Photographer Vittorio Sciosia
Photographer Vittorio Sciosia
Photographer Vittorio Sciosia
Photographer Vittorio Sciosia
MAST HEAD
Copyright 2022: Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine. All rights reserved. No part of this magazine maybe reproduced or used in any manner without the written permission of the Publishers.
Cualquier forma de reproducción, distribución, comunicación publicaa tranforamción de esta obra solo puede ser realizada con la autorización de la dueña, Margaux Cintrano salvo excepción provista por Ley de España y La Unión de Europa.
Graphic Design: Alba Graphic Design Studio. Madrid, Spain.
Graphic Designer: Sharon Anabel Valderrama.
Advisory Board of Directors & Director of Technical Solutions: Author & Photographer Philippe Germain and Alba
Graphic Design – The Madrid Capital.
Founder, Publisher & Editor in Chief: Margaux Cintrano.
Co Publisher, Author & Italian Translator: Maurizio Pelli.
Official Photographers: Vittorio Sciosia & Giovanni Panarotto.
Official Spanish Editor in Chief: Author & Sommelier José Luis Del Campo Villares.
Collaborating Photographers – Spring 2025:
Photographer Vittorio Sciosia
Tom Kings French Bull Dogs
Photographer Philippe Germain
Photographer Bogdan Matei
Photographer Eliza Matei
Media Press Agencies and Websites:
José Luis Del Campo Villares – Sommelier - Grupo: https://www.sobrelias.com
Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine: https://www.beyond-taste.com
Digital Magazine Producer: Https://www.heyzine.com
Facebook Page: Beyond Taste - Oltre Il Gusto
Ifema Press Madrid
GSR Press Barcelona
Margaux’s Spring 2025 Publisher’s Page
Our Spring Edition features new ventures for the palate and novel destinations, including Skiing in Bulgaria, our exceptionally elegant Cover of Ischia, Italy, Istanbul, Turkey, Montepulciano Tuscany, and of course Dubai, United Arab Republic.
Illustrious tasting, show cooking, amazing culinary and dessert contests and the art of cheese and wine tastings had brought me once again to Madrid Fusion 2025, FITUR Tourism & Travel Convention and The Mercedes Benz Fashion Show at IFEMA, Madrid, Spain’s highly regarded Congress Centre.
Our dear friend and cover photographer Vittorio Sciosia has outdone himself with our amazing cover of Ischia.
The unflappable teams of Chefs included The Adrià Brothers, Joan Roca, Quique Dacosta, Italian Multi Michelin Massimo Bottura, Eneko Axta amongst numerous others.
Also in the Spring edition are: Japanese Chef Keiichi Hashimoto of Le Sorcier, Shunan, Yamaguchi, Japan, Photographer Philippe Germain, Geri & Tom Kings of Tom Kings Kennel which nurtures and raises French Bulldogs in both Budapest, Hungary and California.
Of course we also have a very beautiful Photographs by Bogdan Matei and Eliza Matei of sultry brunette and special guest, Model and Fashion Designer Alessia Maria Stoica from Bucharest, Romania.
The Sommeliers of the Spring Edition are José Luis Del Campo Villares, Filippo Freda, Alessandra Meoni known for their passion of quality wines featuring their latest taste experiences of excellence.
Signature desserts, sharing the senses of excellence in several sweet tooth competitions and new ventures for the palate.
Have a spectacular Spring Season and all our best wishes,
Margaux & Maurizio Publishers - beyond-taste.com
Design of Website: Maui Marketing, Maui, Hawaii
Flip Book Pdf Magazine: hezine.com
Facebook Page: Beyond Taste – Oltre il Gusto (Magazine)
Creator of Magazine & PDF Design Team: Sharon Anabel Valderrama en Alba Digital Design, Madrid, Spain
Co. Publisher Page
Edizione Primavera 2025
A cura di Maurizio Pelli Editore.
Articoli e Interviste:
Bansko Ski Resort
La Settina della Cucina Italiana nel mondo, Emirati Arabi Uniti.
Photographer Bogdan Maeti
& Photographer Eliza Matei
Model & Fashion Designer
Alessia Maria Stoica
Contents Spring 2025
Photographer Vittorio Sciosia – Ischia, Italy
Photographer Vittorio Sciosia – Istanbul, Turkey
Maurizio Pelli - The Italian Summit – Dubai
Maurizio Pelli – Ski Trip, Bulgaria
Sommelier Alessandra Meoni - Montepulciano
Sommelier José Luis Del Campo Villares - Paco y Lola
Sommelier José Luis Del Campo Villares - Enoturismo
Sommelier Filippo Freda - Michele Mascarello: il Barolo che parla ai sognatori
Photographer Philippe Germain
Alessia Maria Stoica: Model & Fashion Designer
Chef Keiichi Hashimoto – Restaurant Le Sorcier – Shunan, Yamaguchi, Japan
Geri & Tom Kings French Bulldogs
IFEMA Fitur 2025
IFEMA Madrid Fusion 2025
IFEMA Mercedes Benz Fashion Show 2025
Ischia: un’isola tra natura, storia e tradizioni
Articolo e fotografia di Vittorio Sciosia
Ischia: un’isola tra natura, storia e tradizioni
Ischia, la più grande delle isole Flegree, situata nel Golfo di Napoli, è una perla che unisce bellezze naturali, storia millenaria e tradizioni autentiche. Conosciuta anche come “Isola Verde” per la sua lussureggiante vegetazione, Ischia è una meta che attrae visitatori da tutto il mondo grazie alle sue spiagge, ai centri termali rinomati e ai borghi pittoreschi. Tra i suoi paesaggi mozzafiato spiccano i vigneti terrazzati, i boschi che si arrampicano lungo le pendici del Monte Epomeo e le calette nascoste dove il mare cristallino invita a tuffarsi. Tuttavia, oltre alla bellezza naturale, Ischia è anche ricca di storia e cultura, e il suo simbolo indiscusso è il maestoso Castello Aragonese, situato nel borgo di Ischia Ponte.
Il Castello Aragonese: una fortezza intrisa di storia
Il Castello Aragonese è senza dubbio l’emblema di Ischia. Situato su un isolotto vulcanico collegato alla terraferma da un ponte lungo circa 220 metri, questa imponente fortezza ha una storia che risale a oltre 2.500 anni fa. Fu costruito nel 474 a.C. dai Greci, che lo utilizzarono come avamposto strategico. Successivamente, fu ampliato dai Romani e, nel corso dei secoli, subì numerose trasformazioni, diventando una vera e propria cittadella fortificata.
Il nome “Aragonese” deriva dal periodo in cui Alfonso V d’Aragona, nel XV secolo, ordinò il restauro e il rafforzamento della struttura. Fu in questa fase che il castello assunse l’aspetto attuale, con robuste mura difensive, torri di guardia e un sistema ingegnoso per respingere gli assedi nemici.
Durante il Medioevo e il Rinascimento, il Castello Aragonese ospitò non solo militari, ma anche chiese, conventi, abitazioni e giardini, diventando il cuore pulsante della vita isolana. In tempi di guerra, offriva rifugio sicuro agli abitanti dell’isola, proteggendoli dagli attacchi di pirati e invasori.
Un viaggio nel tempo: visitare il Castello Aragonese
Oggi, il Castello Aragonese è una delle attrazioni turistiche più amate di Ischia. La visita al castello permette di immergersi nella storia dell’isola e di ammirare panorami spettacolari sul Golfo di Napoli e sulle isole circostanti.
All’interno, i visitatori possono esplorare i resti delle antiche fortificazioni, i chiostri dei conventi e la suggestiva Cattedrale dell’Assunta, risalente al XIV secolo. Una delle tappe più affascinanti è la visita alla Chiesa dell’Immacolata, con la sua architettura essenziale e gli spazi che ospitano mostre ed eventi culturali. Non mancano i giardini panoramici, dove il profumo del mare si mescola a quello delle piante mediterranee. Camminare lungo i sentieri del castello è un’esperienza unica, che permette di sentire il respiro della storia in ogni angolo.
Ischia Ponte: il borgo che vive all’ombra del Castello
Il Castello Aragonese è il fulcro del borgo di Ischia Ponte, un antico villaggio di pescatori caratterizzato da vicoli stretti,
case colorate e un’atmosfera autentica. Qui è possibile gustare la cucina locale, con piatti come il coniglio all’ischitana e il pesce fresco, accompagnati dai vini prodotti sull’isola.
Il legame tra Ischia Ponte e il Castello Aragonese è indissolubile, e visitare questo luogo significa non solo scoprire uno dei simboli più rappresentativi dell’isola, ma anche immergersi in un contesto fatto di tradizioni e storie tramandate da generazioni.
Ischia e il Castello Aragonese rappresentano una combinazione perfetta di bellezza naturale e patrimonio storico. Un viaggio su quest’isola è un’esperienza indimenticabile, dove ogni angolo racconta un frammento di un passato affascinante che continua a vivere nel presente.
Ischia: an island of nature, history, and traditions
Ischia, the largest of the Phlegraean Islands, located in the Gulf of Naples, is a gem that combines natural beauty, millennia-old history, and authentic traditions. Also known as the “Green Island” for its lush vegetation, Ischia attracts visitors from around the world with its beaches, renowned thermal spas, and picturesque villages. Among its breathtaking landscapes are terraced vineyards, forests climbing the slopes of Mount Epomeo, and hidden coves where the crystal-clear sea invites visitors to dive in.
However, beyond its natural beauty, Ischia is also rich in history and culture, and its undisputed symbol is the majestic Aragonese Castle, located in the village of Ischia Ponte.
The Aragonese Castle: a fortress steeped in history
The Aragonese Castle is undoubtedly the emblem of Ischia. Situated on a volcanic islet connected to the mainland by a bridge approximately 220 meters long, this imposing fortress has a history dating back over 2,500 years. It was built in 474 BC by the Greeks, who used it as a strategic outpost. Later, it was expanded by the Romans and underwent numerous transformations over the centuries, becoming a true fortified citadel. The name “Aragonese” originates from the period when Alfonso V of Aragon, in the 15th century, ordered the restoration and strengthening of the structure. It was during this phase that the castle took on its current appearance, with sturdy defensive walls, watchtowers, and an ingenious system to repel enemy sieges.During the Middle Ages and the Renaissance, the Aragonese Castle hosted not only military personnel but also churches, convents, residences, and gardens, becoming the vibrant heart of the island’s life. In times of war, it provided a safe haven for the island’s inhabitants, protecting them from pirate and invader attacks.
