b2eyes magazine 9/2020

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21-22 SETTEMBRE 2020 Ecco i numeri del Progressive Business Forum 2020

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Evento correlato Kiki Lab

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L’era digitale: dalle lenti a supporto accomodativo alle lenti progressive

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Le lenti oftalmiche progressive: conoscerle per migliorare le vendite

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Presbiopia e protezione dinamica degli occhi dalla luce

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Perché personalizzare una lente progressiva?

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Il rilevamento dei parametri e la consegna delle lenti progressive

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Lenti oftalmiche multifocali: una prospettiva futura

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Opportunità e criticità nella compensazione della presbiopia con lenti a contatto

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Vendere con successo le lenti progressive

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CRM: uno strumento essenziale per la vendita delle progressive e la relazione con il cliente

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Presbiopia e gli effetti della luce sull’apparato visivo nei giovani presbiti. Lockdown e posture Smart Working

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Innovare i modelli di business nella relazione con il cliente presbite si può e si deve! Vediamo insieme come

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Come specializzarsi in ipovisione e vista fragile

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Il metodo dei Clienti Misteriosi per aumentare le vendite delle Progressive

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Novembre 2020 numero 9 www.b2eyes.com In copertina Omisan

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Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Via Petitti, 16 - 20149 Milano Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021 Copia omaggio

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di b2eyes magazine B2TRADE Editoriale Il Natale all’incontrario 3 Attualità Vision Group e Netcity, i motivi di una fusione 4 Hoya: siamo pionieri anche nella gestione della miopia 8 Isolani: la visione futura ha radici profonde 12 CooperVision: uniti contro l’e-commerce 16 Digital room, un’opportunità per il centro ottico 18 Come scrivere un articolo per il blog del centro ottico 22 B2STYLE Look at the Nature 26 B2EXPERT Contro-intuitivo Definire un progetto di sviluppo per la propria impresa 32 Strategie d’impresa Dal vecchio mondo al nuovo mondo 34 Cinque motivi per Optometria Giovane: l’aggiornamento in epoca social 36 Lab La misurazione dell’acuità visiva con ottotipi digitali 38 B2TECH Lenti oftalmiche Hoya: con Yuniku attenzione a comfort visivo, ambiente e sicurezza 40

Zeiss Academy: anche l’aggiornamento a livello locale diventa digital 46 Essilor Italia: tre soluzioni digitali a supporto del centro ottico 48

Lo Gnommero La vista risparmiata dal Covid va ripagata con un buon libro 54

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Editoriale

Il Natale all’incontrario

di Angelo Magri

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e appare comprensibile attendere un allentamento delle restrizioni in vista delle festività natalizie, quello che proprio stride è il desiderio di spensieratezza in una fase ancora così delicata come l’attuale, con le centinaia e centinaia di decessi che hanno caratterizzato le ultime settimane. Come se – lo ha stigmatizzato Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano – i morti della seconda ondata da Covid fossero meno degni di esseri pianti rispetto a quelli della primavera scorsa. Dietro l’ansia da “liberi tutti” natalizia c’è sicuramente anche un aspetto economico importante. Per numerosi settori dicembre incide molto di più di un mese normale sul conto economico di un’impresa. Nell’ottica questo discorso vale solo parzialmente. Natale non è mai stato trainante per le vendite, a eccezione di qualche opportunità legata agli occhiali da sole, di quei pochi che propongono card regalo o, quando si poteva, dell’organizzazione di eventi dedicati, prevalentemente collegati al territorio. Ne consegue che quello del 2020 non sarà molto diverso per gli ottici italiani, se non forse per le probabili minori

vendite di lenti a contatto, vista l’inevitabile socialità ridotta che dovremo vivere il 24 e il 25 dicembre e, ancora di più, a Capodanno. Tuttavia la maggiore attenzione nei confronti della salute e della sicurezza personale, alimentata da quasi un anno di emergenza sanitaria, potrebbe indurre la gente a considerare un prodotto come l’occhiale da vista utile anche in veste di regalo o di semplice acquisto in questo particolare periodo. Sul fronte economico e sociale, dunque, quello cui ci stiamo avvicinando si prefigura come un Natale all’incontrario. Ma il 25 dicembre significa la nascita di Gesù, un momento di gioia e di speranza per l’umanità credente e non solo, soprattutto con una figura come l’attuale Papa: tutto questo lo abbiamo dimenticato già da molto, troppo tempo a beneficio di una festa bella sì ma trasformata in un appuntamento quasi esclusivamente materiale. Se ci riflettiamo, da uomini e anche da imprenditori, e proviamo a riscoprire in questo difficile Natale il suo profondo significato e il suo valore autentico, forse non sarà tanto un Natale all’incontrario, ma il Natale più vero.

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Attualità

Vision Group e Netcity, i motivi di una fusione a cura della redazione

Oltre duemila centri ottici da una parte, più di novecento dall’altra. Ma al di là dei numeri le due maggiori realtà della distribuzione associata in Italia hanno deciso di unire le proprie forze per consolidare le posizioni di mercato e potenziare i servizi offerti ad affiliati e consumatori, soprattutto in un’ottica digital e omnicanale

L’

integrazione di Vision Group e Netcity si compirà, da un punto di vista operativo, a partire da gennaio 2021. «l management e gli staff aziendali continueranno a operare nelle due sedi di Milano e Prato per assicurare agli imprenditori affiliati la continuità dei servizi in essere e la progressiva implementazione di quelli nuovi condivisi - annunciano dai due gruppi - Grazie alla collaborazione con Salesforce, società specializzata nel cloud computing e nelle soluzioni software Crm per vendite, servizio clienti e marketing, il prossimo gennaio sarà rilasciata la piattaforma volta alla creazione della prima community digitale dedicata agli ottici italiani, in grado di personalizzare campagne marketing di successo, incrementare il drive to store mediante l’utilizzo dei

canali online e aumentare la fidelizzazione dei clienti finali». La scelta temporale dell’operazione non è casuale. «La decisione di realizzare proprio adesso un’integrazione sinergica dei due gruppi nasce dalla consapevolezza che in questo scenario di emergenza sanitaria ed economica stanno avvenendo importanti cambiamenti sociali e di consumo che richiedono nuovi investimenti tecnologici e organizzativi, per rispondere efficacemente alle esigenze dei clienti, coniugando professionalità e servizio a un’offerta commerciale attraente ed efficace», spiega Laurent Schmitt, amministratore delegato di Netcity. L’elemento innovativo dell’operazione è ribadito da Marco Procacciante. «Grazie all’utilizzo della tecnologia potremo migliorare la fruibilità dei servizi offerti dal grup-

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Attualità

Da sinistra, Marco Procacciante e Laurent Schmitt, amministratori delegati rispettivamente di Vision Group e di Netcity

po e accelerare il processo di modernizzavenute negli anni Novanta e nella nascita zione e digitalizzazione dei centri ottici, per del consorzio Vision Service: da allora hanoffrire ai consumatori un’esperienza sempre no attraversato le principali tappe evolutive più interessante e omnicanale - dice l’amdell’associazionismo, focalizzandosi sulla ministratore delegato di Vision Group - L’informula dell’affiliazione commerciale per la tegrazione dei primi due network italiani diffusione di concept retail di successo verdella distribuzione ottica permetterà inoltre so i consumatori. «Netcity e Vision Group di semplificare l’offerta di servizi associaticondividono la stessa visione del mercato e vi, innalzandone la qualità ai migliori stanbuona parte dei nostri affiliati sono colleghi dard europei e creando opportunità a tutta e amici con i quali da sempre condividiamo la catena del valore: industria, distribuzione esperienze e idee - afferma Roberto Marlaze consumatore». zi, presidente di Netcity - Sarà piacevole e «La nostra missione è unire ottici indipeninteressante tornare a lavorare insieme a un denti esperti per accrescere il loro business progetto comune». puntando su professionalità, servizi innovativi e prodotti di qualità - aggiunge Guido Belli, preLe due realtà hanno radici comuni nelle sidente di Vision Group prime aggregazioni fra ottici optometristi e del fondo Arcadia, dal degli anni 90 e nella nascita di Vision 2014 partner del gruppo Service: hanno attraversato le principali - Questa formula pertappe evolutive dell’associazionismo, mette agli ottici di manfocalizzandosi sull’affiliazione commerciale tenere la propria autonomia imprenditoriale per la diffusione di concept retail beneficiando allo stesso di successo verso i consumatori tempo di significative sinergie operative e dimensionali». Le due realtà hanno radici comuni nelle prime aggregazioni fra ottici optometristi av-

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Attualità Un menu di servizi sempre più ampio a misura del singolo ottico Per Paolo Fonelli, responsabile sviluppo di Netcity, e Sergio Perris, sales and franchising director di Vision Group, la parola chiave dell’operazione è continuità. «Non si vuole assolutamente snaturare l’appartenenza alle due realtà, anzi verranno mantenuti i punti di riferimento per i centri ottici dei rispettivi gruppi avuti sino a oggi, sia in termini di uffici e strutture sia di relazioni personali - sottolinea Perris - Con il supporto di Salesforce gestiremo la piattaforma ordini b2b: ne consegue che la Da sinistra: Sergio Perris, sales and franchising director merce presente nella logistica di Vision Group, di Vision Group, e Paolo Fonelli, responsabile sviluppo di Netcity cioè un magazzino centralizzato con lenti a contatto private label dedicate ai vari livelli di affiliazione e a brand, accessori e occhiali diventerà disponibile per tutti i punti vendita aderenti al nuovo network. E sempre tramite Salesforce realizzeremo una community informativa con tutti i contenuti dedicati ai centri Vision Ottica, Vision Group, Ottitaly e Netcity, a seconda del target e dei livelli di affiliazione». Questi ultimi rimangono quelli attuali, ma un negozio che fa capo a Vision Group potrà aderire, ad esempio, al programma di servizi Ottitaly, che oggi coinvolge già circa 350 store. «Andrà invece rivisitato insieme un progetto dalle grandi potenzialità come Ottiqo, dove sono confluiti i corner Acuitis, per un totale di 140 negozi e un potenziale tra i 250 e i 300 - dice Fonelli - Si tratta di un’iniziativa che va resa ancora più fruibile in tutte le sue opportunità, ma che rimane prioritaria per il 2021». E per quanto riguarda VisionOttica, l’insegna nazionale di Vision Group con più di 300 centri ottici? «A Netcity aderiscono ottici importanti e stimati: nelle aree dove il presidio dell’insegna non è già completo parleremo con loro e, se ci saranno i presupposti, si valuterà un’eventuale adozione del brand - spiega Perris - Il management dei due network sta già lavorando per fissare delle tappe e creare un piano d’azione condiviso: il tutto senza fretta e con una unità d’intenti sostenuta da un menu di servizi sempre più ampio per gli affiliati, così da creare una sorta di vestito su misura del singolo ottico. Di fatto si tratta di un’attività di vasi comunicanti, tra i servizi Ottitaly e Ottiqo da una parte e quelli VisionOttica dall’altra, ad esempio, che vanno affinati ma sono molto interessanti». Attraverso Salesforce saranno, inoltre, gestite le attività di Crm sul consumatore finale, dando anche ampio spazio alla formazione digitale: verrà messa a regime alla luce dei risultati positivi ottenuti durante il lockdown primaverile, creando così opportunità formative che troveranno nei corsi e nel programma della Academy del nuovo gruppo un ulteriore sviluppo. «La fusione tra Vision Group e Netcity Questa operazione genererà genererà un gruppo di dimensioni euun gruppo di dimensioni ropee, uno dei più grandi a livello coneuropee, uno dei più grandi a tinentale - conclude Fonelli - Al di là livello continentale: il mondo delle dimensioni, comunque, il mondo dell’industria e della professione dell’industria e quello della professione potranno beneficiare sia di interlopotranno beneficiare cutori di alto livello sia di nuovi progetdi interlocutori di alto livello ti che potremo offrire integrandoci».

