Neuromarketing & AI - Barberis

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MASSIMO BARBERIS

NEUROMARKETING & AI

Le tribù del consumo tra “Phygital” e Intelligenza Artificiale

INDICE

Introduzione

CAPITOLO 1: UN NUOVO PARADIGMA

· Generazioni e pratiche di consumo

· Generazioni e “neo Tribù”

· L’importanza della “consumer experience”

· Il caso Tesla: una nuova esperienza di acquisto nel settore automotive

2: IL MONDO “SCOPRE” L’INTELLIGENZA

ARTIFICIALE

· Le origini e la nascita dell’AI

· Anni 2000: AI e big data

· Intelligenza artificiale? Facciamo chiarezza

· AI: aspetti etici

· AI: tecnologie “antropocentriche”, intelligenza multipla e nuove professioni

CAPITOLO

3: NEUROMARKETING E AI

· Il Neuromarketing: nascita ed applicazioni

· Il Caso Volkswagen Golf GTI

· Neuromarketing e Tribù di consumo

· Intelligenza Artificiale, Neuromarketing e pratiche di consumo

· Tecnologie a supporto ed esperienze omnicanale

· Il caso Nike dove omnicanalità e personalizzazione si fondono

CAPITOLO

CAPITOLO 4: MARKETING E AI

· La centralità del consumatore

· Tribù, social media e Intelligenza Artificiale

· Il caso NETFLIX

· La definizione del piano marketing nell’era dell’AI

CAPITOLO 5: LE NUOVE FRONTIERE DELLA CONSUMER

· Esperienza d’acquisto tra “Phygital” e AI

· Il caso Ducati: lo sviluppo “community driven”

· Content marketing ed AI: istruzioni per l’uso

· Birra Corona: Neuromarketing, AI e Marketing Tribale

6:

INTRODUZIONE

In questo momento nel mondo ci sono 4,1 milioni di utenti connessi a Facebook; solo nella giornata odierna verranno completate circa 2.4 milioni di prenotazioni su Booking; su whatsapp verranno scambiati circa 200 miliardi di messaggi tra gli utenti connessi e, solo oggi, Uber riceverà 25 milioni di chiamate da altrettanti clienti. Questi numeri ci danno la dimensione di come stia cambiando il mondo, di come il concetto di società fluida, reso popolare dal sociologo Zygmunt Bauman, nella sua opera sulla modernità liquida, sia estremamente centrato ed attuale. “Velocità” è la parola d’ordine di questa nuova evoluzione-rivoluzione tecnologica e, la conseguente capacità di adattamento, è il vettore principale del cambiamento. Gli individui vivono in uno scenario iperconnesso ed in continua evoluzione; siamo testimoni di un mutamento epocale che porterà all’adozione di un nuovo paradigma nella fruizione del tempo e nella gestione delle pratiche di consumo. La tecnologia non è solo al “servizio” dell’Uomo, ma è divenuta antropomorfa, replica caratteristiche umane come la forma fisica, i comportamenti o le capacità cognitive, per interagire in modo più naturale con le persone utilizzando sistemi di intelligenza artificiale (IA) che simulano linguaggio, emozioni e comportamenti. Gli assistenti virtuali come Siri, Alexa o Google Assistant sono esempi di tecnologie che usano il linguaggio naturale per dialogare con le persone in modo simile a una conversazione umana. Siamo immersi in una società completamente digitalizzata ed il nostro modo di interagire e di gestire la nostra agenda è scandito da software che apprendono progressivamente le nostre abitudini, che interpretano le nostre azioni e che anticipano possibili nostre scelte. Una recente ricerca ha evidenziato come nei primi anni del 1900 un individuo potesse processare tra le 25 e le 30 informazioni al giorno mentre oggi riceviamo in media 80 messaggi di testo al giorno, visualizziamo indicativamente 800 post sui social e siamo esposti a circa 10.000 messaggi pubblicitari di varia natura. A causa dell’elevato volume di informazioni, molte persone non riescono ad elaborare completamente tutto ciò che ricevono. Questo porta ad una saturazione informativa, dove la qualità delle decisioni e la comprensione delle informazioni possono essere alterate.

Wearesocial.com pubblica ogni anno i dati relativi alla fruizione dei media; in Italia siamo arrivati a 5 ore e 49 minuti al giorno di utilizzo di internet e 1 ora 48 minuti spesi sui social media, con un trend in continua crescita.

Fonte: https://datareportal.com/reports/digital-2024-global-overview-report

La ricerca evidenzia che, in Italia, ci sono 43 milioni di persone attive sui social, una penetrazione di circa il 73% sulla popolazione, distribuita in egual misura tra uomini e donne.

Questi dati esprimono quanto sia imprescindibile per le Aziende adottare politiche che integrino le nuove tecnologie, i brand sono parte del sistema sociale e sono alimentati dalle “Tribù di consumo” che trovano nei social network la nuova “agorà” dove gli individui interagiscono e scambiano informazioni. I social media, infatti, hanno una rilevanza importante sull’atto di acquisto, influenzano le decisioni dei consumatori a vari livelli e con diverse modalità. La fruizione dei media è fortemente legata alle Generazioni di consumo e di come queste adottino le tecnologie. Le recensioni e le valutazioni sui social media possono influenzare notevolmente le scelte poiché gli utenti tendono a fidarsi delle opinioni degli altri più che delle pubblicità tradizionali che, di fatto, perdono efficacia e non consentono l’interazione che è alla base dei nuovi scambi. I social media permettono un’interazione diretta tra i consumatori ed i marchi favorendo una connessione più personale e autentica. I marchi possono rispondere a domande, risolvere problemi e creare una comunità intorno al loro brand. I marchi sono i “nuovi Totem” intorno ai quali le Tribù di Consumo si stringono per dare vita a nuove forme di socialità “fluida”.

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