22 minute read

Impianto secondario di IOL: tecnica di Yamane vs enclavazione iridea posteriore

di Gian Marco Guerin, Stefano Gouigoux, Pier Luigi Guerin, Daniele Tognetto

Impianto secondario di IOL: tecnica di Yamane vs enclavazione iridea posterioreIMPIANTO SECONDARIO DI IOL: TECNICA DI YAMANE VS ENCLAVAZIONE IRIDEA POSTERIORE

Advertisement

Prof. Daniele Tognetto, Gian Marco Guerin, Stefano Gouigoux, Pier Luigi Guerin

Introduzione

Nella moderna chirurgia della cataratta, l’impianto della lente intraoculare viene eseguito all’interno del sacco capsulare consensualmente all’intervento di facoemulsificazione. Esistono, però, alcune condizioni in cui ciò non risulta possibile e, pertanto, è necessario ricorrere a tipologie di impianto differenti. 1 Elemento decisivo per la scelta della tecnica chirurgica è la presenza di un adeguato supporto capsulare. Qualora questo fosse presente, la IOL può essere posizionata nel solco capsulare con o senza cattura ottica o, in determinate circostanze, anche nel sacco stesso. In caso non sia presente alcun supporto capsulare, l’impianto potrà essere eseguito in camera anteriore, con IOL ad enclavazione iridea o a supporto angolare, o posteriormente all’iride, con un’enclavazione iridea posteriore, una sutura delle aptiche all’iride o una fissazione sclerale.2 Nonostante numerosi studi comparativi, non sono ancora state elaborate delle linee guida univoche che ascrivano la superiorità di una tecnica rispetto ad un’altra: trattandosi di interventi che richiedono una certa abilità chirurgica, molti autori suggeriscono di affidarsi alla tecnica con la quale l’operatore ha maggior confidenza. 3 Come noto, le indicazioni a questo tipo di chirurgia possono essere differenti: dislocazione della IOL in camera vitrea, afachia post-chirurgica / traumatica / congenita, sublussazione con decentramento della IOL, errato potere diottrico della IOL, disfotopsie, intolleranza a lente multifocale, opacizzazione della IOL, UGH (Uveitis-Glaucoma-Hyphema syndrome).

Immagine 1: tecnica di Yamane a sinistra e enclavazione iridea a destra

Introduzione

Nella moderna chirurgia della cataratta, l’impianto della lente intraoculare viene eseguito all’interno del sacco capsulare consensualmente all’intervento di facoemulsificazione. Esistono, però, alcune condizioni in cui ciò non risulta possibile e, pertanto, è necessario ricorrere a tipologie di impianto differenti.1 Elemento decisivo per la scelta della tecnica chirurgica è la presenza di un adeguato supporto capsulare. Qualora questo fosse presente, la IOL può essere posizionata nel solco capsulare con o senza cattura ottica o, in determinate circostanze, anche nel sacco stesso. In caso non sia presente alcun supporto capsulare, l’impianto potrà essere eseguito in camera anteriore, con IOL ad enclavazione iridea o a supporto angolare, o posteriormente all’iride, con un’enclavazione iridea posteriore, una sutura delle aptiche all’iride o una fissazione sclerale.2 Nonostante numerosi studi comparativi, non sono ancora state elaborate delle linee guida univoche che ascrivano la superiorità di una tecnica rispetto ad un’altra: trattandosi di interventi che richiedono una certa abilità chirurgica, molti autori suggeriscono di affidarsi alla tecnica con la quale l’operatore ha maggior confidenza.3 Come noto, le indicazioni a questo tipo di chirurgia possono essere differenti: dislocazione della IOL in camera vitrea, afachia post-chirurgica / traumatica / congenita, sublussazione con decentramento della IOL, errato potere diottrico della IOL, disfotopsie, intolleranza a lente multifocale, opacizzazione della IOL, UGH (Uveitis-Glaucoma-Hyphema syndrome). Materiali e metodi In questo studio retrospettivo non randomizzato sono stati analizzati 61 pazienti che si sono sottoposti a intervento di impianto secondario di IOL nel periodo da agosto 2018 ad aprile 2021. Tutti gli interventi sono stati eseguiti da un singolo operatore (prof. Daniele Tognetto) presso la Clinica Oculistica Universitaria di Trieste. L’obiettivo primario consisteva nella comparazione di due differenti tecniche di impianto secondario. Pertanto, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: 26 di questi si sono sottopo-

