Ploaghe 2015

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coordinamento della rete

2015

coordinamento della rete

Le associazioni locali Istituto Comprensivo di Ploaghe

#maperti15

Comune di Ploaghe;

monumentiaperti

Si ringraziano Rosa Anna Cadau, per i testi resi gentilmente disponibili dal sito http://domusmaiore.altervista.org/, e Carlo Delfino Editore per aver concesso l’uso delle foto di Gian Luigi Anedda tratte dal libro Ploaghe di Gerolamo Zazzu.

19^ edizione monumentiaperti #maperti15

@monumentiaperti monumenti aperti

Partecipano alla manifestazione @monumentiaperti

loc. Saccargia snc – Codrongianos monumenti aperti

Ristorante Saccargia Località Coloru

Ristorante Pizzeria Su coloru Via Domaiore 38

Pasticceria da Antonello Via Galileo Galilei 23

Ristopizzeria Ale e Franz Piazza San Pietro 7

M.A.E.M. bar e ristorante Corso Giovanni Spano 39

Pizzeria Pizza Cocktail via Siotto 45

Corso Giovanni Spano 36

località Buredda snc

Corso Giovanni Spano 87

Via XXV Aprile 7

Corso Giovanni Spano 82

Pizzeria Fanatic Pub Gelateria I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle ore 15.30 alle ore 19.30 e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese verranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Informazioni utili www.monumentiaperti.com

Via Pietro Salis 77

B&B La Valle Del Sole B&B La rosa dei venti di Mimma Corso Giovanni Spano 243/b

B&B La Sterlizia

Pasticceria Caffetteria Baule

via Amsicora 56

Corso Giovanni Spano 169

Via Padre Nicolo 36

Corso Giovanni Spano 243

Pizzeria Aladino

B&B l’arcobaleno B&B Sa Chessa

Pasticceria del corso Solinas

Via Zaccaria Fonte 2

Via Monte Grappa 16

BED AND BREAKFAST

DOVE MANGIARE

Pizza Party

Bellavista bed and breakfast

Gusta la Città Operatori economici che garantiscono l’apertura del proprio esercizio commerciale in occasione della manifestazione. Gusta la città con loro! Il nostro Comune ospita per la prima volta la manifestazione Monumenti Aperti, straordinaria occasione per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio architettonico e artistico, con il coinvolgimento di tutta la comunità e in particolare dei ragazzi delle scuole cittadine, che saranno i veri protagonisti dell’iniziativa. La figura di Giovanni Spano, il più grande intellettuale sardo dell’800, vale da sola un viaggio: fondatore dell’archeologia sarda, fece conoscere al mondo la civiltà nuragica; assertore della Nazione Sarda, scrisse il primo vocabolario sardo; lasciò in eredità alla sua “patria” una grande collezione di pittura rinascimentale conosciuta come “Collezione Spano”. Conosceremo la nostra storia, accompagnati dai ragazzi delle scuole, attraverso un percorso che partirà da piazza San Pietro con la visita al complesso monumentale delle tre chiese (Parrocchia di San Pietro, S. Rosario, S. Croce), la Pinacoteca con la collezione Spano, il Cimitero monumentale con le lapidi in sardo, la Casa Rettorale edificata sull’antico episcopio e il Palazzo Comunale sorto sull’antico Monte Granatico. La successiva tappa, dopo una breve sosta presso l’antica “Funtana Manna“, ci porterà a visitare l’antico Convento dei Cappuccini del 1600, recentemente restaurato. Un’ulteriore tappa prevede la visita delle varie chiese presenti nel centro abitato: partendo dalla chiesetta di S. Matteo, adagiata sull’omonima collina del vulcano spento che sovrasta il paese; si prosegue con S. Timoteo e poi la chiesa di Valverde nell’omonima piazza attigua alla Casa natale di Giovanni Spano. Si completa il percorso con la moderna architettura della chiesa di Cristo Re, accanto a un esempio di archeologia industriale, la storica “Cacciara” in fase di recupero, una delle tante testimonianze di un passato florido, legato alla produzione e al commercio del “Pecorino Romano” (caratteristico della nostra economia agro-pastorale). Sull’altro lato, inglobato dalla Fondazione San Giovanni Battista, si possono ammirare i resti del Nuraghe “Don Micheli”. Fuori dall’abitato si potranno ammirare le chiese di San Sebastiano, Sant’Antonio di Salvennero e la bellissima chiesa romanica di San Michele. Abbiamo voluto promuovere e partecipare a questa iniziativa perché i ploaghesi possano conoscere meglio la loro “patria”, e a chi non è di Ploaghe, perché senta il desiderio di visitarci. Ma vuole essere anche un impegno: Ploaghe ha un patrimonio prezioso da custodire, valorizzare, far conoscere. Il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole cittadine ha questo significato: loro sono i veri custodi di questo tesoro. Il Sindaco Francesco Baule

