimitero Pirri - EXMÈ Pirri - Vetreria Porto di Cagliari - Istituto Buccari Scuola Elementare Riva Scuola Elementare Santa Caterina Società degli Operai Sotterranei Ospedale Civile Teatro Lirico Teatro Massimo Tiscali Campus Tuvixeddu - Parco archeologico Sa Illetta e Laguna Santa Gilla Villa Clara - Biblioteca Provinciale Villa Satta Muntoni, sede IED

monumentiaperti

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Cittadella dei Musei Piazza dell’Arsenale

BUS 7/8

La cittadella dei Musei è situata nella parte settentrionale del colle roccioso sul quale sorge l’antico quartiere di Castello. A tutt’oggi pochi indizi, due cisterne, ci indicano una f re q u e n t a z i o n e dell’area in età feniciopunica e romana. In periodo pisano dopo la costruzione nel 1305 della Torre di San Pancrazio, l’area venne separata da quest’ultima da un grande fossato e collegata da un grande ponte levatoio. L’attuale area della Cittadella dei Musei venne edificata in periodo spagnolo a partire dal 1552 allorquando fu costruito un importante sistema difensivo denominato “la Tenaglia”, ad opera del cremonese Rocco Capellino. La veloce evoluzione dei potenti mezzi di artiglieria imposero nel 1573 di rettificare l’impostazione delle corrispondenze dei bastioni, così la Tenaglia venne in parte demolita: oggi, di questa struttura, rimangono alcuni tratti di mura nella Pinacoteca Nazionale e nel Museo Archeologico, oltre che il grande fossato. In periodo sabaudo l’area fu oggetto di lavori di perfezionamento difensivo, quali la costruzione intorno al 1727 della Porta dei Cappuccini e della sua casamatta e la Porta del Regio Arsenale nel 1825. L’area già nel 1727 venne denominata “Regio Arsenale”: vi era una grande fonderia e vi si costruivano armamenti militari; nel 1832 quest’ultima venne trasferita nei locali del Nuovo Regio Arsenale costruito sul fossato attiguo. Da questo momento l’area venne utilizzata come casermaggio e scuderia fino al 1870, quando fu trasformata in distretto militare. Mantenne questo uso fino agli anni Venti per divenire quindi Caserma militare intitolata all’eroe quartese Eligio Porcu, morto nella prima guerra mondiale. Nel febbraio del 1943, durante la II guerra mondiale, venne duramente bombardata e gravemente danneggiata per essere successivamente abbandonata. Sulle antiche strutture superstiti tra il 1965 e il 1979, si procedette all’edificazione dell’attuale costruzione, realizzata con un intelligente progetto che unisce recupero e innovazione dagli architetti Piero Gazzola e Libero Cecchini. Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico Geometri O. Bacaredda ANFFAS

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Cagliari


Collezione Luigi Piloni BUS

Via Università 32/a

7

La raccolta, che comprende oltre novecento oggetti, costituisce una ricca collezione di opere d’arte e di artigianato sardo, riunite in lunghi anni di ricerca guidata da rigorosi criteri selettivi, donata all’Università degli Studi di Cagliari nel 1980 da Luigi Piloni, uomo di cultura ed appassionato ricercatore. La collezione ha arricchito il patrimonio universitario, favorendo la maturazione e la crescita del sentimento civico per la dovizia, la varietà ed il pregio artistico dei manufatti legati alla memoria della nostra Isola. Si articola in cinque sezioni comprendenti dipinti, tra cui spiccano fra le altre le tele del pittore stampacino Antioco Mainas, Giovanni Marghinotti e i principali artisti sardi del primo novecento: Felice Melis-Marini, Carlo Contini, Filippo Figari, Mauro Manca, Giuseppe Biasi. Da segnalare anche le pregevoli e delicate tempere ottocentesche di stampo documentario etnografico di Philippine Della Marmora. La sezione dedicata alle carte geografiche e piante di città costituisce un fondamentale apporto agli studi della cartografia in Sardegna. Sono presenti figurazioni della Sardegna pervenute dal mondo classico, carte nautiche, alcune delle carte realizzate da Alberto Della Marmora, e l’originale carta dei dialetti del Canonico Giovanni Spano. Di particolare rilevanza la nota veduta di Sigismondo Arquer, dove grazie alla visione frontale della città di Cagliari, sono messe in evidenza le mura difensive in pietra, che nel corso dei secoli sono state demolite o inglobate in altre architetture. La sezione delle stampe, disegni, acquerelli e tempere ospita una raccolta composita e numerosa di oggetti di diverse tipologie: effigi di personaggi storici, costumi sardi, iconografia religiosa, vedute della Sardegna. Infine i tappeti sardi e l’argenteria da abbigliamento, preziosi e rari esempi del migliore artigianato sardo, i più antichi risaltenti alla seconda metà del ‘700. Visite guidate a cura di: Scuola secondaria di I grado Mons. Saba, Elmas Associazione F.I.D.A.P.A.

monumentiaperti

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Consiglio Regionale della Sardegna Via Roma, 25

BUS 1/M/31

Il Consiglio regionale, l’organo legislativo della Regione autonoma della Sardegna, il Parlamento dei Sardi, esercita funzioni di controllo e di indirizzo sull’organo esecutivo della Regione autonoma della Sardegna, la Giunta regionale. La sede dell’Assemblea legislativa, è dal 1988 nella via Roma n.25 e copre un’area di 3200 metri quadri, articolati in tre corpi dei quali, quello centrale, ospita l’Aula consiliare. L’elemento visivo che maggiormente caratterizza l’edificio è il materiale di cui è uniformemente rivestito nelle pavimentazioni interne ed esterne: il granito. Le grandi e specchianti lastre di granito sembrano creare una sorta di “lago salato”, effetto fortemente voluto da Costantino Nivola per ambientare le sue sculture. L’artista sardo è infatti l’autore delle monumentali sculture che contornano il palazzo, realizzate tra il 1986 e il 1987, in marmo, travertino e granito rappresentanti figure femminili legate ai valori ancestrali della natura, della vita, della fertlilità, della forza, e alla memoria antropologica della terra sarda. Queste figure sono espressione di una straordinaria capacità di sintesi linguistica che mette insieme ispirazioni differenti, cubiste, surrealiste e primitiviste. Nivola ha inoltre graffito, su disegno dell’artista dorgalese Salvatore Fancello, gli enormi pannelli granitici posti su alcune facciate esterne del Palazzo. I lavori per la realizzazione di un garage interrato nell’area retrostante il palazzo hanno condotto, nel 1994, al ritrovamento di manufatti scavati nella roccia:pozzi, cisterne, vasche e cavità contenenti offerte funerarie di epoca romana, residui del lembo meridionale della necropoli che, in epoca imperiale, occupava l’area della parte alta del viale Regina Margherita. Nelle giornate del 9 e 10 maggio sarà aperta oltre l’aula consiliare, illuminata da un lampadario composto da 3000 gocce di cristallo, anche gli uffici della presidenza e per la prima volta anche la stanza del Presidente del Consiglio regionale.

Visite guidate a cura di: Istituto Professionale Industria e Artigianato A. Meucci Associazione INTERACT

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Cagliari


Exma’ WC

Via San Lucifero, 71

BUS 1/M

Il complesso dell’Ex-mattatoio di Cagliari sorge nel quartiere storico di Villanova, nei pressi delle antiche chiese di San Saturno e di San Lucifero. Ai tempi della sua costruzione si trovava ai margini della città, circondato dai campi, luogo ideale per costruire un macello moderno in cui venissero applicate le norme igieniche fino ad allora poco rispettate. I lavori per la costruzione dell’edificio furono iniziati nel 1845 e terminati nel 1852, e fu il primo edifici di servizi realizzato al di là della cinta urbana. Il progetto e la direzione dei lavori sono opera del Cav. Barabino, Maggiore del Genio militare, che ideò la struttura in modo che fosse più funzionale possibile. Nonostante ciò il complesso non incontrò il favore dei cagliaritani e già nel 1880, l’Amministrazione Comunale pensava di abbandonarlo e di sostituirlo con una nuova struttura nella zona della Playa. Nel 1892 si optò invece per una radicale ristrutturazione. Il progetto iniziale del mattatoio prevedeva un caseggiato centrale, ancora esistente, un vasto piazzale in cui potesse sostare il bestiame e quattro edifici minori, uno per ogni angolo del recinto perimetrale, che ospitassero gli uffici dell’amministrazione e della custodia. Sotto il piazzale era dislocata una grande cisterna. Ancora oggi le protomi bovine in marmo denunciano la funzione di un tempo. La struttura originaria è stata notevolmente modificata nel corso degli anni in seguito a vari cambiamenti nell’utilizzo dei locali e alle esigenze della città in espansione. Il cambiamento più evidente si lega all’allargamento della Via Sonnino, in seguito alla costruzione della linea tramviara che collegava Cagliari al Campidano di Quartu. In quest’occasione vennero demoliti i due edifici all’angolo di via Sonnino insieme al recinto che li congiungeva. Il mattatoio rimase in attività fino al 1964, quando fu completato il nuovo mattatoio di via Po, e dopo questa data venne utilizzato come autoparco e deposito del Comune di Cagliari. Agli inizi degli anni ’90, le strutture storiche dell’ex-mattatoio sono state considerate adatte all’installazione di un centro culturale che potesse soddisfare le esigenze del quartiere, della cittadinanza e del patrimonio artistico di Cagliari. La progettazione delle nuove strutture e il restauro delle parti antiche sono state affidate all’architetto Libero Cecchini. Dal 1993 l’Exma’ è stato aperto al pubblico e tutt’ora ospita mostre, festival, spettacoli teatrali e concerti e la Collezione permanente di grafica Nicola Valle, dono dello stimato studioso cagliaritano alla sua città. Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado V. Alfieri Liceo Artistico Foiso Fois

monumentiaperti

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Facoltà di Ingegneria

Padiglione Mandolesi Via Marengo - Piazza d'Armi

BUS

5

Progettato dall’ing. Enrico Mandolesi nel 1964, e inaugurato sei anni dopo, questo edificio occupa uno dei lotti dell’impianto predisposto nel 1944, per i padiglioni della Facoltà di Ingegneria. L’intento che, a ogni scala, orienta le scelte strutturali e quelle compositive è la flessibilità, considerata dall’autore “finalità tra le più significative dell’intendimento progettuale”. Si comprende in questo quadro l’impiego di una struttura a ossatura portante, la sola capace di realizzare ampi sbalzi e liberare la distribuzione interna dall’ingombro degli elementi portanti; l’adozione di un cantiere basato su procedimenti di prefabbricazione a piè d’opera, che ha permesso una produzione rapida e modulare; il ricorso al calcestruzzo, materiale duttile per eccellenza. Quest’ultimo, lasciato allo stato grezzo, così da denunciare tutta la sua entità strutturale, da forma ai pilastri, ai solai, ai pannelli di facciata e all’ampio cornicione, che aprendosi verso l’alto rievoca lo slancio orizzontale della pagoda giapponese. Una rudezza di finitura, un «brutalismo», che Mandolesi apprende dalle opere di Kenzo Tange, fautore della “onestà verso i materiali” e dell’asciuttezza del linguaggio. L’impianto compositivo riprende, inoltre, i principi di Le Corbusier: il pilotis e il tetto giardino; la finestra orizzontale, che qui coincide con l’asola compresa tra gli elementi di tamponamento e i solai, realizzati in progressivo aggetto; la facciata libera, tesa tra gli orizzontamenti; la pianta libera, affidata a partizioni concepite come moduli funzionali intercambiabili. Il piano interratto accoglie laboratori e un’ampia sala riunioni; i due piani in elevazione, sono articolati all’interno in tre fasce: quelle di estremità, costruite a sbalzo, sono dedicate agli uffici; mentre nella fascia interna, i blocchi servizi-scala-ascensore costituiscono le testate di una sequenza di spazi, destinati alla ricerca e intercalati da chiostrine. Nel 1969 questo edificio ha vinto il Premio Inarch. Visite guidate a cura di: Istituto di Giacimenti minerari, di Chimica applicata e di Arte mineraria della Facoltà di Ingegneria di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Università di Cagliari

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Cagliari


Fondazione

Banco di Sardegna WC

Via Torino, 28

BUS 6/7

L’edificio, sede legale della Fondazione Banco di Sardegna, situato nel centro storico di Cagliari a ridosso del quartiere di Castello, fu realizzato nell’isolato su cui insisteva il bastione di N.S. di Monserrato. Le vicende storiche del palazzo sono complesse e poco documentate a partire dalla data della sua costruzione, certamente successiva al 1870, deducibile da un documento redatto dal Canonico Spano che nel 1861 localizza intorno a quell’area l’edificio della Guardia Nazionale. Un documento rilevante è l’atto di vendita del palazzo nel 1912 che documenta il passaggio di proprietà dal Convitto Nazionale alla Cassa Ademprivile. Il prospetto d’ingresso del Palazzo è sulla via Torino, con la facciata originaria in stile eclettico rimaneggiata nel tempo. Il lato su via San Salvatore da Horta risale ai primi anni Cinquanta. Fece seguito la realizzazione della nuova facciata in severo ma rigoroso stile razionalista. Nel 2012 l’edificio è stato oggetto di un accurato progetto di restauro dei prospetti esterni monumentali e di ristrutturazione integrale dei volumi interni al fine di renderlo rispondente alle esigenze culturali e funzionali della Fondazione Banco di Sardegna. All’interno si possono ammirare le opere della collezione d’arte contemporanea con i maggiori esponenti del Novecento sardo. La Fondazione Banco di Sardegna è un soggetto giuridico privato senza fine di lucro con piena autonomia statutaria e gestionale che persegue fini di interesse pubblico e di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo socio-economico dell’isola. Al pari delle altre Fondazioni di origini bancaria, nasce negli anni ’90 con la Legge 218/90 che avviò la privatizzazione degli istituti di credito, tra cui il Banco di Sardegna, di natura pubblica. La legge portò alla separazione dell’attività creditizia da quella filantropica. Ogni anno la Fondazione Banco di Sardegna devolve in erogazioni filantropiche mediamente tra i 15 e i 16 milioni di euro di cui beneficiano sempre soggetti che perseguono finalità non lucrative di pubblico interesse. Le risorse utilizzate per le erogazioni filantropiche sono tratte dagli utili generati dagli investimenti del proprio patrimonio.

