Siddharta

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Siddharta

Tempo

Questo libro è stato ambientato in India nel VI secolo dopo Cristo, ma scritto da Herman Hesse intorno al I914. I luoghi in cui il romanzo,è ambientato non sono ben precisati, ma si presume siano, nei pressi del fiume Gange, nei boschi, nella città,pare a nome Sivathi, nel giardino di questa città nel palazzo di Kamala, amante del protagonista, nelle vie e vicoli cittadini nella bottega dove svolge affari,con il mercante Kamaswami, in una capanna sul fiume insomma ci sono dei luoghi vari.. I personaggi che lo popolano sono: Siddharta, protagonista principale, gli altri anch’essi rilevanti sono: il padre, la madre,l’amico d’infanzia Govinda, il capo dei Samana asceti del bosco, il Buddha o Sublime, i monaci suoi seguaci vestiti di una tunica gialla, Vasudeva il barcaiolo che lo traghetta in città, Kamala cortigiana poi sua amante, Kamaswami,


esperto commerciante, il figlio, suo, e di Kamala che porta il suo stesso nome. Questi sono i personaggi importanti della sua vita. La trama è semplice e complessa nello stesso tempo,parla di Siddharta giovane studioso di bell’aspetto,amato e rispettato da tutti. i suoi genitori erano molto orgogliosi di lui, e Govinda, l’amico suo prediletto lo adorava. Lui sentiva la gioia degli altri,attorno si impegnava sempre nella dottrina di suo padre che era un Brahmino facendo: sacrifici,abluzioni al fiume, e preghiere con Govinda, ma non era contento. Voleva scoprire l’Atman,ossia la sua anima, il suo vero Io. Un giorno disse a suo padre che voleva andare via di casa, per vivere da povero con i Samana, uomini vestiti di stracci. Il padre si arrabbia, ma vista la determinazione del figlio, a malincuore acconsente, e l’amico Govinda gli è accanto fedele.


Passa cosi tre anni nel bosco,patisce la fame, la sete, il freddo,tutte privazioni, per imparare il controllo di sé, staccarsi dalle comodità, controllare anche il dolore fisico per divenire più forte,non si occupa più di sé stesso le unghie gli diventano lunghe la barba e i capelli incolti ,si trascina sporco e lacero,il suo spirito però si rafforza, impara a non vivere negli agi. Un giorno sente parlare del Buddha ne rimane attratto,lascia i Samana del bosco e parte con il suo amico Govinda alla sua ricerca. Arrivato nella città di Savathi in India, vede dei monaci passeggiare tranquilli in città con la loro tunica gialla,e vide anche passeggiare il Buddha in un giardino assorto in preghiera Siddharta rimane colpito dalla pace interiore che quest’uomo emana cosi anche il suo amico Govinda. Con il Buddha impara che il dolore viene all’uomo perché egli è troppo schiavo delle passioni, quali donne, soldi, gli agi le ricchezze, qui impara a non lasciarsi attirare troppo da queste cose .Govinda il suo


amico del cuore lo lascia poiché lui Siddharta sente il bisogno di seguire un’altra strada per scoprire meglio sé stesso mentre Govinda vuole rimanere con i monaci buddisti ,lungo il fiume vede un barcaiolo di nome Vasudeva che lo traghetta con la sua barca in città senza chiedere nessun salario perché capisce i suoi problemi,sperano di rivedersi. Lasciando i buddisti infatti egli capisce che la vita va vissuta e assaporata, per la prima volta capisce quanto sia meraviglioso il sole, la luna e le stelle in cielo e come sia bello fare parte del creato. Giunto in città si imbatte in una giovane donna, per la prima volta se ne sente molto attratto, ma preferisce non soffermarsi,è lungo la strada che si imbatte in un baldacchino dove sta seduta una bellissima cortigiana a nome Kamala senza indugio decide di andare a farle visita nel suo palazzo circondato da un bel giardino. Lei lo ascolta, la sua vita, i suoi pensieri, ma gli dice che se vuole andare con


lei, deve avere bei vestiti, scarpe, ed essere ricco. Siddharta cosi decide di andare dal barbiere per farsi bello cosi rinnovato si presenta a Kamala che ne rimane ammirata e gli insegna come amare una donna, oltre a ciò lo invia a Kamaswami un ricco mercante perché gli insegni un mestiere ,cosi Siddharta diviene abile nel commercio e Kamaswami gli commissiona sempre incarichi maggiori, qualche volta però Kamaswami si arrabbia poiché Siddharta si sofferma in città,allegro partecipa a banchetti nuziali e feste senza preoccupazioni poiché dice che per fare affari bisogna essere in buoni rapporti con la gente, tempo prima aveva imparato dai Samana a non affannarsi per le cose materiali. Passano diversi anni Siddharta diviene ricco abile negli affari, come con Kamala che gli fa da amante. L’insoddisfazione la noia tuttavia cominciano a far capolino nella sua vita. Una notte sogna di essere un uccellino imprigionato in una gabbia che poi muore.


