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XI
Trecenta Badia Polesine
Martedì 22 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
Ambulatorio chiuso per il freddo Termosifoni spenti e niente medico negli spazi messi a disposizione del servizio all’ostello di Sariano `
Il riscaldamento è collegato a quello dell’ostello che però, senza clienti, non viene acceso. Presidio fermo da dicembre `
TRECENTA
COSTA DI ROVIGO INCONTRO APERTO SUI VACCINI
L’ambulatorio medico di Sariano è chiuso ormai da tempo e lo resterà per tutto il periodo invernale. La scelta non è legata agli ormai sempre più frequenti “tagli alla sanità”, ma semplicemente al fatto che i locali destinati al presidio sono attualmente privi di riscaldamento. La notizia è stata diffusa da Gilberto Bianchini, capogruppo consiliare della lista “Insieme per Trecenta”, al quale alcuni giorni orsono state inviate alcune foto dove apparivano gli avvisi affissi alle porte dell’ambulatorio con l’annuncio: “Causa mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento, nei mesi freddi (dicembre, gennaio, febbraio) l’ambulatorio rimane chiuso”.
(M.Sca.) L’amministrazione di Costa, tramite l’assessorato ai servizi sociali, organizza giovedì alle 15.30, nel centro diurno di via Mario Rossi, l’incontro dal titolo “Le vaccinazioni per la popolazione anziana, nel periodo invernale”. Si tratta di un incontro formativo aperto a tutta la popolazione. Relatore sarà Mauro Monari, medico di medicina generale.
FRATTA POLESINE GLI ORARI DI VISITA DI CASA MATTEOTTI
IL PRESIDIO “3centaMed”, il servizio ambulatoriale di medicina di gruppo dei medici di base del comune, è svolto all’interno dell’ospedale San Luca a disposizione dei pazienti di Trecenta e delle frazioni di Pissatola e Sariano; tuttavia il dottor Giorgio Ganzarolli, per venire incontro alle necessità dei residenti, in massima parte anziani, svolge a Sariano un servizio supplementare, mettendosi a disposizione dei propri assistiti ogni martedì dalle 9,30 alle 11; e sono molti i cittadini, non solo sarianesi, che approfittano di questa opportunità. Fino a qualche anno fa, l’ambulatorio medico di Sariano era collocato nello stabile di proprietà del Comune, dove aveva sede l’ufficio postale; alla chiusura di questo, l’ambulatorio trovò sede provvisoria presso il circolo sociale del paese e poi finalmente in un’ala dell’ostello.
L’OSTELLO L’ostello “Don Onorio Grossi”, ricavato dalla ristrutturazione delle ex scuole elementari della frazione, fu inaugurato nel 2013, ma entrò in attività un paio d’anni dopo. La convenzione sottoscritta dal Comune con i gestori che si aggiudicarono la gara per la conduzione della struttura, dovrebbe prevedere anche la fornitura di riscaldamento e illuminazione per una sala riunioni polivalente e per l’ambulatorio medico: da tempo però la sala non viene più utilizzata per incontri pubblici e ultimamente anche l’ambulatorio evidentemente non viene più riscaldato. In effetti l’ostello non ha mai avuto un pieno utilizzo:
AMBULATORIO La struttura dell’ostello di Sariano che ospita il presidio sanitario e l’avviso agli utenti sulla chiusura del servizio
nonostante i gestori si siano dati da fare, prima con l’apertura di un bar, poi con quella di un ristorante (entrambi chiusi dopo un breve periodo), l’attività ricettiva ha sempre stentato a decollare. Secondo il rappresentante della minoranza consiliare la mancanza di riscaldamento nell’ambulatorio: «È di una gravità inaudita in quanto l’ambulatorio medico si trova all’interno dell’immobile adibito a ostello e pertanto nel momento in cui l’amministrazione comunale ha concesso l’autorizzazione all’uso civico, nella fattispecie socio-sanitario, del locale, dovrebbe avere previsto nella convenzione sottoscritta con il privato per la gestione dell’ostello anche il riscaldamento per il periodo invernale dell’ambulatorio medico». Da qui l’invito all’amministrazione comunale, al sindaco e all’assessore ai Servizi sociali «a risolvere il problema e a dare spiegazioni credibili ai cittadini di Sariano». Francesco Romani
Oltre 200 spettatori al Politeama per il Veneto colpito dal maltempo BADIA POLESINE Buon successo di pubblico per la serata dedicata al Veneto colpito dal maltempo che ha Badia ha visto partecipare il Politeama all’iniziativa promossa da Regione e Agis. Il multisala altopolesano non si è tirato indietro, destinando l’incasso della serata alle aree colpite dal maltempo di ottobre e novembre 2018. I paganti sono stati 224, un numero di tutto rispetto per la proiezione delle 21 che ha eccezionalmente riportato sul grande schermo il film “Beate”, la commedia “made in Polesine” diretta da Samad Zarmandili in cui recita anche l’attrice badiese Cristina Chinaglia. Il film, già presentato al Politeama alla presenza del cast, ha bissato il
successo del debutto, regalando agli spettatori la possibilità di ammirare tantissimi scenari polesani – da Badia all’estremo Delta – e di riconoscere location e comparse del luogo. Ad assistere alla proiezione anche l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, mentre il
responsabile della sala cinematografica Giorgio Orlandin si è detto “molto soddisfatto” per il buon esito della serata. «Grazie - ha detto - a quanti hanno collaborato e sostenuto in vario modo l’iniziativa: dal Crab alla Pro Loco all’amministrazione». F.Ros.
Giochi matematici, campioni alla Ghirardini BADIA POLESINE La scuola media Gherardo Ghirardini ha celebrato le premiazioni dei “Giochi d’autunno”, iniziativa che ha permesso agli alunni di mettersi alla prova con la matematica in maniera divertente e appassionante. Da anni la secondaria di primo grado di Badia Polesine coinvolge i propri studenti con i giochi proposti dal centro Pristem dell’Università Bocconi.
LA COMPETIZIONE La gara, preceduta da alcuni “allenamenti” pomeridiani, si è svolta nello scorso mese di novembre e ha coinvolto 85 alunni di tutte le classi. I partecipanti si sono cimen-
tati con otto quesiti, di varia difficoltà, da risolvere in un tempo massimo di 90 minuti. In seguito, gli elaborati sono stati corretti dal centro Pristem che ha provveduto ad inviare i risultati di ogni categoria. Così, mercoledì scorso tutti i partecipanti si sono riuniti in aula magna per le premiazioni alla presenza del dirigente scolastico Amos Golinelli.
Chen e da Paolo Vaccari. Grande soddisfazione per gli alunni vincitori, applauditi dai compagni. «Tantissimi complimenti a questi ragazzi e a tutti i numerosi partecipanti che hanno dimostrato di volersi mettere alla prova con entusiasmo e passione - commentano dalla scuola E in bocca al lupo per le prossime gare». F.Ros.
I VINCITORI: VALENTINO ROMANI, ANGELICA BONFANTE, SARA GRANDESSO, STEFANIA MOTTIN, LUYI CHEN E PAOLO VACCARI
LENDINARA SCUOLE, NIENTE SCUOLABUS PER VIA DELL’ASSEMBLEA (I.Bel.) Giovedì gli alunni delle scuole materne ed elementari pubbliche entreranno a scuola più tardi, perciò in quella mattina non ci sarà il servizio scuolabus per raggiungere i plessi. L’avviso dell’assessorato e dall’ufficio Pubblica Istruzione è indirizzato alle famiglie perché si possano organizzare per portare autonomamente i bambini a scuola nella mattinata di giovedì 24, in cui si svolgerà un’assemblea sindacale che impegnerà dalle 8 alle 10 tutto il personale docente e amministrativo. L’orario di entrata a scuola per quella giornata è posticipata alle 10,15 per le due scuole dell’infanzia statali, la “Don Minzoni” e quella di via Garibaldi, e per le scuole elementari “Baccari” del centro e “Sauro” di Ramodipalo. Per queste quattro scuole non sarà effettuato il servizio bus all’andata. Riguarda invece la scuola media “Mario” il servizio dei pulmini sarà fornito regolarmente tranne che per gli alunni delle classi 1A, 2B, 2C e 3A.
OCCHIOBELLO “TUTTI UGUALI”, INCONTRO AL TEATRO DON TOSI
I VINCITORI Per la categoria C 1 - destinata ad alunni di prima e seconda media - si è classificato al primo posto Valentino Romani, seconda Angelica Bonfante e terza Sara Grandesso. Per la categoria C 2, dedicata agli alunni di terza, si è posizionata al primo posto Stefania Mottin, seguita da Luyi
(M.Sca.) Casa museo “Giacomo Matteotti” ha riaperto al pubblico. Ecco gli orari di apertura del monumento. Sabato, domenica e festivi, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Visite guidate per singoli visitatori ad orari prestabiliti: sabato e domenica alle 10 e alle 17. Inoltre possibilità di concordare aperture straordinarie. Per informazioni e prenotazioni, telefonare al 3663240619, oppure scrivere a info@casamuseogiacomomatteotti.it. E’ poi possibile visitare il sito www.casamuseogiacomomatteotti.it.
PREMIATI I vincitori del Giochi matematici d’autunno 2018 con il dirigente scolastico Amos Golinelli
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(M.Sca.) Tutto è pronto per Meeting zero 6 “Tutti uguali, tutti diversi! Se l’educazione è inclusiva”, che si terrà al teatro don Tosi di Santa Maria Maddalena, nelle giornate di venerdì e sabato. L’organizzazione è a cura della cooperativa Il Raggio Verde di Rovigo, in collaborazione con Associanimazione, BaMbini e scuola dell’infanzia “Beata Maria Chiara Nanetti”. Si tratta di un incontro formativo di caratura nazionale, riservato agli operatori degli asili nido e delle scuole materne.
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Nordest
Martedì 22 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
Gli investimenti di Terna LIENZ (AT)
Riassetto rete ALTO BELLUNESE tracciato da definire e, soprattutto, servono le autorizzazioni. Ma il cambio di impostazione - dai mastodontici tralicci ai cavi interrati - è deciso.
IL PROTOCOLLO VENEZIA Il 7 aprile 2018, duecento persone si ritrovarono lungo la sponda sinistra dell’idrovia Padova-mare, a Vigonovo, per interrare simbolicamente la linea aerea prevista da Terna tra Dolo e Camin. C’erano sindaci e parlamentari. E pure una ruspa per mettere idealmente sotto terra l’elettrodotto a 380 kV. Neanche un anno dopo Terna annuncia che quella linea sarà interrata. Spenderà 420 milioni di euro solo per la Dolo-Camin. E altri 500 milioni serviranno per ulteriori interventi di interramento, come quello tra la stazione elettrica di Polpet fino all’attraversamento del fiume Piave e quello per la stazione elettrica di Volpago, che vedrà 26 chilometri di cavi interrati e la demolizione di 51 chilometri di cavi aerei. Per non dire del riassetto dell’alto bellunese, con il nuovo collegamento in cavo interrato tra Cortina d’Ampezzo e Auronzo di Cadore. «Investimenti per un miliardo e per la Regione Veneto sarà tutto a costo zero», ha detto il governatore Luca Zaia che ieri mattina, a Palazzo Balbi, ha convocato la stampa per dare «queste belle notizie».
