Rifrazione - Fisiopatologia e Clinica

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LA RIFRAZIONE Fisiopatologia e Clinica

Edizioni SOI


La Società Oftalmologica Italiana ringrazia per il fattivo contributo dato alla realizzazione dell’opera

Copyright 2010 SOI – Società Oftalmologica Italiana Associazione Medici Oculisti Italiani Via dei Mille 35 – 00185 Roma Tel. 06 4464514 – Fax 06 4468403 – e-mail: sedesoi@soiweb.com – www.soiweb.com Fabiano Editore Reg. San Giovanni 40 – Canelli (AT) Tel. 0141 827801 – Fax 0141 827830 e-mail: editore@fabianoeditore.it – www.fabianoeditore.it Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo. Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione totale o parziale.

Grafica e stampa: Fabiano Group Srl Reg. San Giovanni 40 – Canelli (AT)

ISBN 978-88-89629-79-6 Finito di stampare: Novembre 2010

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Coordinamento scientifico e redazionale Costantino Bianchi, Filippo Cruciani, Umberto Merlin, Matteo Piovella, Pasquale Troiano

Elenco degli Autori Chiara Basiricò

Luciano Gravina

Costantino Bianchi

Filippo Incarbone

Emanuela Bonci

Manuela Lanzini

Roberta Calienno

Cristina Massaro

Massimo Camellin

Leonardo Mastropasqua

Emilio C. Campos

Umberto Merlin

Stefano Casaro

Giuseppe Perone

Gilda Cennamo

Bruno Piccoli

Marinella Cirone

Matteo Piovella

Filippo Cruciani

Antonio Rapisarda

Angelo De Pino

Giovanni Scorcia

Valeria Distefano

Pasquale Troiano

Michele Fortunato

Eduardo Zuppardi



Il volume della Relazione Ufficiale SOI è stato uno straordinario strumento di aggiornamento professionale utilizzato da generazioni di oculisti. Con la Relazione Ufficiale 2010 si completa un ciclo, iniziato nel 1999, che, toccando le principali attività professionali di un medico oculista, ha permesso, ad oltre 4000 dei 7000 oculisti italiani, di condividere un unico testo di approfondimento per le più importanti tematiche del mondo oftalmologico. Partiti nel 1999 con la Relazione sulla “Cataratta”, proseguiti poi nel 2000 con “Chirurgia Refrattiva - Principi e tecniche”, nel 2001 con “Chirurgia della Macula”, nel 2002 con “Ipovisione”, nel 2003 con “Contattologia Medica”, nel 2004 con “Il Cheratocono”, nel 2005 con “La Malattia Glaucomatosa dalla semiotica alla terapia”, nel 2006 con “Occhio & Cellule Staminali”, nel 2007 con “Oftalmologia Legale”, nel 2008 con “Il Distacco di Retina Regmatogeno Primario” e nel 2009 con “Indagini Stumentali e Oftalmologia Pratica”, siamo arrivati al traguardo che da sempre è ritenuto fondamentale per la formazione di ogni medico oculista: “La Rifrazione. Fisiopatologia e Clinica”. Sostenere la Relazione Ufficiale è stata una decisione complessa tra due visioni differenti tra chi confidava sull’utilità di rendere il volume SOI strumento di informazione generale e chi ne evidenziava un ruolo non più all’altezza con l’evoluzione dei tempi. Insieme ai Consigli Direttivi SOI, in questi 12 anni, mi sono preso la responsabilità principale nel sostenere la Relazione Ufficiale quale strumento di aggregazione e condivisione scientifica tra tutti gli oculisti italiani e documento di interazione con le istituzioni. I risultati ci hanno dato ragione e da quest’anno l’introduzione della versione elettronica sintetizza la più antica tradizione della Società Oftalmologica Italiana con le ineluttabili spinte della modernizzazione. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza la capacità, l’impegno e la dedizione di tutti i Coordinatori e dei singoli Autori che molte volte sono stati capaci di superare situazioni complesse e difficili, inimmaginabili per chi ha una percezione esterna. A tutti loro, a nome di tutti gli oculisti italiani, personalmente voglio porgere il più sentito ringraziamento e complimentarmi pubblicamente per i risultati che sono stati capaci di ottenere. Matteo Piovella Presidente SOI



