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DIRETTORE RESPONSABILE

ENRICO SANTODIROCCO REDAZIONE

ENRICO SANTODIROCCO VICECAPOREDATTORE

MARTINA CARMINETTI CAPOSERVIZIO

MARTINA CARMINETTI VICECAPOREDATTORE

MARTINA CARMINETTI COVER

ENRICO SANTODIROCCO PUBLISHER

NESSUNO

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SOMMARIO INTERVISTE

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•• Michael Fassbender la sexy star di Hollywood

ANTEPRIME

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•• Man of Steel

RECENSIONI

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•• Il cavaliere oscuro •• La vita di Pi •• 300

SPECIALI

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•• Ritorno al futuro

HOMEVIDEO •• Tutte le uscite di questo mese 4

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Michael Fassbender

L’attore del momento in un’intervista esclusiva!

SERIETV •• Le serie più attese

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INTERVISTE

MICHAEL FASSBENDER

Quando lo incontri, oltre al fisico potente, ti colpisce lo sguardo tormentato che racconta in un attimo tutta la sua intensità e quella natura complessa e complicata. Michael Fassbender, 36 anni, è europeo (mezzo tedesco e mezzo irlandese) e, a differenza di diversi attori americani, è estremamente diretto. A Hollywood è davvero una rarità. Non ha paura di quello che dice, di essere se stesso, né di mostrarsi nudo o in scene di sesso esplicito come lo abbiamo visto in Shame, dove è un sex addict. Non teme di assumere una brutta fama nello showbiz continuando a recitare personaggi negativi, come lo schiavista e stupratore di 12 Years A Slave (che potrebbe fare il pieno agli Oscar) e l’avvocato senza scrupoli di The Counselor - Il procuratore. E non si ferma mai: ora sta lavorando al nuovo progetto del registamito Terrence Malick, al sequel di X-Men e a una pellicola basata sul video game Assassin’s Creed. «Nella vita credo sia importante sostenere le proprie scelte e mostrarsi per quello che si è, non importa ciò che pensano gli altri», ci dice quando gli chiediamo delle sue scelte professionali. «Sono uno che si butta nelle cose, senza pensarci troppo». È difficile essere un europeo che vive a Hollywood? «A volte mi mancano gli amici più cari, che stanno a Londra. Ma a dir la verità sento anche la mancanza di alcune cose, come per esempio la metropolitana: è tanto comoda per spostarsi e qui non c’è. E pensare che quando stavo a Londra la odiavo! (Sorride, ndr). Di sicuro però apprezzo il bel tempo di Los Angeles e mi piace moltissimo Venice Beach e tutta la sua area dedicata al tempo libero. Passo molto tempo lì a fare sport all’aria aperta. È molto bello». Sei nato a Heidelberg (nel 1977 da padre tede-

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sco, uno chef, e madre irlandese, ndr), ma sei cresciuto in Irlanda. Cosa senti di avere assimilato dalle due culture? «Penso di essere una mescolanza dei due spiriti contraddittori: quello nordico e razionale, tipicamente tedesco, e quello caldo e passionale, decisamente irlandese. Sento che in me queste due nature coesistono. Forse è per questo che mi piace confrontarmi con mondi e culture diverse, anche più esotiche». Cosa ti ispira di più delle persone? «La loro curiosità. Mi affascinano di più quelle interessanti che quelle semplicemente belle esteticamente». Perché hai deciso di recitare lo schiavista di 12 Years A Slave? «Di fronte a una bella storia, mi emoziono e mi commuovo sempre. E quando ho finito di leggere la sceneggiatura di questo film ho pianto. Così anche se il mio personaggio è uno schiavista senza pietà e senza scrupoli, volevo interpretarlo. Seguo il mio istinto nelle scelte e sapevo che questo sarebbe stato un progetto straordinario. È stata una bella sfida, e io amo le sfide: la banalità


e la monotonia mi annoiano». Non sei mai imbarazzato a girare scene di nudo? «A volte succede, come in Shame, che io non mi renda conto del tutto finché non vedo il film fatto e finito! (Ride di gusto, n.d.r.). E ogni voltami dico: “Chissà cosa penserà mia madre quando lo vedrà!”. In realtà, quando sono sul set non sono me stesso, ma il personaggio che interpreto. Non nego che sia stressante per me simulare scene di sesso, ma io parlo sempre con l’attrice sul set, in modo da essere sicuro di non superare il limite... Nella vita privata invece tendo a essere una persona molto riservata e sono piuttosto timido, a differenza di quello che può sembrare». Sei un uomo sensibile? «Lo sono... E per questo forse ho più paura di espormi con i sentimenti che con il fisico». Sei sempre sexy comunque... «Davvero? (Ride, ndr). In tutta onestà non mi sono mai visto bello o sentito tale. Ma penso che con la celebrità le donne mi vedano anche con un occhio diverso... Adesso mi trovano tutte interes-