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico Commerciale P. Martini Associazione Italia Nostra Associazione Nazionale Carabinieri - Nucleo Volontari A.N.C.

monumentiaperti

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Comunale d’Arte

Galleria e Giardini Pubblici

WC

Largo Dessì

BUS 6/7

La Galleria Comunale d’Arte, perno dei Musei Civici e snodo del sistema museale integrato, riveste un ruolo cruciale nella programmazione su base culturale della città. Non più solo “museo” nel senso tradizionale, ma centro di ricerca e innovazione, spazio abitato e fecondato dai nuovi linguaggi artistici, la Galleria esce dai propri confini murari per farsi portavoce di progetti di contaminazione urbana, di arte pubblica e relazionale, capaci di coinvolgere le comunità direttamente nei propri spazi di vita. Luogo di incontro e insieme di irradiazione, la Galleria contribuisce ad attuare il disegno di una città policentrica, dove assume il compito di tessere il dialogo tra le comunità, di promuovere il concetto di cittadinanza culturale, di ri-leggere storie e geografie attraverso una progressiva estensione delle sue attività allo spazio pubblico con progetti site specific, performance e residenze d’artista. Gli stessi giardini che circondano il museo diventano estensione e prolungamento ideale dei suoi spazi espositivi e ospitano opere d’arte contemporanea, come testimoniano i Dormienti di Mimmo Paladino, recente acquisizione della Galleria. Il museo espone, attualmente, al suo interno due raccolte permanenti: la Collezione Ingrao e la Collezione Sarda. La Collezione Ingrao copre un arco temporale che dalla fine dell’Ottocento attraversa tutto il Novecento e testimonia, soprattutto, i movimenti artistici sviluppatisi a Roma: dal Secessionismo degli anni Dieci ai travagliati anni della seconda guerra mondiale, dal dopoguerra agli anni Ottanta. Spiccano i nomi di Umberto Boccioni, Giorgio Morandi, Mino Maccari, solo per citare alcuni grandi maestri presenti nella raccolta. La Collezione Sarda offre una panoramica esaustiva degli sviluppi che nel Novecento ha avuto l’arte nell’Isola. Il percorso espositivo, scandito dalle opere dei principali artisti come Francesco Ciusa, Giuseppe Biasi, Filippo Figari, Mario Delitala, Costantino Nivola e tanti altri, si è recentemente arricchito, grazie all’acquisizione di un’opera di Maria Lai, uno dei primi Telai realizzati dall’artista a partire dalla metà degli anni Sessanta.

Visite guidate a cura di: Scuola Primaria Collodi Istituto Comprensivo 1-2 Is Bingias - Pirri Istituto Tecnico Commerciale L. da Vinci - F. Besta

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Cagliari


Il Ghetto Via Santa Croce, 18

WC

BUS

7/8

Il complesso delle costruzioni erroneamente noto come “Ghetto degli Ebrei” sorge sul bastione di Santa Croce, tra la via omonima e il Cammino Nuovo, a picco sulle mura di cinta del quartiere di Castello. L’edificio nasce nel 1738 come caserma militare intitolata al regnante sabaudo Carlo Emanuele III. L’opera, progettata dagli ingegneri militari piemontesi, doveva ospitare il reparto dei “Dragoni”, ed ebbe funzioni militari fino al XIX secolo. Nel 1863, forse momento di massima attività, la caserma conteneva più di 300 uomini e 40 cavalli, alloggi per veterani, scuderie dei Carabinieri, magazzini del Genio e l’Intendenza militare. Alla fine dell’800, cessato l’uso militare l’edificio fu ceduto a privati e trasformato in piccole abitazioni. L’impropria denominazione di “Ghetto degli Ebrei” deriva dal fatto che poco più avanti realmente esisteva il quartiere dove essi abitavano, zona delimitata fra la via Santa Croce e la via Stretta. La presenza dei Giudei a Cagliari durò fino al 1492, anno di promulgazione dell’editto con il quale i reali di Castiglia ed Aragona (allora la Sardegna faceva parte di quel regno) scacciavano gli Ebrei da tutti i loro territori. Il Ghetto è stato recuperato tramite un complesso restauro curato dal Comune di Cagliari e restituito alla città nell’edizione di Monumenti Aperti del 2000. È diventato un centro culturale polifunzionale che ospita mostre, convegni, seminari e concerti.

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado Rosas

monumentiaperti

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Giardino sotto le mura Viale Regina Elena

BUS

6/10

Dopo la dismissione della piazzaforte militare (1866) il versante orientale della rocca di Castello è stato interessato a più riprese da interventi che gli hanno cambiato volto e funzione. Prima giardino e vivaio comunale, poi campo sportivo, sino all’occupazione come area di cantiere per le opere di consolidamento delle mura e dei costoni rocciosi di Castello negli anni Ottanta, quando una importante porzione delle contro-fortificazioni settecentesche fu demolita per consentire la salita degli autocarri. Nel 2011 il Comune di Cagliari ha dato inizio alle opere di riqualificazione, dopo un ritardo di oltre otto anni causato da problemi tecnici e burocratici. Il progetto, legato al linguaggio formale che caratterizza l’asse del Viale Regina Elena sino ai Giardini Pubblici, sistemato da Ubaldo Badas negli anni ’30 del Novecento, prevede una prosecuzione all’aperto della Passeggiata Coperta del Bastione di St. Remy. Un lungo viale in tozzetti di marmo bianco e ricorsi neri divide longitudinalmente il Giardino sotto le mura, delineando vaste aiuole con essenze floreali locali e alberi centenari come il monumentale carrubo posto all’ingresso. La contro-fortificazione, che al suo interno contiene una scala voltata realizzata dalle milizie sabaude, è stata integralmente recuperata. Un nuovo corpo di fabbrica per un punto ristoro, in pietra calcarea e vetro, prosegue idealmente l’allineamento originario della porzione demolita, Tre sculture dell’artista sardo Pinuccio Sciola, sistemate in altrettante vasche in pietra bianca, rappresentano tre “volti” che la città di Cagliari ha assunto nella sua storia millenaria: Santa Igia, la città medievale sommersa; la città arroccata di Castello; la “città del sale” con i suoi tipici cumuli piramidali bianchi.

Visite guidate a cura di: Circolo Didattico San Govanni Bosco - Sestu

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Cagliari


Lazzaretto WC

Via dei Navigatori

BUS 6

Il Lazzaretto era un luogo preposto al ricovero in quarantena di uomini, merci e animali provenienti da paesi in cui erano diffuse epidemie di peste, colera, tifo, vaiolo, lebbra, o qualsiasi altra malattia contagiosa. L’imperversare di queste epidemie e di conseguenza il tentativo di arginarne la diffusione, sono la dimostrazione che la scelta del sito di Sant’Elia non fu casuale. Infatti, il luogo, lontano dalla città, pressoché disabitato e cosparso di fortificazioni, aveva le caratteristiche per ricevere malati in isolamento e quarantenati. Dai documenti conservati all’Archivio di Stato di Cagliari si apprende che il primo nucleo dell’impianto risale al ‘600, come attesta lo stemma marmoreo collocato sopra l’ingresso, rappresentante la città di Cagliari fra i pali di Aragona. Sembra che allora l’edificio fosse formato da un lungo e stretto magazzino coperto per le mercanzie, da due stanze dove venivano ospitati gli uomini, e da un basso muro di cinta. Il dilagare delle epidemie ed i conseguenti problemi di spazio resero indispensabili degli ampliamenti alla struttura e fosse comuni destinate a ricevere i defunti. Fu per questo motivo che nel 1720, Vittorio Amedeo II trasformò il primo nucleo del lazzaretto in un ospedale per malattie contagiose ed emanò un regolamento che, attraverso una serie di norme anticontagio, era atto alla conservazione della salute pubblica. Agli inizi dell’800 l’imperversare di nuove pestilenze ripresentò il problema dello spazio all’interno del lazzaretto, e per questo motivo furono predisposti altri ampliamenti. La struttura che oggi vediamo, anche se debitamente restaurata, è quella risalente agli ultimi ampliamenti del 1835, realizzati essenzialmente in pietra. Negli anni cinquanta del Novecento il Lazzaretto venne abbandonato. La struttura rinacque a nuova vita solo nell’ottobre del 2000, in occasione della manifestazione Monumenti Aperti, dopo un impegnativo restauro diretto dall’architetto Andrea de Eccher.

Visite guidate a cura di: Liceo Statale E. d'Arborea

monumentiaperti

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Legione dei

Carabinieri Via Sonnino ang. Via Grazia Deledda

BUS

1/M

Il Provveditorato della Opere Pubbliche affida, a Flavio Scano insieme ad Angelo Binaghi e Aldo Pacca la progettazione e la direzione dei lavori di uno dei più importanti interventi di edilizia realizzati dall’ente a Cagliari: il Palazzo della Legione dei Carabinieri. Da un resoconto storico stilato da un anonimo maresciallo dei Carabinieri leggiamo: “la costruzione che comportò la spesa di 6.400.000 di Lire venne affidata alla Società An.It. Ferrobeton, sotto la personale direzione dell’ing. Aldo Pacca, ed i lavori iniziati il 10 dicembre 1930, vennero ultimati nel marzo del 1933.” Il progetto per il Palazzo della Legione, presentato nell’autunno del ’30, viene definitivamente approvato dall’ufficio tecnico del Comune di Cagliari il 31 gennaio del 1931 e l’edificio venne inaugurato con particolare solennità dopo due anni, il 21 aprile del 1933. La Legione occupa un’area di 7.800 metri quadrati, con il solenne prospetto principale sulla via Sonnino, è disposta su quattro piani e presenta una muratura in calcare e malta cementizia con decorazioni in pietra artificiale. La scelta di Scano di rappresentare le funzioni e i meriti dell’Arma dei Carabinieri attraverso immagini legate all’universo iconografico della romanità risponde ad un programma culturale e politico imposto dalla dittatura fascista. Sul cornicione poggiano quattro statue in bronzo, opera dello scultore ogliastrino Albino Manca, autore anche di cinque medaglioni in bronzo, tutti inseriti nella facciata. Le colossali statue di Manca simboleggiano valori indispensabili per il soldato-eroe: il sacrificio, l’eroismo, la fede e la disciplina. Alle loro spalle, campeggia uno storico motto dell’Arma: pro patria contra omnes pro me contra neminem. Durante i bombardamenti l’edificio subì notevoli danni, soprattutto nell’ala prospiciente il Parco delle Rimembranze, poi riparati dopo le guerra. Durante il percorso sarà visitabile la Sala della Memoria dove è allestita una interessante mostra di cimeli storici dell'Arma. Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Deledda Comando Legione dei Carabinieri

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Cagliari


Liceo Classico

G. M. Dettori Via Cugia

BUS

3/6

La sede del Liceo classico, ubicata dietro il Palazzo di giustizia ai piedi del Monte Urpino, è il primo edificio progettato a Cagliari come istituto scolastico superiore ma le sue origini risalgono al Real Collegio di S. Teresa, fondato nel 1852 sull’antica scuola dei Gesuiti dopo la loro espulsione dal Regno di Sardegna avvenuta nel 1848. Era situato nell’attuale piazza Dettori del quartiere della Marina nell’edificio che fu poi occupato dal Liceo classico “Siotto Pintor”, dal Liceo artistico e, oggi, ospita mostre e spettacoli di varie associazioni. Il Regio Liceo-Ginnasio di S. Teresa nacque in seguito alla Legge Casati del 1859 e assunse l’intitolazione a Giovanni Maria Dettori (1773 -1836), docente di teologia morale nell’Università di Torino, con una solenne celebrazione la mattina del 14 maggio 1865. La progressiva crescita degli studenti portò alla sopraelevazione di un piano nel 1912 ma le condizioni problematiche dell’edificio suggerirono comunque, nel 1919 e nel 1933, alcuni nuovi progetti non realizzati. Finalmente nel 1951 fu stanziata una somma per la nuova sede, che in realtà si rifaceva al liceo classico “R. Franchetti” di Mestre, realizzato nel 1940 (ingegnere del Genio Civile Maurizio Bufalini). Ha un’ampia facciata, dominata da un alto pronao centrale e rivestita di travertino che, invece, si alterna a tamponamenti in mattoni nelle ali laterali, con caratteristiche monumentali che richiamano l’architettura derivata da Marcello Piacentini, visibile anche nel vicino Palazzo di Giustizia. Costruito per lotti successivi, il Liceo ospitò le prime classi dal 1955 fino al trasferimento definitivo nell’anno scolastico 1956-57. Nel febbraio 1963 furono inaugurate la palestra coperta e l’aula magna, capace di circa 500 posti. Oggi ospita anche le aule speciali quali laboratori informatico e linguistico, l’aula di fisica ad anfiteatro, il nuovo laboratorio di chimica. Vi si conservano preziosi libri nella Biblioteca “S. Broccia” e antichi strumenti scientifici, L’unico ricordo della vecchia sede è la lapide per gli studenti caduti durante la prima guerra mondiale (su disegno di Felice Melis Marini con l’epigrafe di Liborio Azzolina) che fu rimontata sulla parete interna dell’ingresso della scuola.

