Massariotta marineo una base nel cuore una strana magia

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AGESCI – Settore Specializzazioni -Base scout Massariotta- Marineo – Convegno “Facitori di futuro” – sett. 2014

“Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi” A, de Saint-Exupéry, Il piccolo principe

“Un luogo è uno spazio relazionale identitario storico, cioè uno spazio in cui le relazioni sono sollecitate e sono parte integrante di questo luogo, i soggetti si riconoscono al suo interno e per questo è definito identitario e storico, perché i soggetti hanno una storia comune e si richiamano ad essa. Il non luogo è uno spazio privo delle espressioni simboliche di identità, relazioni e storia”. Z. Bauman, Modernità liquida, 2002 “La Base è stata ed è per tutti gli scouts siciliani e non solo un punto di riferimento ed un luogo di tanti bellissimi ricordi ma sopratutto il luogo dove ciascuno di noi ha messo un tassello importante per la propria educazione e formazione. Anche io ho tanti bellissimi ed indimenticabili ricordi e ne sono grato” - Guido. Redazione a cura dell’Associazione Amici della Massariotta e Educatori Scouts - AMES

http://ilpicchiomassariotta.blogspot.com

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AGESCI – Settore Specializzazioni -Base scout Massariotta- Marineo – Convegno “Facitori di futuro” – sett. 2014

LA MASSARIOTTA, DA QUARANT’ANNI AL SERVIZIO DELL’EDUCAZIONE Quarant’anni fa, nel 1973, iniziavano le prime attività presso il centro scout della Massariotta, una “base” (come usano chiamarla gli scout) a pochi chilometri da Marineo e Godrano, posta ai margini del bosco del Cappelliero. Gli scouts marinesi, avendo partecipato nell’estate del 1972 ad un campo nazionale di specializzazione presso la Base scout emiliana di Spettine, sollecitarono l’acquisto, da parte dell’Associazione degli Scout Cattolici Italiani (allora ASCI, oggi AGESCI), di un ettaro di terreno in Contrada falde del Bosco, ove erano soliti svolgere attività. Fu una felice scelta che ha dato la possibilità a migliaia di ragazzi, non solo siciliani, di vivere intense ed entusiasmanti avventure educative, nonché di far apprezzare il bosco di Ficuzza e i vari centri abitati della zona, i quali ne hanno avuto un vantaggio culturale ed economico. Sin dall’inizio la Massariotta si caratterizzò come “Base nazionale del Settore Specializzazioni Scout”, quel settore che cura principalmente la formazione di adolescenti tramite l’uso delle tecniche tipiche dello Scautismo. Essa fu la seconda in Italia, dopo quella piacentina, con la quale continua ancor oggi a tenere stretti legami. Tra Piacenza e Marineo iniziò subito una comune progettualità: un fecondo scambio di capi e di esperti nelle varie tecniche pose le fondamenta del Settore Nazionale Specializzazioni, un Settore che ora conta numerose basi scout situati in varie parti d’Italia. Quello stesso anno la Massariotta ospitò tre campi, tra i quali uno di educazione ambientale. Vi parteciparono un centinaio di scout provenienti, oltre che dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla Campania, dal Lazio, dalla Calabria. Grazie all’impegno dei responsabili del Centro e dei loro collaboratori (provenienti da varie parti d’Italia) e alla qualità delle attività proposte, la Massariotta entrò ben presto a far parte della Rete dei Centri Scout Europei e, recentemente, è divenuta socio fondatore della Rete dei Centri Scout Italiani. La Massariotta è nata ed è cresciuta grazie alla generosa e gratuita opera di diversi capi e di giovani scout (provenienti da varie parti della Sicilia, e non solo) che annualmente dedicano diverse giornate alla progettazione e realizzazione delle varie attività nazionali che vi si svolgono, nonché alla manutenzione del Centro Scout. Sono stati e sono essi il vero motore della Massariotta, una comunità di educatori che ha operato con amore, con competenza, con umiltà, con grande disponibilità, garantendo qualità e continuità e privilegiando lo spirito di servizio piuttosto che l’apparire. Questa è stata la carta vincente del Centro Scout. La Massariotta ha sempre vissuto in simbiosi con il bosco della Ficuzza. La sua posizione strategica, infatti, la pone come porta d’accesso al bosco e permette agli scout di vivere significative esperienze a contatto con la natura. Il bosco per loro non è un museo da visitare, ma luogo di vita da amare e da valorizzare, con il quale interagire responsabilmente. L’educazione ambientale è, infatti, caratteristica del metodo scout. Il fondatore del movimento, Robert Baden-Powell, evidenziava che “l’aspetto fondamentale del Movimento scout è il suo spirito, e la chiave per comprenderlo è l’avventura fantastica della scienza dei boschi e dello studio della natura”1. Anche oggi l’ambiente naturale è spazio privilegiato per le attività scout, in quanto favorisce la maturazione di competenze basilari per crescere in umanità e in cittadinanza. Annualmente, nel periodo estivo, vengono svolti campi nazionali di competenza su tecniche scout (espressione, abilità manuale, pionieristica, hebertismo, trapper, arte del campeggiare, natura) e, in particolare, un campo sull’esplorazione d’ambiente che permette alle guide e agli scout, guidati da esperti, di percorrere i sentieri del bosco (da Mezzojuso a Ficuzza alla Massariotta). Tali campi vengono rivolti a ragazzi e giovani dai 14 ai 18 anni circa. Si organizzano anche corsi di formazione per educatori scout e per insegnanti (in collaborazione con l’Associazione Insegnanti Maestri Cattolici). Da oltre dieci anni la Massariotta partecipa al progetto nazionale AGESCI denominato “Basi Aperte”, con il coinvolgimento, in attività di educazione ambientale, di varie scolaresche. Per molte estati vi hanno campeggiato alunni delle scuole superiori della cittadina francese di Sainte Sigolène. Inoltre, alcune classi di scuola superiore vi hanno svolto settimane dedicate all’esplorazione del bosco. La Massariotta ha finanche ospitato eventi scout internazionali con la partecipazione di scout provenienti da Austria, Belgio, Danimarca, Egitto, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Malta, Monaco, Tunisia, Spagna. Nei fine settimana e in estate la Massariotta è animata da centinaia di guide e scout, che vi svolgono campeggi di gruppo. Ogni iniziativa ha sempre dedicato ampio spazio alla conoscenza e alla valorizzazione dell’ambiente boschivo e del territorio circostante. 1

