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MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI FERRARA

L’ARATRO

CON IL VERO MADE IN ITALY CRESCE IL PAESE VERO. Coldiretti da Roma al Brennero rilancia il progetto delle filiere.

Stampa ORIGRAF Ferrara - Via Sgarbata, 170/172 - Tel. 0532 712991 - Reg. Trib. Ferrara n. 21 del 21/03/1951 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - DL. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1. DCB Ferrara

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Maggio Giugno 2010


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L’Aratro Stampa: Origraf s.rl. Via Sgarbata, 170/172 San Bartolomeo in Bosco (FE) Edito da Coldiretti Ferrara Direttore: Luigi Zepponi Direttore Responsabile: Riccardo Casotti Comitato di Redazione: Marco Baldon, Riccardo Casotti, Ida Dalla Libera, Guido Graziani, Beatrice Tagliaferri, Valeriano Tagliati, Andrea Vincenzi. Realizzazione Editoriale: Impresa Verde Ferrara Via Bologna, 67 - Ferrara Redazione: Via Bologna 637 Chiesuol del Fosso (Ferrara) Tel. 0532.979.711 Fax 0532978.458 email: ferrara@coldiretti.it Registro al Tribunale di Ferrara al numero 21 del 21/3/1951 - Iscritto al R.N.S. Pubblicato a Ferrara Questo numero è stato chiuso in redazione il 21/07/2010

Abbonamento annuale per i soci Euro 3,50 Numero 3 - Maggio Giugno 2010

Sommario O.G.M: non è la risposta giusta per i problemi delle aziende agricole Mauro Tonello pag. 3 Trasparenza e legalità: il T.A.R. del Lazio respinge i ricorsi sulle quote latte Riccardo Casotti pag. 4 L’importanza del tesseramento a Coldiretti Luigi Zepponi pag. 5

Made in Italy: al via Oscar Green, il premio all’ innovazione verde Marco Baldon pag. 6

Convenzione Creditagri-Agrifidi consulenza di fiducia per le aziende agricole pag. 24

Il pomodoro rischia di sparire in Pianura Padana Riccardo Casotti pag. 7

Creditagri per la competitività delle imprese pag. 25

Assicurazioni agricole: risorse certe per i prossimi quattro anni Riccardo Casotti pag. 8

Campagna Amica alle scuole elementari di Berra Stefano Menegatti pag. 27 Assemblea dei soci di Copparo

Con voto Senato ripristinati i benefici fiscali per la piccola proprietà contadina Riccardo Casotti pag. 9 Barcellona, formazione e cultura d’impresa Sergio Gulinelli pag. 10 Nomina medico competente in azienda Marco Baldon pag. 12 Registri Trattamenti e Nitrati: sono obbligatori Aziende zootecniche: catena alimentare Marco Baldon

pag. 12

informazioni

sulla

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Il calendario dei divieti di circolazione 2010 Andrea Vincenzi pag. 22 Valorizzazione energetica dei sottoprodotti Vegetali Guido Graziani pag. 23

pag. 27

Con Campagna Amica a Lagosanto la scuola adotta due alberi di pero Andrea Tosi pag. 28 Campagna Amica: cominciate a Ferrara le iniziative 2010 Thomas Serafini pag. 29 Mercatino

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Informazioni Epaca Beatrice Tagliaferri

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LA FILIERA AGRICOLA ITALIANA PRENDE FORMA

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A poco più di un anno dal lancio del progetto Coldiretti per il vero made in

Non è così scontato ritrovarsi un anno dopo e fare la conta di quello che si è fatto sulla base di un impegno preso pubblicamente, di fronte a migliaia di soci ed al Governo. Ma Coldiretti lo ha voluto (e potuto) fare. E così eccoci di nuovo al Palalottomatica, oltre 15.000 imprenditori presenti per fare il punto della situazione, per capire questo progetto quanto abbia movimentato nel panorama italiano dell’agricoltura e della società. Eccoci ancora a confronto con la politica, con i rappresentanti delle Regioni e con quelli del Governo, eccoci a raccogliere l’eredità di Paolo Bonomi, a 100 anni dalla nascita, per testimoniare la realtà di una Coldiretti capace di intrepretare i tempi ed andare oltre le lamentele (e quanti motivi avremmo per farlo, quante cose non funzionano e quanto le stiamo pagando, ogni giorno, nelle nostre aziende) e fare invece proposte.

Quelle proposte che nel 2009 hanno costituito l’ossatura del Manifesto per l’Agricoltura italiana, dove, in fondo, due cose sono fondamentali: la difesa dell’autentico made in Italy e la etichettatura obbligatoria dell’origine e la coerenza nelle proprie azioni. Quella coerenza che ci porta a rivendicare un ruolo diverso per le imprese agricole e le strutture di servizio alle imprese a condizione che la trasparenza e l’interesse per l’azienda agricola e per il prodotto agricolo italiano siano reali e non solo un bel richiamo pubblicitario. Abbiamo atteso lungamente, quasi 13 anni, che il concetto dell’origine fosse recepito anche dall’Europa, che fosse capita l’importanza per i consumatori di fare scelte consapevoli e non cadere nell’inganno di prodotti che diventano “made in Italy” solo in forza di un marchio o di una denominazione commerciale. E che fosse capita anche la

funzione strategica per le imprese agricole italiane di poter identificare i loro prodotti per uscire da logiche di mercato che nei grandi numeri ci vedono perdenti, che rispetto ai costi di produzione vi vedono fuori gioco. La grande sfida rimane dunque quella di costruire, e lo scorso 2 luglio abbiamo avuto i primi, confortanti, dati una rete agricola, quelle filiere autentiche che portano valore alle imprese e qualità ai consumatori. Una sfida che impone anche scelte chiare, correttezza e serietà, capacità di costruire strumen ti adeguati per l’agricoltura di domani. E capace anche di salvare quante più imprese, quante più famiglie possibile: non siamo per un’agricoltura di pochi, ma per mantenere con dignità e professionalità un tessuto di agricoltori, di imprese capaci di fare reddito anche in modo innovativo e diverso rispetto al passato. Con l’orgoglio di fare parte di

Punti vendita, Consorzi Agrari, Cooperative: la rete si sta formando

EDITORIALE

Italy agroalimentare si vedono i primi risultati concreti.


EDITORIALE

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chi sta cercando di cambiare le cose, di proporre, di progettare, di far rispettare le regole, di dare valore autentico e concreto a quei valori che ci sono riconosciuti e che i cittadini dimostrano giorno dopo giorno di apprezzare e condividere. Certamente è drammatico pensare a quanto si è perso e si sta perdendo in redditività per le nostre imprese, ma lo è ancora di più constatare che non si cerchi di cambiare quello che non funziona, quello che mette

piombo alle ali dell’innovazione, della capacità di fare le cose in modo diverso, di tagliare tutto quello è ormai sovrastruttura, che è degenerazione di ruoli e strumenti. Difficile? Certo, le cose facili non esistono o se lo sono rischiano anche di non essere quelle risolutive e decisive. Abbiamo necessità di stringere i tempi, pur sapendo che se non avessimo iniziato la nostra battaglia appunto tredici anni fa,

oggi non avremmo nessun risultato, ma non possiamo attendere ancora a lungo. Il progetto cresce, ma occorre l’adesione convinta di quanti più soggetti, dalle imprese agricole alle istituzioni, ai cittadini perchè il made in Italy sia autentico e non un “tarocco” pieno di prodotti che di italiano hanno solo il nome e belle foto di paesaggi. Di certo noi faremo la nostra parte! Mauro Tonello Presidente Coldiretti Ferrara

CAMPAGNA AMICA: LA RETE È IN COSTRUZIONE, AL VIA GLI ACCREDITI

Stiamo costruendo l’Albo nazionale delle imprese di vendita diretta di Campagna Amica. Una targa ed una bandiera a garanzia dei consumatori ed opportunità per le imprese che vogliono distinguersi nel mercato. Da alcune settimane sono iniziate le procedure di accreditamento all’Albo nazionale delle imprese di vendita diretta di Campagna Amica - Coldiretti. In tempo reale sul portale internet di Fondazione Campagna Amica appaiono appena registrate, le aziende agricole, gli agriturismi, le cooperative che intendono diventare “punto Campagna Amica”, dichiarando di aderire al manifesto Coldiretti per l’Agricoltura Italiana e rendendosi disponibili ai controlli che il protocollo di accredito prevede. Controlli sia da parte dell’azienda, sia da parte di Impresa Verde e Coldiretti, sia da parte di un ente terzo, che ha il compito di certificare l’effettiva commercializzazione di soli prodotti di provenienza agricola ed italiana. L’adesione alla rete di queste imprese, quella rete che nel 2009 il presidente nazionale Sergio Marini aveva indicato come obiettivo nei confronti dei consumatori

per portare direttamente i nostri prodotti di qualità sulle loro tavole, con l’ambizioso obiettivo di arrivare a 20.000 punti vendita, consentirà ai singoli imprenditori l’utilizzo anche a fini commerciali, di promozione ed identificazione dei loghi Coldiretti e Campagna Amica secondo precise istruzioni; di ricevere una targa attestante l’iscrizione (e quindi i controlli ai quali ci si assoggetta), bandiere con i loghi del Punto Campagna Amica; di ricevere una rivista dedicata alla vendita diretta, vetrofanie

per caratterizzare il proprio punto vendita e la possibilità di utilizzare il marchio Campagna Amica per la propria identificazione aziendale, oltre che essere in rete internet in un motore di ricerca che già conta un numero rilevante di accessi di consumatori sempre più attenti ai prodotti sani, genuini, di qualità ed ad un prezzo equo. Chi fosse interessato può rivolgersi al proprio Segretario di Zona. Riccardo Casotti Vicedirettore Coldiretti Ferrara


COLDIRETTI, LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA RISPOSTA VERA AL PAESE

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Dopo la prima, esaltante esperienza del 2009, anche quest’anno siamo riusciti a riempire un intero palazzetto dello sport con oltre 15.000 soci che hanno potuto vivere ed essere parte di un evento che va oltre la ordinarietà ed oltre la ritualità delle solite assemblee. Chi era presente ha potuto assistere in diretta ad una pagina della stroria della nostra organizzazione che difficilmente sarà dimenticata, sia per i temi affrontati, sia per la capacità del presidente Sergio Marini di esprimere perfettamente la grande carica e la volontà dell’intera Giunta Confederale e di tutta la Coldiretti di essere il perno di quelle politiche non solo econonomiche e di spesa, ma anche di norme, di regole, di riconoscimento alla qualità delle produzioni agricole ed al lavoro dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli, ai quali è stato dato atto di essere appunto “imprenditori” e non “prenditori” da parte del Ministro Tremonti, presente

con i colleghi Sacconi e Galan, oltre che i Presidenti delle Regioni Basilicata, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, a tanti rappresentanti delle forze dell’ordine, dei consumatori, delle altre organizzazioni imprenditoriali. Dapprima il ricordo, nel centenario della nascita, del fondatore della Coltivatori Diretti, Paolo Bonomi, con le intuizioni e la capacità di dare espressione e dignità economica e sociale ai coltivatori e le loro famiglie, poi il percorso dal progetto lanciato lo scorso 30 aprile 2009, sino ai giorni nostri. Sono già mille i mercati di Campagna Amica, oltre 800 le aziende accreditate come “Punto Campagna Amica”, 100 nella sola nostra regione, oltre agli agriturismi ed ai consorzi agrari che hanno costituito la rete dei Consorzi Agrari d’Italia, assieme alle cooperative aderenti ad UNCI-COLDIRETTI. Numeri che testimoniano la volontà di molti imprenditori di mettersi in gioco, di accettare la sfida che guarda al futuro, che vuole costruire una prospettiva positiva per l’economia agricola e per il Paese. Gli interventi dei Presidenti delle Regioni hanno in larga parte sostenuto e condiviso il nostro progetto, con la sottolineatura di termini e temi che sono ormai il linguaggio comune della gente e che i cittadini attribuiscono a Coldiretti: la filiera corta, il km zero, l’origine dei prodotti, un modello di sviluppo attento anche al territorio ed all’ambiente, i valori e l’etica che si affiancano all’impegno di produrre alimenti

sani e salubri, di qualità. Quella qualità che vicende come quella della mozzarella blu mettono seriamente in discussione e che scandalizzano per l’apparente clima di normalità con cui vengono accolti dalle autorità europee. Quelle autorità che consentono di produrre formaggi con latte in polvere ma che si mostrano rigidi nel non voler vedere indicata l’origine delle materie prime nelle etichette degli alimenti. Alimenti che continuano ad essere oggetto di un commercio spudorato,come abbiamo constatato ancora una volta ispezionando i TIR al Brennero, le navi nei porti, le bancarelle ai mercati e nei centri commerciali. Continueremo a fare la nostra parte per dare più trasparenza al mercato e più opportunità alle nostre imprese. E’ questa la storia e la missione di Coldiretti e dobbiamo esserne consapevoli ed orgogliosi. Luigi Zepponi Direttore Coldiretti Ferrara

