

In omaggio il kit essenziale per la gestione della presbiopia
Il kit contiene:
Manuale “La compensazione della presbiopia con lenti progressive: oftalmiche e a contatto”
Opuscolo “Le principali cause di perdita della vista”
Opuscolo “Lenti Progressive: vedere bene, a ogni distanza”
Ricettario
Modulo di accompagnamento al medico oculista
Scopri di più su
www.osservatoriopresbiopia.com info@fgeditore.it
Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Marzo 2025 numero 3
www.b2eyes.com In copertina Essilor
EDITORE
FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it
REDAZIONE
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Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it
Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it
PUBBLICITÀ
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DIRETTORE RESPONSABILE
Angelo Magri a.magri@fgeditore.it
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
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STAMPA
GIUSEPPE LANG ARTI GRAFICHE Srl Via Romairone, 66 - 16163 Genova
REGISTRAZIONE PRESSO il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021
Copia omaggio
© Copyright FGE srl È vietata ogni riproduzione totale o parziale di testi e immagini
editoriale
4 Al cinema con occhi (e occhiali) nuovi attualità
6 EssilorLuxottica: l’innovazione attraversa tutti i prodotti
10 Rodenstock: come cambia l’esperienza visiva con le B.I.G. Exact Sensitive
14 Silhouette: non siamo più solo glasant
18 Optical Monitor, cresce l’infodigital ma la consulenza in negozio resiste moda
20 Minimalismo e massimalismo insieme? Nell’estate 2025 si può
26 l’ottico digitale Pronti per gli Zero Consumer?
28 in store La coerenza come leva alla fidelizzazione del cliente
32 lab Screening visivi e sport: uno stimolo alla prevenzione e alla correzione lenti oftalmiche
38 Hoya: innovazione e customer experience segnano il futuro dell’ottica
46 Rifrazione: non riflette la luce, ma una ricchezza di linguaggio e cultura
10
Rodenstock: come cambia l’esperienza visiva con le B.I.G. Exact Sensitive
Optical Monitor, cresce l’infodigital ma la consulenza in negozio resiste
La coerenza come leva alla fidelizzazione del cliente
14
Silhouette: non siamo più solo glasant
20
Minimalismo e massimalismo insieme? Nell’estate 2025 si può
di Angelo Magri
Il giovane Bob Dylan che li mette non tanto per non farsi riconoscere, da A Complete Unknown quale ancora è, ma per creare un distacco con chi gli sta intorno. I due giovani protagonisti di Anora che ne fanno un uso smodato nei loro comportamenti sopra le righe. La star ormai al tramonto di The Substance che non è star senza il suo modello da sole addosso, una delle prime cose che le imita la giovane clone prodotta da lei stessa. Il Nibbio, alias Nicola Calipari, che li porta nei momenti cruciali della lunga e difficoltosa trattativa destinata a salvare la vita dell’ostaggio Giuliana Sgrena ma non la sua.
Sono solo alcuni esempi di recenti film di successo o premiati all’ultima edizione degli Oscar in cui l’occhiale è parte integrante del lavoro di registi e attori. Anzi, veri e propri protagonisti. Del resto il legame tra l’eyewear e la settima arte non lo scopriamo ora: basta osservare i red carpet dei principali festival per capirne l’importanza, se non altro a livello di immagine. Ma oggi questo binomio ha fatto un salto di qualità. Le montature non vengono più date ai vari personaggi, compresi quelli che interpretano ruoli minori, esclusivamente nell’ottica del product placement, a vantaggio dell’attore e del brand interessato: sono studiate, pensate e decise in base alle caratteristiche del perso-
naggio stesso, della trama del film e del messaggio che vuole lanciare al pubblico.
La pandemia ha gravemente colpito il cinema in Italia, con un’inevitabile contrazione di spettatori e la chiusura di numerose sale, soprattutto nelle grandi città. A fronte di una progressiva risalita nel post Covid, che tuttavia non arriva ancora ai livelli del 2019, si sono aggiunte situazioni come, ad esempio, lo sciopero degli addetti ai lavori negli Studios americani oppure la proliferazione di pellicole e serie in tv o sulle principali piattaforme in streaming, che hanno ulteriormente penalizzato il settore. «La serie televisiva non può vincere: la vera cultura non la fa la serie, mentre il cinema in sala è come il teatro e l’arte», ha recentemente dichiarato Liliana Cavani, intervenendo a Roma da madrina di un festival del Centro Sperimentale di Cinematografia. Secondo la grande regista, oggi novantaduenne, bisogna fare una battaglia sociale per difendere le sale cinematografiche. «Dobbiamo insegnare ai ragazzi ad andare a vedere i film al cinema, perché l’esperienza condivisa in sala è importante», ha aggiunto. Per tutte queste ragioni, per il suo valore culturale e sociale, per il ruolo che ha sempre avuto nel nostro paese oggi il cinema va amato e capito ancora di più. Per farlo occorrono occhi e, forse, anche occhiali nuovi.
Alcune schermate di esempio
- Trattamenti protettivi
AIRCHROME, BLUCHROME ANTIRIFLESSO
- Personalizzazione
- Campi visivi progressive, monofocali e operative
- Lenti fotocromatiche SUNCHROME
- Lenti Polarizzate
PRESENTA:
MISURAZIONE DIGITALE TABLET
• SIMULATORE DI PROGETTAZIONE DELLE LENTI confronto tra le diverse geometrie delle lenti con simulazione delle aberrazioni.
• SIMULATORE DI OTTIMIZZAZIONE DELLE LENTI: simula i trattamenti antiriflesso e i materiali più idonei per il cliente
• MISURAZIONI DEI PARAMETRI DI PERSONALIZZAZIONE:
Distanza Pupillare PD
Altezza SEGHT
Angolo di avvolgimento ZTILT
Distanza Apice Corneale BVD
Angolo pantoscopico PANTO
• SOFTWARE DIGITALE PER L A CENTRATURA
a cura della redazione
Progressive, lenti intelligenti alla luce, soluzioni per il controllo dell’evoluzione miopica: nel 2025 il gruppo offre una serie di novità a supporto dell’ottico indipendente
All’ultimo Mido, EssilorLuxottica ha proposto un’ampia vetrina delle sue innovazioni tecnologiche e di prodotto. Alessandra Barzaghi, marketing director lenses wholesale Italia del gruppo, illustra le caratteristiche di alcune delle più significative tra queste, che nei prossimi mesi saranno a disposizione dei centri ottici partner sul territorio nazionale. Sono numerose le novità presentate a Mido: quali le principali?
Sono effettivamente molte le novità per il 2025, tutte sviluppate nella prospettiva di animare e supportare il business del canale indipendente. Partiamo dal segmento delle progressive, che sappiamo essere oggi il cuore dell’attività dell’impresa ottica e che prosegue la propria evoluzione tecnologica.
Da maggio sarà disponibile Varilux Physio extensee, che rappresenta un’innovazione significativa nel panorama di questa categoria. Si tratta della seconda lente in casa Varilux sviluppata con intelligenza artificiale, andando ad affiancare Varilux XR series per offrire un’alternativa più accessibile, ma sempre altamente performante. Physio extensee propone una tecnologia completamente rinnovata e differente rispetto all’attuale Physio 3.0: il cuore del progetto è l’AI Twinning
Alessandra Barzaghi, marketing director lenses wholesale Italia di EssilorLuxottica
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«I partner Essilor potranno beneficiare anche di un nuovo protocollo per la gestione del giovane presbite: linee guida efficaci per supportare il professionista e accompagnare il portatore verso una visione ottimale»
Technology, un sistema basato su intelligenza artificiale capace di replicare e prevedere la dinamica della pupilla di ogni portatore. Questo approccio consente alla lente di adattarsi in modo ancora più preciso e personalizzato alle variazioni della visione, ottimizzando la percezione visiva in tempo reale.
