5 minute read

SPORT Giulia e il calcio in rosa A pag

Soprattutto dopo il periodo non semplice, né per Giulia, fisico atletico e mente raffinata (dopo aver frequentato la Facoltà di Beni Culturali, nei prossimi mesi riuscirà a laurearsi in magistrale in Arte a Trento), ma persona umile, né per le sue compagne, passato in presenza del Covid. Le limitazioni per la diffusione della pandemia hanno influito e non poco infatti anche sul settore calcio. «Causa Covid - ricorda Giulia - a partire da novembre quest’anno siamo dovute stare ferme due mesi; mi sono allenata per conto mio cercando di non perdere la forma, correndo su e giù per le scale, in giardino, per strada. Una volta alla settimana ci trovavamo con la squadra su zoom con il nostro preparatore atletico, Giorgio Bertoluzza, facendo esercizi a corpo libero sul tappetino ognuna a casa propria». Quando poi gli allenamenti sono ripresi tutti i venerdì prima della partita ogni atleta veniva sottoposta a tampone e, pur avendo ridotto le docce a fine allenamento - «E non è bello dovertene andare col sudore addosso» -, il coprifuoco, che iniziava esattamente alle 22, ci metteva del suo. Tra i lati positivi di questo difficile periodo, ammette però la calciatrice condinese, il fatto di avere capito quanto sia davvero legata a questo sport, ché non poter giocare a calcio e vedere le compagne la faceva proprio stressare. Tuttavia la nostra centravanti in rosa, così come le altre calciatrici giudicariesi (la citata Maya Antolini, Laura Bordiga, numero 10 nell’Under 17 dell’AFC Trento, o Arianna Bonenti, di Bondo, che gioca nell’Isera), sa bene cosa significhi doversi fare forza, una buona abitudine che può anche diventare una leva nella vita. «Nascere a Condino riflette l’atleta condinese - in una valle periferica come la nostra mi ha dato la possibilità di giocare e crescere con i maschi, un aspetto del gioco che poi mi è rimasto: ti dà quella grinta in più, perché come unica femmina in campo devi farti valere. Poi il fatto di studiare a Trento per essere vicina alla squadra, vivendo in appartamento da sola, mi ha aiutato a diventare indipendente, aprirmi a un mondo nuovo e anche riuscire all’università». «Ultimamente - aggiunge Giulia - si stanno facendo molti progressi nel campo del calcio femminile. Una volta una bambina aveva più problemi nel realizzare il sogno di diventare una calciatrice, adesso le cose stanno cambiando». E sebbene sia vero che le calciatrici femmine ancora non percepiscano i lauti introiti dei calciatori maschi, si sta iniziando a parlare di diritti e di tutele anche per loro. L’ACF Trento vuole quindi essere riferimento per le ragazze che amano il calcio in tutta la regione, afferma Giulia; perciò, dopo aver allestito una squadra Under 19, una Under 17, e quella delle esordienti, dal prossimo anno in accordo con la società del Trento maschile, ha in cantiere di organizzare anche la squadra dell’Under 15. «Non tutti i genitori hanno possibilità di portare le figlie avanti e indietro; l’invito è di fare parte delle squadre locali per poi passare in una squadra femminile quando si è più grandi, come ho fatto io» conclude Giulia, alla quale il secondo posto in classifica fornisce la possibilità di giocare con la propria squadra la Coppa Italia, l’anno scorso rinviata Covid.

La calciatrice di Condino gioca in serie C con l’ACF Trento Calcio

Advertisement

Giulia e il calcio in rosa

di Mariachiara Rizzonelli

«Il nostro mister, Massimo Spagnolli, in questi giorni ci ha detto che una sessione di allenamento in meno ormai non faceva la differenza, che potevamo stare a casa a vedere giocare l’Italia, passando del tempo in famiglia. Mi piace quest’Italia, è un bel gruppo con un grande allenatore, fa un bel gioco e chi ben comincia…», così parla la numero 10 del ACF Trento Calcio Femminile in serie C , originaria di Condino Giulia Rosa nel commentare le prime partite degli Europei di calcio a fine giugno. Giulia come le altre ragazze della prima squadra dell’ACF Trento, tra cui anche la tionese Maya Antolini (domenica 13 giugno ha fatto il suo primo gol in questa serie), potevano ben permetterselo: seconde in classifica generale poco dietro ad una squadra molto forte come il Cortefranca Calcio, dopo un anno pressoché perfetto, meritavano davvero una piccola pausa.

Una giornata di festa e pallone in ricordo del giovane scomparso nel 2019 Paolo Valenti kids football day, il primo evento pubblico è un successo

L’Associazione Paolo Valenti, nata nel 2020 per ricordare un amico andatosene troppo presto, una giornata così la aspettava da tempo. Da oltre un anno, a essere precisi, visto che già per l’estate 2020 i soci fondatori avevano messo in cantiere degli eventi, poi forzatamente cancellati a causa della pandemia. Ecco quindi che sabato 12 giugno, grazie all’allentamento delle norme anticontagio e alla situazione complessiva in miglioramento, l’associazione presieduta da David Bazzoli è potuta scendere in campo con “Paolo Valenti Kids Football Day”. Una lunga giornata di festa, con tanti palloni a rotolare sul sintetico delle Rotte di Comano Terme e circa 150 minicalciatori a divertirsi con quello che è sempre il gioco più bello del mondo, soprattutto quando a praticarlo sono i più giovani. Questo il sunto dell’evento che in un caldo sabato ha visto protagonisti piccoli amici e primi calci di Comano Fiavé, Caffarese, Calciochiese-Settaurense, Condinese, Pieve di Bono, Alta Giudicarie, Tione, Pinzolo Valrendena e Calcio Bleggio. A tifare dagli spalti, oltre a genitori e familiari dei minicalciatori, tanti amici e parenti di Paolo: l’associazione che ora conta circa 300 soci ha potuto quindi presentarsi ufficialmente nel modo più bello, ovvero una giornata di sport giovanile, amicizia e tanta voglia di stare insieme. Tra i piccoli calciatori, con la maglia dell’Alta Giudicarie sono scesi in campo anche Mattia e Davide, i primi due figli di Paolo e della moglie Fabiana, mentre il piccolo Andrea per quest’anno ha potuto solamente fare il tifo. Dopo le partite che hanno divertito il folto pubblico presente, spazio alle premiazioni, con l’intera famiglia Valenti a consegnare a tutti gli atleti un apprezzatissimo zainetto con stampati il logo dell’associazione e il nome di Paolo da portare fieramente sulla schiena. Toccanti i ricordi del presidente David Bazzoli, della sorella Irene Valenti, che ha ricordato la carriera calcistica del fratello fatta di rinunce ma anche di molte gioie e innumerevoli amicizie, e della moglie Fabiana Bellutti, che ha spronato tutti nel riuscire a trovare la gioia anche nel dolore, come successo alla sua famiglia da quel tragico 9 settembre 2019 quando Paolo ha perso la vita a soli 36 anni. L’attività dell’Associazione Paolo Valenti non si ferma certo qui: dopo una giornata densa di emozioni, ora si guarda a fine agosto, quando nelle Giudicarie sarà organizzato un torneo under 15 con formazioni di primissimo piano, altro evento che era praticamente pronto già un anno fa e che dopo l’inevitabile rinvio sarà riproposto con ancor maggior determinazione.

This article is from: