La nascita delle scienze sociali tra XIX e XX secolo

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LO SVILUPPO DELLE SCIENZE SOCIALI NEL XXO SECOLO: BREVE STORIA DELLA SOCIOLOGIA. I.LE ORIGINI. La sociologia è una scienza relativamente recente, in quanto è nata nel corso del XIXO secolo; ha come oggetto di studio l'uomo e la vita sociale. La sociologia studia inoltre i problemi del territorio, i mezzi di comunicazione di massa, il rapporto tra individui e gruppi sociali e si propone di sviluppare un'attività di ricerca interdisciplinare in area psico-sociale ed in area socio-psico-pedagogica. el mondo antico la vita sociale non era considerata autonoma da quella politica, in quanto le due si trovavano in stretta interdipendenza: così affermano i grandi filosofi greci, quali Platone ( Vll lettera, Repubblica, Politico, Leggi) ed Aristotele (nella Politica afferma che "l'uomo è l'animale politico per eccellenza"). Nella filosofia la vita sociale era pertanto spesso confusa, o meglio, totalmente identificata con la vita politica, in quanto si pensava che la vita sociale umana coincidesse con quella politica. VII A SOCIALE <---~ VII A POLITICA. Il filosofo inglese John Locke, nella seconda metà del Seicento, nel Saggio sull 'intelletto umano, fa già una considerazione di carattere sociologico: accanto alla legge civile considera la legge del costume, della morale: LEGGE CIVILE <---~ LEGGE MORALE ( DEL COSTUME ). Le due rivoluzioni inglesi del Seicento contro I assolutismo monarchi co, le grandi rivoluzioni del '700, ovvero la rivoluzione industriale inglese ( con la quale si passa dalla bottega artigianale alla fabbrica moderna), sul piano economico, e le rivoluzioni americana e francese, sul piano politico, dimostrano che non è più l'individuo che la storia, ma la massa. el '700 il filosofo Montesquieu ne Lo spirito delle leggi fa emergere un approccio sociologico, pur senza parlare di sociologia in senso stretto: discute sulle varie possibili forme di governo, ma evidenzia un particolare sentimento diffuso nella popolazione, senza il quale la forma di potere non reggerebbe. La monarchia è basata sull'onore, la repubblica sulla virtù, il dispotismo sulla paura: MO ARCHIA---~ O ORE. REPUBBLICA---~ VIRTU'. DISPOTISMO---~ PAURA. I governi sono quindi basati, per Montesquieu, su sentimenti popolari forti, sullo spirito popolare della nazione. Lo spirito dei popoli è basato su fattori geografici, storici, culturali, quali l'economia, il clima, la religione. Si distinguono quindi vita sociale e vita politica. VIT A SOCIALE---//--- VITA POLITICA.

II.LE SORTI DEL MONDO MODERNO: PROFETI, UTOPISTI, ESPLORA TORI. II.1. I PADRI FONDATORI: SAINT-SIMON, COMTE, MARX, TOCQUEVILLE. ella prima metà dell'Ottocento i padri fondatori della sociologia si interrogano sul processo di modernizzazione già avviato come si è detto, nel secolo precedente: a) Saint-Simon e Comte credono nell'evoluzione ( Positivismo) e nel progresso dell'umanità, che non può essere in alcun modo fermato dall' individuo ( per questo sono detti" profeti" ); b) Marx ha una posizione più utopica: la società industrializzata aliena l'uomo nel lavoro. Per questo motivo la società industriale, fondata sullo sfruttamento del lavoro dell' operaio nelle fabbriche del capitalista ( tale sfruttamento del lavoro Marx lo definisce "lavoro alienato" ), è inesorabilmente, secondo Marx, destinata a crollare ( per questo è definito" utopista" ). c) Tocqueville, nella sua opera più famosa ( Sulla democrazia in America) si distacca da entrambe le posizioni per attuare una comparazione tra la società americana e quelle europee, francese in particolare: la sociologia di Tocqueville consiste proprio in questo confronto di culture diverse (per tale scrupolo nello scrutare le tradizioni culturali differenti Tocqueville è detto "esploratore"). Le teorie sociologiche dei sopracitati autori si possono sintetizzare nel seguente schema: a) SAINI-SIMO ,COMIE ---~ POSITIVISMO, FUNZIO ALISMO, SOCIALISMO; b) MARX -------------------------~ TEORIE DEL CONFLITTO;


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c) TOCQUEVILLE

D.2. SAINT-SIMON:

--------------7

SOCIOLOGIA

FUNZIONALISMO

DELLA COMPLESSIT

A'.

