3
Combatti lo stress visivo digitale ZEISS DuraVision BlueProtect
% 9er1 o una i iscon ed
n rif nsazio * re se mino gliamento abba
ZEISS DuraVision BlueProtect – alleato della vita digitale
IT_20_050_0098I
• I dispositivi digitali e l‘illuminazione artificiale emettono luce blu che può contribuire ad aumentare l‘affaticamento visivo. • ZEISS DuraVision BlueProtect riduce la trasmissione della luce blu.
www.zeiss.it/seedigital * Ricerca condotta da ZEISS su 130 consumatori, 2016
Di luce blu, sul mercato, si parla ormai con grande frequenza, ma realisticamente dobbiamo conoscerla prima di poter entrare nel merito delle situazioni patologiche. Le patologie connesse agli effetti della luce blu sono legate soprattutto all’alta frequenza: l’impatto fotonico diretto della luce con l’occhio e la ridotta protezione che oggi abbiamo sui diversi sistemi, quali pc, tablet, smartphone, può indurre diverse patologie. La tecnologia ha inventato queste strumentazioni, però non ci ha ricordato che l’occhio ha una sua funzione importante e deve essere protetto da tali “insulti”. Tutte le “nuove sorgenti luminose” sono state progettate per facilitare la nostra vita, migliorando la definizione e le immagini nei vari device, ma ciò aumenta l’emissione di Luce Blu. Le fonti di emissione della Luce Blu sono soprattutto la luce Led e allo Xenon, lampadine a basso consumo e tutti gli schermi digitali.
Il 91% delle persone lamenta fastidi agli occhi nell’utilizzo dei dispositivi digitali. Una statistica del gennaio 2015, come si può osservare, evidenzia che 60,8 milioni di persone utilizzano le nuove tecnologie, quindi Internet, Facebook, Whatsapp, ecc, e le usano per diverse ore.
Durante la giornata, ognuno di noi trascorre quattro o cinque ore davanti a queste strumentazioni.
5
Osserviamo, invece, come variano le capacità d’interfacciarsi con i vari network.
Esaminiamo quali sono i danni provocati dalla luce blu. Innanzitutto consideriamo che l’impatto avviene sulla superficie oculare, quindi le patologie interessano il film lacrimale e l’epitelio corneale. L’impatto fotonico avviene infatti sulle cellule epiteliali, che sono presenti anche a livello del cristallino e della retina. Che cosa comporta l’uso dei device digitali?
Come riportato in precedenza, durante la giornata il 91% della popolazione utilizza tali strumenti evidenziando problematiche che possono andare da un semplice rossore od occhi irritati fino alla cefalea. L’utilizzo di tali device, fonte di una sintomatologia di superficie, connesso a difetti refrattivi spesso mal corretti, inducono problematiche astenopeiche comportando cefalea o disturbi neurovegetativi, fra cui insonnia. Il sistema lacrimale è un sistema complesso. Oggi, infatti, bisogna tenere conto della complessità immunitaria che gli appartiene e che in caso di impatto con la Luce Blu si modifica e arreca patologia. Quali sono dunque le patologie che a noi interessano e qual è l’impatto sociale, oggi, che dobbiamo veramente riferire al soggetto che viene
Dopo 6-8 ore 91% dei soggetti presenta:
➢ Rossore ed occhi irritati ➢ Secchezza degli occhi ➢ Astenopia ➢ Insonnia ➢ Mal di testa
nei nostri studi? È importante sapere che la causa principale di cecità e di ipovisione nel mondo è rappresentata dalla patologia di superficie, dalla cataratta, e dalla degenerazione maculare.
6
MEDIO E LUNGO PERIODO
È bene consigliare ai pazienti l’utilizzo di lenti filtranti per ridurre al massimo il rischio fotolesivo soprattutto dopo intervento di cataratta. In effetti il cristallino catarattoso è protettivo per la retina in quanto assorbe parte delle radiazioni e dopo l’intervento tale filtraggio si riduce nonostante la protezione UV dei cristallini artificiali.
La Luce Blu può causare: ➢ Degenerazione Maculare Senile (DMS) ➢ Cataratta ➢ Occhio Secco
La soglia anagrafica della degenerazione maculare senile, negli ultimi 20 anni, si è abbassata: un tempo intendevamo 70-80 anni, ma oggi riscontriamo la patologia anche in soggetti più giovani, intorno ai 50 anni. Perché accade questo? Innanzitutto a causa di una cattiva alimentazione, ma anche di una cattiva prevenzione: oggi, infatti, si va sempre meno dall’oculista rispetto a dieci o quindici anni fa. È un paradosso, ma è così. Allora bisogna educare l’utenza, e anche l’ottico deve farlo, che oltre alla visita strettamente optometrica e la prescrizione dell’occhiale, esiste la prevenzione della patologia oculare. La degenerazione maculare si può solo prevenire. Prevenire perché? Perché la radiazione va a indurre un’alterazione dell’epitelio pigmentato e dei fotorecettori con conseguente accumulo di
Degenerazione Maculare Senile ➢Liberazione di radicali liberi e di ossigeno singoletto danneggiano il DNA, le proteine, i lipidi e i carboidrati. ➢Progressiva diminuzione della visione ➢Quadri tardivi della DMS sono l’atrofia geografica dell’epitelio pigmentato (forma atrofica o secca) ➢Neovascolarizzazione subretinica (forma essudativa o umida).
prodotti non digeribili dalla retina stessa, comportando alterazioni strutturali e la formazione delle cosiddette “drusen”.
DRUSEN MACULARI
L’epitelio pigmentato, rappresentando lo “spazzino” della retina, se viene colpito da una radiazione blu, quindi radiazione patologica, altera la sua fisiologia. Alterando la sua fisiologia, automaticamente avremo un aumento dello scarto in situ e ciò rappresenta, appunto, l’inizio della degenerazione maculare.
Formazioni degenerative situate a livello della Membrana di Bruch, di forma rotondeggiante e colore bianco-giallastro. Distinte in Drusen dure e Drusen soffici.
7
DRUSEN SOFFICI
DRUSEN DURE
Le drusen si presentano a livello retinico maculare come degli spot giallastri, perciò questo, oftalmoscopicamente, è immediatamente rilevabile. Pertanto, in una diagnosi veloce, se un soggetto ha già una o due drusen, la sua predisposizione a sviluppare la degenerazione maculare è sicuramente elevata: bisogna, dunque, consigliare subito una protezione attraverso occhiali con filtri appropriati e una sana alimentazione.
FORMA ATROFICA O SECCA
Esiste una degenerazione maculare cosiddetta secca, dove si crea una cicatrice disciforme, a carta geografica. Può evolvere in un’altra forma, che è quella detta neovascolare, in cui si creano dei neovasi provenienti dalla coroide sottostante. Oggi abbiamo a disposizione dei farmaci cosiddetti anti-VEGF che permettono di stabilizzare la patologia con effetto sulla componente essudativa-neovascolare.
Progressiva degenerazione dell’epitelio pigmentato dei fotorecettori che porta alla formazione di chiazze circoscritte di atrofia, che tendono a confluire in un’area di atrofia centrale ad aspetto geografico,determinando una grave riduzione delle capacità visive.
FORMA ESSUDATIVA O UMIDA
Nella forma atrofica, in cui il soggetto ha uno scotoma fisso, è facile eseguire una riabilitazione visiva con prescrizione di ausili ottici rispetto a un paziente affetto dalla forma neovascolare.
➢Distacco dell’epitelio pigmentato: accumulo di liquido fra lo strato collageno interno della Membrana di Bruch e l’epitelio pigmentato. Il distacco dell’EPR ha margini rotondeggianti ben definiti a forma di cupola. ➢Neovascolarizzazione coroideale: sviluppo di membrane neovascolari subretiniche (MNSR) localizzate fra l’epitelio pigmentato e la retina sensoriale.
8
SINTOMATOLOGIA
Sintomatologia soggettiva del paziente è la distorsione delle immagini, o metamorfopsie. Nelle fasi terminali atrofiche uno scotoma centrale.
➢Grave compromissione dell’acuità visiva ➢Metamorfopsie(distorsioni delle immagini) ➢Grave peggioramento del quadro clinico per emorragia a carico di un neovaso. ➢Frequenti fenomeni di cicatrizzazione e di ulteriore neovascolarizzazione che seguono alla prima emorragia.
LA CATARATTA Opacizzazione del Cristallino progressiva ed irreversibile che porta alla perdita della funzionalità visiva.
LA CATARATTA NUCLEARE
LA CATARATTA ACQUISITA
➢Il nucleo assume un colore giallognolo, che gradualmente vira verso il marrone, assumendo un aspetto “ambroide”: negli stadi più avanzati si parla di Cataratta Nigra. ➢L’aumentato indice di refrazione del cristallino provoca una miopizzazione di entità variabile
➢ Ruolo fondamentale è giocato dai processi ossidativi indotti dalle radiazioni ultraviolette e dalla luce blu (fotossidazione). ➢ Elevata formazione di radicali liberi, in concomitanza con una riduzione delle difese antiossidanti (vitamina E o A). ➢ La perdita di trasparenza del cristallino può interessare il nucleo, la corticale o entrambi.
Per evitare la patologia oculare dobbiamo cercare di eliminare la foto ossidazione. L’organismo possiede dei sistemi antiossidanti: complessi enzimatici che permettono di salvaguardarci dalle situazioni patologiche, ma non sono sufficienti.
9
Con le tecniche moderne di laser e facoemulsificazione, è possibile eseguire un intervento in pochi minuti.
SINTOMI DELLA CATARATTA La sintomatologia della cataratta è varia, ogni paziente la descrive in maniera soggettiva. Certamente ha una diminuzione dell’acuità visiva con una possibile miopizzazione o ipermetropizzazione, alterazione del senso cromatico, possibilità di comparsa di astigmatismo, diplopia monoculare o abbagliamento, soprattutto durante le ore diurne.
▪Diminuzione dell’acuità visiva ▪Miopizzazione o ipermetropizzazione ▪Alterazioni del senso cromatico ▪Comparsa di astigmatismo d’indice ▪Diplopia monoculare, abbagliamento e comparsa di aloni nella fissazione di fonti luminose ▪Comparsa di scotoma positivo nel campo visivo
Il film lacrimale viene colpito dalle radiazioni, soprattutto quelle blu, comportando una alterazione osmolare del film stesso con conseguente patologia.
10
Film lacrimale
Occhio Secco
Funzione ottica,metabolica, lubrificante, di difesa e pulizia
✓Strato lipidico esterno: riduce evaporazione ✓Strato acquoso/sieroso:veicola fattori nutritivi, funzione ottica ✓ Strato mucoso: funzione di difesa e lubrificazione
Disturbo della L.F.U. (Lacrimal Functional Unit) comprende: ➢ congiuntiva ➢ cornea ➢ ghiandole lacrimali ➢ sistema di deflusso delle vie lacrimali ➢ film lacrimale
In corso di occhio secco si ha: ✓aumentata stratificazione cellulare ✓anomala differenziazione ✓ridotta espressione di mucina secretoria ✓risposta infiammatoria superficie oculare
La risposta infiammatoria indotta da un’alterazione osmolare comporta un’aumentata stratificazione cellulare, un’anomala differenziazione, una ridotta risposta mucinosa e quindi, chiaramente, alterazione visiva.
11
La sintomatologia soggettiva è classica: bruciore, sensazione di corpo estraneo, secchezza, sensazione di peso e dolore oculare, nonché disturbi del visus (il film lacrimale è una componente fondamentale, è come se fosse un occhiale davanti alla cornea: quindi se è disturbata, è disturbato anche il visus) e, infine, dolore notturno e difficoltà nell’apertura degli occhi al mattino.
SINTOMI SOGGETTIVI ▪Bruciore ▪Sensazione di C.E. ▪Fotofobia ▪Sensazione di secchezza ▪Sensazione di peso e dolore oculare ▪Disturbi del visus ▪Difficoltà ad aprire gli occhi al mattino ▪Dolore notturno
INSONNIA
LA LUCE BLU POTREBBE ESSERNE LA CAUSA!
SINTOMI OGGETTIVI
Elevata esposizione alla luce blu anche nelle ore di buio, ostacola la liberazione della melatonina, l’ormone regolatore del sonno.
▪Iperemia congiuntivale ▪Segni di sofferenza epiteliale (disepitelizzazione grave o moderata, ulcera corneale) ▪Alterazioni biomicroscopiche del film lacrimale (diminuzione del lago lacrimale,accumulo di materiale etc.)
Inoltre esiste un’alterazione microbiologica, per cui non sono soltanto le componenti cellulari a venire alterate, ma anche il sistema immunitario, il che espone maggiormente alle infiammazioni e alle cosiddette congiuntiviti. In estate, per esempio, senza un’adeguata protezione solare, automaticamente si incentiva questo tipo di problematica. Un altro aspetto rilevante è che non si dovrebbe mai utilizzare gli smartphone, soprattutto quando si va a letto, perché viene alterato anche il metabolismo della melatonina, che permette di dormire serenamente.
MPSII ( Macular Pigment Screener) ➢Screener portatile che permette di misurare e monitorare nel tempo la densità del Pigmento Maculare. ➢Screening rapido,coerente e ripetibile ➢Strumento non invasivo ➢Tecnologia utilizzata: Eterocromatica Flicker ➢Database che raccoglie i dati di 1,5 milioni di pazienti ➢Identifica i soggetti più a rischio di sviluppare degenerazione maculare legata all’età.
Esiste oggi una nuova tecnologia, frutto di una sperimentazione in corso a Bologna: grazie a uno strumento, l’MPSII, stiamo valutando la densità del fotopigmento maculare correlandolo con il filtraggio alla Luce Blu mediante lenti specifiche.
12
Qual è la luce blu?
Trasmittanza %
Viola Indaco Blu
Lunghezza d’onda Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
Cercheremo di mettere in evidenza quali sono oggi le tecniche e quello che si può fare per proteggersi dalla luce “blu”. In ottica oftalmica si parla genericamente di luce blu quando, invece, bisognerebbe parlare di: viola, indaco e blu. Nella slide abbiamo evidenziato numericamente le lunghezze d’onda dei vari intervalli.
