BASSANO FOTOGRAFIA 2019 Progettazione e organizzazione Pro Bassano
CITTÀ DI BASSANO DEL GRAPPA Assessorati alla Cultura e al Turismo
Manifestazione riconosciuta dalla FIAF n. F17/2019 Curatori edizione 2019 Mario De Marinis e Renzo Stevan Con il patrocinio del Comune di Bassano del Grappa Con la collaborazione di Comune di Bassano del Grappa Assessorati alla Cultura e al Turismo Musei di Bassano
ASSOCIAZIONE
PRO
BASSANO
FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI FOTOGRAFICHE
riconoscimento n.F17/2019
Allestimenti Pro Bassano
Si ringraziano per la collaborazione
DeiCeatiVi - WEB AGENCY Bassano Contenuti web e Social media Laura Donazzan Segreteria Pro Bassano Chiara Gastaldello, Chiara Eleonora Favero, Beatrice Savio Mario De Marinis Stampa Stampa Fine Art Giclée
© Proloco Bassano 2019 www.prolocobassano.it Tutti i diritti riservati Promo BassanoPiù
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Sconfinamenti dal 14 Settembre al 3 Novembre 2019
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(Henri Cartier-Bresson)
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Fa-
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”… purtroppo molti -
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Š Mario De Marinis
Museo Civico -
Palazzo Bonaguro
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Biblioteca Civica -
Chiesetta dell’Angelo -
Loggia di Piazza
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Corpo di Guardia Castello degli Ezzelini -
Torre delle Grazie -
Spazio Corona
Palazzo Agostinelli -
Palazzo Roberti - Libreria
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Sconfinamenti 13
Gianni Berengo Gardin Venezia e le grandi naVi Palazzo Bonaguro
Era il 2015 quando furono esposte al Negozio Olivetti in Piazza San Marco, le immagini della mostra “Venezia e le grandi navi” di Gianni Berengo Gardin. Mostri di acciaio giganteschi, abitati da migliaia di esseri festanti che affacciandosi osservano monumenti, tetti di chiese e palazzi, canali di una delle città più fragili e delicate del pianeta. Da terra invece, le navi paiono enormi scatole di latta che fanno capolino ammiccando fra scorci e calli, clamorosamente fuori posto. Quell’anno ci fu un ennesimo incidente, si ruppe un cavo di traino di una nave in manovra che sbandò provocando una collisione con un battello anch’esso in fase di attracco, la fortuna volle che le quattro persone coinvolte, turisti a Venezia, non ebbero contusioni gravi. Da allora nulla è cambiato e inevitabilmente si ripresenta un’ennesima disgrazia con le stesse modalità: in un attimo migliaia di tonnellate di acciaio si arrestano urtando rovinosamente una banchina della stazione marittima, speronando un’altra imbarcazione, un fuscello a confronto, anch’es14
sa impegnata ad attraccare. Ancora feriti e danni! Ecco che allora la nostra richiesta, avviata a Febbraio, di avere a Bassano durante BF19, gli scatti del maestro Gianni Berengo
gherita Ligure nel 1930. Cresce e studia a Venezia, la sua vera città d’origine (è nato
una dimensione di ulteriore denuncia e ancora una volta l’interpretazione della realtà in bianco e nero ci mostra la fragilità di una Venezia da salvaguardare. Guardando le immagini sembra che non
no e Parigi, nel 1965 si stabilisce a Milano, tage, d’indagine sociale, di architettura, di descrizione ambientale. to alla realizzazione di libri, con oltre 250
per contenerle: le navi, spesso tagliate, entrano forzando la visione diventando parte portante dell’immagine. La sovrapposizione dei piani crea nuove illusioni, riconducendo l’immagine ad una bidimensionalità che spacca l’armonia goma leggera di chiese e palazzi. Un urlo in bianco e nero che contrasta con i silenzi notturni, con il rumore dei passi sul selciato, quando la notte torna a far rivivere Venezia, i suoi splendori deserti, premiando i rari abitanti delle fatiche del vivere a Venezia. MDM
in vacanza lì).
in Italia e all’estero. il MOMA di New York, la Bibliotheque Na-
di Madrid.
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Davanti alle Zattere, nel Canale della Giudecca 16
Nel bacino di San Marco con Palazzo Ducale e il Campanile di San Marco 17
Bacino di San Marco, Punta della Dogana 18
Davanti a San Marco 19
Fabiano Ventura sulle tracce dei ghiacciai museo ciVico
sostenibile climatici grazie all’osservazione delle variazioni delle masse glaciali negli ultimi 100 anni.
zione con uno staff tecnico-creativo ed è nazionale.
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Fabiano Ventura è un fotografo paesaggista specializzato in tematiche ambientali. Dopo numerose partecipazioni a spediche, nei luoghi più selvaggi e remoti della Terra, dal 2007 è impegnato nel progetto Sulle Tracce dei Ghiacciai di cui è ideatore e direttore. La sua sensibilità al sempre più grave problema dei cambiamenti climatici lo ha portato in questi anni a concentrare gran parte della sua attività su un obiettivo: diffondere il più possibile tra il grande pubblico la conoscenza di questo fenomeno. Così, accompagnato da ricercatori e registi, è andato a fotografare dal vivo le incredibili trasformazioni dei ghiacciai più grandi del mondo e sta divulgando i risultati del suo lavoro attraverso la realizzazione di mostre, conferenze, programmi didattici, installazioni, documentari.
www.sulletraccedeighiacciai.com
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Ghiacciaio Upsala, lago Argentino proveniente dalla terza calotta glaciale piÚ grande del mondo. 1931 Alberto Maria De Agostini. Š Museo Borgatello di Punta Arenas
Lago Argentino e fronte del ghiacciaio Upsala che ha subito un arretramento di oltre 15 km e una perdita di spessore di oltre 500 metri. 2016 Fabiano Ventura. Š Archivio F. Ventura 22
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1941 William Osgood Field. Š Alaska and Polar Regions Collections & Archives, Elmer E. Rasmuson Library, University of Alaska Fairbanks
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2013 Fabiano Ventura. Š Archivio F. Ventura
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Suanetia - ai piedi del ghiacciai Thouber. 1884 Mor von Dechy. Š Royal Geographical Society
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2011 Fabiano Ventura. Š Archivio F. Ventura
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1921 E. O. Wheeler- © Royal Geographical Society
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2018 Fabiano Ventura - Š Archivio F. Ventura
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Marc De Tollenaere Venice still dances © chiesetta dell’angelo
Il profumo del tempo si è fermato tra le case di pietra. La città dei Dogi che per undici secoli ha intrecciato le sorti di Oriente ed Occidente,
Marc De Tollenaere è un fotografo freelance con base a Venezia. Dal 2006 con la casa editrice Biblos ha -
intasata dal mercato delle navi da crociera e dei B&B abusivi, spezzata e seppellita sotto il peso di alcuni dei suoi stessi eredi, che gioiscono di palazzi che non hanno costruito e vendono l’arte che non hanno studiato. Le chiese, le calli e le corti con le mura scrostate dalla salsedine bisbigliano sottovoce i loro antichi alfabeti, danzando al landosi del passante distratto che non conoscerà il loro tesoro.