Questo sogno per lui è rivelazione, cosi scappa da Kamala presso cui viveva e lascia il suo lavoro,se ne va ramingo. è tanto triste per la vita condotta pensando solo a essere ricco servito e godere dei favori di Kamala, che prova disgusto di sé, in questi tristi pensieri si sofferma a guardare il fiume e per la prima volta lo sente amico con questa consolazione si addormenta in riva ad esso. Al risveglio vede sulla riva del Gange il suo amico Govinda. Egli lo aveva visto, nel sonno, non riconoscendolo, aveva pensato fosse giusto vegliare su di lui. Siddharta invece lo riconosce e cosi si abbracciarono, ma decisero di seguire ognuno la propria strada. Cammin facendo Siddharta si imbatte di nuovo nel barcaiolo Vasudeva, e gli chiede di essere assunto come suo aiutante. Vasudeva, dapprima rimane perplesso, vistosi i bei vestiti dell’amico venuto dalla città, in contrasto con le sue condizioni miserevoli, ma gli crede quando capisce che Siddharta è stufo di fare la vita del cittadino viziato e


straricco, cosi per diversi anni lo ospita nella sua capanna. Qui vivono lasciandosi guidare dal ritmo del natura, ascoltando le voci del fiume vivendo a diretto contatto con l’acqua impara a lasciare scorrere le cose come fa il fiume senza darsi troppa pena, e ritrovare cosi la pace interiore. Nel frattempo Kamala, stufa di fare la cortigiana, parte con il figlio avuto da Siddharta per rivederlo forse, ma lungo la via mentre si accinge a camminare nel bosco, si sente stanca, si siede, ma viene morsa da una serpe, le sue urla disperate cosi come la ricerca di aiuto da parte del bambino giungono a Vasudeva, il barcaiolo, che deposita Kamala nella capanna sul suo giaciglio, dove poco dopo muore avvelenata. IL bambino si dispera,per la morte della mamma e non accetta la nuova compagnia di questi due vecchi ormai, di cui uno viene a sapere essere suo padre, e scappa dalla


capanna .Siddharta prova il primo vero dispiacere della sua vita. Nella sua vita infatti, non aveva mai provato il tormento di non essere amato da una persona,a questo punto della sua vita, capisce di essere stato indifferente agli altri, a meno che non gli fossero simpatici, o servissero a suoi scopi,si sente un po’ meno nobile e più meschino: in questo suo grande dolore per il figlio, si sente vicino all’umanità. Anche Vasudeva, decide di lasciare la capanna e andare nel bosco, cosi Siddharta è solo di nuovo, lui , il fiume, ma in questo suo nuovo peregrinare incontra Govinda capisce che è lui la persona che gli ha voluto veramente bene,capisce che nella vita tutto è Sacro,persino la pietra del fiume, che tutti possono essere utili,che non si deve scartare gli altri solo perché non ci sono simpatici, senza averli prima conosciuti, che una persona che sembra bella,magari proprio per questo poi è cattiva con gli altri, e viceversa.


Questo romanzo insegna che tutte le esperienze nella vita servono, se si vuole a migliorarsi, che tutti siamo utili, perché al mondo c’è posto per tutti. Sette frasi L’anima tua è l’intero mondo. Pag.32 L’io era ciò di cui volevo capire, il senso e l’essenza pag 68 Pagina 129 Sono dovuto passare attraverso tante sciocchezze, tanta bruttura,tanto errore, disgusto e delusione e dolore, solo per ridiventare bambino, e ricominciare da capo. Pag136 L’acqua è più forte della pietra, l’amore è più forte della violenza Sono più importanti gli atti, delle opinioni


Pag 128 Meravigliosa fu in veritĂ , la mia vita, pensava, meravigliose vie ha seguito Pag 148 Ora vedo, che anche i tuoi occhi sono cambiati. Affatto diversi si sono fatti.Da che cos riconosco ancora che sei Siddhharta? Lo sei, e non lo sei!


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