Presentazione

Quando dopo la laurea in medicina scegliemmo di iniziare la specializzazione in Oculistica e contemporaneamente iniziarono i primi approcci con i pazienti avvenne una rivoluzione nelle nostre abitudini mentali. Il corpo umano con tutte le complesse problematiche di anatomia, di fisiologia, di patologia generale, di terapia e di chirurgia ci sembrava immenso e ci sembrò quasi una punizione restringere tutte le nostre cognizioni ad un organo doppio di 7 grammi per parte. Altri tre anni di studi (oggi sono cinque) per una pallina piena di liquido sembrava proprio una perdita di tempo. Poi incontrammo e consultammo alcuni testi, il Traité d’Ophtalmologie di 8 volumi ognuno, quasi di 1000 pagine, poi il System of Ophthalmology di Duke-Elder in 15 volumi ognuno 7-800 pagine. E poi libri, libri e ancora libri… tutti dedicati a questi 7 grammi! Cominciammo a capire che se a questa pallina dedicavano tante parole doveva essere proprio complicata! A mano a mano che gli anni di specialità passavano capimmo cosa significava avere quei 7 grammi funzionanti o non funzionanti. E cominciammo ad osservare con altro spirito e comprensione quelli che avevano i 7+7 grammi non più funzionanti o male funzionanti. Le immagini del mondo esterno entrano in queste due palline per arrivare in fondo ad una membrana, la retina, piena di cellule e bisogna fare di tutto affinché questa retina riceva un’immagine nitida per poterla poi inviare al cervello. Altro viaggio pieno di incognite ancora oggi non completamente note. Però la prima tappa del viaggio delle immagini è importante come le intermedie e le ultime e tutte insieme danno la sensazione immediata di come è fatto il mondo che ci circonda, ma altrettanto importanti sono i collegamenti con gli altri siti del cervello per il coordinamento, per il confronto, per la permanenza nella memoria e per la stimolazione di sentimenti conseguenti ad ogni stimolo e così via… Ma la partenza deve essere perfetta. Come si forma un’immagine nitida sulla superficie posteriore della famosa pallina di 7 grammi? Ed allora ritornarono buone le nozioni di fisica e di ottica che avevamo studiato nei primi anni di Medicina. Come si forma l’immagine e quanta luce è necessaria per stimolare le cellule della retina? Come devono essere le strutture che funzionano come un telescopio e che si adattano anche a distanze diverse? Come avviene la focalizzazione di un’immagine di un oggetto posto fuori dal nostro corpo? E quali caratteristiche dovrà avere questa immagine per poi poter essere inviata nei centri superiori del cervello? Nonostante la piccolezza dell’organo le leggi biologiche e fisiche sono enormi e difficili da capire. È avvenuto come per la conoscenze della materia, prima le sostanze erano quattro (acqua, terra, aria e fuoco) poi gli scienziati hanno scoperto le molecole e gli atomi ed i diversi tipi di


energia (pressione, gravità, radiazioni non solo di luce ma elettromagnetiche) e si continua a cercare e trovare. L’argomento scelto dal Direttivo SOI per approfondire e descrivere la prima parte del fenomeno della visione è la “Rifrazione”. Come accade spesso se la partenza non è buona anche il resto è difficile. L’argomento sarà sviscerato dagli autori con approfondimenti e nuove cognizioni ma non potrà essere una tappa finale, solo una tappa intermedia di stimolo per quelli che verranno dopo di noi a continuare le ricerche per tentare di capire i misteri della visione e sempre di più migliorarla. Si sente spesso prevedere una capacità visiva di 20/10, il doppio di quella indicata come massimo quando questi famosi 7 grammi riescono a funzionare in modo perfetto. Una speranza ed un augurio che al miglioramento dell’organo visivo si associ anche un miglioramento del nostro cuore e della nostra anima. Allora vedremo meglio il mondo ed i nostri simili anche se la vista non sarà perfetta. Umberto Merlin


