MARCO GIAMPRINI ARCHITECTURE PORTFOLIO
MARCO GIAMPRINI 08 | 08 | 1991 giamprinimarco@gmail.com +39 3356304971
EDUCAZIONE
LINGUE
Ingegneria Edile - Architettura
Italiano | Native Language
2011 - 2017| Bologna, Italia
ETSIE - Escuela Técnica Superior di Ingeniería de Edificación 2015 - 2016 | Siviglia, Spagna
ETSA - Escuela Técnica Superior de Arquitectura 2015 - 2016 | Siviglia, Spagna
Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi” 2005 - 2010 | Pesaro, Italia
SKILLS E SOFTWARES Autocad Rhinoceros
Inglese| B1 Certificato Universitario fluida capacità di interazione, scrittura e lettura
Spagnolo | B2 Certificato “DELE CERVANTES” ottima padronanza della lingua
Francese | B1 Certificato Universitario fluida capacità di interazione, scrittura e lettura
PROGETTI ORIOR. Architettura e Composizione Architettonica II San Felice sul Panaro (BO) | 2014
Grasshopper Archicad Cinema 4D
EX CHIESA DI SAN FRANCESCO Restauro Architettonico San Giovanni in Persiceto (BO) | 2017
SketchUp Photoshop InDesign
RECUPERO DI UNA CASA RURALE Recupero e Conservazione degli Edifici Fossombrone (PU) | 2017
Illustrator Office, iWork
I.C.U. Architettura e Composizione Architettonica III
Unreal Engine
Bologna | 2017
PROGETTI
RECUPERO DI UNA CASA RURALE Marco Giamprini Il tema progettuale prevede lo studio ed il recupero di una casa rurale situata nelle campagne del pesarese. L’intervento si pone come obiettivo il totale ripristino della struttura, mantenendone le principali caratteristiche morfologiche e costruttive. L’edificio è realizzato con una muratura a sacco al piano terra, alla quale è stata sovrapposta una muratura in qual laterizio a 3 teste. La copertura alla piemontese ha generato numerose lesioni da cernierizzazione sui timpani murari e numerose altre lesioni locali. Si è proceduto quindi con interventi di scuci e cuci sulla muratura ammalorata al fine di ristabilire l’apparecchiatura muraria e tramite l’applicazione di un doppio intonaco armato interno ed esterno. I solai sono stati sostituiti con strutture più consone e adeguatamente connessi con le murature d’ambito, al fine di conferire una maggiore rigidezza nel piano e con garantire il principio di scatolarità alla struttura. La copertura è stata sostituita con un sistema a doppio ordito non spingente ed una capriata che permette di ridurre la luce libera delle travi. L’edificio infine è stato rinforzato con cordoli di cerchiaggio su tre livelli altimetrici al fine di garantire una adeguata compattezza ed un comportamento di insieme ad eventuali sollecitazioni orizzonali date dal sisma.
L’intervento si è posto anche il compito di curare l’aspetto energetico dell’edificio. Si è agito in primo luogo applicando uno strato di isolante termico esterno di 12 cm, differenziato in XPS in prossimità delle fondazioni, in maniera tale da resistere a maggiori sforzi di compressione del terreno, e fibra di legno nel resto dell’edificio e in copertura. L’isolante ricopre anche lo sguincio delle finestre al L’isolant fine di ridurre al minimo i ponti termici. L’edificio ha ottenuto la classe energetica C.
PIANO PRIMO
Il nuovo sistema di copertura presenta travi in legno di sezione 20x24 inserite nel muro con una scarpa metallica fissata con capochiave esterno. In sommità è stato usato un traliccio metallico come cordolo, una struttura reticolare con ottima resistenza a compressione e trazione. I travetti sono fissati alle travi principali e vengono accolti dal traliccio tramite un profilo metallico a U. da Come ultimo è presente un singolo strato di tavolato sopra il quale si sviluppa l’intero pacchetto di solaio.
CARPENTERIA COPERTURA
DETTAGLIO COPERTURA
DETTAGLIO SOLAIO
SEZIONE A-A
RESTAURO DELLE VOLTE DELL’EX CHIESA DI SAN FRANCESCO Amodeo | Del Priore | Giamprini | Mulazzani Il sisma che ha coinvolto l’emilia nel 2012 ha fortemente colpito il patrimonio edilizio storico locale. L’oggetto di studio è l’ex Chiesa di San Francesco a San Giovanni in Persiceto. L’edificio ha subito diverse trasformazioni negli ultimi decenni passando da chiesa a caserma dei pompieri, fino a deposito di materiale comunale, che lo hanno fortemente indebolito. L’avvento ch del terremoto ha quindi messo in grave pericolo la struttura danneggiandola profondamente tanto da renderla inagibile. L’intervento si è concentrato anzitutto in particolar modo sullo studio dettagliato e costruttivo delle volte e della copertura lignea esistente, evidenziando pericolose lesioni e debolezze. La struttura pericolos presenta una complessa varietà di superfici fra volte a vela, volte a botte, volte unghiate a doppia curvatura, cupola. Successivamente è stato elaborato un modello di studio e precise modalità di intervento per il consolidamento delle volte a seconda dei casi.