Sempre da maggio, i centri ottici partner Essilor potranno beneficiare del nuovo protocollo per la gestione del giovane presbite. Si tratta di un indubbio territorio di sviluppo oggi, stante l’evoluzione delle dinamiche demografiche nel nostro paese, che il centro ottico deve focalizzare per crescere: da anni l’azienda ha un’offerta dedicata nel suo listino, in ambito sia di supporto accomodativo sia di lenti progressive di ingresso; ora offriamo anche linee guida efficaci per supportare il professionista e accompagnare il portatore verso una visione ottimale. Quest’anno con Varilux continueremo a investire nel potenziamento dei contenuti media, rafforzandone il posizionamento premium e incrementando la brand awareness: una nuova campagna sarà attiva da maggio, con un focus particolare sullo sport, in primis il tennis, grazie alla partnership con Sky, oltre a essere presenti nei principali programmi Rai.
Oltre a Varilux, quali gli altri debutti del 2025?
Sul fronte Nikon, sono in programma importanti cambiamenti nel listino lenti che si eleva ancora di più in termini di performance e qualità. A Mido abbiamo presentato Z-Suite, con l’intera gamma di progressive del brand rinnovata grazie a un upgrade tecnologico che ridefinisce l’esperienza visiva dei presbiti: questa nuova tecnologia, sviluppata attraverso la maestria nella precisione ottica e l’esperienza nel settore fotografico, punta sulla potenza del contrasto in una lente progressiva per migliorare l’acuità visiva del presbite. La gamma Z-Suite è disponibile da aprile, mese in cui arriva anche SeeCoat + UV New Generation, il nuovo
trattamento antiriflesso top di gamma, ottimizzato in termini di prestazioni ed estetica, che garantisce nitidezza e resistenza elevate. Per Nikon il 2025 si preannuncia come un anno di grande rilevanza anche dal punto di vista comunicativo: la campagna “Vision You Can Feel” verrà infatti potenziata e diffusa con nuovi visual attraverso social media, vetrine fisiche e digitali ed eventi esclusivi, realizzati in collaborazione con i centri ottici.
Sempre al salone milanese abbiamo svelato Transitions Color Touch, la prima lente ultradinamica con un tocco di colore anche quando non è attivata. Disponibile in cinque tonalità ispirate alla palette originale di Gen S, è proposta in una duplice versione, uniforme (washed) e sfumata (gradient): un’innovazione che sa combinare tecnologia fotocromatica ed estetica sofisticata, rispondendo così alla crescente richiesta di soluzioni complete e in grado di avvicinare un pubblico sempre più orientato allo stile e, perché no, anche più giovane. Inoltre, una nuova campagna media nazionale, partita nell’ultima decade di marzo, porta Transitions al centro della scena attraverso una strategia multicanale ad alta visibilità con presenza sui canali digitali, oltre a un’attività out of home nel cuore di Milano durante la Design Week.
Il 2025 sarà un anno chiave anche per Galileo nel rafforzare la collaborazione con i centri ottici: debutta il primo programma di partnership e a marzo è partita una nuova campagna di brand, sia nei punti vendita con materiali e vetrine rinnovati sia online sui profili social di Galileo.
Come va affrontata la progressione della miopia infantile, tema sempre più urgente?
La gestione dell’evoluzione miopica rappresenta una priorità per EssilorLuxottica: il nostro obiettivo è mantenere alta l’attenzione su questo tema coinvolgendo tutti gli stakeholder chiave, ottici optometristi, oculisti, pediatri e scuole. Quest’anno continueremo a investire per aumentare la notorietà di Stellest e sensibilizzare le famiglie sull’importanza della prevenzione, attraverso campagne di comunicazione mirate e progetti educativi nelle scuole. Proseguiamo inoltre le collaborazioni con professionisti del settore, figure essenziali nella crescita e nello sviluppo visivo, per diffondere un messaggio di prevenzione e guidare i genitori nel percorso più adatto ai giovani miopi.
Inoltre, da anni valorizziamo ulteriormente la categoria monofocali attraverso Eyezen: a febbraio abbiamo ampliato la gamma Eyezen Start Stock rendendola disponibile anche in Crizal Easy Pro, oltre che in Crizal Sapphire HR. E prosegue fino al 30 aprile la promozione Switch to Eyezen, con condizioni vantaggiose sull’acquisto delle lenti evolute Eyezen, ancora più convenienti se abbinate a Transitions.
Leonardo nasce dall’esperienza di professionisti nel campo della formazione dell’eyewear, dell’eye care e della gestione dei negozi. Dalla cura della vista alle nuove tendenze, dalle ultime innovazioni al med-tech, migliora le tue competenze attraverso contenuti realizzati da esperti del settore.
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a cura della redazione
Dopo oltre cinque anni di ricerca avanzata, milioni di misurazioni biometriche con DNEye Scanner e studi scientifici di eye tracking, l’azienda tedesca presenta una nuova generazione di lenti ottimizzate sulla sensibilità visiva individuale: grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale, puntano a offrire prestazioni superiori, adattandosi alle esigenze specifiche di ogni portatore
Dopo il debutto ufficiale a Opti di Monaco di fine gennaio, le B.I.G. Exact Sensitive sono state protagoniste a Mido, non solo allo stand di Rodenstock, ma anche con una conferenza stampa dedicata presso lo spazio The Vision Stage. Secondo l’azienda oftalmica, il cuore di questa rivoluzione risiede nell’avanzamento dei calcoli biometrici per la progettazione delle lenti, perfezionati in collaborazione con l’Università di Scienze Applicate di Monaco di Baviera: i test scientifici hanno dimostrato che tali lenti garantiscono un’ottimizzazione ancora più precisa della visione, basata sulla sensibilità visiva, un parametro determinato insieme alla biometria di ogni occhio, che descrive come ciascun individuo percepisce le aberrazioni nel campo visivo. Per rappresentare questa variabilità, Rodenstock ha sviluppato il Visual Sensitivity Index. Per chi possiede una maggiore sensibilità visiva, le lenti riducono le aberrazioni creando campi di distorsione più piccoli e concentrati, migliorando la nitidezza, spiegano dall’azienda oftalmica: rispetto alle B.I.G. Exact questa nuova tecnologia riduce, infatti, le
aree di aberrazione fino al 42%. Al contrario, per chi ha una bassa sensibilità visiva, le nuove lenti distribuiscono le aberrazioni in modo uniforme, garantendo transizioni più fluide tra le diverse distanze di visione fino al 30%.
