Gennaio 2011
M
MAGAZINE MARE MARLINTREMITI
Edizione con inserti speciali in lingua :
Russa Inglese
Tremiti
L’anima Sacra
di un luogo Magico
N u m b e r
6 S I X
Isole tutte da da Islands to see, islands to discover
a scoprire vedere Isole Tremiti
Mare,Terra,Storia,Cultura
Subacquea... che passione
Magic
Isole Tremiti
dive
U NDE RW AT ER
Franate, secche, grotte e pareti che si spingono gi첫 nel blu profondo ricche di vita, colore e frequentate da ogni specie di vita pelagica. Sono oltre 30 i siti d'immersione.
Keyforevolution con il patrocinio
Magazine MARLINTREMITI In questo numero:
Foto di Adelmo Sorci ( ADphoto)
Progetto grafico MARLINTREMITI Redazione Direzione
Attività Subacquee Laboratorio del Mare
Storia e cultura
Adelmo Sorci info@marlintremiti.it adelmo.sorci@marlintremiti.it
Michele Tancredi michele.tancredi@marlintremiti.it Andrea Riina andrea.riina@marlintremiti.it
Vincenzo Ferraro vincenzo.ferraro@marlintremiti.it Rachele Di Palma rachele.dipalma@marlintremiti.it
Testi e foto di proprietà MARLINTREMITI. E’ vietata la riproduzione totale o parziale dei contenuti e delle immagine inserite nel presente Magazine M.
Magazine Reportage Storie Photo Cultura Mare Ambiente Immersioni Vita Sottomarina Attività Informazione MARLINTREMITI Attività Subacquee Ricerca Scientifica Esplorazioni Formazione professionale Eventi
M n.6 - Gennaio 2011
Cari amici
in questo numero una delle novità M per il 2011. Sin da questo numero infatti, troverete inserti speciali in lingua russa ed in inglese. Una iniziativa dedicata ai lettori di oltre confine, che sono tanti, che vogliamo far crescere sempre di più e a cui vogliamo presentare e far conoscere un affascinante luogo di mare e di straordinaria storia e cultura. Superiamo così le 100 pagine per numero, un grande impegno che portiamo avanti con responsabilità e con tanto entusiasmo, stimolato anche dalle Vostre continue testimonianze di consenso.
Magazine M
Vi ricordo che il Magazine può essere anche scaricato in formato pdf, ed in questo numero le procedure da seguire sono descritte a pag. 98. Un saluto e buona lettura. Adelmo Sorci
Magazine MARLINTREMITI Sito internet www.marlintremiti.it
e.mail info@marlintremiti.it Phone / fax +39 0882 46 37 65 Phone / Mobile +39 336 82 97 46
MARLINTREMITI Via A. Vespucci 71040 - ISOLE TREMITI - FG
Январь 2011 - пециальный выпуск на русском языке January 2011 - Special English language
l’Augurio
dalla redazione del Magazine M
di un Buon 2011
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L’Anima Sacra delle Tremiti Padre Pio, in fondo al Mare
M n.6 - Gennaio 2011
Sommario 12 24
La Secca della Vedova La Storia sommersa: Tre Senghe Come volare verso le Tremiti
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Photo Inserti in lingua Russa e Inglese Magazine
MARLINTREMITI
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пециальный выпуск на русском языке
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January 2011 - Special English language
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Il villaggio è situato nell'isola di San Domino, la piÚ grande e verde dell'arcipelago, tra Punta del Diamante, da cui si gode una vista magnifica sui Pagliai e Cala Tamariello, da cui si accede direttamente al mare e nella quale è possibile l'attracco di piccoli natanti.
Villaggio Internazionale Punta del Diamante
Villaggio Internazionale Punta del Diamante
San Domino - 71040 Isole Tremiti (FG) Tel. 0882- 463405 / 463460 Fax 0882-463206 www.puntadeldiamante.it info@puntadeldiamante.it Recapito invernale tel. e fax: 0733-226107
L'arte è il mezzo con cui l'uomo cerca di raggiungere il sacro che è perfezione, perciò bellezza, armonia , verità, bontà ,giustizia, e di renderlo sensibile, percepibile , a tutti.
Nelle chiese cristiane per esempio c'è sempre l'arte , sia pittorica che scultorea, ma anche c'è l'organo. Esso allude al fatto che il sacro presente in quel luogo non è separato in modo assoluto dal mondo profano ,non è irraggiungibile , intoccabile. Sicuramente il sacro è separato dal mondo profano e deve essere rispettato, ma è anche passibile di contatto e il modo universale per mettersi in contatto è il linguaggio dell'arte , soprattutto la musica. Testo di Lanfranco Tavasci Foto di ADphoto
L’anima Sacra delle Tremiti
A San Nicola ti sorprenderà il complesso della fortezza. Si riconoscono le stratificazioni costruttive attraverso i secoli; è bene salirci a piedi, anche se c’è un ascensore. Così ti troverai nell’Abbazia, e ti sembrerà una piccola Mont Saint Michel. Sosta a lungo nella chiesa cercando di assimilare questo spazio composito: forse è nato cubico, poi ha avuto aggiunte, e un forte segno ‘francese’: il presbiterio cisterciense, senza abside. Cercherai di interpretare l’insieme del mosaico pavimentale, un po’ frammentato, in cui fiorisce l’immaginario di artefici della prima metà del Mille: animali conosciuti, come i cervi e le aquile; animali raccontati, come gli elefanti; esseri immaginati come il grande grifone che domina il cerchio centrale del mandala ed è l’ombelico dell’edificio. Un grifone persiano, islamico, che come tanti altri simboli si è clonato dall’Oriente a tutto l’Occidente trasferendo metafore che noi non siamo più in grado di ascoltare (leggere, però, Jurgis Baltruˇsaitis, come Marija Gimbutas per il Paleolitico garganico: due Lituani che ci aiutano a comprendere la Daunia). Vedrai che nei quattro cerchi angolari del mandala sono raffigurate le diomedee: questi uccelli già mille anni fa erano il marchio dell’isola tremitese e non suonavano affatto come entità paganeggianti (oggi non si potrebbero effigiare uccelli mitici nel centro di una chiesa).
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Entrando nel tempio sarai già stato attratto dalla grande croce dipinta, a sinistra. Un giovane Cristo vivente, con due ricciolini sulla fronte; la Madonna e San Giovanni ai lati. Didietro, il simbolo dell’agnello mistico. È un documento enigmatico. La leggenda afferma che è stato fatto a Costantinopoli, e c’è anche un’iscrizione che dice più o meno: il legno della croce era la nave, e il nocchiero io stesso; cioè: la croce ha attraversato il mare da sola ed è arrivata alle Tremiti guidata da Gesù. Se hai qualche familiarità con la pittura italiana delle origini ti verranno in mente delle croci simili fatte in Italia centrale: nel Duomo di Spoleto e, in particolare, nell’area pisano-lucchese. Io ho una teoria: che l’abbiano portata con sé i Canonici Lateranensi di san Frediano di Lucca, i quali nel 1412 ripopolarono il sacro luogo dove i cisterciensi erano stati massacrati dai pirati slavi. A Lucca ci sono infatti delle effigi di Cristo che richiamano questo delle Tremiti. Il venerabile Pietro da Carate, comandato qui dal papa, non potrebbe aver fatto come don Camillo che, esiliato e solo nella chiesa di montagna, si portò dietro il crocifisso amico dalla parrocchia di pianura? Ancora ai Canonici Lateranensi si deve il retablo veneziano in legno, sul fondo della chiesa, che è un’opera vertiginosa e richiama le chiese di area alpina. E, fuori, il bellissimo chiostro rinascimentale: ridotto dai napoleonici a un solo lato, ma da reggere il confronto con i più celebrati cortili delle dimore quattrocentesche. 16
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IL PIANORO DETTO DEGLI ASINI
Ma se tu sei un pellegrino dello spirito rimarrai soggiogato dal Pianoro che sta dietro all’abbazia fortezza. Lì veramente, nella nudità di una piattaforma battuta dal vento e abitata solo da erba e da ligustri, senti formicolare la vita, i millenni, le esistenze che si sono accavallate. Resti di ville romane, di cisterne medievali; le tombe rettangolari perfettamente scavate nella roccia per un giacimento rannicchiato; due tombe più eloquenti: il tholos di Diomede o comunque di un signore greco, e quella di Giulia Augusta, la nipote di Augusto imperatore; e, in fondo, altri due cimiteri: quello dei prigionieri libici del 1912 e quello dei Tremitesi (se hai curiosità demografiche vedrai che i cognomi dei defunti sono quasi tutti napoletani, così come la lingua che si sente parlare più di frequente; raccontano delle storielle stupide su come una comunità di coatti tendenzialmente maschi abbia potuto far famiglia e popolare l’arcipelago fino ad oggi). Da San Nicola l’ultima barca rientra a San Domino a metà pomeriggio. Vi è una suggestione in questo extra omnes che restituisce l’abbazia alla sua austera solitudine, trasformandola in un fantasma di pietra illuminata. Di sera ti accorgi che sei al centro di una insenatura vigilata dalle luci del Gargano: Rodi, Peschici, Ischitella.
La Facciata della Chiesa di Santa Maria
Nel 1473 il priore tremitese, P.Ambrogio da Milano, affidò l’incarico di costruire la nuova facciata della chiesa, al posto di quella ormai cadente del XI secolo (fatta erigere dai Benedettini), all’Architetto e scultore Andrea De Alexio da Durazzo ed allo scultore fiorentino Niccolò di Giovanni Cocari. Gli ideatori e costruttori dell’opera, che avevano già lavorato insieme a Spalato ed a Selenico, pattuirono col committente un compenso di “ducati trenta oto d’oro venitiani”. I lavori furono eseguiti in breve tempo, anche perché fu usata la pietra da taglio perlinata di Risceglie, la pietra nobile di molte costruzioni sveve, ma troppo tenera per un monumento vicinissimo al mare: ciò spiega il cattivo stato di conservazione di alcune sculture del pregevolissimo portale. La vasta e levigata superficie della facciata colpisce per il ritmo e per la solenne semplicità delle sue linee architettoniche, che riflettono la ripartizione interna del tempio; essa è tripartita da quattro lesene (più alte le due centrali), che danno maggiore slancio alla costruzione con gli agili pinnacoli che le sormontano, su cui sono scolpite bifore cieche. La parte centrale della facciata, la più ampia, è triparita a sua volta da cornici orizzontali con aggetto e termina a cuspide con vertice decorato. La cuspide centrale e le falde inclinate delle due parti laterali (più basse e strette queste, perché coincidenti con le piccole navate laterali) sono delimitate da cornici che fanno da base, piegandosi, ai quattro pinnacoli scolpiti, di chiaro influsso veneto. Lo stesso influsso, assieme a quello dei maestri toscani del Quattrocento, si nota nel portale, ripartito anch’esso in tre scomparti sovrapposti, che sormontano l’architrave della porta d’ingresso e le due coppie di colonne corinzie che la fiancheggiano. Nel primo scomparto (molto rovinato), tra due nicchie con statue di santi (una delle quali è decapitata), scolpite a tutto tondo, è posta una lunetta in bassorilievo, in cui è rappresentato S. Agostino che dà la Regola ai Canonici Lateranensi. Nel secondo scomparto, pure tra due nicchie con statue di Santi, campeggia in altorilievo l’Assunta tra gli Apostoli inginocchiati, ad uno dei quali porge la corona, mentre i cherubini la sollevano al cielo in un guscio di mandorla. 20
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Per apprezzare tutta la ricchezza e la magia di San Nicola è importante... Capire. “Questo è il verbo che mi viene in mente quando si cammina fra le sue mura. Sapere non è mai stato sufficiente, si può sapere tutto e capire nulla”.
la piu' grande statua sottomarina del mondo
Padre Pio
in fondo al mare Nel 1998 la più grande statua di Padre Pio mai realizzata , opera dello scultore foggiano Domenico Norcia è stata posta a 10 m. di profondità vicino alla costa di Capraia. La statua e' davvero imponente: 3 metri di altezza, per un peso di 12,25 quintali più 110 quintali di basamento.
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La Cronaca
1998
La Cronca del tempo 2 - Ottobre 1998
Per celebrare degnamente il ricordo di Padre Pio, ecco la statua marina più imponente del mondo. Prima della sua definitiva collocazione nel Parco Marino delle Tremiti, i foggiani potranno vederla fino a martedì prossimo nel Cortile di Palazzo Dogana, dove resterà esposta proprio per consentire ai tantissimi fedeli di ammirarne la straordinaria bellezza. Per consentire il maggior afflusso possibile di cittadini, il Presidente della Provincia, prof. Antonio Pellegrino, ha disposto che domani, sabato, e dopodomani, domenica, il cortile di Palazzo Dogana resti aperto al pubblico per l’intera giornata. La grande statua bronzea, realizzata dallo scultore Mimmo Norcia, è alta 3 metri (in aggiunta agli 80 cm. del basamento già installato sul fondale), verrà adagiata su un fondale di 14 metri in località Isola di Capraia. Si tratta di una delle statue sottomarine più grandi del mondo. Per posarla sul fondo marino, si è resa necessaria una complicata operazione di ingegneria, in quanto è occorso rendere il basamento in qualche modo flessibile per assecondare le correnti marine. La posizione della statua di Padre Pio nei fondali delle Tremiti vuol essere la rappresentazione ideale di un richiamo forte alla fede che, pur tra burrascosi inverni, può sempre brillare di luce incantevole e trasparente: un dono di Dio tutto immerso nei colori della natura. La sua struttura essenziale, a croce, richiama l’umiltà e la semplicità del frate che nella sua solitudine contemplativa tiene aperte le braccia e suggerisce all’ambiente circostante un’aria di limpida sacralità. Il comitato promotore che ha reso possibile la realizzazione dell’iniziativa è composto dal Club Nautico Apeneste, dallo Yacht Club Costa Adriatica, dal Marlin Club e dalla Fipsas ed è presieduto da Matteo Iacovelli. La cerimonia di inaugurazione prevede alle ore 10 di sabato 3 ottobre la celebrazione della Santa Messa nell’Isola di San Domino. Seguiranno i
E’ bello pensare che li, un “pensiero”, possa aiutare le cose a tornare a posto
saluti del Sindaco di Tremiti, Antonio Greco e del Presidente della Provincia, Antonio Pellegrino. L’opera verrà presentata dal critico d’arte Nino d’Antonio e, a seguire, gli interventi del Presidente del Comitato Promotore Matteo Iacovelli e dell’Assessore Provinciale all’Ambiente e Turismo Antonio Lapollo. Al termine della celebrazione, un corteo d’imbarcazioni accompagnerà il monumento in località isola di Capraia dove avverrà l’immersione dell’imponente statua.
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la Secca della
Vedova Testo di Adelmo Sorci Foto di Paolo Fossati e ADphoto
Un luogo magico per le Tremiti, quasi un punto d'incontro per tutte le forme di vita che popolano i fondali dell'Arcipelago che in determinate ore o periodi sembrano proprio darsi appuntamento lì, con il solo scopo di regalare l'emozione, a noi, di essere subacquei. E' impossibile non riemergere con l'entusiasmo dentro, a volte riemersi non si vede l'ora di togliersi l'erogatore di bocca per commentare con il compagno, con la guida tutto ciò che si è visto, come se il tempo per risalire sull'imbarcazione potesse far fuggire dalla mente qualche emozione. Di tutto, banchi di salpe, castagnole, occhiate, palamiti a non finire e ancora saraghi, dentici, anche di notevole taglia e negli anfratti gronghi, murene, polpi, scorfani, aragoste, astici, musdee, cernie.
Per non parlare delle coloratissime pareti ed anfratti tappezzati da spugne, parazoanthus, dove piccole forme di vita come nudibranchi, galathee, gamberetti di ogni specie completano "la festa " per magari, i subacquei più attenti.
Il sito di immersione è speciale anche dal punto di vista morfologico: la secca non solo è facile da individuare, il cappello infatti si trova a -5 metri ed è poco distante dalla costa di Caprara lato Nord-Ovest, ma, particolare non da trascurare, è anche cava, regalando così il fascino della penetrazione in grotta. Secca, parete, franata, grotta..., è come un riassunto delle varie tipologie di fondale che possiamo trovare sotto l'Arcipelago.
Una secca che sale, sul lato di Caprara da un fondale di 22 metri, mentre sul versante opposto la parete verticale precipita fino a quota -42 metri. Un grande promontorio sommerso che poggia su un fondale di sabbia e ghiaia immerso in un mare dove l'acqua decisamente limpida ne fa apprezzare ancor di pi첫 le caratteristiche e la bellezza
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Raccontare l’immersione Il percorso ideale ci vede iniziare la discesa prima sul versante lato Caprara. Qui, fra una miriade di castagnole e donzelle, costeggiando le pareti ricoperte di alghe di ogni tipo, rapidamente si scende a -14 metri con direzione sud. Poco più di un minuto ed è già incontro. Una bella cernia bruna ben appostata davanti a degli anfratti sicuri è li che controlla che ci aspetta. Sicura dell'ambiente che la circonda ci permette di avvicinarci, uno sguardo, e poi via, svanisce nella sua tana. Da questo punto, girato l'angolo, le pareti della secca diventano colore, spaccature, anfratti, si arriva a -18, -20, ed all'improvviso si è circondati da un banco di centinaia di salpe che dall'alto, incuranti della presenza dei sub, danno bella vista delle loro forme e colori. Non c'è tempo di stupirsi, mentre le salpe continuano la loro danza, fra le spaccature, giochi di luce, spugne, colore, è facile scorgere gronghi che si affacciano incuriositi o scorfani convinti della loro invisibilità.
Siamo arrivati a -25 metri, a questo punto, approfittando di un falso pianoro di circa 20 metri di lunghezza, si scavalca la secca e sul pianoro ricoperto di alghe e spugne è facile scovare nudibranchi coloratissimi. Un rapido sguardo a 360 gradi per controllare la posizione e ci si accorge che tra saraghi, occhiate, castagnole si muovono con sicurezza e autorità sagome grigie luccicanti, sono dentici, uno, due, tre....cinque, sei ed alcuni veramente grandi. Il tempo di indicarli e ci troviamo sulla cigliata della parete che precipita a -35, -40. Sono passati solo 13 minuti, ma mai così intensi, un controllo e giù lungo la parete tornando verso nord a scovare qualche aragosta, gronghi, musdee.
Pochi minuti, solo pochi minuti a -33, ma .... A questo punto si risale a -25 girando intorno alla secca. Qui le pareti e il falso pianoro sono il regno incontrastato degli scorfani di grossa taglia. E' qui che tra alghe e spugne l'occhio si deve sforzare di percepire il benché minimo movimento perché ci sono... e loro... ci guardano. Tana!!! Lì immobile non più proprio sicuro della sua invisibilità uno "scorfanone": lui guarda noi e noi lui, non sembra impaurito ma le sue pinne dorsali all'improvviso si rizzano e così per non disturbarlo più di tanto ci allontaniamo.
Sopra la nostra testa, guardando verso la superficie, saraghi ed un banco di palamiti che velocemente attraversano la zona. Non c'è più modo di stupirsi, tutto sembra così normale, siamo circondati da ogni tipo di forma di vita che ci osserva, ma mai impensierita. Quasi che il canyon che si presenta a noi e che ci condurrà all'interno delle secca sia per noi un fortuito nascondiglio. Poco più di 2 metri di larghezza per 15 metri di lunghezza, che ci obbliga a procedere in fila indiana.
A desta e a sinistra di tutto: spugne, nei piccoli anfratti granchi, gamberetti meccanici. Il passaggio si fa sempre più stretto ma comodo e all'improvviso si chiude sopra di noi. Entriamo. Dopo quella strozzatura una grande sala, ampia con tantissime aperture sull'esterno siamo a -23 metri. Non è buia, pochi istanti e l'occhio si abitua (la torcia comunque serve!). Sul fondo sedimento e ghiaia (attenzione all'assetto). Il tempo di ... e due lunghe antenne si scovano nella penombra, sforziamo un po' la vista e sotto due belle chele. E' lui, un mega astice, si accendono le torce ed è spettacolo. Il tempo di farsi ammirare ed indietreggiando scompare nel buio.
Ci si guarda l'un l'altro, si controllano gli strumenti, tutto ok, tutto secondo pianificazione e una musdea forse invidiosa delle attenzioni prestate al "carro armato" ci taglia la strada. Niente, ormai l'abitudine alla meraviglia non ci meraviglia più. Si guadagna l'uscita da un ampio varco, da una stupenda finestra nel blu. Siamo di nuovo sul lato Caprara e procedendo in senso inverso all'andata costeggiamo la parete. Tempo di scambiarsi l'Ok e via dentro un spettacolare passaggio. Sulle pareti solo parazoanthus "la sala gialla" e una miriade di boga, che danno la sensazione dei pesci vetro tropicali, cominciano a muoversi velocemente a destra e a sinistra creando con il fascio di luce delle nostre torce giochi spettacolari.
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della Secca della Vedova
Sala Grande e Sala Gialla
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Pochi metri e siamo avvolti da tantissime colonne di bollicine che a fatica hanno trovato la via di fuga dalla sala e se ne vanno verso la superficie (la nostra aria). L'effetto è bellissimo. Ci si guarda, si controlla la situazione, profondità, tempo, aria e all'improvviso si è circondati da salpe, occhiate, saraghi, castagnole. Tutti incuranti della nostra presenza ci sfiorano, li possiamo guardare con molta attenzione, sono centinaia. Il banco di salpe è strepitoso, è quasi fermo, e si muovono nel più completo disordine, come in attesa di decidere dove andare.
Davanti a noi a -18 un'ampia uscita. Siamo fuori, la luce di circonda, siamo arrivati a 30' di immersione e a 4 minuti dal fuori curva. E' il caso di risalire di quota. A questo punto si guadagna quota -12 metri e attraversando un varco creato dal cappello della secca e da una grande protuberanza di roccia che sale verso la superficie, "sorvoliamo" tutta la secca. Sappiamo di essere arrivati quasi alla fine dell'immersione e dentro di noi sappiamo che non si poteva chiedere di più. Ma ... non è finita.
Ed infatti... una sembra prendere la decisione e come per uno strano automatismo o comando insieme, via, giù verso il fondo, sfilando davanti a noi senza minimamente prenderci in considerazione. Come se avessero ben altro da fare. Non rimane che allargare le braccia per trasmettere agli altri lo stupore. 35 minuti, fine immersione, dobbiamo risalire. Ci si dirige verso il cappello della secca, alla cima dell'ancora. Sosta di sicurezza. 3 minuti e poi su.
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Info immersione Secca della Vedova
Grado di difficoltà: medio Brevetto richiesto: Advanced Open Water Diver Note: se gestita fino alla prof. di 18 metri è adatta anche a sub di livello Open Water Diver Con Miscela respiratoria: Aria
Max Profondità consigliata: Max Profondità effettiva imm.: Tempo di immersione: Tempo di immersione alla max prof.: Tempo totale compr. sosta sicurezza:
35 metri 33 metri 35 min. 4 min. 40/42 min.
Con Miscela respiratoria: Nitrox (ean32) Max Profondità consigliata: Max Profondità effettiva imm.: Tempo di immersione: Tempo di immersione alla max prof.: Tempo totale compr. sosta sicurezza: Ancoraggio: Corrente: Visibilità: Paesaggio: Interesse faunistico: Interesse generale: Fotografia: Video:
35 metri 33 metri 50 min. 12 min. 55/57 min.
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L’importanza di farsi conoscere Con noi diritti all’obiettivo
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La Storia sommersa
Tre Senghe
alla scoperta di uno dei tanti affascinati siti archeologici delle Tremiti
All’inizio degli anni Ottanta, precisamente nel 1981 e nel 1982, si sono svolte nelle acque delle Isole Tremiti alcune campagne di scavo sul relitto romano delle Tre Senghe, volute dalla Soprintendenza archeologica della Puglia, dopo un sopralluogo effettuato nel settembre del 1980.
Il relitto delle Tre Senghe può essere collocato nel contesto dei commerci che si svolgevano nel Mediterraneo tra il II e il I secolo a.C. Il luogo dell’affondamento prende nome da una roccia spaccata da tre fessure all’estremità sud-occidentale di San Domino, presso Punta di Ponente. Il relitto è situato su un pianoro sabbioso ad una profondità di circa 25 metri, a meno di 100 metri dalla riva.
L’affondamento è stato probabilmente causato dal maltempo e dovuto ad un urto contro la scogliera rocciosa, visto che questo braccio di mare è aperto ai venti e assai pericoloso per la navigazione. La campagna di scavi ha permesso di portare alla luce numerose anfore. Molte di queste recavano impresso sull’orlo il bollo rettangolare con la sigla M.FVS, timbro anforario documentato per la prima volta sulle anfore di questo relitto, oltre a numerosi tappi fittili di chiusura.
Fare un’immersione in questo sito, purtroppo non sempre possibile a causa delle condizioni del mare e delle correnti, dà sempre una grande emozione. Ma non è l’unico luogo dove trovare segni del passato, ancore o fasciame di altre navi possono essere osservate anche a Caprara, oltre che a San Domino e al Cretaccio. Insomma, ogni immersione può regalare, in qualsiasi momento, suggestive scoperte.
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Relitto delle Tre Senghe
Testo di Giorgio Mesturini Foto di Giorgio Mesturini, Pippo Cappellano, Adelmo Sorci, archivio Mesturini Era un'imbarcazione romana, affondata a 100 metri dalla costa dell'isola di San Domino nelle Tremiti, su un fondale a -25 metri dopo l'urto contro uno scoglio. Gli archeologi ricevettero l'autorizzazione a procedere agli scavi nel 1981: trovarono contenitori di ogni tipo, anche per il vino novello
Il piccolo arcipelago delle Tremiti, a nord del Gargano, costituisce un gruppo di isole dall'importante valore storico ed archeologico, grazie ai resti medioevali dell'abbazia di Santa Maria, eretta sull'isola di San Nicola, ed anche per gli antichi relitti presenti nelle sue acque. Infatti, le Tremiti costituirono da sempre un importante nodo commerciale per la navigazione antica, in particolare durante l'epoca romana. La presenza di relitti nelle acque circostanti l'arcipelago era nota da molto tempo, ma solo nel settembre del 1980 fu autorizzato un primo sopralluogo che diede esito positivo. Così, nell'estate del 1981 si svolse la prima campagna archeologica sul relitto romano detto "delle tre senghe" (fessure), situato su un fondo di 25 metri, a circa 100 metri dalla costa meridionale dell'isola di San Domino. La scogliera in questo tratto di costa cade in modo deciso sino a -22 metri, per poi ridurre la pendenza andando a costituire un fondale piuttosto sabbioso. Il relitto si trovava proprio su questo Pianoro e parte del carico dopo il naufragio scivolò fino agli scogli più esterni. Quando iniziarono gli scavi, il tempo, la sabbia e le conchiglie avevano ricoperto e cementato tutta la parte superiore dello scafo e quindi il relitto appariva come un ammasso formato da due strati di anfore orizzontali fortemente concrezionate, ma sotto le quali se ne scorgevano molte altre. La ricerca iniziò nella parte centrale del carico, allargandosi poi verso l'esterno e così, poco per volta, la massa concrezionata fu separata e i grossi blocchi di anfore furono riportati in superficie legandoli a palloni idrodinamici. Dopo questa prima fase lo scavo è continuato utilizzando la sorbona, attrezzo adatto all'asportazione di sabbia, permettendo così di raggiungere e togliere anche le anfore degli
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strati inferiori fino ad arrivare allo scafo di legno. Gli archeologi notarono che alle anfore mancava l'imballaggio che le avrebbe protette dagli urti e dal contatto diretto tra loro durante il viaggio. Molte, infatti, presentavano tracce di usura e fori sulle pance e sui colli, dovuti allo sfregamento continuo durante la navigazione. Tra gli esemplari rinvenuti, molti avevano i tappi di chiusura in terracotta a forma di disco, con un bottone di presa sulla parte superiore, spesso circondato da una leggera decorazione. Furono recuperate 150 anfore, alte circa 95 centimetri con due tipi d'orlo e un puntale che poteva variare lunghezza secondo il modello; tutte di forma Lamboglia 2, eccetto due anse bifide di Dressel 4, ed un puntale di tipo greco-italico. Molti di questi reperti presentavano, impresso sull'orlo del collo, un bollo rettangolare con in rilievo la sigla M.FVS, timbro che indicava il nome del costruttore dell'anfora.
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Anforetta per l’assaggio del vino novello
Tappi fittili delle Anfore
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Framme
ento di ceramica
Gli scavi furono sospesi durante l'inverno, per riprendere nell'estate 1982. Durante questa nuova ricerca furono recuperate due particolari anfore Lamboglia, alte solo 43 centimetri. La loro presenza a bordo testimonia che durante quel viaggio veniva trasportato anche vino novello come assaggio, particolarmente pregiato sulle mense imperiali. Inoltre furono rinvenute anche anfore a fondo piatto e chiuse da un opercolo in argilla cruda con una incisione, H al centro e ROMAII in tondo. Tolti tutti gli strati di anfore, fu possibile raggiungere la chiglia, che mostrava una lunghezza di 5 metri, ed un'altezza di 28 centimetri per 27 di larghezza. Il fasciame esterno era ben conservato e formato da tavole spesse quattro centimetri e ricoperto, fino alla linea di galleggiamento, da una sottile lamina di piombo fissata con chiodi di rame. Grazie a tutti i reperti trovati, gli archeologi hanno potuto affermare che si trattava di una nave di piccolo cabotaggio, del I secolo a.C., adatta a trasportare circa 900 anfore. Alcuni studiosi sono anche risaliti alle modalitĂ del naufragio; la nave dovrebbe essere affondata di poppa, inclinandosi sul fianco verso ovest, a causa dell'urto sugli scogli. L'impatto con il fondo, l'aveva aperta in senso longitudinale, disperdendo parte del carico.
Interno di uno scandaglio che poi veniva riempito di grasso
Le Anfore delle Tremiti
Le anfore sono contenitori usati per trasporti marittimi, fabbricate e vendute come contenitori per prodotti quali olio, vino, frutta, salsa di pesce, pesce salato. Una volta riempita l’anfora veniva sigillata con tappi di terracotta. Sul collo, sulle anse, sull’ orlo e sui puntali sono frequenti bolli con indicazione del nome del fabbricante, del commerciante, del contenuto, delle quantità e del peso. Riempite e sigillate le anfore erano imbarcate nella stive delle navi, impilate con cura in file, sfalsate e sovrapposte, per rendere il carico stabile ed il più capace possibile. Le anfore del relitto delle “Tre Senghe” ’ appartengono al tipo Lamboglia 2 che veniva fabbricato lungo il versante adriatico dell’ Italia e originariamente destinato al trasporto del vino. Le Lamboglia2, sono considerate le anfore adriatiche dell’età repubblicane hanno grossa pancia, collo corto, breve orlo a fascia ribattuta , anse diritte e parallele al collo con il puntale lungo e stretto.