Ploaghe

Regina Ristopub

B&B su Monte de Santu Matteu

2/3 MAGGIO Carbonia Gonnosfanadiga Guspini Ploaghe Sadali San Gavino Monreale Sanluri Santa Giusta Sardara Villamassargia 25/26 APRILE Nuoro

16/17 MAGGIO Alghero Calasetta Capoterra Iglesias Marrubiu Padria Portoscuso Porto Torres Sant’Antioco Sennori Serramanna Siddi Tortolì Arbatax Uras Villacidro Villanovafranca 9/10 MAGGIO Cagliari Oristano Sassari Settimo San Pietro

30/31 MAGGIO Buggerru Carloforte Cuglieri Fluminimaggiore Gonnesa Ozieri Selargius Serdiana 23/24 MAGGIO Bitti Bosa Dolianova Monserrato Olbia Pula Quartu Sant’Elena Quartucciu San Giovanni Suergiu Soleminis Telti Teulada

www.monumentiaperti.com

DANIELE PANI

Benvenuti !

2/3 maggio 2015

Ploaghe guida ai monumenti

www.monumentiaperti.com

L’Assessore alla Cultura Gian Filippo Sechi

19^ edizione

2015 grafica: Daniele Pani

foto: archivio comunale stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

COMUNE DI PLOAGHE


coordinamento della rete

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Le associazioni locali monumentiaperti

Comune di Ploaghe;

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Istituto Comprensivo di Ploaghe

Si ringraziano Rosa Anna Cadau, per i testi resi gentilmente disponibili dal sito http://domusmaiore.altervista.org/, e Carlo Delfino Editore per aver concesso l’uso delle foto di Gian Luigi Anedda tratte dal libro Ploaghe di Gerolamo Zazzu.

19^ edizione monumentiaperti #maperti15

@monumentiaperti monumenti aperti

Partecipano alla manifestazione @monumentiaperti

loc. Saccargia snc – Codrongianos monumenti aperti

Ristorante Saccargia Località Coloru

Ristorante Pizzeria Su coloru Via Domaiore 38

Pasticceria da Antonello Via Galileo Galilei 23

Ristopizzeria Ale e Franz Piazza San Pietro 7

M.A.E.M. bar e ristorante Corso Giovanni Spano 39

Pizzeria Pizza Cocktail Corso Giovanni Spano 36

via Siotto 45

DOVE MANGIARE

BED AND BREAKFAST

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle ore 15.30 alle ore 19.30 e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese verranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Pizza Party

Bellavista bed and breakfast

Pasticceria del corso Solinas

B&B Sa Chessa

Pizzeria Aladino

B&B l’arcobaleno

Pasticceria Caffetteria Baule

B&B La Sterlizia

Regina Ristopub

B&B La rosa dei venti di Mimma

Gelateria

B&B La Valle Del Sole

Pizzeria Fanatic Pub

B&B su Monte de Santu Matteu

Corso Giovanni Spano 87 Corso Giovanni Spano 82 Via Pietro Salis 77

Corso Giovanni Spano 169 Corso Giovanni Spano 243 Via Monte Grappa 16

località Buredda snc Via XXV Aprile 7

Corso Giovanni Spano 243/b via Amsicora 56

Via Padre Nicolo 36 Via Zaccaria Fonte 2

2/3 MAGGIO Carbonia Gonnosfanadiga Guspini Ploaghe Sadali San Gavino Monreale Sanluri Santa Giusta Sardara Villamassargia 25/26 APRILE Nuoro