MOD: RGV.125D-PP CGY
Per Rodenstock la sensibilità visiva può essere descritta come un calo nell’acuità visiva causato dalle aberrazioni della lente: ogni persona ha una sensibilità visiva unica in uno spettro da alta a bassa
Oltre ai dati biometrici di DNEye Scanner, Rodenstock utilizza un sofisticato algoritmo di intelligenza artificiale per individuare correlazioni tra parametri biometrici e ottici: tale sistema non solo ottimizza la correzione refrattiva, ma migliora anche la comprensione di come il cervello elabora le informazioni visive, offrendo un’esperienza più naturale e precisa. Lo ha affermato, durante la conferenza stampa di Mido, Dietmar Uttenweiler, executive vice president innovation di Rodenstock, spiegando come questa tecnologia permetta di integrare la sensibilità visiva nei calcoli biometrici, rendendo ogni paio di lenti un prodotto unico e su misura del singolo portatore.
Nella stessa occasione il management italiano e di casa madre ha ricordato che i benefici delle B.I.G. Exact Sensitive sono stati confermati dallo studio di eye tracking condotto lo scorso giugno con l’ateneo bavarese: ha rivelato che l’83% dei partecipanti ha preferito il nuovo design delle lenti, personalizzato in base alla propria sensibilità visiva. I risultati del lavoro evidenziano, inoltre, un miglioramento del flusso di lettura fino al 28%, garantendo una lettura più fluida e senza interruzioni; un aumento del flusso visivo fino al 24%, grazie alla perfetta integrazione delle transizioni tra le diverse zone di visione; e una percezione spaziale migliorata fino al 35%, favorendo una visione più chiara e naturale, anche in movimento.
«L’esperienza visiva non è arrivata alla perfezione: esistono ancora criticità in tre ambiti perché il mezzo correttivo ha insite le aberrazioni che sono percepite in maniera individuale - ha affermato Catherine
Stahl, executive vice president marketing & strategy di Rodenstock - Pensiamo, ad esempio, alla difficoltà di mettere a fuoco quando si passa dalla visione da lontano a quella da vicino e viceversa, alla fluidità nella lettura, che non è sempre immediata e lineare, e alla qualità della visione durante le attività dinamiche». La manager ha sottolineato che, attualmente, le lenti non sono ottimizzate in base alla sensibilità visiva, un concetto che Rodenstock definisce come la riduzione dell’acuità visiva causata dalle aberrazioni «Secondo lo studio realizzato con l'Università di Scienze Applicate di Monaco di Baviera, solo il 17% dei portatori utilizza lenti ottimizzate in questo senso - ha precisato - Esiste quindi un’ampia varietà di sensibilità visiva, un parametro all’interno del quale ciascuno di noi si colloca». «La sensibilità visiva indica come ciascuna persona reagisce alle aberrazioni: perciò Rodenstock per la prima volta integra la sensibilità alla biometria scegliendo di tradurre questo concetto nel design ottico delle sue lenti, con l’obiettivo di offrire un campo di visione migliorato, non solo dal punto di vista ottico, ma anche percettivo, riducendo le aberrazioni stesse - ha spiegato Valentina Pucci Mossotti, head of product & training della filiale italiana - Per ottenere tale risultato, il punto vendita non dovrà far altro che prendere i parametri della persona con DNEye Scanner unitamente all’acuità visiva: sarà poi l’azienda a personalizzare la lente sulla sensibilità visiva individuale del portatore, attraverso un algoritmo avanzato di intelligenza artificiale. Questo processo permetterà di distribuire le aberrazioni sulla lente in modo personalizzato, riducendone l’intensità per ogni tipologia di portatore».
Secondo gli ultimi dati di Gfk oltre il 70% del business dell’ottico è basato sul gesto professionale, sommando la quota degli occhiali e delle lenti da vista. Lo ha ricordato Massimo Barberis, amministratore delegato di Rodenstock Italia, ribadendo che l’innovazione è il principale driver e vettore del business dell’ottica e che è anche uno degli strumenti fondamentali per creare la relazione con la classe medica, elemento chiave in questo scenario di mercato. «Bisogna affidarsi all’avanguardia e alla qualità del prodotto anche per proteggere il valore, punto di forza del canale ottico indipendente in Italia: perciò parlare oggi di personalizzazione è fondamentale, perché consente di differenziare e di aiutare la distribuzione indipendente rispetto alle catene che intercettano sempre più volumi e, di conseguenza, anche valore - ha detto l’amministratore delegato di Rodenstock Italia - La nostra innovazione, che oggi si rafforza ancora di più con B.I.G. Exact Sensitive, non riguarda solo le lenti progressive, ma coinvolge anche i portatori di monofocali, ampliando così l’accesso a una visione ottimizzata».
Un’offerta ampliata, nuovi materiali, consolidamento dell’approccio sostenibile: la filiale italiana del marchio austriaco, fondato nel 1964, ha l’obiettivo di attirare anche le nuove generazioni di ottici
La nuova sede italiana di Silhouette rispecchia le caratteristiche del brand: nel cuore di Milano, è elegante, minimal, curata nei dettagli, con pareti “morbide”, che formano quasi delle leggere onde. Qui, dalla storica filiale di Como, si è trasferito l’headquarter nazionale, oggi guidato dal country manager Luigi Novara che a questo ruolo è giunto dopo un’esperienza nell’azienda stessa alla direzione commerciale. «Ho colto subito questa importante opportunità - dice il professionista - Il mio incarico è stato ufficializzato nel 2022». Parliamo degli anni più difficili del mercato a livello mondiale: con la pandemia diverse realtà hanno dovuto affrontare dei ridimensionamenti, tra cui la stessa Silhouette. «Abbiamo riorganizzato la nostra sede e avviato il trasferimento su Milano - racconta Novara - Parallelamente la casa madre austriaca ha centralizzato il customer service con una gestione internazionale: in sostanza il periodo di Covid ha dato una importante spinta per snellire il coordinamento delle filiali e tutti i processi interni».
Un cambiamento che ha avuto un significativo impatto anche sulle collezioni eyewear, accompagnate da una nuova immagine del marchio, più fresca e moderna. «Da sempre siamo leader sul mercato nel design degli occhiali glasant, ma negli ultimi anni abbiamo ampliato la gamma prodotto proponendo fullrim e nylor, avvicinandoci così anche alle nuove generazioni di ottici - precisa il manager - Il lancio di nuovi modelli sole con lenti piatte, prodotte internamente nella nostra sede di Linz, l’uso del colore e il consolidamento nel green con la creazione di nuovi materiali, fra cui il
bio-polimero SPX Green+ sono, ad esempio, tra gli elementi di novità di quest’anno».
Inoltre un nuovo segmento è stato anciato all’ultimo Mido, Atelier Next, frutto dell’unione tra il segmento dell’occhiale di alta gamma e la collezione in titanio di Silhouette, che copre varie fasce di prezzo, offrendo così un lusso più moderno, ma anche più sostenibile, come l’inserimento di diamanti sviluppati in laboratorio, pelle vegana, corno recuperato in modo naturale e stampa 3d.
In particolare l’attenzione per l’ambiente rappresenta da tempo il fiore all’occhiello della realtà austriaca. «Abbiamo ottenuto diverse certificazioni per gli sforzi compiuti nel corso di questi anni - afferma Paola Botta, responsabile marketing di Silhouette Italia - Siamo zero emissioni dal 2022 e abbiamo come obiettivo quello di diventare un’azienda senza compensazione di anidride carbonica entro il 2027». Un approccio green che ha risvolti anche sull’attività dei centri ottici italiani con la creazione, per la stagione in corso, di un gadget molto
L’innovazione biometrica nelle lenti progressive. Made in Switzerland. Disponibile ora.
originale. «A partire dalle nostre colonnine in cartone su cui vengono esposti gli occhiali, abbiamo ideato la trasformazione in una scatola: una volta utilizzate, possono essere riassemblate ottenendo una sorta di portaoggetti - dice ancora Botta - Questo lato trade, mentre lato consumer distribuiamo confezioni di semi di fiori che possono essere piantati, legando tale gesto a un desiderio, espresso dal consumatore, che abbia come tema la sostenibilità: l’iniziativa si affianca ad altre destinate all'utente finale, nelle quali il professionista della visione rimane sempre al centro, come punto di riferimento per il suo cliente, favorendone la fidelizzazione».