Figura 1. Tecnica di Yamane a sinistra e enclavazione iridea a destra

sti ad impianto secondo tecnica di Yamane e i rimanenti 35 ad impianto a fissazione iridea posteriore. Per l’impianto secondario ad enclavazione iridea le IOL utilizzate sono state le Artisan Aphakia (Ophtec BV), mentre per la fissazione sclerale sono state utilizzate delle IOL 3-pezzi, quali le TECNIS ZA9003 (Johnson & Johnson). Le indicazioni alla chirurgia riguardavano le afachie post-chirurgiche (18%), le sublussazioni IOL (64%) e le lussazioni IOL in camera vitrea (18%). Tutti i pazienti reclutati hanno effettuato una visita oculistica completa un mese prima dell’intervento e, a seguire, nell’immediato post-operatorio fino al 12° mese circa (follow-up medio di 12,6 ± 5,9 mesi). Sono stati registrati tutti i dati dei pazienti a partire da età, sesso, indicazione alla chirurgia, comorbidità e target refrattivo (Tabelle 1 e 2), così come le eventuali complicanze intra-operatorie. Nel post-operatorio sono state valutate la presenza di complicanze precoci (ovvero entro il primo mese) e quelle tardive (dopo il primo mese dalla chirurgia). All’ultima visita di follow-up la refrazione oggettiva e l’acuità visiva migliore corretta (BCVA) sono state riportate nel nostro database. Inoltre, per ogni paziente è stato calcolato l’errore refrattivo predetto (PE) e l’errore refrattivo assoluto assoluto (AE), ottenuto dalla sottrazione tra la refrazione oggettiva post-operatoria (espressa in termini di equivalente sferico) e il target refrattivo predetto

dai calcoli biometrici (IOL Master 700, Carl Zeiss) eseguiti nel pre-operatorio. Il presente studio è stato eseguito rispettando i principi della dichiarazione di Helsinki e tutti i pazienti hanno firmato un consenso informato. Calcolo della IOL Per calcolare il potere diottrico della IOL da impiantare si è utilizzata la formula SRK/T per bulbi di dimensioni maggiori o uguali a 22.0 mm e la formula Haigis per bulbi di dimensioni inferiori ai 22.0 mm. Il target refrattivo post-operatorio mirava all’emmetropia o a una lieve miopia a seconda dell’anatomia oculare o delle preferenze del paziente. In particolare, nei casi di fissazione sclerale, non essendoci in letteratura una specifica indicazione, abbiamo calcolato il potere diottrico della IOL come Tutti i pazienti reclutati hanno effettuato una visita oculistica completa un mese prima nei casi di impianto nel solco capsulare. Per fare ciò dell’intervento e, a seguire, nell’immediato post-operatorio fino al 12° mese circa (follow-up Tutti i pazienti reclutati hanno effettuato una visita oculistica completa un mese prima abbiamo modificato il potere della IOL 3-pezzi, ridumedio di 12,6 ± 5,9 mesi). Sono stati registrati tutti i dati dei pazienti a partire da età, sesso, dell’intervento e, a seguire, nell’immediato post-operatorio fino al 12° mese circa (follow-up cendolo secondo lo le indicazioni presenti in lettera-indicazione alla chirurgia, comorbidità e target refrattivo (vedi Tabella 1 e 2), così come le medio di 12,6 ± 5,9 mesi). Sono stati registrati tutti i dati dei pazienti a partire da età, sesso, tura.4–6 eventuali complicanze intra-operatorie. Nel post-operatorio sono state valutate la presenza di indicazione alla chirurgia, comorbidità e target refrattivo (vedi Tabella 1 e 2), così come le complicanze precoci (ovvero entro il primo mese) e quelle tardive (dopo il primo mese dalla eventuali complicanze intra-operatorie. Nel post-operatorio sono state valutate la presenza di Complicanze post-operatoriechirurgia). All’ultima visita di follow-up la refrazione oggettiva e l’acuità visiva migliore corretta complicanze precoci (ovvero entro il primo mese) e quelle tardive (dopo il primo mese dalla Nelle tabelle 3 e 4 sono illustrate rispettivamente le (BCVA) sono state riportate nel nostro database. chirurgia). All’ultima visita di follow-up la refrazione oggettiva e l’acuità visiva migliore corretta complicanze precoci e tardive nei due gruppi. La principale complicanza precoce è stata l’aumento della pressione intraoculare, con percentuali magInoltre, per ogni paziente è stato calcolato l’errore refrattivo predetto (PE) e l’errore refrattivo assoluto assoluto (AE), ottenuto dalla sottrazione tra la refrazione oggettiva post-operatoria (espressa in termini di equivalente sferico) e il target refrattivo predetto dai calcoli biometrici (IOL Master 700, Carl Zeiss) eseguiti nel pre-operatorio. (BCVA) sono state riportate nel nostro database. Inoltre, per ogni paziente è stato calcolato l’errore refrattivo predetto (PE) e l’errore refrattivo assoluto assoluto (AE), ottenuto dalla sottrazione tra la refrazione oggettiva post-operatoria (espressa in termini di equivalente sferico) e il target refrattivo predetto dai calcoli biometrici (IOL giori nel gruppo dell’enclavazione iridea, per quanto Il presente studio è stato eseguito rispettando i principi della dichiarazione di Helsinki e tutti i Master 700, Carl Zeiss) eseguiti nel pre-operatorio. non si sia registrata una differenza statisticamente si-pazienti hanno firmato un consenso informato. Il presente studio è stato eseguito rispettando i principi della dichiarazione di Helsinki e tutti i pazienti hanno firmato un consenso informato.

