Hetty

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Hetty Luoghi Amsterdam- Wessterbork Belsen Bergen Personaggi Hetty, la protagonista, i fratelli, Max e Jack I genitori- Padre commercia in tessuti e madre Henny soldato che cerca di salvarli dalla deportazione Luba ed Hermina Sorelle cosi chiamate a Bergen Belsen Maurice cugino primo deportato I Bambini della Baracca di Bergen Belsen

Trama Hetty, la protagonista, di questo diario, vive ad Amsterdam è ebrea. Dopo il 1941 inizia l’occupazione tedesca. Gli ebrei d’Olanda vengono segregati nella parte sud orientale della città. Cominciano già le deportazioni e le famiglie ebree, vengono trascinate fuori dalle loro


case e spinti, su camion convogli e treni, per il bestiame verso destinazioni a loro ignote. La famiglia di Hetty, sa che prima o poi subirà la stessa sorte; ma spera. Un loro cugino Maurice, da a loro una speranza, dicendo che possono farsi esonerare per lavoro. Il padre di Hetty infatti commercia in tessuti. Maurice viene deportato, e tramite un messaggio in codice fa sapere loro che nei campi di concentramento si fa una vita da cani. La madre di Hetty, non si perde d’animo, va da un ufficiale delle SS per l’esonero deportazione. Torna trionfante, ma per poco. Non molto tempo dopo alla porta arriva un controllo. Qui Hetty vede il soldato olandese Henny che promette di farli scappare per sfuggire ai tedeschi lui,prende un barcone sul Reno con altri fuggitivi,ma le loro voci insospettiscono gli ufficiali cosi vengono torturati, e poi uccisi. Dopo un altro sopraluogo i genitori ed Hetty con fratelli vengono deportati quindi a Westerbork.


La vita li, cambia le loro abitudini, come la cura dell’igiene e la loro intimità. Dormivano suddivisi fra donne e uomini e mangiavano da schifo. Sei settimane dopo, vennero trasferiti a Bergen Belsen. Qui la mamma era addetta a cucinare le verdure iniziando alle tre di mattino con zio Max . Hetty doveva prendersi cura dei fratelli e dei bambini che li si trovavano. Padre e Max erano addetti a disboscare. Anche qui uomini e donne erano suddivisi, e il fratello di Hetty dormiva con papà. Il cibo era pessimo e scarso, bevevano acqua sporca. Venne l’infausto giorno in cui i genitori di Hetty non poterono più stare con i loro figli la stessa sorte capitò anche agli altri bambini presenti nella baracca. Nella Baracca dei Bambini, dove fu spostata; Hetty si prese cura dei fratelli e di tutti i bambini presenti, mentre dei genitori non ne seppe più nulla. Spesso doveva avventurarsi fuori dalla baracca per procurarsi il cibo, con il rischio di essere acciuffata dai


tedeschi, in questo la aiutava sorella Luba un’adulta polacca che con il suo sorriso comprava gli ufficiali delle SS. Quando dovevano fare i loro bisogni li facevano in una pentola, non c’erano i gabinetti, chi rubava il cibo agli altri, la doveva svuotare. Causa il sudiciume li presente molti bimbi si ammalarono di tifo,sorella Luba, si prodigò anche per Hetty che si ammalò a sua volta, rimase a letto molti mesi, non poteva più accudire i fratelli e gli altri bimbi, dalla sua branda guardava fuori dalla finestra e vedeva mucchi di morti aumentare di giorno in giorno,ma pure in quello squallore piano piano arrivò il giorno della liberazione. Nell’aprile del 1945 Hitler mori. Vennerò dopo mesi, spostati o meglio salvati dallo squallore della loro vita, tutti i bambini di Bergen Belsen ma una volta tornati ad Amsterdam Hetty e i suoi fratelli andarono tramite Miep dalla famiglia Pomsra a cui i loro genitori avevano raccomandato di andare se fossero morti.


Ma dai Pomsra seppero che non era cosi . Con grande gioia inaspettata li incontrarono. PapĂ era in ospedale e si diede da fare una volta uscito per riunirsi alla moglie nel frattempo emigrata in Svezia. Questo racconto ci riporta ai migranti dei nostri giorni e ci fa molto riflettere.


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