LA FIRMA Era da un anno e mezzo che Regione e Terna progettavano il cambio di indirizzo. Con l’arrivo nella società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale del nuovo amministratore delegato, Luigi Ferraris, è cambiato l’approccio nella definizione degli interventi: più dialogo con il territorio, più ascolto, più coinvolgimento. Il risultato è l’accordo di programma firmato ieri da Zaia e Ferraris “per la sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio”. «Un sogno che diventa realtà. Che non passi l’idea che è una firma farlocca», ha ammonito il governatore. Che ha confessato di aver tenuti “nascosti” i progetti, a partire dall’interramento della Dolo-Camin, temendo che annunci anticipati potessero intralciare il cronoprogramma. «L’interramento
Oltre 900 milioni di euro di investimenti su interventi di sviluppo della rete elettrica regionale e su interventi di rinnovo
Stazione 380 kV VOLPAGO (TV) e riassetto rete associato
Val Noana
Belluno
GLI INTERVENTI Udine Ovest
S.Massenza Ala
Treviso Vicenza
Cola
Verona
Volpago
Padova Padova
Pordenone Planais Torviscosa Salgareda
Venezia
Lonato Dugale Mantova Di questi, 420 milioni per la realizzazione in cavo interrato dell’elettrodotto Ostiglia a 380 kV “Dolo - Camin” (Razionalizzazione della rete di alta tensione nelle aree Edison di Venezia e Padova) Ferrara Colunga
Rovigo
Razionalizzazione rete MEDIA VALLE del PIAVE
Razionalizzazione della rete di alta tensione nelle aree di VENEZIA e PADOVA
Porto Tolle
Ravenna C.
Un miliardo in Veneto per interrare i tralicci Dolo-Camin, valle del Piave, Volpago `Protocollo di intesa tra Regione e Terna e Alto Bellunese: cancellati i cavi aerei Zaia: «È un sogno che diventa realtà» `
dell’elettrodotto Dolo-Camin è un passaggio storico, una battaglia che avevo iniziato da molti anni», ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Energia, Roberto Marcato. In realtà per veder iniziare i lavori bisognerà aspettare almeno tre anni, perché c’è tutto il
MARCATO: «FIRMA STORICA». ZANONI (PD): «MA 18 COMUNI TREVIGIANI E VENEZIANI NON VOGLIONO LA STAZIONE»
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AMMINISTRATORE DELEGATO A sinistra Luigi Ferraris. Qui a lato un elettrodotto
L’intervista Luigi Ferraris (AD Terna)
la soluzione. In zone a rischio di dissesto idrogeologico, con le frane anche il cavo interrato non se la sarebbe cavata».
«Ascoltare cittadini e territori Ecco la nostra nuova strategia» na volta si presentavano i progetti e si ignoravano le proteste delle popolazioni. Adesso Terna punta sulla «accettabilità» degli interventi. «L’obiettivo - dice Luigi Ferraris, amministratore delegato da un anno e mezzo della società - è stato di avvicinare Terna ai cittadini. Prima di tutto comunicando. E ascoltando. Lo scorso anno abbiamo avuto più di 300 incontri sul territorio con le istituzioni locali e i cittadini».
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Il progetto Dolo-Camin prevedeva un elettrodotto di quelli tradizionali. E la gente protestava, voleva l’interramento. Com’è che avete cambiato idea? «Noi abbiamo ereditato alcuni progetti, il Dolo-Camin è cominciato nel 2007 in un contesto in cui anche certe soluzioni tecniche erano di difficile percorrenza. A distanza di 10 anni, interagendo soprattutto con la Regione Veneto il cui supporto è stato importantissimo, abbiamo cercato di vedere se le migliori tecnologie disponibili e gli aspetti economici fossero compatibili con le istanze del territorio a parità di requisiti elettrici». Che differenza di costi c’è tra
Ora in montagna avete previsto i “corridoi verdi” per proteggere i cavi aerei. Non temete i comitati ambientalisti appena sradicherete un pino? «Una delle cause principali del disastro che c’è stato a Belluno è stato proprio lo sradicamento degli alberi planati sulle linee elettriche. Ecco perché in certe zone, dove ci sono più rischi, i “corridoi verdi” sono importanti, ma non ci sarà disboscamento: la vegetazione ad alta crescita sarà sostituita con piante autoctone a bassa crescita. L’intero progetto l’abbiamo discusso con il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin».
una linea aerea e una linea interrata? «Dipende, certamente la soluzione interrata è molto più costosa e richiede soluzioni tecnologiche più avanzate. Ma funziona. L’esempio che abbiamo è la Sorgente Rizziconi che interconnette la Calabria con la Sicilia, è stato il primo cavo sottomarino che tra l’altro ci ha dato segnali importanti per poter riconsiderare la Dolo-Camin». Questo cambio di strategia ascoltare il territorio - comporterà un costo maggiore dal punto di vista della tempistica? «Se il dialogo con i territori è costruttivo anche i tempi autorizzativi si riducono perché si prevengono i conflitti». C’è già il progetto per Dolo-Camin? «Evidentemente per arrivare a questo tavolo abbiamo già studiato una soluzione tecnica, adesso bisogna identificare il tracciato, ma lo condivideremo con i territori. Per il 2022-2023 i cantieri potrebbero essere avviati». C’è l’idea in futuro di demolire tutte le linee aeree?
SE IL DIALOGO È COSTRUTTIVO ANCHE I TEMPI AUTORIZZATIVI SI POSSONO RIDURRE
L’ad di Terna, Ferraris, ha illustrato gli interventi. Nel primo blocco ci sono: la razionalizzazione della linea Venezia-Padova, con l’interramento dell’elettrodotto a 380 kV Dolo-Camin; il riassetto dell‘alto Bellunese con il nuovo collegamento interrato tra Cortina e Auronzo; la razionalizzazione della media Valle del Piave con cavo interrato tra Polpet (Belluno) e l’attraversamento del fiume; la stazione elettrica di Volpago (Treviso), senza nessuna correlazione con l’interconnessione Italia-Austria né con la Trasversale in Veneto. Già completato, invece, l’interramento dei cavi nella laguna di Venezia, con l’eliminazione di 6 chilometri di tralicci. Il secondo blocco riguarda una serie di interventi di rinnovo della rete esistente. Il terzo riguarda la tutela delle linee esistenti attraverso la realizzazione di “corridoi verdi” in montagna con la piantumazione di cespugli a basso fusto lungo le linee elettriche, prima esperienza del genere in Italia e in Europa. Il quarto blocco prevede interventi di sorveglianza e monitoraggio del territorio con speciali sensori. Infine, quinto blocco, l’impegno di Terna a sviluppare in Veneto specifiche competenze tecniche attraverso anche la collaborazione delle Università. La voce critica arriva dal consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni: «Ascoltare i territori? Solo quando torna comodo a Zaia che altrimenti si tappa orecchie, occhi e bocca come le tre scimmiette. L’accordo siglato con Terna va a calpestare le istanze di ben 18 comuni trevigiani e veneziani che chiedevano proprio a Zaia di non dare il via libera alla stazione elettrica a Volpago del Montello, base per il super elettrodotto da 380.000 volt Scorzè-Volpago». Al.Va.
«Abbiamo 73mila chilometri lineari, non credo che sarà possibile abbatterli tutti. Ma il 70% dei nuovi progetti sono interrati o sottomarini. Quanto a Cortina-Auronzo, faremo una nuova linea interrata che ci consentirà di “magliare” le nostre linee: significa che se a causa di particolari eventi atmosferici una linea dovesse saltare, subentrerebbe la seconda». Maltempo del 29 ottobre scorso nel Bellunese: con l’interramento si sarebbe evitato il blackout? «Non sempre il cavo interrato è
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“CORRIDOI VERDI” IN MONTAGNA: NON CI SARÀ DISBOSCAMENTO MA SOSTITUZIONE DI PIANTE
Perché volete ampliare il laboratorio di Villabona e aprire un nuovo centro di eccellenza a Scorzè, nel veneziano? «In Veneto Terna gestisce 6mila km di linee, abbiamo più di 300 dipendenti, varie sedi territoriali. In queste sedi abbiamo anche delle eccellenze e la possibilità di far lavorare i nostri tecnici unitamente alle Università locali. Pensiamo ai materiali: dobbiamo ripensare gli standard in un contesto in cui il clima è radicalmente cambiato. Su questo filone ci muoviamo aprendo la collaborazione alle Università locali». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
VI
Venezia IL CASO VENEZIA La società che nel 2012 gestiva il Casinò di Venezia per conto del Comune, la “Casinò municipale di Venezia spa” (Cmv) deve versare oltre 28 milioni di euro a Ca’ Farsetti, somma relativa agli incassi dei mesi di luglio, agosto e settembre, il cui pagamento fu sospeso, su accordo con il Comune (azionista al 100 per cento), per le difficoltà nelle quali versava la casa da gioco, in quel periodo in fase di “ristrutturazione”, e poi passata a “Casinò di Venezia gioco spa” . Lo ha stabilito la Corte dei conti del Veneto con la sentenza numero 9 del 2019, nella quale spiega che la convenzione in vigore all’epoca obbligava la Cvm a versare gli incassi al Comune entro quattro mesi e, trattandosi di somme riscosse a titolo di tributi, non c’è accordo che tenga: quelle somme vanno corrisposte, con tanto di interessi.
DANNO ERARIALE I giudici erariali hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura regionale «per l’accertamento di eventuali ulteriori profili di danno» che potrebbero essere contestati a manager, dirigenti e amministratori in carica all’epoca. Il provvedimento firmato dal collegio presieduto da Carlo Greco è stato notificato venerdì all’amministrazione comunale guidata da Luigi Brugnaro (nel 2012 sindaco era Giorgio Orsoni) la quale ha dato incarico ai suoi legali di studiare il caso e verifica-
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Corte dei Conti, stangata al Casinò Deve dare 28 milioni al Comune `Avm condannata a pagare gli interessi per il ritardo La sentenza si riferisce ad incassi del 2012 il cui versamento fu sospeso a causa della crisi con cui ha girato a Ca’ Farsetti gli incassi di Ztl bus `
re se vi sia margine per proporre ricorso.