Baden-Powell, Il libro dei capi, e. Nuova Fiordaliso, 1999, pag. 43

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Pur coi limiti dell’agire umano e la carenza di risorse, la ricerca della qualità degli eventi è stata la caratteristica della Massariotta. Essa non è da considerare come “spazio sicuro” ove trascorrere le vacanze, coccolati dagli imbonitori di turno, ma è da intendere come uno spazio vivo ed accogliente - con il quale interagire dinamicamente - che offre la possibilità di vivere avventure significative che stimolano creatività, intraprendenza, riflessività e tutte le energie dei ragazzi e degli stessi educatori. Perciò la Massariotta è stata da subito considerata come un luogo da dove partire per esplorare, per incontrare mondi nuovi, per affinare le proprie competenze, per rapportarsi con maestri di vita e maestri di competenza, luogo di sosta per rovers e scolte in route nel territorio. E’ uno spazio di forti esperienze che lasciano una feconda traccia nella crescita dei ragazzi e dei capi, bene inserito in ampi orizzonti che fanno scattare le molle della curiosità, della meraviglia, della ricerca, dell’intelligente e responsabile operosità. Mai ha voluto essere luogo di narcisismo ed autoreferenza, né di sterile passività. E’ ambiente di avventure e d’imprese che vedono coinvolti capi e ragazzi nella gioia di far sempre meglio. E’ ambiente di vita orientato dai valori tipici dello Scautismo (lealtà, fraternità, legalità, amore per la natura, ottimismo, intraprendenza, essenzialità, cittadinanza attiva). Pertanto, la storia della Massariotta non è storia di strutture più o meno belle, più o meno complete, più o meno appariscenti; anche se queste, pur nella loro semplicità, testimoniano mille sacrifici e tanta generosità, rendono visibile la capacità di tradurre il dire nel fare, pur quando c'è da pagare di persona; anche se queste debbono divenire sempre più funzionali agli scopi educativi che ne giustificano l'esistenza (a proposito, l’Agesci nazionale e regionale hanno recentemente intrapreso lavori di ristrutturazione della Base). Essa è storia di persone e di eventi, storia di generoso impegno, di dinamiche interazioni tra adulti e giovani e di responsabile relazione con il bosco e l’intero territorio. Essa è un luogo fisico, ma anche ideale (“un luogo, uno spirito”), che è rimasto, per quanti hanno avuto l’opportunità di vivervi avventure significative, “dentro il cuore per tutta la vita. Non sterile nostalgia, ma impegno a vivere in ogni luogo la Legge Scout, a saperti giocare pienamente ed a fare della tua vita un'avventura meravigliosa”. I fruitori occasionali o i visitatori si fermeranno a valutare le strutture, ma difficilmente potranno comprendere il vero spirito della Massariotta. Bisogna viverci alla Massariotta, ed operarci attivamente per comprenderne lo spirito! Essa è, infatti, memoria di ragazzi che conquistano e rafforzano la capacità di far sempre meglio. E' memoria di adulti che mettono a disposizione la loro competenza (educativa e tecnica) al servizio dei più giovani. E' memoria di persone lungimiranti, impegnate costantemente nel migliorare la qualità del servizio, nonché delle strutture. Essa è luogo di avventure e di maturazione, d’incontri e di conquiste, di laboriosità e di servizio; è testimonianza concreta e tangibile di ciò che le guide e gli scout sanno fare. Perciò ha voluto essere spazio fisico ed ideale di riferimento per quanti vi hanno soggiornato; ambiente ove educarsi a costruire il bene comune, a migliorare l'arte di relazionarsi con le persone e le cose, ad affinare la capacità di ideare e realizzare progetti, ad apprendere a mettere le proprie risorse al servizio dei fratelli e della comunità. Al fine di valorizzare pienamente l’ambiente, la Massariotta ha espletato servizi di supporto e di “accompagnamento”, ha messo a disposizione sussidi per favorire l’esplorazione del bosco e del vasto territorio che lo circonda; ha favorito l’incontro con persone e luoghi significativi del territorio, ha organizzato sentieri e percorsi di avventura adeguati alle varie età dei ragazzi, ha favorito l’esplorazione del bosco nelle varie stagioni e nei vari tempi della giornata. In particolare, con l’Azienda e le guardie forestali, il dirigente del Centro LIPU di Ficuzza, il Comune di Marineo, con esperti di storia locale (a tutti va espressa grande gratitudine) la Massariotta ha avuto da sempre un rapporto di collaborazione. Uno dei tanti partecipanti ai campi, non siciliano, oggi adulto che ricopre un ruolo sociale significativo, così ha recentemente scritto: "Lo spirito della Massariotta mi ha pervaso. Il modo di agire dei capi, la loro disponibilità, lo stile e la capacità di servizio delle scolte e dei rovers, la spiritualità, la gioia, le intense attività, l’ambiente boschivo con la sua magia ….. uno spirito che continuo a portare con me e che mi aiuta a far bene il mio lavoro. Ma soprattutto l'avventura, un'avventura meravigliosa che ha lasciato una forte traccia nella mia vita!". Ed un altro, oggi docente universitario di psicologia del lavoro, così scrive: “Alla Massariotta si sono formate centinaia di giovani manovali al servizio di Dio e del Paese, con un'unica legge nel cuore, un perenne sorriso sul viso e quelle mani screpolate dal lavoro duro e concreto con cui sono stati trasformati in sognatori operosi al servizio di un mondo migliore, possibile e realizzabile”. Giovanni Perrone