Tralasciando le radiazioni che fanno parte dell’UV, le quali dovrebbero dal mezzo compensativo essere eliminate, esaminiamo quelle che vanno da 380 a circa 490 (per rappresentare l’intero spettro del viola, indaco e blu) sulle quali le aziende “lavorano” per limitare i danni che possono provocare. Per analizzare l’effetto delle stesse abbiamo calcolato, con esattezza, i contenuti energetici sia della radiazione U.V. sia delle radiazioni che fanno parte del primo visibile denominate “HEV”. Le energie per i vari intervalli, espresse in elettronvolt, sono riportate nella slide. Vediamo che la radiazione HEV ha un intervallo di energia da 3.26 eV a 2.51 eV (maggiore è la lunghezza d’onda minore sarà il contributo energetico secondo la nota relazione E = h c / λ; dove E energia, h costante di Planck, c velocità della luce, λ lunghezza d’onda). Confrontando
tali valori con l’energia necessaria a rompere un legame covalente (il legame C-H, legame organico, si “scinderebbe” per una energia di 3,49 eV), vediamo che l’energia trasportata dal primo visibile rappresenta una zona ancora ad alto rischio.
13
Quello che provoca la luce blu, al di là dell’incidenza che può avere su alcune patologie oculari, è creare una situazione di forte diffusione con diminuzione del contrasto. Inoltre, l’abbagliamento e la mancanza di focalizzazione obbligano il soggetto a una costante messa a fuoco, con conseguente affaticamento visivo che abbiamo schematizzato nella slide.
Luce blu ed affaticamento visivo La luce B lu a causa della sua bassa lunghezza d'onda, si diffonde maggiormente nell'occhio
Affaticamento visivo Perdita di attenzione
Occhi secchi
L’A bbagliam ento e la m ancanza di focalizzazione costringono l'occhio a una continua e costante messa a fuoco per mantenere la visione nitida con conseguente affaticamento visivo Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Affaticament o oculare
Luce blu Silvano Abati
Radiazione Blu • La banda del danno danno fototossico fototossico maggiore si ha per λ tra 415-455 nm con un massimo a 435 nm.
La banda di lunghezze d’onda del “visibile” che crea i danni maggiori, oltre agli UV, è dimostrato, va da 415 a 455 nm con un suo massimo intorno a 435 nm. Oltre tale intervallo abbiamo la banda cronobiologica che dobbiamo preservare in quanto regolatrice di numerosi cicli: ritmo sonno veglia, ciclo ormonale, riflesso pupillare, funzioni cognitive, movimento, stabilità, ecc...
• Banda cronobiologica dello spettro (465-495 nm) essenziale per i ritmi circadiani: veglia/sonno, riflesso pupillare, ciclo ormonale, prestazioni cognitive, umore, attività motoria, e altre funzioni fisiche ec. Si deduce un corretto corretto controllo di ciò che che viene viene Si deduce come come un di ciò tagliato di una radiazione sia corretto tagliato di una sia indice di di un un corretto funzionamento di di una una lente lente o di un filtro filtro fotoselettivo fotoselettivo funzionamento di un Scuola Internazionale di Ottic a e Optometria
Silv ano Abati
Riteniamo sia importante l’impegno che le aziende di lenti oftalmiche stanno promuovendo nella ricerca per limitare e ridurre gli effetti nocivi di alcune radiazioni. Nella slide rappresentiamo le funzioni della radiazione con le corrispondenti problematiche che può indurre.
14
Curva di sensibilità sensibilità - Fotopica e Scotopica
Passiamo ad analizzare l’aspetto tecnico del nostro “vedere”. A fronte di un visibile teorico compreso tra 390 nm e 760 nm, la risposta relativa del nostro sistema oculare è: in visione scotopica da circa 400 nm a circa 600 nm; in visione fotopica da circa 425 nm a circa 690 nm. In tale range si posizionano i picchi di emissione di molte sorgenti artificiali e le emissioni di numerosi dispositivi elettronici.
Risposta del sistema oculare alle varie lunghezze d’onda.
1 0.8 0.6 0.4 0.2 505
0
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
Emissioni
Nella slide vengono mostrati gli spettri di emissioni di alcune sorgenti radianti dove si evidenziano i picchi di emissione nella zona del “blu”. Stesse considerazioni possiamo fare per le emissioni di: smartphone, videogame, personal computer, ecc.. UV
BLUE
INFRAROSSI
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Perché Perché proteggersi
Irraggiamento (Watt/m2)
LUCE BLU
Silvano Abati
Sorgenti artificiali Luce Blu
*
*
* Curva fotopica di
* Curva fotopica di
sensibilità oculare
sensibilità oculare
300
400
500
600
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
700
800
Lunghezza d’onda (nanometri) Silvano Abati
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
Si evidenziano picchi in zone dove la sensibilità oculare è poco significativa, nelle slide si osserva la localizzazione dei picchi di emissione in relazione alla risposta oculare (la figura è esemplificativa in quanto non si tiene conto dei valori relativi).
15
Emissione di schermi LCD
Danni da radiazione
Fovea Centrale Retina
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Cristallino Camera Anteriore
Silvano Abati
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
Nella prima slide l’emissione di uno schermo LCD, nella seconda slide la distribuzione delle energie al variare delle lunghezze d’onda.
25
Nella slide vediamo come la sensibilità retinica decada al crescere delle lunghezze d’onda e come, per contro, aumenti la sua tossicità, che presenta un picco intorno ai 450 nanometri.
15 10 5
46 0
47 5
49 0
46 0
47 5
49 0
50 5
43 0
44 5 44 5
41 5
43 0
40 0
38 5
37 0
34 0
35 5
0
Wavelength
30 25 20 15 10 5
50 5
41 5
40 0
37 0
38 5
35 5
34 0
0
32 5
Retinal Toxicity Level (RTL)
Tossicità Tossicità sulla retina
Donald Pitts, Ph.D. - Richard Young, Ph.D., Professor Emeritus of Neurobiology, University of California Los Angeles, David Sliney, Ph.D. Program Manager, US Army Center for Health Promotion and Preventative Medicine Laser/Optical Program
20
32 5
Sensibilità Sensibilità retinica
(retina) w/m2/104
Perché Perché proteggerci
Wavelength
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Come si studiano gli effetti di una lente
Silvano Abati
Curva di trasmittanza: trasmittanza visualizza l’andamento di τ% al variare di λ della radiazione incidente. Le zone di interesse sono il visibile e le radiazioni potenzialmente nocive.
Come orientarsi tra le proposte che oggi il mercato offre per una adeguata protezione? Per potersi orientare su quello che fa un filtro/lente è fondamentale saper interpretare il diagramma di trasmittanza dell’ausilio in esame, cioè il diagramma che rappresenta l’andamento percentuale della trasmittanza al variare della lunghezza d’onda. Da quanto detto sin qui una lente dovrebbe tagliare totalmente le radiazioni UV e attenuare le zone del primo visibile dove si localizzano i picchi di emissione dei dispositivi elettronici sopra citati. La slide rappresenta il diagramma di un filtro/lente che, sicuramente, non offre la protezione oculare
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
desiderata; si evidenzia infatti come la trasmittanza inizi da circa 300 nm, cioè in un range che fa ancora parte dell’UV.