IL DEBITO I giudici hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura regionale per valutare l’eventuale sussistenza di un danno erariale da porre a carico di manager e amministratori dell’epoca
L’ASSESSORE L’assessore al Bilancio, Michele Zuin, non nasconde la preoccupazione: «Potenzialmente è una situazione ad alta criticità, ma non mi fascio la testa preventivamente. Ovviamente eravamo a conoscenza di questo debito, regolarmente annotato nei bilanci, e che certamente va onorato. Si tratta di un debito fatto in anni in cui l’allora amministrazione chiedeva al Casinò di garantire molti più soldi di quelli che riusciva effettivamente a guadagnare e pertanto si è arrivati ad un punto in cui il Comune ha sospeso il paga-
mento di un trimestre, per evitare uno stato di crisi. Stavamo già pensando a come far rientrare quelle somme nelle casse di Ca’ Farsetti, ora che finalmente i conti della casa da gioco sono tornati in attivo. Dovremo definire le modalità».
CONDANNATA ANCHE AVM Su una questione analoga, la Corte dei conti ha emesso una sentenza di condanna anche nei confronti di l’Azienda veneziana della mobilità spa (Avm), per aver ritardato di mesi, nel 2012, il versamento al Comune delle somme riscosse per l’accesso dei bus turistici alla zona Ztl: la società dovrà pagare a Ca’ Farsetti gli in-
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IL GOVERNATORE DELLA REGIONE «IL NEGAZIONISMO È L’EMERGENZA DEL MOMENTO»
IL PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ «L’IDENTITÀ CULTURALE VA PRESERVATA DALLE DIVISIONI» LA CERIMONIA VENEZIA Da una parte, il presidente della Comunità ebraica di Venezia, l’avvocato Poalo Gnignati, che si sofferma sui danni che le leggi razziali hanno portato all’«identità culturale italiana» e su come oggi si debba preservare quell’identità ritrovata con i sui valori di libertà, uguaglianza, tolleranza, solidarietà dagli attacchi e dalle divisioni del presente. Dall’altra, il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ribatte che le leggi razziali sono state un’«onta nella storia d’Italia» e punta il dito su chi, approfittando della rete, inneggia alla Shoà o cavalca il negazionismo. Sensibilità e sfumature diverse, ieri, in campo del Ghetto, alla cerimonia che idealmente apre la settimana della Memoria, con la deposizione di una Corona d’alloro al monumento per le vittime della Shoà. Una tradizione a cui Zaia, da sempre, vuole partecipare in prima persona. Ieri, oltre a una nutrita dele-
teressi relativi a quel ritardo. Anche in questo caso il mancato pagamento entro i termini stabiliti dalla convenzione in vigore era stato frutto di un accordo con il Comune, che aveva consentito ad Avm - gestore di altri servizi per la collettività - di andare in compensazione con somme di cui aveva diritto. Ma per i giudici erariali ciò non è possibile: gli enti riscossori devono versare il dovuto nei termini stabiliti dalla convenzione, la quale prevedeva, per ogni giorno di ritardo, l’addebito di una penale di 100 euro, mai richiesta ad Avm. La mancata comminazione della penale potrebbe essere oggetto di un eventuale giudizio di responsabilità a carico degli amministratori comunali dell’epoca. Gianluca Amadori
GHETTO La cerimonia di ieri mattina per la Giornata della Memoria con il presidente della Regione Luca Zaia. A destra il rabbino capo Scialom Bahabout e il governatore Sebastiano Casellati/Fotoattualità
Giornata della Memoria, Zaia in Ghetto quest’anno c’erano pure alpini e studenti gazione di consiglieri regionali, la cerimonia ha visto una partecipazione più ampia del solito, voluta dalla Comunità. C’era un picchetto dell’Associazione nazionale alpini. E c’erano anche due classi del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, accompagnate dalla coordina-
trice, la professoressa Luciana Milani, madre di Valeria Solenis. Tra gli alunni, anche un gruppetto di giovani africani, con cui Zaia ha scambiato due parole: «Questi ragazzi rappresentano l’integrazione buona, di chi si vuole integrare». Toccante il momento d’aper-
tura della breve cerimonia, quando il rabbino capo di Venezia, Scialom Bahbout, ha recitato, tra le preghiere, anche il canto che la tradizione vuole venisse intonato dai prigionieri dei lager prima di essere uccisi. «Ogni generazione deve considerare
se stessa come se fosse uscita dai campi di sterminio - ha sottolineato il rabbino -. Vive perché è scampata allo sterminio e porta avanti la memoria collettiva del popolo ebraico che inizia con l’uscita dall’Egitto». Gnignati, come anticipato, ha puntato
molto sul valore della Memoria per il presente, sulle leggi razziali come «male» che ha pesato sull’identità italiana, sull’«alto compromesso» rappresentato dalla Costituzione. Ora la sfida è «preservare l’identità culturale italiana da attacchi e divisioni. Un percorso quotidiano che va affrontato con la ragionevolezza e l’equilibrio che sono degli italiani e del popolo veneto» ha concluso. Anche per il presidente della Regione la Memoria deve essere «viva»: un’«occasione per ricordare come il negazionismo sia l’emergenza del momento». Ma a chi gli ha chiesto commenti su possibili parallelismi con il clima attuale, ha ribattuto secco: «Non c’entra nulla, le leggi razziali erano un’altra cosa». Zaia si è infine augurato che questa cerimonia, nata come momento intimo, prosegua in questa strada di apertura alla città. «Chissà che il prossimo anno questo campo sia pieno di studenti». (r. br.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Santa Lucia Due anni fa la morte di Sabally
PIAZZALE SANTA LUCIA La commemorazione di Pateh Sabally
In ricordo di Pateh. Don Capovilla: «Il Decreto Salvini sarà devastante»
questo – è lui a dirlo – è necessario aiutare le persone a far chiarezza, affinché l’accoglienza non si trasformi in un problema “estremizzato” di sicurezza nazionale, di invasione. «Cosa sta succedendo nel nostro territorio? Da quello che sappiamo, nel veneziano c’è il rischio che circa 800 persone che stavano già facendo un percorso d’integrazione finiscano in strada oppure in strutture analoghe a quella di Cona». E sulla celebrazione di ieri sera don Nandino aggiunge: «Un momento importante condiviso con la cittadinanza». Marta Gasparon
LA COMMEMORAZIONE VENEZIA Pateh Sabally, il 22enne richiedente asilo che si lasciò affogare nelle fredde acque del Canal Grande, di fronte al piazzale della stazione ferroviaria, morì il 21 gennaio di due anni fa, sotto gli occhi di decine di passanti che ripresero l’accaduto con il cellulare, senza tuttavia intervenire. Una vicenda, quella del giovane originario del Gambia, che fece riflettere e che ancora oggi il gruppo di rifugiati della “Casa di Amadou” – pensata da don Nan-
dino Capovilla, parroco della Cita, a Marghera – vuole ricordare. Lo hanno fatto proprio ieri sera, alle 18, esattamente come un anno fa, attraverso l’evento commemorativo “Pateh vive” al quale hanno partecipato in tanti, attorno a dei lumini accesi: associazioni, migranti, ragazzi e ragazze delle cooperative e cittadini comuni. Tra loro, anche il cugino del giovane gambiano, Tjian, venuto da Frosinone per lanciare in acqua una corona di fiori. E la cosa importante – afferma don Nandino – è che la celebrazione sia stata preparata proprio dai rifu-
giati che frequentano la sua realtà parrocchiale, prendendo loro stessi la parola. Dopo il saluto di benvenuto in lingua mandinga da parte del gambiano Amadou Joof, tre interventi dal mondo associativo dell’accoglienza di altrettanti differenti territori in merito al Decreto Sicurezza, canti e preghiere per Pateh, è stato il momento di gettare la corona floreale in Canal Grande. «Gli effetti del Decreto Salvini saranno devastanti. In tutta Italia le cooperative cominciano già a non riuscire a garantire l’accoglienza con i termini previsti dalla legge. E le
IL SACERDOTE PRESENTE CON IL GRUPPO DI RIFUGIATI “CASA DI AMADOU” «CON LA NUOVA LEGGE IN STRADA 800 PERSONE»
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persone a cui scadono i permessi umanitari – che non riescono a trasformare in permesso di lavoro – vengono letteralmente messe in strada. Si tratta di un decreto che produce insicurezza, irregolarità» dichiara don Nandino, specificando come il problema sia innanzitutto culturale. Per
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Primo Piano
Martedì 22 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
La strategia del Movimento
M5S, allarme dalle urne Operazione anti-scettici
IL RETROSCENA ROMA Dimenticare subito l’allarme arrivato dalle suppletive di Cagliari (-14 rispetto alle politiche) per rigettarsi subito sugli effetti taumaturgici del Reddito di cittadinanza. Vero balsamo sulle ferite di queste ore, ma soprattutto spinta in vista delle europee. Così lo stato maggiore del M5S è pronto questa mattina a rilanciare la «misura bandiera». Sperando che sventoli anche nel mondo della Chiesa. Questa mattina alle 11 nello spazio convegni di un hotel in via Palermo - a poche centinaia di metri in linea d’aria dai nemici di Bankitalia ma anche con il Viminale dello scettico Matteo Salvini - va in scena il «Big event» pentastentastellato. All’appuntamento parteciperanno il premier Giuseppe Conte, insieme a Davide Casaleggio, Beppe Grillo e Alessandro Di Battista («che dovrebbe fare un salto». La regia è affidata al capo politico del Movimento e vicepremier Luigi Di Maio. «Vogliamo superare lo scetticismo generale intorno a questa misura», trapela da Palazzo Chigi.