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e di nuovi progetti integrati

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Attualità

Hoya: siamo pionieri anche nella gestione della miopia di Angelo Magri

Dal 9 novembre è disponibile in Italia MiyoSmart, già lanciata con successo in diversi mercati esteri

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uali sono le caratteristiche tecniche e, soprattutto, quali gli obiettivi che Hoya si pone sul mercato interno con MiyoSmart, prodotto innovativo nell’oftalmica per la gestione della progressione miopica? «Come era già successo nel 2013 con BlueControl, il nostro trattamento contro la luce blu emessa dai dispositivi digitali, arriviamo per primi nel canale ottico italiano anche con una lente oftalmica finalizzata, grazie a un’apposita tecnologia esclusiva, a gestire la miopia, deficit destinato a diventare la vera piaga visiva da qui al 2050, anche per i cambiamenti del nostro stile di vita e delle nostre abitudini, ulteriormente accentuati dalla pandemia in atto - afferma Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia - Per le sue specificità e le sue potenzialità MiyoSmart rappresenta una novità assoluta: grazie al superamento nella normale correzione dell’errore refrattivo il professionista della visione può ora gestirne anche la progressione. Se prescritta nei dovuti modi, questa lente è in grado di ridurre la progressione miopica in media del 60% rispetto a una monofocale: la sua ef-

ficacia è stata testata e dimostrata da uno studio clinico condotto in collaborazione con il Politecnico di Hong Kong, i cui i partecipanti hanno completato un trial di due anni utilizzando le MiyoSmart. E una miopia più bassa consentirà di portaMaurizio Veroli, amministratore re lenti più semplici, delegato di Hoya Italia leggere ed esteticamente belle, oltre a evitare o almeno ridurre le probabilità che si verifichino alcune gravi patologie oculari». Il trial è iniziato nel 2014, ma il progetto era nato già due anni prima. Nel frattempo questa lente è stata lanciata in Cina, Hong Kong, con ottimi riscontri secondo l’azienda, e successivamente anche in Australia, Canada e, per l’Europa, in Francia. Ora tocca all’Italia, non prima di aver conquistato il Silmo d’Or 2020 nella categoria “Vision”, riconoscimento che segue i premi

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Attualità Grand Prize, Grand miopia, fornendo allo stesso tempo una visione Award e Special nitida e una soluzione esteticamente simile a Gold Medal al prestiuna lente monofocale. Di fatto, è un concetto gioso International molto diverso da quello che caratterizza le lenti Exhibition of Invencon defocus tramite asfericità o potere addiziotions di Ginevra, rinale: nella tecnologia MiyoSmart non c’è una cevuti nel 2018. singola zona con il potere di defocus, ma un’al«MiyoSmart è il priternanza di micro zone di defocus e di visione mo prodotto oftalnitida. come in una normale monofocale». mico che sfrutta la Lo studio clinico commissionato da Hoya è stato tecnologia D.I.M.S., effettuato in una fascia d’età compresa tra gli acronimo che sta 8 ed i 13 anni: dall’azienda oftalmica ricordaSilvano Larcher, responsabile per Defocus Incorno, tuttavia, che secondo la letteratura scientidelle relazioni con la classe medica per l’azienda porated Multiple fica questo tipo di lente è consigliabile anche di Garbagnate Milanese Segments e significa a un’età inferiore con relativa insorgenza di “segmenti multipli di miopia e fino a quando l’occhio non avrà comdefocus incorporati” nella superficie esterna pletato la propria evoluzione, quindi intorno ai della lente - spiega Silvano Larcher, respon- 18 anni. «Da qui la grande attenzione da parte sabile delle relazioni con la classe medica di nostra nel coinvolgere sia gli ottici optometristi Hoya Italia - Il defocus retinico non è una teo- sia gli oftalmologi, attraverso una serie di weria nuova, ma in questo caso la grande novità binar dedicati, partiti a settembre e proseguiti è che siamo di fronte alla prima lente oftalmica nei mesi successivi, con un elevato interesse che utilizza tale concetto con segmenti multi- da parte di entrambe le categorie - dice ancopli, ottenendo buoni risultati in termini di qua- ra Veroli - Del resto l’opportunità di utilizzare lità di visione e di facil’occhiale per la gelità di utilizzo: diventa stione della miopia L’auspicio è che quindi sufficiente porpresenta molteplici ancora di più su un prodotto tare costantemente il vantaggi: può esseproprio occhiale per re fornito in modo con tali peculiarità gestire nel tempo la classe medica e area tecnica semplice e non inprogressione miopica». vasivo, è tanto più lavorino insieme In sostanza, grazie a efficace quanto più questa lavorazione, le viene utilizzato nella lenti MiyoSmart permettono contemporanea- giornata e negli anni. Inoltre, lo studio pubblimente di correggere la miopia e di gestirne la cato ha evidenziato che si tenderà a cambiare progressione attraverso 400 segmenti di defo- la lente con minore frequenza rispetto a una cus miopico distribuiti in un’area circolare di monofocale». 33 mm. Ciascuna zona di defocus ha un pote- In Hoya Italia sono, dunque, convinti che gli ofre di +3.50 D che si alterna a zone di visione talmologi abbiano un ruolo fondamentale per nitida: questo consente di avere di fronte alla la migliore comprensione e utilizzo di questa pupilla sempre il 50% di trattamento e il 50% di lente. «Consigliamo sempre la prescrizione del potere per lontano. professionista della visione - ribadisce Veroli - E «La classe medica e gli ottici optometristi cono- auspichiamo che ancora di più su un prodotto scono già questo tipo di tecnologia, ma Hoya è con tali peculiarità classe medica e area tecniriuscita ad applicarla nella produzione di una ca lavorino insieme: un oculista maggiormente lente oftalmica - sottolinea Larcher - La tecno- informato e un ottico optometrista sono, infatti, logia D.I.M.S permette di rallentare la cresci- garanzia di successo nella diffusione di Miyota del bulbo oculare e quindi l’aumento della Smart».

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Attualità

Isolani: la visione futura ha radici profonde di Angelo Magri

E-commerce e delivery, per di più a zero emissioni, sono soltanto alcune delle ultime intuizioni di Alberto Isolani, venuto a mancare l’estate scorsa. I suoi più stretti collaboratori portano comunque avanti le sue idee, fedeli a una tradizione di indipendenza e professionalità

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isionario, innovatore, mentore: per la maggior parte delle persone che lo hanno conosciuto nella sua lunga attività professionale, molti dei quali gli sono diventati anche amici, Alberto Isolani era così. Geniale nella sua semplicità. La sua morte, alla fine di agosto, ha scosso non soltanto i suoi cari e gli oltre cento collaboratori, che erano poi come la sua famiglia. L’intera filiera dell’ottica e anche una buona fetta del mondo oftalmologico si sono sentiti privati di un punto di riferimento. «Continueremo a portare avanti quello

che Isolani ha tracciato costantemente e, in misura ancora maggiore, negli ultimi anni: valorizzare sempre più l’aspetto professionale rispetto a quello puramente commerciale, proponendo servizi innovativi e tecnologicamente all’avanguardia», afferma Enrico Gazzo, attuale amministratore delegato, insieme alla sorella Elisabetta, dell’Istituto Ottico Isolani, dieci punti vendita tra Genova e Savona, con 102 dipendenti. Una delle ultime intuizioni dell’insegna è un nuovo concetto di delivery. «Si tratta della consegna a domicilio, denominata “zero emissioni” perché effettuata in bicicletta a Genova e provincia, delle lenti a contatto o dell’occhiale da sole: un segno di vicinanza ai nostri clienti, evitando loro degli spostamenti in una situazione così delicata come quella che stiamo vivendo da marzo a oggi, ma anche di sensibilità nei confronti dell’ambiente e del terIl centro ottico di corso Buenos Aires a Genova, il primo fondato dall’insegna, che oggi costituisce ritorio in cui siamo radianche la sua sede centrale

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MiYOSMART. LE INNOVATIVE LENTI OFTALMICHE PER LA GESTIONE DELLA PROGRESSIONE MIOPICA DAI 6 AI 18 ANNI.

60%

DI RIDUZIONE DELLA PROGRESSIONE MIOPICA*

MiYOSMART è la prima lente con esclusiva tecnologia D.I.M.S. che gestisce la progressione della miopia in modo semplice, efficace e non invasivo. La sua efficacia è stata dimostrata da un test clinico di 2 anni ad Hong Kong*, la sua innovazione premiata con numerosi riconoscimenti internazionali. Grazie a questo si passerà dalla correzione alla gestione della miopia.