A journey through time: visiting the Aragonese Castle
Today, the Aragonese Castle is one of Ischia’s most beloved tourist attractions. A visit to the castle allows visitors to immerse themselves in the island’s history and admire spectacular views of the Gulf of Naples and the surrounding islands. Inside, visitors can explore the remains of ancient fortifications, the cloisters of convents, and the evocative Cathedral of the Assumption, dating back to the 14th century. One of the most fascinating stops is the Church of the Immaculate Conception, with its minimalist architecture and spaces that host exhibitions and cultural events.
The panoramic gardens are also a highlight, where the scent of the sea mingles with that of Mediterranean plants. Walking along the castle’s paths is a unique experience, allowing one to feel the breath of history in every corner.
Ischia Ponte: the village that thrives under the castle’s shadow
The Aragonese Castle is the centerpiece of the village of Ischia Ponte, an ancient fishing village characterized by narrow alleys, colorful houses, and an authentic atmosphere. Here, visitors can savor local cuisine, with dishes such as rabbit “alla Ischitana” and fresh fish, accompanied by wines produced on the island.The bond between Ischia Ponte and the Aragonese Castle is indissoluble, and visiting this place means not only discovering one of the island’s most representative symbols but also immersing oneself in a context rich in traditions and stories passed down through generations. Ischia and the Aragonese Castle represent the perfect combination of natural beauty and historical heritage. A journey to this island is an unforgettable experience, where every corner tells a fragment of a fascinating past that continues to live on in the present.
Istanbul:
Il
Cuore Pulsante della Storia tra Oriente e Occidente
Articolo e fotografia di Vittoria Sciosia
Ci sono città che raccontano storie. E poi c’è Istanbul, che racchiude il passato di interi imperi nelle sue strade, nei suoi palazzi e nei suoi mercati brulicanti di vita. Qui, l’Oriente e l’Occidente si incontrano e si mescolano in un vortice di colori, profumi e suoni che incantano ogni viaggiatore.
La Città dai Mille Volti
Arrivare a Istanbul significa immergersi in un’atmosfera unica, sospesa tra epoche e culture. Un tempo chiamata Bisanzio, poi Costantinopoli, oggi Istanbul conserva ancora le tracce di chi l’ha governata: dai romani ai bizantini, fino ai fasti dell’Impero Ottomano.
La prima tappa per chi vuole toccare con mano la grandezza della città è Santa Sofia, un simbolo di potere e bellezza. Nata come basilica nel VI secolo, trasformata in moschea dopo la conquista ottomana e divenuta museo nel XX secolo, oggi è nuovamente un luogo di culto islamico. Entrare in Santa Sofia significa restare a bocca aperta: la maestosa cupola sembra sospesa nell’aria, mentre i mosaici dorati raccontano storie di imperatori e santi.
Di fronte a lei, separata solo da una grande piazza, sorge la Moschea Blu, con le sue sei eleganti minareti e il mare di piastrelle di ceramica che decorano l’interno. Qui il tempo sembra rallentare: tra le arcate e i tappeti soffici, il silenzio è interrotto solo dal mormorio dei fedeli in preghiera.
Un Viaggio nei Secoli tra Palazzi e Mercati
Istanbul è una città che va vissuta con lentezza. Per capirla davvero, bisogna passeggiare tra le mura del Palazzo Topkapi, che per secoli è stato il cuore pulsante dell’Impero Ottomano. Qui i sultani hanno governato un regno vastissimo, e ancora oggi le stanze del palazzo parlano di sfarzo e potere: dalle terrazze che dominano il Bosforo alle sale dell’Harem, dove vivevano le concubine e le mogli del sovrano.
Ma se c’è un luogo che davvero racchiude l’anima pulsante di Istanbul, quello è il Gran Bazar.
Un dedalo infinito di stradine e botteghe dove si può trovare di tutto: tappeti tessuti a mano, gioielli d’oro, spezie profumate e ceramiche dipinte. Il segreto per godersi l’esperienza?
Prendersi il tempo di contrattare con i venditori, sorseggiando un bicchiere di tè turco mentre il viavai di gente scorre intorno.
Poco lontano, il Mercato delle Spezie regala un’esplosione di colori e profumi: qui i venditori espongono sacchi colmi di zafferano, cannella, pepe e frutta secca, mentre i profumi di lokum (i tipici dolcetti turchi) e caffè turco riempiono l’aria.
Il Respiro del Bosforo
Per comprendere davvero Istanbul, però, bisogna vederla dal mare. Una crociera sul Bosforo è un’esperienza imperdibile: mentre il battello scivola tra Europa e Asia, si susseguono palazzi ottomani, ville eleganti e le sagome delle moschee che si stagliano contro il cielo.
Scendendo sulla sponda asiatica, il quartiere di Kadıköy regala una Istanbul meno turistica, ma vibrante di vita locale. Qui si trovano mercati autentici, caffè hipster e ristoranti dove provare il balık ekmek, il classico panino con pesce grigliato che si compra direttamente dalle barche ancorate lungo il molo.
Al tramonto, non c’è posto migliore della Torre di Galata per ammirare la città tingersi di oro e arancio. Dall’alto, Istanbul si mostra in tutto il suo splendore: le cupole scintillano, i minareti si stagliano contro il cielo e le barche solcano il Bosforo in un via vai continuo.
Sapori da
Mille e Una Notte
Visitare Istanbul significa anche lasciarsi conquistare dalla sua cucina. Dai meze (piccoli antipasti da condividere) al köfte (le polpette di carne speziata), fino al celebre kebab, ogni piatto racconta una storia. E per concludere in dolcezza, niente è meglio di un baklava accompagnato da un bicchiere di tè alla mela.
Istanbul, Un’Esperienza che Resta nel Cuore
Istanbul non è solo una città: è un viaggio nel tempo, un incontro tra culture, un luogo che sa sorprendere a ogni angolo. Che si tratti di perdersi nei vicoli di Sultanahmet, ammirare il tramonto dal ponte di Galata o gustare un caffè turco in una vecchia bottega, una cosa è certa: chi visita Istanbul porta con sé il ricordo di una città che non smette mai di incantare.
The Extraordinary Italian Taste
La “Settimana della Cucina Italiana nel mondo”, Abu Dhabi - Dubai, Emirati Arabi Uniti:
Maurizio Pelli Editore
Fotografia: Ferrari World Yas Island Gambero Rosso International Itchef-GVCI
“Italian
Cuisine & Wine World Summit 2024”
The Extraordinary Italian Taste Week - La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.
Abu Dhabi - Dubai - United Arab Emirates 18 -20 November 2024.
Italian Cuisine & Wines World Summit 15° Edizione – Itchefs-GVCI.
L’evento più longevo che promuove la cucina italiana, la ristorazione e l’enogastronomia made in Italy nel mondo inizia il 18 novembre 2024 ad Abu Dhabi la capitale degli Emirati Arabi Uniti.
15 tra i migliori ristoranti italiani e i loro “resident chef” di Abu Dhabi e Dubai ospiteranno 12 Master Guest Chefs dei ristoranti stellati della Guida Michelin provenienti dall’Italia .
Ferrari World Yas Island, Abu Dhabi - Lunedì, 18 Novembre 2024.
La Cena di Gala “Opening Gala Night” apre i lavori della 15° Edizione dell’Italian Cuisine & Wines World SummitItchefs-GVCI - 2024.
Dopo avere ascoltato l’Inno Nazionale, segue una breve introduzione all’evento dell’Ambasciatore S.E.
Lorenzo Fanara e del fondatore e presidente del Summit Rosario scarpato.
15 Michelin Guide Starred Restaurant, Master Chef e molti altri “Resident & Guest Chef” hanno collaborato per la realizzazione della cena. Evento patrocinato da: Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi - Consolato Generale d’Italia Dubai -Italian Trade Agency Dubai -Italian Chamber of Commerce in UAE.
L’aperitivo e gli antipasti del “Opening Gala Night” hanno avuto luogo nel villaggio del “The first Ferrari branded theme park” nel mondo.
I quindici Michelin Guide Starred Restaurant Chef che hanno collaborato per la realizzazione dell’evento coadiuvati da tutti gli chef partecipanti:
Marco Bottega, L’Aminta, Genazzano (RM) *
Enrico & Roberto Cerea, Da Vittorio * * * Brusaporto (BG)
Caterina Ceraudo, Dattilo, Strongoli (KR)*
Pietro D’Agostino, La capinera, Taormina *
Giuseppe di Iorio, Aroma, Roma *
Paolo Gramaglia, President, Pompei (NA)*
Mirko Marcelli, Osmosi, Montepulciano *
Massimiliano Musso, Ca’ Vittoria, Tigliole (AT) *
Marco Sacco, Piccolo Lago, Verbania * *
Fumiko Sakai,Relais Blu, Massa Lubrense *
Nikita Sergeev, L’Arcade, Porto San Giorgio*
Giorgio Servetto, Vignamare, Andora (SV)*
Ciro Sicignano, Sorrento (NA)*
Maria Grazia Soncini, la Capanna di Eraclio, Codigoro (FE)*
Alessandro Tormolino, Sensi, Amalfi*
Martedì 19 Novembre 2024, “ Gala Night of the Star” - FIVE Palm Jumeirah Dubai.
Bellissima cena di gala all’aperto nell’esclusivo Beach Club Bohemia By FIVE.
Premiazione Michelin Guide Starred *Restaurant Chef, Hotel Guest, Executive e Resident Chef che hanno partecipato
alla realizzazione alle cene-evento del Summit 2024. Premiata damiani.com gioielli per i 100 anni di attività dalla Dubai Chamber of Commerce and Industry, ritira il premio Alessandra Villasco Damiani.
Molte le cene altre cene si sono svolte nei più esclusivi ristoranti italiani dove i Resident Chef sono stati abbinati ai Michelin Star Restaurant Chef ospiti del Summit tra Abu Dhabi e Dubai durante tutte e giornate dell’evento.
“La Notte Italiana” - Gambero Rosso International.
“La Notte Italiana” - Palazzo Versace Dubai – 20 Novembre 2024.
Gambero Rosso International - Tre Bicchieri International - Gambero Rosso
Masterclass - Tasting wine vini della Regione Lombardia.
Evento patrocinato da: Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi - Consolato Generale d’Italia Dubai.
Con la gradita presenza dell’Ambasciatore S.E. Lorenzo Fanara - Console Generale d’Italia a Dubai S.E. Edoardo Napoli - S.E. Vice Console Generale Francesca Dell’Apa.
Con il supporto di Mr Yogesh Mehta Petrochem.
The Extraordinary Italian Taste Week - Italian Business Council Dubai - Italian Industry & Commerce Office in the UAE.
Esclusivo evento per la celebrazione della qualità e la tradizione dell’enogastronomia italiana attraverso i suoi protagonisti. “Premiazione Top Italian Restaurant in Dubai” Evento organizzato da Italian Trade Agency Dubai.
