Palazzo dell’Acquedotto Pugliese
L’archivio dei disegni di Cesare Brunetti
a cura di
Emanuela Angiuli - Giuseppe Carlone - Antonio Labalestra
Mario Adda Editore
Consiglio regionale della Puglia LEGGI LA PUGLIA Pubblicazione n. 20 della linea editoriale Categoria: Studi e Ricerche
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Sommario
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L’archivio di Cesare Brunetti di Emanuela Angiuli
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Per un atlante del Palazzo dell’Acquedotto di Bari di Antonio Labalestra
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Un monumento per la città di San Nicola di Giuseppe Carlone
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Relazione di Cesare Brunetti del 25 aprile 1925
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I disegni Commento alle tavole a cura di Valentina Castagnolo
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L’archivio di Cesare Brunetti di Emanuela Angiuli
Le linee sono per l’architetto come i colori del pittore e le immagini per lo scultore. Il suo mestiere si posa sopra una linea retta o frastagliata: una pratica materiale lunga e costante che si chiarisce al punto da diventare puro contorno o sottile sagoma: un pensiero fine e immateriale che si fa a poco a poco materia o pietra, scoprendo uno stile. Manlio Brusatin
All’interno dell’Archivino Storico dell’Ente Acquedotto Pugliese, un posto di rilievo occupano le carte prodotte dall’ingegnere Cesare Brunetti al quale, nel 1925 viene affidata la progettazione del Palazzo barese, sede e simbolo dell’opera di ingegneria idraulica considerata la più grande del mondo. Ricercare le cause di un evento storico, nel nostro caso di un artefatto, significa in definitiva, fare più storia. La grande produzione di documenti figurativi che escono dalle mani di Brunetti assume oggi ai nostri occhi non solo il segno delle sue capacità tecniche, ma la testimonianza dell’ importante iter progettuale che si concluderà definitivamente nel 1934 con l’apporto di Duilio Cambellotti. La presenza di molti schizzi di studio, magari solo per un piccolo dettaglio, le molte fasi di elaborazione e le diverse versioni del progetto, la presenza di molte copie di piante, facciate, sezioni, mettono in evidenza le fasi amministrative, quelle ideative e quelle che emergono dal
confronto, dai ripensamenti e ridimensionamenti determinati dal rapporto con il committente, i costruttori, le maestranze, il mercato dei prodotti edilizi. Poiché la progettazione è di per sé un processo che va dall’ideazione alla realizzazione, immaginiamo che la prefigurazione di un processo che porta alla costruzione di un artefatto, implichi anche un atto comunicativo, un insieme cioè di segni che rendono possibile la comunicazione fra progettisti, esecutori e utenti, ossia un vero e proprio linguaggio, meglio ancora un sistema semiotico. Considerando l’architettura non solo come sistema di artefatti deputati ad assolvere determinate funzioni, ci sembra interessante ritrovare e documentare l’opera di Cesare Brunetti come sistema di comunicazione che si presenta e parla al mondo, ossia “scrittura” dal linguaggio ricco ed articolato che nei disegni - immagini di facciata o di prospettiva - hanno un carattere autonomo
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non tanto come ‘disegni’ ma temi architettonici, come simulacro dell’architettura che egli, su incarico dei committenti, si proponeva di realizzare. La ricerca condotta sugli archivi dell’A.Q. P. ad opera di Emanuela Angiuli, Antonio Labalestra e Giuseppe Carlone, ha portato alla luce un numero considerevole – circa 260 – elaborati
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disegnati dall’ingegner Cesasre Brunetti nella progettazione del Palazzo Acquedotto di Bari. Delle tavole inizialmente selezionate per il volume sono state scelte assieme a Valentina Castagnolo, 54 immagini tra tavole originali e fotografie realizzate da Pier Luigi Siena. La sequenza delle immagini è stata curata da Valentina Castagnolo che è anche autrice dei testi esplicativi.
I disegni Commento alle tavole a cura di Valentina Castagnolo Fotografie di Pierluigi Siena, Archivio dell’Acquedotto Pugliese
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Fig. 1 - Prospetto principale sulla via Cognetti (Scala 1:100). La prima versione del progetto, consegnato in Comune per la concessione edilizia e datato 14 maggio 1925, si compone di diversi elaborati grafici, tra cui il prospetto su via Cognetti, espressamente diverso da quello che sarà il progetto definitivo. La tavola è firmata dall’ing. Brunetti e, per avvenuta consegna alla Commissione edilizia, è datata, timbrata e firmata dall’Ingegnere capo del Municipio di Bari. 20
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Le facciate
Fig. 2 - E. A. Acquedotto pugliese. Sede centrale _ Facciata principale (Via Cognetti - Scala 1:50). Il prospetto su via Cognetti è nella sua versione definitiva. Il disegno, conservato nell’Archivio dell’Acquedotto pugliese, è quotato, ma non datato. L’elaborato grafico, in scala 1:50, cioè una scala di rappresentazione che si definisce architettonica, non è così dettagliato da descrivere tutto l’apparato decorativo, ad eccezione degli angolari scolpiti, del gruppo scultoreo del portabandiera e del portale d’accesso al palazzo, che sarà sostanzialmente modificato nella versione finale.
Le facciate
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Fig. 3 - Facciata su via Cognetti, F.F.AQP. 22
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Le facciate
Fig. 4 - E. A. Acquedotto pugliese. Sede centrale _ Facciata laterale (Scala 1:100). Prospetto sull’attuale via Fiume. L’elaborato grafico non è datato, ma si può considerare una versione di poco successiva a quella del 14 maggio 1925 presentata in Comune per la richiesta di concessione edilizia, perché con essa ha alcuni elementi in comune, come l’uso dell’arco a sesto acuto per le monofore e bifore del piano nobile e per le arcate dell’ultimo piano. Sono sostanzialmente diversi, ma assimilabili all’ultima versione del progetto, le aperture al piano terra e al piano attico (in questo disegno sono bifore, nella versione precedente ampie monofore) e il balcone d’angolo sostenuto da lunghi mensoloni (nella versione precedente i balconi erano due, uno per ogni facciata, e sorretti da mensole contenute nell’altezza della cornice tra piano ammezzato e primo piano). Le facciate
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