I relitti e l’archeologia subacquea
L’archeologia subacquea, uno dei più recenti e promettenti settori della moderna ricerca archeologica, consente l’acquisizione di moltissimi dati sui commerci, che nel mondo antico si effettuavano principalmente per via marittima, durante la buona stagione, nonostante le difficoltà della navigazione (tempeste, pirateria, naufragi). I relitti di navi affondate costituiscono un documento storico particolarmente importante per la ricostruzione dei commerci antichi. Ricostruire la composizione del carico di una nave, definirne la provenienza, seguirne l’itinerario, stabilirne la possibile destinazione, fissarne la cronologia consente infatti di ricostruire le antiche rotte commerciali e di valutare i flussi di merci tra luoghi di produzione e mercati.
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Tre Senghe oggi
Controllo Monitoraggio Censimento
per la tutela del patrimonio archeologico subacquo Da tempo il Laboratorio del Mare MARLINTREMITI esegue, con l’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni Archeologici della Puglia, studi e ricerche su nuove tecniche di rilievo e censimento. Spesso queste vengono seguite anche dal Nucleo Subacqueo dei Carabinieri di Bari
-25
metri
Nelle vicinanze del sito archeologico delle “Tre Senghe” si trova un altro relitto denominato “dei Lastroni”.
Il percorso archeologico subacqueo consente l’esplorazione di entrambi i siti. Un immersione di grande fascino e che regala fortii emozioni
- 18
metri
Una Civiltà passata a pochi metri di profondità Il relitto delle “Tre Senghe”riguarda un’imbarcazione lunga circa 20-24 metri e larga 5, con uno stivaggio di circa 900 anfore. La nave naufragata alle Tremiti, impegnata in commerci lungo le rotte adriatiche, trasportava anche alcune anfore vinarie nord-adriatiche, di forma Dressel 2-4 e 6A, oltre a qualche anforetta utilizzata verosimilmente per contenere vini di migliore qualità. Sulla base degli oggetti del carico e della suppellettile di bordo è possibile datare il naufragio alla fine del I secolo a.C.
- 25
metri
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Anfore, ancore, fasciame di navi antiche
Grandi testimonianze di un glorioso passato Una ricchezza di storia e cultura che abbraccia 2000 anni
nelWeb
Mappa e territorio interessato, servizi turistici ed itinerari, risorse ambientali e culturali, atti pubblici, news ed informazioni ufficiali proposte ... www.parks.it/parco.nazionale.gargano
Pagine ufficiali dell'Ente Parco con mappa, itinerari, localitĂ , manifestazioni, pubblicazioni. www.parcogargano.it 62
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inLibreria Titolo: Autore: Dati: Editore: Prezzo:
Tremiti della memoria Robiony Giorgio; Conte Rosaria 2003, 144 p. Carabba (collana I pavoni) 7,50 €
Nel paesaggio incantato di un piccolo arcipelago prossimo alla terraferma ma indifferente alla modernità, favole e aneddoti disegnano trame che il tempo confonde. Le prime esperienze offrono ad un giovane pescatore l'irresistibile pretesto per la ricerca delle sue radici, mentre gli scogli del mare e le pietre del castello svelano segreti a chi li sa ascoltare. Tracce di un nobile passato si fondono nell'antico richiamo del luogo. Entrambi legano inesorabilmente l'uomo alla terra che ama e dalla quale è riamato con uguale passione.
Titolo: Autore: genere: lingua: formato: Anno: Prezzo:
Gargano, Tremiti, Monti Dauni Touring Club Italiano Guide ai viaggi e alle vacanze Italiano 11,5 x 18 pubblicazione 2005 9,90 €
È come un'Italia in piccolo. Dentro la Daunia, dal nome dell'antico popolo stanziatosi nell'alta Apulia, si trova tutto il meglio della nostra penisola: dal verde della Foresta Umbra fino alle baie e alle spiagge del litorale. Una civiltà fatta di tradizioni, dai luoghi di Padre Pio e della fede alle perle della costa come Vieste e Peschici, dalle saline di Margherita di Savoia alle isole Tremiti, paradiso dei subacquei per la ricchezza dei fondali, tra le calette nascoste e suggestive grotte. La gente di questi luoghi è calda e ospitale, le attrezzature ricettive sono modernissime. La cucina, sia di terra che di mare, è una delle più saporite e genuine del nostro Paese.
prossimamente Alla scoperta di un Mare antico:
destinazione Isole Tremiti
un documentario
pel far scoprire e valorizzare le Isole Tremiti e il suo paesaggio unico, sintesi di un processo storicoculturale, del lavoro dell’uomo e della natura.
Documentary
Tre gli argomenti per raccontare l’unicità dell’arcipelago: la geologia , la storia e l’ambiente sottomarino. Gli argomenti si susseguiranno attraverso immagini e relative interviste a ricercatori scientifici che approfondiranno ogni singolo argomento attraverso la descrizione di alcune particolarità mai trattate fino ad oggi, grazie anche alle recenti scoperte che renderanno sempre più affascinate il filmato e unico l’arcipelago. 1. 2. 3.
Le formazione geologiche delle isole e le grotte sommerse; come si sono for mate, quan to tempo fa, il ruolo del mare, le particolarità morfologiche (per es. gli archi della Secca di Punta Secca a Caprara) La storia attraverso le testimonianze del passato e i misteri dei relitti sommersi. Un affascinante viaggio tra archeologia e tecnologia tra ipotesi e certezze. Lo stupefacente mondo sottomarino, testimone dello scorrere degli eventi che hanno segnato l’evoluzione dell’arcipelago. Ma non solo: grazie alla recente sco perta di un corallo di 2500 anni si cercherà di ricostruire gli effetti climatici a cui le Isole Tremiti sono state sottoposte.
Temi diversi, tecniche di ripresa e montaggio innovativi renderanno il documentario accattivante, con l’obiettivo di informare, emozionare e suscitare l’interesse all’approfondimento, anche grazie agli esperti intervistati.
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Come Volare verso le Tremiti
L’unico sevizio elicotteristico di linea esistente in Italia
Dall’01.03.1986, con assenso ministeriale e in collaborazione con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia, l’Alidaunia effettua un servizio di linea con elicottero con corse giornaliere tra Foggia - Isole Tremiti e Vv. Il servizio ha come scopo principale quello di garantire il collegamento tra le isole e la terraferma anche quando, a causa di condizioni meteo avverse, i traghetti non possono assicurare il rifornimento di viveri e farmaci. Durante il periodo estivo, inoltre, l’elicottero diventa per i
Servizio
Aeroporto Civile "G.Lisa" 71100 - Foggia ITALY
prenotazioni e informazioni voli: 199.24.03.02
segreteria
(non si danno informazioni per i voli di linea):
+39.0881.617961 +39.0881.619660 fax
Helibus
Per turisti un mezzo comodo e veloce per raggiungere in breve tempo l’arcipelago.Tale servizio è integrato dall’attività di elisoccorso, anche nell’arco notturno, a favore della popolazione residente sulle Isole. Dal 2000, sempre in collaborazione con la Regione Puglia, durante la stagione estiva, l’Alidaunia effettua voli giornalieri di collegamento tra Foggia e le Isole Tremiti con importanti località del promontorio garganico quali San Giovanni Rotondo, Peschici e Vieste. Il servizio denominato "Servizio Helibus" viene effettuato con frequenza giornaliera presso eliporto/elisuperficie appositamente predisposte. Questa attività ha trovato notevole riscontro presso gli enti e le popolazioni locali; l’obiettivo è quello di creare una rete di trasporti efficiente e rapida che possa collegare tra loro alcune tra le più importanti località turistiche del Gargano, per dare un ulteriore impulso ai flussi turistici, sia quelli indirizzati verso località balneari, sia quelli interessati ad un turismo di tipo religioso.
Volare alle Tremiti è bello, facile e costa poco
20 minuti di volo a bordo del nuovo elicottero AgustaWestland AW 139. per godere di una visuale spettacolare. L’AW 139 è un elicottero di medie dimensioni, bimotore da 15 posti.