Tabella 1: caratteristiche della popolazione presa in esameTabella 1. Caratteristiche della popolazione presa in esame Tabella 1: caratteristiche della popolazione presa in esame

Tabella 2: comorbidità pre-operatorie della popolazione in esame

Tabella 2: comorbidità pre-operatorie della popolazione in esameTabella 2. Comorbidità pre-operatorie della popolazione in esame

statisticamente significativa. Le dislocazioni/tilting precoci si sono verificate esclusivamente nel Complicanze post-operatorie gruppo Yamane in circa il 12% dei casi. Un edema corneale persistente per più di una settimana Nelle tabelle 3 e 4 sono illustrate rispettivamente le complicanze precoci e tardive nei due gruppi.dall’operazione si è registrato nel 14% dei pazienti sottoposti ad enclavazione iridea posteriore. La principale complicanza precoce è stata l’aumento della pressione intraoculare, con percentuali CHIRURGIA DELLA CATARATTAmaggiori nel gruppo dell’enclavazione iridea, per quanto non si sia registrata una differenza statisticamente significativa. Le dislocazioni/tilting precoci si sono verificate esclusivamente nel gruppo Yamane in circa il 12% dei casi. Un edema corneale persistente per più di una settimana dall’operazione si è registrato nel 14% dei pazienti sottoposti ad enclavazione iridea posteriore.

Tabella 3: complicanze post-operatorie precoci

Tra le complicanze tardive la più frequente è stata l’edema maculare cistoide in entrambi i gruppi. Così come, con entrambe le tecniche, si è riscontrato, in percentuali sovrapponibili, uno scompenso tonometrico che ha richiesto l’introduzione in terapia di farmaci ipotonizzanti topici. Tabella 3: complicanze post-operatorie precoci Inoltre, va segnalato che nell’arco del primo anno dall’intervento si sono registrati due casi di distacchi di retina nel gruppo di impianto secondo Yamane. Tabella 3. Complicanze post-operatorie precoci Tra le complicanze tardive la più frequente è stata l’edema maculare cistoide in entrambi i gruppi. Così come, con entrambe le tecniche, si è riscontrato, in percentuali sovrapponibili, uno scompenso tonometrico che ha richiesto l’introduzione in terapia di farmaci ipotonizzanti topici. Inoltre, va segnalato che nell’arco del primo anno dall’intervento si sono registrati due casi di distacchi di retina nel gruppo di impianto secondo Yamane.