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Dedicato a tutti coloro che con la loro gioia e il loro generoso impegno hanno reso viva e significativa la Massariotta .

QUALCHE TESTIMONIANZA per fare memoria e per guardare al futuro In questo primo quarantennio di vita numerose sono le testimonianze raccolte. In occasione del 25° anniversario è stata pubblicata una copiosa raccolta. Non ci è stato possibile prepararne una nuova. Speriamo che possa essere realizzata nel non lontano 50° anniversario. Le testimonianze si riferiscono essenzialmente a quanti hanno avuto opportunità di partecipare – come allievi, come capi, come rs in servizio ai campi nazionali di specializzazione. Infatti, il Settore Specializzazioni, con le sue annuali attività, è stato l’anima della Base, ne ha costituito la specificità, ha permesso a circa tremila guide e scouts, a centinaia di capi, di esperti tecnici e di rs provenienti da varie parti d’Italia di incontrarsi per maturare personalmente e tecnicamente, ha amorosamente curato la manutenzione. Le testimonianze di seguito riportate sono state sfoltite da riferimenti a persone. Infatti, la Massariotta è cresciuta grazie al generoso e competente impegno di tanti che l’hanno sentita “casa loro”, bene comune da salvaguardare e far crescere. Essi hanno garantito la piena vitalità della Base. Ad essi va il nostro grato pensiero. Le testimonianze servono per far memoria ed aiutare i più giovani a comprendere che la Base non è un luogo da “consumare”, ma uno spazio di vita che lascia una traccia in coloro che la frequentano, uno spazio da amare, da valorizzare, di cui prendersi cura, perché esso si prende cura di noi. Riportiamo una pagina de L’Esploratore del 1973, alcune pagine di testimonianze del 2003, pubblicate sulla rivista “La Rocca” e altre recenti testimonianze. Abbiamo preso solo alcuni spezzoni di testimonianze pervenute in questi ultimi anni. Ci scuserà chi non troverà riportata la propria testimonianza o la troverà ridotta. E’ possibile consultare la pubblicazione dei primi 25 anni nel blog http://ilpicchiomassariotta.blogspot.com. L’archivio della Base conserva numerosissime testimonianze rilasciate a fine campo dalle guide e dagli scouts che hanno partecipato ai campi di competenza.

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“Fa bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani e fa bene ai giovani raccogliere questo patrimonio di esperienze. …. Un giovane senza utopia è un vecchio precoce. … In un giovane un’utopia cresce bene se accompagnata da memoria e discernimento. L’utopia guarda al futuro, la memoria guarda al passato e il presente si discerne. Il giovane deve ricevere la memoria e piantare le radici della sua utopia in questa memoria; discernere nel presente la sua utopia, il segno dei tempi. L’utopia va avanti, ma è molto radicata nella memoria e nella storia che ha ricevuto” Papa Francesco

Grazie all’AGESCI Sicilia che sta rimettendo a nuovo alcune strutture ormai vetuste e alla Pattuglia Nazionale Specializzazioni che ha voluto festeggiare coi capi della Base le ricorrenze del 25° e 35° e questa del 40° Un particolare ricordo a coloro che hanno condiviso questo cammino quarantennale e sono tornati alla Casa del Padre .

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VIENI, C’E’ UNA CASA NEL BOSCO… … la canzone originale ha quasi settant’anni, essendo stata scritta nel 1943; la base scout della Massariotta ha trent’anni di meno, essendo nata nel 1973, ma le analogie con il testo e la partitura sono molte e del resto non riesco a immaginare la Massariotta come un semplice luogo fisico, raccolto tra i castagni del bosco e lo stradone impolverato – la Regia Trazzera di borbonica memoria – che da Marineo punta verso Ficuzza, quindi cos’è questo posto sospeso tra la realtà e la fantasia, tra il presente e la memoria, dove si gioca, si impara, si fa amicizia, ci si innamora, si fatica, si prega, si canta, si suda, dove si conoscono persone nuove che parlano lingue diverse, dove si accolgono alti prelati, amministratori pubblici, docenti, professionisti ma anche indiani, aborigeni, maghi, fachiri, stregoni, avventurieri, dove si stampano giornali, si creano canzoni, si montano tendopoli, si spengono incendi, si costruiscono torrette, si danza attorno al fuoco, si usano bussole e cartine topografiche…. Ho perso lo sguardo per un attimo e mi sono accorto che i miei 33 anni alla Massariotta (era il 1978) mi hanno regalato tutte queste cose, ma anche molto di più: ci sono cresciuto in questa base, ho conosciuto persone che mi hanno aiutato a diventare adulto e qui ho costruito alcuni dei legami più saldi della mia vita. Un luogo magico? La magia non è mai stata nelle mie corde, preferisco definire la Massariotta come un luogo accogliente, accogliente come può esserlo una casa, la propria. Dal 1973 a oggi in questo pezzetto di Sicilia sono stati accolti migliaia di scout, migliaia di giovani e adulti mai considerati degli ospiti ma dei “padroni di casa”; una casa che in quasi quattro decenni è cresciuta, si è ingrandita, si è dotata di alcuni comfort per essere ancora più accogliente per chi ha scelto – e sceglie tuttora - di viverci un periodo della propria esistenza. Come ogni casa, la Massariotta racconta anche di coloro che l’hanno abitata, amata e resa migliore: ogni volta che si varca il cancello d’ingresso si è accolti anche dalle braccia spalancate di questi amici. Quando – almeno tra altri quattro decenni, ma anche cinque – Giovanni, io e tanti altri “padroni di casa” non ci saremo più, continueremo ad accogliere coloro che vorranno percorrere un po’ del loro cammino alla Base; l’auspicio è che questo luogo, con la sua storia e con la sua straordinaria ricchezza frutto di mille esperienze vissute, possa essere custodito (e migliorato), proprio come si fa con i luoghi cari, come le proprie case. E le case devono essere vissute, altrimenti diventano musei; e non è la stessa cosa. Luigi Perollo, giornalista, Palermo

La Massariotta, quel sogno sempre vivo La Massariotta rappresenta per molti giovani un luogo del presente e del futuro mentre per i meno giovani sicuramente un luogo della memoria. Leonardo Sciascia se fosse stato scout lo avrebbe certamente definito così, e non solamente perché si trova in Sicilia, ma perché riassume l’insieme delle sensazioni nostalgiche insite nel periodo più bello della vita, quello della giovinezza. La possibilità di incontrare e condividere sensazioni ed esperienze nella laboriosità giornaliera ha plasmato individui che hanno compreso il valore del lavoro e del sacrificio ma soprattutto la gioia e la condivisione del sudore per ogni impresa realizzata, rendendo viva e duratura nel tempo la metafora che vi si nascondeva. Questa è stata e spero continui ad essere la Massariotta, uno splendido laboratorio di metafore in grado di costruire cittadini responsabili per un futuro che appare sempre più incerto. La scoperta della natura e la simbiosi perduta con essa dovrebbe far si che esperienze come quella dello Scautismo fossero alla base di una nuova pedagogia. Solo queste parole per descrivere l’importanza nella mia vita di un sogno fatto in Sicilia (sempre per scomodare Sciascia), dell’influenza che tale sogno continua ad avere nel modo con il quale affronto giorno dopo giorno difficoltà e gioie. Luigi Giliberto, Roma

LA MASSARIOTTA LA FACCIAMO NOI !! Cari fratelli, ricordo con un sorriso la prima volta (alcuni anni fa) che i miei piedi ancora molto ma molto teneri camminarono sul suolo della Massariotta; ricordo ancora bene un particolare... appena sceso dalla macchina mi colpì subito l'angolo del ricordo e mi sono commosso nel vedere alcune mattonelle sulle quali erano dipinte facce di persone che avevo conosciuto e ammirato. Ascoltando la storia della Massariotta mi ha colpito il fatto che tutte le strutture della base sono realizzate da scout, questo mi porta ad eguagliare la Base ad una serie di semplici ma profondissime cose: L'amore per lo scautismo, la voglia di costruire, la voglia di servire, la voglia di rendersi utili e tanto altro. In poche parole: la Massariotta la facciamo noi !!!!. Ritorno in Massariotta nell'estate 2012 per un campo nazionale di competenza: è stata un'esperienza a dir poco meravigliosa !! Ho conosciuto persone splendide che tuttora mi chiamano e ci incontriamo con piacere, anche se non abitiamo a due passi, i capi campo, lo staff, il servizio, i master ecc... sono stati maestri di vita. Alla Massariotta ho capito tantissime cose, non solo da un punto di vista dello scouting, ma da un punto di vista spirituale. In me sono scattate delle meravigliose molle: mettermi in ginocchio anche dietro il gazebo e pregare con un sottofondo di cicale è