Attività che dunque dimostrano vicinanza ai centri ottici partner, oggi circa 800 su tutto il territorio nazionale, seguiti da una squadra di 9 agenti. «Si tratta di un team consolidato con oltre dieci anni di esperienza in
Silhouette, professionisti che hanno sposato in pieno la filosofia aziendale - sottolinea Novara - Ci rivolgiamo a ottici che hanno compreso le potenzialità dei nostri occhiali, offriamo loro un supporto totale nel trasferimento delle informazioni di prodotto e di marketing».
Sul fronte formazione, Silhouette si confronta direttamente con l’ottico partner attraverso la forza vendita o la presenza presso il negozio del management stesso. «Prediligiamo il rapporto one to one - aggiunge Novara - Abbiamo poi a disposizione un media hub che contiene informazioni di approfondimento per i partner». La sinergia con il marketing si consolida, infine, nell’organizzazione di eventi consumer in store, legati, ad esempio, al lancio di campagne, che rappresentano ulteriori occasioni interne per svolgere attività di training con gli imprenditori e il loro personale addetto alla vendita.
A sinistra, un modello della collezione Clear Sky, che ha vinto l'iF Design Award 2025 nella categoria Occhiali
Sotto, la sede dell’azienda austriaca, a Linz
di Dario Andriolo
A Mido 2025 sono stati illustrati i risultati dell’indagine realizzata da GfK per conto del salone milanese con focus sulle tendenze di acquisto di occhiali in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti
Dopo qualche anno di assenza Optical Monitor è tornato a Mido per analizzare le tendenze del mercato: la ricerca, condotta intervistando 4.000 consumatori divisi nelle quattro principali aree di sbocco del settore, con domande che hanno permesso di ricostruire il loro percorso di acquisto, ha fotografato un utente finale orientato al presente con un profilo piuttosto pragmatico. Ciò è dovuto principalmente allo scenario dei prezzi «letteralmente esplosi a causa delle tendenze inflazionistiche e delle conseguenze sulle materie prime del conflitto in Ucraina che hanno fatto schizzare in alto i costi dei beni che acquistiamo», ha commentato Daniele Novello, strategic analytics & insights manager di NielsenIQ GfK Italia, che ha illustrato i dati dell’indagine presso lo spazio The Vision Stage. Il lavoro fotografa un consumatore «con il “freno a mano tirato”, che vorrebbe acquistare ma si scontra con un muro di necessità»: cala, infatti, la fiducia nel proprio futuro economico (-6% rispetto al 2019). Nonostante ciò il 55% degli intervistati rivela come un “paio di occhiali li faccia sentire bene”, mentre sono buone le percentuali sulle “intenzioni di acquisto nei prossimi mesi”: 63% in Italia per il sole e 61% per il vista.
Dalla ricerca emerge come in tutti i quattro paesi sia dominante l’informazione digitale soprattutto per la scelta del sunwear (66% in Italia), ma il punto vendita fisico rimanga ancora il canale preferito, capace di rispondere al meglio alle esigenze del consumatore almeno in Italia, Francia e Germania. Negli Usa domina invece l’online, trainato dal fattore prezzo. «Se comparati, il mercato statunitense appare più dinamico rispetto agli altri, ma in Italia si spende di più per l’acquisto di occhiali, con una forte attenzione al valore del “made in” e al brand», ha sottolineato Novello.
Nei quattro paesi presi in esame dall’indagine i driver di scelta principale sono la qualità dei materiali, l'estetica e il design, mentre il prezzo, pur essendo rilevante, non è considerato come primo fattore determinante. Con una differenza nella tipologia di genere: «gli uomini guardano maggiormente al brand e al parere dell’influencer, mentre le donne pongono l’accento su qualità, stile e dettagli», precisa ancora il professionista. Ambassador e influencer giocano invece un ruolo più deciso soprattutto in Usa, mentre in Francia ad avere più peso è il testimonial sportivo o l’atleta, probabilmente sulla scia emotiva delle recenti Olimpiadi parigine.
di Angelica Pagnelli
Ideatrice del format
“Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica
Riflettono i principali temi sociali come sostenibilità
innovazioni
tecnologiche, esplorano i cambiamenti culturali tra epoche passate e visioni futuristiche: sono gli occhiali di tendenza della stagione in corso, che hanno calcato le passerelle o sono stati protagonisti nelle ultime fiere di settore. Già disponibili o in arrivo nei centri ottici italiani, celebrano un viaggio tra forme, materiali e colori
Per la primavera estate 2025 è di moda il minimalismo, dal rimless evocativo di sofisticata leggerezza alle linee essenziali di montature total black. Gli stili semplici rappresentano la scelta migliore per chi ama avere un look basico. L’effetto nostalgia si conferma anche in questa stagione e contagia gli appassionati del vintage con forme oversize e lenti sfumate anni 60 e 70. Le montature giganti e fuori dalle proporzioni del viso si confermano protagoniste sia nelle versioni sottili e raffinate sia in quelle bold, quasi a sottolineare che si può indossare tutto e il contrario di tutto. Minimalismo e massimalismo convivono in modo davvero singolare.
Ruba la scena l’espressività creativa che trasforma l’individualità in una storia visiva da raccontare. Non solo mascherine avvolgenti con cui disegnare un look sportivo e dinamico che richiama le Olimpiadi 2028, ma anche montature fluo, combinazioni cromatiche vivaci, geometrie insolite e sculture eyewear diventano il linguaggio di comunicazione non verbale dei più audaci: essere fuori dagli schemi è la normalità.
Accanto a forme e colori eccentrici vivono gli occhiali con lenti colorate e specchiate. Quelle fotocromatiche rappresentano finalmente un trend e molti brand le propongono ready to wear, facendone un fenomeno gender neutral che attraversa tutte le generazioni.
I loghi si fanno più discreti e l’orientamento dei brand resta trasformare l’emblema in elemento decor. Le decorazioni infatti, anche nella loro versione gioiello, si tramutano in un fenomeno del lusso e un dettaglio chiave con cui proclamare unicità.
Le aste sono lavorate e sagomate, le montature si vestono di nuance madreperla, mentre le combo cromatiche matte e brillanti donano all’accessorio eyewear un inedito effetto materico.
Molte geometrie sono insolite e molte sono familiari: aviator, cat-eye, pantos e farfalle non passano mai di moda, ma grazie ai materiali e alle tecniche innovative diventano la versione contemporanea delle icone che
Twice Armonie, progressiva a doppia superficie, è realizzata utilizzando la tecnologia Digital Ray Control 3D, un sistema di calcolo che ottimizza la geometria della lente, con una reale simulazione della visione binoculare. Ogni lente diventa “unica” ed è calcolata individualmente per garantire una qualità di visione superiore allo standard in ogni direzione dello sguardo.
