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Studio microperimetrico per la funzionalità retinica in condizioni scotopiche nei pazienti affetti da Sindrome di Usher Salomone M. 1, De Rosa V. 1, Valente S. 1, Di Crescenzo C. 1, Domanico D. 1 1 Università degli studi “La Sapienza- Polo Pontino” “Ospedale A.Fiorini”- Terracina

Abstract Obiettivo: Determinare se la funzione scotopica misurata dalla Microperimetria MP-1 adattata al buio potrebbe essere utilizzato come marcatore precoce di danno dei fotorecettori in pazienti con sindrome Usher. Lo scopo è quello di dimostrare che la MP-1 scotopica è in grado di evidenziare un danno retinico nelle fasi iniziali. Materiali e metodi: MP-1 microperimetria secondo Crossland et al. è stata eseguita in 10 occhi sani (controlli, 2 maschi e 3 femmine) e 10 occhi con retinite pigmentosa (6 maschi e 4 femmine), in pazienti con età compresa tra 20 e 50 anni. Tutti i pazienti sono stati completamente adattati al buio prima delle prove e le pupille dilatate con Tropicamide all'1%. Poi abbiamo confrontato i risultati con il gruppo di controllo. Risultati: Dall'analisi dei risultati dei due tipi di Microperimetria, in prove sia scotopica sia fotopica, è chiaro che in pazienti con sindrome di Usher è presente uno scotoma anulare periferico, evidenziando danni ai bastoncelli (alterazione peculiare della retinite pigmentosa). Nella MP-1 scotopica (eseguita mediante adattamento al buio), vi è un ulteriore scotoma centrale, per l'esclusione della normale attività dei coni in condizione di adattamento al buio. L’esecuzione dell’MP-l in fotopica nei controlli ha mostrato una sensibilità media retinica di circa 19,76% in zona centrale e 19,94% nella zona periferica, mentre nei pazienti affetti questi valori erano rispettivamente 1,46% e 9,47%. Nel complesso, il test scotopico ha mostrato valori medi più bassi, vicino allo 0% nei pazienti affetti. Tuttavia nella zona periferica di questi pazienti un'attività minima (0,02%) è stata registrata, probabilmente a dimostrare la presenza di coni appartenenti al gruppo “s-coni”. Conclusioni: I dati mostrano che in condizioni scotopiche la Microperimetria MP-1 permette di isolare le risposte alla stimolazione dei coni e bastoncelli, riconoscendo direttamente gli scotomi. Inoltre il sistema eye-tracking consente elevata affidabilità dei risultati anche in pazienti non collaboranti. Grazie a questa strategia, nel prossimo futuro, sarà possibile effettuare una diagnosi accurata e precisa della Retinite Pigmentosa e rendere il follow-up del danno retinico più affidabile, al fine di migliori strategie terapeutiche future.


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