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stato indimenticabile. Il mio primo hike da pauuuura, ma affascinante ed avventuroso. Ho vissuto la natura che circonda la Base, quel gazebo per me non era solo il posto dove mi riposavo ma un vero e proprio focolare domestico, il mio rifugio, il posto dove, con i miei fratelli, si scherzava e si rideva... la Massariotta è anche sorriso !! Come ho detto sopra, la Massariotta la facciamo noi !!!... Vi invito, vi esorto ad entrare in questo meraviglioso mondo, vi invito a entrare a far parte della Massariotta perché non ve ne pentirete... LA MASSARIOTTA CI ASPETTA !! Di Gangi - Cinisi

UNA TRACCIA INDIMENTICABILE La Massariotta ha lasciato in me una traccia indimenticabile. Nel 2009 ho vissuto un'esperienza fantastica e indimenticabile. Arrivato al terzo anno di reparto ho deciso di mettermi in gioco partecipando al campo di competenza "Avventura" alla Massariotta di Marineo. Quel campo è stato davvero un'avventura, un'avventura che mi ha lasciato qualcosa di incredibile dentro di me: ogni volta che penso a quel posto incantato mi vengono i brividi e mi viene la voglia di ritornarci, perché non c'è niente di più bello che ritornare in un luogo dove non si è fatto altro che stare bene, perché, non so come, si riesce a ritrovare se stessi e non smetti di sognare, lavorare, ridere e divertirti. Arrivi all'ultimo giorno con le lacrime agli occhi perché non vuoi ritornare a casa: ti rendi conto che la Massariotta ti fa sentire sicura, come se stessi realmente a casa, perché i capi e i compagni di avventura diventano la tua famiglia e con loro riesci a vivere al 100 % tutte le bellezze che ti vengono presentate. Ogni piccola attività è stata per me una forte esperienza che mi porterò per sempre con me, perché il campo mi ha aiutato a crescere e grazie a questo campo sono riuscita a ritrovare lo spirito scout che avevo perduto. Adesso mi restano solo tanti ricordi e non dimenticherò mai quel magico posto che prende nome di Massariotta, ove spero di ritornare al più presto per dare anch'io una mano. Elvira (Rondine furbastra)

40 anni alla Massariotta e 30 di Campo Explò 40 anni … tempo di memoria e di ricordi: sembra solo ieri che, in perfetta uniforme, con uno zaino pesantissimo (per paura di dimenticare le cose essenziali) e le prime scarpe da trekking, acquistate per l’occasione, salutavo i miei genitori dalla nave, che mi avrebbe portato al di là dello stretto! Che magnifica avventura!!! A partire dal viaggio in treno, con i tempi estenuanti della linea ferroviaria ad unico binario, il caldo, gli odori dell’estate ormai alla fine, i pensieri e le preoccupazioni dell’anno scolastico che di lì a poco sarebbe ricominciato. L’arrivo in pullman a Ficuzza con l’imponenza del palazzo reale e quelle due enormi cipressi dell’Arizona sul lato sinistro del prato di fronte alla Real Casina di Caccia che garantivano un po’ d’ombra e di frescura a tanti ragazzi che, provenienti da tutte le parti d’Italia, si incontravano. Mentre attendevamo l’inizio del campo, oltre a iniziare a scambiare le prime battute con gli altri esploratori, ricordo una presenza “inquietante”, un giornalista che armato di macchina fotografica non faceva altro che farci domande: era incuriosito dalla nostra uniforme, dalle nostre attrezzature, dalla nostra provenienza, ma ad ogni nostra risposta, non contento, non faceva altro che stimolarci con nuovi “perché?” e alla fine la fatidica domanda “ma perché fate gli scout? Cosa ci trovate? Non era meglio starvene a casa vostra al mare?”. Quanto mi ha messo in crisi quella domanda!? Ancora al pensiero … mi vengono dei piccoli brividi lungo la schiena. Non ho fatto altro che pensarci per tutto il campo, e … anche dopo, una volta tornato a casa, e anche … ora, dopo tanti anni di scoutismo. Fiiiiiii … un fischio! Inizia il campo! Divisi in squadriglie iniziamo ad addentrarci nel bosco della Ficuzza, sulla vecchia via del treno, e quale emozione quando, di sera, arriviamo stanchi ed affamati al Pulpito del Re, interamente illuminato con candele e padelle romane e ad attenderci addirittura … Re Ferdinando IV di Borbone! Quante sensazioni e quante esperienze vissute tutte in pochissimi giorni: l’azimut su Rocca di Corvo, dormire in rifugi costruiti con materiali di fortuna, lavarci con i bidoni, perderci nei sentieri con carta e bussola che ancora non sapevamo usare bene, mangiare al buio, addormentarci con il ticchettio notturno dei picchi, e poi … finalmente la base! Anche questo momento rimarrà per sempre impresso nella mia memoria: raggiungere la base da Piano Rineddi nel bosco del Cappelliere, vederla comparire a poco a poco dall’alto, con i tetti delle strutture ben mimetizzati e vederla animata ed in piena attività (in contemporanea al nostro campo ce ne era un altro fisso alla base), entrare con orgoglio perché noi eravamo “gli esploratori” che avevano sperimentato i ritmi della natura ed avevano vissuto incredibili avventure nel Bosco, ricevere l’affettuoso saluto del Responsabile della base.