SINDACATO

La seconda convention al Palalottomatica ha sancito lo slancio dell’Organizzazione per realizzare il progetto sulle filiere ed il presidio al Brennero ha rilanciato il tema della difesa concreta del made in Italy


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100 ANNI FA NASCEVA BONOMI, FONDATORE DELLA COLDIRETTI

SINDACATO

Ha dato diritti e dignità a 8 milioni di coltivatori italiani Cento anni fa, il 6 giugno 1910, nasceva a Romentino, in provincia di Novara in Piemonte, Paolo Bonomi, il fondatore della Coldiretti che è riuscito a dare nel dopoguerra a otto milioni di coltivatori italiani e alle loro famiglie, fino allora più o meno dimenticati ai margini della società, una identità precisa e un sistema giuridico e normativo al pari degli altri cittadini italiani. Lo ricorda il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare il suo impegno civile, sindacale e politico e quanto ha fatto per l’Italia, per la difesa della democrazia, per elevare socialmente e migliorare le condizioni di vita nelle campagne, per la promozione dei valori sociali cristiani. Bonomi - sostiene Marini - ha forse avuto un po’ di quella

follia e di quell’intraprendenza del cristiano che si lancia in imprese impossibili, ma che poi raggiunge inaspettatamente traguardi eccezionali. La Coldiretti è ora una grande forza sociale e si confronta con problemi nuovi, ma - continua Marini - ricorda costantemente l’esempio di Bonomi grazie al quale l’agricoltura italiana è diventata leader a livello internazionale con primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario. Oggi abbiamo di fronte una nuova sfida e siamo impegnati a combattere contro i nuovi poteri forti che afferma Marini - sottopagano i nostri prodotti agricoli rubando l’identità e l’immagine della nostra agricoltura. E’ una sfida grande e affascinante che stiamo affrontando con un rapporto più stretto tra

agricoltori e consumatori con l’obiettivo di ridare all’agricoltura italiana centralità e protagonismo. La tenacia e la lungimiranza di Paolo Bonomi in questa nuova, intensa stagione rimangono per noi - conclude Marini - solidi punti di riferimento

Con Bonomi nasce Coldiretti la prima organizzazione agricola europea.

SULLE QUOTE LATTE NON SCHERZIAMO CON IL FUOCO Dopo il confronto politico sull’emendamento approvato al Senato, il 20 luglio per la prima volta sono stati gli allevatori che hanno rispettato la legge a far sentire la propria voce sulle quote latte. In piazza Montecitorio molti manifestanti di Coldiretti sono presenti in piazza con i cartelli che raccontano la propria storia personale: “Ho pagato migliaia di euro per mettermi in regola. Se vi siete sbagliati ridatemeli”.

Guidate dal presidente nazionale Sergio Marini erano presenti tutte le delegazioni territoriali con gazebo, palloncini e manifesti colorati di giallo, anche se le piu’ numerose vengono dalle principali regioni produttrici di latte: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Molise. Abruzzo, Campania e Puglia. “Quote latte: lo Stato deve ancora accertare? Allora ci restituisca i soldi che ci ha fatto pagare”: questo, in sintesi – così come si legge sullo striscione esposto davanti a Montecitorio, il senso dell’iniziativa. Ma sono numerosi gli striscioni e i cartelli che ricordano che “la legge è uguale per tutti” e che “noi abbiamo sempre rispettato la legge: ora la legge rispetti noi”. Quote latte, ma non solo, perché i problemi

del Paese e dell’agricoltura, purtroppo, non sono solo quelli legati agli allevamenti bovini da latte. E allora “e delle urgenze agricole la manovra quando se ne occuperà?, si chiede uno striscione issato dai coltivatori che evidenzia tre priorità: “stabilizzazione agevolazioni contributive”, “fondo bieticolo saccarifero” e “gasolio per le serre”. Il giorno successivo, a Milano, altre migliaia di allevatori hanno stretto d’assedio la Regione e manifestato il loro pesante dissenso per un provvedimento che non è tollerabile da parte di chi ha rispettato, spesso a caro prezzo, la legge e che oggi si ritrovano, anche per colpa dei “furbetti” senza un prezzo in grado di garantire la sopravvivenza alle loro aziende. Riccardo Casotti Vice direttore Coldiretti Ferrara


ZUCCHERO: DA BIETICOLTORI DIFFIDA AL MINISTERO ED ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

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Nei prossimi giorni i bieticoltori notificheranno al Ministero delle Politiche Agricole appositi atti di diffida con i quali chiederanno alla amministrazione di dare concreta attuazione al provvedimento ministeriale del 19 ottobre 2009. Tale atto, infatti, riconoscendo la natura pubblica delle risorse assegnate a Finbieticola/Terrae ha superato la necessità di una pronuncia del Consiglio di Stato. Lo annuncia la Coldiretti dopo che si è svolta innanzi al Consiglio di Stato l’udienza per la definizione del giudizio promosso dai bieticoltori contro il silenzio tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole sulle loro istanze, notificate dagli stessi in data 28 e 29 settembre, e tese a stimolare i poteri di vigilanza su Finbieticola. I bieticoltori inoltre coerentemente con la linea di condotta tenuta innanzi al Consiglio di Stato avevano, nei giorni scorsi, peraltro già depositato un articolato esposto alla Corte dei Conti chiedendo alla stessa di assumere tutte le azioni ritenute opportune al fine di evitare la distrazione da parte di Finbieticola dei fondi destinati al settore bieticolo-saccarifero. Nel corso dell’udienza, infatti, i bieticoltori hanno portato a conoscenza i giudici amministrativi che il Ministero ha fatto venir meno il silenzio avverso il quale era stato instaurato il giudizio. Ed infatti con la nota datata 19 ottobre 2009, indirizzata a Finbieticola S.p.a., il

Mauro Tonello all’assemblea nazionale dei bieticoltori Coldiretti riunita a Bologna sulla questione Finbieticola.

Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha affermato quanto segue: “in definitiva, quindi, dette risorse finanziarie, trasferite dall’ABSI alla Finbieticola, devono essere utilizzate a stretto supporto di piani di ristrutturazione degli impianti saccariferi in attività, o da costituire, nel rispetto delle condizioni rigidamente prescritte a livello comunitario e nazionale e dall’accordo aggiuntivo del 1985 sopracitato”. Dalla nota emerge che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali abbia esercitato quei poteri di vigilanza che i bieticoltori avevano stimolato attraverso le loro istanze di diffida chiarendo a Finbieticola che “dette risorse finanziarie, … devono essere utilizzate a stretto supporto di piani di ristrutturazione degli impianti saccariferi in attività, o da costituire”. Un tale provvedimento ministeriale ha pienamente

soddisfatto i bieticoltori e fatto venir meno ogni loro interesse ad ottenere una pronuncia del giudice amministrativo. Nello stesso provvedimento il Ministero delle Politiche Agricole richiama il parere reso dalla Avvocatura Generale dello Stato in data 16 ottobre ed avente ad oggetto la definizione della natura giuridica delle risorse gestite da Finbieticola. In tale parere l’Avvocatura Generale dello Stato oltre a definire “la natura pubblica dell’attività svolta dalla Finbieticola” evidenzia come tra gli scopi della stessa società “non rientra ad esempio la costituzione delle S.r.l. con unico socio Finbieticola Bondeno e Finbieticola Casei Gerola” e che “tollerando queste decisioni i soci che hanno avallato lo storno di tali somme potrebbero essere ritenuti responsabili nei confronti dello Stato anche per danni”. Riccardo Casotti Capo Area Sindacale

SINDACATO

Dopo l’udienza al Consiglio di Stato confermata la natura pubblica delle attività di Finbieticola e quindi la fondatezza del ricorso presentato contro la costituzione di società privatistiche con le risorse di tutti i bieticoltori.


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PALALOTTOMATICA: ESISTE UN “CASO ITALIANO” E SERVE UN PROGETTO FORTE PER RINNOVARE L’AGRICOLTURA.

SINDACATO

Riportiamo alcuni passaggi della relazione del Presidente Marini all’Assemblea nazionale del 2 luglio al Palottomatica di Roma, cui hanno preso parte anche 150 soci della nostra Federazione. SENZA ETICA TRATTARE CIBO COME FRIGORIFERI Le difficoltà delle imprese agricole sono il frutto dello stesso arretramento dell’etica sociale nel mercato. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero. E’

quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale nel sottolineare che gli effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi piu’ poveri, il cosiddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli organismi geneticamente modificati (Ogm), la cui diffusione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata insieme al numero degli affamati. LEVA COMPETITIVA È DIVERSITÀ L’unica leva competitiva possibile per il Made in Italy agroalimentare è quella di essere

diversi perché migliori. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale nel precisare che la nostra diversità dipende dalla capacita di legarsi con il più grande ed inimitabile patrimonio che il mondo ci riconosce, i nostri territori, le nostre identità, il nostro straordinario paesaggio fatto di ambiente storia e cultura, il nostro cibo ed i suoi primati in termini di sicurezza ambientale, sociale e sanitaria. Il futuro della nostra agricoltura - ha precisato Marini - sarà nell’essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Il problema - ha precisato Marini - è non farsi copiare le nostre eccellenze e non replicare modelli che il

15.000 soci provenienti da tutta Italia per costruire il vero made in Italy agroalimentare.


mercato ha già abbondantemente bocciato, come nel caso degli Ogm. Sarebbe bene che - ha continuato Marini - anche gli altri settori dell’economia trovassero ancoraggi forti per farsi riconoscere quella diversità in mancanza della quale siamo destinati a competere sui costi, con il rischio della delocalizzazione e di nuova

• Costruire un modello di rappresentanza di filiera che coinvolge cooperative e consorzi agrari perche il nostro cibo deve arrivare sino agli scaffali, altrimenti il nostro ben fare serve alle grandi marche solo per gli spot televisivi mentre noi vogliamo firmare i nostri prodotti i mettendoci la faccia; • Il nostro è un progetto intriso

una forza sociale a tutto tondo che parte dagli interessi dei consumatori e diviene soggetto politico e interlocutore credibile delle istituzioni, sulla base di un progetto di crescita per l’intero paese.

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Alla politica chiediamo di saper scegliere tra chi investe, si impegna e innova e chi fa il

povertà sociale. La Coldiretti ha continuato Marini - ha scelto una strategia fondata su altri tre capisaldi con valenza economica e sociale • Trasformare le nostre materie prime agricole in cibo per aumentare il potere contrattuale nella filiera e sfuggire alla morsa delle speculazioni sulle materie prime stesse;

di etica sociale, cibo come diritto, responsabilità del fare, trasparenza della filiera, interesse e aspettative della gente come priorità. Un progetto che rida dignità al settore che deve essere pesato ben oltre e piu’ di quanto tendono a dire i parametri economici. Questo approccio fa cambiare pelle alla Coldiretti che è diventata

furbo e vive di rendita. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale nel sottolineare che non si puo’ concedere, come purtroppo è successo, il titolo di Cavaliere a chi e’ cresciuto sfruttando all’estero l’immagine del Made in Italy costruita con il lavoro nei campi italiani

SINDACATO

CRISI: C’È UN CASO ITALIANO NELL’AGROALIMENTARE


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di centinaia di migliaia di imprenditori agricoli, ai quali non è stato concesso alcun riconoscimento. La politica non deve essere né notaio né mediatore ma deve assumersi la responsabilità di decidere: • tra le lobby e i cittadini, come nel caso degli Ogm e dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti, dove è molto chiaro dove sta la

sburocratizzazione valorizzando la sussidiarietà; • tra il vero e il falso, rendendo ad esempio subito noti i dati secretati sulla destinazione delle importazioni agroalimentari da paesi extracomunitari. Va premiata l’onesta e la trasparenza e la politica e la pubblica amministrazione devono dare il buon esempio. Ci sono ancora troppe anomalie che il Paese non

al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Le prime dieci cose fatte nell’ambito del progetto - ha continuato Marini - riguardano dal via al più grande circuito europeo di Farmers market alla nascita, con Consorzi Agrari d’Italia (CAI), della prima e più importante holding italiana degli agricoltori, dalla commercializzazione della prima