Visite guidate a cura di: Liceo Classico G. M. Dettori

monumentiaperti

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Mediateca del

Mediterraneo Via Mameli

BUS 1/5/10

La MEM, è sorta nel quartiere storico di Stampace, nello spazio che fu dal 1923 per 28 anni teatro delle gesta del Cagliari e poi dagli anni ’50 sede del Mercato Civico. Il progetto ha visto la realizzazione di una struttura di valenza sovralocale: la Mediateca del Mediterraneo. Lo spazio della corte, un giardino geometrico costituito da due ampie vasche di terra e aranci i cui bordi fungono da sedute, è il cuore del sistema. Le facciate in vetro trasparente mostrano le funzioni ospitate all’interno, i luoghi dello studio, della fruizione culturale. La forma planimetrica allungata è bilanciata dalla deformazione delle facciate che si allargano nella parte mediana a segnare la centralità degli ingressi principali alla MEM. Posta sulla testata verso la Via Pola e il centro della città, la piazza si trasforma in un ampio piano leggermente inclinato che la collega con l’ingresso della MEM. Un sistema di muretti e scale collega lateralmente le diverse quote,consentendo anche un’accessibilità dai lati della piazza. La MEM è un polo culturale innovativo con aree accoglienza, esposizioni e prestito, spazi commerciali, area formazione, laboratorio fotografico, area convegni e proiezioni, spazi di distribuzione che, con il concorso di una pluralità di soggetti, rappresenti un punto di riferimento e di confronto per un pubblico vasto ed eterogeneo. Ospita la sede dell’Archivio Storico e della Biblioteca generale centrale e di Studi Sardi e dà vita ad un completamente rinnovato servizio bibliotecario e di archivio storico rispondente alla ricchezza e all’importanza del patrimonio posseduto, alle esigenze di studio e ricerca, al compito di diffondere la sensibilità per la conservazione della memoria storica e di promuovere l’utilizzazione dell’archivio.

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico - Liceo Scientifico delle Scienze Applicate M. Giua

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Cagliari


Molentargius - Chiesa

SS. Nome di Maria La Palma Via La Palma

BUS

3

La Chiesa del SS. Nome di Maria sorge all’interno di un giardino tra la via Tramontana e il viale la Palma, nel quartiere omonimo, fa parte della città del sale, costituita dall’insieme degli fabbricati legati all’attività lavorativa, al tempo libero o adibiti ad uso abitativo edificati ai bordi dell’area umida. Eretta nel 1934 su progetto dell’ingegner Vincenzo Marchi, allora direttore delle Saline di Stato, ospitava le messe degli abitanti del villaggio del sale. Divenne dal 1964 al 1979 la parrocchiale del quartiere La Palma, fu abbandonata con la costruzione di una nuova chiesa più ampia destinata a raccogliere anche la comunità di fedeli del Quartiere del Sole, per essere utilizzata dal 1991 solo per particolari cerimonie. La navata unica, il corpo semplice e le dimensioni ridotte la rendono simile ad una cappella gentilizia, mentre la commistione di caratteri stilistici eterogenei dei prospetti accoglie anche cauti richiami all’architettura medioevale. Un portale a ghiere contornato da una cornice, sormontato da un rosone a raggiera cruciforme, e un campanile a vela a tre luci al vertice della cornice scalettata caratterizzano la semplice facciata a capanna. Il contrasto cromatico tra le cornici chiare e il rosso del laterizio contribuisce ad evidenziare la chiesa, scandita nei fronti laterali da monofore, contornate da cornici ispirate a stilemi Art dèco.

Visite guidate a cura di: Circolo Didattico Is Mirrionis

monumentiaperti

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Molentargius

Città del sale Via La Palma

BUS

3

L’attività saliniera negli stagni di Molentargius è documentata in tutte le notizie storiche dell’area cagliaritana, tanto da metterne in evidenza sia il ruolo economico sia l’importanza territoriale nel più vasto insediamento urbano. Utilizzate ampiamente fin dall’età tardo antica, le saline ebbero sempre maggiore importanza per tutto il ‘700 e, agli inizi del 1800, si attuò il primo progetto di riorganizzazione dell’estrazione saliniera. Per potenziare la produzione lo stagno di Molentargius fu collegato con quelli di retro spiaggia mediante un complesso sistema di canali. Successivamente, a partire dal 1920 si assistette ad un ulteriore impulso con un intervento progettuale complessivo, in massima parte opera del direttore delle Saline, ing. Vincenzo Marchi, che fu in servizio fino al 1934. Esso comprende la costruzione di un agglomerato industriale di grande importanza per l’epoca, configurandosi come una vera e propria città: vi sono la chiesa, la direzione, la centrale elettrica, le officine meccaniche, la falegnameria, il serbatoio idrico, il fabbricato dei sali scelti, la darsena, i cantieri di manutenzione dei barconi, il dopolavoroteatro, lo stabilimento per l’estrazione dei sali potassici e di bromo, gli edifici per gli impiegati. Il complesso edilizio si completa con l’imponente magazzino del sale all’ingresso esterno del canale di San Bartolomeo. La storia delle tecniche costruttive è leggibile anche nei resti dei ponti di ferro, degli impianti a ruota del Rollone (poi idrovora elettrica), nei resti del sistema ferroviario per il trasporto del sale verso gli imbarchi mediante convogli formati da piccoli vagoni, sostitutivi dell’originaria pratica della trazione animale . La singolare e suggestiva Città del Sale è giunta fino a noi in buono stato di conservazione a testimoniare una delle migliori realizzazioni industriali dei primi del Novecento e merita un impegno progettuale per il suo riutilizzo. Visite guidate a cura di: Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto

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Cagliari


Parco Naturale Regionale

Molentargius WC

Via La Palma

BUS

3

Il Parco Naturale Regionale Molentargius - Saline si trova nella Sardegna meridionale in prossimità di due tra le maggiori città della Sardegna, Cagliari e Quartu S. Elena, all’interno di un’area urbana nella quale vivono circa 400.000 abitanti. Prima di diventare un parco naturale regionale il sito è stato riconosciuto dalla Convenzione di Ramsar nel 1977 come area umida di valore internazionale per la presenza dell’avifauna. Comprende bacini di acqua dolce (Bellarosa Minore e Perdalonga), di acqua salata (Bellarosa Maggiore o Molentargius e le vasche costiere tra cui lo stagno di Quartu) e una piana di origine sabbiosa (Is Arenas). La presenza di zone a diversa salinità favorisce una ricca varietà di specie vegetali ed animali e infatti l’ecosistema del Molentargius rappresenta uno dei siti più importanti in Europa per la sosta, lo svernamento e la nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici. Inoltre la flora è varia ed eterogenea: sono presenti specie endemiche ed elementi della flora iscritti nella “Lista rossa” delle piante in pericolo di estinzione. Oggi avvicinandosi alla sede del Parco si attraversa la Città del Sale della Palma realizzata alla fine degli anni venti del 1900. Lungo la strada di accesso al Parco e alle Saline si trova il fabbricato industriale dei Sali Scelti. L’edificio realizzato negli anni Trenta del XX secolo, veniva utilizzato per la purificazione del sale ad uso alimentare. Oggetto di un recente intervento di recupero è destinato a sede della direzione del Parco. All’interno del parco sono inoltre presenti diversi manufatti appartenenti alle fortificazioni e ai sistemi difensivi di interesse storico del “Fronte Terra di Cagliari” risalenti al periodo bellico 1940-1943 tra cui il Caposaldo XV costituito da un fortino mimetizzato da torre o serbatoio e il Caposaldo XVI “Augusta” mimetizzata da costruzione. Grande importanza per gli studi dell’ecosistema di Molentargius-Saline si devono a Helmar Schenk illustre zoologo scomparso nel 2012

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Deledda Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto

monumentiaperti

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Molentargius

Teatro delle Saline Via La Palma

BUS

3

L’edificio comunitario più interessante delle Saline di Stato è probabilmente la sede del Dopolavoro, inaugurato il 20 ottobre 1932 e successivamente abbandonato fino al recupero per opera della cooperativa Teatro Akroama, risalente agli anni ’90 del Novecento. Da allora si sono susseguiti moltissimi spettacoli riguardanti sia il teatro di prosa che la musica. Il teatro, situato al di là del canale delle saline, sorge in prossimità di abitazioni realizzate nel secondo dopoguerra ed ha una forma estremamente compatta, conclusa da un tetto a padiglione. È costituito da un corpo basso che circonda la sala interna, aprendosi sul lato verso gli stagni in un porticato arioso retto da esili e stilizzati pilastrini. Una lunga teoria di finestre si sviluppa all’esterno per formare aperture a diverse luci fino a quelle triplici nei corpi leggermente aggettanti posti negli spigoli dell’edificio: gli architravi sono conclusi da una cornice orizzontale che ripete stilemi affini all’Art dèco. Alcune lesene percorrono verticalmente la superficie rivestita di mattoncini. La sala interna consta di una platea e di una piccola balconata cinta di una bella ringhiera in ghisa ed è ornata di affreschi con soggetti classici, che si ripetono sulle pareti e nel soffitto a cassettoni che inquadrano un ampio ovale. Le moderne esigenze di spettacolo hanno richiesto la realizzazione della torre scenica che ha parzialmente alterato l’edificio originario. Questo ospita anche gli uffici e la direzione del teatro e una biblioteca dello spettacolo. Sull’ingresso laterale è ancora visibile la scritta OND (Opera Nazionale Dopolavoro) che ricorda una tipica istituzione del Fascismo. Visite guidate a cura di: Liceo Euclide

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Cagliari


Antropologia ed Etnografia

Museo di

Cittadella Universitaria SS 554 Km 4.500 Monserrato

BUS

8/29

Il Museo sardo di Antropologia e Etnografia nasce nel 1953 per iniziativa del Prof. Carlo Maxia (Roma 1907- Sassari 1996) allora Straordinario alla Università degli Studi di Cagliari il quale riuscì ad ottenere i fondi per sopraelevare il caseggiato di Anatomia Umana Normale, situato in via Porcell. Dopo aver condiviso per 45 anni i locali con la sezione di Scienze Antropologiche, il Museo è stato trasferito nella nuova sede presso la Cittadella Universitaria di Monserrato che si sviluppa su una superficie di circa 3000mq suddivisi in diverse sale. Il museo nasce con il duplice scopo di raccogliere materiale antropologico che illustri le caratteristiche fisiche dei sardi dalla protostoria ai tempi attuali e di conservare un patrimonio culturale oggi sempre più introvabile. All’interno sono ospitate diversi tipi di raccolte: reperti scheletrici umani datati a partire dal neolitico attraverso l’eneolitico, il nuragico, il romano il longobardo, il medievale sino al moderno; reperti scheletrici patologici; costumi sardi; oggetti d’uso di diverse epoche storiche: mortai, cestelli, recipienti in sughero terrecotte, punte di ossidiana, zappe e mazze nuragiche; una collezione di ex voto; due mummie. All’interno del museo è possibile consultare le pubblicazioni e il materiale fotografico relativo alle raccolte ospitate. Dal 1993 il Museo fa parte del C.I.M.A.S. che raccoglie i musei dell’Ateneo di Cagliari.

Visite guidate a cura di: Liceo Statale E. d'Arborea

monumentiaperti

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Archeologico Nazionale Museo

Cittadella dei Musei, Piazza Arsenale, 1

BUS 7/8/20

Il Museo Archeologico Nazionale ha sede dal 1993, nel complesso della Cittadella dei Musei in piazza Arsenale, ma l’istituzione risale al 1805 con la donazione del viceré Carlo Felice del primo nucleo di reperti che diede vita alla prima collezione archeologica visitabile. Antonio Taramelli, che diresse il Museo tra il 1903 e il 1933, ebbe un ruolo di primo piano nella formazione e nello sviluppo delle collezioni del Museo e soprattutto nella realizzazione della storica esposizione di piazza Indipendenza nell’edificio progettato per quella destinazione, da Dionigi Scano. Ancora oggi gran parte dei reperti esposti nell’attuale allestimento, è frutto delle acquisizioni di Antonio Taramelli: acquisti (collezione Gouin), donazioni (collezione Lovisato) e scavi in tutta l’Isola (Anghelu Ruju ad Alghero, Tuvixeddu e Predio Ravenna a Cagliari, Santa Vittoria a Serri ecc.). L’esposizione del primo piano ha i caratteri di una “mostra” compendiaria dei fatti culturali intervenuti nell’Isola dal Neolitico Antico all’Alto Medioevo. I due restanti piani espositivi sono allestiti secondo criteri topografici con la presentazione per località, dei contesti più significativi. Al terzo piano è attualmente allestita la mostra “Mont’e Prama 1974-2014”, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari, sulla base di un accordo stipulato con il comune di Cabras, nel cui territorio sono state rinvenute le statue, e che attualmente ne ospita una parte nel suo Museo. Nella mostra sono esposte 28 sculture in calcare restaurate raffiguranti arcieri, guerrieri, pugilatori. Provenienti dalla stessa area vi sono inoltre modelli di nuraghe e alcuni betili in pietra. Il suggestivo percorso espositivo, progettato e realizzato anche grazie alle nuove tecnologie e in particolare grazie agli strumenti di interazione con i modelli tridimensionali realizzati in collaborazione con il CRS4, Centro di Ricerca della Regione Autonoma della Sardegna, introduce il visitatore nel mondo delle sculture attraverso la ricerca dei molteplici significati culturali, religiosi e ideologici che le statue stesse, con la loro imponenza e peculiarità, ci invitano a ricercare. Visite guidate a cura di: Liceo Classico G. Siotto Pintor Istituto Magistrale F. De Sanctis

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Cagliari


Museo di

Fisica Cittadella Universitaria SS 554 Km 4.500 Monserrato

BUS

8/29

Il museo di Fisica è una struttura prestigiosa che si situa nella metà superiore dei Musei scientifici nazionali per abbondanza dei reperti, per il loro pregio e stato di conservazione. La vasta esposizione (alcune migliaia di pezzi) si sviluppa lungo tutta la grande galleria al piano terra del Dipartimento di Fisica. È visibile la dinamo originale di A. Pacinotti, gloria della Fisica di Cagliari, una delle dieci invenzioni che sconvolsero il mondo, ed una sua copia funzionante. La sezione interattiva degli Esperimenti di Fisica è a disposizione del pubblico. Un Museo moderno e vivo è un luogo nel quale le persone possono interagire in prima persona con esperimenti ed exhibit messi a loro disposizione. Fra le altre installazioni spettacolari, si può ammirare la rotazione del nostro Globo con il più grande Pendolo di Foucault della Sardegna. È disponibile su richiesta il catalogo in due volumi della collezione di apparecchi e strumenti del ‘700 e dell’800.

