Scrivere di editoria non è semplice, gli elementi da tenere in considerazione sono molti, e gli approcci infiniti. Lo scopo di questa tesi è prima di tutto dimostrare il valore del libro come elemento di diffusione di cultura, nella sua duplice valenza di oggetto concreto e astratto, ma anche, e soprattutto, evidenziare la situazione in cui versa il panorama editoriale italiano contemporaneo, tenendo in considerazione i piccoli e medi editori: un folto sottobosco che cerca di farsi strada sul mercato cercando di non seguire la via maestra delle grandi tirature, ma puntando sulla qualità. Ciò che è mutato, nella società dei consumi, è l’accezione data al termine libro che perde il proprio valore culturale in favore di quello commerciale: nella grande editoria contemporanea il libro è prima di tutto una merce, un oggetto che risponde alle regole del mercato. Le domande che vengono a porsi sono dunque molteplici, e riguardano il futuro del libro inteso come oggetto culturale.