THE ARTISAN SCHOOL.
English text - pp13
UN NUOVO LABORATORIO PER CONOSCERE ED APPRENDERE
IL LAVORO ARIGIANALE CHE
HA RESO GRANDE VENEZIA NEI SECOLI
Costruire a Venezia risulta essere un’operazione delicata e precisa. È un inte rvento chirurgico che mira all’innesto del nuovo, contemporaneo, in un ambiente solidamente definito e strutturato in ogni sua minima parte.
La città, infatti, possiede un carattere ed un’immagine unici nel suo genere che non devono e non possono essere alterati da
un qualsivoglia gesto. I colori, le forme ed i tipi architettonici che identificano strade e piazze della Serenissima sono il risultato di secoli di storia e tradizioni che hanno concretizzato un processo di formazione di un’identità personale, che oggi è la solida base su cui impostare, qui, qualsiasi nuovo progetto.
Al limite di Calle Venier nella parte Nord della città, in un lotto all’incrocio tra il Rio del Gozzi e il Rio del Gesulti, a diretto contatto con l’acqua della laguna, si posiziona l’area in cui si inserisce l’Artisan School di Venezia.
Il progetto è un blocco compatto ed omogeneo, che come i tipici palazzi della città sorge direttamente dalle acque del canale.
Texture intonaco rosa Pagina precedente - Planivolumetrico
Libero su tutti e quattro i lati, il nuovo edificio, al tempo stesso isolato fisicamente, ma unito caratterialmente al contesto, gode di un’assoluta indipendenza che ne aumenta il risalto da ogni punto di vista offerto dal luogo. Dei 45 metri di lunghezza a disposizione ne vengono sfruttati infatti 40: si crea così una netta separazione con il palazzo adiacente dove trova spazio una scala esterna.
L’Artisan School è concepita come l’innesto di due volumi elementari dalle caratteristiche distinte che si legano l’un l’altro combinandosi in un unico oggetto complesso.
Da un lato un parallelepipedo che ospita, nei suoi tre livelli, tutte le funzioni del centro; dall’altro un corpo cilindrico, illuminato da un lucernario ampio quanto il suo raggio, che collega i vari piani per mezzo di una rampa elicoidale continua che giunge
fino in copertura.
Le due forme, morfologicamente distinte, riescono in ogni caso a divenire una cosa sola: una giustapposizione esatta e leggera dei due solidi crea un sistema che dal cerchio passa all’angolo retto e viceversa.
Tale legame che si viene ad instaurare è esplicitato all’esterno tramite due colori di intonaco diversi che visivamente dividono e uniscono contemporaneamente i due oggetti. In planimetria, invece, le pareti esterne generano un recinto; un perimetro articolato che racchiude al suo interno forme libere che definiscono lo spazio.
Al di fuori lo il centro si caratterizza di un sistema di prospetti trattati in maniera omogenea e al tempo stesso distinta. Le due facciate più lunghe - quella Nord e quella Sud
Schema assonometrico delle funzioni Pagina precedente - vista esterna
- sono completamente traforate da un sistema di aperture. Verso la calle si stagliano sei grandi tagli che percorrendo da terra, in modo continuo, i tre livelli illuminano l’interno nelle zone comuni; dal lato opposto, ad ogni piano, una serie di otto finestre identiche tra loro rischiarano gli ambienti che si affacciano sul canale.
Quest’ultime, larghe 2 metri ed alte 4,5, sono il risultato di un processo di stilizzazione di una tipica monofora veneziana: le linee complesse e decorate del passato sono state semplificate, rese geometriche e ridotte al minimo. Pulite da ogni dettaglio il risultato è stato quello di una linea essenziale che risalta, ripetuta lungo la parete, per la sua semplicità ed il suo colore brillante.
All’interno la suddivisione dello spazio è risolta con pochi ma decisi segni che, con la loro morbidezza, si contrappongono
in pianta alla rigidità delle forme del perimetro esterno.
Il piano terra, con accesso dall’angolo nord-ovest su Calle Venier, è caratterizzato da un grande open-space. Qui sono posizionati una zona accoglienza/reception, una’area ad uso polivalente ed espositiva e infine il book shop, tra loro suddivisi per mezzo di pannelli semitrasparenti.
Il deposito, sempre a questo livello, è circoscritto all’interno di un vasto ambiente nella zona sud.
Il primo piano ospita la grande sala conferenze, semplice e funzionale, preceduta da una hall di attesa con annessa una zona relax.