Visite guidate a cura di: Dipartimento di Fisica

monumentiaperti

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Museo di Geologia e Paleontologia e Museo di Mineralogia Via Trentino 51

BUS

3

Il Museo di Mineralogia ed il Museo di Geologia e Pal eontol ogia dell’Università di Cagliari nacquero nel 1806 dalle ricche collezioni del Viceré di Sardegna Carlo Felice, già in esposizione dal 1802. Nel 1857 il Museo diventò pubblico e fu arricchito dalle collezioni donate da Alberto La Marmora e, due anni dopo, diviso in Museo Archeologico e Museo di Storia Naturale. Nel 1864 la parte zoologica venne separata dal Museo Mineralogico e Geologico che, in seguito, venne notevolmente sviluppato grazie all’operato del prof. Domenico Lovisato (1842-1916), che ha dato il nome al museo. Inizialmente le collezioni erano ospitate nei locali del Palazzo Belgrano in via Università e solo nel 1957 trasferite nel Dipartimento di Scienze della Terra (ora Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche), dove tuttora si trovano. Il numero dei reperti, in gran parte sardi, supera le 18.000 unità, ma solo una piccola parte (circa 600) trova spazio nella sala espositiva. Il criterio adottato per l’allestimento del museo e di tipo cronologico, infatti i reperti paleontologici offrono una testimonianza sulla flora e sulla fauna a partire dall’era Paleozoica fino al Quaternario. Meritano una particolare attenzione: gli archeociatidi cambriani, rappresentati in Italia solo nelle rocce cambriche della Sardegna; i tronchi silicizzati di Bombacoxylon oweni provenienti dalla foresta fossile di Zuri, nei pressi del Lago Omodeo; i reperti di Tomistoma calaritanus, coccodrillo rinvenuto nel 1868 in località Is Mirrionis (Ca) e i resti di Amyda burdigalensis, grandi tartarughe marine reperite nei calcari miocenici di Cagliari. Il Quaternario è rappresentato da alcuni vertebrati quali il Macacus majori di San Giovanni di Sinis e il Prolagus sardus di Iglesias. Nel Museo di Mineralogia Leonardo De Pruner è conservata una ricca collezione di minerali sardi, ordinati secondo gli schemi classici (elementi nativi, solfuri, solfati, alogenuri, carbonati etc.); alcuni campioni quali argentite, argento nativo, covellite, fosgenite, smithsonite provengono da miniere sarde ormai chiuse. Il museo possiede anche un’interessante collezione di strumenti scientifici dell’Ottocento, la collezione di Alberto Ferrero conte de La Marmora di rocce della Sardegna di grande valore storico scientifico e gli “atlanti” che corredavano la sua opera Voyage en Sardaigne. Visite guidate a cura di: Studenti dei Corsi di Laurea in Scienze Geologiche e in Scienze Naturali

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Cagliari


Museo delle

Ferrovie dello Stato Piazza Matteotti

BUS 8/29/M

La Stazione della Compagnia Reale delle Ferrovie, successivamente denominate Ferrovie dello Stato, fu inaugurata nel 1879 su progetto dell’ingegnere Polese con una veste classicheggiante parzialmente mutata nel corso degli anni. Intorno agli anni ‘30 del Novecento, infatti, l’edificio fu innalzato nelle parti laterali, assumendo il volume odierno. Nel 1985 è stato allestito un museo, con lo scopo di fissare una testimonianza delle Ferrovie Reali Sarde e delle “Concesse”. Il museo, ubicato all’interno della stazione di Cagliari, raccoglie più di 100 testimonianze che ripercorrono le più importanti tappe della storia sarda delle ferrovie: foto, carte e disegni d’epoca, un plastico, il modello della nave traghetto Gennargentu, mobili per biglietteria e sala d’attesa, lampade, orologi, strumenti di lavoro ferroviari, casseforti a muro con aperture segrete, ed addirittura il salotto della carrozza reale, distrutta da un incendio durante i bombardamenti della II guerra mondiale, con le poltroncine ad altezza ridotta, realizzate su misura per il Re Vittorio Emanuele III. Al Binario 8, in occasione di Monumenti Aperti, è possibile visitare il treno storico, curato dall’Associazione Sarda Treni Storici “SARDEGNAVAPORE” composto da una locomotiva a vapore, da due carrozze di 3ª classe serie Cz 36000 e 37000, e da un bagagliaio serie DI 92000. La locomotiva, il cui numero di servizio è 740.423, appartiene al Gruppo 740, costituito da ben 470 esemplari, il più numeroso della Rete FS Italiana e fu costruita nel 1923 dalle Officine Nicola Romeo di Saronno. Le carrozze del treno sono state ricostruite negli anni ‘30 su telai di carrozze degli anni ‘10. Sono più conosciute col nome di Centoporte, per via dei numerosi accessi. Hanno i sedili di legno ed hanno circolato in Sardegna sino alla metà degli anni ‘70. Il treno storico fa parte del patrimonio della “Fondazione FS Italiane”. La “Fondazione FS Italiane” nasce Il 6 marzo 2013 da un’iniziativa della capogruppo Ferrovie dello Stato Italiano, di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, con lo scopo di valorizzare e preservare l’inestimabile patrimonio storico, tecnico, ingegneristico e industriale del Gruppo, in modo da consegnarlo integro alle generazioni future, come importante memoria condivisa di progresso e coesione dell’unità nazionale. Visite guidate a cura di: Istituto Comprensivo via Stoccolma Sardegnavapore - Associazione Sarda Treni Storici

monumentiaperti

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Museo

Zoologico Viale Poetto 1, Ponte Vittorio

BUS

3/5/6

Il Museo Zoologico è ospitato presso il Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell’Università di Cagliari; si trova in viale Poetto 1 (ingresso sotto il Ponte Vittorio, arrivando da viale Diaz prima svolta sulla destra). Le Collezioni Zoologiche dell’Università di Cagliari hanno una storia vecchia di almeno 200 anni con alcuni reperti risalenti al Gabinetto di Storia Naturale di Carlo Felice della fine del XVIII secolo; comprendono alcune migliaia d’esemplari di notevole pregio e valore storico, ma soprattutto di grande interesse scientifico e didattico. Nel museo sono esposti esemplari di tutti i principali Tipi animali, vertebrati e invertebrati, provenienti da diverse regioni geografiche con specie esotiche dei diversi continenti, ma soprattutto sono presenti gli animali della fauna italiana e sarda, i più conosciuti e comuni accanto alle specie esotiche e rare. La fauna sarda è rappresentata da una collezione molto ricca con molte specie endemiche dell’isola. In particolare, la collezione ornitologica si segnala per la sua organicità e completezza includendo tutti i rapaci della fauna sarda presenti ed estinti, nonché molti uccelli della fauna nazionale e alcune specie esotiche come la colomba migratrice americana di cui esistono solo altri sette esemplari impagliati nel mondo. La validità scientifica e il valore didattico della raccolta, ne fa un patrimonio di eccezionale ricchezza per la città.

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Deledda

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Cagliari


Orto Botanico

WC

Viale Sant’Ignazio, 11

BUS

5/8

Il progetto iniziale dell’Orto Botanico è dell’architetto Gaetano Cima (1853), in parte modificato dal fondatore Prof. Patrizio Gennari. L’inaugurazione dello “stabilimento” avvenne il 15 novembre 1866. L’Orto Botanico è situato nella valle di Palabanda; le caratteristiche microclimatiche dell’area hanno favorito l’acclimatazione e lo sviluppo di piante suddivise nei seguenti settori: 1 - Settore mediterraneo; 2 - Settore tropicale; 3 - Settore piante succulenti; 4 - Settore medicinale. Le collezioni che annoverano in totale circa 2000 esemplari sono totalmente curate in pieno campo. In questi ultimi anni è stata cura degli operatori focalizzare il proprio impegno su l’incremento delle collezioni, obiettivo acquisito dai compiti istituzionali. Di recente costituzione (1996) è il settore delle piante medicinali che presenta 150 specie raggruppate in subsettori a seconda dei loro usi terapeutici. Nell’Orto Botanico si possono contare circa 600 alberi, con esemplari monumentali appartenenti ai generi Ficus, Phytolacca, Dracena, Casuarina, Eucalyptus, Dasylirion, Nolina. Non privo di significato l’esemplare di Argania Sideroxylon Roem, endemica del Marocco, unico negli Orti Botanici italiani e forse europei. Spettacolare l’esemplare di Euphorbia canariensis sistemato al confine con l’Anfiteatro Romano che occupa circa 100 mq di superficie. L’Orto Botanico comprende anche zone di notevole interesse archeologico per la presenza di pozzi e cisterne di età romana, ricavati nella pietra. Di queste la più grande è visitabile: del tipo cosiddetto a “bottiglia”, presenta l’imboccatura originaria ostruita e, realizzato in fase successiva, un lungo canale finalizzato a regolare il deflusso e la portata delle acque. Le antiche opere idrauliche dell’Orto Botanico sono state poste in relazione con l’esistenza, in questo lembo della Cagliari romana, di una sorta di giardino attrezzato con canalizzazione artificiali e giochi d’acqua. Nel 1915 Eva Mameli Calvino ottenne la libera docenza in Botanica, prima donna in Italia per questa disciplina e nel 1926-1929 diresse l'Orto Botanico dell'università di Cagliari. Visite guidate a cura di: Liceo Scientifico Alberti Liceo Europeo Convitto Nazionale Istituto Agrario Duca degli Abruzzi Istituto di Istruzione Superiore D. A. Azuni Club Alpino Italiano - Gruppo Grotte Cagliari

monumentiaperti

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Palazzo Civico e search WC

Via Roma 145

BUS 8/5/1

Nel 1897 veniva indetto un concorso nazionale per il nuovo Palazzo Municipale, dopo la decisione di trasferire la sede del Comune di Cagliari dal vetusto e scomodo edificio di piazza Palazzo verso il nuovo asse politico e commerciale della città che si apriva sul mare, la via Roma. La competizione fu vinta da un progetto firmato da Crescentino Caselli, ma in realtà elaborato da Annibale Rigotti. La posa della prima pietra fu effettuata durante la visita dei re d’Italia Umberto I e Margherita di Savoia nel 1899, ma la costruzione vera e propria durò diversi anni. L’edificio presenta forme che si ispirano all’architettura gotica catalana, richiamata dalle aperture del porticato, mentre la facciata si inserisce nella corrente internazionale dell’art nouveau. L’utilizzo dei conci in calcare bianco faccia a vista e il motivo delle due torri poligonali, è forse un richiamo alle torri pisane dell’Elefante e di S. Pancrazio, simboli del potere e della città stessa. Interessanti opere di alcuni artisti sardi (Ciusa, Delitala, Marghinotti, Melis Marini), sono conservate all’interno del Palazzo; nelle sale più importanti, l’Aula Consiliare e la Sala dei matrimoni, sono esposte imponenti tele di Filippo Figari. Nel Gabinetto del Sindaco è il grande arazzo del fiammingo Franciscus Spierink (1620) e nella Sala della Giunta, dove si conserva anche una delle due chiavi simboliche della città, è il retablo “dei Consiglieri”, del cinquecentesco Pietro Cavaro. Il Palazzo Civico fu gravemente danneggiato durante i bombardamenti del 1943 soprattutto nella parte antistante la via Crispi e nel cortile centrale, per essere successivamente restaurato secondo il progetto originario. Nel 2008 è stata inaugurata, completamente restaurata e rinnovata l’area sottostante il Palazzo, ribattezzata Sottopiano, e già sede storica dell’Associazione “Amici del Libro”, sicuramente la più longeva delle associazioni culturali cagliaritane. In questo spazio è ospitato il SEARCH: Sede Espositiva Archivio Storico Comunale. Visite guidate a cura di: Scuola Primaria Istituto Comprensivo Su Planu Liceo Scientifico Michelangelo Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri P.C. Vignarelli, Sanluri