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pag. Capitolo 1

INTRODUZIONE La storia della rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Filippo Cruciani Storia dell’ottica fisiologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Qualche nozione sulla luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Umberto Merlin, Matteo Piovella, Pasquale Troiano

Capitolo 2

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ELEMENTI DI OTTICA GEOMETRICA Elementi di ottica geometrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pasquale Troiano, Giovanni Scorcia Propagazione della luce in un mezzo uniforme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Effetti della interposizione di un secondo mezzo sulla propagazione della luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Riflessione e diffusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Dispersione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le lenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti sferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti astigmatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Potere e segno delle lenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 3

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DIOTTRO OCULARE Diottro oculare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pasquale Troiano, Gilda Cennamo Costanti ottiche dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Curvatura delle interfacce oculari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Posizione delle interfacce oculari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Indici di rifrazione dei mezzi ottici dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Combinazione dei componenti ottici dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Ottica della cornea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Ottica del cristallino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Potere ottico dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Punti cardinali dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Costruzione dell’immagine retinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Difetti ottici dell’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Forma della cornea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Forma e indice di rifrazione del cristallino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Coassialità degli elementi ottici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Parassialità della luce incidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diffrazione, potere di risoluzione e profondità di fuoco . . . . . . . . . . . . . . .

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pag. Capitolo 4

ACUTEZZA VISIVA Acutezza visiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Filippo Cruciani I punti deboli del metodo della misurazione del visus di Donders e Snellen La revisione delle tavole optometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le caratteristiche salienti della tavola optometrica standardizzata . . . . . . –0L’ottotipo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Le tavole ETDRS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il visus per vicino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 5

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ERRORI DI RIFRAZIONE Ipermetropia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pasquale Troiano, Chiara Basiricò, Emilio C. Campos Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ipermetropia semplice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ipermetropia patologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Epidemiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Prevalenza ed incidenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Fattori di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Storia naturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segni, sintomi e complicanze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Anamnesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Correzione ottica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Chirurgia rifrattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Terapia farmacologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Strategie per la correzione dell’ipermetropia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Età infantile (0-10 anni) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Dall’età prepuberale a quella pre-presbiopica (11-40 anni) . . . . . . . . . –0Presbiopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prognosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Miopia semplice e patologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Costantino Bianchi, Filippo Incarbone, Antonio Rapisarda, Valeria Distefano Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prevalenza, ereditarietà ed eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Prevalenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Ereditarietà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Struttura dell’occhio miope . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sintomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Trattamento farmacologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correzione con occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Correzione totale e di uso costante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Bifocali, multifocali e prismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Correzione con lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Senza compressione corneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Con compressione corneale (ortocheratologia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . Trattamento chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Incisione corneali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0PRK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0LASIK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti intraoculari fachiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Pseudofachia (lens exchange) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Umberto Merlin, Stefano Casaro, Massimo Camellin, Marinella Cirone Definizione di “astigmatismo” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Note storiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cause dell’astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Strumenti diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tipi di astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Astigmatismo da conformazione torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Incidenza ed ereditarietà dell’astigmatismo torico . . . . . . . . . . . . . . . . –0Evoluzione dell’astigmatismo torico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Astigmatismi irregolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Sindrome di Terrien . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Astigmatismi cicatriziali dopo trapianti di cornea . . . . . . . . . . . . . . . . . Accomodazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correzione dell’astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Chirurgia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Fotoablazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lenti intraoculari toriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Metodi di misura dell’astigmatismo pre-operatorio . . . . . . . . . . . . . . . . –0Metodi di calcolo pre-operatori della IOL torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Procedure per trovare l’asse appropriato intra-operatorio di impianto della IOL torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Metodi di calcolo dell’astigmatismo post-operatorio residuo dopo impianto di IOL torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Follow-up clinico post-operatorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Requisiti di selezione della IOL torica appropriata . . . . . . . . . . . . . . . . –0Discussione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Analisi epicritica delle IOL toriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correzione dell’astigmatismo irregolare con PRK customizzata transepiteliale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Materiali e metodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Risultati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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pag. Aberrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Umberto Merlin Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Acronimi usati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aberrazioni fisiche per la natura della luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Diffrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Dispersione (o Aberrazione) cromatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Diffusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Interferenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aberrazioni geometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Aberrazioni monocromatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Aberrazione di sfericità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0La coma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Astigmatismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Curvatura di campo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0La distorsione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0La polarizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aberrazioni nel fronte d’onda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Concetti base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Strumenti per la comprensione delle aberrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Correzione delle aberrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Aberrazioni corneali e totali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 6

