N62020 LE CONSEGNE DI LENTI TOP RAGGIUNGONO VELOCITÀ RECORD!
L’evasione degli ordini delle lenti di ricetta Top è garantita in 48 ore, grazie all’efficienza del sito produttivo italiano.
Il grande sito produttivo, l'efficiente squadra di oltre 220 esperti, l'innata vocazione all'ascolto e alla cura per i dettagli: questa è l'eccellenza italiana di Hoya al servizio dei Centri Ottici Partner.
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N62020
21-22 SETTEMBRE 2020 Con la collaborazione di
LE CONSEGNE DI LENTI TOP RAGGIUNGONO VELOCITÀ RECORD!
SunChrome® le lenti cambiano quando la “tua” luce cambia per una protezione costante in interno ed esterno
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Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
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Segreteria Organizzativa Fabiano Gruppo Editoriale info@fgeditore.it - Tel. 0141 1706694 www.fgeditore.it
N62020
Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Giugno/Luglio 2020 numero 6 www.b2eyes.com In copertina Hoya
Sommario
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di b2eyes magazine B2TRADE Editoriale Siamo tutti rimandati a settembre (senza debiti) 3 Attualità Anteprima Progressive Business Forum 2020: l’altra faccia del lockdown 4 Fase 3: l’identikit del nuovo consumatore 8 I valori saranno trainanti per il fashion e l’eyewear 10 Associazioni, più vicine a imprese e ottici post lockdown 14 Con le lacrime rischio ridotto di contagio da coronavirus 16 Progressive Business Forum: non lascia, anzi raddoppia 18 VisionOttica, una campagna per esprimere i nuovi valori 20 Personal branding, tutti gli strumenti utili 24
N62020 LE CONSEGNE DI LENTI TOP RAGGIUNGONO VELOCITÀ RECORD!
L’evasione degli ordini delle lenti di ricetta Top è garantita in 48 ore, grazie all‘efficienza del sito produttivo italiano.
Il grande sito produttivo, l‘efficiente squadra di oltre 220 esperti, l‘innata vocazione all‘ascolto e alla cura per i dettagli: questa è l‘eccellenza italiana di Hoya al servizio dei Centri Ottici Partner.
Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it
B2STYLE Moda Collateral details 28
Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it
B2EXPERT Contro-intuitivo Empatia e ascolto, quello che si desidera dal personale di un centro ottico 30 Strategie d'impresa Come crescere a due cifre a cavallo del lockdown 34 Cinque motivi per Master: limiti e opportunità 36 Speciale lenti multifocali Elementi di scelta di una progressiva 39 Lab Post Covid: quali insegnamenti per centri ottici e optometrici? 46
Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it
B2TECH Lenti oftalmiche Hoya: un servizio made in Italy per gli ottici partner 50 Zeiss: più sicurezza grazie al suo Ecosistema 60 Filab: nel nuovo catalogo tutto l’orgoglio italiano 64 Optiswiss, il multiequipaggiamento come leva nella fase 3 66
Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021 Copia omaggio
Lo Gnommero Usciremo dalla sindrome della capanna come i prigionieri della caverna di Platone? 70
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IL PRIMO EVENTO DIGITALE NEL SETTORE DELL’OTTICA
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#ÈORADIVEDERCI
VisionOttica lancia la campagna #ÈORADIVEDERCI. Un grande piano di ripartenza supportato da un importante investimento televisivo e sui canali digitali. Un’azione congiunta, grazie anche al coinvolgimento dei più prestigiosi partner industriali del settore, per stimolare i consumi e sostenere le vendite in modo concreto. Lo spot è realizzato in collaborazione con l’agenzia Meloria Comunicazione. Scopri di più su www.visionottica.it
Editoriale
Siamo tutti rimandati a settembre (senza debiti) di Angelo Magri
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aggio e giugno hanno segnato una ripresa del lavoro nei centri ottici per certi versi inaspettata. Molti parlano di semplice effetto rimbalzo, dovuto ai due mesi di lockdown che, a parte qualche emergenza, hanno privato le persone anche della possibilità di rifarsi un paio di occhiali. Ma l’accresciuta sensibilità verso i prodotti di salute e di benessere e il desiderio di tornare a uscire e a prendersi cura delle proprie esigenze sono tra le poche eredità “positive” che ha lasciato la quarantena da Covid-19 e che si riflette anche sul business dei negozi di ottica: questi stanno generalmente tornando ai livelli di un anno fa, pur dovendo fare i conti con le nuove modalità lavorative e un potere d’acquisto dei consumatori inevitabilmente ridotto. Luglio e agosto, quindi, potrebbero confermare tale tendenza, ma sarà settembre il vero banco di prova. I dati diffusi nelle scorse settimane da Anfao tracciano un quadro impietoso della prima metà dell’anno, partita bene a gennaio e febbraio fino al giorno della scoperta del paziente uno: da lì in poi sono stati mesi di grande sofferenza anche economica, con la stima di una contrazione del 15% in valore nella produzione italiana di montature e lenti oftalmiche a fine 2020, per via del crollo dell’export (-25%) e del sensibile calo anche del mercato interno (-10%).
E questo nonostante un possibile recupero nel secondo semestre. Lo spartiacque sarà dunque settembre. Se la ripresa delle scuole e delle attività dopo la pausa delle ferie estive avverrà ancora in sicurezza e l’incipiente autunno non favorirà la tanto temuta seconda ondata del coronavirus, allora sì che si potrà parlare di un vero ritorno alla normalità, anche per quanto riguarda il mercato dell’ottica. Proprio a settembre, il 21 e il 22, è in programma la seconda edizione del Progressive Business Forum, promosso dall’editore della nostra testata. Dopo gli oltre 600 delegati portati l’anno scorso al Palazzo dei Congressi di Firenze la sfida è incrementare questo numero grazie alla piattaforma interattiva studiata appositamente per l’evento digitale, che ha già fatto il debutto con l’Anteprima del 22 giugno scorso: gli ottici e gli addetti ai lavori che si sono collegati nelle tre ore di diretta streaming hanno ampiamente superato quella quota, che viene di giorno in giorno aggiornata grazie alla possibilità di fruire in differita sul sito di b2eyes dei preziosi contenuti delle varie tavole rotonde e interviste di quella giornata. Tutti rimandati a settembre, dunque, quest’anno. Ma per una volta, come nelle scuole di ogni ordine e grado, senza debiti. Anzi, con molti crediti nei confronti di una sorte che ci ha privato di tanto, di troppo, in questi mesi.
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Attualità
Anteprima Progressive Business Forum 2020: l’altra faccia del lockdown di Francesca Tirozzi
Quanto ha inciso la pandemia da Covid-19? Cosa riserva il futuro al settore dell’ottica? A queste domande ha cercato di rispondere l’evento organizzato da b2eyes, in diretta streaming il 22 giugno, anticipazione della seconda edizione del convegno che lo scorso anno ottenne un grande successo di partecipanti e riscontri molto positivi nella filiera, in programma il 21 e 22 settembre, sempre live dalla piattaforma digitale creata ad hoc
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isogna essere ottimisti con la dovuta cautela. Perché non si può ancora abbassare la guardia. Questo non vale soltanto per la salute e la sicurezza individuali, ma anche per la filiera della vista e della visione. Che niente sarà più come prima ormai è scontato, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle da mesi ed è quello che è fortemente emerso durante le quasi tre ore live dell’Anteprima al Progressive Business Forum 2020, in cui si sono succeduti sul palco dell’Auditorium del Virtual Congress Center di b2eyes esponenti di spicco dell’industria, del retail e dell’associazionismo, che hanno esaminato la situazione in corso per poi rinviare a settembre un’analisi più concreta. Per determinare quando gli effetti della pandemia saranno davvero superati - dati epidemiologici permettendo - dai profes-
sionisti della visione l’appuntamento è, infatti, fissato dopo l’estate. Un tempo necessario, secondo i presenti, per rivedere le strategie a lungo termine. La fotografia scattata dal barometro globale, ricerca che Toluna sta svolgendo in una ventina di paesi nel mondo ogni due settimane, fa emergere informazioni che si trasformano facilmente in trend e sono utili ad analizzare la situazione attuale. Si evidenzia subito che il livello di soddisfazione degli italiani è leggermente più basso rispetto alla media generale. «Scontiamo ancora il fatto di essere stati colpiti in maniera molto forte dal coronavirus - ha spiegato Marco Barilli, manager di Toluna, introdotto da Nicola Di Lernia, conduttore dell’evento insieme alla giornalista scientifica Michela Vuga - Si aggiunge la preoccupazione per la propria situazione finanziaria, in merito alla
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21 SETTEMBRE 2020 Conducono Nicola Di Lernia e Michela Vuga Anticipazioni sui principali temi:
ECONOMIA • La ripresa economica post Covid Con la partecipazione straordinaria del Prof. Giulio Tremonti
MERCATO • Perché un neopresbite oggi non sceglie un occhiale multifocale? I risultati di una ricerca B2Eyes
• La fotografia del mercato italiano A cura di ANFAO
RETAIL • Coronavirus, come è cambiato il consumatore Con la partecipazione del Prof. Giuseppe Stigliano
CONSUMI • Il trend in Italia e non solo Con la partecipazione del Prof. Francesco Morace
• Indagine nazionale consumi settembre 2020 a cura dell’Istituto Piepoli Presentazione di Fabrizio Valente Fondatore Kiki Lab
AREA MEDICA E AREA TECNICA • Protezione oculare e rischi patologici • Salute, visione e postura al tempo dello smart working • Come il lavoro d’ufficio influenza la salute Con la collaborazione dei maggiori esperti dell’area medica oculistica
• Le lenti progressive per rispondere meglio alle esigenze di comfort • Rilevamento corretto dei parametri Indicazioni per la scelta di lenti oftalmiche Indicazioni per la scelta di lenti a contatto
• Lenti progressive: le novità di prodotto e le leve dell’industria per lo sviluppo del mercato Con la collaborazione dell’industria di lenti oftalmiche
• Opportunità e rischi nella rilevazione dei parametri per una lente progressiva
• I vantaggi dell’aggiornamento continuo dell’ottico optometrista
• Corsi di formazione sulle nuove tecnologie e sulle tecniche di vendita lenti progressive Con la collaborazione dei più importanti Istituti di ottica e optometria Elenco dettagliato a pagina seguente
Programma dettagliato presto disponibile su www.b2eyes.com
Attualità
Nicola Di Lernia e Michela Vuga, i conduttori dell’evento live che si è svolto il 22 giugno
quale solo la Spagna ha un dato simile al nostro, e il timore di perdere la propria occupazione: circa la metà degli intervistati ha fortemente paura di essere licenziato, in molti hanno già diminuito le ore di lavoro e circa il 5% non ha più un impiego». C’è tuttavia un dato positivo. «Il 10% degli italiani vuole investire su qualcosa anche di costoso per “coccolarsi”, con maggiore attenzione al benessere e alla salute - ha aggiunto Barilli - Salute e benessere che possono essere anche visivi». Un’ulteriore ricerca è stata svolta da Toluna con Dentsu Aegis Network e riguarda la comunicazione delle aziende durante il lockdown. «Ci sono state quelle che hanno capitalizzato la situazione con spot dedicati al loro brand e mirati al sostegno all’Italia, alcune hanno adattato materiale già girato con l’aggiunta di codini con messaggi focalizzati sull’attualità, altre hanno scelto di proseguire con la pianificazione senza variazioni, altre ancora hanno bloccato la programmazione - ha detto Barilli - Abbiamo preso in considerazione le prime tre strategie poco prima della fase 2, analizzato il ritorno in termini di notorietà e ci sentiamo di consigliare alle aziende di andare avanti con la comunicazione con messaggi corretti, ad esem-
pio senza scene di abbracci alla luce della nuova normalità: non interrompere la pianificazione è risultato in tutti questi casi decisamente tattico, perché ha permesso di migliorare la percezione del marchio». Tutto ciò riguarda il recente passato e il presente. E il futuro? L’obiettivo è ora focalizzato su una seconda grande ricerca di mercato sulle multifocali che b2eyes presenterà in occasione del Progressive Business Forum 2020 a settembre. «Cercheremo di capire quali sono le sfide del mercato delle lenti progressive da cogliere, di dare indicazioni alle aziende per lavorare nel modo giusto - ha anticipato Barilli - L’indagine di b2eyes vuole analizzare l’impatto dell’emergenza sul consumatore, esaminare quali sono le aspettative nell’ottica, cosa ci si attende dal settore e dalle realtà che vi operano. Infine condurremo un approfondimento sui presbiti che hanno deciso di non utilizzare le progressive, cercando di comprendere se il Covid-19 abbia influenzato questa scelta. Il confronto fra i dati acquisiti prima e subito dopo l’estate andrà a determinare un trend, utile alle aziende per elaborare una strategia, in una logica di marketing e di sviluppo del mercato», ha concluso Barilli.
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22 SETTEMBRE 2020 Antipazioni sui corsi monotematici
CORSO 1
CORSO 6
L'era digitale: dalle lenti a supporto accomodativo alle lenti progressive
Lenti oftalmiche multifocali: una prospettiva futura
Paco Manes - Direttore Istituto Keplero Lucia Marcotullio, Antonio Pannunzio - Docenti Istituto Keplero Fabio Briganti - Product Manager Carl Zeiss Vision Italia
CORSO 2
Gianmario Reverdy - Docente CSS Leonardo da Vinci Lino Barbieri - Responsabile tecnico Filab
CORSO 7 Opportunità e criticità nella compensazione della presbiopia con lenti a contatto
Le lenti oftalmiche progressive: conoscerle per migliorare le vendite Alessandro Fossetti - Direttore IRSOO Mauro Nocera - Product Manager lenti e strumenti Rodenstock Italia
Giancarlo Montani - Università del Salento Sergio Momini - Professional Service Safilens
CORSO 3
CORSO 8
Presbiopia e protezione oculare
Vendere con successo le lenti progressive
Paolo Sostegni - Docente IRSOO
Paolo Valentini, Alberto Vardiero - Consulenti
Giorgio Parisotto - Head of Trainer and Medical Relation Essilor Italia
Matilde Ronzoni - Education and product specialist Hoya Italia
CORSO 4 Perché personalizzare una lente progressiva?