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una collaborazione di Leica Camera Italia con l’ente del turismo Maltese. -
chvil e Arno Minkkinen.
World Photojournalistic Award con un redi Calcutta. Autore segnalato nel 2008 al 30
fotografato dal 2003 al 2008.
E’ testimonial del brand Manfrotto dal 2007 ed è Leica Ambassador dal 2012. Dal 2014 è docente del Leica Akademie. www.marcdetollenaere.com
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La festa delle anime nella parte Ortodossa del cimitero di San Michele - 2016 32
Religiose alla liturgia di San Giorgio, nella Chiesa Ortodossa dei Greci - 2015 33
dei Greci - 2015 34
Sua SantitĂ Bartolomeo, Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico, in visita a Venezia, Chiesa Ortodossa dei Greci - 2018 35
Sua Eminenza il Metropolita Gennadios, Chiesa Ortodossa dei Greci - 2015 36
Comunione, Chiesa Ortodossa dei Greci - 2015 37
Chiesa Ortodossa dei Greci - 2018 38
Fiora nell’installazione di Gaetano Mainenti, presente nel corridoio - 2018 39
Fiora nel suo salotto privato - 2018 40
Fiora nel salotto per gli ospiti - 2018 41
La camera di Fiora - 2018 42
nel corridoio della casa di Fiora - 2018 43
Una parete nel corridoio della casa di Fiora 2018 44
Lo studio del pittore Safet Zec 2016 45
con un modello - 2016 46
Le grandi tele per la mostra “Exodus�, di Safet Zec - 2017 47
La porta di ingresso dell’abitazione del pittore Pulese - 2014 48
La cucina della casa-studio del pittore Pulese - 2014
La casa-studio dove dipingeva il pittore Nicola Pulese - 2014 49
wowe Wolfgang Wesener
Portraits & more By wowe
sPazio corona
Wowe (Wolfgang Wesener) nasce nel 1960 a Colonia, in Germania. Dal 1981 al 1984, studia Communication Essen) con Inge Osswald.
Una selezione di ritratti a colori e in bianco nalità locali realizzati negli ultimi 35 anni. -
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il Details Magazine.
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(Biennale d’Arte)
ci dà la misura della sua lunga e brillante carriera di fotografo. 2008 c/o Berlin, Berlin
Fair, NY Times Magazine, Tempo, Stern, London Observer e Telegraph Magazine. Il 1986 segna l’inizio di una collaborazione durata 12 anni con FAZ-Magazin ter Allgemeine Zeitung) e ritrae persoring, William Burroughs, Run-DMC, IM Pei e Merce Cunningham, e molti altri. Nel 1990, si trasferisce con la sua famiglia nel Nord Italia a Bassano del Grappa, dove lavora per pubblicazioni americane, britanniche e tedesche, accettando incarichi privati e seguendo progetti personali.
Selected Exhibitions
2007 Teatro Accademico, Castefranco V.
2003 c/o Berlin, Berlin
(Venetians)
wowe Wolfgang Wesener 401 convent avenue #3c (917) 640-2500
(NY nightlife)
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Š 2009 wowe (autoritratto)
1991 Giuseppe Nardini 52
Suzzanne Vega 53
Gianni Versace 54
1990 Valentino 55
2017 Paolo Conte 56
1992 Michael Schumacher 57
1996 Sting 58
Frank Zappa 59
2018 Ravi Coltrane 60
2019 Chick Corea 61
Giovanni Puppini
la quotidiana straordinarietà del ViVere
Venezia anni sessanta
Palazzo Bonaguro
In una cinquantina di immagini scorre un mondo che non c’è più: bambini che giocano, attività desuete, eventi straordinari e ordinari, uomini e donne della quotidianità, persone importanti del mondo civile e religioso. E soprattutto i luoghi del cuore: Venezia dove Giovanni Puppini vive, Mantova, città in cui è nata la mamma, l’estero come Londra, terre dell’Italia ancora sconosciuta quale l’Abruzzo. Le foto parlano di un mondo che negli anni Sessanta - Settanta sta cambiando e lascia alle spalle una realtà guardata, senza nostalgia, con gli occhi attenti e un po’ ironici di un ragazzo poco più che ventenne che si proietta nel futuro.
elementare - che si era formato al liceo Cavanis di Venezia - e di una casalinga, è secondo tra due sorelle. Ancora bambino mento che non c’era o non si vedeva - ama
storia e della modernità, giochi di bambini, antichi mestieri. Quotidianità e straordinagondola; ha collaborato con l’agenzia fotoPer questo si iscrive all’Istituto Nautico,
mercio. La voglia di viaggiare la trasforma rotti. Il desiderio di vedere cose nuove, lo realtà con gli occhi curiosi di un ragazzo. 62
visita, le attività umane e la sua famiglia. ni ama andarsene bighellonando con la
Lorenzago di Cadore.
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navigare su quest’acqua scura e invadente
Trasporto su gomma 64
Piazzetta San Marco Trasporto con barca o a spalle 65
Neve e gelo e gran parte della laguna Nord si gelò. Anche nei canali si estendevano sottili lamine di ghiacciosulle quali si stagliavano oscure sagome di gondole e barche da trasporto.
San Marco 66
San Marco Veduta dal ponte della paglia del molo innevato 67
Lavoro e meditazione il lento e continuo salire e scendere della marea.
Giudecca Anziano pescatore rammenda le reti 68
Dorsoduro Lo squero per gondole e barche da lavoro a S.Trovaso 69
Gioco e sport Lo sport che a Venezia negli anni sessanta si praticava era il calcio, i ragazzi si radunavano nei campi selciati con i masegni, sempre con il timore che i “ghebi� portasse a pani marsi e pani duri, al campanon e poi c’erano i giochi con la palla ...
Giudecca Campo Marte, il gioco del pallone 70
Sacca Fisola Pesca di “anguele” 71
Notte e velocità Venezia, coi canali e palazzi che si specchiano nell’acqua, rappresenta uno spettacolo che viene immortalato dagli obiettivi di miglioni di turisti, ma il fascino maggiore lo acquista nelle ore notturne quando quasi tutto scompare nell’ombra e rimangono solo le luci dei lampioni o quello della luna, quando questa appare...
Ganal Grande La scia di un motoscafo 72
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Eventi
Lo yacht reale Britannia si ormeggia in bacino 74
San Vio 75
Franco Cogoli il mio laVoro Palazzo Bonaguro
La serie di foto esposta descrive una delle caratteristiche principali (stante ovviamente una buona sensibiltà e capacità tecnica) che un buon fotografo di viaggi moderno deve possedere: la versatilità, che traspare deve saper coprire senza cedimenti (paesaggio, architettura, interni, ritratto e food) i servizi in tempi coerenti e, visto che gran parte del lavoro viene svolto a contatto con aziende e locali, comprendere e valorizzare il tempo che viene concesso. In piu’, un pizzico di creativita’..
rali, urbani ed enogastronomia e vocato al Cresciuto in un clima familiare stimolante ed educato all’arte del viaggio itinerante e a contatto con la natura, abbraccia subito settore dell’editoria di viaggio. Per trasforme collaborazioni, alternandole con lavori occasionali. -
mensile Buonitalia, a cura della giornalista Auretta Monesi, all’interno di Bell’Italia. E’ inoltre contributore dell’agenzia fotogra76
tici. Ha contribuito alla realizzazione di alcuni l’intera sezione food e cover del volume le Dolomiti. Asiago Sette Comuni e varie collaborazioni -
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2017 Dolomiti - Val d’Ansiei - localita’ Valbona 80
2017 Baia in prossimita’ del faro di Capel Rosso 81
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Trentino - Val di Fassa - Pozza di Fassa Crepuscolo sulla valle e Pozza di Fassa e il 83
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Prodotti freschi del ristorante Karibuni Giugno 2012 Croazia - Rovigno Cameriera del ristorante Blu
Latzfons - Maso Thalhofer 88
Giugno 2017 Croazia - Dalmazia - Penisola di Peljesac Ponikve - Cantina Milos 89
Maggio 2019 Sardegna - Gallura - Biblioteca di Tempio Pausania 90
Dicembre 2017 Austria - Hallein - Keitenmuseum - Una versione autografa di Franz Gruber del brano Stille Nach 91
Willy Sanson un oceano inFinito di anime racconto FotograFico tra india e sud-est asiatico
Palazzo Bonaguro
Culture diverse, tutte estremamente singolari ed interessanti nel proprio essere, eterogenee ma anche, a tratti, similari. stati gli stessi che accomunano ogni viaggiatore: catturare e “tenere in memoria” paesaggi e persone. Si è fatta presto forte una certa predisposizione e curiosità verso le persone e i loro volti. Riuscire a coglierne l’essenza nella quotidianità, osservandone il comportamento, ascoltandone l’idioma, condividendo piccoli gesti, creando così una connessione sottile fra fotografo e soggetto, è stato il suo intento. I suoi viaggi non percorrono le classiche rotte turistiche ed è la ricerca del poco noto che gli ha permesso di entrare in contatto con persone e luoghi meravigliosi. Il viaggio per Sanson è vissuto come una crescita personale e spirituale, un mezzo per comprendere meglio se stessi e superare i propri limiti:“Le mie foto, le persone e i luoghi sono il mezzo più bello che ho per crearmi il più favoloso e affascinante viaggio che esista... che è quello interiore”. quanto, oltre a regalargli scenari unici ed 92
emozioni inaspettate, l’ha messo a dura prova, sia a livello di sopravvivenza sia a livello di stabilità emotiva. L’etica resta comunque il punto di partenza che un fotografo deve rispettare. Tramite le sue fotomodo migliore e più congruo alla situazione, valori di umanità e di rispetto verso l’individuo. Il sorriso di un bambino o le sue lacrime sono tratti distintivi dell’emozione che sta provando; le rughe degli anziani, rifugio di anni di sofferenza ma anche di saggezza; gli occhi che diventano specchi dentro cui rivedersi. circonda e che funge da cornice dell’anime”.
Cresce in lui il desiderio di viaggiare all’età di 29 anni. Inizia un frenetico studio dell’oborsa. -
negli anni ad ottenere riconoscimenti anche in ambito internazionale. mostre di cui una nel Palazzo del Consiglio Artwork al SIPA Contest, Nel 2017 riceve un
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Mela, sulle rive del Gange. Li osserva mentre pregano e fumano, li osserva osservato a sua volta. Fa parte del suo mestiere, osare, spingersi oltre, anche a discapito di uno sguardo severo. Parole di Davide AttinĂ 94
Verità
Una tempesta d’ali si scatena intorno a loro, i cuori scandiscono all’unisono un ritmo frenetico. Lui coglie l’attimo. Lo scatto è irripetibile. La foto è per sempre. Parole di Davide Attinà 95
Complicità Un villaggio indiano nel distretto del Bastar, ro che ci guarda attraverso. Si rivede con gli occhi di un altro nella foto che le ha appena scattato e le lacrime rigano incontenibili i volti di entrambi. Nessuno dei due può arginare quell’emozione primordiale, né descriverla a parole. Ma lui riesce ad imbrigliarla in uno scatto, a restituircela intatta, a regalarci quell’istante straordinario. Parole di Davide Attinà 96
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La solitudine è imprevedibile. Ti coglie di sorpresa quando credi di non temerla. O quando pensi di esserci abituato. Per cento anni i suoi occhi si sono illuminati al rinnovarsi del giorno, al succedersi della vita e della morte, persone che, per quanto abbracciasse forte, non è riuscita a trattenere. Sono tutte lì, in quel ricordo condensato in una lacrima. Lei, tra gli ultimi Akhu, il popolo della perduta anche la sua memoria. Parole di Davide Attinà 97
Lacrime Gli gira intorno, si avvicina, sussurra qualcosa. È l’unico a sentirla. – Non so. Si rispecchia in ogni singola lacrima sul volto tatuato del tagliatore di teste, memorie intrise di peccati che risvegliano emozioni proprio sotto i suoi occhi. Non avrà risposte, forse solo una foto. Parole di Davide Attinà 98
Quando mi racconta la storia dietro quella risata mi vengono in mente i miei genitori. genere, neri i denti come neri sono gli indumenti, ma non il loro umorismo. -Ti vendo mia moglie, tanto ne ho altre dieci! Parole di Davide AttinĂ 99
Estinzione Fa freddo e quella candela è inutile anche come preghiera. lando, una delle ultime indiane Tani. Nessun’altra Apatani sarà tatuata di cenere, non indosserà dischi di legno, non fuggirà mai Poco fa, quello che non potevi vedere, infatti, era la sua bellezza, ciò di cui è stata privata, l’unico modo per proteggere donne avvenenti da predoni spietati, il dono che il suo scatto le ha restituito forse per l’ultima volta. Parole di Davide Attinà 100
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Energia Un sacerdote indiano che leggerà il futuro nelle interiora di quel passero e in quelle di un maiale dopo averli uccisi tra cinguettii e grugniti strazianti, così acuti da echeggiare nella Ziro Valley. Ma tutto ciò non è ancora successo, quest’attimo strappato all’eternità ingabbia l’energia potenziale dei momenti successivi, ricordandoci che esiste sempre un’alternativa all’apice di ogni bivio, che siamo ancora in tempo. Parole di Davide Attinà 101
Vania Broccoli semPer mater Palazzo Bonaguro
Sin da bambina ho seguito il percorso delle mie nonne, delle mie zie e di mia madre, addentrandomi nell’essere donna. Con il tempo ho impresso nel mio incon-
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rendersi intellegibile, gioie, dolori, vincoli e responsabilità del mondo femminile a cui appartengo. La femminilità era il nucleo informe che volevo portare alla luce e sapevo che una cava sarebbe stato l’unico luogo nel quale avrei potuto scovare questa massa primigenia.