Tabella 4: complicanze post-operatorie tardiveTabella 4. Complicanze post-operatorie tardive

gnificativa. Le dislocazioni/tilting precoci si sono verificate esclusivamente nel gruppo Yamane in circa il 12% dei casi. Un edema corneale persistente per più di una settimana dall’operazione si è registrato nel 14% dei pazienti sottoposti ad enclavazione iridea posteriore. Tra le complicanze tardive la più frequente è stata l’edema maculare cistoide in entrambi i gruppi. Così come, con entrambe le tecniche, si è riscontrato, in percentuali sovrapponibili, uno scompenso tonometrico che ha richiesto l’introduzione in terapia di farmaci ipotonizzanti topici. Inoltre, va segnalato che nell’arco del primo anno dall’intervento si sono registrati due casi di distacchi di retina nel gruppo di impianto secondo Yamane. Analisi refrattiva Premettendo che l’acuità visiva pre-operatoria non differiva statisticamente nei due gruppi, si è osservato che la BCVA è migliorata con entrambe le tecniche in maniera statisticamente significativa confrontando il pre- con il post-operatorio (Mann – Whitney U test; p: < 0,05). Nel gruppo a fissazione iridea l’acuità visiva è aumentata da 0,41 ± 0,30 (Snellen) nel pre-operatorio a 0,70 ± 0,28 nel post-operatorio; mentre nel gruppo a fissazione sclerale è aumentata da 0,40 ± 0,32 a 0,67 ± 0,34.

Analisi refrattiva

Premettendo che l’acuità visiva pre L’analisi dell’errore refrattivo predetto consiste -operatoria non differiva statisticamente nei due gruppi, si è osservato che l nel valutare l’equivalente sferico all’ultima visita a BCVA è migliorata con entrambe le tecniche in maniera statisticamente di follow-up e sottrarlo al target refrattivo preoperatorio calcolato con il nostro biometro. In entrambi i casi abbiamo osservato un lieve shift ipermetropico, nella fattispecie: nel gruppo della Tabella 4: complicanze post-operatorie tardive Analisi refrattiva Premettendo che l’acuità visiva pre-operatoria non differiva statisticamente nei due gruppi, si è significativa confrontando il pre- con il post-operatorio (Mann – Whitney U test; p: < 0,05). Nel gruppo a fissazione iridea l’acuità visiva è aumentata da 0,41 ± 0,30 (Snellen) nel pre-operatorio a 0,70 ± 0,28 nel post-operatorio; mentre nel gruppo a fissazione sclerale è aumentata da 0,40 ± 0,32 a 0,67 ± 0,34. osservato che l fissazione secondo Yamane era di 0,50 ± 1,13 (D) a BCVA è migliorata con entrambe le tecniche in maniera statisticamente e in quello della fissazione iridea di 0,13 ± 0,74 (D). L’errore refrattivo predetto (PE), però, non risulta essere statisticamente differente nel confronto tra le due tecniche (t-test; p: 0,144 (p > 0,05)). significativa confrontando il pre- con il post-operatorio (Mann – Whitney U test; p: < 0,05). Nel gruppo a fissazione iridea l’acuità visiva è aumentata da 0,41 ± 0,30 (Snellen) nel pre-operatorio a 0,70 ± 0,28 nel post-operatorio; mentre nel gruppo a fissazione sclerale è aumentata da 0,40 ± 0,32 a 0,67 ± 0,34. Andando ad analizzare, invece, l’errore refrattivo assoluto (matematicamente espresso come AE=|PE|), questo risulta significativamente differente dal punto di vista statistico nei due gruppi (Mann-Whitney U; p <0,05). In questo caso l’errore assoluto è di circa una diottria nel gruppo Yamane rispetto a poco più di mezza diottria nel gruppo dell’enclavazione iridea (Tabella 5). Infine, da notare (come riportato in Tabella 6) che un risultato refrattivo post-operatorio che si discosti di mezza diottria, sia in senso miopico che ipermetropico, rispetto a quanto previsto nel preoperatorio, lo troviamo in oltre la metà dei casi di fissazione iridea e solo in circa un terzo dei casi di fissazione sclerale. Se consideriamo un discostamento dal predetto di ± 1 diottria, allora notiamo che l’80% dei casi di enclavazione iridea rientra

