Aratro settembre ottobre 2013 rev02

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MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI FERRARA

L’ARATRO

RIPARTIRE DAL TERRITORIO PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO Un modello di sviluppo diverso per restituire reddito alle nostre imprese e salvaguardare il territorio e l'ambiente

INVESTIMENTI: ULTIMI BANDI PIANO DI SVILUPPO RURALE

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Stampa ORIGRAF Ferrara - Via Sgarbata, 170/172 - Tel. 0532 712991 - Reg. Trib. Ferrara n. 21 del 21/03/1951 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - DL. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1. DCB Ferrara

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Settembre Ottobre 2013


L’Aratro Stampa: Origraf s.rl. Via Sgarbata, 170/172 San Bartolomeo in Bosco (FE) Edito da Coldiretti Ferrara Direttore: Luigi Zepponi Direttore Responsabile: Riccardo Casotti Comitato di Redazione: Marco Baldon, Alessandro Ballarini, Riccardo Casotti, Ida Dalla Libera, Alessandra Mariotti, Beatrice Tagliaferri, Valeriano Tagliati. Realizzazione Editoriale: Impresa Verde Ferrara Via Bologna, 67 - Ferrara Redazione: Via Bologna 637 Chiesuol del Fosso (Ferrara) Tel. 0532.979.711 Fax 0532978.458 email: ferrara@coldiretti.it Registro al Tribunale di Ferrara al numero 21 del 21/3/1951 - Iscritto al R.N.S. Pubblicato a Ferrara Questo numero è stato chiuso in redazione il 3/10/2013

Abbonamento annuale per i soci Euro 3,50 Numero 4 - Settembre- Ottobre 2013

Sommario Trovare nel territorio la capacita’ di innovare e sviluppare le nostre imprese Sergio Gulinelli pag. 3 Uecoop: la convention detta le regole per crescere Riccardo Casotti pag. 4

Revoca Assessore Regionale all'ambiente pag. 8 Orti d'Italia: accordo Coldiretti, FAI e mercati ortofrutticoli all'ingrosso pag. 9 Ortofrutta: necessario raggiungere nuovi mercati pag. 11 Danni da fauna selvatica, servono interventi urgenti pag. 12 il 18 e 19 Ottobre 2013 il Forum internazionale di Cernobbio pag. 13 Rinnovo consigli A.T.C: in corso le procedure pag. 13 Positivo l'accordo per la nuova PAC pag. 14 Progetto ager innovapero: il 18 Ottobre convegno sulle innovazioni tecniche pag. 16 Convegno: presentazione dei risultati conclusivi della ricerca di AGER Innovapero pag. 17 Piani di spandimento e piani di utilizzo agronomico: attivo il servizio nei nostri uffici pag. 18 Carri raccolta e bracci telescopici, attenzione alle procedure di messa in opera Marco Baldon pag. 18 Siccità 2013: maggiorazione carburante agevolato per uso agricolo pag. 19 Nuovi bandi per il P.S.R. Alessandra Mariotti pag. 20 Proroga al 31 Ottobre Per i bandi FEP - Pesca pag. 21 Campagna Amica: progetto di educazione 2013/2014 pag. 22 Campagna Amica: un'estate da protagonista pag. 23 Mercatino. pag. 24 Creditagri italia: arriva accordo per leasing ai soci pag. 26

Annata 2013: tra le ombre anche qualche luce Luigi Zepponi pag. 5

Salute: calcolosi e sue complicanze Sergio Gullini

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Decreto "fare": novità anche per imprese agricole pag. 6 Agrifidi, verso l'aggregazione con Modena e Reggio Emilia pag. 7

Informazioni epaca. Beatrice Tagliaferri

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Pensionati in assemblea

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TROVARE NEL TERRITORIO LA CAPACITA’ DI INNOVARE E SVILUPPARE LE NOSTRE IMPRESE

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Le ricerche statistiche ed economiche ci confermano giorno dopo giorno il valore del concetto di “territorio” applicato alle produzioni, siano esse di abbigliamento, di mobili ed accessori per la casa, sia, a maggior motivo, per l’agroalimentare. Il “made in Italy” e dunque il ricondurre ad uno specifico ambiente la connessione con un prodotto, riesce a spostare la preferenza dei consumatori, spingendo, nonostante il periodo di crisi generale, le vendite delle marche del lusso o comunque della qualità italiana nel mondo. In una economia globalizzata dove è sempre più facile copiare idee e prodotti, il territorio è l’unico elemento che non può essere replicato e riprodotto e costituisce il segno distintivo ed originale che occorre mettere a valore. Un concetto che altri ambiti imprenditoriali stanno iniziando ora ad approcciare (ne è un esempio il consorzio Visit Ferrara che in ambito turistico si propone per l’appunto di promuovere e commercializzare il turismo puntando sul brand “Ferrara” in modo complessivo) ma che come Coldiretti abbiamo messo in campo già da molti anni, da quando abbiamo iniziato ad approcciare il nuovo

modello di sviluppo che tenesse nella giusta considerazione il ruolo del settore agricolo italiano e nella nostra provincia in modo particolare. Sono di quegli anni le raccolte di firme dei cittadini per l’obbligo dell’indicazione di origine nelle etichette dei prodotti alimentari, i tanti momenti in cui nelle piazze abbiamo sancito l’alleanza con i cittadini ed i consumatori, mettendoci la faccia e di fatto facendo tornare o meglio ancora, diventare la nostra agricoltura qualcosa di interessante per la società italiana. Dopo un lungo percorso ci troviamo ancora una volta a dover fare delle scelte, a decidere come fare per applicare concretamente le linee del nostro progetto anche qui, nella nostra provincia, nel nostro territorio. Ricordato che i francesi, tanto per fare un esempio, sul “terroir” hanno costruito campagne promozionali vincenti, o ancora che il fascino delle colline toscane è modello del “made in Italy” che affascina il mondo, il nostro lavoro, a tutti i livelli, dovrebbe essere quello di identificare le direttrici di uno sviluppo sostenibile della nostra economia ed agire di conseguenza, avendo il coraggio di fare delle scelte.

Ad esempio non inseguire modelli industriali che non si conciliano affatto con il nostro territorio e con il nostro ambiente e che sono tra quei soggetti facilmente riproducibili in qualunque posto del mondo. Ripensare a tutto il comparto delle micro e delle piccole imprese, dell’artigianato, dei servizi ed ovviamente dell’agricoltura e mettere in campo gli strumenti utili a consentire lo sviluppo di reti d’impresa dove le singole realtà concorrono a perseguire obiettivi condivisi, che si tratti di un prodotto o di un servizio. Il turismo e la fruizione dei beni artistici, la storia ricchissima delle nostre terre, potrebbe essere molto meglio indotto a considerare Ferrara come meta interessante se vi fosse un unico messaggio in grado di far conoscere e di veicolare concretamente gli utenti sul territorio, canalizzando le diverse esigenze verso i diversi recettori che dovrebbero fare lo sforzo di capire loro per primi le singolarità ferraresi e “venderle” positivamente all’esterno. L’agricoltura e l’agroalimentare sono chiamate ad un percorso simile, dove il progetto Coldiretti può passare a condizione di non porre barriere

EDITORIALE

Se è vero che il “territorio” è oggi un elemento vincente nella competizione sui mercati se porta messaggi positivi, dobbiamo fare uno sforzo perché questo diventi vero e concreto anche per il “made in Ferrara”, dei nostri prodotti e non solo.


EDITORIALE

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conservative ma di aprirsi a nuovi sistemi, a modelli organizzativi diversi, senza immaginare necessariamente di dover fare nuove strutture, quanto a come utilizzare meglio quanto già esiste, non avendo timore nel favorire la concorrenza di soggetti nuovi per i servizi, per la trasformazione, per la commercializzazione ed anche nuove formule aggregative laddove necessario. Da diversi anni nella nostra provincia non si riesce ad essere partecipi dei grandi momenti che stanno ridisegnando il sistema associativo ed organizzativo economico, puntando a ridistribuire maggiore redditività ai produttori agricoli, alle singole imprese. Ciò sia che si tratti di nuovi canali di vendita, sia che si tratti di nuovi servizi o di diverso approvvigionamento dei mezzi tecnici. E’ quindi urgente che si passi dalla lamentela alla proposta, che non si attenda oltre per tentare di valorizzare il nostro “made in Ferrara”, visto che non ci mancano le

condizioni per farlo e visto che in diversi comparti produttivi il nostro ruolo è tutt’altro che marginale (pensiamo al comparto delle pere, ma anche delle mele di pianura, alle carote, ai cereali, alle produzioni ittiche di valle e di sacca), alle singolarità che meglio si esprimono proprio nei nostri terreni, in quanto appunto originati in questo nostro specifico ambiente pedo climatico, caratterizzati dal nostro clima, coltivati con la capacità che sappiamo mettere ogni giorno in quello che facciamo. Se sapremo farlo in modo trasparente, chiaro e propositivo, connettendo altri settori nel progetto, potremo avere una opportunità importante da giocare, viceversa ci troveremo sempre più assediati ed alle prese con prodotti da ogni dove che a Ferrara passano solo e non lasciano nessun valore. Sergio Gulinelli Presidente Coldiretti Ferrara

UECOOP: LA CONVENTION DETTA LE REGOLE PER CRESCERE

All'Auditorium della Musica di Roma prende il via la fase di costruzione del percorso di crescita a tutti i livelli della rappresentanza della nuova centrale cooperativa, che vanta già oltre 4.000 adesioni, in aumento ogni giorno. La cooperazione come punto fermo di un modello di sviluppo per la crescita, non solo economica, del nostro Paese. La prima convention organizzativa di UECOOP, la centrale cooperativa promossa da Coldiretti, che lo scorso aprile è stata riconosciuta formalmente dal Ministero dello Sviluppo Economico, e che rappresenta oltre 4.000 cooperative di tutti i settori, si ritrova l’8 ottobre 2003 a confrontare le prossime linee operative che dovranno portare alla costituzione delle articolazioni territoriali di rappresentanza, dando avvio al percorso elettivo di tutti gli organi dirigenti. E proprio per sgombrare il campo da ogni eventuale timore e consentire il più ampio confronto e presa di responsabilità diretta da parte dei cooperatori, nei giorni scorso Sergio Marini ha rimesso il mandato di Presidente UECOOP, per consentire appunto lo svilupparsi di un dibattito sereno ed incondizionato. Nel frattempo le adesioni a UECOOP continuano, gli incontri svolti prima della pau-

sa estiva in tutte le regioni italiane hanno consentito di amplificare il messaggio ed il contenuto della proposta associativa e di rappresentanza di UECOOP, che affianca la proposta di un modello di sviluppo peculiare fatta propria da Coldiretti e che nel modello cooperativo, effettivamente ispirato ai principi fondanti del “cooperare” vedo un punto fermo. Un punto che verrà sviluppato e che anzi ha già trovato riscontro su diversi fronti, a partire dal credito, attraverso analisi e prodotti dedicati in collaborazione con CreditAgri Italia, dalla consulenza legale, di sostegno all’internazionalizzazione, di analisi economica e di mercato, di assistenza nella contrattualistica, di progettazione e presentazione a

valere sui diversi bandi pubblici dei settori interessati. Tutto ciò senza “pesare” troppo sui soci, con quote associative davvero compatibili con tutte le situazioni finanziarie delle cooperative, con un efficace servizio di revisione e di certificazione dei bilanci, con il supporto alla intersettorialità ed alle collaborazioni in rete, che possano valorizzare le specifiche competenze all’interno di un più vasto progetto di crescita e promozione, sociale quanto economica. Ciò anche per fare della cooperazione un interlocutore attivo e propositivo nei territori, a favore dell’occupazione, della socialità, del nuovo welfare, dell’etica nella produzione e nell’economia, per essere insomma protagonisti, attraverso i propri soci, del futuro dell’Italia, coniugando in termini innovativi la mutualità e la responsabilità sociale con la capacità di essere impresa competitiva sul mercato e punto di riferimento nel proprio ambito sociale territoriale.