“Guinness World Record Breaker - Pizza Margherita.
Guinness World RecordInterContinental Dubai Festival City - City Promenade - 21 Novembre 2024.
Italian Cuisine World Summit 15° Edizione
Tentativo di consegueire il nuovo Guinness World Records del precedente di 1800 Pizza Margherita. Con enorme impegno di tutti i partecipanti del Summit.
Evento patrocinato da: Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi - Consolato Generale d’Italia Dubai - Italian Trade Agency Dubai - Italian Industry & Commerce Office in the UAE.
Italian Industry & Commerce Office in the UAE.
Dodici team di pizzaioli, cinque forni e una squadra di velocissimi camerieri dovranno terminate l’impresa in 4 ore. Un giudice Guinness World Records - Record Breakers ufficiale e 4 giudici interni contano e controllano che tutte le Pizza Margherita siano conformi ai requisiti dei parametri di giudizio del tentativo di “World Record”.
Nuovo Guinness World Records - Record Breakers: La più lunga estensione di Pizza Sostenibile.
L’Annuncio Ufficiale è avvenuto in serata al termine di scrupolosi e complessi conteggi Il nuovo record della più lunga fila di pizze sostenibili, certificato dal Guinness World Records è stato raggiunto il 21 novembre 2024, presso Dubai Festival City Promenade - InterContinental Dubai Festival City, con 2059 pizze su una fila continua lunga 656,76 metri. In realtà le pizze realizzate sono state circa 2.500 comprese quelle escluse perché non conformi ai requisiti del Guinness (forma rotonda e diametro 31 cm adiacenti una all’altra, non bruciate o bucate). Tutte le pizze sono state preparate in 4 ore e 15 minuti nei 5 forni forniti da Esposito Forni Srls - Tutte le pizze sono state recuperate e inscatolate e infine distribuite dalle organizzazioni benefiche Hifz Al Niaama e Dubai Charity Association
.الخيرية
Il record è stato raggiunto collettivamente da 10 team di ristoranti di Dubai United Arab Emirates e degli UAE più 3 team provenienti dall’estero che congiuntamente hanno preparato tutte le pizze.
Detentori del Record: Italfood (Main); Associate: Acqua di Mhare - L’Antica Pizzeria Da Michele DubaiBake N More - Esposito Forni - Italian Cuisine & Wines World Summit - Molino Signetti.
Il giudice rappresentante del Guinness World Record è stata la Sig.ra Hanane Spiers. I testimoni ufficiali del Record sono stati: Patrizia Marin (qualificata al banco), Fabio Cappellano - Domenico Crolla - Maurizio Pelli - Mohamed Fouad Mohamed - Ahmed Mohamed. Le operazioni di preparazione delle pizze e i team partecipanti sono stati coordinati da Ivan Musoni; il responsabile in loco dell’evento è stato Davide Casalin. Il tentativo di Guinness Record è stato parte dell’Italian Cuisine World Summit 15° Edizione fondato e diretto da Rosario Scarpato.
Team partecipanti (in ordine alfabetico): Acquasale by Cucina (Marriott Resort Palm) - L’Antica Pizzeria Da Michele - Naughty Pizza - Eataly Arabia - Eataly at the Beach – Golositalia - Mezzaluna (Intercontinental Festival City) - Oregano - Pulcinella Restaurant - Trattoria Medinat SCUGNIZ Mhare,Trani - Locura (San Giuseppe Vesuviano) Dall’estero: 48H (Melbourne, Australia)
Bansko Ski Resort, la più esclusiva località sciistica della Bulgaria
Maurizio Pelli Editore Fotografia Kempinski Hotel
Bansko, un incantevole villaggio situato ai piedi dei Monti Pirin, vanta una ricca e affascinante storia secolare. Originariamente un piccolo insediamento, Bansko si è sviluppata durante il periodo della rinascita nazionale bulgara tra il XVIII e il XIX secolo, quando divenne un importante centro commerciale-artigianale.
Nota per il suo patrimonio culturale, vanta splendidi edifici storici ben preservati, tra i quali la Chiesa della Santa Trinità, il monumento socialista (Operarealizzata dall’ex Blocco Orientale – 1976)) dedicato a Paìsiy Hilendàrski autore del libro “Istoriya Slavyanobolgarskaya”` (Slavonic-Bulgarian History). Molto belle e caratteristiche le tradizionali case in pietra e legno. Durante il periodo ottomano, Bansko si distinse per il suo attivismo nell’ambito culturale e politico, unendosi alla lotta per l’autonomia e l’indipendenza bulgara.
Oggi, è diventata una delle località sciistiche tra le più esclusive della Bulgaria riconosciuta in tutta Europa. Nonostante il successo è riuscita a mantenere intatto il suo fascino storico e la sua identità culturale grazie alle sue tradizioni, le festività e la cucina locale che riserva piacevoli scoperte gastronomiche ai visitatori.
80 km di piste ben preparate offrono una vasta scelta adatta per tutti i livelli; principianti, intermedi e sciatori esperti. La qualità della neve è garantita dal sistema di innevamento artificiale che assicura un’attività sciistica ottimale da dicembre a maggio. Neve perfetta, durante il mio soggiorno, grazie alle abbondanti nevicate di quest’ultima stagione 2025.
Durante l’estate le piste si trasformano in percorsi per camminate “outdoor”, grazie alla “Gondola” (ovovia) sempre in funzione si può scegliere se camminare in salita o solo scendere.
Molti gli hotel a 5 e 4 stelle, chalet del resort e locande-rifugio direttamente sulle piste. Oltre allo sci, Bansko offre una varietà di attività ; snowboard, motoslitte, fuoristrada escursioni e visite ai vicini monasteri storici di Rila e Bistritsa. Molto bello e caratteristico il centro storico “Old Town Bansko” ricco di boutique, mercatini e negozi di artigiano locale.
L’Hotel Kempinski Grand Arena Bansko è stato inaugurato nel 2005. Progettato in uno stile che combina elementi dell’architettura tradizionale tipica della regione dei Balcani, con grande impiego di pietra naturale, legno e tetti spioventi in uso nelle costrizioni di montagna. Allo stesso tempo, il design interno e gli arredi presentano una forte inflessione moderna, con spazi ampi e luminosi, ambienti ben curati e un’attenzione particolare ai dettagli di lusso.
Questo stile ibrido non solo rende l’hotel esteticamente gradevole che riflette l’identità culturale della regione di Bansko, conosciuta per la sua combinazione di tradizione e modernità. L’hotel, non è solo un luogo di soggiorno, ma anche un’esperienza che celebra il patrimonio locale, offrendo al contempo tutti i comfort e i servizi di un hotel lussuoso contemporaneo. L’hotel vanta splendide viste panoramiche e un esclusivo accesso “con gli sci ai piedi” direttamente sulle piste a pochi metri dalla “Gondola”.
Molto bella e lussuosa a attrezzata la spa con piscina interna, esterna con acqua termale che offre tutta la gamma di trattamenti, idroterapie, massaggi e terapie benessere.
Disponibile una palestra all’avanguardia per chi desidera mantenere la propria routine di fitness.
Bella anche la “piscina estiva” aperta durante la bella stagione.
Disponibili le attività estive; escursioni, golf, fuoristrada, mountain biking. Per “businessman”; sale riunioni e strutture per eventi - Club attrezzato per bambini.
Per info su tariffe, disponibilità e servizi specifici, visitare il sito ufficiale del Kempinski o contattare direttamente l’hotel, le offerte possono variare in base alla stagione o causa eventi speciali.
Molerite Wine & Dine 1792, Patron Malin Bistrin assicura una seria e tradizionale cucina bulgara.
Five M Bansko, locale molto bello e curato, ricco bar di rilievo, cucina contemporanea, ottimi burger e carne cotta su pietra lavica.
Victoria Bansko per una seria bistecca dry aged.
Nobili che producono Nobile; Cantina Contucci Montepulciano
Articolo di Alessandra Meoni Sommelier Fotografia: Cantina Contucci
Il vigneto italiano è una delle realtà più interessanti della viticultura mondiale, grazie alla quantità divino prodotto ma soprattutto alle sue qualità e varietà. La Toscana in tutto questo gioca un ruolofondamentale; uno skyline d’eccezione, una terra che incanta gli amanti della bellezza di tutto ilmondo: la Cupola del Brunelleschi, la Torre del Mangia, le torri di San Gimignano e quella pendentedi Pisa, la montagna verdissima dell’Abetone, i marmi bianchi di Carrara, le isole, I pini marittimidella costa grossetana e i cipressi di Bolgheri.
Un territorio incorniciato da borghi adagiati su dolci colline, dove rilassarsi e godere di ottimi vini.Esattamente a cavallo tra la Val D’Orcia e la Valdichiana, tra i 250 e i 600 metri sorge Montepulciano, uno dei borghi più belli di Italia e patria del Vino Nobile prodotto con uve Sangiovese, localmente chiamato Prugnolo Gentile, e vitigni complementari tradizionali; di recente anche internazionali.
Ma qual è l’origine del Nobile?
Una delle ipotesi più accreditate sostiene che questo fosse un vino nato per i nobili, per l’aristocrazia toscana; una seconda ipotesi invece afferma che il nome derivi dai produttori di questo vino, appunto alcuni nobili di Montepulciano che hanno da sempre considerato questa attività estremamente importante per il territorio. Qualunque sia l’origine di questa nobiltà, possiamo confermare senza ombra di dubbio che la qualità del Vino Nobile giustifica il nome, per grazia forza edaristocratica eleganza.
Quando parliamo di nobiltà non possiamo non citare la famiglia Contucci, presente a Montepulciano sin dai primi anni del XI Secolo e già coinvolta nelle attività agricole; i primiattesti relativi ai vini risalgono al 1300. Nei manoscritti del Granducato di Toscana, custoditi all’Accademia dei Georgofili del 1600 e 1700, il nome Contucci appare fra le casate nobili di Montepulciano come produttori di vini di qualità, qui alla fine del 1700 per identificare i pregiati vini di Montepulciano, si inizierà a leggere Nobile come sostantivo e non più come aggettivo.
La famiglia Contucci è fra le aziende fondatrici del Consorzio del Vino Nobile quando a metà degli anni 60 ottiene la DOC. Nel 1980 invece quando il Nobile diviene prima DOCG sul mercato italiano, Alamanno Contucci è Presidente del Consorzio e artefice di questo prestigioso riconoscimento che ha lo scopo di tutelare l’immagine del Nobile e successivamente anche del Rosso e del Vin Santo, in Italia e nel mondo. Ancora oggi l’azienda è totalmente sotto il controllo della famiglia, arrivata alla quarantesima generazione.