16
Per contro nella slide è rappresentato il diagramma di un filtro/lente da sole (tinta grigia) che taglia totalmente la radiazione UV. Si ricordi che la riduzione della trasmittanza nel visibile non modifica il taglio sulle basse lunghezze d’onda che sono dipendenti dal polimero con cui è stato costruito il filtro/lente o da eventuali trattamenti che potrebbero essere fatti. In sintesi la colorazione del flitro/ lente (qualsiasi sia la sua tinta) va a modificare la trasmittanza nella zona del visibile con riduzione dell’abbagliamento ma non modifica la protezione della stessa.
Recentemente sono stati immessi sul mercato materiali “ad alta protezione ottica” e alcune aziende effettuano specifici trattamenti superficiali per attenuare l’effetto della radiazione “blu”. Ci possiamo chiedere: sono la stessa cosa? Qual è la differenza fra un materiale ad alta protezione ottica e l’effetto di un trattamento contro la luce blu? Analizzando lo spettro di tutte le radiazioni che fanno parte dello spettro del “blu” vediamo che un filtro/lente ad alta protezione ottica non è altro che un filtro/lente che, rispetto ad altri materiali, trasla la curva iniziando a trasmettere da circa 415 nm; elimina cioè le lunghezze d’onda del primo visibile ancora significativamente energetiche.
Polimeri ad alta protezione 100
Trasmittanza %
80 60 40
Materiali ad alta protezione
20 0 360
380
400 420 440 Lunghezza d’onda (nm)
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
460
480 Silvano Abati
Praticamente, se andiamo a fare una selezione di quelli che sono i contributi energetici della radiazione da 400 a 420 nm, vediamo che abbiamo una attenuazione di oltre il 90%. Se il filtro/lente viene realizzato con un materiale ad alta protezione, non solo eliminiamo le radiazioni UV ma anche la parte più energetica delle radiazioni HEV.
17
Quando utilizziamo una lente con un trattamento contro la “luce blu” andiamo ad agire sui picchi di emissione dei dispositivi che abbiamo preso in considerazione in precedenza. Nella slide mostriamo in maniera schematica come un trattamento “controllo del blu” va a incidere sulla parte alta della curva di trasmittanza a circa 430/450 nm.
Ci si potrebbe chiedere: per quale motivo, anziché tagliare fino a circa 420 nm, non ci spostiamo con la curva di trasmittanza direttamente fino a 440 nm - 450 nm. E per quale motivo una lente che attenua il blu non viene realizzata per lasciar passare ancora meno queste radiazioni? Oggi, quasi tutto si potrebbe fare ma si altererebbe il “colore” della lente, che non sarebbe più bianca ma avrebbe una tinta dipendente da come e dove si modifica in lunghezza d’onda il diagramma di trasmittanza della lente.
Se volessimo tagliare tutte le radiazioni che potenzialmente possono causare problematiche oculari si potrebbe utilizzare una lente fotoselettiva per patologie oculari entrando in un settore (l’ipovisione) diverso da quello che stiamo trattando. Per chiarezza riportiamo nella slide il diagramma di trasmittanza di una lente per patologie oculari con taglio a 480 nm; la lente risulterebbe arancione, non idonea alla guida e con numerose altre problematiche per un soggetto normovedente.
18
A chi una protezione
Alla luce di quanto messo in evidenza ci si può chiedere a chi sia necessaria una protezione. Nella slide viene messo in evidenza quali sono i soggetti a maggior rischio e quindi che necessitano di maggior protezione. Da una analisi risulta che molte persone per le situazioni più diversificate dovrebbero utilizzare un ausilio protettivo.
Le lenti, con le caratteristiche esposte, oltre che a scopo preventivo dovrebbero essere utilizzate per molteplici usi: • Pazienti con cataratta • Anziani anche ai quali è stata già diagnosticata una AMD o altre patologie retiniche • Bambini • Chi passa molto tempo davanti al computer o ad altri dispositivi elettronici
QUINDI A TUTTI
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
Alcuni dati • Il 70% e più della luce blu e dei raggi UV raggiunge la retina dei bambini1
Nella slide riportiamo alcuni dati tratti da diverse fonti internazionali; si mette in evidenza come oltre il 70% della luce blu raggiunge la retina dei bambini, con conseguenze che potranno essere valutate nel futuro. Nella slide vengono riportati dati scaturiti da lavori scientifici; si evidenziano conferme significative circa la necessità di una adeguata protezione oculare.
• Circa l’80% dell’esposizione al sole all’aperto avviene nei primi 20/25 anni della nostra vita2 • I danni da esposizione al sole sono cumulativi3 • In uno studio Australiano l’81% dei bambini di età compresa tra i 12 e i 15 anni mostrano danni oculari indotti dall’esposizione alla luce solare4 Lerman, M.D., Clinical light demage to the eye; 2 Skin Cancer Foundation: Environmental Protection Agency SunWise Program; Monas Coroneo, MD, American Journal of Ophthalmology
1 Sidney 3 4
Scuola Internazionale di Ottica e Optometria
Silvano Abati
In questa slide le conclusioni; si evidenzia come la radiazione emessa dal sole trasporta molta energia nelle basse lunghezze d’onda; utilizzare filtri/lenti realizzate con polimeri ad alta protezione ottica aiuta a ridurre le radiazioni tra i 400 nm e 420 nm che sono, unitamente agli UV, le più dannose, in particolare per i giovani che hanno un cristallino permeabile a basse lunghezze d’onda. Relativamente alle emissioni dei dispositivi sopra citati: Led, tv al plasma, personal computer, ecc., emettono generalmente fra 435 e 455 nm. Tali emissioni, non potendo tagliarle totalmente, pena la qualità della visione, vanno attenuate conservando l’integrale trasparenza delle lenti. Riteniamo che ancora molto sia da fare e restiamo
speranzosi che le aziende proseguiranno nelle ricerche intraprese che hanno, a oggi, portato già a significativi risultati.
19
LUCE BLU-VIOLA & INNOVAZIONE: ELEMENTI IMPRESCINDIBILI PER ESSILOR
Il mio contributo verte su quello che Essilor ha fatto in termini di ricerca e di sviluppo di nuove soluzioni visive, sempre ponendo al centro il portatore. Per Essilor, innovare significa correzione, protezione e prevenzione.
NUOVE SOLUZIONI VISIVE AL CENTRO DELLA RICERCA Roberto Tripodi - Professional Affairs Essilor Italia S.p.A.
Quando parliamo di ricerca e sviluppo nel mondo e di portatore al centro, stiamo parlando di una dimensione piuttosto significativa in termini d’investimento, ma soprattutto di collaborazioni strutturate con quello che è un vero e proprio ente, l’Institut de la Vision a Parigi, una delle più importanti realtà dedicate alla ricerca sulla fotoprotezione. L’Institut de la Vision, già nel 2011, ha compiuto una scoperta importantissima, identificando con la massima precisione le lunghezze d’onda responsabili della mortalità delle cellule della retina.
RICERCA & SVILUPPO NEL MONDO IL PORTATORE AL CENTRO LOGO ORMA
LOGO VRILUX59
INNOVARE con ESSILOR CORREZIONE PROTEZIONE PREVENZIONE
PROTEZIONE OLTRE IL DESIGN SISTEMI SEMPRE PIÙ EVOLUTI
LOGO VRILUX59
Quelli riportati nel grafico sono, con esattezza, i picchi di frequenza in cui si manifesta la mortalità delle cellule retiniche. Essi si collocano esattamente tra i 415 e i 455 nanometri con un picco a 435. Partendo da qui è stato eseguito il primo test in vitro, applicato alle lenti oftalmiche, per dimostrare l’efficacia dei nuovi sistemi di filtraggio per limitare la mortalità delle cellule retiniche.
