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Giudi iudicarie
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Mensile di informazione e di approfondimento
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ANNO 11- N. 5 MAGGIO 2012 - Mensile
EDITORIALE
Un’avventura lunga 10 anni La Redazione Dopo tanto scrivere e parlare di Giudicarie, permetteteci questa volta di parlare di “noi”, del Giornale delle Giudicarie, di quel mensile che s’è fatto negli anni alfiere e interprete, testimone e cittadino attivo di questa terra. Un’avventura che proprio nel mese di maggio del 2012 compie 10 anni, e attraversa come una linea continua la storia di questo territorio dell’ultimo decennio, dando conto di tutta la cronaca, gli accadimenti politici, gli avvenimenti culturali e sportivi, l’attivismo di un variegato ed importantissimo mondo dell’associazionismo che anima davvero le Giudicarie in profondità, dando vita e consistenza ad una “terra di confine”. Per questo abbiamo pensato ad un inserto speciale di 16 pagine per celebrare questo decennale importante, un “giornale nel giornale” da leggere e conservare nel quale trovare contributi, ricordi e idee delle firme che negli anni hanno fatto crescere questa pubblicazione. Continua nell’INSERTO SPECIALE per i 10 anni del Giornale delle Giudicarie
Dieci anni di informazione Nasceva nel maggio del 2002 il Giornale delle Giudicarie
Sembra ieri e già sono passati dieci anni dall’uscita del primo numero del “Giornale delle Giudicarie” nel maggio 2002, stampato per noi dalla Tipografia Antolini di Tione. Fu un giorno di grande entusiasmo anche se poi non furono tutte rose. L’eccitazione del primo numero mascherò per qualche giorno i problemi a cui stavamo per andare incontro. Le difficoltà economiche, la pubblicità che stentava, la formazione dei collaboratori, il loro coinvolgimento, erano cose a cui non avevamo dato il giusto peso, come si fa quando si tenta un’operazione spericolata...
Decennale con Durnwalder A Tione il 29 maggio Nell’inserto speciale
Patt,Panizza nuovosegretario Gli autonomisti puntano alla presidenza Pat A pag. 24
ATTUALITÀ
Il caso Lega e la politica nel complesso A pag. 14
ATTUALITÀ Focus Orso Orsi a quota 33 A pag. 24
PRIMO PIANO
Cooperazione, fra criticità e voglia di partecipazione A pag.10
Referendum ko, Comunità salve?
a pag. 11
Ospedale, tra nomine e lavori in corso
Ciaghi nuovo primario aTione Un tesoro artistico da valorizzare. A pag 12
La notizia è che è stato nominato il nuovo direttore dell’unità operativa di chirurgia generale dell’ospedale di Tione. Si tratta di Gianni Ciaghi, ha 61 anni, proviene dal Santa Chiara di Trento, dove per trenta anni ha ricoperto incarichi di responsabilità in chirurgia generale. Sostituisce Umberto Papa, che è in pensione dalla fine del 2011. Alle pagine 6 e 7
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Rassegna Stampa
MAGGIO 2012
A cura della REDAZIONE
RASSEGNA STAMPAAPRILE 2012
DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA TRENTO. All’assemblea della sezione aziende estrattive e materiali da costruzione della Provincia di Trento è stato eletto Presidente un giudicariese nella persona di Achille Onorati della Onorati srl. Complimenti e auguri per il suo nuovo incarico. GEAS. Il bilancio della Geas Spa, presentato all’assemblea dei soci nei giorni scorsi è la fotografia di una azienda in pieno sviluppo. Costituita nel 2002 da Adelino Amistadi che ne fu il primo presidente, per affiancare i comuni nella gestione di servizi in via di riorganizzazione, ne fanno parte i 39 comuni delle Giudicarie, i due Bim del Chiese e del Sarca, e le aziende operanti nei servizi in Giudicarie Asm, Ceis e Cedis e la Comunità di valle. Oggi si occupa di energia, acqua ed altri servizi di primaria importanza con risultati lusinghieri. Con l’occasione è stato rinnovato il direttivo che oggi risulta così composto: Giorgio Marchetti, Patrizia Ballardini per la Comunità, Giovanni Ghezzi di Carisolo, Stefano Bagozzi di Castel Condino, Marcello Azzolini di Fiavè, Pietro Madaschi di Villa Rendena, Gianfranco Pederzolli per il Bim del Sarca, Claudio Lucchini per il Bim del Chiese, Mario Tonina per il Ceis, Elisa Ghidini per il Cedis e Stefano Parolari per l’Asm di storo. Il collegio dei Sindaci sarà guidato da Emanuele Bonafini. CIMEGO E CASTEL CONDINO. Dopo il via libera del Consiglio delle Autonomie, anche la Giunta Provinciale ha approvato il progetto di unione fra i due comuni del Chiese, formalizzato già nell’autunno scorso con l’assenso delle due amministrazioni. L’iter prevede che si definisca la bozza di statuto per l’eventuale Unione, per poi andare al referendum entro tre anni e poter dare avvio, in caso di esito favorevole, alla vera e propria fusione dei due comuni. Intanto con il primo gennaio 2013 nascerà l’Unione, ovvero il nuovo ente che dovrà preparare il terreno giusto per arrivare poi alla definitiva fusione dei due paesi. Il Consiglio dell’Unione prevede un numero di 12 consiglieri: cinque consiglieri più il sindaco per ciascuno dei due comuni. VIGO RENDENA. Gabriele Gasperi lascia la Pro-Loco di Vigo dopo 20 anni di proficuo lavoro. Il nuovo presidente chiamato a succedergli è Luigi Chiappani che ha voluto, a nome della comunità, ringraziare Gasperi per la dedizione dimostrata nell’esplicazione dei suoi mandati e pregandolo di rimanere nel consiglio direttivo per portare la sua esperienza e le sue capacità organizzative. Vice presidente è stato eletto Alessio Stefani, segretario Andrea Loranzi mentre Andrea Tomasini rappresenterà la Pro-Loco di Vigo Rendena nel Consorzio Pro-Loco della Val Rendena. TERME DI COMANO. Nei giorni scorsi la Presidente delle Terme Nadia Serafini è stata chiamata a far parte del Consiglio Direttivo di Confindustria di Trento a rappresentare la termalità trentina, nello stesso periodo per la prima volta la Provincia di Trento ha concesso alle Terme trentine il livello di accreditamento “super”. Due autorevoli traguardi che avvalorano e consolidano la leadership delle Terme di Comano nel panorama del termalismo trentino. Per quanto riguarda il riconoscimento del livello “super” concesso dall’assessorato alla Sanita della Provincia per la prima volta ad uno stabilimento termale, testimonia l’eccellenza qualitativa della propria proposta di cura e prevenzione, un “certificato” in più per Comano che ormai è diventato un un punto di riferimento nazionale ed europeo per il termalismo in genere e per la dermatologia in particolare.
STORO. Si è svolta nei giorni scorsi l’assemblea ordinaria dell’Agri ‘90, la cooperativa che ormai da vent’anni si occupa della coltivazione del mais da polenta e dei piccoli frutti nel basso Chiese. I risultati di bilancio letti dal presidente Vigilio Giovanelli sono del tutto positivi. Completata la costruzione della nuova sede che ha visto un impegno finanziario di circa 3 milioni e mezzo di euro di cui un milione e quattrocentomila contributo della Pat, si dovrà ancora spendere per sistemare la questione dell’inquinamento acustico per lenire le proteste degli abitanti della zona. Per quanto riguarda la produzione, nel 2011 sono stati conferiti 12.705 quintali di granella, 1.777 quintali di fragole, 29 di lamponi, 37 di more, 5 di ribes, 4 quintali di marroni, e 19 quintali di uva fraga. Con questi dati il presidente Giovanelli ha ancora una volta potuto dirsi soddisfatto dei risultati finali della “sua” Cooperativa. PONTE ARCHE. All’inizio di aprile è stata aperta la nuova Famiglia Cooperativa di Ponte Arche che presenza sostanziali novità. A parte il nuovo orario che andrà dalla 8 alle 12.45 e dalle 15.30 alle 19.30 con il venerdì ed il sabato con orario continuato, interessantissime sono le novità tecniche. Anzitutto l’area utile del supermercato è di circa 1200 mq, con due uffici al secondo piano ed un ampio parcheggio di oltre 120 posti macchina. E’ stato curato in modo particolare il reparto alimentare con la valorizzazione del reparto freschi e freschissimi, pane self service, ampio banco di gastronomia e rosticceria calda, banco carne, inoltre sarà prestata particolare attenzione ai prodotti biologici ed al reparto extralimentare, come da tradizione. Quanto prima, nel nuovo centro commerciale, apriranno un negozio di elettrodomestici e un bar-caffè letterario e musicale. GIUDICARIE GAS. Il presidente Walter Paoli, nell’assemblea annuale di Giudicarie Gas, la società per azioni partecipata dai Comuni delle Giudicarie, dall’azienda servizi municipalizzati di Tione e da Dolomiti Energia, ha relazionato ai soci intervenuti sulla gestione 2011 sottolineando come l’utile di esercizio è fortemente aumentato rispetto all’anno precedente risultando di 116.000 euro di fronte ai 67.000 del 2010. Come ha spiegato il presidente, il miglioramento del risultato economico è dovuto principalmente all’incremento tariffario riconosciuto alla distribuzione dall’Autorità preposta, per l’effetto dell’aumento delle utenze ed in minima parte per la realizzazione di nuove reti. Finora l’attività di Giudicarie Gas interessa i comuni di Bondone (Baitoni), Lardaro, Bondo, Tione, Ragoli e Preore. I clienti allacciati alla rete sono 1502 e sono in continuo aumento. Il patrimonio dell’azienda ammonta a 3.7377.255 euro ed è coperto per più di metà da capitale proprio.
I CATTIVI PENSIERI - di Eta Zeta E tu, quanti “chek control” hai? Ormai, per i sindaci della valle, ostentare controlli di velocità è diventato uno status simbol. Se non ne hai almeno quattro, non sei nessuno. Meglio se di più. Ma quattro sono il minimo vitale, per l’adesione al club. Una volta le classifiche di merito si misuravano su altre graduatorie. Che so: strade, fognature, servizi alla collettività. Ma oggi, i tempi sono cambiati. E, se sei riuscito a piazzare anche qualche telecamera, magari puntata sui bidoni della spazzatura, allora si che sei al top! Non meravigliamoci quindi, se - all’inizio dei paesi - per gli automobilisti, invece dei cartelli di benvenuto, troveremo scritte tipo: “Sorridi”, altrimenti vieni male nelle fotografie!
PROVINCIA. Commercio: i negozi di montagna, in particolare quelli multiservizi, sono da preservare, per contrastare lo spopolamento.Lo ha ribadito la Giunta provinciale stabilendo che le risorse destinate allo sviluppo delle attività economiche nelle zone montane per il 2012 assommino alla considerevole cifra di circa 4.500.000 euro. In Provincia i negozi multiservizi sono 224 di cui 184 punti di vendita di generi alimentari e di prima necessità e 60 pubblici esercizi. Queste attività, con una superficie commerciale fino ad un massimo di 400 mq, offrono numerosi servizi diversificati come fax, fotocopie, consegna a domicilio, servizi postali, bancomat, internet ecc. ecc.
zione di Dellai a presidente sono i PD che si sono espressi più volte ufficialmente, ma questo non impensierisce più di tanto il Principe che i compagni se li mangia a colazione, quando vuole. E’ quello che teme anche il vice presidente Pacher, che sorpreso per l’iniziativa del sondaggio, e vedendosi scivolare via la successione al Dellai promessagli da tempo, e, soprattutto conoscendo la volubilità del suo partito, è entrato a sorpresa nel dibattito del momento: “Il problema non esiste, Dellai l’ha ripetuto in tutte le salse, anche in incontri pubblici, è insomma, una questione che si chiude qui!” Peccato che in molti abbiano sentito tutt’altre cose in giro, il sondaggio ne è la conferma.
VOLONTARIATO. Un trentino su quattro fa attività di volontariato, secondo i dati Istat, in Trentino il 27,8 % della popolazione è presente come volontaria nelle varie associazioni preposte. Più di Bolzano che arriva al 26,4 % e molto più della Lombardia, del Veneto e del Friuli che viaggiano sul 17 %, con la Sicilia al 7,4 e la Campania che è al 6,5 %. Al di la dei gloriosi pompieri, che si sono fatti onore in ogni parte d’Italia, sono circa 37.000 le persone che fanno volontariato suddivise in 1.085 organizzazioni che si occupano dei più svariati settori. Le comunità che più hanno spirito volontaristico sono le GIUDICARIE e la Val di Fassa che possono contare sul 10% complessivo della popolazione.
AGRICOLTURA. E’ stato approvato dal Consiglio provinciale un disegno di legge che rimette ordine e semplifica le norme che riguardano il comparto agricolo e turistico. La nuova legge introduce norme più severe per quanto riguarda la qualità dell’agriturismo e l’avvio dell’attività, nonché l’istituzione di fondi per la copertura dei danni provocati dalle malattie delle piante e dalle avversità atmosferiche. Ci è occupati della disciplina degli impianti di biogas per la produzione di energia da residui zootecnici ed agricoli, sono stati stanziati contributi per il sostegno delle piccole aziende famigliari e l’autorizzazione ai Comuni ed alla Comunità di valle di utilizzare i piccoli allevatori nei lavori stagionali di manutenzione della viabilità di montagna, sistemazione degli alvei e nello sgombero neve.
PROVINCIA. Dellai: cosà farà Lorenzo Dellai l’anno prossimo? Si metterà da parte, andrà a Roma? Resterà al suo posto? C’è da sorridere, ma il cerchio magico che lo circonda e che lo vorrebbe riconfermato al suo posto per non perdere i loro privilegi, è già al lavoro con una precisa strategia. In questi giorni è stato commissionato un sondaggio su Lorenzo Dellai e sulle intenzioni di voto alle elezioni provinciali. Si può già scommettere sull’esito della consultazione che si voleva rimanesse segreta: tutti i trentini vogliono che Dellai rimanga, ergo il Lorenzo, sofferente, a costo di grossi sacrifici, negandosi ad ulteriore carriera, per il bene nostro, ricandiderà presidente nell’indifferenza del Trentino e nel tripudio del cerchio magico per lo scampato pericolo. PROVINCIA. Dellai: fortemente contrari alla riele-
FINANZIAMENTO AI PARTITI. Contrariamente a quanto dice il loro segretario nazionale, il PD trentino sembra abbia tutt’altre intenzioni, secondo il segretario provinciale Nicoletti vanno tagliati i finanziamenti ai partiti a cominciare dalla nostra Provincia. Questo per andare incontro alle richieste degli iscritti che chiedono trasparenza e chiarezza nella destinazione dei fondi. Pur riconoscendo il ruolo dei partiti e che non sia giusto far di tutta l’erba un fascio, di fronte alla crisi gravissima che stiamo attraversando, gli iscritti del PD chiedono misure severe e quindi vanno tagliati i finanziamenti, altrimenti l’antipolitica si consoliderà tanto da minacciare l’esistenza stessa dei partiti.
SANITA’. Arriva il tiket sugli ubriachi. Se serve l’autoambulanza per andare in pronto soccorso ed il tasso alcoolico nel sangue risulta più di 1,5 grammi per litro, si paga una compartecipazione alla spesa per un importo di 200 euro. L’obiettivo della nuova regolamentazione non è quello di fare cassa, ma di cercare di prevenire un fenomeno, quello dell’alcolismo, che seppur ridotto, ha degli alti costi sociali. Con la nuova norma, approvata dalla Provincia, verranno puniti solamente i casi in cui l’incidente o il malessere che richiede l’intervento dell’ambulanza, sia dovuto allo stato di ebbrezza della persona coinvolta. RACCOLTA FIRME. Il Core (Comitato referendario provinciale), animato da Giovanni Giugni e Simonetta Gabrielli, è al lavoro per la raccolta delle firme per chiedere un referendum abrogativo delle indennità e dei privilegi dei consiglieri provinciali e regionali. Finora hanno raccolto 5.000 firme delle 15.000 necessarie, ma l’organizzazione referendaria continuerà ad organizzare banchetti di raccolta un po’ in tutto il Trentino, nonostante la difficoltà più volte lamentata nel far circolare le informazioni relative. Il Comitato del Core invita tutti gli elettori a dare un segnale forte e significativo all’insensibilità della nostra classe politica. CENSIMENTO. Sono stati resi noti i dati del censimento completato nell’autunno scorso in provincia di Trento. Gli abitanti del Trentino sono risultati essere 526.000 dei quali oltre 44.000, pari al 8,50%, stranieri. Le famiglie legate da vincolo matrimoniale sono il 99%, e poco più di 6.000 le persone conviventi. Il numero di componenti medi delle nostre famiglie si ferma a 2,3, contro una media italiana del 2,4. Negli ultimi dieci anni la popolazione del Trentino è cresciuta del 10%, allora eravamo 477.000, siamo aumentati quindi di circa 50.000 residenti. Le donne sono in maggioranza: 269.974, residenti, contro i 256.563 uomini, con una differenza di circa 13.500 a favore delle donne. Per quanto riguarda la popolazione dei Comuni, quelli con meno di 500 abitanti sono 44 e rappresentano il 3% della popolazione, il Comune con meno abitanti risulta essere ancora Massimeno che si ferma a quota 124. Il maggiore è evidentemente Trento con 114.000 cittadini.
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Imu, tra i dubbi l’unica certezza è la “stangata”
Primo Piano
Rivalutazione catastale del 60% e aliquote maggiori. Come cambiano i costi delle famiglie. Ecco alcuni esempi nei comuni delle Giudicarie di Catia Balduzzi
Coef. di riv. 160 140 80 60 80 55
L’importo ottenuto viene decurtato da eventuali detrazioni spettanti. Per capire meglio la modalità di calcolo ecco un esempio: si ha un abitazione principale di una persona senza figli, categoria A/2, rendita catastale €640. L’IMU si calcola applicando sulla rendita catastale rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 160. Si ha: 640*5%+640= 672. Quindi 672*160=107.520. Questo importo, moltiplicato per
Cosa fanno i comuni. Il Comune interessato può, “nel rispetto dell’equilibrio di bilancio”, aumentare l’ammontare della detrazione fino a concorrenza dell’imposta dovuta. La detrazione prevista per l’abitazione principale e la relativa aliquota ridotta si applica anche all’ex coniuge non assegna-
nt Ti om
et ro
Come si calcola. L’imposta dovuta si calcola applicando alla base imponibile, l’aliquota vigente nel Comune ove è sito l’immobile che va dallo 0,2% al 1,06%. Le aliquote sono modificabili da delibere comunali. La base imponibile dell’IMU è data dal valore dei fabbrica-
Categoria catastale A (escluso A/10) C/2, C/6 e C/7 B C/3, C/4 e C/5 A/10 D eccetto D5 D5 C/1
0,4 per cento, dà €430, a cui viene sottratta la detrazione per abitazione principale di €200. L’IMU da versare sarà quindi €230. Con l’ICI non si sarebbe versato nulla. Diminuzione di imposta infatti si ha nei casi di abitazione principale. Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. In linea generale il possesso dell’abitazione principale unica beneficia di un’aliquota IMU ridotta: 0,4%. Inoltre si ha facoltà di detrazione nella misura di €200, rapportata al periodo dell’anno in cui sussiste tale destinazione. Per gli anni 2012 e 2013, tale detrazione è maggiorata di €50 per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, che dimori abitualmente e sia residente anagraficamente nell’abitazione principale.
et
m
Su quali immobili? L’IMU si applica agli immobili siti nel territorio dello Stato quali: fabbricati, comprese le relative pertinenze; aree fabbricabili e terreni agricoli. Ai fini ICI il numero massimo delle pertinenze dell’abitazione principale era definito dai Comuni. Ai fini dell’IMU sono pertinenze dell’abitazione principale, al massimo una unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali. Le pertinenze sono classificabili catastalmente in: C/2; C/6; C/7 e rappresentano magazzini, locali di deposito, stalle, scuderie; tettoie chiuse o aperte, posti auto, ecc.
ti, dell’area edificabile o del terreno agricolo, determinata secondo le stesse regole dell’ICI. Per i fabbricati iscritti in catasto il valore è costituito dal prodotto tra le rendite catastali vigenti al 1º gennaio dell’anno di imposizione, rivalutate del 5%, moltiplicate per i coefficienti di rivalutazione, diversi a seconda della categoria catastale dell’immobile, come da seguente tabella:
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no per ora. Devono versare l’IMU: i proprietari di immobili, inclusi i terreni e le aree edificabili; i titolari di diritti reali di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi; i concessionari di aree demaniali; i locatari di immobili concessi in leasing.
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Sostituta dell’Ici. L’IMU va a sostituire l’ICI. Non si tratta però di una semplice sostituzione di una tassa con un’altra: la nuova IMU va a modificare la base imponibile e metodo di calcolo. Inoltre l’IMU rimpiazza: l’ICI; l’Irpef e relative addizionali (cioè le imposte determinate in sede di dichiarazione dei redditi delle persone fisiche), queste ultime unicamente sui redditi relativi a beni immobili non locati. Ciò significa che, solo per gli immobili locati, i relativi redditi continueranno a far parte delle dichiarazioni annuali dei redditi e saranno sempre soggetti anche all’IRPEF e alle relative addizionali; mentre per gli altri l’IMU sostituisce la tassazione da dichiarazione. Il tributo è riscosso dai comuni, il 50% dell’introito però andrà a confluire nelle Casse Statali. L’IMU è dovuta per anni solari, in proporzione alla quota e ai mesi nei quali vi è il possesso. Le aliquote vengono stabilite dai Comuni: sinora solo il 5% a livello nazionale, mentre in Trentino la percentuale è decisamente più alta. Si paga l’acconto entro la metà di giugno e il conguaglio a dicembre. La modalità di pagamento prevista è solo tramite F24, non è più possibile utilizzare il bollettino postale, alme-
all’anno, l’IMU aumenta la base imponibile rispetto all’ICI, applicando nuovi moltiplicatori che la amplificano in genere del 60%. Sulle cifre regna il caos: l’imposta sugli immobili cambia quasi ogni giorno.
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L’imposta municipale propria (IMU) è entrata in vigore dal 1° gennaio 2012 ad opera del DL n. 201/2011. Da allora di sicuro c’è che sarà per molti una stangata. Infatti per garantire introiti allo Stato di quasi 22 miliardi
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tario della casa coniugale e, su delibera del Comune, all’anziano/disabile residente in istituti di ricovero o sanitari, purché l’abitazione non sia locata. Non vengono più considerate abitazioni principali quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, con conseguente inapplicabilità delle relative agevolazioni. Tali unità immobiliari saranno, pertanto, considerate “seconde case” ai fini IMU. Può essere utile pensare, nelle realtà familiari ove ve ne siano i presupposti, di cedere o l’immobile o i diritti reali, quali per esempio l’usufrutto, dell’eventuale seconda casa. In sostanza l’usufrutto è un diritto che consiste nel poter godere di un bene, e dei relativi redditi, di proprietà
altrui. E’ possibile cedere l’usufrutto, cosicché l’immobile diventi abitazione principale del soggetto che ha acquisito il diritto. In tal modo l’usufrutto può divenire una soluzione per poter pagare l’IMU con aliquota ridotta, perché è l’usufruttuario il soggetto passivo di imposta. Per costituire l’usufrutto occorre rivolgersi ad un notaio. Vanno quindi valutati anche i costi cui si va incontro per via dell’atto notarile. Da considerare che l’IMU rimane in vigore fino al 2014, cosa succederà successivamente non è dato saperlo. Un aiuto comunque dovrebbe arrivare dalla provincia di Trento che, per sostenere famiglie ed imprese, intende mettere a disposizione circa 30 milioni di euro.
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Primo piano - Sanità
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Elisoccorso, un ritardo grave A Tione gli alberi a bordo pista ne impediscono l’utilizzo Ma le responsabilità sono soprattutto organizzative
P
di Ettore Zini
er qualcuno una storia di ordinaria burocrazia. Ma, a ben vedere, dietro la costruzione dell’eliporto dell’ospedale di Tione c’è molto di più. C’è la scarsa capacità di programmazione dell’Ente pubblico, c’è l’insensibilità di alcuni privati incuranti della posta in gioco, e c’è la Nel 2006 l’Ente Ospedaliero decide di costruire un nuovo campo di atterraggio per elicotteri. La vecchia piazzola è inadeguata. La sanità trentina punta all’utilizzo del soccorso aereo, come mezzo salvavita. Soprattutto, a infartuati e a persone colpite da ictus. Patologie sempre più frequenti, per cui, la rapidità di soccorso e ricovero in strutture adeguate sono condizione, sine qua non, per la vita del paziente. L’elicottero è il mezzo più idoneo. E, la possibilità di poter disporre di una pista abilitata anche al volo notturno, è garanzia di un servizio impagabile. Soprattutto in aree periferiche come le nostre, dove un’ambulanza impiega più di un’ora, per raggiungere Trento e Rovereto. Per la nuova pista si affida quindi la progettazione allo studio tecnico dell’ingegner Massimo Dalbon di Tione. Il nuovo campo di atterraggio dovrà disporre delle dotazioni più sofisticate: dalla pista riscaldata, ai radiocomandi per l’attivazione in volo delle dotazioni di sicurezza. Insomma tutto l’armamentario per avere
le abilitazioni di volo per il collegamento diretto con gli altri nosocomi. Nel 2007 iniziano i lavori. Il progetto è calibrato sugli elicotteri Duphin dell’Aereospathiale, allora in dotazione del soccorso. Primo intoppo. A lavori iniziati, ci si rende conto che la pista non rispetta gli standard. La Provincia ha sostituito il parco elicotteri, con i più ingombranti Agusta Bell: bisonti dell’aria lunghi 18 metri e alti 5. Le normative dell’Ente Nazionale Aereo sono stringenti. Il diametro della pista deve essere il doppio della lunghezza del velivolo, più le fasce di sicurezza. Risultato? La pista deve essere ampliata. Bisogna che tutto collimi alla virgola. I tempi quindi si dilatano. In breve. Dopo tre anni l’eliporto è finito. La pista, come si dice in gergo, è pronta a spiccare il volo. Ma dall’Enac di Roma vengono le prescrizioni. Bisogna abbattere le piante a bordo pista, perché disturbano le operazioni di atterraggio. Nessuno l’ha messo in conto. E qui, arriva l’intoppo numero due. I proprietari di quei vecchi e malandati alberi, si rifiutano
di tagliarne le chiome. Sembrerebbe che vogliano in cambio, o ne condizionino il taglio, alla permuta di un terreno di proprietà dell’Azienda sanitaria, che confina con la loro azienda (ditta Marchesi). Da trent’anni gli hanno messo gli occhi addosso. E questa è l’occasione buona. Ne scaturisce un contenzioso. Che, di fatto, blocca la pista. Il costo complessivo della struttura (pista e annessa cabina di regia) è di 1.800.000 euro. Per dirla alla Bonolis: tre miliardi e mezzo del vecchio conio. E per via di quei rami, dal 2010 è utilizzata come una semplice piazzola diurna. Ne più ne meno,
lentezza da parte degli enti preposti a rimediare ad una situazione incresciosa. Che, visti i tempi – soldi a parte - va a discapito della salute e dell’incolumità del cittadino. La storia è di una semplicità disarmante. E, pare impossibile che accada in Trentino.
