Premessa: I sei capelli per pensare, ideati da Eduard De Bono, rappresentano un metodo intuitivo e facile, da applicare in qualsiasi gruppo e circostanza. I sei cappelli rappresentano metaforicamente funzioni distintive. Il pensiero è il più grande strumento e soprattutto la più grande risorsa dell’uomo, ma spesso fattori come l’emozione, le informazioni, la logica e la creatività posso “limitare” il pensiero dal momento in cui non si riesce a scinderli, creando confusione. I cappelli rappresentano quindi le diverse fasi attraverso cui si può affrontare il processo creativo del pensiero. Il giornale prende il nome da questo metodo poiché ogni cappello
Bianco: informazioni, fatti, strutture, location, palazzi, hotel Rosso: emozione (qualcosa che ci ha colpite, emozionato) eventi, mostre, campagne pubblicitarie, etc. Nero: tempesta aspetti negativi, rischi, problemi evento andato male, campagne flop, aziende in calo Giallo: aspetti positivi, atteggiamenti costruttivi, opportunità personaggi Vedre: fertilità del pensiero, nuove idee, creatività nuove tecnologie, invenzioni, nuovi prodotti Blu: supervisione, controllo, direzione mercato
Black Hotel – Roma
Negli anni sessanta uscì al cinema “Fantasmi a Roma”, con la sceneggiatura di Ettore Scola. La trama racconta di cinque fantasmi che popolano un palazzo patrizio nel cuore di Roma e che si alleano con un pittore‐fantasma del Cinquecento per impedirne la speculazione edilizia progettata dall’ultimo discendente. Il film ebbe molto successo non solo per le avventure rocambolesche ma soprattutto perché nella Capitale la vicenda dei fantasmi è molto sentita. Allora come oggi. Il cuore della città di Roma è impregnato di mille suggestioni senza tempo. Si inizia da Castel Sant’Angelo, legato al più famoso fantasma: quello di una giovane dama, Beatrice Cenci (1577‐1599), fanciulla bellissima vissuta alla fine del Cinquecento. Fu accusata di parricidio, condannata a morte e decapitata la mattina dell’11 settembre 1599 sulla piazza di ponte Sant’Angelo. Si dice che lo spettro della defunta passeggerebbe all’imbrunire, con la testa mozzata fra le mani, lungo il ponte di Sant’Angelo. Anche il Pantheon, ha il suo uomo del mistero. Fra le tante tombe celebri, custodisce quelle dei reali Vittorio Emanuele II, Umberto I e Margherita di Savoia. Si narra che proprio Umberto I, assassinato a Monza nel 1900, sarebbe apparso più di una volta. Per chi volesse intraprendere un “tour del mistero” in questa affascinante città, non può che far tappa al Black Hotel, uno dei più originali e innovativi 'design hotel' della capitale, nato dall’estro dell’architetto Gianfranco Mangiarotti. L'hotel che affronta il tema del nero in ogni possibile declinazione, si presenta già dall'esterno come un elegante scatola nera, con un'atmosfera avvolgente e raffinata, ambienti piacevoli e di gusto, cercando la massima cura del dettaglio: collezioni di opera d'arte contemporanea, arredi di design italiani, una pacata musica di sottofondo raccolta nella prima esclusiva Black Hotel collection.
Il suo carattere forte si impone all'attenzione dell'ospite fin dai primi passi, l’hotel racchiude tra le sue mura un’atmosfera carica di evocazioni come i riferimenti astrali: la grande foto della luna che caratterizza il soffitto della hall o il disegno delle costellazioni che è stato impresso sulla moquette dei corridoi e le candele ad illuminare dolcemente il buio. A differenza del look total black della struttura, le camere sono molto luminose. Accoglienti e confortevoli, con tv al plasma, connessione internet veloce, climatizzazione autonoma, nelle quali la tecnologia sposa il design.
Originali soluzioni d'arredo su progetto esclusivo, materiali naturali, ampie e attrezzate sale meeting e sale per eventi, una palestra per il relax garantito anche con una sauna o un tuffo nella piscina esterna, immersa nel verde del giardino circostante ha la particolarità di seguire la nota cromatica dell’albergo, rivestita in prezioso mosaico nero che crea interessanti giochi di prospettive.