SINDACATO

POLITICA SCELGA TRA SERIETÀ E FURBIZIA volontà popolare; • tra imprese e rendita, sia nella destinazione delle risorse come quelle della Politica Agricola Comune (Pac) e dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr), sia nel sostegno ai progetti, distinguendo quelli che portano lavoro e sviluppo al territorio da quelli dietro i cui grandi numeri si nasconde la volontà di delocalizzare; • tra le cose dichiarate e le cose fatte. Abbiamo apprezzato il percorso di semplificazione avviato nel mercato del lavoro con i voucher ma si può fare di piu’ e occorre proseguire nella

merita. Da parte nostra ci impegniamo a rimboccarci le maniche come dimostrano i passi da gigante che abbiamo fatto in un anno nel nostro progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che ha come obiettivo - ha ricordato Marini davanti ai quindicimila agricoltori presenti - di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l’offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari

pasta dei coltivatori italiani all’avvio della prima e piu’ grande società di trading europea dei cereali di proprietà degli agricoltori, dalla sottoscrizione del piu’ grande contratto europeo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da biomasse tutte italiane all’accreditamento di circa mille nuovi punti di vendita diretta di Campagna Amica al mese . CONFLITTO STATO/ REGIONI NON DANNEGGI IMPRESE Occorre fare attenzione che il conflitto in atto tra governo

Il direttore Zepponi con un gruppo di segretari di zona, funzionari e soci della nostra Federazione.


agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea

redditi agricoli reali nel nostro paese sono diminuiti del 36% contro una crescita del 5,3% nell’Unione europea. Solo tra il 2008 e il 2009, Eurostat indica la

I veri protagonisti del progetto Coldiretti: i soci, gli imprenditori che ogni giorno lavorano e costruiscono il vero made in Italy.

regionale. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale in riferimento alla minaccia delle Regioni di restituire le deleghe sull’agricoltura a seguito del taglio di risorse proposto nella manovra. Sono pari a circa 250 milioni di euro i trasferimenti per l’agricoltura alle Regioni a statuto ordinario dell’agricoltura italiana non dipende solo dalla crisi generale ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti

nazionale, alla presenza di quindicimila agricoltori provenienti da tutte le regioni, nel sottolineare l’esistenza di un caso Italia come dimostra il fatto che, nonostante i successi del nostro agroalimentare, secondo La situazione di difficoltà l’Eurostat dal 2000 al 2009 i

contrazione in Italia pari al 21% rispetto ad una contrazione media dei redditi agricoli dell’11,6% nell’Unione europea.

Tremonti: l’agricoltura non è tutto ma senza agricoltura non c’è niente.

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SINDACATO

e Regioni non danneggi le imprese impegnate in settori come l’agricoltura, le cui competenze sono state da tempo completamente trasferite a livello


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MADE IN ITALY: ASSEDIO COLDIRETTI A FRONTIERE E PORTI PER DIFENDERLO

SINDACATO

Coltivatori in azione nella giornata nazionale contro la contraffazione. Il gruppo ferrarese scopre prosciutti olandesi destinati a Modena e succhi di pompelmo tedeschi “fatti a San Carlo di Ferrara”. Scortati i TIR con il falso made in Italy sino alle industrie di lavorazione. Decine di migliaia di coltivatori anche con i loro trattori ai presidi di frontiere e porti per difendere il vero Made in italy alimentare dal rischi di inganni e contraffazioni che valgono 60 miliardi di euro in Italia e all’estero. In occasione della “Giornata Nazionale dell’ Anticontraffazione”, Coldiretti ha presidiato il valico del Brennero e con l’aiuto delle forze dell’ordine, carabinieri, guardia di finanza, NAS, polizia di stato, corpo forestale dello stato, verificato decine di camion e TIR che trasportano ogni giorno i “falsi” alimentari

destinati ad una breve passaggio in industrie italiane per diventare “made in Italy” ed ingannare i consumatori e danneggiare i produttori italiani. Si allarga dunque, dalla mozzarella ai prosciutti, dal latte al grano, dall’olio alla frutta, la mobilitazione della Coldiretti per conoscere e far sapere ai consumatori quanto succede giorno dopo giorno senza che venga messo in atto almeno il sistema di etichettatura d’origine per consentire scelte consapevoli da parte dei consumatori. Alle frontiere è stato aperto

Anche i nostri soci al presidio del Brennero il 6 luglio 2010.

un presidio di coltivatori della Coldiretti al valico del Frejus oltre a quello del Brennero con la partecipazione anche di giovani impresa della Coldiretti. Tra le spiacevoli “sorprese” che hanno varcato le frontiere ci sono fiumi di latte in decine di container provenienti da mezza Europa diventati italiani dopo la frontiere, cosce olandesi di maiale “taglio parma” destinate a diventare prosciutti n Emilia, pesto tedesco venduto con marchi italiani, mele argentine e kiwi cileni mentre continua ad arrivare la mozzarella tedesca nonostante


lo scandalo di quella blu. Il risultato è che due prosciutti su tre venduti come italiani sono provenienti da maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. Per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull’etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato e’ già stato ampiamente condiviso’ sia in commissione Agricoltura che in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari. Per l’Italia significa anche valorizzare il vero Made in Italy

in una situazione in cui negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare con l’etichetta che è anonima per circa la metà della spesa: dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. E per una etichettatura chiara, con ben evidenziata l’origine si è espresso anche il ministro dell’Agricoltura, Galan, presente al Brennero per vedere in diretta quello che veniva trovato di volta in volta, sottolineando che occorrerebbe trovare questa indicazione anche nelle confezioni della pasta, uno dei prodotti più taroccati. Decisamente strano anche il ritrovamento di succhi di frutta già confezionati, in particolare di succo di pompelmo, di provenienza tedesca, sulle cui confezioni campeggiava la

Il camion arriva a destinazione in provincia di Modena, accolto da un “comitato” che verifica assieme a carabinieri e vigili il contenuto: proprio quelle cosce olandesi che diventeranno prosciutti italiani.

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SINDACATO

Dall’Olanda al Brennero intercettato un carico di prosciutti che saranno seguiti dalla nostra auto civetta sino a Modena.

scritta “San Carlo – Ferrara”, un’italianità alquanto dubbia ma certamente apposta proprio ai fini di una contraffazione giocata sull’identità di un territorio frutticolo come quello della nostra provincia (anche se non si coltivano pompelmi…). Il ruolo dei coltivatori ferraresi impegnati in questo pressing contro il falso e l’ingannevole a tavola si è spinto anche nel seguire per centinaia di km un TIR di cosce di suino, proveniente dall’Olanda e destinato ad un’industria della periferia modenese, per diventare probabilmente prosciutti di Parma o di Modena senza far sapere la reale origine estera. All’arrivo allo stabilimento un “comitato di accoglienza” con tanto di vuvuzelas palloncini e bandiere ha accolto il mezzo che è stato ispezionato dai carabinieri riscontrando effettivamente il carico di cosce già pronte per ricevere il marchio del made in Italy e quindi aumentare decisamente il loro valore commerciale.


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MOZZARELLA BLU: DAL BRENNERO AL MARE COLTIVATORI E PESCATORI UNITI PER LA DIFESA DEL MADE IN ITALY

SINDACATO

A Cesenatico le imprese dell’agricoltura e della pesca hanno sancito l’alleanza per la trasparenza dell’origine dei loro prodotti davanti ad una grigliata con i turisti Dal presidio del valico del Brennero del 6 e 7 luglio, la mobilitazione di Coldiretti si è estesa alla riviera dell’Emilia Romagna, dove una motonave di produttori agricoli ha pattugliato il mare antistante il porto di Ravenna, che con 800 mila tonnellate di prodotti agricoli e 1.800.000 tonnellate di prodotti agro-alimentari è un altro dei principali punti dell’import alimentare italiano. Dopo uno scalo a Marina di Ravenna e a Cervia la motonave è arrivata al molo di Cesenatico dove i produttori agricoli sono stati accolti dai pescatori di “Impresa Pesca”. Tra gli imprenditori dei due settori è stata sancita una alleanza in nome del comune obiettivo per la trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Gli imprenditori dell’agricoltura e della pesca chiedono infatti l’etichettatura obbligatoria sull’origine dei prodotti alimentari, che oggi in Italia manca per tutta una serie di cibi che vanno dalla carne di maiale al pesce dalla frutta e verdura trasformata ai formaggi. Oltre al presidio del Brennero, che ha evidenziato la quantità di prodotto importato pronto ad essere spacciato per italiano, nei giorni scorsi proprio in Romagna le ronde gialle avevano evidenziato i rischi di prodotti ortofrutticoli dalla provenienza non chiara, di scarsa qualità e che rischiavano

di ingannare il consumatore. Un problema analogo – secondo il presidente di “Impresa Pesca”, Tonino Giardini – si riscontra nel settore della pesca dove il 60% del prodotto consumato in Italia proviene dall’estero, molto spesso senza l’indicazione della provenienza né nelle pescherie né nei menu della ristorazione, con la conseguenza che il consumatore pensa di mangiare pesce di qualità pescato in Italia, mentre magari si tratta di prodotto importato. Nella sola Emilia Romagna a fronte di 27 mila tonnellate di pescato, vengono importati e lavorati 147 mila tonnellate di pesci e molluschi. “La necessità di una etichettatura obbligatoria accomuna pescatori e produttori agricoli – ha detto

il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – per questo la nostra organizzazione ha accolto con molto favore l’adesione di ‘Impresa Pesca’ a Coldiretti. La mancanza di trasparenza sull’origine dei prodotti agricoli è un furto di identità per i produttori perché consente di immettere in commercio come italiani alimenti provenienti da chissà quale parte del mondo. Non abbiamo timore di confrontarci con la concorrenza estera, ma vogliamo farlo nella più assoluta trasparenza affinché sia il consumatore a scegliere. Altrimenti i prodotti importati finiscono per avvantaggiarsi dell’immagine italiana e nello stesso tempo fanno crollare i prezzi dei prodotti nazionali. E’ nostra intenzione invece vigilare perché questo non avvenga”.


Si è tenuta presso la sede di Coldiretti in via Bologna, l’Assemblea provinciale di UNCI, l’unione nazionale delle cooperative italiane, che per quanto riguarda il settore agricolo ora ha una sua articolazione provinciale anche a Ferrara. UNCI Coldiretti, condividendo il progetto Coldiretti sulla filiera tutta agricola e tutta italiana, intende essere parte attiva per fare un salto di qualità al sistema organizzato delle imprese agricole, con particolare riferimento alla rappresentanza economica, superando il “vecchio modo” di fare cooperazione e uscendo dalla confusione dei ruoli dove alcune centrali cooperative tentano di fare anche rappresentanza sindacale anziché occuparsi di remunerare al meglio i propri soci.

All’interno del progetto Coldiretti, il ruolo ed i compiti della cooperazione sono infatti chiari ed impegnativi, ed assieme ai Consorzi Agrari, costituisce lo strumento operativo necessario a dare corpo ai progetti e raggiungere massa critica per consentire alle singole imprese di migliorare le proprie performance. Nominati gli organi dirigenti per il prossimo quadriennio:

Da sinistra: Gulinelli, Tonello e Chiossi.

CHIOSSI RAFFAELE presidente; SERGIO GULINELLI vice presidente; BILLO RAFFAELE consigliere; CARRA’ ALESSANDRO consigliere; VALANDRA FLAVIO consigliere; TONELLO MAURO consigliere.

SINDACATO

COSTITUITA UNCI FERRARA, LA COOPERAZIONE DI COLDIRETTI

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COLDIRETTI LANCIA L’ALLARME POMODORO CINESE: TRIPLICANO GLI SBARCHI IN ITALIA

SINDACATO

Con 82 milioni di kg sono la prima voce dell’export agroalimentare cinese in Italia. Anche industriali e Associazioni Produttori a difesa del made in Italy.

Praticamente triplicano (+174 %) gli sbarchi di concentrato di pomodoro cinese in Europa nel primo trimestre disponibile nel 2010 rispetto a quello precedente, dopo che lo scorso anno ne erano giunti in Italia dalla Cina ben 82 milioni di chili da “spacciare” come Made in Italy. E’ quanto è emerso in occasione della presentazione del dossier sulle importazioni di concentrato di pomodoro cinese che sta invadendo i mercati mondiali, a danno del vero Made in Italy, elaborato dalla Coldiretti, dalle cooperative agricole dell’Unci e dalle industrie conserviere dell’Aiipa. I pomodori conservati sono la prima voce delle importazioni agroalimentari dalla Cina delle quali rappresentano oltre 1/3 in quantità (34 per cento) nel 2009. L’obiettivo della filiera è quello di contrastare un pericoloso inganno per i consumatori sul mercato globale dove il concentrato di pomodoro cinese fa concorrenza sleale al vero Made in Italy. Dalle navi sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro. Ogni giorno in media arrivano nei porti italiani oltre mille fusti di concentrato di pomodoro dalla Cina che finisce sulle tavole mondiali come condimento tipico dei piatti Made in Italy . Il quantitativo che sbarca in Italia dalla Cina, corrisponde - sottolinea la Coldiretti - a circa il 10 per cento della produzione di pomodoro fresco destinato alla trasformazione realizzata in Italia che nel 2009 è stata pari a 5,73 miliardi di chili. La situazione del mercato dei derivati del pomodoro, mostra nell’ultimo trimestre disponibile (dicembre, gennaio e febbraio 2010) una forte crescita delle importazioni di concentrato triplo dalla Cina nell’Unione Europea che tendono quasi a triplicare (+174%) rispetto al trimestre precedente. Un situazione insostenibile per i consumatori e i produttori del Made in Italy (agricoltori, cooperative e principali industrie italiane (da Pomì a Mutti) che provoca danni economici diretti e di immagine al prodotto “nostrano” sul quale pesano gli effetti di una concorrenza sleale dovuta a situazioni di dumping sul piano sanitario, ambientale e sociale. Non mancano i casi di vere e proprie clonazioni di marchi italiani con confezioni di concentrato di pomodoro identiche a quelle originali prodotte in Italia

con tanto di marchio commerciale, bandiera tricolore e scritte in italiano prodotte in Cina e commercializzate sui mercati internazionali con grave danno per l’immagine del Made in Italy. Le scatole contraffatte sono in tutto e per tutto uguali a quelle originali (colorazione, scritte, marchio, codice a barre). Il prodotto è venduto in scatole da 400 e da 2200 grammi come doppio concentrato (28 per cento) con la scritta “100 per cento prodotto italiano” e il pomodoro è l’unico ingrediente riportato in etichetta. Se l’aspetto esteriore del clone prodotto in Cina è identico, profondamente diverso è il contenuto in quanto il pomodoro, secondo le analisi, sarebbe presente soltanto in tracce, mentre la gran parte del prodotto sarebbe costituito da scarti vegetali di diversa natura, quali bucce e semi di diversi ortaggi e frutti.

82 milioni di chili di concentrato di pomodoro cinese importato nel 2009 pari al 10 per cento della produzione nazionale.


SALUTE, 99% FRUTTA ITALIANA PROMOSSA

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Il Ministero della Salute promuove l’ortofrutta italiana in vista dell’estate con addirittura il record del 98,8 per cento dei controlli regolari, con una presenza di residui chimici al di sotto dei limiti di legge. E’ quanto afferma la Coldiretti nel riferire le anticipazioni dei risultati dell’ultimo rapporto ufficiale annuale del Ministero della Salute sul “Controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale” in via di definizione per essere trasmesso all’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Un rapporto che certifica il primato italiano nella qualità e sicurezza alimentare con una percentuale di regolarità del 98,85 per cento per la frutta, dello 98,76 per cento per le verdure, e 99,4 per cento per cereali, vino e olio, che è sostanzialmente confermato dalla rituale analisi di Legambiente “pesticidi nel piatto”. Si tratta di un risultato importante con la presenza di frutta e verdura irregolare sul mercato nazionale che si è ridotta di quasi cinque volte in poco piu’ di quindici anni passando dal 5,56 per

cento del 1993 all’1,2 per cento dell’ultima rilevazione ufficiale. Un obiettivo raggiunto grazie all’intensificarsi dell’attività di controllo ma anche per l’impegno degli imprenditori agricoli per un uso responsabile dei fitofarmaci con la crescita esponenziale di sistemi di coltivazione ecocompatibili che hanno fatto conquistare all’Italia la leadership in Europa nel numero di imprese impegnate nel biologico. Complessivamente secondo una nostra stima sono oltre un milione le verifiche e le ispezioni effettuate sul Made in Italy alimentare nel corso di un anno tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si aggiunge l’attività degli organismi privati. Un primato che – afferma la Coldiretti - ha consentito di far conquistare nel 2009 al Made in Italy alimentare la leadership nei prodotti tipici in Europa con 202 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp) e 4.471

specialità tradizionali censite dalle regioni, il maggior numero di imprese biologiche (quasi un 1/3 di quelle europee). Certo, molto resta da fare per garantire e difendere la qualità e salubrità degli alimenti, ma i primati quantitativi e qualitativi della produzione Made in Italy confermanoi la grande opportunità offerta agli italiani di consumare frutta, verdura e gli altri prodotti della dieta mediterranea considerati indiscutibilmente come essenziali per garantire una buona salute soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni, Peraltro secondo recenti studi l’ortofrutta arriva a ridurre del 13 per cento l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9 per cento quella per problemi cardiovascolari e del 6 per cento quella del cancro. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma il crollo del 20 per cento nei consumi familiari di frutta e verdura avvenuto negli ultimi cinque anni, con una tendenza all’abbandono dei principi della dieta mediterranea soprattutto nei giovani (un bambino su quattro non consuma ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno) stanno mettendo a rischio questo primato. Riccardo Casotti Capo Area Sindacale

SINDACALE

Regolari al 98,9% i campioni di frutta italiana con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. I dati rilevati dal Ministero della Salute.


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APERTO IL PRIMO PUNTO DI CAMPAGNA AMICA A FERRARA

SINDACALE

“Orto Amico” prima iscritta nell’Albo Nazionale dei punti di vendita gestiti da cooperative Coldiretti-UNCI. Sabato 22 maggio è stato inaugurato il primo punto vendita di Campagna Amica con assaggi e degustazione dei prodotti che saranno stabilmente in vendita e riforniti esclusivamente dalla filiera agricola tutta italiana, ovvero da aziende agricole della cooperativa Orto Amico di Ferrara, della cooperativa Mercato Amico di Ferrara e di altre aziende agricole o cooperative agricole che aderiscano e si impegnino al rispetto del “manifesto dell’agricoltura italiana”. Si tratta della condizione necessaria per potersi iscrivere all’Albo delle imprese di vendita diretta di Coldiretti - Campagna Amica, e far parte della rete dei punti vendita che sono parte integrante del progetto delle filiere tutte agricole e tutte italiane. Il punto vendita si trova presso l’azienda agricola Castellina di via Canapa, 72, a poche

centinaia di metri dalle Mura ed all’interno del parco urbano cittadino di Ferrara. Grazie alla rete Coldiretti ed alle esperienze maturate con i Mercati di Campagna alcuni produttori si sono associati in cooperativa e metteranno a disposizione il meglio della loro produzione: frutta e verdura di stagione, vino, passate di pomodoro, salumi, carni, formaggi, riso, olio d’oliva, vongole ma anche fiori e piante…. E via via la gamma si amplierà con ulteriori prodotti di stagione e trasformati che saranno sempre caratterizzati dal rapporto diretto con l’azienda agricola d’origine e dalla filiera corta, quindi con un buon rapporto prezzo/qualità e con tutta la salubrità e genuinità del made in Italy garantito da chi lo fa nella propria azienda. Il Punto Vendita è accreditato, ovvero iscritto nell’Albo nazionale dei punti di vendita

diretta e può utilizzare i loghi e le denominazioni di Coldiretti e Campagna Amica in quanto soggetto ad una serie di controlli, sia da parte della struttura Coldiretti - Impresa Verde provinciale, sia da parte di un ente di controllo “terzo” che verificherà periodicamente il rispetto degli impegni e la rispondenza con gli obiettivi sottoscritti per la “filiera agricola” autenticamente made in Italy, su mandato della Fondazione Campagna Amica di Roma. Un impegno ma anche la necessaria garanzia di un uso corretto dei marchi e del messaggio Coldiretti, a tutela sia dei produttori che dei consumatori che avranno la tranquillità di poter fare acquisti di prodotti garantiti, trasparenti, di qualità. Riccardo Casotti Responsabile Prov.le Fondazione Campagna Amica

Da sinistra il presidente di Orto Amico, Raffaele Billo con il presidente Mauro Tonello e l’assessore Deanna Marescotti inaugurano il primo Punto Vendita Campagna Amica.


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RIPETUTO IL SUCCESSO PER IL FRAGOLA DAY 2010

SINDACALE

Interesse e curiosità da parte dei ferraresi e di molti turisti per le fragole made in Ferrara. Si è conclusa una campagna migliore di quella passata ma rischia di non bastare. Il tempo delle fragole, complice un’annata difficile dal punto di vista meteorologico, con freddo e piogge intense, si è conclusa rapidamente, non appena le temperature sono state più calde e le piante hanno potuto produrre con meno stress. Un frutto che nella nostra provincia si è ormai ridotto di estensione in modo drastico e che se anche quest’anno ha dimostrato un andamento dei prezzi di un certo interesse, viste le scarse produzioni unitarie e gli alti costi di produzione, non è detto sia in grado di invertire la rotta e recuperare superfici e soprattutto redditività. Eppure la fragola ferrarese piace e la riprova è stata tangibile durante l’iniziativa di “fragole in piazza” organizzata da Coldiretti

per far conoscere e promuovere questo prodotto e stimolare l’acquisto di quello di produzione locale, colto e portato nei punti vendita senza alcuna necessità di lavorazioni particolari. Nel volgere di alcune ore centinaia di vaschette sono letteralmente sparite dal banco di vendita allestito con il contributo della cooperativa Orto Amico e dei produttori di fragole di San Martino in piazza Municipale, mentre cappellini e palloncini gialli punteggiavano la piazza ed il sorbetto alla fragola veniva gettonato da centinaia di passanti. “Anche in questa occasione – commenta il presidente di Coldiretti, Tonello – si dimostra che i prodotti di qualità, la cui origine è ben identificata e certa, di cui

sappiamo quindi come vengono prodotti e che faccia ha il produttore, sono graditi dai consumatori, i quali anzi hanno la difficoltà di trovare i prodotti del territorio sui consueti banchi dei negozi, dato che per consuetudine pare che di fragole ferraresi a Ferrara se ne vendano davvero poche, e che piuttosto, anche per le loro caratteristiche qualitative siano avviate ai mercati esteri. Dovremmo essere in grado anche di collegare in modo strutturale e continuativo le produzioni del territorio con le realtà commerciali per costruire quelle realtà di filiera italiana che diano soddisfazione sia ai produttori che ai consumatori”. Riccardo Casotti Capo Area Sindacale


MALTEMPO: SI CONTANO I DANNI. NELLE CAMPAGNE STAGIONE DIFFICILE

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Pochi minuti per fare piazza pulita di coltivazioni, tetti, impianti irrigui, serre, reti antigrandine, frutteti, alberi. E’ ormai un bollettino di guerra dove si contano le perdite di fronte ad eventi metereologici sempre più violenti, improvvisi e distruttivi che stanno colpendo in modo impressionante e grave la nostra provincia, segnata nelle settimane scorse, tra maggio e giugno da eventi atmosferici calamitosi,

contigue. Come sempre fare stime dei danni dei diversi eventi è quasi impossibile, i danni veri si potranno quantificare solo nel corso dei mesi prossimi, tra mancate produzioni e ripristino di frutteti divelti e strutture produttive, tetti e magazzini danneggiati, ma è chiaro che saranno cifre nell’ordine dei milioni di euro ed il dramma sarà dover affrontare un’annata così difficile con l’incertezza di cosa ed in che misura potrà essere in qualche modo risarcito. Invitiamo comunque i soci che ancora non lo avessero fatto a contattare il proprio ufficio zona in modo da segnalare l’evento calamitoso ed il danno presunto, in modo da tentare di avviare quantomeno le procedure per gli sgravi fiscali, per la riduzione dei contributi previdenziali, nonchè predisporre quanto necessario per non perdere contributi per determinate colture soggette a produzioni minime contrattuali (frutta da industria, ecc.). Riccardo Casotti Capo Area Sindacale

sia violente grandinate, sia piogge intense, sia forti raffiche di vento, dopo una primavera fredda e piovosa, che ha avuto come conseguenza sbalzi termici che hanno interessato le piante, sia erbacee, sia arboree con la prospettiva di una riduzione di produzione imputabile proprio a questo andamento climatico avverso. Sono purtroppo ben giustificati i motivi di apprensione per un’annata evidentemente nata sotto una cattiva stella, con l’aggravante anche di danni alle strutture, dalle case ai magazzini ai capannoni agli impianti di reti antigrandine ed irrigui, sconvolti dalla furia del vento in modo particolare nelle aree dell’argentano, del portuense, di Voghiera e di alcune frazioni del comune di Ferrara e dei vicini comuni di Vigarano, Poggio Renatico e parzialmente di Bondeno, oltre che nel copparese ed aree

SINDACALE

Milioni di euro di danni nelle aree della nostra provincia interessate a più riprese da nubifragi, vento, pioggia e grandine. E’ allarme per fenomeni sempre più violenti e distruttivi.