CORSO 9 Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati - Direttore SIOO Paolo Pettazzoni - Amministratore delegato Optovista
CRM: uno strumento essenziale per la vendita delle progressive e la relazione con il cliente Anna Gatti, Letizia Melchiorre - Consulenti
CORSO 5 Il rilevamento dei parametri e la consegna delle lenti progressive Matteo Fusi - Docente SIOO Paolo Marchesi - Product and Marketing Manager Ital-Lenti
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Programma dettagliato presto disponibile su www.b2eyes.com
Attualità
Fase 3: l’identikit del nuovo consumatore di Francesca Tirozzi
L’Anteprima del Progressive Business Forum 2020 ha stilato un bilancio sui cambiamenti che stanno caratterizzando l’ottica: dalle tavole rotonde dell’industria e del retail è emerso il volto di un cliente finale più consapevole, proiettato al web e rassicurato dai dispositivi di ultima generazione
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esettato dalla pandemia, con abitudini di acquisto profondamente modificate, da non analizzare con sospetto, ma da indagare anche con una certa curiosità: è il ritratto del consumatore attuale disegnato dai principali attori della filiera ottica in occasione dell’evento di lancio del Progressive Business Forum 2020. È necessario però cogliere ogni singolo elemento di questa rivoluzione ed «efficientare il sistema, migliorarlo per farlo durare nel tempo», ha detto La tavola rotonda “Quale consumatore nel post Covid: reset o reverse o altro?”: da sinistra, Massimo Barberis, direttore generale Optocoop Italia-Oxo, Gianluigi Della Paolo Pettazzoni, presidente e am- Vecchia, direttore generale Ital-Lenti, Laurent Schmitt, amministratore delegato ministratore delegato di Optovista. Netcity, e Luca Strigiotti, direttore generale Essilor Italia. In collegamento Paolo Determinante per Massimo Barbe- Pettazzoni, presidente e amministratore delegato Optovista ris, direttore generale di Optocoop Italia-Oxo, la collaborazione con la filiera, os- ancora più proiettato nel web. «Fondamentale sia il legame tra industria, distribuzione e area è l’interazione fra digitale e fisico - ha aggiunmedica, per renderla più vicina ai consumatori. to Laurent Schmitt, amministratore delegato di Ma il fattore che ha permesso di parlare di ri- Netcity - Ad esempio, per i nostri affiliati abbiamo voluzione è sicuramente l’effetto digitale, che messo a disposizione un sistema per consentire bisogna cavalcare per conquistare un utente la prova online dell’occhiale». Anche Gianluigi
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Attualità Della Vecchia, direttore generale di Ital-Lenti, invita a «spingersi verso sistemi virtuali e di digitalizzazione». Il digitale quindi ha rassicurato l’utente, soprattutto «i dispositivi di ultima generazione che sin dalla prima valutazione visiva non richiedono un contatto fisico, ma permettono di mantenere le distanze di sicurezza», ha precisato Luca Strigiotti, direttore generale di Essilor Italia. Le tavole rotonde dell’industria e La tavola rotonda “Tra conferme e innovazione: cosa serve di più ora?”: da sinistra del retail hanno così delineato il Stefano Cazzola, direttore commerciale Filab, Marco Procacciante, amministratore volto del nuovo consumatore dal delegato Vision Group, i conduttori Nicola Di Lernia e Michela Vuga, Maurizio Veroli, presidente Hoya Italia, e Michele Villotti, direttore generale Rodenstock Italia punto di vista del prodotto, sempre alla luce dei cambiamenti provocati dalla pandemia. Si è parlato infatti di smartworker, «passati da 600 mila (censiti a ottobre 2019, ndr) a 8 milioni - ha sottolineato Maurizio Veroli, presidente di Hoya Italia - A costoro si aggiunge inoltre la didattica a distanza: lo stile di vita è cambiato e ciò può avere un impatto positivo sul nostro settore, ad esempio la richiesta di trattamenti contro la luce blu nociva ha registrato in questo periodo tassi tre volte superiori Roberto De Gennaro, amministratore delegato di Dai Optical, in collegamento esterno rispetto ad altri prodotti». È poi emerso che si tratta di un ottimo momento per l’ambito sportivo». offrire il secondo paio di occhiali, poiché «l’u- Fondamentali comunque rimangono «sia la tente è più consapevole delle diverse condizio- professionalità dell’ottico sia il valore di quei ni di utilizzo», ha detto Michele Villotti, direttore prodotti che aggiungono benessere e salute per generale di Rodenstock Italia. Gli smartworker aiutare i consumatori a vivere meglio», ha sotsi rendono, infatti, conto «di aver sviluppato l’e- tolineato Marco Procacciante, amministratore sigenza di un ausilio visivo e lo si può proporre delegato di Vision Group. È necessario quindi in una chiave nuova», ha commentato Stefano fare bene oggi «per capitalizzare a settembre», Cazzola, direttore commerciale di Filab. Anche ha affermato Strigiotti. Roberto De Gennaro, amministratore delegato «Se riusciremo a fare tesoro di questi mesi, saredi Dai Optical, si è detto d’accordo. «Il secondo mo in grado di affrontare un autunno attrezzati occhiale non deve essere inteso come il paio di - ha sottolineato Pettazzoni - Dobbiamo evitare scorta, ma come equipaggiamento addiziona- che il mercato cada nel meccanismo delle facili le, scelto sulla base delle attività del portatore promozioni per recuperare i mesi di inattività. - ha affermato De Gennaro - Per uso alla gui- Il rapporto che abbiamo costruito durante la da, ad esempio, può essere consigliato con lenti pandemia con il consumatore, fatto di servizio per contrasto notturno o antiabbagliamento. O, e di professionalità, non deve essere scalfito da ancora, più specifico, può essere adottato per facili sconti».
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Attualità
I valori saranno trainanti per il fashion e l’eyewear di Angelica Pagnelli
La nuova normalità ci sta accompagnando a scoprire il nuovo mondo dell’occhialeria, che presenta sì ritmi di ripresa più lenti rispetto all’oftalmica, ma avrà un ruolo fondamentale nel rilancio delle attività legate all’ottica: di questo e di altro si è parlato all’Anteprima del Progressive Business Forum 2020
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nuovi trend di consumo post Covid segnano un approccio salutistico molto evidente che ha portato beneficio al mondo dell’oftalmica, ma l’ottica basa la propria forza sulla sinergia tra le lenti e le montature. Gli ordini sono ripartiti, tuttavia le collezioni primavera estate 2020 non hanno di certo riempito i cassetti dei centri ottici, che puntano sulla prossima stagione per tornare agli acquisti standard, auspicando in previsioni più ottimistiche e condizioni di minore incertezza del mercato globale. Per spingere sull’acceleratore dell’ambita ripresa le aziende eyewear devono rimanere radicate ai propri valori, mantenere un’identità forte e riproporla con sistemi innovativi. Sono le parole di Giovanni Vitaloni, presidente Anfao e Mido, nonché amministratore delegato di Nico-design, nel suo intervento in veste di imprenditore all’Anteprima del Progressive Business Forum 2020. Vitaloni ha sottolineato l’importanza per le aziende di produzione di migliorare le proprie capacità di storytelling: raccontare l’occhiale
Angelica Pagnelli durante l’intervista a Giovanni Vitaloni
attraverso le storie che ne identificano i valori non avvicina solo i consumatori finali, ma rafforza la collaborazione tra le società di distribuzione e retail. L’Italia ha una forte tradizione di valori e conta su una altrettanto forte tradizione legata allo stile e al design, che può trainare il mercato nella giusta direzione, ma, come affermato ormai da molti stilisti che hanno voce nel mondo del fashion, è già tempo di punta-
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21-22 SETTEMBRE 2020 Virtual Congress Center B2Eyes
SCHEDA D’ISCRIZIONE Con la collaborazione di
Corsi e Congr essi - Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) COMPILARE E TRASMETTERE A: FGE S.r.l.Divisione Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 - a.manassero@fgeditore.it oppure compilare il form online su www.b2eyes.com Cognome
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Qualifica:
q Ottico-optometrista
q Medico oculista
q Ortottista
q Optometrista
q Addetto vendita n.
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Chiedo iscrizione al Forum
Centro ottico di riferimento Centro Congressi Via Colico 21, Milano (Fino ad esaurimento posti)
Sessioni plenarie
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Modalità digitale www.b2eyes.com
Lunedì 21 Settembre, 10.00-17.00
Corsi monotematici lenti progressive
Martedì 22 Settembre, 10:00-13:00 Disponibili solo modalità digitale. In differita fino al 21 ottobre 2020
Aggiornamenti sul programma su www.b2eyes.com riservato esclusivamente a Ottico-optometrista, Oculista, Ortottista, Optometrista, Addetto vendita
n.
Iscrizione omaggio offerta da
Quota di iscrizione operatori industriali/commerciali non sponsor Euro 1.220 (Iva compresa)
Totale € 100 (Iva compresa) (Nulla è dovuto se in possesso del codice
di iscrizione omaggio fornito dall’azienda sponsor)
L’iscrizione alle sessioni plenarie comprende:Con il supporto di accesso alla piattaforme nei giorni della diretta 21-22 settembre e nei 30 giorni successivi in differita e attestato di partecipazione. Ai primi 100 iscritti copia omaggio del libro “Lenti a potere variabile: dalla refrazione alla consegna dell’occhiale” (spese postali a carico del partecipante) Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
MODALITÀ DI PAGAMENTO q Bonifico bancario intestato a FGE S.r.l.
Cassa di Risparmio di Asti, Agenzia di Canelli (AT) - IBAN IT57 Q060 8547 3000 0000 0030 016
q Carta di credito N°
q VISA
q
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-
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Intestata a:
Indirizzo CAP
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scad.
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ESTREMI PER LA FATTURAZIONE Rag. Sociale
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(se diversi dai dati anagrafici già indicati)
Sede Congressuale Studi Televisivi Telelombardia Via Colico, 27 - Milano Località
Segreteria Organizzativa n. FGE srl Prov.
Telefono
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q Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 30 Giugno 2003 n. 196 Data
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INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Informativa ai sensi dell’Art. 13 del D.Lgs. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali - PRIVACY). I dati personali verranno trattati ai fini delle operazioni di segreteria. L’autorizzazione al trattamento dei Vostri dati è obbligatoria e in sua assenza non ci sarà possibile procedere con le operazioni di iscrizione. Al riguardo, sono garantiti i diritti sanciti dall’Art. 7 del Decreto Legislativo 196/2003. Responsabile del trattamento è FGE S.r.l. - Reg. Rivelle, 7/F - Moasca (AT)
Attualità re sulla qualità piuttosto che sulla quantità. La moda non sta cambiando solo per effetto della riduzione del numero di sfilate: il fashion inizia a comprendere l’importanza di preservare i propri valori e, alla luce dell’evidente rilevanza che negli ultimi anni hanno avuto gli occhiali nel lusso, le maison non possono più essere considerate solo un marchio in licenza per le aziende eyewear produttrici, ma reali partner ai quali riservare la migliore Giovanni Vitaloni, amministratore delegato di Nico-design e presidente di Mido e Anfao attenzione e dedizione con cui ad attraversare tutti i canali a disposizione che preservare il proprio dna. Sul concetto di dedizione Vitaloni ha enfatizzato portano vantaggio non solo alle proprie tasche, il ruolo delle Pmi, che nell’eyewear esprimono ma anche alla necessità di soddisfare esigenze al meglio l’idea di qualità, dedicando tempo primarie e molto individuali. La digitalizzazione alla fase di sviluppo prodotto, che richiede al- è un trend, un fenomeno e nel contempo un’opmeno nove mesi, quasi fosse il tempo periodo di portunità, ma come ha anche affermato Vitaloni, gestazione di un bambino. Non è peraltro esclu- bisogna puntare sull’equilibrio, utilizzando perso che, come è già accaduto negli ultimi mesi, fettamente i due canali nelle fasi di organizzanote maison del lusso affidino la produzione e zione e di comunicazione. È lo strumento che di distribuzione dei propri occhiali a nuove realtà fatto sta permettendo a molte aziende eyewear aziendali, ancora poco conosciute, che hanno attive nell’esportazione di mantenere le connesla vocazione di rappresentare perfettamente e sioni con i clienti esteri. Il canale online deve fedelmente i valori del brand in licenza. Negli portare beneficio all’offline, ma è la capacità di ultimi anni alcuni player mondiali impegna- non escludere alcuna opportunità che d’ora in ti nella produzione e distribuzione di occhiali avanti farà la vera differenza. Non sarà facile hanno dedicato maggiore attenzione ai propri raccontare gli occhiali solo in maniera digitale, housebrand piuttosto che ai marchi in licen- perché la condivisione di un’esperienza di tatto za: non solo per raggiungere l’obiettivo di una e di fitting crea la vera emozione che trasforma maggiore libertà di azione dallo sviluppo del il desiderio in necessità. Un elemento questo prodotto alla comunicazione, fino ad arrivare che può anche far ritornare il sole nei negozi, alle logiche distributive, che in questo caso non trasformando i sunglasses in occhiali da sole subiscono le imposizioni delle case di moda, ma graduati o promuovendo la cultura visiva che anche per il prevedibile vantaggio della reddi- spesso il consumatore finale non conosce quantività che solitamente può offrire una label di do si parla di fashion. Lo stile di una persona e le sue occasioni di vita, nonostante in questo proprietà. Cosa realmente cambierà nelle fasi di produ- momento appaiano modificate rispetto al paszione e distribuzione lo scopriremo nei pros- sato, continueranno a dettare le scelte visive. simi mesi, quando il processo avrà anche tra- Solo facendo leva sui valori, sulle tradizioni, su sformato le competenze professionali di chi si è una forte determinazione e su un’eccellente covotato alla digitalizzazione. Le aziende stanno municazione potrà ripartire il fashion e anche lavorando per capire come integrare i processi l’altra anima di un occhiale che, prima di coron e off, come trarre beneficio dall’omnicana- reggere la visione, deve proporne una orientata lità, vista la nuova attitudine del consumatore al futuro e alla personalizzazione.
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DA SETTEMBRE 2020
Sarà disponibile
Biofinity® toric multifocal La lente a contatto mensile, progettata per gli astigmatici presbiti
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per qualità visiva rispetto a Proclear® multifocal toric.
Attualità
Associazioni, più vicine a imprese e ottici post lockdown di Angelo Magri
Lo hanno evidenziato i vertici dei principali organismi di rappresentanza della filiera all’evento digitale del 22 giugno
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le hanno ricordato che dopo un iovanni Vitaloni, primo, inevitabile momento di presidente di Anfao incertezza, dettato dalla novità, e Mido, Paolo Pettazdalle dimensioni e dalle consezoni, alla guida del guenze dell’epidemia, tra cui, Gruppo Lenti di Anfao, Cristina subito, il rinvio a luglio e sucCroze, vicepresidente di Assotticessivamente a febbraio 2021 di ca, e Andrea Afragoli, numero un momento chiave per la filieuno di Federottica, sono stati i ra come Mido, si sono orientate protagonisti della prima delle soprattutto all’ascolto dei propri varie tavole rotonde tenutesi iscritti per trovare soluzioni coall’interno dell’Anteprima al In studio, in alto da sinistra, Cristina Croze, muni. In particolare Afragoli Progressive Business Forum vicepresidente Assottica Gruppo Contattologia, 2020. Si è partiti da presupposti e Giovanni Vitaloni, presidente Anfao; sotto, ha sottolineato che gli ottici, formalmente autorizzati a restare differenti a seconda dei settori da sinistra, in collegamento Andrea Afragoli, presidente Federottica, e Paolo Pettazzoni, aperti perché annoverati tra le coinvolti. Le aziende di monta- presidente Anfao Gruppo Lenti ture sono quelle che durante il attività di prima necessità, ma lockdown hanno sofferto maggiormente: sul merca- privi di linee guida igienico sanitarie indicate dito interno, vista l’assenza di domanda, e ancora di rettamente dalle autorità, si sono dovuti organizzapiù in termini di esportazioni, core business dell’in- re per rispettare le disposizioni e offrire un servizio dustria italiana, bloccate dalla globalizzazione della alle persone. pandemia. Le imprese di oftalmica, invece, hanno Questa dura esperienza e anche i primi 45 giorni cercato di stare vicine agli ottici italiani con una se- post lockdown hanno inevitabilmente inciso sulla rie di strumenti e iniziative online che sono state ap- vita associativa, ma il senso di appartenenza e la prezzate e seguite: dal 4 maggio il lavoro è di fatto volontà di essere sempre più vicini ai propri iscritripartito, con la speranza di recuperare presto il ter- ti, alla luce del nuovo scenario che si sta venenreno perduto. Ancora diverso il discorso per le realtà do a delineare, sembrano l’eredità più preziosa e della contattologia, l’unica ad aver fatto registrare utile per costruire una fase tre vincente. Su questa buone performance a marzo e aprile, compatibil- lunghezza d’onda è apparso anche il contributo di mente con la serrata imposta al nostro paese, grazie Fabrizio Vettore, presidente di Assogruppi, che ha a sistemi nuovi per il segmento come, in particolare, illustrato lo stato dell’arte del progetto Cert.O e le la consegna a domicilio da parte del retail. Le as- ulteriori opportunità che può offrire alle nuove esisociazioni di categoria intervenute all’evento digita- genze del consumatore italiano post pandemia.
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Attualità
Con le lacrime rischio ridotto di contagio da coronavirus di Luisa Espanet
Lo ha sottolineato l’oculista Stanislao Rizzo, intervenuto in collegamento esterno all’Anteprima del Progressive Business Forum 2020, esortando comunque a non abbassare la guardia contro il Covid-19 e auspicando un ritorno alla normalità per l’attività ambulatoriale specialistica
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uone notizie per quel che riguarda l’impatto del coronavirus sugli occhi. È stato molto chiaro in proposito Stanislao Rizzo, ordinario di Oftalmologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore UOC di Oculistica Fondazione Policlinico Gemelli Irccs Roma. La risposta viene dagli studi fatti al Gemelli, dove in piena emergenza sanitaria quasi tutti gli spazi erano stati convertiti per ospitare più di 400 pazienti. Gli studi sono stati condotti sia sui malati sia sui guariti un mese dopo le dimissioni. Inizialmente c’era la preoccupazione che la retina subisse dei danni per il coinvolgimento del virus in fenomeni di microtrombi, fenomeni peraltro contrastati con farmaci fluidificanti del sangue. I risultati delle analisi condotte sui pazienti indicano che non c’è stata nessuna compromissione a livello di microcircolo retinico. «Chi è guarito è guarito bene, l’infezione è passata in maniera non invasiva», ha ricordato Rizzo. E anche sul contagio le parole dell’oftalmologo sono state confortanti. Alla domanda di Michela Vuga, giornalista scientifica e conduttrice, insieme a Nicola Di Lernia, dell’evento digitale, sulle lacrime contagiose, tanto citate sui giornali, le ha smentite, definendo come un episodio isolato, che quindi non fa casistica, le tracce di virus rivelate dal tampone sulla signora
Stanislao Rizzo, ordinario di Oftalmologia dell’Università Cattolica e direttore di Oculistica del Gemelli di Roma
cinese, ricoverata a Roma allo Spallanzani. Lo studio condotto al Gemelli ha evidenziato che solo nel 5% dei malati di Covid-19, che erano anche i più gravi, il virus era presente nella congiuntiva. «Le lacrime non sono così contagiose come invece lo sono le gocce che emettiamo con il respiro», ha precisato l’oftalmologo che ha anche esortato a «non mollare la presa» e a continuare a rispettare regole e restrizioni. Nell’emergenza chi ne ha risentito, ha aggiunto Rizzo, sono state soprattutto le persone affette da gravi forme di maculopatia e glaucoma che hanno dovuto interrompere le terapie praticabili solo in ambulatori specialistici, chiusi per la pandemia.
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Attualità
Progressive Business Forum: non lascia, anzi raddoppia di Angelo Magri
L’edizione 2020 abbraccia il digitale, grazie a una piattaforma interattiva di ultima generazione, coinvolgendo alcuni esperti di chiara fama, tra i quali spicca Giulio Tremonti
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all’area medica, con un oftalmologo che affronterà il delicato tema del rapporto tra protezione oculare e rischi patologici, in particolare per cataratta e maculopatia. Altra novità assoluta sarà un’indagine interna- Giulio Tremonti, presidente zionale sulle conseguenze di Aspen Institute Italia di salute del mancato utilizzo di lenti multifocali per chi lavora con videoterminali, argomento ancora più sentito in questo periodo di prolungato smart working. A sua volta Silvano Abati porrà l’accento sull’importanza di consigliare lenti progressive personalizzate, per aumentare i fatturati, rispondere meglio alle esigenze di comfort della clientela e in questo modo fidelizzarla. L’ottico deve perciò “attrezzarsi” per rilevare correttamente i parametri necessari: questo bagaglio culturale appartiene alle scuole, le quali devono farsi anche carico del suo aggiornamento in merito all’utilizzo delle novità che l’industria immette sul mercato. All’evento verrà così presentata un’opera editoriale di grande valore sul tema. Altrettanto rilevante è completare e integrare il servizio del centro ottico coprendo le molteplici esigenze visive cui fanno fronte le lenti a contatto: Giancarlo Montani analizzerà quindi le opportunità offerte dalle lac multifocali di ultima generazione. Il tutto con il prezioso supporto delle aziende partner, che saranno coinvolte negli argomenti più importanti e determinanti per la loro attività e per l’intera filiera.
l noto docente ed economista, già ministro e oggi presidente di Aspen Institute Italia, sarà l’ospite straordinario del Progressive Business Forum 2020: la seconda edizione dell’evento che l’anno scorso al Palazzo dei Congressi di Firenze riuscì a coinvolgere oltre 600 professionisti e una trentina di realtà, tra aziende partner e scuole professionali, si terrà in diretta streaming il 21 e 22 settembre, sempre con la conduzione di Nicola Di Lernia e Michela Vuga e una serie di novità all’interno di un format di successo. Da Giulio Tremonti i partecipanti capiranno come potrà riprendersi l’Italia dal punto di vista economico dopo la pandemia, come verranno declinati gli aiuti promessi dall’Europa in termini di sostegno alle famiglie e al potere d’acquisto dei consumatori, ma anche quali ceti soffriranno maggiormente. Se Tremonti sarà l’ospite capace di illuminare la platea sui temi economici, gli organizzatori hanno pensato anche ad altri tre argomenti fondamentali per la filiera dell’ottica: il retail, con l’esperto Giuseppe Stigliano che parlerà dei cambiamenti post Covid in itinere da parte del consumatore; il mercato, con i risultati della seconda ricerca di b2eyes, focalizzata sul neopresbite e su cosa lo trattiene ancora dall’acquistare un occhiale multifocale, oltre a una dettagliata fotografia del mercato italiano dell’oftalmica e delle montature scattata da Anfao; e i consumi, con il sociologo Francesco Morace che analizzerà i trend del momento. Dal business alla professione. Come l’anno scorso il Progressive Business Forum offrirà il palco anche
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Attualità
VisionOttica, una campagna per esprimere i nuovi valori di Angelo Magri
Share economy, green, benessere, digital: sono alcuni degli elementi chiave per la ripartenza dopo il lockdown. L’insegna glocal di Vision Group li riprende non solo con il piano di comunicazione partito a giugno, ma anche con una serie di attività che coinvolgono i suoi oltre 300 centri ottici sul territorio nazionale
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n progetto omnicanale, cui si aggiungono un significativo presidio a livello locale grazie ai canali digitali e una rilevante presenza in store in tutti i centri dell’insegna di Vision Group: si struttura così la nuova campagna di VisionOttica, che ha debuttato agli inizi di giugno con uno spot televisivo, realizzato in collaborazione con l’agenzia Meloria Comunicazione, trasmesso su Sky e La7 per tre settimane e incentrato sulle lenti progressive. La pianificazione si svilupperà anche nei mesi successivi, con declinazioni diverse, per coprire tutto il periodo estivo. «Siamo orgogliosi di un’iniziativa tanto importante e valoriale, volta a intercettare un pubblico il più ampio possibile: vogliamo infatti dare il massimo della visibilità e autorevolezza al messaggio #èoradivederci in sicurezza, portandolo nelle case di tutti gli italiani», commenta Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group, la cui insegna glocal, con oltre 300 centri ottici presenti su tutto il territorio nazionale, torna in televisione a circa un anno mezzo dalla sua ultima presenza. La campagna ha così voluto dare il via a un importante piano di ripartenza post lockdown, dimostrando
vicinanza e sostegno economico concreto ai consumatori. Secondo il maggiore network italiano della distribuzione ottica associata, infatti, questo progetto non si presenta «come una campagna “stand alone” che si aggiunge alle altre, ma come un vero e proprio concept di Marco Procacciante, comunicazione che, facen- amministratore delegato do leva sul posizionamento di Vision Group, il maggiore network della dell’insegna, in questo mo- distribuzione ottica mento più che mai attuale, associata in Italia, con circa 2.100 punti vendita farà da fil rouge e conteni- aderenti tore per tutte le attività promozionali dei prossimi mesi - precisano in Vision Group - Al centro vi è un messaggio di positività, focalizzandosi sul desiderio di ritorno alla socialità, alla libertà e al prendersi cura di sé: un invito a ritrovare il proprio benessere visivo riavvicinandoci a quella quotidianità e a quello stile di vita che ci facevano stare bene e che ci sono mancati, senza dover rinunciare a nulla proprio grazie alle nume-
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Attualità tale direzione. E poi c’è il green, concetto che prima aveva a che fare solo con l’ambiente, mentre ora coinvolge anche il benessere delle persone, il tempo libero, lo sport e così via: bisogna mettere al centro l’uomo e non l’economia fine a stessa, quindi è necessario offrire esperienze in linea con queste aspettative e riorganizzare anche le modalità di lavoro Alcune immagini dello spot VisionOttica andato in onda a giugno su Sky e La7 sfruttando le opportunità offerte dal digitale». rose proposte commerciali. Il tutto senza perdere di Procacciante precisa che il digitale non rappresenta un’alternativa al retail tradizionale, semmai vista un valore primario come la sicurezza». Per realizzare la campagna, Vision Group ha coin- un’integrazione, «attraverso un sistema di servizi volto i più prestigiosi partner industriali del settore, per i clienti, come la definizione online degli appuncon l’obiettivo di diventare, in questo momento così tamenti e il miglioramento del flusso nei centri ottici delicato e importante per la ripresa del business, con app dedicate, oltre a iniziative come card regapunto di riferimento di un’azione finalizzata a soste- lo sul sito dell’insegna, delivery a domicilio oppure nere le vendite e quindi l’intero comparto. «Questa in negozio su abbonamenti o su richiesta del cliente: iniziativa si prefigge di essere sia un volàno per la in questo modo si sviluppa e si chiarisce un concetripartenza economica degli oltre 300 centri ottici del- to strategico come l’omnicanalità, che rappresenta la nostra insegna sia uno stimolo per l’intera filiera, di fatto l’esperienza continua tra digitale e fisico». ecco perché abbiamo coinvolto direttamente l’in- Già diversi mesi fa, ben prima dell’emergenza sadustria - sottolinea Procacciante - Abbiamo voluto nitaria, Vision Group aveva intrapreso la strada di segnalare non solo che siamo aperti e pienamente una vera e propria rivoluzione digitale. «A settemoperativi, ma anche che, nel rispetto del nostro posi- bre sarà operativo Sales Force, un sistema integrato zionamento, in questo momento proponiamo offerte con il software di punto vendita, il sito web e tutti speciali. La prossimità fisica dei centri VisionOttica, gli altri canali digital di Vision Group - afferma il la loro prevalente collocazione nei quartieri delle numero uno del gruppo - Sales Force è un sistema città e nei paesi ora viene valorizzata dal distan- specializzato nel Crm e nella digitalizzazione dei ziamento sociale imposto ed è diventata sinonimo processi esterni con il cliente finale: Vision Group lo di vicinanza emotiva, aspetto che intendiamo con- sta implementando per completare il proprio obietsolidare insieme a quello commerciale. Nella cam- tivo di digital transformation. Attraverso sistemi inpagna proponiamo in modo empatico ai clienti una teramente residenti sul cloud puntiamo, quindi, a serie di promozioni per metterli nella condizione di digitalizzare tutto il customer journey, dai processi tornare a fare quello che più gradiscono e che più è di vendita al customer service, fino alla marketing automation. Con questa iniziativa gli affiliati avranmancato loro nel lungo periodo di lockdown». I quasi tre mesi di serrata del paese, infatti, han- no, di fatto, un nuovo sistema di gestione ordini, più no lasciato segni evidenti nella gente, ma hanno fruibile e accessibile, perché Sales Force adotta consentito anche di riscoprire valori e opportunità un’interfaccia Amazon like, e saremo gli unici sogche il retail ottico indipendente deve saper coglie- getti del retail ottico italiano a disporne». re. «Oltre a tornare a fare fatturato, oggi dobbiamo Si tratta, dunque, di un investimento significativo riconsiderare l’offerta dei centri ottici – aggiunge il che già prima della crisi legata al coronavirus Vimanager – Pensiamo alla share economy, alla qua- sion Group considerava fondamentale, ma che oggi le il nostro gruppo ha creduto ben prima della pan- acquista ancora più valore. «Mai come ora, infatti, demia, lanciando il progetto Visionoleggio: questo l’operatività deve risultare in linea con la strategia», è il momento giusto per dare un’ulteriore spinta in conclude Procacciante.
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Smart Business Plan: la consulenza personalizzata di Cecop diventa digitale
CECOP si è sempre distinta con nuovi prodotti e servizi che facilitano l’operatività nel centro ottico. Ora il network lancia, all'interno del programma Evolution, il concetto di Smart Business Plan: una consulenza digitale personalizzata di due settimane, con la possibilità di aumentare la produttività aziendale di qualsiasi punto vendita e di beneficiare di reali garanzie di successo. CECOP, in linea con le nuove tendenze di mercato e non solo, sta concentrando le proprie forze per effettuare una trasformazione virtuale del settore, in un mondo combinato tra analogico e digitale. Questo è l’obiettivo di Smart Business Plan: un programma completamente virtuale che aiuterà gli ottici a capire qual è la situazione attuale del loro business e come posizionarsi, in modo da migliorare l'efficienza aziendale, pianificando strategie efficaci per ottenere i risultati migliori, recuperare investimenti di tempo e organizzare meglio i vari impegni. Basato sull'esperienza di Kiriom, una delle più prestigiose società di consulenza a livello globale, Smart Business Plan di CECOP adotta una metodologia di crescita intelligente, la Smart Growth, basata su visione aziendale globale, analisi dei dati, risorse umane, customer experience e digital. Il piano prevede tre fasi di attuazione: analisi della situazione, acquisizione dei clienti, efficacia ed efficienza del business. Gli ottici avranno a disposizione le informazioni in tempo reale sull'andamento del negozio: una valutazione che darà loro l'opportunità di controllare lo sviluppo del proprio business, definendo gli obiettivi in base ai risultati che si vogliono ottenere. Per maggiori informazioni visita il sito: https://cecopitalia.it/smartbusinessplan_it
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Attualità
Personal branding, tutti gli strumenti utili di Nico Caradonna Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web
È necessario usare quelli offline tanto quanto quelli online, ma appare evidente come oggi il digitale possa garantire all’ottico moderno una marcia in più
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el numero precedente di questa rivista abbiamo evidenziato che il personal branding si presenta come una serie di strategie che, una volta attuate, permettono a un professionista di promuovere se stesso e gli consentono di far conoscere al pubblico di riferimento le proprie competenze ed esperienze. Ecco perché il personal branding risulta molto utile anche all’ottico moderno. Al giorno d’oggi sono disponibili numerosi strumenti per fare personal branding nel modo giusto, alcuni dei quali nascono per attività offline, mentre altri funzionano solo sul web: è consigliabile usare tutti quelli a disposizione in una strategia ben calibrata e bilanciata. Tuttavia, considerando le esperienze vissute nel recente periodo di lockdown e la propensione sempre maggiore a utilizzare internet, dallo shopping all’intrattenimento, ad esempio, questa è l’epoca in cui appare davvero importante avere un occhio un po’ più attento a ciò che offre il digitale, che può garantire una marcia in più. Così come per il lancio di un nuovo negozio non si può prescindere da una strategia che preveda l’uso di canali digitali per diffondere le notizie, allo stesso modo per il lancio (e il mantenimen-
to) del personal branding dell’ottico moderno risulta necessario considerare il canale digitale e tutti gli strumenti che offre. Ciò che serve prima di tutto è un luogo virtuale da cui far partire ogni comunicazione, con un nome che identifichi l’ottico moderno. Può essere il proprio nome, quello della propria insegna o quello scelto per il sito web o per il blog, oggi fondamentale come centrale di controllo per la strategia di personal branding. Il blog consente, infatti, di condividere idee, metodi di lavoro e soprattutto il racconto di se stessi. Grazie al blog è anche
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Attualità
blema può ridimensionarsi se non addirittura annullarsi, perché le dinamiche cambiano ed è il fornitore a cercare l’ottico, non il contrario. Parallelamente al lavoro online, esistono diverse attività offline che contribuiscono al miglioramento della reputazione dell’ottico professionista. È vero che in questo momento storico l’attività digitale merita un po’ più di attenzione, ma ciò non può escludere una serie di riflessioni da riservare all’ambito offline. Quando una persona, presumibilmente un potenziale cliente, si affaccia in negozio per la prima volta, è necessario accoglierla nel migliore dei modi. Questo non riguarda solo gli aspetti empatici di un rapporto, bensì tutti quei punti di contatto che possono trasmettere serietà e stile riconoscibile. Un esempio concreto? Il bigliettino da visita e l’abbigliamento, se curati nei minimi dettagli, potranno sicuramente rafforzare l’idea di professionalità che un potenziale cliente può costruire nella propria mente. Gli strumenti per il personal branding sono, dunque, molteplici e possono essere scelti in base agli obiettivi che ci si pone. Non è importante utilizzarli tutti, ma è fondamentale seguire accuratamente quelli scelti. Il lavoro di personal branding non ha una fine, è qualcosa che si amplia con lo sviluppo della figura dell’ottico e lo accompagna nelle migliori esperienze di crescita professionale e di business.
possibile promuovere la figura dell’ottico come professionista in una precisa area geografica e raggiungere un particolare pubblico di riferimento. Esistono tecniche per comunicare solo a determinate persone sensibili a certi argomenti, in una specifica geolocalizzazione: ciò che consente di farlo è la produzione di contenuti mirati, ad esempio i video e i podcast, accompagnati da una strategia di distribuzione non casuale messa a punto da un esperto di advertising. Ogni strumento di personal branding va usato sempre con personalità. Ciascuno dovrebbe studiare e conservare nel tempo un proprio stile comunicativo che può esprimersi nel modo di scrivere un articolo sul blog o un post sui social, con layout grafici che identificano foto e brani musicali o jingle di sottofondo per i video. Avere uno stile e mostrarlo con una certa continuità contribuisce a fortificare l’identità del proprio personal branding e a stabilizzare un posizionamento preciso sul mercato, differenziandosi dai concorrenti. La strategia di personal branding, quindi, può essere estremamente utile e sinergica a quella del punto vendita. Non solo: una buona reputazione si riflette in maniera positiva anche nei rapporti con i fornitori. Spesso l’ottico ha difficoltà nel confrontarsi in fase di negoziazione con alcuni di loro, accettando condizioni a volte discutibili. Se il personal branding funziona, questo pro-
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Moda
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Contro-intuitivo
Empatia e ascolto, quello che si desidera dal personale di un centro ottico Abbiamo condotto alcuni sondaggi presso la clientela di punti vendita italiani, per conoscere le aspettative del consumatore e cosa invece non è andato bene nelle precedenti esperienze
di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*
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sondaggi hanno coinvolto 6 punti vendita: 2 nel nord ovest, 1 nel nord est, 1 nel centro e 2 nel sud e isole, con un fatturato annuo dai 400 ai 600 mila euro e una media addetti da 2 a 4 persone oltre l’ottico. In totale sono state intervistate telefonicamente 850 persone con età compresa tra i 35 e i 65 anni.
ro trovare in un centro ottico ideale. Alle varie voci potevano dare un punteggio da 0 a 5, dove 0 indica che quel vantaggio è di poco peso, 5 indica che il vantaggio è molto importante. Il 24% degli intervistati ha evidenziato come vantaggio importante che il personale sia preparato e che risolva le problematiche che gli vengono poste. Al secondo posto, con una percentuale del 18,5%, i clienti hanno risposto che il personale si prenda cura di loro, ascoltandone davvero le esigenze. Al terzo posto, il 17,4% ha indicato la consulenza mirata da parte del professionista. Incrociando i dati è emerso in maniera chiara che ciò che il consumatore si aspetta di trovare è uscire dal negozio con la certezza di avere soddisfatto la propria esigenza, essendo stato realmente ascoltato e avendo ricevuto un servizio o consulenza su misura. In particolare spicca la necessità di ascolto e di empatia, che
Il negozio di ottica ideale Durante l’indagine abbiamo posto ai clienti una serie di domande circa i vantaggi che vorrebbe-
* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.
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Cosa spinge alla scelta di un centro ottico Sempre con la stessa tecnica abbiamo stilato insieme ai titolari dei negozi una decina di caratteristiche utili per la scelta del centro ottico. La prima risposta, con il 43%, è che il titolare e il suo personale diano la sensazione di essere accoglienti. La seconda, con il 19% di preferenze, che il punto vendita abbia occhiali ricercati e di tendenza. La terza, con una percentuale del 16,5%, che si trovino anche servizi e soluzioni tecnologiche. Gli ottici che curano la propria immagine e che utilizzano i social proiettano, dunque, sui consumatori un’idea di empatia e simpatia: inutile pertanto sottolineare l’importanza di questo tipo di comunicazione marketing, oltre al fatto di mostrarsi socievoli e affabili nel mondo reale. Il prodotto gioca ovviamente un ruolo importante: l’allestimento e l’estetica della vetrina e l’immagine stessa del negozio devono quindi essere allineati. Infine, l’aspetto del servizio e della tecnologia: voci importanti nell’immaginario dei consumatori, ormai abituati a valutare non solo il prodotto e il prezzo, ma anche il valore aggiunto ricevuto dalla prestazione professionale. E proprio la tecnologia aiuta: in epoca di digital transformation siamo proiettati in una nuova dimensione in cui non esistono confini tra ciò che è digitale e ciò che non lo è. Ne consegue che dare una comunicazione adeguata dei dispostivi in uso si rivelerà particolarmente apprezzato.
possono essere ottenuti solo tramite una vendita o assistenza mirate dopo un’accurata indagine. Le persone confermano, dunque, il bisogno di essere ascoltate e di essere messe al centro. L’occhiale, di qualsiasi tipo sia, è la soluzione a una richiesta e viene al quarto posto nella piramide della vendita. Le esperienze negative del passato Sempre con la stessa metodica, abbiamo individuato le precedenti problematiche emerse dal confronto con alcuni clienti e abbiamo così redatto una lista di otto voci. Il sondaggio mette in evidenza al primo posto, con il 26% di risposte, il fatto che la soluzione proposta non era adatta alle proprie esigenze. Al secondo e terzo posto emergono con una percentuale del 18,5% il mancato raggiungimento dei risultati sperati e la scarsa empatia del personale. E qui ritorna la considerazione precedentemente posta sulla necessità di imparare ad ascoltare mediante domande mirate, mettendo il prodotto all’ultimo posto. Inoltre, il fatto di non avere raggiunto i risultati sperati va collegato anche a un altro aspetto: chiamare il cliente a 20 giorni dall’acquisto, qualunque esso sia, per verificare se quanto proposto ha risolto o meno la sua esigenza, se quindi ci vede meglio, se ha un comfort visivo migliore, se è, in sostanza, soddisfatto.
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Strategie d’impresa
Come crescere a due cifre a cavallo del lockdown Maggio 2020, un imprenditore ottico del nord Italia chiude con un fatturato nettamente superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +14% di Anna Gatti*
È
la conferma che si possono produrre risultati positivi anche in tempi difficili. La coerenza con cui questo ottico ha, infatti, applicato i consigli di professionisti e consulenti lo ha portato in tre anni a migliorare la reddittività del negozio e a fidelizzare la clientela. Si tratta di un punto vendita ben strutturato, presente sul territorio da oltre venti anni, un ottico e optometrista stimato e preparato, che ha utilizzato le proprie competenze per affermarsi. La dettagliata raccolta dei dati dei clienti e le relative procedure di inserimento delle transazioni eseguite sono state il punto di partenza, cui ha fatto seguito un’approfondita analisi del business, finalizzata al miglioramento della redditività. Dal secondo anno poi ha iniziato a clusterizzare i dati e ha attuato un Crm strutturato in post vendita, engagement e fidelizzazione della clientela, comprendendo bene che, come è stato accertato statisticamente, il tempo di ritorno di un efficace Crm è di circa un triennio. Già dal secondo anno, comunque, ha fatto registrare buone redemption sulle campagne promozionali e ha continuato con messaggi di post vendita e di engagement, che hanno coinvolto i clienti rendendoli più vicini all’impresa ottica. Nel frattempo investiva sulla formazione del proprio staff, affinandone le competenze
tecniche e gestionali e preparandolo così alla condivisione di progetti e di obiettivi comuni. Il 2019 si è chiuso confermando il fatturato dell’anno precedente, ma migliorando la redditività del negozio e questo è stato un grande successo di squadra. Per il 2020 sono stati elaborati progetti stimolanti: nuovi servizi dedicati alla famiglia, un’innovativa proposta per i portatori di lenti a contatto e altre iniziative finalizzate al mantenimento dell’affluenza in negozio. Poi è arrivata l’emergenza sanitaria per il coronavirus e il centro ottico, dando priorità alla sicurezza delle persone, ha deciso di chiudere per ben sei settimane. Il dialogo con i clienti non si è tuttavia interrotto: il sistema di marketing automation ha continuato a essere utilizzato, fino all’annuncio della riapertura a fine aprile, con il consiglio di prenotare telefonicamente i controlli visivi. La comunicazione si è rivestita di attualità, parlando ai clienti dei loro bisogni reali e delle situazioni che hanno avvertito durante il lockdown: si è discusso in particolare di occhiali di scorta e di benessere visivo. E così l’agenda dell’ottico si è riempita e maggio si è concluso con +14% di fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. Certamente sul risultato ha inciso l’effetto rimbalzo rispetto alle settimane di chiusura. Ma sono stati soprattutto i fattori sopra descritti, abbinati alla capacità di fare up selling da un lato con prodotti di valore e cross selling dall’altro con l’occhiale di scorta, a determinare una crescita dei ricavi a due cifre che neanche in tempi normali si vede di frequente nei centri ottici indipendenti italiani.
*Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.
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Cinque motivi per
Master: limiti e opportunità Come completare gli studi di optometria post laurea? Ecco cinque spunti per prendere una decisione con maggiore consapevolezza
È
ormai opinione comune che il mondo sia sempre più alla portata di tutti e, da un paio di decenni, che le università italiane offrano sempre più la possibilità di recarsi all’estero per studiare e vivere nuove esperienze culturali. Anche il corso di laurea in Ottica e Optometria non è da meno e propone viaggi Erasmus con numerose e interessanti mete in Spagna, Inghilterra e Germania. Certo, decidere di trascorrere sei mesi o un intero anno accademico all’estero durante il proprio percorso di studi può essere considerato una scelta coraggiosa, ma il bagaglio di esperienze che si porta con sé al ritorno è imparagonabile. L’Erasmus, tuttavia, è per certi versi “pilotato” dall’università stessa: l’ateneo di appartenenza stabilisce le destinazioni in funzione del percorso di studi dello studente, il quale, anche affrontando sei o dodici mesi all’estero, possa così seguire le stesse materie e acquisire un ugual numero di crediti rispetto ai suoi colleghi che proseguono il corso
di Andrea Astarita Laureato in Ottica e Optometria Vincitore del VisionOttica Award 2019
in Italia, per facilitarlo al rientro, allineandolo al programma e all’eventuale recupero degli esami. La vera difficoltà arriva invece dopo la laurea, quando ci si trova a dover scegliere un master post universitario presso un’apposita scuola di specializzazione o di qualificazione. Qui il percorso si fa più tortuoso, perché in Italia non esistono master di optometria riconosciuti a livello accademico. Ecco allora cinque consigli che possono essere utili se, come me, non si hanno ancora le idee chiare. È meglio fare prima un’esperienza lavorativa A meno che non siate super decisi a volervi specializzare su un argomento che vi appassiona, sappiate che il mondo dell’optometria è molto più vasto di quanto pensiate. L’unico modo per scoprire in cosa siete davvero portati è lavorare: personalmente, applicando le mie conoscenze, ho perfezionato alcuni concetti e
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Cinque motivi per
ho capito meglio quali aspetti mi interessavano di più.
offerta formativa nei giorni di chiusura delle attività lavorative. All’estero, invece, qualcosa di diverso c’è. Prendiamo, ad esempio, l’università di Aalen: in questa località vicino a Stoccarda si sono inventati un sistema che permette agli studenti di lavorare in Italia e passare due weekend al mese in Germania per seguire le lezioni e affrontare gli esami che vengono programmati mensilmente. Unico problema? Il costo, circa il doppio, se non il triplo, degli atenei spagnoli, ad esempio.
Vedere la fine del percorso per capirne l’inizio Prima di prendere qualsiasi decisione è sempre bene chiedersi: come mi vedo fra 10 anni? È una delle domande più difficili, ma aiuta a comprendere su quali attività è meglio concentrarsi. L’optometrista in Italia e all’estero: le differenze Aver conseguito la laurea in Ottica e Optometria non ci rende automaticamente optometristi anche all’estero: questa figura professionale in Italia è fortemente diversa da quella inglese o spagnola, ad esempio. Sono ancora troppo giovane per capire fino in fondo perché tutto il mondo sembra andare verso una direzione mentre l’Italia rimane ancorata a una legge firmata, pensate bene, da Vittorio Emanuele III di Savoia.
Ma serve davvero? Questa è forse la domanda più spinosa. Credo fortemente che una specializzazione per un professionista sia importante, ma sono altrettanto convinto che nel nostro lavoro l’esperienza valga più di qualunque attestato o pezzo di carta. L’optometria è una professione nella quale convergono così tante discipline che prima di affermare di avere una conoscenza completa della materia devono passare davvero tanti anni. Mio nonno, ottico indipendente dal 1978, mi diceva sempre: sarai un ottico migliore di me, di tuo padre, di tuo zio e di chiunque incontrerai sulla tua strada, non perché saprai di più, ma perché imparerai dalla nostra esperienza.
Si può lavorare facendo un master? Se si sceglie un corso di perfezionamento in Italia è molto probabile che sia fatto apposta per chi già lavora e che, quindi, strutturi la propria
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LE LENTI MULTIFOCALI
Presente e futuro dell’Ottica Oftalmica Gianmario Reverdy
Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it
SPECIALE LENTI MULTIFOCALI a cura di Gianmario Reverdy Centro Studi Leonardo da Vinci - Bergamo
Con il contributo incondizionato di
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Speciale lenti multifocali
Elementi di scelta di una progressiva Parte Terza
L’uso di una lente multifocale nella visione ravvicinata e le problematiche legate all’inset variabile
L
di Gianmario Reverdy
In situazione standard, cioè con un punto di osservazione a 33 cm. dall’occhio e le lenti posizionate a 12 mm dall’apice corneale, si può con buona approssimazione affermare che: distanza dei centri ottici per vicino = 0,93 x DiL. I valori in tal modo ricavati comportano mediamente una distanza interpupillare per vicino di 4-5 mm inferiore a quella del lontano per distanze interpupillari elevate (ad esempio 70 mm) e di 3,5-4 mm per distanze interpupillari più modeste (attorno ai 55 mm). La differenza fra le due semidistanze interpupillari prende il nome di inset e rappresenta, come abbiamo visto, lo spostamento degli assi visivi verso l’interno nel passaggio fra la visione a distanza e quella ravvicinata.
a distanza interpupillare per lontano “dI L ” e quella per vicino “dI V ” sono fra loro diverse. Quest’ultima infatti, per effetto della convergenza degli assi visivi verso il punto osservato, diminuisce rispetto alla normale distanza interpupillare rilevata per la visione a distanza. Tale variazione dipende: • dalla distanza interpupillare per lontano dell’individuo; • dalla distanza del punto “O” osservato in visione ravvicinata. Se poi dobbiamo costruire un occhiale destinato prevalentemente alla lettura, la distanza dei centri ottici delle due lenti, centrate per vicino, dipenderà anche dalla posizione della lente di compensazione rispetto all’occhio (Figura 1). Il valore di queste due distanze interpupillari e quindi della posizione dei centri ottici delle lenti sono gli elementi fondamentali per la realizzazione di un occhiale centrato.
Effetto prismatico di una lente Il rispetto delle distanze interpupillari mo-
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Speciale lenti multifocali sposteranno la “centratura” verso un punto diverso da quello che si deve osservare e l’occhio dovrà intervenire per ripristinare la corretta visione del punto da osservare attivando maggiore o minore convergenza. Questa situazione non comporta alcun problema se le lenti sono monofocali, in quanto qualunque porzione della lente si vada a utilizzare il potere rimane costante, senza alcuna variazione quindi sulla corretta focalizzazione del punto da osservare. Infatti avremo che, con lenti positive per lontano, la convergenza degli assi visivi in visione ravvicinata dovrà essere maggiore di quella che si realizzerebbe senza l’utilizzo della lente, poiché l’effetto prismatico introdotto dalle lenti è di un prisma a base esterna che tenderà a spostare gli assi visivi verso un punto più lontano di quello che si vuole osservare. Viceversa accadrà se l’occhiale ha due lenti negative che in visione ravvicinata determinano deviazione prismatica a base interna che pertanto favorisce la convergenza. In questo caso gli assi visivi potranno effettuare una minore convergenza “aiutati” dall’effetto prismatico della lente.
Figura 1. Distanza interpupillare per lontano e per vicino
noculari è di grande importanza, in quanto occorre ricordare che quando gli assi visivi dei due occhi non passano per il centro ottico delle lenti vengono introdotti effetti prismatici indesiderati che dipendono dal potere “ϕ” della lente e dalla distanza “h” fra il centro ottico della stessa e il punto di passaggio dell’asse visivo. La nota formula di Prentice δ = hϕ (con h spostamento in cm.), permette di calcolarne il valore. Tali effetti costringono gli occhi a “compensare” l’inclinazione degli assi visivi, convergendo più o meno per poter centrare il punto di osservazione. Tali operazioni sono relativamente possibili se si deve esercitare una variazione in aumento di convergenza, ma sono rese invece abbastanza difficili se occorre compensare in divergenza.
Il centro dell’area del vicino in una lente multifocale Ragioniamo ora su una lente multifocale. Questa avrà l’area del lontano con il suo centro ottico (coincidente, a parte il prisma di bilanciamento, con la croce di montaggio) che dovremo far coincidere con il passaggio dell’asse visivo in posizione primaria di sguardo e l’area per vicino stampigliata sulla lente con un cerchietto che dovrebbe contenere il centro ottico relativo alla porzione di lente di potere idoneo alla visione ravvicinata. Tuttavia, a partire dall’area deputata alla visione per lontano, verso la parte bassa, la lente presenta una configurazione di superficie a raggio variabile, realizzata sulla superficie esterna o interna e quindi a potere variabile. L’area che dovremmo utilizzare per la visione ravvicinata è quella stampi-
L’uso di un occhiale per lontano Anche quando si utilizza un occhiale, centrato per distanza, in visione ravvicinata, gli assi visivi dei due occhi dovrebbero convergere per “centrare” il punto di osservazione, ma usando aree della lente fuori dal centro ottico subiranno deviazioni prismatiche dipendenti dal potere della lente stessa e dalla posizione dell’asse visivo. Tali deviazioni
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Speciale lenti multifocali Uso dell’area del vicino in una lente multifocale Quando un individuo osserva un punto ravvicinato attraverso l’area del vicino con una lente progressiva, dunque, i suoi assi visivi subiranno sempre una deviazione. Come abbiamo visto, la presenza di un effetto prismatico costringerà il portatore ad aumentare la propria convergenza (se le lenti nel vicino sono positive) o a diminuirla (se le lenti nel vicino sono negative) per osservare il target in oggetto. Questa variazione di convergenza degli assi visivi determina pertanto l’utilizzo di una zona della lente diversa da quella stampigliata dove è garantito il corretto potere per vicino e quindi la possibilità di ottenere la migliore qualità ottica dell’immagine. Questa situazione potrà dar luogo, quindi, a una non perfetta focalizzazione di quanto si sta osservando e potrebbe produrre una non completa accettazione della lente in visione ravvicinata soprattutto in un uso prolungato.
gliata normalmente in modo standard sulla lente: si trova sotto la croce di centratura del lontano a una distanza pari alla lunghezza del corridoio di progressione e spostata verso la zona nasale di un valore che dovrebbe rispettare l’inset da assegnare alla lente, secondo i naturali spostamenti degli assi visivi in visione per vicino. Per la particolare costruzione della superficie progressiva però l’area del vicino non contiene il suo centro ottico, è cioè un’area decentrata che come tale introduce comunque un effetto prismatico, come visto in precedenza, anche se gli assi visivi passano per il centro geometrico del cerchietto indicato. Il centro ottico dell’area si trova di solito posizionato fuori dalla zona del vicino, attorno alla verticale passante per il centro del lontano. Fino a oggi è sempre stata prassi comune delle aziende costruttrici di lenti multifocali stampigliare il cerchietto che indica l’area del vicino con il potere richiesto definendo spesso un inset fisso nel valore di 2,5 mm per occhio. Appare evidente che all’interno di quest’area diverso sarà il comportamento degli assi visivi se le lenti, ad esempio, con addizione 2,50 avranno un valore del lontano di + 2,00 o di – 2,00. Nel primo caso infatti avremo un potere nel vicino di 4,50 dt, mentre nel secondo di solo 0,50 dt. Per l’area del vicino pertanto potremo fare solo riferimento a un centro geometrico, individuato nel punto centrale del cerchietto stampigliato. Tale area risulta di potere corretto per la visione a distanza ravvicinata, ma prismatica con la presenza di un prisma orizzontale a base esterna (nelle lenti con potere per vicino positivo) e a base interna (nelle lenti con potere negativo per vicino), di valore dipendente dal potere dell’area per vicino (potere per lontano + addizione) e dalla posizione del reale centro ottico di quella zona. Questo prisma produce una variazione di convergenza dipendente dal suo potere che costringe, perciò, gli assi visivi a modificare il proprio percorso per “centrare” il punto da osservare.
L’inset variabile Per realizzare questa importante condizione, elemento fondamentale per una rapida e sicura accettazione della lente, si dovrà costruire la lente a inset variabile o personalizzato, nella quale la zona del vicino è più spostata verso l’area nasale nelle lenti positive o verso quella tempiale in quelle negative in funzione del potere che presentano per vicino. Le aziende utilizzano range diversi di inset facendolo globalmente variare fra 1 e 6 mm circa per occhio in riferimento appunto al potere per lontano, all’addizione e alla distanza interpupillare. Si può quindi affermare che l’inset variabile tende a rendere sempre più centrata l’area del vicino, tenendo conto della variazione di convergenza che l’effetto prismatico della lente introduce. Si tratta cioè, a partire dai parametri della ricetta, di calcolare l’esatta posizione da dare alla zona con il potere per vicino, tenuto conto della variazione di convergenza che si viene a realizzare a causa
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Dove: l a rappresenta il valore dell’angolo che intercorre tra l’angolo consigliato dall’azie l’angolo di approntamento, l P il potere della lente.
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Si evidenzia come al variare della distanza d’uso si dovrebbe variare l’inset
Inset2
Inset1
DAV
Figura 2. L’inset variabile tende a centrare l’area del vicino
Figura 3. Si © Fabiano Editore
evidenzia come al variare della distanza d’uso si dovrebbe variare l’inset
32 della porzione di lente che funziona come decentrata.
non tiene ovviamente conto delle variazioni di convergenza di cui sopra. • L’inset potrà essere in parte variabile, dipendente cioè dal valore solo dell’addizione o dal potere completo del vicino e anche dalla distanza interpupillare dell’individuo. In queste lenti, solitamente costruite a partire da un semilavorato idoneo ai poteri da realizzare, l’area del vicino meglio si avvicinerà alla zona realmente utilizzata dall’occhio in visione ravvicinata, pur non realizzando una perfetta centratura. In questi casi molto dipende dalla quantità di basi a disposizione e dal grado di vicinanza del semilavorato alla base corretta che serve alla costruzione della lente finale. • L’inset potrà essere completamente personalizzato e calcolato in funzione di tutti i parametri della prescrizione: il potere del vicino, la distanza interpupillare del portatore e la distanza d’uso della lente. Solo queste lenti, con completa personalizzazione centreranno con precisione l’area del vicino rispetto alla reale posizione assunta dagli assi visivi nella visione da vicino (Figura 3).
Come realizzare un inset variabile Le lenti a inset variabile costituiscono un ulteriore elemento di personalizzazione delle lenti rispetto alla prescrizione reale e un notevole passo avanti verso una più completa e rapida accettazione della lente stessa. Un altro aspetto importante di una più esatta centratura dell’area per vicino riguarda l’utilizzo corretto del corridoio di progressione. Infatti solo con un vicino centrato è garantita la miglior visione anche nella zona intermedia, quando le posizioni degli assi visivi rispettano la linea ombelicale principale (Figura 2). Si potranno pertanto avere diverse soluzioni che tentano di risolvere il problema inset in modo più o meno confortevole: • L’inset potrà essere fisso, il centro geometrico dell’area del vicino sarà decentrato rispetto all’asse verticale passante per la croce di centratura del lontano di una quantità fissa, solitamente 2,5 mm per occhio (come nelle lunette delle lenti bifocali). Questo sistema
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Speciale lenti multifocali Maggiore è il numero dei semilavorati a disposizione e più elevata sarà la possibilità di un inset molto vicino al reale. Inoltre, legare l’inset alla sola addizione non tiene conto del reale valore del vicino, che dipende anche dal potere del lontano e quindi la convergenza indotta prevista può essere anche molto diversa da quella che si verificherà poi nel reale utilizzo della lente. In altre lenti il valore dell’inset viene calcolato in funzione del potere per vicino e della distanza interpupillare dell’individuo: in questi casi la lente può avere una superficie, in parte progressiva da semilavorato, e prevedere poi una seconda superficie da lavorare con progressione che permette di “spostare” l’area del vicino in funzione della prescrizione totale da realizzare e della distanza interpupillare del soggetto. Se la superficie progressiva è finita e l’altra superficie deve essere lavorata solo sferica o torica, vedo difficile poter spostare l’area del vicino in funzione della ricetta finale. Certamente queste lenti sono un passo avanti rispetto a quelle a inset fisso, ma non ancora veramente personalizzate: tutte le lenti progressive che nascono a partire da un semilavorato con addizione “conclusa”, anche se lavorate free form, non riescono a realizzare inset personalizzati sulla prescrizione. La superficie progressiva infatti, se è già definita, prevede una posizione dell’area per vicino scarsamente modificabile. L’inset potrà variare solo utilizzando vari semilavorati, ciascuno dei quali utile alla realizzazione di lenti che, prevedendo addizioni diverse, possono avere inset differenti, ma mai completamente personalizzati su una ricetta.
Figura 4. L’inset variabile tiene conto della deviazione introdotta dalla lente
Tutte lenti a inset variabile, ma... Fra le lenti a inset fisso, come abbiamo visto con area del vicino decentrata di circa 2,5 mm per occhio, e quelle a inset completamente personalizzato sono realizzati molti modelli di lenti, spesso con l’indicazione “inset variabile”, alcuni dei quali però sono ancora con inset che rispondono alla logica di una standardizzazione della lente, a volte assai grossolana. Infatti l’inset può essere legato al solo valore dell’addizione e pertanto avremo una serie di semilavorati sulle cui superfici, in funzione del valore dell’addizione da realizzare, verrà decentrata l’area del vicino.
Lenti a inset personalizzato Con l’avvento della lavorazione free form si è cominciato a costruire lenti progressive, lavorando entrambe le superfici a partire dalla prescrizione richiesta: permette infatti, costruendo entrambe le superfici per il potere richiesto, anche di centrare l’area
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Speciale lenti multifocali inset completamente personalizzato. Si dovrebbe quindi evincere che spesso si parla di inset variabile in quanto diversificato in funzione della ricetta: tuttavia solo un inset completamente personalizzato sulla prescrizione totale potrà realizzare una completa centratura dell’area del vicino. Cosa succede se l’inset non è centrato? Quando l’asse visivo passa per il centro dell’area stampigliata del vicino, subisce una deviazione verso l’esterno (se la lente è positiva) che sposterà più lontano il punto traguardato. Gli occhi dovranno quindi aumentare la convergenza affinché l’effetto combinato della maggiore convergenza e del prisma indotto dalla lente consenta di centrare il punto che si vuole osservare. Quando il valore di questa convergenza “compensatrice” diviene elevato, l’asse visivo potrebbe passare per un’area esterna a quella dove si viene a trovare il potere per vicino e percepire quindi una non perfetta focalizzazione del punto osservato (Figura 5).
Figura 5. Se l’inset è errato si usa la lente in aree diverse
del vicino, dopo aver calcolato la convergenza indotta dalla lente, per quel potere, quella distanza interpupillare monoculare e quella distanza di utilizzo (Figura 4). Solo queste saranno lenti a inset personalizzato e l’individuo si troverà a utilizzare sempre l’area del corretto potere per vicino nella visione alla distanza calcolata.
Quando porre attenzione al valore dell’inset? Dalla teoria espressa nei paragrafi precedenti si dovrebbe comprendere che il problema “inset variabile” assume particolare importanza quando l’area del vicino presenta un valore diottrico notevole. In questi casi infatti la richiesta di compensazione prismatica sull’orientamento degli assi visivi può assumere un valore rilevante, con la richiesta quindi di spostare l’area del vicino anche di alcuni millimetri per favorire il perfetto funzionamento della lente nella visione ravvicinata. Possiamo, quindi, concludere che sarà opportuno utilizzare lenti a completo inset personalizzato quando il potere della porzione del vicino avrà notevole entità.
Lenti a inset fisso, variabile o personalizzato Il termine inset variabile può creare tuttora una certa confusione, in quanto dietro questa caratteristica possono esserci lenti che, pur avendo una zona del vicino “spostata” in funzione della prescrizione, solo in parte realizzano una perfetta centratura dell’area durante la visione a distanza ravvicinata. Soltanto una costruzione con area del vicino centrata otticamente, infatti, permetterà, a partire dalla reale distanza interpupillare per lontano, di posizionare la lente centrata davanti all’occhio. In tal modo si potrà tener conto della distanza di lavoro per la quale è stata prescritta, evitando ogni ulteriore deviazione prismatica dovuta al decentramento dell’area utilizzata, ma questo avverrà solo nelle lenti con
Continua nel prossimo numero.
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Post Covid: quali insegnamenti per centri ottici e optometrici? di Mirko Chinellato, Docente Università degli Studi di Padova Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, Università degli Studi di Ferrara
L’emergenza sanitaria che dovremmo aver ormai lasciato alle spalle ha portato con sé una serie di regole e comportamenti di cui i professionisti della visione dovranno far tesoro anche in situazioni di normalità
L’
emergenza sanitaria causata dal virus Sars-Cov2, che ha messo a dura prova l’Italia a partire da febbraio, sembra essere passata, lasciando spazio a una progressiva ripartenza sociale ed economica. All’inizio dell’epidemia, per rallentare l’aumento dei contagi e alleggerire il carico del sistema sanitario, il Governo ha subito divulgato indicazioni sui corretti comportamenti da seguire per interrompere la catena infettiva e tutelare le persone anche negli ambienti di lavoro, in particolare riducendo i contatti diretti con il distanziamento e aumentando il livello di sanificazione. Elevata importanza è stata data all’igiene delle mani, uno dei veicoli principali di trasmissione di virus e microrganismi. Anche il distanziamento tra persone apparentemente sane, a causa di possibili condizioni di non sintomaticità, e tra persone sintomatiche è stato considerato fondamentale nella gestione dell’emergenza sanitaria. Il 14 marzo 2020 è stato infatti pubblicato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, che normava
i corretti comportamenti da tenere in un ambiente lavorativo, dalla gestione degli ingressi del personale alla sanificazione di oggetti e spazi di uso comune. In tutte quelle situazioni dove non era possibile rispettare la distanza di sicurezza è stato reso obbligatorio l’uso di particolari dispositivi di protezione individuale come mascherine adeguate, guanti, visiere e altri sistemi per evitare contatti diretti tra le persone. Benché in Italia non siano state emanate disposizioni specifiche per l’ambito ottico e optometrico, nei centri ottici e negli studi optometrici sono state applicate le indicazioni generali di protezione, in particolare quelle proposte e raccomandate dal tavolo interassociativo Tiopto. L’imposizione di una maggiore attenzione alla sanificazione ha generalmente avuto l’effetto di sensibilizzare il professionista all’importanza di gestire con cura le procedure di igiene, rendendo così più sicuro l’ambiente di lavoro, a prescindere dall’emergenza coronavirus. La continua disinfezione delle mani dei clienti e degli operatori con gel alcolico, ad esempio, deve rimanere uno standard nel centro ottico e optometri-
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l’accesso alla sala optometrica, che solitamente è uno spazio più intimo rispetto alla zona di vendita, al fine di ridurre le possibilità di contaminazioni microbiche e di facilitare la registrazione delle persone con le quali si è stati a più stretto contatto. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ha dunque ribadito la necessità di un’evoluzione nella normale attività ottica e optometrica, dove i tempi di contatto possono non essere brevi e alcune procedure a distanza ravvicinata non possono essere evitate. Soprattutto nei centri che si occupano di lenti a contatto è importante mantenere ancor più elevato il livello di sicurezza, perché è stato dimostrato che le lacrime, e la superficie oculare in generale, possono essere un veicolo di contagio del virus Sars-Cov2, ma anche di molti altri virus che presentano un comportamento simile. Particolare attenzione va posta alla revisione di tutte le normali procedure di lavoro finalizzate alla riduzione dei contatti non indispensabili fra colleghi e collaboratori, stilando regolamenti interni sulla base delle norme di buona pratica che permettano di mantenere il distanziamento interpersonale. È dunque possibile guardare a questo difficile periodo storico anche come a una spinta al miglioramento nel livello dei servizi offerti, non tanto nella tecnica, quanto nell’attenzione alla salute della persona.
co, come, tra gli altri, anche l’uso della barriera protettiva durante l’esame in lampada a fessura o la sanificazione degli oggetti prima e dopo il contatto con le persone, dagli occhiali alle mentoniere, alle tastiere e così via. Un altro aspetto probabilmente poco considerato prima dell’emergenza sanitaria, ma di estrema importanza nel contenimento delle catene infettive è il triage preventivo. È stato suggerito di ridurre il più possibile le attività svolte senza appuntamento, al fine di poter identificare, durante un colloquio telefonico preliminare sistematico, i soggetti che sono stati recentemente a contatto con persone con positività nota al virus o comunque sintomatiche oppure in alterato stato di salute. Questa modalità di lavoro dovrà rimanere nelle normali procedure anche dopo l’emergenza da Covid-19, in quanto di estremo aiuto nel limitare la propagazione di altre malattie, come ad esempio i raffreddori o le influenze stagionali. È importante quindi iniziare a educare la propria clientela a comunicare tempestivamente anche lievi alterazioni (febbre, raffreddore, tosse, mal di gola, ecc), raccomandando di recarsi presso il centro ottico e optometrico solo in stato di buona salute. Questo non deve riguardare esclusivamente la persona interessata al servizio, ma anche i suoi eventuali accompagnatori. Riguardo a questi ultimi, se non indispensabili, buona norma si conferma pertanto quella di continuare a evitarne
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Lenti oftalmiche
Hoya: un servizio made in Italy per gli ottici partner a cura della redazione
In questo momento sostenere il nostro paese, difenderne l’economia e preservarne le eccellenze significa motivare un team tutto italiano a dare il massimo con attività esclusive per valorizzare il business dei centri ottici: è l’obiettivo dell’azienda di Garbagnate Milanese
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aurizio Veroli, ammiglocal, in grado quindi di personistratore delegato nalizzare i servizi e i prodotti per di Hoya Italia, pone soddisfare i negozi di ottica e i da sempre particoloro clienti. Quest’anno è inevitalare attenzione verso le risorse bilmente mancata la tradizionale umane che compongono l’azienda giornata delle porte aperte, semoftalmica. «Hoya è ogni giorno al pre molto apprezzata dagli ottici, i fianco dei centri ottici italiani, con quali possono non solo visitare la grande cura per i dettagli, anche produzione Hoya e, in particolare, nei momenti più difficili: questo il suo grande laboratorio di sagoè possibile grazie a tutte quelle matura, ma anche conoscere così persone, oltre 220 esperti profesle persone che lavorano dietro le sionisti, che quotidianamente laquinte, ascoltando e rispondendo Maurizio Veroli, amministratore vorano in produzione, negli uffici con cura e precisione a tutte le ridelegato di Hoya Italia e sul territorio, con elevata dedichieste». zione – afferma Veroli - È nel sito Secondo Simone Roverato, reproduttivo di Garbagnate Milanese che avvie- sponsabile customer service di Hoya Italia, in ne l’incontro tra tecnologie globali e competen- questo momento più che mai soddisfare i clienti ze italiane, aspetto che rende la nostra azienda richiede esperienza, lungimiranza e reattività.
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Lenti oftalmiche «L’esperienza pluriennale e le conoscenze a 360 gradi del team di customer service assicurano una risposta sempre professionale – spiega Roverato - Le nostre risorse hanno le più svariate competenze nel mondo della visione e sono capaci di offrire consigli per Tre manager di Hoya Italia: da sinistra, Pietro Ceriani, direttore operations, Mario Veneroni, direttore tutte le necessità, rivendite, e Simone Roverato, responsabile customer service solvendo spesso insieme ai clienti stessi i casi più critici. Il livello professionale è, inoltre, ti, possono contare sulla vicinanza territoriale, accompagnato da un’innata capacità di ascol- che rende possibile la spedizione delle lenti di to e cortesia, che permettono di instaurare una stock sagomate la sera stessa, per ordini ricevurelazione di fiducia davvero speciale, in grado ti entro le 18. Ma per l’azienda offrire un servizio di emergere in modo significativo anche nelle veloce e preciso, da solo, non basta. «Il rapporto di partnership con i clienti viene costruito nel situazioni più difficili». Per Pietro Ceriani, direttore operations di Hoya tempo, con pazienza, presenza e perseveranza Italia, il team che lavora “dietro le quinte” ha un e risulta vincente quando si basa su un valore compito rilevante: responsabilizzare e coinvol- per noi molto importante: la fiducia reciproca gere ogni persona che contribuisce alla produ- - afferma Mario Veneroni, direttore vendite di zione e consegna delle lenti Hoya. «È prioritario Hoya Italia - Lavorare insieme significa condioffrire ai centri ottici servizi elevati per fare la videre gli obiettivi e gli strumenti per raggiundifferenza, per sorprendere e fidelizzare i clien- gerli in modo sereno e continuo, elemento fonti finali, per favorire il passaparola - sottolinea damentale per trasformare i momenti difficili Ceriani - Da metà giugno abbiamo quindi po- in occasioni. Il distanziamento sociale non ha tenziato il Servizio Express, ampliando la gam- comunque impedito ai nostri responsabili tecma alle soluzioni top come Hoyalux iD MySelf, nico commerciali di garantire la vicinanza, non MyStyle V+, LifeStyle 3 e Sync, 1.50 e 1.60, già più solo fisica ma anche digitale, ai centri ottici sagomate e trattate con antiriflesso Hi-Vision partner: i nostri agenti trasmettono infatti con LongLife e BlueControl, assicurando l’evasione successo, anche online, tutti gli strumenti per la dell’ordine in 48 ore. Questo è possibile grazie migliore ripresa. Le nuove tecnologie, del resto, a tecnologie innovative e macchinari intercon- sono un’opportunità, ma quello che davvero le nessi all’industria 4.0, oltre a un’organizzazione fa funzionare è la comune professionalità, espedel lavoro puntuale e precisa. Uno dei principa- rienza e passione per il loro lavoro e la nostra li obiettivi di Hoya Italia, infatti, è ridurre i tempi azienda». di processo per migliorare il livello di servizio, «La motivazione e la tutela delle nostre risorcoinvolgendo e motivando le persone, perché se per noi sono molto importanti: Hoya Italia è ancora una volta sono loro a fare la differenza». una grande squadra a servizio dei centri ottici, Hoya è presente in tutta Italia, non solo nel sito lavorare bene insieme non ha prezzo, è un vaproduttivo di Garbagnate Milanese. Grazie alle lore che ci viene riconosciuto dal mercato da quattro filiali di Roma, Bari, Catania e quella sempre e di cui andiamo fieri», conclude Veneonata di Palermo, i centri ottici partner, infat- roli.
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sono soddisfatti della chiarezza in interni di Transitions® Signature® GEN 8™ (6) 4) Rispetto alle lenti Transitions® Signature® VII: misure di laboratorio standard ISO a 23°C. Basate su test di invecchiamento accelerato condotti in laboratorio, in cui un ciclo corrisponde a circa 2 anni di utilizzo. 5) La quantità di luce blu nociva viene calcolata considerando la banda compresa tra 380 nm e 460 nm utilizzando lenti nei differenti materiali e colori. Le lenti Transitions® bloccano il 100% dei raggi UVA e UVB e rispettano tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale per il blocco dei raggi UV, così come calcolato utilizzando ANSI Z80.3, ISO 8980-3, EN 1836 and AS/NZS 1067. 6) Test di Transitions® Signature® GEN 8™, su scala nazionale negli Stati Uniti, Kadence, primo trimestre 2019.
La migliore performance di sempre Sulla base dei parametri più importanti per i portatori*
Figura 1: le caratteristiche fotocromatiche più importanti per il portatore
Negli ultimi 5 anni abbiamo intervistato oltre 76.000 portatori e più di 8.400 professionisti della visione. Oggi conosciamo molto bene le loro aspettative: ci sono 5 caratteristiche importanti in un fotocromatico…. E i vostri clienti le cercano tutte, senza compromessi: 1. Velocità-reattività 2. Intensità di scurimento all’esterno
REATTIVITÀ
3. Chiarezza in interni PROTEZIONE RAGGI UV + LUCE BLU NOCIVA
SCURIMENTO
PERFORMANCE DI LUNGA DURATA
4. Livello di protezione UV e Luce blu 5. Durata nel tempo della performance Per rafforzare la fiducia dei nostri partner, abbiamo confrontato la nostra nuova tecnologia con le principali soluzioni esistenti, tenendo conto di tutte le caratteristiche fotocromatiche importanti per un portatore. Il nostro test multidimensionale ci ha svelato che, secondo i portatori, le lenti Transitions® Signature® Gen 8™ superano le performance dei principali prodotti del settore, comprese quelle del miglior prodotto precedente, le lenti Transitions® Signature® VII.
CHIAREZZA IN INTERNI
N°1 CONFRONTO CON LE LENTI FOTOCROMATICHE
Lente D
Lente C
Lente B
MERCATO
Lente A
PIÙ DIFFUSE SUL
*Sulla base dei migliori punteggi ottenuti tra le principali lenti fotocromatiche per uso quotidiano. La misurazione tiene conto dei principali attributi di prestazione fotocromatica ponderati in base all’importanza relativa per i consumatori.
Una doppia innovazione rende unica la performance Per rispondere alle crescenti aspettative di velocità, protezione, comfort e durata nel tempo, abbiamo reinventato la struttura fotocromatica delle nostre lenti intelligenti alla luce Transitions® Signature®.
Figura 2: un cambio di paradigma nei sistemi fotocromatici Zone rigide
Questa innovazione rappresenta un cambiamento di paradigma nel settore: le lenti Transitions® Signature® GEN 8™ sono uniche perché nascono dalla combinazione di una innovativa matrice nano-composita e una nuova generazione di molecole fotocromatiche ultra-agili. Il vantaggio per i suoi clienti? Il miglioramento contemporaneo, di tutti gli aspetti della performance: velocità, scurimento, durata, senza rinunciare a nessuno di essi.
Zone morbide
NUOVA MATRICE INNOVATIVA NANOCOMPOSITA
Le molecole intelligenti alla luce si muovono più velocemente al suo interno per una lente al contempo più reattiva, più scura e più performante nel tempo.
MOLECOLE ULTRA-AGILI DI NUOVA GENERAZIONE
Ancora più reattive, migliorano lo scurimento e la longevità della performance.
L’innovativa matrice nano-composita La matrice è la struttura chimica in 3D che, come una rete, accoglie le molecole. L’unicità GEN 8™ è proprio la nuova matrice realizzata in materiale NANO-COMPOSITO, che combina la libertà di movimento consentita da un materiale morbido alla resistenza di un materiale rigido. Generalmente, quando si migliora un aspetto della performance fotocromatica (ad es., lo scurimento o la velocità) se ne perde un altro (ad esempio, la resistenza).
Ripristino del 70% di trasmissione
Figura 3: le stesse molecole fotocromatiche in matrici diverse: velocità di ripristino della chiarezza percepita
Nel caso di GEN 8™ non è così: la nuova matrice prevede sia spazi più rigidi e resistenti sia spazi più morbidi: le molecole fotocromatiche possono così spostarsi facilmente nelle aree più morbide e avere una maggiore mobilità. In questo modo, le lenti si attivano e tornano chiare velocemente, senza sacrificare lo scurimento o la durata della lente nel tempo.
1,5 volte
più veloce rispetto alla matrice Transitions® VI
1,3 volte
più veloce rispetto alla matrice Transitions® Signature® VII
Matrice Transitions VI
Matrice nanocomposita Transitions Signature GEN 8™
Matrice Transitions Signature VII
Molecole fotocromatiche ultra-agili Le lenti Transitions® Signature® GEN 8™ contengono anche una nuova generazione di molecole fotocromatiche ultra-agili, progettate grazie all’esperienza accumulata sviluppando oltre 6.000 molecole fotocromatiche dagli anni ‘90 a oggi. Queste nuove molecole conferiscono alle lenti: • un maggiore scurimento
• una maggiore durata nel tempo.
Percentuale di trasmissione
Figura 4: Relazione tra “età” della lente e attivazione
• maggiori stabilità e uniformità delle performance per i diversi colori
Utilizzo simulato Lente nuova
Dopo 2 anni
Dopo 4 anni
Misure di laboratorio conformi agli standard ISO a 23 °C Basate su test di laboratorio con invecchiamento accelerato in cui un ciclo corrisponde a circa 2 anni di utilizzo medio
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Lenti oftalmiche
Zeiss: più sicurezza grazie al suo Ecosistema di Nicoletta Tobia
La strumentazione, uno dei pilastri dell’offerta dell’azienda oftalmica, dopo il lockdown sta giocando un ruolo fondamentale per comunicare tranquillità al consumatore e assicurare la rilevazione dei parametri mantenendo le distanze interpersonali
N
ella delicata transizione dalla fase 2 alla fase 3, uno degli obiettivi principali per tutti coloro che lavorano in negozi e punti vendita è trasmettere maggiore tranquillità e serenità ancora prima di entrare. «Stiamo attraversando un periodo più sereno, ma l’attenzione imposta dalla situazione e il buonsenso non cambiano - afferma Gianluca Gaigher, product manager Visual Technology Solutions di Carl Zeiss Vision Italia - Da un punto di vista generale, Zeiss già da tempo ha avviato un percorso di potenziamento per quanto riguarda la strumentazione, legato al concetto di ecosistema che permette di gestire in maniera integrata e wireless gli strumenti Zeiss VTS installati nel centro ottico: è proprio su questo aspetto che ora stiamo comunicando la competitività della nostra offerta». La possibilità di pilotare a distanza e senza contatto tra persone, tramite uno o più iPad, la strumentazione all’interno del punto vendita consente, infatti, all’ottico di seguire il proprio cliente lungo tutto il percorso di consulenza,
coinvolgendolo in ogni fase, condividendo risultati e dati rilevati con le misurazioni, sempre effettuate ad almeno due metri di distanza. Questo elemento viene oggi percepito come un grande valore aggiunto nell’esperienza d’acquisto del consumatore. «Una volta eseguita la refrazione oggettiva con i.Profiler, Gianluca Gaigher, product che grazie alla tec- manager Visual Technology di Carl Zeiss Vision nologia wireless Solutions Italia consente di non avvicinarsi al cliente, è possibile trasferire poteri e parametri con i.Scription al forottero computerizzato Visuphor, anch’esso controllato tramite iPad - spiega il manager - Una volta usciti
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L’Ecosistema Zeiss permette di gestire in maniera integrata e wireless gli strumenti Zeiss VTS installati nel centro ottico
i.Profiler consente di eseguire la refrazione oggettiva senza avvicinarsi al cliente: i dati possono poi essere trasferiti al forottero computerizzato Visuphor, anch’esso controllato tramite iPad
dalla sala refrazione si passa alla rilevazione dei dati di centratura attraverso iTerminal 2 o Visufit 1000, che non è solo un potente sistema di videocentratura, ma una vera e propria piattaforma digitale, in grado di portare il cliente sino alla scelta finale di lenti e trattamenti, passando attraverso la comparazione
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virtuale di più montature. A questo proposito, stiamo lavorando a un’ulteriore possibilità di selezionare in Visufit 1000 i modelli da un ampio database, grazie a una funzione denominata Virtual Try-On: si tratta di un modulo opzionale all’interno del software dello strumento, che consentirà agli ottici di offrire ai propri clienti l’esperienza unica di consultare con accuratezza le montature digitalizzate 3D in alta risoluzione associate al proprio avatar personale senza neanche toccarle». Si evita così il passaggio “fisico” dei modelli prescelti e la loro successiva sanificazione. L’intero flusso di lavoro che conduce alla scelta dell’occhiale, nel corso del quale il professionista può argomentare con il cliente mostrandogli a monitor quello che è stato il processo di analisi, migliorando l’esperienza di vendita e la valutazione dei dati in maniera uniforme e completa, si conclude con l’invio diretto dell’ordine a Visustore. L’Ecosistema Zeiss è stato sviluppato ispirandosi a una visione olistica e a questo stesso principio l’azienda ha ritenuto debbano essere improntati gli sviluppi di sistemi informatici e hardware e di tutti gli strumenti. «Possiamo dire che se la mente dell’Ecosistema è il software Visuconsult 500 e il cuore è l’hardware Zeiss Server, allora il professionista è l’anima che gestisce il flusso, analizzandolo quando lo ritiene opportuno e ne ha necessità: non deve essere obbligato dal flusso stesso a seguire un determinato percorso, ma vi si inserisce quando lo desidera o può - conclude Gaigher - L’obiettivo di tale approccio nello sviluppo della strumentazione è portare semplicità, rendere agevole il lavoro dell’ottico e favorire un’esperienza del consumatore serena e memorabile».
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Lenti oftalmiche
Filab: nel nuovo catalogo tutto l’orgoglio italiano a cura della redazione
Dal 1° luglio è disponibile il listino 2020 della società oftalmica toscana, completamente rinnovato e in linea con la strategia aziendale avviata un anno fa
F
ilab ha un nuovo catalogo. Il progetto è nato esattamente un anno fa, quando la realtà presieduta da Andrea Bernardini ha deciso di investire su un nuovo futuro. È stata così avviata un’importante espansione, cominciata con un maggior presidio in Italia grazie a nuove filiali e a nuovi depositi, insieme a una squadra di agenti, al momento tredici, in continua crescita con l’ingresso costante di nuove risorse, guidata da Stefano Cazzola in qualità di direttore commerciale. Con sede a Lucca, Filab conta oggi una filiale a Torino, un deposito a Napoli, a Cagliari, a Palermo e a Catania, coprendo di fatto l’intero territorio nazionale grazie alla collaborazione con professionisti locali. «Fondamentale per noi è affiancarci a partner solidi e affidabili che permettano di distinguerci sul mercato, di rispondere alle esigenze dell’ottico indipendente e di proporre la soluzione più consona e attuale in uno scenario economico in continua evoluzione che ora necessita di ripartire», precisa Bernardini. E dopo quattro anni dall’ultima uscita, Filab propone anche un nuovo catalogo. «Disponibile sia in formato cartaceo sia digitale, presenta un’immagine completamente rinnovata, è denso di novità importanti in termini di prodotti e trattamenti esclusivi, curato in ogni minimo particolare e di facile apprendimento, per offrire all’ottico una soluzione per ogni esigenza visiva», commenta Cazzola. Il leitmotiv dell’edizione 2020 del listino targato Filab
La copertina del catalogo 2020 di Filab
è l’orgoglio italiano. «I piani di investimento mirati, la presenza locale strategica, l’offerta di prodotti di elevata qualità con un servizio puntuale richiedevano l’uscita sul mercato di un catalogo esclusivo, coinvolgendo l’ottico nella selezione del prodotto più indicato per l’utente finale con la consapevolezza di poter gestire ogni proposta come se fosse lui stesso all’interno dell’azienda - spiega Bernardini - Stile italiano, concentrato in tutte le sue forme, e orgoglio tricolore in pagine e cromie sono gli elementi fondamentali che vogliamo trasmettere al mercato, oltre alla presentazione dei nuovi prodotti».
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Lenti oftalmiche
Optiswiss, il multiequipaggiamento come leva nella fase 3 di Angelo Magri
Il concetto, già ampiamente proposto dall’azienda svizzera agli ottici di tutti i mercati in cui è presente, diventa ora strategico per le esigenze del consumatore post Covid
L’
opportunità di proporre fino a cinque paia di occhiali grazie a una serie di promozioni dedicate e in un lasso di tempo che da tre mesi viene esteso sino a nove dopo il periodo di lockdown. È l’asso nella manica di Optiswiss per ridare slancio e fiducia all’intera filiera dell’ottica. «Questa iniziativa coniuga l’aspetto commerciale e il servizio all’ottico, che può così rivitalizzare le proprie vendite - spiega Carlo Rocchitelli, responsabile per l’Italia di Optiswiss - Nel nostro mercato si parla da anni di multiequipaggiamento, ma di fatto si tratta di un aspetto ancora nuovo: parte dei consumatori italiani aderiscono infatti alle proposte per il secondo occhiale, più difficilmente per quelli successivi, mentre in altri paesi si arriva anche al terzo e addirittura al quarto paio». L’opportunità offerta dalla società oftalmica con sede a Basilea rientra in un più ampio
programma di rilancio commerciale da monte a valle che punta su una serie di promozioni mirate e innovative. «Diamo per scontato che a oggi tutti, imprese e centri ottici, si siano messi in sicurezza - dice Rocchitelli - Non abbiamo trascurato l’aspetto finanziario, pur Carlo Rocchitelli, dall’aprile 2019 country manager non avendo voluto uti- per l’Italia di Optiswiss lizzare questa leva in maniera sistematica: è stata riservata particolare attenzione ad alcuni clienti, per situazioni e con strumenti ad hoc, ma nel complesso il business di marzo è risultato in linea con le nostre aspettative. Soltanto ad aprile il fatturato si è ridotto notevolmente, mentre a maggio è
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Lenti oftalmiche tire con successo: il nostro perimetro di partner è composto da ottici indipendenti ad alta potenzialità, che hanno avuto una ripresa veloce dopo il lockdown, con un utente finale che sollecita la domanda, perché essendo rimasto in casa per oltre due mesi ha capito che ormai non basta un solo occhiale per tutto - precisa Rocchitelli - Il multiequipaggiamento diventa così anche lo strumento principe per generare traffico in negozio, favorito da una serie di ulteriori opportunità che Optiswiss mette a disposizione dei propri clienti: la retroattività della promozione, con il lasso temporale dei nove mesi riferiti anche al passato e non solo in prospettiva futura, ad esempio, oppure un programma di mailing a livello di contenuti utilizzabili sul database di proprietà dell’ottico per richiamare i clienti proprio degli ultimi nove mesi». Le attività commerciali dell’impresa oftalmica abbracciano comunque anche altri segmenti merceologici. «La nostra promozione sul sole sarebbe terminata a settembre, mentre verrà estesa sino a dicembre, con un listino dedicato sui prodotti vista-sole a maggiore rotazione: lenti di stock già colorate e pronte a magazzino a indice 1.5 e 1.6 con o senza antiriflesso e possibilità di consegna il giorno successivo - ricorda ancora Rocchitelli - E poi abbiamo lanciato un’iniziativa molto incentivante sulle lenti progressive: sino al 31 agosto sarà possibile acquistare la nostra top di gamma al prezzo di quella inferiore». La presenza di Optiswiss sul mercato italiano con il supporto di una figura di provata esperienza come Carlo Rocchitelli ha ormai già un anno abbondante di attività alle spalle. «Da aprile 2019 a febbraio 2020, prima che scoppiasse l’epidemia da Covid, gli obiettivi erano stati addirittura superati, con una crescita progressiva ogni mese e il nostro consolidamento in centri ottici indipendenti di Lombardia, Veneto e Piemonte, ma anche con qualche presenza in altre regioni - sottolinea il manager - Giugno e luglio rappresentano ora il vero termometro di una ripresa che comunque ha già fatto registrare segnali importanti e da settembre avremo la conferma di dove andrà il mercato».
L’immagine della campagna di rilancio per la filiera dell’ottica proposta dalla società oftalmica, che ha sede a Basilea da oltre ottant’anni ed è presente su una ventina di mercati internazionali
cominciata la ripresa. Senza dimenticare, poi, che ogni paese ha vissuto situazioni diverse a livello di attività dei centri ottici». Ecco quindi che Optiswiss ha deciso di spingere con decisione sull’aspetto commerciale in questa cosiddetta fase tre. «Le nostre promozioni stanno aiutando i clienti, con riscontri assai positivi soprattutto da fine maggio in poi: piace molto proprio il concetto di multiequipaggiamento, con uno sconto del 50% dal secondo fino al quinto paio di occhiali, che per l’ottico si sta rivelando un elemento in grado di differenziarlo e di permettergli di esprimere la propria professionalità, attraverso la scelta della soluzione corretta per le esigenze visive del cliente finale. Chi lo ha già adottato si è reso conto che si tratta dello strumento principe per una reale fidelizzazione del consumatore, il cui principale beneficio è disporre in questo modo di occhiali dedicati e costruiti per le sue specifiche necessità». Per la società elvetica, tuttavia, i vantaggi legati al concetto di multiequipaggiamento non si esauriscono con la fidelizzazione e la customizzazione. «In questa delicata fase post Covid rappresenta ancora di più la chiave per ripar-
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LA PROTEZIONE OCULARE DALLE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE Filtri e lenti solari
PRESENTAZIONE AL
PROGRESSIVE BUSINESS FORUM 2020
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Lo gnommero
Usciremo dalla sindrome della capanna come i prigionieri della caverna di Platone? di Sergio Cappa
“Se quei prigionieri potessero conversare tra loro, non credi che penserebbero di chiamare oggetti reali le loro visioni? - Per forza. - E se la prigione avesse pure un’eco dalla parete di fronte? Ogni volta che uno dei passanti facesse sentire la sua voce, credi che la giudicherebbero diversa da quella dell’ombra che passa? - Io no, per Zeus!, rispose. - Per tali persone insomma, feci io, la verità non può essere altro che le ombre degli oggetti artificiali. - Per forza, ammise. - Esamina ora, ripresi, come potrebbero sciogliersi dalle catene e guarire dall’incoscienza. Ammetti che capitasse loro naturalmente un caso come questo: che uno fosse sciolto, costretto improvvisamente ad alzarsi, a girare attorno il capo, a camminare e levare lo sguardo alla luce”. All’inizio del settimo libro della
Repubblica, Platone narra l’allegoria della caverna, una delle sue più famose e affascinanti. In esso si ritrova tutta la teoria della conoscenza: il filosofo che ha contemplato la verità del mondo delle idee non può chiudersi nella sua torre, deve tornare - a rischio della propria vita - fra gli uomini, per liberarli dalle catene della conoscenza illusoria del mondo sensibile. Noi, secoli più avanti, ricchi e sapiens, dopo solo una breve cattività abbiamo paura di uscire dalla capanna, quello smarrimento che implica la voglia di continuare a rimanere nel proprio rifugio, protetti e sicuri. In mancanza di una casistica e di una letteratura scientifica riconosciute, si può ragionevolmente credere che ne possono essere colpiti quanti, durante la detenzione, non hanno saputo elaborare criticamente la paura del
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contagio, per sé e i propri cari, apprensioni talmente invalidanti da provare sollievo nel restare confinati in un piccolo appartamento. La fisiologica resilienza umana accompagna, solitamente, la nuova normalità, non disdegnando strategie e piccole astuzie per favorirla. Se sapremo trasformare in positivo quanto è accaduto, riflettendo sul valore dell’essenziale, dando rilievo agli affetti e agli elementi vitali, ridimensionando l’utilizzo del superfluo e fremendo per la riapertura delle scuole e non degli stadi di calcio, potremo tornare a incontrare con armonico benessere nei negozi il pubblico e forse salutare con sereno appagamento l’arrivo dell’estate, certamente singolare e memorabile, ma aurorale di una nuova conoscenza, dimostrando di essere diventati davvero sapiens.
LENTI A POTERE VARIABILE Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale Silvano Abati, Matteo Fusi, Giuseppe Migliori PRESENTAZIONE AL
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