L’azienda Contucci si estende su 170 ettari, dei quali 22,5 vitati, posizionati tra 350 e 400 metri di altitudine. Si coltivavano esclusivamente uve autoctone: Sangiovese, che qui prende il nome di Prugnolo Gentile, Canaiolo Nero, Colorino e Mammolo; per il Vin Santo le classiche uve a bacca bianca: Malvasia, Trebbiano Toscano e Grechetto (detto Pulcinculo). Vengono prodotte 5 etichette di vino Nobile: Classico, Pietra Rossa, Mulinvecchio, Palazzo Contucci e Riserva, il Rosso di Montepulciano, il Vin Santo di Montepulciano e il Bianco della Contessa. Oltre ai vini, l’azienda produce anche Olio Extra vergine di Oliva. Altra eccellenza toscana.
La Cantina, che si trova su tre livelli sotto il Palazzo, edificato da San Gallo il Vecchio nel 1517, è l’unica delle cantine monumentali del centro storico della città, ancora totalmente operativa. Vinificazione, imbottigliamento, invecchiamento e confezionamento avvengono nella Cantina storica sotto il Palazzo. Nel periodo di vendemmia le uve appena? raccolte, rigorosamente a mano nei vigneti di proprietà, vengono portate con il trattore da Damiano Contucci direttamente in cantina. I trattori attraversando parte del centro storico del paese arrivano in Piazza Grande per entrare nella parte più bassa e antica della Cantina dove si svolgono la diraspatura la pigitura soffice e invio ai tini di fermentazione; in parte in cemento e in parte in acciaio. Non è difficile immaginare che l’arrivo del trattore con le uve è accolto con gioia e meraviglia dalle centinaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo che affollano le vie del centro. Vi entra l’uva per la vinificazione ed esce il Vino Nobile dopo almeno 4 anni. La produzione annua varia fra le 70.000 e le 100.000 bottiglie. Uno spettacolo nello spettacolo. Per l’unicità della storia e la bellezza delle Cantine l’azienda Contucci attrae oltre 70.000 visitatori all’anno, dei quali l’80% sono stranieri
Ma quali sono i piatti tipici di Montepulciano?
Il piatto tipico di questa zona sono i Pici, ormai presenti in tutta la Toscana, originari della Valdichiana e in parte della Val D’Orcia. Il sugo all’Aglione, anch’esso originario della Valdichiana, è il massimo della tradizione a tavola. Come non citare un’altra eccellenza di zona, la famosa Chianina che a Firenze ha trovato la fama come “Fiorentina” ma che proviene dagli allevamenti nella valle sotto Montepulciano. La Cinta senese e le varietà di formaggio “Pecorino” , tipici di queste splendide colline.
Alessandra Meoni Sommelier Ais, da sempre appassionata di vini e comunicazione, ama incontrare persone e territori che li rappresentano; da attenta osservatrice li racconta sorso dopo sorso con la rubrica WineLive. Dal 2023 la Maison Vignon Pere l’ha scelta come testimonial dando vita ad una linea esclusiva di Champagne Rosè, caratterizzata da una capsula speciale con il suo kiss.
Enoturismo en Rías Baixas, donde la primavera es idílica:
visita a Paco & Lola
Articulo de José Luis Del Campo Villares Autor y Sumiller Fotografia de sobrelias.com
Tras los largos meses de invierno, los amantes del vino y de las experiencias que rodean a este mundo, están ávidos de poder salir, conocer, visitar... Y con la primavera aun incipiente, con la climatología aun bastante cambiante, una de las mejores oportunidades para realizar una escapada enoturística consideramos que es la de acercarnos a las Rías Baixas gallegas, donde ya no solo la belleza natural del entorno, que se presenta majestuoso en primavera es un reclamo, sino que el patrimonio cultural, gastronómico y la tradición vinícola, crean un conjunto único que convierte en única las experiencias para cualquier enoturista.
Y hemos elegido para esta escapada primaveral a una de las bodegas más jóvenes de esta denominación de origen. Y es que a la vez que conserva la tradición de la elaboración de los vinos Albariños de siempre de gran calidad, se une que presenta una de las imágenes más sofisticada, más joven, en definitiva, “más Millennial” de esta denominación gallega. Hablamos de la que es conocida por muchos como la bodega del “vino de los lunares”, como a ellos mismos les gusta que los denominen, haciendo referencia a la característica común en sus etiquetas, que son la presencia de lunares en todas ellas.
Hablamos de la bodega Paco & Lola.
Sus orígenes
Paco & Lola es una bodega fundada en el año 2005, fruto de la unión de un grupo de viticultores y productores de vino de la comarca de O Salnés, por lo tanto, ubicada en la subzona del Val do Salnés dentro de la D.O. Rías Baixas. Con el auge de los vinos “albariños”, consideraron la idea de profesionalizar su producción y crear esta bodega con una personalidad propia, juvenil, muy Millennial. Además, fruto de la época en la que se creó, plasma también una filosofía propia que se plasma en la implantación de un sistema de gestión alineando suestrategia corporativa a la consecución de los Objetivos de Desarrollo Sostenible. Como muestra fue su primera Memoria de Sostenibilidad, bajo el título “PEGADOS A LA TIERRA”, que supuso un hito importante en su gestión y un ejercicio de transparencia y cercanía con todos los grupos de interés, además de mostrar “a las claras” cual era su filosofía a la hora de elaborar vinos, conservando
la tradición heredada de generaciones pero siempre preocupados por el entorno, la sostenibilidad del viñedo y la puesta en marcha de una agricultura sostenible y completamente respetuosa. Esta cooperativa se denomina “Sociedad Cooperativa Vitivinícola Arousana” y actualmente está constituida por más de 430 socios, siendo la cooperativa más importante por número de socios de la D.O. Rías Baixas.
La bodega cuenta con 220 hectáreas de viñedo propio repartidas en más de 2000 parcelas, características del minifundio gallego y localizadas en su totalidad en la subzona del ValdoSalnés.Y en estos viñedos nos encontramos a la gran protagonista, la uva “Albariño”, que se deja ver muy claramente cuando llegamos a la bodega a visitarla y podemos verla en su esplendor en la forma tradicional en la que se trabaja en esta subzona de las Rías Baixas, como es el “emparrado horizontal”. Preciosos viñedos en los que nos encontramos postes de granito típicos de la zona de 1,80 metros de altura aproximadamente, que permiten aprovechar al máximo los rayos de sol y mantener la vid alejada de la humedad del suelo, facilitando la aireación necesaria y los cuidados para conseguir un óptimo desarrollo de la vid.
Es un claro ejemplo de como la climatología obliga a adaptarse a los viticultores, generando a la vez unos paisajes naturales de viñedos de gran belleza que difieren muchos de los formatos que nos podemos encontrar en otras zonas del país. Sin duda, viajar a Rías Baixas y ver estos viñedos, permite comprobar que estamos ante vinos realmente diferentes, donde el papel del Océano Atlántico y su aporte de salinidad a la uva, y posteriormente a los vinos, marca el carácter diferenciador de los vinos de esta zona.
Paco & Lola está certificada con BRC (British Retail Consortium) e IFS (International Food Standard) que garantizan la calidad y seguridad de todos sus productos, alineados con los ODS de la Agenda de Desarrollo Sostenible 2030.
Tecnología y tradición
Como ya os comentábamos antes, esta bodega nace gracias a la unión de viticultores que deciden unir sus esfuerzos y su conocimiento tradicional heredado de sus anteriores generaciones, pero yendo de la mano a que hay que aprovecharse de todas las nuevas tecnologías que el mundo actual ofrece al sector del vino, tanto en el trabajo de las viñas como en los procesos posteriores de elaboración en bodega.
Por ese motivo, cuando entramos en sus instalaciones, podemos ver cómo, además de su amor la tierra, la viña, la uva,... la tecnología está muy presente, permitiendo conseguir la máxima expresión y fidelidad a la tipicidad del terruño de la zona del Salnés y a la de la varietal Abariño.
A las instalaciones de la bodega llega la uva procedente de sus viñedos que tienen una gestión integrada del cultivo de la vid, lo que supone un plus en cuanto a sostenibilidad y respeto al Medio Ambiente. Como muestra de esta preocupación, es el hecho que desde el año 2010 sonsocios integrantes del Proyecto Life “Viñas Atlánticas” (Life + Atlantic Vineyards), un proyecto innovador que implica a todos los viticultores para la minimización del uso de productos químicos, mediante diferentes técnicas y acciones coordinadas dentro de un Sistema de Gestión Medioambiental. Un claro ejemplo de lo que os comentábamos anteriormente de la unión de tradición y tecnología en aras a la sostenibilidad y elaboración de vinos de gran calidad y tipicidad.
Enoturismo en Paco & Lola
Como ya es primavera, debemos de hacer referencia a esta actividad turística que ofrecen a sus visitantes. Paco & Lola es una bodega que forma parte de la “Ruta do Viño Rías Baixas”, perteneciente a su vez a la Rutas del Vino de España. Tiene el sello de calidad “Galicia Calidade” que se concede a los productos gallegos de calidad que reflejan a la perfección las expectativas de esta zona geográfica del país. Forman parte del grupo de “Wineries for
Climate Protection”
A esto se le añade en materia turística que tienen el sello“QdecalidadTurística” y el de “CompromisodeCalidad Turística”
Todo ello es algo que se percibe cuando realizas una escapada de enoturismo y los visitas. Pero todo esto tiene su refrendo cuando pruebas sus vinos en la bodega. Una obra de arte y de excelente trabajo con la uva Albariño. Cualquiera de los vinos que podréis disfrutar si os acercáis a conocer la bodega os va a sorprender por la personalidad y estilo propio que presenta esta bodega. Frescos, afrutados, con marcada salinidad de la presencia de la proximidad del mar, con muchos toques cítricos, aromas a flores que rodean el entorno de los viñedos, como por ejemplo a acacias. Pero todos sus vinos con peculiaridades propias y características que los convierten en únicos y diferentes dentro de los vinos que se elaboran en esta denominación de origen. Desde sus vinos más jóvenes, sin crianza, hasta los “más de autor”, con larga crianza y, como no, sus espumosos elaborados con la Albariño, su “brut” o el recién salido al mercado, “No12”, ofrecen unas experiencias de cata sensacionales, un viaje sensorial en el cual, si cierras lo ojos, te transportas a un paraje natural con vistas al mar, lleno de naturaleza verde “en ebullición” y con unos aromas florales que embriagan. En nuestra opinión, si se acompañan en ese viaje de cualquier marisco, estaríamos hablando de la experiencia enogastronómica ideal. Si os animáis a realizar una escapada esta primavera os queremos recordar que no debéis de olvidar pasar por su tienda. No solo por el merchandising espectacular con el que te encontrarás en el packaging de sus diferentes vinos, sino que podrás disfrutar de un servicio a domicilio completamente gratuito, ya que desde allí puedes adquirir los vinos que se te remitirán a donde tu digas sin que sea necesario que tengas que llevarlos encima en tu viaje de vuelta. Sin duda, es de las mejores opciones de enoturismo que nos ofrece la geografía española para esta próxima primavera que no debéis de pasar por alto.