del mezzo, ovvero l’analogico in bianco e nero della camera oscura, grazie al quale -
Roma gio 2017
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cifra stilistica consiste nell’equilibrio tra un
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aspettative che lei per prima si autoimpone.
desiderio di creare un’osmosi tra artista,
condizione ontologica. 102
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Turati, Milano Immortali, Sabrina Raffaghello arte con2014 2013 d’Arte di Venezia, Ca’ Zanardi, Venezia
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Tutto ha un principio, anche la consapevolezza. 104
La maternità ha molteplici forme, può essere un grembo smisurato che che darà alla luce...
Può essere l’angosciosa ed eterna attesa
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andranno incontro ad un destino favorevole o avverso... 105
Può essere il peso di una responsabilità che non si è in grado o non si è voluto accettare, ma una 106
Può essere un disorientato percorso a ritroso alla ricerca di una perfezione millantata e mai realmente esistita...
Alla donna rimane la possibilitĂ di plasmare la propria identitĂ in base alle varie conpersonalitĂ come fossero maschere. a proteggere. E che tuttavia ne limitano le potenzialitĂ . 107
ignoto e familiare allo stesso tempo. 108
Grazie a questo dialogo sarĂ forse possibile intraprendere un percorso nuovo e quelli che oggi ci appaiono come i limiti della femminilitĂ torneranno ad compito, ma un dono da proteggere e condividere, sempre. 109
Francesca Zanette scatti.scritti. BiBlioteca ciVica
Il progetto “Scatti.Scritti.” rappresenta una nuova esplorazione della potenzialità narlo scatto, l’artista vede muoversi nell’inquadratura i personaggi di un racconto. Non si tratta di tradurre in immagine un brano letterario o, viceversa, di farsi ispirare da un’immagine per scrivere. Le due suggestioni avvengono in simultanea: questa è la modalità creativa. L’opera è proposta come intersezione e sovrapposizione fra immagine e parola: gli occhi possono altalenare tra le righe del testo e la foto, per ottenere un mix sensoriale di nuova qualità, una comunicazione “icono-testuale”.
Treviso. Lavora come consulente e brand designer ting, oltre che della creazione di contenuti testuali e visual. arte e letteratura, ha frequentato scuole di -
ria Due Piani di Pordenone.
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2019 “Orata”
2019, “Meteore” 112
2019, “Diaspora” 113
2019, “Babele”
2019, “Stasera, domani” 114
2019, 115
2019, “Ombre” 116
2019, “Aerei di carta” – opera completa 117
Silvia Pasquetto sottoPelle Palazzo Bonaguro
Sottopelle rivela uno spazio di intimità particolare, a cui l’autrice ha avuto un accesso privilegiato entrando nelle case di trenta donne normali e fotografandole. Le protagoniste erano sconosciute le une alle altre e anche all’autrice stessa. Ognuna di loro ha vissuto però una esperienza di connessione e empatia profonda con se stessa e con tutte le altre, grazie alla consegna, all’inizio di ogni sessione foto-
Silvia Pasquetto nasce nel 1977 a Verona.
ritratta nella sessione precedente. Queste lettere sono diventate uno speciale recchio tra donne: amiche, sorelle, madri
ricerca estensivo che trascende la fotogra-
esseri umani. nista. Centra la sua attività lavorativa e di
tra Padova, Venezia, Vicenza e Verona.
suo focus d’interesse. Quello della fotogra-
a cadenza mensile, unico nel suo genere,
nuove modalità di connessione e relazione degli esseri umani, dato che intrinsecamente obbliga ad una relazione e a un contatto stimonianza di un incontro. Sin dall’inizio,
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limitata e numerata, che raccoglie le imma-
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da soli, diviene occasione di scambio e -
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Eleni Albarosa the assumPtion oF mary: a tiny Poem From olymPos Palazzo Bonaguro
Karpathos è la seconda per grandezza delle isole greche del Dodecaneso, nel laggio montuoso e appartato sull’isola di Karpathos, dove gli abitanti mantengono il dialetto locale e le usanze tradizionali. Il sunzione della Vergine Maria offre l’oppor-
il suonatore di Tsampouna, tutti i musicisti cambiano posto e si muovono con le loro sedie sul tavolo, dove siedono, suonando canzoni improvvisate sul posto chiamate
immigrati negli Stati Uniti, di riunirsi con le loro famiglie. Al mattino presto, nelle tipiche case locali con tessuti e piatti fatti a mano appesi alle pareti, le ragazze si vestono con costumi tradizionali, indossano gioielli d’oro e appendono al collo collane con monete d’oro, come segno di ricchezza della famiglia. Di solito, le donne portano in
loga
offerta alla Vergine Maria. Dopo la messa, viene servito un pasto a tutti i visitatori nella sala della chiesa (Megaron). La sera, uomiouto, seduti attorno a un tavolo nella piazza centrale chiamata “Plati” iniziano a suonare canzoni, la cui progressione è molto lenta. Gli uomini più giovani del villaggio iniziano a ballare intorno ai musicisti e a tarda notte le donne si uniscono a loro. Quando arriva 126
mattino. Eleni è nata ad Atene, è cresciuta in Italia e attualmente risiede ad Atene. ramente.