gruppi (Mann Whitney U; p <0,05). In questo caso l’errore assoluto è di circa una diottria nel fissazione secondo Yamane era di 0,50 ± 1,13 (D) e in quello della fissazione iridea di 0,13 ± 0,74 gruppo Yamane rispetto a poco più di mezza diottria nel gruppo dell’enclavazione iridea (vedi (D). L’errore refrattivo predetto (PE), però, Tabella 5). non risulta essere statisticamente differente nel confronto tra le due tecniche (t-test; p: 0,144 (p > 0,05)). Andando ad analizzare, invece, l’errore refrattivo assoluto (matematicamente espresso come CHIRURGIA DELLA CATARATTA���������������� =|����������������|), questo risulta significativamente differente dal punto di vista statistico nei due gruppi (Mann-Whitney U; p <0,05). In questo caso l’errore assoluto è di circa una diottria nel gruppo Yamane rispetto a poco più di mezza diottria nel gruppo dell’enclavazione iridea (vedi Tabella 5).

Tabella 5: analisi refrattiva ottenuta dal confronto tra i risultati post-operatori delle due tecniche chirurgiche

Infine, da notare (come riportato in Tabella 6) che un risultato refrattivo post-operatorio che si discosti di mezza diottria, sia in senso miopico che ipermetropico, rispetto a quanto previsto nel pre-operatorio, lo troviamo in oltre la metà dei casi di fissazione iridea e solo in circa un terzo dei Tabella 5. Analisi refrattiva ottenuta dal confronto tra i risultati post-operatori delle due tecniche chirurgiche Tabella 5: analisi refrattiva ottenuta dal confronto tra i risultati post-operatori delle due tecniche chirurgichecasi di fissazione sclerale. Se consideriamo un discostamento dal predetto di ± 1 diottria, allora notiamo che l’80% dei casi di enclavazione iridea rientra in questo gruppo a differenza degli Infine, da notare (come riportato in Tabella 6) che un risultato refrattivo post-operatorio che si impianti secondo Yamane in cui ciò avviene solo nella metà dei casi. discosti di mezza diottria, sia in senso miopico che ipermetropico, rispetto a quanto previsto nel pre-operatorio, lo troviamo in oltre la metà dei casi di fissazione iridea e solo in circa un terzo dei casi di fissazione sclerale. Se consideriamo un discostamento dal predetto di ± 1 diottria, allora notiamo che l’80% dei casi di enclavazione iridea rientra in questo gruppo a differenza degli impianti secondo Yamane in cui ciò avviene solo nella metà dei casi.

Tabella 6. Percentuale di pazienti che presentano un errore refrattivo Tabella 6: percentuale di pazienti che presentano un errore refrattivo post-operatorio entro 0,50 D post-operatorio entro 0,50 D o 1 D rispetto al target pre-operatorio o 1 D rispetto al target pre-operatorio

in questo gruppo a differenza degli impianti secondo Yamane in cui ciò avviene solo nella metà dei casi. Conclusioni Dal momento che in letteratura, ad oggi, non esiste un consensus su quale tipologia di impianto secondario sia da considerarsi come gold-standard, nel nostro studio siamo andati ad analizzare due tecniche chirurgiche differenti in modo da stimare il tasso di complicanze e i risultati refrattivi post-operatori. L’enclavazione iridea ha il vantaggio di essere una chirurgia meno complessa rispetto ad altri tipi di impianto per quanto, però, presenti alcuni svantaggi come la necessità di un ampia frown incision sclerale con posizionamento di punti di sutura (a volte astigmogeni), un maggior rischio di scompenso endoteliale, corectopia, così come disfotopsie in caso di malposizionamento o di diametri pupillari scotopici > 6 mm.2,7,8 La fissazione sclerale secondo Yamane è una tecnica sutureless, che richiede incisioni corneali di piccole dimensioni e un approccio transcongiuntivale senza la necessità di creare sportelli sclerali che espongano il paziente a un maggior rischio infettivo. D’altro canto si tratta di una tecnica che richiede una