Nuevos destinos de enoturismo en Europa
Articulo de José Luis Del Campo Villares Autor y Sumiller Fotografia de sobrelias.com
El enoturismo es sin duda una de las oportunidades para el sector del vino en los tiempos que corren. Cada día son más las bodegas que contemplan esta actividad, no solo como forma de traer más visitantes que conozcan sus vinos, sino que además puedan convertirse embajadores de su marca cuando vuelvan a sus destinos de origen. La relevancia es tal, que en un reciente estudio presentado por la consultora Future Market Insights (IMF), se estima que el mercado mundial del enoturismo alcanzará los 332.500 millones de dólares en 2034 lo que supone una tasa de crecimiento anual compuesta (CAGR) del 13,2 %.
Entre los factores más importantes que destaca el estudio y que son los que más demandan los nuevos perfiles de enoturistas, nos encontramos el tema de la sostenibilidad, ya que las bodegas y los operadores turísticos están adoptando cada vez más prácticas ecológicas, centrándose en la agricultura orgánica, la conservación del agua y las fuentes de energía renovables.
Y aunque zonas vitinícolas del mundo están consolidadas como destino, mucho por el entorno cosmopolita que poseen, como el Valle del Napa en California, por la gran historia vinícola como Burdeos en Francia o por su extraordinaria belleza, como la Toscana en Italia, cada vez son más los enoturistas que demandan nuevos destinos. Buscan experiencias únicas, que resulten inmersivas, que vayan más allá del turismo tradicional, siendo tanto el enoturismo como el turismo culinario los que ofrecen actividades prácticas que permiten a los visitantes conectarse profundamente con las culturas locales.
De la mano del mundo digital
El “boom digital” y las plataformas de reserva online también han facilitado a los turistas el conocer zonas que hasta hace unos años eran desconocidas, permitiendo a la vez que realizar viajes diferentes, la planificación de viajes enológicos y descubrir nuevas zonas vitivinícolas del mundo prácticamente desconocidas hasta la fecha.
Y es que el enoturismo incluye visitas a viñedos, catas de vino y maridajes de vino y comida, mientras que el turismo culinario se centra en explorar las cocinas regionales a través de clases de cocina, catas de comida y experiencias de la granja a la mesa. Juntos, proporcionan una rica conexión cultural y una comprensión más profunda de las tradiciones locales.
Un viaje a una zona geográfica fuera de las tradicionales, es una nueva experiencia inmersiva que enlaza perfectamente con las necesidades que quiere satisfacer también el enoturista. Por ese motivo, aunque en Europa países como Francia, Italia o España, ya son destinos enoturísticos bien implantados, ayudados por la cantidad grande de turistas que reciben al año, comienza a aparecer nuevos destinos para los que gustan de unir viaje, cultura del vino, y cultura gastronómica. Hoy visitamos algunas de las zonas emergentes del enoturismo en Europa no tan conocidas como las tradicionales.
Moldavia, Georgia o Croacia nuevos destinos enoturísticos
Los tres son países que no solo es que elaboren excelentes vinos, sino que tienen un patrimonio histórico y cultural que anima al enoturista a planificar su viaje ya que, por un lado, disfrutará de su actividad preferida, como es el mundo del vino. Pero por otro, estos países presentan estímulos más que sobrados para animar a conocerlos.
Moldavia
Con una historia vinícola milenaria, con bodegas únicas en el mundo, entre ellas la que más botellas de vino posee (Milestii Mici, en Cricova, donde puedes recorrer en coche túneles llenos de vino y terminar con una cata de vinos en salones históricos), con variedades autóctonas y exclusivas, se antoja un destino ideal para los enoturistasque quieren alejarse de los destinos tradicionales.
Moldavia tiene una tradición vinícola que se remonta a más de 5.000 años, cuando las primeras civilizaciones que habitaron la región comenzaron a cultivar vides.
Durante el período soviético, Moldavia fue el principal proveedor de vino de la URSS, y aunque la industria sufrió tras la independencia en 1991, hoy ha resurgido con fuerza, con bodegas modernas y vinos premiados a nivel internacional. Su riqueza histórica y cultural es acompañada de una gastronomía rica en platos tradicionales como placinte(empanadas), mămăligă (polenta moldava) y carnes asadas combinan perfectamente con los vinos moldavos.
En septiembre y octubre, los visitantes pueden ayudar en la cosecha de uvas y aprender sobre el proceso de vinificación, así de disfrutar del Día Nacional del Vino (primer fin de semana de octubre), la mayor celebración del vino en Moldavia, con degustaciones, música y eventos en la capital, Chisináu.
Croacia
Croacia es considerada por muchos como la “joya vinícola” del Adriático. Una climatología mediterránea, una costa de extraordinaria belleza, acompañado de un patrimonio cultural expectacular. Tanto es así que a la zona de Istria se la conoce como “la Toscana Croata”. Es una zona ubicada al noroeste del país famosa por sus vinos blancos frescos, especialmente el Malvazija Istarska, y por sus tintos intensos como el Teran. ¿Y qué decir de una experiencia que combina una cata de vinos con una búsqueda de trufas blancas en los bosques de Istria?
Si quieres combinar mundo del vino y destino de playa, sin duda hay que ir a Dalmacia, una región costera conocida por sus vinos tintos potentes, elaborados con la uva autóctona Plavac Mali, pariente del Zinfandel. Clima ideal y costas realmente únicas.
¿A quién no le gustaría una cata de vinos en la isla de Hvar, con vistas espectaculares al mar Adriático?
Si quieres probar más elaboraciones, podemos ir a Zagorje y Plešivica, “la Champaña Croata”, ubicada cerca de Zagreb, región es famosa por sus espumosos y vinos blancos elegantes. Nos podemos aprovechar de que Zagreb posee una Ruta del vino cerca que combina catas con visitas a castillos históricos.
El enoturismo en Croacia ofrece una combinación única de historia, paisajes espectaculares y vinos autóctonos. Desde los tintos potentes de Dalmacia hasta los blancos frescos de Eslavonia, este destino es ideal para los amantes del vino que buscan algo diferente en Europa.
Podéis ver que los amantes de nuevas experiencias entoturísticas en Europa tienen alternativas a las ya consolidadas y afamadas zonas vitivinícolas con reconocido prestigio en enoturismo en el continente.
Georgia
Un país con un alza de enoturistas, no en vano hablamos de que Georgia es considerada la cuna del vino, con más de 8,000 años de historia vinícola ininterrumpida. Su tradición de elaboración de vino en ánforas de arcilla (llamadas “qvevri”) está reconocida como Patrimonio Cultural Inmaterial de la Humanidad por la UNESCO. Los vinos georgianos destacan por sus métodos ancestrales, variedades autóctonas únicas y sabores distintivos, lo que los convierte en una de las joyas ocultas del mundo del vino. De ir a este país, es indispensable realizar una visita a la zona de Kakheti, la región vinícola más famosa que produce más del 70% del vino georgiano, conocida por los tintos potentes y los “vinos ámbar” elaborados en qvevri.En la zona de Kartli cerca de Tiflis, la capital, nos encontraremos los vinos espumosos y blancos elegantes. Y en la zona de Imereti, nos encontraremos con vinos ligeros y refrescantes, donde se usa una versión más pequeña del qvevri, llamado churi. Recorrer monasterios con viñedos históricos como Alaverdi, participar en la vendimia (Rtveli) en septiembre-octubre o disfrutar de un supra georgiano (banquete tradicional con vino y brindis dirigidos por un “tamada”), son alicientes que ayudan a tener una experiencia enoturística inmersiva.
Michele Mascarello: il Barolo che parla ai sognatori
di Filippo Freda Sommelier
Fotografia di Michele Mascarello & Figli
Quando ho iniziato il cammino la notte era appena giunta. Il sentiero era impervio e quelli che credevo amici, uno ad uno, si sono fermati. La solitudine può essere un tremendo supplizio oppure una gloriosa conquista; tutto dipende da quanto si è forti. La città adesso è lontana e i bagliori si percepiscono appena, lungo la linea dell’orizzonte. Una brezza leggera sfiora il mio viso come la carezza della mamma.
Forse mi sono perso. Sono sparito come una zolletta di zucchero nel caffè; io che il caffè lo bevo amaro, come la realtà. La dolcezza invece è la sposa dei sognatori.
Io ho tentato di vivere nel sogno. Ci ho provato con tutte le mie forze, ma la città respinge i sognatori.
Allora mi nascondo nel bosco; sono un gatto morente, unaNavajo partoriente.
Con me porto un cubo di Rubik, i ricordi più belli ed una bottiglia di Barolo 2017 di Michele Mascarello. Il nebbiolo, nella sua espressione migliore: austero, talvolta severo, ma con lo scorrere del tempo sublime; un amico sincero, che non tradisce mai.
La cantina Michele Mascarello & Figli è nata grazie all’ostinata volontà imprenditoriale di nonna Maria; siamo nell’anno 1927 a La Morra, incantevole villaggio delle Langhe. Arrivati alla quarta generazione la cantina ha raggiunto la prestigiosa iscrizione nel registro dei Marchi Stortici d’Interesse Nazionale.
Adesso il Barolo sgorga fiero e dipinge il calice di un colore strabiliante, come spesso capita con i vini di Michele Mascarello: rosso rubino da esposizione, limpido e con meravigliosi riflessi aranciati.
“Il vero amore aspetta” cantavano i Radiohead negli anni ‘90.
Ma esiste il vero amore?
Esiste l’amicizia vera?
Mi pongo questi terribili quesiti cercando la risposta nei sussurri degli alberi scossi dal vento. Le foglie mi parlano, poi si staccano e cadono giù morenti; la verità che raccontano volteggia via con loro. Che beffa la verità! Quando pensi di averla afferrata svanisce inesorabile, come i sogni al mattino.
Reali, invece, sono i sentori che fuoriescono vagabondi dal calice: cuoio, cacao e licheni sono le fondamenta di una cattedrale, le cui vetrate sono effusioni di lamponi, more, ribes.
Sono nel bosco, il bosco è intorno a me. Alberi secolari circondano il mio corpo ricurvo, schiacciato dall’universo. Proteggono i miei sogni, la mia follia.