Tipologia Alta Stagione (luglio-agosto) " "
Bassa Stagione (restanti mesi) " "
Passeggero adulto (adult) ragazzo (child: 2-11a.) neonato (infant: 0-23m.)
adulto (adult) ragazzo (child: 2-11a.) neonato (infant: 0-23m.)
Tariffa € 50,00 € 25,00 € 5,00 € 25,00 € 12,50 € 2,50
Informazioni Le tariffe sono riferite al servizio di linea Trasporto Pubblico Passeggeri e si intendono a passeggero per singola tratta. Le tasse di imbarco sono dovute solo in partenza dall'aeroporto di Foggia.
Riduzioni: - In alta stagione sul biglietto Andata e Ritorno viene applicata una riduzione del 12% - Per le prenotazioni online è applicata una riduzione del 5%
Le tariffe sono Tasse e IVA inclusa. E' unicamente esclusa la tassa di imbarco dell'aereoporto di Foggia pari a € 11,69 per gli adulti ed € 10,01 per i ragazzi.
Caratteristiche dell’elicottero
Autonomia 3 ore e 54 minuti, Velocità di crociera 310 Km/h, Dimensioni lunghezza 16,65 mt, Rotore 13,80 mt, Peso massimo 6.400 Kg, Equipaggio 1 o 1+1, Passeggeri 15, Quota tangenza 5.790 mt, Missioni Operative Trasporto passeggeri, EMS (Emergency Medical Services), Evacuazione in caso di Maxiemergenze, Operazioni al Gancio, Barcentrico o al Verricello, Spegnimento Incendi Boschivi 69
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Foggia
Si può raggiungere Foggia dalle seguenti Città e con le seguenti compagnie aeree
Milano Malpensa, Palermo, Torino, Isole Tremiti Compagnia aerea: Darwin Airline Sito internet: www.darwinairline.it Call Center: 800 789 568 (numero verde gratuito)
Compagnia aerea: Alitalia Sito internet: www.alitalia.it Call Center: 06.2222 (tariffa nazionale verso numero di rete fissa) Compagnia aerea: Alidaunia Sito internet: www.alidaunia.it Call Center: 199 240 302 FOGGIA > ISOLE TREMITI A/R
Aeroporto “Gino Lisa” di Foggia
[ puoi vedere ]
alcune immagini sulle Isole Tremiti nel web
CANALE MarlinTremiti
di >>
http://www.youtube.com/user/marlintremiti
e troverai...
Stralcio della puntata di Lineablu Rai1 del 18 Settembre 2010
CANALE MarlinTremiti tanti video per scoprire mare, storia e cultura delle Isole Tremiti
I s o l e Tr e m i t i non finiscono mai di stupire
CUSTODIE CONSUMER CUSTODIE FOTO MICROCAMERE ACCESSORI
ILLUMINAZIONE
Via dell'Industria 13, Montaletto di Cervia (RA) 48015 ITALY TEL/FAX: +39 0544962923 MOBILE: + 39 3389994219 www.easydive.eu info@easydive.it
UNA CUSTODIA PER SEMPRE
CUSTODIE PROSUMER
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passato e presente
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4 Appuntamenti per 14 partecipanti (max per crociera)
Coordinati da esperti, sarete proiettati nell’affascinante mondo dell’esplorazione sottomarina.
Tante immersioni
inoltre possibilità d’imparare nuove tecniche d’immersione, di monitoraggio ambientale, di rilievo batimetrico e topografico, di fotografia e ripresa, e vivrete così, in prima persona, l’esperienza della “Crociera Spedizione”. Saranno utilizzate attrezzature speciali: rov, sidescan sonar, propulsori subacquei, macchine fotografiche di ultima generazione e fotocamere 3D.
Il pacchetto MarlinAvventura comprende: Soggiorno
- Servizio Marlin - Soggiorno sul Caicco Esat – in formula All Inclusive - Assistenza durante il periodo di crociera
Attività Subacquee
- Assistenza professionale MARLINTREMITI - Immersioni Illimitate e immersioni speciali - Miscele Nitrox – bombole di fase - Utilizzo di attrezzature speciali - Cintura e piombi - Deposito, Trasporto e risciacquo attrezzatura
Gadget per partecipante
- n.2 T-Shiert Marlin Avventura - n.1 Zainetto Marlin Avventura
insomma
un vero tuffo nell’Avventura
a bordo con Voi Adelmo Sorci >
Responsabile del MARLINTREMITI Responsabile dei progetti di ricerca ed esplorazione del Laboratorio del Mare Istruttore Tecnico subacqueo Fotografo freelance Manfred Bortoli > Responsabile della IDEAVIDEO Cineoperatore specializzato in riprese subacquee. Cameraman subacqueo della trasmissione PianetaMare – Rete 4 Mediaset
Massimo Boyer > Biologo marino
Dottore di ricerca in scienza del mare, fotografo subacqueo dal 1982. Collabora con l’Università Politecnica delle Marche a progetti di ricerca è autore di testi divulgativi e collabora con varie riviste del settore tecnicosubacqueo. Francesca Scoccia > Naturalista Dottore di ricerca in biologia ed ecologia presso l’Univ degli Studi Perugia. David Scaradozzi > Ingegnere Ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Gestionale e dell'Automazione (DIIGA) - Università Politecnica delle Marche. Dal 2001 è pilota di ROV small class.
MarlinAvventura puro Divertimento
per iscrizioni ed informazioni info@marlintremiti.it
M n.6 - Gennaio 2011 - Speciale in lingua Russa
n. 6 Январь 2011 - пециальный выпуск
на русском языке
Острова ремити - Апулия Testo a cura di Natalia Ivantchenko Foto ADphoto
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стория
Основная информация об Островах ремити дошла до нас от оломея, трабоне и линия таршего, когда они были известны как “Insulae Diomedeae” ( иомедовы острова) из-за их мифологической связи с одноимённым греческим героем. ишь впоследствии, благодаря орнелию ациту и его «Анналес», книге, в которой было описано изгнание жулии императором Августом на острова, маленький архипелаг стал именоватьса римериум. начала нашей эры небогатая информация об островах была щедро приукрашена историей о святом Отшельнике, которому, следуя легенде, явившийся образ евы арии указал место захоронения сокровищ на острове ан икола. а добытые средства была выстроена ерковь вятой арии на море (Santa Maria Assunta a Mare), ставшей вскоре местом паломничества верующих.
начале I века апа имский доверил ведение дел храма монахам ордена в. енедикта. Они стали основателями знаменитого Аббатства на острове ан икола, но уже около 1236 года правление перешло в руки истерцианцам, которые в начале XIV века подверглись нападению пиратов. раги жестоко расправились с монахами и разрушили церковь и большую часть её укреплений. 1412 году настала очередь атеранских каноников вернуть монастырю былую славу и блеск. х стараниями монастырь окружили крепостными стенами с бастионами, выдержавшими в августе 1567 года нападение турецкого флота из 300 галер. 1780 году по указу ердинанда IV урбонского, атеранские каноники были вынуждены покинуть ремити. Уже с 1752 года острова вновь превратились в обитель для изгнанников и дали крышу многочисленным ссыльным, в основном неаполитанцам, а также выходцам из Абруццо, Апулии и алабрии. аждому ссыльному были пожалованы, по словам учёного и писателя ранческо елли ути, «пять тумолов* земли, участок для постройки жилья, рабочие инстументы
и пять червонцев в день на первые три года..» осле объединения талии острова ремити продолжали служить местом тюремного заключения. ак в 1863 году колония была переорганизована по новым правилам и в годы итало-турецкой войны стала местом заключения пленных ливийцев, погибших здесь в результате разыгравшейся эпидемии сыпного тифа. о причине своей удалённости от берега островами управлял тюремный комендант, а сама тюрьма стала популярным местом заключения в годы фашизма и правления уссолини вплоть до 1932 года. ишь тогда архипелагу был присвоен статус независимого административного округа под названием «Isole Tremiti». *единица
измерения в сельском хозяйстве
алоизвестный архипелаг и...... настоящая райская обитель для любителей подводных прогулок. ля каждого, кто влюблён в море, ремити становится незабываемым по красоте и разнообразию местом. десь природную прелесть небольших островов дополняет атмосфера покоя и уединённости. Острова служат невидимой границей между глубокими водами южной Адриатики и более северным мелководьем с песчаным дном и бесконечными пляжами. Архипелаг похож на место встречи самых разнообразных видов жизни, которыми переполнены здешние глубины. отдельные периоды рождается ощущение, что всё живое устремляется сюда с единственной задачей подарить незабываемые впечатления нам, дайверам.. сплыв на поверхность, трудно устоять перед желанием поскорей поделиться впечатлениями с товарищами, словно опасаясь, что всё увиденное ускользнет из нашей памяти.. аждый остров обладает собственной природной индивидуальностью. Это даёт возможность планировать разные по сложности погружения, включая глубокие и ночные.