435 nm +/- 20 nm LUCE BLU-VIOLA
2011 IDENTIFICATE LE LUNGHEZZE D’ONDA RESPONSABILI MORTALITA’ CELLULE RETINA
1° TEST IN VITRO APPLICATO ALLE LENTI OFTALMICHE: è stato dimostrato che la luce BLU-VIOLA è uno dei massimi fattori di stress ossidativo delle cellule retiniche dell’EPR
20
LE NUOVE FRONTIERE DEI MATERIALI… IL MIGLIOR EQUILIBRIO TRA PROTEZIONE AVANZATA ED ESTETICA
Parto dall’ultima novità che Essilor ha sviluppato, che rappresenta la nuova frontiera dei materiali, il migliore equilibrio tra protezione avanzata ed estetica. Si tratta di Eye Protect System, un sistema che permette di proteggere gli occhi dagli effetti nocivi degli ultravioletti e della luce blu, integrato in una lente estetica e trasparente.
Che cosa significa? Che sono state realizzate speciali e specifiche molecole in grado di occuparsi dell’assorbimento della nocività della luce, selezionate per la loro efficacia in termini di assorbimento della luce blu-viola, per la capacità al tempo stesso di trasmettere la luce blu-turchese essenziale al benessere dell’organismo, per la loro stabilità e soprattutto per la capacità di mantenere la massima trasmissione del resto della luce visibile, aiutate ulteriormente dal nostro antiriflesso, in grado di minimizzare anche la riflessione ultravioletta nella base interna. Questo è un sistema di protezione che costituisce il cuore della lente, non è un trattamento antiriflesso applicato su di essa.
PROTEZIONE DALLA LUCE NOCIVA
UN SISTEMA DI PROTEZIONE NEL CUORE DELLA LENTE, NON UN TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO
Stiamo parlando, come vediamo riportato qui nel grafico, di una curva estremamente sofisticata che va a incidere con esattezza proprio nell’area di quelle frequenze di luce blu che abbiamo definito, appunto, come le più nocive.
21
Evidenze che peraltro sono state determinate da Essilor attraverso un confronto di test in vitro. Questo sistema, nella fattispecie, serve a proteggerci sistematicamente e con lungimiranza. Dove e quando? In tutte le condizioni: l’idea intorno cui è sviluppato è fondere la massima estetica con la massima efficacia e anche con un concetto di abbattimento preventivo della mortalità di cellule retiniche. Tutto ciò è stato creato e può essere potenziato addizionando un trattamento antiriflesso selettivo anti luce blu-viola. Parliamo di Crizal Prevencia, la prima scoperta scientifica in cui questa protezione potenziata viene indicata per tutti coloro i quali utilizzano i device digitali, naturalmente, ma anche per i soggetti particolarmente fotosensibili.
UN SISTEMA DI PROTEZIONE NEL CUORE DELLA LENTE, NON UN TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO
PROTEZIONE POTENZIATA:
PROTEZIONE POTENZIATA
INDICATA PER: • CHI DESIDERA UNA PROTEZIONE SUPERIORE • SOGGETTI PARTICOLARMENTE FOTOSENSIBILI • POST-OPERATORIO DI CATARATTA • CHI UTILIZZA DEVICE DIGITALI • GLI ADULTI SOPRA I 45 ANNI LE CUI NATURALI DIFESE DEGLI OCCHI SI INDEBOLISCONO NEL TEMPO LA SINERGIA TRA RIFLESSIONE ED ASSORBIMENTO PERMETTE DI: - FILTRARE IL 32% DI LUCE BLU-VIOLA (tra i 415 e 455 nm) - RIDURRE MORTALITA’ CELLULE RETINA del 35%
Parliamo di una sinergia tra riflessione e assorbimento, che permette di filtrare addirittura il 32% di luce viola a quella precisa lunghezza d’onda (tra 415 e 455 nanometri) e di ridurre la mortalità delle cellule della retina del 35%.
Eye Protect System con Crizal Prevencia garantisce quindi tre benefici per i portatori, per un concetto di prevenzione, di qualità e allo stesso tempo di protezione.
22
LE NUOVE FRONTIERE DI APPLICAZIONE con
LA MASSIMA PROTEZIONE DALLA LUCE BLU IN OGNI CONDIZIONE DI LUCE
STUDIO CLINICO LENTI AD ASSORBIMENTO LUCE BLU/VIOLA: RIDUZIONE DEL GLARE ED INCREMENTO DELL’ACUTEZZA VISIVA E SENSIBILITÀ AL CONTRASTO IN PAZIENTI AFFETTI DA DEGENERAZIONI RETINICHE. STUDIO RETROSPETTIVO SU 60 PAZIENTI AFFETTI DA DEGENERAZIONI RETINICHE. 30 PAZIENTI CON SCOTOMA CENTRALE E 30 CON SCOTOMA PERIFERICO SOTTOPOSTI A TEST FUNZIONALI.
RETINITIS.ORG
CONCLUSIONI • • • • •
Incremento AV Incremento SC Riduzione del Glare lenti filtranti ad assorbimento con picco ai 435 nm con fotocromatismo che ‘allarga’ la forbice di utilizzo delle lenti durante la giornata Soluzione estetica gradevole in luogo di filtri fotoselettivi, sfera psicologica/affettiva)
Una frontiera diversa è rappresentata da Eye Protect System con Crizal Transitions, in cui, grazie alla tecnologia fotocromatica Transitions associata a Crizal, si ottengono gli stessi benefici di Eye Protect System. La versione Signature, disponibile in sette colori, allo stato chiaro taglia fino al 20% di luce blu-viola in interni e addirittura fino all’85% della luce blu-viola in esterni quando attivata. La versione Xtractive, ossia quella che si scurisce anche in auto, per le caratteristiche del pigmento, invece, aumenta il livello di taglio di selettività tra il 34% allo stato chiaro e addirittura il 95% in esterni.
LE NUOVE FRONTIERE DI APPLICAZIONE
Un’ulteriore nuova frontiera di applicazione che ho il piacere di presentare è Transitions Xtractive con il trattamento antiriflesso Crizal Prevencia. Abbiamo realizzato uno studio clinico dedicato, in collaborazione con l’Ospedale San Paolo di Milano e il suo Centro Regionale d’Ipovisione e Riabilitazione Visiva. L’obiettivo era lavorare sulla riduzione del glare, l’incremento dell’acutezza visiva e la sensibilità al contrasto in soggetti affetti da degenerazioni retiniche.
STUDIO CLINICO LENTI AD ASSORBIMENTO LUCE BLU/VIOLA: RIDUZIONE DEL GLARE ED INCREMENTO DELL’ACUTEZZA VISIVA E SENSIBILITÀ AL CONTRASTO IN PAZIENTI AFFETTI DA DEGENERAZIONI RETINICHE. STUDIO RETROSPETTIVO SU 60 PAZIENTI AFFETTI DA DEGENERAZIONI RETINICHE. 30 PAZIENTI CON SCOTOMA CENTRALE E 30 CON SCOTOMA PERIFERICO SOTTOPOSTI A TEST FUNZIONALI.
