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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Giugno 2024 numero 6 www.b2eyes.com In copertina Hoya
EDITORE
FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013
Sommario
editoriale
4 Occhiali e sport, molto rumore per nulla? attualità
6 Hoya: puntiamo a un mercato di trasformazione
12 Forum 2024, la contaminazione tra categorie prosegue
16 Shamir: dalla partnership con Alpine nuova spinta alle Driver Intelligence
22 Mark’ennovy: più capacità produttiva per garantire un servizio ottimale successo
Ottico moderno, non fare come la rana di Chomsky Esiti di chirurgia: come gestirli con l’oculista
Zeiss MyoCare, due studi per confermarne l’efficacia
Forottero: altro che cassetta di prova, richiede metodo,
Forum 2024, la contaminazione tra categorie prosegue
Shamir: dalla partnership con Alpine nuova spinta alle Driver Intelligence
Mark’ennovy: più capacità produttiva per garantire un servizio ottimale
Ottico moderno, non fare come la rana di Chomsky
Esiti di chirurgia: come gestirli con l’oculista
Occhiali e sport, molto rumore per nulla?
di Angelo Magri
Record di medaglie italiane, 24, agli ultimi Europei di atletica leggera a Roma. Un Giro d’Italia dominato da un ciclista, Tadej Pogacar, osannato su tutte le strade del paese. L’edizione 2024 delle Olimpiadi di Parigi che promette grandi emozioni. Basterebbero questi eventi per celebrare un periodo particolarmente entusiasmante per lo sport: lo sarà altrettanto per gli occhiali dedicati a tale segmento?
Da anni la domanda che ci si pone al riguardo, del resto, è sempre la stessa: testimonial prestigiosi, eventi planetari in cui le montature sono spesso parte integrante del gesto tecnico, investimenti pubblicitari cospicui sui principali media contribuiscono a diffondere la cultura e la vendita dei modelli sportivi presso il canale ottico? In assenza di dati ufficiali, ci si deve basare sul sentiment del mercato e sulle valutazioni degli operatori. La sensazione è che tutte queste strategie e attività aiutino a creare interesse e curiosità intorno al prodotto, il quale però non necessariamente viene acquistato nel negozio di ottica, cui si preferisce spesso il punto vendita specializzato, la grande distribuzione oppure l’online. Un’altra anomalia è la percezione da parte dell’amatore, ad esempio il ciclista: è capace di spendere alcune centinaia di euro per una bicicletta all’avanguardia, diverse decine per le scarpe, ma poi spesso si concede una montatura di poco valore. Quale può essere dunque la soluzione o l’alternati-
va per un imprenditore ottico interessato ad ampliare la propria fetta di mercato sull’eyewear sportivo, che, fatta eccezione per alcune realtà, prevalentemente in località turistiche o inserite in contesti meta di chi pratica determinate discipline, difficilmente supera le due cifre percentuali rispetto al fatturato complessivo? Ancora una volta affidarsi alla professionalità. La persona che cerca un occhiale da sole tecnico in un negozio di ottica è generalmente di età adulta. Se ametrope, deve per forza affidarsi a una soluzione graduata; se invece risulta emmetrope ma si avvicina alla presbiopia, gli si può proporre un prodotto specializzato anziché da tutti i giorni, facendogli provare le peculiarità della montatura stessa e spiegandogli le opportunità offerte da un’adeguata correzione visiva: non necessariamente subito un paio di lenti progressive, magari delle monofocali a supporto accomodativo, argomentando i vantaggi del passaggio dal vicino all’intermedio e al lontano se, ad esempio, va in bicicletta o corre. Senza dimenticare che, in tale ambito, l’occhiale può essere complementare alle lenti a contatto.
Anche lo sviluppo dell’eyewear sportivo, dunque, richiede impegno, tempo, competenza e anche passione per questo mondo. Ma il valore aggiunto in termini di business, fidelizzazione del portatore e gratificazione personale non ha eguali. E se il cliente uscisse dal negozio dicendo di aver trovato uno che fa l’ottico per sport, sarebbe solo da esserne fieri.
Hoya: puntiamo a un mercato di trasformazione
di Angelo Magri
Per Maurizio Veroli, amministratore delegato della filiale italiana dell’azienda oftalmica, la tecnologia oggi consente di fare un salto di qualità nell’offerta: questo non solo migliora le performance economiche dei centri ottici capaci di seguirne l’evoluzione, ma eleva anche il comfort visivo e, di conseguenza, la soddisfazione del portatore
Più che in trasformazione, questo è un mercato di trasformazione.
Così Maurizio Veroli fotografa la situazione congiunturale dell’ottica nel nostro paese. «Oggi possiamo ottenere risultati importanti se passiamo da un occhiale standard a uno evoluto, da una lente considerata alla stregua di una commodity a una con un più alto valore aggiunto: ci sono tutti i presupposti, tecnologici e formativi, da parte dell’industria, ma anche una buona fetta di ottici optometristi particolarmente reattivi in tal senso - afferma il numero uno di Hoya Italia - Questo tipo di trasformazione, che noi stimoliamo costantemente, appare molto apprezzato dalla maggior parte dei professionisti che collaborano con noi, i quali la utilizzano per migliorare la qualità della soluzione visiva, elevare il comfort e quindi la soddisfazione del portatore: i partner che ci seguono su tale strada grazie a un miglior mix dei prodotti venduti performano meglio del mercato, che nei primi quattro mesi del 2024 mostra in Italia, da un lato, una crescita moderata a volume rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, dall’altro, una più sostenuta in termini di valore, legata non solo all’aumento dei listini, ma anche proprio a questo miglior mix».
Maurizio Veroli, amministratore delegato dell’azienda con sede a Garbagnate Milanese, alle porte del capoluogo lombardo
A conferma, secondo Veroli, che il nostro è appunto un mercato di trasformazione, dove si possono ottenere buoni risultati puntando su prodotti più evoluti, ad esempio passando dalla proposta di lenti chiare a fotocromatiche, da monofocali standard a progressive o, ancora, da monofocali a soluzioni innovative come quelle per il controllo della miopia. «Per avere successo nella trasformazione non è però sufficiente basarsi sulle proprie competenze tecniche e professionali: occorre saper argomentare e raccontare quanto l’industria è in grado oggi di offrire - sostiene il manager - Ecco perché come Hoya da diversi anni abbiamo messo in piedi un piano di formazione e comunicazione che dagli eventi in presenza passa attraverso i webinar, per arrivare alle varie faculty su gestione della presbiopia e della miopia, ad esempio: un supporto costante all’ottico optometrista indipendente che voglia trasformarsi e, di riflesso, trasformare il proprio mercato di riferimento».
In 80 mila hanno scelto MiyoSmart
Hoya è stata la prima azienda a distribuire sul mercato interno una soluzione per il rallentamento dell’evoluzione miopica: MiyoSmart si avvia verso il quarto anno
di presenza e si fa forte di due anni di studio clinico, che arrivano a sei con i follow-up, nonché di venticinque pubblicazioni scientifiche su scala globale. «Attualmente sono circa 80 mila i giovani portatori italiani di tale proposta e stimiamo che il numero totale si aggiri intorno ai 130 mila: si tratta quindi di un mercato in grande sviluppo nei prossimi anni. Infatti il potenziale di miopi tra i 6 e i 16 anni, cioè la fascia di età in cui questo difetto visivo rischia di progredire e su cui si può altresì intervenire anche con soluzioni oftalmiche, è di circa 1,5 milio-
ni di soggetti - spiega Veroli - Le prescrizioni mediche stanno arrivando, sempre più oculisti sono coinvolti nel diffondere la conoscenza di soluzioni che funzionano: soluzioni come MiyoSmart ora devono essere comunicate a chi ne ha esigenza, contribuendo così a contrastare la diffusione della miopia e a promuovere la salute visiva globale. Industria, classe medica e area ottico optometrica devono quindi agire insieme, subito. L’ottico optometrista ha un ruolo importante, è lui l’esperto in grado di guidare il bambino e la sua famiglia nella scelta
I relatori al convegno interdisciplinare sulla gestione miopica, tenutosi a Cagliari alla fine di maggio: le due ottiche optometriste Flavia Deriu e Daniela Santona, da sinistra, tra gli oculisti Alberto Cuccu, Giuseppe Giannaccare, Paolo Nucci, il responsabile relazioni con la classe medica di Hoya Italia, Silvano Larcher, e l’oftalmologo Massimo D’Atri
sinistra: Anna Maria Nicolini, Maurizio Veroli e Mario Veneroni, rispettivamente direttrice marketing, ad e direttore vendite di Hoya Italia, insieme ad alcuni manager della casa madre, in occasione del viaggio in Giappone del maggio scorso, che ha coinvolto quasi 200 ottici optometristi italiani partner dell’azienda oftalmica
della lente e della montatura più idonea: tutto questo ha come scopo il benessere del giovane di oggi e di domani e la soddisfazione immediata dei genitori. Inoltre sa che da parte nostra potrà avere tutto il supporto tecnico e formativo di cui necessita».
Hoya continuerà a presidiare il territorio per quanto riguarda sia i centri ottici sia gli studi medici. «Oltre all’attività capillare del nostro medical relations team, siamo presenti ai principali congressi oculistici e organizziamo degli incontri interdisciplinari, l’ultimo dei quali si è svolto a Cagliari davanti a un centinaio di professionisti, tra oculisti, ortottisti e ottici optometristi - dice ancora il manager - Nel capoluogo sardo sono intervenute figure di spicco dell’oftalmologia nazionale, come Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia all’Università Statale di Milano, Giuseppe Giannaccare, ordinario di Oculistica presso l’Ospedale universitario San Giovanni di Dio a Cagliari, Massimo D'Atri, direttore di Oculistica all'Azienda ospedaliera Brotzu, e Alberto Cuccu, dell’Ospedale universitario San Giovanni di Dio, nonché le ottiche optometriste Daniela Santona e Flavia Deriu, quest’ultima anche ortottista, oltre a Silvano Larcher, responsabile relazioni con la classe medica di Hoya Italia. Oggi parlare di gestione della
miopia è un dovere etico ed è un diritto dei genitori conoscere l'esistenza e l'efficacia di una soluzione innovativa come MiyoSmart». L’azienda è intenzionata a ripetere il format in altre località italiane, con un occhio sempre rivolto a quanto succede a livello internazionale. A Ginevra, ad esempio, a fine maggio si è tenuto il Global Health Summit, dove la società oftalmica ha lanciato un appello: affrontare questo deficit visivo in età pediatrica deve diventare una priorità mondiale per istituzioni, sistemi sanitari, professionisti e famiglie.