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Un’esperienza indimenticabile insomma che ha segnato la mia vita non tanto per l’esperienze vissute (comuni a quelle di molti altri) ma per le scelte che da quel campo ho imparato a fare: la scelta di diventare capo nell’associazione prima, e capo del settore specializzazioni poi. E anche qui le esperienze vissute da educatore si accavallano l’una sull’altra, confondendosi e mescolandosi, come tanti frammenti di un puzzle: la salita su Rocca Busambra con degli allievi che ci hanno fatto mangiare i gomiti fino all’ultimo giorno; la messa itinerante con il rito bizantino ed il fantastico Papa Kola che non faceva altro che prendersela con le multinazionali; le escursioni con gli esperti della Lipu; i bagni negli abbeveratoi per le mucche; le fieste finali con dardi infuocati che non andavano mai dove dovevano andare; i tantissimi esploratori/guide che ancora ci incontrano e si ricordano di noi; i rover sempre pronti a servire e mai stanchi di rendere il campo perfetto fino all’ultimo minuto; i capi, compagni di avventure, diventati amici per la pelle anche se ci si vede solo qualche giorno l’anno. Per non parlare poi delle relazioni vissute, che anche se non ricordi i volti o i nomi di tutti gli esploratori, ti lasciano dentro la gioia di aver condiviso parte della tua vita con gli altri, di non aver sprecato il tuo tempo, di aver scoperto persone nuove e donato loro qualcosa di te anche la più banale o la meno significativa … Certo ora qualche risposta in più ce l’ho, per quell’inquietante giornalista, che altri non era (a questo punto ve lo posso svelare …) che il capo campo che cercava di instaurare con noi delle relazioni “fuori dagli schemi scout” proprio perché dietro il progetto di campo non c’era solo l’obiettivo di farci acquisire delle semplici conoscenze tecniche, ma quello di possedere delle competenze che oltre a farci “orientare nel bosco” ci dessero la capacità di “orientarci nella vita”. Daniele Campolo - Incaricato regionale EG Calabria

LA MIA BASE! “ La Massariotta è stata anche la mia base. La sento ancora la mia base…. , la Massariotta, è la mia seconda patria, e voi, amici miei, i miei fratelli …. La Massariotta mi è sempre piaciuta tanto perché è la base più sobria che c'è... è quella più francescana!!”. Fra Sandro - Roma

LUOGO DI FORMAZIONE Alla Massariotta si sono formate migliaia di giovani manovali al servizio di Dio e del Paese con un'unica legge nel cuore, un perenne sorriso sul viso e quelle mani screpolate dal lavoro duro e concreto con cui ci hai trasformato in sognatori operosi al servizio di un mondo migliore, possibile e realizzabile Loris Sanlorenzo, Università di Palermo.

La mia formazione scout e anche personale viene dalla Massariotta e lì la sento radicata; anche se da tanto tempo non frequento la Base rimane nei miei pensieri. La Base mi ha dato tanto e tanto mi ha fatto crescere. Antonio Scalini, Segretario regionale AGESCI

La Massariotta, un punto di riferimento non solo nazionale del mondo scout. Gigi Menozzi e Norberto Ramella - Spettine

La Base non è stata "struttura contenitore di eventi" ma luogo da far crescere nelle sue semplici e significative relazioni vitali: dalle piccole piante spontanee, alle querce, al vento, ai colori, alle pietre, agli animali (il Picchio! ) piccoli e grandi che abitano la Massariotta e ancora alle costruzioni, agli spazi di riunione e di condivisione del vivere quotidiano, al bosco e ai sentieri, ai segni della memoria… e, ad uno ad uno, ai ragazzi/i che hanno abitato e continueranno ad abitare, se pur per pochi giorni, questo luogo, conservandone la memoria nelle loro scelte di vita, per la loro vita. Lucia Guarino - Messina

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UN LUOGO MAGICO Anch’io mi sento parte di questo “pezzetto di bosco” che è la Massariotta, dove ho svolto campi indimenticabili e ho sentito sempre un “cuore pulsante”, punto di riferimento per tutti. Pippo Fauci, Sciacca Anche oggi, a distanza di circa 10 anni, la Massariotta rappresenta per me la mia casa, il mio "rifugio", luogo magico che mi ha aiutato a crescere. Simona Armeni, Messina Per me la Massariotta è stata ed è un luogo magico....Io qui ho vissuto la mia Promessa tantissimi anni fa, ho preso la mia Partenza, ho fatto Servizio e sono stato Capo qui...ho vissuto una marea di Campi di ogni genere.. Tutto è stato sempre così meraviglioso Giuseppe Giocaliero, Palermo Massariotta; un luogo magico fuori dal tempo e dal mondo dove tutto poteva accadere! Ma soprattutto la gioia di metterci al servizio del ragazzi che partecipavano ai nostri campi con impegno, serietà ma soprattutto tanta gioia condivisa!!!! Daniela Russo Funzionario Regione Siciliana In me è sempre vivo il ricordo del vero centro emozionale della mia Sicilia, dalla quale manco da anni ma che nella Massariotta trova una delle sue espressioni più vivide!!!! Mi basta chiudere gli occhi per rivedere le pitture rupestri che dipingemmo durante il campo di specializzazione con ambientazione aborigena in una lontana estate degli anni '80.......mi basta chiudere gli occhi per risentire il dolce sapore ferroso dell'acqua che bevevamo con soddisfazione durante e dopo le attività.......mi basta chiudere gli occhi per rivedere i volti di tanti ragazzi e ragazze oggi uomini e donne in giro per il mondo....migliori di quello che sarebbero stati se non avessero incrociato le loro strade con la Massariotta, crocevia cruciale per chiunque l'abbia vissuta. Grazie per averci regalato questo sogno, grazie per la Massariotta!!! Stefano Cosola La Massariotta è nel mio cuore come il periodo più bello della mia adolescenza. A volte mi fermo a pensare: ai segreti del bosco, al silenzio interrotto dal suono delle 'picchiate' sui tronchi degli alberi, alle rane, all'acqua ferrosa, alla mia pelle colorata di terra di siena (come tirava quando si asciugava...) alla mia faccia cattiva da indiano, all'angolo di preghiera,all'anfiteatro e al calore del fuoco di bivacco e mi emoziono come allora. Le esperienze vissute, l'armonia di quelle giornate sono indimenticabili. Nicola, Maestro dei Novizi, Ravenna Mi viene alla mente la mia unica, indimenticabile esperienza alla Massariotta. Sarà che ho "girato" molto poco il mondo, sarà la magia dello Scoutismo, sarà stata l'ospitalità, ma conserverò per sempre il ricordo di quelle due giornate trascorse da voi anni orsono con la P.N. Specializzazioni. Solo a voce (e lo farò)riuscirò ad esprimere l'amicizia che provo per la Vostra mitica Base. Ernesto Marcatelli - Roma I ricordi legati alla Base sono meravigliosi. Ho avuto la fortuna di essere parte del "gruppo" per due anni e sono felice sia per le persone che ho conosciuto sia per quanto ho imparato. Non so se personalmente sia riuscita a lasciare qualcosa anch'io, ma sono certa di essere servita almeno in quei momenti a realizzare un sogno grande: fare della Base un centro di formazione scout di elevato livello, nazionale ed internazionale. E' un sogno che mi auguro vogliate ancora perseguire, perché ci sono tutti i talenti per farlo e perché siete una ricchezza per il movimento scout italiano e siciliano (anche se a qualcuno ancora sfugge)! Spero che, assieme ai tanti che hanno fatto la storia della Massariotta, ci saranno anche i ragazzi che ho conosciuto come partecipanti ai campi e che, ora capi, vorranno continuare sulla strada delle specializzazioni in base. Loro sono il futuro e credo che, se continueranno ad interagire con chi ha più esperienza, traendo il giusto e ricco scambio, sapranno veramente creare un futuro meraviglioso. Vi immaginerò così: capi giovani e "grandi", assieme ai partecipanti di un campo che anch'io ho avuto la fortuna di vivere alcuni anni fa. Che il Signore vi benedica e vi indichi sempre la strada. Isabella Sama – Milano La Base è stata ed è per tutti gli scouts siciliani e non solo un punto di riferimento ed un luogo di tanti bellissimi ricordi ma sopratutto il luogo dove ciascuno di noi ha messo un tassello importante per la propria educazione e formazione. Anche io ho tanti bellissimi ed indimenticabili ricordi e ne sono grato. Guido Speciale - Palermo

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UNA STRANA MAGIA Il Centro Scout, spazio vivo ove interagiscono memoria e futuro. Nel dare una rapida lettura alle centinaia di testimonianze che in questi primi quaranta anni di vita sono pervenute ritorna sovente il riferimento alla Base scout della Massariotta-Marineo come luogo “magico”. A proposito circa 20 anni fa alcuni rovers in servizio alla Base composero un canto sulla Massariotta che così inizia: “C’è una strana magia che viaggia nel tempo …”. Le “magie” non vengono dall’alto, sono determinate dai luoghi e dalla loro storia, dalle persone che hanno cura di tali luoghi o li frequentano, dalle attività che vi si realizzano, dallo stato d’animo di chi vi partecipa. Esse suscitano stupore, meraviglia, emozioni speciali; lasciano una traccia, sovente imperitura, in chi le prova. Una traccia che aiuta a maturare e che diviene felice memoria che accompagna lungo i sentieri della vita. Le magie albergano in luoghi specifici, non si comprano al mercato. Nello Scautismo ci sono e ci sono stati tanti luoghi che possiamo definire “magici” perché significativi. Un esempio è quello di Colico: “Vatti a Colico ad accampar, là c’è sempre qualcosa da imparar!”, dice un vecchio canto. Questi luoghi, risorsa non solo personale, ma anzitutto di tutta l’Associazione, vanno protetti e migliorati perché non si svuotino di significato. Perciò, mi sembra opportuno fare riferimento al pensiero di alcuni studiosi contemporanei, quali Augé e Bauman 2, che hanno approfondito le tematiche relative ai “luoghi” e ai “non luoghi”. Un luogo antropologico, scrive Augé, “ è allo stesso tempo un principio di senso per coloro che lo abitano e un principio di intelligibilità per colui che lo osserva. Essi hanno tre caratteristiche: identitari, relazionali e storici”. Bauman precisa che “un luogo è uno spazio relazionale identitario storico, cioè uno spazio in cui le relazioni sono sollecitate e sono parte integrante di questo luogo, i soggetti si riconoscono al suo interno e per questo è definito identitario e storico, perché i soggetti hanno una storia comune e si richiamano ad essa. Il non luogo è uno spazio privo delle espressioni simboliche di identità, relazioni e storia”. Le caratteristiche dei “luoghi” possono essere utilizzate per rileggere la funzione di un Centro Scout e per dare ad esso sempre maggiore significato, evitando di farlo nascere o di ridurlo in non luogo, cioè ambiente di transito, da consumare, che non lascia traccia. Oggi si frequentano tanti non luoghi, magari belli, a norma, definiti “sicuri” (sicurezza educativa o sicurezza strutturale?). Ripensando a questo primo quarantennio di vita della Massariotta, rileggendo le varie testimonianze, mi accorgo che – al di là delle difficoltà e delle “smagliature” che ci sono state, si è notata una continua tensione a caratterizzarla come “luogo significativo”. Ad esempio: La Base è inserita in un ambiente boschivo ed antropologico, ricco ed affascinante dal punto di vista ambientale, storico e umano, che offre numerose possibilità di svolgere attività di qualità; è stata uno spazio di ricche relazioni umane sia interne sia esterne (molteplici e frequenti le attività che vi si sono svolte in interazione con le istituzioni del territorio: scuole, azienda forestale, associazioni locali …. ); è stata curata da un gruppo di persone (un gruppo che nel corso degli anni si è arricchito e si è rinnovato, senza perdere stile e identità, grazie all’interazione tra varie generazioni e all’annuale inserimento di nuove presenze (molte testimonianze provengono da persone che hanno svolto attività e/o servizio nella Base per più anni); ha avuto una sua identità radicata nei valori dello scautismo e vivificata dall’essere Base del Settore Specializzazioni (non luogo usato dal Settore, ma luogo reso visibile e credibile dalla attività del Settore): ciò ha motivato i capi del Settore a curarla con amore, con continuità, con competenza, e a costruirla – seppur con limitate 2

A. Bauman, Modernità liquida, ed. laterza, 2006; M. Augé, Non luoghi. Introduzione a un’antropologia della surmodernità. Ed. Eleuthera, 2009

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risorse- secondo specifiche esigenze educative e pratiche. Perciò le testimonianze concordano nel definirla spazio ove ambiente, magia, competenza, avventura, formazione, amicizia, operosità, entusiasmo, spiritualità, condivisione, valori, dialogo intergenerazionale, spirito di servizio sono stati preziosi ingredienti che hanno lasciato una traccia in ciascuno e hanno promosso una feconda progettualità, caratterizzando il “genius loci”. Anche altri Centri e Basi scout portano in sé questa ricchezza. La sfida per tutti è di non cedere alla tentazione di progettarli o ridurli come “non luoghi”, spazi ove la memoria viene cristallizzata in un arido cippo impolverato, ove l’identità si perde nel vento o viene annacquata dalla pioggia, ove tutti sono sovente autoreferenti forestieri di passaggio. Lo Scautismo (e i ragazzi, anzitutto) ha bisogno di “luoghi che parlano”, spazi ove gustare quella strana magia che fa volare in alto ed accompagna verso il domani. Il Settore Specializzazioni e gli eventi di formazione hanno bisogno di essere radicati in questi luoghi, per volare in alto e per lasciare una traccia, per rendere un migliore servizio. Solo il radicamento ambientale, l’identità e la relazionalità potranno essere base sicura sulla quale progettare quel futuro migliore che tutti auspichiamo, con l’aiuto di Dio, Giovanni Perrone

Massariotta: Una strana magia C’è una strana magia che viaggia nel tempo. Sento voci lontane che chiamano. Com’è dolce l’incanto che scorre nel tempo Domani felice sarai. Con la gioia nel cuoreio parto contento Un’allegra canzone mi guiderà Sul sentiero del bosco il mio passo lento Domani mi ricondurrà! Guardo le stelle e sogno un mondo nuovo intorno E, tu lo sai, domani Massariotta resterà sempre con te! Con le fiamme del fuoco che scaldano il cerchio Ed amici sicuri che danzano; Sopra il bosco che tace la luna risplende È l’anima sembra cantar: Guardo le stelle …. Non è sogno né inganno la nostra avventura Sempre pronti a scoprir sul sentiero andiam. Con coraggio e lealtà impariamo ad amare: Domani nel mondo sarem! Penso all’estate e sogno guardo alla vita intorno Se Dio vorrà domani Massariotta resterà sempre con te! Testo e musica: Alamia, Berlingeri, Romeo http://www.youtube.com/watch?v=VUqf41fCyQA

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