LA SCENOGRAFIA Chi ha potuto visionare l’allestimento della sala, parla di «due cubi al centro di una scenografia dove domina il giallo, caratterizzata dalle grandi scritte tridimensionali reddito di cittadinanza e Quota cento, con alle spalle l’immagine di un mondo connesso; più due maxischermi collocati in alto, pronti a proiettare immagini e slide delle misure varate dal governo Conte». Un ambiente che ricorda, per come è stato descritto, le idee di Panseca ai congressi del Psi, ma rivisto e corretto dai capi della comunicazione del M5S. Il format ricalcherà lo stile delle conferenze americane ‘Ted’. E saranno invitati giornalisti e opinion leader. Per Di Maio, come scrive nella mail di invito, sarà l’occasione per «poter illustrare
IN UN CENTRO CONGRESSI IL FORMAT STILE “TED” SI CERCANO SPONDE CON LA CHIESA
Dopo il ko elettorale a Cagliari `Di Maio e i timori prima del voto Oggi evento con Conte e Grillo i vertici spiegano il Reddito `
i punti fondamentali del provvedimento e gli effetti positivi che avranno sulla vita dei cittadini italiani e sulla nostra società, sui lavoratori e sulle imprese, su un Paese che, mai come oggi, ha bisogno di misure improntate alla crescita, al rilancio del mondo del lavoro e al ricambio generazionale». Oltre al reddito di cittadinanza, i vertici del M5S, dedicheranno un momento importante anche alla presentazione della misura Quota 100 che «consentirà a centinaia di migliaia di cittadini di andare in pensione». Ma al momento non sono previsti big della Lega. A partire da Matteo Salvini che alla stessa ora parteciperà all’inaugurazione dell’anno accademico della scuola ufficiali dei carabinieri. La mossa di oggi guarda a maggio. Alle elezioni e ai sondaggi anche se Dibba dice non guardarli - che al momento non sem-
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Lezzi: l’autonomia non è nemica del Sud De Luca: ma dipende dai finanziamenti IL DIBATTITO VENEZIA Schei, alla fine contano solo quelli. Nel tormentone dell’autonomia differenziata, mentre si avvicina il termine del 15 febbraio entro il quale il premier Conte dovrebbe presentare una proposta di intesa a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ecco che dal Sud c’è chi esplicita le perplessità. «Il problema è decidere sulle risorse, sulle quote di investimenti da destinare al Sud e sulle risorse aggiuntive per recuperare il divario», ha detto il presidente della Campania, Vincenzo De Luca
(Pd), commentando la lettera ai cittadini del Mezzogiorno del governatore del Veneto Luca Zaia. Schietto: «Se tutte le risorse vanno al Nord non c’è neanche possibilità di farla, la sfida». E se nel M5s la senatrice Paola Nugnes ha contestato sia la lettera di Zaia che l’autonomia insistendo sul rischio di incostituzionalità, ecco che il ministro per il Sud Barbara Lezzi, sempre del M5s, a sorpresa spezza una lancia. «Oggi alcuni affermano che il divario tra Nord e Sud avrebbe un nuovo “nemico”: l’autonomia rafforzata. Allarmismi, notizie prive di fondamento oggettivo che ali-
mentano la contrapposizione nel Paese e non favoriscono il dialogo sereno che alcune scelte pretendono», ha scritto Lezzi sul Blog delle Stelle. E ancora: «Il percorso dell’autonomia rafforzata, un diritto per i cittadini delle Regioni che la richiedono, ci sarà nel rispetto di tutti i principi costituzionali - compresi quelli in materia di coordinamento della finanza pubblica - che rappresentano un perimetro invalicabile». Da Milano, intanto, il governatore della Lombardia Attilio Fontana avvisa: «Credo che il 15 febbraio sia il termine ultimo, oltre il quale non si può e non si deve an-
Gender in tv, la Lega attacca Ma Spadafora: «Omofobia» MINISTRO Barbara Lezzi (M5s)
dare. Ma non per una questione di dettagli, ma perché se accettiamo questa idea del rinvio e del riesame non ne usciremo mai. Per cui noi vogliamo una risposta concreta». (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
A sinistra Andrea Frailis, vincitore delle suppletive in Sardegna A destra, Carlo Calenda
IL CASO ROMA Non una bad company, ma quasi. Non un brand vincente, e questo è sicuro. Di fatto il Pd, dopo la vittoria (geograficamente limitata a Cagliari ma tendenzialmente di qualche importanza politica nazionale) di Andrea Frailis per il centrosinistra versione civica, si accorge di quanto superando se stesso può rientrare in partita. Ma senza sventolare troppo la propria bandiera di partito. «Ci vuole unità di ogni riformismo, larghezza di vedute e non parate elettorali di partito. Così si vince». Lo dice proprio Frailis, il neo-deputato del centrosinistra appena eletto alle suppletive di Cagliari. E in generale, anche per le regionali in Abruzzo (il 10 febbraio) e in Sardegna (il 24), per non dire delle Europee di maggio, il superamento della centralità del Pd in alleanze più larghe è diventato il mantra per far ritornare questa parte politica in gara al tempo dei giallo-verdi. E’ il civismo il cavallo su cui in Sardegna corre il candidato presidente Massimo Zedda, e così anche Giovanni Legnini: otto liste più quella del Pd, per battere
Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio (foto OMNIROMA)
(foto ANSA)
Sardegna, il Pd riparte dai “civici” Ma sul listone di Calenda è già lite M5S e Lega in Abruzzo.
IL MODELLO La coalizioni ampia è lo schema proposto, per le Europee, dal Listone Calenda. Ma dopo la messe di adesioni, anche dai vertici del Pd, ecco i primi veti incrociati. Calenda: «Credo non debbano entrare Leu e Forza Italia». E i bersaniani: «Non aderire né sabotare». Freddezza anche da Più Europa, che nel fine settimana si
PER FRAILIS, CHE HA STRAPPATO IL SEGGIO AI PENTASTELLATI, CAMPAGNA SENZA SIMBOLI DEL PARTITO: «MA UNITÀ DECISIVA»
riunirà a congresso. Intanto, in questo fiorire di civismo e di europeismo, ecco l’offensiva dei moderati. Pier Ferdinando Casini: «Se il Pd non si pone di recuperare i voti dei moderati, al massimo recupererà il rapporto con Leu. Cioè stiamo parlando soltanto della ricomposizione della sinistra». E l’ex ministro Beatrice Lorenzin (che in Abruzzo è nel campo largo di Legnini): «C’è ancora uno spazio per i moderati?
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brano molto benevoli nei confronti del M5S. La “doccia sarda” delle suppletive ha fatto scattare comunque un campanello d’allarme. Anche perché - seppur a fronte a un’affluenza bassissima - vede i grillini perdere un terzo dei consensi. Con il centrosinistra che si ingrossa e strappa un seggio alla maggioranza. Ecco perché il Reddito diventa fondamentale. E il timore di Di Maio è che il complicato iter del provvedimento si inceppi strada facendo. Cioè da qui al 26 maggio. «La nostra grande sfida - è il suo ragionamento in queste ore - è portare a casa tutto il pacchetto nei tempi individuati». Non a caso ieri ha fatto partire il primo giro di incontri con gli assessori regionali al Lavoro. Al centro dell’agenda: centri per l’impiego, agenzie private, navigator, con l’assunzione in tutto di diecimila persone. In questa partita, dunque, anche il ruolo di Conte diventa centrale. Un attivismo, quello del premier, che fa storcere l’alleato di governo, da sempre più che scettico, per non dire critico, sul reddito. La prima fase della corsa a ostacoli parte però da via Palermo, traversa di via Nazionale, sede di Bankitalia, protagonista dell’allarme lanciato nei giorni scorsi sulle stime della crescita. Nuovo «gufo», secondo la narrazione di Di Maio. Per nulla, in questo caso, originale. Simone Canettieri
Sorprende che anche nel dibattito, che apprezzo, sul fronte unico pro Europa si faccia riferimento a diverse anime, tutte legate alla sinistra e al progressismo, e non si cerchi di intercettare l’enorme fetta di elettorato moderato, popolare, liberale, che non può riconoscersi nel sovranismo ma che poco ha in comune con le posizioni storiche della sinistra». Mario Ajello © RIPRODUZIONE RISERVATA
Luxuria con la sua classe tv
LA POLEMICA ROMA «Inaccettabili lezioni di gender a una classe di bambini. Vladimir Luxuria vada a raccontare le “favole dell’uccello” da qualche altra parte, sicuramente non davanti alle telecamere Rai». A dar fuoco alle polveri, di bun mattino, è il senatore leghista specializzato in temi di famiglia, Simone Pillon. Che annuncia anche una interrogazione alla commissione di Vigilanza Rai. Ma M5S non ci sta e con il sottosegretario alla Presidenza Vincenzo Spadafora parla di «surreali polemiche omofobe». Nel mirino, l’ultima puntata di Alla lavagna!, il programma di Rai Tre che dallo scorso novembre porta politici, giornalisti, attori a raccontarsi in una classe di ragazzini delle elementari. Stavolta, appunto, è toccato all’ex parlamentare Luxuria. «Penso che la Rai abbia fatto molto bene», dice Spadaforza, «e che occasioni del genere vadano sostenute, dato che nelle nostre scuole sono sempre più rare lezioni sull’affettività o sull’accettazione di se stessi e che, purtroppo, non siano rari i casi di bullismo, proprio nei confronti di chi viene etichettato come “diverso”».
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L’ALLARME DEGLI INGEGNERI VENETI «La Centrale di progettazione unica produrrà stop dei lavori pubblici e caos per i Comuni» dice Pasqualino Boschetto presidente della Federazione ingegneri
Martedì 22 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
Scuola, nei regolamenti l’obbligo del Lei L’appello dell’assessore regionale Elena Donazzan ai presidi: `«Solo così si formano adulti che rispettano le istituzioni «Inserite le norme della buona educazione nelle vostre scuole» tutto il peggio della nostra società si sta riversando in aula» `
SCUOLA VENEZIA L’appello è rivolto ai dirigenti scolastici: «Nei vostri regolamenti di istituto inserite anche le norme della buona educazione». Ed ecco un semplice decalogo: «All’insegnante si dà sempre “del lei”, ci si alza quando entra in classe, lo stesso si fa quando qualsiasi persona oltrepassa la soglia dell’aula, ci si veste con decoro - regola che deve valere per gli studenti, ma ancor prima per i professori - ci si rivolge ai bidelli dicendo “per piacere” e i cellulari vanno spenti e depositati su un banchetto per essere ripresi solo alla fine delle lezioni». Considerato che l’invito arriva dall’assessore all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan assume anche un valore formale e istituzionale. «Credo - dice Donazzan - nell’autonomia delle scuole e quindi confido che qualcosa si faccia in questa direzione». Convinta che la buona educazione in classe sia la base per insegnare ai giovani il rispetto delle istituzioni.