16/17 MAGGIO Alghero Calasetta Capoterra Iglesias Marrubiu Padria Portoscuso Porto Torres Sant’Antioco Sennori Serramanna Siddi Tortolì Arbatax Uras Villacidro Villanovafranca 9/10 MAGGIO Cagliari Oristano Sassari Settimo San Pietro

30/31 MAGGIO Buggerru Carloforte Cuglieri Fluminimaggiore Gonnesa Ozieri Selargius Serdiana 23/24 MAGGIO Bitti Bosa Dolianova Monserrato Olbia Pula Quartu Sant’Elena Quartucciu San Giovanni Suergiu Soleminis Telti Teulada

DANIELE PANI

Informazioni utili

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Benvenuti ! Il nostro Comune ospita per la prima volta la manifestazione Monumenti Aperti, straordinaria occasione per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio architettonico e artistico, con il coinvolgimento di tutta la comunità e in particolare dei ragazzi delle scuole cittadine, che saranno i veri protagonisti dell’iniziativa. La figura di Giovanni Spano, il più grande intellettuale sardo dell’800, vale da sola un viaggio: fondatore dell’archeologia sarda, fece conoscere al mondo la civiltà nuragica; assertore della Nazione Sarda, scrisse il primo vocabolario sardo; lasciò in eredità alla sua “patria” una grande collezione di pittura rinascimentale conosciuta come “Collezione Spano”. Conosceremo la nostra storia, accompagnati dai ragazzi delle scuole, attraverso un percorso che partirà da piazza San Pietro con la visita al complesso monumentale delle tre chiese (Parrocchia di San Pietro, S. Rosario, S. Croce), la Pinacoteca con la collezione Spano, il Cimitero monumentale con le lapidi in sardo, la Casa Rettorale edificata sull’antico episcopio e il Palazzo Comunale sorto sull’antico Monte Granatico. La successiva tappa, dopo una breve sosta presso l’antica “Funtana Manna“, ci porterà a visitare l’antico Convento dei Cappuccini del 1600, recentemente restaurato. Un’ulteriore tappa prevede la visita delle varie chiese presenti nel centro abitato: partendo dalla chiesetta di S. Matteo, adagiata sull’omonima collina del vulcano spento che sovrasta il paese; si prosegue con S. Timoteo e poi la chiesa di Valverde nell’omonima piazza attigua alla Casa natale di Giovanni Spano. Si completa il percorso con la moderna architettura della chiesa di Cristo Re, accanto a un esempio di archeologia industriale, la storica “Cacciara” in fase di recupero, una delle tante testimonianze di un passato florido, legato alla produzione e al commercio del “Pecorino Romano” (caratteristico della nostra economia agro-pastorale). Sull’altro lato, inglobato dalla Fondazione San Giovanni Battista, si possono ammirare i resti del Nuraghe “Don Micheli”. Fuori dall’abitato si potranno ammirare le chiese di San Sebastiano, Sant’Antonio di Salvennero e la bellissima chiesa romanica di San Michele. Abbiamo voluto promuovere e partecipare a questa iniziativa perché i ploaghesi possano conoscere meglio la loro “patria”, e a chi non è di Ploaghe, perché senta il desiderio di visitarci. Ma vuole essere anche un impegno: Ploaghe ha un patrimonio prezioso da custodire, valorizzare, far conoscere. Il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole cittadine ha questo significato: loro sono i veri custodi di questo tesoro. Il Sindaco Francesco Baule

Ploaghe

Gusta la Città Operatori economici che garantiscono l’apertura del proprio esercizio commerciale in occasione della manifestazione. Gusta la città con loro!