I moralizzatori della città sono un lontano ricordo e libero posso bere il mio amico Barolo.
Un fiume che inonda la bocca: caldo, avvolge il palato stuzzicando le labbra con un tannino intrigante e setoso. Le componenti dure e morbide, equilibriste su una fune, avanzano funambole mano nella mano.
Sapido quindi, ma anche fresco e sufficientemente morbido da far innamorare. I sentori che avevanoinebriato l’olfatto si concedono puntuali su lingua e palato, creando l’armonia che caratterizza i grandi vini. Il finale è una cometa che solca la volta stellata.
Tutto è pace adesso; tutto è natura, sogno, unità.
Cammino leggero come una nuvola e uscendo dal bosco ammiro l’alba, mentreriecheggiano le parole di Mogol, tratte da uno dei tanti capolavori di Lucio Battisti: “La nebbia che respiro, ormai, si dirada perché davanti a me, un sole quasi bianco sale ad est”.
Palette de Fromages
Auteur et Photographe: Philippe Germain Le Livre: Visions Gourmandes visionsgourmandes.com
Concept:
Dans un pays dote de plus de 300 fromages, pour ainsidire, un pour chaque jour de l’année, il est bien rare que ces artistas de la gastronomie française ne s ́invitent sur nos tables. Comme ils ont pris goût aux voyages lointainset aux accords métisses ils acceptant, pour notre plus grand bonheur, de faire alliance avec des parfums venus d ́ici our d ́ailleurs.
Ingrédients:
5 Frommages de Couleurs, forms et textures différentes
Fruit de Passion
Raisin blanc
Carambole
Kiwi
3 confitures ( figue, châtaigne, cerise )
Sauce blanc au Roquefort au autre fromage
Raisins secs
Dressage:
Découper un morceau pas trop gros dans chacun des fromages choisis. Prévoir un fro mage á pâte molle pourfaire un cube.
A l ́aide d ́un flacon-pipette, dessiner une fine ligne de sauce en figurant une palette de peintre.
Placer les 5 morceaux de fromage à l ́inteiror, le long de la courbe.
Disposer au centre de la palette 2 our 3 cuillères de confiture de parfums différents. Placer devant e à l ́extérior du cercle une rondelle de kiwi calée entre deux grains de raisin.
Disposer un autre grain de raisin et une rondelle de carambole.
Poserà l ́arrière, en dehors de la palette, un fruit de la passion acec ses feuilles.
Terminer par un grain de raisin sec sur le fromage en cube.
Ce beau plateau individuel será très bien mis en valeur sur une grande assiette carrée ou sur grande assiette carrée ousur une ardoise.
Et pourquoi ne pas imaginer présenter vos fromages sur une vraie palette de peintre en bois.
Model & Fashion Designer Alessia Maria Stoica
Introduction: Cristina Van Der Schaaf
Interview: Journalist Margaux Cintrano Editor
Photographs: Bogdan Matei & Eliza Matei
Alessia Maria Stoica is a young Romanian talent who has made an extraordinary journey from the world of fashion modeling to becoming a fashion designer. Her story is one of passion, creativity, and ambition, inspiring many young people who dream of success in the fashion industry.
At just 9 years old, Alessia won the prestigious title of JuniorModelGrandChampionoftheWorld 2019 in Los Angeles, a recognition that placed her in the spotlight of the international modeling scene. This achievement opened doors to numerous opportunities and marked the beginning of her incredible career. She was invited as a model to showcase numerous collections for renowned Romanian and international designers, both in her home country and on prestigious runways in Milan, London, Moscow, Georgia, and beyond.
With a natural elegance and a keen eye for fashion, Alessia transitioned from being a model to creating her own designs. She debuted as a designer with the collection "Re.Mix" in Milan, followed by “SHAIKHA” Luxury Collection in Dubai and the capsule collection “EMOȚII”
These collections were showcased at prestigious events such as Soirée de la Mode, organized by Alin Gălătescu, where her creations were praised for their creativity and authenticity.
Alessia is also a talented public speaker. She took the stage at the National Theatre, delivering a motivational speech aimed at inspiring her generation. Her message encouraged young people to make the most of their time by engaging in activities that contribute to personal growth and development.
Her journey has been enriched by appearances on popular TV shows.
At 9, she was invited to “NeatzacuRăzvanșiDani” on Antena 1, where she shared her experiences in modeling and her aspirations for the future.
At 13, Alessia amazed the judges on “Chefi la cuțite” Famous Culinary TV SHOW with her culinary creativity, presenting a refined dessert that reflected her artistic flair. She also appeared on “NewsMagazine” on Antena 3, where she spoke about her transition to fashion design and her vision for the future.
These TV appearances have not only highlighted her talent but also her versatility, showing that Alessia is much more than a model or a designer—she is a creative force with a bright future.
Now, at the age of 15, Alessia is a high school student who is deeply focused on her career in the fashion industry. She continues to prepare herself to shine not only as a designer but also on the catwalk.
Alessia Maria Stoica’s story is a testament to the power of determination and creativity. She continues to inspire with her dedication to her craft, proving that dreams can be achieved through hard work and passion.
Margaux: Craftsmanship, beauty, and passion are the values that havedistinguished your designs. How would you describe your values in referenceto fashion design?
Alessia: Fashion, for me, is more than just clothing—it’s an art form that tells a story. My values in design are deeply rooted in authenticity, innovation, and emotional connection. I believe that every piece should have a purpose, whether it’s to empower the wearer, challenge conventional norms, or simply bring joy. Craftsmanship is essential because true beauty lies in the details, and passion is the driving force that keeps me constantly exploring new ideas.
Margaux: Have you given any thought to what you would like to study after you finish secondary school or high school, and where would you like to study abroad?
Alessia: Yes, I have been considering several options. I would love to study fashion design and business at a prestigious institution like IstitutoMarangoni in Milan. These schools not only provide incredible technical training but also encourage creative freedom and innovation, which are essential for my growth as a designer. I am also considering studying business and marketing at universities such as IE Madrid. Studying abroad would allow me to immerse myself in different cultural influences, helping me refine my vision and expand my global perspective.
Margaux: Which fabrics do you choose to express your designs, and which are your favorites?
Alessia: I love working with a variety of textures to create contrast and depth in my designs. For structured pieces, I lean towards premium wool and silk blends, while for flowing, romantic silhouettes, I prefer chiffon, organza, and lightweight tulle. I also have a deep appreciation for innovative, sustainable fabrics such as organic cotton and bamboo silk, which not only feel luxurious but also align with my vision for a more responsible fashion industry. My absolute favorite, however, is silk—it embodies elegance, versatility, and timeless beauty.
Interview Chef Keiichi Hashimoto
Interview by Publisher Margaux Cintrano
Photography by Chef Keiichi Hashimoto Le Sorcier Shunan, Yamaguchi - Japan
Margaux: As the Spring tendencies are approaching, tell us about the locally grown products that you are planning to incorporate in your Spring Cartes ..
Chef Keiichi: In Yamaguchi Although climate change is severen, In the spring, there will be some ingredients available: Wakame Seaweed, Wild vegetables and Flowers. in good condition.
Margaux: Who have been your most admired mentors and coaches over the last few years.
Chef Keiichi: In the last few years the observations of my guest dinner that value my sentiments.
Margaux: What inspires you when creating a plate that requires innovative food styling ?
Chef Keiichi: Design of different genres such as architecture, painting, fashion, etc. An image that gives ingredients a spring atmosphere, like putting on clothes.
Margaux: What are your objectives for 2025 in the world of the culinary arts ?
Chef Keiichi: To look as simple as possible but charming with taste and flavor complex.
Margaux: Do you taste test all your concoctions prior to plating up and serving ?
Chef Keiichi: Yes all plates are sampled and in most cases I take a photo.
Margaux: What do you consider the secrets of your success at Le Sorcier Restaurant ?
Chef Keiichi: There is only one group per day, so it is very polite, and food and the wines are chosen with great care.
Margaux: If money were no object,, where would you like to perform a gastronomic four hands dinner and why ?
Chef Keiichi: I would prefer perform in Shunan-shi, because it’s my birthplace.
The Most Common French Bulldog Allergies: How To Treat Them
Article by: Tom Kings & Geri Kings
Photographs: www.tomkingskennels.com
Seeing their puppy scratching, chewing their paws, or having dietary issues would make any caring parent worry about their baby’s health. Frenchies are considered a sensitive dog breed when it comes to certain allergens in their food or environment, but luckily there are ways to keep allergy symptoms under control. In this article, we’ll explore the most common French Bulldog allergies that may trouble your puppy, and provide valuable insights on how to recognize and treat them effectively.
Recognizing Allergy Symptoms
With so many artificial ingredients, air pollution, detergents and basically everything around us, we live in an increasingly poisonous world, where both humans and our furry friends are more likely to get allergic. French Bulldogs, like any dog breed, can be prone to allergies that may affect their health and well-being. There are several types of French Bulldog allergies, but before we dive into these in detail, let’s see what some of the general symptoms are that may signal an allergic reaction.
Itching and Scratching: Excessive itching and scratching are probably the most telling signs of an allergy. Your Frenchie may focus on specific body parts, such as their paws, ears or face.
Digestive Issues: Allergies can lead to upset stomach, diarrhea, and vomiting. So, paying attention to your dog’s bowel movements and eating habits should be an essential part of your Frenchie’s care.
Sneezing, Runny Eyes: Some allergies can also cause sneezing, runny nose and watery eyes, which should not be confused with a common cold.
Hair Loss: Allergies can lead to skin and fur issues like hair loss. If you notice bald patches or irritated skin, allergies may be the cause.
Hives: Hives can appear as raised, red, and itchy welts on your Frenchie’s skin. If you notice hives, it’s essential to consult your veterinarian for a proper diagnosis and treatment.
Types of French Bulldog Allergies
As a Frenchie parent, identifying an allergy early on and knowing how to manage it is crucial for providing the best care for your furry friend. Let’s see what the most common types of French Bulldog allergies are.
Food Allergies
If you’re a Frenchie parent, you already know that this breed’s diet is one of the most important aspects of their care. French Bulldogs are generally known for having a sensitive stomach, so they not only require high-quality premium dog food to stay healthy and fit, but they also have a tendency to develop food allergies.
The primary causes of a food allergy in Frenchies are grains like wheat, corn, sorghum, dairy products, as well as certain proteins, with chicken being a frequent trigger. While these are the most common ones, it’s worth noting that not all French Bulldogs are equally sensitive, and may also have allergic reactions to some other types of proteins. So, it’s crucial to understand the ingredients in your Frenchie’s diet and to pay close attention to any signs of a possible food allergy.