Con Twice Armonie, la transizione tra l’area del vicino e quella del lontano è stata armonizzata per ridurre al massimo gli astigmatismi indotti, garantendo al portatore un’eccezionale dinamica di visione.
hanno fatto la storia e vengono risti lizzate con genio creativo fino ad as sumere una connotazione futuristica.
Dominano i colori vitaminici come arancione, verde e rosso, ma anche tonalità neutre come bianco, panna e beige in tutte le sfumature. Non man ca il colore Pantone dell’anno, Mocha Mousse, e numerosi modelli si espri mono nella tonalità calda e avvolgen te del marrone con montature e lenti che simboleggiano la naturalezza del le tinte terrose.
Gli occhiali diventano infine compu ter indossabili e nell’era degli smart glasses non siamo lontani dal trend futuristico che ci ha già travolto e che ci domina nell’era dell’intelligenza ar tificiale.
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Fissare piccoli impegni per ottenere grandi risultati: far prendere un semplice appuntamento per una consulenza personalizzata può rappresentare un elemento strategico per l’ottico, in grado di indurre il consumatore a compiere il primo passo verso l’acquisto di un occhiale
Robert Cialdini, psicologo e autore del libro Le armi della persuasione, pubblicato da Giunti Editore nel 2021, identifica l’impegno come una delle leve fondamentali per influenzare il comportamento delle persone. Questo principio si basa sull’idea che una volta che un individuo si assume un compito, pubblico o privato, è propenso a mantenerlo per coerenza con le proprie azioni e dichiarazioni. In altre parole, tendiamo a voler essere fedeli a ciò che abbiamo stabilito anche se le circostanze sono cambiate. Se usata strategicamente, tale leva può essere estremamente potente per un ottico che voglia consolidare una relazione di fiducia e di continuità con i propri clienti. Una volta preso da parte del consumatore un impegno, che all’inizio può sembrare insignificante, come fissare un controllo della vista o un appuntamento per una consulenza d’immagine, verrà tuttavia amplificato man mano che progressivamente saranno compiuti i passi successivi, specialmente se la consulenza e l'interazione con il professionista sono ricche di dettagli e personalizzate. Il principio di coerenza spin-
Formatore ed esperto in comunicazione
gerà, quindi, il cliente a portare sino in fondo l’acquisto del nuovo occhiale per mantenere coerenza con le decisioni precedenti.
L’ottico può quindi trasformare l’interazione con l’utente in un'opportunità per fidelizzarlo e garantirne la soddisfazione. Questo modo di agire è alla base di ciò che Cialdini definisce «comportamento coerente». Se il professionista della visione non si limita a un semplice controllo, ma offre una consulenza sempre più approfondita, il cliente avvertirà che l'impegno che ha preso è davvero significativo, aumentando la sua motivazione a completare l'acquisto: quando il consumatore si prefigge, ad esempio, di seguire una consulenza personalizzata, inizia a investire mentalmente nel processo e si sentirà più determinato a mantenerlo. La consulenza infatti incrementa il coinvolgimento e quello che più genericamente possiamo chiamare senso di proprietà del cliente nel processo.
Il concetto di senso di proprietà si riferisce, infatti, alla sensazione psicologica che una persona sviluppa quando è implicata attivamente in un processo deci-
sionale o quando si sente legata a un prodotto o a un servizio. In altre parole, quando percepisce che qualcosa è “suo”, sviluppa un forte attaccamento a quella cosa. Il senso di proprietà ha origine quando il cliente prende decisioni informate durante la consulenza, scegliendo le caratteristiche degli occhiali o delle lenti in base alle sue necessità, gusti e preferenze: ascoltando le spiegazioni sulle opzioni disponibili, acquisisce consapevolezza e inizia a vedere quegli occhiali come propri. Il cliente si sentirà perciò più legato al prodotto e sarà più motivato a completare l'acquisto, poiché percepirà che la scelta è stata voluta da lui, non semplicemente imposta da qualcun altro.
Questo comportamento di vendita consulenziale aumenta anche la probabilità di fidelizzazione del consumatore in quanto, oltre al prodotto, anche la relazione personale con l'ottico viene vista come di “sua proprietà” e come valore personale. Se un cliente percepisce di aver avuto un ruolo attivo nella selezione dell'occhiale e di aver ricevuto un servizio personalizzato e attento, il rapporto con l'ottico diventa parte di un percorso che ha costruito insieme al professionista stesso. Non si tratta più di una semplice transazione commerciale, ma di una connessione più profonda. In questo contesto, la fedeltà verso il professionista dipende dall'esperienza che l’utente ha vissuto nel processo di acquisto e nel servizio ricevuto. Il senso di proprietà della relazione porta l’utente finale a considerare l'ottico non solo come un fornitore, ma anche come un alleato, una figura che sa prendersi cura delle
sue esigenze visive. In altre parole, il suo ottico di fiducia.
Se non vi fosse a monte la richiesta di un impegno graduale e ben strutturato, tutto il tempo e l'attenzione spesi a comprendere le esigenze del cliente, rispondere alle sue domande e descrivere il servizio rischierebbero di essere considerati tempo perso: una consulenza avviata senza un impegno iniziale e senza un obiettivo chiaro per il cliente è spesso poco importante. È quindi cruciale che l'ottico riesca a far sentire il consumatore coinvolto attivamente nel processo decisionale e la consulenza deve essere percepita come un aiuto concreto e non come una semplice chiacchierata.
«Se un consumatore percepisce di aver avuto un ruolo attivo nella selezione dell'occhiale e di aver ricevuto un servizio personalizzato, il rapporto con il professionista diventa parte di un percorso che hanno costruito insieme: nasce così la figura dell’ottico di fiducia»
In partenza la campagna media nazionale ad alta visibilità
66 MILIONI
50 MILIONI
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di Agata Soldà
Agli Special Olympics nazionali di Torino del 2022 sono stati esaminati 430 soggetti con disabilità intellettiva: i dati analizzati evidenziano risultati in linea con la letteratura internazionale, ma anche che il 90% presentava dei difetti o delle anomalie oculari
Idati qui riportati sono il risultato degli screening visivi effettuati durante gli Special Olympics nazionali tenutisi a Torino nel giugno del 2022, all’interno del programma salute SOLCIOE, acronimo di Special Olympics Lions Club International Opening Eyes, che invita gli studenti di Ottica e Optometria di tutte le università d’Italia a collaborare a questo progetto. L’obiettivo era confrontare tali dati in Italia con quelli presenti in letteratura e relativi ad altri programmi Opening Eyes europei, auspicando l’importanza degli screening stessi in termini di prevenzione e di miglioramento della qualità di vari aspetti della vita quotidiana dei partecipanti ai Giochi.
L’edizione del 2022 ha visto coinvolti 20 studenti dei vari atenei, 20 ottici optometristi e 2 oculisti per ogni giornata di screening, che si è svolta in un’area dedicata all'interno del Palazzo della Vela di Torino, un edificio multifunzionale che per l’occasione ha ospitato l’evento. Era la 37esima edizione del progetto a livello nazionale, alla quale hanno partecipato oltre 3.000
atleti sfidandosi nelle 20 discipline sportive previste: atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio a 5, canottaggio, dragon boat, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, indoor rowing, karate, golf, nuoto, nuoto in acque aperte, pallacanestro, pallavolo unificata, rugby, tennis e tennistavolo.
L’esame visivo è stato organizzato in diverse stazioni e comprendeva una serie di test non invasivi per verificare le condizioni visive e la salute oculare, come l’acuità visiva iniziale, il cover test, quello per decretare anomalie nella percezione del colore, il test della stereopsi, un controllo della salute esterna e interna dell’occhio, la tonometria, il test del punto prossimo di convergenza e la valutazione della funzione dei muscoli oculari estrinseci. Alla fine dello screening un ottico optometrista qualificato decideva l’eventuale correzione più adatta per l’atleta: chi non è riuscito a raggiungere un valore standard predeterminato per ogni test o ha mostrato elementi inspiegabili con tali test è stato sottoposto a un’analisi più specifica da parte di un ot-
Il grafico rappresenta la frazione di maschi e femmine che hanno partecipato agli screening rispettivamente 65,3% e 34,7%
tico optometrista qualificato. Se la situazione ha avuto bisogno di un controllo ancora più approfondito o con strumenti di cui non si disponeva in quel momento, il soggetto è stato invitato a una visita più specifica dal proprio ottico optometrista od oftalmologo di fiducia. Nei casi in cui, infine, è stata riscontrata la necessità di occhiali, sia per utilizzo quotidiano o anche per uno sport specifico, è stato donato il mezzo di compensazione ritenuto più adatto. Considerando l’accentuata sensibilità alla luce da parte di queste persone, se dall’esame non è risultato nulla a livello visivo, è stato occasionalmente donato all’atleta un occhiale protettivo per il sole.
Sono stati controllati 430 atleti, con un’età compresa tra i 5 e i 63 anni: il lavoro è stato oggetto di una tesi di laurea, con Renzo Colombo e Gianluca Ruffato dell'Università di Padova rispettivamente come relatore e correlatore. Tra i risultati emerge un’elevata presenza di deviazioni oculari manifeste e, tra le ametropie, spicca una percentuale consistente di miopia lieve e ipermetropia lieve. Sono numerosi i partecipanti ai Giochi che hanno ricevuto una nuova correzione e, ad alcuni tra loro, è stato consigliato il rinvio a uno specialista per ulteriori accertamenti: il 90,5% del campione, infatti, presentava dei difetti o delle anomalie oculari.
Lo studio ha confermato che i valori degli atleti con disabilità intellettiva in Italia partecipanti ai Giochi nazionali di Torino 2022 rientrano nel range già presente in letteratura. La popolazione di atleti Special Olympics presa in esame condivide uno spettro di condizioni oculari simili rispetto ad altri gruppi di persone con disabilità intellettiva descritti in letteratura, tra cui altri atleti di diversa nazionalità. È possibile affermare, dai risultati ottenuti, che non sono emerse rilevanti
Il grafico rappresenta la distribuzione per gruppi di età
differenze nella popolazione con disabilità intellettiva italiana, anzi vengono confermati i dati riscontrati precedentemente. Si è potuta inoltre dimostrare l’importanza di questi screening: molti atleti, infatti, non si presentavano nelle loro migliori condizioni visive, cosa che, si ipotizza, potrebbe incidere sulla qualità della loro vita, prestazioni sportive incluse. Pertanto, con una corretta prescrizione, si può ottimizzare anche percettivamente la loro visione e di conseguenza vari aspetti della loro quotidianità.
A sostegno di questa tesi è emerso che tra tutti gli atleti il 27,2% ha avuto bisogno di una prescrizione diversa dalla precedente già in uso e il 34,7% ha addirittura avuto bisogno di una nuova correzione in quanto prima ne era sprovvisto: per più della metà del campione (61,9%) lo screening ha quindi cambiato le condizioni visive finali e portato a un nuovo occhia-
Il grafico mostra la distribuzione della frequenza con cui gli atleti hanno effettuato l’ultimo controllo optometrico
Il grafico mostra la distribuzione delle percentuali considerando l'ultimo controllo optometrico dei soggetti che indossavano una correzione
le. Anche la sola consegna di una montatura sportiva (9,5%) è importante per permettere all’atleta di praticare l’attività rimanendo protetto da eventuali traumi nel caso di discipline più estreme. In altre invece, come ad esempio il nuoto, un modello sportivo graduato potrebbe migliorare la prestazione.
È stato creato anche un questionario, attraverso Google moduli, per i soggetti partecipanti allo screening, con l’obiettivo di indagare sulla loro sindrome, sul loro grado di disabilità e sui benefici che lo sport ha contribuito a manifestare in questa categoria di atleti. Pur non avendo dato il risultato sperato in termini di partecipazione, tale questionario è stato comunque utile nell’evidenziare come in alcune sindromi emergano delle caratteristiche anziché altre: ad esempio in chi è affetto da trisomia si presentano più frequentemente cataratta ed esodeviazione. Le risposte sono state altresì utili per mettere in luce come lo sport porti, anche
Riferimenti bibliografici
Il grafico mostra la distribuzione delle percentuali considerando l'ultimo controllo optometrico dei soggetti che non indossavano una correzione
se minimi, dei benefici agli atleti a livello sia psicofisico sia motorio.
Risulta fondamentale anche il lavoro di sensibilizzazione del programma SOLCIOE per spiegare agli atleti, alle loro famiglie e agli allenatori l’importanza di mantenersi monitorati con controlli optometrici più frequenti, in quanto il 37% di tutti gli atleti aveva fatto l’ultimo più di tre anni prima.
Uno degli obiettivi fondamentali dello screening è la prevenzione della salute oculare: dopo l’esame optometrico l’11,9% è stato inviato dall’oftalmologo per escludere patologie oculari derivate da valori anormali o per stabilire una cura per una possibile patologia oculare evidenziata dallo screening stesso.
Va infine sottolineato che il 60% degli atleti aveva già partecipato allo screening SOLCIOE nelle edizioni passate: ciò indica quanto questo servizio sia oggettivamente utile e apprezzato dagli atleti.
– Sito ufficiale Special Olympics: www.specialolympics.it/xxxvii-giochi-nazionali-estivi-specialolympics-torino-2022
– Woodhouse J.M., Adler P. & Duignan A., Vision in athletes with intellectual disabilities: the need for improved eyecare, Journal of Intellectual Disability Research, 2004
– Serra P., Costa R., Almeida N. and Baptista A., Visual Status in a Portuguese Population with Intellectual Disability, International Journal of Environmental Research and Public Health, 2020
– Block S.S., Beckerman S.A., Berman P.E., Vision profile of the athletes of the 1995 Special – Olympics World Summer Games, Journal of the American Optometric Association, 1997
– Woodhouse, J.M.; Adler, P.M.; Duignan, A., Ocular and visual defects amongst people with intellectual disabilities participating in Special Olympics, Ophthalmic and Physiological Optics, 2003
– Gothwal, V.K.; Sumalini, R.; Narasaiah, A.; Panda, S. Vision Profile and Ocular
– Characteristics of Special Olympics Athletes: Report from India, Ophthalmic Epidemiology journal, 2017
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A cura della redazione
Il settore è in continua evoluzione, con la tecnologia che gioca un ruolo sempre più centrale nell’esperienza del cliente: in questo contesto l’azienda oftalmica si conferma protagonista e a Mido 2025 ha presentato le sue ultime novità nel campo della videocentratura avanzata
Lo scorso anno Hoya ha introdotto visuReal Master e ora visuReal Move, due sistemi di videocentratura con intelligenza artificiale progettati per ottimizzare la precisione nella centratura delle lenti e migliorare l’esperienza complessiva del cliente. Queste soluzioni rappresentano un importante passo avanti per i centri ottici, offrendo strumenti evoluti che coniugano efficienza, personalizzazione e affidabilità. Ne parla Andrea Langè, new media manager della filiale italiana del gruppo.