E SOCIALISMO.

Saint-Simon ha una concezione organicistica della società: chiama industriali tutti i membri della società e ritiene pericolose le categorie improduttive (aristocratici, burocrati, militari). Mostra attenzione anche verso le categorie più umili della società, quali operai e contadini. L'organizzazione è fondamentale per una società sempre più efficiente e funzionale. Sua opera fondamentale è il Catechismo degli industriali. Gli industriali sono quindi tutti coloro che lavorano e producono, soltanto in una società fondata sugli industriali finirà lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo: per questo Saint-Simon è considerato il fondatore del socialismo. Le attività vanno affidate a persone competenti: è l'ideologia del "governo dei tecnici ": per questo Saint-Simon è considerato il precursore

del funzionalismo.

11.3. AUGUSTE COMTE: IL POSITIVISMO Comte,

rispetto

E LA "LEGGE DEI TRE STADI".

a Saint-Simon;

sul piano politico-sociale, ha una posizione più conservatrice. Nel sociologia "e la definì una "fisica sociale", fedele alle idee positivistiche. Elaborò, in seguito, la nota legge dei tre stadi, in base alla quale la conoscenza umana passerebbe attraverso tre tappe evolutive: a) teologica ( in cui l'uomo si affida a Dio); b) metafisica (Comte intende questo termine come sinonimo di "astrazione" e non come, a differenza di tanti filosofi a lui precedenti, "studio di ciò che trascende il mondo fisico", ovvero "studio del soprannaturale e del divino" e pertanto come quasi sinonimo di "teologia");

Corso di filosofia positiva coniò il termine"

c) positiva (scientifica).<----La conoscenza positiva è quella basata sulle osservazioni, gli esperimenti, le comparazioni. Comte si oppone alla visione del filosofo inglese del '600 Thomas Hobbes, per il quale è necessario uno Stato forte, uno "Stato coccodrillo" ( come afferma nel Leviathany, perché in assenza di questo, gli uomini sarebbero, per natura, egoisti. Facendo il confronto con le società animali, Comte prova il contrario: gli uomini, per loro natura, tendono alla solidarietà. Comte distingue due branche fondamentali della sociologia: A) STATICA SOCIALE (si occupa delle strutture); B) DINAMICA SOCIALE ( si occupa dei processi, ossia studia come le società cambiano). Comte, infine, sostiene che le scienze, nella storia umana, nascono in quest' ordine, che procede dal semplice al complesso: MA TEMA TICA -7 ASTRONOMIA

-7 FISICA -7 CHIMICA -7 BIOLOGIA

-7 SOCIOLOGIA

D.4. KARL MARX: IL CONFLITTUALISMO. Marx distingue, a) b) c) d)

nella storia delle società fino a lui esistite, quattro formazioni

sociali:

età antica (romana); età feudale (medievale, basata sulla bottega artigiana); età moderna (capitalistica, fondata sulla borghesia e sulla nascita dell'industria); età socialista (questa fase è da Marx, in pieno '800, solo prevista come imminente. Sarà una società priva di classi sociali, in cui regneranno l'uguaglianza economica e la giustizia). Marx è definito, come si è visto, un sostenitore della "teoria del conflitto" perché le suddette quattro formazioni sociali si susseguiranno nella storia solo perché la società successiva distruggerà quella precedente. Gli operai, per Marx, sono sfruttati dai borghesi capitalisti nelle fabbriche a causa del plusvalore (differenza tra il costo dell'oggetto venduto sul mercato o " valore di scambio" ed intascato dal capitalista ed il salario corrisposto all' operaio, vero ed unico produttore di tale oggetto): l'accumulo di più plusvalori darà origine al capitale ed il lavoro sfruttato dell'operaio sarà definito" lavoro alienato". Il capitalismo è pertanto basato sullo sfruttamento. Così Marx si esprime nel Capitale. Indicando con" P " il plusvalore, vale il seguente schema: p + Pl + P2 + P3 + ... PN = CAPITALE ----7 LAVORO ALIE ATO. Saranno i proletari (che in Marx non sono solo coloro che possono possedere unicamente i figli, ma quelli che hanno" coscienza di classe", ossia consapevolezza della propria posizione sociale), e non


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i sotto proletari (coloro che, sia pure poveri, non hanno tale consapevolezza, sono sfruttati e si fanno sfruttare, come i crumiri, che lavorano nei giorni di sciopero) a promuovere la rivoluzione socialista, afferma Marx nel Manifesto del partito comunista. Da quanto si è detto si comprende come Marx sia contrario alla proprietà privata e si opponga al filosofo inglese John Locke, assertore di questa forma proprietà, ed all'economista inglese, sempre del '700, Adam Smith (Saggio sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni), che sosteneva che la ricerca del bene individuale produce il benessere sociale.

n.5. TOCQUEVll.,LE:

UGUAGLIANZA,

DEMOCRAZIA,

TIRANNIA.

Tocqueville cerca di capire come una certa forma di governo possa influire sulla cultura di un popolo: ribalta l'approccio di Montesquieu che si chiedeva come, data una cultura, scaturisca una determinata forma di governo. E' un ribaltamento importante perché segna la fine del primato del pensiero politico sulla società e la vita sociale. Nella sua principale opera ( 'sulla democrazia in America ), che non è altro che il resoconto di un viaggio negli Stati Uniti, il sociologo sostiene che gli U. S. A. SOTTO caratterizzati dalla democrazia e dall'uguaglianza. egli U. S. A. non esisteva il diritto di primo genitura, ed alla morte dei genitori il patrimonio veniva equamente diviso tra i figli. La ricchezza non derivava quindi dalla condizione familiare, ma ognuno doveva conquistarla con il proprio sforzo. In questo senso gli Stati Uniti sono il paese dell'uguaglianza. Tuttavia Tocqueville non crede che l'uguaglianza, da sola, sia sufficiente ad organizzare un buon regime politico: la considera pericolosa perché espone il paese ai rischi a)dell' anarchia e b) della tirannia. In America, tuttavia, l'uguaglianza è stata un'ottima base per la democrazia, sia perché tra gli americani è fortemente diffusa l'idea della a) sovranità popolare", sia per il b)decentramento, che consente ai cittadini di partecipare direttamente alla gestione dello Stato. U.s.A.: O PRIMOGE .~UGUAGLIANZA~a)SOVRANITA' POPOLARE~DEMOCRAZIA b)DECENTRAMENTO-------~ DEMOCRAZIA Tocqueville è pessimista invece sulle sorti dell'Europa: gli Stati europei procedono verso l'egualitarismo, ma non verso la democrazia, per cui l'Europa sarà dominata da una serie di tirannie. EUROPA:UGUAGLIANZA~ NO DEMOCRAZIA~TIRANNIA Tra gli americani è sviluppata la socievolezza, i dialoghi sono poco formali e, almeno tra i bianchi, la subordinazione è limitata. Gli americani valorizzano le donne e l' autorità paterna è limitata. on mancano tuttavia lati negativi, come un certo scadimento della cultura: la passione per la storia e la letteratura, afferma Tocqueville, è sicuramente più diffusa in Europa. onostante i limiti della sua analisi, che identifica la classe media con il popolo americano e non considera gli strati poveri, Tocgueville è considerato, nel primo Ottocento, l'iniziatore della sociologia.

m. I CLASSICI DEL SECONDO OTTOCENTO. m.l. EMILE DURKHEIM: ANOMIA, COSCIENZA

COLLETTIVA

E CRIMINOLOGIA.