* Lam CSY, Tang WC, Lee RPK, Chun RKM, To CH. A randomized clinical trial for myopia control – use of myopic defocus spectacle lens. 8th International Congress of Behavioral Optometry (ICBO), 26-29 of April 2018. Sydney, Australia. Tutti i partecipanti che hanno completato il trial di due anni utilizzando le lenti MiyoSmart con tecnologia D.I.M.S. hanno avuto un rallentamento della progressione della miopia in media del 59% e dell'allungamento del bulbo oculare in media del 60% rispetto ai portatori di lenti monofocali.

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Hoya Lens Italia


Attualità cati», dice Gazzo. Tra le tante intuizioni di Isolani c’è stata anche quella dell’e-commerce, quando ancora nel settore dell’ottica non aveva preso piede. «Isolani aveva puntato sulla vendita online ben prima che la pandemia colpisse il nostro paese: nel 2018 abbiamo sposato la filosofia omnichannel e creato il nostro e-shop dove trattiamo il cliente virtuale esattamente come quello in presenza - sottolinea Gazzo - Un esempio è rappresentato dalla tecnologia dello specchio virtuale, che utilizziamo sia sul web sia nei nostri centri: permette di indossare virtualmente un occhiale da vista o da sole e valutarne la portabilità sul viso. Del resto già negli anni 90 Isolani aveva studiato e brevettato l’ottotipo ambientale, che simula la guida notturna o diurna, ad esempio. O la sala simulazione, un’idea di pochi anni fa: far provare direttamente al portatore quando si trova nel centro ottico

le varie soluzioni ottiche, come se fosse al volante o davanti a un computer e così via». Cosa lascia in eredità ai suoi collaboratori una figura tanto rilevante nel panorama dell’ottica in Italia come Alberto Isolani? «Diceva sempre che non bisogna puntare soltanto al fatturato perché i soldi sono un mezzo per ottenere dei risultati e i guadagni vanno investiti per poter creare vantaggi ai clienti, la cui soddisfazione deve sempre essere al centro del nostro operato - ricorda Gazzo - L’obiettivo di Isolani era rinnovare e riorganizzare tutti i nostri centri, così da poter essere pronti per la sfida del futuro. La sua volontà era che ciò che ha creato potesse continuare a esistere e che, nonostante le offerte ricevute, non venisse inglobato da alcun gruppo o catena: quindi noi continueremo a muoverci da azienda indipendente, orgogliosa e fiera di esserlo».

Più di 90 anni al servizio della clientela Il primo centro ottico viene fondato a Genova nel 1929 da Dino Isolani, che in corso Buenos Aires 73 apre un piccolo spazio dove si creano occhiali da vista: la sua prima intuizione è dotare di lenti graduate le maschere subacquee, che vengono così realizzate grazie alla collaborazione dell’azienda Cressi. Negli anni 50 il nipote Alberto, dopo aver conseguito il diploma di ottica, la specializzazione in optometria e aver frequentato un corso di laurea negli Stati Uniti, comincia a lavorare nel negozio dello zio: qui, nel 1968, crea un centro dedicato alle lenti a Alberto Isolani, deceduto il 29 agosto contatto e all’inizio degli anni 70 prende le redini dell’attività. scorso a Genova, all’età di 87 anni, L’attuale sede centrale dell’insegna, dove operano 60 dei 102 dipen- con la moglie Laura Donati, denti, è proprio presso il centro di corso Buenos Aires, oggi focalizzato attuale presidente della società sul vista e sul sole, cui si affianca quello di via Casaregis, specializzato nelle lenti a contatto. «Il nostro obiettivo è da sempre risolvere i problemi delle persone e contribuire al loro benessere visivo: non imponiamo, perciò, alcuna scelta, ma consigliamo i clienti sulla base di precise indagini conoscitive - ricorda Gazzo - Consideriamo l’occhiale la cornice degli occhi e riteniamo la fornitura un processo fondamentale che deve essere svolto sotto l’attenta guida dei nostri migliori professionisti. Siamo un’azienda al passo con i tempi, proiettata verso il futuro ma con solide radici nel passato, che fa dell’innovazione tecnologica e del dinamismo i propri punti di forza e della qualità, della professionalità e del servizio al cliente le proprie linee guida». Per Istituto Ottico Isolani l’utente finale viene prima di tutto. «Il nostro fattore vincente è sempre stato quello di unire il servizio all’esperienza - precisa Gazzo - La fiducia che negli anni siamo riusciti a infondere ha fatto sì che la nostra attività si sviluppasse grazie al passaparola: di questo abbiamo beneficiato anche durante il lockdown primaverile, quando siamo rimasti sempre aperti per offrire un servizio, non solo ai nostri clienti affezionati ma a tutti coloro che lo sono diventati proprio perché in una tale situazione d’emergenza qui hanno trovato la soluzione ai loro problemi visivi. E pure adesso, con la seconda ondata della pandemia, cerchiamo di proporre il massimo servizio unito alla massima sicurezza, attraverso una fornitura sempre assistita e un elevato livello di consulenza e informazione alla clientela».

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Attualità

CooperVision: uniti contro l’e-commerce di Angelo Magri

La filiale italiana della multinazionale di lac disposable lavora esclusivamente con i centri ottici: i servizi messi in campo durante questo difficile anno torneranno utili anche per affrontare con maggiore serenità il 2021

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a frequenza di acquisto delle lenti a contatto ha consentito ai centri ottici italiani di tenere botta durante il lockdown primaverile. «L’e-commerce è il nostro competitor tanto quanto quello dei nostri partner, perché in Italia CooperVision lavora solo con il canale ottico: nei mesi di isolamento internet ha pesato sul 40% delle vendite italiane, successivamente siamo mediamente scesi al 20%, grazie soprattutto a portafoglio prodotti, private label, servizi, nonché al prezioso contributo di Assottica ed Euromcontact con la divulgazione delle norme di igiene e sul corretto uso delle lac. Anche gli ottici hanno dunque capito l’importanza della categoria e delle nuove applicazioni e siamo convinti che il ricambio frequente delle lenti a contatto si confermerà un fattore strategico pure di fronte alle nuove restrizioni dettate dalla pandemia». Lo afferma Andrea Milletti, country manager Italia di CooperVision, che chiuderà inevitabilmente l’anno con un negativo importante, in linea con la tendenza del mercato, «anche se tra giugno e settembre abbiamo registrato

Andrea Milletti, dal maggio 2018 alla guida di CooperVision Italia e nell’ottobre scorso nominato vicepresidente di Assottica Gruppo Contattologia

buoni risultati che mitigheranno il consuntivo e tra i grandi player del comparto siamo cresciuti come quota di mercato», aggiunge Milletti. Il 2021? «Sarà un altro anno difficile, ma lo affronteremo con serenità - dice il numero uno di CooperVision Italia - Abbiamo, infatti, gli strumenti giusti per vincere la sfida: un ampio portfolio prodotti per soddisfare i vari bisogni dei portatori, servizi, opportunità commerciali nuove, ricerche di mercato realizzate. In altre parole CooperVision rimarrà un partner molto solido per l’ottico indipendente, questa è una

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Attualità di applicatori top e con il contributo di Gfk: la speranza è realizzare un appuntamento fisico, ma comunque coinvolgeremo l’élite dei clienti già consolidati e potenziali - ricorda Pantaleoni - A ottobre saremo certamente al Convegno di Giancarlo Montani a Monopoli e a quello di Assottica. A questi appuntamenti sul mercato domestico si aggiungerà, a marzo, l’evento internazionale organizzato dalla nostra divisione Emea con key opinion leader mondiali». Per il 2021 CooperVision lancerà sul canale ottico italiano l’ampliamento dei parametri della Biofinity Toric XR e, per l’ultima parte dell’anno, una novità assoluta, che il management italiano definisce un jolly, un prodotto su cui lavorerà molto per un lancio degno di nota. E poi ci sono i servizi: campagne su Facebook, nuove forme di delivery in collaborazione con gli ottici partner, l’implementazione della fidelity card già attiva dall’’estate scorsa, per citare le principali, oltre a una promozione con Huawei sino al prossimo febbraio, con la possibilità per il cliente finale di vincere uno smartphone e cinque smartwatch a settimana e con premi anche per l’ottico. «Oggi CooperVision Italia si presenta con un dipartimento professionale ben strutturato e gestisce 11 professionisti nel ruolo di consulenti che manterrà anche per il 2021: un altro segnale di come l’azienda sia sempre molto vicina ai propri clienti, anche sul fronte digital, grazie soprattutto alle virtual convention, che nei mesi scorsi hanno coinvolto un migliaio di applicatori», conclude Milletti.

Roberto Pantaleoni, direttore marketing & professional services dell’azienda di Lainate, alle porte di Milano

promessa e anche una certezza per il prossimo esercizio». Uno dei punti di forza sarà certamente la Biofinity toric multifocal, la lac mensile per astigmatici presbiti presente sul mercato interno da qualche mese «Le performance sono progressivamente in linea con le aspettative: dopo la campagna di pre lancio per ordinare i trial già dai mesi estivi, a settembre gli ottici se li sono ritrovati nel centro ottico - spiega Roberto Pantaleoni, direttore marketing & professional services di CooperVision Italia - Il prodotto, percepito inizialmente come di nicchia, in realtà non lo è, tanto che sta dimostrando tutte le sue potenzialità. Il portatore astigmatico generalmente abbandona l’utilizzo delle lenti a contatto nell’età della presbiopia: invece con la Biofinity toric multifocal in silicone hydrogel, che per questo segmento si aggiunge alla Proclear toric multifocal in hydrogel, può disporre di una soluzione compensativa utile a evitargli il drop out». Il 2021 sarà l’anno della consacrazione per questo prodotto, destinato a diventare protagonista nel ricco calendario di eventi che interesseranno l’azienda. «A gennaio tornerà il Cooper Day, che ha debuttato nello stesso mese del 2020 alla La famiglia completa di lenti a contatto mensili in silicone hydrogel Biofinity presenza di un centinaio

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Attualità

Digital room, un’opportunità per il centro ottico Il disagio o l’impossibilità di fare shopping fisico ha obbligato i punti vendita a sviluppare strategie di e-commerce: se su segmenti come il food questa modalità ha già creato vantaggi, il fashion ha invece dovuto rinnovare la strategia online per renderla efficace