San Domino: апример, самый крупный остров, ан омино, предлагает в основном погружения вдоль берегового склона и в небольших бухтах. очти весь остров находится в зоне « » морского заповедника и юговосточные склоны уходят под воду максимум на 25 метров. десь жизнь богата растительностью. аросли посидонии, галька, песок и скалистые нагромождения идеальные условия для встречи с осьминогом, с голожаберными моллюсками, с большим и малым ракоммедведкой (Scyllarides latus, Scyllarus arctus), креветками, а также с морскимим угрями (Conger
Conger) и скорпеной. А на галечном грунте вы встретите султанок, а также ромба и европейского звездочёта (Uranoscopus scaber), двух чемпионов по маскировке. з кустов посидонии выглядывают приоткрытые створки Pinna Nobilis, повсюду шныряют тёмные стайки морских ласточек, в синеве проплывает губан, пестрят любопытные радужники, а шустрые сальпы поблескивают, передвигаясь как по невидимой команде в поисках пищи. реди наиболее интересных подводных маршрутов нужно отметить «Scoglio del Sale» ( оляной выступ), «Grotta del Sale» ( оляной грот), «Punta Elefante» (мыс лона), «Cala delle Murene» (бухта урен). ишь на южном склоне острова ан омино, находящемся в зоне « » заповедника, дайверам предлагается маршрут «Punta Secca» (мыс Отмели). десь дно резко меняет свой облик, открывая взгяду скалистый хребет, резко спускающийся на глубину более 45 метров. аиболее опытных дайверов здесь ждут встречи с обитетелями пелагиали вроде барракуд, большой сериолы и зубана (Dentex dentex).
San Nicola: округ острова ан икола дно богато скоплениями крупных валунов. снова юго-восточный склон самый интересный, но в отличие от ан омино, здесь 25метровая батиметрическая линия определяет чёткий переход от каменистого грунта, ущелий и проёмов к илистому осадочному дну (при полном отсутствии осидонии). пуск тянется на значительную глубину, где попадаются интересные, но труднодоступные подводные отмели. ля дайверов с сертификатом второй степени маршрут «Ferraio» ( еррайо) наверняка станет самым богатым необычными встречами. а пустынном дне собрание
крупных валунов предоставляет надежное убежище и территорию для охоты многим видам как бентосных обитателей, так и жителей пелагиали. Это наилучшее место для встречи с крупными конгерами, скорпеной, муренами, нитепёрым налимом (Phycis phycis), осьминогами, омарами и многочисленными лангустами, а в определённые периоды нередко можно увидеть и гигантского удильщика, известного ещё как «морской чёрт». аже если все вышеперечисленные виды уже могли бы удовлетворить любопытство требовательного дайвера, нельзя не упомянуть коралловые колонии Paramuricea clavata, разноцветный ковер губок, брюхоногих и голожаберных моллюсков - как причудливо раскрасили они скалистые выступы и гроты. акой кишащий жизнью подводный мир не бывает без хищников.. вот группы зубанов, золотистых дорад и пеламид неустанно патрулируют пространство, позволяя максимально приблизиться к ним.
Caprara: о несомненное первенство по красоте нужно отдать необитаемому острову апрара (зона « » заповедника), где природа не пошла на компромиссы. «Secca della Punta Secca» справедливо находится в первой десятке самых известных по своей красоте погружений редиземноморья. калистый хребет полностью заселили горгонарии (Paramuricea clavata). рупные двуцветные, красные и жёлтые веера оживают выхваченные из синего полумрака лучём света. еустанно лавируют в зарослях морские ласточки, смариды (Spicara maena), сальпы, сагры, облады и карась-многозуб, все они ежесекундно рискуют стать обедом хищников вроде барракуд, тунцов, зубана и пеламид. этом вихре борьбы за выживание очень часто становишься наблюдателем эпизодов необычной тактики нападения и защиты, пригодных для съёмок документального фильма. аверное, по этой причине гигантские скорпены, похоже, впали в депрессию, пристроившись под ветками горгонии, так и незамеченные ныряльщиками. Это только часть погружений около о. апрара, и стоит добавить в их число “Pianoro delle Cernie ” (плато ерны), “Secca del Corallo Nero” (отмель ерного оралла), “Cala Caffè” ( офейная ухта), “Cala dei Turchi” ( урецкая ухта), “Picchi di Elena” ( ики лены) “Secca
della Vedova” ( довья Отмель) и многие другие.
Pianosa: а расстоянии 22 км находится остров ианоза частично затопленный водой. Остров является частью морского заповедника островов ремити. го можно посетить только с предварительного разрешения руководящих органов с целью научных исследований или в сопровождении уполномоченных лиц. *****
Острова ремити в провинции оджиа расположены в 12 милях от побережья аргано и объявлены морским заповедником 14 июля 1989. 1996 года заповедник стал частью ационального арка аргано в Апулии.
она «А»: включает остров ианоза, где полностью запрещена швартовка, навигация и рыбалка на расстоянии менее 500 метров. она « »: запрещена подводная охота, спортивная и промысловая рыбалка, навигация, дайвинг допускается с разрешения руководящих органов. она « »: разрешена подводная охота и дайвинг.
TremitiMa
areFestival
18-25 Settembre 2011
M n.6 - Gennaio 2011 - Speciale in lingua Inglese
M n. 6 - January 2011 - Special English language
How to be surprised by the Adriatic Sea and by a small archipelago suspended between Nature and Legend
Tremiti Islands
Testo a cura di Andrea Mancini Foto di Paolo Fossati e Adelmo Sorci
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THE HISTORY OF TREMITI ISLANDS The
main information on TREMITI Islands during the ancient Classic times, were reported by authors such as TOLOMEO, Strabome, and Plinio il Vecchio. They used to call the island INSULAE DIOMEDEE as they were linked to the mithic events of the homonym greek hero Diomede. Tacito in his “ANNALES� was the one who changed the name into TRIMERIUM, when he reported of Giulia who was exiliated by the Emperor Augusto. The documentation of the arcipelago during the
Christian era is poor. This lack of information was filled by the blooming of the legends on the Saint Heremit. The great number of apparitions of the Saint Vergin lead to found a treasure on the San Nicola Island which was then used to built the church of Santa Maria Assunta a Mare. The church became the destination of many pelgrims. Around the first years of 1000, the Pope incharged the Benedectins of taking care of the sanctuary. The Benedectins founded the famous Abbey. Around the year 1236 the Cistercensi took on but in the first half the XIV century they soffered an heavy raid from the Pirates , who first killed all of them and then distroyed both the
church and the majority of the walls. In 1412 were the Canonici Lateranesi who bought back the monestry to its old splendor and sourround it with strong bastions and walls so strong that they could resist the attak of the Turkish army which could count on 300 galleys in the month of August in 1567. In 1780 though, Ferdinando IV di Borbone, forced the Canonici Lateranensi to leave the Tremitis which became again the land of exiliated people and hosted many “coatti” coming from Naples and Calabria. These people were given “ five tomoli of land, the place for a house, tools for working and 5 grana a day for the first three years”.