RETINITIS.ORG
CONCLUSIONI • • • • •
Incremento AV Incremento SC Riduzione del Glare lenti filtranti ad assorbimento con picco ai 435 nm con fotocromatismo che ‘allarga’ la forbice di utilizzo delle lenti durante la giornata Soluzione estetica gradevole in luogo di filtri fotoselettivi, sfera psicologica/affettiva)
LE NUOVE FRONTIERE DI APPLICAZIONE
Abbiamo avuto un’ottima informativa e riscontro, per quanto riguarda l’incremento di qualità visiva, l’aumento della sensibilità al contrasto e la riduzione del glare. Per chi sono indicate queste soluzioni? Per soggetti interessati da degenerazione maculare, da retinopatie e dalle principali distrofie retiniche.
http://www.vision2017.org
23
TRATTAMENTI FOTOSELETTIVI
Questo studio è stato accreditato alla poster session del Congresso Mondiale Vision2017 in programma all’Aia, in Olanda, alla fine del mese di giugno. Infine ricordo che esistono anche soluzioni dedicate a soggetti affetti da patologie retiniche come i tradizionali trattamenti fotoselettivi.
24
Costrizione Pupillare 430-450
DMLE 440 Dispositivi digitali 445-455
Macula Lutea 459-480
Quali gli impatti?
Cyrcadian 450-480
Luce Blu, cosa è cambiato? Silvano Larcher Responsabile Tecnico
Se consideriamo tutto lo spettro che ci interessa della luce blu e osserviamo come questo interagisce a livello visivo, riscontriamo delle curve di sensibilità che variano a seconda dell’illuminazione, ossia a seconda del fatto che ci si trovi in una condizione di forte o di bassa luminosità. Un’ulteriore attenzione va posta alla curva di sensibilità delle cellule retiniche al ritmo circadiano, che è differente rispetto alle curve di sensibilità scotopica e fotopica. Una serie di ricerche, che fortunatamente su questo tema sono ormai sempre più numerose, dimostra alcuni aspetti fondamentali, i quali evidenziano come della luce blu non si possa dare una definizione generalizzata, perché a seconda della lunghezza d’onda ha impatti differenti. Per esempio: – i dispositivi digitali hanno un picco di emissione a 445-455 nanometri; – la costrizione pupillare, quindi la sensibilità del nostro sistema di apertura e chiusura pupillare, è molto spiccata, tra i 430 e i 450 nanometri; – la degenerazione maculare legata all’età è grossomodo collegata alla zona dei 440 nanometri; – la sensibilità, quindi l’assorbimento massimo della macula lutea e dunque del pigmento protettivo della parte centrale della retina, è a 459-480 nanometri. Pertanto la luce blu può essere generalizzata come comunicazione di partenza, ma poi andrebbe differenziata a seconda della necessità per cui è pensato un prodotto. Le aziende si devono impegnare per cercare di sviluppare soluzioni sempre più specifiche, considerando non solo l’impatto estetico del prodotto, ma anche e soprattutto quello funzionale visivo.
25
ATTI SEssIONE LUCE BlU E PaTOlOGIE OCUlaRI MIDO 2017 - SIlVaNO AbaTI
445-455nm
Cosa è cambiato?
Cosa è cambiato realmente nelle nostre abitudini rispetto al passato? Sono mutati sia il nostro modo d’interagire con il mondo esterno sia gli strumenti che utilizziamo in maniera predominante durante l’arco della giornata per farlo. Hoya si è quindi concentrata soprattutto nell’ambito dei dispositivi digitali, creando un trattamento che riduce la parte del blu maggiormente emessa dagli stessi.
Abbiamo detto che la zona del blu tra 445 e 455 nm rappresenta il picco di emissione dei dispositivi digitali e quindi è quello che, a livello di irradiazione luminosa, maggiormente ha alterato la nostra abitudine visiva precedente all’era digitale. BlueControl è un trattamento antiriflesso di Hoya che agisce specificatamente in tale zona. Lavora per riflessione, quindi ha una modulazione di risposta a seconda della quantità di luce che arriva sulla lente. Per una maggiore protezione anche in esterno, invece, Hoya ha lanciato all’ultimo Mido una nuova fotocromatica verde, colore che ha una componente di giallo nella sua tinta di base e quindi un maggiore assorbimento della parte blu della radiazione, con un trattamento di leggera flashatura blu.
26
Osserviamo come lavora questo tipo di prodotto. Vedete che qui è evidenziata in giallo la banda tra i 430 e i 480 nm. La curva rossa è quella della lente nella condizione di massimo schiarimento e notate che, nella zona di interesse, anche al massimo schiarimento abbiamo sempre una protezione minima del 20-21%. Nella zona di massimo scurimento, quindi all’aperto, in condizione di forte luminosità, arriviamo invece quasi al 90% di protezione. Lente 1,50 BlueControl Lente con taglio UV 420nm
Se paragonassimo questo tipo di prodotto a una lente con trattamento BlueControl in indice 1.5, quindi non totalmente protettiva sino a 400 nanometri, vedremmo che essa si concentra nella stessa banda di emissione di cui abbiamo parlato, ma con una protezione meno elevata, sia perché parte da una protezione di base leggermente inferiore sia perché non ha il fotocromatismo. Se considerassimo, invece, una lente con un taglio a 400 nanometri, vedremmo che ha un picco di taglio molto più vicino all’ultravioletto, pertanto è particolarmente indicata, ad esempio, all’aperto o per ridurre gli abbagliamenti durante la guida notturna, ma nella zona dei dispositivi digitali ha un’efficacia ridotta, a meno che non sia associata anche a un trattamento di protezione antiriflesso. C’è un metodo molto semplice per capire in maniera empirica ma efficace quanto una lente, un prodotto, proteggono dai dispositivi digitali e in un certo senso è quello che ha fatto Apple quando ha lanciato Night Shift, un’applicazione sul telefonino grazie alla quale nelle fasce serali è possibile avere una riduzione della luce blu. Come avviene? Con una rimodulazione dell’emissione per cui lo schermo appare più giallo. È anche possibile cambiare la quantità di blu: più tolgo
blu e più il telefono apparirà giallo. Sullo stesso principio, molto semplicemente, se noi controlliamo un lente con un taglio a 420 nanometri, rispetto a una lente con un taglio anche inferiore UV, ma con una protezione alla luce blu per i dispositivi, vedremo che all’aperto le due lenti appaiono praticamente uguali. Se le sovrapponiamo a un dispositivo digitale, vedremo che la lente che lavora nella banda del dispositivo digitale appare più gialla perché il giallo è il colore di riferimento, complementare nel momento in cui togliamo il blu dall’emissione.