The most common symptoms of a food allergy include scratching, hair loss, lifeless dull fur, inflamed eyes and ears often with some discharge, paw licking, swelling, but also lack of appetite, vomiting, and loose stools. You may not notice all of these at once and the degree to which they occur may also vary. However, any of these symptoms indicate that an immediate change of diet may be necessary.
Environmental Allergies
French Bulldogs, like humans, can be sensitive to environmental allergens such as pollen, dust mites and mold, resulting in an environmental allergy. Sneezing, itching, watery eyes and a runny nose are the most common signs that your
Three tips from Sandra, TomKings Puppies
#1 If you notice any problem with your Frenchie’s skin or fur and they haven’t received Bravecto or another anti-parasite treatment lately, administering that should always be the first step.
#2 If your puppy continues to have allergic symptoms after eliminating chicken and grains from their diet, switch to a premium hypoallergenic dry food and don’t give your Frenchie any other home-made food or treat.
#3 Do an immune strengthening course with your Frenchie for 3 months, using a liquid or soft chew immune booster supplement.
Treating Environmental Allergies in Frenchies
Environmental allergies cannot be cured unfortunately, but they can be managed very well with medication. So, if you’re suspecting that your Frenchie is suffering from environmental allergies, pay a visit to your vet to have the right medicines prescribed for your baby. Members of our TomKings Frenchie Family recommend Cytopoint, which is indeed an approved medication that brings relief for 4-8 weeks. Here’s what another TomKings parent, Madisen posted in the group:
“Wanted to share a life changer for allergies- Cytopoint injections! Hugo has struggled with seasonal allergies for almost 3 years and we’ve exhausted all oral tablets and shampoos (we didn’t want to move to steroids). Cytopoint was recommended by our vet every 4 weeks and took every itch and inflammation away immediately. It is a protein that neutralizestheitchsignal–withnoharmfulingredientsorsideeffects!Wantedtopassalongandhopeitcanhelpsome otherdoggos!”
Choosing a Healthy Frenchie Puppy is Key
If you’re yet to welcome a Frenchie into your life, remember that your puppy’s well-being begins with selecting a reputable French Bulldog breeder. They not only breed parents from a trusted bloodline, but also give the best-quality food and vitamins to the puppy parents and the newborn puppies to avoid potential allergies later on.
If you’d like to learn more about Frenchies, join our Facebook group called TomKings Frenchie Family to read our Frenchie parents’ experiences.
FITUR Woman 2025 Highlights the Role of Female Leadership in Shaping the Future of Tourism
Articulo y Fotografia de IFEMA Prensa
Organized by FITUR in collaboration with Women Leading Tourism, the event concluded with remarks from the Secretary of State for Tourism, emphasizing the need to support women’s present and future in the tourism sector.
Madrid, January 22, 2025. The 5th edition of FITUR WOMAN underscored today that the future of tourism relies on female leadership. This dedicated space, aimed at highlighting the role of women in the tourism industry, took place within the framework of the International Tourism Trade Fair, held from January 22 to 26 and organized by IFEMA MADRID. According to participating experts, women make up 54% of the tourism sector, yet only a few hold leadership positions.
During the closing session, the Secretary of State for Tourism, Rosario Sánchez Grau, stressed the importance of initiatives like WLT and FITUR WOMAN. She stated, “We must work to secure the present and future of women in the tourism sector.”
Organized by FITUR and Women Leading Tourism (WLT), with the support of Extremadura and under the theme “Tourism: Commitment and Pride of Belonging,” FITUR WOMAN explored the emotional connection between people and tourist destinations and its impact on social well-being and sustainable development in countries, regions, and local communities. Female leadership remained the central theme, with the event featuring prominent leaders from the business and government sectors.
Sustainable tourism, inclusive and participatory As explained by Maribel Rodríguez, President of WLT, “The tourism sector consists of both men and women, with women accounting for 54%, but only a few hold leadership roles, and just 25% are CEOs.” She emphasized the economic importance of the sector, which “employs one in every ten people on the planet.” Rodríguez also added, “We need to move toward sustainable, inclusive, and participatory tourism
that includes all stakeholders and recognizes that leadership is not possible without women.”
Meanwhile, María Guardiola Martín, President of the Regional Government of Extremadura, highlighted that “women’s participation is essential in an industry like tourism, which is key to economic and cultural development, creates wealth, and generates emotions.” She noted that tourism, when used sustainably and responsibly, “is a powerful tool to manage the bond between people and their emotions.” Guardiola also revealed that in 2024, Extremadura set records for visitors and overnight stays with a sustainable and balanced tourism model, creating opportunities for everyone, especially women.
Addressing women’s representation in the sector, Guardiola pointed out that over 60% of leadership positions are held by men, emphasizing, “We still have a long way to go to achieve equality.” She also stated that “in Extremadura, we have already implemented initiatives in this direction” and concluded, “The future of tourism lies in female leadership.”
The Importance of Public-Private Collaboration
FITUR WOMAN also hosted a panel discussion on the challenges of tourism, emphasizing the importance of collaboration. María Lourdes Prieto, President of Mexico’s National Tourism Business Council (CNET), stated, “To protect my country’s natural and cultural wealth, public-private collaboration is essential. For this purpose, we are uniting the private, academic, and public sectors to connect communities with tourist destinations.” She also emphasized that “tourism helps combat poverty.”
Eduardo Santander, CEO of the European Travel Commission (ETC), remarked, “Tourism continues to be a key element in achieving social cohesion.” He elaborated on their efforts to “enhance tourism through marketing programs, research, and development that prioritize quality over quantity.” Santander also pointed out that one of the sector’s major challenges in Europe is “seasonality and environmental sustainability, as well as social sustainability.”
Laura Teruel, Secretary General of the Argentine Chamber of Tourism, stated that her organization “works actively to promote Argentina in different countries, with strong participation from the private sector.” She emphasized the importance of “mixed teams” and explained how the Argentine Chamber continues to seek investments and enhance communications with other countries through airline collaborations.
Alliances to Enhance Women’s Role
The importance of alliances to enhance women’s role in the tourism sector was the focus of another panel discussion, moderated by Matilde Almandoz, Vice President of WLT and President of OPC
(Spanish Federation of Congresses and Events), featuring, among other experts, Belén Valentín- Gamazo, President of ADEAPE (Spanish Association of Event Staff Agencies), and Teresa García, President of ASEET (Association of Female Executives in Tourism Companies).
FITUR WOMAN also included other presentations and sessions on topics such as Africa Outlook, destinations and culture, sustainable and inclusive businesses; and during the event, the Women Leading Tourism recognitions were awarded to various personalities in the tourism sector. The section also organized a special networking session and provided a platform to share experiences, discuss challenges, and explore new solutions for the future of the tourism industry.
Alejandra Elorza Jefe de Prensa FITUR - Helena Valera Prensa Internacional
Dani García reúne 71 estrellas Michelin en Leña
Barcelona para homenajear a Joan Roca
De la prensa GSR - Press - Barcelona
Treinta de los cocineros más reconocidos del mundo se darán cita en el primer restaurante del chef malagueño en la Ciudad Condal.
Un menú homenaje diseñado y orquestado por Dani García en una cena a 46 manos con 21 referencias que versionarán creaciones del admirado chef catalán Ferran Adrià, Martín Berasategui, Pedro Subijana, y Elena Arzak, entre otros, no han querido perderse este encuentro tan especial para acompañar a Roca.
Con este sentido tributo se retoman los “A cuatro manos” y homenajes que Dani García inició en 2015 en Marbella con Ferran Adrià, Robuchon, Nobu y Arzak como protagonistas.
MADRIDFUSION Pastry
Articulo y fotografía: IFEMA Prensa
Helados como aperitivos salados, la búsqueda del pan perfecto y la recuperación de sabores dulces perdidos, en Madrid Fusión Pastry 2025
Madrid Fusión Pastry Tu Provincia Huesca La Magia Dulce 2025 volverá a dedicar atención prioritaria al universo dulce en un escenario independiente durante tres días El panadero artesanal más revolucionario del mundo, el danés Richard Hart, socio de René Redzepi, compartirá su conocimiento y experiencia en la búsqueda del “pan perfecto” y hablará de su portentoso pan de centeno.
En la lista de ponentes están también Albert Adrià, Jordi Roca, Oriol Balaguer, Paco Torreblanca, Lluc Crusellas, mejor chocolatero del mundo en 2022, y José Roldán, mejor pastelero del mundo en 2023.
El heladero riojano Fernando Sáenz descubrirá las posibilidades de los helados para convertirse en aperitivos salados, un mundo de sabores tan apasionante como inédito.
Los desayunos japoneses del restaurante Choshoku Kishin protagonizarán otra de las ponencias.
Madrid Fusión Pastry Tu Provincia Huesca La Magia Dulce 2025 arrancará su tercera edición con un programa más ambicioso que nunca y volverá a dedicar atención prioritaria al universo dulce en un escenario independiente. Y también, al mundo de la panadería en sus distintas variantes y disciplinas.
Un escenario dedicado al mundo de la alta pastelería y panadería por el que desfilarán algunos de los mejores profesionales del sector en estosmomentos. Todo ello con el patrocinio de Huesca, tu provincia, la magia dulce, uno de los enclaves geográficos que cuenta con algunas de las mejores pastelerías de España -La Tolosana, Ascaso; La Paca; Pastelería Vincelle- y con profesionales ganadores de concursos de tanto renombre como Raúl Bernal (mejor maestro chocolatero de España en 2011, mejor maestro chocolatero en 2023 y mejor bombón artesano en 2023).
El escenario acogerá además cuatro concursos de relieve: I Concurso de Platos con Manzana; XII Concurso Bocadillos de Autor; I Campeonato de migas dulces y el VIII Concurso Pastelero Revelación. Competiciones a las que se sumará el II Premio Mejor Desayuno de Hotel en dos categorías, ‘Hoteles boutique ’y ‘Grandes Hoteles’, con el patrocinio de Supracafé. Dos panaderos de especial relevancia dejarán testimonio de sus creaciones. José Roldán, pastelero y panadero, campeón del mundo en Rímini en 2023 con el equipo de España, nos mostrará su interpretación de las nuevas piezas de bollería. Y a su lado el panadero danés Richard Hart, el mayor revolucionario de la panadería artesanal.
Después de su paso por la prestigiosa Tartine Bakery (San Francisco, EE.UU.), Hart se asoció con René Redzepi para fundar Hart Bageri (Copenhague). Esta panadería se ha consolidado como una de las mejores del mundo, expandiéndose a múltiples ubicaciones en la ciudad.