come un qualsiasi quadrato occasionale di soccorso. L’abilitazione non c’è. Quindi niente voli. Niente soccorso notturno. L’aeroporto Caproni di Trento, che dovrebbe prendere in carico i corridoi di volo, ha le mani legate. Nel febbraio scorso la stampa solleva il problema. Che stanno facendo i responsabili della sanità? Dormono? Non s’era detto che quella struttura era un indispensabile salvavita per i cittadini? A domanda, non c’è risposta. E, probabilmente non ce ne sarebbe ancora, se i giornali locali avessero mollato l’osso (uno solo, a onor del vero: il
IL PERSONALE
L’optimum per il Pronto soccorso sarebbero 5 figure mediche in flessibilità con altre 10 dell’equipe di medicina In totale 15. Questa dotazione garantirebbe di organizzare adeguatamente la turnazione per la copertura del servizio. Tione ha 9 medici in medicina (compresa la terapia intensiva e semi-intensiva) e 3 al Pronto Soccorso. In totale 12
Trentino). Al quarto articolo, le prime reazioni. C’è un’interrogazione, a Roma, al ministro dei trasporti Corrado Passera, da parte di un parlamentare trentino. Seguono le rassicurazioni del direttore della Sanità Luciano Flor. Per quelle piante, dice, ci si sta muovendo. Entro aprile ci sarà una soluzione. Aprile è passato. Dalla fine dei lavori sono trascorsi due anni. Dall’inizio sei. Quegli alberi sono ancora lì, al limitare della pista. E anche la pista è ancora lì. Ferma. E inutilizzata. Le ultime notizie dicono che l’accordo con i proprietari, in un primo momento dato per certo, è saltato. Che i responsabili della sanità hanno deciso per il taglio coattivo. Che volenti o no, i proprietari saranno obbligati all’abbattimento degli arbusti. La conferma viene dal responsabile alle strutture della sanità trentina: ingegner Claudio Cortelletti. Le vie legali sono strada obbligata. Con quel che ne consegue. Anche in termini di tempo. A questo punto gli interrogativi sono d’obbligo. La vicenda, del resto, ha le connotazioni della classica storia
all’italiana. Sia ben chiaro, il privato coinvolto non brilla ne di altruismo, ne di senso civico. Il proprio tornaconto prima di tutto! Legittimo per carità! Ma ogni commento è lasciato alla sensibilità di ognuno. Ma forse, chi merita maggior biasimo sono i responsabili della sanità: i committenti dell’eliporto. Gli uffici pubblici che hanno in gestione l’appalto. E che ora si comportano come se l’imprevisto fosse del tutto imprevedibile. Ma come? Si mette in cantiere un progetto milionario, senza ipotizzare che per l’atterraggio degli elicotteri la pista deve essere sgombra? Come dire: studio una macchina nei minimi dettagli e, quand’è ora di usarla, mi accorgo che manca il volante. E poi? Ma ci pensate? Non uno, ma sei anni per venirne a capo! Troppi. Anche per una qualsiasi regione del tanto vituperato sud! Solo nel 2011 gli scompensi cardiaci trattati in ospedale a Tione, sono stati 116. C’è da credere che, in nemmeno uno di questi casi, un volo notturno potesse essere determinante?
nomina di un vice direttore di distretto. E’ inconcepibile che Tione, cui fa capo la Comunità di Valle più estesa del Trentino, con i paesi periferici più distanti in termini chilometrici dal Capoluogo (Bondone dista da Trento più di 100 chilometri, Madonna di Campiglio di quasi 80), non disponga di reparti autonomi, con figure professionali proprie. La Comunità di Valle si sta muovendo. Ci si aspetta ora l’impegno dei responsabili della sanità, di sindaci e politici locali, per arrivare ad un centro ospedaliero efficiente e sicuro. E’ inammissibile che il nosocomio locale, che da Trento dista 50 chilometri, con un bacino di oltre 50mila utenti nei periodi turistici, sia tenuto in minor considerazione di centri come Arco, Cles, Mezzolombardo, o
Borgo. Molto più vicini a centri di eccellenza come il Santa Chiara, serviti da viabilità molto più favorevoli della nostra. In passato, pur avendo rappresentanze politiche di spicco in Consiglio e in Giunta provinciale, poco o niente è stato fatto. I medici sono stati abbandonati a se stessi.Ecco perché oggi, su questo problema, la nostra rappresentanza politica, tutta, deve alzare i toni. Deve farsi sentire con voce forte e nitida. Deve dire chiaramente alla Provincia, ai Dellai, agli assessori Rossi di turno che, in tema di sanità, le Giudicarie hanno delle priorità. Delle esigenze a cui va data risposta. Subito. Senza se, e senza ma. Ben venga quindi il nuovo primario Ciaghi. Ma anche le altre nomine. Di cui l’ospedale ha urgente bisogno. Ettore Zini
Chirurgia ha un nuovo primario Anche il Pronto Soccorso ha finalmente un responsabile. Ma mancano all’appello altre figure professionali
La notizia è che è stato nominato il nuovo direttore dell’unità operativa di chirurgia generale dell’ospedale di Tione. Si tratta di Gianni Ciaghi, ha 61 anni, proviene dal Santa Anche il Pronto Soccorso ha finalmente un responsabile: è stato nominato il dott. Donato Donati, già in forza nell’ospedale, e medico di esperienza, che avrà la regia del reparto di prima accoglienza. Ma la notizia vera è che, finalmente, qualcosa si sta muovendo, per uscire da quella posizione di stallo che per anni, ha condizionato l’operatività dell’ospedale. All’appello mancano ancora le nomine di primari come: Anestesia, Ostetricia/Ginecologia. Come pure quelle del Direttore Sanitario, del Vice direttore di Distretto. Ma, a quanto sembra, Trento ha preso coscienza del problema. La soluzione provvisoria di questo impasse si chiama: scavalco. Cioè medici condivisi con altri centri. E’noto però che l’efficienza ospedaliera ne-
cessita di figure professionali a pieno servizio. E soprattutto presenti. Finora la Sanità trentina, per Tione, ha puntato su interventi capaci di aumentarne l’efficienza logistica. Investimenti di peso su parcheggi e organizzazione strutturali dei reparti. Impieghi di grosse somme, che hanno messo sul piatto qualcosa come 26 milioni di euro: 5milioni per le sistemazioni esterne, quasi 2 per l’elisuperficie, 18 per la messa a norma antisismica e razionalizzazione strutturali, 2 per il pronto soccorso. Impegni di spesa confermati dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale Luciano Flor. In totale, 50 miliardi delle vecchie lire, che a detta di molti, dovrebbero lastricare d’oro il nosocomio. Opere in corso, di cui peraltro tutti riconosco-
Chiara di Trento, dove per trenta anni ha ricoperto incarichi di responsabilità in chirurgia generale. Sostituisce Umberto Papa, che è in pensione dalla fine del 2011. no la validità, che vanno nella direzione di una maggior funzionalità. Di un ospedale però, come è già stato ribadito proprio dalle pagine di questo giornale, il problema vero sono le risorse umane. Le figure professionali in grado di prendersi cura dei pazienti. Il personale medico e paramedico idoneo a dare risposte vere al malato. E, purtroppo, qui siamo carenti. Si è pensato al guscio. Trascurando il nocciolo: il motore in grado di far rombare a pieno regime un centro di cura troppo importante per le nostre valli. Nella scala della qualità della vita, la salute è la voce più importante. Ecco, quindi, la necessità di colmare - al più presto - le lacune di cui la nostra Comunità soffre. Dopo il dottor Ciaghi, per la chirurgia, e Donati per il Pron-
to soccorso, urge che anche gli altri reparti abbiano una titolarità. Possibilmente non a scavalco. La lista delle carenze del distretto è contenuta in una mozione approvata all’unanimità dalla Comunità di Valle che chiede, appunto, all’Apss, Azienda Provinciale Servizi Sanitari, di aumentare l’organico del nostro ospedale. Nello specifico si sollecita: il rafforzamento del pronto soccorso con il mantenimento della doppia guardia notturna; la nomina dei responsabili dei reparti ora a scavalco; la nomina di un direttore sanitario; un servizio pediatrico d’urgenza sulle 24 ore; la disponibilità di due stanze di hospice per cure palliative nel reparto di medicina, lo snellimento delle pratiche per la concessione del nulla osta per l’atterraggio degli elicotteri; la
Primo piano - Sanità I NUMERI DELLA STRUTTURA
L’ospedale di Tione nel 2011 ha fatturato, in termini di patologie trattate 9.399.033 euro. Dei quali, 4.548.050 in medicina: 63% del totale. Le giornate complessive di degenza, day hospital compreso, sono state 18.228. Nel solo reparto di medicina: 11.537. I ricoveri ordinari in medicina 1.149 a cui vanno aggiunte 202 osservazioni brevi.Il totale dei ricoveri, in regime ordinario, sono stati 2.403, con 15.762 giornate di degenza. In medicina i ricoveri in day hospital sono stati 208: di cui 84 per pazienti con tumore. Le giornate di degenza 1.785.Al Pronto soccorso gli accessi registrati: 11.331. Nel reparto di ostetricia sono nati 222 bambini. Mentre gli scompensi cardiaci seguiti 116 e i ricoveri per chemioterapia 105. Le circa 1.800 giornate di degenza in day hospital per trattamenti di patologie tumorali, evitano massacranti trasferte a Trento. In reparto, la degenza media è di 8gg., la più breve di tutto il Trentino. Contro i 10/11 giorni degli altri ospedali. Nel 2011 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati 11.331, con una media per notte di 6,5. Ma con 9,8 dimissioni nella stessa fascia oraria, in quanto dalle 20 della sera alle 8 del mattino, ci sono da smaltire anche i casi arrivati nel tardo pomeriggio. Per cui il carico di lavoro è notevole. Soprattutto per una struttura che dispone di poco personale. “E proprio qui sta il punto” dice il dott. Luigi Battaia, direttore dell’Unità Operativa di Medicina, 62 anni, già maturo per la pensione. Ma rimasto in servizio, perché ama il suo lavoro ed il suo Ospedale, e conta di mettere a frutto la sua esperienza e le sue competenze. Il dott. Battaia è originario di Poia (Lomaso), da 33 anni è alle dipendenze dell’ospedale. La vecchia guardia che costituiva l’ossatura portante: Mon, Papa, Ianeselli, Gallucci, Nordio, Gino, Franchini, Piccone e altri, ora in pensione, li ha visti sfilar via, uno a uno. Lui
è uno dei pochi rimasti in servizio. Dopo gli studi universitari e la specializzazione in Medicina Interna e Oncologia, ha preso servizio in quel di Tione. E vi rimarrà - sembra - ancora qualche anno, quando - spera -, in fatto di personale medico e paramedico, si sarà finalmente trovata la quadra. Per ora, l’unica cosa che gli preme, è che i vertici della Sanità capiscano che un ospedale come questo ha bisogno di attenzione. “In primis, c’è il problema del Pronto Soccorso che deve essere potenziato, non solo come superficie e logistica. Ma soprattutto come personale medico ed infermieristico”. “Per la parte strutturale – fa sapere - ci sono già i progetti. Hanno garantito il termine dei lavori entro la fine del 2014. Obbiettivamente oggi il Pronto Soccorso ha dei limiti, nel garantire la funzionalità del servizio e la privacy dei pazienti”. Una riorganizzazione degli spazi è quindi indispensabile. Ma il problema vero,
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Pronto soccorso: una priorità Il punto, con il primario di medicina dott. Luigi Battaia
Un mucchio di quattrini per le strutture. Ma si lesina sul personale medico e paramedico. Non è una novità. Per l’ospedale di Tione i soldi ci sono per quanto concerne la parte edilizia, che ha ormai occupato, fino all’inverosimile, ogni centimetro quadrato disponibile. Ma per il personale sanitario i cordoni della borsa sono stretti. per il responsabile di Medicina, sono le risorse umane, non solo per la pianta organica carente. “Da anni – dice il medico – la copertura notturna in PS era garantita da due persone, un chirurgo e un internista. Ora vi è l’input di sgravare i chirurghi da questo compito, per dare disponibilità all’attività operatoria. Per attuare questo mandato, evidentemente bisogna prima di tutto rafforzare l’equipe medica, con un numero di medici ottimale, come già attuato in altri Ospedali di Distretto. Si valuterà a quel punto la modalità migliore nell’assistenza, pur sapendo che sarà difficile che un solo medico possa coprire sia le esigenze dei reparti che dell’emergenza. Gestire il servizio in queste condizioni non sarebbe ne facile ne sicuro”. Il dott. Battaia è categorico, ma al tempo stesso duttile:”Tre medici in più sarebbero l’ideale. Ma ci accontenteremmo anche di due. Con cui sarebbe comunque possibile organizzare meglio
le esigenze del reparto”. Si, del reparto. Perché nelle nuove disposizioni della Sanità, i Servizi di Pronto Soccorso saranno accorpati a Medicina. Solo Trento e Rovereto avranno delle unità autonome. Gli altri ospedali per motivi organizzativi dovranno unire i due comparti. Per questo a Tione due o tre medici in più, farebbero la differenza. Quanto al reperire poi queste nuove risorse umane non sarà facile; “Siamo una zona periferica – conferma il primario – e trovare medici disposti a trasferirsi qui non è semplice, per cui andrà studiato qualche incentivo per favorire l’arrivo di medici negli Ospedali di Distretto; la flessibilità del servizio tra Pronto Soccorso e Medicina potrebbe migliorare l’attrattiva per i giovani medici, che potrebbero così mirare ad un perfezionamento professionale e specialistico, ma questa è un’altra storia” Pronto soccorso quindi, prima di tutto. Ma le emergenze sono
Molto stretti. Al tal punto, che per un’attività di prima linea, come il pronto soccorso, le risorse umane sono al lumicino. E non è facile per i medici del nosocomio far quadrare il cerchio, con una turnazione, che soprattutto nei momenti di punta stagionale, sottopone a dei ritmi davvero pesanti. anche altre. C’è il nodo primari a scavalco. Anestesia e Ostetricia, secondo Battaia, i più urgenti. Per il primo la nomina potrebbe uscire in questi giorni. Ma Ostetricia è ancora più importante. Oggi c’è il dott. Marco Ioppi, ma viene una sola mattina alla settimana.”Nel 2011 – dice il dott. Battaia – sono nati 222 bambini. E’ vero che gli obiettivi ne prevedono almeno 300. Ma distanti come siamo dal centro,
indipendentemente dai numeri, non è possibile non disporre di un punto nascita ben presidiato. Da dirigente da molti anni legato a questo Ospedale, mi auguro che si possano avere per il futuro spazi e personale adeguati, in modo da garantire qualità delle prestazioni e soddisfazione dei cittadini” Si sente che ha a cuore il nostro ospedale. Che verosimilmente, dopo tanti anni, è un po’ anche suo. (e.z.)
Luigi Battaia
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Politica
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Patt pronto a guidare la Provincia Il nuovo segretario Panizza lancia gli autonomisti trentini: “Partito in crescita, vicino alla gente trentina” Presente sul territorio e in crescita. Il Patt che esce dal congresso di metà aprile di Mezzocorona è la fotografia di un partito in salute (tra i pochi nella situazione politica attuale), che ha voglia di consolidarsi anche fuori dai suoi bacini storici e ha le carte in regola per ambire alla presidenza della provincia nel 2013. E lo dice senza mezzi termini. Tanti i temi sul tappeto che la neo-segreteria di Franco Panizza si troverà ad affrontare. A partire appunto dal nodo del dopo-Dellai, del rapporto con i colleghi di maggioranza Upt e Pd, del progetto per presentarsi agli elettori il prossimo anno presentando una propria idea del Trentino del futuro. Discussioni da affrontare partendo però da basi solide: da un partito e da un simbolo forti della propria storia, con le stelle alpine da sempre simbolo della autonomia trentina; al rapporto privilegiato con l’SVP di Luis Durnwalder; alla consapevolezza che – di fronte allo sfascio della politica nazionale – i partiti a vocazione territoriale e locale come il Patt (e in parte anche l’Upt) hanno una marcia in più e un’occasione per dialogare in modo più diretto con il territorio e la gente trentina. Assessore Panizza, qual è il valore aggiunto di un partito locale come il Patt in questo particolare momento della politica? E’ un complesso di valori che ci differenziano dai partiti nazionali e che ci arrivano direttamente dalla nostra storia e sono quelli della cultura autonomistica, dell’attenzione al territorio e della gente delle valli, della cultura della corretta gestione del nostro ambiente e testimoniati e racchiusi nel nostro simbolo storico delle stelle alpine. Dal nostro essere dalla parte del Trentino e dei trentini. Cosa cambierà nella linea del Patt con la sua candidatura? Dal punto di vista della linea politica vi sarà continuità
con chi mi ha preceduto. Per quanto mi riguarda cercherò di mettere il mio impegno e la mia esperienza a favore della crescita del Patt, del suo consolidamento anche al di fuori dalle nostre “roccaforti” storiche e per l’individuazione di un progetto di ampio respiro e di prospettiva per il Trentino in un momento in cui la gente ha bisogno di serietà e
Grande regista di questo percorso è l’assessore Franco Panizza, acclamato segretario provinciale del Partito dalla folta platea delle cantine Rotari, leader assieme all’assessore Ugo Rossi di un movimento che si presenta unito, dopo le discussioni dei mesi scorsi sulla guida politica con il gruppo del consigliere Mauro Ottobre e di Devis Tamanini. di risposte dalla politica. Forti, perché responsabili: sta in questo binomio il pilastro sul quale si regge la nostra esperienza politica Dunque il progetto prevede anche l’individuazione di un candidato presidente vostro per il 2013? Non è una questione di nomi. Di certo il Patt è cosciente del suo ruolo ed è pronto ad as-
sumersi la responsabilità della guida della Provincia in un momento politico ed economico non facile a livello europeo e nazionale. Penso che questo sia il naturale compimento di un percorso di crescita e di radicamento sul territorio portato avanti in tanti anni e che fa del Patt il partito più vicino alla gente trentina. Prosegue anche il vostro
Franco Panizza
rapporto con i “cugini” del Svp. Si tratta di un cordone ombelicale forte, che si regge su comuni valori e sentimenti rispetto a questioni importanti come l’autonomia e l’autodeterminazione dei popoli. Oltre a questa base valoriale negli anni abbiamo sviluppato un rapporto di forte collaborazione sulle tematiche politiche
più contingenti, nella gestione delle politiche di sviluppo e programmatiche nella convinzione che Trentino e Alto Adige debbano dialogare in modo sempre più stretto, consolidando sinergie e progetti anche di ampio respiro come ad esempio quello strategico dell’Euregio. Una risposta forte al momento di crisi attuale. (r.b.)
Prodotti nel 2011 oltre 22milioni di kWh di energia pulita. Utile netto a 1.123.477 euro
Ceis, bilancio ok e... un libro per riflettere
Consorzio elettrico industriale di Stenico ha regalato a tutti i soci intervenuti alle assemblee annuali il libro su Don Lorenzo Guetti di Padre Marcello Farina Tematica più che mai attuale, quella di un modello economico più equilibrato di capitalismo e socialismo. Viene affrontata appieno nel libro di Don Marcello Farina, religioso e scrittore di Balbido, che ha dedicato un libro a Don Lorenzo Guetti, padre della cooperazione e di un modello economico, dicevamo, più giusto ed equo. Ma non solo. Il libro, intitolato “E per un uomo la terra” e scritto nell’estate del 2011, ripercorre la vita di Don Guetti scavando negli scritti meno conosciuti, nelle riflessioni del prete e cooperatore, portando a galla una lezione ancora attualissima. Per questo il Ceis, Consorzio industriale di Stenico, guidato da Mario Tonina, ha ritenuto di fare cosa gradita ai propri soci regalando una copia di questa pubblicazione, nel corso delle serate informative nei vari paesi delle Giudicarie Esteriori che si sono susseguite nel mese di aprile, prima della Assemblea Generale
dei delegati di venerdì 4 maggio al Grand Hotel Terme a Ponte Arche. Al centro della serata il bilancio del Ceis, che ancora una volta segnala questa realtà produttiva come uno dei consorzi elettrici più dinamici sul territorio trentino, avendo saputo puntare in questi ultimi anni alla riqualificazione dei macchinari per la produzione idroelettrica (vedi
Centrale di Ponte Pià) e alla promozione delle energie pulite e rinnovabili, come nel caso della Centrale fotovoltaica Sol de Ise a Seo o le agevolazioni per la diffusione del fotovoltaico fra i privati. Il risultato è una produzione elettrica di energia pulita destinata all’autoconsumo di 22.463.703 kWh dei quali 21 milioni prodotti dalla centrale di
Ponte Pià, e 1milione e 300mila dalle centraline fotovoltaiche di Sol de Ise, Caseificio, Magazzino Dasindo e S. Giuliano, per un utile al netto delle tasse di 1.123.477 euro. Anche quest’anno – secondo la mission del Ceis – ci sono consistenti risorse destinate ad “alleggerire” le bollette ai soci, che hanno potuto beneficiare di 1.074.729 euro di sgravi nell’anno solare, risultando così di gran lunga i cittadini delle Giudicarie con la spesa energetica più bassa. Bene anche il patrimonio netto del Ceis, che si attesta a 14.941.242 euro, una cifra significativa che sottolinea il livello qualitativo degli investimenti messi in campo dal Consorzio in questi anni e che, come sottolinea il presidente Mario Tonina “contribuiscono a soddisfare i principi e gli impegni sociali propri di una cooperativa come il Ceis. Gli stessi a ben vedere, che si ritrovano nel libro di Don Farina distribuito ai soci”.
Porto Franco
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Se questo è un paese normale
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Da Lusi al “Trota”, quando la politica perde la bussola e imbocca il punto di non ritorno
In Italia invece succede il contrario : i partiti continuano a cambiare, ma gli uomini restano gli stessi. Cambiano i nomi dei partiti a rotazione (dal Pci attraverso varie fasi all’attuale Pd, da An/Forza Italia al Pdl, dalla Dc al Ccd e poi all’Udc, da Rifondazione comunista a non si sa che cosa ecc., dal Pdl – l’annuncio è di Angelino Alfano– a qualcosa che “ andrà oltre il Pdl “ ). Ma gli uomini restano sempre gli stessi : D’Alema, Fini, Berlusconi, Bertinotti, Buttiglione, ecc. Ora ci si è messo anche Casini che ha deciso di sciogliere l’Udc per lanciare il Partito della Nazione. Ne sentivamo proprio la mancanza. E chi compare all’orizzonte di questo nuovo partito ? Beppe Pisanu e Lamberto Dini, che assieme fanno 156 anni di età. Sì proprio quel Dini che fra pensioni varie si porta a casa qualcosa come trenta mila euro al mese. Alla faccia degli esodati! E poi c’è Fini, che pensa che la gente si sia dimenticata la casa di suo cognato a Montecarlo, e poi l’inossidabile Rutelli che si fa portar via dal cassiere della Margherita 13 milioni di euro senza
di Ettore Zampiccoli
Q
ualcuno magari lo ricorderà. Qualche anno fa in una campagna elettorale Baffino D’Alema auspicava che l’Italia diventasse finalmente un “Paese normale”. E’ passato del tempo ma non ci sembra che su questa strada abbiamo fatto passi incoraggianti. Qualche giorno un mio amico ironizzando faceva notare che in Paesi come la Francia, l’Inghilterra, la Germania i partiti sono sostanzialmente due, massimo tre quando i Verdi o l’estrema destra riescono ad inserirsi nell’agone politico. In questi Paesi i partiti restano ma cambiano gli uomini.
Luigi Lusi
Renzo Bossi
nemmeno accorgersene, e La Malfa che in vent’anni è passato dal centro sinistra al centro destra ed ora al Terzo polo. Casini mi è simpatico ma vi pare che con questa gente si possa costruire qualcosa di nuovo in Italia, ovvero diventare un Paese normale? A parte l’ironia in un momento di forte spinta al-
l’antipolitica ci pare che il problema non sia quello di cambiar cappello ai partiti ad ogni stagione ma di mutare le regole della politica e soprattutto gli uomini. Innanzitutto riteniamo che ci vorrebbe una forte, fortissima spinta alla moralizzazione della politica. In Germania il presidente della Repubblica si dimette in un baleno
perché aveva avuto un mutuo un po’..agevolato e per una vacanza di troppo, da noi il comune senso morale tollera che amministratori indagati e condannati restino al loro posto o abbiano incarichi pubblici, anzi spesso siano premiati (vedi alcuni casi nel Pdl anche quello trentino). Le ultime vicende sugli usi impropri di denaro pub-
blico ( rimborsi elettorali) con i casi Lusi e della Lega gridano vendetta al cielo, eppure gran parte dei protagonisti di questi episodi sono ancora lì, al Parlamento a prendersi ancora migliaia di euro al mese, a viaggiare sui treni in prima classe, ad avere voli gratis ecc.ecc. In un paese normale probabilmente non ci vorrebbe molto per dire che ogni amministratore o uomo politico – a qualsiasi livello ( da quello comunale a quello nazionale ) se condannato per reati contro la pubblica amministrazione decade immediatamente e non può assumere avere altri incarichi o consulenze pubbliche. Un imprenditore privato che fallisce per un bel po’ di anni non può più avviare nuove iniziative economiche e – se gli va bene – lo mandano ai servizi sociali. Non si capisce perché un politico possa combinarne di tutti i colori e continuare ad avere i vantaggi della politica. Siamo di fronte al classico caso dei due pesi e delle due misure. L’altro aspetto è quello legato alla durata dei mandati. Probabilmente se in questo Paese poco normale venissero introdotte
regole più ferree forse ne guadagnerebbe il ricambio e la qualità della politica. Noi pensiamo che occupare una posizione politica per dieci anni ( ovvero due mandati ) sia più che sufficiente. Ciò dovrebbe valere per gli amministratori in generale ( sindaci , consigliere regionali, ovviamente presidenti di Province e Regioni ) e per i parlamentari. Se uno ha birra in corpo in dieci anni può dare il meglio di stesso. Un sindaco è bravo. Bene. Dopo 10 anni può lasciare il Comune e tentare la scalata alla Provincia o Regione od occupare un altro incarico pubblico; un presidente di Provincia è bravissimo. Perbacco. Dopo dieci anni mandiamolo a Roma dove in altri dieci anni potrà far morire d’invidia gli altri. Pensare che ci siano gli insostituibili o gli intoccabili in una democrazia è sbagliato. Ma se si permette che una persona occupi per 15-20 anni o più la stessa posizione significa non solo deprimere il cambiamento ma talvolta favorire anche quei sistemi di potere e di familismo amicale che sono sotto gli occhi di tutti.
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Primo Piano
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In vista delle elezioni della Federazione di giugno
Cooperazione, fra criticità e voglia di partecipazione Erman Bona: “Occorre maggiore discussione interna ed apertura ai cambiamenti “ “In oltre 100 anni di storia la Cooperazione in Trentino si è sempre rivelata un eccezionale strumento per aiutare la nostra gente soprattutto quella più bisognosa e se il Trentino ha retto meglio di altri territori l’impatto delle crisi sociali e economiche che ha visto lo deve anche e molto alle sue Cooperative sparse in tutte le sue valli”. Però, ci diceva anche la cooperazione ha dei problemi. Certamente, ve ne sono molti e questa grave crisi ha contribuito a portarli a galla e renderli più visibili. Dobbiamo recuperare credibilità anche nei confronti dell’intera società Trentina. Il modello Cooperativo trae la sua legittimazione nella società se è in grado di dare dei risultati positivi ai suoi Soci fornendogli beni e servizi che altrimenti non potrebbe avere o avere con costi superiori. E questi risultati devono essere ottenuti con coerenza di comportamenti rispetto ai valori che sono il fondamento della Cooperazione e con trasparenza nelle scelte.
