巅峰时刻 All Mad About
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Dopo l’abboffata di marchi •occidentali, ora i cinesi stanno
riscoprendo il valore e l’estetica d’avanguardia del design nazionale
Slow shopping by Marianna Cerini
Non più solo negozi monomarca e prodotti di massa. Alla Cina urbana e benestante oggi piace comprare nei concept store di nicchia. E nei mall più nuovi ed esclusivi
Sopra e in senso orario. Il mall Ifc a Shanghai. Un angolo del concept store Mian Hua Tian (Mht), sempre a Shanghai, specializzato in marchi di design indipendente internazionale. Il centro commerciale Iapm, nella stessa città. Un’altra immagine di Mian Hua Tian.
C’è un nuovo modo di vivere lo shop ping, in Cina. Solo fino a qualche anno fa, erano esclusivamente i brand di lus so stranieri ad attirare l’attenzione dei consumatori locali di classe medio-al ta, giovani, cresciuti tra Occidente e O riente che oggi, invece, stanno affinan do i loro gusti. L’ossessione dell’accu mulo, di borse, abiti e orologi, ha lascia to spazio a uno slow shopping basato su originalità e servizio personalizzato. Così, negli ultimi anni sono nati molti concept store in città come Beijing e Shanghai. Nascoste in vie defilate, den tro edifici storici, queste boutique of frono design di nicchia, spesso solo di marchi cinesi. Pioniere è stato Brand New China, a Beijing, il primo negozio multi-marca ad aver unito sotto lo stes so tetto designer cinesi indipendenti. Ad aprirlo nella zona commerciale di Sanlitun, tra gli store delle griffe occi dentali, è stata Hung Huang, magnate di tutto ciò che è moda e media in Cina (è nota come “la Oprah Winfrey cine se”). Lo spazio di 540 metri quadri è uno showroom dedicato al meglio del “made & designed in China” di oggi, dall’abbigliamento all’arredo. Dongliang è un altro concept store squisitamente
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nei nuovi concept store delle grandi metropo li cinesi. Nella zona di Dashilar, uno dei quar tieri più antichi di Bei jing, oggi parte di un progetto di rivitalizza zione culturale, Triple Major offre brand giap ponesi, sudcoreani, eu ropei e americani, ol tre a una propria linea di prodotti. Gli stili in esposizione nel nego zio, che occupa quella che un tempo era una tipica farmacia erboristica, variano dall’hipster al mi nimal, dal folk al grunge. La boutique, che propone anche servizi sartoriali personalizzati, presenta un décor d’in terni che fonde tradizione e novità, li nee moderne e mobili antichi. Oltre a Beijing, Triple Major è anche a Cheng du e Shanghai, in spazi più piccoli ma ugualmente all’avanguardia. È in que st’ultima città che si trovano altri tre negozi chiave dello slow shopping cine se: Alter, Xinlelu e Mian Hua Tian. Sebbene tutti orientati verso un design indipendente di stampo internaziona le, con alcuni nomi locali, i tre concept store non potrebbero essere più diver si. Alter è contemporaneo e hip, un melting pot di arte, moda e oggetti nel cuore della zona ultramoderna di 88
cinese: qui si trovano Uma Wang, San kuanz, Boundless e altri nomi del set tore della moda locale. Dopo gli esor di “ristretti”, nel 2009, in un locale di poco più di 20 metri quadri in un hu tong (vicolo) della capitale, oggi può contare su un negozio più grande nel quartiere finanziario di Beijing e su uno a Shanghai, in una vecchia villa della concessione francese. Ma non è solo il design locale a essere presente
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