Durkheim ha dato un contributo fondamentale alla sociologia ed ha combattuto perché fosse riconosciuta la sua autonomia rispetto ad altre discipline limitrofe, quali la psicologia e la filosofia. L'oggetto della sociologia è per Durkheim costituito dai" fatti sociali ": Durkheim att:erma infatti che" la società oltrepassa le coscienze individuali ", le piega dall'esterno. Per Durkheim la sociologia è una scienza rigorosamente empirica; ne Il suicidio ricerca le cause sociali dei suicidi. Il suicidio, pur essendo un fatto individuale, dipende da fattori sociali. Se fosse un fatto individuale, infatti, il suicidio sarebbe oggetto della psicologia, ma la statistica dimostra che il tasso dei suicidi varia da paese a paese. Per Durkheim i suicidi non dipendono dalla razza o dal clima; con l'ausilio della statistica, il sociologo francese sostiene che i suicidi dipendono dalla mancanza di una guida morale da parte della società, dall'allentamento delle reti di relazione, dalla mancanza, quindi, di una vita sociale attiva. Quando mancano tali norme (anomia) il rischio di autodistruzione si fa più elevato. Il suicidio è maggiormente diffuso nelle società più istruite, in cui ognuno pensa per sé e l'integrazione sociale diminuisce; è diffuso nei paesi protestanti, perché la comunità protestante è la più


individualistica, e questo non dipende dalla confessione religiosa. Il benessere è pericoloso, perché ci illude di essere autosufficienti, mentre" la società protegge dal suicidio". Se la società non si disgrega, è perché alla base c'è un sentimento unificatore irrazionale, che Durkheim chiama coscienza collettiva: in questo modo Durkheim si distacca dal razionalismo. elle società semplici, la coscienza collettiva è più forte e questo porta ad una solidarietà" meccanica" (nel senso di " spontanea "), mentre nelle società più evolute si ha una solidarietà organica, dovuta al fatto che si ha bisogno l'uno dell'altro. La prova è fornita dalle leggi: nelle società primitive i reati vengono puniti con la morte, mentre nelle società più evolute le punizioni si attenuano perché c'è una coscienza collettiva più debole. Partendo da queste considerazioni, Durkheim ha elaborato una teoria della devianza: il crimine è ineliminabile e mantiene unità la società, le coscienze oneste. Il crimine ha quindi una funzione di coesione della società.

m.2. MAX WEBER: "IDEALTIPI", A)Vita ed opere.

SOCIOLOGIA COMPRENDENTE,

MODERNITA'.

La seconda metà del XfX" secolo è caratterizzata dalla presenza di varie correnti, in Germania, quali l'idealismo ( il Romanticismo filosofico, con Fichte, Shelling, Hegel), l'ermeneutica (disciplina dell'interpretazione), il positivismo (caratterizzato da una incondizionata fiducia nelle scienze esatte), lo storicismo. Una delle maggiori figure del pensiero storico-sociologico tedesco tra fine '800 e primo '900 è quella di Max Weber studioso di storia, diritto, sociologia, economia; fu docente in varie università tedesche. Partecipò alla pace di Versailles e contribuÌ alla redazione della Costituzione della Repubblica di Weimer. Tra le sue opere, si ricordino L'etica protestante e lo spirito del capitalismo ed Economia e società. Morì nel 1920.