ha dato le ali alla sua curiosità. Da allora non ha mai smesso di giocare, leggere ed della sua fotocamera. -
la bellezza che vede nel mondo, regalandola agli altri. culturali di tutto il mondo. Negli ultimi anni ha focalizzato la sua ricerca nell’ambito dei “modi alternativi di vivere contro / al di fuo-
all’Università di Bologna, mentre contemcon le loro storie, che la incantano. temente da autodidatta, ma dal 2016 ha -
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Karpathos
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Valentina Vannicola riViere Palazzo Bonaguro
In Riviere Valentina Vannicola narra quella che fu l’ossessione di suo nonno, un’isola che avvistò durante una gita nelle acque dell’Adriatico, un avvenimento che non venne mai accertato. Una mattina del settembre del 1991, i suoi nonni paterni presero parte ad una gita in barca a largo delle coste di Rimini, sulla Riviera romagnola. Quel giorno, erano diretti nel punto dove 22 anni prima era stata bombardata dallo Stato Italiano l’Isola delle Rose, una piattaforma in mezzo al mare progettata e dichiarata indipendente da un ingegnere bolognese. Mentre sono in mare aperto, il nonno avvista qualcosa a largo, e convinto che si tratti di un isolotto, lo comunica agli uomini di bordo che negano la possibilità che ve ne sia alcuno. Il nonno, però, rimarrà sempre fermo nella sua convinzione, così, la storia dell’avvistamento e la collegata questione dell’Isola delle Rose diverranno la sua piccola ossessione. Riviere si divide in due sezioni che comprendono immagini sopra e sotto la supaesaggi persi nel chiarore dei colori, de134
perse nel tempo, in attesa di una qualsiasi azione altrui, come degli attori immobili ci di raccontare la presenza nell’assenza, e fantasia di quel racconto del nonno per gione. Ma quella della verità e un’altra storia. Clelia Belgrado
Valentina Vannicola, Roma 1982, si lau-
Parigi; Istituto Italiano di Cultura di Melbou-
Roma; Urban Center di Rovereto; Mia Art
Auditorium Parco della Musica, Roma; s.t. -
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Niccolò Ammaniti. Le sue immagini sono sto, Insidart ed Aracne. Nel 2017 ha vinto
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Limen Arte ed al Combat Prize 2018.
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L-Passion-Forum
Garbìn è il vento di SO; Maìstro quello di NO; raro, talvolta, è il föhn che arriva in Laguna; Impiraresse Bacàn è la zona di comunicazione tra mare e laguna, comprese le isolette formate dallo scontro delle correnti; Bósega è una delle cinque specie di cefali che vivono in laguna.
Venezia diVersa Palazzo Bonaguro
L-Passion-Forum.com è il luogo virtuale dove gli appassionati del marchio Leica si incontrano ormai dal 2007 per discutere
bora o quella allagata dallo scirocco o quella nebbiosa delle bave di garbìn
critiche e suggerimenti. Questo atteggiamento rilassato (ma allo stesso tempo rigoroso), costante negli anni, ha permesso loro di superare la quota di tremila utenti registrati. La peculiarità che contraddistingue i mem-
scirocchetto o quella della laguna ghiacciata dal buriàn del maìstro, ringhioso come la bora e caldo
è che si incontrano personalmente, sia in raduni appositamente organizzati che in
degli Armeni, che son qua da qualche seco-
stessi iscritti. Negli anni sono nate delle belle amicizie. Nel 2017 hanno esposto al Macof – Centro cessivamente a Firenze, ospiti del Museo e Istituto di Preistoria, quindi presso il Leicastore di Torino, con l’avallo di Leica Italia.
È diversa la Venezia delle impiraresse di Castelvetrai di Murano o quella delle merlettaie di BuÈ diversa quella della massa informe e gelatinoche, tornata deserta di notte, ti fa sentire in cam-
È diversa forse quella degli Ebrei, che son qui
È diversa la Venezia romanica, o quella gotica o quella barocca o quella rinascimentale del Co-
che la domenica in estate infesta ogni angolo Bacàn sano quasi in corteo tra una sede e l’altra e si ribòseghe in Riva dei
O quella delle sacche, isole della città nate sui “Venezia diversa”
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Diversa dalla Venezia che ho in mente, diversa dalla Venezia di ieri, diversa dall’idea che mi sono fatto di essa da visitatore occasionale, o da
- del Novecento - di Santa Marta, della Baia del
acqua ed è acqua salata… Venezia è Venezia, diversa in quanto è vera, e vera in quanto è diversa, mare e putàna, madre
Giulio Segantin – L-Passion-Forum
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< Michele Azzali < Carlo Bellini Danilo Belloni > Nicolò Bruschi >
< Massimo Della Valle < Enrico Cinti <
Massimiliano Liti > Pier Maria Lorenzi >
< Enzo Marcantonio Alex Maturo > Mario Mazziol > Robbie McIntosh >
< Stefano Rossin > Mauro Soster Bruno Tarraran >
< Davide Toccaceli < Emilio Vendramin Manuel Zanetti > Matteo Zucchetta >
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Michele Azzali Chi arriva primo
Mercato del pesce di Rialto 146
Divergenze
Massimo Della Valle Caâ&#x20AC;&#x2122; Pesaro 147
Verso Burano
Enrico Cinti Corte 148
Valerio Falzetti Godâ&#x20AC;&#x2122;s Gym
Sergio Frascolla 80 anni dopo 2 149
Massimo Fantoni Niente da dire
Andrea Ferro Venetia abscondita 3 150
Massimiliano Liti La libreria galleggiante
Ferruccio Lobba Riposo culturale 151
Pier Maria Lorenzi Piazzale Roma, 2011
Gaia Magoni Fondamenta San Giobbe, 2019 152
Enzo Marcantonio Qualche volta
Alex Maturo Lettura alla Rivetta 153
Mario Mazziol My Point of View 4
Cave Canem 154
Giulio Segantin El moecànte in ciàcole 155
Mauro Soster 156
Dal ponte di Rialto
Davide Toccaceli Era una cittĂ 157
Emilio Vendramin Notturno in corsa
Manuel Zanetti Pesci fuor dâ&#x20AC;&#x2122;acqua 01 158
Matteo Zucchetta Senza nome
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Bruno Cattani Frammenti Palazzo roBerti
cui la guardiamo erano rimaste nascoste, celate nell’apparente ordinarietà del reale, e che solo quel congegno diabolico racverso la scelta di una certa inquadratura, dentro una certa luce) riesce a cogliere. Certo, prima di noi chi l’ha scattata ha avuto o perlomeno di intuirlo, anche se solo nel processo di stampa spesso se ne colgono i misteri – come fa, emblema paradossasta di Blow-Up di Michelangelo Antonioni, quando scatta le sue immagini nel parco e poi, sviluppandole, arriva addirittura a intravedere un tentativo di assassinio. Ciò che accomuna tutte le immagini di Cattani è quest’epifania, questo miracolo di un incontro inaspettato, di una memoria ritrovata... È davvero straordinaria la capacità rio, di fare scattare una rêverie, una fantasia, forse talvolta memorie di sogni e di fantasmi, in cui si mescolano esperienze della 160
Ci si può così riconoscere, grazie alla nostra educazione sentimentale, in qualcosa che, pur essendoci ignoto, pur non avendo mai fatto parte della nostra esperienza visuale nel corso della nostra vita, ci appare quelle di Bruno Cattani possiamo cogliere la verità profonda di un’altra annotazione di Charles Simic: “Si può provare nostalgia per un tempo e un luogo che non si sono mai conosciuti? Secondo me sì”... Estratto dal testo di Sandro Parmiggiani, aprile 2017 – nel volume “Frammenti”, Corsiero editore che accompagna la mostra.