sante, e ti assicuro che non era così prima!». Qual è il tuo più grande difetto? «Sono un perfezionista e un severo critico di me stesso. Non sono mai completamente soddisfatto del mio lavoro, quando mi rivedo spesso scopro errori o penso che avrei potuto dare di più». Una volta hai detto che per un attore è difficile avere una relazione seria o una famiglia, perché questo lavoro ti impone tantissimi viaggi. Lo pensi sempre? «Sì, è complicato, ne sono tuttora convinto. Se un giorno dovessi avere una famiglia mi piacerebbe godermela. Ma penso anche che convenga gustarsi i bei momenti e le storie d’amore! Per essere felici bisogna saper rischiare...».

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ANTEPRIME

Poco prima che il pianeta Krypton venga definitivamente distrutto, lo scienziato Jor-El riesce a spedire il figlio neonato Kal-El sulla Terra, suscitando le ire del Generale Zod. Sul nostro pianeta Kal-El cresce con la consapevolezza di essere diverso e di avere un giorno una missione da portare a termine. Capirà che deve salvare il genere umano poco prima dell’arrivo di Zod, che intende seminare morte e devastazione. Ne L’Uomo d’Acciaio diretto da Zack Snyder, troviamo Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman. Il film è interpretato anche da Amy Adams nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e da Laurence Fishburne in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono Diane Lane e Kevin Costner. A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato da Michael Shannon e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer e il padre Jor-El, interpretato dal premio Russell Crowe. Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Henry Cavill mette in mostra il suo straordinario fisico frutto di mesi di training sul set dell’Uomo d’acciaio

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RECENSIONI

CRISTIAN BALE TORNA A VESTIRE I PANNI DEL CAVALIERE OSCURO e Ledger-Joker in quelli di De Niro-McCauley. La sostanza è sempre quella: bene e male sono due facce della stessa medaglia. Il Joker di Heath Ledger (straordinario) non è il solito pazzo criminale. E’ un uomo che gioca fuori dagli schemi, che non rispetta (come il regista) le regole sbandierate nella tagline di cui dicevamo poco sopra. Joker è un anarchico, un terrorista che vuole “vedere il mondo bruciare”, che fa quello che fa senza un vero motivo (in questo senso ha più di una parentela con Paul e Peter del recente remake di “Funny Games”, come loro, prima di torturare le sue vittime, si diverte a raccontare particolari fasulli sul suo passato): i suoi omicidi non sono spinti da collera o avidità (da fuoco ad una montagna di denaro), ma dal perverso desiderio di spingere l’uomo a scoprire il proprio lato buio e negativo, a dare adito alla rabbia che è dentro ognuno di noi. Joker è complementare a Batman, è la sua nemesi, il suo riflesso nello specchio. E’ un villain sadico che il nostro eroe non riesce a catturare in nessun modo, perché incapace di comprenderlo a fondo. E, solo alla fine, venendo a patti con la propria monon sveleremo come), il cavaliere nero riuscirà a confrontarsi col suo nemico.

IL CAVALIERE OSCURO

“Il cavaliere oscuro” è un “Batman Begins” elevato al cubo. Un film molto più tetro, lungo, sfaccettato e complesso del precedente. Sarebbe senza dubbio semplicistico catalogarlo come l’ennesimo film su un “supereroe”, né tantomeno come un’opera indirizzata ad un pubblico di teenager. No, “Il cavaliere oscuro” più che Burton o Raimi (per citare gli esempi più alti nello stesso genere) ricorda epiche saghe criminali come quelle di “Heat” o “Gli Intoccabili”. Non è un banale film d’azione hollywoodiano, ma un cupo apologo sul lato oscuro degli uomini, in cui è difficile trovare anche un solo barlume di speranza (nonostante, nel finale, ci sia spazio per la luce). Il pamphlet di Nolan inizia con una rapina bella tosta che pare uscita da un film di Michael Mann, e pare proseguire su questa linea, con Bale-Batman nel ruolo di Pacino-Hanna

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LA VITA DI PI Il giovane Pi Patel è cresciuto con la famiglia a contatto con lo zoo paterno, mescolando fin dall’infanzia sogno e realtà. Quando il padre ha esigenze di denaro e sceglie di trasferirsi in Canada per vendere lo zoo, Pi ancora non può intuire cosa lo attenderà nelle vastità oceaniche. Di fronte a una tempesta terrificante, la nave affonda, lasciando in breve tempo Pi con un’unica compagna di viaggio: la tigre Richard Parker, l’animale più temuto dello zoo paterno. Pi potrà solo fare affidamento alla propria intelligenza per poter sopravvivere e convivere con la tigre.

300 Gli amanti dei fumetti forse saranno entusiasti, gli esperti della storia greca si indigneranno, per noi il kolossal “300” resta più che altro un episodio non rilevante nella storia della cinematografia. Tratto da un acclamatissimo racconto grafico di Frank Miller, già autore di “Sin City” portato di recente sugli schermi, il film racconta della spedizione eroica di 300 guerrieri spartani, guidati dal re Leonida, che si immolarono nella battaglia delle Termopili pur di non cedere il passo alle potentissime armate persiane. La storiografia e la letteratura greca hanno descritto per filo e per segno questa vicenda, diventata poi una delle più note battaglie di tutti i tempi. Nel film diretto da Zack Snyder si indugia sugli aspetti più umani della vicenda, tentando un difficile equilibrio tra il culto della guerra propugnato dagli spartani e gli elementi di tenerezza, stucchevoli quanto

falsi. Si dirà che per film del genere non è il caso di fare le pulci alla fedeltà all’originale greco ed è un discorso sicuramente giusto: inutile gridare al tradimento della storia classica. Il problema del film infatti non sta qui ma nella sua inconcludenza, qualunque fosse l’idea di partenza. La violenza estrema, gratuita e per molti versi “melgibsoniana” disturba anche gli spettatori più smaliziati e, a differenza di

quantoti di continuo e sanno tanto di operazione studiata a tavolzzzzi.

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SPECIALI

UNA SAGA SENZA TEMPO 14


A SINISTRA:Robert Zemeckis sceneggiatore e prodittore della trilogia che stregato il mondo.

Hill Valley, California. La storia ha inizio il 25 ottobre 1985. Marty McFly è un diciassettenne studente di liceo, poco disciplinato, spesso ritardatario, fidanzato con Jennifer Parker, una sua coetanea compagna di scuola. Sogna di diventare una rockstar, e infatti suona la chitarra in una rock band, benché senza molta fortuna: il gruppo viene infatti bocciato al provino per suonare al ballo della scuola. Il ragazzo non si dà pace per la piatta esistenza dei suoi genitori. Infatti suo padre George è da sempre succube del bullo Biff Tannen, ora suo capoufficio, la madre Lorraine è una donna imbruttita e inacidita dalla non certo esaltante vita con George, mentre i suoi due fratelli esercitano lavori poco appaganti e ancora vivono coi genitori. Il migliore amico di Marty è un anziano e bislacco inventore di nome Emmett “Doc” Brown. Proprio quest’ultimo chiama il ragazzo dicendogli di raggiungerlo quella notte in un parcheggio per filmare un misterioso esperimento. Una volta giunto sul posto, Marty scopre che lo scienziato ha costruito una macchina del tempo modificando una DeLorean e l’esperimento consiste nell’inviare nel futuro (un minuto avanti) il cane di quest’ultimo,

Einstein. L’esperimento riesce, ma subito dopo sopraggiunge un commando terroristico dalla Libia (al tempo stato canaglia degli Stati Uniti) cui Doc aveva rubato del plutonio, necessario per far funzionare il “flusso canalizzatore”, indispensabile per il viaggio nel tempo. Doc viene ucciso e Marty, fuggendo con la vettura, aziona involontariamente l’apparecchio, ritrovandosi catapultato indietro nel tempo, al 5 novembre 1955, data che Doc aveva digitato sul display per spiegarne a Marty il funzionamento e in corrispondenza della quale aveva sognato per la prima volta il flusso canalizzatore. Marty visita così la Hill Valley degli anni cinquanta, tranquilla cittadina di provincia, alla ricerca del giovane Doc per farsi aiutare a tornare indietro nella sua epoca ma dapprima si imbatte nel suo futuro padre, puntualmente vessato dal giovane Tannen, e, nel seguirlo, finisce con l’intromettersi nel suo passato. Marty infatti incappa nella sua futura madre Lorraine, civettuola e svampita, la quale si invaghisce di lui come altrimenti si era invaghita di George, da lei soccorso a casa sua dopo essere stato investito dal padre di Lorraine. Marty raggiunge finalmente il giovane ’ispirazione.

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HOMEVIDEO

Forrest Gump Seduto sulla panchina ad un bus-stop di Savannah, Forrest Gump ricorda la sua infanzia di bimbo con problemi mentali e fisici. Solo la mamma lo accetta per quello che è, e solo la piccola Jenny Curran lo fa sedere accanto a sé sull’autobus della scuola. Sarà lei a incitarlo, per fuggire a tre compagnetti violenti, a correre, liberando così le gambe dalla protesi. Attraverso trent’anni di storia americana vista con gli occhi della semplicità e dell’innocenza, Forrest diventa un campione universitario di football, mentre è sempre più innamorato di Jenny che però lo considera un fratello. Assiste ai disordini razziali in Alabama ed incontra Kennedy poco prima dell’assassinio. Si arruola quindi nell’esercito, dove fa amicizia con il nero Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Gump va a combattere in Vietnam.

I DVD PIU’ VENDUTI

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La sposa cadavere

Rocky

La sposa cadavere (Corpse Bride) è un film d’animazione del 2005 diretto da Tim Burton e Mike Johnson.

Rocky è un film del 1976 diretto da John G. Avildsen. Sylvester Stallone, allora attore poco cono.

Frozen

Il padrino

Frozen - Il regno di ghiaccio (Frozen) è un film del 2013 diretto da Chris Buck e Jennifer Lee.

Il padrino (The Godfather) è un film del 1972 diretto da Francis Ford Coppola e interpretato.


Edward mani di forbice Edward mani di forbice (Edward Scissorhands) è un film di Tim Burton del 1990, con Johnny Depp. Il film segna l’inizio di una sempre più stretta collaborazione tra lui e il regista, nonché l’instaurarsi definitivo della collaborazione tra il regista e il compositore Danny Elfman. Il film è una fiaba drammatica situata in un’esagerata e altamente stereotipata visione del sobborgo americano e della tipica famiglia americana che vi abita. Combina intenzionalmente i cliché e gli stili cinematografici degli anni cinquanta, sessanta e ottanta. Il concetto, e molti dei temi di Edward mani di forbice possono essere comparati al romanzo gotico inglese Frankenstein di Mary Shelley e alla leggenda francese de La bella e la bestia.

Prestige Londra, 1902. L’illusionista Robert Angier viene in possesso del diario del collega Alfred Borden, detenuto in galera. Leggendo tra le pagine in cerca del suo numero più riuscito, il “trasporto umano”, ripercorre gli anni di astio e rivalità avuti in passato, quando i due giovani erano semplici aiuti di mister Cutter, uno scenografo esperto in illusionismo, presso il teatro Orpheum di Londra. L’antefatto si svolge in un teatro, in cui il mago Milton sta presentando un numero detto “fuga subacquea”: la sua assistente Julia, legata mani e piedi da due “volontari” (in realtà sono altri due assistenti, suo marito Robert Angier e Alfred Borden), deve fuggire da una cabina piena d’acqua. Prima dell’esibizione, Borden e Julia avevano deciso di sperimentare una diversa legatura, per spezzare la monotonia, e nonostante le rimostranze di Angier, questo costò la vita alla ragazza. Angier ritenne responsabile Borden, e da allora i due si separarono, intraprendendo carriere di illusionista separatamente.

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SERIETV

HOMELAND Homeland - Caccia alla spia (Homeland) è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2011. Lo show è basato sulla serie israeliana Hatufim. La serie ha per protagonisti Carrie Mathison (Claire Danes), un’agente della CIA, e il Marine statunitense Nicholas Brody (Damian Lewis). Carrie è convinta che Brody, a lungo detenuto da al-Qaida come prigioniero di guerra, faccia parte di una cellula dormiente e che sia un rischio significativo per la sicurezza nazionale

ARROW Arrow è una serie televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1 dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata trasmessa dal 22 ottobre 2013 su Premium Action.

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AMERICAN HORROR STORY American Horror Story è una serie televisiva statunitense di genere horror trasmessa dal 5 ottobre 2011 sulla rete via cavo FX. Richiamando caratteristiche delle serie antologiche, la fiction venne concepita in modo che ogni stagione avesse trama, ambientazione e personaggi diversi. La première risultò la più.

SPARTACUS Spartacus è una serie televisiva statunitense incentrata sulle gesta di Spartaco, gladiatore trace interpretato dall’attore australiano Andy Whitfield, successivamente sostituito da Liam McIntyre. Location delle gesta di Spartaco è l’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), ovvero l’Antica Capua, citata più volte nel serial dai protagonisti. L’Anfiteatro Campano è la seconda arena in Italia, dopo il Colosseo, per importanza. Mescolando azione e pathos, la serie racconta le gesta del trace Spartaco, fatto prigioniero dai romani e divenuto gladiatore, e della sua rivolta contro la Repubblica romana nel 73 a.C., illustrando come poteva essere la vita da gladiatore del trace. È una serie trasmessa su un canale privato, Starz.

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