27
Digital Life & Digital Vision Lo spettro elettromagnetico
La maggior parte della luce visibile è essenziale e benefica Acuità visiva
ital Life & Digital Vision Percezione dei colori Riflesso pupillare a digitale stà cambiando lefunzioni abitudini Controllo delle non visuali visive
ss, Fabio Briganti, Vision
Cicli del sonno
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
Digital Life & Digital Vision L‘era digitale stà cambiando le abitudini visive
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
Le radiazioni elettromagnetiche possono essere considerate un trasferimento di energia, hanno una frequenza ben precisa e una determinata lunghezza d’onda. Poiché lunghezza d’onda e frequenza sono inversamente proporzionali, tanto Digital Life & Digital Vision minore sarà la lunghezza d’onda di una radiazioL‘era digitale stà ne, cambiando le abitudini visive del fotone. tanto maggiore sarà l’energia Digital Life & Digital Vision L‘era digitale stà cambiando le abitudini visive 2017-02-26
2017-02-26
2017-02-26
2
3
3
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
2017-02-26 Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
4 2017-02-26
Dalla fine dell’Ottocento, per l’illuminazione artificiale sono state utilizzate lampade a incandescenza, che funzionavano attraverso l’irradiamento dei fotoni, surriscaldando un elemento metallico. Dal 2009 l’Unione Europea ha messo al bando questa modalità d’illuminazione e oggi sempre più sta prendendo piede, sia in interni sia in esterni, la tecnologia a Led, che ha alcune caratteristiche importanti. Innanzitutto ha una elevata radianza e minori costi di produzione e, come si può osservare dal punto di vista della curva spettrale, ha un picco molto importante di luce blu.
28
Life & Digital Vision gitale stà cambiando le abitudini visive
Digital Life & Digital Vision L‘era digitale stà cambiando le abitudini visive Digital Life & Digital Vision L‘era digitale stà cambiando le abitudini visive
schermi LCD, LED e OLED
recenti schermi LCD, LED e OLED I Irecenti schermi LCD, LED e OLED
o maggiori quantità lucequantità blu, di luce blu, emettonodi maggiori
emettono aumentando maggiori gli effetti dellaquantità diffondanza di e luce blu,
ndo gli effetti della diffondanza e
rendendo più difficile la messa a fuoco aumentando gli effetti della diffondanza e
o più difficile la messa a fuoco
ganti, Vision
rendendo più difficile la messa a fuoco
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
2017-02-26
La maggior parte dei dispositivi digitali, che siano iPad, iPhone, tablet o schermi Lcd, hanno lo stesso picco di emissione intorno ai 440-450 nanometri: la loro modalità di retroilluminazione a Led potrebbe creare un effetto di abbagliamento fastidioso, che non è debilitante, nel senso che non inibisce la visione, ma crea alcuni sintomi astenopici quali affaticamento visivo e secchezza oculare, che possono peggiorare la qualità della visione. SpecialDigital Life & Digital mente Vision in chi? Nei giovani, perché sono quelli che Aberrazione cromatica longitudinale maggiormente stanno utilizzando e fanno un uso più prolungato dei dispositivi digitali. 5
2017-02-26
2017-02-26 5
Digital Life & Digital Vision Aberrazione cromatica longitudinale 5
Digital Life & Digital Vision Aberrazione cromatica longitudinale
Inoltre, ragionando in termini di lunghezza d’onda, il blu viene focalizzato prima della retina e, oltre agli ipotetici danni fotochimici alla retina Il diagramma mostra i valori scientifici stessa, aumenta gli effetti della diffondanza che si di aberrazione cromatica nel punto di Il diagramma mostra i valori scientifici crea all’interno del nostro sistema visivo, peggiofocalizzazione: di aberrazione cromatica nel punto di diagramma mostra i valori scientifici rando la nostra sensibilità al contrasto, con una Blu -1.5 D 410 nm Il focalizzazione: di aberrazione cromatica nel punto di dominanza prevalentemente sull’azzurro. Verde -0.15 D 530 nm Blu -1.5 D 410 nm focalizzazione:
Verde -0.15 D 530 nm Rosso 0.5 Dpt 694 nm Blu -1.5 D 410 nm
Ffovea 0.0 D 555 nm
Rosso 0.5DDpt 694 Verde -0.15 530 nmnm Ffovea 555 Rosso 0.5 0.0 Dpt D 694 nmnm Ffovea 0.0 D 555 nm
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
Digital Life & Digital Vision Effetti della luce blu
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
2017-02-26
2017-02-26 2017-02-26
Qual è la risposta Zeiss a tale situazione? Il trattamento DuraVision BlueProtect riflette la parte di luce blu nociva, quella intorno ai 400 nanometri, lasciando invece passare quella importante per il nostro ciclo biologico naturale, che regola il ritmo circadiano.
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
2017-02-26
29
7
6
6
Digital Life & Digital Vision Le soluzioni ZEISS
Un altro aspetto che però dobbiamo sempre tenere in considerazione è legato all’esigenza del cliente finale. Se la necessità primaria è una protezione in interni, allora un trattamento superficiale può servire a riflettere parte di luce blu prodotta dai dispositivi digitali.
Riflessione di una specifica porzione di luce dello spettro Riduzione della luce Blu sotto i 440 nm tra il 13 e il 15%
Luce visibile sopra i 460nm
Il trattamento DuraVision® BlueProtect riduce la trasmissione delle lunghezze d’onda tra i 380 e i 455nm, mantenendo un elevato livello di trasmissione oltre i 460nm
Protezione dalla luce Blu Le soluzioni ZEISS
Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
2017-02-26
Se la persona è spesso in esterno, invece, è necessaria una colorazione selettiva che possa andare a tagliare totalmente la luce blu prodotta dalla luce solare, mentre una lente fotocromatica, Photofusion con il trattamento BlueProtect, è sicuramente la migliore combinazione perché integra le esigenze sia in interni sia in esterni. Carl Zeiss, Fabio Briganti, Vision
2017-02-26
9
30
8
Luce Blu: le soluzioni ZEISS per proteggere gli occhi La luce blu è necessaria per una buona visione e per la salute fisica. Prima dell’avvento di illuminazione a LED e dispositivi digitali, la presenza di luce blu era rilevata soprattutto nella luce solare, oggi l’esposizione è di gran lunga aumentata, coinvolgendo tutte le fasce di età, in ogni momento della giornata, specialmente di sera, andando a contribuire all’aumento di affaticamento visivo, dovuto all’abbagliamento fastidioso, nonché a possibili danni retinici. Coinvolto in entrambi gli effetti oculari positivi e negativi, ZEISS ha attentamente considerato l’equilibrio dei requisiti, stabilendo le caratteristiche di filtraggio dei trattamenti applicati, individuando una gamma di soluzioni visive capaci di offrire la corretta protezione dalla luce blu sia in interni sia in esterni.
Una risposta ad ogni esigenza ZEISS propone un’offerta completa di soluzioni per suggerire la più opportuna in funzione dell’esigenza d’uso. Per gli amanti delle attività all’aria aperta o gli sportivi, colorazione selettiva Skylet offre una protezione completa sia dai raggi UV sia dalla luce blu. Per coloro che sono maggiormente esposti a luce artificiale e che accusano stress visivo digitale, il trattamento DuraVision BlueProtect offre la risposta più adeguata. Il miglior compromesso per chi, invece ha una vita dinamica e attiva, con frequente passaggio da interno a esterno, è rappresentato dal trattamento fotocromatico PhotoFusion abbinato a DuraVision BlueProtect .
DuraVision BlueProtect: alleato contro lo stress visivo digitale ✔ Riflette le lunghezze d’onda più dannose senza interferire con il ritmo circadiano per un benessere visivo completo.
✔ Riduce in modo significativo la quantità di luce blu-violetta pericolosa sotto 440nm.