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Parigi, nella mostra curata da Sandro Parmiggiani Camille Claudel. Anatomie della vita interiore tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. È tra gli artisti invitati ad Biennale di Venezia, selezionato da Italo volume Memorie, edito da Danilo Montana-
Bruno Cattani vive e lavora a Reggio Emilia. Negli anni riceve numerosi incarichi nello stesso anno, la sua mostra L’arte dei
Parigi, la Polaroid Collection e il Museo di
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Didascalia 2019 166
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Ognjen Dedagic Particolari loggia di Piazza
Concentrandosi su dettagli visibili a tutti, le so tempo il frutto di unâ&#x20AC;&#x2122;attenta osservazione dei luoghi che attraversa. Ognjen cattura scorci e particolari apparentemente ordinari donandogli nuovi marli in oggetti di contemplazione. Sono infatti la composizione e il titolo, spesso metaforico, che esprimono la sua personale visione del mondo. Eâ&#x20AC;&#x2122; stato selezionato come uno dei giovani -
Ognjen Dedagic (Bosnia ed Erzegovina / Italia) Ognjen Dedagic è nato in Yugoslavia nel gnante, ottimista, viaggiatore, fotografo
del passato - Giuseppe Cavalli e Augusto De Luca in particolare.
zia dove si laurea in Scienze Internazionali -
delle visioni astratte dei luoghi e degli oggetti che si prestano a molteplici interpretazioni.
al Collegio del Mondo Unito dellâ&#x20AC;&#x2122;Adriatico a Duino.
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Open composition
Sun Of Herculaneum 170
Sunny With Rust 171
Fisherman Blues 172
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Forms And Paths Florentine Turmoil
Time Frame 174
Just A Drain 175
F-Cube lessico FotograFico
corPo di guardia
ti (testo e foto) che in un sistema iconico ni e manifestazioni), indipendentemente dal fatto di essere raccolto e ordinato. Abbiamo quindi scelto il titolo â&#x20AC;&#x153;Lessico fotostili personali dei singoli soci, che raccontano ciò che siamo come gruppo. Seguendo questo abbinamento tra dimensione associato al proprio scatto una citazione ispirato per lo scatto, aprendo un dialogo creativo tra forme artistiche.
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territorio feltrino. In questi sette anni nascono il corso base zione, le riunioni mensili a tema. Diverse
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Non vengono tralasciati i momenti di ag176
ca veneziana Marco Polo. Particolare rilievo ha assunto la rassegna di incontri con lâ&#x20AC;&#x2122;autore - che nel corso degli -
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< Paolo Alberton < Sheila Bernard < Silvio Bettega Paolo Carazzai >
< Monica Casagrande Monica Cibien > Manolo dâ&#x20AC;&#x2122;Agostini > Deborah da Rolt >
< Stefano Dal Molin
Paolo Maccagnan >
< Piero Nunziangeli < Elena Paniz Enrico Piolo >
Luca Schenal > Anna Seno > Dorilena Smaniotto >
< Bernardino Turra Simone Turra > Lino Zanesco >
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Paolo Alberton Attesa
Grazie 178
Palazzo Guarnieri Feltre 179
Paolo Corazzai Pensieri in BW 180
Monica Cibien Maschera e veritĂ
Al di la dei sogni 181
Monica Casagrande 182
Quadro
Paolo Maccagnan Nessuno è ateo in trincea 183
Al tramonto
Stefano Dal Molin Non eravamo mica buoni, a fare la guerra 184
Aldo Felici
Fabio Maoret Ultimo raggio di sole prima del tramonto 185
Piero Nunziangeli Geometrie
Elena Paniz Wild atlantic way...meditando 186
Enrico Piolo Come le onde
Ferdinando Sacchetto 187
Luca Schenal Matilde
Dorilena Smaniotto La solitudinea 188
Anna Seno
Lino Zanesco Ascendo
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Francesco Talin Guardando al futuro
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Simone Turra Mordor
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Marco Polo l’altra Venezia torre delle grazie
Venezia non basta mai e non smette nemmeno un secondo di essere una fonte d’ispirazione. Del resto è qui che artisti come Tintoretto, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Tiepolo ma anche scrittori come Ugo FoPound e Gabriele D’Annunzio, solo per citarne alcuni, hanno trovato lo stimolo per le proprie idee, trovando l’atmosfera giusta e ispirata per creare le loro grandissime opere. L’Altra Venezia è una mostra che nasce da un bisogno, quello di fugare dall’immaginario collettivo quell’idea stereotipata della hanno più a che fare con i sentimenti che con le vedute che tutti noi conosciamo, rivelando il desiderio degli autori coinvolti di narrare di cose e di affetti, di incontri e di solitudini. Addentrandosi nelle calli e nei canali di quell’enigma che è Venezia, questa, piano piano ci svela la complessità dei suoi simboli e della sua storia. Gli odori, le persone, 192
i punti di vista, gli scorci, le architetture e il mare sono un turbinio di pulsioni a cui nessuno può sottrarsi. Ecco allora che le immagini in esposizione mettono ordine in questo groviglio emozionale, facendosi espressione della sintesi di esperienze e di vissuti che compongono le atmosfere di questa strepitosa città. Denis Curti Direttore Artistico della Casa dei Tre Oci
nata nel 2013 fondata da Marc De Tollenatistica dei singoli soci attraverso la collabodi una visione culturale diversa della foto-
< Lucia Bassotto Ettore Belgrado > Paolo Carollo > Elena Dalla Pozza>
< Alberto De Marchi < Marc De Tollenaere < Mario Del Do < Piero Dri Enrico
< Davide Maggi Bruna Marchetti > Andrea Martechini > Luca Massarotto >
< Piero Novello < Paolo Occorsio < Doriana Pagan Silvia Pallotti > Antonio Prevedello > < Mirka Rallo < Ruggero Ranzani Antonella Salvagnin > Maria Santello > Marisa Scarso > Renè Seindal >
Martina Sola > Marco Venturini >
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Per me l’altra Venezia è una città in costansi posa. Chi vive a Venezia deve adattarsi maree di turisti, alla nebbia. Proprio come fa un amante.