L’APPELLO Una posizione, quella dell’assessore regionale, assunta all’indomani dell’ennesima aggressione di un genitore ai danni di un insegnante con tanto di incursione in classe davanti ai compagni di classe del figlio. «La mia posizione, che chiedeva di reintrodurre le regole della buona educazione a scuola, poteva essere etichettata come retrò - continua - invece ha riscontrato tantissimo interesse». Per-
ché ormai sono troppi gli esempi in cui si è oltrepassato il limite: dagli studenti che riprendono i docenti con il cellulare e poi li deridono, ai genitori che contestano i voti assegnanti ai propri figli. «Sulla scuola si sta riversando tutto il peggio che questa società sta generando, invece bisogna investire e ripristinare il rispetto, altrimenti questi studenti una volta adulti si sentiranno autorizzati a rispondere al datore di lavoro, a non ricono-
scere le leggi, a togliersi la fascia tricolore se sono sindaci e a non cantare l’inno» sostiene Donazzan passando dalla scuola al mondo del lavoro e della politica. Ammette anche che il top sarebbe introdurre il grembiule, «per evitare che ci siano ragazzini con abiti griffati e altri no», e anche la divisa, tra i più grandi, che può consistere anche in una semplice maglia. «Non capisco perché se la felpa, uguale per tutti, la richiede un college in-
«In Campania non sono mai riuscita a lavorare, per questo ho preso un secondo diploma, quello alla scuola paritaria, perché mi avevano detto che mi sarebbe stato utile per fare la collaboratrice scolastica. Mi sono rivolta alla
Abbigliamento e atteggiamenti che devono essere congrui anche tra i docenti. Inammissibile, per l’assessore, la maestra che va a fare la “tentatrice” in tv per Temptation Island, caso che ha coinvolto un docente di Arzignano (Vicenza), così come la vicenda del prof uomo che ad un certo pun-
“Regionalizzare l’istruzione”
to ha iniziato a presentarsi in una scuola nel Sandonatese (Venezia) vestito da donna. «Anche gli insegnanti devono avere un atteggiamento adeguato - prosegue Donazzan - non dico che debbano vestirsi in giacca e cravatta, ma quasi. Non devono inoltre sedersi sulla cattedra, non possono vestirsi da donna se sono uomini e partecipare a talent, così li chiamano, inadeguati al ruolo che ricoprono»
IL SOSTEGNO La scuola come istituzione e gli insegnanti come educatori devono quindi riappropriarsi del ruolo fondamentale che ricoprono. E lo si fa anche partendo dalla buona educazione. «Quando ho detto di ripristinare “il lei” a scuola ho avuto tantissimi messaggi di sostegno da scuole e presidi- conclude Donazzan - solo imparando il rispetto già sui banchi di scuola si diventa adulti consapevoli che riconoscono il ruolo delle istituzioni. Perché la buona educazione non è mai retrò». Raffaella Ianuale © RIPRODUZIONE RISERVATA
`”Regionalizzazione della
LO SCANDALO
IL RACCONTO
L’ABBIGLIAMENTO
Convegno
«SERVE DECORO ANCHE NELL’ABBIGLIAMENTO SIA DEGLI STUDENTI MA ANCHE DA PARTE DEI PROFESSORI»
VENEZIA «Ha presente Totò e Peppino quando arrivano a Milano? Ecco mi sentivo così quando sono partita da Napoli per venire a lavorare in un’isola di Venezia. Ero spaesata, non ci volevo venire, poi mio figlio mi ha spinto: “È da tanto che desideri lavorare, questa è la tua occasione: coglila”». Mai avrebbe immaginato di finire invischiata nella bufera dei bidelli con falsi diplomi presi in scuole paritarie campane. La protagonista ha 54 anni, tre figli di 30, 28 e 24 anni e arriva da un paese in provincia di Napoli. In tasca ha un diploma triennale di perito tecnico commerciale conseguito in una scuola statale con punteggio 70 e un secondo diploma, sempre triennale, di cameriere di sala e barman, preso nell’anno scolastico 2011-2012 nella scuola paritaria Voltaire di Napoli con punteggio 100. Da settembre fa la bidella in una scuola veneziana con uno stipendio di poco più di mille euro. Dopo alcune soluzioni di fortuna ora è riuscita anche a trovare un alloggio in affitto per 500 euro al mese.
glese è bello, se lo facciamo noi è retrò».
L’ASSESSORE Elena Donazzan tra gli studenti del centro di formazione professionale di Fonte Alto
scuola: opportunità o distruzione” il titolo del convegno organizzato dal sindacato Gilda, venerdì 25 gennaio, a partire dalle 9 al liceo artistico Guggenheim di Campo dei Carmini a Venezia. Un tema di attualità che inizialmente aveva al tavolo dei relatori la direttrice della scuola veneta Augusta Celada, l’assessore regionale Elena Donazzan e il senatore Mario Pittoni. Tutti inviti poi declinati perché di autonomia non si può parlare prima del 15 febbraio. Il nuovo tavolo dei relatori prevede quindi la partecipazione di Fabrizio Reberschegg, Rina De Lorenzo, Simonetta Rubinato, Adolfo Scotto Di Luzio e Rino Di Meglio.
Da Napoli a Venezia per fare la bidella «Trasferita a 54 anni, sono spaventata»
«QUANDO MI HANNO CHIAMATA, NON RIUSCIVO A CREDERCI, SONO STATI I MIEI TRE FIGLI A SPINGERMI AD ACCETTARE»
Voltaire di Napoli e ho pagato solo l’iscrizione, circa 300-400 euro. Ma non è cambiato nulla: non ho mai lavorato nemmeno per un giorno - racconta - poi attraverso il passaparola mi hanno indirizzata ad un patronato di Napoli che mi ha consigliato di presentare domanda in Veneto. E così ho fatto: ho consegnato i miei due diplomi al patronato che ha inoltrato la mia richiesta». Dopo vent’anni di domande senza risposte, pensava che anche questa sarebbe caduta nel vuoto. Ma così non è stato. «Il 31 agosto scorso ho ricevuto una telefonata da una scuola veneziana che mi ha detto di presentarmi il 1. settembre alle 11, praticamente il giorno dopo - prosegue la bidella - È iniziato il dilemma: vado, non
vado. Ho iniziato a pensare che mia figlia aspetta un bimbo, che in questo momento ha bisogno di avere la mamma vicina e mi sono fatta un’infinità di problemi». Si confronta su cosa fare in famiglia con il marito e i tre figli ed è proprio il più grande che la spinge: «Accetta l’incarico, ti accompagno io a Venezia». Detto fatto i due il primo settembre, dopo una notte di viaggio, arrivano a Venezia e la mamma inizia a lavorare come bidella. «Metà dello stipendio se ne va per l’affitto, poi pago l’abbonamento per i mezzi pubblici e non è che mi avanzi molto alla fine, per fortuna un pasto lo consumo a scuola - spiega la donna - ma è pur sempre un lavoro, non si può rinunciare». Tutto procede e si è
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«HO CONSEGUITO IL DIPLOMA NEL 2012 PER ME ERA REGOLARE SE COSÌ NON FOSSE NON SO DAVVERO COME DIFENDERMI»
«CI SI RIVOLGE AL BIDELLO DICENDO PER PIACERE E I CELLULARI SI DEPOSITANO SPENTI FINO ALLA FINE DELLE LEZIONI»
pure ambientata, quando è scoppiato il caso dei falsi diplomi dei bidelli del Sud.
IL TIMORE «Sono spaventa, mi sono subito rivolta alla scuola in cui lavoro - spiega la bidella - per l’inserimento in graduatoria il patronato ha usato il diploma con il punteggio più alto, quello della scuola paritaria e non l’altro che ho conseguito alla statale. Nel mio diploma c’è scritto scuola paritaria, ora la segreteria sta facendo le verifiche. L’istituto di Napoli ha risposto ed ha anche fornito il decreto che certifica il fatto che è paritario. Per me è tutto regolare, ma se così non fosse, cosa faccio? Io non ho le risorse per rivolgermi ad un avvocato e rivalermi sull’istituto paritario. Però mi chiedo: se il diploma non fosse regolare perché non hanno fatto i controlli prima di chiamarmi? Non mi sarei trasferita e messa in questo guaio». La segreteria scolastica ha già fatto verifiche sulla scuola Voltaire di Napoli che ha nel frattempo cambiato nome. Dai primi accertamenti risulta che ha ottenuto il riconoscimento di paritaria nel 2018, quindi ben dopo il 2012 anno del diploma ottenuto dalla bidella napoletana. E il decreto di riconoscimento di paritaria precedente avanzato dall’istituto per ora non sta dando riscontri. r.ian. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì 22 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
Gli investimenti di Terna LIENZ (AT)
Riassetto rete ALTO BELLUNESE tracciato da definire e, soprattutto, servono le autorizzazioni. Ma il cambio di impostazione - dai mastodontici tralicci ai cavi interrati - è deciso.
IL PROTOCOLLO VENEZIA Il 7 aprile 2018, duecento persone si ritrovarono lungo la sponda sinistra dell’idrovia Padova-mare, a Vigonovo, per interrare simbolicamente la linea aerea prevista da Terna tra Dolo e Camin. C’erano sindaci e parlamentari. E pure una ruspa per mettere idealmente sotto terra l’elettrodotto a 380 kV. Neanche un anno dopo Terna annuncia che quella linea sarà interrata. Spenderà 420 milioni di euro solo per la Dolo-Camin. E altri 500 milioni serviranno per ulteriori interventi di interramento, come quello tra la stazione elettrica di Polpet fino all’attraversamento del fiume Piave e quello per la stazione elettrica di Volpago, che vedrà 26 chilometri di cavi interrati e la demolizione di 51 chilometri di cavi aerei. Per non dire del riassetto dell’alto bellunese, con il nuovo collegamento in cavo interrato tra Cortina d’Ampezzo e Auronzo di Cadore. «Investimenti per un miliardo e per la Regione Veneto sarà tutto a costo zero», ha detto il governatore Luca Zaia che ieri mattina, a Palazzo Balbi, ha convocato la stampa per dare «queste belle notizie».
LA FIRMA Era da un anno e mezzo che Regione e Terna progettavano il cambio di indirizzo. Con l’arrivo nella società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale del nuovo amministratore delegato, Luigi Ferraris, è cambiato l’approccio nella definizione degli interventi: più dialogo con il territorio, più ascolto, più coinvolgimento. Il risultato è l’accordo di programma firmato ieri da Zaia e Ferraris “per la sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio”. «Un sogno che diventa realtà. Che non passi l’idea che è una firma farlocca», ha ammonito il governatore. Che ha confessato di aver tenuti “nascosti” i progetti, a partire dall’interramento della Dolo-Camin, temendo che annunci anticipati potessero intralciare il cronoprogramma. «L’interramento
Oltre 900 milioni di euro di investimenti su interventi di sviluppo della rete elettrica regionale e su interventi di rinnovo
Stazione 380 kV VOLPAGO (TV) e riassetto rete associato
Val Noana
Belluno
GLI INTERVENTI Udine Ovest
S.Massenza Ala
Treviso Vicenza
Cola
Verona
Volpago
Padova Padova
Pordenone Planais Torviscosa Salgareda
Venezia
Lonato Dugale Mantova Di questi, 420 milioni per la realizzazione in cavo interrato dell’elettrodotto Ostiglia a 380 kV “Dolo - Camin” (Razionalizzazione della rete di alta tensione nelle aree Edison di Venezia e Padova) Ferrara Colunga
Rovigo
Razionalizzazione rete MEDIA VALLE del PIAVE
Razionalizzazione della rete di alta tensione nelle aree di VENEZIA e PADOVA
Porto Tolle
Ravenna C.
Un miliardo in Veneto per interrare i tralicci Dolo-Camin, valle del Piave, Volpago `Protocollo di intesa tra Regione e Terna e Alto Bellunese: cancellati i cavi aerei Zaia: «È un sogno che diventa realtà» `
dell’elettrodotto Dolo-Camin è un passaggio storico, una battaglia che avevo iniziato da molti anni», ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Energia, Roberto Marcato. In realtà per veder iniziare i lavori bisognerà aspettare almeno tre anni, perché c’è tutto il
MARCATO: «FIRMA STORICA». ZANONI (PD): «MA 18 COMUNI TREVIGIANI E VENEZIANI NON VOGLIONO LA STAZIONE»
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AMMINISTRATORE DELEGATO A sinistra Luigi Ferraris. Qui a lato un elettrodotto
L’intervista Luigi Ferraris (AD Terna)
la soluzione. In zone a rischio di dissesto idrogeologico, con le frane anche il cavo interrato non se la sarebbe cavata».