SEZIONE B-B
SEZIONE C-C
SEZIONE C-C
VISTA ASSONOMETRICA VOLTE UNGHIATE
SEZIONE TRASVERSALE VOLTA UNGHIATA
VISTA ASSONOMETRICA VOLTE A BOTTE
APPARECCHIATURA MURARIA A DOPPIA CURVATURA - CUPOLA
SEZIONE TRASVERSALE VOLTA A BOTTE
VISTA ASSONOMETRICA VOLTA A VELA
SEZIONE TRASVERSALE VOLTA A VELA
VISTA ASSONOMETRICA CUPOLA
APPARECCHIATURA MURARIA A DOPPIA CURVATURA - VOLTA A VELA
SEZIONE TRASVERSALE CUPOLA VISTA ASSONOMETRICA VOLTA A BOTTE
SEZIONE TRASVERSALE VOLTA A BOTTE
ASSONOMETRIA APPARECCHIATURA MURARIA COSTOLONE - MATTONI D’ATTESA - VOLTA A BOTTE
ORIOR. Giamprini - Lazzarini Il sisma del 2012 ha colpito in particolar modo i piccoli paesi storici della campagna modenese. Uno di questi è San Felice sul Panaro, che improvvisamente si è ritrovata privata dei simboli della sua storia. L’intervento mira quindi a ristabilire un’icona fondamentale del centro cittadino prestando particolare attenzione a temi riguardanti sensibilità e forma rispetto al contesto. La torre si vuole porre come elemento di riferimento, di raduno e di collegamento con ciò che di veramente caratteristico è rimasto e rappresenta la peculiarità del territorio: terri il paesaggio agricolo emiliano. La funzionalità della torre può essere approssimata ad una “promenade” figurativa e sensitiva, partendo dall’esterno, dove vengono mantenuti e coinvolti i resti della torre storica. Salendo si effettua un percorso conoscitivo della storia della città grazie all’esposizione di fotografie e documenti, fino ad arrivare al punto più elevato, dove si trova un belvedere che pi permette il collegamento visivo con le campagne circostanti.
I.C.U. Bissani | Giamprini | Mulazzani Un approfondito studio delle modalità di apprendimento e della loro evoluzione nel tempo fino al giorno d’oggi ha portato alla luce alcune fondamentali lacune all’interno della facoltà di Ingegneria di Bologna. Lo scopo del progetto è creare nuovi spazi accademici e ricreativi funzionali allo studente. La combinazione fra diverse esigenze ha portato alla nascita di grandi spazi comunicanti visivamente e tecnicamente con l’esterno. L’intero edificio è costituito dalla ripetizione di differenti tubolari in acciaio a forma di “C” che si trasformano morfologicamente durante la reiterazione, creando grandi open spaces grazie all’utilizzo di travi a sezione varibile. La pelle esterna del prospetto primario è composta dalla disposizione alternata di superfici in vetro, vetro opaco e acciaio, a seconda delle necessità. La morfologia dell’edificio è stata realizzata tramite Grasshopper, strumento che ha permesso di studiare l’alternanza di vuoti e pieni al fine di poter ottenere il miglior risultato possibile in termini di struttura, illuminazione e spazi.
BASE
SHAPE
ARTICULATIONS
AREAS
STABILITY
REFINING
skimming
ground floor
sa
r tu
a
m per
ility ea b
g in ht lig
wc
relax area lecture areas
ground floor
n tio coworking
wc
minibar
repetition first floor
bandaging
wc
y
first floor
A y¹
E
fablab
B C
0 movements
edges
A B C
x [0, xB[ y = y1 x ]xA,x1] y = y1 x ]max(xA,x E), x1] y ]yD , yB [
second floor
x¹ D x bar/disco
D E
x ]xE ,x1] y=0 x [0, xD[ y=0
second floor
closing and cutting beam with variable section
y
A’
B’
E’ A
C’ D’ B C
E
A ≡ E’
overlapping
study area current roof
current roof
Dx third floor
third floor
MODELLI