✔ Il trattamento indurente incluso è curato termicamente,
progettato con resina organosilossanica con particelle microscopiche di silice colloidale. L’aggiunta di minerali come la silice alla resina sintetica del trattamento aumenta la resistenza e l’aderenza degli strati.
✔ Il processo di deposizione a bombardamento ionico ne massimizza la durata nel tempo, grazie a strati di trattamento più densamente compressi.
✔ La facilità di pulizia è garantita da strati di trattamento idrorepellente e antistatico.
Carl Zeiss Vision Italia S.p.A. Via S. e P. Mazzucchelli, 17 21043 Castiglione Olona (VA) Italia
Telefono: +39 0331 851111 Fax: +39 0331 850720 www.vision.zeiss.it
Capitale Sociale Euro 2.7 Codice Fiscale, Partita IV C.C.I.A.A. Nr. 233369 - N
Società con Socio Unico soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Carl Zeiss Vision International Gmb
TM
UN SISTEMA DI PROTEZIONE NEL CUORE DELLA LENTE, NON UN TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO
L’EVOLUZIONE DELLE LENTI OFTALMICHE E LA PROTEZIONE DALLA LUCE NOCIVA LA RICERCA ESSILOR ALLA BASE DELL’INNOVAZIONE Il programma di ricerca Essilor sulla fotoprotezione, iniziato circa 10 anni fa, ha portato nel tempo alla realizzazione di diverse soluzioni innovative in grado di proteggere gli occhi dalla luce nociva. Nel 2011 ha sviluppato CRIZAL UV il primo trattamento antiriflesso Essilor in grado di minimizzare la riflessione UV sulla superficie interna della lente. La ricerca si è in seguito concentrata sullo sviluppo di tecnologie che potessero proteggere gli occhi anche dalla luce blu-viola. Dal 2008 Essilor e l’Institut de la Vision di Parigi hanno iniziato a studiare l’impatto della luce blu sul sistema retinico. Questi studi fotobiologici* hanno permesso di comprendere il processo di degenerazione delle cellule retiniche dell’Epitelio Retinico Pigmentato (EPR), identificando il picco delle frequenze con massima fototossicità: 435 nm +/- 20 nm (luce blu-viola). È stato inoltre dimostrato che la luce blu-viola è uno dei fattori di stress ossidativo delle cellule retiniche dell’EPR. Nel 2013 Essilor lancia CRIZAL PREVENCIA il trattamento antiriflesso che filtra le frequenze nocive della luce blu. Nel 2016 Essilor sviluppa EYE PROTECT SYSTEM, non un trattamento antiriflesso, bensì un innovativo sistema di protezione degli occhi dagli effetti nocivi dei raggi UV e della luce blu-viola integrato in una lente estetica e trasparente.
EYE PROTECT SYSTEM™, PROTEZIONE ESSENZIALE DALLA LUCE NOCIVA Grazie a speciali molecole integrate, il materiale della lente assorbe i raggi UVA e UVB e la luce blu-viola. Le molecole sono state selezionate per: • la loro efficacia nell’assorbire la luce blu-viola nociva • la loro capacità di trasmettere la luce blu-turchese essenziale • la loro stabilità • la trasmissione del resto della luce visibile.
INTEGRATO NEL MATERIALE DELLE LENTE
Sole e luce artificiale
Eye Protect SystemTM assorbe FINO AL 25%* di luce Blu-Viola nociva e allo stesso tempo trasmette FINO AL 97% della luce Blu-Turchese essenziale per il benessere dell’organismo. Nessun riflesso Blu-Viola
UN’EFFICACIA TESTATA SCIENTIFICAMENTE L’efficacia di Eye Protect System è scientificamente provata attraverso la misurazione della riduzione della mortalità delle cellule retiniche dell’Epitelio Retinico Pigmentato (EPR). Le cellule EPR, insieme ai segmenti esterni dei fotorecettori, compongono le retina esterna e sono essenziali per il funzionamento e il rinnovamento costante dei fotorecettori. Eye Protect System permette di ridurre del 25% la mortalità delle cellule retiniche, come dimostrato da test in vitro*. *Test fotobiologici in vitro condotti da Essilor e dall’Institut de la Vision di Parigi. Le cellule retiniche dell’EPR sono state esposte 18h a delle frequenze di luce di 10 nm comprese tra 300 e 520 nm (più una banda tarata a 630 nm). Per simulare le condizioni fotobiologiche della luce, le irradiazioni sono state modulate sulla quantità di luce solare che realmente raggiunge la retina. (Arnault & al. 2013 PLOs One)
TM
LO STANDARD ESSILOR DI PROTEZIONE DALLA LUCE NOCIVA
EYE PROTECT SYSTEM™ UN SISTEMA INTELLIGENTE La tecnologia intelligente che consente una protezione mirata dalla luce blu viola nociva, è Smart Blue Filter™. Un filtro sofisticato che assorbendo in modo selettivo le frequenze blu-viola più nocive per la retina, consente un’efficacia protettiva mirata, una percezione non alterata dei colori e una lente estetica e trasparente. Inoltre, speciali molecole di colore complementare neutralizzano il colore residuo giallastro che consegue all’assorbimento della luce blu-viola. Nel grafico si evidenzia come Eye Protect System riduca la trasmissione proprio di quelle frequenze di luce blu tra i 415 e i 455 nm correlate ad un aumento significativo della mortalità delle cellule retiniche - come dimostrato da test scientifici Essilor e Institut de la Vision trasmettendo allo stesso tempo il 96% di luce blu-turchese essenziale per il benessere dell’organismo. Un’evoluzione straordinaria che, grazie all’impegno nella ricerca di Essilor e di partner autorevoli, ha portato con Eye Protect System la protezione avanzata dalla luce nociva nel cuore di una lente oftalmica per rispondere alle esigenze dei portatori e promuovere la cultura del benessere visivo.
DISPONIBILITÀ POTENZIATA Eye Protect System è disponibile di serie o opzionabile per i prodotti qui indicati
VARILUX X VARILUX S VARILUX E VARILUX PHYSIO 3.0 VARILUX COMFORT 3.0
MONOFOCALI EVOLUTE
MONOFOCALI SFERICHE
EYEZEN ESSILOR 360° (di costruzione)
STYLIS 1.67 ORMIX 1.60 AIRWEAR PLUS 1.59 ORMA 1.50 (di costruzione)
LENTI INDOOR VARILUX DIGITIME (per ufficio, schermi, tablet, computer)
Per ricevere i Compendium Scientifici e il materiale di approfondimento, contattare relazionimediche@essilor.it
02 535791
NOTE
NOTE
*Dato italiano della ricerca effettuata da Millward Brown su 1.204 portatori di occhiali in Europa. Novembre 2012.
Il 91% delle persone lamenta fastidi agli occhi nell’utilizzo di dispositivi digitali*
Lenti BlueControl. Protezione e Comfort nel mondo digitale. Anche per chi ci vede bene La distanza ravvicinata e la sovraesposizione alla luce emessa dagli schermi di tablet, PC, TV e smartphone causano diversi fastidi. Le lenti BlueControl sono la soluzione ideale per tutti: proteggono dai dannosi effetti della luce blu e garantiscono maggior comfort visivo.
bluecontrol.eu/it