Richard Hart viene a compartir su conocimiento y experiencia en la búsqueda del “pan perfecto” y a hablar de su portentoso pan de centeno.
Los helados, la heladería moderna, contará con tres profesionales de envergadura: Albert Adrià y Alfredo Machado, ideólogos de Gelato Collection, con sus nuevas recetas inspiradas en el universo de los perfumistas. Por su parte, Fernando Saéz de la Heladería Dellasera en Logroño, descubrirá las posibilidades de los helados para convertirse en aperi-
tivos salados, un mundo de sabores tan apasionante como inédito. Para desayunos, ninguno más original que el japonés que siguen ofreciendo numerosos lugares de aquel país. Procedente de Kyoto recibiremos al restaurante Choshoku Kishin, que dirige Sayuri Ikeda, esposa de Gerome Quilbeuf, que fue jefe de cocina de Carme Ruscalleda en Tokio. Con ella descubriremos el arroz en tres texturas, caldo de pescado y mariscos, pescados en salazón y un sinfín de especialidades ajenas a la cultura occidental. El chocolate contará con intérpretes de tanta talla como Lluc Crusellas, mejor chocolatero del mundo en 2022 en el concurso internacional World Chocolate Masters (WCM) celebrado en París. Y a su lado, el híper premiado Oriol Balaguer, además de Raúl Bernal.
El tiempo para la reflexión lo aportará el profesor Jordi Butrón, ex director de la Escuela Espai Sucre, creador en su momento del primer restaurante de postres del mundo que resumirá 25 años de menús dulces temáticos. Ponencia tan apasionante como la del grandísimo Paco Torreblanca, quien incidirá en la recuperación de sabores perdidos. O tan cultural como la del ceramista Carlos Pardo que nos expondrá la evolución de las vajillas para dulces en siglos de historia. Cuatro pasteleras ganadoras del premio Pastelero Revelación en los últimos años - Ana Jarquín (La Pastisseria, Barcelona), Claudia Covarrubias (Panod, Madrid), Fátima Gismero (Fátimero Gismero. Pioz, Guadalajara), Noelia Tomoshigue (Monroebakes, Madrid)-, a las que se sumará Estela Gutiérrez (Estela Hojaldre, Madrid), interpretarán cada una a su manera el milhojas, un clásico de la repostería tradicional y moderna.Con la mirada abierta que caracteriza a Madrid Fusión Pastry Huesca La Magia Dulce otros profesionales completarán el espectro de las ponencias: las cremas dulces por parte de Ricardo Vélez (Moulin Chocolat); las últimas aportaciones en el mundo de la miel nos las descubrirá Carlos Gumiel del restaurante Biosfera; los snacks dulces y salados serán cosa de Jairo Vincelle (Pastelería Vincelle, Jaca); la tradición reinterpretada correrá a cargo de Ginés Nicolás (Pastelería Catorce Doce); los turrones creativos de David Gil (I+Desserts, Barcelona) y la innovación golosa de Jordi Roca en El Celler de Can Roca***, o lo que es lo mismo, en uno de los mejores restaurantes del mundo.
Lo dulce como complemento o soporte de lo salado constituye uno de los aspectos más destacados de la alta cocina moderna. Para muchos cocineros, la precisión técnica y los conocimientos que aplica la pastelería constituyen la base de nuevas recetas creativas. De tal manera que en numerosos aspectos la frontera que separa lo salado de lo dulce se ha ido reduciendo hasta convertirse en una delgada línea que discurre por terrenos afines.
Mercedes-Benz Fashion Week Madrid presenta su 81ª edición apostando por el talento y las nuevas promesas de la moda española
Articulo y fotografía: IFEMA Prensa
Entre los 21 diseñadores consagrados que formarán parte de esta cita, destacan los novedosos nombres de JNORIG, Álex Rivière, Baro Lucas, quienes se suman a una lista de consagrados creadores de moda de autor. La gran pasarela de la moda de autor en España arrancará el 19 de febrero con los Desfiles en la Ciudad, y del 20 al 23 del mismo mes en el Pabellón 14.1 de IFEMA MADRID.
Entre los 21 diseñadores consagrados que formarán parte de esta cita, destacan los novedosos nombres de JNORIG, Álex Rivière, Baro Lucas, quienes se suman a una lista de consagrados creadores de moda de autor. La gran pasarela de la moda de autor en España arrancará el 19 de febrero con los Desfiles en la Ciudad, y del 20 al 23 del mismo mes en el Pabellón 14.1 de IFEMA MADRID.
Daniel Martínez, vicepresidente ejecutivo de IFEMA MADRID; Engracia Hidalgo, delegada del área de gobierno de Economía, Innovación y Hacienda del Ayuntamiento de Madrid y Modesto Lomba, presidente de ACME. Mercedes-Benz Fashion Week Madrid ha presentado esta mañana su 81ª edición, que se celebrará del 19 al 23 de febrero. Como en cada convocatoria, la pasarela reafirma su compromiso con la moda española, combinando el talento de diseñadores consagrados con la frescura de nuevas promesas.
La presentación, que ha contado con Engracia Hidalgo, delegada del área de gobierno de Economía, Innovación y Hacienda del Ayuntamiento de Madrid, quien ha subrayado que la moda es un motor de desarrollo cultural, económico y de talento en innovación que refleja nuestra identidad como ciudad. Por su parte, Modesto Lomba, presidente de ACME, destacaba que estos eventos han convertido la Semana de la Moda de Madrid en la cita más relevante de nuestro país. Por último, Daniel Martínez, vicepresidente ejecutivo de IFEMA MADRID, ha puesto de manifiesto que son dos eventos que, además de impulsar a esta industria, refuerzan la marca España en el sector de la moda y contribuye al crecimiento de nuestra economía creativa.
Además, durante la presentación, se ha puesto de manifiesto que la ciudad de Madrid vuelve a convertirse en el epicentro de la moda de autor, gracias a la celebración de Madrid es Moda, evento al que seguirá la pasarela MBFWMadrid, ambos amparados por el programa Madrid Capital de Moda del Ayuntamiento de Madrid.
La programación de Mercedes-Benz Fashion Week Madrid contará con cuatro jornadas de desfiles en el pabellón 14.1
de IFEMA MADRID, del 20 al 23 de febrero, además de una jornada dedicada a los Desfiles en la Ciudad, el 19 de febrero.
Un calendario de desfiles que mezcla tradición e innovación
El calendario oficial de MBFWMadrid contará con 21 diseñadores. Entre las novedades de esta edición, destacan la esperada incorporación de Álex Rivière, quien sorprenderá con su sofisticación minimalista, así como JNORIG, quién debuta en la pasarela con una propuesta contemporánea e innovadora. También se suman nombres como Baro Lucas, con una colección que busca el lujo en la sencillez, y Menchen Tomas, que vuelve a la pasarela madrileña con su estilo delicado y femenino.
El jueves 20, la pasarela madrileña comenzará con Baro Lucas y su elegancia contemporánea, seguido por Yolancris y su alta costura romántica. Mans presentará su sastrería vanguardista, mientras que Pedro del Hierro apostará por la sofisticación atemporal. Menchen Tomas mostrará feminidad en texturas envolventes, Álex Rivière sorprenderá con su minimalismo cosmopolita, y Claro Couture cerrará con su exploración de volúmenes en la alta costura.
El viernes 21 abrirá Simorra con su homenaje a la artesanía, seguido por Isabel Sanchis y su fusión de estructura y fluidez. Hannibal Laguna desplegará glamour y sensualidad, Ynésuelves aportará frescura y Custo Barcelona destacará con su explosión de color. Erroz combinará funcionalidad y diseño urbano, mientras que Malne cerrará con su alta costura sofisticada.
La última jornada de diseñadores consagrados, sábado 22, comenzará con Paloma Suárez y su fuerza creativa, seguido por Odette Álvarez y su estilo bohemio. Fely Campo jugará con estructuras elegantes, JNORIG debutará con un diseño rompedor, y Ángel Schlesser reafirmará su minimalismo. Lola Casademunt By Maite traerá dinamismo. Antes del último desfile, se entrega el Premio L´Oreal Paris a mejor colección y modelo, y como cierre, Ágatha Ruiz de la Prada llenará la pasarela de color y fantasía.
El domingo 23 estará dedicado al talento emergente con la pasarela EGO, en la que diseñadores como Rtama, Studio Cumbre, Odis, Aleixandri Studio, PAT Equilux, Alineo Studio, Bonet y Antonio del Canto mostrarán sus apuestas vanguardistas. Además, el diseñador David Moss, junto con la firma internacional invitada Sandra Weil, desde MBFWMéxico, serán los encargados de cerrar la jornada de desfiles. Como ya es tradición, se entregará el premio Mercedes-Benz Fashion Talent, reconociendo la creatividad de la nueva generación de diseñadores.
Por su parte, el miércoles 19 de febrero estará dedicado a los Desfiles en la Ciudad, con la participación de María Lafuente, Rafael Urquízar, Félix Ramiro, Pilar Dalbat y los jóvenes talentos de UDIT, además del Virtual Show de Andrew Procid, que presentará su colección en formato fashion film.
Apoyo el sector de la moda MBFWMadrid, organizada por IFEMA MADRID con el apoyo del Ayuntamiento de Madrid, cuenta con la participación de empresas fieles a la cita, comprometidas con el sector de la moda española, como Mercedes-Benz, L’Oréal Paris e Inditex, que están presentes como Patrocinadores Principales; Iberia y MO de Multiópticas estarán presentes como Patrocinadores y GHD, Comunidad de Madrid, Málaga de Moda, junto a la identidad corporativa de Diputación de Málaga, UDIT, Universidad de Diseño, Innovación y Tecnología, Castilla y León con el programa Uniendo Moda con el impulso de la CEOE, East Crema Coffee x Oatly, RBA, Ron El Supremo, Schweppes, Solán de Cabras, Gabana Music Club, Mahou, Be Water Home y Elena Suárez & Co., como colaboradores. Además, participará la Universidad Rey Juan Carlos.
La pasarela también contará con la revista ¡HOLA! como Media Partner del evento, que preparará un stand espectacular donde los asistentes tendrán la oportunidad de acercarse y hacerse con una de sus publicaciones, entre las que se incluyen ¡HOLA!, Fashion, Living, ¡HOLA! Madrid y Alta Costura. Como en pasadas ediciones, ¡HOLA! TV vuelve a ser la televisión internacional que dará cobertura a todo lo que suceda durante los días del evento. Lucía Riaño, destacada periodista del canal, ofrecerá conexiones en directo cada noche, desde el plató TV ubicado en el Cibelespacio, brindando a la audiencia global del canal una cobertura detallada de lo más destacado en la pasarela madrileña.