M

olti negozi di abbigliamento, ispirati dai brand, hanno attivato le digital room, i camerini virtuali: qui il cliente può provare gli abiti in realtà aumentata grazie al proprio avatar, semplicemente con l’inserimento delle caratteristiche fisiche, per poi procedere direttamente all’acquisto. Alcune aziende beauty hanno sviluppato queste tecnologie per far sperimentare live i colori dei rossetti, ad esempio, in vista di uno shopping online. Nel frattempo Instagram ha lanciato il programma pilota che consentirà agli utenti di provare montature Ray-Ban e Warby Parker, brand americano rivenditore di occhiali da vista e da sole, oltre ai cosmeti-

di Angelica Pagnelli*

ci Mac e Nars. La funzionalità sarà accessibile direttamente dai post dei feed, nonché dalle pagine e dalle storie dei vari negozi. Una vera e propria accelerazione nell’ambito della customer experience in cui anche il mercato dell’ottica è protagonista di un’evoluzione che agli occhi di molti appare come una vera e propria rivoluzione. D’altra parte il settore ha già beneficiato diversi anni fa di progetti virtual mirror che intrattenevano il consumatore finale sul sito del brand, al fine di sperimentare occhiali nelle varie forme e nei colori che più si adattavano alle proprie caratteristiche estetiche, con l’opportunità di rivolgersi all’ottico di fiducia, il quale poteva soddisfare la richiesta di un determinato modello all’interno del negozio fisico. Da lì in poi numerosi store hanno sviluppato progetti simili con l’intento di offrire un servizio innovativo e di divertire l’utente. Quello che sta cambiando in questo particolare momento storico è l’approccio al servizio stesso, visto che il punto vendita rimane centrale

*Angelica Pagnelli è ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica. Coordina i processi di innovazione e, attraverso la sua consulenza strategica, crea una visione finalizzata alla realizzazione di idee, prodotti, progetti e contenuti originali.

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P’8381 GL ASSES


Attualità nella strategia dei brand e offre la possibilità di far raggiungere alla customer experience livelli elevati, mai toccati prima d’ora. Molti brand eyewear non si sono fermati ai progetti di try on, che consentono la prova virtuale attraverso l’utilizzo della fotocamera di un modello da sole e l’acquisto sul sito della maison, ma sono andati oltre, affascinando gli utenti con filtri Instagram a prima vista ludici, ma finalizzati a creare un filo diretto tra il brand e il potenziale cliente: Italia Independent ha recentemente utilizzato questa modalità nella collaborazione con Cristiano Ronaldo per promuovere la collezione e renderla disponibile sul canale digital. Che ruolo ha l’ottico come vetrina di questi brand che stanno sviluppando un concetto lifestyle del tutto nuovo e mirato alla diffusione dei propri valori, generando visibile attrazione? Negli ultimi mesi molti marchi eyewear, come neubau, Silhouette, Etro, Hugo Boss o Vanni, ad esempio, hanno creato filtri Instagram per “accendere” l’esperienza emozionale degli utenti, che possono poi recarsi nei negozi di ottica per richiedere il modello immortalato nel selfie: qualora fosse disponibile l’occhiale da sole oggetto del desiderio del cliente o si potesse ordinare, sarebbe davvero ottimale; ma quando le piattaforme Instagram e Facebook consentiranno la vendita diretta dopo l’utilizzo dei filtri del brand preferito, c’è solo da augurarsi che il modello da sole acquistato online debba essere graduato e comporti quindi la visita al centro ottico di fiducia. Il sistema ludico può trasformarsi in un’opportunità per il professionista nella misura in cui

si fa leva sulla cultura di una buona visione e sui benefici del sole vista: virtual mirror, try on e filtri Instagram per motivare l’utente all’acquisto online dell’eyewear trovano spazio in un processo che diventa phygital, opportunamente combinato con il supporto di un consulente in grado di suggerire il mix perfetto tra estetica e visus. La consulenza d’immagine è un plus, ma da sola non basta. Inserire i parametri visivi all’interno di piattaforme digital non è la stessa cosa che inserire taglia, altezza e caratteristiche fisiche, perché la valutazione non è solo dettata da numeri e segni positivi o negativi, ma va testata dai professionisti della visione sulla base di esigenze individuali e comportamentali. Ecco perché il negozio fisico ha sempre più bisogno di essere comunicato adeguatamente e di comunicare adeguatamente i brand: il cliente sarà più preparato sull’universo della moda, più consapevole sui modelli adatti al proprio viso grazie alle molteplici sperimentazioni su forme e colori, ma non potrà fare a meno di visitare il centro ottico considerato affidabile per la professionalità e per la preparazione sulle nuove tecnologie. Ancora una volta la doppia anima di un occhiale consente all’ottico di essere indispensabile e fisico, ma con ampia e lungimirante visione digital. Se ogni negozio fisico adottasse il sistema try on sul proprio canale digitale ma con un supporto consulenziale virtuale, che all’occorrenza o su richiesta si trasforma in contatto personale per ispirare sui brand, sull’immagine, sullo stile e sui trend, si attiverebbe una singolare coesistenza on e off: anche nel canale ottico potrebbe così tornare a risplendere il “sole”.

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Attualità

Come scrivere un articolo per il blog del centro ottico Non solo scelta dei termini, punteggiatura e tono di voce: per essere efficaci sul web esiste anche questo importante strumento, in grado di valorizzare le competenze del professionista della visione

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er scrivere un buon articolo per il blog del centro ottico è necessario unire le competenze tecniche del professionista della visione ad alcune regole di ottimizzazione per i motori di ricerca. Queste ultime vengono denominate Seo, acronimo di Search Engine Optimization. Il termine racchiude quasi un mondo a sé, ma per comprendere le basi più importanti basta focalizzare l’attenzione sulle parole chiave che identificano l’attività dell’ottico, il concetto di leggibilità e fruibilità di un testo e, infine, i collegamenti ad altre fonti per consentire ai lettori di avere potenzialmente il percorso di approfondimento più ampio possibile.

di Nico Caradonna*

Quando un utente cerca nel web un determinato prodotto, consiglio o servizio, effettua la ricerca solitamente su Google oppure su altri motori di ricerca, usando parole e frasi correlate. Partendo da questo presupposto, prima di iniziare a progettare, ad esempio, un testo per un nuovo articolo per il blog che spieghi i vantaggi delle lenti a contatto multifocali, è necessario immedesimarsi in un cliente o in un lettore poco esperto e immaginare quali termini utilizzerebbe per trovare informazioni sull’argomento. Per citarne alcune si può considerare “lenti multifocali giornaliere”, “lenti multifocali per astigmatici”, ecc. Tutte le parole che l’utente inserisce o potrebbe inserire nella riga di ricerca prendono il nome di keyword, ovvero parole chiave. È possibile costruire una lista di keyword in maniera semplice attraverso tool gratuiti come Keyword Planner proposto da Google Ads, ad esempio. In questo modo si avrebbe a disposizione un piano di lavoro per strut-

*Nico Caradonna è ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore.

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Attualità

« Ascoltando quotidianamente

turare un articolo utile e allo stesso in negozio i clienti, quelli che si tempo facilmente reperibile sul web. affacciano sul web per effettuare Tuttavia, vista la grande esperienza che ogni ottico può fare quotidianaricerche con il medesimo mente in negozio ascoltando i propri linguaggio usato proprio clienti, è possibile raccogliere decine nel centro ottico, si possono di parole chiave dal vivo. In sostanza, raccogliere decine di parole la prima risorsa diretta sono i clienti chiave dal vivo stessi, ovvero coloro che si affacciano sul web per effettuare ricerche con il medesimo linguaggio usato proprio nel centro ottico. indirizzare l’utente verso contenuti autoreUn altro aspetto molto importante per la voli e, chiaramente, attinenti all’argomento scrittura corretta di un testo è la leggibilità: trattato nell’articolo. risulta, quindi, necessario fare attenzione Alla base di ogni progetto di scrittura, è bene alla punteggiatura e agli spazi tra paragrasottolinearlo, esiste sempre uno stile comufi. Inoltre, per redigere un buon articolo per nicativo che identifica il centro ottico e le il blog che possa essere subito visibile agli persone che lo rappresentano. Attraverso utenti tramite la ricerca online, è necessario la lettura un potenziale cliente può immagiusare la parola chiave principale in maniera nare la tipologia di negozio e i professionisti corretta nel titolo dell’articolo, nel corpo e, indella visione che potrà incontravi. Per quefine, nell’Url, ovvero l’indirizzo web del post. sto è molto importante essere precisi, chiari Dopo aver realizzato la stesura completa del ed esaurienti nel momento in cui si decide testo, per ottimizzarlo è opportuno inserirvi di pubblicare un post sul web. Questa regola dei link interni, ovvero collegamenti ad altri fondamentale non vale solo per il blog, ma articoli o a pagine del blog, così come anche per tutti i contenuti che portano la firma del ad altri siti esterni. Questi ultimi dovranno proprio negozio di ottica.

»

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Moda

Daniel Hechter

Look at the Nature WALKING IN THE DESERT

di Francesca Tirozzi

VOLCANO EXPLOSION

Blackfin

Carrera

SWEET SUNSET

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Moda

Fedon

PURE RED

Romeo Gigli

PROVENCE STYLE

LOOK AT THE DARK

David Beckham

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Moda Polaroid

HIDE IN THE FOG

LIKE A ROCK

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BREATHE IN THE OCEAN

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La Garanzia “Galileo No Problem” è l’esclusivo programma che sostiene i Centri Ottici partner nella valorizzazione della propria attività e competenza, permettendo di fidelizzare la clientela con numerosi servizi dedicati. Con questa iniziativa Galileo ha come obiettivo primario quello di rafforzare il legame ottico-consumatore.