«Ascoltare cittadini e territori Ecco la nostra nuova strategia» na volta si presentavano i progetti e si ignoravano le proteste delle popolazioni. Adesso Terna punta sulla «accettabilità» degli interventi. «L’obiettivo - dice Luigi Ferraris, amministratore delegato da un anno e mezzo della società - è stato di avvicinare Terna ai cittadini. Prima di tutto comunicando. E ascoltando. Lo scorso anno abbiamo avuto più di 300 incontri sul territorio con le istituzioni locali e i cittadini».
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Il progetto Dolo-Camin prevedeva un elettrodotto di quelli tradizionali. E la gente protestava, voleva l’interramento. Com’è che avete cambiato idea? «Noi abbiamo ereditato alcuni progetti, il Dolo-Camin è cominciato nel 2007 in un contesto in cui anche certe soluzioni tecniche erano di difficile percorrenza. A distanza di 10 anni, interagendo soprattutto con la Regione Veneto il cui supporto è stato importantissimo, abbiamo cercato di vedere se le migliori tecnologie disponibili e gli aspetti economici fossero compatibili con le istanze del territorio a parità di requisiti elettrici». Che differenza di costi c’è tra
Ora in montagna avete previsto i “corridoi verdi” per proteggere i cavi aerei. Non temete i comitati ambientalisti appena sradicherete un pino? «Una delle cause principali del disastro che c’è stato a Belluno è stato proprio lo sradicamento degli alberi planati sulle linee elettriche. Ecco perché in certe zone, dove ci sono più rischi, i “corridoi verdi” sono importanti, ma non ci sarà disboscamento: la vegetazione ad alta crescita sarà sostituita con piante autoctone a bassa crescita. L’intero progetto l’abbiamo discusso con il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin».
una linea aerea e una linea interrata? «Dipende, certamente la soluzione interrata è molto più costosa e richiede soluzioni tecnologiche più avanzate. Ma funziona. L’esempio che abbiamo è la Sorgente Rizziconi che interconnette la Calabria con la Sicilia, è stato il primo cavo sottomarino che tra l’altro ci ha dato segnali importanti per poter riconsiderare la Dolo-Camin». Questo cambio di strategia ascoltare il territorio - comporterà un costo maggiore dal punto di vista della tempistica? «Se il dialogo con i territori è costruttivo anche i tempi autorizzativi si riducono perché si prevengono i conflitti». C’è già il progetto per Dolo-Camin? «Evidentemente per arrivare a questo tavolo abbiamo già studiato una soluzione tecnica, adesso bisogna identificare il tracciato, ma lo condivideremo con i territori. Per il 2022-2023 i cantieri potrebbero essere avviati». C’è l’idea in futuro di demolire tutte le linee aeree?
SE IL DIALOGO È COSTRUTTIVO ANCHE I TEMPI AUTORIZZATIVI SI POSSONO RIDURRE
L’ad di Terna, Ferraris, ha illustrato gli interventi. Nel primo blocco ci sono: la razionalizzazione della linea Venezia-Padova, con l’interramento dell’elettrodotto a 380 kV Dolo-Camin; il riassetto dell‘alto Bellunese con il nuovo collegamento interrato tra Cortina e Auronzo; la razionalizzazione della media Valle del Piave con cavo interrato tra Polpet (Belluno) e l’attraversamento del fiume; la stazione elettrica di Volpago (Treviso), senza nessuna correlazione con l’interconnessione Italia-Austria né con la Trasversale in Veneto. Già completato, invece, l’interramento dei cavi nella laguna di Venezia, con l’eliminazione di 6 chilometri di tralicci. Il secondo blocco riguarda una serie di interventi di rinnovo della rete esistente. Il terzo riguarda la tutela delle linee esistenti attraverso la realizzazione di “corridoi verdi” in montagna con la piantumazione di cespugli a basso fusto lungo le linee elettriche, prima esperienza del genere in Italia e in Europa. Il quarto blocco prevede interventi di sorveglianza e monitoraggio del territorio con speciali sensori. Infine, quinto blocco, l’impegno di Terna a sviluppare in Veneto specifiche competenze tecniche attraverso anche la collaborazione delle Università. La voce critica arriva dal consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni: «Ascoltare i territori? Solo quando torna comodo a Zaia che altrimenti si tappa orecchie, occhi e bocca come le tre scimmiette. L’accordo siglato con Terna va a calpestare le istanze di ben 18 comuni trevigiani e veneziani che chiedevano proprio a Zaia di non dare il via libera alla stazione elettrica a Volpago del Montello, base per il super elettrodotto da 380.000 volt Scorzè-Volpago». Al.Va.
«Abbiamo 73mila chilometri lineari, non credo che sarà possibile abbatterli tutti. Ma il 70% dei nuovi progetti sono interrati o sottomarini. Quanto a Cortina-Auronzo, faremo una nuova linea interrata che ci consentirà di “magliare” le nostre linee: significa che se a causa di particolari eventi atmosferici una linea dovesse saltare, subentrerebbe la seconda». Maltempo del 29 ottobre scorso nel Bellunese: con l’interramento si sarebbe evitato il blackout? «Non sempre il cavo interrato è
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“CORRIDOI VERDI” IN MONTAGNA: NON CI SARÀ DISBOSCAMENTO MA SOSTITUZIONE DI PIANTE
Perché volete ampliare il laboratorio di Villabona e aprire un nuovo centro di eccellenza a Scorzè, nel veneziano? «In Veneto Terna gestisce 6mila km di linee, abbiamo più di 300 dipendenti, varie sedi territoriali. In queste sedi abbiamo anche delle eccellenze e la possibilità di far lavorare i nostri tecnici unitamente alle Università locali. Pensiamo ai materiali: dobbiamo ripensare gli standard in un contesto in cui il clima è radicalmente cambiato. Su questo filone ci muoviamo aprendo la collaborazione alle Università locali». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MARTEDÌ 22 GENNAIO 2019
ALTA TENSIONE
Flop in Sardegna, Di Maio rilancia lo show Oggi festa per il reddito con Conte e Grillo, ma c’è il nodo coperture. Malumori nel M5S Elena G. Polidori ROMA
Gli scontri
ALZARE «un polverone» sulla decolonizzazione dell’Africa, attaccando a muso duro la Francia e Macron, per far calare il cono d’ombra su quel bruttissimo segnale, per il Movimento 5 stelle, arrivato domenica sera dalle urne sarde. A Cagliari, un tempo roccaforte grillina, l’elettorato 5 stelle (quello che aveva fatto trionfare Andrea Mura, il velista eletto il 4 marzo e poi espulso) si è dissipato, perdendosi o nell’astensione record o – peggio – a favore del centrosinistra vincente di Andrea Frailis, candidato dei Progressisti Sardi. CERTO, in Sardegna c’erano stati problemi seri in campo stellato, con un clima di malcontento della base per le scelte dei vertici che si è poi trasformato in una vera e propria guerra di ‘segnalazioni’ per fermare la corsa di candidati giudicati non in linea con i valori del M5S. Ora, però, che la sconfitta è
L’AFFAIRE 49 MILIONI Fico provoca la Lega «Rispettare le sentenze I soldi rubati vanno restituiti» acclarata non resta che evitare di ripeterla in Abruzzo (10 febbraio). La candidata stellata, Sara Marcozzi, arranca dietro il favorito Marco Marsilio, senatore di Fd’I, sostenuto da una coalizione di centrodestra con la Lega a far la parte del leone. Per Di Maio, stavolta la sconfitta nelle urne segnerebbe il punto di non ritorno nella sua fragile leadership, vissuta ormai come un «peso» anche all’interno del M5S. Dove molti sguardi, ormai, si rivolgono verso il presidente della Camera, Roberto Fico, un ‘testimone delle origini’, lontano da Di Maio quasi su tutto e nemico della Lega. Ieri, per dire, ha an-
Grandi opere Per i 5 Stelle è un problema spiegare alla propria base il sì alla Tav. Ma non solo. Anche tra i big stellati (da Di Battista a Fico) sono tanti i no alla Torino-Lione. E la Lega tifa per il sì all’opera
Autonomia
LEADER ALTERNATIVI Roberto Fico e Alessandro di Battista sono molto amati dalla base 5 Stelle (Ansa)
che attaccato il Carroccio dicendo che «chi sbaglia paga, le sentenze vanno eseguite», chiaro riferimento ai famigerati 49 milioni. Per Di Maio, insomma, l’unico modo per uscire dall’angolo è enfatizzare i temi su cui il M5S «è vincente». Ieri sera lo ha spiegato bene, durante una vivace assemblea dei parlamentari 5 stelle, dov’era pre-
sente anche Di Battista («guardate poco i sondaggi – ha arringato la truppa – guardate ai risultati, qui non si decide niente senza di noi»). Di Maio ha parlato di reddito di cittadinanza e quota 100 (seppur in misura minore) e ha incalzato i suoi: «Andate nei territori e non dite quanto siamo bravi, ricordate cosa e’ successo a Renzi, parla-
Tweet antisemita di Lannutti «Banche in mano ai Savi di Sion» ROMA
UN TWEET dal sapore antisemita del senatore M5s Elio Lannutti provoca le ire della comunità ebraica, la reazione sdegnata del Pd e imbarazzo nel M5s, con Di Maio costretto a prendere le distanze a nome di «tutto il Movimento». Subito dopo è lo stesso Lannutti a scusarsi: «Ho pubblicato un link sui banchieri Rothschild, senza alcun commento. Poiché non avevo alcuna volontà di offendere alcuno, mi scuso se il link ha urtato la sensibilità». Il link era il posto di un sito complottista e antisemita sui protocolli dei Savi di Sion, un falso documento storico che fu creato dalla polizia segreta dello Zar per aizzare l’odio contro gli ebrei, attribuendo loro un complotto per sottomettere il mondo con la massoneria.
te con le persone e spiegate come accedere ai nostri strumenti». Sul «decretone», però, il ventre molle grillino è in allarme. L’ostentato distacco di Salvini sul reddito preoccupa molti, al pari del fatto che il testo sia ancora oggetto di un’opera di cesello della Ragioneria a causa del nodo coperture. E sono suonati come sirene di preoccupazione gli annunci dei leghisti di voler fare poche, mirate, proposte di modifica che Di Maio, dicono nel Movimento al Senato, non avrebbe la forza di contrastare; il rischio di ritrovarsi un «reddito depotenziato» è grande, ma il vicepremier fa finta che non esista. «LA NOSTRA grande sfida – ha giurato – è portare a casa tutto il pacchetto nei tempi individuati», cioè aprile, enfatizzando con la base la «vittoria» del reddito, oggi al centro di una kermesse con il premier Conte, tutti i ministri, Grillo e Casaleggio. Un evento mediatico per oscurare sconfitte, sondaggi a picco e lo scontro sulla Tav.