“L
a cooperazione trentina ha dei problemi da risolvere. Vanno capiti ed affrontati”. E’ diretto e senza giri di parola, Erman Bona, candidato presidente della Cooperazione trentina che a inizio giugno è chiamata ad esprimere la sua guida, in una rosa che vede candidati anche Sandro Pancher, presidente di Promocoop e l’uscente Diego Schelfi, che dopo tre mandati cerca il quarto in sella alla Federazione di Via Segantini. Nei momenti di maggiore incertezza, alcuni mesi fa, Bona fu il primo a dichiarare la sua disponibilità a candidarsi, forte anche delle indicazioni di alcune realtà forti come ad esempio Cavit e di una esperienza nel mondo cooperativo che dura da molti anni. Laureato in giurisprudenza e abilitato all’esercizio della professione forense è stato responsabile del servizio legale del reparto Casse Rurali della Federazione e segretario di Promocoop Trentina spa, oggi è direttore del Consorzio di tutela Vini del Trentino e Presidente della Cassa Rurale Mori Val di Gresta, ha quindi conosciuto e vissuto la cooperazione sotto tante angolazioni ed ora ritiene di avere un proprio contributo da dare. Come si può fare? Dobbiamo fare scelte forti per perseguire lo scopo mutualistico, impegnative nella idealità e nella sua realizzazione e incisive rispetto al riassetto del sistema e della Federazione. Innanzitutto bisogna aprire la Federazione a maggiore partecipazione, riscoprendo il gusto della democrazia diretta (coinvolgendo una base associativa pari a 539 Cooperative in Trentino ), rinvigorendo il senso di appartenenza attraverso la responsabilizzazione di ogni singolo socio e di ogni cooperativa. La responsabi-
lità è il punto cardine dell’agire mutualistico proprio della cooperazione. Dobbiamo superare quel diffuso senso di disaffezione, che si traduce nel prevalere di sentimenti di estraneità alle scelte, di non condivisione degli obiettivi e di disimpegno. A tal fine dobbiamo incentivare i momenti e le occasioni di incontro, rivalutando il ruolo degli organi sociali delle Cooperative e dei loro rappresentanti. E’ quanto ha scritto anche nel suo programma. Sì ho voluto mettere nero su bianco alcune proposte per aprire un dibattito sul
futuro della cooperazione e – per rendere la cosa più accessibile a tutti – le ho pubblicate sul mio sito www.ermanbona.it, con la possibilità di lasciare commenti o spedirmi e-mail con suggerimenti, osservazioni ed integrazioni. Mi piacerebbe presentare nella prossima assemblea della Federazione un programma che fosse condiviso nei suoi contenuti. Nei suoi “Punti programmatici per un dibattito sul futuro della Federazione Trentina della Cooperazione” parla di necessità di riassetto del sistema e
Erman Bona
della Federazione in particolare. Cosa intende? Le dimensioni della Federazione e la sua crescita nel tempo hanno portato a galla la necessità di rivedere il suo assetto organizzativo per renderlo più utile alle Cooperative che in questo momento devono fare i conti con cali di risorse e aumenti di costi. Credo si debba fare una revisione che coinvolga l’attuale sistema dei reparti, della vigilanza e degli uffici di staff, ed anche chiarire meglio gli ambiti di competenza propri della Federazione rispetto a quelli da
attribuirsi ai Consorzi. Quale dovrebbe essere il primo obiettivo del prossimo presidente della Federcoop? Il primo obiettivo da perseguire e di cui ha bisogno la Cooperazione risiede nella motivazione delle persone dei Soci e dei collaboratori che vi lavorano dobbiamo essere tutti sempre è di più consapevoli di far parte di un sistema che ha contribuito a fare diverso e meglio il Trentino e del quale dobbiamo occuparci per svilupparlo e adeguarlo per far fronte alle sfide difficili che ci aspettano. (r.b.)
Viabilità e grandi opere
Variante Pieve di Bono ok, quella delle Terme va avanti un tratto in semigalleria e uno in galleria per poi “sbucare” poco prima del Ponte dei Servi bypassando in maniera completa l’abitato di Comano Terme e creando nuovi spazi “vivibili” al complesso termale. Infine, sempre a Comano Terme, è stato inaugurato nei giorni scorsi il depuratori di località Ponte dei Servi. Un’opera all’avanguardia, che si inserisce perfettamente nel contesto naturale della zona, ma soprattutto è strategica dal punto di vista ambientale. (r.b.)
RISTRUTTURAZIONE
EDILIZIA
CERAMICHE
ARREDO BAGNO
FERRAMENTA
PAVIMENTI IN LEGNO
ECOSOSTENIBILITÀ
RISCALDAMENTO
ABBIGLIAMENTO w w w. s t e l d o . i t
PIETRE NATURALI
RINGHIERE
COMFORT
RISPARMIO ENERGETICO
ANTINFORTUNISTICA
PISCINE
WELLNESS SISTEMI DI CHIUSURA
DESIGN
LAMINATO
ISOLAMENTO
COMPLEMENTI D’ARREDO
FINITURE PORTE
Sempre per la serie grandi opere e viabilità, nei giorni scorsi, verso metà aprile, la Variante di Terme di Comano ha avuto semaforo verde dal Via, Valutazione impatto ambientale, un pas-
saggio importante sulla via della progettazione definitiva. In questo senso l’assessore provinciale all’ambiente e lavori pubblici Alberto Pacher ha rassicurato gli amministratori locali sui tempi di inizio lavori: la parte rimanente di 2012 sarà dedicata alla progettazione definitiva, mentre il 2013 alla realizzazione dell’appalto e all’inizio lavori. Secondo il progetto la nuova variante dovrebbe partire all’altezza della floricoltura sita all’inizio di Ponte Arche per chi proviene da Tione,passare dall’altra parte del Sarca, presentare
LEGNO
per Cologna, dalla quale far poi dipartire un diverso tracciato della statale nella parte est del centro abitato. In questo modo, riprendendo in parte un pezzo di tracciato esistente e creando un apposito accesso nella parte nord di Pieve, sarà possibile deviare gran parte del traffico di passaggio.
SCALE PER INTERNO
Giunge al termine dopo quasi quattro anni di tira e molla l’appalto della variante di Pieve di Bono, un’opera considerata strategica nell’ottica della viabilità della Valle del Chiese. Ad aggiudicarsi il bando, praticando un ribasso del 30% sulla base d’asta, la ditta Collini ed Ediltione. L’opera costerà 30.637.442 euro. Si tratta come detto di un’opera attesa da tempo che consentirà di bypassare il centro abitato di Pieve di Bono grazie alla realizzazione di una circonvallazione a sud del paese, all’altezza dell’imbocco dello svincolo
RINGHIERE ARREDO URBANO
FERRAMENTA ARREDO URBANO
CARTONGESSO
Attualità
Referendum in tono minore, Comunità salve
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In Giudicarie alle urne solo il 34%. Brione record al 56% , il minimo a Storo al 26% Comunità di Valle salve. Il referendum abrogativo del 29 aprile conferma la riforma istituzionale voluta dalla provincia nel 2006, consegnando agli archivi un’affluenza del Un risultato netto che assume i confini di una vera e propria disfatta per i promotori, sul quale pesa certamente il magro 19% ottenuto nella città di Trento (disinteressata perché di fatto non inclusa in nessuna Comunità), ma che in realtà non ha saputo sfondare neanche nelle valli, nemmeno facendo leva sulla cosid-
detta “antipolitica” così di moda negli ultimi tempi. In Giudicarie il risultato è stato in linea con quello di altre comunità. Sono stati 10.233 i votanti (5.172 maschi e 5.061 femmine) su un totale di 30.015 di aventi diritto al voto nei 39 comuni del C8. A Brione è stato fatto registrare il picco massimo di voto, con il 56,30%,
27,37% nei 217 comuni del Trentino e bocciando senza appello il quesito referendario promosso dalla Lega Nord che chiedeva l’abolizione degli enti “eredi” dei Comprensori. mentre è a Storo che si è registrata la percentuale minima, con il 26,44%. I 4 grandi centri, Tione, Pinzolo, Comano Terme e appunto Storo, fanno registrare tutte medie piuttosto basse, attorno al 30%, con un picco a Pinzolo del 38%. A livello provinciale i record agli antipodi sono quelli di Trento (19,56%) e di Bresimo, al
59%. Il referendum conferma dunque l’assetto istituzionale voluto dalla riforma introdotta dalla legge 3 del 2006 che ha sostituito i vecchi Comprensori con le Comunità di valle, creando, nelle intenzioni del legislatore, un livello di governo più vicino al cittadino. La consultazione, voluta dalla Lega Nord,
aveva a bersaglio proprio le Comunità di Valle, ritenute fonte di sprechi di denaro pubblico; di certo per ora c’è la spesa della consultazione che – ha fatto notare l’assessore Mauro Gilmozzi - è costata ai cittadini oltre 2 milioni di euro. In ogni caso il referendum ha posto interrogativi importanti sul futuro delle
Comunità ed è auspicabile possa servire da pungolo per spingere la politica provinciale ad un cambio di passo, attuando compiutamente la riforma e sbloccando i trasferimenti di risorse economiche e umane verso i nuovi enti e mettendoli dunque in condizione di operare a pieno regime. r.b.
Falc, una grande storia raccontata in una mostra
35 anni di attività della celebre fabbrica di salotti di Cares rivivono nelle opere di artisti locali
MAZZACCHI GOMME HA PRESO IL MASTER! A volte le curiosità della vita, verrebbe da pensare. Il 2008 entrerà nei libri di storia come l’inizio di un nuovo ciclo negativo per l’economia, ma ai nipotini Lorenzo Berlanda, titolare della Falc Salotti, racconterà dell’anno in cui la sua piccola attività ha risollevato la china. Trentacinque anni di alti e bassi quelli dell’azienda partita nel garage dei genitori, al tramonto dei ruggenti anni settanta: all’inizio si facevano divani letto destinati al mercato tedesco, poi decollò quello italiano. Si ricorda anche una puntata in America, solo in video però, quello delle telecamere della CNN incuriosite dal rocambolesco trasporto sui canali di Venezia di un divano Falc destinato alla villa del patron della storica pasticceria Lazzaroni. Con l’arrivo dell’euro la scelta di concentrarsi sul mercato nostrano ma anche qualche difficoltà. Tre anni fa i conti ricominciano a migliorare: “La crescita dell’azienda dal 2008 è costante” conferma Berlanda – numeri contenuti, ma sempre in salita”. Lo scorso anno l’azienda ha fatturato 1 milione e 400 mila euro, proprio di questi giorni l’assunzione di un nuovo collaboratore, l’ottavo della squadra Falc. Il segreto di questo piccolo grande successo ha le radici nella tradizione artigianale dell’azienda: “tecnicamente si chiamano fuori squadra - racconta Omar Berlanda, nipote di Lorenzo e in prima linea nell’azienda – significa che i nostri divani li adattiamo agli spazi dove verranno posizionati. Un servizio su misura che, a differenza di altre aziende, proponiamo per tutti i modelli. Muri storti, angoli strani, soluzioni curiose, si accontenta tutti”. Omar si occupa del nuovo ramo alberghiero – dall’Alto Adige al Garda giù fino in Sicilia - un settore che in pochi anni è arrivato a generare il 30 per cento del fatturato. Traguardi raggiunti che fanno venir voglia di festeggiare i 35 anni di attività e la Falc l’ha fatto alla grande con un evento culturale nel suo spazio espositivo che metteva in mostra opere di Gianluigi Rocca e Paolo Vallorz accanto alle sculture di Luciano e Ivan Zanoni. Denise Rocca
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Il 2 e 3 giugno si raduneranno a Ponte Arche le Pro Loco Trentine: 28 stand proporranno degustazioni, musica, prodotti tipici e di artigianato e manifestazioni artistiche
LocusLocorumsbarcainGiudicarie Un sabato in musica che continua nella serata con il concerto alle ore 20.30 del gruppo giudicariese Aperiquartet e alle ore 22 con le Fontane Luminose Naldy’s: un’emozionante spettacolo di acqua, musica, fuoco e luci che danzano in sintonia con i più popolari brani di musica classica e celebri colonne sonore. Domenica 3 giugno Locus Locorum inizia con l’assemblea annuale della Federazione trentina delle Pro loco e dei loro Consorzi alle 9.30 ; seguirà l’aperitivo offerto dalla Pro loco di casa e l’apertura degli stand dalle ore 11.30 alle 21.00. Una domenica alla scoperta dell’origine delle Terme di Comano con i Viaggi dell’emozione “La Sibilla di Comano raccontava…” (ore 15), e i racconti per bambini dei Bandus, narratori d’eccezione “senza trucchi e parrucchi” che dalle 16 intratterranno grandi e pic-
Il fine settimana del 2 e 3 giugno torna la grande adunata delle Pro loco con la terza edizione di Locus Locorum. La manifestazione è stata ospitata da Mori nelle prime due edizioni, mentre quest’anno l’evento arriva in Giudicarie, ospite della neonata Pro loco di Ponte Arche che, sull’onda dell’entusiasmo per il riuscito exploit quasi da guinness della scritta animata di Comano Terme, la scorsa estate, si è offerta di organizzare le celebrazioni, con la collaborazione dell’Apt e della Biblioteca di valle. Saranno ventotto gli stand delle Pro loco provenienti da tutto il Trentino e da fuori regione che presenteranno i loro territori nei parchi di Ponte Arche, quello dell’anfiteatro e quello termale: degustazioni, musica, prodotti tipici e di artigianato, manifestazioni artistiche, c’è tutto un territorio con la sua cultura e le sue tradizioni che la creatività delle Pro loco metterà in mostra nella due giorni di festa. Si inizia sabato 2 giugno, alle 16.30 con l’inaugurazione all’ingresso del parco termale e un’ora dopo sulle note delle due bande delle Esteriori, quella del Bleggio e quella di San Lorenzo, apriranno i 28 stand rigorosamente ecosostenibili di Locus Locorum. cini con le loro storie. Torna la musica, questa volta folkloristica, della band locale Avanti e ‘ndre a partire dalle 17.30. Denise Rocca
LA PRO LOCO DI PONTE ARCHE
La Pro loco di Ponte Arche, fondata nel maggio 2011 e guidata dal presidente Luca Martinelli, ha avuto una partenza a razzo, lanciandosi a pochi mesi dalla fondazione nella creazione, piena di rischi ma foriera di successi, di una scritta vivente animata da ottocento persone per illuminare il nome dell’ultimo nato fra i comuni giudicariesi, Comano Terme. E dopo l’animazione invernale è iniziata l’organizzazione di Locus Locorum che negli ultimi mesi ha riempito le giornate dei 35 membri e dei numerosi simpatizzanti. Figlia del paese più giovane della valle, la Pro loco ospitante ha deciso di fare il suo stand lungo la passerella in legno che congiunge il paese con il parco termale, dalla quale si gode della vista del Ponte delle Tre Arche, antico manufatto e simbolo del borgo giudicariese a cui deve il nome. Proprio sulla nascita e l’evoluzione di Ponte Arche si concentrerà la mostra fotografica curata da Severino Riccadonna, autore di “Ponte Arche nascita di un paese”, con la collaborazione della Biblioteca di Ponte Arche. Una serie di immagini a trasformare la passerella in una galleria della memoria e frapporre il paesaggio reale a quello che fu, nella recentissima genesi di un borgo e di un pezzo di storia catturato dalla pellicola di cui molti ancoIl Gruppo dei Fondatori della Pro Loco di Ponte Arche ra hanno il ricordo tangibile.
Tra storia, politica e geografia, Annibale Salsa spiega le caratteristiche della vita in montagna oggi
Alla (ri)scoperta del vivere in montagna Salsa, che ha dedicato molti studi sull’antropologia delle popolazioni dell’arco alpino, ha esordito mettendo l’accento sul contrasto degli ultimi anni tra lo “spopolamento” della montagna verificatosi fino ai primi anni Novanta e un aumento del turismo montano, alimentato da una nuova enfatizzazione o “retorica della montagna”. Ci si domanda quindi, cosa spinge, cosa ha spinto e cosa spingerà ancora la gente a vivere in montagna? Necessità o scelta? “La situazione attuale” spiega Salsa “ è figlia del primo e secondo periodo industriale, periodo nel quale le valli alpine, che avevano raggiunto un livello di popolamento “critico” iniziano a spopolarsi a causa di vari fattori, da quello delle carestie a quello della ricerca di lavoro in pianura o all’estero (è il periodo dell’emigrazione). Per capire il tutto bisogna avere la percezione esatta della storia. Le valli alpine conobbero la colonizzazione nel medioevo tramite l’assegnazione di lotti di terra a contadini da parte dei signori feudali con speciali diritti di dissodamento. Questi diritti, sebbene garantissero sempre la proprietà del terreno al feudatario, di fatto garantivano ai coloni enormi libertà ed autonomie, completamente sconosciute ai contadini di pianura. Non erano quindi servi della gleba, e questo fu un punto importante per lo sviluppo del sentimento autonomista tipico delle genti alpine. Questa libertà proseguì fino alla prima metà del Settecento, quando l’accentramento dei poteri nelle pianure si fece più intenso e a farne le spese furono i privilegi di molte valli alpine (ad eccezione di particolari luoghi che avevano ottenuto
Montanari per necessità o per scelta?” Questa è la domanda che è stata al centro dell’incontro sul “vivere in montagna oggi”, organizzato dall’associazione APS TerreComuni, in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, la Provincia Autonoma di Trento e l’associazione Dreams. E a questa domanda ha cercato di rispondere l’ospite e relatore d’eccezione della serata, l’antropologo ed ex presidente del Club Alpino Italiano Annibale Salsa, attraversando nel suo interessante e coinvolgente discorso, tutte le tappe della storia dell’insediamento montano, dalle origini ai giorni nostri, evidenziandone le valenze politiche, economiche ed antropologiche. “regole” o statuti propri).” Ma perchè proprio le Alpi? “Le Alpi sono, geograficamente, la spina dorsale dell’Europa e per molti secoli sono state fondamentali zone strategiche per il controllo dei territori centroeuropei. Questo periodo è stato la fortuna delle Alpi, per così dire. Una fortuna che è venuta a mancare al momento del frazionamento territoriale su base idrografica, attuato in tempi recenti, abbandonando il sistema rilievi/versanti, che fino dal medioevo aveva disegnato i confini delle Nazioni. Un simile cambiamento comportò crisi nelle identità delle popolazioni alpine, e di conseguenza grandi esodi di persone.” Solo un fattore geopolitico, quindi? Secondo Salsa no, e continua: “Ci sono stati molti errori madornali nella lettura del significato della montagna, poiché veniva intesa come una realtà marginale, in ogni ambito, col rischio di perdere tante tradizioni, spersonalizzandole” Si ritorna così a domandarsi: montanari per scelta o per necessità? “Nel medioevo, i montanari lo sono diventati per necessità economica e politica, ma poi, trovando delle condizioni favorevoli (libertà, proprietà ed autonomia), lo sono diventati
per scelta. Tra il 1600 e il 1800, quando le condizioni nei territori montani iniziarono a peggiorare a causa di cambiamenti climatici, carestie, pestilenze e guerre, i montanari sono ritornati ad esserlo per necessità, perchè non potevano fare altrimenti, ed è in questo periodo che le valli alpine iniziano a svuotarsi. Verso la fine del Novecento invece si assiste al fenomeno inverso: i figli o i nipoti di “emigrati” ritornano alla montagna, sull’onda anche di un nuovo movimento di amore verso la montagna nato nelle grandi città italiane di pianura. E’ un fattore positivo, ma senza delle precise scelte politiche che vadano di pari passo, questo è un dato sterile. Il fatto non è il ripopolamento delle montagne, ma bensì il ritorno alle antiche prerogative che ogni valle aveva. La montagna rimane però ancora un “problema” nell’ottica di un’economia fordista/taylorista: è possibile un cambiamento, ma per attuarlo bisogna superare l’idea di centro-periferia.” “Troppi errori sono stati fatti ultimamente nella gestione dei territori montani! Si è persa la saggezza antica, basata sul buonsenso, che per secoli ha regolato il tutto. In più, si
Annibale Salsa
è assistito anche a un disinteresse dei giovani verso le professioni di montagna, come i pastori da alpeggio o itineranti, svilendone l’importanza per l’equilibrio dell’economia alpina, quando un tempo erano mestieri di tutto rispetto. Serve da questo punto di vista anche una più efficace informazione nei giovani, specialmente in una regione come il Trentino, che ha la quasi totalità del proprio territorio montuoso, affinchè si possano sentire orgogliosi di far parte di questo ambiente.” Idee radicali sono sorte durante la serata, ma fondamentalmente giuste: perchè abbandonare le nostre prerogative storiche in favore di un centrismo proveniente da ambiti che non ci competono o che non tengono minimamente conto delle nostre peculiarità? “ E’ importante ritornare a un’economia più concreta e reale, non una economia come quella di oggi, caratterizzata da spostamenti di capitali virtuali o di scelte azzardate: le scelte economiche degli ultimi tempi, non dimentichiamolo, hanno portato alla crisi nella quale siamo finiti.” Aldo Gottardi
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di Giuseppe Ciaghi In questi ultimi tempi sono venuti a Pinzolo a vedere l’antica chiesa di San Vigilio, ad ammirare i suoi affreschi e a riflettere sul messaggio, religioso e civile insieme, trasmesso dai nostri avi con il Ballo della Morte alle generazioni future, quasi 50.000 persone all’anno, giunte in Val Rendena da tutta Italia, e persino dalle isole. Di esse 15.000 visitatori, in crescita di stagione in stagione, sono arrivati da oltreconfine, da ben 64 Paesi. Il grosso di questi ultimi è costituito dagli europei di madrelingua tedesca, seguiti da inglesi e nordamericani, e poi da francesi, spagnoli, olandesi, belgi, polacchi, cechi, croati, ungheresi, rumeni, russi.. e persino da cileni, argentini, brasiliani, giapponesi, thailandesi, indiani, per non parlare degli africani dello Zimabwe, del Sudafrica, del Camerun, dell’Egitto e del Magreb. Sul tempio, lungo la facciata che guarda a mezzogiorno, si sviluppa per 23 metri di lunghezza la stupenda Danza macabra dipinta nel 1539 da Simone Baschenis, frescante bergamasco dell’Averaria in alta Val Brembana, cui era stata commissionata dalla Confraternita dei Battuti di Pinzolo. Salvata dalla gronda del tetto, che l’ha protetta dalle intemperie e ne ha preservato i colori riparandoli dal sole con la sua ombra, la pittura propone un tema diffuso in tutta Europa, specie in quella settentrionale, dove l’idea protestante chiamava ciascun individuo a rispondere direttamente a Dio del proprio operato. Quel tema, interpretato mirabilmente dall’artista, quassù appare fuso in maniera
armonica con l’altro tema, proveniente da sud, di origine mediterranea, quello del Trionfo della Morte a cavallo che colpisce tutti indistintamente, che annienta le masse senza guardare in faccia a nessuno, senza pietà. Conosciuto in passato dagli studiosi, dai cultori dell’arte e dagli specialisti dell’argomento, il tempio di recente ha incontrato una straordinaria notorietà, grazie ai restauri apportativi e alla sua apertura al pubblico in determinati orari, oltre che per le indagini di natura archeologica, storica, artistica, religiosa e folklorica di cui è stato fatto oggetto da parte di studiosi e di universitari per le loro tesi, nonché per gli spettacoli rievocativi organizzativi d’estate. Così in breve è assurto ad una delle
Danza Macabra di Pinzolo, un tesoro artistico da valorizzare Inserita da il Corriere della Sera tra i 6 itinerari artistici nazionali da non perdere
attrazioni più importanti dell’offerta culturale locale, e non solo…Se ne è accorto persino il Corriere della sera, che vi ha dedicato due pagine , una lunedì 26 marzo come inserto nell’edizione trentina, ma soprattutto domenica 8 aprile nell’edizione nazionale, dove suggeriva dieci località italiane meritevoli di esser visitate per la Pasqua. “L’Italia è ricca di infiniti luoghi artistici, carichi di storia. Sono ideali per brevi vacanze. Non temono confronti le nostre ricchezze naturali o il patrimonio culturale che millenni di civiltà ci hanno donato. Sovente ce ne dimentichiamo…” Così comincia il pezzo. Certo però che vedere in alto, sulla destra a fianco del titolo, campeggiare la chiesetta di San Vigilio con “La
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Danza macabra e gli scheletri di Pinzolo” completata da una sintetica descrizione, e dall’altra parte sulla sinistra “il teatro greco di Siracusa dove s’è seduto Platone”; pensare che quel foglio sarebbe andato in mano ai lettori di tutta la penisola, mi ha commosso e fatto un certo effetto, suscitato sentimenti misti di stupore, di soddisfazione ed anche di orgoglio. Anche perché la nostra chiesa è stata affiancata ad una serie di località veramente speciali: l’antico borgo di Craco in provincia di Matera, dove Mel Gibson girò The Passion, l’abbazia di Pomposa, nella quale Dante sigillò i rotoli della sua Commedia, la borgata di Monterchi con la celebre Madonna del Parto di Piero della Francesca, i bastioni di Gaeta, onusti di storia, la fortezza di San Leo sulle tracce di Cagliostro, il Castello di Federico II dalla originale struttura ottagonale ad Andria , il Vittoriale di d’Annunzio a Gardone e il Sacro Monte di Varallo, la “Sistina” della Valsesia. “Oltre Milano, Torino, Genova o Palermo, oltre quel museo camuffato da città che è Firenze, oltre gioielli come Ferrara e Siena, l’Italia offre infiniti altri luoghi. Per un giorno o più, per qualche ora è bello perderci cercando qualcosa. Evitiamo di sentirci esploratori, perché il nostro Paese, quando lo si visita, ci aiuta a scoprire noi stessi. Fa bene all’anima. E’ la storia che si rivolge direttamente a noi, che ci abbraccia tra un monumento e un paesaggio non contaminato dalla speculazione…” conclude l’estensore dell’articolo. Di notevole interesse anche quanto apparso sul Corriere nell’inserto di marzo, dove si segnalavano il “luoghi dell’arte” più significativi della nostra Regione, dal Mart al Museion di Bolzano, dal Castello del Buonconsiglio a Kunst Merano Arte…fino ai “cicli del tardo gotico” con la Chiesa di san Vigilio di Pinzolo. In alto, su tutta la larghezza d pagina XIV compare un lacerto con alcuni personaggi della Danza macabra. Di sotto, tre quarti del foglio sono occupati dalla foto dello splendido Crocifisso ai piedi del severo Cristo pantocratore dipinti da Simone e Filippo Baschenis nell’abside della chiesa. Testimoniano della cultura e della qualità di questi pittori, fino a non molto tempo fa considerati minori, probabilmente perché poco conosciuti. Più si entra nel
loro mondo più ci si accorge del loro spessore. Intanto possiedono una notevole cultura classica, conoscono a fondo i miti greci e latini insieme alla storia religiosa, sono stati a contatto con i più importanti artisti del passato e con i loro contemporanei, ai modelli dei quali spesso si ispirano; dimostrano di essersi costruito un proprio stile e sanno esprimersi sia in lingua latina, addirittura in distici elegiaci, sia in volgare. Il loro valore e la loro originalità stanno soprattutto nell’avere saputo interpretare
terra terra le esigenze del popolo, adattando il messaggio cristiano alle esigenze della gente comune per renderglielo comprensibile, rinunciando spesso ad espressioni artistiche più ricercate e forse più appaganti, di cui sarebbero stati sicuramente capaci, in voga negli ambienti dell’alta società. In questo modo si sono creati un linguaggio proprio e ci hanno lasciato preziosi documenti, testimonianze della vita, degli usi dei costumi e delle credenze di quel tempo, oltre che del gusto.
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Non altrettanto avevano fatto qualche giorno prima con l’analogo scandalo relativo alla Margherita (ora confluita nel PD) ed al suo tesoriere. In quel caso tutta la colpa è stata concentrata sul tesoriere Lusi senza indagare troppo sul fatto che Rutelli e compagnia, non ne sapessero niente. O nel caso Vendola, ormai invischiato nel malgoverno della Regione Puglia, che, nonostante sia indagato in lungo ed in largo, viene intervistato ed osannato giornalmente dai media quale nuovo profeta, casto e puro, di una sinistra allo sbando. Sembra che un po’ tutti abbiano gioito tirando un grande sospiro di sollievo: la tanto temuta Lega Nord che disturbava, ormai, da qualche anno, le serate amene della casta clientelare ed iper pagata dei politici ed i sonnellini pomeridiani di una burocrazia inefficiente e spendacciona, la Lega dei territori, che voleva riformare, da zero, il sistema Paese, la Lega del cappio per chi rubava, della guerra alla mafia, alla droga, la Lega dell’onestà, di un modo nuovo di far politica, dell’essere diversi dal marciume diffuso in Parlamento e fuori, finalmente s’è dimostrata per quel che è, non tanto diversa dagli altri partiti, anzi, per certi versi addirittura peggio. Non si contano i brindisi nei salotti buoni e meno buoni di Roma per festeggiare lo scampato pericolo, ora possono ritornare a dormire tranquilli, nessuno disturberà più la loro fannullaggine. Lungi da me essere leghista, e di certo non voglio con
Se crolla il “mito” del Carroccio duro e puro...