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FABBRICATI RURALI, IMPORTANTE PRECISAZIONE DEL CATASTO

FISCALE

Una recente risposta dell’Agenzia del Territorio di Roma può avere interesse anche nella nostra provincia sull’inquadramento dei fabbricati rurali.

E’ molto importante la recente risposta fornita dall’Agenzia del Territorio di Roma a Coldiretti, circa l’inquadramento catastale dei fabbricati rurali. La necessità di avere l’ennesimo chiarimento in materia è stata determinata, dalla sentenza n. 18656 del 21-08-09 della Suprema Corte di Cassazione, le cui conclusioni hanno portato qualche agitazione nel mondo agricolo e che possono essere sinteticamente riassunte nel modo seguente: “Il requisito di ruralità è condizionato prioritariamente dalla classificazione catastale. Per i fabbricati strumentali all’esercizio dell’attività agricola la ruralità è riconosciuta solo ai fabbricati accatastati in categoria catastale D-10, mentre per i

fabbricati destinati ad abitazione, la ruralità è riconosciuta solo se accatastati in categoria A6”. Per gli addetti ai lavori tale sentenza, pur nel rispetto dovuto all’Organo dello Stato che l’ha emessa, è sembrata privi di fondamento, in quanto probabilmente, non si è tenuto conto dell’intera normativa sui fabbricati rurali. Sembrava altresì impossibile, che qualche amministrazione comunale potesse fondare la propria azione accertatrice su tali infondate conclusioni. Purtroppo, anche qualche comune della provincia di Ferrara ha emesso e continua ad emettere, accertamenti ICI per il recupero dell’imposta su fabbricati rurali (pertanto esenti da ICI) ma accatastati in

categorie diverse dalle categorie catastali indicate nella sentenza di Cassazione dell’agosto 2009 (D-10 e A6). A nulla è valso, far presente, che la stessa Cassazione - sezione Tributaria- a novembre, ha mutato l’orientamento affermando che la ruralità di un fabbricato è collegata unicamente alla destinazione che lo stesso ha. Ora si confida che la Commissione Tributaria Provinciale di Ferrara dichiari, accogliendo le nostre richieste, illegittimi gli accertamenti impugnati e disponga il pagamento delle spese processuali a carico dell’amministrazione comunale che ha emesso gli accertamenti. Ida Dalla Libera Capo Area Fiscale

ORARIO ESTIVO DEGLI UFFICI E CHIUSURA PER FERIE COMUNI DEL PERSONALE Si avvisa che come di consueto nei mesi estivi i nostri uffici adottano un orario ridotto concentrato nelle ore mattutine, dal lunedì al venerdì, dalle 8,00 alle 14,00, dal 19 luglio al 17 Settembre 2010. Inoltre nel mese di agosto gli uffici della sede provinciale e gli uffici di zona rimarranno chiusi per ferie comuni del personale nel periodo dal 16 agosto al 20 agosto compresi.


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CATASTO: DIFFICILE IL RITORNO AL SEMINATIVO Nelle settimane scorse, Coldiretti Ferrara ha presentato, per conto dei propri associati, circa 1300 ricorsi contro gli accertamenti notificati dall’Agenzia del Territorio di Ferrara. L’azione di “forza” si è resa necessaria, per evitare che, solo per alcuni terreni della provincia di Ferrara, si consolidasse un aumento dei redditi catastali, frutto di una azione ingiustificata intrapresa dalla stessa Agenzia. I FATTI L’Agenzia del Territorio, a fine gennaio 2010, ha notificato migliaia di accertamenti, relativi all’accoglimento delle istanze di autotutela a suo tempo presentate. Infatti, nel dicembre 2007, sono state presentate numerose istanze di autotutela allo scopo di chiedere il ripristino della qualità di coltura “SEMINATIVO” , sostituta, per effetto di un bizzarro automatismo, da qualità di coltura molto più onerose, quali “SEMINATIVO IRRIGUO” o “ORTO”. L’Agenzia del Territorio ha preso atto delle nostre richieste ed ha ripristinato la qualità di coltura

catastale “SEMINATIVO” ma contemporaneamente ha aumentato di una classe gli estimi catastali, senza seguire le prescrizioni normative previste per l’accertamento della maggior potenziali produttiva dei terreni. I MOTIVI DEL RICORSO Non impugnare la “montagna” di accertamenti ricevuti avrebbe comportato accettare la disparità di trattamento relativa a terreni con medesime potenzialità produttive. Inoltre, non impugnare gli accertamenti avrebbe comportato la possibilità di sottoporsi alla legittima azione accertatrice sia da parte dei Comuni per l’ICI, già a partire dal 2007 che da parte dell’Agenzia delle Entrate per probabili accertamenti sulle dichiarazione dei redditi presentate per gli anni d’imposta 2006-2007-2008. Non da ultimo anche l’INPS, avrebbe potuto accertare un potenziale aumento di “fascia” per la quantificazione dei contributi previdenziali dovuti dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

SIAMO OTTIMISTI! Confidiamo che i Giudici della Commissione Tributaria Provinciale di Ferrara riconoscano fondate le nostre ragioni e non mutino l’orientamento già adottato per analoghe situazioni proposte nel 2007 dai proprietari dei terreni che hanno immediatamente intrapreso la strada del contenzioso per le medesime vicende. ….. E LA STORIA NON È FINITA. Pare che, per mancanza di fondi, l’Agenzia del Territorio non abbia potuto notificare tutti gli accertamenti predisposti . In base ai nostri dati, dovrebbe mancare all’appello la notifica di almeno il 60% degli accertamenti! La speranza è che, le difficoltà di reperire i fondi per finanziare le spese di notifica, induca l’Agenzia del Territorio di Ferrara a riconsiderare l’intera operazione. Ida Dalla Libera Capo Area Fiscale Impresa Verde Ferrara

Un grande impegno rappresentato dai numeri: N° istanze presentate nel 2007 all’Agenzia del Territorio

8460

N° accertamenti notificati a gennaio 2010

5419

N° Soci Coldiretti e famigliari che hanno ricevuto gli accertamenti

1635

N° Fotocopie e stampe necessarie per la preparazione dei ricorsi

234.691

N° Ricorsi presentati

1256

FISCALE

Aperto il contenzioso per 1300 posizioni “anomale” per le quali Coldiretti ha presentato ricorso rispetto agli incongrui passaggi di qualità di coltura.


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RIFIUTI: COLDIRETTI CHIEDE DI SUPERARE I DUBBI E SEMPLIFICARE IL SISTRI

C.A.A.

Vanno poste in atto tutte le azioni per non gravare sulle imprese ed assicurare la corretta gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi. Intanto prorogato il sistema al 1 ottobre e ridotti i costi. CHE COS’È IL SISTRI Nel 2009 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha costituito il SISTRI (DM 17 dicembre 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 gennaio u.s.), un sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti che interessa tutte le aziende che producono rifiuti, quindi anche quelle agricole. Il SISTRI è gestito dal Comando

Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente ed ha lo scopo di informatizzare la filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale

(pericolosi e non pericolosi) e dei rifiuti urbani solo per la Regione Campania. La sua applicazione presenta alcune novità rispetto al precedente sistema tra cui, la sostituzione del formulario di trasporto, del registro di carico e scarico e del MUD con dispositivi elettronici che vengono consegnati successivamente all’iscrizione al sistema, con i quali è possibile effettuare la gestione informatica degli adempimenti ed assicurare la tracciabilità dei rifiuti. I DISPOSITIVI DEL SISTRI Le registrazioni saranno effettuate sulla chiavetta USB che verrà utilizzata anche per trasmettere i dati, il trasporto verrà verificato con la black box, un dispositivo che sarà istallato su ciascun veicolo che trasporta rifiuti e, per monitorare l’ingresso e l’uscita degli automezzi dagli impianti di discarica e incenerimento, saranno utilizzate telecamere e apparecchiature di sorveglianza.

GLI OBBLIGHI PER LE IMPRESE Per quanto riguarda gli obblighi e i termini in agricoltura, il SISTRI prevede le seguenti categorie di imprese agricole: RIFIUTI PERICOLOSI categorie obbligate ad iscriversi come produttori di rifiuti pericolosi e che devono adempiere al SISTRI in proprio: Produzione di rifiuti pericolosi e trasporto in conto proprio (iscrizione all’Albo dei Gestori secondo il comma 8 dell’art. 212 del D.Lgs 152 del 2006) categorie obbligate ad iscriversi per i rifiuti pericolosi ma che possono adempiere al SISTRI tramite le associazioni di categoria Imprenditori agricoli con volume di affari inferiore agli 8.000 €; Per quantitativi inferiori alle 2 tonnellate/anno; categorie esonerate dall’iscrizione se conferiscono i rifiuti pericolosi a circuiti organizzati di raccolta Gli Imprenditori agricoli che producono e trasportano i loro rifiuti pericolosi in modo occasionale e saltuario per quantitativi che non eccedono i 30 chili e 30 litri nell’ambito di una convenzione con il servizio pubblico di raccolta o altro circuito organizzato e che non sono iscritti all’Albo Gestori


CHE COSA HA CHIESTO COLDIRETTI IN SEDE DI CONFRONTO COL MINISTERO Coldiretti, pur apprezzando il grande sforzo messo in campo per la rintracciabilità dei rifiuti e per la lotta all’ecomafia, dopo aver deciso di collaborare per la messa in atto di questo sistema, ha cercato di ottenere l’esonero per determinate categorie e la semplificazione amministrativa e burocratica per la maggior parte degli associati sottolineando e rilanciando il ruolo degli accordi di programma nella gestione aziendale dei rifiuti. A questo proposito, ha chiesto la definizione esatta dei soggetti obbligati e dei soggetti esonerati, includendo in quest’ultima categoria anche il ritiro porta a porta fino a 200 kg l’anno di

rifiuti pericolosi. Ha chiesto la semplificazione degli adempimenti per le imprese agricole esonerate dall’iscrizione . Ha chiesto la previsione di adeguate disposizioni transitorie in modo da evitare l’applicazione di sanzioni o sovra costi a carico delle imprese per tutto l’anno in corso al fine di consentire l’adeguamento delle imprese ai criteri indicati. Ha firmato una convenzione con Unioncamere per farsi tramite e facilitare la distribuzione dei dispositivi ai propri associati. Gli uffici di zona e della sede centrale sono a disposizione per ogni necessità e chiarimento

Andrea Vincenzi Capo Area CAA Ferrara.

FRUTTA, I PREZZI DEI PRODUTTORI Tutti i soci interessati sono invitati alle riunioni del mercoledì presso la Sala Conferenze Coldiretti della sede provinciale. Ferrara: Sono iniziati a partire da mercoledì 7 luglio gli incontri dei produttori frutticoli volti a determinare i prezzi correnti di vendita alla produzione della frutta del nostro territorio. Questi appuntamenti da sempre molto utili, permettono di valutare, insieme a tutti gli operatori della filiera, le trattative in corso al fine di sintetizzarne i contenuti e le particolarità. L’attività, che si sviluppa durante tutto il periodo estivo, vuole essere soprattutto strumento di informazione per le aziende. Vista l’importanza delle notizie che vengono divulgate negli incontri dell mercoledì sera presso la sala riunioni di Ferrara in Via Bologna n. 637, si chiede alle aziende frutticole interessate di partecipare numerose.

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C.A.A.

Ambientali sono esonerati dall’iscrizione. I loro dati sono inseriti nel sistema dal gestore del servizio di raccolta o della piattaforma di conferimento RIFIUTI NON PERICOLOSI Per quanto riguarda le categorie che producono rifiuti non pericolosi è prevista l’adesione volontaria I COSTI PER LE IMPRESE L’importo da corrispondere è annuo ed è compreso, a seconda della categoria di azienda, tra i 30 e gli 800 euro (in relazione al tipo di rifiuto, al numero di adetti per unità locale, ai veicoli utilizzati. LE SANZIONI Allo stato attuale le sanzioni sono ancora in fase di approvazione, tuttavia gli importi previsti sono rilevanti e con risvolti penali per l’omessa iscrizione.