Riccardo Casotti Referente UECOOP Ferrara


ANNATA 2013: TRA LE OMBRE ANCHE QUALCHE LUCE

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L’annata 2013 che sta declinando alla fine, ci consegna un quadro ancora con molti chiaroscuri, ovviamente in relazione all’ancora non risolta questione economica generale. Nei giorni scorsi la scena è stata dominata dalle farsesche questioni partitiche che ad ogni piè sospinto paiono voler sacrificare all’interesse di pochi il futuro del Paese, rischiando di non agganciare la sia pur tenue ripresa in atto a livello europeo. Dal nostro punto di vista dobbiamo registrare ancora una volta un’annata agricola che ha subito un andamento climatico non proprio favorevole, con una primavera molto piovosa e fredda che ha costretto la revisione di molti piani colturali, nonché indotto un generalizzato ritardo nelle operazioni colturali dei seminativi primaverili e problemi anche importanti alle frutticole, in primis albicocche e pesche precoci. Un ritardo medio di circa 20 – 30 giorni ha caratterizzato quasi tutte le colture, con medie produttive non esaltanti, ma di converso, dopo la fase di stabilizzazione della tar-

da primavera e dell’estate, con una discreta qualità organolettica che si è riscontrata un po’ in tutte le frutticole, nel pomodoro da industria, nelle uve. Le produzioni attestatesi nella media o anche al di sotto di mele, pere e pesche, si sono tradotte in un apprezzamento di mercato non deludente come per altre annate e dunque dando respiro al settore, apparso tra l’altro quest’anno un po’ più organizzato dal lato produttivo per gestire le consuete tensioni per il collocamento dei prodotti. Purtroppo lo stesso non si può dire per le colture estensive cerealicole, che hanno registrato produzioni medio scarse e di qualità ridotta sia per grano, che mais, che soia. E dove anche il prodotto non avesse particolari problemi, è stato il mercato non favorevole a consegnare prezzi non in linea con le aspettative dei produttori. Ecco allora che ancora una volta si deve riflettere e mettere di conseguenza in campo, nuove strategie e nuovi strumenti che possano rendere il collocamento dei prodotti in grado di dare la necessaria soddisfazione economica ai produttori e nel contempo rendere il nostro made in Italy sempre più interessante per i consumatori. Le reti territoriali a servizio delle imprese agricole vanno ripensate, ampliate, fatte più leggere rispetto all’impatto dei costi organizzativi e della capacità di servizio alle aziende. Ciò non significa per forza che “grande è bello”, che si debbano costituire carrozzoni immensi solo per avere “i numeri”. Piuttosto occorre fare sintesi e tesoro delle

esperienze positive, dei nuovi modelli organizzativi, delle idee che possono permettere l’utilizzo di ciò che già esiste senza dover fare nuovi investimenti materiali, puntando invece a fare squadra, ad ottimizzare tutte le fasi produttive e soprattutto della commercializzazione. A partire dal proprio territorio, dalla propria realtà, riscoprendo le potenzialità e le capacità delle persone giuste e spesso mettendo in discussione quei modelli e quelle situazioni cristallizzate ed immobili, tese alla propria conservazione più che all’interesse dei produttori. Ecco perché vediamo con interesse le iniziative di “rete” che il sistema Coldiretti cerca di mettere a sistema, i nuovi progetti di F.A.I., che stanno coinvolgendo non solo le vendite dirette, ma anzi si stanno sviluppando con accordi interessanti nella G.D.O., le proposte di quei Consorzi Agrari che stanno operando per tornare ad essere il punto di riferimento delle imprese agricole italiane, portando avanti anche progetti specifici di alto impatto (come la Pasta Ghigi del consorzio dell’Adriatico), che riescono a valorizzare il prodotto dei soci e dunque a creare margini economici realmente positivi. Dedichiamo quindi, nelle prossime settimane, in vista della preparazione per la prossima annata, qualche riflessione su come cogliere i segnali di rinnovamento e di opportunità che si possono leggere sulla base di molteplici iniziative, cerchiamo di vedere più luci e meno ombre per il nostro futuro. Luigi Zepponi Direttore Coldiretti Ferrara

SINDACATO

In un quadro generale ancora zeppo di incognite e difficoltà, registriamo qualche segnale positivo, soprattutto per la nostra ortofrutta. Servono nuovi sbocchi commerciali ed una rinnovata rete di relazioni produttive territoriali


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DECRETO "FARE": NOVITÀ ANCHE PER IMPRESE AGRICOLE

SINDACATO

Coldiretti giudica positivamente la conversione in legge del "decreto fare", che contiene tra l'altro importanti semplificazioni necessarie per la competitività.

Dal gasolio per le serre, ai patentini per i trattori agricoli, a semplificazioni per le valutazioni dei rischi e per le emissioni non significative, accolte le richieste di Coldiretti per rilanciare la competitività delle imprese. Uno dei provvedimenti più attesi del Decreto “FARE”, approvato nelle settimane scorse dal parlamento e ora legge, riguardava l’accisa sul gasolio da serra. La norma ha confermato la riduzione della tassa a 25 euro per mille litri, “a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale”. La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovi-

vaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale. Come richiesto da Coldiretti, è stata prorogata al 22 marzo 2015 l’entrata in vigore delle disposizioni sul cosiddetto patentino (abilitazione all’uso delle macchine), introdotto dall’Accordo del 22 febbraio 2012 e che aveva determinato confusione ed incertezze interpretative. Ma non è la sola novità importante in materia di lavoro. Il legislatore ha introdotto un nuovo modello di semplificazione della valutazione dei rischi per

le imprese agricole con particolare riguardo ai lavoratori a tempo determinato e stagionali e per le imprese piccole dimensioni. Il modello che interessa non solo la valutazione dei rischi, ma anche formazione, informazione e sorveglianza sanitaria – da definirsi con decreto interministeriale – si aggiunge e completa il quadro delle semplificazioni avviato con l’Avviso comune del 16 settembre 2011 relativamente alla formazione, informazione e sorveglianza sanitaria per le imprese con lavoratori stagionali fino a cinquanta giornate. Confermata la proroga al 7 ottobre 2014 dell’entrata in vigore delle nuove norme sulla prevenzione incendi per quelle imprese prima non soggette alla normativa e per quelle di nuova costituzione. Ulteriori semplificazioni riguardano più in generale la formazione, la valutazione dei rischi interferenziali e il Durc. Merita, infine, attenzione la abrogazione delle visite mediche pre assuntive dei minori, bambini e adolescenti, e del relativo certificato, previste e sanzionate da una legge speciale, eccezion fatta per le lavorazioni a rischio laddove comunque operano gli obblighi dettati dalle norme sulla sorveglianza sanitaria. Ma il Dl Fare prevede anche norme di agevolazione della filiera corta che consentono agli imprenditori agricoli di vendere direttamente i loro prodotti e or-


operative agricole che operano in aree svantaggiate.

AGRIFIDI, VERSO L'AGGREGAZIONE CON MODENA E REGGIO EMILIA Accordo per la fusione dei tre consorzi provinciali per il credito e garanzie al settore agricolo in un unico soggetto per affrontare meglio i problemi del credito Importante il ruolo di Coldiretti per un supporto tecnico ed organizzativo.

I Confidi agricoli di MODENA, REGGIO e FERRARA comunicano di aver trovato un accordo per accorpare le tre realtà operative della regione Emilia-Romagna non ancora aggregate e che porterà il nome di “AGRIFIDI MODENA REGGIO FERRARA” . Il deposito del progetto di fusione è avvenuto venerdì 13 Settembre 2013. L’iter burocratico per il perfezionamento dell’operazione e’ di circa 90 gg, pertanto il nuovo soggetto accorpato sarà pienamente operativo da fine anno, ovviamente dopo il vaglio positivo delle rispettive assemblee dei soci. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto di Coldiretti , Cia , Confagricoltura e Copagri. La governance del confidi continuerà ad essere espressione delle quattro Associazioni Professionali Agricole

ed inizierò con la presidenza Coldiretti a Modena, affiancata dall’ingresso degli attuali presidenti e vicepresidenti dei confidi di Reggio e Ferrara , proseguendo poi con una turnazione già definita fra le Organizzazioni Sindacali e le aree territoriali. La sede amministrativa e direttiva sarà a Modena, che ha accorpato le altre due realtà al fine di rendere operativo nel più breve tempo possibile il nuovo confidi, il quale continuerà ad occuparsi di garantire i prestiti ed agevolare le imprese agricole socie nell’accesso al credito, erogando anche contributi in conto interessi, grazie all’aiuto della Regione Emilia-Romagna, delle Camere di Commercio locali e di molti Comuni. Saranno sempre presenti gli stessi uffici territoriali presso le tre pro-

vincie aggregate per mantenere la continuità dei servizi agli associati, accorpando ed unendo poi progressivamente i servizi al fine di perseguire una significativa riduzione dei costi di mantenimento, sia a livello direttivo che amministrativo, rendendo nel frattempo la struttura più forte ed efficiente nel servizio e nei prodotti, ma sempre vicina agli imprenditori agricoli di tutti e tre i territori.

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SINDACATO

ganizzare il consumo sul posto per i clienti, senza ulteriori autorizzazioni, utilizzando i propri locali e arredi aziendali. Si potrà effettuare la vendita diretta in occasioni di sagre e fiere senza necessità di comunicarlo preventivamente al Comune interessato e di avviare la vendita diretta mediante commercio elettronico contestualmente all'invio della comunicazione. Altra novità di interesse per le imprese è l’esonero di cantine, essicatoi e frantoi dall’obbligo dall’obbligo di autorizzazione per le emissioni in atmosfera. Viene poi estesa alle aziende agricole l’accesso a contributi a tassi agevolati per l’acquisto di macchinari e beni strumentali. Agevolazioni pure per le co-


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REVOCA ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE Problemi di metodo nei rapporti tra amministrazione regionale e parti imprenditoriali e di rappresentanza alla base delle difficoltà che hanno

SINDACATO

caratterizzato tante materie complesse e di impatto per le nostre attività

Il piano regionale dei rifiuti è solo la punta dell’iceberg che ha portato il governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, a sollevare dall’incarico l’assessore regionale all’Ambiente, Sabrina Freda. E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna, sottolineando che i problemi insorti con la gestione dell’ex assessore non erano tanto di merito, quanto di metodo. “Nella gestione della cosa pubblica – afferma il presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello – si può anche non essere d’accordo sul contenuto dei provvedimenti da adottare, ma un amministratore serio, orientato al bene dei cittadini e al buon governo, deve essere capace di ascoltare e confrontarsi preventivamente con le parti sociali. Purtroppo con l’assessore Freda, il confronto è avvenuto quasi esclusivamente a decisioni già prese. L’incapacità di dialogo a volte ha riguardato anche le altre istituzioni e la sua stessa maggioranza di governo”. A titolo di esempio Coldiretti ricorda che l’ex assessore ha ignorato leggi nazionali e regionali e saltato il confronto con governi regionali e nazionali, appellandosi direttamente alla Commissione europea per impedire che tornassero alla produzione agricola terreni che all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso erano stati messi a riposo su finanziamento dell’Unione europea e che, secondo i contratti stabiliti tra agricoltori e istituzioni europee, nazionali e regionali, dovevano tornare all’agricoltura allo scadere dei vent’anni. “Per fortuna la Commissione europea ha confermato la necessità di rispettare gli impegni sottoscritti con gli agricoltori – ricorda Mauro Tonello – diversamente ci sarebbe stato un vero e proprio scippo di terreni ai legittimi proprietari. Purtroppo non è l’unico caso in cui

gli imprenditori agricoli, che gestiscono il territorio in situazioni anche difficili, hanno dovuto fare i conti con il furore massimalista dell’ex assessore, che in alcuni casi sembrava prevenuta verso l’agricoltura”. Anche il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, conferma l’ineluttabilità della revoca delle deleghe all’ormai ex assessore, esprimendo apprezzamento per la decisione di Errani, da tempo sollecitato da Coldiretti, condividendo la scelta di assumere l’interim dell’assessorato Ambiente da parte dello stesso Governatore. “Ci auguriamo che voglia al più presto mettere mano ad argomenti rimasti in sospeso o che sono stati affrontati con vincoli che lasciano alle imprese agricole solo la possibilità di chiudere le aziende – annota Gulinelli – in riferimento a molte questioni spinose ancora sul tavolo. Ci riferiamo in particolare alla revisione del piano nitrati, che è stato basato su dati non attendibili e parziali, che prendono di mira solo l’attività agricola, al piano delle energie rinnovabili, per l’attuazione del quale l’assessore Freda aveva posto norme in contrasto con gli obiettivi stessi del piano, con vincoli che non hanno nessun riscontro in altre regioni confinanti, e alle norme che regolano le aree protette dei Sic (siti di interesse comunitario) e le Zps (zone di protezione speciale) su cui c’è stato solo un confronto a decisioni già prese dell’assessorato. Sul contenuto delle normative – insiste il presidente Coldiretti – possiamo anche essere in disaccordo, ma l’unica strada possibile di un buon governo è quella del confronto tra amministratori e rappresentanti delle parti sociali, come gli amministratori di questa Regione hanno sempre dimostrato di saper fare”.


ORTI D'ITALIA: ACCORDO COLDIRETTI, FAI E MERCATI ORTOFRUTTICOLI ALL'INGROSSO

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Il nuovo marchio e l'accordo sviluppato con un importante attore della filiera agroalimentare italiana, per offrire ai consumatori prodotti di qualità

Chi vuole frutta e verdura di migliore qualità e a duti per il 57% nella Gdo e solo il 41% nei canali prezzi più bassi deve rivolgersi ai mercati tradizio- tradizionali. nali, quelli ambulanti e negozi sotto casa. E’ quan- “La grande distribuzione – ha detto il direttore geto emerso al convegno ”L’ortofrutta della Filiera nerale di Filiera Agricola Italiana, Alfredo Gaetani agricola Italiana (Fai) alla prova dei mercati ge- – vende grandi quantità di prodotto con caratterinerali” promosso da Coldiretti e Fedagro, l’asso- stiche standardizzate, per cui le produzioni di quaciazione dei commercianti dei mercati all’ingrosso lità elevata trovano uno spazio sempre più liminella giornata di apertura del Macfrut, la rassegna tato. La pesca più grande, più dolce, profumata e ortofrutticola internazionale che si è svolta dal 25 matura trova più facilmente il suo canale nei negoal 27 settembre scorsi. Secondo i dati illustrati al zi tradizionali ed è questo prodotto che vogliamo convegno dall’evalorizzare”. conomista Gian Filiera agricola Luca Bagnara, il italiana Spa, il consumatore trova progetto di Coli prezzi più basdiretti per portare si per l’acquisto sul mercato un dell’ortofrutta freprodotto fresco sca presso i dettadi qualità, accorglianti ambulanti, ciando tutti i pascon un prezzo mesaggi di filiera dal dio di 1,52 euro campo al mercaal chilogrammo. to, dopo l’accordo A seguire, i prezper fornire grandi zi più vantaggiosi Filiera Agricola Italiana: progetto in crescita e nuovi partner per costruire quantità di prosi trovano nei di- un nuovo sistema di relazioni dal produttore al consumatore. dotti con alti stanscount, con 1,59 dard qualitativi euro/Kg, negli ipermercati con 1,72 euro/Kg, nelle alla grande distribuzione, allarga il suo raggio di piccole superfici con 1,81 euro/Kg e infine i super- azione per valorizzare anche quantità di prodotto mercati con 1,82 euro/Kg. più limitate, ma di qualità di eccellenza, proveSono dati – rileva Coldiretti – che non trovano nienti da quella parte di piccole aziende che non riscontro nel trend degli ultimi dieci anni, che ha hanno una massa di produzione adeguata per riforvisto aumentare le vendite nei canali della Grande nire le grandi catene distributive. distribuzione e diminuire quelli del mercato tra- Si tratta di prodotti che passano da mercati ortodizionale. Se nel 2003 l’ortofrutta fresca veniva frutticoli all’ingrosso e vengono valorizzate nei venduta per il 59% nei punti vendita tradizionali canali di vendita tradizionali. Per questo Filiera (ambulanti, negozi tradizionali, negozi specializ- Agricola Italiana Spa ha raggiunto un accordo con zati) e solo il 41% nella grande distribuzione, nel Fedagro, l’associazione dei commercianti dei mer2012 i 200 milioni di tonnellate di ortofrutta fresca cati all’ingrosso. (valore circa 11 miliardi di euro), sono stati ven- “E’ un accordo storico tra agricoltori e commer-

SINDACATO

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SINDACATO

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cianti – ha detto il vice-presidente nazionale di meglio dei colori e dei sapori della nostra ortofrutColdiretti, Mauro Tonello – che accorcia la filiera, ta: si tratta di rinvigorire con mezzi e metodiche tagliando i passaggi intermedi che appesantisco- moderne una collaborazione organica che da semno i costi, e consente di arrivare direttamente sui pre ha portato solo vantaggi sia alle aziende che ai mercati all’ingrosso e di valorizzare al meglio la consumatori”. Ma Filiera Agricola Italiana Spa e Fedagro hanqualità del prodotto”. L’accordo Filiera Agricola italiana-Fedagro – spie- no anche un obiettivo più ambizioso che è quello ga Coldiretti – ha definito per frutta e verdura dei di cambiare le regole dei mercati generali scritte produttori aderenti regole precise che garantisco- 50 anni fa quando l’Italia dell’ortofrutta fresca era no trasparenza e correttezza in egual misura tra gli tutt’altra cosa, in termini di velocità dei trasporti, attori interessati, per cui il prodotto non verrà più di logistica, di dimensioni. Oggi i mercati – ricorda inviato alla vendita in conto commissione, ma sarà Coldiretti – possono lavorare prodotto appena racregolato da un listino settimanale, concordato tra colto, più maturo, più saporito e tornare ad essere Filiera Agricola Italiana e Fedagro che consentirà il cuore del mercato con prodotti di eccellenza. Per al produttore di fornire la merce con prezzo defi- questo non basta il lavoro di notte, ma occorre attivare la distribuzione annito. che di giorno, come avvieIl listino sarà uguale per ne in alcuni mercati esteri, tutti i tredici mercati in modo che la frutta racnazionali aderenti (Bocolta stamattina arrivi al logna, Roma, Firenze, consumatore oggi stesso. Genova, Milano, ToriOccorre – precisa Coldino, Brescia, Bergamo, retti – un nuovo modello Treviso, Udine, Verodi mercato all’ingrosso, na, Cagliari, Pescara) che deve assumere la fundove in uno stand selezione di un Food Hub mozionato verrà esposto il derno, in cui le merci venmarchio “Orto d’Italia” che identifica la frutta Il marchio che caratterizzerà i prodotti veicolati attraverso gono scaricate dai mezzi pesanti, suddivise in unità dei produttori aderenti l'accordo con i mercati generali in anteprima a Macfrut. di carico miste e distribual progetto. Il marchio sarà anche garanzia che per la frutta commercializ- ite nell’area metropolitana con mezzi leggeri, in zata siano rispettate tutte le norme relative ai tempi grado di sostituire la pletora di mezzi che oggi si di pagamento, alla maggiore remunerazione per il alternano per rifornire di più prodotti la stessa citproduttore e ai giusti ricarichi per i commercianti, tà. Meno traffico quindi, ma con negozi che rivinonché il rispetto delle norme della sicurezza ali- talizzano i centri cittadini a partire dal commercio di ortofrutta fresca, al top della qualità, in grado di mentare. attrarre il consumatore alla ricerca di prodotto di “Negli ultimi anni – sottolinea il presidente di Festagione appena raccolto. dagro, Ottavio Guala – l'entrata a regime dei nuovi “E’ un accordo positivo sia perché rilancia i mercati centri agroalimentari all'ingrosso, con strutture e generali come piattaforme della qualità, sia perché modelli gestionali all'avanguardia, ha consentito promuove un rapporto più diretto tra produttori e di rilanciarne l'operatività e ribadire il loro ruolo consumatori, accorciando la filiera e valorizzanstrategico ed irrinunciabile, dimostrando che sono do le produzioni del territorio.” Così l’assessore in grado di servire tutti i tipi di aziende produttrici all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e tutte le forme di dettaglio. La modernità di strut- Tiberio Rabboni ha commentato l’iniziativa proture e servizi e la pluridecennale competenza degli mossa da Coldiretti e Fedagro. Rabboni sottolinea operatori grossisti garantiscono una filiera corta ed positivamente “anche la previsione di un listino efficiente, nonché trasparenza ed equità dei prezzi: unico settimanale comune ai diversi mercati che il risultato finale è un'efficace tutela e promozio- partecipano all’intesa, perché permetterà di avere ne della produzione nazionale, non solo in Italia un utile valore di riferimento a livello nazionale, ma anche nel mondo. L'obiettivo che ci accomu- garantendo un’adeguata remunerazione alla parna con i colleghi produttori è quello di riportare te agricola, ma anche un prezzo equo per i consumatori a cogliere, esigere ed apprezzare il l’acquirente finale”.


ORTOFRUTTA: NECESSARIO RAGGIUNGERE NUOVI MERCATI

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Positivo il piano operativo per l'export della frutta italiana e l'apertura di

L’Italia esporta oggi mediamente il 30 per cento della propria produzione di mele ed il 20 per cento della propria produzione di pere. La firma del piano operativo finalizzato all’esportazione di mele e pere italiane è quindi sicuramente un fatto positivo, la cui portata è però tutta da verificare. È positivo il fatto che si riescano finalmente a superare le barriere fitosanitarie finora frapposte dagli Stati Uniti, è positivo il fatto che si apra il mercato Usa, già così importante per altri nostri prodotti agroalimentari, ma per mele e pere italiane la “vita” non sarà così semplice, anche se la speranza è che il traino positivo degli altri prodotti agroalimentari italiani le “aiuti” in qualche modo. Gli Stati Uniti sono il secondo produttore mondiale di mele, dopo la Cina (35.985.000 tonnellate), con 4.275.108 tonnellate (la produzione italiana è pari a 2.411.201 tonnellate, dati Fao 2011) e sono il terzo paese esportatore di mele con 833.249 tonnellate, dopo la Cina 1.034.635 e l’Italia 976.131 (dati Fao 2011). Gli Usa sono nell’emisfero nord come l’Italia; quindi i raccolti di mele e di pere avvengono nello stesso periodo. Attualmente importano 147.789 tonnellate di mele all’anno, mentre l’Italia ne importa 36.700 tonnellate e la Germa-

nia, la principale destinazione delle mele italiane (51 per cento delle nostre esportazioni di mele), ne importa 665.662 tonnellate. Per quanto riguarda invece le pere, gli Stati Uniti ne producono 876.086 tonnellate, terzi dopo la Cina (15.945.023 tonnellate) e l’Italia (926.542 tonnellate). L’export di pere degli Usa è pari a 178.222 tonnellate, quello italiano è pari a 162.786 tonnellate. Gli Stati Uniti importano 77.610 tonnellate di pere, mentre l’Italia ne importa 126.375 tonnellate. La notizia veramente positiva è la possibilità per il sistema Italia di superare finalmente le barriere fitosanitarie fuori dall’Unione Europea. Ci sono ancora tanti mercati importanti e promettenti, in paesi non produttori di ortofrutta, che ci sono inaccessibili o complicati per problematiche fitosanitarie. La strada tracciata con gli Usa per mele e pere è la testimonianza di un percorso che dobbiamo riuscire a replicare anche per altri prodotti e/o altri mercati che potrebbero essere anche più recettivi di quello statunitense. Come il Giappone, la Cina, il Messico, ma anche quelli dell’altro emisfero.

SINDACATO

nuovi mercati. Anche pere e mele nel "made in Italy" agroalimentare.


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DANNI DA FAUNA SELVATICA, SERVONO INTERVENTI URGENTI Importante risoluzione della commissione agricoltura della Camera per verificare gli effetti di un fenomeno che ha ricadute importanti sulle attività agri-

SINDACALE

cole e sull'equilibrio ecologico ed ambientale anche dei nostri territori. Il problema dei danni causati all’agricoltura dalla fauna selvatica o inselvatichita è stato al centro della seduta della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che, nell’evidenziare come sia necessaria l’attuazione dei piani di gestione messi già a punto dall’Ispra, ha impegnato il Governo ad attuare interventi di verifica e quantificazione del danno in collaborazione con le Regioni. La risoluzione è dovuta al fatto che le criticità determinate dai danni causati all’agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita hanno assunto dimensioni notevoli e già nel corso della XVI legislatura la Commissione Agricoltura ha svolto una specifica indagine conoscitiva alla quale è seguito l’esame di proposte di legge a riguardo. Il fenomeno è da ritenere una vera e propria emergenza. Inoltre, si è verificato un incremento della frequenza degli attacchi da parte di lupi e altri canidi selvatici ad allevamenti di ovini che hanno a loro volta generato l’inasprimento della tensione sociale. Secondo l’Ispra i lupi si sono riadattati a vivere in zone a grande vocazione rurale e densamente popolate. Essi sono protetti dalla direttiva 92/43/CE (direttiva Habitat) che però non comprende gli altri canidi selvatici o gli esemplari ibridi: questo pone problemi di natura legale, tecnica e scientifica. La risoluzione di questo problema ricade sotto la responsabilità nazionale ed europea in modo da rendere più adeguato il quadro normativo di riferimento, introdurre strumenti più idonei a garantire l’equilibrio tra presenza della fauna selvatica protetta e delle attività economiche essenziali per la produzione di alimenti. Questa risoluzione, pertanto, impegna il Governo a proseguire iniziative di monitoraggio, studio e ricerca per individuare una strategia di sistema su scala nazionale, e ad affidare all’Ispra il compito di definire un protocollo operativo e una banca dati sui danni arrecati alle attività agricole e zootecniche. Bisogna poi concordare con le Regioni le modalità di gestione operati-

va per portare l’entità dei danni al di sotto di una soglia di sopportazione fisiologica riconducendoli nei limiti del normale rischio di impresa e garantendo gli introiti economici e il funzionamento regolare degli ecosistemi. Serve inoltre promuovere misure di prevenzione e sostegno promuovendo bandi per investimenti non produttivi destinati ad interventi strutturali, ed adoperarsi nell’ambito della Pac 2014-2020 per l’inserimento di una misura per la prevenzione dei danni e per il cofinanziamento di strumenti di gestione del rischio (assicurazioni). Ancora la risoluzione chiede di predisporre una procedura di verifica e di quantificazione dei danni attraverso: procedura standard di raccolta dati; personale specializzato per l’accertamento del danno; programma di erogazione di fondi per la conservazione dei grandi carnivori. E’ anche necessario assicurare l’integrità della specie e dell’identità genetica del lupo e contestualmente la tutela delle attività agricole, dare seguito, recepire e formalizzare i piani di gestione dell’ISPRA con apposito atto, intervenire con urgenza presso le competenti istituzioni locali per ridurre il randagismo e per stanziare risorse per l’applicazione della legge 281 del 1991 (tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo) e prevedere il commissariamento delle regioni che non la applicano, assumere in sede europea iniziative per adeguare il quadro normativo alle esigenze dell’agricoltura italiana. Coldiretti condivide i contenuti della risoluzione ed auspica che ciò si traduca al più presto in interventi a favore dell’agricoltura che da anni sta subendo ingiustamente le conseguenze di un’inefficiente gestione della tutela della fauna selvatica sul territorio. E’ evidente, infatti, che le imprese agricole non sono tenute in alcun modo a dover sopportare perdite di reddito a causa della presenza di cinghiali ed altri animali nelle aree rurali dal momento che la tutela ambientale deve comunque conciliarsi con l’esercizio dell’attività d’impresa.


IL 18 E 19 OTTOBRE 2013 IL FORUM INTERNAZIONALE DI CERNOBBIO

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Sul lago di Como confronto sull'attualità del settore agroalimentare mondiale in crisi tra sacrifici e speranze”, illustrata dal presidente della Coldiretti Sergio Marini e dal direttore di IXE’ Roberto Weber, che esamina la situazione economica delle famiglie, i sacrifici, i comportamenti, la fiducia, le speranze e, in generale, gli effetti e le responsabilità da attribuire nella particolare congiuntura. Durante la due giorni verranno presentati dossier, rapporti ed analisi esclusive sulle nuove povertà e sulla solidarietà degli italiani, sull’allarme agromafia, sui rischi alimentari nel tempo delle rinunce e sugli andamenti di mercato del Made in Italy, ma si svolgeranno anche approfondimenti sullo scenario politico ed economico internazionale, sul ruolo dell’agroalimentare per la ripresa dell’economia e dell’occu-

pazione in Italia e sulla riforma della Politica Agricola Europea. Non mancheranno mostre ed esposizioni sulle innovazioni imprenditoriali, sulla crisi nella dieta quotidiana ma anche una clamorosa denuncia sul nuovo e pericoloso inganno che colpisce i prodotti italiani piu’ prestigiosi.

RINNOVO CONSIGLI A.T.C: IN CORSO LE PROCEDURE Accordo sulle linee principali di indirizzo e gestione territoriale nei confronti delle attività agricole e per il contenimento dei costi e danni complessivi. Le associazioni agricole, venatorie ed ambientaliste dell'Emilia-Romagna hanno condiviso un documento di intenti che è stato alla base delle discussioni anche a Ferrara per il rinnovo degli organi di amministrazione degli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.), che ha preso il via nelle scorse settimane con la predisposizione degli elenchi di indicazione delle nomine da parte delle componenti in rappresentanza degli agricoltori e dei cacciatori. In base alla vigente normativa sulla rappresentanza in seno a tali organismi, le associazioni agricole ferraresi, dopo approfondito confronto, hanno condiviso le linee di programma per i prossimi anni, prevedendo certezza nella disponibilità di risorse per i danni da selvaggina, per i programmi di gestione, per le procedure di verifica e liquidazione dei danni e per gli interventi di riequilibrio faunistico venato-

rio, nonchè di una concreta valutazione sull'entità e funzionalità nella nostra provincia degli attuali ATC, che dovrebbero continuare il processo di riorganizzazione per raggiungere una maggiore efficacia ed efficienza, con il concorso di tutte le parti in causa, che riconoscono ad una corretta attività venatoria la funzione di equilibrio territoriale delle popolazioni selvatiche, cacciabili e non cacciabili. A fronte di tale condivisione, le tre associazioni agricole ferraresi hanno presentato liste unitarie di rappresentanza nei nove ATC per la composizione dei Consigli. Seguirà la nomina dei presidenti e vice presidenti che compongono l'assemblea provinciale di coordinamento del Centro Servizi ATC e che dovrà trovare equilibrata rappresentanza tra le componenti venatorie ed agricole.

SINDACALE

L’edizione 2013 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, si terrà a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 18 al 19 ottobre. Il Forum, giunto alla tredicesima edizione, costituisce l’appuntamento annuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere. L’edizione di quest’anno inizia venerdì 18 ottobre alle ore 10.00 con la presentazione, in conferenza stampa di apertura, della prima indagine, dopo la fiducia al Governo Letta, sulla “Vita degli italiani


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POSITIVO L'ACCORDO PER LA NUOVA PAC

SINDACALE

Migliorata la proposta iniziale, ora occorre cogliere le opportunità a livello nazionale per il futuro del settore, secondo il modello di sviluppo italiano "Un risultato che migliora nettamente la proposta iniziale con una riforma che va verso la sussidiarietà ovvero la possibilità degli Stati membri di applicare misure secondo i propri modelli di sviluppo agricolo. Finalmente una opportunità straordinaria per premiare chi vive di agricoltura, il lavoro, la qualità, i giovani e il vero Made in Italy." Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini dopo l'accordo politico raggiunto dal team dei negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione sulla proposta di regolamento di riforma della Politica Agricola Comune. Oltre ai sensibili miglioramenti che sono stati ottenuti nel precedente accordo del 26 giugno, quali il sostegno per la promozione e lo sviluppo di filiere corte, l’inverdimento a tutela dei vigneti, frutteti ed uliveti italiani, sulla convergenza e per i giovani agricoltori, un ulteriore risultato positivo – ha sottolineato Marini - è stato raggiunto anche per la decisione di applicare per la prima volta su base obbligatoria un tetto agli aiuti (Capping) per combattere le rendite fondiarie. L’accordo sulla riforma della Politica Agricola (PAC) premierà chi vive e lavora di agricoltura escludendo per la prima volta in una black list i soggetti che non hanno nulla a che fare con l’agricoltura e soprattutto prevedendo la possibilità per l’Italia di destinare risorse ai soli agricoltori attivi. Nei vari passaggi dal nostro Summit a Roma con il Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos e il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, agli incontri con i colleghi di tutte le principali Organizzazioni agricole europee fino al meeting dello scorso maggio a Bruxelles con il Presidente del Consiglio agricoltura e pesca del Consiglio dell’Unione europea Simon Coveney, la proposta anche per un piu’ deciso impegno del Governo e del Ministro dell’agricoltura - ha sostenuto Marini - è andata migliorando. Certamente rimane un taglio importante ai finanziamenti destinati all’agricoltura, ma l’applicazione nazionale demandata al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo potrà compensare il disagio nell’orientare le risorse - ha continuato Marini - verso i veri agricoltori. L’accordo valorizza infatti il ruolo dei veri imprenditori agricoli stabilendo che possano beneficiare del sostegni solo gli agricoltori attivi e, come richiesto da Coldiretti, saranno gli Stati membri a definire gli aventi diritto.

Viene anche stabilita una lista negativa obbligatoria di coloro che non possono beneficiare dei pagamenti diretti che comprende aeroporti, servizi ferroviari, acquedotti, servizi immobiliari, sportivi e ricreativi, campeggi, con discrezione per gli Stati membri di ampliare tale lista. La cosiddetta convergenza interna, ovvero il passaggio dal sistema storico del valore dei titoli ad un nuovo regime che li riassegna su basi più equilibrate, viene attuata con un’adeguata flessibilità nell’arco dell’intero periodo di applicazione della riforma. Per la prima volta viene deciso di applicare, su base obbligatoria il capping (tetto agli aiuti), almeno al 5% per gli importi superiori a 150.000 euro, con la possibilità di applicare una % di riduzione maggiore su base volontaria. Gli Stati membri possono graduare l’importo su cui applicare la percentuale di riduzione in base all’impiego del fattore lavoro comprese le imposte e i contributi sociali. Gli Stati membri possono, inoltre, decidere di applicare un pagamento ridistributivo a integrazione del pagamento di base per i primi ettari di ogni azienda. L’accordo raggiunto rivede, sensibilmente, le misure per l’inverdimento sia riguardo alle modalità finanziarie che a quelle applicative. In particolare è stato ampliato il menù di misure escludendo le colture permanenti e quelle sommerse, come il riso, dalle aree di interesse ecologico che riguarderanno le aziende con più di 15 ettari a seminativi. Sono quindi salvi, come richiesto da Coldiretti, oltre al riso, tutti i frutteti, i vigneti, gli uliveti, ecc. Per quanto riguarda i giovani agricoltori viene prevista l’obbligatorietà per gli Stati membri di concedere un pagamento annuo alle persone fisiche che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione della domanda del pagamento di base. L’intesa dà anche risposte positive alle richieste di Coldiretti sulla necessità di un sostegno, nell’ambito dello sviluppo rurale, per le filiere corte e i mercati locali, nonché alla promozione per il loro sviluppo. Inoltre, è stato confermata la misura sul finanziamento alle assicurazioni contro le avversità atmosferiche, nonché la possibilità di costituire fondi mutualistici in caso di crisi di mercato nelle sue molteplici forme e per le citate avversità atmosferiche. Sempre nell’ambito dello sviluppo rurale è prevista la possibilità di avere al contempo piani di sviluppo rurale regionali e un piano nazionale per talune misure o interventi.



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PROGETTO AGER INNOVAPERO: IL 18 OTTOBRE CONVEGNO SULLE INNOVAZIONI TECNICHE

C.A.A.

I risultati della ricerca del progetto AGER Innovapero. Nuove ed importanti indicazioni tecniche per migliorare la produzione di pere e la loro conservabilità Migliorare la lotta contro Maculatura Bruna, Carpocapsa e Psylla, irrigare il pero calcolando l’ottimale quantità d’acqua riducendo i costi di irrigazione, omogeneizzare la maturazione dei frutti attraverso nuove tecniche di potatura e migliorare la conservazione nel post-raccolta. Sono queste alcune delle tematiche del convegno AGER Innovapero che si terrà il prossimo 18 ottobre a Ferrara Fiere (Centro Congressi). Saranno i risultati di questa importante ricerca i protagonisti assoluti di una ricca giornata di incontri e confronti dedicata ai frutticoltori, ai tecnici ed a tutti gli attori della filiera del pero. Sul palco saliranno i responsabili scientifici degli Istituti ed Enti coinvolti - le Università di Bologna, Ferrara, Firenze Padova, il CReSO di Cuneo, la Fondazione F.lli Navarra di Ferrara ed il Canale Emiliano Romagnolo di Bologna che si alterneranno per illustrare al pubblico gli esiti di una ricerca in grado di migliorare tecnicamente ed economicamente la gestione tecnica e la frigoconservazione delle pere, in particolare l’Abate Fétel. Nel campo della difesa contro Maculatura Bruna ed altri fitopatogeni verranno presentati i risultati dell’impiego di sali di calcio e di sodio e di molecole di origine naturale provenienti da residui vegetali o da scarti di lavorazione agroindustriale. Altri due filoni di ricerca per la lotta alla Maculatura Bruna ed alla Psylla riguarda lo studio del genoma di cultivar di pero particolarmente resistenti a queste malattie, con l’obiettivo di trasferire queste resistenze alle varietà coltivate. Per la difesa contro Carpocapsa saranno presentati i risultati dell’applicazione di

Alt’Carpo’, un sistema di copertura delle piante con reti anti-insetto che riduce quasi totalmente il numero di trattamenti fitosanitari. I ricercatori di AGER Innovapero hanno determinato la fattibilità economica di questa tecnica e messo a punto una serie di soluzioni per alzare ed abbassare le reti, uno dei principali punti critici di questo sistema di difesa. Sul tema dell’irrigazione del pero si è messo a punto, partendo dal modello Irrinet del Canale Emiliano Romagnolo, un sistema per ridurre al minimo il quantitativo di acqua da somministrare salvaguardando qualità e quantità della produzione. I dati ottenuti dalla ricerca sono stati applicati e testati su diverse combinazioni d’innesto, forme d’allevamento e sesti di impianto. Davvero interessanti, infine, i risultati ottenuti nello studio del pre e post raccolta, in particolare le indagini su maturazione e qualità delle pere in funzione delle formazioni fruttifere che le hanno prodotte, al fine di meglio orientare la potatura; inoltre, amplificato lo studio del DA-meter, strumento che permette di individuare l’ottimale epoca di raccolta in modo non distruttivo. Nel corso del convegno verrà poi illustrato un modello che consentirà di classificare i frutti per grado di maturazione in modo da raccoglierli e conservarli per classi omogenee, con il vantaggio di ridurre al minimo le perdite in post raccolta. E sempre in questo ambito verranno illustrate le tecniche messe a punto per la lotta al Riscaldo superficiale in alternativa all’etossichina - non più utilizzabile - fondamentali per la corretta gestione del prodotto con minimi scarti. Questo per dare importanti risposte sia ai produttori che alle strutture di frigoconservazione. Il convegno AGER Innovapero è realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Ferrara. Il programma completo è disponibile sul sito www.ager.innovapero.it. Per informazioni inviare mail a comunicazione@innovapero.it


CONVEGNO: PRESENTAZIONE DEI RISULTATI CONCLUSIVI DELLA RICERCA DI AGER INNOVAPERO

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Venerdì 18 ottobre 2013 c/o Centro Congressi di Ferrara Fiere, Via della Fiera 11 - Ferrara PROGRAMMA Chairman Prof. Guglielmo Costa, Coordinatore Responsabile Progetto AGER Innovapero

MATTINO: 9.00 - 13.00 9.30 - Saluti di apertura Carlo Mango - Progetto AGER, Agroalimentare e Ricerca Carlo Alberto Roncarati - Presidente CCIAA di Ferrara Pasquale Nappi - Rettore Università di Ferrara Piero Puglioli - Presidente Fondazione Carife 9.50 - Analisi della situazione produttiva ed economica della pericoltura Elisa Macchi - Direttore CSO, Ferrara 10. 10 - TAVOLA ROTONDA “Sostenibilità e strategie di difesa contro maculatura bruna, psylla e fitopatogeni del pero: sali di calcio e di sodio, molecole naturali, resistenze geniche delle piante” Intervengono Marina Collina, Luca Dondini, Moreno Toselli Università di Bologna Stefano Civolani - Fondazione F.lli Navarra, Ferrara Edgardo Giordani - Università di Firenze Gianni Sacchetti - Università di Ferrara Invitato: Tiziano Galassi - Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna 11.10 - Pear break e sessione poster 11.40 - TAVOLA ROTONDA “Difesa dalla carpocapsa con l’uso di reti anti-insetto (sistema Alt’Carpo’): meccanizzazione degli impianti, sostenibilità economica ed ambientale” Intervengono Fabio Galli, Stefano Vergnani - Fondazione F.lli Navarra, Ferrara Graziano Vittone - CReSO, Cuneo Roberto Tovo, Giacomo Zanni - Università di Ferrara

Invitato: imprenditore agricolo che adotta il sistema Alt’ Carpo’ 12.30 - Discussione 13.00 - Pausa pranzo con buffet e sezione poster

POMERIGGIO: 14.15 – 16.30 14.15 - TAVOLA ROTONDA “Gestione del frutteto (irrigazione, potatura, forme di allevamento, portainnesti) e qualità dei frutti in pre e post-raccolta” Intervengono Stefano Anconelli - Canale Emiliano Romagnolo, Bologna Paolo Bertolini, Guglielmo Costa, Luca Corelli Grappadelli, Stefano Musacchi -Università di Bologna Claudio Bonghi - Università di Padova Invitato: imprenditore agricolo in rappresentazione dell’ Organismo Interprofessionale Pera dell’Emilia-Romagna 15.45 - Disseminazione e ricadute della ricerca: considerazioni conclusive Intervengono Guglielmo Costa - Università di Bologna Carlo Mango - Progetto AGER, Agroalimentare e Ricerca Damiano Rossi - Università di Ferrara 16.15 - Discussione e chiusura convegno Gli incontri saranno moderati da giornalisti del settore agricolo. Sarà allestita una mostra pomologica organizzata dal CRPV di Cesena e saranno presenti stand espositivi.

C.A.A.

9.00 - 9.30 - Registrazione partecipanti


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PIANI DI SPANDIMENTO E PIANI DI UTILIZZO AGRONOMICO: ATTIVO IL SERVIZIO NEI NOSTRI UFFICI Sono già trascorsi i cinque anni dalla prima presentazione alla Provincia di Ferrara delle domande di autorizzazione per lo spandimento nei terreni agricoli degli effluenti prodotti nei nostri allevamenti. Le disposizioni dettate dalla "normativa nitrati", prevedono che decorso il termine su indicato dei cinque anni, occorre provvedere al rinnovo della stessa, confermando o aggiornando i

dati iniziali. Coldiretti Ferrara desidera informare gli allevatori interessati che è stato istituito uno specifico servizio in grado di predisporre ed inoltrare agli uffici competenti, sia le domande di autorizzazione alla Provincia, sia il Piano Annuale di di Utilizzazione Agronomica (PUA), documentazione obbligatoria per la regolarità dell'allevamento. Per ogni informazione o neces-

sità contattare il proprio Ufficio di Zona.

CARRI RACCOLTA E BRACCI TELESCOPICI, ATTENZIONE ALLE PROCEDURE DI MESSA IN OPERA A seguito di incontri di approfondimento sulla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e delle macchine ed attrezzature utilizzate nei luoghi di lavoro, con i responsabili dell’USL e dell’INAIL territoriali, competenti per le messe in servizio dei carri raccogli frutta e dei bracci telescopici (ad esempio MERLO, MANITU, ecc. ) acquistati ormai da molte delle nostre aziende sia del settore zootecnico che dei seminativi e foraggere per movimentare i balloni di fieno e paglia, è stato confernato che anche per queste macchine va fatta la messa in servizio presso INAIL BOLOGNA e la verifica periodica ogni 2 anni, la prima fatta dall’INAIL e poi le successive dall’ASL. I nostri uffici sono a disposizione per consigli ed adempimenti del caso, che sinteticamente e genericamente di seguito si indicano. Occorre chiedere la "messa in servizio" usando uno specifico modulo con marca da bollo di € 16,00; nel caso siano passati già 2 anni si può richiedere

invece la prima verifica, sempre in marca da bollo da € 16,00. Il tutto può essere inviato utilizzato la propria PEC (posta elettronica certificata) al seguente indirizzo: BO-RICERCA@POSTACERT. INAIL.IT. In questo caso ocorre conservare i moduli inviati con relativa marca da bollo in quanto verranno richiesti in visione in sede di visita ispettiva. Dalla seconda verifica in poi la competenza passa all’ASL ed in questo caso occorre usare altro modulo da inviare tramite mail normale al seguente indirizzo: IMPIANTISTICO@AUSL.FE.IT. In entrambi i casi si dovrà sempre indicare un soggetto privato abilitato per le verifiche, in quanto sia INAIL che ASL possono demandare la verifica a tale soggetto, con riferimento della categoria SCD ovvero Carrelli semoventi a braccio telescopico. I costi delle verifiche sono cosi ripartiti: 1) Prima verifica INAIL € 257,00 di cui 5% senza


Anche per i carri raccolta semoventi o comunque da assoggettare a verifica biennale vi sono diverse casistiche e procedure per regolarizzare la situazione e poter utilizzare la macchina conformemente alle prescrizioni di sicurezza: 1) utilizzare la nuova modulistica da sostituire con quella precedentemente in uso, da inviare come già indicato per i bracci telescopici all’INAIL, sia per la messa in servizio che la richiesta di verifica periodica tramite PEC al seguente indirizzo BORICERCA@POSTACERT.INAIL.IT ponendo sempre nei moduli la marca da bollo da € 16.00; mentre per le verifiche successive alla prima si potrà utilizzare mail normale da inviare all’ASL di

Il rispetto delle norme di messa in funzione e revisione di queste macchine operatrici è piuttosto complesso: i nostri uffici sono a disposizione dei soci per ogni evenienza e necessità

Ferrara al seguente indirizzo: IMPIANTISTICO@ AUSL.FE.IT, 2) I costi delle verifiche sono uguali a quelli prima comunicati, ovvero prima verifica eseguita

dall’ INAIL O DA SOGGETTO ABILITATO € 257,00, seconda e successive verifiche eseguite dall’ASL € 152,00 3) In caso di cambio di proprietà dei carri raccogli frutta, quindi con la cessione di attrezzature usate tra imprese agricole, non si deve comunicare nulla, si procede solo alla richiesta della verifica periodica al momento della scadenza dei 2 anni, sempre che il carro sia stato messo in servizio, 4) Nel caso di aziende che hanno spedito a Roma la richiesta della messa in servizio (direttamente al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale divisione 6 e 7), e che non abbiano mai ricevuto il libretto e numero di matricola, è possibile procedere ora con la richiesta della messa in servizio all’INAIL e se sono già passati i 2 anni fare anche la verifica periodica, ovvero un unico invio ma con due moduli (messa in servizio e contestuale richiesta verifica INAIL), 5) Nel caso l’azienda non sia più in possesso del CERTIFICATO di CONFORMITA’ è possibile richiederne copia conforme all’originale alla ditta e poi seguire la procedura illustrata nel caso 4. 6) Nel caso di carri raccolta o potatura acquistati dalle ditte, se la ditta stessa ha emesso e consegnato all'acquirente il libretto delle visite periodiche a firma del proprio ingegnere abilitato, non si deve fare nulla per la messa in servizio e non chiedere la prima verifica periodica all’INAIL, richiedendo, solo trascorsi 2 anni, la verifica periodica all’ASL di Ferrara (in questo caso non indicare nessun numero di matricola, in quanto verrà assegnato dall’ASL stessa). 7) Per tutti i carri raccolta sprovvisti dei documenti per poterli mettere a norma, bisogna rivolgersi a professionista abilitato che possa predisporre i libretti. Marco Baldon Capo Area Tecnica

SICCITÀ 2013: MAGGIORAZIONE CARBURANTE AGEVOLATO PER USO AGRICOLO Con delibera N. 1345 del 23 settembre 2013 la Regione Emilia-Romagna dà la possibilità di riassegnare carburante alle aziende agricole che hanno esaurito l’assegnazione causa siccità. Sarà quindi possibile la riassegnazione di carburante solo ed esclusivamente per le aziende agricole che hanno fatto precedente richiesta per irrigazione relative alle colture effettuate e già dichiarate entro il 30 giugno 2013. Pertanto sarà possibile riassegnare carburante alle aziende agricole che hanno esaurito l’assegnazione in data antecedente la presentazione della richiesta di riassegnazione e che ne faranno la richiesta entro il 31 ottobre 2013.

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iva ed il resto 95% tramite fattura con iva 2) Seconda verifica e successiva € 152,00 + iva


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NUOVI BANDI PER IL P.S.R.

In attesa della nuova programmazione 2014-2020, la Regione Emilia-Romagna ha riaperto i termini per presentare domande sulle misure del vecchio P.S.R.

C.A.A.

La Regione Emilia Romagna nei prossimi giorni attiverà e definirà dei nuovi bandi PSR che le aziende potranno utilizzare come strumento per poter accedere agli aiuti relativi a: Domande di 1° insediamento per i giovani entro i 40 anni di età per tutte quelle giovani aziende che si sono insediate dal 01/01/2013 fino alla presentazione della domanda la quale scadenza è stata fissata per il 05 novembre prossimo . I giovani che vogliono presentare domanda devono progettare un piano di investimenti che deve concludersi entro 18 mesi dalla notifica di concessione che possa prevedere degli interventi specifici per l’azienda agricola in base al proprio ordinamento produttivo che garantisca all’azienda stessa un incremento di redditività , il giovane dovrà rimanere in agricoltura per almeno 6 anni e l’aiuto potrà essere computato da 15.000 € a 40.000 € in base al punteggio raggiunto .

Aziende agricole che vogliono investire in nuovi impianti di irrigazione potranno presentare domanda entro il 25/01/2014; l’aiuto riconosciuto è pari al 35% dell’imponibile relativo all’acquisto di impianti mobili tipo rotoloni ecc… e del 40% dell’imponibile relativo ad impianti fissi tipo impianti di irrigazione per frutteti , sub irrigazioni orticole , Pivot e Ranger ecc… . Per le attrezzature mobili è sufficiente mettete a raffronto 3 preventivi della macchina individuata con le

stesse caratteristiche , forniti da 3 ditte diverse ed in concorrenza tra di loro ; mentre per gli impianti fissi bisogna produrre un disegno dell’impianto corredato da un computo metrico . La spesa minima ammissibile è pari a 20.000 € . Questo strumento viene che viene dato alle aziende per poter contribuire al risparmio sui costi di produzione ed ottenere benefici ambientali conseguenti al più razionale utilizzo della risorsa idrica nelle proprie aziende con un sistema nuovo rispetto a quello utilizzato . Gli interventi dovranno essere conclusi entro il termine del 31/12/2014 Per le aree ricadenti nel cratere del terremoto 2012, ovvero anche i 7 comuni del ferrarese, viene data la possibilità, con l’attivazione della misura 126, di poter intervenire alla sistemazione dei capannoni prefabbricati non danneggiati dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012 che agevola ed incentiva la messa a norma sismica degli stessi con un aiuto pari all’80% dell’imponibile speso per tali interventi ; la spesa minima ammissibile è di 4.000 € fino ad un massimo di 800.000 € la documentazione richiesta è il computo metrico relativo all’opera ed una perizia giurata con la descrizione dello stato dell’immobile che vada ad evidenziare ed a descrivere le carenze strutturali . Gli interventi dovranno essere ultimati entro il 31/12/2014. Dovrebbero essere attivati nei prossimi mesi anche i bandi legati all’agro-ambiente con l’attivazione delle solite misure riguardanti la lotta integrata , la lotta biologica realizzazione di elementi naturali con l’obbiettivo di favorire un utilizzo e una gestione sostenibile dei terreni agricoli in particolare promuovendo la salvaguardia della risorsa acqua , la tutela della risorsa suolo, la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità , del paesaggio agrario e il miglioramento della qualità dell’aria. OCM Vitivinicolo Misura 7 Investimenti area sisma – Avviso pubblico Disponibilità finanziaria € 5.000.000,00 Presentazione domande da 13 ottobre 2013 al 14 gennaio 2014 Istruttoria entro 13 marzo 2014


Graduatoria entro 23 marzo 2014 Termine improrogabile di fine lavori 30 aprile 2015 Delibera di proroga relativa alla ristrutturazione e riconversione vigneti per l’anno 2013/2014 Rimaniamo in attesa di una ‘bozza’ che sarà inoltrata quanto prima, ma che dovrebbe prorogare di un anno ciò che era previsto nella precedente delibera, con alcune variazioni che dovrebbero essere non so-

stanziali.

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Per ogni approfondimento e per la predisposizione delle richieste di accesso ai bandi in oggetto, i nostri uffici di zona sono a disposizione dei soci. Alessandra Mariotti Responsabile Prov.le CAA Coldiretti Ferrara

La Provincia di Ferrara, in qualità di Ente Capofila del GAC Distretto Mare Adriatico, nell’ambito dell’attuazione del Piano di Sviluppo Locale del Gruppo d’Azione Costiera Distretto Mare Adriatico di cui all’Asse 4 del FEP 2007/2013 Regione EmiliaRomagna, ha stabilito di prorogare al 31/10/2013, con Determina n. 9685 del 26/09/2013, la scadenza dei seguenti bandi pubblici: Misura 1: “Mantenere la prosperità economica e sociale delle zone di pesca e aggiungere valore ai prodotti della pesca e della acquacoltura” Azione 1.1 Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca Sviluppo di formule organizzative a carattere collettivo attraverso servizi innovativi e attività di ricerca a favore della piccola pesca e dell'acquacoltura – intervento 1.1.A Studi e progetti innovativi per il miglioramento dei servivi nella pesca e nell’acquacoltura Misura 1: “Mantenere la prosperità economica e sociale delle zone di pesca e aggiungere valore ai prodotti della pesca e della acquacoltura” Azione 1.2 Aggiungere valore ai prodotti della pesca Intervento 1.2.C Azioni integrate intrasettoriali ed intersettoriali: studi e progetti relativi alla filiera ittica, oppure orizzontali rispetto a più filiere produttive Misura 2 “Preservare e incrementare l’occupazione nelle zone di pesca sostenendo la diversifi-

cazione o la ristrutturazione economica e sociale nelle zone che devono affrontare problemi socioeconomici connessi ai mutamenti nel settore della pesca” Azione 2.1 Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori creando posti di lavoro aggiuntivi all’esterno del settore pesca: Promozione e sviluppo pescaturismo Intervento 2.1.B Qualificazione dell’offerta di pescaturismo (barche) e della pesca ricreativa Misura 3. Promuovere la qualità dell’ambiente costiero Azione 3.1 Tutelare l’ambiente nelle zone di pesca per conservarne l’attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e migliorare il patrimonio naturale e architettonico Interventi rivolti alla valorizzazione del territorio terrestre prospiciente il mare anche in prossimità di emergenze ambientali Intervento 3.1.B Progetto innovativo per l’installazione di sistemi tecnologici nella Sacca di Goro. La scadenza è prorogata per i quattro bandi in oggetto al 31 ottobre 2013. Si ricorda che la documentazione completa, bandi, allegati e modulistica per la presentazione della domanda, è scaricabile dal sito web della Provincia di Ferrara all’indirizzo http://www.provincia.fe.it/sito?nav=881 alla sezione “Bandi”, ed è disponibile presso gli uffici di Coldiretti Ferrara e di UECOOP Ferrara, a disposizione per ogni necessario chiarimento e per la predisposizione delle richieste di cui ai presenti bandi pubblici.