Paolo Carollo Mi chiamo Paolo, i miei occhi sono nati a Venezia, assieme alla mia bellissima infanzia, immersa in una città innamorata di questo Amore familiare. 194
Per me l’Altra Venezia è una bottega artigiana, dove l’esperienza e l’amore
Le foto selezionate sono inerenti alle persone che lavorano, le quali foto vogliono dare importanza a persone che vivono o che tutte le mattine si recano in città per svolgere il proprio operato. 195
Elena Dalla Pozza Questa foto rappresenta la Venezia vista con gli occhi di una bambina, una Venezia turistico e gli aspetti negativi ma prendono solo il bello ed il lato fantastico delle cose.
Alberto De Marchi Per me l’altra Venezia è l’occasione per far capire che città e laguna sono un unicum e che ci sono ancora luoghi in cui si può vedere questo territorio con gli occhi di prima che tutto avesse inizio. 196
Marc De Tollenaere Succede dopo anni di viaggio tra le calli Ricerco luoghi sacri, sciamani erranti, nomadi e memorie da raccontare. Finalmente, ho incontrato Fiora.
Mario Del Do Per me l’altra Venezia è storia, è tradizione. Come in questo caso, è quel secolare vincolo di gratitudine che lega la città alla Vergine Maria in occasione della Festa della Madonna della Salute. 197
Piero Dri Metamorfosi di cittadini fantasmi. Paradossalmente Altra Venezia.
Enrico Facchetti Una Venezia al di fuori dei luoghi comuni invasi da un turismo ormai incontrollato. Una Venezia un po’ “sognante” e perchè no ... un po’ romantica. 198
Andrea Fagarazzi Gli artisti di strada, girovaghi del mondo a volte ignorati o non abbastanza apprezzati, che con orgoglio e un pizzico di emozione scelgono il
Federico Povoleri storture di questa città, ma quando un’artista della biennale espone i suoi bagnanti, comprendo che “L’altra Venezia” è frutto del continuo equivoco di una città sempre sfruttata e mai compresa. 199
Nicola Fasolato vivere a Venezia, nuovi giovani veneziani che legano con lo straniero, il fotografo, e si trasformano nel pubblico che buca la parete e ti osserva.
Paolo Felletti Spadazzi giunge i territori abbandonati alla nascita con quelli che visiteremo dopo la morte. Qualcuno si ferma sul ponte a trastullarsi o per scattare una foto. 200
Luigi Ferrigno 10.06.2018, Manifestazione Residenti Resistenti. Un drappello di forze di P.S. e anti terrorismo della Guardia di Finanza a tutela di un fast-food al passaggio dei manifestanti.
Alessandra Finocchiaro L’altra Venezia per me è quell’attimo dove l’emozione di un istante si confonde in un silenzio senza tempo... 201
Franco Gatti Nel “giorno dello yoga”, celebrato in tutto il mondo, è stata organizzata una breve dimostrazione, autorizzata, in fondamenta. Non tutti i residenti di lunga data hanno apprezzato una delle attività “non tradizionali”, o “altre”, che contribuiscono a tenere
Davide Maggi Per me l’altra Venezia è quasi un “non luogo”, quello che pochi o nessuno fotograferebbe, quello che, dopo aver visto la foto non la può replicare, perchè 202
Amo la sinuosità delle forme di questa città liquida. Amo i suoi umori, le acque inquiete che sotto i colpi del vento impercettibilmente vibrano e tracimando spudoratamente scompigliano i punti cardinali nel nome di una passione antica.
Andrea Martechini Per me rappresenta ancora una Venezia “abitata”, malgrado la t-shirt abbia preso il posto del salame! 203
Luca Massarotto far scoprire la presenza discreta e silenziosa della comunità dei fedeli ortodossi, sotto la guida spirituale del Padre Alexej Yastrebov, del Patriarcato di Mosca. L’altra Venezia, è per me, questa comunità di fedeli, che ha trovato un’ospitalità temporanea, anche se ormai decennale, presso la chiesa cattolica di San Zan Degolà e che da anni è alla ricerca di un proprio luogo di culto stabile nella città di Venezia.
Giuliano Nardin stabile per Venezia. questa splendida città è quello di aprire gli occhi e trovarsi da solo in piazza San Marco, questa è la mia “Altra Venezia”. 204
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Piero Novello
altri passanti. 205
Doriana Pagan La possibilità di sentirsi soli con i propri pensieri, di incontrare amici all’improvviso, di godere della sua bellezza, la voglia di condividere la passione di un semplice gioco di carte in strada e di poterlo portare a termine dentro ad un imbarcadero perchè c’è vento e per i passanti sei “normalità”
Silvia Pallotti L’altra Venezia è l’anima della città, la ricchezza delle tradizioni che si manifesta come essenza nella vita quotidiana. 206
Antonio Prevedello
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Vendemmia nellâ&#x20AC;&#x2122;antico orto, dei frati
Venezia è un imbroglio che riempie la sega, Venezia è la gente che se ne frega! F. Guccini 207
Antonella Salvagnin L’Altra Venezia attraverso la quotidianità delle persone che vivono la città. La scelta è ricaduta sul quartiere Ebraico caratteristici e che mantiene ancora le tradizioni tipiche di questa religione.
Maria Santello Per me l’Altra Venezia è la Venezia che si ribella, che alza la testa e scende in piazza per protestare contro i mille soprusi che deve sopportare, per rivendicare il diritto di tornare ad essere la città dei suoi cittadini. 208
Per me l’altra Venezia è quella Venezia che nella frenesia quotidiana, ancora fa fermare il tempo. Se dovessi dare un volto a questa città, immaginerei luoghi silenziosi.
