Carloforte 2016

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media partner coordinamento della rete: IMAGO MUNDI Onlus - Associazione Culturale

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato 9.30 - 13.00 e 16.00 -20.00 e la domenica solo mattina 9.30 - 13.00. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese verranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Informazioni utili Referente storico: Giorgio Ferraro Battantier Coordinano le attività didattiche e l’attività di guide volontarie degli alunni delle classi II e III medie i docenti: Giorgio Ferraro Battantier, Lucia Napoli, Rosangela Napoli, Silvana Sartelli e Giovanna Vitiello. Comune di Carloforte

Partecipano alla manifestazione

#maperti16

www.monumentiaperti.com

23/24 aprile 2016

Il Sindaco, Marco Simeone, e tutta l’Amministrazione Comunale con grande piacere Vi invita a partecipare all’evento Monumenti Aperti previsto per il 23/24 aprile 2016. Monumenti Aperti è un evento di straordinaria valenza culturale e identitaria che apre ai visitatori edifici di culto come Chiesetta della Madonna dello Schiavo, Chiesetta dei Novelli Innocenti, Chiesa S. Carlo, la visita al Cineteatro Cavallera, Muro di Cinta, Castello, Torre Vittorio, Portale del Castello/ Forte Carlo Emanuele/ Prigioni, Monumento dei Caduti, Exmé, Cinema Mutua, Statua Carlo Emanuele III, le Saline. L’apertura dei Monumenti coinvolgerà tutta la comunità a partire dagli studenti delle classi II e III dell’Istituto Comprensivo Carloforte, Scuola Secondaria di I grado, che guideranno le visite. Auguro a tutti i visitatori residenti e non di vivere queste due giornate come un momento di festa volto a valorizzare il patrimonio storico e artistico del Comune di Carloforte e ringrazio sin d’ora i volontari e tutti coloro che con la loro preziosa collaborazione assicurano da anni la buona riuscita della manifestazione.

Il Sindaco Marco Simeone

Carloforte guida ai monumenti

grafica: Daniele Pani

foto: ConfiniVisivi stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

Carloforte

Benvenuti !

COMUNE DI CARLOFORTE

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I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato 9.30 - 13.00 e 16.00 -20.00 e la domenica solo mattina 9.30 - 13.00. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese verranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Informazioni utili Referente storico: Giorgio Ferraro Battantier Coordinano le attività didattiche e l’attività di guide volontarie degli alunni delle classi II e III medie i docenti: Giorgio Ferraro Battantier, Lucia Napoli, Rosangela Napoli, Silvana Sartelli e Giovanna Vitiello. Comune di Carloforte

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23/24 aprile 2016

Il Sindaco, Marco Simeone, e tutta l’Amministrazione Comunale con grande piacere Vi invita a partecipare all’evento Monumenti Aperti previsto per il 23/24 aprile 2016. Monumenti Aperti è un evento di straordinaria valenza culturale e identitaria che apre ai visitatori edifici di culto come Chiesetta della Madonna dello Schiavo, Chiesetta dei Novelli Innocenti, Chiesa S. Carlo, la visita al Cineteatro Cavallera, Muro di Cinta, Castello, Torre Vittorio, Portale del Castello/ Forte Carlo Emanuele/ Prigioni, Monumento dei Caduti, Exmé, Cinema Mutua, Statua Carlo Emanuele III, le Saline. L’apertura dei Monumenti coinvolgerà tutta la comunità a partire dagli studenti delle classi II e III dell’Istituto Comprensivo Carloforte, Scuola Secondaria di I grado, che guideranno le visite. Auguro a tutti i visitatori residenti e non di vivere queste due giornate come un momento di festa volto a valorizzare il patrimonio storico e artistico del Comune di Carloforte e ringrazio sin d’ora i volontari e tutti coloro che con la loro preziosa collaborazione assicurano da anni la buona riuscita della manifestazione.

Il Sindaco Marco Simeone

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Chiesa dei Novelli Innocenti

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(Géja de San Pé) Costruita per volere di papa Gregorio IX nel 1236, per ricordare il naufragio di alcuni giovani della Crociata dei Fanciulli, morti nel 1212. Un’altra versione leggendaria lega l’origine al viaggio che compì, al suo ritorno dall’Africa, l’apostolo Pietro, che fece sosta nella piccola isola. Semidiroccata nel 1738, all’arrivo dei tabarkini, fu ricostruita e leggermente ampliata dalla famiglia Porcile nel 1796, che nello stesso anno la riaprì al culto. Col tempo la chiesa iniziò a decadere d’importanza, perché tutte le funzioni religiose si svolgevano ormai nella chiesa parrocchiale. Al suo interno, le spoglie della fam. Porcile, tra cui quelle dell’Ammiraglio Vittorio e del conte Giovanni, suo padre. Si suppone che alcune delle ossa ritrovate appartengano ad alcuni fanciulli della Crociata.

Portale del Castello/Forte Carlo Emanuele/Prigione

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(Purtò du Castéllu/Fórte Carlo Emanuele/Préjuìn) Il Forte, in origine portale del Castello, a lungo erroneamente considerato la casa del Duca di S. Pietro, Don Genovese Cerveillon, è situato nella parte alta del paese, alla fine di via Genova. Risale al 1738 e fu edificato nel giro di alcuni mesi, per dar ricovero a uomini e armi per la difesa della comunità. Costruzione solida, consta di due piani, 7 vani e un cortile interno. Fu il primo edificio in muratura a essere realizzato, circondato da abitazioni di legno, distrutte da un incendio nel 1739. Ebbe vari usi: alloggio per la truppa, prigione, abitazione privata e infine, oggi, Museo Civico. In prossimità del fabbricato si trova un’antica cisterna, sovrastata da un’edicola a pianta quadrata, con arcate laterali, che reggono una cupola tonda. Essa non va confusa con la Cisterna del Re, ubicata a breve distanza ma non visibile perché al di sotto di una casa.

ne preso d’assalto dai barbareschi, la torre non servì a sventare l’evento. Fino a pochi anni fa essa è stata sede di un importante osservatorio astronomico. In seguito alla razzia del 1798 e ai 5 anni di cattività in Tunisia di metà della popolazione, si decise di erigere il Muro di cinta. La costruzione richiese otto anni, dal 1806 al 1814; esso consisteva in una cortina muraria più ampia di quella del precedente Castello e in sette fortini di difesa. 4 le porte: 3 annesse ad altrettanti fortini e 1 a sé stante, l’unica originale rimasta, quella del Leone. Oggi restano tre dei sette fortini: il Cristina, il Beatrice e il Maria Teresa, oltre a circa metà della muraglia.

Chiesa di San Carlo

Carloforte

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Monumento ai Caduti

La costruzione iniziò nel 1773 e terminò nel 1775, anno in cui fu aperta al culto. Fu progettata dell’ing. Viana, i lavori furono diretti dal mastro Agostino Danovaro. Una parrocchia dedicata al re Carlo Emanuele III era già stata istituita sin dalla fondazione del paese nel 1738 ed era ubicata all’interno del Castello. Dopo un trentennio però seri problemi strutturali portarono alla sua dismissione. Così, dal 1768 al 1775 la parrocchia fu provvisoriamente trasferita in un locale in affitto, del medico condotto del paese, Fisanotti. La chiesa attuale è in stile neoclassico e chiude la parte alta del Corso, rivolta al mare. Al centro della facciata un portale ligneo, sormontato da un piccolo frontone. Ha un’unica navata, divisa dall’abside da una balaustra in colonne marmoree policrome. L’altare maggiore originario in pietra fu sostituito con uno in marmo e una sua nicchia racchiude la statua del patrono. La popolazione partecipò alla sua costruzione, aiutando nel trasporto dei materiali.

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Si trova in Piazza Pegli ma originaria-

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250enario della fondazione di Carloforte, vennero collocate nella parete destra, le spoglie di uno schiavo ignoto, trasferite da Tunisi. Ogni anno, il 15 novembre, è festività solenne e il simulacro della Madonnina viene portato in processione.

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(Miògia da Cinta, Ture Vittório e Castéllu) Carloforte nacque nel 1738, come agglomerato all’interno di un Castello (cortina muraria, intervallata da sei bastioni di difesa), poiché le coste sarde, erano scenario di incursioni barbaresche. Si progettava anche una torre costiera di difesa allo Spalmadoreddu, nell’estremità sud della baia, ma fu solo nel 1768 che s’iniziò la costruzione della Torre Vittorio, così chiamata in omaggio al Principe Vittorio Amedeo III. Quando il 3 settembre 1798 il paese ven-

Saline

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Chiesetta della Madonna dello Schiavo

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(Gêjétta du Prêvìn) In passato era chiamata “Chiesetta del pretino” in onore al giovane sacerdote Don Nicolò Segni, che nel 1798 seguì i suoi compaesani in cattività in Tunisia e che volle la costruzione della chiesa. Il 15 novembre 1800 il giovane schiavo Nicola Moretto trovò tra due alberi una polena in foggia di madonna, a Nabeul. Egli la nascose e l’affidò poi al “prevìn” per portarla in patria, una volta liberi. La schiavitù terminò nel 1803 e alla Madonnina fu dedicato un oratorio, iniziato nel 1807 e terminato, con varie pause, nel 1815. Al suo interno è conservato l’organo più antico della cittadina, retto da una balaustra di legno a cui si accede con una scaletta a chiocciola. Nel settembre 1988, per il

Cineteatro Cavallera

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(Palàssiu) Nato per ospitare le prime organizzazioni sindacali dei battellieri e di altre categorie di lavoratori, con fini assistenziali e previdenziali, noto anche come “Casa del proletariato” o come “Palassiu”, fu iniziato nel 1920 e completato nel 1922, anno in cui si costituì una cooperativa con 1800 soci, presieduta da Giuseppe Cavallera, sindaco dal 1906 e poi deputato e senatore. Morì a Roma nel 1952 ma è sepolto a Carloforte. L’edificio oltre che come teatro, funzionò e funziona tuttora anche come cinema. L’esterno è spoglio, poiché incompiuto ma l’interno sfoggia una sobria eleganza in stile liberty. Lungo tutto il perimetro si trovano le gallerie, rette da colonnine metalliche.