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Ploaghe guida ai monumenti

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L’Assessore alla Cultura Gian Filippo Sechi

19^ edizione

2015 grafica: Daniele Pani

foto: archivio comunale stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

COMUNE DI PLOAGHE


Chiesa di San Pietro apostolo

È stata cattedrale della diocesi medioevale dal 1090 all’8 dicembre 1503, quando Papa Giulio II la unì all’Archidiocesi di Torres. L’impianto, risalente al XV secolo, era a due navate alle quali il rettore Giommaria Solinas fece aggiungere una navata laterale simmetrica alla prima. Solo la navata laterale sinistra ha conservato i suoi primitivi archi a sesto acuto. In pieno periodo Sabaudo, nel 1741, il rettore Raimondo de Quesada apportò ulteriori modifiche: fece ingrandire il vano prolungandolo dalla quarta colonna. Nel 1871 furono rinforzati i pilastri e, nel 1920, il pavimento in ardesia e marmo fu sostituito da uno in marmo. Il campanile ottagonale, danneggiato da un fulmine il 19 ottobre 1859, ospita al suo interno tre campane. Nella memoria del paese il funzionamento di su rolozu ‘e cheja è legato alla persona di Giuanninu su mudu che per tanti anni ne ha curato la manutenzione. Questo importante servizio, dovuto alla contribuzione della chiesa e di privati, per opera di un artigiano di Osilo, fu attivato nel 1873. Oratorio del Rosario L’oratorio è sede delle opere della Quadreria Spano, dipinti raccolti dallo studioso in seguito alle sue innumerevoli escursioni nelle chiese, nei conventi di tutta la Sardegna, da lui donati alla chiesa di San Pietro nel 1873. Le opere vanno inserite nell’iniziativa volta alla tutela del patrimonio artistico della terra sarda, tanto cara allo Spano. Tra le opere di maggior pregio spiccano quelle del Maestro di Ozieri, di Giacomo Altomonte e Baccio Gorini.

Palazzo Rettorale

Ploaghe

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Si trova sul lato sinistro di piazza San Pietro, vicino all’Oratorio di Santa Croce e di fronte al Palazzo comunale. Come si legge sull’architrave dell’ingresso, fu costruito nel 1750 durante il rettorato di Raimondo De Quesada. L’orto racchiude le fondamenta del distrutto nuraghe”sa Surzaga” uno dei tre nuraghi che all’origine delimitavano l’abitato di Ploaghe; gli altri due erano il nuraghe Attentu e il nuraghe di Don Michele.

Cimitero antico

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Costruito prima del 1587, sorge sul lato sinistro della chiesa di San Pietro con cui comunica tramite una porta interna e si affaccia verso la Casa Comunale. La struttura, originariamente intitolata a Santa Lucia, passò in mano alla Confraternita di Santa Croce. È noto che le confraternite, con il proposito di vivificare la spiritualità degli abitanti, innalzarono oratori, oppure riadattarono strutture destinate in precedenza ad altre funzioni religiose. L’edificio ha pianta a croce latina, ad un’unica navata e coperta da volta a botte. Nel 1707 il priore dell’arciconfraternita, il nobile Don Agostino Carta fece restaurare l’oratorio e lo dotò di volta. Un ulteriore restauro fu effettuato nel 1871 dal rettore Delrio che fece riattare il pavimento. Attualmente l’edificio è adibito a sala parrocchiale.

2/3 maggio 2015

monumenti aperti

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@monumentiaperti

monumentiaperti

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Da Giovanni Spano apprendiamo che il camposanto di Ploaghe, benedetto nel 1797, fu il primo nell’isola ad essere costruito separato dal corpo della chiesa. Il Camposanto vecchio si trova nella zona chiamata Cortile de Cheia, delimitato dall’oratorio del Rosario e dalla chiesa di San Pietro. La struttura architettonica è quella di una chiesa dalla navata scoperchiata, fiancheggiata da sei cappelloni coperti a volta, tre per lato, e chiusa frontalmente dalla cappella del Crocifisso. Nel 1855, in seguito all’epidemia di colera, il sindaco propose l’ampliamento del camposanto, ma si preferì costruirne uno ex novo. Il camposanto vecchio, restaurato nel 1982 dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, ha conservato intatte 29 lapidi scritte in sardo logudorese latineggiante e nove in lingua italiana.