Il caso Lega e la politica a un punto di non ritorno A
bocce ferme, possiamo fare il punto sulla storia della Lega “ladrona” ed i suoi guai, che, al di là, del “mal comune mezzo gaudio”, offre motivi di preoccupazione e di riflessione. Lo scandalo che sta sconquassando la Lega è incredibile e, per certi versi, paradossale. Con i lingotti d’oro e i diamanti dell’ultima ora, distribuiti a pioggia, ai maggiorenti del partito, queste mie considerazioni tentare giustificazioni di sorta, ma anche negli avvenimenti più degradanti per la politica, cercare di scavare un po’ più sotto la cotica erbosa, credo sia doveroso per capirne le ragioni e le conseguenze. Malgrado tutto, la Lega era entrata nell’agone politico italiano, come uno tsunami, un qualcosa di diverso che voleva sovvertire i fragili equilibri del dopo tangentopoli, mettere radicalmente in discussione il modello istituzionale dello Stato, e dichiarare guerra al centralismo, alla burocrazia, a tutto quel coacervo di organismi statali, para-statali ed anche non statali (Rai, Alitalia ecc.), associazioni nazionali di ogni genere, del tutto inutili, che vivevano alle spalle della politica e dei cittadini. E fin qui tutto bene.
Ma poi, per la modestia, ma soprattutto per debolezza culturale (nonostante i numerosi laureandi a pagamento!) dei suoi uomini per lo più improvvisati, la Lega Nord, pur restando per un decennio nelle stanze dei bottoni, ha mancato del tutto gli obiettivi che si era prefissati e che avevano raccolto tanto consenso, sprofondando nelle sabbie mobili della politica romana, assumendone tutti i vizi e perdendo quella verginità, seppur ruvida e parolaia, che era l’orgoglio dei suoi militanti. Ha fallito clamorosamente. L’epilogo di questa contaminazione romana, dell’ “arraffa, arraffa” fin che puoi, non poteva che essere quello che è stato: uno sperpero di soldi pubblici, una storia incredibile di nepotismi, cerchi magici, favoritismi, con la partecipazione in diretta di personag-
e con i conti dello stesso che sembrano non tornare, si ha l’impressione che nel calderone ci siano un po’ tutti, Umberto Bossi compreso. C’è comunque qualcosa di sospetto nell’intera vicenda, mi ha colpito il tripudio, la soddisfazione con cui sulla massima parte dei giornali, dei radio e telegiornali, i cronisti e gli opinionisti si siano accaniti con tanto livore contro i leghisti e i loro leader. gi surreali, da operetta comica, Trote, badanti, nuovi Robin Hood, celoduristi (?), scope, ramazze e un povero Bossi, per molti, più furbo che santo, che tenta di salvare il salvabile. Nonostante il tentativo di correre ai ripari con la patetica assemblea di Varese “dell’orgoglio padano”, con un Bossi smarrito e piangente ed un Maroni nel ruolo dell’Orlando Furioso, pronto a mangiarsi tutti quelli che hanno, secondo lui, sbagliato, la Lega Nord, lo dicono anche i sondaggi, sta perdendo acqua (aderenti) da tutte le parti, è presumibile che, alla fine, rimangano solo macerie. Allora si pone il problema, e se lo pongono i partiti, che fine faranno i voti di un elettorato alla deriva, dove andranno a confluire i milioni di voti dei leghisti fregati e delusi? Non è un problema da poco
che può incidere pesantemente sulle prossime elezioni e sugli equilibri politici della prossima legislatura. D’altronde ci sono alcune questioni che la Lega Nord ha portato avanti in questi anni che sono ormai patrimonio condiviso di grandi masse di elettori e che hanno fatto la forza del movimento di Bossi come la sburocratizzazione, il funzionamento dello Stato, la questione settentrionale, il federalismo, vero cavallo di battaglia, su questi temi fa blocco consolidato gran parte del Nord, ma anche il resto del Paese sembra esserne cosciente e consenziente. C’è quindi il pericolo che i numerosi delusi, frustrati e scornati, si aggiungano alle schiere sempre più numerose dell’antipolitica, di chi di questa politica è schifato, e decidano di non andare
a votare. Oppure potrebbero, per protesta o per il tanto peggio tanto meglio, confluire in neo formazioni populiste che finirebbero per far rimpiangere la Lega. In tutti i casi sarebbe la fine della tanto decantata seconda Repubblica, ammesso che non sia già finita, con il rischio di diventare ingovernabili, di non essere più credibili, di finire come la Grecia, se non peggio. I partiti attuali se ne stanno rendendo conto, ma fanno poco o niente per rimediare, rincorrono i voti della Lega con ragionamenti che non stanno né in cielo né in terra, perfino Vendola con il suo orecchino strizza l’occhiolino ai leghisti delusi, il che è tutto dire, così come quello statista da strapazzo che è Beppe Grillo...è questo il futuro che si prospetta? Mah! Occorrerebbe che comparissero in scena altre forze politiche nuove, con altre personalità, forti e preparate, in grado di raccogliere il consenso degli scontenti, dei senza patria, soprattutto di quel mondo moderato e cattolico delle piccole medie imprese, commercianti ed artigiani, del volontariato e dell’associazionismo che, dopo lo smarrimento degli anni novanta, non ha più trovato il modo di essere rappresentato con credibilità ed efficienza. Dobbiamo cambiare e per cambiare bisogna ricominciare daccapo, come in ogni famiglia, come in ogni azienda, a maggior ragione nella politica italiana, stantia e marcia, del tutto irrecuperabile. Adelino Amistadi
Decorativo per tutti: una moda anche giudicariese E
’ uno dei trend più marcati a livello di architettura e gestione degli spazi interni da alcuni anni a questa parte. Parliamo del self-painting, ossia del “fare da sé” nell’ambito della pittura decorativa per interni che negli ultimi tempi è diventato un vero e proprio fenomeno a livello nazionale e si è radicato anche in Giudicarie. Non si tratta solo del classico dipingere le pareti in proprio, per risparmiare, motivazione sempre più sentita in tempi di crisi economica
come quelli in cui viviamo adesso, ma si tratta in molti casi anche di un momento di espressione delle propria creatività e della voglia di personalizzare la propria abitazione. Queste hanno trovato un forte incentivo in prodotti sempre più adatti al self –painting decorativo, con i quali ognuno può creare effetti ricercati, impensabili per un “profano” solo fino a poco tempo fa. Ne parliamo con Marcello Failoni, dello “storico” colorificio Failoni di Tione.
Sempre più persone decidono di creare effetti decorativi a casa da soli, senza ricorrere necessariamente al professionista Marcello, anche voi avete avuto segnali di questo trend? Diciamo che negli ultimi anni abbiamo riscontrato un forte aumento nella vendita ed un’attenzione crescente del pubblico verso queste nuove forme di pittura decorativa “fai da te”, testimoniate anche dalle recenti expo del settore che propongono prodotti sempre più avanzati e semplici da utilizzare anche per un “profano”. Qual è la motivazione che spinge molti ad acquistare prodotti di decorativo
fai da te? La motivazione principale è creare qualcosa di originale, diverso e nuovo utilizzando prodotti a basso impatto ambientale (V. O. C. FREE). Il colore ha la capacità di stimolare reazioni, suscitare emozioni nell’animo umano, attrarre e incuriosire l’osservatore. Grande è la soddisfazione di personalizzare un ambiente conferendo ad esso contrasti di luce e riflessi attraverso prodotti particolari e tecniche semplicissime come il velluto, il madreperla , la foglia d’oro, il travertino ecc.
Sono tecniche da professionisti... Esiste un decorativo per professionisti ed uno accessibile anche al privato alle prime armi. Oikos, ad esempio, azienda leader nel settore in Italia, sta proponendo una serie di pitture davvero innovative, per creare infiniti cromatismi utilizzando materia prima fin d’ora non utilizzata, riflessi metallici, giochi di luce e colori per procurare emozioni diverse su superfici, unite a percezione di benessere. Questa azienda offre le chiavi dell’al-
ta decorazione per creare le superfici più svariate con una vastissima collezione di effetti decorativi , molti dei quali sono esposti nel nostro punto vendita. Prodotti risultati da una ricerca dove l’attenzione per l’ambiente ne è stata protagonista principale.
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Attualità
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Il controllo delle potabili è online All’assemblea Geas, presentato il bilancio e l’innovativo sistema di gestione delle acque
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uella catturata dal bilancio della società Giudicarie Energia Acqua Servizi (Geas Spa) presentato ai soci dal presidente Giorgio Marchetti è la fotografia di un’attività in crescita. Costituita nel 2002 per gestire la riorganizzazione dei servizi pubblici avviata dalla Provincia, della Geas sono soci i 39 comuni delle Giudicarie, i due Bim del Chiese e del Sarca, le aziende operanti nei servizi pubblici sul territorio delle Giudicarie – Asm, Ceis e Cedis – e la Comunità di valle. Un valore della produzione in significativo aumento, pari a 405.898 euro contro i 283.310 dello scorso anno, e un utile netto di 41.655 euro sono la sintesi di un anno fortemente positivo. Fiore all’occhiello della società il portale SGMT 2.0 per il controllo dell’acqua potabile. Si tratta di una piattaforma internet creata dalla Geas che offre ai Comuni uno strumento in grado di gestire e monitorare i diversi impianti che utilizza, come appunto l’acquedotto, ma in futuro anche le fognature, l’illuminazione pubblica. Accessibile ovunque da un pc con internet, la piattaforma raccoglie e immagazzina un’incredibile quantità di dati e in tempo reale aggiorna gli utenti sullo stato di funzionamento delle reti di infrastrutture ad essa collegate, lancia un allarme in caso di eventuali anomalie e permette un monitoraggio della totalità delle strutture in contemporanea da parte di tutti i soggetti interessati. Al momento SGMT 2.0 viene usato a supporto della gestio-
ne del servizio erogazione acqua potabile di 37 comuni giudicariesi, e altri comuni convenzionati fuori dalle Giudicarie. “La Provincia ha mostrato grande apprezzamento per il nostro sistema – ha detto Marchetti - e riconosciuto l’elevato standard qualitativo di gestione che permette di raggiungere”. Legato a doppio filo con il portale la Geas ha sviluppato il servizio del “libretto di acquedotto”: un documento che raccoglie i dati sulla qua-
L’Azienda per il Turismo Terme di Comano Dolomiti di Brenta si concentra sulle linee guida per il futuro dopo l’autunno tumultuoso che ha portato al cambio di presidenza. Dall’atto di indirizzo triennale 2011 – 2014 non emerge nessun elemento interamente nuovo rispetto al passato, piuttosto continuità, e l’intensificazione dell’attività rispetto ad alcune tematiche ricorrenti. Le principali: il rapporto con il territorio e del territorio rispetto alle Terme di Comano, la de-clinicizzazione del concetto di cura termale, il coinvolgimento più massiccio degli operatori extra-alberghieri, i locali come il primo biglietto da visita per l’ospite e i maggiori testimonial di una destinazione turistica. Tempo anche di assemblea ordinaria, la prima dal cambio ai vertici, che la neo presidente Iva Berasi ha concluso con un battagliero: “Abbiamo un prodotto unico in Europa e non ci spaventa nessuno” in risposta ad una campagna di comunicazione piuttosto aggressiva uscita a fine marzo sulla stampa locale veneta che lan-
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La Giudicarie energia acque e gas eseguirà per i comuni il monitoraggio delle acque potabili grazie a nuove tecnologie
lità dell’acqua e la sua razionalizzazione, come richiesto dalla normativa, aiutando i comuni a gestire il servizio. Le amministrazioni appartenenti al Bim del Sarca hanno goduto di una copertura totale dei costi finanziata dall’ente. E’ stato presentato con una visita ad hoc per i soci anche l’impianto di produzione di energia elettrica e captazione del biogas installato nella discarica di Zuclo, nel quale la Geas ha investito circa
un milione di euro. Entrato in funzione nell’autunno del 2011 ha dato risultati economici definiti “incoraggianti” dal presidente, producendo nel mese e mezzo di attività dello scorso anno 405mila kWh. Fra i soci, la Comunità delle Giudicarie, gestore del servizio rifiuti, con l’impianto a regime beneficerà di un riscontro economico di 50mila euro annui fra minori spese di gestione ed entrate derivanti dalla vendita dell’energia elettrica. Alla luce
della partecipazione pubblica della Geas, i vertici non hanno mancato di sottolineare anche i vantaggi di tipo ambientale dell’impianto, dalla riduzione degli odori della discarica al controllo delle emissioni in atmosfera. Nell’assemblea di aprile è stato votato il nuovo direttivo: rieletto il presidente Giorgio Marchetti - sarà il cda a confermarlo o meno alla presidenza – siederà a fianco di Patrizia Ballardini (Comunità delle Giudicarie),
Giovanni Ghezzi (Carisolo), Stefano Bagozzi (Castel Condino), Marcello Azzolini (Fiavé), Pietro Madaschi (Villa Rendena), Gianfranco Pederzolli (Bim del Sarca), Claudio Luchini (Bim del Chiese), Mario Tonina (Ceis), Elisa Ghidini (Cedis), Stefano Parolari (Asm Tione). Confermato il caposindaco Emanuele Bonafini, a fianco dei nuovi Monia Bonenti e Franco Masé. Denise Rocca
Il turismo termale passa attraverso promozione e coinvolgimento del territorio ciava Recoaro Terme nella cura della psoriasi come alternativa a Comano. Il Veneto è uno dei principali bacini di utenza per le Terme nostrane, con il resto del nord Italia, e la notizia ha suscitato qualche allarme fra gli operatori economici del territorio già reduci da una stagione in calo. “Possiamo vederla come pubblicità indiretta – ha chiosato la presidente Berasi – ma deve renderci ancora più consapevoli della necessità di promuovere, tutti insieme con orgoglio, la nostra storia termale che ha radici storiche e scientifiche irraggiungibili, a completamento di un’offerta turistica che ci deve distinguere per la qualità”. Intanto è raddoppiato il finanziamento di Trentino Marke-
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ting per l’investimento pubblicitario dell’Apt, raggiungendo la cifra di centomila euro, e per la prima volta si ricorre alla tv nazionale con una spesa di 180mila euro per una serie di intermezzi pubblicitari in onda sulle reti Mediaset proprio in questi giorni, mentre a breve inizierà una campagna radiofonica proprio nel confinante Veneto. Investimenti in promozione quindi, che rappresentano il 31 per cento delle spese totali affrontate, un altro 25 per cento finanzia l’intrattenimento e l’accoglienza degli ospiti e il restante 44 per cento se ne va in spese di gestione. Un bilancio, quello presentato dalla direttrice Alessandra Odorizzi, di 1.333.574 euro. Sul fronte
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incentivi allo studio e all’inserimento lavorativo nell’ambito territoriale
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delle entrate il 65 per cento del totale deriva dai trasferimenti provinciali, per una cifra complessiva di 830mila euro. L’aumento del numero dei soci, ad incrementare i 256 attuali, e quindi degli introiti autogenerati, è in testa agli obiettivi dell’Azienda per l’anno in corso soprattutto fra i datori di alloggio che rappresentano un comparto numeroso e fondamentale nell’offerta turistica di Comano, ma pare che meno della metà non sia iscritta all’Apt. Gli stessi sgravi sull’Irap concessi dalla Provincia alle aziende mirano a coinvolgere anche il comparto delle aziende artigiane, oggi poco rappresentato nell’ente turistico: sono solo 32 le aziende socio, sulle 258 presenti sul territorio.
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Fra progetti che continuano, come Comano Junior - l’ormai consolidata specializzazione sulle Terme dei bambini che punta a rafforzarsi con il raggiungimento del marchio Family e allunga quest’anno il servizio miniclub per i piccolissimi fra gli 0 e 5 anni -, il percorso artistico-culturale fra i borghi St’art, i viaggi dell’emozione con l’ecomuseo, la manifestazione letteraria Trentino d’Autore e altri che prendono il via – recentissima la presentazione dei 600 chilometri di piste ciclabili del progetto Bike, con Antonella Bellutti testimonial d’eccezione – spicca l’attenzione per il web e i social network per i quali è stato creato un tavolo di lavoro specifico. (Denise Rocca)
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ANNO 11- N. 4 APRILE
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e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
Le associazioni di carità svelano
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo Saranno 5.520 i ragazzi con sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). degli e le scuole professionali un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
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10 ANNI DI INFORMAZIONE pag.
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Povertà in Giudicarie
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
di Adelino Amistadi
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s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
Buona Pasqua!
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2012 - Mensile
EDITORIALE
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INSERTO SPECIALE
Giudicarie iornale delle
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ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag.
CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
tante situazioni di difficoltà
pomeriggio, dalle 15.30 Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che mente si è di quelli A pag. 8 del mese”.
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
AFFITTASI
O (BS) BAR A PONTE CAFFAR arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
UN’AVVENTURA LUNGA 10 ANNI Dopo tanto scrivere e parlare di Giudicarie, permetteteci questa volta di parlare di “noi”, del Giornale delle Giudicarie, di quel mensile che s’è fatto negli anni alfiere e interprete, testimone e cittadino attivo di questa terra. Un’avventura che proprio nel mese di maggio del 2012 compie 10 anni, e attraversa come una linea continua la storia di questo territorio dell’ultimo decennio, dando conto di tutta la cronaca, gli accadimenti politici, gli avvenimenti culturali e sportivi, l’attivismo di un variegato ed importantissimo mondo dell’associazionismo che anima davvero le Giudicarie in profondità, dando vita e consistenza ad una “terra di confine”. Per questo abbiamo pensato ad un inserto speciale di 16 pagine per celebrare questo decennale importante, un “giornale nel giornale” da leggere e conservare nel quale trovare contributi, ricordi e idee delle firme che negli anni hanno fatto crescere questa pubblicazione. Un momento dove provare a ripercorrere un po’ anche la storia delle Giudicarie degli ultimi 10 anni, attraverso titoli, ritagli e l’analisi dei nostri collaboratori, arricchiti da due firme di eccezione come quelle del giornalista Franco de Battaglia e del professor Antonio Scaglia. Partendo proprio simbolicamente dalla prima copertina, quella del maggio 2002, pubblicata qui a fianco che segna l’inizio di questo percorso e che testimonia anche visivamente l’evoluzione e il cambiamento maturato nel tempo dal Gdg. All’interno dell’inserto, poi, c’è il “manifesto” del nostro giornale, una sorta di “mission” del Gdg, tratto da un articolo di Adelino Amistadi di alcuni anni fa. Nel finale parliamo di noi, ovvero ne parla la gente, cercando di capire che cosa rappresenta il Gdg per i giudicariesi e quale può essere il suo ruolo per gli anni a venire. Infine, un doveroso ringraziamento a tutti i nostri sponsor; aziende, associazioni, privati che in questi anni hanno scelto il Gdg per promuovere la propria attività e che non ci hanno fatto mai mancare il proprio sostegno. Senza di loro tutto questo non sarebbe possibile.
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II 10 ANNI DI INFORMAZIONE
Giudiicarie iornale delle
di approfondimento Mensile di informazione e
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ANNO 11- N. 4 APRILE
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- pag. APRILE 2012 ������������������������ �
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I partner storici
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
In particolare vogliamo ringraziare i nostri partner “storici” senza i quali questa esperienza non sarebbe stata possibile. Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). degli e le scuole professionali un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
AFFITTASI
FARO (BS) BAR A PONTE CAF arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
UNI EN ISO 9001
dal 1959
tel. 0465 806035 - www.masetermoimpianti.it
Casse Rurali delle Giudicarie
Attestazione SOA Cat. OS3 - Class. V Cat. OS28 - Class. V
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Giudici arie iornale delle
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s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
IL MANIFESTO Povertà in Giudicarie
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L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
“Il nostro giornale è di parte” Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
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Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
FITTAS a Ichi, che avevamo intenzione più Quando confidai a qualcuno, non ricordoAF di fondare un giornale, la prima cosa che fu detta mi lasciò perplesso e stupito. “Conoscendovi, farete un giornale di parte e ve lo leggerete da soli!” “ Mai! risposi quasi offeso - noi non saremo di parte!” Dopo alcuni mesi , con già otto numeri all’attivo, debbo confessare che quel “qualcuno”, almeno in parte, aveva ragione. Il Giornale , per fortuna, non ce lo leggiamo da soli, anzi, mi dicono che sia molto seguito ed abbia avuto notevole successo, ma che sia di parte, oh, si, di questo aveva perfettamente ragione. Abbiamo costruito un giornale di parte, non c’è dubbio, ne siamo coscienti, ma non ne siamo per niente rammaricati. Siamo di parte perché ci piace, comunque, schierarci con qualcuno o qualcosa. Siamo di parte perché la ragione sta da una parte sola, dove c’è più di una ragione regna l’ambiguità e l’anguillismo. Siamo dalla parte di chi si vuol confrontare, di chi vuol dialogare con gli altri. Siamo dalla parte di chi le cose le vuol conoscere e capirle fino in fondo. La nostra parte è quella che ama la terra su cui vive, ne ama la storia, il passato ed è impegnata a costruire un avvenire sereno. Siamo dalla parte di chi, quotidianamente, subisce angherie ed ingiustizie. Siamo dalla parte di chi considera l’onestà ancora una virtù, dalla parte di chi lavora, di chi risparmia, di chi conserva l’orgoglio di essere giudicariese. Siamo dalla parte di chi combatte il male peggiore delle nostre istituzioni: la burocrazia, la cartocrazia, la finta efficienza che blocca tutto. Siamo dalla parte di chi vorrebbe gridare qualcosa a qualcuno e non sa come fare. Siamo dalla parte di chi vuol essere libero di pensare e di parlare, libero da invidie e gelosie, da cattiverie e malignità, da sospetti e pregiudizi. Siamo dalla parte di chi soffre la periferia, la marginalità, lo svantaggio di vivere lontano dai grandi centri. Siamo dalla parte di chi considera la periferia un problema da risolvere e non un argomento da discutere. Aborriamo l’ipocrisia, il fariseismo diffuso. Siamo dalla parte dei leoni, siamo contro le pecore ed i pecoroni. Siamo dalla parte della maggior parte della gente giudicariese, siamo dalla parte di chi crede che tutte le persone siano rispettabili, che tutti abbiano diritto a stima e considerazione, siamo dalla “nostra” parte, dalla parte di tutti. Insomma, siamo dalla parte dei nostri lettori, che è quello che ci interessa, senza soggezioni o timori, senza subire pressioni, richiami, o, peggio ancora, ricatti. Se qualcuno vorrà venire con noi a combattere per la nostra parte sarà sempre il benvenuto. Noi continueremo ad essere di parte… ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag.
CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
FARO (BS) BAR A PONTE CAF arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
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Adelino Amistadi - ottobre 2002
IV 10 ANNI DI INFORMAZIONE
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La nostra storia
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Gdg, pazza idea... ANNO 11- N. 4 APRILE
2012 - Mensile
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua!
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
S di Adelino Amistadi L’avventura l’avevo condivisa fin dall’inizio con Tiziano Salvaterra, uomo di certo più assennato di me, e con lui affrontai i primi contrattempi. Ambedue inesperti di cose giornalistiche, abbiamo avuto la fortuna di trovare in Luisa Masè, oltre che un direttore di giornale autorizzato, anche l’esperta che ci mancava. Una ragazza davvero in gamba che fin dai primi giorni prese in mano il giornale dandogli, oltre al nome, indovinato, anche una prima organizzazione redazionale assai preziosa per continuare nell’impresa. La sua mano, il suo entusiasmo, segnarono la vita e la progressiva diffusione del Giornale anche negli anni successivi, portandolo a risultati incredibili di cui ancor oggi siamo orgogliosi. Accanto a lei crebbero in abilità giornalisti oggi ormai affermati come Alberta Voltolini e soprattutto Roberto Bertolini ancor oggi caporedattore, in pratica vice direttore operativo, ma credo, e le chiedo ancor oggi venia, d’essere stato io a crearle i maggiori problemi con il mio vizio congenito d’essere invadente, e soprattutto con il mio entusiasmo nel mettere mille cose in pentola senza aspettare che il fuoco funzioni a dovere. E’ sempre comunque riuscita a farmi ragionare, una delle poche, e a tarpare qualche volo eccessivo del mio carattere. Nel frattempo il giornale aveva cambiato formato e tecnica tipografica assumendo la veste che ancora oggi conserva, e riuscimmo a distribuirlo gratuitamente, ogni mese, a tutte le famiglie giudicariesi, così come avviene ancora tuttora con soddisfazione reciproca, nostra e dei nostri lettori. Nel 2007 Luisa lasciò il giornale per nuovi incarichi professionali; seppur amareggiati, GdG e tutti noi eravamo già sufficientemente rodati e potemmo continuare senza grosse difficoltà. Luisa Masè fu sostituita da Paolo Magagnotti, un giornalista di grosso spessore, per anni capo servizio stampa della Regione, presidente dell’Associazione europea dei giornalisti cristiani e, da qualche anno, professore universitario. Con un così prestigioso angelo custode e con l’operatività garantita da Roberto Bertolini, nel frattempo diventato giornalista professionista, il giornale ha ripreso vigore, con nuovi collaboratori, e con una costanza ed una con-
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Allevatori in Festa
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
di Adelino Amistadi
Sembra ieri e già sono passati dieci anni dall’uscita del primo numero del “Giornale delle Giudicarie” nel maggio 2002
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
i problemi a cui stavamo per andare incontro. giorno embra ieri e già sono passati dieci anni dall’uscita del qualche Palafitte, ecco il museo 10 anni di Giornale delle Giudicarie la pubblicità che stentava, la formaeconomiche, primo numero del “Giornale delle Giudicarie” nel mag- Le difficoltà coinvolgimento, erano cose a cui loro il collaboratori, gio 2002, stampato per noi dalla Tipografia Antolini di zione dei come si fa quando si tenta peso, giusto il dato Tione. Fu un giorno di grande entusiasmo anche se poi non fu- non avevamo spericolata. rono tutte rose. L’eccitazione del primo numero mascherò per un’operazione FITTASI di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
vinzione encomiabili, garantendo a noi fondatori la certezza che il lavoro fatto stava perseguendo con coerenza gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ormai “Il Giornale delle Giudicarie” si è consolidato anche nella sua struttura organizzativa e dirigenziale, abbiamo un un ufficio di redazione ed una specifica associazione culturale a cui facciamo riferimento, abbiamo un servizio per la raccolta pubblicitaria efficientissimo con Elio Collizzolli responsabile, un uomo appassionato come tutti noi, che ci garantisce la linfa vitale per continuare, siamo confortati giornalmente da lettere, telefonate, interessamenti da parte di lettori ansiosi ogni mese di ospitarci nelle loro case. Abbiamo soprattutto la convinzione d’aver fatto dieci anni di buon lavoro per le Giudicarie e riteniamo che la nostra opera debba continuare, non certo per interessi di bottega, ma al solo scopo di
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag.
un’infornire alle Giudicarie formazione corretta e veritiera, un’arena per il dibattito politico e sociale sulle nostre cose, uno strumento per l’informazione commerciale delle nostre aziende artigiane e commerciali, un amico sincero di cui ci si può fidare che entra mensilmente, con discrezione, nelle case dei nostri conterranei per essere letto, commentato e condiviso. A ben pensarci sono stati dieci anni vissuti intensamente, il Giornale è come una casa con le finestre aperte dove entra di tutto, si vive giornalmente la quotidianità delle nostre valli, dei nostri paesi, un continuo intrecciarsi di travagli, fatti e misfatti, fare un giornale come il nostro, davvero una sorta di specchio della realtà in cui si vive, è stata una sfida vera, a volte entusiasmante, a volte dolorosa, perchè è difficile non farsi coinvolgere dalle cose che vanno storte, dalle emozioni delle cose buone, e
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Maggio 2002- Maggio 2012
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
AF
FARO (BS) BAR A PONTE CAF arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
dall’entusiasmo per le nuove sfide di una comunità. Dieci anni di questi tempi in cui i mesi sono giorni che passano velocemente e le ore sono attimi che scorrono implacabili, corrispondono a una o più generazioni dell’anteguerra, anche se i problemi delle Giudicarie e dei suoi abitanti non sono cambiati di molto. Abbiamo iniziato la nostra attività con le Giudicarie in difficoltà, le strade, l’ospedale, l’artigianato che fatica, il commercio che si spegne, il turismo che arranca, abbiamo protestato, scritto, denunciato, urlato quand’era necessario, e qualcosa abbiamo ottenuto, ma il lavoro da fare per la nostra terra è ancora lungo ed irto, e noi lo faremo con costanza, con grinta, come abbiamo sempre fatto. “Il Giornale delle Giudicarie” è stato e continua ad essere vicino ai problemi delle Giudicarie, rifuggendo fughe in avanti, sogni e manipolazioni, ancorato alla realtà da vivere con i propri elettori, con
CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
le porte aperte, senza timore delle critiche, ma invocando suggerimenti, consigli e stimoli da parte della comunità di cui facciamo parte e di cui ci sentiamo protagonisti. In barba a chi ci vuol male, a chi ha tentato in vari modi di farci chiudere, a chi ci boicottava pensando di minare la nostra resistenza, in barba a gli imbecilli che ci relegano a “giornalino”, o ai saccenti che ci indicano come “giornalaccio”, noi siamo “Il Giornale delle Giudicarie”, così viene chiamato ed atteso in ogni casa delle Giudicarie e questo ci basta. Ci ripaga dai poveri di spirito che dopo dieci anni vorrebbero ancora vederci soccombere, mi dispiace per loro, ma ormai siamo una catena straordinaria di giornalisti, collaboratori, editori, di sponsor soddisfatti ed affezionati, ne siamo orgogliosi e ci sono tutte le premesse per continuare. Perchè noi viviamo qui, lavoriamo qui, amiamo e soffriamo qui, ci divertiamo e ci annoiamo
su questa terra, nelle nostre valli, perchè qui siamo nati e qui vogliamo morire. Solo adesso mi rendo conto, che, con gli amici della prima ora, sono stato un pazzo a tentare una partita del genere, una sfida che si ripete mese dopo mese, da dieci anni, ci eravamo allora immaginati un giornale agile e dinamico, irriverente quanto basta e soprattutto indipendente, capace di graffiare a destra e a manca, di sopra e di sotto. Ci siamo riusciti, ne siamo orgogliosi. Insieme abbiamo vissuto le grandi illusioni, le delusioni, le grandi speranze della nostra terra, abbiamo condiviso grandi e piccoli fatti significativi, abbiamo comunque trattato ogni argomento con dignità e rispetto , abbiamo creato un cordone ombelicale fra tutti i Giudicariesi ed “Il Giornale delle Giudicarie” inscindibile, indispensabile per affrontare il futuro, che senza illusioni, sarà duro per tutti.
Un luogo di incontro e dibattito
Una palestra di discussione per le Giudicarie Pensavamo ad un luogo di incontro, dialogo e confronto per cercare di dare identità, appartenenza alle Valli Giudicarie in un momento di grandi divisioni interne ed una immagine esterna piuttosto negativa, tanto che il primo editoriale venne intitolato “Vivere nella valle dei “bisci” “ frase che mi fu detta in quei giorni da un alto esponente della cooperazione trentina. Era una scommessa: senza finanziamenti, solo con la volontà di pochi soci fondatori, nella convinzione che la comunità giudicariese aveva bisogno di un luogo di discussione e di informazione. Se ciò era vero e sentito, come noi pensavamo, avremmo trovato anche le risorse economiche per andare avanti. Ed infatti è stato cosi. A distanza di 10 anni quella scommessa possiamo dire di averla vinta: il giornale tutti i mesi puntualmente arriva nelle famiglie e viene letto (anzi oseremo dire aspettato), il sistema produttivo locale ne approfitta per promuovere le proprie attività e cosi garantisce le risorse finanziarie per la stampa e la spedizione, un gruppo di amanti della scrittura, fra cui diversi giovani, sistematicamente alimentano con articoli la redazione. Si è cercato di dare spazio a tutte le voci anche se non è sempre facile essere imparziali, perché il giornale ha comunque una sua linea editoriale che trova alimento nel pensiero democratico e popolare, nella sussidiarietà e nella solidarietà verso chi fa fatica, nella ricerca di una identità del territorio che passa attraverso un’attenta analisi della storia e della tradizione senza ancorarsi al passato, ma consapevole del ruolo che il passato
recita anche oggi, autonomista ed europista volta alla valorizzazione delle aree di montagna, convinta che sia possibile garantire alle generazioni future opportunità di realizzazione dei loro talenti e delle professionalità, nel rispetto dell’ambiente e cercando di accorciare le distanze, anche con l’uso delle tecnologie moderne, con i centri gravitazionali urbani e metropolitani. Certo in 10 anni il mondo è cambiato ed in esso anche le nostra comunità. La crisi ci ha insegnato che non sarà più come prima ed allora anche noi dobbiamo attrezzarci come singole persone, come comunità, come mondi vitali a vivere con serenità e responsabilità questi cambiamenti. Si riscontra oggi una grande emergenza di pensiero e di conoscenza; proprio perché il nuovo è difficile da comprendere è necessario approfondire tematiche ad ampio raggio su tutte le dimensioni del’uomo e del suo vivere. Servono ragioni di senso specie per le nuove generazioni che fanno fatica a trovare la loro strada, modelli educativi per i genitori ed il mondo della scuola, un ripensamento del lavoro e del costruire lavoro per sé e per gli altri, una riflessione sugli stili di vita, l’uso del denaro, il bene comune, il ruolo delle istituzioni, la relazione con l’altro, l’apertura al mondo esterno, la cultura del dovere oltre che quella del diritto. Per le nostre valli serve un pensiero su cosa significa vivere in montagna: quali prospettive, quali opportunità, quali vincoli nella valorizzazione delle specifi-
di Tiziano Salvaterra
cità che spesso chi vive fuori ci invidia. Forse sono queste le nuove sfide che il giornale potrebbe cogliere per il prossimo decennio: diventare un luogo di dibattito serio sui temi dello sviluppo delle Giudicarie in una fase dove la Comunità di Valle è chiamata a dotarsi di un piano di programmazione sociale – economica - territoriale, il parco Adamello Brenta stà assumendo ruoli crescenti nella vita delle comunità, i Comuni cercano di capire quale invece sarà il loro ruolo futuro, il mondo del turismo insegue il giusto equilibrio fra pubblico e privato, mentre alcune zone fanno fatica a tenere il passo come la Bassa Rendena, l’Alto Chiese in parte anche la Busa di Tione. Allora un giornale che apre sui temi rilevanti per le persone e per le comunità, senza paura di esporsi, senza desideri di potere, ma con l’intento di offrire alle Giudicarie opportunità di partecipazione, evitando che dall’esterno si impongano scelte (come Metroland) che poco hanno a che vedere con il nostro territorio. Infine un luogo di proposta dal basso che potrà essere affidata alle istituzioni nella speranza che si possano superare quegli steccati che nel corso degli ultimi decenni hanno impedito la realizzazione infrastrutture strategiche per la crescita del territorio come la viabilità interna o la valorizzazione di risorse naturali come l’ambiente e le foreste. Questo deve essere l’impegno di coloro che operano nel giornale; ai cittadini giudicariesi il compito di essere vigili e segnalare quando nei fatti ci si scosterà da quanto enunciato.
Le origini
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Giudici arie iornale delle
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10 ANNI DI INFORMAZIONE pag.
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Un punto di riferimento per le Giudicarie ANNO 11- N. 4 APRILE
2012 - Mensile
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
Un attore dell’informazione che ha saputo valorizzare appieno le esperienze che crescono sul nostro territorio, da quelle imprenditoriali a quelle associazionistiche e del volontariato... Alle spalle di chi scrive, di quei nomi che abbiamo ormai imparato a conoscere, c’è un altro gruppo ugualmente importante, che è quello dei soci dell’Associazione Gdg che permette col suo impegno a questo giornale di arrivare con regolarità nelle case dei giudicariesi. Il grazie, in questo senso, va a tutti quelli che in questi anni hanno fatto parte di questa associazione, al precedente presidente, Emanuele Bonafini, per quanto ha fatto per la crescita di questa bella avventura editoriale.
Ha saputo cogliere istanze della gente nelle sue varie formazioni ed espressioni, cercando sempre di dare riscontri ponderati Ha raccontato storie, talvolta con un gustoso tono satirico e mai offensivo, cogliendo espressioni di un’identità locale di cui è stato in vari modi interprete e valorizzatore. Ha portato all’attenzione di un’intera valle ed anche di lettori oriundi che vivono fuori valle fatti, aspirazioni e problemi di piccole realtà che altrimenti sarebbero rimasti nell’ombra o limitati al semplice passaparola. E’ stato un giornale che ha saputo catalizzare energie di molti che in spirito di volontariato hanno voluto dare il loro contributo nell’interesse comune e cui va un vivo ringraziamento. Non si è sottratto alle critiche, dando spazio ad un pluralismo di voci che non volessero andare oltre la sua natura editoriale. Ha potuto vivere grazie al
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
di Lino Pelanda 10 anni di Giornale delle Giudicarie Presidente Associazione Il Giornale delle Giudicarie Maggio 2002- Maggio 2012
Tanti auguri Giornale delle Giudicarie. Da presidente dell’Associazione editrice di questa pubblicazione non posso fare altro che essere orgoglioso da quedi questo prestigioso traguardo raggiunto sto mensile che, anno dopo anno, è entrato sempre più nelle case delle famiglie giudicariesi, diventando punto di riferimento nell’informazione locale. Un traguardo che è stato raggiunto con l’impegno di una vera e propria squadra che sta dietro alla pubblicazione periodica del Gdg; una squadra che è partita 10 anni fa e si è rinnovata ed ampliata. Alcuni sono ancora con noi da allora, altri hanno preso nuove strade, altri ci hanno lasciato, come l’amico Carlo Ghirardini, storica firma delle nostre rassegne stampa, una persona che ricordiamo sempre con affetto.
di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
Fatte queste doverose premesse, voglio spendere due parole sul ruolo di questo giornale. In una terra di periferia, come viene spesso definito il C8, è importante secondo me, poter contare su una risorsa come il Giornale delle Giudicarie. Un attore dell’informazione che ha saputo valorizzare appieno le esperienze che crescono sul nostro territorio, da quelle imprenditoriali a quelle associazionistiche e del volontariato, diventando anche vera e propria bacheca per dare risalto alle tanti iniziative che
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
FARO (BS) BAR A PONTE CAF
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
popolano la nostra valle. Perché non è vero che nei nostri paesi “non succede mai niente” come spesso siamo portati a pensare; a volte siamo noi a non cogliere la vitalità del nostro tessuto sociale, spesso anche perché i progetti e le iniziative messe in campo da tanta gente di buona volontà non trovano adeguata pubblicità e spazio. Ecco,il Gdg, da par suo, ha cercato di dare voce a tutte queste iniziative, all’attività delle Pro Loco e dei comuni, delle associazioni sportive e dei comitati.
Allevatori in Festa
AFFITTASI
ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
Castello di Stenico - foto Luigi Bosetti
Senza però dimenticare le problematiche di questa terra, che restano tante e che certamente questa congiuntura internazionale contribuisce a portare a galla e a evidenziare con più forza. Dal lavoro alla sanità, dalla viabilità al turismo, il nostro giornale non ha mai tralasciato di evidenziare quali sono le necessità ed i nodi irrisolti di un territorio tanto vasto e disomogeneo. Penso, per stare solo agli ultimi numeri, ai pezzi sulla crisi dell’edilizia, sulla situazione dell’ospedale di Tione, sulla
viabilità e quanto c’è ancora da fare perché i cittadini abbiano servizi sempre all’altezza. Tutto questo l’abbiamo scritto, sempre con spirito propositivo, anche critico talvolta, ma mai scadendo nella polemica fine a sé stessa, nella demagogia e nello sparare addosso indiscriminatamente alla politica. Il nostro spirito è quello costruttivo delle persone “del fare”, di chi sa che per raggiungere obiettivi importanti occorrono impegno ed idee ed è possibile, nel corso del
cammino, anche sbagliare. L’importante è avere il coraggio e la forza di correggere il tiro, di saper fare meglio di quanto si è fatto, anche grazie alle critiche, costruttive, di chi magari osserva “da fuori”. Così anche il nostro Giornale avrà fatto pure degli errori, avrebbe potuto fare meglio, dare di più. Ma, guardando nel complesso a questa avventura, non posso far altro che pensare con orgoglio a questo mensile e invitare tutti i giudicariesi a sentirlo un po’ “loro”.
Al servizio di una comunità I
l decennio di attività de “Il Giornale delle Giudicarie” consente un bilancio nettamente positivo per il contributo che ha dato alla comunità locale in termini di informazione e partecipazione. E’ stato uno compagno di viaggio per una valle nel sue articolazioni sociali ed economiche. Ha saputo cogliere istanze della gente nelle sue varie formazioni ed espressioni, cercan-
contributo personale di chi è animato da sana passione socio-politica e di numerosi sponsor di varia consistenza economica che hanno creduto e credono nella sua funzione in favore della comunità locale e cui va pure il nostro ringraziamento. In qualche passaggio difficile per garantirne la continuazione ha sempre trovato chi si è impegnato per impedire l’interruzione del suo servizio. Possiamo ben dire che “Il Giornale delle Giudicarie” rappresenta un valido esempio di quell’informazione locale che assume sempre più importanza anche nel mondo della globalizzazione e della digitalizzazione del nostro quotidiano. Sono questi organi di informazione locale che favoriscono il senso di appartenen-
do sempre di dare riscontri ponderati. Possiamo dire che ha seguito con generosa fedeltà la vita di un’intera comunità, condividendone fasi di crescita e momenti difficili. Ha costituito un organo di informazione che ha pure contribuito ad avvicinare alla realtà locale le Istituzioni della nostra Autonomia, rendendo le stesse partecipi di problematiche ed istanze giudicariesi.
Piana di Storo - foto Alberto Cam-
za ad una comunità inserita in una società di incertezze che è spesso generatrice di scoraggiamenti, fratture sociali e dispersione di valori.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di simboli e strumenti che producano effetti aggreganti. Tutto questo, evidentemente, al di là di
chiusure ed involuzioni incompatibili con l’esigenza di aperture verso nuovi orizzonti europei e ed internazionali più ampi.
di Paolo Magagnotti* E’ imperativo trovare il giusto, anche se non sempre facile, equilibrio fra locale internazionale, cercando pure di trovare nel locale sollecitazioni creative. E’ la stessa Unione Europea che, nel tentativo di avvicinare i cittadini alle sue Istituzioni, nel campo della comunicazione sostiene iniziative all’insegna del moto “go local”. Un’informazione locale che sia vicina ai cittadini, i quali, resi partecipi di ciò che accade nell’ambiante in cui scorre la loro vita quotidiana, possono altresì ricevere ed analizzare informazioni su contesti esterni. “Il Giornale delle Giudicarie” continuerà a fornire il suo contributo per servire il locale senza perder di vista il globale. *direttore del Gdg dal 2008
VI 10 ANNI DI INFORMAZIONE
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Economia
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s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie
Nel dicembre del 2001 ero passato a salutare il buon Mario Antolini per gli auguri di Buon Natale. In quel tempo lavoravo a Milano per l’ufficio studi di una grande banca «Milaitaliana e le collaborazioni con «Borsa&Finanza», no Finanza» e dal 1999 con «Il Sole24Ore», mi avevano permesso di iscrivermi all’albo dei giornalisti nel 2000 come pubblicista. Aveva da poco cessato le pubblicazioni «La Civetta» a cui avevo collaborato tra il 1994 e il 1996 e progettavo di fondare una mia rivista di economia locale. Desideravo trasferire l’esperienza di analista nelle Giudicarie. Parlando di questi miei progetti, Mario mi disse che stavano per essere fondate due nuove riviste e che probabilmente avrebbero avuto bisogno di “penne” per parlare del mondo locale. Nel 2004 esordivo con un primo pezzo dal titolo Maggioritario e regionalismo sul sistema elettorale, tema ancora caldissimo. Da quel momento sulla rivista non è mancato mese in cui non ci fosse un mio pezzo di economia, ma quello che ricordo con più affetto è quello che avevo dedicato alla tragica scomparsa dell’artista, pittore e amico, Hermann Zontini.
di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
di Marco Zulberti Quando nel maggio del 2002 usciva il primo numero del Giornale delle Giudicarie erano passati solo 9 mesi dal dramma dell’11 settembre con il crollo delle Twin Towers a New York. Si parlava di una coda di 300 km di Tir che per settimane non riuscirono più a entrare nella capitale finanziaria del mondo. L’economia internazionale subì un drammatico arresto a cui le banche centrali americana, europea e giapponese, reagirono abbassando i tassi all’1 per cento per favorire la circolazione della liquidità e riavviare il ciclo economico. Gli effetti di quella decisione fu quello di abbassare il prezzo del denaro (in Italia all’inizio degli anni Novanta v’erano tassi al 22 per cento), rendendo vantaggiosi i mutui e i finanziamenti in funzione della costruzione e acquisto di beni immobili come case civili e capannoni industriali. Questo effetto s’osservo in tutto il mondo. Dal 2003 imprese edili, elettriche, idrauliche e artigiani lavoravano a pieno ritmo aumentando costantemente anche i costi di realizzazione delle opere a causa del concomitante rialzo delle materie prime sulla scia del petrolio cha dai 30 dollari del 2003 . Sembrava essere tornato l’Eldorado, per chi non è abituato ad osservare il ciclo decennale dei prezzi degli immobili e non ricorda la crisi degli anni settanta. Da quel momento il rialzo dei prezzi degli immobili fu progressivo e superato solo dal rincaro delle materie prime: il petrolio nel 2002 quotava 30 dollari, nel 2008 era arrivato a 144, l’oro era a 200 dollari oggi a 1700. A questa bolla partecipò anche la leva della spesa dei lavori pubblici provinciali trentini che con le voci dei capitolati sempre più alte spingeva al rialzo anche i prezzi del mercato delle costruzioni privato. Se un muratore nel 1988 prendeva 6 Euro all’ora nel 2008 eravamo arrivati a 30, mentre l’operaio tessile o metalmeccanico rimaneva a 10-12 Euro. Una differenza ingiustificata se non con il circolo inflativo della spesa pubblica: più tasse, più spese pubbliche, meno reddito priva-
to, fino all’attuale implosione del ciclo economico. Dove erano gli economisti? Il Trentino un tempo terra basata sul reddito agricolo che caratterizzava il trenta per cento della popolazione, con una vocazione al turismo, scopriva il boom del settore costruzioni che si orientava verso la costruzione di alberghi, seconde case, appartamenti da affittare, ma anche migliaia di opere pubbliche. La sede dell’asilo diventava comune, la sede del comune diventava biblioteca, la sede della biblioteca diventava ambulatorio, il vecchio ambulatorio una nuova scuola, e così via come su una giostra tutto basato sulla giostra delle tasse e della spesa pubblica, nel nostro caso provinciale. Il crisi di fiducia verso i mercati finanziari dopo il crollo del Nasdaq nel 2000, aveva così fatto scoprire la “vecchia” rendita immobiliare, che appariva più profittevole di quella finanziaria. Molti che incolpano la finanza non si accorgono che dal 2001 v’è stata la fuga dai mercati finanziari per spostare la liquidità verso il settore immobiliare. Nessuno aveva più fiducia nella borsa e tutti investivano nel mattone. Questa è la vera cronaca di questi dieci anni: tutti investivano nel settore immobiliare. E ancora oggi con una fortissima crisi di liquidità, perché i beni immobili non sono monetizzabili se non nel lunghissimo termine, c’è questa idea sbagliata che la rendita immobiliare sia preferibile a quella finanziaria. La a liquidità, o meglio i soldi che entrano nel settore immobiliare poi non ne escono più così rapidamente, ed questo fattore che crea l’attuale crisi di liquidità. Paradossalmente oggi la ricchezza è in mano alle aziende e ai privati, che hanno mantenuto una componente di liquidità, di tesoreria, mentre chi ha impegni immobiliari, o finanziari, a causa di mutui troppo generosi, al 100 per cento o addirittura in certi casi al 120 per cento, per comprare anche i mobili e la macchina. I mutui
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
sub-prime di cui parlano i giornali sono stati erogati non solo in america ma anche in Italia e anche in Trentino. La soluzione ora è quella di agire su più fronti; abbassare i capitolati del settore costruzioni, detassarlo altrimenti va alla paralisi abbassando l’Iva, o addirittura azzerandola, per alcune situazioni disagiate, penso ai 1000 metri di altitudine. Secondo creare delle Holding finanziare, con capitale misto pubblico e privato, dove associare le imprese come in Germania, sia industriali che edili, altrimenti parcellizzate e
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
AFFITTASI
FARO (BS) BAR A PONTE CAF arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
Val Rendena - foto Matteo Ciaghi
senza capitali, permettendo loro di continuare a lavorare e pagare gli stipendi. Inoltre favorire sempre la libera impresa rispetto alle società più protette, eliminando i contributi diretti e indiretti. Più si assiste i casi difficili e più vi saranno sacche parassitarie di assistiti. La crisi indotta dall’economia mondiale impone anche in questo campo un taglio drastico. Si deve tornare al merito individuale con un welfare più evoluto che non alimenti l’indolenza delle masse. Dal punto del pubblico cambiare radicalmente la politica della
spesa pubblica con progetti che si spostano sui servizi come i trasporti, in futuro per le masse forzatamente pubblici e non più sulla macchina che pochi si potranno permettere, abbassare d’ufficio subito di un trenta per cento tutte le tariffe elettriche, comunicazioni ed energia. Inoltre nuovi progetti forti oggi sul fronte dei trasporti e delle reti di comunicazione, come i lavori delle grandi dighe negli anni cinquanta, che fermarono per la prima volta la piaga dell’emigrazione, di cui la nostra terra soffre da secoli. Emigrato
di Enzo Ballardini Eravamo all’inizio del terzo millennio, venivamo dalle inquietudini del trapasso dal secondo millennio, dai sacrifici dovuti alla rincorsa per entrare nell’euro, ma ancora in un periodo con buone prospettive economiche e con l’occupazione ai massimi storici. Tangentopoli era ormai alle spalle e alla Presidenza del Consiglio c’era D’Alema, subentrato a Prodi e che lascerà subito dopo per Amato, seguito dai governi Berlusconi. C’era Bossi che gridava “Roma Ladrona” e con il vento del consenso popolare predicava il federalismo per cominciare, poi la secessione ed oggi … ormai non predica più. In Provincia c’era ancora Dellai, all’inizio del suo quindicennio sullo scranno più alto di Piazza Dante. Dopo dieci anni trovia-
mio nonno, ora si rischia che i nostri figli debbano nuovamente fare la valigia. Non è possibile che il Trentino, terra vicina alle regioni più ricche del mondo come la Svizzera, l’Austria, la Baviera, che hanno questi modelli iper-liberisti ma anche welfare evoluti, sia diventata una sorta di enclave “romana”, fondata sì sui buoni propositi come la retorica del “vogliamoci bene” e “stiamo uniti”, ma che oggi fortemente è a rischio a causa della competizione e della globalizzazione economica internazionale.
Più che il cambiamento dei Sindaci in questi anni dobbiamo segnalare il cambio del clima dell’opinione pubblica nei confronti della politica e degli amministratori
Istituzioni
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Giudiicarie 10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. VII iornale delle
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ANNO 11- N. 4 APRILE
2012 - Mensile
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
Le Giudicarie, nel mio sentire, portano con sé, o meglio sono questo sentire intimo, che lega al fiume e ai torrenti, alle montagne popolate di fienili e di malghe, ai paesi in cui chiesa, cimitero, abitazioni con orti, cortili e piazze, casa del Comune, fabbriche, alberghi e piste da sci sono risucchiati dentro un senso unitario, antico e attuale, sempre uguale. Anzi, ogni modernità che arriva mostra subito la sua precarietà e viene utilizzata con saggia sveltezza ma anche con sicuro e naturale distacco; è sottoposta al vaglio del dna che ogni giudicariese porta dentro di sé dalla nascita, che trasmette ai figli e di esso contagia anche coloro che accettano di entrare in un mondo misterioso e unico che dà senso alla vita quotidiana poiché è il senso della vita. La mia è una sensazione che non ho potuto approfondire con la ricerca, forse perché questa realtà è, in fondo, una cosa sacra e sento dentro di me, qualcosa che mi impedisce di profanarla: è la sensazione che questo ancestrale animo giudicariese sia insieme un’identità che ti fa prigioniero ma che, allo stesso tempo, ti proclama libero di conoscere scoprire e assimilare le cose buone di altre culture, di altri mondi e di altre tribù. Siamo un mondo
I
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che mente si è di quelli A pag. 8 del mese”.
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). degli e le scuole professionali un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
l mio primo lavoro di sociologo lo condussi a Storo, il paese dove affondano le mie radici, FI e scoprii in TTASIquanto AF (BS) A PONTE CAFFAROmoderne, BAR esso, nonostante le industrie e le comunicazioni fossero forti i legami di sangue, delle parentele e quelli con la natura, soprattutto i vincoli dei vivi con i morti; legami che hanno trasformato, adattato e trasfigurato tutto ciò che è sopravvenuto nel tempo, persino il Cristianesimo, il diritto e la politica. Che altro possono significare altrimenti il resuscitato rito delle “Bore” del Venerdì santo, il solare culto dei morti e la diffusa, innata ironia che alleggerisce e tonifica anche il tragico della vita? ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
che custodisce gelosamente il suo mistero, la capacità di legare la vita alla morte, le feste con i riti del dolore, della tristezza, le generazioni, le tragedie con i successi. Lo facciamo con un pensare e un discorso diretto che alle volte può anche sembrare ingenuo. In un decennio, le valli Giudicarie si sono trasformate. Industria, artigianato e turismo hanno continuato a cambiare incisivamente i modelli di consumo, hanno modificato la famiglia, indirizzato i giovani allo studio e a professioni diverse. Madonna di Campiglio e Comano Terme, sono il simbolo dell’apertura al mondo del turismo. Anche l’agricoltura razionale e tecnologica ha inciso sulla trasformazione dei vecchi modelli. La cultura, con le Biblioteche, i Centri culturali, le ricerche e le documentazioni, ricordiamo Il Chiese e Judi-
Allevatori in Festa
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
di Antonio Scaglia*
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag.
CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
caria riflettono molto bene la simbiosi di passato e presente. Anche i campanilismi e le litigiosità si sono, almeno in parte, trasformate ma coerentemente non sono sparite. La Comunità, erede aggiornato del vecchio Comprensorio, è nata superaando i tentativi di frammentazione. Ora vedremo se saprà costruire un disegno unitario di sviluppo e una rete razionale e veramente funzionale di servizi, in cui i Comuni si riconoscano.
arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
Se guardiamo ai dati, persino i Comuni periferici e più piccoli sembrano lottare per mantenere la stabilità demografica. Dietro questo sforzo, s’intravede l’indomito spirito giudicariese, mai sopito, anzi vivo al punto da rendere, al confronto, pallida e caduca la stessa modernità. Questa è la forza segreta e la garanzia di fronte a ogni crisi economica e anche politica. E’ questo spirito, questo vincolo che, sapientemente evidenziato, può aggregare le tre isole
Castel Romano- foto AlbertoCampanile
Le Giudicarie, nel mio sentire, portano con sé, o meglio sono questo sentire intimo, che lega al fiume e ai torrenti, alle montagne popolate di fienili e di malghe, ai paesi in cui chiesa, cimitero, abitazioni con orti, cortili e piazze, casa del Comune, fabbriche, alberghi e piste da sci sono risucchiati dentro un senso unitario, antico e attuale, sempre uguale... della Judicaria in uno sviluppo che non rinneghi, anzi che faccia vivere orgogliosamente la loro identità profonda. Scrivendo, mi sento simile ai Maturi incontrati in un bar di New York. Nello sguardo e nel parlare di quegli uomini di Manhattan, percepii subito la radice, l’aria e lo spirito di Rendena, percezione riservata ai giudicariesi: impossibile da descrivere, ma inconfondibile. Uscito e salito in Metrò, siede vicino a me un’anziana signora: - Di dove è originaria Lei? Faccio io. - Sono di Storo. So da Stor – mi dice in perfetto storese - Di quale famiglia? - A dire il vero, io sono francese; ma ho sposato il Chanì. - Signora, Lei parla uno storese perfetto. Mai sentito “en forest chl le parla così bé da Stor”. - Mio marito a casa parlava solo in storese … Ridemmo ambe-
due, ben consci che questo andava molto più in là della semplice e pur miracolosa capacità di dominare uno dei dialetti più ostici che esistono. E allora non mi resta che augurare alla Comunità giudicariese di attivarsi presto, per essere, fino in fondo e a modo suo, un esempio di rete concorde di servizi alle persone, ai Comuni e allo sviluppo, senza, tuttavia, mai dimenticare che la forza e lo stile per fare tutto questo vanno cercati nel profondo dell’animo di questa terra che è la più sensibile, ironica e realistica delle terre che ho conosciuto. So che molti non giudicariesi non saranno d’accordo. Per questo loro dissenso, non mi sento offeso, pur rimanendo della mia idea. * docente universitario, già preside della Facolta di Sociologia di Trento
Dieci anni “giudicariesi” nei comuni e nelle istituzioni Giorno dopo giorno sono passati dieci anni, un periodo breve ma che ha portato rilevanti novità nelle istituzioni sia a livello nazionale, provinciale e giudicariese. Il Giornale delle Giudicarie ha raccontato mese dopo mese i principali fatti, i personaggi, le problematiche, le polemo ancora Dellai, ma con la percezione di essere alla fine di un “principato” e all’inizio di un periodo di transizione molto incerto. Dieci anni nei quali la nostra Autonomia si è consolidata, ma che negli ultimi anni è al centro di pesanti attacchi da più parti, supportati da un sentimento di astio sempre più diffuso nelle Regioni limitrofe. In Giudicarie c’era ancora il Comprensorio con il Presidente Severino Papaleoni, al quale seguirà nel 2006 Raffaele Armani, ultimo presidente dell’Ente che da lì a qualche anno sarebbe stato sciolto con la nascita della Comunità delle Giudicarie. Nel 2010 le prime elezioni a suffragio universale con l’elezione a Presidente di Patrizia Ballardini. In questi dieci anni sono cambiati
miche, le opinioni, le competizioni elettorali, i successi e le sconfitte.Forse non ce ne siamo accorti ma in questi dieci anni la storia ha accelerato in maniera straordinaria, cambiando scenari, prospettive e situazioni come mai in passato.
quasi tutti i Sindaci trentini e giudicariesi in particolare. Su 40 in carica nel 2000 ora ne rimangono solo quattro: Pellizzari di Daone, Tarolli di Castel Condino, Bertini di Cimego e Loranzi di Vigo Rendena. Un cambio favorito dal sistema elettorale che ha introdotto l’elezione diretta del sindaco ed il limite dei tre mandati, ma che ha creato, in molti piccoli Comuni, forti contrapposizioni e divisioni. Ma più che il rinnovo dei Sindaci, in questi anni dobbiamo segnalare il cambio del clima dell’opinione pubblica nei confronti della politica e degli amministratori a qualsiasi livello. Mai come in questo momento la sfiducia ha raggiunto picchi preoccupanti e la storia lo insegna, in questi casi i rischi per la convivenza civile sono dietro l’angolo.
Fino a pochi anni fa il livello comunale, soprattutto nei piccoli Comuni, era immune da queste dinamiche e godeva di un sostegno convinto se non di tutta, almeno della stragrande maggioranza della popolazione. In questi ultimi anni le cose sono cambiate e da più parti si avverte un senso di sfiducia e la necessità di un cambiamento. Forse un segnale di questo lo possiamo trovare nel referendum popolare che ha portato all’unificazione di Bleggio Inferiore e Lomaso nel nuovo Comune di Comano Terme. Solo pochi anni prima il referendum fu bocciato dalla popolazione che ha dimostrato di aver cambiato radicalmente idea in questo breve periodo. Altre comunità potrebbero seguire l’esempio di Comano;
Cimego e Castel Condino hanno già intrapreso questa strada ma in futuro potrebbero essere molti a seguirlo. Sarebbe un segnale positivo. E’ di pochi giorni il risultato del Referendum per l’abolizione delle nuove Comunità di Valle. Una consultazione che ha dimostrato come questi Enti, nati da pochi anni dall’evoluzione dei Comprensori, potranno avere un ruolo importante nel futuro del Trentino. Nonostante chi predicava populisticamente l’abolizione delle Comunità di Valle come toccasana per risolvere tutti i problemi legati agli sprechi soffiando sul sentimento dell’antipolitica, i trentini hanno dimostrato di non credere a queste semplificazioni, confermando la validità delle Comunità. Il risultato referen-
dario può essere letto in diversi modi; sicuramente non va sottovalutato il voto di un terzo degli elettori che si sono espressi per la loro soppressione. Il legislatore provinciale compierebbe un grossolano errore se pensasse che con la bocciatura del referendum tutti i problemi a livello istituzionale fossero risolti. I prossimi anni saranno decisivi per portare a termine la riforma dell’Autonomia trentina con l’obiettivo di creare un sistema, a livello provinciale e locale, che sia capace di coniugare, da una parte partecipazione e fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e dall’altra l’organizzazione di efficienti servizi pubblici con minori risorse. Questa sarà la sfida più importante per i prossimi anni, un confronto difficile dall’esito non scontato.
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VIII 10 ANNI DI INFORMAZIONE
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e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che mente si è di quelli A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). degli e le scuole professionali un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
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Povertà in Giudicarie
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Adelino Amistadi
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s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
EDITORIALE
Buona Pasqua!
it naled elleg iudic arie.
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ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
AFFITTASI
FARO (BS) BAR A PONTE CAF arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
10 anni
Rassegna stampa
Giudiicarie iornale delle
di approfondimento Mensile di informazione e
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ANNO 11- N. 4 APRILE
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2012 - Mensile
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che mente si è di quelli A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). degli e le scuole professionali un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
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Povertà in Giudicarie
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Adelino Amistadi
10 ANNI DI INFORMAZIONE pag.
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s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
EDITORIALE
Buona Pasqua!
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ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
AFFITTASI
FARO (BS) BAR A PONTE CAF arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
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La “cultura” in Giudicarie nel Duemila ANNO 11- N. 4 APRILE
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Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
di Mario Antolini Musón
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie
Mi è stato dato il “compito” di tracciare poche righe (5000 battute!) in merito alla voce “cultura in Giudicarie” in quest’ultimo decennio. Il primo impatto, che il vocabolo “cultura” ha suscitato oggi in me , è stata l’immagine dei due eminenti “uomini di cultura” che in questo periodo sono scomparsi, ossia il professor Ezio Scalfi ed il maestro lasciahanno Paolino Scalfi Bàito: due Giudicariesi che ci ti più poveri e senza il prezioso supporto della loro presenza che era diventata punto prezioso ed essenziale di riferimento non solo in quanto storici della nostra terra; infatti, loro la “cultura” non l’hanno soltanto coltivata per se stessi e nel segreto delle loro stanze ma, quali validi insegnanti, ne hanno impregnato la Scuola ed inoltre, con le loro iniziative e le loro pubblicazioni, anche tutta la società.
di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
2002-2012 Dieci anni di Gdg Cultura Il loro esempio ed i loro insegnamenti, come i loro scritti, restano di valido esempio. Nel ricordarli sento forte il rincrescimento che nessuno abbia approfittato della loro preparazione per la stesura di quella “Storia delle Giudicarie” di cui siamo ancora privi. È quasi un atto d’accusa a tutti noi Giudicariesi che siamo entrati nel terzo Millennio senza essere riusciti, proprio grazie a loro, a dotare il nostro territorio di una solida base scientifica su quelli che sono gli elementi sostanziali di una umana convivenza civile: ossia i testi di geografia, di storia, di geologia, della fauna e della flora, di sociologia e di economia a disposizione sia della scuola che di qual-
siasi altra persona - specie a livello pubblico - che abbia il compito di agire per il “bene comune” e il desiderio di “stare bene insieme”. Questo, in ambito culturale, è forse il “segno negativo” col quale possiamo contrassegnare i nostri ultimi dieci anni di vita comunitaria (e non solo quelli!). Il “bene comune” lo si gode e lo si amministra solo se lo si conosce, e per conoscerlo occorrono i continui studi e le periodiche adeguate pubblicazioni; invece, anche in questi ultimi due lustri, si è corsi dietro alle strade, agli arredi urbani, ai municipi, all’imbiancatura delle case, alla aree industriali e artigianali, alle fiere e mercati, alle funivie e agli alberghi di-
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
FARO (BS) BAR A PONTE CAF
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
menticandoci, troppo spesso, di essere presenti e partecipi nella formazione delle nuove generazioni, ossia nel diretto ed indiretto coinvolgimento delle popolazioni e dei pubblici amministratori, nonché anche degli stessi operatori economici, con tutte le Scuole di ogni ordine e grado: scuole che vivono al di fuori del contesto comunitario, quasi nobili sconosciute di cui pochissimi se ne interessano: ma è su di esse che le Giudicarie devono scommettere il loro avvenire con un interessamento ed una partecipazione protesa alle potenzialità socio-culturali oltre che conoscitive che le nuove generazioni rappresentano. Scusi il cortese Lettore se la penna rincorre le lacune, an-
Allevatori in Festa
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ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
foto Matteo Ciaghi
ziché elencare quello che di positivo tante persone, enti ed associazioni sono riuscite a fare, ma preme in me l’ansia di vedere esplodere le possibilità culturali ancora insite nel nostro contesto giudicariese, che ancora non hanno trovato i giusti spazi e le giuste opportunità di venire alla luce. C’è stato per decenni un Comprensorio senza un Assessorato alla Cultura in piena efficienza, ed anche ora nell’ambito della Comunità delle Giudicarie l’Assessorato alla Cultura non è che la povera Cenerentola, senza soldi, senza competenze e pure senza un apparato dotato di personale adeguato e competente. Le Associazioni culturali del “Centro Studi Judicaria”,
PENSIERI DI EZIO SCALFI... IN EREDITÀ CULTURALE · Sono un uccello che vola all’indietro perché non mi interessa vedere dove vado ma ricordare da dove sono partito.
· La cultura deve avere una necessaria dimensione sociale. Promuovere cultura è lavorare per l’uomo e cercare di rimuovere gli ostacoli che ne bloccano la crescita personale. · Nessun insegnamento, nessuna cultura, nessun impegno sociale è valido se non rende l’uomo libero.
· Non può esistere una società a misura d’uomo senza una memoria e una coscienza storica. · La storia non esiste al di fuori delle sorti delle singole persone; ogni singola biografia, l storia di ogni villaggio e di ogni famiglia è la storia di un’epoca.
· La storia locale deve essere testimonianza e documentazione piuttosto che celebrazione o storia dell’acciottolato dei vari paesi.
· Il diverso deve avere gli stessi diritti dei conformisti fino a quando la diversità non danneggia la comunità. ·
Esiste una crisi della scuola perché esiste una crisi politica.
· La scuola assume ora un diverso ruolo formativo: più che insegnare semplicemente deve insegnare a imparare.
· Il bisogno del voto nella scuola non è tanto pedagogico o didattico, quanto condizionato dalla pratica scolastica e dalle esigenze dei genitori: ne hanno bisogno più le famiglie e gli insegnanti che gli alunni.
· Il dialetto è un antidoto alla massificazione, perché riempie il nostro animo di onde che ci giungono da lontano. ·
In Italia c’è una sola rivoluzione da fare: la rivoluzione dell’onestà.
de “Il Chiese”, del “Gruppo Ricerca e Studi Giudicariese” unitamente ai due “Ecomusei delle Esteriori e del Chiese” ed ai “Gruppi culturali” disseminati in varie località rimangono sempre e solo isolati ed imperniati sul volontariato e, quindi, fanno quel poco che possono, sempre con impegno ed entusiasmo, ma senza strumenti e finanziamenti adatti per farle diventare il vero potente lievito per tutta la massa dei 37 mila abitanti delle nostre vallate e dei numerosi ospiti stagionali. Dando il giusto merito all’attività di tali associazioni e gruppi culturali, alle iniziative encomiabili delle Biblioteche comunali, all’azione promozionale del Parco Adamello-Brenta, agli Autori ed agli Enti che saltuariamente riescono a giungere a pubblicazioni anche di alto valore scientifico e letterario, personalmente ho l’impressione che in Giudicarie il livello culturale generale abbia bisogno di una spinta poderosa verso qualcosa di maggiormente impegnativo e di maggiormente percepibile a livello comunitario. Molte sono le persone “isolate” che si interessano di ricerca, di studi, di scrittura ma continuano ad essere ignorate e lasciate nella loro area personale, senza essere valorizzate nel loro apporto culturale nell’ambito dell’intero contesto sociale. Io continuo a sognare per la Comunità di Valle quello che avevo sempre sognato col Comprensorio: una Comunità che abbia come volano portante l’Assessorato alla cultura, ossia un Assessorato talmente organizzato di riuscire a raccogliere, documentare e vivere l’identità culturale delle popolazioni che occupano e vivono il territorio di competenza. Non sono la burocrazia e i contributi che fanno la vita sociale, non sono le tasse e le multe che sono vita, non sono i supermercati e le industrie che sono vita, non sono gli alberghi e le discoteche che sono vita: la vita delle persone è il loro nascere e il loro
crescere in una famiglia, è il loro saper stare insieme, è il loro trovare le motivazioni per cui trovarsi impegnati in un’occupazione attraverso la quale si dà qualcosa a qualcuno e si riceve altrettanto dagli altri ma con condivisione di vedute e di intenti. E questo “vivere e fare insieme” diventa civiltà nella comune convivenza basata sulla stessa identità culturale. La sofferta e sacrificata, ma onorata vita secolare degli avi, che hanno trasformato e rese feconde le glaciali e aride vallate della Sarca e del Chiese, è diventata “cultura di vita”, oggi forse troppo presto dimenticata. L’apparato formativo limitato ai primi decenni di vita (scuola) e agli ultimi decenni (università della terza età) non è l’inizio e la fine della costruzione sociale, ma è nella “educazione permanente” che si forgia l’energia vitale che sostanzia una quotidianità basata a pensare chi si è e con chi si è, ed insieme sostenuti da identiche energie, identici valori, identiche finalità. Questa è cultura e su questa strada le Giudicarie (ed i Giudicariesi) hanno ancora tanta strada da percorrere, per cui tutti insieme dovremmo darci una mano a guardarci dentro, a conoscerci, a capire che abbiamo a disposizione tanto di quel bello (ambiente naturale), tanto di quel bene (storia e usi e costumi), tanta di quella ricchezza (tradizioni secolari) che possiamo possedere e vivere solo attraverso la forza di una vissuta e coltivata cultura (e non certo mediante i soli soldi). Traggo queste considerazioni e queste sollecitazioni da quanto ci ha lasciato scritto proprio il giudicariese più acculturato che abbiamo avuto fra noi, Ezio Scalfi: «Tutti abbiamo la nostra cultura da fare, perché a tutti la comunità umana assegna un lavoro, che va compiuto con impegno e serietà come contributo individuale per la crescita della società e per la cultura di tutti: chi non svolge come dovrebbe il suo lavoro, ruba cultura agli altri».
Arte
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s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
Dieci anni di recensioni estetiche EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Il GdG ha cercato di dare spazio a tutti gli artisti e aspiranti artisti di questa terra di Alessandro Togni Sono numericamente almeno 120 le elaborazioni testuali accompagnate da apparati visivi e documentazioni aggiunte nel Giornale delle Giudicarie, a conferma del fatto che, già da subito, il canale dedicato all’arte ricevette attenzioni multiple per la definizione di una specifica rubrica mensile. L’analisi delle forme e degli stili di autori spesso non propriamente conosciuti e/o riconosciuti, la valorizzazione delle pragmatiche atte alla fabbricazione di oggetti estetici, così intensamente perseguita, è divenuta sempre più materia di interesse per una catalogazione che si è voluta fosse nel tempo più completa e capace non solamente di gratificare le personalità, ma anche di strutturare una storiografia fino ad un decennio fa piuttosto parziale e lacunosa. Una vera e propria galleria degli autori e delle loro immagini, queste ultime intese come strategia comunicativa utile ad informare sui fenomeni di un’epoca, codificare idee originali, indicare nuovi ed ulteriori linguaggi per una comprensione maggiormente elevata della realtà. E’ la funzione intrinseca dell’arte ad essere qualificata, intesa come propellente per indagini emozionali capaci di aggiungere materia sensibile al nostro status disposto dichiaratamente all’evoluzione. Arte come alimento per la percezione, metodologia dalle propaggini scientifiche dove non appare evidente il livello di organizzazione ma, dove possiamo comunque, riconoscere un modello di acquisizione dei dati attraverso una incredibile, quanto essenziale nostra facoltà: l’immaginazione. Necessariamente dobbiamo aggiungere a questo “stato d’animo” anche le vocazioni strettamente collegate all’arte come la fantasia, la creatività, l’invenzione … E la cultura, per sperimentare gesti e tensioni per il fine ultimo della conoscenza. Guardare un’opera d’arte può semplicemente accontentare qualche nostro lembo sensibile superficiale, ma certo se impegniamo alcune intenzionalità interpretative riusciremo a stabilire qualche contatto superiore. E’ la “forma” la prima e insostituibile qualità che riconosciamo in un’opera, solo indivisuccessivamente duiamo i “contenuti” più o meno profondi, accolti, apprezzati, condivisi, rifiutati;
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e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie
opo dieci anni di osservazioni nel territorio dell’arte, escursioni variamente argomentate dentro i temi perseguiti dai molti autori giudicariesi, presentazioni per rendere conosciute le pratiche e trasmettere a dilatare gli elementi concettuali pensando di contribuire
di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
orizzonti della conoscenza artistica, è oggi possibile almealcuni pensieri, sorta di verifica defissare no parzialmente I AS FITETT AF FARO (BS) CAF PON A BAR sorretto le modalità interprehanno che gli atteggiamenti personalmente ho sempre che quelle per tative e letterarie ma “recensioni”. cronaca di articoli considerato non arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
The Life Sciences Supertois - Alessandro Togni 2004
infine una lettura completa presuppone una contestualizzazione storica, per una definizione in ordine “sociologico”. Ovviamente i criteri di valutazione alla fine rimangono di pertinenza individuale, tuttavia alcune “qualità obiettive” vanno affermate per una speciale classificazione interna alle dinamiche della storia umana. Non ho mai scritto alcun articolo che non contemplasse questo atteggiamento quasi “morale”, e la necessità “critica” non è mai stata da me intesa come motivo per giudicare, semmai l’intento è sempre stato quello per una ricerca di “relazioni” fra le parti. Anche quando dovendo documentare alcune manifestazioni espressive, ho rinvenuto discordanze fra forma, stile e concezione, anche quando materiali posti unitariamente in un medesimo contesto estetico,
manifestavano proprietà non determinate e incapaci di informare sul loro “ordine interno” comunicazionale. Assenza di “aggettivazione”, caos e contaminazioni improbabili, “pattern” accostati anche quando la forza di repulsione sembrava visibile già in anticipo … Anche in questi casi la necessità di “non giudicare” è risultata la volontà personale per non stabilire forme di “assolutezza inutile”, per riconoscere maggiore importanza alla sperimentazione, per avvantaggiare contenuti di superamento del dogmatico nell’arte. E’ sulla scorta di questa valutazione che possiamo avanzare l’ipotesi per la quale, “l’apprezzamento di un’opera dipende dalla conoscenza”; quella dell’artista applicata in fase preliminare, successivamente quella del fruitore in grado di estendere le sue facoltà
estetiche. E così anche per le emozioni, le vere essenze dell’opera. Anche queste ultime dipendono dalla conoscenza sviluppandosi per mezzo di pensieri logici. Sembra incredibile ma, per ricevere emozioni, è necessario verificarne la loro origine, il moto di avvicinamento e il fluire che ne contraddistingue la sostanza. Quanto maggiore è la conoscenza, più sarà completa ed intensa l’opinione che accordiamo ad un’opera; e viceversa, meno siamo in grado di esprimere conoscenza, più sarà influenzabile la nostra idea. Insomma, l’ignoranza è un’autorità debole che si esprime spesso dentro modelli abitudinari, soluzioni consolidate e standardizzate, una condizione della mente mai considerata da alcuno, ma che dovrebbe allarmare chiunque, ogni qual volta non si è in grado di
avanzare risultati fuori dalle convenzioni. Nella convenzione troviamo solamente linguaggi già acquisiti, materiali già fatti precedentemente, storie di ieri riempite esclusivamente di già vissuto, indisposizione per il presente, incomprensione per le linee del futuro. E’ invece nella manifestazione dell’innovazione dove possiamo rinvenire i segni per procedere, nella voglia di inventare e sbaragliare con ipotesi alternative. Un’arte che, intendendo l’immagine come pluralità di segni, si affranchi dal uniformità per stabilire nuove formule e morfologie. Nuovi volumi da disegnare, svuotare e riempire, spazi da esplorare. L’arte come valore fra individualità e società, destinata ad assegnare importanza alle cose della vita attraverso tecnologie manuali,
Una vera e propria galleria degli autori e delle loro immagini, queste ultime intese come strategia comunicativa utile ad informare sui fenomeni di un’epoca.... oggi queste ultime divenute sostenibili anche nella loro immaterialità digitale ... Dieci anni orsono il mondo era solo in parte sovrapponibile a quello attuale, molte situazioni si sono aperte, hanno provocato modificazioni in tutto il nostro essere. E tuttavia l’arte ha saputo mantenere una sua completa dignità quasi classica, nella conservazione di una naturalità che pensavamo smarrita proprio per l’avvento delle tecnologie, ha saputo preservare una qualità entropica vicina alle intenzioni proprie della scienza. La società che abbiamo costruito nella sua necessità di comunicazione pare quindi riservare ancora molteplici attenzioni nei confronti delle produzioni artistiche e certo, pure se le esperienze creative vengono più facilmente presentate ed accolte in rete, la presenza di artisti produttori di manufatti tradizionali non pare risentire di alcuna crisi, numerica, o esistenziale. La comunicazione del resto avviene, sia questa in galleria o in rete, se presupponiamo un emittente, con la voglia di inviare un messaggio, con un codice che sia conosciuto. Attraverso un mezzo comunicazionale poi si raggiunge un ricevente, dentro un determinato contesto e con una funzione ultima che vogliamo sia educativa. Anche una mostra di pittura è quindi un patrimonio culturale e sociale, una modalità didattica sostenuta da intenzioni di alfabetizzazione per una lettura delle iconografie, per un potenziamento delle qualità espressive. Apprendere il visibile, al quale dobbiamo aggiungere l’invisibile sentimentale è infine anche la volontà di valorizzare il grande patrimonio artistico giudicariese, trentino, italiano, planetario. Buon futuro nell’arte.
XII 10 ANNI DI INFORMAZIONE
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Una pubblicazione che valorizza il “locale” ANNO 11- N. 4 APRILE
2012 - Mensile
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
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o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
ieci anni fa, quando il “Giornale delle Giudicarie” entrò per la prima volta nelle case, il terzo millennio s’era appena avviato e sembrava promettere un futuro di sviluppo inarrestabile. C’erano state sì, l’anno prima, le “torri gemelle”, ma non erano ancora scoppiate le guerre di rivalsa, che avrebbero perdente, finito per inchiodare l’Occidente, lasciandolo nelle sue “bolle”, come era pur stato previsto, di fronte alle due potenze che, con le mani libere, ne avrebbero approfittato: la Cina e l’Iran. Di qui, sostanzialmente, l’attuale crisi, non solo economica, ma di modello di civiltà.
A cominciare dal presidente Dellai, che c’era nel 2002 e c’è anche oggi. Accanto a lui, però, i volti sono cambiati. Prendiamo i giudicariesi. Nel 2002 stava volgendo al termine la XIII legislatura e trovavamo la presenza dei Ds Remo Andreolli e Margherita Cogo, impegnati in mansioni di Governo, chi in Pat, chi in regione. L’anno dopo, nel 2003, vi furono elezioni provinciali favorevoli particolarmente alle Giudicarie che riuscirono a “piazzare” ben 5 consiglieri provinciali, Adelino Amistadi (reduce dal successo dei Patti territoriali in Val del Chiese), Roberto Bombarda (presidente Apt e giovane stella dei Verdi), la stessa Cogo e Andreolli, Iva Berasi, trovandosi con 4 assessori provinciali (Cogo, Andreolli, Berasi e l’”esterno” Tiziano Salvaterra) e un assessore regionale (Amistadi). Un record mai riuscito ad una valle. Poco dopo in Giudicarie le elezioni comunali del 2005 si svolgono all’insegna della sostanziale conferma degli assetti emersi nel 2000, con tanti sindaci riconfermati, anche se una mannaia incombe su tanti di loro. La provincia, infatti ha nel frattempo approvato una legge che prevede il limite di
messa, per accompagnarne le trasformazioni. Non solo informare, quindi, dare notizia, ma evidenziare i caratteri e valorizzare i protagonisti: che possono essere uomini, ma anche fabbriche e botteghe artigiane, eventi, ma anche ristoranti e paesi. Lo stile del “Giornale” è diventato così quello di presentare il “ritratto” di ciò che descriveva. Non schemi, ma cose e persone vicine alla vita, per farle conoscere, per renderle amiche. E’ stata una sfida non facile e il fatto di averla vinta – così da poter festeggiare un “decennale” con i conti in ordine e i lettori affezionati in crescita - va attribuito certo alla fatica di quanti nella rivista hanno lavorato, ma soprattutto allo “stile” di comunicazione e all’impostazione editoriale, corretta e preveggente. Decisiva si è rivelata innanzitutto la “misura” che
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
FARO (BS) BAR A PONTE CAF
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
il Giornale si è dato. Una misura fin dall’inizio “di comunità”, con una distribuzione gratuita, ma non generica, non alla moda della “free press” per intendersi, non fogli che si accattano sui banconi dei bar o nei parcheggi, ma che invece vengono distribuiti – personalizzati - in ogni famiglia, che hanno un “target” preciso, e quindi creano un’appartenenza, un’identità. Una “misura” poi che, non a caso, ha prescelto come riferimento l’ampia cornice giudicariese, che è di storia, ma anche di modernità complementari. Una dimensione che supera quella dei bollettini comunali, o dei fogli di categoria, per abbracciare invece, nelle Giudicarie, le vocazioni territoriali più disparate, dal turismo alla zootecnia, dall’industria all’artigianato, al commercio: Rendena, Busa, Bleggio, Banale, Lomaso, Chiese, le Sette Pievi insom-
Allevatori in Festa
AFFITTASI
ALL’INTERNO
Dieci anni fa, peraltro, già si capiva che il futuro “globalizzato” del mondo avrebbe impoverito gli stati, ma valorizzato le regioni, le autonomie, le appartenenze, le specificità, che vi sarebbe stato un ritorno – come l’ultimo censimento ha confermato – non solo alle piccole città rispetto alle periferie urbane, ma anche alle valli di montagna, purché non avessero scelto la strada dell’abbandono, o del separatismo, per investire invece sul radicamento delle proprie vocazioni: professionalità, identità nel turismo e nell’agricoltura, rapporti umani, bellezza. La tecnologia informatica avvantaggia i decentramenti di qualità. Merito del “Giornale delle Giudicarie” è stato capire questo scenario nuovo che si andava configurando (un nuovo assetto, una nuova vita per la montagna) puntando decisamente sulla sua scom-
di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
di Franco De Battaglia*
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
ma. E’ stata questa diffusione territoriale e questa complementarietà di presenza nel lavoro la carta vincente per la raccolta pubblicitaria, che sul “Giornale” è diventata informazione incrociata su attività e proposte, non solo descrizione di prodotti. Il “Giornale delle Giudicarie” ha così accompagnato la crescita solida – anche se a tratti, inevitabilmente problematica - della comunità giudicariese, ha rafforzato i legami interni, l’ha resta protagonista di un Trentino sempre più “autonomo” che si trova però a dover affrontare i problemi posti dall’Europa e da un modello di sviluppo che va cambiato.