Come l’intelligenza artificiale può mettersi al servizio del centro ottico?
L’adozione dell’AI da parte di Hoya nei suoi sistemi di centratura riflette le principali tendenze emergenti in ambito customer experience, dove innovazione tecnologica, personalizzazione e attenzione umana si intrecciano per creare valore reale per il cliente. L’investimento in avanguardia non è solo una scelta strategica, ma una necessità per garantire relazioni durature e significative con gli utenti finali in un mercato sempre più competitivo.
Perché visuReal Master e visuReal Move rappresentano un salto di qualità?
Secondo lo studio Achieving Customers Amazement
2024, la ricerca annuale condotta dall'esperto di customer service e customer experience Shep Hyken, il 51% dei consumatori ritiene che un servizio eccellente sia più rilevante del prezzo, un dato che conferma l’importanza di investire in innovazione per differenziarsi nel proprio territorio. Il nostro obiettivo è fornire agli ottici optometristi strumenti all’avanguardia per migliorare l’esperienza della clientela e aumentare la precisione della misurazione. VisuReal Master e visuReal Move con intelligenza artificiale rappresentano un’evoluzione significativa in termini di accuratezza e semplicità d’uso, supportando il professionista e accrescendo la fiducia dell’utente finale: l’integrazione dell’intelligenza artificiale consente, infatti, una misurazione più precisa e immediata, riducendo al minimo il margine di errore umano. In particolare VisuReal Move, che dotato di AI ha debuttato all’ultimo Mido, offre massima flessibilità sia in termini di spazio, quindi anche per i negozi con metrature limitate, sia di interazione più coinvolgente con il cliente.
Ma l’AI sostituirà il professionista della visione?
Le nuove soluzioni di Hoya rispondono alle esigenze di un mercato in cui il 74% dei consumatori è più propenso ad acquistare da aziende che offrono un’espe-
rienza tecnologica avanzata. Tuttavia l’intelligenza artificiale deve essere un supporto all’interazione umana, non un sostituto: sempre secondo l’Achieving Customers Amazement 2024, il 62% dei clienti si aspetta che migliori la propria esperienza, ma desidera anche empatia e consulenza personalizzata. Con questa vision, Hoya continua a investire in tecnologie evolute senza perdere di vista l’importanza del rapporto umano, permettendo ai centri ottici di distinguersi e diventare veri punti di riferimento per il benessere visivo della propria clientela.
Quali sono attualmente i frutti della partnership con Nidek?
A un anno dall’avvio, la partnership tra Hoya e Nidek ha già prodotto risultati significativi, rafforzando l’impegno di Hoya nel proporre soluzioni integrate per il centro ottico. L’unione tra la nostra esperienza nelle lenti e la tecnologia evoluta di Nidek nella strumentazione ha dato vita a un ecosistema completo a disposizione degli ottici optometristi per migliorare la qualità dei servizi e dei prodotti offerti al portatore.
Alberto Colosini - Ottica Renzo, Brescia
Utilizziamo il videocentratore Hoya visuReal con AI da un anno e recentemente lo abbiamo introdotto anche nel secondo negozio dell’insegna. È uno strumento all’avanguardia che ogni centro ottico moderno dovrebbe avere. La precisione con cui identifica automaticamente i dati di centratura risulta sorprendente e la possibilità di inviarli direttamente a HoyaiLog rende il nostro lavoro ancora più efficiente. Inoltre, l’estetica moderna e l’interfaccia con il tablet migliorano l’esperienza della clientela. Lo specchio integrato trasmette un senso di innovazione e stupisce, tanto che lo abbiamo collocato strategicamente affinché anche gli altri clienti possano assistere alla misurazione, rendendoli partecipi di un’esperienza che comunica tecnologia e attenzione ai dettagli. Lo utilizziamo pure per le monofocali, valorizzando ulteriormente l’attività di precisione per il massimo comfort anche con lenti apparentemente più semplici. Personalmente, non rinuncerei mai a questa tecnologia.
Ciro Sbrizzi - Ottica Mos, Foggia
L’introduzione del videocentratore Hoya visuReal con AI ha elevato il nostro standard di vendita, soprattutto per le progressive. Oggi si parla sempre più di soluzioni innovative nell’integrazione di montatura e lenti: questo strumento si inserisce perfettamente nella progettazione e nell’offerta dell’occhiale ideale. Oltre all’impatto visivo che trasmette modernità, migliora anche la velocità, la precisione e la praticità del nostro lavoro, con il vantaggio di integrare direttamente i dati in HoyaiLog. Lo utilizziamo anche nella proposta di monofocali ma principalmente per le progressive, che richiedono una spiegazione più approfondita, perché crediamo che ogni portatore debba percepire la qualità e la personalizzazione del proprio ausilio visivo. Non a caso, un cliente ci ha detto: «Sembra di essere in un’astronave!», come in un’esperienza futuristica che rafforza la fiducia percepita. Strumenti come questo sono un vero alleato per distinguersi e offrire un servizio all’altezza delle aspettative del consumatore di oggi, che ci sceglie non solo per la qualità dell’occhiale finito, ma soprattutto per l’affidabilità che trasmettiamo.
Dopo aver celebrato 160 anni di eccellenza, Galileo, pioniere nel settore oftalmico e tra i marchi più conosciuti in Italia, continua a evolversi come un brand completo, capace di coniugare innovazione e stile. Nel 2025 rafforza la sua presenza con un’immagine ancora più distintiva, materiali di visibilità premium, un programma di partnership esclusivo per gli ottici e una nuova campagna che esalta l’identità e i valori del brand.
Nuova campagna di brand: uno storytelling con un forte impatto visivo
Italianità, esperienza, stile, artigianalità e innovazione sono i pilastri che guidano la narrazione visiva della nuova comunicazione Galileo. Quattro volti, rappresentativi di diverse generazioni, che incarnano l’eleganza e il savoir-faire del brand. Attraverso immagini raffinate e scene di vita quotidiana, la campagna racconta il ruolo naturale degli occhiali, e quindi delle lenti, nella routine di ogni giorno. Gli scatti, curati nei minimi dettagli, danno ritmo al video di brand, in cui l’essenzialità estetica si unisce alla potenza narrativa. Il burgundy, colore simbolo della nuova identità di Galileo, diventa il filo conduttore dell’intero progetto, avvolgendolo in un’eleganza minimalista.
Lanciato lo scorso 18 febbraio, il filmato è disponibile su Galileo4You.it per il download da parte dei partner ottici, che potranno trasmetterlo nei loro punti vendita e sui social. Inoltre, diversi formati animeranno le campagne trade per tutto l’anno, con il primo short video già
live da marzo sulle digital windows dei centri ottici.
Materiali premium e visibilità in store
Galileo continua a rafforzare la propria presenza nei centri ottici con materiali di visibilità raffinati, in linea con il posizionamento di “affordable luxury”, studiati per valorizzare l’impatto visivo e la riconoscibilità del brand. Primo fra tutti, in ordine temporale, il desk display magnetico: base in legno laccato, pannello magnetico bifacciale e grafiche calamitate facilmente intercambiabili. Progettato con materiali durevoli e un sistema di aggiornamento rapido, coniuga eleganza e praticità, assicurando un’esposizione sempre attuale e d’impatto nel centro ottico. Non solo. Anche la vetrina si veste di materiali pregiati, grazie alle strutture backlight itineranti, ideate per catturare l’attenzione dei passanti e incentivare il traffico in store.