Cosa comprende il programma di Garanzia Galileo No Problem? A fronte dell’acquisto di una coppia di lenti monofocali o progressive con trattamento antiriflesso Neva (escluso Stock e design Quadro), il Centro Ottico partner può proporre al suo cliente la Garanzia “Galileo No Problem” che, nel corso dei 12 mesi dalla data di attivazione, dà diritto a numerosi vantaggi:

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Sul portale Galileo4You.it, il Centro Ottico ha l’opportunità di registrare le Garanzie attivate, al fine di monitorare le scadenze e contattare periodicamente i clienti invitandoli in negozio per il controllo dell’occhiale o per beneficiare di tutti i vantaggi della Garanzia. La “Galileo No Problem” fornisce numerosi plus anche al Centro Ottico: - è una forte leva di fidelizzazione, crea infatti un legame a lungo termine con il cliente; - supporta la vendita del secondo equipaggiamento; - incentiva il traffico in store del portatore che ha attiva la Garanzia, ma anche di nuovi potenziali clienti, grazie al positivo passaparola. Per promuovere la “Galileo No Problem” è stato sviluppato un nuovo Kit di Comunicazione in store. Sono inoltre disponibili su Galileo4You.it numerosi materiali digitali che l’ottico può scaricare e pubblicare sui propri profili Social. Meccanica completa e condizioni di Garanzia disponibili su Galileo4You.it

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Contro-intuitivo

Definire un progetto di sviluppo per la propria impresa Abbiamo individuato un’ottantina di negozi di ottica che anche in un anno come il 2020 chiuderanno l’esercizio con un segno più alle voci ricavi e utili. Qual è stata la ricetta vincente?

di Michaela Gariboldi e Paolo Valentini*

A

marzo e aprile abbiamo vissuto un lockdown totale e nazionale: per tutti è stata una nuova esperienza, cui non eravamo preparati. Anche numerosi negozi di ottica sono rimasti chiusi, altri invece non hanno mai del tutto abbassato le saracinesche. Abbiamo individuato un’ottantina di centri ottici distribuiti sull’intero territorio nazionale, che hanno fatto registrare performance in controtendenza rispetto al mercato, grazie al

prolungato effetto rimbalzo tra giugno e ottobre, ma non solo: l’80% chiuderà il 2020 con una perdita rispetto all’anno precedente inferiore al 10%, il restante 20% ha superato addirittura il 2019 in termini di fatturato e utili. Cosa hanno fatto questi imprenditori virtuosi e che ricetta potremmo trarre per il presente e il prossimo futuro? Già orientati al cambiamento La crisi è un cambiamento repentino e improvviso e crea effetti negativi soprattutto in quelle aziende e persone che sono già deboli. Ogni imprenditore di successo ha una meta, una visione e persegue un piano di sviluppo volto a far crescere i propri numeri. Il 20% dei negozi che abbiamo intervistato aveva già definito nel 2019 un un progetto che comprendeva azioni di marketing, formazione del personale, analisi dei numeri e degli aspetti finanziari:

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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Contro-intuitivo grazie a ciò hanno subìto in maniera soft gli effetti dell’emergenza sanitaria perché erano già orientati al cambiamento. Non hanno perso tempo a lamentarsi Le insegne che sono andate bene risultano guidate da un imprenditore ottico che ragiona partendo non dall’effetto ma dalla causa delle situazioni: non ha quindi perso tempo in futili lamentele, ma ha guardato in faccia la dura realtà dei fatti e ha cercato subito di trovare soluzioni alternative. In definitiva ciò che ha permesso loro di vincere è stato l’atteggiamento proattivo, quello, appunto, dell’imprenditore di successo.

Durante il lockdown « primaverile fondamentale

è stata la formazione, per sé e per i collaboratori, su aspetti tecnici, leadership, marketing, vendite e gestione imprenditoriale

Tutti i clienti sono stati contattati Semplice e banale, ma è proprio così. I migliori hanno da subito telefonato ai clienti, partendo dai migliori fino a quelli che non vedevano in negozio da 12-24 mesi. Hanno in altre parole mantenuto un contatto di qualità con il proprio database e iniziato a comunicare mediante i social network. Hanno realizzato sondaggi sui propri clienti chiedendo loro di cosa avessero bisogno, mettendo così in atto ciò che il marketing insegna da sempre. In pratica hanno gestito gli appuntamenti, creato buoni di acquisto, offerto contenuti di valore attraverso la realizzazione di video, permettendo in questo modo agli utenti di non sentirsi soli.

»

hanno più liquidità nel conto corrente aziendale rispetto al 2019. E poi hanno investito in formazione personale e per i propri collaboratori, su aspetti tecnici e di leadership, di marketing e di vendite, nonché di gestione imprenditoriale. Gli ottici che hanno registrato risultati positivi, dunque, hanno compreso che per essere imprenditori di successo devono acquisire le regole del fare impresa e hanno messo il focus sui tre elementi fondamentali: marketing, vendite e gestione dei numeri aziendali. In buona sostanza, la ricetta per affrontare tanto oggi quanto nei prossimi anni i cambiamenti in atto è avere sia un piano di sviluppo della propria impresa sia un progetto di crescita personale per sé e il proprio staff. Ecco perché già oggi bisogna scrivere il piano per il biennio 2021-2022.

Hanno subito controllato i numeri Hanno fatto da subito lo stress test della liquidità e gestito i conti dell’azienda, guardando ogni mese agli utili: non solo al fatturato, quindi, ma soprattutto alla marginalità, cioè entrate effettive meno uscite effettive, per verificare l’utile di cassa generato. Molti imprenditori ottici, tuttavia, ancora non adottano tale procedimento, ma coloro che hanno già iniziato a farlo oggi

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Strategie d’impresa

Dal vecchio mondo al nuovo mondo Il centro ottico del futuro dovrà essere focalizzato soprattutto sulla sua redditività: ecco cosa fare per cogliere le opportunità che si stanno manifestando di fronte a un’emergenza divenuta quotidianità

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ockdown e crisi sanitaria, distanze di sicurezza e consegne a domicilio sono alcune delle situazioni che hanno condizionato il lavoro dei centri ottici in questo 2020. Ci stiamo rendendo conto che l’emergenza rappresenterà la nuova quotidianità ancora per molto tempo e gli esperti dicono che le abitudini d’acquisto delle persone non torneranno più come prima. Risulta, perciò, indispensabile intraprendere un nuovo percorso imprenditoriale che abbia come obiettivo principale la redditività del centro ottico. Tutto il commercio al dettaglio sta riorganizzando la propria proposta di vendita, aggiornando il personale e assicurando un servizio di qualità ai clienti. Resistere al cambiamento nel vecchio mondo si chiamava resilienza,

di Anna Gatti*

nel nuovo mondo invece strategia di sopravvivenza: ma la strada è la stessa, quella che conduce a migliorare la cultura d’impresa, troppo spesso trascurata nell’ottica. Nel vecchio mondo si facevano i conti a fine anno e la marginalità era sempre garantita, nel nuovo mondo bisognerà invece pianificarla all’inizio dell’anno, predisponendo un piano di marketing coerente. Occorrerà salvaguardare i flussi di cassa, programmando i pagamenti e gli incassi. Sarà necessario viaggiare leggeri, con magazzini sempre più snelli, altamente ruotanti, in modo da garantire costantemente ai clienti nuovi modelli e ridurre al minino le giacenze di lunga durata: cassetti più vuoti, maggiore liquidità in conto corrente, quindi. E ancora: rivedere il lavoro all’interno del negozio, invitando i consumatori a programmare acquisti e controlli visivi, per garantire il rispetto delle procedure di sicurezza sia nei loro confronti sia di quelli dei collaboratori. L’orario conti-

*Anna Gatti è consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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Strategie d’impresa

Nel vecchio mondo « si facevano i conti a fine

spazi che lasceranno. Le catene strutturate già attrezzate con siti web e servizi su misura, attraverso l’utilizzo corretto della tecnologia, hanno saputo offrire una risposta adeguata durante questi difficili mesi. Il centro ottico indipendente può contare, invece, sul rapporto personale creato negli anni con i propri clienti: questo permette di contattarli con telefonate e comunicazioni personalizzate, ad esempio, volte ad anticipare e soddisfare i loro bisogni reali. Nessuno dovrà affrontare un altro lockdown con un solo paio di occhiali, chi porta abitualmente le lenti a contatto potrà invece alternarli con occhiali da vista per fare smart working e per tutti un occhiale da sole polarizzato sarà necessario per le camminate in solitaria intorno a casa. La salute prima di tutto: il pubblico si rivelerà sempre più attento e sensibile a questo messaggio e soprattutto i prodotti oftalmici ne trarranno beneficio, poiché quelli disponibili sul mercato di fatto soddisfano ogni condizione in cui ci si possa trovare a vivere. Insomma, il nuovo mondo sta offrendo una grande opportunità agli imprenditori ottici che sapranno coglierla.

anno e la marginalità era sempre garantita, nel nuovo mondo bisognerà invece pianificarla a inizio anno, predisponendo un piano di marketing coerente

»

nuato, proposto da alcuni ottici, ha riscosso un alto gradimento da parte sia degli utenti finali sia degli addetti ai lavori: molti di quelli che l’hanno attuato raccontano di aver lavorato meglio, dedicando più tempo alla clientela e creando così vendite di maggior valore finalizzate a equipaggiamenti di occhiali sempre più personalizzati. Un capiente cofanetto porta occhiali sarà, dunque, un dono natalizio molto apprezzato dai vostri clienti, perché permetterà loro di tenere in ordine i propri occhiali e di viverli come un accessorio di moda che possono scegliere ogni giorno. Non dimenticate, infine, che dovrete essere sempre attenti ai concorrenti e colmare gli

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Cinque motivi per

Optometria Giovane: l’aggiornamento in epoca social di Andrea Astarita

Idee, curiosità, professionalità, formazione e intrattenimento: sono i cinque punti cardine di un nuovo progetto che ha previsto la creazione di un blog e di una pagina in Instagram e Facebook a scopo divulgativo

U

n albero trae forza dalle proprie radici. E affermare con certezza che le competenze dell’epoun ottico optometrista? Le sue fondamen- ca sarebbero bastate per reggere il confronto con ta sono idee, curiosità e professionalità. la concorrenza di oggi. Da qui nasce l’idea di OpQueste tre caratteristiche sono indispen- tometria Giovane. Un giorno mi sono chiesto se posabili per restare ancorati al nostro mercato che si tesse esistere un luogo in cui trovare, in sintesi, tutte evolve molto velocemente. La ricerca della profes- le conoscenze che mi sarebbero servite per crescesionalità, dunque, passa attraverso le idee che si re professionalmente un po’ ogni giorno. Ho perciò formano e si coltivano grazie alla curiosità, passione deciso di plasmarlo io nei social con la creazione che va altrettanto alimentata. Certo, non è semplice: di un blog, di una pagina Facebook e di un profilo spesso, quando la quotidianità prende il sopravven- Instagram. Così, ogni giorno, su Optometria Giovato, si preferisce consolidare le proprie conoscenze ne quasi tremila professionisti della visione condianziché acquisirne di nuove. Anche perché, am- vidono con me e altri colleghi idee e conoscenze a mettiamolo, nel nostro campo aggiornarsi costan- partire da video o articoli scientifici, tutto in forma temente è impegnativo. gratuita. L’obiettivo futuro Richiede tempo e denaro. è rendere la pagina un caOggi, però, con i nuovi nale non ufficiale in cui le mezzi a disposizione, non aziende possano comunisono necessarie molte ricare al mondo ottico optosorse. Mentre è assolutametrico il lancio di prodotti mente necessario farlo: tra e servizi nuovi, ma anche dieci anni, infatti, siamo confrontarsi con i clienti e così sicuri che basteranno persino “sfidarsi” tra loro. le conoscenze attuali? Infine, non viene trascuMio nonno era un grande rato l’intrattenimento: su uomo e abile imprenditoOptometria Giovane si re, nonché un ottimo ottipossono trovare curiosità Andrea Astarita, a sinistra, alla sua prima intervista video co. Posso dire che ai suoi e approfondimenti su realper Optometria Giovane: a destra, Daniel Squiccimarri, tempi era uno dei migliori tà e personaggi del nostro key account della divisione contattologia di Carl Zeiss Vision Italia sul mercato, ma non posso settore.