Un altro tema inviso agli stellati è uno dei cavalli di battaglia della Lega: l’autonomia di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Di Maio ha confermato che si farà, ma crescono i malumori
Trivelle Sulle trivelle i grillini hanno sempre portato avanti le istanze No-Triv e, dopo giravolte e polemiche, hanno deciso di avviare lo stop ai permessi. La Lega, però, su questo punto, la pensa in modo opposto
Decreto sicurezza Il decreto Sicurezza voluto da Salvini è stato molto divisivo. A pagarne le conseguenze soprattutto i 5 Stelle che hanno dovuto arginare una pattuglia di ribelli ed espellere il loro senatore De Falco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA POLEMICA IL CARROCCIO: «LEZIONI DI GENDER IN TV, VERGOGNA». I GRILLINI: «BASTA OMOFOBIA»
Lega e 5 Stelle litigano anche su Luxuria in cattedra ROMA
IN TELEVISIONE Valdimir Luxuria su Raitre (Ansa)
L’OMOFOBIA diventa un nuovo terreno di scontro nel governo. Con i grillini che difendono Vladimir Luxuria, attaccata dalla Lega (ma non solo) per aver spiegato «come si diventa un trans» ai bambini, durante il programma di Raitre Alla Lavagna che, tra gli altri, ha ospitato anche Matteo Salvini e Danilo Toninelli. L’ex parlamentare, però, non ci sta. «Non ho fatto alcuna lezione su come si diventa trans perché anzi ho cercato di spiegare che si nasce gay o trans. Ho parlato soprattuto di bullismo. Ma queste polemiche dimostrano che i bambini sono molto più avanti di certi adulti». Nel programma, Luxuria veniva interrogata dagli alunni di una classe di bambini dai 9 ai 12 anni. «Questo programma – ha confessato Luxuria – è stata una delle cose più belle che ho fatto nella mia vita. I bambini erano vigili, curiosi, attenti e pieni di domande. E io, come faccio anche nella vita quotidiana, ho risposto
a tutto, con tatto e credo con intelligenza». E proprio sui media l’ex parlamentare è stata subissata di critiche e «commenti – ha svelato lei stessa – da cui trapela che, in fondo, se sei gay o trans ti meriti una vita infelice e magari pure gli insulti o le botte. Ma io spero in mondo migliore». A chiedere l’intervento della vi-
SU RAITRE L’ex parlamentare ospite di ‘Alla lavagna’ dove i politici insegnano in una classe gilanza Rai, ci ha pensato il senatore leghista Simone Pillon, vice presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. «È inaccettabile dare lezioni di gender a una classe di bambini. Luxuria vada a raccontare le ‘favole dell’uccello’ da qualche altra parte. Questo non può lasciarci indifferenti: presenteremo un’interrogazione in Commissione
vigilanza Rai». DI CONTRO Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, ha riferito che «l’unica cosa che trovo surreale è continuare ad avere atteggiamenti omofobi e culturalmente regrediti, che non tengono conto della realtà e del rispetto dei diritti di tutti. Penso che la Rai abbia fatto molto bene e che occasioni del genere vadano sostenute». Contro Luxuria anche i presidenti di Pro Vita e Generazione Famiglia secondo i quali l’ex parlamentare ha «indottrinato i bambini» con «lezioni sul cambio di sesso: si vergogni lei e anche la Rai» e il Codacons, secondo cui «sesso e sovranismo» andrebbero spiegati dai docenti, non dai politici. Ma i social hanno apprezzato il coraggio di Luxuria che, su Twitter, ha incassato parecchi commenti positivi. Elena G. Polidori © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ATTUALITÀ
MARTEDÌ 22 GENNAIO 2019 LA NUOVA
I nodi del governo
Impasse per il decretone Coperture senza “bollino” Salta la sanatoria sui canoni balneari. Stop per due anni alla ricerca di idrocarburi Stretta in vista sulle norme anti-Xylella. Buone notizie per il contratto dei medici ROMA. Il reddito di cittadinan-
za «è legge»: il vicepremier Luigi Di Maio incontra le Regioni e si prepara a “festeggiare” con un mega-evento a 5 Stelle insieme al premier Giuseppe Conte l’avvio del nuovo sostegno contro la povertà, ma il decretone ancora non c’è. Non solo il testo non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma non è stato nemmeno inviato al Quirinale. Lo scoglio
sarebbe sempre quello delle coperture: la Ragioneria, si spiega in ambienti parlamentari di maggioranza, starebbe verificando i calcoli in via informale, per poi apporre la necessaria “bollinatura”. L’impasse che si registra sulle misure di bandiera del governo gialloverde si lega a stretto giro alla tenuta dei saldi concordati a con Bruxelles. I fondi per il reddito, 6 mi-
liardi nel 2019, sono peraltro già entrati nel mirino dei senatori, alle prese con il decreto semplificazioni: gli stessi relatori hanno proposto di attingere in gran parte da lì per dirottare almeno 90 milioni nelle casse dei Comuni, che aspettano il ripristino dei 300 milioni di compensazione Imu-Tasi. Intanto, nel dl semplificazioni, si potrebbe trovare a un compromesso sulle trivellazio-
ni. Stop di 2 anni alle attività di ricerca di idrocarburi, ma prosecuzione della produzione per chi ha già avviato quella che in gergo tecnico viene definita la «coltivazione». Sarebbe questa, secondo il M5S, la soluzione individuata al caso trivelle, al centro nelle scorse settimane dell’ennesimo scontro interno alla maggioranza tra Sì e No-Triv. La Lega non ha ufficialmente anco-
Diecimila assunzioni tra centri impiego e navigator. Assessori: «Poco tempo, si rischia il caos» Ma i 5Stelle tirano dritto e oggi fanno la kermesse di propaganda: «Ormai è legge e si farà»
E le Regioni avvisano Di Maio «Reddito fumoso e indefinito» LA POLEMICA
Paolo Baroni
L
e Regioni temono che quando ad aprile scatterà l’operazione reddito di cittadinanza su di loro si scateni una specie di «tsunami», con milioni di persone che si rivolgono ai centri per l’impiego e gli sportelli del Collocamento che si trovano del tutto impreparati a reggere l’onda d’urto. A tre mesi dall’ultimo incontro gli assessori del Lavoro ieri sono così tornati al Mise per chiedere «rassicurazioni sui tempi e sulle modalità» di attuazione del piano del governo che, come è noto, dovrebbe decollare a breve. Ci sono 10mila assunzioni da fare, 4mila nei centri per l’impiego più 6mila navigator
in carico all’Anpal, ed il tempo non è sufficiente. «Si rischia il caos», avverte preoccupata la coordinatrice degli assessori regionali al Lavoro, la toscana Cristina Grieco. La risposta di Di Maio? «Massima disponibilità al confronto» per affrontare tutti i nodi, senza escludere – qualora servisse – la possibilità di modificare in qualche parte il decretone. «Il reddito è legge e si farà. La nostra grande sfida è portare a casa tutto il pacchetto nei tempi individuati», ha assicurato il vicepremier al termine dell’incontro. Tra le «criticità maggiori» gli assessori ieri hanno segnalato tre questioni: il rafforzamento dei centri per l’impiego che saranno chiamati a offrire sino a tre opportunità di lavoro a chi riceverà il nuovo sussidio statale, il ruolo dei navigator ed il funzionamento delle piattaforme online. «Noi – ha
Cristina Grieco, assessore al lavoro della Regione Toscana
ra sciolto la riserva, ma, per sanare la questione, i 5 Stelle hanno presentato una riformulazione ad hoc all’emendamento oggetto di polemiche. Il piano per la transazione energetica sostenibile voluto dai pentastellati andrà presentato entro i prossimi 2 anni e non più entro sei mesi. Fino ad allora saranno quindi come previsto sospesi i permessi di prospezione o di ricerca di idrocarburi, ma non le concessioni in essere per coltivazioni «in corso o avviate dopo l’entrata in vigore del decreto». Il voto sull’emendamento, così come sulle altre proposte di modifica presentate anche dai relatori, non è ancora arrivato e probabilmente non arriverà prima di oggi. Tra le novità arriverà comunque con certezza la norma che permetterà lo sblocco della trattativa per il rinnovo del contratto dei medici. Una notizia accolta positivamente
dai diretti interessati che hanno immediatamente sospeso lo sciopero proclamato per il 25 gennaio. Certa anche una stretta sulle norme anti-Xylella, con l’obbligo di distruggere tutti gli ulivi e i prodotti contaminati, «in deroga ad ogni disposizione vigente», pena il carcere da uno a cinque anni. Slitta inoltre l’adeguamento delle norme antincendio nelle scuole e negli asili nido con un rinvio delle nuove regole dal 31 dicembre 2018 rispettivamente al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2019. Niente da fare invece per la sanatoria dei contenziosi sui canoni balneari non riscossi. La Lega, a ruota rispetto alla analoga decisione del Movimento Cinque Stelle, ha deciso di ritirare il proprio emendamento dopo la denuncia dei Verdi. Nessuna modifica dovrebbe riguardare anche il codice degli appalti. —
spiegato Grieco – chiediamo di essere messi nelle condizioni di attuare il prima possibile il piano di assunzioni», ma prima occorre chiarire la figura dei navigator. «Tutto è fumoso e indefinito: non sappiamo cosa faranno, dove staranno, di chi sarà la responsabilità nella gestione» segnalano a più voci i vari assessori che chiedono di affrontare la questione sia affrontata in sede di Conferenza Stato-Regioni in modo da dirimere sul nascere il possibile «conflitto di competenze». E poi c’è il nodo delle piattaforme digitali. «Hanno un ruolo molto importante – sostiene ancora Grieco – e a oggi non sappiamo se esistono, se dialogano, se andranno a dialogare con i nostri sistemi». Bisogna insomma «definire bene chi deve fare che cosa, perché se non ci saranno questi presupposti probabilmente non potremo dare ai cittadini i servizi collegati al sussidio». L’incontro di ieri si è concluso però con un nulla di fatto: tutto è stato rinviato ad una serie di nuovi tavoli tecnici e politici. «Apprezziamo la disponibilità del ministro – ha commentato l’assessore piemontese al Lavoro, Gianna Pentenero – però se non si sciolgono tutti i nodi, visti i ritardi che si sono accumulati, la situazione resta preoccupante». «Al momento tempi sono incompati-
bili con l’avvio del reddito di cittadinanza», ha sostenuto a sua volta Melania Rizzoli (Lombardia), che difende il modello lombardo dei centri per l’impiego e quindi vuol dire la sua sulle assunzioni dei navigator. Idem il Veneto. «Non vorrei che fossero solo nuove assunzioni. Noi abbiamo esperienza di centri per l’impiego, di chi prende in carico queste persone. Sono competenze che non si creano da un giorno all’altro. C’è bisogno di formazione se vogliamo essere seri», ha messo in guardia Elena Donazzan. Molto critico anche il ligure Gianni Berrino, che definisce il reddito di cittadinanza «assistenzialismo inefficace: i posti di lavoro da offrire non ci sono, non vengono “creati” magicamente, in compenso coi navigator si creano nuovi precari». I 5 Stelle tirano dritto convinti di farcela e da oggi iniziano a suonare la grancassa con una kermesse in programma a Roma alla quale parteciperanno il premier Conte, Di Maio e tutti i ministri dell’M5s, Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Attraverso video, slides, interventi di economisti ed esperti verranno illustrati i punti fondamentali del provvedimento e «gli effetti positivi che avranno sulla vita dei cittadini, sui lavoratori e sulle imprese». —
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L'ARENA
Martedì 22 Gennaio 2019
InSardegnavince ilcentrosinistra
Il centrosinistra batte un colpo in Sardegnaconl'elezioneallesuppletive di Andrea Frailis per il seggio lasciato vacante da M5s e cerca di trovarespuntipositiviinprospetti-
va,conleEuropeeediverseelezioniregionaliinvista.C’ègrandesoddisfazione. Ma tienebanco il manifestodiCarlo Calenda,checonl'intenzione di unire i progressisti pro
Europa rischia anche di dividere il Pd al suo interno e le forze alla sua sinistra.Lostessoexministroconferma che Matteo Renzi non lo appoggerà,purdandoneasuodireun
giudiziopositivo.Intantononsifermalaguerradellecifresulcongressodeidem.Ilgiornalista sardo,che ha rianimato la sinistra a Cagliari prendendosiilpostodelvelistaAn-
dreaMura-espulsodaiCinquestelle per le assenze e dimessosi dalla Camera - parla di «un centrosinistra che è vivo e che la gente vuole unito».
TESORO. Sonoancora in corsoleverifiche dellaRagioneriadelloStato sulle coperture direddito e«quota 100»
Decretone,mancal’ultimosì LeRegionisul piede di guerra Incontroalministero delloSvilupposui navigator, serviràl’accordo ancheconlaConferenza Stato- Regioni.Attesa perla«bollinatura» Serenella Mattera e Silvia Gasparetto ROMA
Il reddito di cittadinanza «è legge»: il vicepremier Luigi Di Maio incontra le Regioni e si prepara a «festeggiare» con un mega-evento a 5 Stelle insieme al premier Giuseppe Conte l'avvio del nuovo sostegno contro la povertà, ma il decretone ancora non c'è. Non solo il testo non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma non è stato nemmeno inviato al Quirinale. Lo scoglio sarebbe sempre quello delle coperture: la Ragioneria, si spiega in ambienti parlamentari di maggioranza, starebbe verificando i calcoli in via informale, per poi apporre la necessaria «bollinatura». L'impasse che si registra sulle misure di bandiera del governo gialloverde si
Polemicheper laTorino-Lione
DiMaio,noTavsel’analisi deicostisarànegativa Direche,se l'analisifosse negativa,solo unpazzo andrebbeavanticon la Torino-Lionenon significa esserecontro le grandi opere.Il vicepremierLuigiDi Maio precisacosìla posizione del Movimento5Stellesulla Tav, dopol'affondo diAlessandro Di Battistachela definisce una «stronzatada20 miliardi». Parole,quelle del«pasdaran» pentastellato,cheaprono le ostilitàcon l'alleato dellaLega, acui il governatoreSergio Chiamparinotira lagiacca perché«smettaditenere il saccoai5S per pauradi perderepoltrone» esi assuma «laresponsabilità didecidere». Nelgiorno incui l'Osservatorio sullaTorino-Lione tornaa riunirsiaTorino, restano dunquealtii toni delconfronto
sullanuova lineaferroviariaad AltaVelocità.«Nemmeno5 millimetriditrattaferroviaria sonomai stati posatiper un'opera cheètrategicada30 anni», sostieneDi Battista- accusato dai sostenitoridell'operadi diffondere«fakenews» -,che ospitediFabio Faziotira inballo nientemeno che'ndrangheta e mazzette.«Qualoranon sidebba farequest'opera,qualcunosarà costrettoamettersi le mani in tascae restituirela tangentea chi l'hapagata», diceilgrillino, scatenandola reazione delle madamin:«Insinuazioni gravissime,sianooffese».Così comeil governatoreChiamparino, chebollale parole diDiBattista come«purapropagandae disinformazione».E annuncia l'intenzionedi istituireun Osservatorioregionale.
L’impasse dei provvedimenti bandieradel governoèlegato allatenuta deiconti Moltidubbi deiGovernatori sullacapacità deinavigator digestirel’ondata dirichieste DiverseRegioni hannogià inpiedisistemi diinserimento allavoro chefunzionano
Irequisiti per accedereall’integrazione economica
Reddito e pensione di cittadinanza
Semplificazioni
Trivelle,stop allaricerca perdueanni
Integrazione del reddito destinata a famiglie in povertà assoluta (detta “pensione” se i componenti hanno più di 67 anni) Limiti per i richiedenti (euro/anno)
ISEE 9.360
IMMOBILI 30.000
BENI MOBILI 6.000 (aumentabili)
Partenza del sussidio dal mese successivo alla richiesta all’Inps
Spesa nel 2019 (aprile-dicembre)
6 miliardi di euro
Integrazione del reddito personale da 40 a 780 euro al mese aumentabile in base al numero di membri della famiglia per 18 mesi (rinnovabili) BENEFICIARI Soggetti e nuclei familiari in condizioni di particolare disagio economico e sociale, anche stranieri, purché residenti in Italia da almeno 10 anni Incentivi a chi assume
esoneri contributivi
NON POSSESSO grosse auto, moto e barche
I soldi vanno spesi solo per “beni di prima necessità” attraverso il proprio bancomat; se non si spendono, si perdono Impegni del titolare di Rdc - sottoscrizione del Patto per il Lavoro o per l'Inclusione sociale - percorso personalizzato: attività, formazione, completamento studi... - non rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per l’impiego (la prima entro 100 km, la seconda entro 250, la terza ovunque)
incasso di mesi Chi dichiara del beneficio il falso
reclusione da 2 a 6 anni
nuova richiesta dopo 10 anni
restituzione del beneficio
Fonte: dl approvato in Cdm
lega a stretto giro alla tenuta dei saldi concordati a con Bruxelles. Secondo alcune fonti di governo, che al di là delle dichiarazioni ufficiali guardano con preoccupazione al rallentamento dell'economia certificato anche dal Fmi, la soluzione per rimettere a posto subito i conti, ed evitare manovre correttive, ma anche di dover attingere ai 2 miliardi di spese dei ministeri congelati con la manovra, sarebbe quella di rinviare a dopo le europee l'avvio di reddito e quota 100 per la pensione. Pena lo sforamento del 2,04. Che, in alternativa, potrebbe essere ammortizzato successivamente preannunciando la manovra correttiva. Ma è lo stesso Di Maio, rispondendo proprio sulle stime del Fondo, a ribadire che il governo non «si scoraggia» ed è intenzionato ad andare avanti senza ripensamenti. Anche perché le elezioni europee sono alle porte e fino ad allora né il leader M5S né l'alleato Matteo Salvi-
ni vogliono sentire parlare di correzioni. I fondi per il reddito, 6 miliardi nel 2019, sono già entrati nel mirino dei senatori, alle prese con il decreto semplificazioni: gli stessi relatori hanno proposto di attingere in gran parte da lì per dirottare almeno 90 milioni nelle casse dei Comuni, che aspettano il ripristino dei 300 milioni di compensazione Imu-Tasi. Intanto Di Maio rivede gli assessori al lavoro delle Regioni. E il rischio paventato dalle Regioni è che i centri non siano in grado, già da aprile, di far fronte allo «tsunami» che li attende, con «milioni di persone» che busseranno per chiedere il reddito e per essere avviate al lavoro. Tra gli assessori cresce anche il mal di pancia sul ruolo dei «navigator» - figura che tra l'altro al momento non è disciplinata esplicitamente nelle bozze del decreto - e sui rischi di «ingerenza» da parte dell'Anpal che li dovrebbe assumere. Diverse Regioni, hanno già sistemi
per il reinserimento nel modo del lavoro che «funzionano benissimo», come sottolinea ad esempio a nome della Lombardia Melania Rizzoli. «Non vorremmo - le fa eco la collega del Veneto, Elena Donazzan - che quelle dei navigator fossero solo nuove assunzioni» visto che le competenze che dovranno avere «non si creano da un giorno all'altro». Servirà quindi un «accordo in Stato-Regioni» su questa figura, ferma restando, assicura il coordinatore della Commissione Lavoro delle Regioni, Cristina Grieco, la volontà di «partire il prima possibile». Aprile, sottolinea, «è plausibile ma non con i centri rafforzati» visto che i 4mila andranno selezionati per concorso e non saranno operativi «prima della fine dell'estate». Altra criticità quella del «punto di partenza» del percorso: non è «la mission dei centri» quella di «determinare i bisogni delle famiglie». •
Stopdi2annialle attivitàdi ricercadiidrocarburi ma prosecuzionedellaproduzione perchi hagià avviatoquella che ingergotecnico viene definita la«coltivazione». Sarebbe questalasoluzione individuata alcasotrivelle, alcentro nelle scorsesettimane delloscontro internoalla maggioranzatra Sì eNo-Triv.La Lega nonha scioltola riservama,per sanare laquestione, i 5Stellehanno presentatounariformulazione adhocall'emendamento oggettodipolemiche. Il piano perla transazioneenergetica sostenibilevolutodai pentastellatiandràpresentato entroi prossimi 2annienonpiù entrosei mesi.Finoadallora sarannosospesii permessi di prospezioneo diricerca di idrocarburi,manon le concessioniinessere per coltivazioni«incorso o avviate dopol'entratainvigoredel decreto».Sull'emendamento nonèancoraarrivato ilvoto e probabilmentenon arriverà primadioggi.I lavori sui testisi stannoallungando nelle CommissioniAffari CostituzionalieLavori pubblici delSenato, tantodalasciare prevedereun nuovo slittamentodell'Aulaprevista stamattina.Trale novitàc’èla normachepermetteràlo sbloccodellatrattativaper il rinnovodelcontrattodei medicichehanno sospesolo scioperoproclamatoper il 25 gennaio.Una stretta sulle normeanti-Xylella, con l'obbligodidistruggere tuttigli uliviei prodotticontaminati, «inderoga adognidisposizione vigente»,pena ilcarcere dauno acinque anni. L'adeguamento dellenormeantincendio nelle scuoleenegli asilinidoè rinviato. Macisarà un «piano triennalediinterventi».
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