80

Cagliari


Palazzo del

C.I.S. Viale Bonaria

BUS 6/30/31

Il Complesso CIS in Viale Bonaria a Cagliari nasce dall’esigenza di realizzare la nuova Sede dell’allora Credito Industriale Sardo. Nel 1985 fu bandito un concorso intitolato “una piazza per Cagliari” ed il progetto esecutivo fu affidato allo studio dell’Arch. Renzo Piano. L’intervento è stato realizzato tra il 1988 ed il 1992. Il complesso è costituito da due piani interrati, occupati dall’autorimessa e dai locali tecnici, di cui circa la metà ad uso pubblico, e da tre volumi a differente altezza caratterizzati da una spiccata modularità leggibile sia nella struttura portante in c.a. faccia vista che negli elementi di finitura. I due corpi bassi, a tre piani, che delimitano la piazza sono sormontati da un terzo volume sopraelevato disposto trasversalmente, nel quale il terzo piano è destinato esclusivamente agli impianti tecnologici, lasciati volutamente a vista, ed il sesto, finito con materiali pregiati, è occupato dalla Direzione dell’Istituto. L’edificio è completato da un Auditorium, destinato a convegni ed eventi, realizzato con struttura in acciaio ed involucro vetrato, dove il pavimento è costituito da piattaforme mobili che consentono tre differenti configurazioni dell’ambiente in base alle esigenze di fruizione. La piazza, degradante verso l’edificio centrale, è parzialmente coperta da una struttura ad elementi metallici e imponenti controventature a vista ed è pavimentata con lastre in marmo bianco di Orosei, materiale che richiama la pietra bianca, non più reperibile, della vicina Basilica di Bonaria. Lo stesso marmo, con differenti finiture, è stato utilizzato per i pannelli di rivestimento e per le lastre grigliate. La distribuzione impiantistica ai piani è interamente sotto pavimento, garantendo quindi facilità di manutenzione e flessibilità degli spazi operativi separati da pareti mobili armadiate. Gli impianti tecnici sono supervisionati da un sistema di telegestione. Il palazzo ospita una collezione di oltre 400 opere, tra dipinti, sculture, disegni e incisioni, dei più importanti artisti sardi del primo e secondo Novecento (Sironi, Biasi, Ballero, Figari ed altri).

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico Commerciale Mattei - Decimomannu

monumentiaperti

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Palazzo della

Università Via Università, 32

BUS

7

L’Università degli Studi fu istituita nel 1626 durante il regno di Filippo IV, re di Spagna. Sotto Carlo Emanuele III, re di Sardegna, nel 1764 l’ingegnere militare Saverio Belgrano di Famolasco elaborò il progetto per sistemare in un unico complesso il palazzo dell’Università, il Seminario Tridentino ed il Teatro, quest’ultimo mai realizzato. Una volta rientrato a Torino l’ingegnere Famolasco, il progetto originario venne in parte snaturato e realizzato diversamente anche per gli aspetti stilistici. Si tratta di uno dei più importanti edifici costruiti dall’amministrazione sabauda nel Settecento nell’Isola e si lega al programma illuministico di Carlo Emanuele III, che comportava, tra l’altro, la riforma delle Università sarde come sedi massime di formazione di professionalità scientifiche ed intellettuali. La facciata, semplice e lineare, comprende tre ordini di finestre, il primo caratterizzato da una cornice aggettante, il secondo da un timpano curvilineo. L’ampio portale in pietra si apre sull’atrio, dal quale si accede al cortile centrale a pianta quadrata. Una doppia scala simmetrica dal cortile porta al bastione retrostante, mentre una semplice scala laterale conduce ai piani superiori dove si trovano l’aula magna con soffitto a cassettoni e interessanti dipinti alle pareti, e le sale del rettorato. Nell'aula magna si trovano il bassorilievo settecentesco raffigurante Carlo Emanuele III, il gonfalone ufficiale dell'università con lo stemma e due grandi tele di Filippo Figari (il mito di Prometeo, Sardegna Industre, 1925)

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado Rosas

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Cagliari


Palazzo delle

Scienze BUS

Via Ospedale

8

Il palazzo fu programmato negli anni Venti del Novecento con altri edifici universitari all’interno del vasto programma di interventi di edilizia pubblica riguardanti tutta l’isola, curato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Sardegna. Progettato nel 1926 dall’ingegnere Angelo Binaghi in collaborazione con un altro professionista, Flavio Scano, fu costruito in lotti successivi. Probabilmente si deve proprio a Scano la veste monumentale dell’edificio, caratterizzato da gusto neomanierista, che si riscontra soprattutto nei motivi della decorazione architettonica esterna. L’edificio sorge su una pianta ad ottagono irregolare, condizionata dal ripido pendio del’area, ed ha differenti lunghezze a seconda dei lati. Su quello breve inferiore si apre l’imponente atrio d’ingresso preceduto da una scalinata. La parete esterna è a bugnato (per continuare liscia per tutto il perimetro della costruzione) e presenta, addossate, possenti semicolonne gemelle che inquadrano la triplice apertura d’accesso. Disposto su tre livelli, il palazzo ha sporgenze e rientranze nei corpi di fabbrica, accomunati dalle decorazioni e dalla regolarità delle aperture, ma è comunque omogeneo grazie al ritmo continuo delle finestre intervallate da lesene in aggetto. Si completa con decorazioni ad immagini clipeate, scudi e blasoni, compreso lo stemma dell’Università di Cagliari collocato sopra l’ingresso centrale. All’interno la bella scala centrale conduce ai vari piani attraverso corridoi che si sviluppano lungo i cortili, parzialmente occupati da costruzioni aggiunte per le esigenze didattiche: vi si aprono aule, laboratori e uffici dove sono conservati ancora gli infissi e le tapparelle in legno originali. Degne di nota sono le aule ad anfiteatro che riportano sulla porta d’ingresso iscrizioni in lingua latina inneggianti alla scienza e alla cultura. Il palazzo ospitava i dipartimenti universitari scientifici, in parte trasferiti alla cittadella di Monserrato, e conserva ancora interessanti strumenti d’epoca.

Visite guidate a cura di: Liceo Scientifico Alberti Associazione Scienza Società Scienza Rotaract Club Cagliari Est

monumentiaperti

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Palazzo di Città WC

Piazza Palazzo

BUS

7

Il Palazzo di Città è stato sede della municipalità cagliaritana dal Medioevo fino ai primi anni del XX secolo fino a quando, durante una riunione del Consiglio Comunale presieduto dal sindaco Ottone Bacaredda, si decretò il trasferimento del Comune dall’antica alla nuova sede, ancora da costruirsi sulla via Roma. Nel corso del Novecento, l’edificio ha ospitato alcune classi di una scuola elementare per divenire, poi, sede storica del Conservatorio di Cagliari, fino al 1970. Dopo anni di abbandono, è stato restituito alla cittadinanza diventando museo nel 2009. Dal 2011 ha orientato la sua vocazione espositiva verso l’arte contemporanea, ospitando prestigiose mostre temporanee come la recente antologica, Maria Lai. Ricucire il mondo, dedicata all’artista, scomparsa nel 2013. Attualmente il museo espone la Collezione d’Arte Contemporanea del Comune di Cagliari, una delle più rilevanti e complete raccolte pubbliche in Italia che esplora l’arte degli anni Sessanta e Settanta, frutto di un’ambiziosa e fortunata impresa, guidata dall’allora direttore della Galleria Comunale d’Arte, Ugo Ugo, che si proponeva di documentare a Cagliari i più significativi indirizzi della ricerca contemporanea in campo nazionale ed internazionale. Le opere esposte sono datate tra il 1963 e il 1974 e testimoniano i risultati dei principali movimenti artistici attivi in quegli anni: l’astrazione e la pittura analitica, l’arte pop, l’arte concettuale e l’arte povera, l’arte minimal, l’arte cinetica e programmata. In esposizione anche la sezione di Arte pubblica dei Musei Civici. La sezione raccoglie i risultati dei progetti di arte relazionale che annualmente vedono i Musei Civici diffondersi nel tessuto urbano con interventi site specific, perfomance e residenze d’artista. La mostra rimarrà aperta fino al 28 giugno e sarà accompagnata da un importante programma di interventi perforamativi di artisti contemporanei.

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico Commerciale L. da Vinci - F. Besta Associazione Athena

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Cagliari


Parco delle

Rimembranze Via Sonnino, Piazza Gramsci

BUS 1/M

Il razionalismo è quel criterio ordinatore, figlio dell’ottocento positivista, che si vestirà, nel ventesimo secolo, di vetro e di cemento armato e brandirà, rivoluzionario, l’angolo retto e i piani essenziali del cubismo come spade purificatrici nel nome assoluto della geometria. “Spirito nuovo” di Le Corbusier, Gropius e Melnikov che troverà alla fine, nell’Italia di Bardi, Terragni e Pagano, affinità ideale - e ideologica - con un regime che invoca uguali rigori, uguale urgenza dell’ordine. Il triennio fondante per il razionalismo a Cagliari va dal 1933 al ’35 e deve leggersi necessariamente insieme a due nomi: Ubaldo Badas e Salvatore Rattu, giovani tedofori di quella “nuova sobrietà” nel capoluogo isolano. Spavaldo e perfetto di coraggioso rigore innovativo il primo, più moderato l’altro, ma ibridato a volte di arditi entusiasmi futuristi. Nel Parco delle Rimembranze, finito nel 1934, Badas modula un raffinato spunto culturalista e si rivolge con piglio moderno e innovatore alle forme di un glorioso passato “nazionale”. Riduce insomma al minimo razionale una tipologia corrente nel romanico locale: innalza due alte pareti “littorie” a serrare la soglia calcarea di una navata unica - spazio sacro alla memoria degli eroi - che si allunga, aperta sotto la volta del cielo, si solleva nel presbiterio in trachite, per concludersi nell’esedra-abside finale, dominata dalla Croce. Tutto il monumento - uno dei più riusciti del genere, nel contesto del razionalismo italiano - è governato da un’ortogonale, calcolata compostezza, animata dal ricercato cromatismo dei materiali lapidei: sapientemente abbinati e alternati a evocare antiche tarsie “pisane” ma anche, i rossi e i bianchi - stilizzati - delle mostrine della mitica “Sassari”. La modernissima “macchina” monumentale di Badas, è voluta con acuta consapevolezza semantica, dal Podestà Enrico Endrich ad affiancarsi, in schietta contrapposizione, all’eclettismo vistoso della caserma della Legione dei Carabinieri.

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado V. Alfieri

monumentiaperti

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Pirri

Cimitero monumentale Via Murat

BUS

8/M

Il cimitero venne realizzato nel 1913 in zona detta ‘Terr’e Mani’, anche se il progetto era stato predisposto fin dal secondo Ottocento per essere realizzato in una zona esterna all’abitato. Le salme, infatti, tra la fine dell’Ottocento e poco oltre il primo decennio del Novecento, venivano inumate ancora nell’area circostante la chiesa parrocchiale intitolata a San Pietro Apostolo e, in particolare, nella sua parte laterale, a destra per chi guarda dal piazzale verso il portone d’ingresso. Nel 1911 il comune di Pirri, allora autonomo, aveva raggiunto circa 3500 abitanti e gli amministratori del tempo dovettero mobilitarsi per adeguarlo alle norme di sanità pubblica della Legge 20 marzo 1865, disattese per diversi decenni, che imponevano un camposanto fuori dalla parte abitata. La scelta dell’area da destinare a Camposanto fu operata ad un centinaio di metri dalla stessa chiesa, ma i lavori iniziarono nel 1912 per terminare nei primi mesi del 1913. Il collaudo avvenne il 23 luglio. Il nuovo cimitero di Pirri fu consacrato il successivo 8 novembre 1913 dall’arcivescovo di Cagliari Monsignor Francesco Rossi, e i primi ad esservi sepolti furono dieci bimbi. All’ingresso del cimitero, caratterizzato da un grande portale ad arco, si trova la parte più antica. Al suo interno, appena varcata la soglia si trova l’ossario; al lato sinistro vi era presente una stanza, impiegata come camera mortuaria, nelle cui vicinanze si trovava l’area cimiteriale destinata ai piccoli non battezzati. L’ambiente situato sulla destra è attualmente occupato dal custode. Sono presenti diversi pregevoli monumenti funerari che riportano le sembianze dei defunti o figure allegoriche. Il cimitero è stato ampliato successivamente per le esigenze della popolazione in aumento. Visite guidate a cura di: Associazione Pirri Antiche Storie del mio Paese

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Cagliari


Pirri

ExMè Via Sanna

BUS

8/M

Il Mercato civico di Santa Teresa, in via Sanna, venne realizzato all’interno del piano d’espansione che interessò la periferia di Pirri, tra il 1984 e il 1987. Verso la metà degli anni Novanta il mercato venne chiuso e abbandonato a un continuo degrado per circa quindici anni, diventando sede di traffici illegali. Grazie al progetto di recupero della Fondazione Domus de Luna oggi il mercato di Santa Teresa è divenuto l’ExMè, un moderno centro di aggregazione, dove il carattere del mercato è ancora vivo, grazie alla volontà di mantenere della struttura originaria non solo lo spirito ma anche la logica. Da mercato del cibo a quello dello spaccio, oggi l’Exmè diviene il mercato delle idee, della creatività, in uno spazio dove è possibile fare musica, arte, sport o semplicemente incontrarsi. L’Exmè ha così ridato vita al mercato abbandonato attraverso una trasformazione sempre attenta e rispettosa del vecchio edificio. I box del cibo sono diventati salette per la musica, la zona pubblica è divenuta un piccolo teatro, nelle originarie feritoie dove veniva scolata l’acqua del pesce, oggi passano i cavi che collegano le regie audio e video, e infine, l’originaria pavimentazione è ancora visibile, così come l’impianto di condizionamento a grandi tubi tipico del mercato. Il ridare vita ad un edificio abbandonato e decadente è stato possibile anche attraverso lo strumento del colore. L’Exmè ha deciso di non piegarsi al grigio, ma ha scelto i colori sgargianti e tutte le loro sfumature che oggi contraddistinguono i muri del Centro. Scritte, barche, animali e fantastiche creature animano le pareti dell’Exmè. Disegni realizzati dai ragazzi che frequentano il Centro, che con le loro idee e i loro colori hanno cambiato il volto grigio dell’Exmè, e dai writers professionisti amici di Domus de Luna, tra gli altri: Marta Anatra, Bros, Crisa, Conan, Finez, La Fille Bertha, Manu Invisible, Stefano Melis, Prosa, Skan e Ufoe.