Ex Convento

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L’edificazione del Convento, annesso alla chiesa di S. Antonio da Padova, è da collocare tra il 1652 ed il 1659 ed è da inserirsi in quel processo di rinnovamento ecclesiastico che aveva investito la Sardegna dopo il Concilio di Trento. Le comunità dei frati Cappuccini dovevano stabilirsi all’interno o in prossimità dei centri abitati e occuparsi della vita spirituale dei fedeli, della gente comune, ma anche della nobiltà, e vivere di elemosine e donazioni. Il Convento, soppresso nel 1866 in seguito all’attuazione delle leggi repressive emanate dallo Stato Sardo nei confronti degli ordini religiosi, fu incamerato dal Demanio che poi lo cedette in parte al Comune, e in parte alla Provincia per Caserma dei Regi Carabinieri. In tempi a noi vicini, a fine anni ottanta, il restauro del corridoio d’ingresso ha portato alla scoperta di un parlatorio e di tre sedili in pietra, di un acquaio in pietra e di un pozzo ubicato al centro del cortile, consentendoci di immaginare la vita quotidiana dei Cappuccini nel ‘600.

San Matteo

Oratorio di Santa Croce

www.monumentiaperti.com

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Fu costruita prima del 1649, come risulta dai registri di amministrazione della parrocchia ed è situata a brevissima distanza dalle pendici del piccolo colle vulcanico di cui porta il nome, il monte San Matteo. L’edificio è di modeste dimensioni, ha un’unica navata e dotata di altare maggiore. Dai documenti emerge che nel 1688 la chiesa versa in gravi condizioni e che nel 1706 il monsignor Giuseppe Siccardo durante la sua visita pastorale ne ordinò il restauro. Nel 1884 l’arcivescovo monsignor Marongiu trovò la chiesa in ottimo stato e convenientemente pulita. La piccola chiesa di San Matteo, ormai ridotta a rudere, conserva la vecchia campana che fu di Sant’Antimo e della Madonna di Valverde. La statua di San Matteo invece si trova all’interno della Cappella delle Grazie nella chiesa di San Pietro. Sulla pietra del piccolo campanile a vela è

scolpita una data: 1916, in ricordo del suo restauro.

San Timoteo

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Fu eretta nel XVII secolo, sulle rovine di una precedente omonima chiesa. Si hanno attestazioni a partire dal 1643, quando Vincenzo Riqueri, rettore di Ploaghe, versò una cospicua somma di denaro per il trasporto di un centinaio di carri di sabbia per il rifacimento dei muri della chiesa. La struttura architettonica è ad una sola navata, di piccole dimensioni ed è priva di sacristia. Il campanile è modesto e a vela. All’interno è presente un altare in legno dorato e intarsiato. La chiesa, più volte interdetta al culto, fu adibita ad usi diversi: dal 1823 e per circa quaranta anni, divenne una delle sedi della scuola Normale, nel 1904 sede della società dei quadrupedi e del veterinario comunale. Nel 1930, con donazione dei coniugi cavalier Giovanni Maria Pulina e Chiara Spanu, fu possibile restaurare la facciata come risulta dall’iscrizione su una lastra di marmo che sormonta il portone. Attualmente la chiesa è adibita a sala parrocchiale.

Chiesa di Valverde

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Probabilmente era già in rovina alla fine del XVIII secolo, come risulta da una relazione del Vicario Devilla nel 1824. Nel 1836 l’edificio fu ristrutturato e dedicato alla Madonna di Valverde con il contributo della maestra di catechismo Maddalena Lei e dal rettore Salvatore Cossu. Nel trentennio seguente, la chiesa venne adibita a scuola femminile. Ma le successive condizioni strutturali spinsero il sindaco Dr. Toma Satta ad ordinarne la demolizio-

ne. I lavori dovevano compiersi entro un mese dalla data di ordinanza, ecco perché si suppone che nel mese di gennaio del 1903 la chiesa doveva essere già demolita. La struttura, come si presenta attualmente, venne ricostruita soltanto negli anni trenta del Novecento grazie ai contributi del signor Baingio Camboni.

Chiesa Cristo Re

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Fu costruita sull’area donata dalla famiglia Pirastru-Camboni. La prima pietra fu collocata nel 1962 alla presenza del Cardinale Ottaviani, Prefetto della S. Congregazione del Santo Uffizio. La nuova parrocchia, smembrata da quella di San Pietro, fu istituita il 18 settembre 1957 e affidata all’ordine dei Servi di Maria da mons. Arcangelo Mazzotti. La chiesa fu invece solennemente consacrata da mons. Paolo Carta il 20 novembre 1976.

