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Veroli: al centro della strategia i “nostri” Hoya Center

tendo così questi valori a una generazione di professionisti, me compreso, che gli saranno per sempre riconoscenti - sottolinea - E la coerenza, che lo ha sempre accompagnato nella vita, gli ha permesso di porre in essere da ormai diversi anni una iniziativa, unica in Italia, e che ha fortemente voluto: premiare annualmente con il VisionOttica Award le migliori tesi di neolaureati in Ottica e Optometria provenienti dalle facoltà universitarie italiane, dimostrando concretamente, e per l’ennesima volta, l’amore per la professione optometrica che non lo ha mai abbandonato. Ciao Jeff, ti ringrazio ancora per il dono della tua amicizia e per quanto sicuramente continuerai a regalarmi sotto forma di consigli e suggerimenti, visto che ora ti trovi in una posizione super privilegiata. Da parte mia compirò ciò che era il tuo grande desiderio. È una promessa che porterò a termine… Te l’assicuro». «Oltre a essere un collega era un amico di vita: ci siamo conosciuti 40 anni fa, abbiamo fatto diversi viaggi insieme, anche negli Stati Uniti - racconta Gianni Rehak - Sul piano professionale era molto bravo: tantissimi professionisti oggi possono ringraziarlo perché è stato uno dei promotori dell’istituzione del corso di laurea in Ottica e Optometria in Italia». Rehak non dimentica soprattutto la grande vitalità di Longoni. «Era una perso-

na che non riusciva a stare mai ferma, sempre attivo su tutti i fronti, soprattutto nello sport: condividevamo la passione per la vela, che abbiamo accantonato solo per motivi di età». E riporta i piacevoli momenti del passato. «A un certo Da sinistra, Gianni Rehak, Marco Menegazzi, Ugo Frescura, scomparso nel maggio scorso, e Jeff Longoni al Cavallino Bianco di Tortona una decina di anni fa: dalla fine degli anni 60 il ristorante aveva ospitato punto alcuni di noi, quelli che avevale prime storiche riunioni dei professionisti del triangolo industriale, che avrebbero dato vita alla formazione optometrica nel nord Italia, incentrata soprattutto a Milano no continuato a frequentarsi nel tempo, decisero di ritrovarsi in un locale di Tortona, il Cavallino Bianco, avviando il nostro impegno per il riconoscimento dell’optometria in Italia: stiamo parlando della fine degli anni 60 - dice Rehak - Per ragioni geografiche ci si incontrava qui: chi da Milano, chi da Genova e chi da Torino partiva per raggiungere il locale, nell’allora triangolo industriale. Tale appuntamento è poi diventato sempre più raro, ma meno di dieci anni fa abbiamo stabilito di ripeterlo con un gruppo che Jeff chiamava i Malnàtt, termine milanese che significa disgraziati, per rifare il punto: avevamo ormai la nostra vita, la nostra routine. Ricordo la passione con cui lui partiva, nonostante gli impegni e con qualsiasi condizione meteorologica, con la moglie Graziella, per confrontarsi di nuovo sulla nostra professione, ripercorrendo la strada che avevamo compiuto, che in qualche modo ci ricordava i nostri anni migliori». Rehak aggiunge anche un altro ricordo, ancora a dimostrazione della grande passione di Longoni per il proprio lavoro. «Partimmo per Caldirola, località in montagna in provincia di Alessandria, dove Don Francesco Remotti gestiva una colonia di ragazzi con problematiche sociali: nessuno voleva controllare il loro visus - conclude il professionista piemontese - Fu così che Jeff e io, con alcuni colleghi, decidemmo di andare in questo paesino arroccato e in una giornata eseguimmo 110 screening».

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di Angelo Magri

L’amministratore delegato della società oftalmica è soddisfatto del primo semestre 2022: pur non nascondendo le preoccupazioni per la stagione autunnale, punta forte sulla valorizzazione dei partner ottici, con l’obiettivo di incrementare la loro quota di mercato

Nella sede di Garbagnate Milanese sono consapevoli che i prossimi mesi saranno all’insegna di difficoltà e probabili turbolenze: la ricetta per affrontarli è aumentare la quota di mercato. Per raggiungere l’obiettivo, la strada si conferma quella della valorizzazione della rete dei circa 1.700 Hoya Center sull’intero territorio nazionale, con cui crescere insieme. «Se altre realtà hanno negozi di proprietà, noi puntiamo sui nostri partner, che vorremmo diventassero sempre di più centri di eccellenza sulla presbiopia e sul controllo dell’evoluzione miopica - afferma Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia - Da qui la scelta di offrire loro una serie di nuove opportunità per essere sempre più appetibili per il consumatore finale. Abbiamo pensato in particolare a un pacchetto di risorse e strumenti per l’ottico indipendente che di solito, a livello individuale, non è in grado di gestire: che lo aiuteranno a capire con precisione il proprio bacino d’utenza, con il supporto di società specializzate, e a essere in grado di contattare i potenziali clienti finali. Sarà un’attività condivisa, supportata da noi anche con una campagna social indirizzata soprattutto ai neopresbiti, per convincerli a non acquistare una soluzione visiva “banale” in altri canali: Maurizio Veroli, amministratore lavoreremo, dundelegato di Hoya Italia que, insieme con i nostri partner per cogliere nuove opportunità di sviluppo del business». E sempre in tema di presbiopia, a ottobre è in partenza un’attività formativa dedicata a questo argomento, sulla scia di quella lanciata lo scorso anno per la gestione della miopia. «Attraverso Hoya Faculty 4.0 Presbyopia Management esamineremo il tema strategico della presbiopia e delle proposte specifiche - precisa Veroli - Abbiamo sempre considerato questo target unico, in realtà è duplice e presenta esigenze e opportunità

Sirius+

TOPOGRAFO E TOMOGRAFO CORNEALE es@

L'ottico-optometrista è oggi una figura professionale altamente specializzata che si avvale delle più avanzate tecnologie per fornire ai propri clienti ausili visivi specifici e personalizzati. Con la voglia di soddisfare le più esigenti richieste da parte di tali professionisti, CSO è lieta di presentare il nuovo tomografo-topografo Sirius+, evoluzione dell'affermato Si ri us.

Sirius+ consente un'analisi approfondita dell'intero segmento anteriore oculare, combinando l'estrema accuratezza della topografia a riflessione con le ampie capacità di indagine e di copertura dei moderni sistemi Scheimpflug. Una totale rivisitazione hardware ha interessato i due canali principali del dispositivo e non solo ... La telecamera Scheimpflug è adesso capace di ridurre l'iper-diffusione di mezzi non trasparenti ed è dotata di risoluzione doppia rispetto al modello precedente.

L'interfaccia verso l'utilizzatore, completamente rinnovata, sarà gestita dal nuovo software Phoenix 4.0 che perfezionerà e velocizzerà la navigazione fra tutte queste funzioni. L'introduzione di una telecamera a colori in alta definizione per il canale centrale, dà la possibilità di eseguire tutti gli esami necessari per valutare le disfunzioni lacrimali. Il Dry Eye Report permette poi di riassumere tutte le informazioni raccolte in un unico e dettagliato sommario. L'utilizzo di un cheratoscopio in luce bianca e dei nuovi illuminatori esterni consente sia l'osservazione generica della superficie oculare sia il controllo di centraggio ed appoggio di lenti a contattoin fluoresceina.

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