C.A.A.

PROROGA AL 31 OTTOBRE PER I BANDI FEP - PESCA


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CAMPAGNA AMICA: PROGETTO DI EDUCAZIONE 2013/2014

CAMPAGNA AMICA

"Prodotti a regola d'Arte. Dalla nostra terra i capolavori del gusto", è il tema conduttore proposto alle scuole dell'Emilia-Romagna per affrontare insieme l'educazione alla corretta alimentazione ed alla conoscenza delle produzioni del territorio, compreso un concorso a tema di elaborazione artistico-creativa Con la riapertura delle scuole, torna la necessità di dare la più ampia diffusione ai criteri di una corretta alimentazione. E’ quanto sostiene Coldiretti Donne Impresa dell’Emilia Romagna alla luce dei dati dell’ultima indagine “Okkio alla salute” del ministero della Salute,

che ha rilevato in Emilia Romagna la presenza del 22,1 per cento di bambini sovrappeso e il 7,2 per cento di obesi. Si tratta di valori – commenta Coldiretti – al di sotto della media nazionale (22,2 per cento sovrappeso e 10,6 per cento obesi), che rispetto all’indagine del 2010 ha fatto registrare un calo dell’1,4 per cento degli obesi, ma un aumento del 2 per cento dei bambini sovrappeso. Tra le cause dello scompenso di peso – sottolinea Coldiretti – va annoverato una alimentazione non corretta, in particolare un consumo inadeguato di frutta. Più del 35% dei ragazzi – secondo i dati della ricerca del ministero – consuma frutta solo una volta al giorno. Per contribuire all’affermarsi di corretti stili alimentari, Coldiretti Donne Impresa e Campagna Amica, in vista dell’inizio della scuola, hanno presentato a Bologna il progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolgerà gli alunni delle scuole elementari di tutta l’Emilia Romagna. Quest’anno – informa Coldiretti – il progetto ha per

tema “Prodotti a Regola d’Arte. Dalla nostra terra i capolavori del gusto” e impegnerà i bambini delle scuole elementari e non solo, in ricerche e libere creazioni artistiche che porteranno alla scoperta delle bontà del cibo dell’Emilia Romagna, con particolare riferimento ai prodotti Dop e Igp, coinvolgendo anche le opere di grandi pittori di questa terra, dai Carracci a De Pisis. “Lo scorso anno scolastico – ricorda la delegata di Coldiretti Donne Impresa, Lorella Ansaloni – il progetto di Coldiretti ha coinvolto oltre 8.000 alunni di 350 classi. Per il 2013-2014, come ogni anno, chiederemo agli inseganti e agli alunni di svolgere il programma il più possibile in forme accattivanti, con lavori singoli o di classe, che consentano di conoscere il proprio territorio, la sua storia, la cultura. Ecco il motivo del collegamento con l’arte di pittori del nostro territorio che hanno dipinto il cibo nelle più svariate forme. Per svolgere questi lavori, metteremo a disposizione i nostri collaboratori e i nostri agricoltori per approfondire i temi dei prodotti agricoli, sia con visite nelle aziende, sia con la presenta dei nostri esperti in classe”. Con i rappresentanti dell’agricoltura, il programma di Educazione alla Campagna Amica – ricorda Coldiretti – coinvolge anche esperti di alimentazione infantile del Centro regionale per i disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva del policlinico Sant’OrsolaMalpighi di Bologna, diretto dal professor Emilio Franzoni, insieme con l’associazione Famiglie Neurologia Pediatrica (Fanep), presieduta da Valentino di Pisa. I loro esperti – sottolinea Coldiretti – hanno realizzato con noi i materiali didattici che verranno consegnati agli insegnanti per ricordare le basi della buona alimentazione a partire dalla necessità di consumare più frutta perché consente di ridurre le cause di malattia collegate direttamente all’obesità e che sono responsabili, secondo i dati della Commissione europea, del 7 per cento dei costi sanitari dell’Unione europea. Nei prossimi giorni anche tutte le scuole primarie della provincia di Ferrara riceveranno i materiali per l’adesione al progetto 2013/2014 che si svolgerà anche attraverso lezioni in aula, giochi, laboratori, visite in aziende agricole e fattorie didattiche ferraresi per conoscere molto da vicino il percorso del cibo e le particolarità produttive ed “artistiche “ della buona e sana alimentazione .


CAMPAGNA AMICA: UN'ESTATE DA PROTAGONISTA

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CAMPAGNA AMICA

Grazie alla collaborazione con Stileventi e con Ferrara in bici con la guida, anche quest'anno aziende e prodotti ferraresi si sono messi in vetrina in città, ai lidi ed in occasione di molte sagre in provincia.

Anche l'estate 2013 si è colorata del giallo Coldiretti e di Campagna Amica, con diverse proposte all'insegna della conoscenza del territorio e dei prodotti della nostra provincia, declinati con la costante della bicicletta, alla scoperta di itinerari "gustosi". A partire da Arti e Orti di Ferrara, che ha messo alla ribalta ciclopasseggiate nel centro storico di Ferrara, abbinando la conoscenza di vie e palazzi storici, con alcuni dei tipici prodotti ferraresi di stagione, dalle fragole al melone, alla pera, alla

zucca, da gustare presso l'azienda agricola "urbana" di Terraviva Bio. Durante i mesi estivi si sono aggiunte le escurioni in bici (ma anche in barca) collegate alle fiere e sagre di prodotto (la vongola, l'aglio, il pomodoro, il tartufo, il radicchio) e le animazioni al Mercato Contadino di Lido degli Estensi, con la partecipazione dell'"animatore gastronomico" Daniele De Leo e delle aziende agricole e agrituristiche che si sono sfidate al festival della cucina contadina. Sono continuate le presenze ai mercati agricoli di Ferrara e degli altri comuni ove sono istituiti e sono state fatte partecipazioni a nuove iniziative (come alla sagra della zucca di Pontemaodino o alla festa Magia del Delta a Massa Fiscaglia), sempre nell'intento di offrire ai cittadini e consumatori l'immagine e la sostanza di imprese agricole che sulla qualità dei loro prodotti e del rapporto diretto con il consumatore hanno costruito la loro opportunità di lavoro e di reddito. Una "immagine" che promuove complessivamente il sistema agricolo nei confronti della società e che testimonia la vitalità e versatilità della nuova agricoltura, non più confinata nel proprio podere, ma in grado di essere parte attiva e multifunzionale nella nostra complessa realtà, alla ricerca di valori e contenuti autentici come sono quelli agricoli di Coldiretti.


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Gli annunci sono gratuiti. Contattate la redazione dell’Aratro. Servizio riservato ai soci. Si prega avvertire quando non più validi.

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con m 30 tubo diam 60; n. 50 pali ferro zincati per recinzione da m 2,50, diam 60. Tel. 339/8462843 L/10 Vendo n. 2000 archetti plastica per tunnel piccoli (meloni, fragole, ecc.), lunghezza m 1,80; tunnel ferro zincato tipo Ferrioli per superficie di 1.000 mq circa, completo di porta. Contattare Diego al cell. 340/3445726. L/11 Vendo trattrice Landini 6500 con gabbie, 2000 ore; Lely 2,5 m con punte nuove; trinciastocchi Ferri 2 ; vibrocoltore 2,5 m; rimorchio Bedendo portata 40 q, 4x2 con sponde in ferro. Tel. ore pasti 0532/863178 L/12 Giovane agricoltore cerca terreni in affitto da condurre, zona Copparo e limitrofe. Tel Andrea cell. 331/1724475 L/13 Cerco turbina travaso acqua misura 15-20-25 oppure motore travaso acqua possibilmente da cardano. Tel. 393/0981321 L/14 Vendo erpice rotante marca Lely larghezza m 2,50 con rullo a gabbia e rullo a spuntoni. Tel. 335/8072358 L/15 Vendo ripuntatore Pietro Moro 1 lancia; rotante Alpego m 3, denti 3; botte diserbo q 6, barra m 12; vibro Passardi m 3 con rullo; aratro Rossetti n. 29 normale; estirpatore Malin 9 ancore; rullo trainato 3 pezzi. Cell. 3147/5991859 L/16 Vendo per cessata attività frutticola: atomizzatore 1000 l, comple-


