Mazzini e l'Europa

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Marco Martini

Mazzini e l’Europa

Edizioni ISSUU.COM


GIORNATA DI STUDIO MAZZINI E L'EUROPA, Pietrasanta (LU), 07/04/05, Prof. Zeffiro Ciuffolotti, ordinario di storia del Risorgimento, Università di Firenze. Mazzini nacque a Genova figlio di un docente universitario di medicina, nel 1805 (ricorre quest'anno il bicentenario della nascita). Mazzini critica lo Stato pontificio ed il reciproco rapporto di contaminazione tra Stato e Chiesa, che si risolve in una reciproca degenerazione. on è solo il padre dell 'unità d'Italia, ma anche uno degli artefici del Risorgimento internazionale. E' uno scrittore brillante, come dimostra il suo epistolario. on può essere inquadrato solo nella vicenda italiana, è uno scrittore di livello europeo. Il pensiero di Mazzini avrà un profondo influsso sulla democrazia americana di fine Ottocento e addirittura in Gandhi, per quanto concerne l'idea di uno Stato democratico attento al sociale. Mazzini visse molto all' estero; all'età di 25 anni è costretto alla fuga, in Francia, in Svizzera, a Londra, dove passerà moltissimi anni e dove tornerà dopo il 1848. Mazzini sceglie quindi di vivere in Paesi liberi, quali la Francia, la Svizzera, Londra. Londra e Bruxelles sono destinate a diventare le due capitali dell'emigrazione europea, con leggi di riforma sulla legislazione del lavoro de311e donne e dei fanciulli, con l'abbattimento dei dazi doganali. Mazzini sarà fautore, ad esempio, del voto alle donne, esperienza che si stava maturando in Inghilterra. Sono Paesi "fucine" di democrazia liberale. Mazzini è un giovane di talento: è uno scrittore che decide di scegliere non la professione del padre, ma l'impegno politico. Il padre di Mazzini era stato un moderato giacobino, o meglio, un repubblicano. La madre, religiosa, aveva educato il figlio al rifiuto di ogni esteriorità. Marx disprezza invece la religiosità mazziniana. Mazzini, negli anni '30, assiste al fallimento dei moti rivoluzionari in Italia, sono anni in cui è iscritto alla Carboneria e seguirà la via dell'esilio. Giovanni Spaclolini ha definito Mazzini un "rivoluzionario". Per Ciuffolotti questa è un'interpretazione discutibile: ad esempio, Mazzini criticherà le forme di violenza estreme se non strettamente necessarie. Per questo prenderà le di tanze, ad esempio, dall'attentato di Felice Orsini a apoleone Ill, nel 1859. Anche nel caso dei fratelli Bandiera, Mazzini scoraggerà questa iniziativa. Nel 1831 nasce la "Giovine Italia" e nel 1834 la "Giovine Europa": lo scopo è quello di rivolgersi al popolo, non quello delle società segrete. La "Giovine Italia" è anche il nome del giornale organo del Partito Repubblicano, un partito moderno da lui fondato ed ispirato ai principi di libertà, fraternità, uguaglianza, della Rivoluzione francese e della Rivoluzione americana. Ma Mazzini sarà sempre critico nei confronti del giacobinismo violento ed estremo. Il programma mazziniano è fondamentalmente un programma di educazione popolare, al fine di costruire una repubblica democratica costituente, sulla base di un suffragio universale. Tale idea di costituente si affermerà in Italia dal 1946 al 1948, dopo la seconda guerra mondiale. Mazzini matura quindi molto precocemente una concezione democratica, ha una visione moderna della democrazia, parla di una democrazia delegata, rappresentativa, non diretta. Polemizza con Buonarroti sul concetto di democrazia intesa come sinonimo di uguaglianza: Mazzini vuole un'uguaglianza di diritti e di opportunità, non un'uguaglianza sociale di tipo comunista, predicata invece da Babeuf e da Filippo Buonarroti, pur essendo Mazzini sensibile alla questione sociale, come dimostra la scuola per figli di esuli, da lui fondata a Londra, nella quale è anche insegnante. Mazzini nega il razionalismo astratto di tipo illuministico, in nome del Romanticismo. Esalta il popolo e critica l'intellettualismo illuministico che considera il popolo incapace di promuovere le riforme di cui abbisogna. Solo il popolo, per Mazzini, può legittimare il potere: il popolo è la nazione ed è l'unico in grado di direzionare la vita politica di uno Stato. L'utopia mazziniana è quella di auspicare la fraternità di tutti i popoli, la solidarietà di tutte le genti: Mazzini auspica tale solidarietà, ma non si pronuncia sulle modalità e le possibilità di realizzare tale fraternità. Il cooperativismo, per Mazzini, è la forza morale che può elevare le condizioni materiali ed economiche del popolo. In questo senso Mazzini afferma che la libertà è nemica dell 'uguaglianza e polemizza con Marx: il socialismo marxiano non può, per Mazzini, non approdare alla dittatura. Nel 1834 Mazzini fonda la "Giovine Europa": Keller ha studiato la "Giovine Europa". Keller, come Giuseppe Ferrero, è' uno storico antifascista della seconda guerra mondiale. Nell'idea di "Giovine Europa" sono presenti le tesi kantiane de "La pace perpetua": la pace universale dei popoli è quindi l'obiettivo perseguito da Mazzini. Indipendenza nazionale e democrazia sono i due elementi che Mazzini coniuga in una visione internazionalistica.


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