B)L'Etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-05). Importante è stato il contributo offerto da Weber alla genesi del concetto di 'modernità', concetto che, secondo Weber, appartiene alla società capitalistica dell'Occidente, basata su un nuovo concetto di razionalità, consistente nella capacità di tenere a freno gli impulsi irrazionali al fine di consentire il raggiungimento di un profitto, l'accumulo di capitale. L'origine del capitale si trova, secondo Weber nel calvinismo francese del primo' 500 e nella teoria calvinista del lavoro: secondo Calvino il lavoro e l'impegno nella produzione, anche se non consentiva la salvezza, affidata unicamente alla predestinazione divina" imperscrutabile per l'uomo, era comunque un gesto opportuno di ringraziamento a Dio per averci "eletti", scelti tra i salvati; infatti il successo nel lavoro era un segnale della grazia divina. Per i calvinisti il guadagno è lo scopo della vita umana: tale concezione dell'uomo come 'homo oeconomicus' si è infatti affermata nella società moderna dell'Occidente si tratta di una concezione religiosa intramondana, che vuole cioè che il credente sia impegnato nel mondo, rifiutando un'ascesi extramondana, cioè una fuga dal mondo. Un altro sociologo, Mc-Grath, affermò invece che quando il calvinismo si era diffuso, il capitalismo si era già affermato da circa 2 secoli prima, con la classe mercantile del '300 (come ci illustra Boccaccio nel Decameron) e con la nascita degli Stati nazionali unitari nel '400.

C)Economia e società: "sociologia comprendente", "sociologia dell'azione", "idealtipo", "avalutatività", "disincantamento" avvento della burocrazia e genesi della modernità. In Weber confluiscono elementi dell'Idealismo storicistico hegeliano e del Positivismo: p~r questo la sua sociologia è detta "sociologia comprendente", vale a dire la fusione dei vari atteggiamenti, pur essendo Weber di formazione storicistica. Dall'Idealismo e dallo storicismo ricavò l'importanza della soggettività, dal Positivismo l'oggettività. Per Weber la sociologia è costruita sulle azioni individuali, sulla comprensione di ciò che fanno i singoli: il sociologo tedesco definisce quest'approccio " sociologia dell'azione ". La storia è importante perché ci permette di studiare il vissuto altrui. In Economia e società Weber sostiene che ogni potere ha bisogno di essere legittimato e distingue tre tipi di potere: l )RAZIONALE: fondato sulla LEGGE; 2)TRADIZIO ALE: fondato sul CARATTERE

"SACRO"

DELLE TRADIZIONI;


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3)CARlSMATICO: fondato sull' ECCEZIONALE VALORE CARlSMATICO DEL CAPO. Tutte le tre forme di potere presentano vantaggi e svantaggi: chiunque può mettere in difficoltà chi comanda e rovesciarlo. Lo scienziato, come il sociologo, deve valutare, ma con la consapevolezza che la sua visione è parziale e limitata: avere questa consapevolezza è per Weber avalutatività. Lo scienziato deve essere avalutativo e l'avalutatività è quindi la caratteristica della scienza. Tuttavia, affinché risultati abbiano una dignità scientifica, devono sfociare in considerazioni abbastanza generali, tali da farci comprendere il " tipo ideale ": ad esempio, il tipo ideale dei protestanti è il capitalista, in modo particolare presso i calvinisti, perché, come si è detto, anche se le azioni non servono per guadagnare il paradiso, l'impegno nel lavoro è gradito a Dio, che ci premia con il successo economico. L'idealtipo di Weber è uno strumento euristico, cioè utile alla ricerca ed allo sviluppo della conoscenza. Ma cos'è il tipo ideale? E' un modello intermedio tra i vari" tipi ", è quindi una media aritmetica empiricamente ricavabile dalla realtà concreta. Nella sua purezza concettuale, tuttavia, la ricerca del tipo ideale, che Weber chiama" idealtipo ", è un'utopia, perché ogni singolo caso si distacca da questo quadro ideale. La concezione weberiana della società riprende in parte quella marxiana, in quanto Weber concorda con Marx sul fatto che la società è divisa in categorie stratificate; tuttavia si distacca da Marx perché pensa che gli strati sociali siano costruiti sulle azioni degli individui e non siano congeniti alla società, non siano cioè già " in seno " alla società. Le persone si aggregano in gruppi che tendono a escludersi a vicenda, ponendosi l'uno sopra l'altro: in questo senso Weber riprende da Marx la tesi che la storia è lotta di classe, o meglio, di gruppi. La stratificazione per Weber, a differenza di Marx, non è però solo di tipo sociale, ma anche culturale ( ci sono gruppi di letterati, di religiosi, e non solo di operai e di capitalisti ). L'appartenenza ad un gruppo sociale può condizionare la posizione economica: i protestanti s'impegnano nel lavoro e si arricchiscono perché questo è il segnale che Dio invia per farci comprendere che siamo stati scelti dalla sua grazia divina, indipendentemente dalle nostre azioni, poiché esse non servono alla salvezza, in quanto l'uomo è predestinato ( L'elica

protestante e lo spirito del capitalismo ). MARX:

ECONOMIA

(STRUTTURA

DELLA SOCIETA')---~CULTURA

(SOVRASTRUTT.);

WEBER: CUL TURA---~ ECO OMIA. Altro esempio studiato da Weber è quello dei mandarini cinesi, alti funzionari della burocrazia imperiale: per accedere alle alte cariche, dovevano essere esperti di confucianesimo. Weber si è anche interrogato sulla genesi della modernità ed afferma che questa nasce con l'industrializzazione e la rivoluzione industriale inglese del '700, preparata però da quello che definisce" disincantamento del mondo ": è una visone distaccata, fredda, razionale dei rapporti umani. Il disincantamento è fondato per Weber su due momenti storici precisi: l )Ia nascita delle grandi religioni storiche monoteistiche ( buddismo, confucianesimo, islamismo, ebraismo, cristianesimo). Queste religioni hanno pensato di risolvere i problemi immanenti con la trascendenza, hanno separato nettamente le due sfere ( immanente e trascendente ), in modo che il mondo terreno è diventato luogo di dominio della ragione; 2)I'avvento della burocrazia, che ha fatto terminare la "gestione familiare", privata deJlo Stato, ~ finita la confusione tra sfera pubblica e sfera privata: i funzionari hanno ruoli fissi, sono pagati per seguire regole precise nelle procedure pubbliche. Per Weber, la burocrazia è nata nell'antico Egitto (sacerdoti, faraoni, scribi, militari, operai, contadini, schiavi ), si è perfezionata durante le lotte tra Papato ed Impero nel Medioevo e sotto le grandi monarchie europee nate nel '400. Monoteismo e burocrazia hanno quindi fondato il disincantamento, base, a sua volta, della modernità. I) A)MONOTEISMO~TRASCENDENTE ~ IM:MANENTE ~ II) DISINCANT B)BUROCRAZIA

(gestione oggettiva)

AME

TO ~ ID)

ASCIT A DELLA MODERNITA'