Nuraghe Don Micheli

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Il nuraghe De Planu o Don Micheli, ha diametro di m. 12,50 e la larghezza muraria di quattro metri. L’ingresso alla torre è orientato a sud-ovest. Presenta un architrave spaccato verticalmente. Alla cella circolare, avente un diametro di m. 3,80, vi si accede attraverso un corridoio lungo m 4,50, ostruito per due metri. Anche questo nuraghe fu studiato e scavato dallo Spano. Nel 1874, l’archeologo, vi effettuò uno scavo stratigrafico. A due metri di profondità emersero frammenti di vasi con manici di forme diverse, e una matrice scavata al centro; ad un metro di profondità si trovarono frammenti di stoviglie, ossa umane ed una tomba ad incinerazione. Negli anni ‘60 emersero frammenti di ce-

ramiche lisce e decorate, un pugnaletto di bronzo, alcuni frammenti di treppiede da fornello, alcuni tegami decorati a pettine, e ciotoline, riferibili ad un periodo compreso tra il XV e il IX secolo.

San Michele di Salvenero

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Nella prima metà del XII secolo, durante il regno di Costantino I, si insediarono nel Logudoro i Vallombrosani. La chiesa fu edificata, presumibilmente, dal giudice Mariano I tra il 1065 e il 1082, ma non sappiamo quando passò ai Vallombrosani. La chiesa è costruita con pietre calcaree e vulcaniche bianche e nere. Ha pianta a croce commissa con transetto aperto in tre absidi semi-circolari, organismo simile a quello della chiesa di Saccargia. L’aula ha copertura in capriate di legno. Nel corso del XIII secolo, in età romanica, fu ampiamente rimaneggiata: restaurata nei frontoni, nel prospetto, nelle archeggiature, fu ricostruito il portale dell’alta facciata decorata da archeggiature cieche e slanciata da lesene. Le maestranze sono da attribuire a quelle della tradizione precedente a Buscheto, che a Pisa avevano dato vita al S. Piero a Grado e alla Santa Cristina, e nel giudicato di Torres avevano operato nella ricostruzione delle chiese di Santa Maria di Tergu e di San Pietro di Bulzi. La chiesa subì un ulteriore restauro nel 1912.

San Sebastiano

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L’edificio è situato ad ovest di Ploaghe, vicino alla fonte di Riuttu o Rivuttu, ed è raggiungibile mediante una strada a fondo naturale che, passando a fianco della

Ferrovia dello Stato, sfocia nella vecchia strada che collegava Ploaghe con Sassari e che, percorrendo il tavolato di Coloru (strettoia), lungo almeno otto chilometri, arrivava sino a Campo Mela nella strada Reale. La chiesa di San Sebastiano fu costruita dopo la peste del 1527 a quaranta passi dai ruderi della chiesa di S. Maria de Ostana, parrocchiale del villaggio di Augustana. Nel tempo ha subito vari rimaneggiamenti. È di modeste dimensioni, ha un’unica navata a volta ed una sacristia. Nella parte destra si conservano ancora i ruderi di due casupole. http://domusmaiore.altervista.org/

Sant’Antonio di Salvennor

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Negli atti della visita pastorale di mons. Alepus del 1553, si dichiara che la chiesa medievale era la parrocchiale del villaggio di Salvennor. Riedificata presumibilmente nel XIII secolo dai monaci di Vallombrosa, che si avvalsero delle stesse maestranze del San Michele. Ha un’unica navata absidata con copertura in travi di legno. È dotata di una vasta sacristia ed è affiancata da ruderi di alcune abitazioni che certamente nel medioevo dovevano essere destinate alle veglie dei numerosi pellegrini. Le suddette casupole, secondo la testimonianza del rettore Cossu, dovevano essere sei, e la loro costruzione, così come l’amministrazione dei beni della chiesa, era da attribuirsi al Sacerdote Gio. Maria Lisai, rettore di Ploaghe nei primi anni del settecento. Nel 1858, si annota che la chiesa era dotata di un unico altare con statua lignea del santo, intagliata e policromata, rappresentante un vecchio dalla lunga barba bianca e con volto bruno che ispirava una vera venerazione.


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