195 195 198 198 200 202 203 204 206 207 207 208 209 210 210 212 212 213 217 218 219

FISIOPATOLOGIA DELL’ACCOMODAZIONE Fisiopatologia dell’accomodazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Costantino Bianchi, Bruno Piccoli, Pasquale Troiano Cambiamenti dell’occhio durante l’accomodazione (cristallino, corpo ciliare, zonula) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cambiamenti rifrattivi durante l’accomodazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Astenopia occupazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Definizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0La quantificazione dell’impegno visivo per vicino . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Quantificazione del carico accomodativo e di convergenza richiesto dal compito lavorativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spasmo accomodativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Presbiopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Paralisi, paresi e insufficienza accomodativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 7

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CORREZIONE DELLE INSUFFICIENZE ACCOMODATIVE Correzione con occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Costantino Bianchi Correzione con occhiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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pag. Correzione con lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Emanuela Bonci Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti a visione alternata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti a visione simultanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti a zone concentriche sferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti a zone concentriche sferiche-asferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lento asferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lenti diffrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tecniche applicative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le attuali lenti a contatto multifocali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correzione con chirurgia rifrattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giuseppe Perone, Costantino Bianchi Correzione con Laser ad Eccimeri: PRK e LASIK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Monovisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Procedura WaveLight . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Inlays - Onlays . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0AcuFocus Corneal Inlay 7000 - ACI 7000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Lente Vue+ o PresbyLens (ReVision OpticsTM, Inc.) . . . . . . . . . . . . . . –0Presbia Flexivue System (Presbia Coöperatief U.A., Amsterdam) . . . . Lenti fachiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lenti pseudofachiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Rifrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Diffrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Rifrattive-Diffrattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Accomodative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chirurgia sclerale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 8

247 247 248 248 249 250 251 252 252 254 254 257 257 260 260 260 260 260 260 261 261 261 261 262 262 262

MISURA DELLA RIFRAZIONE Metodi oggettivi e soggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Costantino Bianchi Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tecniche oggettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Autorifrattometria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cheratometria (ottica e topografica computerizzata) . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Cheratometria ottica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Cheratometria topografica computerizzata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Aberrometri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Schiascopia (senza e con cicloplegia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cicloplegia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Pro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Contro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tecniche soggettive di misurazione delle ametropie . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Valutazione della componente sferica dell’ametropia . . . . . . . . . . . . . . –0Valutazione della componente cilindrica dell’ametropia . . . . . . . . . . . . Presbiopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