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P.S.R., APERTI I BANDI PER DOMANDE DI IMBOSCHIMENTO PSR: Imboschimenti di terreni agricoli, aperti i bandi per le nuove domande di aiuto.

C.A.A.

Sono aperti i bandi provinciali per la Misura 221 del PSR che finanzia la realizzazione di nuovi imboschimenti in terreni agricoli. Le domande possono essere presentate fino al prossimo 30 luglio e possono riguardare impianti di "Bosco permanente" (Azione 1) e "Arboricoltura da legno" a ciclo medio lungo (Azione 2) e a ciclo breve (Azione 3 "pioppicoltura ecocompatibile").

nel "Programma Operativo della Misura". Gli imboschimenti devono essere conformi alle disposizioni tecniche contenute nelle "Linee guida per la progettazione e realizzazione degli imboschimenti" che come il programma Operativo e tutte le altre informazioni relative alla Misura ed alle singole Azioni possono essere visti e valutati con i tecnici degli uffici Coldiretti in tutti gli uffici zona.

La Misura 221 "Imboschimenti di terreni agricoli" finanzia la realizzazione di nuovi imboschimenti mediante il sostegno per parte dei costi dell’impianto e la corresponsione di premi annuali (esclusa l’Azione 3), a copertura dei costi di manutenzione e di perdita di reddito. La Misura 221 si applica solamente nei terreni agricoli ricadenti negli ambiti territoriali di "pianura" e "collina" del territorio regionale. Gli agricoltori e le persone fisiche e giuridiche di diritto privato, che intendono beneficiare dei sostegni previsti dalla Misura 221 devono presentare le domande secondo le modalità stabilite da AGREA e rispettare i requisiti e le disposizioni contenute

AGRIFIDI FERRARA, RINNOVATE LE CARICHE SOCIALI Il Consorzio è atteso al rilancio per dare maggiori opportunità alle aziende agricole ferraresi utilizzando tutti i possibili contributi pubblici di garanzia. L’Assemblea dei soci riunita lo scorso 24 giugno, oltre ad approvare il bilancio dell’esercizio 2009, che presenta un risultato positivo, ha anche rinnovato gli organi sociali per il prossimo triennio, eleggendo il Consiglio di Amministrazione, chiamato a governare il consorzio fidi in un delicato momento di passaggio e di congiuntura non certo facile nè per le imprese nè per il mondo bancario e finanziario.

E’ necessario quindi che si aprano altre prospettive anche per il nostro territorio, con accordi funzionali a consulenze mirate (come nel caso di Creditagri Coldiretti) attraverso convenzioni di servizio, rivedendo le convenzioni in essere con gli istituti di credito di riferimento e ragionando seriamente e tranquillamente riguardo il miglior assetto funzionale di Agrifidi rispetto all’efficacia ed al vantaggio per

i soci. Sono stati eletti i signori: Beltrami Alessandro, Cattin Nino, Fortini Franco, Muraro Domenico, Paolini Giorgio, Permunian Francesco, Rubini Michele, Scanavini Andrea. Revisori dei Conti: Lazzari Elena (Presidente), Franchella Fedirco e Ghiacci Paolo (membri effettivi); Guidi Carlo Alberto e Cirelli Roberta membri supplenti.


Nelle ultime settimane hanno inaugurato tre nuove aziende agrituristiche nostre associate, all’insegna della valorizzazione del patrimonio storico del nostro territorio e della capacità di individuare nuovi scenari di attività, diversificando la tradizionale coltivazione e puntando sui servizi, sull’ospitalità, sulla valoriz-

zazione dei prodotti aziendali e delle aziende del territorio. Si arricchisce quindi il panorama del settore agrituristico ferrarese, in particolare nell’area del medio ferrarese, tra Formignana (Agriturismo “Sotto le Stelle” di Luppi Leonardo), Quartesana (Corte dei Maghi di Magagna Sandro e Paolo) e San Bartolomeo in Bo-

sco (Tre Re di Trevisani Remo). Si conferma il carattere originale di ogni azienda, che gioca elementi originali nella propria offerta turistica, che diventa condivisione di passioni, emozioni, sapori e cononoscenze che vengono dall’esperienza e dalla tradizione delle nostre campagne accompagnate da elementi come la musica, l’ambiente, l’ospitalità per camperisti, l’utilizzo di prodotti tipici e recuperati dalla tradizione, come vecchie varietà di frutta, oppure erbe aromatiche.

Il fabbricato recuperato dalla famiglia Magagna a Quartesana e diventato “La corte dei Maghi”. A destra il segretario di zona di Ferrara, Thomas Serafini e Remo Trevisani, titolare dell’agriturismo “Tre Re” di San Bartolomeo in Bosco.

VERDE ECCELLENZA Nasce il “club di eccellenza” degli agriturismi di Terranostra Emilia-Romagna.

Presentato al Mambo di Bologna il primo gruppo di aziende agrituristiche di Coldiretti che hanno adottato un disciplinare per fornire servizi di qualità orientati alla riduzione dell’impatto ambientale, della produzione dei rifiuti, del consumo energetico e della promozione dei prodotti del territorio. Il disciplinare adottato è quello previsto dal marchio di qualità di Legambiente Turismo.

TERRA NOSTRA

AGRITURISMO, CRESCONO LE AZIENDE FERRARESI

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LA CAMPAGNA È AMICA DELLA BASILICA DELLE SETTE CHIESE

CAMPAGNA AMICA

A Bologna è ritornato il mercato degli agricoltori nel centro della città. Prodotti a km zero da Ferrara e da tutta la regione per raccogliere fondi Imprenditori agricoli da tutta l’Emilia Romagna, aderendo alla raccolta fondi lanciata dal Resto del Carlino, hanno portato in piazza Santo Stefano a Bologna, lo scorso 19 giugno, le eccellenze dell’agricoltura regionale per raccogliere fondi a sostegno del restauro della Basilica delle Sette Chiese. Si tratta di un ritorno dell’antica tradizione del mercato in città, quando la vita della città era legata strettamente a quella della campagna e gli agricoltori portavano nelle piazze i prodotti agricoli che servivano ad alimentare i cittadini. Dunque prodotti anche ferraresi di tre nostre aziende agricole, chiamate a rappresentare le particolarità della nostra provincia: l’azienda San Carlo di Tosi Fernando (Copparo) con le verdure di stagione ma soprattutto con una ricca gamma di confetture, tra cui quelle di zucca; l’azienda agricola Zangirolami Massimo e Maurizio (Tresigallo) con il riso del delta nella sue varie declinazioni e trasformazioni; il consorzio dell’Aglio di Voghiera, tramite Le Aie, con tutta la

s

Lo stand dell’Aglio di Voghiera, presente insieme alle aziende Tosi e Zangirolami.

gamma di prodotti dove l’aglio (primo e per ora unico prodotto DOP della nostra provincia) conferisce caratteristiche ed aromi particolari (dall’olio, ai patè, ai sottoli, al salame). Per la prima volta in una delle piazze più belle del centro di Bologna si è svolto un mercato a Km 0, in cui i cittadini hanno potuto acquistare i migliori prodotti dell’agricoltura regionale direttamente dal produttore. Un’occasione per aiutare la Basilica e nello stesso tempo portare sulle proprie tavole prodotti che provengono da

pori da are

aziende del territorio, senza che abbiano subito intermediazioni commerciali, passaggi in magazzino o lunghi trasporti, che ne possono compromettere la freschezza. Grandissimo gradimento dei cittadini bolognesi, che in poche ore hanno preso d’assalto le bancarelle ed acquistato i tesori della campagna per salvare i tesori della storia e dell’arte. Riccardo Casotti Responsabile Prov.le Fondazione Campagna Amica

Prodotti Tipici e Territorio sui Lidi Ultimi appuntamenti con l’iniziativa ideata dallo chef Mauro Spadoni per divulgare la conoscenza dei prodotti agroalimentari ferraresi e dei nostri vini ai turisti in vacanza sulla nostra costa. Le aziende di Coldiretti Campagna Amica animano il mercatino SaporiDaComprare con i prodotti di stagione a km Zero. Prossime date: Lido di Volano 29-30-31 Luglio e 18-19-20 Agosto; Lido delle Nazioni 1-2-3 Settembre; Porto Garibaldi 8-9-10 Settembre. Per informazioni: Tel. 0532.979730 - www.saporidamare.it


GIORNATA DI PREGHIERA PER IL SANTO PADRE

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Il presidente Marini tra il presidente dei pensionati di Ferrara, Montoncello, la segretaria di zona di Mesola Franca Maccapani e Alessandra Mariotti.

maturità umana, utile al clima generale della nostra società, spessa divisa”. In questo clima Coldiretti attraverso la partecipazione di numerosi soci e dirigenti ha fatto sentire tutta la propria vicinanza al Santo Padre, proprio in questo momento di particolare travaglio per la Chiesa, confermando al successore di Pietro fiducia e amore filiale. “In un contesto di crisi di valori - ha commentato il Presidente di Coldiretti, Sergio Marini, presente in piazza San Pietro tra i soci di tutta Italia - dobbiamo difendere tutti insieme l’autorevole voce che ribadisce la necessità di avere punti fermi per una società piu’ giusta e a misura d’uomo”.

La consueta preghiera del Regina l’unità dei credenti – commenta Coeli in San Pietro, domenica 16 il Presidente della CEI – maggio si è colorata anche del aderendo all’autopurificazione giallo di Coldiretti, presente con della Chiesa che oggi è urgente”. delegazioni provenienti da ogni Aggiungendo anche: regione italiana alla iniziativa “Una piazza così lieta e serena della CNAL, l’associazione è stato un messaggio positivo di che riunisce varie organizzazioni laicali che adottano nella loro attività i principi cristiano sociali e che pongono nella loro quotidiana azione attenzione anche all’etica ed alle esigenze umane non solo materiali. La delegazione ferrarese è arrivata a Roma di buon mattino per essere presente alla celebrazione delle 11 guidata dal Cardinal Bagnasco, con preghiere e recita del Regina Coeli. “Domenica siamo stati dal Papa pregando per Una parte del gruppo di coltivatori ferraresi presenti a Piazza San Pietro.

CAMPAGNA AMICA

Delegazione di soci da Ferrara a San Pietro per testimoniare la vicinanza e l’affetto a Papa Benedetto XVI insieme alle associazioni laicali italiane


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MANGI LOCALE, CRESCI FENOMENALE: LA FESTA.

CAMPAGNA AMICA

Concluso il progetto 2009/2010 con le scuole ferraresi, appuntamento a settembre

A conclusione di un percorso iniziato lo scorso ottobre con la promozione del consumo di mele, proseguito con incontri in scuole di gran parte della nostra provincia, si è tenuta a fine maggio scorso presso la Fattoria Didattica Azienda Agricola La Castellina di Ferrara, a due passi dal centro cittadino, all’interno del Parco Urbano Bassani, la festa finale di Educazione alla Campagna Amica, il progetto di Coldiretti che coinvolge le scuole primarie

della nostra provincia ormai da dieci anni a questa parte. Il tema della giornata, che ha visto la presenza di circa 180 ragazzi in rappresentanza dei quasi mille coinvolti complessivamente in questo anno scolastico, ha toccato sia la storia del nostro territorio e dei suoi prodotti, sia la corretta alimentazione, con la costruzione di una vera e propria piramide alimentare con prodotti ferraresi.


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POMPOSA E MESOLA: CRESCONO I MERCATI Dal 25 aprile a Pomposa e dal 5 giugno a Mesola, si arricchisce il numero dei mercati contadini promossi e partecipati dai produttori di Coldiretti a chiusura di un impegno nei confronti delle amministrazioni pubbliche per istituire questi mercati e dettare le regole per il loro funzionamento e la loro qualificazione. Nel panorama regionale la nostra provincia vanta assieme a Modena, il maggior numero di mercati degli agricoltori e mentre cresce il consenso verso questa attività non mancano le polemiche e le difficoltà nel momento in cui si istituiscono come mercati di Campagna Amica e ci si propone di gestirli attraverso Agrimercato Coldiretti. Il circuito dei mercati contadini si conferma come valore di comunicazione verso i consumatori e quindi come evidenza di un lavoro sindacale e tecnico che a volte è anche fonte di aspro scontro tra associazioni; ci conforta l’appoggio dei cittadini che manifestano la loro fiducia nelle nostre aziende e nei nostri mercati. Dall’alto in basso il taglio del nastro del mercato di Pomposa e le aziende presenti. Sotto l’inaugurazione del mercato di Mesola nella piazza S. Spirito.