Visite guidate a cura di:

Operatori e volontari del Centro

monumentiaperti

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Pirri

Vetreria WC

Via Italia

BUS

8/M

La vetreria di Pirri in via Italia consente una lettura dell’archeologia industriale cagliaritana che riporta al progresso economico e all’espansione delle attività dei primi del secolo scorso. Si tratta di uno stabilimento enologico - distilleria a cui negli anni successivi si affianca una vetreria, tanto che è ancora possibile individuare gli antichi forni di cottura del vetro in mattoni rossi refrattari con una interessante architettura a voltina. Il fabbricato su viale Italia è a corte, con torretta annessa, muri originari in terra cruda e pietra, mentre la torretta Rocca, sulla via Ampere, compresa nei fabbricati a tutta altezza in muratura di pietra, presenta fregi Liberty ed indica ancora il nominativo del primo proprietario, “Stefano Rocca Ancis: produzione vini e spiriti”. A partire dagli anni ’60 lo stabilimento venne abbandonato e lasciato al degrado. La Circoscrizione di Pirri, successivamente, utilizzò gli spazi per attività culturali, quali il teatro dell’Aspis, corsi di pittura e scultura, spettacoli estivi. Il Comune di Cagliari ha recentemente provveduto al restauro e recupero della struttura, nel rispetto delle sue originarie caratteristiche architettoniche, per offrire alla popolazione residente e ai turisti un centro polifunzionale per manifestazioni culturali e attività di carattere sociale, inserendolo nella più vasta area collegata con il Parco di Terramaini, senza in alcun modo rinunciare alla radice storica dell’edificio, che tanto significato ha ancora nella memoria dei pirresi e dei cagliaritani.

Visite guidate a cura di: Associazione Pirri Antiche Storie del mio Paese

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Cagliari


Cagliari e Istituto Nautico Buccari

Porto di

Piazza dei Centomila/Viale Diaz

La scuola nasce come Istituto Tecnico Nautico autonomo nell’anno scolastico 1923/24 e nel 1926 assume la denominazione attuale a ricordo della famosa impresa nota come “Beffa di Buccari”. Fra gli anni Trenta e Quaranta la sede fu trasferita prima nella Marina, poi in Viale Diaz e quindi nella sede attuale di Viale Colombo. Dal 1960 ad oggi l’istituto ha promosso varie ristrutturazioni che hanno migliorato e adeguato il complesso alle nuove esigenze didattiche, educative e formative. Mostra sul Porto di Cagliari La storia del Porto di Cagliari è il riflesso dello sviluppo e delle vicende della città. Le origini si collocano nella prima metà del XIII secolo, sotto il dominio dei Pisani, quando Cagliari divenne un importante centro commerciale e militare. Il porto era delimitato da poderose mura e da una palizzata verso il mare. Dal 1335 la città passa agli Aragonesi che dotano il porto di una darsena e del moletto Sanità, ma successivamente la scoperta dell’America fa spostare l’interesse degli Spagnoli verso le rotte atlantiche così che i traffici cagliaritani subiscono un grave tracollo soprattutto dal ‘600. Con i Savoia I traffici sono legati soprattutto all’esportazione del sale verso la Svezia e l’Olanda e, nell’‘800, allo sviluppo dell’industria mineraria e alla costruzione del primo tratto ferroviario in Sardegna. Verso la fine del secolo già scalavano nel porto annualmente circa 1200 navi. Nello stesso periodo viene demolita la cinta muraria che divideva il porto dalla città. Fra le due guerre mondiali il commercio marittimo riprese vigore con opere di ampliamento e ammodernamento del porto. I lavori interessarono anche la zona ai piedi di Bonaria (Su Siccu) che fu bonificata e prosciugata. Dopo i danni dei bombardamenti della seconda guerra mondiale le strutture portuali vennero ricostruite prontamente e già nel 1950 lo scalo era ristrutturato con allargamento delle banchine di Via Roma e della Darsena. Negli ultimi anni si è reso necessario adeguare il porto a diversi fattori tecnici e logistici. Si sono costruiti nuovi moli - Banchina Ichnusa con il Terminal Crocieristico, Sporgente Rinascita - e si è aumentata la profondità dei bacini.

Visite a cura di Istituto di Istruzione Superiore Buccari - Marconi

monumentiaperti

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Scuola Elementare

Alberto Riva Piazza Garibaldi

BUS

1/M

Il grande edificio scolastico fa da sfondo monumentale alla piazza Garibaldi, condizionandone la formazione. Dopo la posa della prima pietra (dicembre 1912) la costruzione richiese tempi piuttosto lunghi anche per l’apertura della via XXIV Maggio, che mise in comunicazione la piazza Garibaldi con la piazza S. Domenico. Il progetto è dovuto agli ingegneri Bartolomeo Ravenna e Lorenzo Leone. Il casamento, intitolato al cagliaritano Alberto Riva Villasanta, caduto diciottenne poco prima della fine del primo conflitto mondiale, fu portato a termine solo nel 1930 con il completamento del corpo centrale e dell’altra ala confinante con la via Bosa. La struttura subì gravissimi danni durante i bombardamenti del 1943 che causarono il rifacimento nel dopoguerra. L’edificio occupa l’intero lato occidentale della piazza ed è situato su un terrapieno che lo fa emergere dalla folta vegetazione sottostante. L’ampio fronte centrale è racchiuso da due corpi lievemente aggettanti a loro volta affiancati da due ali laterali che proseguono simmetricamente lungo le vie XXIV Maggio e Bosa. Il prospetto, in cotto a vista, poggia su un basamento in pietra di Serrenti con due ingressi simmetrici e rivestiti da lastre di calcare. La lunga serie di finestre presenta archi a tutto sesto nei primi due piani e ribassati nell’ultimo, alternando monofore, bifore e trifore. Un cornicione dentellato aggettante e raddoppiato nei due avancorpi conclude l’edificio. Il casamento scolastico rientra nell’ambito delle architetture tipiche dell’Ottocento ma diffuse anche nel ‘900, con elementi storicisti legati ai linguaggi neomedioevale e neoquattrocentista, ma semplificati e inseriti in una rilettura modernista nelle parti decorative. Sulla facciata è visibile l’iscrizione con bassorilievo in bronzo che ricorda la sede dell’Ente Regionale Lotta Antianofelica in Sardegna (1946-50) contro il flagello della malaria.

Visite guidate a cura di:

Istituto Comprensivo Santa Caterina - Plesso A. Riva

90

Cagliari


Scuola Elementare

Santa Caterina Via Canelles 1

BUS

7

Nel 1641 viene eretto il Monastero di Santa Canterina appartenente all’Ordine delle Domenicane, con annessa chiesa. Lo Spano, nella Guida di Cagliari del 1861 scrive: nel 1882 il giornale L’Avvenire di Sardegna riporta la notizia dell’ avvio dei lavori di demolizione del tratto di Bastione di Santa Caterina e della torretta attigui al Palazzo Boyl. Nel 1893 il monastero è in pessime condizioni, viene ceduto al Comune per risanare via Canelles e prolungare la passeggiata del Bastione. Il Consiglio Comunale nel 1896 si pone il problema di edificare scuole per il quartiere Castello e decide di costruirne una nel Bastione di Santa Caterina, occupando parte dell’area in cui sorge il monastero. Ovviamente è necessario sgomberare l’edificio, poiché vi soggiornano ancora due suore ottuagenarie. Nel 1908 le immagini storiche ci danno indicazione di alcuni ponteggi esistenti e del completamento dei lavori. La scuola di Santa Caterina ha recentemente restaurato una Stamperia dei primi del ‘900, ha ripulito la cisterna punico-romana, ha riportato alla luce diverse strumentazioni belliche, ha ripristinato un antico gabinetto dentistico e ricostruito un’aula d’epoca. La scuola promuove una miriade di iniziative per consolidare una memoria storica importante per il quartiere e per la città, mantenendo la sua destinazione originale ma in stretta relazione con le didattiche più avanzate.

Visite guidate a cura di: Istituto Comprensivo Santa Caterina

monumentiaperti

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Società degli

Operai

Via XX Settembre, 80

BUS 1/M

La fondazione della Società degli Operai di Mutuo Soccorso della Città di Cagliari risale al 1855: ebbe allora la sua prima sede provvisoria nel quartiere di Castello, nell’aula consiliare del vecchio Palazzo Civico. Dopo diverse sedi provvisorie, nel 1912 fu edificata l’elegante palazzina in stile Liberty che ancora oggi ospita il Sodalizio, sorta per la necessità di avere una dimora propria, imposta dal sempre crescente numero dei soci e da esigenze di carattere amministrativo. Fu l’allora presidente Carlo Concas che pose il problema della costruzione, e donò l’area su cui, in meno di due anni, sorse la palazzina. La redazione del progetto e la direzione dei lavori furono affidati all’Ingegner Riccardo Simonetti, che eseguì disinteressatamente l’opera. La sede si compone di un piano terra e di un primo piano, dove hanno sede gli uffici e la sala per le riunioni e per le diverse attività della Società. Il portone d’accesso e le inferriate che delimitano lo scalone che porta al piano superiore si caratterizzano per lo stile liberty elegante e leggero, opera di un fabbro cagliaritano. Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, soprattutto nelle parti decorative, fu perfettamente riparata e nel corso degli anni è stata più volte sottoposta ad attenta opera di restauro. Potranno essere osservati, nelle bacheche e nelle teche della Società, documenti di vario genere che ne ricordano i 147 anni di storia: documenti storici, fondatori, gli avvenimenti che hanno caratterizzato il periodo delle guerre; inoltre saranno oggetto della mostra diversi attrezzi da lavoro utilizzati dagli artigiani ed operai di altri tempi, e la Sede Sociale stessa.

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado V. Alfieri

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Cagliari


Sotterranei

Ospedale Civile BUS

Via Ospedale

8

La galleria rifugio sottostante l’Ospedale San Giovanni di Dio, realizzato tra il 1844 e la fine dell’Ottocento su progetto di Gaetano Cima, fu scavata nel Tramezzario,formazione carbonatica del Miocene tipica di Cagliari (11-7 milioni d’anni). L’utilizzo della galleria come rifugio antiaereo ne fa risalire la datazione alla seconda guerra mondiale e, quindi, alla prima metà del Novecento. Grazie alle tecniche minerarie lo scavo fu effettuato con volate a mine diritte, di lunghezza compresa fra 25 cm e 1,5 m di sfondo (avanzamento) utilizzando mezzi di perforazione ad aria compressa ed esplosivi innescati da detonatori. Lungo la galleria rettilinea, se ne affacciano lateralmente altre piccole trasversali, alcune di circa 6 m, altre appena accennate, con profondità di circa 50 - 80 cm. Le traverse furono scavate a partire dalla galleria rettilinea procedendo con volate iniziali poco profonde (circa 25-50 cm) per poi continuare, una volta raggiunta una determinata distanza dalla galleria rettilinea, con sfondi anche di 1 m. Ciò permetteva di evitare danni al condotto principale. Nella parete opposta allo scavo delle traverse, infatti, si notano dei fori perpendicolari all’andamento della galleria, dove venivano incastrati dei ferri di sostegno ad una paratia in legno, posta a protezione della parete della galleria principale per evitare i danni dovuti alla proiezione dei pezzi di roccia provenienti dallo scoppio della volata. Lo scavo della galleria sottostante l’Ospedale San Giovanni di Dio venne effettuato da minatori esperti, probabilmente provenienti dal distretto minerario iglesiente: la realizzazione di una galleria al di sotto di un grosso fabbricato, per giunta adibito ad Ospedale, ha richiesto grande attenzione, accuratezza ed elevata professionalità. Il lavoro di scavo venne realizzato utilizzando lavoratori divisi in squadre composte da due persone: un minatore (che operava sia come perforatore delle mine che come carichino delle volate) e da un manovale (generico); le squadre venivano coordinate da un caposquadra (chiamato in termine minerario sorvegliante). Il procedere dello scavo (sfondo) può essere valutato mediamente in circa 1 metro di avanzamento della galleria per ogni ciclo di lavoro di 8 ore. Probabilmente l’esplosivo utilizzato fu la gelatina d’uso prettamente minerario. Visite guidate a cura di: Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano Associazione Nazionale Alpini, Cagliari

monumentiaperti

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Teatro Lirico Via Santa Alenixedda

WC

BUS M/6

Il Teatro Lirico è stato inaugurato nel 1993, al termine di una lunghissima stagione di lavori cominciata nel 1964, con il bando di concorso per la realizzazione di un edificio teatrale per la città che sostituisse il Teatro Civico, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Approvato nel 1967 il progetto degli architetti bergamaschi Ginoulhiac e Galmozzi, si diede il via alla costruzione della grande struttura: 5.000 metri quadri, i foyer, la sala di 1650 posti distribuiti fra platea e due ordini di gallerie, il palcoscenico (22 metri di larghezza per 14 di profondità) rivestito di pannellature di gesso e legno per una resa acustica ottimale e il golfo mistico sistemato su una doppia piattaforma mobile che permette diverse possibilità di utilizzo. Negli anni successivi all’inaugurazione vengono realizzate sale-prova, laboratori, magazzini e locali per uffici. Il Teatro Lirico di Cagliari, sede dell’omonima Fondazione, è attivo tutto l’anno con stagioni sinfonico-cameristiche, liriche e di balletto. Sul palcoscenico, insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro Lirico, protagonisti di molte produzioni di prestigio, si sono succeduti artisti di ottimo livello, che hanno concorso a determinare il rilancio dell’attività musicale cagliaritana. Oggi fa parte del compendio Parco della Musica.

