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MARTINA Personal Portfolio LIBERNINI 2020
MARTINA LIBERNINI Creative Professional
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ABOUT ME Classe 1990. Durante la carriera universitaria e l'esperienza lavorativa, grazie ai progetti sviluppati in gruppo, ho acquisito un'elevata capacità collaborativa. Ho un'attitudine dinamica che mi permette di affrontare con trasparenza difficolta ed imprevisti in ambito lavorativo e progettuale . Sono in grado di organizzare autonomamente il lavoro, riuscendo a terminare quanto richiesto nelle scadenza prefissate, grazie ad ottime capacità di definizione di priorità e ottimizzazione dei tempi. Possiedo ottime competenze comunicative operando in modo da soddisfare diverse richieste.
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LICEO SCIENTIFICO
MARZO 2019 UNIVERSITÀ "LA SAPIENZA" Laurea triennale in Scienze dell'Architettura 91/110
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EDUCATION
LUGLIO 2020 QUASAR UNIVERSITY FOR ADVANCE DESIGN Master in Interior design 103/110
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PROJECTS DISEGNO
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TECNOLOGIA
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PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I
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GEOMETRIA DESCRITTIVA
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III
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PROJECT 07
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA IV
INTERIOR DESIGN
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SKILLS AND ABILITIES
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Autocad
Vray
Inglese B2
Revit
Microsoft Windows
Rhinoceros
Office Suite
Mac Os
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Adobe Photoshop
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IN CHRONOLOGICAL ORDER
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NOTABLE UNIVERSITY PROJECTS
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PROJECT
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L’esame si divide in due sezioni: Una parte teorica e una parte pratica. Ho utilizzato i modelli grafici nelle loro espressioni a mano libera, come primo approccio alla comprensione di una architettura o a una parte di essa, utilizzando il disegno tecnico grafico e informatico (2D) per la restituzione e la comunicazione di un organismo architettonico. Nella seconda metà del corso mi è stato assegnato un edificio del movimento moderno sul quale applicare quanto è stato fatto nelle lezioni.
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PROJECT 09
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Il tema d’esame prevedeva la realizzazione di un piccolo edificio a schiera su un lotto fornito dall’insegnate.
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PROJECT
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Nel Corso di Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva, collocato al secondo anno, ho utilizzati i modelli digitali tridimensionali approfondendo i metodi di rappresentazione informatica, vale a dire la rappresentazione matematica delle forme tridimensionali e la rappresentazione numerica (o poligonale) dello spazio e degli effetti della luce sui corpi (chiaroscuro o rendering). Inoltre ho approfondito le superfici quadrighe e le loro proprietà geometriche.
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„L'architettura è un fatto d'arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l'Architettura
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è per commuovere.“
PROJECT
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’Durante questo laboratorio, attraverso riferimenti progettuali, ho studiato e applicato il concetto di curva libera ad un mio personale progetto.
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PROJECT
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In questo progetto di riqualificazione dell’Istituto Ittiogenico situato nel quartiere Tiburtino di Roma sono stati affrontati tre approcci bio-climatici.
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PROJECT
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La finalità del Laboratorio è stata quella di sviluppare una proposta di piano di assetto generale di un intorno urbano e contemporaneamente di approfondirne le tematiche compositive e organizzative con una serie di sondaggi progettuali alla scala architettonica. La sperimentazione progettuale è stata applicata all’area di Grottarossa, area fortemente degradata e sottoutilizzata del settore nord di Roma, compresa tra importanti infrastrutture (la via Flaminia, la ferrovia Roma Viterbo e la stazione di Grottarossa), i recinti di grandi servizi urbani (il deposito ATAC e il depuratore di Roma) e il fiume Tevere. In questo scenario il progetto di valorizzazione dell’area di Grottarossa deve mirare alla costituzione di un polo multifunzionale che si proponga come “porta “ di accesso al nuovo parco, come sistema articolato che , insinuandosi tra le grandi infrastrutture e le aree funzionali esistenti, ripristini un rapporto diretto con il fiume e filtri il passaggio tra paesaggio urbano e paesaggio naturale del fiume.
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PROJECT
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Il progetto della Biblioteca Nazionale è situato in un lotto che si affaccia su via Guido Reni e dunque davanti al Maxxi. L’edificio è costituito dalla preesistenza delle caserme su cui si installa un nuovo volume plastico. Tra i due blocchi delle caserme è presente un’ampia scalinata che sottolinea l’entrata principale della biblioteca. Il progetto si sviluppa su 4 piani: i primi due fanno parte delle ex caserme, i restanti del nuovo volume costruito. La vecchia struttura è stata consolidata con l’inserimento di otto pilastroni strutturali.
L’appartamento si trova nella città di Roma in via Enrico Dal Pozzo 11. Posto al terzo piano di una tipica palazzina anni ,60 del quartiere Portuense. Il quartiere si trova nell’area sud della città, a ridosso delle Mura Aureliane e del fiume Tevere. Il grande sviluppo della zona avviene dopo la Seconda Guerra Mondiale. Oggi il Portuense è un quartiere che vede il proprio perno in Viale Marconi, zona ad altissima densità abitativa e con moltissimi negozi. La palazzina in questione rappresenta, negli anni della ricostruzione, la riformulazione del tessuto urbano, scardinando il concetto di città ottocentesca e l’organizzazione sociale a essa sottesa. Con il boom demografico diviene l’oggetto architettonico reiterabile all’infinito che popola la periferia romana ridefinendone i confini e alterando, in modo definitivo, il rapporto tra città e campagna. Si è deciso di mantenere e rivisitare le caratteristiche tipiche della palazzina di quegli anni, ovvero il lungo corridoio e i “marmettoni” romani. Oggi il corridoio è diventato per la committenza un percorso – galleria espositivo che conduce, aprendosi lentamente, alla zona giorno (necessità della committenza di esporre piccoli pezzi di antiquariato) ma non solo, ci permette anche di dividere e riformulare lo spazio attraverso l’arredo. Il “marmettone” romano in graniglia, innestato con il parquet in rovere, è diventato un preziosissimo e lucido “tappeto” di benvenuto. Senza dimenticare la propria storia ma insieme nuovissimi elementi di design è stato dato un volto nuovo all’appartamento venendo incontro alle esigenze dei suoi inquilini.
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PROJECT Residenziale
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“Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino”
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Gli uffici protagonisti della ristrutturazione, si collocano al settimo ed ultimo piano del Palazzo della Civiltà Romana sito nel moderno quartiere Eur. Concepito fin dal 1936 e progettato nel 1937, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943 per poi essere ultimati nel dopoguerra. L’edificio è a pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino; presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò ricevette lo pseudonimo di Colosseo quadrato. La storia del Palazzo è legata strettamente a quella dell’EUR. Infatti, dopo l’assegnazione a Roma (da poco capitale di un impero) dell’Esposizione universale del 1942, il governo italiano intese cogliere l’occasione per celebrare in tale data il ventennale del regime fascista e per sviluppare, contemporaneamente, l’urbanizzazione della città lungo l’asse viario che portava al mare. Il progetto di ristrutturazione prevede in primis una riorganizzazione distributiva attraverso l’arredo fisso e mobile preesistente. Un'organizzazione fatta di percorrenze principali le quali conducono agli open space, all’area relax e all’area direzionale, volutamente poste agli antipodi per garantire il giusto connubio di privacy e comfort. In secondo luogo si è cercato di dar vita ad un ambiente armonioso ed empatico in cui le libere forme non sono più pure e neutre ma flussi animati leggibili e di facile interpretazione sensoriale. Sulla base di questa interpretazione è nato il concept di questo progetto, che organizza lo spazio e diventa un fondo espressivo che migliora l’acustica e il comfort termico dell’open space. Lasciandomi ispirare e suggestionare da elementi naturali si è rotta la scatola muraria dando così vita a un corpo fluido e armonioso che ospita i corpi illuminanti e nasconde al suo interno le bocchette del sistema d’areazione. L’oggetto è stato pensato con colori e materiali che consentono una sua perfetta integrazione con il sistema preesistente garantendo però al tempo stesso “l’effetto sorpresa” e un nuovo gusto contemporaneo. Infine per garantire una quanto più piacevole permanenza al piano è stato inserito un giardino verticale facilmente illuminato dai lucernari e delle finestre che godono di un sistema di oscuramento automatico
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PROJECT Headquarter
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“Il legno è così morbido che mentre lo sfiora ha l’impressione che ricambi la sua carezza.”
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Il teatro Valle, il più "antico teatro moderno" di Roma venne inaugurato nel 1727. E da allora ha visto il debutto di importanti spettacoli, pietre miliari della storia dell’opera e del teatro di prosa Italiano e internazionale. Nel 1938, scende dalla scala Wanda Osiris in Follie d'America con Macario poiché il noto teatro di posa ad un certo punto nella prima metà del 900 fu trasformato, fino a tutto il periodo della seconda guerra mondiale, in teatro di avanspettacolo dove veniva messo in scena il varietà e la “Rivista” molto prima dell’avvento della televisione. E poi dalla ripresa ad oggi tanto altro ancora, fino alla sua chiusura da parte dell'ETI (Ente Teatrale Italiano) nel 2011. Nel Giugno dello stesso anno viene occupato dopo la chiusura. L'occupazione si è conclusa pacificamente l'11 agosto 2014 con la consegna libera del teatro alle autorità comunali. La riprogettazione interessa gli spazi interni al piano terra di Palazzo Capranica e del teatro. Il progetto di ridefinizione è destinato a gli ambienti che si dislocano in sequenza lungo le due facciate contigue degli edifici tra loro adiacenti e prospicienti via del Teatro Valle. Il teatro Valle si trova nel rione Sant’Eustachio, il quale prende il nome dall'omonima Basilica, posto tra il Pantheon e piazza Navona, questo quartiere attraversa il centro storico di Roma. La mia proposta progettuale vuole ridare vita a questi spazi rendendoli fruibili pre e post la permanenza all’interno del teatro. Il progetto della prima sottozona ospita la nuova biglietteria dotata di ingresso indipendente mentre l’area ristoro, fruibile anche durante la chiusura teatrale, è posta centralmente nella seconda sotto-zona, diventando perno e centro del nuovo percorso espositivo che ridefinisce il carattere del Nuovo Teatro Valle. Il Nuovo Teatro Valle si presenta, quindi, come uno spazio multifunzionale delle arti restituito ai suoi cittadini.
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PROJECT Public
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Gli stessi diritti riservati dell’autore di questo artefatto appartengono alla sottoscritta. Tutti i nomi dei software, delle aziende, delle associazioni menzionate in questo artefatto, appartengono ai legittimi proprietari e non vengono utilizzati per fini di lucro, ma a scopo meramente informativo e didattico. Grazie dell'attenzione.
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