Iniziative drive to store: esperienze sensoriali con maître chocolatier
Per supportare l’afflusso nei centri ottici, Galileo ha creato un format eventi esclusivo, disponibile su richiesta, che vede protagonisti maître chocolatier. Questi appuntamenti trasformano i negozi in spazi di esperienza e scoperta, rafforzando il legame tra il brand, gli ottici partner e i consumatori.
In arrivo: l’esclusivo partnership program dedicato agli ottici
Il 2025 rappresenta un passo importante nel
rafforzamento della collaborazione con i centri ottici attraverso il lancio di un programma di partnership pensato per i top partner Galileo. L’iniziativa strategica includerà soluzioni personalizzate per valorizzare il punto vendita, con materiali esclusivi, servizi dedicati e strumenti innovativi, per aumentare la visibilità del brand e creare nuove opportunità di engagement con il pubblico.
«Dopo il traguardo straordinario dei 160 anni Galileo guarda al futuro con modernità e stilecommenta Nadia Lattanzi, business brand manager EssilorLuxottica - Il 2025 sarà un anno chiave per il marchio, che punta a rafforzare la propria presenza nel mercato e il suo legame con ottici e consumatori, attraverso iniziative mirate e un’identità visiva sempre più distintiva».
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L'Academy Ital-Lenti rappresenta un pilastro fondamentale nell'impegno dell'azienda verso la formazione e l'aggiornamento professionale. Con l'obiettivo di fornire gli strumenti necessari per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione, l'Academy offre un'ampia gamma di attività formative pensate per soddisfare le diverse esigenze del settore. Ital-Lenti ha sviluppato un calendario annuale di eventi multilivello, progettati per accrescere le competenze tecniche e di marketing degli operatori. Le giornate sono strutturate per coinvolgere sia i titolari dei centri ottici sia gli addetti alla vendita, garantendo un apprendimento mirato e specifico per ogni ruolo.
Più sedi per un’offerta multilivello
L'Academy Ital-Lenti offre una formazione diversificata, tenuta in diverse sedi, per garantire l'accessibilità ai partecipanti.
• La sede centrale di Belluno: ad Alpago vengono organizzate sessioni formative che combinano teoria e pratica per una visione completa delle operazioni aziendali.
• I punti vendita: alcuni corsi si svolgono direttamente nei centri ottici, favorendo un apprendimento sul campo e una comprensione diretta delle dinamiche quotidiane.
Uno degli aspetti distintivi dell’Academy Ital-Lenti è l'attenzione all'innovazione e alle best practice nel settore ottico. Gli incontri formativi includono workshop pratici e approfondimenti sulla filiera dell'occhialeria, dando l'opportunità di toccare con mano l'evoluzione tecnica e tecnologica dei prodotti. Questo approccio consente agli ottici optometristi di acquisire competenze direttamente applicabili nell’attività quotidiana.
Le Academy Ital-Lenti si distinguono per l’attualità degli argomenti, come le soluzioni personalizzate e free form, ad esempio, e approfondendo tematiche innovative quali le lenti Extesa, Extesa HV, il Digital Ray Control e le progressive:
si offre così l’opportunità di apprendere come queste tecnologie, supportate da strumenti pratici quale il videocentratore EyeFit Smart, possano garantire una correzione visiva altamente customizzata che considera non solo la prescrizione ottica, ma anche la postura e l'ambiente di vita del portatore.
Non solo corsi, ma occasioni di networking
Le Academy Ital-Lenti sono, quindi, il luogo ideale per conoscere le nuove tecnologie in grado di migliorare la qualità visiva e il comfort del cliente, ma anche per favorire la crescita professionale attraverso il confronto e lo scambio di esperienze tra colleghi. Diventano uno spazio in cui i partecipanti possono entrare in contatto diretto con l’azienda e condividere risultati, casi di successo e problematiche, arricchendo il percorso formativo e stimolando il miglioramento continuo.
«Le Academy non sono solo corsi, ma vere e proprie occasioni di networking, crescita collettiva e aggiornamento, che rappresentano un elemento chiave nella continua evoluzione del settore ottico», afferma Marco Serpelloni, product manager di Ital-Lenti.
La consulenza
d’immagine in ottica
Come offrire al cliente un’esperienza
d’acquisto personalizzata
Angelica Pagnelli
Gli occhiali ci parlano
Il futuro del mercato dell’Ottica attraverso
la lente di una storia (quasi) vera
Nicola Di Lernia
Neuromarketing & AI
Le tribù del consumo tra “Phygital” e Intelligenza Artificiale
Massimo Barberis
Giulia Palma
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di Sergio Cappa
Derivato dal verbo rifrangere, dall’etimo latino refringere, rompere addietro, il sostantivo rifrazione fa riferimento all’impressione che chiunque ha nell’osservare un bastone immerso obliquamente nell’acqua: sembra che si spezzi piegandosi verso il basso, all’indietro.
Ma non è sempre stato così. Nel Trecento Dante Alighieri descrive l’incontro con l’Angelo della Misericordia, nel Purgatorio, Canto XV-22, con le parole: “così mi parve da luce rifratta / quivi dinanzi a me esser percosso; / per che a fuggir la mia vista fu ratta”. A proposito del quale il Dizionario della lingua italiana del 1861, di Tommaseo-Bellini, nota appunto che “rifratta sta qui per riflessa”, distinzione agli antichi non nota, volendo dare a intendere che “la luce eterna, cioè Iddio, ferisse ne la faccia dell'Angiolo et inde rifrangesse nel suo volto”.
La differenza di significati tra riflessione e rifrazione prende corpo solo nel XVI secolo, quando matura il tempo della rivoluzione scientifica. In particolare, si deve all’ingegno dell’abate Francesco Maurolico, erudito messinese d’inizio secolo che, nel 1521, inizia a scrivere in latino la sua opera più famosa, Photismi de
Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione
Lumine et Umbra: nel terzo libro riporta il più antico disegno delle lenti, bcc e bcx, supportato da una lunga e corposa spiegazione sotto il titolo De Conspicillis, terminando con le parole “in realtà in qual modo avvenga la visione o sotto qual legge della rifrazione non fu facile stabilire”. Nel 1593, con gli studi di Giovanni Battista Della Porta, le lenti non sono più “ordigni fallaci ma è immenso il beneficio di coloro che sono quasi privi della vista e che per mezzo di queste lenti allungano la vista a grandissima distanza”. È solo nel 1637 che René Descartes, meglio conosciuto come Cartesio, giunge a una prima conclusione elaborando la legge della rifrazione, poi corretta, che oggi conosciamo.
“Il mondo era così recente che molte cose erano prive di nome e per citarle bisognava indicarle col dito”, si legge nel prologo a Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Márquez: rifrazione e riflessione oggi sono due termini distinti, a conferma che l’abbondanza, la ricchezza e la qualità delle parole è una condizione di dominio sul reale; per contro, la povertà della comunicazione si traduce in debolezza dell’intelligenza e doloroso soffocamento delle emozioni.
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Edizione italiana a cura di Mario Broggini
FABIANO GRUPPO EDITORIALE
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