Visite guidate a cura di: Scuola primaria paritaria I Pini Scuola primaria paritaria Infanzia Lieta

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Cagliari


Teatro Massimo WC

Via de Magistris, ang.viale Trento

BUS 1/5/10

La storia del Teatro Massimo inizia in seguito a due eventi che cancellarono i due più importanti teatri cagliaritani: l’incendio del 1942 che distrusse il Politeama e i terribili bombardamenti del 1943 che, devastarono il Teatro Civico. Tra il 1944 ed il 1947 si realizzò perciò il teatro Massimo. Il progetto fu predisposto da due giovani architetti cagliaritani, Oddone Devoto ed Emilio Stefano Garau e prevedeva la nascita del “Massimo” dalle mura di un vecchio mulino a vapore di proprietà degli imprenditori Merello. Il progetto originario non si limitava alla ristrutturazione e trasformazione del mulino a teatro, ma prevedeva, occupando una superficie complessiva di 7500 mq, anche la realizzazione di un cine-teatro all’aperto, immerso nel verde, in quella parte dell’isolato “Su Brughixeddu” che accoglieva la semoleria e gli stabilimenti dei Merello. Fu costruito a tempo di record e le prime rappresentazioni furono subito un successo. Consentì ad una città ancora provinciale di apprezzare i grandi della lirica, come Maria Callas, Beniamino Gigli, Tito Schipa, o i grandi interpreti del teatro come Gassman ed Eduardo De Filippo. Gli spettacoli continuarono sino agli anni Settanta, poi, a causa della volontà dei Merello di demolire il Teatro ci fu una lunga pausa. Nel Marzo del 1981 riaprì i battenti per la rappresentazione di una commedia, ma fu una riapertura parziale con l’impossibilità di utilizzare il palcoscenico per gli spettacoli più complessi. Il Massimo continuò così la sua attività fino al rovinoso incendio, che ha segnato la fine del teatro; infatti nonostante i danni non furono ingenti e che l’aspetto e le caratteristiche del teatro non furono cancellate, negli anni a seguire non fu fatta alcuna azione per recuperarlo o riutilizzarlo, fino al 2005, data in cui il Comune di Cagliari ha appaltato i lavori per il totale recupero. È stato inaugurato nel febbraio del 2009. Durante i lavori di restauro sono state rinvenute nove cisterne di epoca romana, rivestite di coccio pesto e un pozzo di sfiato a imboccatura quadrata, utilizzato per la manutenzione dell’acquedotto di epoca romana.

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado C. Colombo

monumentiaperti

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Tiscali Campus

WC

Località Sa Illetta

Si trova nella località Sa Illetta, appena fuori città, circondato dalla laguna di Santa Gilla in un’ampia superficie piana. È costituto da quattro edifici collegati tra loro a formare un’unica identità edilizia in rapporto con il contesto naturale in cui sono immersi. Gli si affiancano una web-farm e un baby parking per i figli dei dipendenti. Realizzato nel 2000-2003 secondo il progetto dello studio Aldo Rossi Associati, l’insieme dei corpi di fabbrica segue un concetto di aggregazione che, attraverso la ripetizione e l’unione, concorre a formare un’unica identità edilizia di chiara individuazione. Ripetizione, unione e variazione sono i concetti seguiti per comporre il complesso di Sa Illetta, quasi fosse uno spartito musicale, con un’alternanza di pieni e di vuoti analoga alla tastiera di un pianoforte, la cui interdipendenza genera suoni e toni diversi. Gli edifici sono costruiti mediante elementi in linea, composti da muri che seguono la direzione nord/sud e nei quali sono aperte delle vetrate orizzontali intervallate da parti piene. Tutti gli edifici sono collegati tra loro al piano terra da un porticato aperto, mentre gli spazi tra i diversi corpi di fabbrica sono caratterizzati da vari tipi di corti: alcune porticate, altre piantumate come giardini, altre ancora disegnate e lastricate come piazzette. I materiali esterni si rifanno a quelli della tradizione sarda, ma sono posti in opera mediante tecniche moderne che garantiscono facilità di manutenzione e riparazione. Per le parti murarie sono stati scelti rivestimenti in trachite rossa su pareti con fasce in marmo di Orosei. Il fabbricato d’ingresso, che ospita il foyer e un auditorium per 200 persone, è affiancato da due corpi simmetrici destinati ad uffici e sale riunione. Nella parte più esterna del campus sono invece gli edifici riservati a scopi funzionali e operativi. All’interno e all’esterno sono collocate numerose opere d’arte di artisti del Novecento tra cui si segnalano le sculture di Costantino Nivola e gli interventi di Maria Lai. Visite guidate a cura di: Associazione CultArch

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Cagliari


Parco Archeologico di

Tuvixeddu Via Falzarego

BUS

8/20

Il colle di Tuvixeddu ospita quella che già nell’Ottocento era considerata la più vasta e significativa necropoli punica del Mediterraneo. Per quanto sia stata in seguito e a lungo danneggiata dalla coltivazione delle cave che rifornivano la cementeria, la necropoli conserva ancora gran parte della sua suggestiva estensione. La fascia digradante del colle rivolta verso la laguna, sulle cui sponde sorgeva la città dei vivi, è percorsa dal fitto succedersi dei tagli regolari delle sepolture, costituite da un pozzo di discesa, della profondità media di circa 3 metri, dal quale si accede alla vera e propria cella funeraria ricavata a monte al cui interno erano deposti uno o più defunti, accompagnati dal corredo (brocche, piatti, lucerne) e a volte da oggetti personali (scarabei, collane in pasta di vetro, amuleti di varia foggia). La porta della cella veniva poi chiusa da un lastrone di pietra ed il pozzo era riempito con il pietrame prodotto con lo scavo. Le tombe a pozzo furono in uso dal VI al III secolo a.C. In età romana una piccola parte dell’area fu per qualche tempo utilizzata per ricavare pietre da costruzione: la cava, di cui si vedono i tagli a gradoni ed i blocchi accatastati, fu più tardi, intorno al II secolo d.C., attraversata dal tracciato dell’acquedotto romano. Durante la seconda guerra mondiale ospitò molte persone che avevano perduto la casa per i bombardamenti, in uno stato di degrado che ebbe una lunga durata anche dopo la fine del conflitto. L’importanza scientifica della necropoli è emersa con particolare rilevanza per l’impulso dato alle ricerche da Antonio Taramelli, soprintendente alle antichità della Sardegna nel primo trentennio del secolo scorso, con lo scavo del Predio Ibba, il primo nella collina, ad essere condotto con rigorosi criteri scientifici su un’ampia superficie. Le indagini, effettuate nel 1908, interessarono 180 ipogei ubicati a monte dell’ex edificio scolastico, oggi adibito a sede della Circoscrizione. Restituì oltre 350 oggetti tra coroplastiche, ceramiche puniche e attiche, balsamari in pasta vitrea, piccoli contenitori in faÏence (particolare e raffinata ceramica invetriata) di produzione egizia, rasoi in bronzo, oreficerie, collane con vaghi in pastiglia e steatite, scarabei egittizzanti e di ispirazione ellenistica. Visite guidate a cura di: Istituto Comprensivo Satta - Spano - De Amicis Istituto Professionale per i Servizi Sociali S. Pertini Istituto di Istruzione Superiore D. A. Azuni Associazione Amici di Sardegna - Associazione Legambiente Intercral Sardegna

monumentiaperti

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Sa Illetta e Chiesa di San Simone Loc. Sa Illetta S.S. 195

BUS

8A

La chiesa di San Simone sorge sull’isolotto denominato Sa Illetta, che presentava in origine una superficie di circa 160 ettari, ora ridotti a 40 a seguito della realizzazione del porto canale. L’isola fu probabilmente uno scalo marittimo fenicio, cartaginese e poi romano. È certamente ipotizzabile anche una fase medievale, ricostruibile quasi esclusivamente dai documenti della fine del XVII secolo, che descrivono emergenze architettoniche di un certo rilievo, pertinenti alla Villa di Santa Gilla che si estendeva tra il borgo di Sant’Avendrace, il Fangario, la sponda dello stagno di Santa Gilla e la collina di San Michele. In questo territorio, la cui esistenza è documentata in una carta databile tra il 1066 e il 1071-1073, fu fondata la capitale del giudicato di Cagliari, distrutta nel 1258 per mano pisana e soppiantata da Castel di Castro. Dell’epoca romana restano alcune cisterne, mentre un vasto ambiente con volta a crociera sorretta da una colonna in posizione centrale testimonia la frequentazione del sito in epoca altomedievale. Benché non siano state trovate tracce concrete della capitale giudicale a Sa Illetta, è tuttavia possibile rilevare testimonianze del periodo nella chiesa di San Simone. La fase più antica dell’edificio, potrebbe essere individuata nell’abside ascritta all’XI-XII secolo. Entro la lunetta è dipinta la figura di San Simone, realizzata su bozzetto del pittore cagliaritano Felice Melis Marini (1871-1953). La mancanza di attestazioni scritte non consente di datare precisamente la chiesa, che viene tuttavia menzionata in un documento del 14 ottobre 1406. In questa data l’edifico e l’isolotto di San Simone vengono ceduti al priorato di San Saturnino dall’arcivescovo di Cagliari, che in cambio ottiene la chiesa di Santa Lucia di Lapola e l’annesso monastero, oggi riconoscibili solo dai resti archeologici nel quartiere cagliaritano della Marina. La chiesa di San Simone e l’annessa fattoria sono attualmente di proprietà privata. Il primo impianto della fattoria risale al 1567, periodo in cui il facoltoso notaio cagliaritano Sabater la fece costruire. Nel 1716, dopo diversi passaggi ereditari, la proprietà giunse nelle mani di Michele Cervellon che ampliò l’estensione dei fabbricati e costruì il secondo piano. La casa raggiunse la sua dimensione definitiva ai primi dell’ottocento, quando divenne proprietario il barone di Sorso Vincenzo Amat. Il 24 marzo 1915 la proprietà fu acquistata da Giovanni Balletto. Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico Geometri O. Bacaredda Istituto Professionale per i Servizi Sociali S. Pertini

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Cagliari


Villa Clara Biblioteca Provinciale Parco Monte Claro, via Cadello/via Mattei

BUS

3/6/M

L’Amministrazione Provinciale di Cagliari, considerata la inadeguatezza delle sedi attualmente occupate, ha deciso di trasferire la Biblioteca Provinciale di Vico XIV San Giovanni e il Centro Servizi Bibliotecari di via Cadello, nella cosiddetta Villa Clara, posta sulla sommità del parco di Monte Claro, realizzando un progetto di ristrutturazione e di ampliamento della Villa e dei fabbricati attigui. La Biblioteca Provinciale, istituita a partire dal 1962, è una importante realtà regionale con circa 75.000 volumi di patrimonio editoriale. Dai documenti rinvenuti in archivio, la Provincia dispone della proprietà immobiliare già dal 1889, anno in cui fu registrato il compromesso di vendita, dai fratelli Ruiseco alla Provincia, dell’intera proprietà di 45 ettari distinta, in casa civile (villa), fabbricati rustici, vigneto, mandorleto, orto, pineta, come descritto nei documenti catastali. Durante la seduta del consiglio provinciale del 17 agosto del 1901, si approvò una prima parte di spesa di lire 500.000, per iniziare la costruzione del nuovo manicomio e acquisire al patrimonio dell’ente la Villa Clara: proprio qui, infatti, nel sito di Monte Claro dove già da un decennio si trovavano distaccati i pazienti, la Provincia di Cagliari aveva deciso di costruire il nuovo ospedale psichiatrico, su suggerimento del prof. Sanna Salaris, primario del reparto psichiatrico del San Giovanni di Dio. Fu incaricato del progetto l’ing. Stanislao Palomba dell’Ufficio Tecnico Provinciale, che scelse la soluzione “a padiglioni”, adatta a gestire meglio i vari stadi della malattia mentale. Nel 1907 i primi padiglioni del manicomio cagliaritano cominciarono a funzionare, rimanendo in attività fino alla chiusura degli ultimi reparti, avvenuta nel 1998, per effetto della cosiddetta legge Basaglia. L’ing. Palomba non fece demolire la Villa, che fu restaurata e destinata ad alloggio del direttore e della sua famiglia. I rustici posti dietro la villa, dove già erano stati ricoverati dei pazienti, furono invece adattati a stalle, magazzini e alloggi della colonia agricola, impiantata allo scopo di consentire la terapia del lavoro ai malati validi e, nel contempo, di costituire un mezzo di auto sostentamento per il manicomio.