certa esperienza chirurgica e che, come riportato in letteratura, presenta un rischio di dislocazione/tilting Tabella 6: percentuale di pazienti che presentano un errore refrattivo post-operatorio entro 0,50 D o 1 D rispetto al target pre-operatorio non trascurabile.9,10 Dai nostri risultati si evince che entrambi gli approcci chirurgici sono efficaci nel migliorare l’acuità visiva rispetto al pre-operatorio associandosi a un tasso di complicanze contenuto. In particolare, la fissazione sclerale secondo Yamane presenta, nella nostra casistica, un maggior tasso di dislocazioni rispetto a quella ad enclavazione iridea, per quanto abbia dimostrato una percentuale minore di ipertono e di infiammazione (anche se non in maniera statisticamente significativa). Il riscontro di due casi di distacchi di retina è da contestualizzare: un paziente ha sviluppato tale patologia dieci mesi dopo l’intervento, l’altro presentava una miopia severa con una lunghezza assiale superiore ai 32 mm; pertanto, con queste premesse e con la bassa numerosità del campione, non è possibile stabilire una correlazione. Nei casi di enclavazione iridea posteriore non è stato registrato alcun caso di blocco pupillare. Per quel che concerne l’analisi refrattiva, abbiamo dimostrato una tendenza all’ipermetropia con entrambe le tecniche, di maggior entità nei casi di fissazione secondo Yamane. L’outcome refrattivo fina-