BLACK HOTEL Via Raffaello Sardello ‐ 00165 Roma, Italia (zona Aurelia) Telefono: +39 06 66410148 Fax: +39 06 66418483 info@blackhotel.it www.blackhotel.it
Francesca Agate
Chanel Métiers d’ Art “Paris – Bombay”
La Galerie Courbe del Gran Palais apre per la prima volta i suoi battenti al pubblico e lo fa davvero in grande stile, ospitando la collezione pre‐fall 2011/2012 della maison Chanel. Attraversando una spoglia scala a chiocciola in ferro battuto, ci si trova catapultati in un vero e proprio paradiso; un lusso ed un’eccentricità tipici dello stylist Karl Lagerfeld.
Il tema è l’India, un’India ricca, quella del Rajasthan, dove Karl non è mai stato. Il grande scenario è tutto frutto della sua immaginazione, volata da Paris a Bombay non attraverso gli occhi dell’esperienza, ma attraverso la forza di una grande fantasia visionaria. “È un’idea dell’ India. È prima di tutto Chanel, che India. È una versione parigina di un’India che non esiste!” afferma Karl Lagerfeld. L’ambientazione tipica del palazzo di un marajà ospita un buffet di 50 metri con sculture in frutta, gelsomini, rose e fiori di loto e una rotaia attraversata da un treno porta bevande.
I candelabri, i lampadari in cristallo e le posate placcate oro, contribuiscono a rendere la Galerie Courbe una location da mille e una notte, animata da abiti, gioielli, ricami caratterizzati da dettagli sartoriali e stilistici tipici di Chanel. I tessuti utilizzati per gli abiti sono estremamente pregiati: broccato di seta, lamé d’oro e d’argento, crêpe, satin duchesse, perle, ricami, motivi floreali mogol dipinti a mano e cascate di perle. Gli abiti androgini tradizionali e tipici di Chanel sono rivisitati con allegria e grazia. I caratteristici drappeggi fluttuano nell’atmosfera quasi “gelida” in modo sensuale in un fruscio di gonne da odalisca, vera firma di questa collezione.
L’India è il secondo Paese dei BRICS, quelli la cui economia rappresenta la speranza contro il fallimento delle economie mondiali e Karl, un passo avanti a tutti, ha già puntato il futuro delle tendenze e dell’economia!
LINK YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=GUWWxkwan2Y
Claudia Lesti
Campagna UNHATE
Il 16 novembre 2011 è stata presentata in anteprima a Parigi la nuova campagna pubblicitaria Benetton firmata Fabrica. La campagna ha subito destato grandi critiche in quanto vede rappresentate le più alte cariche religiose e politiche mentre si scambiano baci “anti‐odio”, appunto il nome della campagna è UNHATE. Il nome scelto è quello della nuova fondazione creata dal Gruppo Benetton a sostegno di una nuova cultura della tolleranza. La fondazione organizzerà manifestazioni con protagonisti i leader che si sono distinti nel mondo per pensieri e azioni contro le manifestazioni e le azioni d’odio. Tra le varie iniziative c’è quella del cubano Erik Ravelo di Fabrica di creare una gigante colomba simbolo di pace di quattro metri di lunghezza chiamata “Unhate Dove” creata con i rifiuti di guerra come i bossoli dei proiettili mandati dagli abitanti dei paesi in guerra. La campagna cartellonistica è stata anche accompagnata da un video del regista Lauren Chanez che racconta il precario equilibrio tra amore ed odio con immagini volutamente ambigue. I baci protagonisti della campagna sono tra: ‐ Presidente americano Barack Obama e Presidente cinese Hu Jintao ‐ Presidente americano Barack Obama e Presidente venezuelano Hugo Chavez ‐ Papa Benedetto XVI e Ahmed Mohamed el‐Tayeb, Iman della moschea di Al‐Azhar al Cairo
‐ Il Presidente palestinese Mahmoud Abbas e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu
‐ Il Primo Ministro francese Nicolas Sarkozy e la Cancelliera tedesca Angela Merkel
‐
la Cancelliera tedesca Angela Merkel e l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
‐ il Leader Supremo della Corea del Nord Kim Jong e il Presidente della Corea del Sud Lee Myung‐bak
Benetton dichiara che si tratta di immagini simboliche di riconciliazione, con un tocco di speranza ironica e costruttiva provocazione per sollecitare ad una riflessione su come fede e politica anche se contrapposte debbano portare a dialogo e mediazione. L’intento era quello di spiegare come l’odio nasce per la paura di ciò che non si conosce, viene definita una campagna universale in quanto è rivolta a tutti i cittadini del mondo, sfruttando tutti i mezzi di comunicazione, essendo coerente con i valori della storia dell’azienda quali temi sociali e cause umanitarie. Inoltre l’azienda ha applicato una Guerrilla Marketing: proprio a Roma sul Ponte dell’Angelo ha srotolato l’immagine dove era ritratto il Papa, lo stesso anche a Milano, a Piazza Affari e a Piazza Duomo dove erano rappresentati i capi del governo americano e cinese. Le reazioni sono state molto negative da parte degli uffici stampa dei relativi protagonisti, la più dura è stata quella del Vaticano minacciando azioni legali non solo all’azienda ma anche ai mezzi di comunicazione che diffondono l’immagine. Il portavoce del vaticano, padre Federico Lombardi, spiega che è considerata come una grande mancanza di rispetto nei confronti del Papa e soprattutto di un’offesa nei confronti dei fedeli, ponendo l’attenzione sulla facilità con cui la pubblicità può violare le regole del rispetto personale a favore della provocazione. Inoltre è stata considerata inappropriata come associazione perché si suppone che un capo religioso non debba provare sentimenti d’odio rispetto ad altre genti, sia esso cristiano, mussulmano o ebreo. Anche la Casa Bianca si è mostrata molto irritata per il fotomontaggio, ma sicuramente ha avuto una reazione molto più dura la Cina che ha totalmente oscurato l’immagine rendendo impossibile rintracciarla anche sul web. Un'altra critica è stata quella scaturita dalle idee di Oliviero Toscani, ideatore storico delle campagne pubblicitarie per Benetton. Il fotografo accusa Alessandro Benetton di incoerenza poiché in precedenza aveva deciso di rinunciare alle pubblicità trasgressive e ricche di provocazioni tipiche dell’artista, invece riprese proprio in quest’ultima campagna che può ricordarne una realizzata in precedenza, proprio da Toscani, con protagonista un bacio tra un prete ed una suora. Toscani accusa anche di mancanza di creatività e si mostra contrario al
Ma se guardiamo bene la campagna pubblicitaria avremo sicuramente il richiamo ad un’immagine storica, il famosissimo murales del bacio tra Erich Honecker e Leonid Brezhnev che campeggia su quel che resta del Muro di Berlino.
A questo punto comprendiamo le ragioni che hanno spinto Benetton ad effettuare una campagna così coraggiosa per trasmettere degli ideali di accettazione del prossimo, ma capiamo anche che la politica come la religione è fatta da uomini e che per questo non vanno confusi con gli ideali che rappresentano ma solo come mezzi per promuoverli.
TRAILER FILM: http://www.youtube.com/watch?v=p5khXSq45So
Greta R. Procentese
Carlos Slim Helù: L’uomo più ricco del mondo Colui che va controcorrente non conosce la crisi e a fine anno festeggia gli aumenti “L’ormone della crescita è prodotto da una ghiandola, l’ipofisi che si trova alla base dell’encefalo. Ma è condizionato da alcuni fattori, come l’Igf (insulina), che viene prodotto dal fegato. Quando un bambino non cresce vuol dire che qualcosa non funziona dalle parti del cervello e del fegato. O che qualcosa non va nei recettori che dovrebbero <<orientare>> l’ormone verso il giusto bersaglio. Chi se ne intende mi perdonerà per la banalizzazione, ma la lezione biologica a me sembra chiara: per crescere ci vuole un cervello efficiente e soprattutto tanto fegato.” Giovanni Iozzia, giornalista economico Carlos, sessantaduenne messicano, chiude l’anno in bellezza: si è posizionato al primo posto tra gli uomini più ricchi al mondo con il suo patrimonio di 74 miliardi di dollari, nonostante le difficoltà che ogni imprenditore si trova oggi ad affrontare nel mondo economico. Il Grupo Carso, fondato da lui stesso 25 anni fa, è una grande compagnia divisa in numerosi settori che si occupano di affari industriali e commerciali riguardanti infrastrutture e costruzioni, il cui appellativo deriva dalla fusione del suo nome con quello della moglie: CARlos‐SOumaya. Nel 1996 viene aperto un nuovo settore, ormai troppo in crescita per poter essere contenuto nel grande gruppo: il Grupo Carso Telecom, che dirigerà esclusivamente le telecomunicazioni, area che ha fatto la fortuna dell’imprenditore messicano.Telmex, Telcel e América Movil sono compagnie che gestiscono attualmente il 73% del traffico di telefonia mobile dell’America Latina; ma 120 milioni di utenti distribuiti in una quindicina di paesi non sono bastati a Carlos che negli ultimi anni ha acquistato imprese nel settore del tabacco, delle costruzioni, degli pneumatici; nell’industria e miniere, nelle assicurazioni, nel campo della ristorazione e grande distribuzione insieme all’acquisizione del 3% di azioni della Apple.