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Lab

La misurazione dell’acuità visiva con ottotipi digitali a cura della redazione

Uno studio italiano, recentemente pubblicato sul Journal of Optometry, ne analizza il ruolo, la modalità di presentazione e la ripetibilità

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li ottotipi utilizzati ordinariamente nella pratica clinica sono numerosi, presentano forme diverse e non mostrano la medesima difficoltà per il loro riconoscimento. In particolare si devono scegliere con attenzione gli ottotipi da utilizzare con i bambini, che non hanno ancora la conoscenza dei simboli e l’efficacia nella verbalizzazione possedute, invece, dagli adulti. Gli ottotipi più usati in età infantile sono quelli che rappresentano figure di animali oppure oggetti familiari o, ancora, di tipo direzionale (E di Albini e Landolt Rings), rigorosi e precisi ma difficili per i bambini che non hanno ancora completato il processo di lateralizzazione e, quindi, che non riescono bene a differenziare il riconoscimento dell’orientamento destro e sinistro nello spazio. Negli studi optometrici italiani sono diffusi i LEA Symbols, privi di direzionalità e realizzati con quattro figure semplici, familiari a ogni piccolo ametrope. Il gruppo di ricerca formato da Alessia Bellatorre, Giada Campo Dall’Orto, Alessio Facchin, Silvio Maffioletti e Marina Serio, con un lavoro pubblicato sul Journal of Optometry di ottobre 2020, ha messo a confronto gli ottotipi E di Albini, i Landolt Rings e i LEA Symbols utilizzando un supporto digitale con schermo Lcd: lo scopo

è quello di valutare le differenze nel valore di acuità visiva rilevata con ogni specifico ottotipo, in condizioni monoculari oppure binoculari. Nel primo esperimento è stata considerata la variazione di acuità visiva rilevata in presentazione su singola riga con la modalità lettera per lettera rispetto alla presentazione di un unico simbolo (modalità QUEST), per ognuno degli

Esperimento 1: confronto tra l’acutezza visiva binoculare ottenuta con E di Albini, Landolt Rings e LEA Symbols in visione abituale naturale con le modalità lettera per lettera e QUEST

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Lab lettera, linea, matrice di lettere (come la tavola ottotipica) e una tavola ottotipica (MEC al 100% di affollamento). La valutazione è stata effettuata due volte, a distanza di una settimana. I risultati hanno evidenziato che la modalità QUEST mostra un valore di acuità visiva maggiore, anche se ridotto rispetto a quanto trovato nel primo esperimento. Al contrario, non si nota alcuna differenza tra la modalità a singola lettera e la modalità QUEST. Il crowding nella presentazione a matrice di lettere e a linee gioca un ruolo significativo nel determinare la soglia. La ripetibilità della misurazione dell’acuità visiva è risultata ottima indicando un incremento medio, tra le sessioni, di un valore minimo (meno di una lettera). Rispetto ai singoli sistemi di presentazione, la QUEST e la tabella cartacea hanno mostrato le differenze minori. In sintesi, la modalità QUEST fornisce risultati di acuità visiva più alti della presentazione classica: ciò è principalmente dovuto all’assenza di affollamento laterale (il simbolo viene infatti mostrato singolarmente), presente invece nella modalità classica a linee o a matrice. I valori di acuità visiva misurati con i LEA Symbols sono stati, inoltre, leggermente più bassi rispetto agli altri. La tipologia di mira utilizzata nella misura dell’acuità visiva si è quindi rivelata molto importante: la ricerca di Bellatorre, Campo Dall’Orto, Facchin, Maffioletti e Serio evidenzia come sia necessario tenerne conto, compiendo scelte opportune e lungimiranti nel programmare i protocolli dell’esame dell’acuità visiva. Gli ottotipi digitali sono sempre più diffusi, ma il loro uso deve dunque prendere in considerazione sia gli ottotipi utilizzati sia la modalità di presentazione.

ottotipi esaminati. Il test è stato proposto, alla distanza di 5 metri, a un campione di 52 soggetti dai 18 ai 30 anni che indossavano la correzione ottica abituale. Tutti i valori di acuità visiva sono stati raccolti utilizzando la scala logaritmica (logMAR). I risultati hanno mostrato che, per ogni ottotipo e tipologia di test, il valore di acuità visiva binoculare è mediamente risultato sempre maggiore del valore di acuità visiva monoculare di circa 0.08 logMAR, cioè quattro lettere dell’ottotipo. Nel confronto tra QUEST e presentazione a linee, la modalità QUEST ha sempre espresso valori maggiori usando gli ottotipi E di Albini e i Landolt Rings, mediamente di circa 0.04 (due lettere). Al contrario, gli ottotipi LEA non hanno mostrato differenze modificando il sistema di presentazione e hanno inoltre restituito valori di acuità visiva significativamente minori, di 0.10 logMAR (una riga), rispetto agli ottotipi E di Albini e Landolt Rings. Nel secondo esperimento la misurazione nelle diverse modalità è stata confrontata anche con quella espressa utilizzando le lettere SLOAN su un supporto cartaceo; è stata inoltre verificata la ripetibilità della misurazione. La valutazione è stata realizzata verificando un campione di 52 soggetti dai 18 ai 30 anni che indossavano la correzione ottica abituale. Sono state confrontate varie modalità di presentazione: singola

Esperimento 2: ripetibilità della misurazione ottenuta con l’ottotipo Lcd e tavola cartacea MEC-Milan Eye Chart. La presentazione degli ottotipi poteva essere singola, per riga, a matrice, QUEST oppure la presentazione cartacea con la tavola MEC-Milan Eye Chart 100% di spaziatura

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Lenti oftalmiche

Hoya: con Yuniku attenzione a comfort visivo, ambiente e sicurezza a cura della redazione

Dal suo lancio nel 2016, la piattaforma della multinazionale oftalmica ha ampliato le proprie collezioni e si è sviluppata per soddisfare le esigenze del cliente finale

Y

uniku è il primo occhiale su misura 3D progettato partendo dalle esigenze visive di chi lo indossa. Sara Cisamolo, global brand manager di Yuniku, e Andrea Langé, new media manager di Hoya Italia, ci accompagnano alla scoperta dell’importanza e dell’evoluzione di una soluzione così innovativa. «Yuniku nasce dalla partnership con Materialise, azienda specializzata nei software e nella stampa 3D, e da collaborazioni con designer del mondo dell’eyewear - spiega Cisamolo - Dal lancio la piattaforma Yuniku è stata costantemente aggiornata per migliorare l’esperienza di consulenza offerta dal centro ottico e arricchire la selezione di prodotti su misura, colori e finiture. La gamma di lenti disponibili include design premium di progressive, monofocali, monofocali evolute e indoor, per vista e sole. Per le montature la piattaforma Yuniku ospita cinque brand, tra cui ricordiamo le collaborazioni con lo studio belga Hoet Design, con il marchio danese Ørgreen e con il tedesco Meyer Eyewear: queste partnership sono importanti

Sara Cisamolo, global brand manager di Yuniku

Andrea Langé, new media manager di Hoya Italia

per garantire alta qualità e varietà nello stile e nelle caratteristiche delle collezioni». Quali sono le modalità di customizzazione di Yuniku? «Le montature e le lenti standard possono essere personalizzate solo in base alla posizione d’uso - afferma Langé - Yuniku utilizza un approccio innovativo che, grazie alla tecnologia dello scanner 3D, inizia con la valutazione delle esigenze visive e dell’anatomia del viso

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Lenti oftalmiche di chi lo indossa: un software evoluto calcola la posizione ideale delle lenti in relazione agli occhi, quindi progetta la montatura in base a questi parametri. La stampa 3D permette di realizzare occhiali unici, come uniche sono le persone che li indossano: questo si traduce per il portatore nella migliore visione e nel massimo comfort». Yuniku risponde anche alle esigenze di sostenibilità, riducendo fino al 70% lo spreco di materiale rispetto alla produzione di montature tradizionali, grazie alla tecnologia di sinterizzazione laser selettiva. «Questa tecnologia lavora per addizione di materiale e non per sottrazione come la tradizionale lavorazione dell’acetato di cellulosa, che genera invece uno scarto notevole - precisa Cisamolo - Con Yuniku il cliente ha a disposizione un prodotto che nasce da una tecnologia ecofriendly, senza dover scendere a compromessi sul design o sulla vestibilità. La piattaforma, tra l’altro, crea solo le montature necessarie, utilizzando il materiale essenziale: l’occhialeria su misura non richiede infatti scorte di magazzino, con una conseguente grande riduzione dello stock». Anche di fronte all’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e alle nuove abitudini dei clienti finali questa piattaforma offre risposte importanti. «La sicurezza è diventata la priorità assoluta per ognuno di noi, pure nell’esperienza d’acquisto: il sistema Yuniku, che utilizza lo scanner facciale e un software di simulazione tridimensionale molto evoluto, consente ai clienti di provare virtualmente le montature - sottolinea Langé - Durante il processo di consulenza l’utente può, dunque, esplorare le montature sullo schermo, vedere i vari modelli e visualizzare in anteprima il risultato finale progettato su misura per la sua esigenza».