“Nulla sarà più come prima, ma tutto potrà essere meglio di prima se gli uomini si impegneranno come prima, con l’impegno, l’orgoglio, la fantasia di prima”. Auguri per il prossimo decennio quindi al “Giornale delle Giudicarie”, che dovrà ancora più impegnarsi, nella costruzione del nuovo modello di sviluppo, perché la maggior risorsa di questa terra - la bellezza del territorio, la natura accanto alle opere dell’uomo – il paesaggio naturale e culturale, non vengano dissipati, o saccheggiati. Auguri Giudicarie. *Giornalista, editorialista, già direttore de “L’Alto Adige”
2002-2012 - Dieci anni di politica in Giudicarie D
di Roberto Bertolini
a dove cominciare. Ripercorrere gli ultimi 10 anni di politica in Giudicarie significa andare a rispolverare avvenimenti, memorie e personaggi che hanno segnato la storia di questa Valle; ma anche indubbiamente ripercorrere il contesto generale provinciale in cui questa attività si esprimeva. Perché chiaramente è impossibile
3 mandati all’azione dei sindaci; inutile dire, che - specie nei piccoli paesi - sono tanti i primi cittadini in carica da molto tempo. Gli effetti del provvedimento si vedono nitidamente nel 2010, con tanti storici sindaci giudicariesi “costretti” a lasciare, talvolta senza una vera e propria alternativa alle loro spalle. Sempre da Trento, nel 2006, arriva la riforma istituzionale, quella legge 3 che va a ridisegnare il territorio trentino in funzione delle Comunità di Valle, le “eredi” dei vecchi Comprensori. In Giudicarie è subito bagarre sulla definizione dei confini della nuova enti-
tà: un problema di “ambito”, si dice. Meglio quello unico, che ricalca il vecchio C8, da Storo a Madonna di Campiglio a San Lorenzo in Banale o meglio 4 ambiti modellati sulle quattro zone orografiche delle Giudicarie? In realtà il problema è un altro; in Val Rendena, un gruppo locale “Obiettivo Rendena” si batte per ottenere un ambito “proprio”, da Villa a Campiglio. Seguono allora mesi di riunioni, incontri, ipotesi di referendum e di sollevazione popolare; in prima linea c’è Luigi Olivieri, già deputato alla Camera con i Ds e ora pronto a battersi per l’indipendenza della Rendena. Alla fine
ragionare per compartimenti stagni e dunque non si può parlare della politica locale senza iniziare… da Trento. Anche in questo caso le pagine del Giornale delle Giudicarie sono state e continuano ad essere un testimone affidabile dell’evoluzione di un mondo che è molto cambiato in 10 anni, ma presenta anche dei tratti di forte continuità. la provincia con l’assessore Ottorino Bressanini, padre della riforma istituzionale, decide per la via di mezzo, un “referendum” che referendum in realtà non è perché non ne ha i requisiti di legge. Il Giornale delle Giudicarie, decisamente schierato per la soluzione con ambito unico, titola provocatoriamente in prima pagina “Sondaggio….”, per sottolineare la vaghezza dal punto di vista giuridico-politico di questa consultazione. I risultati dicono “ambito unico” e dunque si va con le Giudicarie a 40 comuni. Che da lì a poco diventano 39, grazie alla “fusione” tra i comuni di Bleggio
Inferiore e di Lomaso confluiti nel nuovo “Comano Terme”; un percorso che andava avanti da oltre 20 anni, ma le condizioni non erano state mai abbastanza mature. Ora lo sono, il contesto di crisi economica sottolinea sempre di più la necessità di unire le forze e non sprecare le risorse e l’esempio del nuovo comune di Ledro (somma di 5 precedenti comuni) lo testimonia e apre la strada a nuove esperienze in tal senso. Ora è la volta di Cimego e Castel Condino, ma anche altri si stanno muovendo in questa direzione. E poi ancora la politica, quella provinciale che ha riflessi sul
locale. Nel 2008 è tempo di nuove elezioni per il Consiglio provinciale; succede di tutto. Remo Andreolli rompe con i Ds (ora Pd) che lo mettono alla finestra nonostante ne sia uno dei più autorevoli (e votati) esponenti, fonda una lista sua i “Democratici per il Trentino” e parte lancia in resta (e sciarpa arancione) candidandosi come presidente alternativo a Dellai con una pubblicazione dal titolo “Cosa FaRemo”; sulla politica trentina, poi si abbatte il ciclone di Grisentopoli, che coinvolge l’ex-assessore provinciale Silvano Grisenti. Da quel momento lo scenario cambia in maniera radicale
Attualità
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ANNO 11- N. 4 APRILE
2012 - Mensile
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
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o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
di Denise Rocca
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
ieci anni di economia, politica, cultura, sport, arte, dieci anni di Giornale delle e dieci anni di vita vissuta in valle Giudicarie, ma anche dieci anni di lettori: fedeli, svogliati, critici, affezionati, saltuari, ironici o indignati, un universo variegato sempre al centro dei nostri pensieri quando scegliamo un pezzo o ci accingiamo a scriverlo. Ecco a loro abbiamo chiesto di riempire questa pagina raccontandoci come ci leggono e perché il GdG, come lo chiamiamo noi, il “Giudicarie” come abbiamo scoperto lo chiamano spesso loro, è parte della loro quotidianità.
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag.
CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
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AFFITTASI
FARO (BS) BAR A PONTE CAF
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
Mi viene in mente l’idea del giornale/ gatto, che sta sul divano, tranquillo, ti fa compagnia come un gatto, se vuoi o se non vuoi no. Ogni tanto ti fa arrabbiare, ogni tanto graffia, a volte dà soddisfazioni ma qualunque cosa ci sia ogni mese ritorna, discreto, e sta lì ad aspettarti in un angolo del divano”
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Alora, el dovria star en banda al divano fra le riviste, e de solit l’è lì, ma despes l’è ntel bagno, no la se ofenda, ma l’è comot da leger , l’unico moment de paze”
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Ho poco tempo, il bello del Giudicarie è che posso leggerne anche mezzo articolo e proseguire il giorno dopo che rimane attuale; i quotidiani sono diversi, già vecchi dopo poche ore, ma questo lo riprendo in mano, e magari non è neanche il mese giusto, ma qualcosa da leggere di interessante ce lo trovo comunque”
“
“ “
Beh, le Giudicarie le ha messe nel titolo, invece di lasciarle nell’ultima pagina della sezione valli, come nei quotidiani locali. E’ bello stare in prima pagina e trovare le nostre cose lì dentro, e gli va riconosciuto”
Prima lo leggo, tutto tutto eh, poi, le devo confessare signorina, che è la carta migliore per accendere il fuoco e a me le cose che sono utili dall’inizio alla fine mi piacciono” Io sostengo il GdG da tanti anni, certo un inserto pubblicitario serve alla mia azienda, ma soprattutto è un modo di partecipare alla vita sociale che mi piace, è un dare uno strumento di informazione a tutti che arrivi nelle case e spieghi cosa succede”
Per me è rilassante leggerlo, il sabato mi metto lì, sul divano, tranquillo, e me lo sfoglio tutto, dall’inizio alla fine. Perché mi racconta proprio delle nostre cose, della valle, di notizie che non trovi dalle altre parti”
Nessuno si offenda, ma io leggo solo Mario Antolini con quelle storie che son vere e ho vissuto anche io e mi ricordo. Quando le leggo penso “l’è propri così!” ma me l’ero dimenticato e Mario me l’ha riportato alla mente”
È un giornale che mi rilassa molto perché so che l’argomento che vado a leggere è spiegato chiaramente, rispetto al quotidiano che ne da solo dei cenni” Ma chi è il Saltaro?”-“Eh, è un segreto ben tenuto, non lo so neanche io che son l’ultima arrivata...”
Comunque lo leggo sempre, è la prima cosa che cerco aprendo il giornate, è simpatico, dice le cose come stanno. Finalmente eh! No perché voi giornalisti vi fate intimidire e poi le cose non le dite sempre come si deve. Però sei simpatica anche te, la prossima volta ti leggo, come ti chiami?”
“
Mi viene in mente l’idea del giornale/gatto, che sta sul divano, tranquillo, ti fa compagnia come un gatto, se vuoi o se non vuoi no. Ogni tanto ti fa arrabbiare, ogni tanto graffia, a volte dà soddisfazioni ma qualunque cosa ci sia ogni mese ritorna, discreto, e sta lì ad aspettarti in un angolo del divano”
e niente è più come prima, mancando uno dei principali protagonisti. Le elezioni poi sono il caos assoluto. Previste inizialmente per fine ottobre slittano a novembre a causa dei problemi legati alla presentazione della lista Udc; manca una firma, ed è proprio quella del segretario Dal Rì, contrario all’alleanza con Dellai. Alla fine le elezioni si fanno, il 9 novembre. Male per le Giudicarie. Della pattuglia dei 6 della legislatura 2003/08 ne restano soltanto 2, Cogo e Bombarda. Troppo poco per questo territorio. Da lì in avanti, la storia è cronaca.
“
E’ un’occasione di dialogo per questi trentini un po’ orsi e di poche parole, sta lì e qualcosa che fa parlare salta sempre fuori. Poi son cose a noi vicine così se ne parla in famiglia, a cena”
“
E’ l’unico che leggo. Io ho poco tempo, guardo il tg in televisione, ma il Giudicarie lo leggo perché spiega le robe semplici, alla fine di un articolo ho un’informazione in più, non come altri che sono difficili da capire o spiegano solo per accenni”
“
...esce ancora quel giornalaccio? Dieci anni? Mamma mia, un giornalaccio”
“
Contribuisce a creare dialogo fra la gente, che ne parla e trasmette il valore di una cittadinanza partecipe, informata e attiva nella comunità. E’ prezioso che in una valle grande come questa ci sia un’informazione specifica, per ricordarsi della propria identità, capirla, saperla trasmettere”
“
Vi leggo ogni mese, qualche mese non arriva neanche il giornale e lo vado a cercare in posta. Però una critica ce l’ho: potreste essere più cattivelli, più urticanti. Forza e coraggio, soprattutto coraggio!”
“
Ogni tanto lo legge anche mia figlia, le interviste soprattutto. E’ un modo semplice di avvicinare anche i giovani all’informazione. I quotidiani sono più difficili, se non segui un po’ le vicende non riesci ad appassionarti alla lettura perché finisci per non capire niente, invece sul GdG le notizie son più lunghe, ben spiegate”
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A parte l’attualità gli articoli più belli sono quelli sul volontariato, che ce n’è tanto in Giudicarie e non se ne parla mai sui giornali, mentre spazio a qualche buona notizia bisognerebbe darlo. Non va tutto male, non c’è solo egoismo ma anche tanta gente che lavora e si impegna per gli altri, dategli spazio”
“
Per me è proprio informativo, voglio dire è come l’informazione dovrebbe essere perché racconta della vita della gente di tutti i giorni. Se posso fare una richiesta, raccontate anche del mondo fuori, non dico l’Italia, di cui si legge dappertutto, ma l’Europa, l’Africa, l’America. Io internet lo uso poco, preferisco leggere sulla carta. Tutto il mondo è paese, e io vorrei anche sapere dei paesi fuori, magari non sono tanto diversi da noi in Giudicarie”
“
Mi piace quel Giudicarie lì nel titolo, saremo periferia, ma non c’è solo Trento e le cose succedono anche qui da noi. Si sta bene in Giudicarie e son contento quando vedo la nostra vita di paese raccontata, perché non ha niente da invidiare a quella di città, anzi!”
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XIV 10 ANNI DI INFORMAZIONE
Giudiicarie iornale delle MY
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Montagna e territorio, Grazie a un patrimonio da valorizzare 2012 - Mensile
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Alois Durnwalder, dal 1989 leader e guida del SudTirolo, ha saputo consolidare con la sua azione amministrativa la tradizione di valorizzazione ambientale altoatesina, potenziando un modello di sviluppo basato sul locale, sulla piccola dimensione, sull’autonomia delle singole valli che unite formano un mosaico di grande forza. L’Alto Adige è un modello per tutte le regioni italiane di perfet-
to equilibrio tra ambiente e attività umane. Annibale Salsa, antropologo ed ex presidente del Club Alpino Italiano è invece un professore, non ha mai fatto politica, ma ha con i suoi libri e le sue pubblicazioni ispirato l’azione di tanti amministratori che hanno capito che lo sviluppo economico nelle nostre valli passa necessariamente da una nuova e più incisiva rivalutazione del ruolo della
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Palafitte, ecco il museo
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
Due personaggi che hanno messo la valorizzazione ambientale al centro della propria azione, ciascuno I da angolazioni e con AS FITT AF FARO (BS) A PONTE CAF strumenti diversi, con BAR il comune denominatore della convinzione che vivere in montagna è possibile e necessario, che dal l’ambiente e dalla sua sinergia rispettosa con le attività umane derivano occasioni di sviluppo ecosostenibile e qualità della vita. ALL’INTERNO
PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag.
CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
RISTORANTE DA RITA Condino
arredato, per tavoli, con spazio esterno chiesa, zona piazzale della a di Campiglio). SS.237 (verso Madonn situato sulla statale Prezzo interessante. dell’interessato. di valutare la serietà Si riserva il diritto 3a. Kwh/m 76.18 CE “F”
1 ttare tel. 339/225374 Per informazioni conta
Il GdG festeggia i dieci anni con una serata con ospiti d’eccezione: il presidente dell’Alto Adige Luis Durnwalder e il prof. Annibale Salsa montagna, dei suoi valori, delle sue tradizioni e dei suoi prodotti, caratterizzati da autenticità e genuinità. Il confronto tra i due sarà appassionante, perché hanno entrambi molti concetti da esprimere e costituirà sicuramente uno spunto anche per tanti amministratori locali e tante associazioni, pensiamo ad esempio alle Pro loco, che possono trarre da questi due personaggi importanti idee e spunti significativi.
PIZZERIA LE FONTANE
LAMINATO
PRESIDENTE: Lino Pelanda (2008-attuale); Emanuele Bonafini (2004-2008); Tiziano Salvaterra (2002-2003) DIRETTORE: Paolo Magagnotti (2008-attuale); Luisa Masè (2002-2008) CAPOREDATTORE: Roberto Bertolini (2008-attuale); Alberta Voltolini (2002-2008) REDAZIONE: Matteo Ciaghi, Denise Rocca, Aldo Gottardi, Elio Collizzolli SCRIVONO CON NOI: Mario Antolini Musòn, Catia Balduzzi, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Giuseppe Ciaghi, Marco Delugan, Elisa Pasquazzo, Tiziano Salvaterra, Paola Maria Taufer, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Ettore Zampiccoli, Francesca Zanoni, Ettore Zini, Marco Zulberti.
RISTRUTTURAZIONE
EDILIZIA
CERAMICHE
ARREDO BAGNO
FERRAMENTA
PAVIMENTI IN LEGNO
WELLNESS SISTEMI DI CHIUSURA
ECOSOSTENIBILITÀ
Annibale Salsa
L’invito, rivolto a tutti, è di partecipare a questa serata ad ingresso libero. Infine, per celebrare degnamente il decennale, il gdg sta organizzando un’altra serata, anch’essa molto significativa, con un ospite di caratura nazionale, il noto giornalista di Rcs e storico Paolo Mieli, che sarà protagonista di una serata divulgativa a Tione nel mese di giugno, che presenteremo ampiamente nel prossimo numero del Gdg.
RISCALDAMENTO
ABBIGLIAMENTO RINGHIERE
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10 anni... nelle nostre firme SOCI FONDATORI: Adelino Amistadi, Tiziano Salvaterra.
ISOLAMENTO
COMPLEMENTI D’ARREDO
HANNO SCRITTO CON NOI IN QUESTI 10 ANNI: Achille Amistadi, Catia Amistadi, Tiziano Amistadi, Giampaolo Andreatta, Raffaele Armani, Don Bruno Armanini, Davide Azzolini, Giuliano Beltrami, Emanuele Bernardi, Paola Bodio, Annalisa Bondoni, Giorgio Butterini, Giuliano Bonapace, Simone Promo z i o n e f a m i g l i a : Cavagnoli, Corrado Ceschinelli, Mariapia Ciaghi, bini: adulti e 2 bamPaolo 2Casalini, rà Rodont: € 13,Franco 00 /R Pinzolo - PCornella, ASamuel De Battaglia, Alfonso Fantoma, Stefano A/R Pinzolo - Doss del Sabion: € 17,00 Festi, Enzo Filosi, Mauro Filosi, Fausto Fedrizzi, Fausto Fiorile, tel. 0465 50Luciano 1256 - www.funiviepinzolo.it Geremia Gios, Carlo Girardini, Giorgio Grigolli, Imperadori, Mauro Lando, Roberto Marchetti, Stefano Marchiori, Riccardo Maturi, Danilo Mussi, Emanuele Mussi, Aldo Pasquazzo, Ilaria Pedrini, Gian Battista Salvadori, Roberto Sansoni, Antonio Scaglia, Alberto Simoni, Donatella Simoni, Fabio Simoni, Vittorino Tarolli, Roberto Tonezzer, Luca Turinelli, Angelo Zambotti, Adelio Zanolini… e ai numerosi collaboratori che hanno contribuito con singoli articoli e riflessioni in questi dieci anni.
SABATO 18 LUGLIO
CONCERTO CORO DELLA S.A.T.
RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE IN QUESTI ANNI: Antonio Caola, Dario Festi, Mauro Filosi, Carlo Lucchi, Achille Onorati, - Ugo Castellani, Efrem Ferrari, Rosa Casotti, Domenico Prezioso di Poste Italiane - Pierluigi Ghizzi - Editel, Win Net, Sie srl, Antolini Centro Stampa, Matteo Leonardi. Un ringraziamento particolare allo Studio Bonafini-Lutterotti di Tione per la preziosa collaborazione per gli aspetti contabili e fiscali.
COMFORT
RISPARMIO ENERGETICO
ANTINFORTUNISTICA
PISCINE
Alois Durnwalder
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). degli e le scuole professionali un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
DESIGN
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l 29 maggio alle 20 presso l’Auditorium delle Scuole superiori di Tione di parla di vivere in montagna, di territorio, di risorse da valorizzare. Il Giornale delle Giudicarie organizza una serata in occasione del suo decennale con due ospiti di eccezione, Luis Durnwalder, governatore della Provincia di Bolzano e Annibale Salsa, scrittore e professore esperto di territorio, turismo e ambiente.
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
PIETRE NATURALI
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
SCALE PER INTERNO
di Adelino Amistadi
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
FINITURE PORTE
Buona Pasqua!
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
LEGNO
ANNO 11- N. 4 APRILE
RINGHIERE ARREDO URBANO
FERRAMENTA
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ARREDO URBANO
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tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto 2012 - Mensile ANNO 11- N. 4 APRILE
s e Associazione Robin Hood Le testimonianze di Carita
Povertà in Giudicarie
EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
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o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
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Allevatori in Festa
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
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e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi Altro sceglierei il Natale. la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma un tempo ai miei genitori, ad mitezza, solidarietà, comsereno e ricco di valori come parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
Armani Tiziano
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Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Buona Pasqua!
Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
Maggio 2002- Maggio 2012
10 anni di Giornale delle Giudicarie
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di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
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AFFITTASI
ALL’INTERNO
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Palafitte, ecco il museo
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CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
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Se questo messaggio è valido, sicuramente a Pinzolo ci sarà una caccia al tesoro che durerà tutta l’estate. Ma non sarà una cosa semplice. Come tutte le cose che meritano avrà bisogno di un minimo di sforzo da parte del cliente. Non sarà infatti facile per tutti stare al passo con le opportunità che verranno portate in negozio durante l’arco della buona stagione con cadenza giornaliera!
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Sarà ricordata come una delle più curiose svendite di tutti i tempi, ma anche una delle più grandi. Più curiosa perchè la formula adottata del portare nel negozio ogni giorno della merce in svendita permette a chi vi fa più visite alla settimana, o al mese, di poter trovare occasioni sempre
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diverse, facendo quasi sembrare di essere entrato a fare shopping in un altro negozio... La più grande, perchè 12000 capi di abbigliamento in val Rendena non sono mai stati messi in svendita.
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Povertà in Giudicarie
Una presenza importante EDITORIALE
L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi
di Luca Petermaier* del sottile che lega i destini C’è un filo nemmeno troppo e del Provincia Lorenzo Dellai presidente uscente della . Un Cooperazione Diego Schelfi presidente uscente della strazione di se stessi”. Una filo che si chiama “perpetua dichiarata che nelle settinon tegia di auto-mutuo-aiuto dell’amico lodi le tessere a mane scorse ha portato Dellai deCooperative di base stavano Schelfi proprio mentre le di rimanere. Il quale Diego, cidendo se chiedere a Diego o il favore rendendo esplipuntuale, martedì ha ricambiat del movimento che egli pure cita la posizione sua e forse punto è un Lorenzo IV”. Ora, il rappresenta: “Ben venga su ciò di fare un po’ di chiarezza questo: non sarebbe ora fare da grandi? che i due presidenti intendono e adulanti richiami di chi Entrambi si offrono ai ripetuti nonostante i tempi regolamen li invita ad andare avanti siano in scadenza, ripetendo tari dei rispettivi mandati destino? mio “Il stagioni: le un mantra buono per tutte rasione”- spiega un (finto) E’ nelle mani della Cooperaz presidente della Provinil segnato Diego Schelfi. “Fare cia?... Continua a pag. 16
Buona Pasqua! di Adelino Amistadi
Già perché è proprio questa la forza di questo giornale. Quella, cioè, di arrivare nelle case, nei bar nei negozi e nelle aziende di tutti i giudicariesi; 15.400 copie mensili che raggiungono un pubblico potenziale di oltre 30.000 persone, contando che la popolazione delle Giudicarie supera i 37mila abitanti. Una forza di penetrazione nelle case della gente importante, un diffusione capillare che ha stimolato le aziende a credere in questo giornale, a pensarlo come un vettore dinamico e interessante per proporre i propri prodotti e le proprie iniziative imprenditoriali. Ed è questo anche il senso di un giornale locale come il Gdg, ossia contribuire a fare crescere il tessuto sociale ed economico nel quale esso opera. Attraverso il dibattito, e la proposizione degli esempi positivi di cose che funzionano, che creano sviluppo, idee, voglia di trovare soluzioni nuove. Le
e scegliere fra il Natale Ad essere sinceri, se dovessi sceglierei il Natale. Altro la Pasqua, non avrei dubbi, che cade, il tepore della neve e clima, altra atmosfera, il bue e l’asinello, l’albero, la stufa, il presepio con e san Giuseppe. Il tutto Gesù Bambino con la Madonnaa quando ero bambino, mi riporta alla mia famiglia, lontano, più povero, ma tempo ai miei genitori, ad un à, comcome mitezza, solidariet sereno e ricco di valori parte che oggi sono per gran prensione, buon senso, roba, di mezzo i regali, poca scomparsi. Poi c’erano natutto il mese, e le vacanze che placavano l’ansia di e nelle intensamente sulla neve talizie, lunghe e vissute “filò”. stalle, alla sera, a fare Segue a pag. 24
o tante situazioni di difficoltà Le associazioni di carità svelan pomeriggio, dalle 15.30
Il mercoledì o il venerdì che non serve segnarsi alle 18.00, appuntamenti che non c’è pericolo di perché così importanti a si può sempre perscordarli, mentre un’agend scopre di questi impegni dere e magari qualcuno ili. Me li immafissi, improrogabili e irracontab scoperti, la vergoessere di ia gino con quest’ans trasforma in indignaziogna che si accumula e si situazione che ha tante ne e poi rabbia per una compagno di vita che un perso, cause: un lavoro a trovarlo, bambini che un impiego non riesce di tutto, problemi di crescono e hanno bisogno spese e tasse in escalasalute, l’affitto, il mutuo, così la statistica diventa tion. Tutto è troppo. E pelle: improvvisareale, la si vive sulla propria arrivano alla fine “non che quelli mente si è di A pag. 8 del mese”.
Le scelte dei ragazzi giudicariesi
Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13
o le che a settembre inizierann lo con Saranno 5.520 i ragazzi sostanzialmente in linea scuole superiori, una cifra sui bannza, 2.399, siederanno scorso anno. La maggiora fra gli istituti tecnici (1821) chi dei licei, il resto si dividerà Al di là dei numeri il trend (1300). nali degli e le scuole professio un costante aumento degli ultimi tre anni mostra professionale, la tenuta dei ne iscritti ai centri di formazio preferita dai trentini, e un scelta licei che rimangono la A pag. 14 tecnici. leggero calo degli istituti
ra Il 21 e 22 aprile la Festa di primave
Allevatori in Festa
Sabato 21 e domenica 22 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori a Trento è di scena la Festa di Primavera, tradizionale momento in cui gli allevatori incontrano i trentini. A pag. 16
Senza di loro il Giornale delle Giudicarie non potrebbe esistere, né andare avanti. La forza museo Palafitte, ecco ilche di Giornale delle Giudi hanno associazioni e carie di questo mensile è rappresentata dai suoi (tanti) sponsor, 10 anniaziende trovato in questa pubblicazione un veicolo efficace per farsi conoscere, per proporre le proprie iniziative alla vasta platea della comunità giudicariese. Maggio 2002- Maggio 2012
di“Per farsi un’idea. Per e e battere. Per contribuir pensare al futuro”. Con nei questi propositi, esibiti si titoli di prima pagina, presentava al pubblico delle nostre valli, dieci anni orsono, il Giornale delle Giudicarie. A pag. 34
ALL’INTERNO PRIMO PIANO Metroland, tratto MoriTione, c’è il concorso d’idee A pag. 7
aziende giudicariesi sanno che il Gdg le accompagna e le aiuta a portare tutto questo nelle case della gente,
ECONOMIA e Comunità delle Giudicari e Bim lanciano il progetto: “Dal più grande ghiacciaio al più grande lago d’Italia” 12 A pag. CULTURA Identità e paesaggio: un valore per i residenti, un’attrattiva per gli ospiti A pag. 26
dando visibilità e spazio alle loro iniziative e favorendo l’incontro di domanda ed offerta. Un’efficacia com-
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Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè
appasL’appuntamento per gli 14 sionati di archeologia è sabato verrà aprile 2012 a Fiavé, dove delle inaugurato il nuovo Museo 111 delle una Palafitte di Fiavé, il sito località che costituiscono e dedicato alle palafitte preistorich parte dell’arco alpino entrate a far della lista del Patrimonio mondia35 le dell’UNESCO. A pag.
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È quella dei tanti sponsor, delle tante aziende che in questi anni hanno promosso la propria attività attraverso il Giornale delle Giudicarie parere delle aziende stesse, che scelgono un vettore più “locale”, ma diffuso in maniera capillare, per veicolare il proprio messaggio. Un importante volano, anche questo, dell’economia locale. Un discorso che non vale solo per le aziende, ma anche per le associazioni. Manifestazioni, corsi, concorsi, mostre, serate divulgative: tutto quello che si svolge nelle Giudicarie ha trovato spazio nel nostro giornale, al di là delle ideologie e degli schieramenti, quale tassello essenziale di un mosaico complesso e significativo. Una fiducia, la vostra nei nostri confronti, che è cresciuta negli anni, con la raccolta pubblicitaria sempre in crescita (e un grazie in questo senso va detto al
nostro responsabile commerciale, Elio Collizzolli) in controtendenza rispetto alla raccolta pubblicitaria di giornali e tv nazionali e provinciali che, dall’inizio della crisi del 2008, è in costante calo. Si tratta di un termometro importante per valutare la percezione attorno al Gdg, sempre più nel cuore delle aziende giudicariesi. Si tratta infine per noi di un sostegno importanti. Questo Giornale, infatti, vive unicamente di pubblicità: non percepisce nessun aiuto pubblico, né dei contributi nazionali all’editoria né locali o provinciali. Si regge solo sulle sue gambe, grazie alla raccolta pubblicitaria e grazie all’attenzione dei suoi lettori. Per questo un grazie a tutti dobbiamo proprio dirlo.