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(Saliña)

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(Mutua)

(Stàtua)

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mente fu edificato vicino al campo sportivo, grazie ad un donativo di Giovanni Ferrando e fu ultimato il 4 giugno 1932. Internamente fu collocato un cippo quadrato ai lati del quale, su lastre marmoree, furono scritti i nomi dei caduti carlofortini della Prima guerra mondiale. Isolato e fuori mano, negli anni 195960, si optò per una sistemazione appropriata. Fu così smontato e rimontato al centro di Piazza Pegli. Nel rimontarlo fu alleggerito di alcuni elementi che ricordavano il fascismo e al suo interno si eliminò il cippo centrale, per avere più spazio e posizionare negli angoli interni altre lastre di marmo, su cui commemorare anche i caduti della Seconda guerra mondiale. L’ornamento finale, eliminato dopo la ricostruzione, è stato ricollocato all’inizio del 2010.

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Società Mutua

Opera dello scultore genovese B. Montero, fu voluta dalla popolazione ed eretta sul lungomare, in onore al re Carlo Emanuele III di Savoia, re di Sardegna. Il monarca è abbigliato come un condottiero romano e ai suoi piedi due schiavi lo ringraziano per essere stati liberati. Le due statue degli schiavi furono collocate nel 1788, assieme a due lastre marmoree, a cura del Duca Don Alberto Genovese, figlio e successore di Don Bernardino. Quando, nel 1793, giunsero i francesi repubblicani, la statua fu rimossa e occultata e fu durante quest’azione che si danneggiò. Al suo posto, i francesi eressero “ l’albero della libertà”, simbolo del primo tentativo di repubblica in Europa, l’Isola della Libertà. La statua fu quindi ricollocata dopo che i francesi abbandonarono l’isola, sotto la pressione della flotta spagnola, alleata della monarchia sabauda.

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(Munumentu)

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(Géja de S. Corlu)

Statua di Re Carlo Emanuele

Muro di Cinta, Torre Vittorio e Castello

za. Venne allora demolito e ricostruito. Quasi uguale all’originale esternamente, è stato radicalmente modificato al suo interno; sono scomparse le strutture che ospitavano i venditori ed è stato reso accogliente. Dal 2009, col nome di Exmè , funge da Biblioteca Comunale e sala per conferenze e manifestazioni culturali.

Il 17 novembre 1901 nasce la Società Mutua di Soccorso e Previdenza, con lo scopo di “.. sussidiare e beneficiare gli associati in caso di malattia, provvedere alle pensioni vitalizie per la vecchiaia, promuovere e favorire l’incremento del commercio e delle industrie locali”.. I lavoratori del mare che trasportavano minerale, le “Cappe Nere”, si erano raccolti al Teatro Cavallera, sotto l’egida del socialismo. Alla Mutua facevano invece capo le “Cappe Bianche” senza un’etichetta politico-sociale definita, ma contrapposta al socialismo. Sentendosi la necessità di un edificio sede sociale e di un teatro, nel 1908 se ne iniziò la costruzione, terminata l’anno dopo. Nel 1912 il teatro fu dotato di un impianto che segnò l’inizio dell’attività cinematografica a Carloforte. Nel 1955 il teatro fu rinnovato per l’avvento del cinemascope e più tardi la presenza del bar e la della telefonia pubblica portarono nuovi introiti. Gli ultimi lavori di ristrutturazione risalgono al 2007.

Exmè

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(Végiu Mercàu) Negli anni ‘20 si era sentita l’esigenza di un mercato civico, dedicato alla vendita di beni alimentari e in particolar modo i ricavati della pesca. I lavori iniziarono nel 1930 e durarono quasi un anno e mezzo. Il mercato lavorò a pieno ritmo per diversi anni fino al 2005, con un netto calo nell’ultimo periodo della sua esisten-

Nel 1770 si decise di sfruttare in modo razionale gli stagni trasformandoli in salina, grazie al progetto del misuratore Andrea Golla. L’economia e l’attività portuale del paese furono così incrementate. La produzione di sale cessò nel 1998. L’immissione di acqua dal mare inizia nel mese di marzo e alla fine di Agosto la campagna salifera termina. Ancora oggi continua l’attività del mantenimento dell’equilibrio idrologico delle caselle salifere le cui acque ospitano una varia e ricca fauna avicola. Tale “zona umida” è sito di alimentazione, riproduzione e svernamento di numerose specie di uccelli migratori. I fenicotteri trovano il loro alimento preferito, l’Artemia salina, piccolissimo crostaceo che conferisce a questa specie la vivace colorazione rosa del piumaggio; vi sono anche Avocette, Cavalieri d’Italia, il raro Gabbiano Corso, Aironi e Garzette. Altri siti d’interesse storico: Pozzo Romano (località Le Fontane, km 1 dal paese, direz. Chiesa dei Novelli Innocenti) Stabilimenti della tonnara di Portopaglia (località La Punta, km 5 dal paese)


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