Cinque collezioni in una piattaforma Yuniku è stata la prima collezione a essere offerta dall’omonima piattaforma con l’obiettivo di soddisfare diverse caratteristiche anatomiche e stili caratterizzati da un design minimalista, ma con una forte personalità. Sia i colori caldi sia quelli freddi, insieme alle varie texture, creano combinazioni adatte a uomini e donne. Cabrio trae ispirazione dall’industria automobilistica, da cui deriva il suo nome. Questa collezione si ispira al design delle auto e si distingue per l’uso di nuovi materiali e tecniche che creano una grande libertà di stile, rendendola unica. Cabrio è stata disegnata dall’artista belga Bieke Hoet. Coerente con il design di ispirazione nordica, la collezione del marchio danese Ørgreen si caratterizza per l’elevata attenzione ai dettagli, in sinergia con una sottile eleganza. Uniti è una delle ultime novità del portafoglio delle collezioni Yuniku: una linea ibrida che combina un frontale in poliammide con aste in titanio, caratterizzata da una particolare cura dei dettagli. Il designer tedesco Thomas Meyer crede fermamente nell’armonia dell’estetica: un concetto che si traduce in semplicità e chiarezza, dove l’attenzione non viene catalizzata esclusivamente dall’occhiale. La collezione ha così una costruzione ibrida con aste in acciaio inossidabile, valorizzata da un design high tech e dinamico.

Due modelli Meyer, frutto della collaborazione con Yuniku

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Divel Italia presenta la lente del futuro: Aliena, Visione Extra Nonostante le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, che ha stravolto i programmi aziendali, Divel Italia ha deciso di presentare in anteprima la sua nuova lente progressiva, sviluppata nei laboratori di Ricerca e Sviluppo di Milano in collaborazione con una società specializzata in ingegneria ottica e informatica. A tre anni dal debutto della tecnologia Aurora, la società oftalmica ha scelto i laboratori del capoluogo lombardo per dare il via a un nuovo processo di sviluppo delle lenti. È stato così creato un algoritmo rinnovato e molto più performante che lavora in maniera diversa rispetto al precedente: non opera, infatti, su punti infinitesimali, ma utilizza figure piane per la costruzione della lente. La nuova tecnologia Divel si sviluppa in due fasi distinte: la prima parte del calcolo scompone la lente in triangoli virtuali per raccordare in modo sempre più perfetto i vari angoli, componendo progressivamente delle figure più complesse a sei triangoli che permettono il miglior controllo delle curve della lente. Nella seconda fase viene utilizzato un polinomio, un’equazione molto complessa che analizza il primo risultato e lo corregge, in funzione dei poteri della lente, dell’altezza e del diametro. Partendo sempre da una lavorazione a 90 gradi, sviluppata su tre assi rispetto al centro geometrico, si ottiene così una compensazione su tutta la superficie della lente rispetto ai raggi obliqui. In questo modo la lente risulta molto confortevole in tutte le zone d’uso, le aberrazioni sono distribuite in modo uniforme e soprattutto senza oscillazione o picchi in nessuna area di distorsione. Ciò garantisce una visione che elimina l’affaticamento nell’uso quotidiano e rende la lente progressiva sempre più simile a una lente monofocale.

Le due fasi di lavorazione delle lenti nella nuova tecnologia Divel

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Zeiss Academy: anche l’aggiornamento a livello locale diventa digital di Nicoletta Tobia

È la novità della proposta formativa, giunta all’ottavo anno, dell’azienda varesina sia per presentare le proprie soluzioni e offrire contenuti di servizio sia per incontrare e fare dialogare i partner che operano nei medesimi territori e vivono dinamiche di mercato simili

I

n un anno profondamente Abbiamo raggiunto numeriche segnato dalla pandemia, così importanti poiché i profesin cui i percorsi formativi sionisti hanno compreso l’impordell’Academy non hanno tanza di investire il tempo libero potuto, per ovvie ragioni, svoldi cui hanno potuto disporre dugersi in presenza, Zeiss ha fatto rante la chiusura nella formazioleva su uno strumento in cui ha ne propria e dei propri collabosempre creduto: la formazione ratori, anche per trovare nuove digitale, declinata con modalità soluzioni per affrontare un merdiverse. «Abbiamo innanzitutto cato in crisi». potenziato i nostri webinar deTra le tematiche approfondite dicati a una vasta rosa di conci sono stati, ad esempio, corsi Carlo Abbate, tenuti, quali novità di prodotto, online dedicati a come ingagcustomer development manager di Carl Zeiss Vision Italia suggerimenti tecnici o attività a giare il cliente finale attraversupporto del business del cliente so modalità di comunicazione - afferma Carlo Abbate, customer development a distanza, tramite un uso efficace dei social manager di Carl Zeiss Vision Italia - Da marzo o dell’app Il Mio Profilo Visivo. «Un aspetto insino a giugno abbiamo realizzato un seminario teressante emerso dall’analisi dell’andamenonline al giorno, triplicando le sessioni rispetto to del business dei nostri partner è che, in un all’anno scorso e coinvolgendo circa 7.000 uten- mercato complessivamente in perdita, gli ottici ti attivi, corrispondenti a oltre 1.000 centri ottici, che hanno partecipato ai webinar hanno avuto ognuno dei quali poteva visionare più webinar. tassi di crescita positivi, mentre coloro che non

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Lenti oftalmiche hanno sfruttato queste attività hanno seguito il trend di mercato - prosegue il manager - Questo è per noi testimonianza del fatto che i risultati si raggiungono se noi, come azienda, forniamo un supporto concreto in termini di strumenti e di formazione e il cliente, dal canto suo, agisce in modo proattivo mettendo in campo i suggerimenti ricevuti. I webinar si arricchiranno di nuovi contenuti, ad esempio legati a opportunità di business aggiuntive, come la nostra gamma di lenti a contatto. Tra le novità ci sarà anche un corso online dedicato a come ingaggiare il neopresbite in relazione alle progressive, in termini di lenti oftalmiche o di lenti a contatto multifocali: verrà svolto con il contributo di esperti di marketing e di Anna Gatti, che focalizzerà l’attenzione sull’importanza di segmentare il pubblico e fare comunicazioni mirate alla clientela del centro ottico». Accanto ai webinar, la società di Castiglione Olona, in provincia di Varese, ha incrementato il numero di video pillole: il format prevede una nuova modalità informativa specifica e mirata, introdotta nell’ottobre 2019, che aiuta, in un lasso di tempo di circa un minuto, ad apprendere aspetti tecnici, scoprire iniziative o approfondire funzionalità legate a servizi nuovi o esistenti. «Si tratta di contenuti semplici da comprendere e di immediata applicazione, tutti elementi fondamentali per migliorare e velocizzare il lavoro quotidiano all’interno del centro ottico - afferma Abbate - C’è una grande attenzione verso questa modalità, in poco tempo abbiamo raggiunto oltre cinquemila visualizzazioni. Nei prossimi mesi aggiungeremo nuovi contenuti che renderemo disponibili a partire dalla fine dell’anno, studiati sempre in base all’ascolto continuo dei clienti, attività che ci permette di individuare le criticità che riscontrano e di supportarli su argomenti che ritengono poco chiari: ciò consente loro di approfondire in maniera rapida tali aspetti risparmiando tempo a favore di attività a maggior valore aggiunto». Ora a questa gamma di strumenti digitali si è aggiunta una novità, Meeting You Zeiss, nato per venire incontro alle esigenze territoriali. «Avevamo progettato di partire in autunno con i corsi in presenza incentrati sulle lenti Smart-

Il portale della Zeiss Academy, dedicato alla formazione

Life - continua Abbate - Effettivamente il nuovo portafoglio è stato lanciato a marzo, in pieno lockdown, facendo la formazione esclusivamente online, con risultati molto positivi. Tuttavia ci siamo accorti che in questo modo non riuscivamo a raggiungere tutti i clienti, poiché alcuni di loro si approcciano a Zeiss in maniera differente, ad esempio attraverso i responsabili commerciali. Abbiamo perciò deciso di trasformare il corso residenziale in un appuntamento online chiamato MeetingYou, della durata di circa due ore e con una formula ibrida tra presentazione, dialogo e domande e risposte. È un incontro con partner che operano in una determinata regione e dunque vivono esperienze territoriali similari. Oltre all’approfondimento tecnico di prodotto, gli esperti di marketing spiegano come ingaggiare il consumatore e proporre al meglio le lenti SmartLife; l’aspetto innovativo è offerto dal dialogo tra i partecipanti, che possono intervenire in diretta non solo per porre quesiti, ma anche per condividere le proprie esperienze. Una forma nuova quindi rispetto al classico webinar unidirezionale proposto a una platea vasta, dove l’aspetto dell’interazione viene un po’ meno». Il primo Meeting You si è tenuto con una ventina di ottici dell’Emilia Romagna il 5 novembre scorso. «Visto il successo dell’iniziativa - conclude Abbate - ne stiamo pianificando altri a breve».

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Lenti oftalmiche

Essilor Italia: tre soluzioni digitali a supporto del centro ottico a cura della redazione

L’azienda oftalmica lancia una piattaforma per la gestione online degli appuntamenti, un’app evoluta e la nuova veste del portale trade per una proposta distintiva e un’esperienza d’acquisto moderna e ingaggiante

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artiamo da Essilor Booking. re in tempo reale gli appuntamenti «In questo periodo storie integrarli con il calendario quotico diventa uno strumento diano, personalizzare la pagina con essenziale per gestire al specifica dei servizi offerti e dei promeglio e in sicurezza gli appuntadotti disponibili nel punto vendita e menti in negozio e offrire un servizio organizzare lo staff sulla base delle di valore ai propri clienti - spiegapresenze registrate e della tipologia no dalla sede italiana della società di appuntamento richiesto. Secondo oftalmica - Presentata in occasione l’azienda oftalmica, per i consumadel congresso digitale Essilor del lutori si traduce nella praticità di un glio scorso, l’innovativa piattaforma servizio di prenotazione semplice e è disponibile in esclusiva e in forma veloce accessibile da ogni device, Federica Colombo, brand gratuita per tutti i centri ottici prenella certezza di un momento dedi& media manager di Essilor Italia senti nello store locator del sito concato e senza attese e nella comodità sumer dell’azienda, essiloritalia.it. Tra le principali di ricevere, direttamente al proprio indirizzo mail, caratteristiche spicca la possibilità per il centro ot- un messaggio personalizzato di conferma e remind tico di rendere visibile il servizio anche dal proprio con data e orario o di alert in caso di annullamento. sito web. I consumatori possono quindi prenotare Poi c’è Essilor Companion. «Si tratta della nuova un appuntamento sia attraverso il sito essiloritalia. app che si adatta al protocollo di vendita dei cenit sia attraverso quello del punto vendita. Tra gli tri ottici, un tool moderno e intuitivo che valorizza obiettivi del tool c’è quello di potenziare il drive e rende memorabile la customer experience favoto store creando anche nuove occasioni di contat- rendo la fidelizzazione dei clienti - dicono ancora to per i centri ottici e rispondere alle esigenze dei in Essilor Italia - Permette all’ottico optometrista di consumatori, oggi sempre più digitali». La nuova valorizzare la propria professionalità e, attraverso piattaforma permette al centro ottico di visualizza- un percorso fluido e interattivo, di coinvolgere il