Visite guidate a cura di: Scuola Secondaria di I grado Foscolo

monumentiaperti

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Villa Satta Sede I.E.D. Viale Trento, 39

BUS

1/10

La villa rappresenta uno degli esempi di stile liberty a Cagliari ed è parzialmente conservata nelle sue linee architettoniche originali. Realizzata su progetto dell’ing. G. Zoccheddu, risale ai primi decenni del ‘900 mentre l’ala sinistra e la sopraelevazione sono databili verso il 1940. Tutto ciò è facilmente riconoscibile dal momento che le parti aggiunte si distinguono per la mancanza di cornici e architravi con decorazioni nelle finestre. Gli interni conservano parzialmente la decorazione di un tempo e il più interessante è la sala egizia della villa, dove ai dipinti parietali fa riscontro la sequenza di mattonelle “egizie” di graniglia nel pavimento, secondo una moda diffusa nei palazzi signorili realizzati tra il sec. XIX e gli inizi del XX. La villa è stata interessata da un progetto di restauro intorno al 1983 che consentì di recuperare i serramenti, le recinzioni del giardino, alcune coperture a volta. Fu ospitata la sede dell’Istituto Europeo di Design che dopo un intervallo per funzioni d’altro tipo, ha ripreso la sua attività. Vi sono anche corpi aggiunti disseminati nell’ampio parco che circonda la villa. Dal 13 febbraio 1979 la villa Satta è un immobile tutelato ai sensi della legge n. 1089 (1 giugno 1939). Sono sottoposti a tutela il corpo centrale, le pertinenze esistenti alla data del vincolo e il “parco”.

Visite guidate a cura di: Liceo Scientifico Pitagora Istituto Europeo del Design

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Cagliari


Cagliari Monumenti Aperti Si ringraziano gli Enti, le Istituzioni e i privati che hanno gentilmente aderito alla manifestazione mettendo a disposizione i monumenti aperti in questa edizione, e quelli che hanno permesso la relizzazione delle attività collaterali. Istituzione/Proprietario Akroama Archivio di Stato Associazione Culturale Sa Illetta ATI: Cada Die Teatro - CEMEA - Kuntra - Il Crogiuolo Azienda Ospedaliero Universitaria Cagliari - Direzione dell’Ospedale San Giovanni di Dio Biblioteca Universitaria Chiesa del Carmine Comando Legione Carabinieri Sardegna Comune di Cagliari Servizio Parchi, Verde e Gestione Faunistica Comune di Cagliari Archivio Storico - Biblioteca Studi Sardi Comune di Cagliari Divisione Socio Assistenziale - Direzione Cimiteri Comune di Cagliari Municipalità di Pirri Comune di Cagliari Ufficio di Gabinetto del Sindaco Conservatorio G.P. da Palestrina Consiglio Regionale della Sardegna Consorzio Camù Convento Padri Domenicani Cooperativa Sant’Elia 2003 Diocesi di Cagliari Direzione Didattica Santa Caterina Ente Parco Naturale Regionale Molentargius - Saline Figlie Eucaristiche di Cristo Re Fondazione Banco di Sardegna Fondazione FS Italiane Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Galleria Comunale Intesa San Paolo - Sede Cis Istituto Europeo del Design - Sede Cagliari MIBACT - Soprintendenza Archeologica della Sardegna Nuovo Collegio della Missione Orientare Associazione Culturale Parrocchia della B. Vergine della Salute Parrocchia di Santa Cecilia - Cattedrale Di Cagliari Parrocchia Santa Caterina e San Giorgio Provincia di Cagliari - Biblioteca Provinciale Rete Ferroviaria Italiana Spa Società degli Operai di Mutuo Soccorso Teatro Stabile della Sardegna Tiscali S.p.A. Università di Cagliari Dip. di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Università di Cagliari (DIMCM) Laboratorio Restauro Bonaria

monumentiaperti

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Università di Cagliari Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Università di Cagliari Dipartimento di Biologia Sperimentale Università di Cagliari Dipartimento di Fisica Università di Cagliari Dipartimento di Scienze Botaniche Università di Cagliari Dip. di Scienze Chimiche e Geologiche Università di Cagliari Dipartimento di Scienze della Terra Università di Cagliari Palazzo del Rettorato e Collezione Piloni Cultura Senza Barriere ANFFAS Onlus Cagliari Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna Associazione Ludohospital A.O.U 1° Clinica Pediatrica Associazione Futuribile C.T.M Cagliari Consulta delle Associazioni dei disabili Comune di Cagliari, CO.A.DI E.N.S. Ente Nazionale Sordi - Sez. di Cagliari Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti Onlus Unione Nazionale delle Istituzioni Volontari pro Ciechi Musica ed Eventi Associazione Amici della Musica Associazione Glee's Associazione Luna D’Oriente Associazione Musicale Nuova Armonia Cineteca Sarda Conservatorio Statale di Musica G.P. Da Palestrina Corale Polifonica Santa Cecilia Coro Cantores Mundi Coro Collegium Kalaritanum Coro Folkloristico della Sardegna Coro Jubilate Coro Musica Insieme Coro Musica Viva con il Coro di Voci Bianche Fondazione Siotto Gruppo Vocale Cantigos Istituto Comprensivo Colombo Istituto Comprensivo Randaccio - Tuveri - Don Milani LabOs (Laboratorio Organi Storici) del Conservatorio G. Pierluigi da Palestrina Scuola Secondaria di I grado Rosas. Teatro Stabile della Sardegna Vox Day - Davide Catinari

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Cagliari


Monumenti Aperti con Cagliari Capitale Cultura 2015 Storia millenaria e innovazione, tradizione e contaminazione, qualità della vita e sperimentazione: la sfida di Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015 è quella di una città che dal centro del Mediterraneo si affaccia all’Europa e al Nord Africa seguendo il filo rosso della cultura nel percorso iniziato con la candidatura di Capitale Europea per il 2019. Un filo che è un simbolo – omaggio all’artista sarda Maria Lai – ma anche il segno tangibile di riscrittura della città in senso fisico e culturale, sociale e di partecipazione: la ricucitura tra i diversi territori urbani e la creazione di una nuova trama nei processi della produzione artistica, della partecipazione sociale locale e della realizzazione di manifestazioni culturali a carattere internazionale. È un processo già in moto, il cui programma artistico coinvolgerà l’intera città: dai musei alle piazze, dalle spiagge agli spazi domestici, dai colli al mare, dalle zone archeologiche ai quartieri storici, dai teatri convenzionali a quelli a cielo aperto. Stiamo disegnando scenari plurimi, dove il visitatore sarà cittadino e protagonista. Il 2015 sarà una vivace trama di eventi e manifestazioni progettati e avviati grazie al lavoro corale degli operatori, degli enti e delle istituzioni locali già protagoniste del processo verso il 2019. Questa impostazione trae ispirazione anche dalla filosofia di fondo che permea e caratterizza Monumenti Aperti - che da oltre XIX anni si replica con successo in città - momento di sintesi di esperienze molto differenti tra loro che mettono al centro dell’attenzione il volontario protagonista delle visite guidate gratuite: lo studente. È infatti alle migliaia di studenti delle autonomie scolastiche e dell'università - oltre ai volontari delle associazioni culturali che animano la manifestazione in tutto il territorio nazionale che vanno i più sentiti ringraziamenti, unitamente ai cittadini che con la loro nutrita e reiterata partecipazione contribuiscono anno dopo anno al meritato successo dell'evento.

monumentiaperti

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ArcheoMedSites Tutela, valorizzazione e qualità della gestione. Applicazione dei modelli di gestione nei siti archeologici e nei contesti urbani Con il progetto ArcheoMedSites Italia, Libano e Tunisia si fanno promotori di una rete di istituzioni nel Mediterraneo che contribuisca, con il confronto e la condivisione di esperienze ed esigenze comuni, la partecipazione e lo scambio di buone pratiche, a migliorare il livello della tutela, della conservazione, della valorizzazione e della gestione dei siti archeologici e dei contesti urbani, a promuovere uno sviluppo sostenibile legato alla presenza del patrimonio culturale e ad accrescere la conoscenza reciproca e la coscienza della comune origine mediterranea. In particolare il progetto si propone di elaborare, secondo gli orientamenti dell’UNESCO, i piani di gestione dei siti archeologici individuati per ciascuno dei tre paesi, Tuvixeddu/Cagliari e Monte Sirai/Carbonia in Sardegna, Paestum e Velia in Campania, Tiro città e Tiro Al Bass in Libano, Cartagine e Kerkouane in Tunisia, e di porre le basi per la loro adozione attraverso un percorso di condivisione con le istituzioni e le comunità locali. Opportunamente gestiti e valorizzati, i siti individuati potranno costituire un modello di riferimento e veicolo privilegiato attraverso cui sostenere lo sviluppo locale, con positivi riflessi sull’intero bacino del Mediterraneo. In questo contesto il progetto Monumenti Aperti si pone come terreno di confronto e possibile esperienza di eccellenza nella valorizzazione e promozione dei beni culturali ed in generale del patrimonio culturale euromediterraneo. L’adesione pluriennale a reti partenariali come la Rotta dei Fenici promossa dal Consiglio d’Europa e la rete nazionale Sardex nell’ambito del progetto europeo Digipay4grouth costituiscono le premesse per una fattiva ipotesi di collaborazione anche nell’ambito del progetto ArcheoMedSites. ArcheoMedSites. Progetto di cooperazione trasnfrontaliera ENPI CBCMED Bacino del Meditarraneo 20017-2013 Partner: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (soggetto capofila), Instituto Nationale del Patrimonio della Tunisia, Ministero della Cultura del Libano, Soprintendenza Archeologia della Campania, Soprintendenza Archeologia della Sardegna, Università degli Studi di Sassari, Comune di Firenze, Comune di Siena, Comune di Carbonia, FederCulture, Ricerca e Cooperazione

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Cagliari


Indice Pag 3 Saluti istituzionali Pag 4 Comitato Tecnico Cagliari Pag 5 Presentazione 19a Edizione Pag 6 Comitato Scientifico Regionale Pag 7 Calendario Regionale 2015 Pag 8 Orari manifestazione Pag 9 Informazioni utili Pag 10 Monumenti in Musica e Spettacoli Pag 14 Attività per bambini Pag 17 Gusta la città e I racconti di Monumenti Aperti Pag 18 Cultura senza barriere Pag 20 Iniziative speciali Pag 24 Sentieri (in)interrotti Itinerari Trentapiedi, Cittadella dei Musei Città Giardino, via Pessina Percorso Galleria del Sale Itinerario Dionigi Scano Piazza Galilei, Campo Carreras Pirri via Riva Villasanta, piazza Italia Pag 29 Quartiere Is Mirrionis Quartiere S. Elia Pirri Quartiere S.Teresa / Piazza Italia Molentargius Pag 37 I Monumenti Pag 39 Archivio di Stato Pag 40 Auditorium Conservatorio Pag 41 Batteria C 135 Pag 42 Biblioteca universitaria Pag 43 Bunker via Rolando Pag 44 Cattedrale Pag 45 Centro della Cultura Contadina Pag 46 Chiesa del Carmine Pag 47 Chiesa della Beata Vergine della Salute Pag 48 Chiesa di Cristo Re Pag 49 Chiesa di San Domenico Pag 50 Chiesa di San Vincenzo de Paoli Pag 51 Chiesa di Santa Caterina e San Giorgio Pag 52 Colle di Bonaria Cimitero Pag 53 Colle di Bonaria Laboratorio di restauro Pag 54 mappa Pag 56 Cittadella dei Musei

monumentiaperti

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Pag 57 Collezione L. Piloni Pag 58 Consiglio Regionale della Sardegna Pag 59 Exmà Pag 60 Facoltà di Ingegneria - Padiglione Mandolesi Pag 61 Fondazione Banco di Sardegna Pag 62 Galleria Comunale d’Arte Pag 63 Ghetto Pag 64 Giardino sotto le mura Pag 65 Lazzaretto di Sant’Elia Pag 66 Legione Carabinieri Pag 67 Liceo Dettori Pag 68 Mediateca Mediterraneo Pag 69 Molentargius - Chiesa della Palma Pag 70 Molentarius - Città del Sale percorso Pag 71 Molentargius - Parco Naturale Pag 72 Molentargius - Teatro delle Saline Pag 73 Museo di Antropologia Pag 74 Museo Archeologico Pag 75 Museo di Fisica Pag 76 Museo di Geologia e Paleontologia e di Mineralogia Pag 77 Museo delle Ferrovie dello Stato Pag 78 Museo di Zoologico Pag 79 Orto Botanico Pag 80 Palazzo Civico Pag 81 Palazzo del C.I.S. Pag 82 Palazzo dell’Università - Rettorato Pag 83 Palazzo delle Scienze Pag 84 Palazzo di Città Pag 85 Parco delle Rimembranze Pag 86 Pirri - Cimitero Pag 87 Pirri - EXMé Pag 88 Pirri - Vetreria Pag 89 Porto di Cagliari - Istituto Buccari Pag 90 Scuola Elementare Riva Pag 91 Scuola Elementare Santa Caterina Pag 92 Società degli Operai Pag 93 Sotterranei Ospedale Civile S. Giovanni di Dio Pag 94 Teatro Lirico Pag 96 Teatro Massimo Pag 97 Tiscali Campus Pag 98 Tuvixeddu - Parco archeologico Pag 99 Sa Illetta e Laguna Santa Gilla Pag 100 Villa Clara - Biblioteca Provinciale Pag 101 Villa Satta Muntoni, sede IED Pag 102 Enti, Proprietari, Associazioni

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Cagliari


Appunti

monumentiaperti

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