TERRITORIO

Determinante la partecipazione di Coldiretti e Campagna Amica


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PROROGA MORATORIA DEI DEBITI AL 31 GENNAIO 2011

CREDITAGRI

Opportunità anche per le imprese agricole di aderire ai provvedimenti di sospensione ed allungamento delle scadenze di rate, mutui, canoni di leasing. A seguito dei lavori che, nella scorsa estate, hanno visto impegnata Coldiretti nella definizione degli interventi straordinari predisposti dal Tavolo tecnico istituzionale in materia di ristrutturazione finanziaria delle imprese, tra la fine del 2009 e l’avvio del 2010 è diventato pienamente operativo il piano applicativo sulla moratoria dei debiti. Il gruppo di lavoro, voluto dal Ministro Tremonti e partecipato da ABI (Associazione bancaria italiana) e dalle Organizzazioni imprenditoriali presenti nell’Osservatorio bancheimprese, ha strutturato una serie di strumenti d’intervento destinati a migliorare e riqualificare la gestione finanziaria delle piccole e medie imprese, comprese quelle agricole. L’efficace risultato della collaborazione è stato il documento denominato “avviso comune” recante piani di intervento per la sospensione del pagamento dei debiti bancari delle PMI. Le finalità e le operazioni oggetto dell’intervento sono: - sospensione per 12 mesi del pagamento delle rate di mutuo limitatamente alla quota capitale - sospensione per 12 mesi del pagamento dei canoni di leasing immobiliare - sospensione per 6 mesi del pagamento dei canoni di leasing mobiliare - allungamento di 9 mesi delle scadenza debitorie di breve

termine riferite unicamente ad operazioni di anticipazioni di crediti certi ed esigibili. Nei primi tre casi si verifica una sospensione nel pagamento delle rate e dei canoni per il periodo indicato, prolungando di fatto l’ammortamento di un anno e riposizionando il rimborso del capitale “sospeso” sui restanti anni di ammortamento (anni restanti + 1). Quanto all’allungamento di 270 giorni dei debiti a breve termine, la sospensione è accordata su finanziamenti concessi su

anticipazioni di crediti e prevede un “rifinanziamento” del debito per ulteriori 9 mesi rispetto alla naturale scadenza del debito originario. Sono ammissibili alle agevolazioni quelle PMI che sotto il profilo economico-finanziario si trovino in difficoltà temporanea, questo sottintende che l’azienda sia in grado di superare la crisi e le momentanee difficoltà dopo un mirato piano di riorganizzazione. Sono ammissibili agli interventi le imprese agricole che: - alla data del 30 settembre


pattuiti nel contratto iniziale di finanziamento; - non sono applicabili interessi di mora o spese aggiuntive per il periodo di sospensione; - non sono previste spese di istruttoria e commissioni, ma unicamente i rimborsi delle spese effettivamente sostenute dalle Banche verso terzi per dare esecuzione all’operazione; - non saranno chieste alle Imprese garanzie aggiuntive per dare corso all’accesso ai benefici di sospensione e allungamento delle scadenze. Una recente circolare dell’Abi ha messo in luce alcuni chiarimenti; una precisazione importante in questo senso è quella circa l’efficacia della moratoria: le banche devono infatti fermare il computo dei giorni di persistenza dello scaduto, vale a dire che la

sospensione ha effetto fino alla prima rata composta di capitale e interessi. Per tutto il periodo della moratoria, inoltre, gli interessi verranno calcolati sul debito che residua: nel caso di mancato pagamento alle scadenze delle rate costituite dai soli interessi si provvederà a versare la mora contrattuale. La moratoria, attraverso apposita domanda, si può ottenere fino al prossimo 31 gennaio 2011; dal canto loro, le banche hanno l’obbligo di rispondere entro 30 giorni alla richiesta delle imprese. Le domande di accesso, corredate delle informazioni di natura patrimoniale, economica e finanziaria, potranno essere presentate alla rete di mediazione creditizia CreditAgri Emilia Romagna.

CON IL CATALOGO VERDE CREDITAGRI DIVENTA IL TUO CONSULENTE PERSONALE In un’economia di mercato complessa e dinamica, finanza d’impresa e accesso al credito rappresentano elementi imprescindibili per la stabilità e la competitività aziendale, appunto per questo Coldiretti Emilia Romagna ha costituito CreditAgri. Oltre alla mediazione creditizia, l’attività che caratterizza CreditAgri è la selezionata assistenza in campo economico/finanziario segno della volontà di Coldiretti di diffondere nell’impresa agricola un diverso approccio di gestione aziendale che, in ottica preventiva, consenta di considerare la consulenza finanziaria una corretta pratica per l’imprenditore agricolo. A tal fine si è ritenuto proficuo sfruttare anche Catalogo Verde: apposito strumento messo a disposizione dal Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, misure 111 (azione 1) e 114, che raggruppa le attività di formazione, informazione

e consulenza promosso dalla Regione Emilia Romagna, indirizzato alle aziende agricole con lo scopo di accrescerne, in modo mirato, competenze e professionalità. Le attività del Catalogo, proposte da diversi enti o società tra cui Impresa Verde Emilia Romagna, sono selezionate, approvate e rese pubbliche dalla Regione; presentate sotto forma di contratti, dovranno essere stipulati tra il fornitore che intende vendere il proprio servizio e l’imprenditore che intende acquistarlo. I servizi offerti oltre a temi quali condizionalità, sicurezza sul lavoro, agricoltura sostenibile riguardano anche il miglioramento del rendimento complessivo delle aziende ed è questo il caso della consulenza economica/finanziaria messa a disposizione da Impresa Verde Emilia tramite la rete CreditAgri. In ambito gestione economica e aziendale, attualmente le proposte consulenziali a disposizione

CREDITAGRI

33 2008 non avevano situazioni classificabili come pregiudizievoli e bloccanti; - si trovavano alla data di cui sopra in bonis rispetto alle posizioni debitorie con le Banche; - non presentino posizioni di debito “a sofferenza” o “ristrutturate” alla data della richiesta di intervento; - abbiano rate scadute e non pagate da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di accesso ai benefici del protocollo; - non vi siano sulle posizioni di debito bancario aiuti e agevolazioni a valere su contributi pubblici. Sotto il profilo di costi e condizioni generali di erogazione dei servizi: - all’impresa non verranno applicati tassi diversi da quelli


CREDITI E FINANZIAMENTI

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sono due, ovvero il contratto 3868 per l’analisi finanziaria della gestione aziendale ed il 3869 che, oltre alla mera consulenza, comprende anche la redazione del relativo business plan. Il primo, attraverso l’analisi di opportuna documentazione bancaria, reddituale e patrimoniale, ha il fine di valutare la bontà della gestione aziendale e correggere in tempo eventuali criticità; il secondo oltre a fornire un giudizio di massima sulla gestione aziendale, sui processi di investimento avviati dall’imprenditore e su quelli futuri, prevede la redazione di un adeguato e pertinente business plan in grado di documentare la sostenibilità del finanziamento, sia in caso di investimenti che di consolidamento del debito, a seconda della situazione emersa. Nel primo contratto, la consulenza avrà una durata di 3 ore per un costo complessivo di € 375,00 oltre ad IVA (pari a euro € 75,00), nel secondo avrà una durata di 8 ore per un costo complessivo di € 920,00 oltre ad IVA (pari a euro € 184,00). In entrambi i casi la consulenza si concluderà con il rilascio di apposita relazione scritta all’azienda cliente. L’imprenditore dovrà presentarsi all’appuntamento con adeguata documentazione istruttoria per fornire al referente gli elementi necessari a compiere una

verosimile valutazione esprimendo parere positivo sui processi di investimento avviati o, nell’eventualità, delineando i più corretti strumenti per riconsolidare il debito. Per le offerte presenti nel Catalogo verde è possibile presentare domanda per l’assegnazione di un contributo pubblico - cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo Rurale - a parziale rimborso del costo sostenuto. A seguito di apposito bando, i contributi sono erogati dalle Province, direttamente alle imprese; per la consulenza il contributo copre fino all’80% del costo sostenuto, per un importo massimo di 1.500 euro per azienda e per anno solare. Le imprese interessate potranno presentare domanda alla Provincia nel cui territorio ha sede legale l’azienda, in risposta ad apposito bando provinciale. Le domande di aiuto potranno essere presentate dal giorno successivo alla data di approvazione del bando provinciale fino al 15 dicembre di ogni anno. La prima graduatoria si è conclusa lo scorso 31 marzo, per la seconda, le domande dovranno pervenire entro il 31 agosto e, per la terza, entro il 15 dicembre 2010. L’avvio delle attività può avvenire anche prima della notifica di concessione, ma deve essere comunque posteriore alla data di protocollazione della domanda di contributo. In tale caso il potenziale beneficiario intraprende le attività a proprio rischio, senza la garanzia che maturi alcun diritto al finanziamento. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai referenti provinciali della rete CreditAgri.

Per informazioni: CreditAgri Emilia Romagna via Marconi 9 40122 Bologna creditagri.emr@coldiretti.it Tel. 051.2758811 Referente Ferrara Alessandro Ballarini Via Bologna, 637 - Tel. 0532.979734 alessandro.ballarini@coldiretti.it.


Notizie, aggiornamenti, documenti, scadenze a portata di click ed in tempo reale sul sito www.ferrara.coldiretti.it E’ in linea nella nuova versione aggiornata e con la nuova impostazione grafica il sito di Coldiretti Ferrara. Curato direttamente dallo staff della Federazione ferrarese di Coldiretti, prevede diverse sezioni, tra cui quella delle notizie del giorno, per continuare con documenti e riferimenti utili sia per capire temi specifici del settore agricolo, quanto per trovare le date e luoghi dei mercati

agricoli, sia della nostra provincia che di tutta la rete Coldiretti, sia della nostra regione che a livello nazionale. Naturalmente sono disponibili tutti i riferimenti per trovare gli uffici più vicini o per contattare i responsabili dei servizi provinciali o conoscere i dirigenti territoriali. Spazio anche ai progetti (ad esempio sulla filiera italiana, sull’educazione nelle scuole, ecc.), ai servizi ed alle scadenze tecniche e fiscali, al patronato, alla consulenza finanziaria di Creditagri, ed alle previsioni

meteo. E’ già presente l’elenco degli agriturismi della nostra provincia ed a breve sarà implementato anche l’elenco dei punti vendita aziendali certificati dei soci Coldiretti. Infine è possibile accedere all’archivio del notiziario L’Aratro oltre che sfogliare direttamente dal sito l’ultimo numero. L’indirizzo web è www.ferrara. coldiretti.it e attendiamo numerosi “navigatori” curiosi ed attenti al modello di sviluppo proposto da Coldiretti anche nella nostra provincia.

CON I GIOVANI ALLA SCOPERTE DI ESPERIENZE ECCELLENTI Il mondo della mela trentina, il mercato contadino e i vini di qualità. Prosegue il programma di formazione di Giovani Impresa di Coldiretti Ferrara, con l’intento di conoscere da vicino alcune significative realtà imprenditoriali e trarne eventualmente ispirazione per la propria azienda. Sabato 8 maggio la giornata è stata dedicata alla scoperta di alcune importanti esperienze della provincia di Trento: dal Mercato Contadino gestito da Coldiretti, a Mondo Melinda in Val di Non, alla Cittadella del Vino di Mezzacorona con lo spumantificio Rotari. Alcuni esempi di filiere produttive che hanno trovato lo spunto e la capacità di divenire imprese

ed esperienze note a livello nazionale e che potranno certamente dare motivo di ispirazione ai nostri giovani imprenditori per migliorare la propria azienda e l’approccio con il mercato.