267 267 268 268 269 269 271 271 271 273 273 274 276 276 278 282 282

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pag. Valutazione e correzione delle insufficienze accomodative nella pratica clinica Costantino Bianchi Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tecniche di misura della accomodazione residua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Metodi soggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Metodi oggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Rudimenti di Optometria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Costantino Bianchi I 21 punti dell’Optometric Extension Program . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#1) Oftalmoscopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#2) Oftalmometria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#2a) Visus abituale a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#3) Foria abituale a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#3a) Foria abituale a distanza di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#4) Retinoscopia (schiascopia) all’infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#5) Retinoscopia dinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#7 monoculare. Soggettivo al punto remoto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#7 soggettivo binoculare. Test del minimo positivo . . . . . . . . . . . . . . . . –0#7 soggettivo. Test del massimo positivo, detto anche dei dati di base –0#7X (detto anche 7 percettivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#8) Foria indotta a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#9) Vergenza reale a distanza (detto anche annebbiamento a base esterna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#10) Convergenza per lontano (Test della rottura e del recupero a base esterna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#11) Abduzione per lontano (detto anche test di rottura e recupero a base interna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#12) Foria verticale e duzioni verticali per lontano . . . . . . . . . . . . . . . . –0#13A) Foria da vicino nella condizione abituale . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#13B) Foria per vicino indotta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#14A) Cilindro crociato dissociato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#14B) Cilindro crociato fuso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#15A) Foria indotta dal cilindro crociato dissociato . . . . . . . . . . . . . . . –0#15B) Foria indotta dal cilindro crociato fuso #16A) Fusione in convergenza (positiva) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#16B) Riserva fusionale in convergenza (positiva) . . . . . . . . . . . . . . . . –0#17A) Fusione in divergenza (o convergenza negativa) . . . . . . . . . . . –0#17B) Riserva fusionale negativa (o in divergenza) . . . . . . . . . . . . . . . –0#18) Foria verticale e duzioni verticali al punto prossimo . . . . . . . . . . . –0#19) Ampiezza accomodativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#20) Accomodazione relativa positiva (o annebbiamento negativo, o annebbiamento concavo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0#21) Accomodazione relativa negativa (o annebbiamento positivo, o annebbiamento convesso) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conclusioni: che fare dei dati raccolti con i test dei 21 punti . . . . . . . . . .

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297 297 297 297 297 297 297 297 298 298 298 298 298 298 299 299 299 300 300 300 300 301 301 301 301 301 301 301 302 302 302


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pag. Capitolo 9

FATTORI BINOCULARI NELLA RIFRAZIONE Fattori binoculari nella rifrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Michele Fortunato, Luciano Gravina, Cristina Massaro, Angelo De Pino Note introduttive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Anisometropia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Incidenza e classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aniseiconia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Sintomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Misura/strumenti per la quantificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alterazioni della motilità oculare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Ruolo della refrazione nello strabismo concomitante . . . . . . . . . . . . . . –0Ruolo della refrazione nello strabismo paralitico . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Ruolo della refrazione nelle eteroforie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

307 307 308 308 308 309 309 309 310 310 310 310 310 310 311 311 313 313 314 314 315 315

Capitolo 10 AVANZAMENTI IN CHIRURGIA REFRATTIVA Avanzamenti in chirurgia refrattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Leonardo Mastropasqua, Manuela Lanzini, Eduardo Zuppardi, Roberta Calienno Laser a femtosecondi per la chirurgia corneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0Principi di funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Applicazione del laser a femtosecondi nella LASIK . . . . . . . . . . . . . . . . . Nuove tecniche di correzione delle ametropie con laser a femtosecondi . –0La chirurgia intrastromale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Trattamento della miopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . –0FLEx / Smile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Trattamento della presbiopia con laser a femtosecondi . . . . . . . . . . . . . .

319 319 319 321 323 323 324 324 327

Appendice NOTE SULLA VERIFICA DELL’OCCHIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Filippo Cruciani Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Verifica del potere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Verifica dell’asse del cilindro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Verifica della centratura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Controllo dello stato, della qualità ottica e dei trattamenti delle lenti . . . . Controllo della montatura (assestaggio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Controllo degli occhiali sul viso del soggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Verifica di occhiali con lenti progressive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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