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CREDITAGRI ITALIA: ARRIVA ACCORDO PER LEASING AI SOCI

CREDITAGRI

Con l’obiettivo di agevolare la ripresa degli investimenti strumentali nelle imprese agricole, siglata la convenzione tra l’ente di garanzia per il credito e una primaria società di leasing. Ad ottobre l’inizio dell’operatività per dare nuove opportunità alle imprese a fronte delle difficoltà del credito. Al via il primo accordo nazionale sul leasing in agricoltura finalizzato ad agevolare la ripresa degli investimenti strumentali e immobiliari. Alba Leasing – primaria società nella locazione finanziaria – e CreditAgri Italia – ente di garanzia fidi presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale rivolta alle imprese associate – hanno siglato l’importante accordo per la diffusione di questo strumento finanziario alternativo. L’accordo con Alba Leasing permetterà alle oltre 17.000 imprese e cooperative agricole e alimentari associate CreditAgri Italia di usufruire di un canale dedicato per l’intera gamma di beni finanziabili in leasing: beni strumentali, veicoli, macchine e attrezzature, impianti, immobili, investimenti in energia rinnovabile. In particolare la convenzione – che sarà pienamente

operativa entro il prossimo mese di ottobre – prevede, attraverso un processo di delibera rapido, la possibilità di offrire piani finanziari calibrati sulle esigenze di liquidità dell’impresa e l’assistenza della garanzia di CreditAgri Italia fino al 50% dell’importo dell’operazione. Per Massimo Mazzega, amministratore delegato di Alba Leasing, si tratta di «una iniziativa importante rivolta al mondo dell’agricoltura e alle cooperative, in cui il leasing è ancora poco utilizzato: l’obiettivo di questo accordo è proprio quello di aprire la strada a uno strumento finanziario alternativo a supporto degli investimenti delle imprese che operano nelle varie filiere del comparto agricolo». CreditAgri ricorda che la flessione del credito erogato alle Imprese prosegue: in particolare quello del comparto agricolo, con un taglio del 22 per cento nel 2012, ha raggiunto valori delle erogazioni che hanno toccato il livello più basso dal 2008. In controtendenza è risultato proprio l’utilizzo del leasing che, con 274,5 milioni di nuovo stipulato di leasing strumentale al settore agricolo, nel 2012 è cresciuto del 38,5% (fonte Assilea): nello stesso arco di tempo, il numero dei contratti di leasing strumentale all’agricoltura è passato da poco meno di 3.000 a quasi 5.000, con una crescita del 59,0%. «Il settore dell’agricoltura e quello della cooperazione ha estremo bisogno di certezza e continuità nella gestione degli investimenti – ha affermato Roberto Grassa Consigliere Delegato di CreditAgri Italia – grazie alla partnership con un operatore primario come Alba Leasing, offriamo oggi ai nostri soci una nuova opportunità per incrementare gli investimenti.» Con questa partnership Alba Leasing – quinta società di leasing a livello nazionale (dati Assilea) – intensifica il proprio impegno nel settore agricolo per il quale recentemente ha lanciato una gamma di prodotti dedicati (Leasing Giallo). Maggiori informazioni ed approfondimenti presso gli Uffici Territoriali di Creditagri Italia con riferimento al Responsabile Provinciale Alessandro Ballarini e recapito 0532979734, oppure consultando i siti: www.emilia-romagna.coldiretti.it , www.creditagri.com e info@creditagri.com


Intervista al Prof. Alberto Liboni, sulla CALCOLOSI della COLECISTI e sue COMPLICANZE, a cura del Dr. Sergio Gullini

Prof. Alberto Liboni Negli ultimi 50 anni, il cambiamento delle abitudini alimentari e di vita, l’allungamento della vita media e il miglioramento delle tecnologie diagnostiche, in particolare l’introduzione dell’ecografia addominale, hanno determinato un consiste aumento di diagnosi di calcolosi biliare, cioè del riscontro di presenza di calcoli nei dotti biliari o nella colecisti. La calcolosi della colecisti, può non dare disturbi per tutta la vita e quindi non deve essere trattata, ma può dare disturbi, nel qual caso, se possibile, va trattata chirurgicamente. Ho chiesto pertanto al Prof. Alberto Liboni, direttore della Clinica Chirurgica di Ferrara, che da anni si interessa di questi problemi, di fare il punto delle situazione. Il Prof. Liboni ci informa che: La calcolosi della colecisti è una malattia molto frequente di cui è affetto il 10-15 % della popolazione adulta, prevalentemente donne, e conseguentemente circa 100.000 persone vengono operate ogni anno nel nostro paese per tale patologia. I calcoli sono delle formazione dure, simili a sassi, con dimensioni variabili da alcuni millimetri a qualche centimetro. La colecisti, o cistifellea, è una vescichetta a forma di piccola pera dove si accumula la bile prodotta dal fegato; tale serbatoio si contrae durante i pasti per cui la bile ne fuoriesce e arriva al duodeno, mescolandosi lì col cibo e facilitandone la digestione. I calcoli si formano per alterazione della composizione della bile, generalmente col concorso di infezioni

biliari, che comportano la precipitazione di alcuni suoi componenti. Quando i calcoli si sono formati possono rimanere silenti anche per tutta la vita, e questo è il caso più frequente, oppure possono dare segno di sé generando alcuni sintomi. Il sintomo più frequente è la colica biliare, caratterizzata da un dolore piuttosto forte alla bocca dello stomaco o sotto l’arcata costale destra, talvolta irradiato alla schiena, che insorge tipicamente dopo il pasto e dura da una a tre ore. Al dolore possono associarsi la nausea e il vomito. In caso di colica, un antispastico associato eventualmente ad un antidolorifico, prescritti da un medico, dovrebbe risolvere la sintomatologia, in particolare quella dolorosa. Se invece comparisse la febbre e il dolore non recedesse, saremmo di fronte alla più frequente complicanza della litiasi ovvero la colecistite acuta. In questo caso è necessario un controllo medico più assiduo e quindi un ricovero in ospedale. Altre complicanze legate alla calcolosi della colecisti sono: la calcolosi del coledoco con ittero (quando si diventa gialli), la pancreatite evidenziata da gravi dolori a cintura tutto intorno all’addome, la colangite, l’empiema della colecisti e l’ileo biliare. Tutte queste complicanze sono piuttosto rare, ma comunque più frequenti fra le persone nelle quali si erano già manifestate coliche biliari. Per questo motivo una colecisti calcolosa, sospettata per i sintomi sopradescritti e confermata da una ecografia dell'addome, dovrebbe essere asportata per prevenire sia nuove coliche sia le complicanze della malattia. Considerato che a tutt'oggi non vi é una cura medica (con i farmaci) efficace della calcolosi, la migliore opzione è la terapia chirurgica, che va però riservata

Notizie dal mondo della medicina

SALUTE: CALCOLOSI E SUE COMPLICANZE

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Notizie dal mondo della medicina

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solo a quelle persone che hanno lamentato dei sintomi. Esistono solo alcune rare eccezione a questa regola da discutere con il proprio medico o chirurgo di fiducia. La vita senza colecisti, l’intervento infatti consiste nell'asportazione di questo organo, è del tutto normale poiché la funzione di serbatoio della bile svolta dalla colecisti è assunta dal coledoco, un tubicino che collega la colecisti all’intestino. Nulla di ciò che diciamo è assoluto e l’intervento non è sempre indispensabile, può essere però molto utile, almeno nelle condizioni sopra indicate. In ogni caso la decisione sul da farsi va sempre presa con il medico, gastroenterologo e/o chirurgo. Infine il Prof. Liboni fa notare che l’intervento, chirurgico è oggi fatto con i cosiddetti "buchini", ovvero per via laparoscopica. Questa tecnica ha ormai più di 20 anni ed è pertanto ragionevolmente sicura e offre al paziente un decorso postoperatorio breve (un solo giorno di degenza) e una ripresa più rapida delle pro-

Gelmino Tancini N. 24/1/1928 M. 3/8/2013

Rocco Bimbatti N. 15/4/1928 M. 6/9/2013

prie attività quotidiane rispetto alla tecnica col taglio tradizionale. Nel ringraziare il Professore per la sua esauriente spiegazione, voglio sottolineare che, come ci è già stato detto, l’intervento va riservato solo alle persone che hanno disturbi e che, pur trattandosi di una procedura “mini invasiva”, può comportare qualche rischio di complicanza. Pertanto il paziente deve, come in qualsiasi caso si debbano prendere decisioni su indagini diagnostiche o terapeutiche, informarsi bene, farsi spiegare e discutere, sia con il medico curante che con il chirurgo, i motivi, i vantaggi e i pericoli, nel suo caso, di questa tecnica operatoria e prendere quindi le decisioni che lui ritiene più utili . Prof. Sergio Gullini Presidente della Società Medico-Chirurgica di Ferrara

Gian Pietro Montanari M. 10/6/2013

Gino Previati N. 11/9/1924 M. 14/8/2013

Beppino Beltrami N. 2/9/1923 M. 10/5/2013


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EPACA

INFORMAZIONI EPACA NUOVE MODALITA’ DI DENUNCIA INFORTUNIO AGRICOLO Si informiamo gli associati che un’apposita norma ha previsto che dal 1° luglio 2013 è obbligatorio inviare le denunce di infortunio sul lavoro all’INAIL per via telematica, ma per il settore agricolo non è ancora stata rilasciata l’apposita procedura on-line. L’Inail ha quindi disposto che, per ora, le imprese agricole datrici di lavoro e i coltivatori diretti debbano inviare la denuncia utilizzando una casella di Posta elettronica certificata ed una nuova modulistica. Gli uffici del Patronato EPACA e della Federazione sono abilitati con PEC, per effettuare la compilazione e l’invio degli appositi modelli di denuncia. Ricordiamo che i termini per presentare la denuncia di infortunio per coltivatori diretti iscritti e lavoratori dipendenti, sia all’INAIL che alla Pubblica Sicurezza, sono estremamente rigidi: due giorni da quando il titolare d’azienda entra in possesso del primo certificato medico, il mancato rispetto dei termini comporta pesanti sanzioni. Il lavoratore infortunato, anche se è un familiare, ha l’obbligo di informare immediatamente il titolare dell’azienda dell’infortunio subito, anche se di lieve entità , e di consegnargli il primo certificato medico contenente la prognosi, per gli urgenti adempimenti obbligatori. In caso di infortunio mortale, o tale da comportare pericolo di morte, il titolare dell’azienda deve inviare la denuncia all’INAIL ed alla Pubblica Sicurezza entro 24 ore dal verificarsi dell’evento. MALATTIE PROFESSIONALI AGRICOLE A seguito di diverse sentenze della Corte di Cassazione e di specifiche disposizioni di legge, è stata ampliata la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Il riconoscimento della malattia professionale può dare origine, come per gli infortuni, ad una indennità giornaliera per astensione temporanea assoluta dal lavoro, e al riconoscimento di postumi permanenti indennizzabili in capitale o, se superiori ad un grado percentuale del 15%, alla costituzione di una rendita mensile. Ci sembra opportuno evidenziare di seguito alcune malattie professionali piuttosto frequenti in agricoltura (ma anche in altri ambiti lavorativi) per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio potranno rivolgersi all’ufficio zona Coldiretti più vicino

per la valutazione, anche attraverso una consulenza medica completamente gratuita. TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. ERNIE E PROTUSIONI DISCALI DELLA COLONNA LOMBO SACRALE I lavoratori affetti da patologie della colonna lombo sacrale, per avere svolto lavorazioni quali conduzione abituale di trattori agricoli, movimentazioni manuali di carichi svolte in modo non occasionale ed in assenza di ausilii efficaci, posture incongrue. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono delle lavorazioni che hanno causato la malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno


PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’u-

tilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

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Beatrice Tagliaferri Responsabile Prov.le EPACA

PENSIONATI IN ASSEMBLEA ASSOCIAZIONE PENSIONATI COLDIRETTI DI FERRARA AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA PROVINCIALE

E’ convocata per il giorno Venerdì 25 ottobre 2013 In prima convocazione alle ore10 In seconda convocazione alle ore 11 presso la Sala comune della Federazione Provinciale Coldiretti in Via Bologna, 637 – Chiesuol del Fosso (FE) l’Assemblea Provinciale dei soci della Associazione Pensionati Coltivatori Diretti di Ferrara, con il seguente o.d.g.: 1) Comunicazioni del Presidente; 2) Nomina delegati alla Assemblea della federazione Nazionale Pensionati Coltivatori Diretti (Federpensionati Coldiretti) per l’approvazione delle modifiche allo Statuto; 3) Modifiche allo Statuto della Federazione Nazionale Pensionati Coltivatori Diretti (Federpensionati Coldiretti) e determinazioni conseguenti; 4) Varie ed eventuali.

COLDIRETTI PENSIONATI FERRARA

Il Presidente Alberto Sartori

PENSIONATI

dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.



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