GIOVANI

COLDIRETTI FERRARA L’INFORMAZIONE È SUL SITO

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI

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LAVORO: I PREMIATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO PER LA FEDELTÀ Come sempre numerosi i coltivatori diretti che hanno avuto il riconoscimento per i lunghi anni dedicati all’ininterrotta attività lavorativa in azienda Premiati anche soci Coldiretti che hanno ricevuto il riconoscimento istituito dalla Camera di Commercio di Ferrara per la fedeltà al lavoro ed il progresso economico presso la Sala Congressi di Ferrara Fiere lo scorso 13 marzo. Un premio rivolto a chi ha contribuito ad accrescere con il proprio impegno lavorativo il progresso civile, economico e sociale della provincia: è questo lo spirito con il quale da diversi anni la Camera di Commercio di Ferrara incontra i protagonisti del mondo del lavoro, ed attribuisce loro un riconoscimento dopo lunghi anni dedicati all’attività in proprio o come dipendenti. I premi vengono attribuiti per diverse categorie: - ai lavoratori in attività dipendenti di imprese operanti nei diversi settori dell’economia provinciale da almeno 40 anni

se presso più datori di lavoro o da almeno 30 anni se presso un unico datore di lavoro; - ai lavoratori collocati a riposo (da non oltre tre anni, con riferimento al termine ultimo fissato per la presentazione delle domande) che abbiano svolto attività alle dipendenze di imprese operanti nei diversi settori dell’economia provinciale per almeno 40 anni se presso più datori di lavoro e per almeno 30 anni se presso un unico datore di lavoro; - alle imprese operanti nei diversi settori dell’economia provinciale, con almeno 35 anni di ininterrotta ed effettiva attività; - alle imprese cessate (da non oltre tre anni, con riferimento al termine ultimo fissato per la presentazione delle domande), con almeno 35 anni di ininterrotta ed effettiva attività. I soci di Coldiretti che hanno ricevuto il riconoscimento per

l’anno 2010 sono: Baldini Franco, Barbieri Lino, Bassi Luigi, Beltrami Angiolino, Bergonzini Gianfranco, Berto Orazio, Biolcati Rinaldi Giorgio, Bolini Ermes, Cavicchi Paolo, De Zen Renato, Fantinati Sergio, Folegatti Giorgio, Fugaroli Vittorio, Gilli Renzo, Grechi Renato, Guerrini Francesco, Guerzoni Paolo, Loberti Lorenzo, Maestri Maurizio, Malservigi Gianni, Menegale Giovanni, Monco Laura, Polato Giuseppe, Saretto Gian Pietro, Scarpa Isauro, Secchiero Daniele, Serafini Giacomo, Telloli Zefferino, Toselli Oscar e Zavatti Flavio. Un riconoscimento particolare è stato attribuito anche ad Antonina Gardenghi, infaticabile ed insuperabile collaboratrice del Patronato EPACA di Ferrara.


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GUIDO GUERRINI 21.06.1917 - 07.03.2010

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MERCATINO

MERCATINO

zione per fertirrigazione; tubo layflat 6”, 3 atm (manicone) m 190. Per informazioni tel. 347/4009797. O/6 Cerco 2 trattori Fiat: uno da 25 a 50 cv ed il secondo da 60 a 100 cv. Tel. 0444/597280. O/7 Vendo New Holland tnf 90 cv , anno 2000, buone condizioni 6000 ore. Prezzo interessante. Spandiconcime euro spand per frutteto ad una fila, mai usato . Per contatto 339/5323994. P/1 Vendo due tubi zincati giuntosferici, uno di diametro 80 e l’altro di diametro 100 entrambi in ottimo stato, prezzo trattabile. Per informazioni: 335-5497026 (Massimo) P/2 Vendo serra tunnel larghezza metri 8 1/2 e altezza metri 4, prezzo trattabile. Per informazioni 335-5497026 (Massimo). P/3 Vendo trattore cingolato FIAT 100 C con ruspa, aratro bivomere marca Schiavina, carrello a sollevamento portattrezzi. Tel. 348-8520788 ore pasti. P/4 Vendo impianto di irrigazione (rotolone) marca Nettuno diam. 100 x 400 mt lunghezza, usato pochissimo. cell.3356574262 P/5 Vendo pala idraulica Sanzola m 2,20, un pistone, usata poco, € 800; Vendo trattore FIAT 311, ottimo per traino trenini frutta, da sistemare € 700; Vendo aratro monovomere Pietro Moro, poche ore di lavoro. tel. 335-5374631 P/6 Vendo titoli reimpinato vigneto ha 0,95, resa ha 290 q. Regalo all’acquirente n. 150 pali in cemento altezza m 4,5. tel. ore pasti Fabio 0532/808067 P/7 Vendo fresa Pegolama 2 m, rimorchio pesa sup. 15 q 2 assi, ruspa 2 m, spandiconcime. telefonare ore pasti n. 0532/716389 (Luciano). P/8 Vendo per liquidazione carrello elevatore a batteria a norma con attestato di conformità OM E12M portata 12 q; scaffalatura porta pallets come nuova h m 4, prof. 1,15, lung. 10 m; prefabbricato monoblocco 4,16x2,40xh 2,70 con porte, finiture e impianto elettrico a norma. cell. 349-7297354.


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INFORMAZIONI EPACA

EPACA

MALATTIE PROFESSIONALI AGRICOLE

Dal 22 luglio 2008 sono state integrate le tabelle relative alle malattie professionali riconosciute in agricoltura. Il riconoscimento della malattia professionale può dare origine, come per gli infortuni, ad una indennità giornaliera per astensione temporanea assoluta dal lavoro, e al riconoscimento di postumi permanenti indennizzabili. Tra le nuove malattie inserite nella tabella, vi sono quelle muscolo-scheletriche causate da sollecitazioni biomeccaniche o da movimenti ripetuti e posture incongrue di arti superiori, ginocchio e colonna vertebrale; le ipoacusie da rumore, le malattie al sistema mano-braccio causate da vibrazioni meccaniche,le ernie discali lombari causate da lavorazioni, non occasionali, effettuate con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero quali mietitrebbie e trattori, e le malattie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, quali la tendinite della spalla, del gomito, del polso, della mano, la sindrome del tunnel carpale, riferite a lavorazioni non occasionali con movimenti ripetuti e posture incongrue. Si precisa che l’INAIL, in caso di denuncia di malattia professionale, verificherà che l’azienda in cui presta attività il soggetto che ha denunciato la patologia sia in regola riguardo le disposizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; se l’azienda non risulta in regola, può essere applicato il diritto di rivalsa. Gli uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per eventuali chiarimenti e per la predisposizione delle domande da inoltrare all’INAIL, che dovranno essere corredate da apposita certificazione medica. QUATTORDICESIMA DI PENSIONE IN PAGAMENTO A LUGLIO 2010

Con la rata di pensione di luglio ci sarà il pagamento della quattordicesima a tutti i pensionati che rientrano nei requisiti richiesti. Lo ha reso noto l’Inps, con un comunicato diffuso lo scorso 8 luglio, precisando che per i pensionati che hanno già compiuto i 64 anni di età e ne hanno diritto in base ai previsti requisiti contributivi e di reddito, l’Istituto ha già inviato una lettera con l’indicazione precisa dell’importo che verrà corrisposto. Per coloro che compiono 64 anni di età dopo il 31

luglio 2010, l’Inps informa che la quattordicesima sarà pagata successivamente. Requisiti Per ottenere la somma aggiuntiva nel 2010 è necessario: - avere un’età pari o superiore a 64 anni (compiuti entro il 31 dicembre 2010); - possedere un reddito personale annuale non superiore a 8.988,92 esclusa la casa di abitazione ed eventuali assegni familiari, indennità di accompagnamento, ed altre rilevanti eccezioni. In caso di redditi superiori al limite stabilito occorre verificare se il beneficio spetterà comunque anche se in misura proporzionalmente ridotta. In caso di pensioni spettanti per un numero limitato di mesi o di compimento del sessantaquattresimo anno di età nel corso dell’anno, il beneficio spetta in proporzione ai mesi di vigenza della pensione o di possesso del requisito anagrafico. L’entità dell’aumento dipende, inoltre, dal numero di contributi posseduti. Riportiamo nella tabella seguente gli importi massimi della quattordicesima previsti per i pensionati coltivatori diretti, per l’anno 2010. Anni di contribuzione

Importi somma aggiuntiva

Fino a 18 anni di contributi

336,00 euro

Oltre 18 e fino a 28 anni di contributi

420,00 euro

Oltre 28 anni di contributi

504,00 euro

Per le pensioni ai superstiti, la quattordicesima sarà calcolata con gli stessi criteri di anzianità contributiva, applicando però le riduzioni di reversibilità. Raccomandiamo ai pensionati che non hanno ricevuto la lettera dall’Inps di rivolgersi agli operatori del Patronato Epaca, che forniranno tutta l’assistenza necessaria, verificando gratuitamente in base ad una valutazione personalizzata della situazione contributiva e reddituale se sussiste il diritto all’aumento.

CONTRIBUTI CD/IAP ANNO 2010 CONTRIBUZIONE IVS

Come è noto il calcolo dei contributi IVS dovuti dai CD e IATP, si basa sulla classificazione delle aziende nelle quattro fasce di reddito agrario così riassunte:


FASCIA 1° 2° 3° 4°

IMPORTO Da 0 a 232,41 euro Da 232,42 a 1.032,91 euro Da 1.032,92 a 2.324,06 euro Oltre 2.324,07 euro

CONTRIBUZIONE DI MATERNITA’

Il contributo annuo di maternità per il 2010, dovuto per ciascuna unità attiva iscritta nella Gestione Speciale dei CD/IAP, è fissato nella misura di euro 7,49 (invariato rispetto al 2009).

ha eccezionalmente previsto che i contribuenti titolari di partita Iva destinatari di modelli F24 predeterminati, pur in vigenza del nuovo obbligo, potranno continuare ad utilizzare la modalità di pagamento dei modelli F24 in forma cartacea. Se nel modello F24 predeterminato vengono apportate modifiche (ad esempio la compensazione con crediti tributari o la rideterminazione per sgravi contributivi spettanti per calamità riconosciute), il modello F24 deve essere presentato obbligatoriamente in forma telematica.

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CONTRIBUZIONE INAIL

ADDIZIONALE INAIL

Con decreto del 21 aprile 2009è stata determinata la rivalutazione degli indennizzi in capitale di danno biologico. Pertanto, l’INPS, quale Ente preposto alla riscossione dei contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, provvederà al recupero del predetto contributo. Il recupero sarà riscosso unitamente all’imposizione contributiva relativa dell’anno 2010, tramite lo stesso modello F24, come da indicato di seguito: IMPORTO ADDIZIONALE INAIL PER DANNO BIOLOGICO

ANNO 2006 2007 2008

ZONE NON AGEVOLATE 26,36 23,29 18,60

MODALITA’ DI PAGAMENTO

La riscossione avverrà tramite l’invio agli interessati di 4 modelli di versamento unificato “F24”, che saranno recapitati ai contribuenti con posta prioritaria. I termini di scadenza per il pagamento sono il 16 luglio, il 16 settembre, il 16 novembre 2010 e il 17 gennaio 2011. Al riguardo, come è noto, il comma 49 dell’art. 37 del Decreto Legge n. 223 del 2006 ha previsto che, a partire dal 1° ottobre 2006, tutti i titolari di partita Iva non potranno più effettuare i pagamenti di tributi e contributi, mediante presentazione cartacea del modello F24 presso banche o poste, ma dovranno effettuare i pagamenti medesimi obbligatoriamente per via telematica. Con riferimento a tale obbligo, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate, con circolare n. 30 del 29/09/2006,

TABELLE CONTRIBUTI 2010 IMPORTO ANNUO DEI CONTRIBUTI DOVUTI DAI COLTIVATORI DIRETTI, COLONI, MEZZADRI ED IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI Maggiori di 21 anni - Zone normali CD/CM IAP FASCIA 1 € 2.464,07 € 1.695,57 FASCIA 2 € 2.995,57 € 2.227,07 FASCIA 3 € 3.527,06 € 2.758,56 FASCIA 4 € 4.058,56 € 3.290,06 IMPORTO ANNUO DEI CONTRIBUTI DOVUTI DAI COLTIVATORI DIRETTI, COLONI, MEZZADRI ED IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI Minori di 21 anni - Zone normali CD/CM IAP FASCIA 1 € 2.267,71 € 1.499,21 FASCIA 2 € 2.733,75 € 1.965,25 FASCIA 3 € 3.199,79 € 2.431,29 FASCIA 4 € 3.665,83 € 2.897,33 IMPORTO ANNUO DEI CONTRIBUTI DOVUTI DAI COLTIVATORI DIRETTI, COLONI, MEZZADRI ED IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI Ultrasessantacinquenni pensionati Zone normali CD/CM IAP FASCIA 1 € 1.620,03 € 851,53 FASCIA 2 € 1.885,78 € 1.117,28 FASCIA 3 € 2.151,53 € 1.383,03 FASCIA 4 € 2.417,27 € 1.648,77

Beatrice Tagliaferri Responsabile Provinciale Patronato EPACA

EPACA

Per l’anno 2010 è fissata nella misura capitaria annua di euro 768,50 (invariata rispetto al 2009). Il contributo Inail è dovuto solo dai CD e non dagli IAP.


DAL SOLE L’ENERGIA PER I TUOI CAMPI, DAL CAP UNA MANO PER IL TUO RACCOLTO.

Buona estate!


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