Julian Slim Haddad all'età di quattordici anni abbandona Jezzine, città del Libano, dove vigeva l’Impero Ottomano, per evitare l’arruolamento nell’esercito e si reca in Messico, dove già si erano trasferiti alcuni suoi coscritti. Non conoscendo la lingua spagnola, ne avendo punti di grande riferimento, il ragazzo sfrutta le sue energie ed entusiasmo aprendo il negozio "La estrella del Oriente" in memoria delle sue terre d’origine, con il quale comincia ad ottenere i primi guadagni. Partendo da piccolo commerciante, Julian, diventa molto abile nelle trattative di mercato, riuscendo successivamente durante la rivoluzione messicana, a cogliere l’occasione di lavorare nel settore immobiliare, grazie al quale riuscirà a ottenere posizioni che garantiranno al figlio Carlos un buon punto di partenza per la sua carriera. Carlos Slim Helù, nato a Città del Messico nel 1940, si laurea nel 1961 come ingegnere civile e inizia subito a collaborare con importanti organismi internazionali. La sua immagine disegnata è quella di un uomo umile a cui non interessano classifiche e primi posti, che detesta la mondanità e l’esibizionismo, ma adora il baseball e ha fatto a meno per molto tempo di un autista con l’intenzione di voler investire miliardi di dollari in progetti educativi, culturali e caritatevoli. Egli stesso ha sostenuto il WWF donando 100 milioni di dollari al governo messicano per salvaguardare la flora e la fauna del Paese e creato la Fondazione Grameen‐Carso a seguito del Premio Nobel per la Pace a Mohammed Yunus, nata con lo scopo di appoggiare progetti ai piccoli imprenditori messicani per “togliere dalla povertà le persone”. Figura ambigua quella di Slim che in un anno di crisi come questo passato crea ammirazione, ma dall’altro costruisce perplessità per le sue opere umanitarie che si scontano con il gioco politico, a cui si sospetta quando si considera il fatto di essere responsabili da soli del 5% del Prodotto Interno Lordo di una intera nazione. Nel 1982 Carlos è andato totalmente controcorrente rispetto alla tendenza del momento, ha approfittando della crisi economica del Paese, quando tutti i capitali fuggivano dal Paese per essere svenduti, prendendopossesso di alcune tra le imprese più importanti in mano allo Stato. L’acquisto della Telmex al prezzo di 1,7 miliardi di dollari, un cinquantesimo del valore attuale, ha fatto si che le sue ricchezze potessero accrescere sempre di più. Resta il fatto che qualsiasi immagine lui abbia dato di se al mondo, è comunque l’uomo che per arrivare fin qui ha saputo sfruttare al meglio, nella sua vita, le occasioni che gli si sono presentate, proprio attraverso l’uso del fegato e del cervello che Iozzia all’inizio ci citava, permettendosi ora di trascorrere il suo ultimo dell’anno a brindare alle proprie vittorie, più che sperare in un prossimo migliore. http://www.carlosslim.com/ Martina Carlino
Proiettore Tascabile SHOWWX+ HDMI PicoP Piccolo, comodo e rivoluzionario, SHOWWX+ HDMI PicoP, è un dispositivo all’ultimo grido che catturerà l’attenzione e attirerà tutti gli amanti di tecnologia e di tutti coloro che sono tenuti, per qualche ragione, a proiettare su grandi schermi immagini, diapositive e quant’altro. Professori, medici, business man, ma anche amanti della condivisione di fotografie in famiglia, è arrivato l’oggetto che stravolgerà in positivo, la vostra esistenza.
SHOWWX+ HDMI PicoP, è, infatti, un mini proiettore dalle dimensioni e dal peso stupefacenti, compatibile con una moltitudine di dispositivi, dall’IPhone al Blackberry, dal sistema operativo IOs5 fino al rivale Windows 7, ovvero tutti quei sistemi che supportano la connettività HDMI . Il piccolo prodotto ipertecnologico, ideato da MicroVision, è alla portata di tutti. Basta collegarlo con l’apposito cavo al proprio cellulare o computer e il gioco e’ fatto: le immagini scelte verranno proiettate direttamente sulla superficie sulla quale e’ puntato, senza bisogno della messa a fuoco.
La tecnologia ancora una volta rende più comoda la vita quotidiana: con SHOWWX+ HDMI PicoP, si risolve, come accennato, il problema della compatibilità. Chi non si è trovato, infatti, a dover combattere con un proiettore non compatibile con i propri software, mandando all’aria all’ultimo secondo la presentazione di un progetto? Amanti delle diapositive, da oggi potrete dormire sonni tranquilli, la vostra presentazione non avrà più impedimenti con uno di questi mini congegni sempre in tasca.
Grandi prospettive si enunciano all’orizzonte dell’ultimo figlio della tecnologia: presentato all’ultima fiera del Ces (Consumer Electronics Show, fiera dell’elettronica di consumo), il nuovo arrivato di casa MicroVision ha destato gli interessi dei partecipanti grazie alle sue caratteristiche innovative e al suo design accattivante. Informazioni ulteriori sono comunque disponibili sul sito: http://www.microvision.com/showwxplus_hdmi/index.php.
Il passato non si scorda mai… Il Maggiolino è tornato! Nonostante gli analisti prevedano che anche nel 2012 il mercato automobilistico non dovrebbe vedere una particolare ripresa economica, le novità saranno molte. Le auto del 2012 che vedranno la luce nell’anno nuovo sono numerose: per tutti i segmenti ci sono molte novità. Ovviamente le varie case automobilistiche tratteranno questo argomento di crisi diversamente e a loro modo: il gruppo FIAT, ad esempio, perseguirà con la filosofia delle poche auto nuove per conservarsi tutti i prezzi forti per quando la recessione economica sarà finalmente conclusa. Di opinione completamente diversa ci sono i marchi francesi e tedeschi: tra quest’ultimi spicca il gruppo Volkswagen. Le nuove auto delle varie case che fanno parte del colosso tedesco sono state numerose in questi ultimi due o tre anni e, non per niente, le vendite generali sono in continua crescita a livello globale. Ed è proprio al SEMA SHOW, evento per il settore automobilistico fissato a Las Vegas nel Convention Center della città, che tutte le case automobilistiche di rilevanza maggiore hanno messo in mostra novità e prezzi forti delle proprie produzioni. Tra le tante cose che si sono ammirate durante la manifestazione tra le più attese compare, senza dubbio, una delle produzioni di maggior rilievo targate Volkswagen.
Stiamo parlando del Volkswagen Maggiolino, che è stato presentato al pubblico in versione cabrio per la prima volta, in anteprima mondiale. Ancora una volta, dopo il remake del 1998 la Volkswagen Beetle cambia per ritornare alle origini, alle inconfondibili linee della vettura disegnata da Ferdinand Porsche nel ’38. Versatile, economica, poco assetata. Queste erano le caratteristiche richieste da Hitler e Ferdinand Porsche nei primi anni 30 per l’auto destinata a motorizzare la Germania; un’auto prodotta ininterrottamente per 65 anni in oltre 21,5 milioni di esemplari e apprezzata in tutto il mondo per essere un’icona prima ancora che un veicolo. Il merito di tanto successo è da ricercare nel suo stile semplice e immediatamente riconoscibile. Poche linee tondeggianti che garantiscono una buona abitabilità interna e risultano anche simpatiche. Il successo commerciale però, la Volkswagen non se l’è conquistato solo con la simpatia: c’erano anche la buona affidabilità, la scarsa manutenzione, soprattutto, il prezzo di acquisto accessibile.
Rispolverare i miti del passato è un’operazione commerciale che le case automobilistiche hanno fatto sempre più spesso nell’ultimo decennio: un po’ per le difficoltà di creare prodotti realmente innovativi in un mercato competitivo come quello attuale, e un po’ perché il richiamo al passato diventa l’occasione per fare un prodotto più originale dei modelli generalisti. Cosi arriviamo al presente: oggi è stato presentato il Maggiolino del 21° secolo. Rappresenta il terzo capitolo nella storia della Volkswagen Beetle, un capitolo che prende atto dagli errori del passato recente, ma punta a ripetere i successi di quello più remoto.
La Volkswagen lancia quindi la nuova New Beetle, per il mercato italiano la ribattezza “Maggiolino”, una vettura rivolta a chi desidera guidare un’auto capace di suscitare forti emozioni, e comunque spaziosa sia per la quotidianità che per i lunghi viaggi. Vengono sottolineati i punti forti del modello originario e lo possiamo notare osservando lo sviluppo orizzontale dei paraurti , la presa d’aria anteriore e la forma del cofano. Il cassettino porta oggetti e gli strumenti circolari sulla plancia, hanno chiari riferimenti retrò. Il passato del resto non si scorda mai ma il nuovo Maggiolino intende proiettarsi al meglio nel futuro per riconquistare nuovi mercati ; infatti chi amerà guidare un mezzo dinamico e spazioso , capace di offrire forti emozioni , perfetto per spostamenti
Un ulteriore novità lanciata dalla stessa Volkswagen viene riassunta nella frase: “Innamorarsi in 3 minuti? Con lo Speed Dating della Volkswagen Maggiolino si può! Venite a trovare l’anima gemella!”
Si dice che ci vogliano solo 3 secondi per innamorarsi, Volkswagen ha concesso la bellezza di 3 minuti a sei potenziali coppie per sfidare l’amore dentro un Maggiolino. Il primo Speed Dating automobilistico si è tenuto a Bologna lo scorso 10 Dicembre durante il Motor Show: un appuntamento lampo all’interno del Maggiolino per decidere in pochi minuti se sarà amore o meno; un evento social interessante poiché solitamente lo Speed Dating si fa in bar appositi, ma questa volta, i rapidi incontri sono avvenuti all’interno del nuovo Maggiolino allo stand Volkswagen (PAD.16) del Motor Show.
Tutto lascia intuire che lo stile della nuova vettura sarà davvero innovativo. Non ci resta che aspettare la sua uscita e vedere se assisteremo ad un nuovo amore fra gli automobilisti e la Volkswagen!
Scheda tecnica Maggiolino: Un’auto che punta a soddisfare il cliente “premium”, in grado di offrire un ottimo comfort disponendo delle seguenti importanti dotazioni: dotazione tecnologica molto completa, (ESP di serie, fari bi xeno, tetto panoramico, keyless sistem e radio specifica) airbag frontali e laterali per la massima protezione dei passeggeri, un abitacolo di migliore qualità, motori tecnologici ed ecocompatibili. Non è cosi differente dal modello precedente del ’98 ma è complessivamente dotato di forme più snelle, di un tetto più piatto e sia gli interni che il baule offrono più spazio,navigatore integrato, connessione bluetooth, porte USB. I consumi risultano essere più bassi di sempre; sono presenti tre motori benzina; TSI con 105 ,160, 200 CV di potenza e due TDI a gasolio da 105 e 140 CV. La nuova Beetle offre poi di montare ruote fino a 19 pollici di diametro. In Italia avremo la vettura in due versioni di allestimento: Design e Sport. La Sport è dotata, oltre al contenuto della versione design, di cerchi in lega più grandi ed è fornita di gomme più larghe, di sensori per il parcheggio e la pioggia, ha sedili sportivi e climatizzatore climatronic. Il prezzo va dai 19.700 € per quanto riguarda la 1,2 TSI 105 CV Design ai 28.050 € per la 2,0 TSI 200 CV DSG Sport .
Marilena Alesci