Giancarlo Tappeto Per me l’altra Venezia è la solitudine di una donna ebrea in un sabato di preghiera prima del caos turistico. 209
Marisa Scarso San Giovanni di Malta in occasione del concerto polifonico di musica sacra rinascimentale e barocca. Venezia, aprile 2018
L’altra Venezia, intesa come quella non turistica, è la quotidianità di chi vive stabilmente nella città. Non dovrebbe essere “l’altra” ma con un turismo di massa che fa dei locali una minoranza, purtroppo è così. 210
Francesca Semenzato Per me l’altra Venezia è il silenzio. “Un minuto di silenzio. La città, tra sacro e profano, ha divorato sè stessa”.
Martina Sola Per me l’altra venezia sono i mestieri che stanno scomparendo, gli artigiani, gli artisti nel loro studio, per questo sono andata a fotografare mio padre ottantenne pittore e restauratore di quadri, prima che, con lui, questa tradizione muoia. 211
Katia Toso Per me l’altra Venezia sono i luoghi nascosti non aperti sempre al turismo. La scala è all’interno del complesso Ospedaletto dei Derelitti a SS. Giovanni e Paolo. Visitabile solo per qualche giorno durante Carnevale 2018.
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Marco Venturini Vivere giornalmente quello che Venezia ma vivere un rapporto umano felicemente. Lo scatto è il mio buongiorno mattutino a Venezia.
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Palazzo Bonaguro • > Venezia e le grandi navi Museo Civico • > Sulle tracce dei ghiacciai • Marc De Tollenaere > Venice still dances ©
pag. 14
pag. 20
pag. 30
Palazzo Bonaguro • > La quotidiana straordinarietà del vivere Venezia anni sessanta pag. 62
>
pag. 92
• Silvia Pasquetto > Sottopelle >
pag. 76
• • Vania Broccoli > Semper Mater
pag. 102
pag. 118
• Eleni Albarosa pag. 126
• Valentina Vannicola > Riviere
pag. 134
• > Venezia diversa pag. 144 Michele Azzali Carlo Bellini Danilo Belloni Nicolò Bruschi Massimo Della Valle Enrico Cinti 214
Massimiliano Liti
Bernardino Turra Simone Turra Lino Zanesco
Pier Mattia Lorenzi
Spazio Corona • wowe - Wolfgang Wesner > pag. 50
• > Il mio lavoro
Luca Schenal Anna Seno Dorilena Smaniotto
Enzo Marcantonio Alex Maturo Mario Mazziol Robbie McIntosh Stefano Rossin
Torre delle Grazie • > L’altra Venezia Lucia Bassotto Ettore Belgrado Paolo Carollo Elena Dalla Pozza Alberto De Marchi Marc De Tollenaere Mario Del Do Piero Dri Enrico
Mauro Soster Bruno Tarraran Davide Toccaceli Emilio Vendramin Manuel Zanetti Matteo Zucchetta Biblioteca Civica • > Scatti. Scritti.
pag. 110
Palazzo Roberti • Bruno Cattani > Frammenti
pag. 160
Loggia di Piazza • > Particolari
pag. 168
Corpo di Guardia • > pag. 176 Paolo Alberton Sheila Bernard Silvio Bettega Paolo Carazzai Monica Casagrande Monica Cibien Manolo d’Agostini Deborah da Rolt Stefano Dal Molin Paolo Maccagnan Piero Nunziangeli Elena Paniz Enrico Piolo
Davide Maggi Bruna Marchetti Andrea Martechini Luca Massarotto Piero Novello Paolo Occorsio Doriana Pagan Silvia Pallotti Antonio Prevedello Mirka Rallo Ruggero Ranzani Antonella Salvagnin Maria Santello Marisa Scarso Renè Seindal Martina Sola Marco Venturini
pag. 192
Iovene
Susanna
Bruno
Laratta Lorenzato Lucietto
Stefania Vasco Pierluigi
Sarah
Maggiolo
Thomas
Maran
Daniel
Marconato Mariani
Miriam Cecilia
Marzaro Masiero Mastromatteo Matarazzo
Maurizio Matteo Libero Claudio
Mercanzin Milli
Ivano Veronica
Montemezzo
Maria Rosa
Morgon Moro
Daria Mario
Novello Orrico Panozzo Parolin Pegoraro Pegoraro Pellizzari
Maria Daniela Riccardo Leonardo Lucrezia Paola Diego
FUORIPALAZZO19 Alberton Alberton Alessio
Azzali Balello Baron Barzi Berra Bertoldo Biasibetti Bizzotto Bonardi
Michele Marta Angelo Alessandra Stefano Margherita Loris Marco Paolo
Bordignon Bordini Bortolozzo Brandolin Bressan Broccoli Brotto Brunello Burigana
Andrea Raffaella Annamaria Rossella Letizia Vania Alberto Adelaide Alfonso
Caon
Alessandro
Chino
Mauro
Color Cafè Contessa Costa Cotterle Cuman Cuzzolin Dario De Blasi Di Ciuccio
Romano Vanni Morena Mario Roberta Ester Rosario Claudia Matteo
Signorini Simonetto
Paolo Alessandro
Stanchina Strazzabosco
Carlo Corrado
Tassotti Tegon
Arianna Alessandro
Thormälen Todesco
Christine Petra
Vecchiato Veronesi Vianello Visconti Visentin Vivian Vollono
Paola Anna Egidio Laura Leonardo Riccardo Sergio
Zanetti Zanin Zanin
Roberto Alida Riccardo
Zausa Zonari Canè
Luca Luca
FUORICATALOGO19 ——————————— •
Photorevoice Pignatti
Damiano
Pozzobon Pretato Previato Ragana Reginato Righetto Rigon Rizzetto Rocchi Rosa
Andrea Adelaide Donata Marco Serena Marika Domenico Riccardo Marco Luigino
Sanzo Sartorello Sartori Schiavone Secondin Secondini
Leo Cristina Marco Matilde Alessandro Stefania
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21/09 -13/10 omaggio a Mario Rigoni Stern 19/10 - 3/11 Legami, relazioni, connessioni • Bassiano Zonta
14/09 - 3/11 Esposizione Via Vendramini • Associazione Re.Sol.
14/09 - 3/11
Palazzo Bonaguro • hlacker
14/09 - 3/11
Sala G. De Fabris, Piazza De Fabris - Nove •
19/10 - 3/11
Sottopasso Viale delle Fosse • 215
216
La montagna
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• 14 Settembre 3 Novembre 2019 •