Crescono anche progressive, trattamenti e fotocromatico
Se oggi Hoya si concentra sulla gestione miopica, date le rilevanti potenzialità di sviluppo del segmento, anche le altre categorie di prodotto hanno fatto registrare performance positive nei primi mesi del 2024. «Siamo molto soddisfatti di Meiryo, ad esempio, lanciato nel febbraio scorso: con LongLife avevamo conquistato il mercato grazie alla sua riconosciuta resistenza ai graffi, con questo nuovo trattamento offriamo già costantemente a oltre duemila centri ottici italiani le stesse eccellenti caratteristiche di resistenza, ma con in più una maggiore trasparenza, che si traduce in
Sulla miopia i bambini di tutto il mondo meritano di più
Durante la sua partecipazione al Global Health Summit, tenutosi a Ginevra a fine maggio, Hoya Vision Care ha chiesto un intervento urgente per ridurre l’impatto crescente della miopia, così da renderla una priorità globale per i governi e gli organismi di sanità pubblica. «L'obiettivo è migliorare la qualità della vita dei bambini miopi ed educare a soluzioni preventive: risulta necessario, infatti, agire collettivamente per garantire una diagnosi precoce, aumentare l’informazione e la consapevolezza su questa tematica nei confronti dei giovani miopi, della comunità e dei sistemi sanitari – spiegano dalla multinazionale con casa madre in Giappone - Trattare precocemente la miopia nei soggetti più piccoli aiuta non solo a correggere la loro visione, ma anche a fornire soluzioni di gestione della stessa in anticipo per rallentarne l’evoluzione, preservando la salute degli occhi per il futuro».
Hoya ricorda i dati allarmanti al riguardo: una stima di circa 5 miliardi di persone potenzialmente affette da questo deficit visivo entro il 2050. «Il tasso di progressione annuale della miopia è più rapido sotto i 10 anni di età e rappresenta un problema globale in crescita, a causa di fattori quali l’aumento delle attività a distanza ravvicinata, l’utilizzo dei dispositivi digitali e la riduzione del tempo trascorso all'aria aperta: nonostante la sua incidenza, il livello di conoscenza e consapevolezza sulla miopia è ancora molto basso tra i genitori - precisano da Hoya Vision Care – Inoltre, il rischio di complicazioni aumenta esponenzialmente con l’incremento del grado di miopia».
Interpellato da Hoya, Serge Resnikoff, presidente dell’International Myopia Institute, ricorda che esistono differenze fondamentali tra la bassa miopia e quella alta. «Le persone con miopia elevata hanno infatti un rischio maggiore di sviluppare complicazioni come la degenerazione maculare, il distacco della retina o addirittura il glaucoma, che può portare alla cecità irreversibile - afferma Resnikoff – Tuttavia, nonostante le basse miopie costituiscano un rischio modesto, possono comunque essere una minaccia per la salute pubblica: infatti il 41,6% dei casi di degenerazione maculare miopica è stato riscontrato proprio in soggetti con basse miopie».
«È giunto il momento per i sistemi sanitari di lavorare insieme e di agire collettivamente sulla consapevolezza e sull'educazione – dichiara Alexandre Montague, ceo di Hoya Vision Care - I nostri bambini meritano di più: l'impatto della miopia non deve essere trascurato, poiché influisce sulla loro istruzione e qualità della vita. Il successo di MiyoSmart è solo il primo passo: chiediamo che vengano intensificati gli sforzi per aumentare la consapevolezza, informare i professionisti della vista e della visione, educare i genitori attraverso tali professionisti sulla condizione e sull’importanza di diagnosticare, monitorare e cercare un trattamento tempestivo per i loro figli». Oggi MiyoSmart è disponibile in diversi paesi in tutto il mondo e, secondo dati Hoya aggiornati all’estate 2023, oltre 2 milioni e mezzo di genitori si sono già affidati a questa soluzione per i loro figli.
un’estetica elevata, beneficio visibile e immediatamente apprezzato dai clienti - sottolinea Veroli - Interessanti sono anche i riscontri sul nostro fotocromatico, Sensity: vanta più di un decennio di vita, abbiamo creato una gamma completa, capace di soddisfare tutti i consumatori, anche grazie ai colori intensi e naturali, tra cui il Blu Oceanic è molto apprezzato. Da giugno le lenti Sensity sono disponibili con il trattamento Sun Pro, già utilizzato sul nostro vista-sole, per elevarne l’estetica allo stato scuro. Meiryo rimane l’antiriflesso top suggerito anche per tutta la gamma Sensity, ma sulla versione Dark, le lenti più scure, Sun Pro ne saprà valorizzare le performance».
La tecnologia fotocromatica di Hoya, tra l’altro, ha beneficiato della campagna primaverile, sui canali tele-
visivi e digitali, delle progressive top di gamma dell’azienda, in coda alla quale c’era proprio un riferimento a Sensity. «Si è trattato di una comunicazione diretta e chiara, avviata con successo quasi tre anni fa e su cui abbiamo ulteriormente investito in produzione e post produzione, per rendere ancora più efficace il messaggio - conclude Veroli - La campagna, andata on air da fine febbraio a inizio aprile, ha generato oltre 600 milioni di contatti: sul progressivo il margine di crescita è molto alto, dato l’invecchiamento della popolazione, e ancora di più lo è sulle soluzioni personalizzate. Senza dimenticare che per noi presbiopia non è soltanto sinonimo di progressive, ma anche di monofocali evolute come Sync, un prodotto particolarmente apprezzato dai primi presbiti».
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Forum 2024, la contaminazione tra categorie prosegue
di Angelo Magri
Nicola Di Lernia, che conduce e contribuisce a produrre l’evento, organizzato dall’editore di questa testata, dalla sua nascita, anticipa contenuti e novità della prossima edizione, in programma il 17 e 18 novembre a Napoli, presso la Stazione Marittima
Da Mido 2023, proseguendo per il Forum presbiopia del novembre scorso e successivamente attraverso una serie di altri eventi sul territorio nazionale, la presenza della classe medica e il confronto con quella ottico optometrica sono aumentate sia di livello sia di intensità. Secondo Nicola Di Lernia è questo il significato del titolo del Forum presbiopia 2024.
“Contaminazione continua”: cosa significa e cosa si prefigge?
Presso la Stazione Marittima di Napoli auspichiamo che si realizzi un’integrazione ancora maggiore tra le due categorie, con il fondamentale supporto dell’industria oftalmica, attraverso la concretizzazione del percorso ideale del paziente-cliente presbite dallo studio oculistico al centro ottico e viceversa: l’obiettivo è, infatti, presentare il kit con i supporti operativi per l’oftalmologo e l'ottico optometrista, ai quali si aggiungono dei folder informativi per il presbite che si rivolge a queste due figure professionali. All’appuntamento del 17 e 18 novembre, inoltre, parteciperanno per la prima volta l’occhialeria e la contattologia.
Quali saranno i principali focus delle due giornate?
Ci focalizzeremo su quattro blocchi la domenica e due il lunedì. Nella prima giornata di lavori tratteremo di intelligenza artificiale e di intelligenza emotiva, nonché di economia comportamentale. Ci sarà quindi un nuovo confronto del tavolo interdisciplinare sul soggetto presbite, per parlare poi di tutto ciò
che significa performance visiva nella vita di tutti i giorni, nel lavoro e nello sport. Il secondo giorno è in programma “Ottico, dove vai?”, un’articolata tavola rotonda sul futuro di questa professione. Infine, una novità assoluta: il talent show del professionista della visione di fronte ai principali ostacoli posti dal portatore over 40, con le proposte ritenute più valide per affrontarli e risolverli.
Perché un ottico dovrebbe partecipare al Forum 2024?
Essere presenti significa anticipare e cercare di modificare il futuro che abbiamo davanti. Ogni edizione di questo evento, dal 2019 a oggi, ha lanciato un messaggio nuovo e forte con le sue ricerche e i dibattiti: chi c’è partecipa a una grande festa che avrà un impatto sulle sue prossime scelte.
Quale sarà il valore aggiunto della lounge ottica fisiopatologica in programma al Congresso Aimo 2024, immediatamente prima del Forum?
L’appuntamento congressuale dell’associazione oculistica rappresenta, di fatto, un’anticipazione del Forum, dato che lo precede di pochi giorni e, tra i vari temi, si discuterà proprio di presbiopia. I riflessi di quanto uscirà dal Congresso Aimo di Roma verranno portati a Napoli, cercando di trarne un significato in linea con la contaminazione in essere. Per tutte queste ragioni non esiste oggi nel contesto italiano del nostro settore un evento simile al Forum: contaminare vuol dire mettere in atto alchimie mai provate prima.
17-18 NOVEMBRE 2024
Napoli - Stazione Marittima
CONTAMINAZIONE
CONTINUA
Il congresso esplora come le interazioni e le contaminazioni reciproche tra il mondo dell’oftalmologia e quello dell’ottica stiano plasmando nuove pratiche e conoscenze. Si parlerà di come le innovazioni e le best practice possano essere integrate tra questi due settori per migliorare la gestione della presbiopia.
IL PERCORSO IDEALE
DEL PAZIENTE PRESBITE
Verrà presentato un percorso ideale per il paziente presbite, che inizia nello studio medico e termina nel centro ottico. Questo percorso mira a migliorare il dialogo tra oculista e ottico optometrista per garantire il trattamento più appropriato e personalizzato al paziente presbite.
PREVISIONI
A LUNGO TERMINE PER L’OTTICA
Una panoramica delle tendenze future dell’ottica, con previsioni su come evolverà nei prossimi anni. Esperti e leader del settore condivideranno le loro visioni su come le nuove tecnologie e i cambiamenti demografici influenzeranno i consumi nel prossimo futuro.
Prima del forum principale, ci saranno numerosi eventi e workshop preparatori, come il roadshow presso gli ottici optometristi, gli oftalmologi e l’industria, le anteprime a Roma, Napoli, Mestre, e Monopoli. Questi eventi serviranno a coinvolgere i partecipanti e ad elaborare un programma che risponda alle reali esigenze del momento. 01 02 04 03
EVENTI E WORKSHOP PREPARATORI
Saranno presentati i risultati di ricerche di mercato mirate, che hanno indagato aspetti come l’esperienza del cliente presbite, gli ostacoli che i nuovi presbiti incontrano nel dotarsi delle prime soluzioni ottiche, e il percorso del presbite dallo studio medico al centro ottico. Queste ricerche forniranno dati preziosi per capire meglio le esigenze dei pazienticlienti e migliorare i servizi offerti.
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
Il Forum esplorerà il ruolo della tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale, nel futuro delle soluzioni ottiche. Si discuterà di come le innovazioni tecnologiche possano migliorare la progettazione degli occhiali e delle lenti, nonché la gestione della vista.
TALENT SHOW DELLA PRESBIOPIA
Un evento interattivo in cui ottici di varie esperienze si confronteranno su approcci e soluzioni per la presbiopia. I partecipanti presenteranno le loro idee e strategie attraverso simulazioni con il cliente, e una giuria valuterà le loro performance.
BIG EVENT: STATO DELLA PROFESSIONE DA QUI AL 2050
Un evento chiave del congresso sarà dedicato a esplorare il futuro della professione ottica fino al 2050. Rettori, docenti, esponenti dell’industria e del retail condivideranno le loro previsioni e tracceranno una roadmap delle competenze e delle risorse necessarie per affrontare le sfide future.
LOUNGE OTTICA FISIOPATOLOGIA
In occasione del Congresso Nazionale A.I.M.O. in collaborazione con S.I.S.O.
Due giorni, nell’ambito del Congresso, dal 14 al 15 novembre 2024, dedicati all’ottica fisiopatologia, che tratterà diversi argomenti, i segnali e i sintomi della presbiopia legati all’invecchiamento e allo stile di vita, le soluzioni per la gestione della presbiopia, la miopia pediatrica, la visione e la guida, la contattologia, e l’ipovisione. Esperti e rappresentanti dell’industria condivideranno le ultime conoscenze e le migliori soluzioni ottiche.
Shamir: dalla partnership con Alpine nuova spinta alle Driver Intelligence
di Angelo Magri
A metà maggio il brand oftalmico ha organizzato un evento a Palazzo di Varignana, circa venti chilometri a sud est di Bologna: alla presenza di una sessantina di persone, tra ottici optometristi della regione, giornalisti e staff aziendale, è intervenuto anche Pierre Gasly, pilota del team di Formula 1 con cui l’azienda israeliana ha rinnovato la collaborazione tecnica fino al 2027
«Era importante celebrare il rinnovo della partnership con BWT Alpine, siglato nel febbraio scorso e attivo sino al 2027: come ha ricordato lo stesso Pierre Gasly, un progetto a lungo termine non può che favorire la sinergia tra le nostre due realtà, per la realizzazione di soluzioni visive ideali per la guida - ha detto alla nostra testata Yair Di Segni, general manager di Shamir Italia, a margine della serata - Già nel 2021 avevamo organizzato un appuntamento a Barcellona per celebrare la nascita della collaborazione, sempre in prossimità di un Gran Premio: è stato così anche stavolta, con il GP di Imola del 19 maggio». Di Segni ha inoltre ricordato che l'iniziativa nella settecentesca villa bolognese completa l’attività degli ultimi mesi per lanciare sul mercato interno le Driver Intelligence, la nuova soluzione oftalmica per chi guida proposta da Shamir: a La Pista di Arese, dopo i primi cinquanta professionisti della visione che hanno partecipato all’evento dell’ottobre scorso, con tanto di pro-
Il pilota francese durante il suo intervento alla serata organizzata dall’azienda oftalmica
OUR VISION AN ITALIAN
Un percorso di 3 appuntamenti con professionisti del settore per sviluppare delle linee guida e il migliore protocollo di vendita delle lenti intelligenti alla luce
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LEONARDO
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Da sinistra: Bruno Decreton, chief marketing officer Shamir, Pierre Gasly di Alpine, Yair Di Segni, country manager di Shamir Italia, e Alex Shur, vision R&D director della società con casa madre in Israele, intervenuti all’evento sui colli bolognesi
A destra, un simulatore per la guida su pista, messo a disposizione degli ospiti nella sala in cui si è svolta l'iniziativa
Una soluzione per favorire il multi equipaggiamento
Una soluzione innovativa quando si è in auto, frutto di una vasta mole di dati raccolti e progettata con il contributo dei piloti e dei collaudatori di Alpine: è quanto si prefigge Shamir con Driver Intelligence. «Questa lente, disponibile in versione sole per la guida di giorno e bianca per la notte, anche per favorire un’offerta all’insegna del multi equipaggiamento, promette un 18-20% di visione in più al volante soprattutto nelle zone laterali, mantenendo il capo fermo e con lo sguardo che si muove ai due lati - ha ricordato Daniela Smania, sales manager di Shamir Italia, durante il suo intervento a Palazzo di Varignana - In tal modo si riducono anche le distrazioni che possono verificarsi con una capacità visiva non ottimale nelle diverse condizioni di guida e sintetizzabili nel concetto di “rumori visivi”, simili a quelle sensazioni che, a livello acustico, avevamo con le vecchie radio e i vecchi registratori per le musicassette».
Rispetto alla fase di lancio, avvenuta nei mesi scorsi, ora i centri ottici italiani possono acquistare Driver Intelligence anche separatamente, scegliendo la versione Moon, cioè la lente bianca, o quella Sun, vale a dire il vista-sole. Ed è in programma un ampliamento dell’offerta in termini di indici. «L’obiettivo è favorire la diffusione di questo tipo di soluzione, che rimane comunque studiata per il doppio equipaggiamento, a vantaggio di un più elevato benessere visivo per il guidatore», ha sottolineato Smania.
Come ha ricordato all’evento sulle colline bolognesi Bruno Decreton, chief marketing officer Shamir, Driver Intelligence ha recentemente ricevuto in Germania un importante premio per l’innovazione tecnologica. «Del resto la nostra azienda ha introdotto già una ventina di anni fa il digitale nella costruzione delle lenti, alla fine del decennio scorso l’intelligenza artificiale nelle progressive e più recentemente ha lanciato Metaform, una nanotecnologia produttiva all’avanguardia», ha detto Decreton.
va di velocità e sicurezza su strada, il 13 maggio una sessantina di colleghi, in prevalenza del centro sud, ha potuto fare la medesima esperienza.
A proposito di velocità e sicurezza al volante, Gasly, intervistato dal giornalista australiano specializzato in motori Michael Taylor, ha ammonito, scherzando, ma non troppo, i presenti. «Se non vedi bene, non andare troppo veloce», ha dichiarato il pilota francese, che ha ribadito l’importanza di avere un progetto a lungo termine come questa partnership con Shamir. «In Formula 1 si cerca sempre di migliorare ogni tipo di prestazione, incluse naturalmente quelle legate alla visione: avere un orizzonte comune tra due partner diventa quindi fondamentale - ha affermato Gasly - Sulle nostre monoposto la vista è particolarmente sollecitata, per cui è necessario disporre di una capacità visiva chiara in ogni momento e processare le informazioni che vengono dagli occhi in maniera rapida. E lo stesso vale per il
team nel suo complesso, perché da una visione ottimale di tutti i componenti dipende, ad esempio, l’estrema precisione richiesta in situazioni come i pit stop». Il pilota transalpino ha peraltro sottolineato come le stesse valutazioni valgano per tutti i giorni. «Venendo da Milano a Imola mi sono spaventato per come guidano in molti - ha ironizzato - Al volante risulta molto importante intuire quello che potrebbero fare gli altri, grazie a tempi di reazione ottimali: quando una persona normale è al volante, generalmente guarda davanti a sé fino a un paio di metri, distanza che per noi piloti sui circuiti di Formula 1 si allunga fino a duecento metri. È vero che andiamo molto più veloci che sulle strade, ma è altresì vero che davanti e dietro abbiamo colleghi altrettanto preparati: nella guida quotidiana, dunque, è fondamentale anticipare le intenzioni degli altri automobilisti e una visione ottimale aiuta molto in tal senso».
Mark’ennovy: più capacità produttiva per garantire un servizio ottimale
di Nicoletta Tobia
A maggio l’azienda di contattologia, che dalla fine del 2022 è entrata a far parte del gruppo internazionale Euclid Vision Group, ha ospitato per la prima volta una rosa di key opinion leader italiani per fare visita al nuovo impianto di Getafe, a una quindicina di chilometri da Madrid, inaugurato a metà febbraio: un hub da cui viene data risposta alle richieste dell’intera regione europea
Un momento importante di confronto per rinsaldare la partnership e la reciproca conoscenza, ma anche una preziosa opportunità per ascoltare e cogliere tutti gli stimoli possibili, con l’obiettivo di offrire soluzioni sempre più efficaci e in linea con le esigenze dei professionisti. Ha rappresentato questo la visita della piccola delegazione italiana, composta da Antonio Calossi, Nico Caradonna, Renzo Colombo, Pietro Gheller, Marco Lollini e Giancarlo Montani, e cui ha preso parte anche b2eyes, allo stabilimento di mark’ennovy, l’azienda specializzata in lenti a contatto morbide personalizzate: fondata nel 1997 a Madrid da Georges Sarrouf e da lui guidata sino alla cessione a Euclid Vision Group, oggi, con una presenza in dieci mercati europei e una rete di distribuzione in più di 33 paesi in tutto il mondo, impiega circa 200 collaboratori.
La giornata si è aperta con i saluti e la presentazione del gruppo nato dall'unione di molti player nel campo dell’eyecare, con headquarter nell’area di Washington e alle spalle oltre 25 anni di esperienza nella contattologia, da parte di Cristian Ostrowski, ceo di
Cristian Ostrowski, ceo di mark’ennovy e presidente per l’area Emea di Euclid Vision Group, durante la presentazione del gruppo alla delegazione di key opinion leader italiani
mark’ennovy e presidente per l’area Emea di Euclid Vision Group, che annovera, tra gli altri marchi, anche
Disop, azienda spagnola di soluzioni per le lenti a contatto e il benessere oculare, e la britannica Vista Optics, la quale realizza materiali per lac e iol. In seguito i sei key opinion leader, i primi del nostro paese a essere ospitati nel nuovo impianto da quando è in funzione, hanno potuto osservare le diverse aree in cui avviene il ciclo produttivo delle lac, dalla lavorazione con i torni diamantati del materiale grezzo proveniente dall’Inghilterra al processo di idratazione e al controllo di qualità prima della consegna in tutto il mondo. Ad accompagnarli, lo staff aziendale italiano: Sandro Saggin, che da gennaio dell’anno scorso ricopre il ruolo di commercial director Italy del gruppo, e il professional affairs manager Tommaso Panzieri. Gli esperti si sono poi confrontati in una articolata tavola rotonda sulla miopia e hanno assistito alla presentazione degli ultimi aggiornamenti e delle più recenti evidenze in merito alle lenti a contatto Mylo per la gestione della progressione miopica.
modo anche di incrementare il livello di automazione, oltre che, progettando l’impianto da zero, di mettere in atto tutti i criteri tecnici, di sicurezza ed efficienza necessari per realizzare un prodotto ad alta precisione come il nostro. Infine, questa struttura è stata pensata in maniera tale che, potenzialmente, potrebbe ospitare la produzione di altre tipologie di lenti come quelle per ortocheratologia, ad esempio».
A Getafe la realtà spagnola di lenti a contatto morbide, che ha chiuso il 2023 con risultati di crescita a doppia cifra, in aumento del 20% rispetto all'anno precedente, ha spostato tutta la produzione da novembre scorso, portando la capacità produttiva dalle 6 mila dell’ex stabilimento di Majadahonda alle 30 mila lenti a contatto al giorno. «La decisione del trasferimento nel nuovo sito è stata dettata in primis dal mercato e dall’aumentata richiesta del prodotto, per cui abbiamo avuto l’esigenza di ampliare appunto la capacità produttiva per garantire un livello di servizio ottimale, tra l’altro mantenendo la nostra promessa, fornire le lac in 5-7 giorni - ha spiegato Ostrowski - Ci ha dato
Nella nuova fabbrica, circa 2.400 metri quadrati, vengono prodotte tutte le lac del marchio destinate al mercato globale e da qui viene data risposta alle richieste dell’intera regione europea. «In quest’area i nostri territori di riferimento sono quelli principali, dove abbiamo un team locale: Regno Unito, Germania, Italia, Olanda e naturalmente Spagna, da cui serviamo direttamente anche la Francia, mentre per gli altri paesi europei ci appoggiamo a una rete di distributori - ha precisato Ostrowski - Tra questi sei mercati non ce n’è uno che per noi sia meno rilevante. Ovviamente quello spagnolo ha una storicità maggiore poiché sia mark’ennovy sia Disop sono state fondate qui, ma tutti sono importanti, così come lo è ogni partner e ogni cliente. Per questo focalizziamo risorse ed energie per servirli al meglio, in base alle loro specificità».
A tale scopo all’interno dello stabilimento opera anche un customer care costituito da 16 addetti, tutti ottici optometristi, così come lo sono molti dipendenti in altri ruoli aziendali. «I nostri customer agent possono seguire il cliente dalla prima scelta della lac sino all’applicazione, dando un supporto di alto livello perché sono professionisti che parlano con altri professionisti, tra l’altro nella loro lingua madre: questo perché diamo importanza ai mercati e alla partnership con l’ottico optometrista - ha precisato il manager - La relazione con lui è basilare per noi. Offriamo soluzioni personalizzate, è fondamentale conoscere le necessità dei partner, quelle dei portatori, e metterle insieme: più comprendiamo entrambi, meglio possiamo fare il nostro lavoro».
«La visita dei professionisti alla nuova struttura è un pilastro delle nostre attività nei loro confronti - ha sottolineato Maria de Gregorio Verdejo, responsabile marketing per l’area Emea dell’azienda - Vogliamo creare partnership vere e proprie e la cosa migliore è invitarli a conoscere la nostra realtà: un’opportunità per poterli ascoltare e capire le loro esigenze, così da formulare proposte su misura».
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Le lenti ColorMatic® X passano dalla versione di massimo scurimento in esterni, a quella più chiara in interni più velocemente di tutte le versioni precedenti.
Più veloci nello schiarimento: le lenti tornano chiare fino al 54% più rapidamente rispetto alla nostra generazione precedente. All’esterno, le lenti raggiungono l’88% di scurimento, regalando un’esperienza visiva estremamente confortevole a chi indossa occhiali tutti i giorni, tutto il giorno.
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Sioo: la scuola del fare? È già un successo
a cura della redazione
La nuova modalità messa in atto dalla struttura di Firenze
è stata particolarmente apprezzata dagli studenti, grazie anche alla sinergia con l’attività pro bono #vediAMOcibene.
Per il prossimo anno verranno introdotti ulteriori percorsi formativi
Un anno intenso, ricco di cambiamenti e di iniziative: la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria, con sede a Firenze, ha raccolto i frutti del nuovo indirizzo intrapreso dall’istituto. A tirare le somme è il suo direttore, Fabio Casalboni.
Qual è il consuntivo dell’anno scolastico 2023-2024 per Sioo, in termini di numero di iscritti ai corsi curriculari e di optometria, di tipologia dei partecipanti e di riscontri da parte degli stessi in merito alla nuova modalità della “scuola del fare”?
Fabio Casalboni, da luglio 2022 direttore della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria, nel capoluogo toscano
Abbiamo avuto un riscontro più che positivo sia per gli iter formativi di ottica sia di optometria, per i quali si è registrato un notevole incremento di iscrizioni, raggiungendo numeri molto alti: in parecchi corsi siamo arrivati al massimo della capienza consentita delle classi. Questo ci dimostra che la “scuola del fare” è molto apprezzata e ha portato risultati tangibili in breve tempo. Inoltre, nell’anno scolastico 2023-2024 abbiamo alzato ancora di più il livello del “fare”, grazie alla realizzazione di #vediAMOcibene, attività pro bono promossa da Sioo con il patrocinio del Comune di Firenze. Questa iniziativa ha permesso ai nostri studenti di fare pratica su casi reali, seguendo tutte le fasi dell’iter operativo, che vanno dal controllo visivo alla consegna dell’occhiale: ciò che ci rende più orgogliosi di questo progetto, oltre all’indiscusso valore per la so-
cietà e il territorio che ci accoglie, è la risposta positiva data dai partecipanti. Mettiamo in evidenza inoltre l’impennata di iscrizioni registrata nei corsi per studenti lavoratori, che ci testimonia il valore percepito della Sioo come punto di riferimento formativo per la categoria degli ottici.
Quali sono stati invece i corsi di approfondimento e di aggiornamento più seguiti e apprezzati durante l'ultimo anno scolastico?
Per quanto riguarda l’aggiornamento segnaliamo un elevato interesse per la tematica sempre attuale del controllo della progressione miopica: il corso specifico “Gestione del giovane miope nel centro ottico” ha riscosso un tale successo da far sì che si ripetesse in più edizioni durante l’anno. Altrettanto successo hanno avuto i moduli di contattologia, sia nella versione base sia specialistica, dove la cospicua parte pratica è stata molto apprezzata dai partecipanti.
Quali novità proporrete in fatto di offerta formativa per l’anno scolastico 2024-2025?
Visto il gradimento generale delle nostre iniziative, oltre a riproporre i programmi già in essere, introdurremo nuovi percorsi formativi, tra i quali “L’esame refrattivo e forometrico”, che si pone l’obiettivo di aggiornare e ottimizzare la valutazione optometrica sulla base delle più recenti evidenze scientifiche.
Lookkino diventa sun
Collezione sole 2024
Da una selezione dei best seller Lookkino Moda e Sport nasce la collezione Lookkino Sun: quattro montature disponibili in una nuova gamma di colori per soddisfare la domanda di modelli da sole da parte del pubblico più giovane.
Gli occhiali Lookkino Sun sono realizzati in NIL, il tecnopolimero sviluppato da LOOK che garantisce leggerezza, comfort e solidità. Montano lenti CR-39, UV 400, classe ottica 1 e categoria di protezione 3 per assicurare la massima protezione dal riverbero e una nitidezza di visione migliorata grazie al trattamento antiriflesso interno.
La collezione Sun comprende due proposte dalle forme spiccatamente femminili e due unisex, offrendo un ventaglio di combinazioni cromatiche di grande modernità e tendenza.
Inoltre, per i ragazzi che necessitano di lenti graduate, Lookkino presenta i nuovi Clip-on Kids, da applicare alla montatura da vista. An-
che i Clip-on sono realizzati in NIL con una tecnologia 3D, integrando tutte le caratteristiche di resistenza, leggerezza, flessibilità e memoria di forma tipiche del materiale. I gancini di fissaggio sull’occhiale formano un pezzo unico con la clip, facilitando il montaggio e assicurando la stabilità una volta indossata. Le lenti polarizzate, molto leggere e resistenti a graffi o abrasioni accidentali, garantiscono un eccellente comfort visivo e un’elevata protezione dagli abbagliamenti.
La linea Lookkino, interamente dedicata ai bambini da 0 a 14 anni, propone una vasta gamma di modelli che soddisfano le diverse esigenze di stile e calzata grazie anche all’uso di materiali di altissima qualità, studiati dall’azienda per perseguire il massimo benessere visivo.
Tutte le montature Lookkino sono tracciabili perché pensate e realizzate interamente in Italia, presso il polo produttivo di LOOK.
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PARTECIPA ANCHE TU
18 NOVEMBRE 2024 NAPOLI
SESTA EDIZIONE 2024
MOSTRA IL TUO TALENTO!
PARTECIPA AL TALENT SHOW DELLA PRESBIOPIA E DIMOSTRA LE TUE ABILITÀ NELLA VENDITA DI OCCHIALI PROGRESSIVI.
INVIA IL TUO VIDEO E POTRESTI ESSERE UNO DEI FINALISTI SUL PALCO!
IL PRIMO TALENT SULLA PRESBIOPIA
Gli ottici selezionati si confronteranno sul palco del Forum Presbiopia sui tre principali ostacoli alla prima dotazione di occhiali progressivi, attraverso una dimostrazione in diretta con il cliente.
In 180 secondi ciascun ottico dovrà sciogliere, con argomentazioni efficaci, i dubbi del cliente rispetto alla soluzione proposta. Le tre migliori performance, una per ogni ostacolo, verranno premiate tramite il voto di una giuria di esperti e il giudizio popolare della platea presente.
I TRE GRUPPI DA TRE OTTICI SI CONFRONTERANNO SU: 1. IL PREZZO
3. LA PRESBIOFOBIA*
* la paura o la riluttanza a indossare occhiali per timore di sembrare più anziani
COME PARTECIPARE
• Il talent show è aperto a ottici, ottici optometristi, laureati e addetti alle vendite. Per partecipare, carica un video con nome, cognome, numero di telefono e argomento nell’area dedicata del sito www.b2eyes.com entro il 15 settembre 2024.
• Nel video, dovrai presentare alla giuria in 90 secondi le tue argomentazioni vincenti su uno degli ostacoli prescelti: prezzo, adattamento o presbiofobia.
• I finalisti saranno selezionati tra settembre e ottobre 2024 da una giuria di specialisti (comunicatori, psicologi, docenti e imprenditori dell’ottica) e avranno l’opportunità di salire sul palco del Talent Show della Presbiopia il 18 novembre, durante il Forum.
• I nove finalisti saranno ospiti dell’organizzazione per la serata del 17 novembre e invitati alla cena di gala. Saranno informati ufficialmente entro il 15 ottobre 2024.
• I video dei finalisti saranno pubblicati sulla web TV di b2eyes come esempi di performance di vendita verso il cliente presbite.
Scopri di più su www.b2eyes.com
Art Direction / Ai Prompt
Ylenia Fabiano
Consulente di stile eyewear
Angelica Pagnelli
Vivere a colori potrebbe essere il mantra di chiunque sia capace di immaginare un futuro, perché l'ottimismo stesso vede a colori. Diverse discipline, dalla psicologia all’armocromia, sino alla cromoterapia, ne dimostrano ulteriormente il potere.
L'annuncio della tonalità Pantone dell'anno crea aspettative e attese, confermando come il colore abbia un ruolo importante nella società odierna. Tale tendenza ha contagiato anche l’eyewear, che nella nostra epoca si esprime con cromie singolari visibili su acetato e metallo, ma ha fatto rinascere anche l’era pop amata dalle celebrities con lenti colorate indoor e outdoor.
Chromaverse è un universo alternativo dove il colore non solo vive, ma respira attraverso ogni immagine. Le fotografie di questo servizio sono state create utilizzando l’intelligenza artificiale, unendo la creatività umana e la potenza tecnologica per immaginare un futuro vivace e cromatico.
In questo mondo gli occhiali non sono solo accessori, ma espressioni di un’identità vibrante e dinamica. Ogni sfumatura racconta una storia e ogni montatura è un pezzo d'arte che proietta verso un domani luminoso e pieno di colori.
L’empatia digitale è un super potere
di
di Nico Caradonna
Nel mercato ottico moderno emerge come un elemento cruciale per il successo del professionista della visione, ma non è più solo una questione di interazione personale in negozio: con il tempo è diventata un aspetto fondamentale anche della presenza online
Gli ottici devono adattarsi a una nuova era in cui la tecnologia e l'interazione umana si intrecciano, rendendo l'empatia un vero e proprio super potere che può fare la differenza nella fidelizzazione dei clienti e nell'incremento delle vendite. In particolare, l'empatia digitale si riferisce alla capacità di comprendere e rispondere ai bisogni emotivi dei consumatori attraverso i canali digitali. In un contesto in cui lo scambio avviene sempre più frequentemente online, l'ottico moderno deve saper utilizzare tali strumenti per connettersi emotivamente con i propri clienti, attraverso la comunicazione via email, social media, chat dal vivo e videochiamate.
Gli utenti oggi cercano esperienze personalizzate e umanizzate in ogni contesto. I professionisti della visione che dimostrano empatia nelle loro interazioni online possono creare relazioni più solide e durature nel tempo. Ad esempio, rispondere rapidamente e con cortesia alle domande su Facebook o fornire consulenze personalizzate tramite videochiamate su piattaforme come Zoom può migliorare significativamente la percezione del brand.
Tuttavia, nonostante la crescente digitalizzazione, l'interazione one-to-one rimane fondamentale. L'ottico moderno deve essere in grado di trasferire empatia in ogni ambito: ciò significa accogliere i clienti in
negozio o in chat con un sorriso e un tono cordiale, ascoltare attentamente le loro esigenze e offrire soluzioni.
In questo modo l'empatia offline rafforza quella online, creando un'esperienza coesa e gratificante per l’utente. Anche su questo fronte la tecnologia è diventata un ottimo alleato. Basti pensare a tool come i Customer relationship management (CRM) che permettono agli ottici di raccogliere e analizzare dati sui clienti, facilitando la personalizzazione delle comunicazioni. Comprendere le preferenze e le esigenze specifiche dei consumatori consente di offrire un servizio più empatico. Un esempio sono i promemoria personalizzati per visite di controllo o suggerimenti di nuovi prodotti basati su acquisti precedenti. Altri supporti sempre più utilizzati sono i chatbot, ovvero chat automatiche gestite dall’intelligenza artificiale che risultano molto utili nel dare risposte agli utenti in maniera istantanea.
L'empatia digitale, dunque, può essere davvero un super potere capace di trasformare radicalmente il modo in cui un ottico interagisce con i propri clienti. I professionisti della visione che riusciranno a integrarla nella loro strategia di comunicazione, utilizzando gli strumenti e le tecniche appropriate, saranno in grado di creare esperienze eccezionali, fidelizzare la clientela e differenziarsi in un mercato sempre più competitivo.
Ottico moderno, non fare come la rana di Chomsky
di Marco Brugnola
Mantenere le cose come stanno e adattarsi, per timore del cambiamento, non è mai la soluzione migliore: individuare un chiaro percorso di crescita personale e professionale è l’unico modo per raggiungere i propri obiettivi e per non finire bolliti, come racconta la storia del linguista e filosofo americano
Giunge sempre prima o poi, nella vita di ogni professionista della visione, il momento in cui viene avvertita chiaramente la sensazione di vivere una routine che sembra inevitabile e di non riuscire a imporre alla propria attività quella svolta che servirebbe. Impegnato nella gestione della quotidianità, l’ottico si illude che le cose restino immutabili perché non percepisce quei piccoli ma continui cambiamenti che rimangono nascosti ai suoi occhi, ma che segnano inesorabilmente il passare del tempo.
La storia della rana bollita di Noam Chomsky, linguista e filosofo americano, descrive, quasi fosse una moderna favola di Esopo, la generale tendenza dell’uomo ad adattarsi a situazioni e abitudini negative come quella di continuare a ripetere comportamenti che tuttavia non portano più risultato solo perché si sostiene che “abbiamo sempre fatto così”.
La storia, riportata nel libro di Chomsky, Media e Potere del 2014, Edizioni Bepress, è celebre. “Immaginate
un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda piano piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce, semplicemente, morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50 gradi, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone”.
Cosa insegna all’ottico questa storia? Adattarsi e mantenere le cose come stanno è quasi sempre la scelta peggiore. A volte si rifiuta il cambiamento per paura di intraprendere nuove strade, molto più frequentemente lo si ignora perché non se ne comprende la
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portata. Domandarsi cosa si vuole essere veramente e individuare un chiaro percorso di crescita personale e professionale è l’unico modo, non solo per evitare di fare la fine della rana, ma anche per perseguire i propri veri obiettivi. È stata l’incapacità della rana nel decidere quando saltare fuori dalla pentola e l’illusione di poter procrastinare ancora a impedirle di salvarsi.
Oggi, in un mercato ipercompetitivo, per un ottico “lavorare bene” non è più sufficiente da solo a garantire opportunità di crescita e di successo. Risultano indispensabili quelle doti personali come la curiosità, lo spirito di iniziativa, la determinazione, che lo spingono a uscire dalla sua comfort zone e lo conducono in quella che Alasdair A. K. White, nel saggio From Comfort Zone to Performance Management, chiama “learning zone”, la zona di apprendimento. È quella più ricca, viva e stimolante per ciascuno di noi in cui impariamo e affrontiamo con successo nuove sfide.
Oltre i confini della zona di comfort, infatti, non si entra necessariamente nella “danger zone” costellata di ansie e pericoli, bensì esiste “un’area di apprendimento” in cui soft skill e competenze tecniche vengono messe alla prova allo scopo di crescere e migliorarsi. Se allo sviluppo di competenze personali (soft skill) l’ottico abbina un continuo apprendimento e ag-
«In un mercato ipercompetitivo come quello di oggi lavorare bene non è più sufficiente a garantire opportunità di sviluppo e di successo: risultano indispensabili doti come la curiosità, lo spirito di iniziativa, la determinazione, che spingono a uscire dalla propria comfort zone»
giornamento tecnico-professionale (hard skill), amplia progressivamente i confini della propria comfort zone abituandosi a stare costantemente nella zona di apprendimento. Lo sviluppo delle proprie abilità è quindi lo strumento indispensabile per affrontare il cambiamento con forza e senza traumi.
Pensare infatti di affrontare nuove sfide senza avere acquisito preventivamente le necessarie competenze basandosi solo sulla spiccata curiosità e capacità di improvvisazione, ci condurrebbe immediatamente nella “danger zone”, con l’alto rischio di venire sopraffatti dal timore, dalla paura di non essere all’altezza e di subirne le conseguenze.
Ancora una volta la storia della rana bollita ci è d’insegnamento. Se vogliamo evitare gli aspetti più negativi del cambiamento e vogliamo gradualmente, ma progressivamente, uscire dalla nostra zona di comfort, per crescere e migliorarci, dobbiamo iniziare fin da subito a introdurre delle piccole buone abitudini. Evitiamo drastici stravolgimenti di vita dall’oggi al domani, ma iniziamo da piccole e graduali novità e prendiamoci il tempo per abituarci. Ricorda: “se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai a ottenere ciò che hai sempre avuto”, come afferma Warren G. Bennis, studioso americano della leadership.
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Esiti di chirurgia: come gestirli con l’oculista
di Anastasia Rotondi
La collaborazione tra classe medica e area ottico optometrica può riguardare segmento anteriore e posteriore dell’occhio e annessi oculari: è fondamentale soprattutto per i soggetti che hanno subìto un intervento. Ecco alcuni casi in cui un’intesa professionale porta a risultati concreti e soddisfacenti
La collaborazione tra l’ottico optometrista e altre professionalità del mondo della visione, come il medico oculista, è di estrema importanza nella gestione di molti casi, anche prima e dopo la chirurgia. In generale, questa può essere suddivisa tra segmento anteriore, segmento posteriore e annessi oculari. La chirurgia del segmento anteriore, in particolare cornea e cristallino, richiede la cooperazione delle due figure sia nel pre-operatorio, quindi esami strumentali e refrazione, sia nel post, come nei casi di regressione dell’ametropia, ectasie secondarie, haze (foschia) e residuo refrattivo dopo intervento di cataratta.
Da alcuni anni i pazienti che si sottopongono a quest’ultimo sono sempre più interessati a soluzioni refrattive che possano consentire loro una vita senza occhiali. Nonostante ci sia un grande sviluppo nel campo delle lenti intraoculari multifocali, esistono ancora alcuni limiti nel predire il rendimento della qualità della visione una volta che queste vengono impiantate. Un diverso approccio per compensare la presbiopia è la monovisione, ovvero correggere l’occhio dominante per lontano e il non dominante per vicino o media distanza, così da consentire al soggetto una buona visione durante le attività quotidiane senza l’uso di occhiali addizionali. La collaborazione tra oftalmologo e otti-
co optometrista, in questo caso, si concretizza nella possibilità di simulare una monovisione con le lenti a contatto, così da escludere a priori i soggetti che non tollererebbero l’anisometropia indotta. Ovviamente il risultato post-operatorio potrebbe non essere speculare alla prova con lac per la presenza di cataratta.
Un’altra complicanza che ci si può trovare a gestire insieme all’oculista e all’ortottista è la diplopia binoculare post-operatoria all’intervento di cataratta, dove le deviazioni verticali sono rappresentate dal 98% dei casi. Questa condizione può essere correlata sia a procedure anestetiche sia a condizioni preesistenti che erano mascherate dalla presenza di opacità. Se non di interesse chirurgico, questi casi possono essere corretti con occhiali o lenti a contatto prismatiche.
Ulteriori situazioni di cogestione che riguardano la chirurgia del segmento anteriore sono la regressione dell’ametropia post chirurgia refrattiva, le ectasie iatrogene e l’haze. I meccanismi che portano alla regressione sono multifattoriali e ancora non molto chiari: i fattori determinanti sono l’epitelio corneale, le cascate
infiammatorie indotte dalle citochine, il cambiamento repentino della biomeccanica stromale causato dalla sottrazione del tessuto che può provocare uno shift in avanti della cornea. Di fronte a fenomeni di regressione miopica o ipermetropica il medico chirurgo può decidere di trattare nuovamente la cornea con il laser, qualora ci siano le condizioni per farlo, oppure cogestire il caso con lenti a contatto morbide o rigide di tipo corneale, corneo-sclerale, sclerale o, in casi accuratamente selezionati, per ortocheratologia.
Un caso clinico di particolare interesse, pur nella sua rarità, è quello di un soggetto di 55 anni con cheratocono bilaterale. Nel 1990 subisce un’epicheratoplastica in occhio destro, che consiste nell’apposizione di un lembo corneale di un donatore sulla cornea del
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soggetto affetto da cheratocono con lo scopo di inspessirla e ridurre il rischio di ectasia. Nel 2004 si sottopone alla rimozione del lembo con cheratoplastica e nel 2009 a un intervento di chirurgia refrattiva per ridurre l’elevato astigmatismo residuo di circa 19D con esito visivo di 1,00 LogMAR (1/10). In cogestione con il medico oculista, è stata applicata una lente a contatto sclerale adeguata con un visus corretto di 0,26 LogMAR (circa 6/10).
Per quanto riguarda il segmento posteriore, la collaborazione è principalmente nel post-operatorio: un esempio è la gestione di anisometropie iatrogene tipo post cerchiaggio per distacco di retina. Infatti, la compressione del bulbo ne genera un allungamento che a livello refrattivo si manifesta con un errore di tipo miopico. Quindi persone che, prima di fare l’intervento, avevano uno stato refrattivo simile in entrambi gli occhi, post-intervento chirurgico si ritrovano a dover gestire delle anisometropie iatrogene che, se corrette con occhiali, potrebbero causare diplopia per aniseiconia. In questi casi l’applicazione di lenti a contatto può essere risolutiva per ristabilire una buona visione binoculare, oltre che una buona visione in generale. Per gli annessi oculari la gestione può avvenire in seguito a operazioni come la blefaroplastica, nei quali la dinamica palpebrale cambia lasciando talvolta esiti di lagoftalmo che provoca xerosi congiuntivale e alterazione del film lacrimale. A tutti gli effetti, il film lacrimale è la prima superficie ottica che la luce incontra. Una scarsa qualità e instabilità delle lacrime può deteriorare l’acuità visiva. Inoltre, la superficie oculare, se non ben lubrificata costantemente, può comportare ricorrenti erosioni epiteliali associate a dolore, fotofobia e lacrimazione, nonché a infezioni. L’approccio medico è di tipo farmacologico, mentre la cogestione può essere con lenti a contatto sclerali che, oltre a mantenere lubrificata la superficie oculare, garantirebbero una buona qualità della visione.
Dall'alto, lente a contatto sclerale applicata e sezione ottica della cornea
Le immagini di queste pagine si riferiscono al caso clinico trattato nell'articolo, sintesi della relazione dell’autrice al 18° Congresso Sopti del 14 e 15 aprile 2024 a Riccione
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Zeiss MyoCare, due studi per confermarne l’efficacia
di Nicoletta Tobia
I recenti risultati delle indagini multicentriche tuttora in corso in Asia e in Europa, presentati ad Arvo all’inizio di maggio, dimostrano che le lenti dell’azienda oftalmica riescono a rallentare la progressione della miopia nei bambini
In occasione dell’incontro annuale dell'Associazione per la Ricerca sulla Visione e l’Oftalmologia, tenutosi a Seattle, Zeiss Vision Care ha illustrato i primi dati relativi agli studi clinici prospettici, randomizzati, multicentrici di due anni, in corso in Asia e in Europa sulle lenti per la gestione della progressione miopica. Disponibili nei due design, in base all’età del portatore, MyoCare e MyoCare S sono rispettivamente indicate per i bambini sotto i 10 anni e per ragazzi dai 10 anni in su. I risultati presentati al meeting internazionale sono quelli a 12 mesi dell’indagine che si sta effettuando in Cina e quelli a 6 mesi di un secondo studio avviato in Spagna e Portogallo. «Come azienda preferiamo basarci su studi multicentrici perché forniscono dati estensibili a differenti gruppi etnici - spiega Fabio Briganti, product manager lenses di Zeiss Vision Care Italia - Vengono eseguiti in centri indipendenti, da più ricercatori che seguono tutti la stessa procedura, su un campione eterogeneo di partecipanti, che provengono da differenti località, etnie e popolazioni. Questa metodologia permette di confrontare i risultati e aumentare la riproducibilità del lavoro»,
I primi riscontri dei due studi in Asia ed Europa
Lo studio multicentrico in corso in Cina coinvolge tre centri di ricerca indipendenti a Tianjin, Shenyang e Pechino ed è condotto su 240 bambini cinesi di età compresa tra i 6 e i 13 anni, a 80 dei quali sono state date, in modo casuale, monofocali Zeiss al gruppo di controllo, mentre ad altri due gruppi di 80 bimbi ciascuno sono state assegnate rispettivamente le lenti MyoCare o MyoCare S.
Fabio Briganti, product manager lenses Zeiss Vision Care Italia
I risultati dopo 12 mesi di utilizzo sono stati illustrati ad Arvo in quattro poster: in base ai dati presentati da Zeiss, le MyoCare hanno evidenziato una riduzione media dell’errore refrattivo di 0,31 D e una riduzione media dell’allungamento assiale di 0,13 mm, con una efficacia relativa rispettivamente del 48% e del 41%, e le MyoCare S in media di 0,29 D e 0,11 mm, con efficacia relativa del 45% e del 34%, laddove l’efficacia relativa è quella percentuale che descrive la riduzione della progressione rispetto al gruppo di controllo che indossava lenti monofocali.
L’indagine europea invece è condotta in collaborazione con l’Isec-Istituto Superiore di Educazione e Scienze di Lisbona, in Portogallo, e con l'Università Complutense di Madrid, in Spagna, presso sei diversi centri di ricerca: sono coinvolti 304 bambini tra 6 e 13 anni, a 152 dei quali è stata assegnata in modo casuale una coppia di lenti Zeiss monofocali tradizionali, mentre ad altri 152 le lenti MyoCare. In questo caso ad Arvo è stato presentato un poster sui dati dei primi 6 mesi di porto: l’utilizzo delle MyoCare, come è stato dimostrato, ha consentito una riduzione della progressione della miopia in media di 0,15 D e 0,7 mm, con efficacia relativa rispettivamente del 63% e del 77%.
La visione alle diverse distanze e nelle varie attività quotidiane, come camminare o fare le scale, è stata valutata buona o molto buona, paragonabile a quella
I risultati dei due studi multicentrici, a 12 mesi in Cina e a 6 mesi in Spagna e Portogallo, condotti sulle lenti Zeiss MyoCare e presentati a maggio ad Arvo 2024
delle lenti monofocali, con un tempo medio di utilizzo pari o superiore a 13 ore per entrambe le soluzioni.
Un nuovo parametro: il Rapporto di progressione emmetropica
«In termini di risultati, uno dei parametri utilizzati per esprimere la capacità delle lenti di rallentare la progressione miopica è quello che viene definito efficacia relativa: il dato emerso dai due studi in relazione a esso è interessante, in linea con le soluzioni che seguono il concetto del defocus simultaneo competitivo - commenta Briganti - Tale parametro però non è l’unico che possa definire il livello di efficacia della soluzione, anche perché questa percentuale è influenzata dai valori misurati nel gruppo di controllo, e che a loro volta
Tra i parametri considerati per valutare l’efficacia di MyoCare nel rallentare la progressione miopica, c’è anche il Rapporto di progressione emmetropica, o Epr, che considera la crescita del bulbo dell’occhio di un bambino miope rapportata al normale sviluppo di uno emmetrope: dopo 12 mesi di utilizzo in Cina, entrambi i design hanno mostrato di rallentare l’aumento della lunghezza assiale in modo significativo, avvicinandosi allo sviluppo fisiologico dell’occhio
possono essere condizionati da fattori esterni, messi in relazione a quelli del gruppo sperimentale, per questo molto più variabili e non necessariamente replicabili». Nella valutazione dell’efficacia delle sue lenti per la gestione della miopia, Zeiss ha ritenuto significativo introdurre il rapporto di progressione emmetropica, che considera la crescita del bulbo dell’occhio di un bambino miope rapportata al normale sviluppo di uno emmetrope. «I valori normali della crescita di un occhio emmetrope in base alla fascia di età sono stabiliti dalla classe medica e non variano in funzione della zona geografica - osserva Briganti - L’allungamento assiale con l’utilizzo delle lenti MyoCare è stato confrontato con l’allungamento assiale fisiologico in occhi emmetropi e riportato dunque come Rapporto di progressione emmetropica o Epr: per i bambini asiatici, dopo dodici mesi di utilizzo, sono stati riscontrati Epr medi del 70% per MyoCare e del 68% per MyoCare S, laddove 0% equivale all’allungamento assiale di un occhio miope e 100% equivale all’allungamento assiale di un occhio emmetrope. I risultati sono dunque comparabili nelle due fasce di età cui sono dedicati i due specifici design».
Oculisti, ottici optometristi e genitori: una sinergia necessaria
Da un punto di vista tecnico, le lenti Zeiss MyoCare integrano due tecnologie innovative. «La prima è la tecnologia brevettata C.A.R.E., Cylindrical Annular Refractive Elements, che utilizza microstrutture cilindriche alternate ad aree di correzione regolare per creare il cosiddetto defocus simultaneo competitivo nelle aree periferiche, con un rapporto di distribuzione pari a 50:50, mantenendo al centro della lente una zona di visione nitida con il potere correttivo richiesto - spiegano dall’azienda - La lente integra, inoltre, una seconda tecnologia, denominata Zeiss ClearFocus, un sofisticato design freeform con ottimizzazione punto per punto della superficie posteriore della lente, che consente una correzione ottimale dell’errore refrattivo, mantenendo il defocus miopico periferico in tutti gli angoli di visione e riducendo al minimo le distorsioni laterali indesiderate normalmente presenti nelle lenti monofocali sferiche».
«MyoCare non è una lente oftalmica tradizionale, ma un vero trattamento da utilizzare almeno 24 mesi, portandolo più di 12 ore al giorno - ricorda Briganti - Sono necessari controlli costanti sia dell’oculista, che deve valutare la progressione della miopia, sia da parte dell’ottico optometrista per verificare l’assetto dell’occhiale. Vanno poi modificati i comportamenti dei piccoli portatori, che dovrebbero stare di più all’aperto e non incrementare la visione prossimale. Occorre dunque una grande sinergia tra area medica, tecnica e famiglie affinché nel corso del tempo queste soluzioni possano garantire le prestazioni indicate».
Eyefit Smart Desk PRO di Ital-lenti: precisione e innovazione
La precisione è essenziale: le lenti devono essere centrate perfettamente per garantire una visione chiara e confortevole. Ital-lenti ha introdotto una soluzione innovativa per rispondere a tale esigenza: il videocentratore EyeFit Smart Desk PRO. Questo strumento avanzato combina tecnologia all’avanguardia e facilità d’uso per migliorare l’esperienza del cliente e garantire una centratura precisa delle lenti.
Cos’è EyeFit Smart Desk PRO?
EyeFit Smart Desk PRO è un videocentratore di ultima generazione progettato per assistere gli ottici optometristi nel processo di centratura delle lenti oftalmiche, riducendo al minimo l’errore umano e aumentando la precisione e l’efficienza: utilizza un sistema di rilevazione video per acquisire immagini esatte degli occhi del portatore e dei parametri necessari, in funzione della montatura prescelta e della morfologia del volto.
Caratteristiche principali
Precisione e affidabilità. EyeFit Smart Desk PRO utilizza due videocamere per la centratura e per la presa dei parametri in posizione d’uso e una terza videocamera per la centratura da vicino: ad alta risoluzione, permettono di rilevare con estrema precisione la posizione delle pupille rendendo i colori nella foto naturali.
Software avanzato. Per l’elaborazione dei dati, EyeFit Smart Desk PRO incorpora un software progettato per essere intuitivo e semplice da usare. La compilazione della presa parametri è immediata, riducendo i tempi di attesa e rendendo più efficiente il servizio.
In un mondo sempre più orientato verso la personalizzazione, il nuovo videocentratore rappresenta una soluzione all’avanguardia e indispensabile per i professionisti della visione. Grazie alla sua tecnologia avanzata e alla facilità d’uso non solo migliora la qualità del servizio, ma aumenta anche l’efficienza operativa dei centri ottici
Esperienza del cliente migliorata. La precisione del sistema non solo garantisce una visione ottimale per il cliente, ma arricchisce anche l’esperienza complessiva. Gli utenti finali possono vedere chiaramente i benefici delle lenti personalizzate grazie alla precisione della centratura.
Vantaggi per il professionista
L’introduzione di EyeFit Smart Desk PRO nel flusso di lavoro di un centro ottico comporta numerosi vantaggi.
Riduzione degli errori. La tecnologia avanzata di EyeFit Smart Desk PRO minimizza il rischio di errori nella centratura delle lenti: viene così garantita una qualità visiva superiore e si riducono le possibilità che le lenti debbano essere rifatte.
Aumento della fiducia del cliente. La precisione e la qualità del servizio offerto fidelizzano la clientela, che può contare su una visione ottimale grazie a lenti perfettamente centrate.
Efficienza operativa. Grazie alla velocità e alla facilità d’uso, EyeFit Smart Desk PRO consente di prestare consulenza a più persone in meno
tempo, ottimizzando le operazioni quotidiane del centro ottico.
Eyefit Smart Desk PRO rappresenta un passo avanti significativo. La centratura delle lenti è un processo critico che influisce direttamente sulla qualità della visione. Con l’adozione di tale tecnologia, i centri ottici possono offrire un servizio superiore, distinguendosi dalla concorrenza e fidelizzando i clienti.
Con EyeFit Smart Desk PRO, Ital-lenti conferma il proprio impegno nell’innovazione e nella qualità, offrendo agli ottici optometristi uno strumento che rivoluziona il processo di centratura delle lenti. Per una migliore operatività nel centro ottico la nuova versione di EyeFit Smart Desk PRO integra anche una colonna laterale con inserito un frontifocometro, che può essere fatto rientrare nella base del tavolo quando non utilizzato tramite un pratico sistema di elevazione.
EyeFit Smart Desk PRO è un investimento che si ripaga rapidamente in termini di precisione, efficienza e soddisfazione del cliente, ponendosi come punto di riferimento nel panorama delle soluzioni tecnologiche per l’ottica.
La nuovissima Stellest® vista sole accompagna i più piccoli all’aria aperta e contrasta la progressione miopica
Con la bella stagione, i bambini trascorrono più tempo all’aperto, una pratica altamente consigliata dagli specialisti anche per il benessere visivo. Gli studi hanno dimostrato che quest’abitudine potrebbe ridurre lo sviluppo della miopia(1,2.), grazie agli effetti benefici del sole e alla riduzione del tempo passato in ambienti chiusi, dove si svolgono attività come letture, giochi in scatola o l’utilizzo di dispositivi digitali, che comportano uno sforzo visivo da distanze ravvicinate(3,4). Inoltre, esattamente come proteggiamo la pelle sotto i raggi del sole, dobbiamo farlo anche con gli occhi. Un’attenzione che deve risultare anche maggiore nel caso dei bambini, i quali sono più sensibili degli adulti sia alle forti intensità luminose sia ai danni causati dai raggi UV.
La nuova versione da sole della gamma di lenti
Stellest® di EssilorLuxottica, lanciata ad aprile, propone sei colori accattivanti e offre l’opportunità ai più piccoli di stare all’aperto, indossando lenti che garantiscono protezione dai raggi UV ed efficacia nel controllo della progressione della miopia.
Stellest®, studiata e proposta da Essilor® dalla fine del 2021, è stata progettata per contrastare e rallentare la miopia nei bambini. La tecnologia H.A.L.T.*, con una costellazione di 1.021 lenti invisibili, crea un volume di segnale luminoso di fronte alla retina, rallentando l’evoluzione miopica. La sua efficacia è stata clinicamente dimostrata attraverso quattro anni di ricerca condotti presso la Wenzhou Medical University. I test confermano il rallentamento della progressione
miopica in media del 67% a fronte dell’utilizzo di Stellest® per almeno 12 ore al giorno (5) . La nuova versione da sole consente ai bambini di indossare le lenti Stellest® anche all’aperto, durante le varie attività, quindi per più tempo in tutto l’arco della giornata, contribuendo al rallentamento della miopia. La palette cromatica comprende sei tonalità: marrone, viola, grigio, grigio-blu, blu cielo e blu viola, che, con categoria 3, offrono tutta la protezione necessaria e possono essere abbinate a qualsiasi montatura, creando combinazioni molto colorate: un approccio ideale per rendere piacevole l’utilizzo
degli occhiali, mantenendo al contempo l’efficacia di Stellest®.
Le lenti Stellest® in versione da sole proteggono gli occhi dai raggi UV e dall’abbagliamento e offrono una visione confortevole all’aperto. Sono trattate con antiriflesso Crizal® Sun Xprotect, contro graffi, macchie, raggi UV e riflessi. Il materiale delle lenti, Airwear 1.59, garantisce la protezione totale dai raggi UV e presenta doti di alta resistenza meccanica, indispensabile nelle attività all’aria aperta.
«La nuova Essilor® Stellest® in versione da sole è un prodotto che permetterà ai molti bambini che già utilizzano con successo la lente chiara di mantenere anche nelle giornate trascorse all’aperto l’efficacia della tecnologia H.A.L.T.*, la quale, come risulta dagli studi clinici, presenta un rallentamento della progressione miopica del 67% se indossata almeno 12 ore al giorno - spiega Giorgio Parisotto, Professional & Business Manager EssilorLuxottica - Oltre a ciò sappiamo molto bene come i bambini siano sensibili, quanto gli adulti, alle forti intensità luminose. E per le caratteristiche anatomiche, risultano anche più sensibili ai raggi UV».
Al fine di informare i genitori sulla progressione miopica e renderli quindi consapevoli dell’importanza di utilizzare la lente adatta per il proprio bambino, il brand Stellest® è impegnato, nei mesi di giugno e luglio, in un’importante attività
di comunicazione al consumatore che prevede una campagna media in tv, sui social network e lato digital, oltre alla partecipazione al Warner Bros. Discovery Celebration Tour, che avrà luogo in sei note località balneari italiane.
*Highly Aspherical Lenslet Target.
(1) Dhakal R, et al. Time spent outdoors as an intervention for myopia prevention and control in children: an overview of systematic reviews. Ophthalmic Physiol Opt. 2022 May;42(3):545-558.
(2) Jonas JB, et al. IMI prevention of myopia and its progression. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2021;62(5):6.
(3) Guan H, et al. Impact of various types of near work and time spent outdoors at different times of day on visual acuity and refractive error among Chinese school-going children. PLoS One. 2019;14(4):e0215827.
(4) Huang HM, et al. The association between near work activities and myopia in children a systematic review and meta-analysis. PloS one. 2015;10(10):e0140419.
(5) Rispetto alle lenti monofocali, se indossate dai bambini almeno 12 ore al giorno, tutti i giorni. Bao, J., Huang, Y., Li, X., Yang, A., Zhou, F, Wu, J., Wang, C., Li, Y., Lim, E.W., Spiegel, D.P. Drobe, B., Chen, H., 2022. Spectacle Lenses With Aspherical Lenslets for Myopia Control vs Single-Vision Spectacle Lenses: A Randomized Clinical Trial. JAMA Ophthalmol. 140(5), 472-478. https://doi.org/10.1001/jamaophthalmol.2022.0401.
Essilor® è un marchio registrato di Essilor International. Tutti i marchi citati sono di proprietà di Essilor International, ad eccezione di Transitions. Transitions è un marchio registrato di Transitions Optical, Inc. usato su licenza di Transitions Optical Limited. ©2024 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente.
Prorogata la “Promo Family Stellest®” fino al 31 agosto
In risposta alle esigenze del mercato, Essilor® sceglie di prorogare la promozione fino al 31 agosto e amplia il range di prodotti disponibili nell’offerta, includendo Stellest® in versione da sole, la grande novità di questa gamma.
La meccanica della “Promo Family Stellest®” rimane invariata e garantisce l’acquisto agevolato di un secondo paio di lenti per la famiglia a fronte di un primo acquisto di lenti Stellest® in versione chiara o in versione da sole.
Partendo dall’esigenza visiva del bambino, si permette a un altro membro della famiglia di beneficiare di lenti innovative Essilor® a condizioni vantaggiose. Infatti, la seconda coppia di lenti per la famiglia può essere scelta tra monofocali per la gestione della miopia Stellest® in versione chiara, progressive Varilux®, monofocali evolute Eyezen® Boost, Eyezen® Start Stock, Eyezen® Start RX, Eyezen® Kids, in versione chiara, da sole o Transitions®, trattate con Crizal® SapphireTM HR, oltre alle lenti presenti nel catalogo Ray-Ban® Prescription Essilor® Special Edition
Si tratta di un’occasione per gli ottici, che possono giovarsi di strumenti efficaci per la proposta di vendita. La promozione rappresenta inoltre un chiaro segnale dell'impegno di Essilor® nel fornire soluzioni ottiche all'avanguardia per il benessere visivo dei consumatori, consolidando ulteriormente la leadership del gruppo nel settore.
Divel Italia: inaugurate nuove sedi
L’azienda oftalmica chiude il primo semestre del 2024 con un potenziamento della presenza in Italia. Dal 1° giugno ha infatti aperto un deposito a Catania che offrirà i propri servizi alla Sicilia orientale, riuscendo in tal modo a coprire le esigenze degli ottici dell’isola che precedentemente avevano come riferimento la succursale di Palermo.
Le filiali in Italia
Le filiali di Divel arrivano così a 11 in tutta Italia, compreso il laboratorio di Milano, rinnovato e automatizzato da fine 2023, che si vanno ad aggiungere alla sede di Calderara di Reno, in provincia di Bologna. Essere fisicamente presenti in diverse aree del territorio nazionale permette all’azienda di comprendere meglio le esigenze locali dei clienti e di fornire un supporto personalizzato e tempestivo.
I servizi che vengono offerti presso le Filiali Divel sono:
• magazzino lenti di serie (dall’1.50 all’1.74);
• montaggio;
• colorazione (le colorazioni speciali e su lenti Rx vengono realizzate a Milano).
Le filiali all’estero I prodotti Divel vengono venduti in tutto il mondo. Divel Albania è stato il primo ufficio a essere inaugurato: la sede di Tirana serve sia con funzione commerciale sia produttiva tutto il mercato balcanico, distribuendo lenti di ricetta e di serie anche nei paesi limitrofi.
Nel 2012 è stata invece avviata la filiale di Divel Shanghai, dove vengono realizzate lenti di serie commercializzate direttamente a livello globale e parte delle lenti da sole. La struttura in questi anni ha ampliato e potenziato sia il siste-
ma produttivo sia la rete vendita, sempre sotto il controllo e la gestione dell’headquarter italiano.
Un paio di anni dopo è stata inaugurata Divel France a Lione. Qui non è presente una sede produttiva, ma, grazie alla vicinanza geografica e alla presenza commerciale di agenti locali, l’azienda è in grado di distribuire sul territorio francese le lenti create nel laboratorio italiano. In Francia opera anche uno degli agenti per il reparto sole che serve i produttori e i designer locali delle montature da sole, gestendo una buona fetta di mercato.
Nel 2020, nonostante la pandemia, ha aperto Divel Lens Marocco, il primo laboratorio RX del gruppo in Africa: a Casablanca produce e distribuisce le lenti Divel in tutto il paese e nella parte nord occidentale del continente.
Nonostante le avversità dovute alla guerra in corso, è stata resa operativa anche la sede in Ucraina, Divel Lens Ucraina. Attiva dal punto di vista commerciale, è in attesa di installare i macchinari quando il conflitto sarà terminato.
Nello stesso anno è stata anche inaugurata Divel Lens Egitto, al Cairo, che commercializza i prodotti a marchio in tutto il mercato locale.
Infine, di recentissima apertura, a Brasov è nata Divel United Vision Romania. Qui sorgerà il quarto laboratorio RX di Divel, la cui installazione è work in progress e i lavori verranno terminati entro la fine del 2024, ma nel frattempo è già attiva la distribuzione.
Distributori in tutto il mondo
A fianco alle filiali estere di Divel operano partner che sono presenti nei vari continenti.
Le lenti Divel vengono attualmente vendute
in più di 50 paesi: dal Sud al Nord America, dal Sud Est asiatico al Medio Oriente, passando per l’Europa e tutto il bacino mediterraneo.
Il supporto per i clienti
Divel è attiva per supportare il business locale delle proprie sedi e i partner con operazioni di marketing finalizzate alla conoscenza del brand.
Sia per l’Italia sia per l’estero è infatti disponibile il catalogo media kit, attraverso il quale il cliente può ordinare gratuitamente materiale per il punto vendita come A4 papers, desk display, vetrofanie, tappetini mouse, poster, ecc.
L’ufficio marketing e comunicazione interno di Divel Italia segue e realizza anche progetti ad hoc per le specifiche esigenze di ogni mercato, fornendo consulenza e supporto uniformando l’immagine dell’azienda e dei prodotti Divel.
In particolare, con l’acquisto di una coppia di lenti Myopis per la gestione della miopia, i piccoli utenti finali riceveranno un kit di gadget utili per la scuola.
Per informazioni sul materiale marketing, scrivere a marketing@divel.it.
Transitions®: a giugno è partita la campagna media, online e social, di GEN S™
Ad alta visibilità, punta i riflettori su Transitions® GEN S™, la nuova tecnologia super fashion con fantastiche opzioni di colore che permettono di esprimere in chiave contemporanea il proprio stile personale.
Oltre 50 milioni di visualizzazioni stimate su canali top: Meta, LinkedIn, Spotify, YouTube, Corriere della Sera e la Repubblica web.
Obiettivo? Aumentare il traffico nel centro ottico e raggiungere in maniera massiva il grande pubblico
Il lancio di Transitions® GEN S™ prosegue con una campagna media rivolta al grande pubblico, utilizzando canali digitali e social. Il brand punta a rafforzare ulteriormente la collaborazione e il dialogo con gli ottici optometristi. «Questa strategia comunicativa multicanale, ricca di contenuti, mira a raggiungere il target in modo chiaro ed efficace attraverso vari touch point, fornendo ai professionisti della visione tutti gli strumenti necessari per soddisfare al meglio le esigenze dei loro clienti», afferma il team marketing di EssilorLuxottica
La campagna include un piano multicanale ad alta visibilità su piattaforme digitali e social media con l’obiettivo di intercettare un pubblico sempre più ampio di consumatori.
A giugno, sui principali canali online e social, Facebook, Instagram, LinkedIn, Spotify, YouTube, Corriere della Sera, la Repubblica, è partita la nuova campagna ad alta visibilità con oltre 50 milioni di visualizzazioni stimate. I video, le musiche accattivanti, il ritmo incalzante confermano che il brand continua nel proprio intento di conquistare le fasce di utenti più giovani, attenti allo stile.
Oltre ad ampliare la fanbase di consumatori e aumentare sempre più la desiderabilità del prodotto presso un pubblico trasversale come età e
scelte di vita, la campagna mira a favorire il drive to store. Transitions®, infatti, mette anche a disposizione contenuti social e video per i centri ottici partner che vogliono dialogare con la propria community digitale e raccontare la nuova Transitions® Gen S™ Il lancio della campagna di Transitions® Gen S™ rappresenta un esempio di come la comunicazione multicanale possa rivoluzionare il rapporto tra marchio e consumatori. «In un mondo sempre più digitale, è essenziale che le aziende sappiano utilizzare al meglio i vari touch point per creare un dialogo diretto e coinvolgente con il pubblico di riferimento - conclude il team marketing di EssilorLuxottica - Questa campagna non solo punta a promuovere un prodotto innovativo, ma anche a costruire una comunità di utenti che si riconoscono nei valori e nello stile proposto da Transitions®. La sinergia tra tecnologia e comunicazione si rivela quindi fondamentale per il successo e la crescita continua del brand nel mercato globale».
Transitions è un marchio registrato di Transitions Optical, Inc. usato su licenza di Transitions Optical Limited. GEN S è un marchio di Transitions Optical Limited©2024 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente.
Forottero: altro che cassetta di prova, richiede metodo, impegno e studio
di Sergio Cappa
All’angolo tra Main e Central Avenue di Southbridge, in Massachusetts, nel 1826 il gioielliere William Beecher (1805-1893) apre un modesto negozio dove ben presto scopre, e verrà apprezzato, il suo gusto per la produzione di montature in acciaio e oro, prodotte in serie a partire dal 1843. George Wells nel 1864 sostituisce Beecher e dà vita, cinque anni più tardi, all’American Optical, che costruisce, su larga scala, occhiali e strumenti ottici. Quando nel 1915 Henry Laurence de Zeng, un inventore cinquantenne del New Jersey, crea il modello 570 Phoro-Optometer e a seguire, nel 1922, il No. 584 Phoroptor, il primo strumento ufficiale di rifrazione della serie Phoroptor (da allora questo è il nome corretto), desta l’attenzione dell’American Optical stessa, che ne acquista i diritti nel 1925. Dieci anni dopo viene commercializzato il primo 589 Phoroptor con l’aggiunta dei celebri Jackson Cross Cylinder.
Sono quelli gli anni in cui nascono l’OEP, l’Optometry Extencion Program, e il cambio di paradigma nell’esame con l’introduzione dell’indagine binoculare, e in cui il nome di Phoro-Optometer prova l’introduzione dei prismi di Riesley e l’analisi anche delle eteroforie. Il secondo dopoguerra vede l’invadente profluvio dell’elettronica prima e dell’informatica poi nella tecnologia oftalmica, tanto che oggi siamo in attesa della rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione
Nella sua accezione italiana forottero è la crasi tra foro (dal greco phoros, portare), opto (da opsis, vista) e metro (da metron, misura). Il suo nome tradisce la sommessa e rispettosa disponibilità a consegnarsi alla professionale e raffinata perizia dell’ottico optometrista che, con l’uso sapiente delle mani e della indagine critica, mostra e misura accomodazione e convergenza con puntuale maestria: nicchia di raro e finissimo artigianato dove solo lui sa intervenire, sacello di abilità preziose che la tecnica trascura e il mercato ignora, ma che il grande pubblico impara lentamente a conoscere, riconoscere e premiare con quell’aereo sistema di diffusione che è il passaparola, l’ingenua bagatella adolescente che già oggi consente loro di essere ambìti e riconosciuti professionisti.
Molti sono ancora coloro, ottici optometristi e oftalmologi, che ne disdegnano l’uso preferendo l’ottocentesca cassetta di prova, creando spesso un dissonante contrasto con l’altissima tecnologia di altri apparati attorno: l’automatismo informatico, al pari della montatura di prova, semplifica, velocizza e deresponsabilizza, mentre l’adozione della metodica al forottero necessita di impegno, studio, analisi critica, ripetute prove e confronto. Il profilo meccanico del Phoroptor è, dunque, ancora in grado di proporsi come tutore della varietà delle anomalie visive: la differenza la fa il clinico.
ISTITUTO ZACCAGNINI
Scuole di Ottica ed Optometria a Bologna e Milano
Sono aperte le iscrizioni
L’Istituto è presente nel mondo della visione, in cui opera integrato con il contesto scientifico, economico e civile e partecipa da protagonista alla vita della filiera ottica. Fornisce agli studenti e alle aziende del settore istruzione e formazione di area sanitaria con l’impegno di consegnare al mercato del lavoro professionisti dotati delle conoscenze scientifiche, delle abilità e delle competenze pratiche richieste per inserirsi con successo nella professione e nelle aziende.
Dal 1977 il primo riferimento per il mondo della visione
Da oltre 45 anni consegniamo agli Ottici e agli Optometristi conoscenze e competenze professionali e – fra i primi in Italia – da 40 anni quelle optometriche, all’interno di un percorso culturale di aggiornamento professionale dei nostri docenti provenienti dalla filiera ottica e dal mondo accademico, utilizzando metodi didattici sempre in linea con l’evoluzione dei profili professionali e dei sistemi di erogazione della didattica.
Gli ambiti istituzionali di attività dell’Istituto Zaccagnini
Scuola per Ottici Corso biennale abilitante alla professione di Ottico
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Master e Corsi Clinici di formazione superiore in Ottica, Optometria, Contattologia ed Economia dell’Impresa Ottica
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