Il secondo ed ultimo piano è riservato invece ai laboratori per la realizzazione artigianale di tessuti, manufatti in vetro e cartapesta. Ognuno di essi, a cui si accede tramite un corridoio sul lato nord, è della dimensione di 150 metri
precedente - Vista esterna
quadrati e si affaccia verso il Rio del Gozzi. Internamente le stanze sono caratterizzate da pareti attrezzate con differenti macchinari e postazioni a seconda delle diverse necessità; sfruttando anche i grandi spessori murari.
I servizi igienici dei visitatori e del personale e gli ascensori, sono localizzati in un blocco compatto all’estremità est dell’edificio che si ripete, nella stessa posizione, a tutti i livelli. Questo garantisce un alto livello di funzionalità della struttura e una più facile fruizione della stessa da parte degli utenti o del personale.
La copertura, infine, è suddivis a in una zona ad uso polivalente da utilizzare nelle stagioni calde, ed in un giardino panoramico, da cui si potrà godere della vista dello skyline veneziano. Con questo si intende recuperarein parte - quella sensazione di hortus conclusus che l’attuale lotto fornisce, spostando in alto quel verde che adesso invece si sporge timidamente oltre l’esistente muro di cinta. A tale livello si accede, come agli altri, dalla rampa interna, ma anche grazie alla scala esterna severa e geometrica appoggiata sul lato ovest, tra il centro dell’artigianato e il palazzo adiacente.
Per mezzo di un’ideazione ed una composizione basate sulla semplicità e immediatezza, l’Artisan School di Venezia si inserisce in maniera chiara e definita in un contesto alquanto
prezioso e difficile. L’intervento non risulta estraneo allo spazio che lo accoglie grazie alla sua linearità, e alla rivisitazione delle forme e dei colori ripresi direttamente dalla tradizione e dai vicoli della città.
Il nuovo centro dell’artigianato diventa quindi un nuovo punto di riferimento e di attrazione all’interno di una ragnatela di vicoli e canali che già offre numerosissimi scorci e luoghi da ammirare e scoprire. Un’ operazione che ha operato in ogni sua parte a realizzare una perfetta incastonatura di un oggetto nel gioiello che è la città di Venezia.
Pattern del pavimento
THE ARTISAN SCHOOL
Designing a building in Venice is akin to a surgical intervention aiming to graft the new and contemporary into an existing environment already defined in every single part. The city has its own identity that cannot be altered: the colours, shapes, and architectural types that identify the streets and squares of the “Serenissima” are the result of centuries of history and traditions that have built a strong image, serving as the foundation for every new project today.
Located at the end of Calle Venier, between Rio del Gozzi and Rio del Gesulti, lies a small plot of land where The Artisan School of Venice is situated. The project is a compact block that, like typical city palaces, rises directly above the waters of the canal. The new building is physically isolated from the adjacent palace, utilizing only 40 meters of the total 45. However, it is closely connected to the context.
The Artisan School is conceived as a composition between two elementary volumes with different characteristics: a parallelepiped houses all the center’s functions across its three levels, while a cylindrical element, illuminated by a skylight as large as the circle’s diameter, connects the three floors via a helical ramp leading up to the rooftop. Despite their morphological differences, the two elements merge into one in plan.
Externally, the Artisan Center is characterized by two different colors of plaster marking the distinction between the side facing the water and the one facing the Calle. Along the Calle’s pink side, six large openings illuminate the internal common areas, running uninterrupted from the ground floor to the second floor. On the opposite side, a series of eight windows at every floor illuminate the rooms overlooking the canal. These windows, 2
meters wide and 4.5 meters high, are a stylized version of typical Venetian windows, simplified and geometrically reduced.
Internally, the space is divided with soft and curved lines contrasting with the rigidity and geometry of the external perimeter. The ground floor, accessed from the Northwest corner of Calle Venier, features a large open space housing the reception, exhibition area, and bookshop separated by semi-transparent panels. The storage area, also on this level, overlooks the canal. The first floor accommodates the conference hall, preceded by a waiting area with a relaxation zone. The second floor houses artisan laboratories for fabrics, glass objects, and papier-mâché, each with an entry on the North corridor and dimensions of 150 square meters, facing Rio del Gozzi. Toilet facilities for visitors and staff, as well as elevators, are located in a compact block on the East side of the construction, repeated at each level.
The rooftop, accessible to the public, is divided into two parts: one is a versatile area, the other is a panoramic garden overlooking the Venetian skyline. This adjustment aims to recapture the sensation of Hortus Conclusus that the current lot provides. The roof is accessible via the internal ramp and external stairs against the west side wall, between the Artisan Center and the adjacent palace.
With an idea and composition based on simplicity and immediate spatial readability, the Artisan School of Venice seamlessly integrates into a context as precious as it is challenging. The intervention stands out for its linearity and reinterpretation of traditional Venetian colors and shapes.
Pattern del pavimento