People continued to be deported even after the national reunion. In 1863 the colony was reorganized according to new rulesand even during the Libia war on the island were exiliated many prisoners who then died because of an epidemic of tifo petecchiale. After this unique situation, the islands were managed by The Chief of the criminal colony wich became again land of exiliated people during the Fascism until 1932 when the Arcipelago became city Council with the name of “Isole Tremiti”.
An Archipelago not well known but for sure... a real paradise for the divers.
The Tremiti is a spectacular site for those who love the sea. On top of the typical fascination of islands, here there is also the athmosfere of a land of banishment maybe due to its position, which is located on the limit between the deep waters of the Adriatic sea and those up north more usual and famous with shallow sandy waters. For sure is a magic place . Alsmost a meeting point of all the creatures who populate the waters of this portion of the sea and at a certain point they decided to meet here and give the divers special excitement. It is impossible not to resurface full of excitment and wish to take the rugulator off the mouth to comment with a friend of with the master all what you have seen as if the time for resurfacing could cancell from the memory all what you saw. Every island has its own unique morphology and gives a big variety and a large number of dives that fit perfectly every different level of experience and capability. The Island of San Domino, as an example, it’s characterized by depths and underwater paths. These runs along the coast an inside the creeks. Almost the whole island is contained inside the C area of the Marine Reserve (*see box) and on the south-east side these creeks glides up to a depth of 25 meters with places full of seaweeds,posidonia, rock’s groups, gravel and sand, ideal to obseve octopus, opisthobranchs In the ravins you can see, litte lobsters, congers and scorpion-fish. On the rocky depth live red mullets, rhombus, priest-fish which are masters of mimicry. Inside the posedonia there are many Pinne nobilis and if you look up in the open waters you can
see sargos,damselfish and cow bream. Among all the dives we suggest the Scoglio del Sale, the cave of Sale, Punta Elefante and the creek of the Murene. Only when going on the south side of the island, named Punta Secca B area of the Marine Park, the waters change is aspect and it opens up to a rocky dorsal that fall immediately into the deep,it goes down to even 45 meters and gives the opportunity to those export divers, to see fishes of lage size such as dentex, barracuda and amberjacks. The San Nicola island, on the other hand, pre-
sents itself with waters full of agglomarates and massive rocks which make the dives articolated and fun. Even on San Nicola, the most interesting side is the one on the south-east. The difference between this side and the south-east side of San Domino, is that the San Nicola side has a line at 25 meters deep which determines a net passage from an enviroment rich with splits and fissures to an sedimenary enviroment (there aren’t any Posidonia) which go down to very deep waters with few interesting banks but yet very demanding. For 2° level divers the bank of Ferraio is surely the dive that can offer a lot of special
encounters. The Ferraio bank is a concentration of huge standing blocks within a desert area that offer good shelter, a good hiding-place and great place for huting to many fishes. This is the reason why at the Ferraio, it is easy to meet big size scorpion-fish, octopus, congers, morays, common lobster and large sized and numbers of lobster. In certain particular times of the year it is possible to see also some giant angler fish. This sight will satisfy even the most demanding divers, but at Ferraio it is impossible not to notice the soft coral, opisthobranchs, sponges that make the rocks very colourfull. In such a rich enviroment the predators could not be missed. As a matter of fact dentexes, gilthead breams and bonito seems to patrol regularly the whole area in an obsessive way so that they can be seen even at a close distance. The queen of the Island is surely Caprara due to its spectacular enviroment. The nature of this island , is without any compromise. Dives are exceptionally beautiful and among all of them, the dive called Secca di Punta Secca leaves everyone breathless and it is counted as one of the 10 most beautiful dives in the Mediterranean sea. Part of its side is completely colonized by spectacular bicoulored, red and yellow gorgonias (Paramuricea clavata) of big dimension. The area is always busy with schools of damselfishs,silversides,striped bream, cow bream and saddled bream wich constantly challenge the agility and agressivity of dentexes, barracuda, bonitos and tunas. In this whirl and fights to survive, the divers are spectators of actions, strategies of attacks or defense which are normally peculiarities of filmed documentaries. Sometime huge scorpion-fish which lays on gorgonias, soffer for the fact that divers don’t even care about them as their attention is captured by the rest of the scenery. However Caprara is more than this...the plateau with groupers, the bank with black coral, Cala Caffè, Cala dei Turchi or the peaks of Elena or the Secca della Vedova are just few of the exciting dives the Tremiti can offer, difficult to forget.
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Magazine M - Number Six
The Tremiti islands were appointed Marine Reserve with a DM of July the 14th 1989. Since 1996 the area is part of the Gargano National Park. The restriction of the laws doesn’t limit the divers and the opportunity that they may have to explore the island. Area A: This limits the entire area of Pianosa Island. In this area is strictly forbidden to swim, to enter and stop with all boats that are not authorized by the park patrol managment for scientific research pourposes and for guided tours. All forms of fishing are absolutely forbidden.
Area B: It is the area delimited by the lighthouse of Punta Provvidenza and Punta Secca, and the isobath of 70 meters of San Domino. On Caprara island the area B includes also the territory from Cala Sorrentino to the rock of Caciocavallo. In this area is forbidden the underwater fishing, both amatorial and professional, boating except if authorized by the park’s patrol. Dives are allowed only with the permission of the Authority. AREA C: it is the remaining area of San Domino, Caprara and the whole island of San Nicola were dives and amatorial fishing are allowed. For additional information is necessarry to call the Manfredonia harbour-office.
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Magazine M - Number Six
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Una rivista mensile di 80-100 pagine > inviata per e-mail gratuitamente Dedicata alla valorizzazione del patrimonio naturalistico, culturale e storico delle Isole Tremiti Distribuita con il patrocinio della: Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo della Regione Puglia Viaggiare in Puglia Parco Nazionale del Gargano Comune delle Isole Tremiti Consultabile on line attraverso Pc/Mac, iPad, iPhone, etc. Può essere condivisa sui social media : Facebook, Twitter, Google Buzz ed altri Può essere scaricata gratuitamente in formato pdf e stampata Se ne può richiedere la versione cartacea al costo di 10,00€ incluse le spese di spedizione
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ma gli “Archi� di Secca di punta Secca... a - 50 metri Come si sono formati? Quanto tempo fa? le risposte... le scoprirete nei prossimi numeri
e tanto altro
Escursioni,eventi
Tra le escursioni:
L'Abbazia fortezza di San Nicola Percorso storico-culturale sull'Isola di San Nicola per scoprire la storia , gli eventi che si sono susseguiti da 2000 anni ad oggi. Un percorso che consentirà di entrare nelle mura, nei torrioni e nell'Abbazia di Santa Maria e riviverne il glorioso passato.
durata escursione 2:00 h
Tra le escursioni:
Snorkeling & Sea watching
Lo snorkeling è uno sport semplice, divertente ed economico; non ci sono limiti di età e può essere praticato quasi ovunque. Per ammirare le meraviglie del mondo sommerso si nuota a pelo d'acqua ed occorrono: pinne, maschera ed occhi pieni di curiosità.
Nell'Area Marina Protetta delle Isole Tremiti sono innumerevoli i tratti di mare e le cale, dove è possibile ed entusiasmante praticare lo snorkeling.
Con al fianco i Biologi Marini del MARLINTREMITI sarete Guidati in tranquille e rilassanti esplorazioni tra le rocce del sottocosta dell'Arcipelago, scoprirete e conoscerete tutte le straordinarie meraviglie del mondo marino.
durata escursione 2:00 h
Per conoscere le Isole Tremiti
Il Programma Multimediale
presso la sede del MARLINTREMITI
Il Mondo delle Isole Tremiti in un
Magazine
Via A. Vespucci
71040 ISOLE TREMITI (FG) tel. (+39) 0882.46.37.65 tel. (+39) 336.82.97.46 info@marlintremiti.it www.marlintremiti.it