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LENTI A POTERE VARIABILE Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale Silvano Abati, Matteo Fusi, Giuseppe Migliori

Novità editoriale Prossima pubblicazione

Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it


Lenti oftalmiche I tre tool online dell’azienda: la homepage del rinnovato myessilor.it, Essilor Companion ed Essilor Booking

consumatore nella scelta della migliore soluzione visiva. Con semplici domande esplorative si potrà identificare lo stile di vita del cliente, le sue esigenze visive e configurare così la scelta più adeguata, tenendo in considerazione sia la necessità di correzione sia valori aggiunti quali la protezione visiva dalla luce nociva e la trasparenza della lente, favorendo quindi l’upgrade da una proposta base a una di valore. Una specifica funzionalità di comparazione permette di far comprendere al portatore le caratteristiche della lente che sta scegliendo e, allo stesso tempo, di illustrarne i vantaggi e le performance: il tutto anche attraverso demo con simulazioni ed esempi di utilizzo nella vita quotidiana». Non ultimo, l’app consente di creare il proprio “catalogo” personalizzato, con le tipologie di prodotto che più si desidera porre in evidenza ai clienti finali. Infine, a un lustro dal suo lancio, myessilor.it, il portale dedicato ai partner Essilor, cambia veste e si trasforma in piattaforma digitale full service. «Con l’obiettivo primario di continuare a essere un canale evoluto di comunicazione tra azienda e centri ottici, oggi si presenta completamente rinnovato nella grafica e nella navigazione, arricchito da contenuti coerenti con l’evoluzione del racconto della “brand architecture” di Essilor - aggiungono dall’azienda oftalmica - La piattaforma è orga-

nizzata in tre macro aree, Soluzioni Visive, Punto Vendita e Formazione e, attraverso un uso semplice e intuitivo, porta a scoprire tutte le informazioni utili per il centro ottico». Soluzioni Visive comprende quattro sezioni che rappresentano i punti di forza della proposta completa di Essilor, in Punto Vendita è raccolto il materiale marketing sia in versione digitale da scaricare sia ordinabile direttamente a Essilor e in Formazione sono disponibili corsi di aggiornamento utili ad ampliare le proprie conoscenze e a sviluppare nuove competenze per la crescita professionale, accessibili per aree tematiche. «In questo periodo stiamo assistendo a un’importante accelerazione dell’utilizzo degli strumenti digitali – commenta Federica Colombo, brand & media manager di Essilor Italia - In tale contesto per noi diventa ancora più fondamentale continuare ad affiancare i centri ottici partner, supportandoli con tool che rendano sempre più evoluta l’attività nel quotidiano e che li differenzino nella proposta al consumatore, oggi desideroso di vivere un’esperienza d’acquisto moderna e ingaggiante: un percorso che Essilor sta portando avanti ormai da qualche anno e che viene ulteriormente seguito grazie a questi tre nuovi esclusivi supporti digitali».

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Transitions dà voce ai portatori reali

Sei persone comuni, sei personalità differenti, sei stili di vita e altrettante interpretazioni delle lenti intelligenti alla luce: la comunicazione del brand leader nel fotocromatico cambia volto per aiutare il professionista della visione a interagire con i suoi clienti

Si chiama #transitionslife e ha l’obiettivo di raccontare le nuove lenti Transitions® Signature® Gen8™ attraverso l’esperienza di reali portatori. «La comunicazione tradizionale si affida quasi esclusivamente a personaggi conosciuti, le celebrities, che si pongono come modello aspirazionale - spiega Maristella Rizzo, marketing manager di Transitions Italia - Un’evoluzione di questa comunicazione sono gli influencer, creatori di contenuti

di professione che presentano il brand secondo il loro posizionamento e il loro ambito di riferimento: fashion, sport, viaggi, tecnologia. Il tutto amplificato attraverso i social». L’attuale incertezza dovuta all’emergenza sanitaria ha modificato ulteriormente le dinamiche di comunicazione, passando quindi, secondo la manager, dai modelli aspirazionali a quelli identificativi, portatori di valori

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positivi e interpreti reali della vita di tutti i giorni. «Fin dal primo lockdown si è sentita l’esigenza di una maggiore vicinanza al consumatore attraverso modelli credibili in cui rispecchiarsi - continua Rizzo - Da qui la scelta di comunicare il valore del nostro brand attraverso l’esperienza di persone comuni e, nella loro normalità, uniche». Nasce da questi presupposti il progetto #transitionslife che vede protagonisti una direttrice comunicazione di un’azienda, un notaio, un manager di banca, uno scrittore, regista e divulgatore scientifico, un attore di teatro e tv e una giornalista fashion e beauty. Tutti portatori reali di lenti correttive, con un range d’età dai 30 ai 55 anni, accomunati da lavori che li appassionano e da vite sempre in movimento: c’è chi ama stupire e chi preferisce rimanere nella propria comfort zone, chi riserva grande attenzione allo stile e chi ha un approccio più casual. Il progetto prevede di accompagnare i sei nuovi interpreti della #transitionslife in questo percorso fin dalle prime battute, «ovvero la scelta della lente e della montatura dall’ottico - illustra Rizzo - supportandoli nella fase decisionale e facendoli entrare da subito nel mondo Transitions: un mondo che racconta di una lente non solo intelligente alla luce, ma anche protettiva, tecnologica, versatile e fashion». È proprio la sua multifunzionalità ad attirare l’interesse del consumatore, permettendo così al professionista di valorizzare

alcune caratteristiche rispetto ad altre, a seconda del soggetto che ha davanti. «Uno degli obiettivi del progetto - continua Rizzo - è proprio quello di cogliere quali siano le informazioni che, in fase di proposta da parte dell’ottico, catturino maggiormente l’attenzione del cliente». Gli interpreti di #transitionslife hanno, quindi, l’opportunità di indossare le lenti nella loro vita quotidiana per circa un mese per avere la possibilità di coglierne i benefici. «Solo dopo questo periodo esperienziale ci confronteremo con loro per capire come hanno vissuto con le lenti Transitions, come abbiano influito sulla vita di tutti i giorni, quale sia il loro valore aggiunto e quali i benefici», precisa Rizzo. Saranno anche protagonisti di uno shooting e di video-capsule dove si racconteranno indossando le loro lenti Transitions. «Ci faremo inoltre raccontare qualcosa di più su loro stessi, le loro abitudini di vita e i loro hobby per capire meglio che tipo di portatore siano nella vita reale - conclude Rizzo - L’obiettivo è amplificare il progetto sia verso il trade ottico sia verso l’utente finale: lo faremo attraverso un’intensa campagna social sui profili Facebook e Instagram di Transitions Italia, sui canali di comunicazione professionale e sulla stampa di settore». A questa prima fase dell’iniziativa seguirà nel 2021 un secondo step del progetto, con nuovi interpreti di #transitionslife e nuovi cluster di riferimento.

READY TO LIVE A #TRANSITIONSLIFE

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Lo gnommero

La vista risparmiata dal Covid va ripagata con un buon libro di Sergio Cappa

“Ci sono ancora confini. Più che mai. Ogni strada ha la sua barriera o frontiera, tra i singoli terreni c’è una striscia: una terra di nessuno nascosta da una siepe o da un fossato. Chi ci capita casca sui cavalli di Frisia o viene colpito dal raggio laser. In realtà le trote nell’acqua sono torpedini. Ogni padrone di casa o proprietario cuce un’etichetta col suo nome sulla porta come uno stemma e al mattino studia il giornale da padrone del mondo. Il popolo tedesco è disgregato in tanti piccoli Stati dove ci sono singoli uomini e i singoli Stati isolati sono mobili”. Due angeli, Cassiel e Damiel, abitano nella grande Biblioteca di Stato e di giorno, seduti sulla punta della Statua della Vittoria, guardano i passanti sotto di loro e ascoltano i loro pensieri nello splendido film di Wim Wenders del 1987, Il cielo sopra Berlino. Le due entità

invisibili sottopongono lo spettatore a ricorrenti riflessioni sul presente e sul futuro. Girato solo due anni prima della caduta del muro, ovunque presente, dal regista appena tornato da un lungo soggiorno negli Stati Uniti, il film mostra, nei dialoghi, la disincantata e amara fotografia di una città divisa, soffocata negli affetti e sacrificata nelle fantasie. Noi, tonificati da un’estate disinvolta, siamo ricaduti nello smarrimento del confinato isolamento: miopi o teatranti ci ritroviamo al confronto con le insidie di una liquida normativa, mutevole per necessità e onerosa per emergenza. Il democratico impeto del virus ci sta imponendo di riformattare i cinque sensi: l’impegnativo distanziamento interpersonale sconsiglia caldamente il contatto fisico, improbo esercizio di comunicazione per l’indole mediterranea che esprime

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con il tatto tutta la sua amabile socialità, mentre si leggono notizie sempre più frequenti di quanto la guarigione comporti lesioni e sfregi sull’olfatto e sul gusto, come ironiche cicatrici a futura memoria. L’udito e la vista sembrano risparmiati: due invisibili angeli custodi vegliano ed uno di loro, forse quello ametrope, vigila e lenisce le nostre di ferite. Potremmo disobbligarci dal debito di riconoscenza riprendendo una corroborante abitudine, sempre più desueta nei modi e detronizzata nel costume: adottiamo un buon libro, nutriente nello spirito e volàno per riconoscere e dare ascolto ai consigli di buona pratica professionale. Nella memoria di tutti, anche se recondita per molti, la consuetudine della lettura esiste: è sufficiente volerla trovare. Parafrasando un antico proverbio, due angeli con un volume.


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