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IV.LA DISILLUSIONE DEL PRIMO NOVECENTO. I sociologi del primo '800 erano ottimisti, ad eccezione di Tocqueville, che prevedeva, in Europa, l'avvento della tirannia; Saint-Simon e Comte erano fiduciosi nella ragione umana, Marx auspicava che la rivoluzione proletaria potesse fare approdare il mondo alla giustizia. Durkheim e Weber, nel secondo '800, sono già più cauti. Nella prima metà del '900 si affacciano tre sociologi decisamene disillusi verso la società, che dipingono in modo pessimistico: Pareto, Michels, Mannheim. IV.l. VILFREDO PARETO: LA TEORIA DELLA CIRCOLAZIONE DELLE ELITE. Secondo Pareto molte azioni umane sono non-logiche, anche se appaiono logiche dal punto di vista di chi agisce, che tende, in qualche modo, a giustificarle sul piano razionale. Tali azioni sono alla base degli equilibri socio-affettivi e sono fondate su istinti ereditati detti" residui ". Pareto non ha quindi fiducia nel razionalismo'positivistico e nel progresso dell'umanità. Sostiene che nella società si lotta per il potere e questo è sempre detenuto da una élite; quando. questa si indebolisce, il potere è preso da un' altra élite. E' la teoria della circolazione delle élite. IV.2. ROBERTO MICHELS E LA FERREA LEGGE DELL'OLIGARCHIA. Marxista tedesco, scrisse La sociologia del partito politico, in cui sostiene che i dirigenti di un partito si staccano sempre più dalla base, si legano tra loro ed instaurano legami con le altre élite della società. Non c'è da stupirsi se si corrompono perché non rappresentano, di fatto, gli interessi di quella massa che dovrebbero invece rappresentare. Quando la scollatura tra la massa e l'élite diventa molto forte, possono esserci" rimpasti" all'interno dell'élite, ma la struttura non muta. E' la ferrea ~ dell'oligarchia, afferma Michels. Per Michels la democrazia è quindi irrealizzabile. Per questo Michels appoggiò Mussolini, che non si nascondeva dietro la democrazia, ma metteva bene in chiaro le proprie idee oligarchiche, La storia ha dato torto a Michels: in Occidente si sono sviluppate forti democrazie contro i totalitarismi, ma il suo insegnamento ha focalizzato l'attenzione sulla qualità della democrazia. IV.3. KARL MANNHEIM. Il sociologo ungherese Mannheim in Ideologia e utopia mise in crisi la fiducia positivistica nella ragione, in quanto non esiste la verità sulla società, ma solo 1.'ideologia, spesso falsa e finalizzata a giustificare il potere delle elite. V.L' INTERAZIONISMO SIMBOLICO DI COOLEY IN AMERICA. Tra la fine dell'Ottocento ed il primo '900 negli Stati Uniti ci sono autori che spaziano dalla sociologia alla filosofia, alla psicologia, alla pedagogia, quali Dewey, filosofo pragmatista e pedagogista, e Cooley, più propriamente impegnato sul terreno sociologico. Cooley ha fondato una corrente, tipicamente statunitense, che si chiama interazionismo simbolico, per la quale i comportamenti non sono dettati da regole esterne, né da istinti interni, ma da una sfera intermedia. Nell'opera Progresso sociale, Cooley sostiene che l'organizzazione sociale è il prodotto del" sé riflesso ", delle menti delle persone, che nel corso della vita si costruiscono" specchiandosi" nella società. ell'opera L'organizzazione sociale, Cooley afferma che il " sé riflesso" si costruisce in dei luoghi privilegiati, quali la parrocchia, la famiglia, il vicinato, la cerchia di amici: tali " luoghi privilegiati" si chiamano" gruppi primari". VI.IL CONTADINO POLACCO IN EUROPA E IN AMERICA. Il contadino polacco in Europa e in America è una voluminosa opera, frutto di ricerche sugli immigrati polacchi nella comunità di Chicago. Tale opera fu pubblicata in America nel primo '900 da due studiosi, l'americano Thomas ed il polacco Znaruechi. el primo '900 i polacchi costituivano la minoranza etnica più importante di Chicago. Thomas aveva studiato la comunità polacca che aveva allarmato la popolazione americana per le azioni criminali. I polacchi sono generalmente considerati pacifici e la criminalità, secondo gli studi compiuti, è da attribuire allo sradicamento dalla loro terra di origine, al fatto che non si sentono integrati in una nuova comunità e ciò ha condotto ad una "sgretolazione del sé ". Per evitare la criminalità la cosa migliore sarebbe stata quella di favorire


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l'integrazione dei polacchi nella nuova società con la creazione di istituzioni mediatrici tra la comunità americana e quella polacca, come, ad esempio, la Chiesa cattolica, la stampa in lingua polacca, le associazioni culturali. Questo voluminoso studio di oltre 2000 pagine ha convinto i sociologi che la ricerca sul campo è sicuramente più proficua delle speculazioni teoriche a tavolino.

Vn.SPEClALIZZAZIONE NOVECENTO.

ED

UNITA'

DELLA

SOCIOLOGlA

NEL

SECONDO

La sociologia del secondo '900 si è specializzata in branche ( sociologia della famiglia, dell' educazione, del lavoro, delle religioni, della letteratura ), ma ha conservato la sua unità, a differenza della psicologia. La sociologia, dalle origini ai classici, ha avuto una notevole importanza perché ha sviluppato, in embrione, le principali teorie sociologiche (funzionalismo, teoria del conflitto, sociologia comprendente ).

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