le è risultato maggiormente attendibile e preciso nei pazienti sottoposti a un impianto secondario ad enclavazione iridea retropupillare con un errore refrattivo medio di 0,13 ± 0,74 (D) e un errore refrattivo assoluto di 0,57 ± 0,47 (D). Questo maggior shift ipermetropico dell’impianto secondo Yamane è da ricercare, come asserito anche da McMillin e collaboratori11, dall’elevato numero di variabili che contraddistinguono questa tecnica e che vanno a influenzare la posizione effettiva della lente (ELP). Queste sono: la distanza delle sclerotomie dal limbus, il white-to-white e l’accorciamento delle aptiche della IOL dato dalla cauterizzazione (Figura 2). L’imprevedibilità nello stimare la posizione finale della IOL è in linea con i nostri risultati: solo il 50% dei pazienti appartenenti a questo gruppo presenta una refrazione oggettiva post-operatoria che si discosti di ± 1 diottria rispetto al target prestabilito. Questa elevata variabilità della refrazione post-operatoria è ulteriormente imputabile anche all’aggiustamento del potere della IOL, che è stato per l’appunto diminuito secondo un fattore correttivo, come da impianto nel solco capsulare. Accorciamento delle aptiche della IOL con un cauterio In conclusione, la tecnica chirurgica proposta da Yamane è sicuramente innovativa, poco invasiva ed efficace, per quanto però sia piuttosto complessa e presenti numerosi fattori che possano rendere difficilmente prevedibile il risultato refrattivo post-operatorio. L’obiettivo che ci prefiggiamo per il futuro è quello di ampliare la nostra casistica in modo da individuare quegli elementi pre- e intra-operatori determinanti nel garantire al paziente un errore refrattivo sempre più vicino allo zero. Bibliografia 1. Dabrowska-Kloda K, Kloda T, Boudiaf S, Jakobsson G, Stenevi U. Incidence and risk factors of late in-the-bag intraocular lens dislocation: evaluation of 140 eyes between 1992 and 2012. J Cataract Refract Surg. 2015;41(7):13761382. doi:10.1016/J.JCRS.2014.10.040 2. Buratto L, Brint S, Caretti L. Cataract Surgery in Complicated Cases.; 2013. 26 LA VOCE AICCER 2/2022 Immagine 2: accorciamento delle aptiche della IOL con un cauterioFigura 2. Accorciamento delle aptiche della IOL con un cauterio 3. Brunin G, Sajjad A, Kim EJ, et al. Secondary intraocular lens In conclusione, la tecnica chirurgica proposta da Yamane è sicuramente innovativa, poco invasiva implantation: Complication rates, visual acuity, and refractied efficace, per quanto però sia piuttosto complessa e presenti ve outcomes. J Cataract Refract Surg. 2017;43(3):369-376. doi:10.1016/J.JCRS.2016.12.024 rendere difficilmente prevedibile il risultato refrattivo post-operatorio. 4. Bayramlar H, Hepsen IF, Yilmaz H. Myopic shift from the L’obiettivo che ci prefiggiamo per il futuro è quello di ampliare la nostra casistica in modo da predicted refraction after sulcus fixation of PMMA po-individuare quegli elementi pre- e intra-operatori determinanti nel sterior chamber intraocular lenses. Can J Ophthalmol. 2006;41(1):78-82. doi:10.1016/S0008-4182(06)80072-4refrattivo sempre più vicino allo zero. 5. Suto C, Hori S, Fukuyama E, Akura J. Adjusting intraocular lens power for sulcus fixation. J Cataract Refract Surg. 2003;29(10):1913-1917. doi:10.1016/S08863350(03)00250-5 Un punto di svolta 6. Capsular Bag vs Ciliary Sulcus ~ Calculating IOL Power | East Valley Ophthalmology. Accessed April 28, 2022. https:// www.doctor-hill.com/iol-main/bag-sulcus.htm nella correzione della presbiopia 7. Gonnermann J, Klamann MKJ, Maier AK, et al. Visual outcome and complications after posterior iris-claw aphakic intraocular lens implantation. J Cataract Refract Surg. 2012;38(12):2139-2143. doi:10.1016/J.JCRS.2012.07.035 8. Choi EY, Lee CH, Kang HG, et al. Long-term surgical outcomes of primary retropupillary iris claw intraocular lens implantation for the treatment of intraocular lens dislocation. Sci Rep. 2021;11(1). doi:10.1038/S41598-020-80292-3 9. Yalcinbayir O, Avci R, Ucan Gunduz G, Mavi Yildiz A, Cetin Efe A, Baykara M. Comparison of two techniques in posterior lens dislocations: Scleral suture fixation vs. modified Yamane intrascleral lens fixation. J Fr Ophtalmol. 2022;45(1):13-19. doi:10.1016/J.JFO.2021.09.009 1. Dabrowska-Kloda K, Kloda T, Boudiaf S, Jakobsson G, Stenevi U. Incidence and risk factors of late in-the-bag intraocular lens dislocation: evaluation of 140 eyes between 1992 and 2012. J Cataract Refract Surg. 2015;41(7):1376-1382. doi:10.1016/J.JCRS.2014. 2. Buratto L, Brint S, Caretti L. Cataract Surgery in Complicated Cases 3. Brunin G, Sajjad A, Kim EJ, et al. Secondary intraocular lens implantation: Complication DIMENTICA ALONI E GLARE1-3 10. Yamane S, Ito A. Flanged fixation: Yamane technique and rates, visual acuity, and refractive outcomes. J Cataract Refract Surgits application. Curr Opin Ophthalmol. 2021;32(1):19-24. doi:10.1097/ICU.0000000000000720 doi:10.1016/J.JCRS.2016.12.024 Grazie al profilo di correzione dei disturbi visivi come quello di 11. McMillin J, Wang L, Wang MY, et al. Accuracy of intraocu-4. Bayramlar H, Hepsen IF, Yilmaz H. Myopic shift from the predicted refraction after sulcus una lente monofocale, AcrySof® IQ Vivity® è la scelta ideale lar lens calculation formulas for flanged intrascleral intraocular lens fixation with double-needle technique. J Catafixation of PMMA posterior chamber intraocular lenses. per offrire un campo visivo esteso con aloni e glare ridotti al minimo. 5. 1-3 ract Refract Surg. 2021;47(7):855-858. doi:10.1097/J. JCRS.0000000000000540 82. doi:10.1016/S0008-4182(06)80072-4 Suto C, Hori S, Fukuyama E, Akura J. Adjusting intraocular lens power for sulcus fixation. Cataract Refract Surg. 2003;29(10):1913Scopri la differenza negli occhi dei tuoi pazienti. -1917. doi:10.1016/S0886 6. Capsular Bag vs Ciliary Sulcus ~ Calculating IOL Power | East Valley Ophthalmology. 1. Istruzioni per l’uso di AcrySof® IQ Vivity® Extended Vision. Accessed April 28, 2022. https://www.doctor-hill.com/iol 2. Alcon, dati in archivio. TDOC-0055576. 29 marzo 2019 7. Gonnermann J, Klamann MKJ, Maier AK, et al. Visual outcome and complications after 3. Alcon, dati in archivio. Optical Evaluations of Alcon Vivity®, Symfony*, and Zeiss* AT LARA* IOLs *I marchi commerciali sono di proprietà dei rispettivi titolari. posterior iris-claw aphakic intraocular lens implantation. 2012;38(12):2139-2143. doi:10.1016/J.JCRS.2012.07.035 8. Choi EY, Lee CH, Kang HG, et al. Long-term surgical outcomes of primary retropupillary iris Advancing

CATARACT SURGERY

claw intraocular lens implantation for the treatment of intraocular lens dislocation. Per le indicazioni, controindicazioni e avvertenze, consultare le istruzioni per l’uso del relativo prodotto. © 2019 Alcon. 09/19 EMEA-VIV-1900035

ADVANCED CONTROL CENTER, AT YOUR FINGERTIPS AT YOUR FINGERTIPS

CENTURION® Vision System1 con manipolo2 ACTIVE SENTRY® preserva ogni risultato chirurgico con una performance faco senza intoppi:*

• Riduce il surge rilevando la pressione ed innescando precisi aggiustamenti per assicurare ripetibilità nella procedura chirurgica3,4 • Mantiene la IOP target – indipendentemente dal PEL – con Active Fluidics™ Technology3-6 • Mantiene la stabilità a diversi livelli di vuoto4,5,7 • Riduce la durata della procedura faco, così come la quantità di fluido utilizzato8,9 • Protegge l’occhio da danni da calore8,10,11 • INTREPID® Hybrid Tip aiuta a ridurre il rischio di rotture capsulari e aumenta la sicurezza in sala operatoria12,13

Contatta il tuo rappresentante Alcon per saperne di più su come acquisire un nuovo livello di efficienza e sicurezza per le tue procedure.

Fare riferimento alle Indicazioni d’utilizzo e al Manuale d’Uso per un elenco completo di indicazioni, avvertimenti, segnali d’avviso e note. * Rispetto ai precedenti sistemi faco Alcon. 1. Manuale d’uso di Centurion® Vision System. 2.Indicazioni d’uso del manipolo con sensore di pressione Active Sentry®. 3.Alcon data on file, Ref. 02559, 03.05.2017. 4. Thorne A. et al. Phacoemulsifier occlusion break surge volume reduction. J Cataract Refract Surg 2018; 44:1491–1496. 5. Nicoli CM, Dimalanta R, Miller K. Experimental anterior chamber maintenance in active versus passive phacoemulsification fluidics systems. J Cataract Refract Surg. 2016;42(1):157-162. 6. Boukhny M, Sorensen G, Gordon R. A novel phacoemulsification system utilizing feedback based IOP target control. ASCRS-ASOA Symposium and Congress; April 25-29, 2014; Boston, MA. 7. Aravena et al. Aqueous volume loss associated with occlusion break surge in phacoemulsifiers from 4 different manufacturers. J Cataract Refract Surg 2018; 44:884–888. 8. Khokhar S, Aron N, Sen S, Pillay G, Agarwal E. Effect of balanced phacoemulsification tip on the outcomes of torsional phacoemulsification using an active-fluidics system. J Cataract Refract Surg. 2017;43(1):22-28. 9. Solomon et al. Clinical study using a new phacoemulsification system with surgical intraocular pressure control. J Cataract Refract Surg 2016; 42:542–549. 10. Zacharías J. Laboratory assessment of thermal characteristics of three phacoemulsification tip designs operated using torsional ultrasound. Clinical Ophthalmology 2016:10 1095–1101. 11. Zacharías J. Comparative thermal characterization of phacoemulsification probes operated in elliptical, torsional and longitudinal ultrasound modalities. ASCRS-ASOA Symposium and Congress; April 25-29, 2014; Boston, MA. 12. Shumway C et al. Evaluation of the capsular safety of a new hybrid phacoemulsification tip in a cadaver eye model. J Cataract Refract Surg 2019; 45:1660–1664. 13. Indicazioni d’uso di Centurion® FMS pack.

This article is from: