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LA MIOPIA: UN PROBLEMA SEMPRE PIÙ DIFFUSO Si stima che 5 miliardi di persone, metà della popolazione globale, potrebbe essere affetta da miopia nel 2050.
Le ricerche mostrano che l’aumento di tempo trascorso in attività da vicino è associato con grande probabilità allo sviluppo della miopia. Molti fattori, come l’intensa attività visiva a distanza ravvicinata, minor tempo trascorso all’aria aperta, la forte attenzione allo studio e altre considerazioni relative allo stile di vita, indicano che l’incidenza della miopia nei bambini aumenterà negli anni.
UTILIZZO DISPOSITIVI DIGITALI
LETTURA
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L’EFFICACIA DI MiYOSMART NELLA GESTIO
Il trial clinico di due anni iniziato nel 2014 ha dimostrato che i 160 bambini che hanno completato il trial utilizzando le lenti M in media del 60%* rispetto ai portatori di lenti monofocali. Rallenta la progressione della miopia in media del 59%!*
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*Lam CSY, Tang WC, Lee RPK, Chun RKM, To CH. A randomized clinical trial for myopia control – use of myopic defocus spectacle lens. 8th International Congress of Behavioral Tutti i partecipanti che hanno completato il trial di due anni utilizzando le lenti MiyoSmart con tecnologia D.I.M.S. hanno avuto un rallentamento della progressione della miopia in me
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l Optometry (ICBO), 26-29 of April 2018. Sydney, Australia. edia del 59% e dell'allungamento del bulbo oculare in media del 60% rispetto ai portatori di lenti monofocali.
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* Lam CSY, Tang WC, Lee RPK, Chun RKM, To CH. A randomized clinical trial for myopia control – use of myopic defocus spectacle lens. 8th International Congress of Behavioral Optometry (ICBO), 26-29 of April 2018. Sydney, Australia. Tutti i partecipanti che hanno completato il trial di due anni utilizzando le lenti MiyoSmart con tecnologia D.I.M.S. hanno avuto un rallentamento della progressione della miopia in media del 59% e dell'allungamento del bulbo oculare in media del 60% rispetto ai portatori di lenti monofocali.
Per maggiori informazioni chiedi al tuo Responsabile di Zona o scrivi a hoyatiinforma@hoya.it
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Hoya Lens Italia
Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Ottobre 2020 numero 8 www.b2eyes.com In copertina Omisan
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N82020 Sommario
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di b2eyes magazine
B2TRADE Editoriale La strada obbligata 3 Attualità Monopoli: oltre il 2020 e oltre il Covid 4 Omisan, il Covid non ferma la crescita 8
Aloeo: competenze e libera professione, ancora un nulla di fatto 10 Divel Italia: un road trip per essere più vicini agli ottici 14 Bbgr: con Topcon più porte e cross selling 18 Lusso, eccellenza o entrambe? 22 Le parole sono importanti, anche sul web 26
Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021 Copia omaggio
B2STYLE Autumn Colours 30 B2EXPERT Contro-intuitivo Il valore aggiunto di un controllo dell’efficienza visiva 34 Strategie d’impresa Dove e come riposizionare il proprio centro ottico 38 Cinque motivi per Quanto conta saper comunicare in un centro ottico 40 Lab Foria orizzontale: tre metodi a confronto in un campione di soggetti adulti 42 B2TECH Lenti a contatto CooperVision: compensare al meglio presbiopia e astigmatismo 46 Lenti oftalmiche Zeiss SmartLife: la differenziazione passa anche per le monofocali 48 Seiko Brilliance: una progressiva per il portatore della nuova era 52 Hoya: il ruolo dei trattamenti top in era Covid 58 Lo Gnommero La differenza tra educazione e istruzione: a chi importa? 62
2020 WORK in 2021 progress 2022 1
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Editoriale
La strada obbligata
di Angelo Magri
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a recrudescenza di questa pandemia rende inevitabile tornare su argomenti già affrontati, nel recente passato. Vale per giornali, telegiornali e siti web, che nelle ultime settimane hanno ospitato volti noti durante il lockdown della primavera scorsa, messi da parte, forse troppo presto, in estate. Vale per la filiera dell’ottica, che dopo gli ultimi Dpcm si è ancora interrogata sulle misure e i comportamenti da tenere nei confronti di una clientela più esigente, consapevole ma oggi anche più spaventata. Vale per l’informazione di settore, che deve inevitabilmente rilanciare tematiche non nuove, ma utili da rimarcare. Nello scorso numero di questa rivista abbiamo evidenziato il valore aggiunto di quello che gli esperti di comunicazione e marketing chiamano “phygital”, cioè l’abbinamento vincente tra offline e online, pienamente espresso dal Progressive Business Forum e dal DaTE nel settembre scorso. L’avevamo chiamata, tanto semplicemente quanto chiaramente, la strada giusta da percorrere. Poi è arrivato ottobre con l’impennata della curva epidemiologica, che ha spazzato via ogni possibilità di business congressuale o fieristico in presenza. Così l’elemento fisico ha dovuto fare marcia indietro e chi aveva riposto ogni risorsa e speranza in questa modalità ha dovuto rinunciarvi o posticipare. Chi invece ha colto l’opportunità di virare sul digitale ha
saputo dare continuità alla propria attività organizzativa: è il caso del convegno di Giancarlo Montani, da quindici anni e undici edizioni radicato nel territorio pugliese, capace di unire formazione, professione, mercato e convivialità, che per il suo dodicesimo appuntamento si è affidato al Virtual Congress Center b2eyes (lo stesso del Business Forum) e ha coinvolto una trentina fra docenti, imprenditori, manager e professionisti, con qualche relazione in presenza e tutte le altre in collegamento esterno o registrate. In totale assenza di pubblico in loco, ma di quasi 400 utenti che nelle due giornate di lavori si sono collegati dal proprio studio, ufficio o casa, in tutta Italia. E altre centinaia che lo faranno, grazie alla possibilità di rivedere l’evento o le singole relazioni on demand. Alcuni saloni, persino enti fieristici di primaria importanza, come Roma o Verona, hanno già avviato la trasformazione delle proprie manifestazioni fisiche in eventi digitali, con modalità molto simili a quelle della piattaforma che ha permesso di realizzare sinora gli unici due eventi congressuali dell’ottica in Italia nel 2020. Difficile dire se questo sarà il futuro per il nostro paese o addirittura su scala internazionale. Di certo, oggi, per preservare salute ed economia, che rimane l’obiettivo di tutti i governi del mondo di fronte al dilagare del Covid, appare l’unica strada. Giusta od obbligata che sia.
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Attualità
Monopoli: oltre il 2020 e oltre il Covid di Angelo Magri
Una media di 350 utenti unici, con picchi anche vicino ai 400: sono i numeri della dodicesima edizione del Convegno su Aggiornamenti in contattologia e ottica oftalmica, che si è tenuto in modalità digitale il 25 e 26 ottobre
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a dodicesima edizione del Convegno su Aggiornamenti in contattologia e ottica oftalmica, tradizionalmente in programma a metà ottobre nella località in provincia di Bari, si sarebbe dovuta tenere a fine mese a Carovigno, nei pressi di Ostuni. Le misure di contenimento della pandemia ne hanno, invece, rivoluzionato il format: il Dpcm del 18 ottobre ha, infatti, vietato l’attività congressuale in presenza, per cui il convegno, con un grande sforzo organizzativo, è stato trasformato in pochi giorni in evento online dagli studi televisivi di Canale 7 a Monopoli. I lavori in plenaria sono stati trasmessi in streaming attraverso il Virtual Congress
Center b2eyes, la stessa piattaforma digitale che a settembre ha consentito la realizzazione del Progressive Business Forum. «Uno degli appuntamenti più fisici del nostro settore in Italia, come il Convegno di Monopoli, è stato realizzato con successo online: questo e il Progressive Business Forum sono stati i due unici e innovativi eventi congressuali organizzati dall’ottica in Italia nel 2020». Lo ha affermato Nicola Di Lernia, esperto del mercato dell’ottica, chiudendo la tavola rotonda che ha concluso i lavori della plenaria. Una novità assoluta per il Convegno di Monopoli, con ospiti di spicco come, ad esempio, gli ottici Fabrizio Beltrami, Luca Ciavar-
La tavola rotonda che il 26 ottobre ha concluso i lavori del Convegno di Monopoli
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Attualità Quale futuro a breve per l’ottica? Una maggiore consapevolezza del pubblico verso un bene protettivo come l’occhiale da vista: protettivo per le nuove situazioni di vita e di lavoro e perché il tema salute è attualmente quello che ha a cuore la gente. È quanto emerso dal lockdown della primavera scorsa e, ancora di più, dai confortanti risultati del retail ottico italiano tra giugno e settembre. Lo ha ricordato Di Lernia in un video che ha introdotto i lavori del Convegno di Monopoli. Di Lernia ha anche parlato degli effetti del sempre più diffuso smart working. «Da 500 mila smart worker in Italia siamo passati a più di 4 milioni - ha detto - Secondo una ricerca commissionata per il Progressive Business Forum 2020, molte persone tra i 45 e i 55 anni dichiarano apertamente di avere problemi evidenti nella postura e nella visione che provocano a fine giornata stress fisico e visivo. Le risposte del nostro mercato? Ci sono già state: lenti monofocali avanzate da vicino e intermedio e protezione dalla luce blu nociva, ad esempio, oltre che ginnastica posturale e per gli occhi». Risposte che dovranno essere sempre più nella scia delle esigenze visive degli utenti finali. Un esempio? Data l’obbligatorietà dell’utilizzo della mascherina, i prodotti anti appannamento. Quale futuro, dunque, almeno a breve-medio termine per la filiera dell’ottica? «Sulla scia di quanto ha detto Giuseppe Stigliano sempre al Progressive Business Forum, il nostro mondo non è fragile, ovvero in grado di rompersi, tranne che in una fascia marginale che non ha voluto fare alcunché, se non due occhiali al giorno - ha affermato ancora Di Lernia - Noi abbiamo invece dimostrato di essere un mercato resiliente, abbiamo resistito all’urto di marzo-aprile e ci siamo risollevati con forza nei mesi successivi. Ora però dobbiamo fare tutti un passo in avanti, dobbiamo alzare l’asticella e diventare anti-fragili: non essere più vulnerabili ad alcun ulteriore focolaio o chiusura, diventare un mercato anticiclico a prova di crisi e offrire soprattutto soluzioni protettive, affinché la gente ne senta l’assoluta necessità a discapito di beni considerati invece voluttuari». Chiudendo i lavori dell’evento digitale, Giancarlo Montani ha guardato ancora una volta l’immagine di campagna di questa edizione. «Ci vedo un sole che sorge, non un tramonto - ha detto - E questo dev’essere un ulteriore segnale di buon auspicio per la nostra attività e per il nostro futuro». ra, Domenico Concato e Fulvio Guarneri, che hanno dato vita a un confronto su quanto potranno incidere le nuove restrizioni sul business dei centri ottici italiani e, soprattutto, sulle potenzialità del digitale nella professione ottico optometrica. Il focus dell’edizione di quest’anno dell’evento organizzato da Giancarlo Montani e Mery Veneziani doveva giocare proprio sull’anno, 2020, inteso anche come unità di misura per l’acuità visiva: come andare oltre questo parametro, grazie all’innovazione tecnologica dell’industria e alla crescita professionale di ottici e optometristi. Gli interventi tecnici e scientifici di buona parte del pomeriggio del 25 ottobre e quelli della mattina del 26 ottobre si sono effettivamente incentrati su queste tematiche. L’attualità legata al Covid, tuttavia, ha imposto agli organizzatori di affrontare argomenti come sicurezza nei centri ottici, utilizzo del digitale nella professione e rapporto tra smart working e visione, con relazioni in presenza, in collegamento esterno o registrate, dall’Italia e dall’estero. Dovendo sintetizzare i molteplici messaggi usciti dalle due giornate di lavori, che sono disponibili e fruibili
on demand sul Virtual Congress Center b2eyes sino a fine novembre, professionalità è stato il leit motiv degli interventi. «Se per molti è sempre stata un plus, con la pandemia e i mutati atteggiamenti dei consumatori la professionalità è diventata l’indumento che non possiamo dimenticare di mettere nella nostra valigia come ottici e optometristi», ha sottolineato Montani. A loro volta Silvio Maffioletti e Gabriele Esposito, in collegamento esterno, hanno ricordato che «è risultata premiante non solo nelle soluzioni visive proposte, ma anche e soprattutto nell’atteggiamento che abbiamo adottato verso i nostri clienti, durante e dopo il lockdown, e si rivela tale anche oggi». E, ancora, Renzo Colombo, intervenuto in presenza, ha esposto i risultati di un’indagine condotta insieme allo stesso Montani su oltre un centinaio di portatori di lenti a contatto a cavallo tra marzo e i primi mesi estivi: è emerso che l’utente può anche cambiare ottico, ma se lo fa non è a vantaggio dell’online, rimasto sugli stessi livelli di utilizzo durante e dopo il lockdown, bensì per un collega che gli assicuri un livello di professionalità e affidabilità ancora più elevato.
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Attualità
Omisan, il Covid non ferma la crescita a cura della redazione
Un nuovo capannone, l’ingresso nel business delle lac, l’adesione a Tfos: l’azienda di Guidonia, che produce gocce oculari e soluzioni per la contattologia di fascia alta, si sta rivelando molto attiva sul mercato, tanto da essere stata inserita tra le 400 realtà italiane con il maggiore sviluppo
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misan farmaceutici è stata del 2015 ai circa 10.000 mq odierni». riconosciuta tra i “CampioOmisan farmaceutici ha anche siglato ni della Crescita 2021”, la un accordo di esclusiva sul mercato itaterza edizione di uno stuliano e nei paesi del Sud Europa, pardio sulle aziende italiane in maggiore tito nella seconda metà del 2020, con espansione economica, condotto dall’Ila società tedesca MPG&E per Ecco, stituto Tedesco Qualità e Finanza, ente la sua linea best seller di lac e prodotti indipendente specializzato in indagini per la manutenzione. «Questa nuova di mercato, dopo una selezione che ha gamma di lenti a contatto e soluzioni si stilato una lista di 400 realtà industriaaffianca ai prodotti a marchio Omisan li, in base alla crescita media annuale per il trattamento della sintomatologia tra il 2016 e il 2019. «I risultati sono stati degli stati di secchezza, degli arrospubblicati il 12 ottobre nell’inserto eco- Nevio Vona, amministratore samenti e delle irritazioni dell’occhio, unico di Optosan, nomico Affari&Finanza de la Repub- esclusivista per l’Italia nonché di quella delle palpebre - ricorblica: Omisan farmaceutici si è clas- di Omisan farmaceutici da ancora Vona - Con tale partnership sificata in 202esima posizione e la sua ci attendiamo di accrescere la nostra crescita nel triennio analizzato si è attestata su una incidenza presso il centro ottico, aumentando i promedia del 21,6% all’anno», commenta Nevio Vona, dotti relativi alla contattologia». amministratore unico di Optosan, esclusivista per l’I- Nel luglio scorso, inoltre, Omisan farmaceutici è entalia di Omisan farmaceutici. trata a far parte del Corporate Advisory Board di Per Vona questo riconoscimento «sottolinea la so- Tfos, la Tear Film & Ocular Surface Society, prestilidità e la sostenibilità della fase di sviluppo che giosa associazione internazionale non profit la qual’azienda sta vivendo ormai da oltre un decennio le promuove la ricerca, la competenza e gli aspetti e che continua anche in questo difficile anno, con educativi dell’ambito scientifico che si occupa di film un incremento delle vendite rispetto al 2019 e con lacrimale e superficie oculare. «Questa scelta sta a il perfezionamento di un importante investimento sottolineare il focus di Omisan farmaceutici sull’ocstrategico: l’acquisizione di un nuovo capannone, chio secco e sui prodotti specifici per il trattamento che garantisce l’ampliamento delle superfici a di- della sintomatologia degli stati di secchezza oculasposizione per le attività, passate dai circa 600 mq re», sottolinea Vona.
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Attualità
Aloeo: competenze e libera professione, ancora un nulla di fatto di Angelo Magri
Se ne è parlato, in modalità videoconferenza sincrona, al Congresso 2020 dell’associazione di fine settembre: vi hanno partecipato un’ottantina di persone, tra cui parlamentari e autorità che stanno seguendo l’iter per completare il riconoscimento professionale degli iscritti all’Albo dei Chimici e dei Fisici
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a legge 3/2018, meglio conosciuta come legge Lorenzin, nel gennaio di quell’anno ha riordinato la disciplina degli Ordini delle professioni sanitarie e istituito l’obbligo di iscriversi all’Albo. Tra questi, con l’articolo 8 della stessa legge, si è costituito l’Albo professionale unico dei Chimici e dei Fisici, dove sono obbligati a iscriversi alla sezione B settore “Fisica” anche i laureati in Ottica e Optometria con il titolo di studio di laurea triennale nell’attuale Classe L30. A oggi, tuttavia, il ministero dell’Università e della Ricerca e il ministero della Salute non hanno ancora provveduto all’aggiornamento del decreto 328/2001, previsto entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge 3/2018, che deve definire le competenze della figura sanitaria del fisico iscritto all’Ordine professionale. Con il primo decreto attuativo del 23 marzo 2018, emanato dal ministero della Salute sull’ordinamento della professione di chimico e di fisico, si individua, con l’articolo 6, la fase transitoria che indica i criteri necessari per iscriversi all’Albo
“fino all’adozione di specifico regolamento recante modifiche e integrazioni della disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per l’esercizio della professione di fisico”. Si rimane perciò, a oggi, nella fase transitoria che, oltre a non definire le competenze, lascia vacante anche la posizione di chi svolge la libera professione. «Ed è proprio sulla definizione delle competenze e sull’inserimento anche dei liberi professionisti, al momento esclusi dalla normativa in vigore, che vogliamo concentrarci - ha ricordato Santacatterina - Rispetto al confronto avuto nel Congresso del giugno 2019 alla Bicocca la novità è la nota del ministero della Salute dell’ottobre dello stesso anno, che riassume le competenze anche dei laureati in Ottica e Optometria, ma che risulta lontana da quella della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici sempre sulle competenze di tutte le professioni da essa rappresentate». Successivamente, il 13 gennaio 2020, Celeste D’Arrando, deputata del Movimento 5 Stelle, ha pre-
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Attualità sentato un’interrogazione parlamentare sulla questione, poi slittata per l’emergenza sanitaria. «Con questa interpellanza ribadirò che la figura dell’ottico optometrista non è in contrasto con le altre professionalità dell’area sanitaria», ha detto D’Arrando in occasione del Congresso Aloeo 2020, giunto alla settima edizione: qui è stato ribadito a più voci che il percorso da seguire è molto lungo, in quanto le competenze dei fisici devono amalgamarsi con quelle del medico oftalmologo e dell’ortottista assistente in oftalmologia, ma anche con quelle dell’ottico. «Siamo in una fase di approfon-
dimento con il ministero della Salute e con quello dell’Università – ha aggiunto Elena Carnevali, parlamentare Pd, rivolgendosi ai partecipanti dell’evento Aloeo - La crescita professionale del mondo giovanile e in particolare di quello femminile, che anche voi state accompagnando, è indirizzata a formare un più ampio numero di figure per migliorare gli aspetti sanitari: il mio impegno sarà quello di tutelare voi e chi può beneficiare del vostro lavoro con l’obiettivo di arrivare alla definizione delle competenze, per evitare che qualcuno sia escluso o sia costretto a praticare abusivismo professionale».
Orlandi: auspichiamo un tavolo di confronto al Mur Al Congresso Aloeo 2020 è intervenuta anche Nausicaa Orlandi: dal 2016 presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, cui fa riferimento anche l’Associazione Laureati in Ottica e Optometria, nel maggio scorso è stata scelta da Giuseppe Conte per integrare l’attività della task force di Vittorio Colao e del Comitato Tecnico Scientifico nel contrasto all’emergenza sanitaria ed economica. Le abbiamo chiesto di approfondire alcuni suoi interventi durante l’evento digitale di settembre. Presidente Orlandi, lei ha affermato di aspettarsi una visione maggiormente rivolta al futuro da parte di chi deve legiferare: può esplicitare ulteriormente questo auspicio? Nella situazione in cui ci troviamo, a seguito della pandemia, per rilanciare il paese e dare un futuro alle nuove generazioni non si può prescindere anNausicaa Orlandi, presidente che dai professionisti che sempre, nei momenti di difficoltà, hanno dato un della Federazione Nazionale contributo costruttivo, mettendo a disposizione il proprio sapere a sostegno degli Ordini dei Chimici della ricerca, dei cittadini e dell’industria, nell’ottica di uno sviluppo soste- e dei Fisici nibile e della tutela della salute. Eppure, nonostante tutto ciò la politica non ci considera a sufficienza. Ha anche ricordato che l’elenco delle competenze approvate dal Consiglio Nazionale della Federazione e da tutti gli Ordini territoriali nazionali è stato trasmesso ai ministeri competenti: ci sono novità in tal senso? Abbiamo trasmesso diversi mesi fa ai ministeri competenti un documento contenente l’elenco delle competenze sia dei chimici sia dei fisici: stiamo aspettando che venga presa qualche decisione in merito, anche perché vi sono diversi colleghi fisici che, non essendo iscritti all’Albo professionale, non possono esercitare la professione o partecipare ai concorsi nella Pubblica amministrazione, per i quali l’iscrizione è richiesta. Sembra che il ministero della Ricerca e dell’Università voglia aprire un tavolo di confronto al riguardo. La recente proposta del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, di rendere abilitanti le lauree per le professioni regolamentate potrebbe avere conseguenze anche su quelle in Fisica? La proposta del ministro Manfredi è estremamente interessante: stiamo valutando come Federazione la possibilità di rendere abilitanti anche le lauree in Chimica e in Fisica. Certamente potrà avere conseguenze positive anche per le lauree in Fisica, senza tuttavia poter essere applicata a chi già si è laureato ed è in attesa dell’esame di Stato.
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Attualità
Divel Italia: un road trip per essere più vicini agli ottici a cura della redazione
È una delle attività che l’azienda oftalmica ha in programma, emergenza sanitaria permettendo, per il prossimo inverno: una serie di incontri nelle varie regioni in cui opera per presentare ai propri partner le nuove collezioni vista e le iniziative future
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l lockdown prima, la successiva ripresa dell’attività e il posticipo di Mido poi non fermano Divel Italia che, pur registrando buoni risultati per il segmento vista, ha dovuto fare i conti con la difficile situazione riscontrata nel comparto sole a causa della chiusura di mercati strategici. A fare un consuntivo della prima parte e di questi ultimi mesi del 2020 è Brando Marraccini, direttore generale della società con casa madre a Calderara di Reno, nell’hinterland di Bologna, che anticipa anche alcuni dettagli dell’attività futura del gruppo rivolta agli ottici italiani.
tamente si mantiene ancora oggi, nonostante l’emergenza sanitaria in corso. Probabilmente molte persone, dopo la chiusura, soprattutto i portatori abituali di occhiali, si sono rese conto di quanto fosBrando Marraccini, direttore generale di Divel Italia se fondamentale l’occhiale da vista e l’importanza di averne uno di riserva. Si è riscontrato anche un incremento delle vendite di Blue Natural, la nostra lente con trattamento anti luce blu nociva: questo è dipeso dal cambio della postazione lavora-
Quali sono stati i riscontri nel post lockdown registrati da Divel Italia per il segmento vista? Quali gli obiettivi del gruppo per la fine del 2020? La ripresa dal lockdown della scorsa primavera è stata positiva e ha registrato ritmi più intensi del previsto con un trend che fortuna-
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Attualità cura visitare tutti i clienti per presentare le collezioni attuali e quelle in cantiere.
tiva, dovuto alla diffusa conversione del lavoro in smart working, che ha portato le persone a rivedere gli ambienti, la luce, la seduta e, di conseguenza, la protezione visiva. Tale tipologia di lente viene sempre più richiesta anche da studenti o soggetti che utilizzano molto tablet o pc per hobby e in vista di un altro potenziale lockdown. Ottimi riscontri sta avendo anche la nostra novità 2020, l’indice 1.71, una lente sottile e performante al pari dell’indice 1.74: la sua domanda sta aumentando, grazie alla versatilità del prodotto. L’obiettivo è mantenere alte le vendite, nonostante le restrizioni imposte in questi ultimi mesi dell’anno. Se la situazione lo permetterà, avvieremo anche una campagna marketing promozionale che durerà per tutto dicembre.
Quali progetti verranno messi in atto? Abbiamo presentato le collezioni di punta ai principali clienti. In particolare, abbiamo riscontrato un enorme interesse nei confronti di Green Line, la nostra lente eco. Molte aziende, infatti, si stanno orientando verso prodotti ecosostenibili a 360 gradi. Parallelamente stiamo continuando a far visionare le nostre collezioni 2020, come la RightLine, le Stripes e la versione Dark Glam, sfumata e bicolore. Il reparto sole ha visto una riorganizzazione interna che sarà consolidata con il lancio di Divel Studio, il programma Divel Italia di ricerca e sviluppo delle linee da sole. Quali sono le caratteristiche del road trip in programma per le collezioni vista sul territorio nazionale? In questa drammatica situazione economica e sanitaria una delle nostre priorità è far sentire la vicinanza ai clienti. Fortunatamente la capillarità della rete commerciale e delle filiali distribuite sul territorio italiano ci permettono di offrire i servizi e rispondere alle necessità del singolo cliente. Tuttavia, è necessario coltivare e nutrire anche le relazioni interpersonali e, con il posticipo di Mido, questo rende gli obiettivi più difficili da raggiungere. A inizio ottobre abbiamo comunque realizzato un paio di incontri a Palermo e a Castelvetrano con gli ottici siciliani, durante i quali abbiamo approfondito i principali prodotti di Divel Italia, focalizzandoci sulle progressive, abbiamo illustrato i nostri progetti di marketing legati alla sostenibilità e abbiamo anticipato il lancio delle nuove collezioni 2021. Per il prossimo anno, Covid permettendo, abbiamo intenzione di replicare questi incontri nelle varie regioni italiane dove operiamo. Partiremo dalla Lombardia per concludere in Puglia e Calabria: questo road trip italiano ci permetterà di rafforzare i rapporti con i nostri clienti e presentare in anteprima i nuovi prodotti vista.
Discorso diverso per il segmento sole: quali strategie l’azienda sta mettendo in atto per fronteggiare il calo delle vendite? Purtroppo il mercato del sole dipende molto dall’export verso Stati Uniti e Cina: la maggior parte del fatturato mondiale del segmento è generato da questi paesi, cui si rivolgono i principali player mondiali dell’occhiale da sole, italiani in testa. Molte collezioni sono state, quindi, posticipate all’anno prossimo. Da poco i nostri agenti di filtri solari hanno ricominciato a viaggiare per presentare fisicamente le couvette delle collezioni sun. Con il lockdown, infatti, i clienti di Divel Italia hanno potuto visionare le nuove linee soltanto online. Avevamo anche in programma alcuni meeting in Francia, organizzati in collaborazione con il nostro responsabile commerciale di zona, che si sono però svolti senza la nostra rappresentanza italiana, la quale non ha potuto partecipare a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. La nostra intenzione è continuare a lavorare come sempre sia in Italia sia all’estero almeno sino a quando la mobilità fra regioni sarà consentita. Dal momento che Mido 2021 ha subìto un’ulteriore proroga, sarà nostra
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Attualità
Bbgr: con Topcon più porte e cross selling di Angelo Magri
L’accordo prevede la distribuzione del catalogo del brand di strumenti nel canale ottico nazionale da parte dell’azienda che controlla i marchi Galileo e Nikon, con particolare attenzione a una decina di prodotti per la sala refrazione
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mpliare e accresceza vendita». Di fatto Vaccaro re il portfolio dell’ofsi occupa dell’affiancamento ferta e aumentare della ventina di agenti Bbgr la competitività sul Italia sul territorio, della formercato: è questo l’obiettivo mazione dei centri ottici e della nuova partnership tra dell’installazione degli struTopcon Italia e Bbgr Italia, menti ottico optometrici. come spiega il suo operations Sono una decina quelli su cui and instruments manager, punta la collaborazione tra le Andrea Cerea. «Ora la nodue realtà: tre in particolare, stra azienda può affiancare che possono o essere utilizzati all’attuale offerta di mole e visingolarmente oppure lavodeocentratura anche un ricco rare attraverso interconnesportfolio di apparecchiature sione, per creare un flusso Andrea Cerea, operations and instruments all’avanguardia per la sala di lavoro efficace grazie allo manager di Bbgr Italia refrazione e accrescere il vascambio di dati in tempo relore della proposta oftalmica ale. Si tratta del TRK-2P, strugrazie a un brand d’eccellenza nel mondo del- mento integrato utile per iniziare l’analisi da test la strumentazione - ricorda Cerea - A supporto oggettivi, del forottero computerizzato CV-5000, di questo progetto ci siamo dotati internamente completo di tutte le lenti necessarie all’analisi di una struttura sempre più solida e articolata, visiva, incluse lenti accessorie e polarizzanti che prevede una persona dedicata, Gianluca circolari e lineari, infine dell’ottotipo digitale Vaccaro, instruments product specialist, come CP-24, il cui monitor Led full Hd è completo di interfaccia diretta dei centri ottici e della for- tutti i test per un’analisi visiva avanzata, in una
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Attualità progetto anche le agevolazioni fiscali previste dalla Legge di Bilancio 2020, con il credito d’imposta in sostituzione di iper e super ammortamento. «Queste facilitazioni, rivolte a tutte le imprese residenti nel nostro paese, riguardano principalmente gli investimenti in industria 4.0, innovazione tecnologica e digitale, per favorire l’ammodernamento delle aziende e accrescere la competitività - precisa Cerea - Da considerare poi il vantaggio del leasing, che permette di disporre subito del bene con un minimo anticipo, tutelando la liquidità aziendale». «L’obiettivo di fondo di questa operazione è incrementare il cross selling su entrambi i marchi che la nostra forza vendita propone - sottolinea Paolo Cassinari, managing director di Bbgr Italia - Si allinea, in pratica, alla stessa filosofia che ha portato negli anni scorsi le lenti a contatto all’interno del portafoglio prodotti Galileo. Siamo, inoltre, convinti che l’abbinamento a un brand molto riconosciuto nell’ottica come Topcon garantirà ancora più valore a Galileo e Nikon, offrendoci un’ulteriore opportunità anche per aprire nuove porte».
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sequenza personalizzabile dal professionista della visione. Per incentivare il lancio di questa collaborazione Bbgr Italia ha messo in campo sino alla fine del 2020 una promozione speciale legata all’acquisto di strumenti. Inoltre fanno da volàno al
Dal lockdown a oggi: perché la formazione online è vincente Tra marzo e settembre Bbgr Italia ha dato vita a un’articolata proposta di webinar per sensibilizzare e aggiornare i clienti Galileo e Nikon sulle attività più rilevanti in un centro ottico, soprattutto in questa delicata fase congiunturale. Secondo Cassinari, questo lungo percorso formativo online «si è rivelato premiante in termini di notorietà dei nostri brand, di vicinanza ai centri ottici partner e di supporto alla loro attività». Con l’autunno le attività digitali di Bbgr Italia sono riprese con pari decisione. A inizio ottobre, infatti, sono partiti altri sei appuntamenti online della durata di 45 minuti l’uno, in due sessioni giornaliere e con la collaborazione di esperti anche extra settore, che si concluderanno ai primi di dicembre: un percorso consulenziale per supportare i propri partner su tematiche funzionali al business, alla relazione con i consumatori e all’ottimizzazione del centro ottico. «L’obiettivo è dare vita a un’attività a supporto degli ottici alla scoperta di tecniche utili a sviluppare e far crescere il business, all’insegna del valore e della differenziazione - spiega Nadia Lattanzi, brand manager di Bbgr Italia - Non solo lezioni teoriche, quindi, ma anche consigli pratici su come modificare la disposizione dell’arredamento e degli espositori all’interno del negozio, suggerimenti di digital marketing per sfruttare le possibilità del web nell’ottenere maggiore visibilità, indicazioni per ottimizzare i costi di gestione e management, raccomandazioni per approcciare il cliente finale e migliorare l’esperienza di acquisto». A queste tematiche si aggiungono anche l’analisi del rapporto tra visione e postura e le opportunità per valorizzare la tecnologia in sala refrazione. Le registrazioni dei corsi arricchiscono, inoltre, la video library dell’azienda, con la raccolta dei webinar tenuti nell’ultimo anno.
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Attualità
Lusso, eccellenza o entrambe? Coglierne differenze ed eventuali aspetti complementari può diventare fondamentale per una fase molto importante dell’attività degli ottici: la scelta dei riassortimenti stagionali, oggi proposti anche in modalità digitale
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l lusso non è mai stato per tutti. Ne ha parlato Francesco Morace durante il Progressive Business Forum 2020, sottolineando la differenza con l’eccellenza. L’ottico è anche un buyer e tra le varie competenze gli viene richiesto di usare particolare cura nella selezione del prodotto destinato al cliente finale, che ha sì elevato la percezione del valore della salute e richiede buone performance visive, ma è pure più informato ed esigente nella scelta di un brand. Che si tratti di una montatura di una famosa maison di moda o di un’azienda eyewear di nicchia, è diventato importante per il consumatore ricevere garanzie che possano orientarlo a un acquisto razionale, soprattutto se l’esigenza è focalizzata su un accessorio importante come l’occhiale, ri-
di Angelica Pagnelli*
conosciuto a pieno merito come prodotto di prima necessità. Il concetto timeless, ancora una volta rimarcato da Giorgio Armani nell’ultima sfilata primavera estate 2021, sta cambiando il mondo della moda e vestendo il lusso di quell’eccellenza persa di vista con l’avvento del fast fashion. Si può parlare di lusso in ottica? Qualcuno ritiene di no e non solo perché in ottica si è spesso obbligati a scontare marchi del lusso per fronteggiare la concorrenza online o i competitor più audaci sui prezzi, ma anche perché molti brand luxury hanno perso la caratteristica più importante: la qualità. Eppure anche il settore del lusso sta cambiando. Nel post Covid il consumatore finalmente riconosce importanza al valore intrinseco del prodotto (eccellenza delle lavorazioni, dei materiali), ma non a scapito di quello del brand. Richiede maggiore trasparenza ed è particolarmente attento al tema della sostenibilità, che risulta sempre più importante non solo rispetto al prodotto ma anche con riferimento alla mission aziendale. Ha un ruolo centrale anche la relazione del brand lusso
*Angelica Pagnelli è ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica. Coordina i processi di innovazione e, attraverso la sua consulenza strategica, crea una visione finalizzata alla realizzazione di idee, prodotti, progetti e contenuti originali.
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Attualità ma inclusivo: può rappresentare tutte quelle persone in grado di riconoscerlo e l’ottico non può né improvvisarsi nella diffusione di tale cultura né subirla, ma deve conoscerla e proporla ai propri clienti in target o a quelli nuovi che vuole conquistare. La giusta selezione coincide, quindi, con la giusta lungimirante visione. I riassortimenti di montature rappresentano oggi un momento ancora più delicato in assenza di eventi fisici come le fiere o i convegni con area espositiva. Fino a settembre, quando ancora le condizioni sanitarie e le disposizioni governative lo permettevano, molte aziende di montature avevano organizzato showroom itineranti in Italia per invitare in modo scaglionato i propri clienti, far visionare le collezioni e procedere agli acquisti stagionali. Altre imprese hanno invece deciso di utilizzare la propria rete commerciale per giocare in casa e approvvigionare i negozi attraverso la forza vendita, adottando le varie piattaforme Zoom, Microsoft e tutto l’universo digital per proporsi in area export. Contrariamente a quanto accadeva in passato, molte stanno viaggiando con i tempi della moda proponendo già le collezioni eyewear dell’estate 2021 che abbiamo visto sulle passerelle di settembre. Sarà perché la stagione in corso viene già considerata chiusa sotto il profilo del sell in per via del clima d’incertezza, sarà perché alcune maison del lusso in licenza a nuovi player stanno organizzando il lancio del brand in grande stile e nasce dunque l’esigenza di allinearsi, sarà perché è molto più vantaggioso guardare avanti per non cadere indietro: questa improvvisa intuizione potrebbe certamente far bene al mercato, a condizione che le forme di comunicazione siano adeguate e che i metodi risultino efficaci. Ma è sufficiente la versione digital per presentare le collezioni e suscitare l’interesse di chi si trova dall’altra parte dello schermo? Non riuscire a toccare il prodotto e scoprirne l’anima può rappresentare, infatti, un grosso limite. Non si possono solo elencare le caratteristiche di prodotto, i concetti di collezione, i trend e i processi creativi. Si deve arrivare a far gustare l’essenza degli occhiali senza averli a disposizione e creare desiderio attraverso una comunicazione in video che non rappresenta l’alternativa alla presenza fisica, ma l’opportunità per sfidarla.
con il cliente, che diventa assoluto protagonista grazie all’omnicanalità: la comunicazione online consente un filo diretto con lui, ma non si esclude l’intrattenimento nel negozio fisico attraverso il racconto di storie e visioni o la consulenza di stile personalizzata. La nuova filosofia dei marchi racchiude, dunque, anche una nuova filosofia del luxury e l’ottico non può esimersi dal conoscerla. L’eyewear può ancora puntare sul lusso inteso come privilegio per pochi o deve puntare sull’eccellenza come privilegio per sé? Se l’occhiale è da una parte ausilio visivo e dall’altra accessorio moda, il professionista della visione ha l’opportunità di guidare il consumatore alla scelta di un modello lusso che presenti caratteristiche di eccellenza. Inoltre, poiché una montatura può essere acquistata anche in boutique e sul web, se l’ottico non riesce ad accontentare i propri clienti in target nella scelta della stessa, potrà comunque abbinarle le lenti adatte. Infine, l’occhiale da vista viene percepito come necessità, mentre quello da sole non viene considerato da tutti come utile protezione, ma soltanto come accessorio: su questo i professionisti devono lavorare per riportare la montatura da sole nel centro ottico, accendendo il desiderio di un oggetto che presenta caratteristiche eccellenti per regalare nuova visione e ottima protezione. In ottica, dunque, meglio scegliere l’eccellenza, che tuttavia solo in alcuni casi coincide con il lusso: su questo, infatti, hanno grande responsabilità le case di moda. È necessario, perciò, avere profonda conoscenza dei brand di eyewear, del loro modo nuovo di proporsi al mercato e della loro capacità di aderire alle nuove sfide delle maison del lusso. Quest’ultimo oggi non è più esclusivo,
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Attualità
Le parole sono importanti, anche sul web Punteggiatura, tono di voce, scelta dei termini: utilizzarli in maniera corretta ed efficace per produrre contenuti persuasivi può orientare chi legge a compiere un’azione anche nei confronti di un centro ottico
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sistono slogan pubblicitari che la gente ricorderà per sempre. Molto spesso alcune frasi lanciate dagli spot entrano e rimangono nel linguaggio comune delle persone. Uno degli esempi più classici è la frase “che mondo sarebbe senza Nutella?”. A tutti sarà capitato di pronunciare questo claim dopo aver assaggiato un cucchiaino della crema alle nocciole più famosa al mondo. Chi studia marketing digitale sa bene che una buona strategia non può basarsi esclusivamente su contenuti foto e video. Per dare la giusta visibilità a un negozio di ottica e alle persone che ne fanno parte non basta pubblicare immagini sulla pagina Facebook e sul sito. Ci vuole molto di più, serve una narrazione. Il termine narrare deriva dalla radice sanscrita gna-, che significa “rendere noto”, mentre il suffisso -zio-
di Nico Caradonna*
ne indica l’agire, il compiere un’azione. Nell’epoca attuale il più potente mezzo di narrazione resta la parola. È per questo che risulta così importante anche per l’ottico la scelta dei termini da utilizzare sul web. È possibile definire quasi arte quella dello scrivere bene, che in ambito di marketing non significa solo comporre una frase di senso compiuto, bensì costruire un contenuto testuale persuasivo, per indurre il lettore a compiere un’azione, tecnicamente definita conversione. Le regole della scrittura corretta valgono anche in ambito digitale. Alcuni pensano che luoghi virtuali, ad esempio i social, siano esenti da norme grammaticali o relative alla punteggiatura. A meno che non si consideri un profilo social come un diario personale su cui ognuno può stabilire regole proprie, un uso professionale impone che ogni singola virgola abbia una collocazione precisa per una chiara esposizione di un’idea, di un’informazione e, in generale, di un messaggio che si intende trasferire al proprio pubblico.
*Nico Caradonna è ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore.
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Attualità Anche nell’ambito del nostro settore scrivere in maniera corretta aiuta un pubblico ben preciso a riconoscere il professionista adatto cui affidare la propria problematica visiva: i clienti sul web si aspettano infatti competenza, ma anche capacità di comunicare in maniera efficace ed empatica. In tal senso, le parole creano empatia e sul digitale questo valore gioca un ruolo estremamente importante. Immaginando uno strumento digitale che fonda il proprio successo, o al contrario l’insuccesso, sulle parole, viene subito in mente il blog. I più famosi blogger raggiungono i loro migliori risultati grazie a ciò che scrivono, ma soprattutto a come lo scrivono. La personalità di un ottico può emergere anche attraverso un articolo sul blog in cui parla di come risolvere una problematica visiva. ne di un cliente. Questo avUno strumento digitale che fonda Poiché l’attività di viene perché il proprio successo o insuccesso marketing non può ognuno decisulle parole è il blog: i più famosi esistere se non otde di adottare, raggiungono i migliori risultati tiene un risultato, nella propria qualunque esso grazie a ciò che scrivono, ma scrittura, un sia, diventa davpreciso tono di soprattutto a come lo scrivono. E la voce applicato personalità di un ottico può emergere vero importante la scelta alle parole. anche attraverso un articolo sul blog curare delle parole nella Esistono innuin cui parla di come risolvere una costruzione di un merevoli casi problematica visiva testo. di fallimento Ultimo, ma non di campagne pubblicitarie imputabili alle parole utilizzate. È meno importante come aspetto: attraverso le per questo che ogni strumento di comunicazio- parole giuste è possibile costruire una identità ne fisico o virtuale dovrebbe essere affidato a di marca forte e riconoscibile. In questo partiun copywriter professionista. Nel libro Empatia colare momento storico, in cui i brand tendono digitale. Le parole sono di tutti, il contenuto è a schierarsi rispetto a fenomeni sociali usando tuo, l’autrice Assunta Corbo spiega molto bene specificamente alcune parole all’interno della come i termini utilizzati sul web, ma non solo, narrazione, si rivela ancor più importante cosiano fondamentali per dare un’idea di ciò che noscere i significati più profondi di ciò che un un professionista è prima di tutto come persona. ottico decide di far scrivere sui propri canali ufRisultano molto importanti, quindi, la scelta e ficiali. Oltre al prodotto di qualità e al servizio la cura con cui vengono esposti i pensieri attra- impeccabile, i clienti cercano professionisti in linea con i propri valori. Per questo scrivere diverso le parole nei blog o sui social. Questo approccio non riguarda esclusivamente venta anche un ottimo metodo per comunicare il digitale. Ad esempio, se non ben progettata a una precisa nicchia di mercato che aspetta nei contenuti testuali, la brochure di un nego- solo di leggere le parole giuste per scegliere zio di ottica rischia di essere bella graficamente l’ottico migliore in termini di professionalità ed ma inefficace in termini di conversione all’azio- empatia.
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Il valore aggiunto di un controllo dell’efficienza visiva Benché sia un tema particolarmente importante in questa fase dell’anno per il negozio di ottica, spesso dimentichiamo che chi vi entra nell’80% dei casi ha bisogno di una consulenza professionale al riguardo
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a formazione, l’aggiornamento costante e l’esperienza fanno parte del bagaglio di un bravo ottico e optometrista. Ma ci sono altri punti che possono rivelarsi utili o addirittura fondamentali per essere riconosciuti come validi consulenti dell’efficienza visiva.
di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*
o soluzioni per vedere meglio? Appare evidente che nel quesito si trova già la risposta: i venditori di prodotto sono dappertutto, l’occhiale, invece, è acquistabile in numerosi canali, non solo nei centri ottici. Ma per raggiungere un’ottima efficienza visiva è necessario conoscere ed essere guidati da un esperto, non solo da un commerciante. Noi vendiamo, quindi, soluzioni per vedere meglio.
Noi cosa vendiamo? Una domanda su tutte durante la formazione nel periodo degli Ecm era: vendiamo montature
Un bravo consulente deve imparare ad ascoltare Lo abbiamo evidenziato in questa rubrica quando abbiamo scritto di vendita, lo ribadiamo a proposito di prevenzione e di controllo dell’efficienza visiva, ma è fondamentale: i clienti, soprattutto in questo delicato momento storico, hanno bisogno di sentire la nostra vicinanza virtuale e fisica, perché sono molteplici le esigenze cui non hanno ancora trovato rispo-
* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.
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tuoi collaboratori « I sono formati a
raggiungere l’obiettivo? Li hai coinvolti? Hai fatto una riunione con loro? Organizzane una ogni settimana, fai una statistica di quanti controlli si sono trasformati in vendite, dei casi difficili, discutetene insieme
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Immagine tratta da ©Freepik
Prepara il tuo personale a essere accogliente Abbiamo creato un momento di ascolto perché abbiamo capito che essere consulenti e dare risposte ai nostri clienti e potenziali tali è la chiave di lettura principale per avere l’agenda piena di controlli visivi e, quindi, per poterli poi convertire in vendite e in rinnovi. Attenzione, però, non trascuriamo l’aspetto più importante: i tuoi collaboratori sono formati a raggiungere l’obiettivo? Li hai coinvolti? Hai fatto una riunione con loro? Questo è l’aspetto più controintuitivo di tutti: molte volte, infatti, si dà per scontato che ciò che è nella nostra mente lo sia anche in quella del nostro staff. Organizzate una riunione ogni settimana, fate una statistica di quanti controlli si sono trasformati in vendite, dei casi difficili, cercate di discuterne assieme. L’obiettivo principale di questa attività è trovare la soluzione differente che avreste potuto applicare, in modo che al presentarsi di un caso simile sarete pronti a dare la risposta più adatta. In sintesi, usiamo la nostra capacità di aiutare le persone: soprattutto in una fase di emergenza come l’attuale ciò che serve è mostrarsi vicini ai clienti e dare loro, con tutte le modalità possibili, il massimo supporto.
sta. Lo strumento che abbiamo a disposizione è accogliere i potenziali clienti in una prima fase di controllo visivo nel quale la persona si senta serena di potersi confrontare con un consulente (senza avere la pressione dell’acquisto) e altrettanto serena di avere a disposizione un esperto che la possa aiutare, con consigli e rimedi pratici, a vedere bene. Il marketing è un alleato fondamentale Crea all’interno del tuo centro ottico per i mesi autunnali e invernali un appuntamento che puoi pubblicizzare: ad esempio, controllo dell’efficienza visiva. E fai in modo che in tutti i canali digitali, web e social, nonché all’interno del negozio, si parli di questo. Usa anche sms, WhatsApp, mail e fai sì che i tuoi clienti sappiano che possono rivolgersi a te anche per una consulenza gratuita. In questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo riscoperto l’importanza del marketing diretto e soprattutto dei contatti telefonici a distanza. Abbiamo riscontrato che le persone gradiscono avere consulenze anche attraverso videochiamate facilmente fruibili. In altre parole, un esperto che si prenda cura di loro e che dedichi loro anche solo 15-20 minuti gratuitamente è uno degli strumenti più importanti per potenziare le vendite e rendere felici gli utenti.
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Strategie d’impresa
Dove e come riposizionare il proprio centro ottico Il quesito è diventato d’attualità durante il lockdown di marzo e aprile e rischia di confermarsi tale alla luce della dinamica dell’emergenza sanitaria in Italia
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eni essenziali, coccole, oggetti di cui è possibile posticipare l’acquisto e prodotti di lusso: sono i nuovi bisogni attraverso i quali va rivisto il posizionamento del centro ottico. La fase Covid e quella post prima ondata lo hanno messo in luce con estrema chiarezza. E lo ha evidenziato anche Giuseppe Stigliano, esperto di retail, nel suo articolato ed emozionante intervento al Progressive Business Forum 2020. Sarà proprio questo il terreno di gioco dei prossimi mesi: portare il cliente ad acquistare e a non rimandare, informandolo in maniera adeguata e spostando l’attenzione sulle caratteristiche del prodotto, indispensabili per la salute e il benessere. Del resto, come ha ricordato lo stesso Stigliano nel confronto con Nicola Di Lernia e i manager di alcune delle principali aziende oftalmiche sul palco dell’evento del settembre scorso, il numero dei consumatori che durante la quarantena primaverile hanno utilizzato l’e-commerce è quasi triplicato rispetto al periodo pre Covid: questa forma di acquisto è stata percepita come sicura e comoda, abbattendo le barriere psicologiche di numerose persone, soprattutto dei
di Anna Gatti*
meno giovani. Così, alla luce di quella che Stigliano ha definito la “tempesta perfetta”, cioè la contemporanea assenza di domanda e di offerta, con i negozi chiusi e le persone bloccate in casa, e del conseguente stato di forte incertezza e paura, le imprese si sono comportate secondo tre modalità, valide anche per l’ottica: fragilità, con l’imprenditore che non ha la capacità di reagire; resilienza, con l’imprenditore che dimostra di sapersi adattare al mercato e struttura nuovi servizi, come le consegne a domicilio di occhiali o lenti a contatto; e antifragilità, con l’imprenditore che si prodiga per rimanere competitivo innovando e si rivela veloce nella reazione. L’analisi di questi scenari evidenzia come chi appartiene alla categoria dei fragili sia in grande difficoltà, mentre quanti sono caratterizzati da resilienza o da antifragilità sapranno mantenere il valore della propria azienda e aggiungeranno nuove opportunità per i clienti: saranno, dunque, i vincenti. Questa pandemia ha cambiato i consumatori, le loro abitudini e modalità di acquisto: gli ottici che saranno da un lato in grado di tranquillizzare la clientela, garantendo la sicurezza durante la presenza in negozio e i controlli visivi in sala refrazione, e dall’altro di proporre prodotti e servizi innovativi e diversificati, raccoglieranno grandi risultati.
*Anna Gatti è consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.
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Cinque motivi per
Quanto conta saper comunicare in un centro ottico Per un giovane ottico optometrista è fondamentale: approcciarsi in un determinato modo appare decisivo per conquistare la fiducia del cliente. Perché oggi non basta essere bravi nel proprio lavoro, occorre anche saper trasmettere la propria professionalità
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gni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina, come sorge il sole, un ottico optometrista si sveglia e sa che dovrà affrontare un’intensa giornata lavorativa cercando di soddisfare le esigenze di tutti i clienti, offrendo il massimo della professionalità e della serietà. Non si tratta di un gioco da ragazzi. Mediamente in un anno un ottico optometrista svolge più di duemila controlli visivi, analizzando altrettanti casi diversi. “Ogni persona che passa nella nostra vita è unica”, scrive Jorge Luis Borges. E lo sono anche i suoi occhi. Alla luce di questi dati, mi sono accorto che il nostro lavoro presuppone doti comunicative molto particolari. In una giornata si possono affrontare le problematiche più disparate e con un
di Andrea Astarita Laureato in Ottica e Optometria Vincitore del VisionOttica Award 2019
range molto ampio di target: un minuto prima si sta parlando con una persona di mezza età cui vanno date spiegazioni e soluzioni di un certo tipo, un minuto dopo bisogna modificare l’approccio dialogando con un Millennial. Da un lato, dunque, bisogna apprendere abilità che sono tipiche del venditore, dall’altro è necessario consolidare e affinare la propria comunicazione in fase di consulenza, rendendo semplici i concetti a chi non ne sa nulla, senza correre il rischio di apparire né troppo tecnici, quindi poco chiari, né troppo semplicistici, quindi poco professionali. Oggi non è sufficiente essere bravi nel proprio lavoro: fondamentale risulta saper trasmettere la propria professionalità. Ecco allora cinque consigli se si vuole raggiungere questo obiettivo, senza avere necessariamente quarant’anni di esperienza alle spalle.
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Cinque motivi per 1. Corsi di comunicazione Se l’azienda per cui lavorate ne propone qualcuno, andateci. Inizialmente non li consideravo, ma mi sono accorto che certe frasi inserite nel contesto giusto e al momento opportuno possono fare la differenza: la comunicazione mirata aiuta a gestire anche le circostanze più complicate senza andare nel panico.
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Bisogna apprendere abilità tipiche del venditore, rendendo chiari in fase di consulenza i concetti a chi non ne sa nulla, senza correre il rischio di apparire troppo tecnici o troppo semplicistici
2. L’occhiale si vende in studio Durante i primi mesi di apprendistato ho imparato che spesso il professionista esperto comincia a parlare della lente che andrà a prescrivere già durante il controllo visivo. Questa tecnica
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se non si cura il modo in cui ci si pone non si verrà presi seriamente. Il camice rafforza, perciò, il concetto di professionalità. Anche il linguaggio deve essere adeguato, il più chiaro e sicuro possibile. In linea di massima, quando un uomo di cinquant’anni si rapporta con un ventenne si muoverà con un fare sempre circospetto al primo impatto. Non si fiderà di voi e vi ascolterà con attenzione minore. In quel caso bisogna, quindi, dimostrare il proprio valore su più livelli. 5. Coraggio nelle scelte e conoscenza dei prodotti Bisogna mostrarsi sicuri, paradossalmente anche quando non lo si è davvero. Occorre agire con attenzione e, dove è possibile, persino lasciar cadere eventuali errori. Il coraggio si ritrova pure nella scelta delle lenti. Potrebbe apparire complesso offrire subito lenti top di gamma: ma se si avrà la volontà di capire sino in fondo le potenzialità di un prodotto, allora sarà più semplice proporre quello adatto a ogni specifica esigenza. Tutto questo si basa sulla conoscenza approfondita e sullo studio: rimanere informati e aggiornati è, quindi, fondamentale.
ha due grandi vantaggi: il primo è che in studio si crea un ambiente “intimo”, dove si riesce ad avere una maggiore presa nei confronti del cliente finale; il secondo è che in tal modo si velocizza la fase di finalizzazione della vendita. 3. Osservare chi è più bravo Se lavorate insieme ad altri, osservate come si pongono con il cliente, la loro percentuale di successo, come comunicano con il corpo e con il linguaggio. Da loro imparerete tanto. Fate vostri questi comportamenti: non abbiate paura di emularli. 4. L’abito fa il monaco Nel nostro lavoro, specialmente se si è giovani,
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Lab
Foria orizzontale: tre metodi a confronto in un campione di soggetti adulti di Alessio Facchin e Silvio Maffioletti Docenti Irsoo
Una ricerca, recentemente pubblicata sul Journal of Optometry, analizza le modalità di misurazione del mancato allineamento degli assi visivi, che viene quantificato dopo aver interrotto la visione binoculare
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opo aver interrotto la visione binoculare, gli assi visivi assumono la propria posizione fisiologica di riposo, così che la foria dissociata possa essere evidenziata e misurata. La dissociazione della visione binoculare viene ottenuta fornendo immagini differenti ai due occhi, in varie modalità. Sono numerosi i test a disposizione per determinare la foria dissociata: è necessario conoscerne le specificità, le differenze e l’attendibilità per scegliere e valutare al meglio. Nel nostro studio, pubblicato recentemente sul Journal of Optometry, 1 la ripetibilità e la concordanza di tre test per la misurazione dell’eteroforia da lontano e da vicino sono state calcolate mettendo a confronto i test entro una singola sessione. I risultati sono stati poi comparati con i valori normativi di riferimento.
cino (40 cm). Per valutare la ripetibilità a breve termine, ogni test è stato effettuato tre volte ristabilendo la visione binoculare dopo ogni misurazione. I soggetti del campione sono dotati di normale visione binoculare al cover test. I tre test scelti sono tra i più diffusi e i più facili da utilizzare in clinica per verificare la foria dissociata. Dato che lo scopo della ricerca è la valutazione della ripetibilità dei test e della differenza esistente tra essi, è stata utilizzata una sequenza bilanciata con tutte le possibili combinazioni di presentazione dei test. Le sequenze sono state alternate partendo una volta dal lontano, una volta dal vicino. Così facendo sono state effettuate 12 sequenze con 4 ripetizioni. I dati raccolti sono stati registrati indicando con valori positivi le esoforie e negativi le exoforie. I test sono stati effettuati dopo aver eseguito la valutazione della condizione rifrattiva per lontano e per vicino. Nella valutazione del test di Von Graefe da lontano, con il soggetto seduto al forottero, a tre metri è stata proiettata una tabella di Snellen con acuità visiva massima di 10/10. Sono stati inseriti prismi di Risley con 6 Dp a base alta davanti all’occhio destro e 9 Dp a base interna
Materiali e metodi Un campione di soggetti è stato sottoposto al test di Von Graefe (VG), al test di Maddox e al test della Facchin Foria Card (FFC), sia nella versione per lontano (tre metri) sia in quella per vi-
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Lab davanti al sinistro, riducendone gradualmente il valore e chiedendo al soggetto di segnalare quando le due mire fossero di nuovo allineate. Nella valutazione del test di Von Graefe da vicino, la procedura è stata la stessa utilizzando una tabella predisposta per i 40 cm e posizionata sull’asta del forottero. Nella valutazione del test di Maddox da lontano, con il soggetto seduto è stato utilizzato il forottero con il cilindro del filtro rosso orientato a 180°. A tre metri di distanza è stata posizionata l’apposita riga di Maddox con al centro un foro retroilluminato da una luce puntiforme. Al soggetto è stato chiesto di riferire dove passasse il fascio di luce verticale (indotto dal filtro rosso davanti all’OD) e se il valore fosse a destra (eso) o a sinistra (exo) dello zero, quantificato dalla scala numerata predisposta in diottrie prismatiche in funzione della distanza del test. Nella valutazione del test di Maddox da vicino, la procedura è stata la stessa utilizzando una scala numerata predisposta per i 40 cm e posizionata sull’asta del forottero. Nella valutazione del test della Facchin Foria Card da lontano, il test è stato eseguito nello spazio libero con il soggetto in piedi. Un prisma di 6 Dp a base alta davanti all’occhio destro ha indotto lo sdoppiamento della mira, posta a tre metri: è stato chiesto su quale numero si allineasse la freccia in alto (percepita dall’occhio sinistro) e quindi quale fosse il valore della foria in diottrie prismatiche per la distanza di tre metri. Nella valutazione da vicino la procedura è stata la stessa, con il soggetto seduto e la Facchin Foria Card a 40 cm. Risultati e discussione La valutazione delle diverse metodologie non può prescindere dalla ripetibilità, per questo i due fattori sono sempre stati analizzati insieme. Sono state svolte invece due analisi separate per la condizione da lontano e da vicino. Sono state prese in considerazione due tipi di correlazione: r di Pearson ed ICC. L’analisi ha messo in relazione le tre misurazioni (tra sessioni) in tutti e tre i confronti (1-2; 2-3; 1-3). La correlazione di Pearson mostra valori molto elevati, tutti sopra lo 0.9 che indica la forte stabilità delle valutazioni. La correlazione ICC, più idonea per questa
Rilevazione della foria dissociata orizzontale con Facchin Foria Card mediante anteposizione di adeguato prisma a base alta davanti all’occhio destro: exoforia (sopra), esoforia (al centro) e ortoforia (sotto)
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Lab metodologia, restituisce sempre risultati ottimali e allineati alle precedenti correlazioni. Da lontano, per confrontare i diversi metodi e la ripetibilità è stata effettuata un’analisi della varianza a misure ripetute con due fattori: ripetizioni a tre livelli (sessione1, sessione 2, sessione 3) e test a tre livelli (VG, Maddox, FFC). I dati registrati mostrano un effetto significativo per il fattore metodo (F(2,94)=10.5, p<0.0001) e un risultato vicino alla significatività per l’interazione ripetizione x test (p=0.07). Globalmente non sembra esserci una differenza fra le tre valutazioni. Per confrontare ogni singolo test indipendentemente dalla ripetizione, sono stati eseguiti i confronti post-hoc con test Bonferroni. Gli esiti mostrano una differenza significativa tra Von Graefe e Maddox (p<0.0005), tra Maddox e FFC (p<0.005), ma non tra Von Graefe e FFC. Per osservare le singole differenze tra le ripetizioni test x test sono stati effettuati i post-hoc dell’interazione metodologia x valutazione. I risultati non mostrano differenze significative tra sessioni per ogni singolo test considerato. Da vicino, la componente che può influire maggiormente è l’accomodazione. È fondamentale il suo controllo durante l’esecuzione dei test: differenze nei risultati possono essere imputabili a una sua inadeguata supervisione. In accordo con uno studio precedente (Casillas e Rosenfield, 2006) che metteva a confronto Von Graefe, Maddox e Thorington modificato, si nota come Maddox e Von Graefe presentino questa tendenza. La FFC con occhialino fornisce risultati meno exo. L’uso del forottero o dell’occhialino di prova, in sintesi, incide in maniera differente sul dato finale. A 40 cm la visione periferica è esclusa dal forottero e risulta maggiore: l’occhialino produce invece una minima restrizione del campo visivo, determinata dal profilo della montatura. Pertanto, utilizzando l’occhialino è possibile che la presenza di stimoli fusionali periferici, anche in condizione di dissociazione, influenzi la posizione degli occhi durante il test, producendo una stabilità maggiore nei risultati. Ancora una volta, in accordo con Casillas e Rosenfield (2006), possiamo attribuire maggiore affidabilità a test eseguiti con occhialino, in questo caso la FFC. La ripetibilità dei tre test per lontano risulta es-
sere molto buona. Anche per il vicino è confermata l’attendibilità dei test. Il nostro studio si è focalizzato sulla ripetibilità a breve termine dei test, in quanto le ripetizioni dei tre test sono state effettuate in successione. Possiamo quindi affermare che sia da lontano sia da vicino è sufficiente effettuare il test una sola volta. Confrontando le tre tecniche per lontano, in accordo con gli studi precedenti (Casillas e Rosenfield 2006; Maples et al. 2009; Goss et al. 2010; Murueta-Goyena Larranaga 2013) si nota che il test di Von Graefe esprime valori più exoforici, soprattutto rispetto al test di Maddox. I riscontri della FFC sono più simili a quelli del test di Von Graefe. Il risultato potrebbe essere influenzato dal metodo di dissociazione, più che dal test in se stesso. I Quelli ottenuti da Von Graefe e dalla FFC sono statisticamente simili e utilizzano lo stesso tipo di dissociazione. Maddox, il più dissociante, presenta valori meno exo. Per quanto riguarda il controllo accomodativo, esso ha maggior rilevanza nei test da vicino. In definitiva, in accordo con gli studi precedenti, il test di Von Graefe, è la tecnica che fornisce valori più exoforici, un risultato conseguente sia al metodo di dissociazione sia all’utilizzo del forottero, che esclude la visione periferica. Nei dati finali, la ripetibilità di tutti i test è si è rivelata ottima sia da lontano sia da vicino. Nel confronto fra i test da lontano il Von Graefe mostra i risultati con una tendenza più exoforica, la Foria Card ne fornisce di intermedi e il Maddox valori significativamente più eso. Da vicino il Von Graefe continua a fornire i dati più exoforici: in questo caso il Maddox registra valori intermedi. In conclusione, nella pratica clinica i tre test possono anche essere eseguiti una sola volta perché hanno una buona ripetibilità. Da lontano il metodo di dissociazione influisce sui risultati. Il test di Von Graefe restituisce valori diversi rispetto agli altri due test. Da vicino l’accomodazione sembra giocare un ruolo strategico nei risultati finali. Il test FFC con occhialino nello spazio libero sembra fornire dati equilibrati, sia per lontano sia per vicino. rispetto agli altri test. 1. Facchin, A., Maffioletti, S. (Agosto, 2020). Comparison, within-session repeatability and normative data of three phoria tests. Journal of Optometry.
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Lenti a contatto
CooperVision: compensare al meglio presbiopia e astigmatismo a cura della redazione
È l’obiettivo che con Biofinity toric multifocal, lanciata sul mercato italiano a settembre, si pone l’azienda di contattologia
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e all’astigmatismo si aggiunge la presbio- dover più accettare compromessi poco pratici e in pia, ottenere una corretta qualità della alcuni casi meno performanti. visione diventa più complicato. Così Coo- «Pensare a questa nuova lente torica multifocale mi perVision propone Biofinity toric multifocal, riporta al primo smartphone e all’azienda che, forte la sua nuova lente a contatto mensile in silicone dell’esperienza di produrre sia computer sia telefoidrogel per astigmatici presbiti, che utilizza lo stes- ni, ha unito tecnologie e materiali di ciascun deviso materiale SiHy (comfilcon A) di tutte le lac della ce per crearne uno solo e più completo - commenta medesima gamma e lo stesso processo di produzio- Giancarlo Montani, docente del corso di laurea in ne. «La combinazione unica di tecnologie compro- Ottica e Optometria all’Università del Salento - In vate consente un’applicazione stabile e affidabile, questo caso specifico i presupposti sono molto sigrazie a Optimised Toric Lens Geometry, il design mili: una realtà che produce lenti a contatto, tra cui di Biofinity toric, insieme a una qualità visiva a tut- quella per l’astigmatismo e per la presbiopia, ne te le distanze, con la Balanced Progressive Techno- ha sviluppato una unica che si avvale delle migliology, e al comfort e alla facilità di manipolazione, ri prestazioni e performance ottenute nel tempo da date dal materiale utilizzato per tutta la famiglia entrambe. E soprattutto, attraverso un mix di tecnoBiofinity», spiegano dalla filiale italiana della mul- logie avanzate, permette di superare brillantementinazionale, la quale stima te i punti critici che hanno che oggi in Italia un portaostacolato finora la comtore su tre di lenti toriche pleta soddisfazione dei sia già in età presbiopica, portatori: l’ottica multifocain cui rientrerà presto anle, disponibile con diverse che la restante parte: a geometrie e con differenti questi utenti, che rappreaddizioni, l’efficacia del sentano un potenziale di sistema di stabilizzazione mercato stimato a circa 20 e l’elevata bagnabilità del milioni di euro all’anno, materiale in grado di forniBiofinity toric multifocal, la nuova lente a contatto CooperVision si prefigge re al portatore una visione mensile in silicone idrogel per astigmatici presbiti di dare la possibilità di non ottimale». di CooperVision
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Lenti oftalmiche
Zeiss SmartLife: la differenziazione passa anche per le monofocali di Nicoletta Tobia
In un segmento che rappresenta in volumi la maggior parte delle lenti vendute ogni anno, l’azienda punta sui prodotti evoluti del nuovo portafoglio: l’ottico può così proporre soluzioni dai benefici significativi, soprattutto per specifiche categorie di portatori
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e le progressive sono target di portatori con ametroritenute un prodotto alpie elevate e in generale dal tamente differenziante, comportamento visivo sempre anche le monofocali più digitale, rispetto a una moevolute possono riservare otnofocale di serie che non ractime opportunità per l’ottico: chiude una grande tecnologia, ne sono convinti in Zeiss, che possa essere ulteriormente difdi recente ha rinnovato l’inteferenziante: permette infatti di ra categoria all’interno del suo ridurre le problematiche donuovo portafoglio SmartLife. vute a un tempo sempre mag«Analizzando i volumi delle giore di utilizzo dei moderni lenti vendute in Italia, notiamo dispositivi elettronici, miglioche, secondo i dati Anfao relarando la qualità della visione Fabio Briganti, product manager tivi al 2019, su circa 13 milioni non solo all’infinito, ma anche lenses di Carl Zeiss Vision Italia di pezzi le monofocali rapprenelle aree prossimali, indicatisentano più del 70%, con l’80% vamente tra i 30 e i 35 cm». circa delle stesse che rientra nei prodotti in L’intero portafoglio SmartLife è caratterizzato pronta consegna - afferma Fabio Briganti, da una tecnologia trasversale a tutte le cateproduct manager lenses di Carl Zeiss Vision gorie, in modo da poter seguire nel tempo le Italia - Riteniamo che la monofocale Smartesigenze visive di un consumatore, che muLife, soprattutto proposta a uno specifico tano con il variare dell’età. «Nel suo sviluppo
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Lenti oftalmiche Ma cosa rende diversa oggi una monofocale SmartLife rispetto alle precedenti dello stesso segmento Zeiss come le Superb o Individual? Partiamo dalle distanze di utilizzo. «Le monofocali possono essere costruite da semifinito, le lenti standard pronte a stock, o con tecnologia freeform, che consente anche una maggiore personalizzazione includendo i parametri anatomici dei portatori e informazioni relative alla calzata della montatura sul viso di ognuno di loro - spiega Briganti - Normalmente tutte sono ottimizzate per la visione in un unico punto, generalmente l’infinito, ma quando una persona guarda al di fuori del centro ottico della lente subentrano le tipiche aberrazioni, tra cui l’astigmatismo dei fasci obliqui, con conseguente diminuzione della qualità della visione. Le monofocali SmartLife, costruite con tecnologia freeform, sono realizzate considerando questo aspetto: hanno un’ottimizzazione della superficie che va a contenere l’effetto dell’astigmatismo dei fasci obliqui nella parte bassa della lente e permette una migliore qualità della visione anche a una distanza più ravvicinata come quella usata nella lettura dei device digitali mobili». Secondo il manager di Zeiss, a beneficiare di tale tipo di prodotto è soprattutto un portatore con un livello di ametropia che supera le + 3 o le - 3 diottrie. «L’astigmatismo dei fasci obliqui per diottrie non elevate è alquanto modesto e anche in una monofocale di stock, che non ha particolari tecnologie, non è così accentuato: quanto maggiore è il potere della lente, invece, tanto maggiore è anche questa aberrazione e la differenza della qualità della visione tra l’infinito e la parte inferiore della lente stessa è notevole - conclude Briganti - Diventa pertanto strategico e differenziante proporre le monofocali SmartLife proprio a quei consumatori che hanno una refrazione superiore alle 3 diottrie in positivo o negativo, i quali potranno apprezzare un significativo miglioramento rispetto a un prodotto in pronta consegna e difficilmente rinunceranno in seguito alla qualità che hanno sperimentato con il nuovo design».
A sinistra, come si presenta una monofocale tradizionale, non ottimizzata per la visione da vicino; a destra, invece, una monofocale Zeiss SmartLife, ottimizzata per una visione nitida a tutte le distanze, in particolare quando si abbassa lo sguardo per mettere a fuoco oggetti in posizione ravvicinata
siamo partiti dai cambiamenti del comportamento visivo legato sia a un uso sempre più intensivo dei dispositivi digitali, in crescita anche tra gli over 55, sia alla modalità di raccolta delle informazioni - prosegue il manager - Rispetto alla tradizionale lettura statica, oggi tutti, sempre più spesso, leggiamo attraverso i device e in movimento: ciò implica ulteriori abilità visive per passare continuamente da tutto quello che ci circonda al nostro smartphone e viceversa». Di questo si è tenuto conto lanciando SmartLife, con l’idea di creare un portafoglio completo di lenti che hanno in comune una serie di tecnologie in grado di risolvere i bisogni della visione digitale dinamica di oggi. «Un altro aspetto importante è che le SmartLife possono essere personalizzate in base all’età del singolo consumatore: tutte, infatti, sono caratterizzate dalla Age Intelligence, grazie alla quale le aberrazioni laterali sono redistribuite sulla superficie della lente stessa considerando un diametro pupillare calcolato in funzione degli anni che ha il consumatore. A parità di poteri la lente approntata per un ventenne o un sessantenne ha delle differenze e anche a livello di proposta di vendita reputiamo che questo sia molto utile e semplice da spiegare al cliente finale».
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Lenti oftalmiche
Seiko Brilliance: una progressiva per il portatore della nuova era di Francesca Tirozzi
Il 10 ottobre scorso è stata una data importante per il brand: il lancio della lente è avvenuto in contemporanea a livello globale e sarà in esclusiva sino alla fine dell’anno per i Seiko Vision Specialist
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eiko Brilliance è il risultato dell’elevata tecnologia del brand oftalmico, in risposta al nuovo stile di vita moderno, ed è stata presentata in un momento “favorevole”. Tutto passa dal lockdown di inizio 2020 che ha cambiato in maniera profonda e, si presuppone, irreversibile le abitudini quotidiane dei consumatori. A dirlo è il barometro dei consumi di Toluna, un’indagine cui il management di Seiko fa riferimento per analizzare i nuovi trend di mercato. «Toluna lo ha realizzato proprio a partire dal lockdown, elaborandone otto edizioni e intervistando, soltanto nell’ultima, oltre 1.100 utenti italiani - afferma Davide Franzetti, brand manager di Seiko Italia - Ne è emerso un dato rilevante che spiega come la predisposizione alla spesa di un prodotto legato al benessere e all’health care sia aumentato del 23%: in generale, dunque, si è registrata un’evidente contrazione dei consumi in vari settori di mercato, in contrapposizione ad altri, come ad esempio quello della pulizia della casa e dell’igiene personale, che invece hanno visto
un incremento rispetto al periodo precedente alla quarantena». All’interno di questo nuovo contesto Seiko ha trovato terreno fertile per il lancio di una lente progressiva pensata come driver per i centri ottici, con l’obiettivo di offrire il top di gamma agli over 45 che puntano al benessere e alla cura di sé, visione compresa. «L’altro forte collegamento fra Seiko Brilliance e la nuova epoca che stiamo vivendo è l’intenso uso dei dispositivi digitali: secondo gli ultimi dati a disposizione +70% è l’aumento degli utenti sul web e + 28 i minuti di tempo medio di connessione quotidiano, il che porta a quasi 8 ore al giorno trascorse mediamente di fronte a uno schermo - continua Franzetti - Seiko Brilliance rappresenta la risposta al portatore moderno che vuole il massimo e quotidianamente fa un uso prolungato dei device, poiché contribuisce, grazie alle tecnologie, ad alleviare questo stress visivo». Quali caratteristiche presenta Seiko Brilliance? «È il risultato di una ricerca in continua evoluzione, un processo in costante movimento in
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Lenti oftalmiche cui la lente è figlia dei prodotti precedenti con caratteristiche consolidate, ma con l’aggiunta di nuove tecnologie studiate per renderla il più possibile moderna e adatta ai portatori di oggi, per offrire loro una progressiva di fascia alta in grado di soddisfare tutte le esigenze», spiega Silvano Larcher, Global Senior Category Manager di Seiko Italia, nel raccontare la genesi di Seiko Brilliance. In questo caso si parla
to naturale e ottimizza la qualità dell’immagine per ogni direzione di sguardo e, infine, la Personal Design Selection System rende la progressiva personalizzabile in base allo stile di vita, per una compatibilità immediata del portatore». Quest’ultima tecnologia, in particolare, consolida il rapporto fra professionista della visione e consumatore. «Permette, infatti, di personalizzare il design in funzione dello stile di vita del portatore - aggiunge Larcher - La consulenza dell’ottico si rivela fondamentale: con un questionario interattivo online avvia una sorta di percorso condiviso con l’utente, che conduce all’indicazione della lente più adatta al soggetto fra oltre trecento design disponibili». L’obiettivo che Seiko si pone con la nuova progressiva è continuare a presidiare il top di gamma, in termini di design e di trattamenti, offrendo una distribuzione, tramite i Seiko Vision Specialist, i clienti che, grazie a un programma annuale, godono dell’anteprima di lancio di tutti i prodotti della casa giapponese e potranno proporla in esclusiva sino a fine dicemI vertici di Seiko incontrano i manager della filiale italiana: da sinistra, bre. «La lente è stata presentata Oliver Fischbach, vice president commercial West Europe, Claudio Bigatti, ai partner attraverso una serie di national sales manager, Davide Franzetti, brand manager, Matteo Bersani, product specialist, e Iwasaki Atsushi, managing director webinar e tramite la forza vendite Seiko - dice ancora Franzetti - Per di cinque diverse tecnologie. «La TwinEye 360° il lancio abbiamo messo a disposizione materiali Modulation Technology ottimizza l’interazione di visibilità per il centro ottico». A queste attività binoculare, consentendo all’occhio di lavorare in store si integrano quelle digital, in particoin maniera più rilassata nell’arco della giorna- lare con il supporto della piattaforma MySeiko ta - precisa Larcher - l’Intelligent Magnification per la realizzazione di contenuti per Facebook. Control permette la distribuzione delle compo- «Abbiamo investito in post sponsorizzati per il nenti della lente nel modo migliore possibile bacino d’utenza del centro ottico, con l’obiettivo su entrambe le superfici, al fine di ottenere la di generare traffico nel punto vendita», sottomassima riduzione di ondeggiamento, il Digi- linea il brand manager. A supporto del lancio tal Zoom Equalizer consente comfort durante del prodotto a livello nazionale, sono stati confel’utilizzo di dispositivi digitali e messa a fuoco zionati alcuni video in cui tre ottici Seiko Vision migliorata per una visione senza stress, la Ba- Specialist, in qualità di testimonial, illustrano lance Zone Technology, molto importante per la propria esperienza con Seiko Brilliance e i Seiko, che fa dell’estetica e della sottigliezza feedback registrati da parte dei clienti, spieganil proprio punto di forza, garantisce un aspet- done i vantaggi per il portatore.
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“Back to School” e “Garanzia No Problem”: le iniziative Galileo riservate ai più piccoli e alle loro famiglie Riflettori puntati sulla campagna “Back to School” di Galileo, che promuove la cultura della buona visione sin dall’infanzia. Anche quest’anno l’iniziativa, valida fino al 30 novembre, è rivolta principalmente al target Junior, ma coinvolge l’intera famiglia attraverso una vantaggiosa promozione in grado di soddisfare le esigenze di tutti. I genitori, infatti, a fronte dell’acquisto di un paio di lenti correttive per i figli a condizioni speciali, potranno beneficiare di un coupon per l’acquisto di una coppia di lenti progressive. Per il benessere visivo dei più piccoli, Galileo propone in promozione: • Transitions® Signature® Gen8TM, l’ultima tecnologia di lenti Transitions® con performance di lunga durata1: capacità di scurimento e schiarimento più veloci di sempre2, massima chiarezza in interni, protezione sempre attiva dai raggi UV e dalla luce blu-viola3. La nuova generazione di lenti intelligenti alla luce garantisce protezione e visione ottimale in ogni situazione, a casa, a scuola e durante le attività sportive, adattando l’intensità della colorazione a ogni condizione di luce. • BLUV Xpert®, la protezione 2 in 1 capace di bloccare la luce blu nociva4 e la totalità dei raggi UVA-UVB5. Nella fase di crescita gli occhi sono più vulnerabili, per questo è fondamentale proteggerli dalla luce blu-viola emessa dai display digitali e prevenire l’affaticamento visivo. • Gamma di lenti KID, specifica per i più giovani, che garantisce qualità, trasparenza e soprattutto leggerezza, grazie alla combinazione di geometrie in diametri ridotti. Disponibili in indice 1.5 e in policarbonato 1.59 colorabile con Net UV, il trattamento specifico per le lenti KID, con protezione UV E-SPF 25, o con Neva Max UV, il top di gamma Galileo, dotato di strato antistatico, anti imbrattante e con protezione E-SPF 35. Insieme alle loro nuove lenti, i piccoli clienti riceveranno in omaggio sticker educational, per imparare a prendersi cura del proprio benessere visivo iniziando dalla prevenzione, e un coupon per i genitori valido per l’acquisto di una coppia di lenti progressive. Galileo abbina a tutte le lenti incluse nella promozione Neva Max UV, il trattamento che, oltre a migliorare la qualità di visione, la resistenza a graffi e abrasioni, la pulizia grazie alle proprietà idro
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e oleorepellenti e antistatiche, riduce i riflessi dei raggi UV sulla superficie interna delle lenti, garantendo un indice di protezione E-SPF fino a 35 per lenti chiare e Transitions®. Per entrambe le coppie di lenti, bambini e genitori, il centro ottico può proporre senza costi aggiuntivi la Garanzia “Galileo No Problem”, l’esclusivo programma Galileo che sostiene i partner nella valorizzazione della propria attività e competenza, consentendo di fidelizzare la clientela. Valida 12 mesi dalla data di attivazione, la Garanzia “Galileo No Problem” dà diritto a numerosi servizi: controllo annuale dello stato dell’equipaggiamento, fornitura gratuita di una coppia di lenti di cortesia in caso di rottura accidentale e sostituzione delle lenti in garanzia con un’altra coppia (chiara o solare) a condizioni vantaggiose. L’attivazione della Garanzia è contestuale all’acquisto delle lenti - monofocali o progressive trattate antiriflesso gamma Neva (escluso Stock e design Quadro) - e, fino al 31 dicembre 2020, non ha costi aggiuntivi per il centro ottico. Attraverso Galileo4You.it l’ottico può registrare le Garanzie attivate, monitorare agilmente le scadenze e contattare i propri clienti con comunicazioni di remind su validità e vantaggi inclusi. Al momento del ritiro dell’occhiale il portatore riceve una card personale, necessaria ai fini della Garanzia stessa, che assume anche una valenza simbolica in quanto suggella il rapporto di fiducia tra cliente e professionista della visione. Il centro ottico, infatti, ha il ruolo chiave di consulente del benessere visivo, non solo attraverso la scelta di prodotti di qualità, ma anche tramite la cura e manutenzione delle proprie lenti. A supporto delle due iniziative, Galileo ha predisposto nuovi kit di comunicazione per l’allestimento del punto vendita e numerose grafiche digitali, scaricabili direttamente dal portale Galileo4You.it, che l’ottico partner può condividere tramite WhatsApp o pubblicare sulle proprie pagine social per invitare i clienti in negozio e far scoprire loro tutti i vantaggi riservati. Con queste campagne, Galileo vuole supportare i propri partner nello sviluppo del business, aumentando il drive to store e incrementando il processo di fidelizzazione del portatore, e, al tempo stesso, promuovere la cultura del benessere visivo fin dall’infanzia, sensibilizzando i genitori sull’importanza di proteggere i propri occhi e quelli dei loro piccoli.
Cosa comprende il programma di Garanzia Galileo No Problem? CONTROLLO QUALITA’
COPERTURA TOTALE
Un controllo annuale completo dello stato del tuo occhiale.
Una sostituzione della coppia di lenti a condizioni economiche speciali.
OCCHIALE DI CORTESIA In caso di rottura accidentale delle lenti, una coppia di lenti omaggio in attesa di ricevere il nuovo equipaggiamento.
EQUIPAGGIAMENTO SOLARE Una coppia di lenti da sole a condizioni commerciali esclusive.
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1. Rispetto alle lenti Transitions® Signature® VII. Misure di laboratorio standard ISO a 23°C. Basate su test di invecchiamento accelerato condotti in laboratorio, in cui un ciclo corrisponde a circa 2 anni di utilizzo. 2. Rispetto alle lenti Transitions® Signature® VII. Sulla base di test effettuati su lenti grigie (il colore più diffuso) nei differenti materiali a 23° C. Raggiungendo il 18% di trasmissione per lo scurimento con ritorno al 70% di trasmissione per lo schiarimento. 3. La quantità di luce blu nociva viene calcolata considerando la banda compresa tra 380nm e 460nm utilizzando lenti nei differenti materiali e colori. Le lenti Transitions bloccano il 100% dei raggi UVA e UVB e rispettano tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale per il blocco dei raggi UV, così come calcolato utilizzando ANSI Z80.3, ISO 8980-3, EN 1836 and AS/NZS 1067. 4. Sulla superficie anteriore i raggi UV sono bloccati al 100% fino a 380 nm. 5. La luce blu è bloccata al 100% fino a 404 nm per indici 1.6 e 1.67 e fino a 402 nm per l’indice 1.5; Lenti standard=materiale 1.5 senza protezione contro la luce blu nociva, con trattamento Neva® Max UV, identico spessore al centro.
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Transitions® è un marchio registrato, il logo Transitions® e Transitions Light Intelligent Lenses® sono marchi di Transitions Optical, Inc. usati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2019 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente.
Transitions, brand leader nel segmento delle lenti fotocromatiche, che sa reinventarsi e mostrare il lato più cool delle lenti oftalmiche, lancia una campagna interamente video, con una call to action dedicata alla nuova tecnologia Transitions® Signature® GEN 8™, l’ultimissima generazione di lenti intelligenti alla luce, dalle caratteristiche vincenti: fino al 30% più veloci nello scurimento e fino a 3 minuti più veloci nel ritorno allo stato chiaro, ma anche completa chiarezza in interni, performance di lunga durata e protezione ottimale dalla luce nociva sempre attiva. Gli spot diffusi sul web incarnano la nuova immagine del marchio: fresca, giovane, cool, ma soprattutto l’immagine di un brand irrinunciabile se si vuole dare un tocco in più al proprio stile a tutte le età. «Da inizio ottobre è partita una vera e propria digital explosion - afferma Maristella Rizzo, marketing manager di Transitions Italia - che prevede un posizionamento chiaro e tale da coinvolgere tutti i target d’interesse del fotocromatico, agevolando il traffico nel centro ottico: certamente gli over 45, che si confermano il pubblico più sensibile a questo tipo di prodotto, ma anche la fascia tra i 30 e i 40 anni, che si dimostra sempre più interessata a Transitions e rimane un obiettivo di sviluppo importante e con vastissimi margini di crescita». Per suscitare il loro interesse, il nuovo piano digital si concentra sui canali social più seguiti - Facebook, Instagram, YouTube - e su oltre 300 siti web di interesse per il consumatore target, che veicolano la nuova versione dello spot dedicato alle lenti Transitions® Signature® GEN 8™. La scelta di concentrare gli investimenti su queste piattaforme conferma la volontà del brand del fotocromatico di raggiungere un pubblico ampio che va dagli over 40 ai più giovani, ovunque essi siano, e di conquistarli attraverso strumenti di forte impatto emozionale. A oggi i social network sono il mass media più diffuso al mondo, con una capillarità pari al 72% e oltre 43 milioni di account attivi in Italia. «La rivoluzione digitale che stiamo vivendo ha portato, inoltre, a un aumento esponenziale di fruizioni audiovisive, registrando un tasso di engagement molto più alto dei contenuti testuali», afferma Rizzo. Recenti ricerche stimano come in media una persona passi 40 minuti al giorno a guardare video su YouTube. «L’obiettivo della campagna è rafforzare il dialogo e la sinergia con i nostri partner ottici - continua Rizzo - Miriamo a consolidare la notorietà di marca parlando a un pubblico di ampio respiro come quello che mettono a disposizione i social. L’era della comunicazione unidirezionale e dei messaggi one-to-many, identici per tutti
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e senza la minima possibilità di dialogo, è decisamente superata. Oggi si ha la necessità di rivolgersi ai consumatori facendo leva sulle loro reali esigenze. Per noi diventa fondamentale convogliarli sul punto vendita affinché la campagna sia funzionale al business dell’ottico: dal digital marketing al drive to store». Sono circa 110 milioni le visualizzazioni stimate nelle cinque settimane di campagna video sul web: lo spot viene dunque visto oltre 3 milioni di volte al giorno. Il centro ottico è coinvolto in quest’operazione grazie a dieci mini spot con call to action sulla novità dell’anno Transitions® Signature® GEN 8™, studiati appositamente per gli ottici italiani, i quali possono veicolarli sui propri profili social per aumentare la visibilità e l’interesse del pubblico. Per il professionista della visione, quindi, una grande opportunità di incrementare il traffico nel centro ottico. Le precedenti campagne media, infatti, hanno dimostrato di potenziare in modo significativo l’immagine del brand, spingendo l’utente all’acquisto. I materiali marketing della campagna sono disponibili sul portale www.mytransitions.it. Negli ultimi anni Transitions ha intrapreso un percorso importante nel mondo della comunicazione digitale: le straordinarie performance della Campagna #Lovelight con Federica Pellegrini e cinque influencer italiani, l’apertura dei nuovi canali social Facebook e Instagram @transitionsitalia e il restyling nel portale mytransitions.it ne sono un esempio. Ora è il momento di dare un ulteriore grande impulso a questo genere di comunicazione grazie alla nuova campagna digital a supporto del centro ottico, che potrà condividere video e contenuti interattivi sulle proprie pagine social, dimostrando un approccio moderno alla comunicazione digitale, alla luce del mutato scenario dei consumi e delle abitudini della clientela.
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Hoya: il ruolo dei trattamenti top in era Covid a cura della redazione
Il nuovo catalogo e un’iniziativa di sensibilizzazione su centri ottici e consumatori finali vogliono favorire i partner dell’azienda oftalmica nell’affermarsi con crescente successo come professionisti della visione, alla luce dei trend emergenti in questa delicata fase
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a capacità del nuovo sive top come i trattamenti, che consumatore di ricosono trasversali a tutte le lenti noscere il valore, con spiega Anna Maria Nicolini, dila conseguente disporettrice marketing di Hoya Italia nibilità a investire in prodotti - Secondo ricerche indipendenti, che migliorano la sua qualità svolte nel 2019 su ottici e consudi vita. La maggior cura di sé, matori in sette paesi, risulta che che per i centri ottici favorisce la i portatori sono pronti e dispoproposta di protezione da luce nibili a spendere di più per una blu nociva, raggi UV, graffi e aflente maggiormente performanfaticamento visivo. L’incremento te con trattamento durevole e di utilizzo dei dispositivi digitali, protettivo, come quelli della fache comporta una maggiore rimiglia LongLife. Hi-Vision Lonchiesta di comfort durante l’ingLife, infatti, risulta la miglior Anna Maria Nicolini, direttrice marketing di Hoya Italia tera giornata. Sono questi gli scelta Hoya per rispondere a aspetti principali della polariztutte le esigenze considerate imzazione dei consumi in atto, tendenza presa in portanti dai consumatori: è fino al 30% più reseria considerazione da Hoya per valutare con sistente ai graffi, ha una migliore capacità di quali strumenti approcciare il mercato nella de- mantenere le proprietà antiriflesso ed è fino al licata fase che siamo vivendo. 75% più facile da pulire». «Uno dei principali obiettivi del nostro nuovo Sempre dalle ricerche esaminate da Hoya catalogo è favorire la vendita di soluzioni vi- emerge che il trattamento incide molto sulla re-
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Lenti oftalmiche
La copertina del nuovo catalogo dell’azienda oftalmica
putazione del negozio di ottica e sulla soddisfazione del cliente finale. «In caso di problemi con il trattamento, il consumatore è infatti estremamente infastidito e nel 50% dei casi non tornerà né a lamentarsi né tanto meno a fare nuovi acquisti - prosegue Nicolini - L’insoddisfazione viene condivisa sui social, creando un boomerang negativo che culmina nella scelta di non raccomandare il punto vendita. Il nuovo catalogo Hoya risulta, quindi, ancora più chiaro nella struttura e semplice da utilizzare nella proposta al cliente finale dei prodotti e, in particolare, dei trattamenti, per facilitare l’argomentazione ed elevare l’offerta del centro ottico come professionista della visione». Così, per supportarlo nella proposta dei trattamenti top e creare maggior valore e soddisfazione più elevata, Hoya Italia propone sino al 31 dicembre l’iniziativa “Hai una sola vista. Proteggila!”.
L’immagine di campagna di “Hai una sola vista. Proteggila!”
«Questa attività va proprio nella direzione dei macro trend generati dall’attuale periodo, condizionato dal Covid: la protezione e la cura di sé, l’aumento dell’utilizzo dei dispositivi digitali, la disponibilità del cliente finale a investire in un prodotto che migliori la propria qualità di vita», spiega Davide Franzetti, brand manager dell’azienda di Garbagnate Milanese. Alla luce di questi importanti cambiamenti di mercato e di consumo, “Hai una sola vista. Proteggila!” svolge un’importante funzione di sensibilizzazione. «È rivolta sia all’ottico, che è così stimolato a offrire il miglior trattamento al cliente, sia all’utente finale, che risulta incentivato a investire per il proprio benessere visivo sui trattamenti Hoya top di gamma», aggiunge il manager. L’iniziativa è valida su tutte le lenti di stock e di ricetta, in tutti gli indici, con i trattamenti top Hi-Vision LongLife, BlueControl o UV Control. «Oggi, grazie a una crescente sensibilità nel consumatore, siamo certi che l’opportunità di valorizzare trattamenti protettivi top sia un ulteriore elemento per avvicinare ancor di più i clienti finali a un livello di qualità sempre maggiore», conclude Franzetti.
Protezione e cura di « sé, aumento dell’utilizzo
dei dispositivi digitali, disponibilità del cliente finale a investire in un prodotto che migliori la propria qualità di vita: sono le macro tendenze emerse in questo periodo
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Topografia OCULUS, un altro tassello nell’offerta R.O.M. per la professionalità degli ottici d’Italia Nel solco dell’orientamento al cliente e dell’intuitività nell’uso, R.O.M. spa aggiunge il marchio OCULUS alla sua ampia gamma di prodotti per centri ottici. Il nuovo Keratograph 5M OCULUS è una rivoluzione nella topografia e nello screening per i disturbi dell’occhio secco. La sua telecamera a colori ad alta risoluzione e il variatore di ingrandimento integrato aprono prospettive completamente nuove nell’analisi professionale del film lacrimale. È possibile individuare in modo rapido e affidabile le cause alla base dell’alterazione del film lacrimale. grazie al JENVIS Pro Dry Eye Report, che diventerà la vostra routine prima di ogni esame refrattivo per misurare, senza l’applicazione di fluoresceina, la stabilità e il tempo di rottura (NIKBUT) del film lacrimale (TF-Scan). La registrazione video (fino a 32 immagini al secondo) consente di studiare la diffusione delle particelle del film lacrimale e di trarre conclusioni sulla sua dinamica e viscosità. Keratograph 5M fornisce l’illuminazione perfetta per ogni funzione: diodi bianchi per la dinamica del film lacrimale, diodi blu per immagini fluorescenti con fluoresceina e diodi infrarossi per la meibografia. La disfunzione delle ghiandole di Meibomio è la causa più frequente dei disturbi dell’occhio secco: le loro alterazioni morfologiche possono essere rese visibili, grazie ai vari ingrandimenti, per mezzo del Meibo-Scan di Keratograph 5M. Un film lacrimale intatto e un buon apporto di ossigeno alla cornea sono indispensabili per una lente a contatto confortevole. L’OxiMap® (opzionale) del Keratograph 5M rappresenta la trasmissibilità dell’ossigeno su tutta la superficie della lente morbida in diversi colori a seconda della potenza ottica ed è facile da comprendere, anche per i portatori. Keratograph 5M offre una definizione completamente automatica del rossore bulbare. In passato, la valutazione del rossore congiuntivale era soggettiva, cioè dipendente dall’esaminatore. L’R-Scan del Keratograph 5M è in grado di documentare e classificare il rossore limbale e bulbare in maniera oggettiva e completamente automatica, rilevando i vasi congiuntivi e valutando il grado di arrossamento. Segue la classificazione automatica, risparmiando all’operatore il confronto dei risultati con i campioni di classificazione. In combinazione con l’ottenimento automatico della misurazione, Keratograph 5M garantisce una perfetta riproducibilità. Le alterazioni corneali come il cheratocono possono essere rilevate in una fase precoce, acquisendo dati precisi e affidabili, la cui valutazione andrà poi fatta dal medico oculista. I dati sono generati da misurazioni senza contatto, valutati automaticamente e rappresentati in diagrammi che offrono una grande quantità di informazioni. È disponibile un ampio database di lenti a contatto, aggiornabile, per individuare la quella più adatta: viene poi creata un’immagine fluorescente di questa particolare lac, per consentirne la valutazione e la documentazione della portabilità e del movimento (Lens Fitting). La funzione di misurazione dell’angolo palpebrale è disponibile per determinare l’inclinazione durante il montaggio delle lenti a contatto toriche. L’illuminazione a infrarossi integrata viene utilizzata nella funzione di pupillometria (opzionale), che può testare il riflesso pupillare con e senza abbagliamento. Il software di Keratograph 5M fornisce vari metodi di esame a questo scopo e permette il confronto del riflesso pupillare sinistro e destro e una facile identificazione dell’anisocoria.
Valutazione e classificazione automatica degli arrossamenti congiuntivi con R-Scan
JENVIS Pro Dry Eye Report misura, Fotocamera a colori per imaging est senza l’applicazione di fluoresceina, N82020 60 la stabilità e il tempo di rottura (NIKBUT)
Analisi e scansione del film lacrimale con TF-Scan
LE LENTI MULTIFOCALI
Presente e futuro dell’Ottica Oftalmica Gianmario Reverdy
Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it
Lo gnommero
La differenza tra educazione e istruzione: a chi importa? di Sergio Cappa
“Volete evitare una cena con i suoceri? Nascondere una scappatella? O proteggere il vostro giardino segreto? Tranquilli ci pensiamo noi!... La vita marciava alla grande, avevo trovato lavoro, tutto andava bene, fino a che non ho conosciuto mio suocero… ecco papà… oh mio Dio!”. Nella commedia sentimentale Alibi.com, film francese del 2017 diretto da Philippe Lacheau, il protagonista è Greg, un giovanotto assunto da una società che crea alibi di qualsiasi tipo per i propri clienti, e che si preoccupa di coprire menzogne e infedeltà di diverso genere, procurando false prove e improvvisando interpretazioni affinché non si desti alcun sospetto: un cinico gioco che regge sino a quando Greg non si innamora di Flo, una ragazza allergica a qualsiasi bugia, alla quale tuttavia non può rivelare la natura della sua attività, con uno dei suoi clienti che è addirittura il padre di lei. Un oneman-show nella pura tradizio-
ne francese del vaudeville. Da alcune settimane si sono riaperte le scuole e molte sono già state richiuse. La gestione della pandemia ci accompagna e assilla ormai da molti mesi ed è facile e gratuito terreno di scontro politico. Il tema della scuola è, in queste settimane, l’articolazione preferita da faziosi politici che la usano per screditarsi l’un l’altro, da voraci amministratori locali che approfittano per sollecitare proprie richieste disattese, da sconsolati dirigenti scolastici che intravedono la possibilità di rinnovare la palestra, da grifagni talk show che cavalcano il facile populismo. E gli studenti? Quanto importa del loro sapere non è dato sapere, ma ci si dileggia e ingiuria sul costo dei banchi a rotelle, sull’utilità del plexiglas, sulla frequenza della disinfezione, sul porto delle mascherine, sull’alternanza video-presenza, sul distanziamento agli ingressi, sull’affollamento in aula e quanto altro può tornare elettoralmente utile. Gli aquilini affa-
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bulatori scolastici dimenticano, o semplicemente non conoscono, la differenza tra istruzione, che è un semplice passaggio di contenuti, ed educazione che è l’accompagnare lo studente alla risonanza emotiva dei propri sentimenti. L’insegnamento, se è empatico, si genera per imitazione, partecipazione e fascinazione che veicolano l’identità, che non abbiamo per natura infusa ma grazie al riconoscimento mutuo che riceviamo. In aula si dialoga, non per superare l’avversario ma per confrontare i pareri diversi (dia-lògos), supponendo che l’altro abbia un gradiente di verità superiore al proprio: l’insegnamento è parola, è mimica, è corporeità, è voce, è corpo erotico, per dirla con Massimo Recalcati, in nome di un futuro che è biologicamente loro. Ma tale preoccupazione è solo didatticamente appagante: per il politico di turno meglio quindi occuparsi, fingendo di preoccuparsi, di alibi, elettoralmente paganti.
LA PROTEZIONE OCULARE DALLE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE Filtri e lenti solari
Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it
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