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Gli eventi avversi dei pazienti stomizzati o cateterizzati

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Appendice II

Appendice II

Valutazione multidimensionale e multidisciplinare del servizio di consegna domiciliare dei presidi medici per stomia e incontinenza

tecnologie, medici (caregiver formali) e caregiver per il mantenimento del massimo livello di benessere e salute (WHO, 2013). Partendo da questa definizione, gli input sono le persone coinvolte nel processo assistenziale e le tecnologie, mentre gli output sono l’appropriatezza e la qualità delle cure. Le attività che caratterizzano il processo di cure domiciliari possono essere: •Mantenimento dello stato di salute (Health maintenance): attività che hanno l’obiettivo di garantire il benessere generale e la salute della persona per prevenire disabilità e malattie. •Assistenza breve per patologie temporanee (Episodic care): attività che hanno l’obiettivo di fornire trattamenti medici brevi per curare malattie non croniche. È richiesto che il caregiver impari ad utilizzare e mantenere i dispositivi medici e ad assistere la persona ed è necessario che il caregiver gestisca la terapia farmacologica, sappia disinfettare e curare ferite e lacerazioni e sappia sterilizzare le apparecchiature. •Assistenza lunga per patologie croniche (Chronic care): attività che hanno l’obiettivo di fornire trattamenti prolungati a individui affetti da patologie croniche. La gestione delle patologie croniche è complessa e richiede l’introduzione di procedure, formazione e aggiornamento del caregiver e un supporto costante per la gestione delle apparecchiature. Inoltre, è richiesto che vi sia un continuo contatto tra caregiver e operatori sanitari. Gli output riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel definire le cure domiciliari sono l’appropriatezza e la qualità delle cure. In realtà, l’appropriatezza è proprio una delle dimensioni della qualità insieme alla sicurezza. Il concetto di appropriatezza può essere inglobato in quello più generico di sicurezza considerando che un processo sanitario è appropriato quando massimizza il beneficio e minimizza il rischio al quale una persona va incontro. Pertanto, se un processo è sicuro è anche appropriato. Le tecnologie in uso a domicilio sono numerose, e di elevata complessità. Vengono forniti semplici strumenti per il primo aiuto (es. termometri, cerotti, bende), utensili per la somministrazione dei farmaci, dispositivi di ausilio, fino ad apparecchiature usate tipicamente in ambienti clinici.

Gli eventi avversi dei pazienti stomizzati o cateterizzati

Nelle linee guida per la gestione delle persone stomizzate della Regione Veneto, gli autori suddividono le complicanze che si possono verificare in precoci e tardive. Quelle precoci sono l’edema, emorragia intra e peristo-

male, ischemia, necrosi, dermatite da contatto, lesioni cutanee e trauma, invece quelle tardive sono dermatite da contatto, lesioni cutanee, ernia, fistola, prolasso, stenosi, granuloma e trauma. Al fine di evitare l’insorgenza delle complicanze precoci, le linee guida suggeriscono di monitorare la ferita nel post-operatorio e nelle 48 ore successive, mentre per quelli tardive suggeriscono un follow up fino a 1 anno. Le linee guida suggeriscono che è fondamentale che nel post-operatorio la persona con stomia o il caregiver acquisiscano un bagaglio minimo di abilità specifiche per la gestione autonoma della stomia, al fine di promuovere congiuntamente indipendenza e capacità di adattamento alla nuova condizione. Alenezi et al. Il 2016 ha valutato le complicanze a 1, 3 e 6 mesi dopo la dimissione dall’ospedale in due gruppi di persone di cui a uno è stato sottoposto ad un programma educativo per la cura dello stoma prima della dimissione. In questo gruppo è osservato un numero di complicanze della pelle peristomale più basso rispetto al gruppo di controllo. La prima settimana dopo la dimissione è stata quella con la più alta percentuale di complicanze. Wilde et al nel 2010 hanno monitorato l’incidenza e la distribuzione delle complicanze legate al catetere a 2, 4 e 6 mesi in persone con cateteri urinari. Sono stati arruolati 43 individui ai quali è stato somministrato un questionario e tutti i partecipanti allo studio hanno ammesso di aver avuto almeno 1 problema correlato al catetere a 8 mesi. Le infezioni del tratto urinario associate al catetere (CAUTI) è stata segnalata dal 70%, un blocco del catetere è stato registrato nel 74%, mentre le perdite si sono verificate nel 79% e infine lo spostamento accidentale è avvenuto nel 33% dei casi. Lo studio conclude che l’incidenza di tutte le complicanze è stata superiore al previsto. I problemi associati all’uso a lungo termine del catetere permanente possono contribuire all’eccessivo utilizzo dell’assistenza sanitaria che potrebbe influire negativamente sia sugli utenti che sulle loro famiglie. Williams et al. nel 2010 in uno studio descrittivo multicentrico hanno identificato i problemi della pelle peristomale che si manifestano o che si possono potenzialmente manifestare a causa dell’utilizzo di dispositivi medici per stomia. Lo studio è stato condotto su 80 persone ed ha avuto una durata di 13 mesi. Il campione è stato estratto da un database di consegna di dispositivi medici per assistenza domiciliare nel Regno Unito. Usando dei questionari strutturati, gli individui stomizzati sono stati intervistati da un infermiere stomaterapista e i questionari sono stati valutati considerando l’indice Stoma Care Ostomy Research. È stata confrontata la percezione dell’evento avverso della persona stomizzata con quello valutato dall’infermiere. Il 32%

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