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Il personaggio
MAGGIO 2012
Dalla scuola musicale a maestro di ottoni Stefano Torboli, quando la musica è vera passione
Da quando è cominciata questa tua passione? Fin da quando ho cominciato il mio percorso di studio musicale, ho avuto sempre un interesse verso tutti gli strumenti musicali. Continue domande sul funzionamento dei vari strumenti a fiato, a corda, a percussione, dai più comuni a quelli meno usati, che collaborando hanno come scopo unico e ultimo la stessa cosa: la musica. Che scuole hai frequentato? Ho cominciato a studiare musica attraverso i corsi della banda di Tione con il corso di solfeggio e di tromba. Al primo anno di Liceo, mi sono iscritto al Liceo Musicale “F. A. Bonporti” di Trento, grazie al quale ho potuto ampliare le mie conoscenze musicali. Per un paio di anni ho frequentato “solo” il corso di tromba, mentre dal terzo anno in poi mi sono iscritto al corso di Composizione con il Maestro Straffelini, sentendo un certo vuoto culturale nei confronti dell’analisi e della padronanza del linguaggio musicale. Ottenuta la maturità, mi sono iscritto al triennio di Musica Corale e Direzione di Coro con il M° Lorenzo Donati, con il quale sto preparando la tesi in questi mesi. Nel 2011 mi sono diplomato in tromba.
Primo posto per il sodalizio delle Esteriori (che celebra quest’anno il decimo anno di costituzione) al Concorso Internazionale di canto corale di Verona Il sodalizio si è esibito nel primo pomeriggio di venerdì 13 aprile presso il Teatro Filarmonico del Palazzo della Gran Guardia, proponendo alla giuria internazionale sei canti tratti dal proprio repertorio popolare: “Era nato poveretto” (A. B. Michelangeli), “Echi...” (E. Gerelli), “Ninna nanna” (R. Dionisi), “Girolemin” (R. Dionisi), “La sposa morta” (A. Pedrotti), “E col cifolo del vapore” (L. Pigarelli). Apprezzamenti per l’esibizione del Coro sono stati espressi dai membri della Giuria internazionale, composta da Giorgio Croci (Italia), Felix Resch (Italia), Pier Paolo Scattolin (Italia), Alessandro Cadario (Italia),
Dalle prime lezioni di tromba con la banda di Tione al Liceo Musicale, una vita con la musica dentro quella di Stefano TorParallelamente ho seguito corsi di Direzione d’orchestra in varie località (Vicenza, Riva del Garda, Roma, Trento) con insegnanti tra i quali i maestri Romolo Gessi, Isaac Karabtchevsky, Lior Shambadal, Giancarlo Guarino. In questi momenti ho avuto modo di migliorare e avere a che fare con il mondo della direzione d’orchestra, cosa che sto portando avanti con molto interesse, piacere e soddisfazione. Dopo la laurea sono molto tentato di iscrivermi ad un biennio specialistico in Direzione d’Orchestra. Nel tuo percorso, c’è qualcuno che ti ha influenzato maggiormente? Di persone ne ho conosciute tante, ma di persone che mi hanno influenzato in positivo sono senza alcun dubbio la Maestra Cecilia Vettorazzi che mi ha avvicinato al mondo della direzione con il suo fantastico entusiasmo che sa trasmettere ai giovani e la sua brillante preparazione musicale. Di seguito c’è il Maestro Gessi che è riuscito a impostarmi Sei soddisfatto della tua esperienza o hai ancora altri progetti? Come posso dire di non esser
soddisfatto? Fino adesso sono riuscito a realizzare alcuni punti fermi del mio percorso: fondare un’orchestra giovanile e ho avuto modo di provare con orchestre professionali durante i corsi e capire come funziona questa meravigliosa macchina. La soddisfazione più grande è stato il raggiungimento della fine degli studi di strumento: avere finito un percorso di studi di strumento comporta sacrifici di tempo e fatica che fanno crescere umanamente una persona, oltre che musicalmente. Grazie a questo diploma sono riuscito a cominciare a lavorare per la Scuola Musicale delle Giudicarie, dove sto tenendo il corso di ottoni in tre bande della zona. Di progetti? Beh, che dire... Ce ne sono tanti: il primo che mi viene in mente, per non tediarvi con le fanta-
boli, giovane giudicariese. Con un sogno nel cassetto. Suonare con l’orchestra Haydn.
sie e sogni di un ragazzino, è quello di poter collaborare un giorno con la nostra orchestra: Orchestra Haydn di Trento e Bolzano. Sarebbe un traguardo molto importante per me. Come hai speso il tuo primo stipendio? Studiando a Trento e dovendo andare avanti e indietro per il lavoro, ho dovuto prendere in affitto un appartamento a Trento. Senza alcun dubbio, lavorare mi permette di poter esser più indipendente rispetto a prima. I costi del dover vivere fuori casa sono continui; è anche vero che qualche sfizio non me lo faccio mancare, ogni tanto. Quali i pro e i contro della tua passione? Lavorare con persone che portano con sè la tua stessa passione è il massimo che si
possa desiderare: ogni volta che mi trovo davanti all’orchestra per lavorare insieme a loro, mi scivolano lontano tutti i pensieri negativi e nocivi per il mio benessere; un elisir di lunga vita, oserei dire. Conoscere persone nuove, capire il valore del rispetto e della responsabilità, fare musica insieme ad altre 30-40 persone. Questo è essere direttori. Per quanto riguarda i contro.. mah.. se non qualche capello in meno un po’ precocemente, non credo ce ne siano, anzi, ne sono sicuro!! Qual’è stata l’esperienza più significativa per te? Mi viene in mente il lavoro che ho fatto con la WorldYouth Orchestra a Riva del Garda l’anno scorso, al corso di direzione d’orchestra. Lavorare con 70 giovani bravissimi e preparatissimi con delle sinfonie come la Pastorale di Beethoven e il Titano di Mahler, per me è stata una gioia immensa. Speriamo di poter ripetere a breve. Cosa significa per te il tuo paese e la tua zona? Dovendo essere sincero, devo dire che non ho mai avuto un forte legame con la mia zona. Tione, specialmente, è un paese che non mi ha mai lasciato modo di esprimermi in
Coro CimaTosa da esportazione L
a giuria del 23° Concorso Internazionale di Canto Corale di Verona ha assegnato, sabato 14 aprile al Coro Cima Tosa la medaglia d’oro dell’edizione 2012 per la categoria Canto popolare - voci pari maschili. Si tratta di un importante riconoscimenWolfang Tropf (Germania), Rajmir Kraljevic (Croazia), William Rivera Ortiz (Porto Rico). Sabato 14 a Verona, al termine di due giornate di audizioni, dal palco del Teatro Filarmonico la Giuria ha nominato il Coro Cima Tosa vincitore dell’edizione 2012 del Concorso internazionale nella categoria Canto popolare - voci pari maschili, con il giudizio finale “otimo”, in termini complessivi e negli aspetti ritmo, dinamica, impostazione e tecnica vocale, equilibrio e qualità vocale, interpretazione. “Si tratta di un riconoscimento importante per il nostro Coro, perché espresso al-
l’unanimità dai componenti di una Giuria internazionale qualificata, composta da musicisti e compositori di grande fama ed esperienza – ha detto
to per il Coro delle Valli Giudicarie Esteriori, ammesso al concorso con altre 19 formazioni corali provenienti da Russia, California (Usa), Washington (Usa), Georgia (Usa), Germania, Svizzera, Austria, Croazia, Slovenia, Francia e Italia.
il maestro Piergiorgio Bartoli al termine della cerimonia di premiazione – La giuria è rimasta ben impressionata dal nostro Coro, e questo rappre-
senta per noi un importante stimolo per continuare a migliorarci”. Il Coro Cima Tosa celebra quindi con un riconoscimento internazionale i dieci anni di storia. Il complesso corale nasce infatti nel 2002 dalla fusione tra il Coro La Pineta di Fiavé e il Coro Rio Bianco di Stenico. “Siamo molto soddisfatti – commenta il presidente Elvio Busatti –, perché abbiamo vinto una scommessa fatta dieci anni fa quando abbiamo deciso di unire le nostre voci in un solo Coro. La fusione ha dato i suoi frutti, abbiamo raggiunto un buon equilibrio grazie al costante impegno dei coristi e del nostro maestro, grazie
tutto me stesso sia nella vita in generale che nella musica e questo devo dire che mi ha lasciato il segno fin da piccolo. Al giorno d’oggi torno volentieri per unirmi alla mia famiglia, ma se non fosse per loro non avrei alcun motivo per tornarci, se non il lavoro. Ovvio. Qual’è il tuo motto o la tua frase preferita? Ne ho di diverse, ma direi che il buon Freud non delude mai: “Scherzando, si può dire tutto, anche la verità”. Anche se la frase più divertente che ho sentito fin’ora è “Se un giorno dovessimo essere tutti messi in galera per aver scaricato musica, mi auguro che ci dividano per generi musicali”. Cosa consiglieresti a chi volesse intraprendere una carriera simile alla tua? Senz’altro di studiare, studiare e studiare. Purtroppo ci sono tante persone che credono che quest’arte sia immediata e semplicistica, ma dietro al muovere su e giù le mani c’è dietro un lavoro molto profondo e impegnativo. Ricordate: la prossima volta che andrete ad un concerto di musica classica, il lavoro dei musicisti sul palco è solo il 30% di quello che c’è alle spalle. Aldo Gottardi
a un lavoro di squadra che è stato premiato oggi da una giuria davvero prestigiosa”. Al Concorso di Verona il Coro Cima Tosa ha avuto modo di confrontarsi con realtà corali provenienti da tutto il mondo: molto apprezzata dal pubblico presente l’esibizione improvvisata nel foyer di del Teatro Filarmonico al termine delle audizioni previste per la giornata di venerdì: il Coro giudicariese ha unito le proprie voci a quelle della giovane formazione del “The Overlake Chamber Choir” di Redmond – giunta a Verona direttamente dagli Stati Uniti (Stato di Washington) per partecipare al Concorso – in un piacevole momento conviviale. Un riconoscimento che ha stimolato anche le vive congratulazioni del presidente della Federazione provinciale dei Cori trentini Sergio Franceschinelli: “Questi concorsi sono positivi perchè stimolano il confronto dei nostri cori con realtà diverse, favorendo l’affinamento musicale e tecnico e aprendo il nostro mondo ad una dimensione internazionale”.
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Il Saltaro delle Giudicarie
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minate dalla politica italiana, dai sui vizi, dai suo metodi, che Dio mi perdoni, non vorrei che facesse la fine del Bossi, che gliela facessero sotto il naso senza che se ne accorga, capisco l’età infinità ma nella sua omniscienza, prima o poi dovrà provvedere e fare pulizia se è necessario, con tanto di ramazza, come si usava nei bei tempi antichi, nelle nostre case di montagna. Erano mesi che avevo concordato la mia uscita dall’incarico secolare di custode e guardiano delle Giudicarie, ormai cieco come sono, tremolante, e tardo di testa, non mi sentivo più in grado di svolgere appieno il mio mestiere. Fare il Saltaro non è cosa facile, e farlo in Giudicarie è ancor più difficile, con il territorio che si ritrova e con i personaggi emergenti sempre più arroganti e di poco costrutto, e così credevo d’essermi meritato la pensione. Tutti d’accordo. Poi deve essere intervenuta quella Fornero, ministra maledetta, che sta rompendo le palle anche in cielo, fermi tutti, bloccate le pensioni, le fuoriuscite, che ognuno resti al suo posto, tutti al lavoro a tempo indeterminato. E così mi hanno rigettato nella mischia della politica italiana tornata ad essere burrascosa dopo che le acque sembravano del tutto acquietate con l’uscita di scena del Berlusca che mi aveva tenuto sconquassato, con le sue pazzie, per quasi vent’anni. Ormai mi ero abituato al solito tran-tran delle porcherie dei partiti, un giorno il PdL con i suoi indagati in ogni parte d’Italia, l’altro giorno con il Pd che non è da meno, in quanto a porcherie ne ha uno stanzone pieno, e un giorno ancora con il Vendola che più lo indagano e più indagano i suoi amici, si sente sempre più indispensabile alla politica italiana, che, vabbè fatta di ladri, cialtroni ed affini, ma non esageriamo! Perfino la Margherita, dopo morta, viene resuscitata da uno scandalo senza precedenti, ma che alla fine fosse la Lega Nord, la Lega di Bossi, quella di “Roma ladrona”, quella dei cappi in Parlamento, quella che voleva insegnare il nuovo catechismo comportamentale a tutti, quella che avrebbe cambiato lo Stato, che avrebbe spedito a casa ogni lestofante, e sono migliaia, che vive sulle spalle di noi poveri cittadini, che fosse proprio la Lega ad dimostrarsi più ladra dei ladri, nessuno se lo sarebbe aspettato, io stesso ne sono esterrefatto, scandalizzato e furioso. D’altronde potevamo aspettarselo, con i Trota, le badanti del vecchio Bossi, quel Calderoli che ha una faccia che è tutto un programma, il Maroni, che sembrerebbe il migliore, e se il migliore è lui, figuriamoci gli altri, che prima o poi scoppiasse la bomba era evidente, se non altro rispetto agli altri partiti, la Lega ha usato molta più inventiva, convertire i soldi del partito in diamanti e lingotti d’oro, non è da tutti, bisogna
Inca***to nero... IL SALTARO DELLE GIUDICARIE
Anche la pensione del Saltaro è... saltata. Grazie alla Fornero
S
ono incazzato nero che più nero non si può. Cosa che non capita tutti i giorni, mite d’animo come sono, navigato, uso ad ogni intemperia, ma questa volta sono fuori dai gangheri, ce l’ho con mezzo mondo, più che altro con l’empireo celeste, mio custode e padrone, che me l’ha fatta grossa, ma grossa, che mai me la sarei aspettata. In questi giorni ho vagato furioso fra le nubi, puntando in alto, alla avere una grande fantasia ed una faccia di bronzo da far spavento. E così è finita nella polvere la loro baldanza, la loro diversità, i loro versacci, le loro panzane, il dito medio alzato a mo’ di ingiuria, ormai se lo possono ficcare al posto giusto fra di loro, cosa che già fanno abbondantemente, si stanno fregando l’un l’altro in maniera oscena. Povera Lega, povero Bossi! E voi, cittadini allo sbando, a pagare per riparare ai guai dei partiti tutti, i loro debiti, le loro nefandezze, e allora ecco che arriveranno tasse e tasse all’infinito, con un aggravio spaventoso sul costo della vita, senza incolpare Monti che non può fare altro, mi indigna chi continua a voler mungere una vacca che ormai non ha più niente da dare. E poi la casta si preoccupa per la crescita dell’antipolitica, temendo la perdita della democrazia, il caos, ecc.ecc. Ma chi ne è la causa? Sono loro, i politici, che stanno distruggendo, sprezzanti e consapevoli, lo Stato e che amministrano da almeno un ventennio tutto in funzione delle loro necessità e desideri, compresi quelli impuri! Se la gente soffre e qualcuno si suicida, chi se ne frega, morto un papa se ne fa un altro, l’importante è mantenere i propri privilegi e non mollare. Povera Italia, e povero me, che di malavoglia, debbo continuare ad occuparmi di queste nefandezze. Ma me la pagheranno! Certo è che con il mio mestiere non c’è un attimo di pace! Alcuni giorni fa, mentre corteggiavo una vecchia cariatide, l’unica donna ad essere, per errore, Saltaro nei secoli, il cielo e la terra sembrarono scossi, all’improvviso, da urla inumane, grida ed imprecazioni. S’era allarmato l’intero l’esercito celeste, giravano ambulanze in cielo, come da tempo non succedeva. Cataclisma? Terremoto? No, era roba di mia competenza, purtroppo! e dovetti smettere la mia piacevole tenzone per ritornare in Giudicarie a controllare. Era in corso la riunione della conferenza dei Sindaci delle nostre valli, c’erano quasi tutti, dovevano ratificare l’accordo, sofferto, sul come spartirsi i finanziamenti ai comuni, il famoso Fut, concordato a gennaio
con la Provincia, che neanche so cosa significhi. Non roba da poco, 18 milioni di euro, per finanziare, in ogni comune, le opere più urgenti. Tutto bene, tutti d’accordo. Ma no! Alt! Contrordine! La Presidenta, diligente nei suoi
ricerca di un confronto: volevo cantargliene quattro di quelle giuste al mio Grande Capo, ma quello s’è fatto proteggere da tutte le schiere angeliche disponibili e così sono stato lasciato fuori dalla porta, inascoltato, a meditare, immerso in una nube umida di mestizia e desolazione, tradito e cornuto, vatti a fidare! Ormai anche le alte sfere del Regno dei Cieli sono state contacompiti, arriva solerte con la sorpresa: dispiace, bisogna ricominciare da capo,Trento non ci da più i soldi concordati, cari sindaci arrangiatevi, una parte dei 18 milioni verranno prelevati dalla Provincia a favore del finanzia-
mento alle scuole, per cui non ce n’è più per nessuno, solo briciole, solo moscerini, così è, così è stato deciso in quel di Trento, e quando Trento decide c’è ben poco da fare. Tuoni e fulmini, cannonate e mitragliate in ogni
parte, “Provincia ladrona”, “Imbroglioni”, “Occupiamo il Palazzo!”, erano le cose più carine che sono giunte fin nel paradiso, sindaci infuriati come mai, con tutto e con tutti, “Chi pagherà le progettazioni già pronte?”, “Cosa ne sarà di noi poveri sindaci che ormai contiamo come il due di coppe?”, a poco sono valse le parole di conciliazione dei vari lecchini del potere: “I comuni meritano rispetto!”, “Nessuno ci deve prendere in giro!”, si urlava sotto e sopra il cielo, “Rivogliamo i nostri soldi!”, “Al voto! Al voto!” e così hanno votato alla quasi unanimità contro il volere della Provincia delegando chi di dovere a portare avanti, senza indugio, le rivendicazioni espresse. Fra qualche tempo ne vedremo gli esiti...chi vivrà, vedrà, intanto dal cielo si è assistito ad un’altra brutta pagina della politica giudicariese.
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Musica
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Aperte le iscrizioni alla Scuola Musicale Giudicarie
Primavera in musica! IL RUOLO DI SMG COOP. NEL TERRITORIO SMG coop. opera all’interno della filiera culturale trentina erogando servizi formativi e producendo attività artistica da quasi trent’anni. Il nostro ambito territoriale coincide con le Valli Giudicarie, da M. di Campiglio a Storo, a San Lorenzo in Banale, alla zona del Bleggio e Lomaso. La nostra attività coinvolge circa 2000 allievi; di questi, 900 c.a. sono impegnati in corsi annuali e un ulteriore migliaio lavorano all’interno di progetti di durata variabile. Sappiamo che la cultura musicale gioca un ruolo importante nella formazione della persona, nella crescita delle abilità intellettive e delle capacità relazionali, nell’educazione estetica: per questo SMG contribuisce con la propria attività ad arricchire il capitale umano e dunque a produrre valore per il nostro Territorio. L’offerta formativa di SMG, forte sia nelle fondamenta pedagogiche che nella varietà di proposte, va dalla musica per i piccolissimi, con i corsi di Baby la la, ai percorsi musicali che preparano gli allievi alla musica nella sua dimensione più completa (come pratica strumentale ed in senso più ampiamente culturale), ai laboratori di Orchestra, Musica Leggera, Teatro musicale, Chitarra ritmica e Fisarmonica, alle proposte di danza contemporanea. L’approccio educativo all’Arte, in tutte le sue manifestazioni, può essere diver-
tente, può far star bene, cura il corpo e l’anima, ma è una “cosa seria”, che richiede studio, applicazione, tolleranza all’attesa, ai tempi lenti e lunghi che servono ad interiorizzare la disciplina artistica; e così l’arte diventa educazione e giunge ad incidere profondamente sulla formazione dell’individuo, rendendolo migliore. Ecco allora che i risultati dell’impegno profuso non si esplicitano solo nella realizzazione dello spettacolo o del saggio di fine anno, che pure è un momento artistico con grandi valenze educative, ma continuano nella vita di tutti i giorni e per tutta la vita, arricchendola. LA QUALITÀ DIDATTICA ED ESTETICA Nell’ultimo anno SMG coop. ha lavorato con particolare intensità per migliorare la qualità didattica/formativa e con essa promuovere l’educazione estetica degli allievi. E’ stata completata la stesura del Progetto Educativo e Didattico che va a formalizzare i contenuti, le azioni didattiche, gli obiettivi, i criteri valutativi per ogni insegnamento della Scuola, dalla musica per i più piccoli ai corsi strumentali, alla danza, ai Progetti musicali. Scrivere il proprio progetto educativo significa fondare le basi pedagogiche su cui poggia il lavoro di ogni insegnante, significa distanziarsi da attività fondate esclusivamente sull’intrattenimento e quindi portare il proprio contributo al Territorio, alle famiglie
e agli allievi come agenzia educativa extra-scolastica, forte e di qualità. È stato un lavoro impegnativo e prezioso, realizzato dallo staff di SMG composto da docenti preparati, appassionati, dotati di titoli idonei (diploma o laurea), che spesso associano all’insegnamento una buona parte di carriera artistica visibile e riconosciuta. PREISCRIZIONI AI CORSI DI FORMAZIONE MUSICALE Le pre-iscrizioni ai corsi per l’anno scolastico 2012-2013 sono aperte a partire dai primi di maggio e vanno effettuate entro il 15 giugno 2012. Chi si iscriverà dopo tale data vedrà la tariffa base aumentata del 20%. In considerazione del difficile periodo economico, il Consiglio di amministrazione di SMG ha deliberato il mantenimento delle stesse tariffe dello scorso anno (e ciò sebbene le tariffe di SMG sui corsi di didattica musicale siano le più basse di tutta la Provincia). Tale decisione si fonda sull’auspicio che gli Enti locali decidano di sostenere la politica tariffaria incentivante per le famiglie promossa da SMG. Poiché ad oggi non abbiamo conferma dell’atteso intervento finanziario degli Enti locali, le tariffe definitive potranno essere precisate a valle delle decisioni che gli Enti locali assumeranno in ordine all’erogazione di contributi a sostegno della politica tariffaria di SMG. Per questo abbiamo previsto che la preiscrizione sia vincolante se l’atteso intervento finanziario degli Enti locali permetterà di confermare le tariffe proposte; non vincolante se SMG sarà costretta ad aumentare le tariffe (ciò avverrà nella malaugurata ipotesi che gli Enti locali decidano di non sostenere la politica tariffaria di SMG). PROSSIMI APPUNTAMENTI Ricco è il calendario degli appuntamenti di primavera organizzato da SMG: dopo la rappresentazione a Tione e a Cimego de “La Fata di Rocca Pagana”, del concerto per la conclusione del corso per Maestri di Banda e dello stage con il M° olandese A. Waignein, ecco i prossimi eventi. 3 maggio 2012 ore 20.30, Chiesa Parrocchiale di Tione: i fiati dell’Orchestra Haydn diretti dal famoso oboista tedesco Schellenberger ci intratterranno con un programma dedicato a Strauss e Mozart. Si continua poi con
i saggi e lezioni aperte delle varie classi di strumento, sia della Scuola sia delle Bande, nonché dei corsi di musica giocando, avviamento/giro, coro e i corsi di Solo Danza di Pieve di Bono e Campo Lomaso. 6 maggio e 27 maggio ore 11, Castel Stenico: sono previsti due interventi di alcuni allievi delle classi di chitarra, fisarmonica e Solo Danza in occasione di due “Aperitivi d’arte” organizzati presso Castel Stenico il 6 ed il 27 maggio alle 11. 25 maggio, ore 18, Auditorium dell’Istituto Guetti, Tione: si terrà la Festa della Scuola Musicale, a cui sono invitati i soci di SMG e la cittadinanza tutta. Un’occasione importante che vedrà moltissimi allievi della Scuola esibirsi in varie formazioni quali il Coro, l’Orchestra, Solo Danza, i Laboratori di Musica leggera e un’esibizione bandistica. In apertura vi sarà l’ormai consueto appuntamento con il gruppo “Bollicine” del Centro educativo Anffas di Tione. 26 maggio, pomeriggio, Parco di Tione: è previsto, in collaborazione con la Biblioteca di Tione, lo spettacolo con l’esibizione della mini orchestra degli allievi di Storo e le piccole danzatrici di Solo Danza in uno spettacolo di Danza e musica con letture a cura della Biblioteca. 1 giugno, ore 20.30, Teatro S. Croce di Lodrone: si esibiranno gli allievi della sede di Storo nel concerto di fine anno. 6 giugno, ore 21, Auditorium dell’Istituto Guetti, Tione: verrà rappresentato lo spettacolo “Nebbie”, dei gruppi di Solo Danza e dei Laboratori di Musica leggera di SMG. 8 giugno, ore 20.30, Chiesa di Vigo Lomaso: si esibirà “En plein choeur”, il coro adulti con musiche di Vivaldi e Mozart. Per tutti gli spettacoli la partecipazione è gratuita, Vi aspettiamo numerosi!
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IL CALENDARIO SAGGI DELLA SMG
Lunedì 7 maggio, ore 18.00 - Tione, Aula Banda Saggio degli allievi delle classi di flauto, fagotto, contrabbasso, ottoni, arpa Sabato 12 maggio, ore 18.30 - Tione, Auditorium SMG Saggio degli allievi della classe di pianoforte Martedì 15 maggio, ore 18.00 - Storo, Aula magna Scuole medie Saggio degli allievi della classe di violino Venerdì 18 maggio, ore 18.00 - Tione, Auditorium SMG Saggio degli allievi della classe di violino e fisarmonica Sabato 19 maggio ore 20.30 - Strada, Sala polifunzionale dell’APSP di Pieve di Bono Saggio delle allieve dei corsi di Solo Danza sede di Pieve di Bono Giovedì 24 maggio, ore 19.00 - Tione, Auditorium SMG Lezione aperta della classe di pianoforte Lunedì 28 maggio, ore 17.15 - Tione, Auditorium SMG Lezione aperta della classe di voci e strumenti in giro Lunedì 28 maggio, ore 21.00 - Storo, Teatro dell’oratorio Saggio delle allieve dei corsi di Solo Danza sede di Pieve di Bono e gruppi Solo Danza Martedì 29 maggio, ore 17.00 - Palestra Scuola primaria Campo Lomaso Lezione aperta dei corsi di Solo Danza di Campo Lomaso Martedì 29 maggio, ore 17.15 - Tione, Aula Banda Saggio degli allievi della classe di percussioni Martedì 29 maggio, ore 21.00 - Tione, Auditorium SMG Serata conclusiva del corso Adulti di Solo Danza Mercoledì 30 maggio, ore 18.00 - Tione, Auditorium SMG Lezione aperta delle classi di clarinetto/sax e tastiere Mercoledì 30 maggio, ore 18.00 - Storo, Aula magna Scuole medie Saggio degli allievi della classe di chitarra Giovedì 31 maggio, ore 10.00 - Tione, Auditorium SMG Lezione aperta BOLLICINE Giovedì 31 maggio, ore 16.15 - Tione, Auditorium SMG Lezione aperta della classe di musica giocando Giovedì 31 maggio, ore 17.15 - Tione, Auditorium SMG Lezione aperta della classe di avviamento Giovedì 31 maggio, ore 18.00 - Storo, Aula magna Scuole medie Saggio degli allievi della classe di pianoforte e flauto Venerdì 1 giugno, ore 20.30 - Lodrone, Teatro Concerto finale degli allievi SMG delle sedi di Storo e Bagolino Mercoledì 6 giugno, ore 10.00 - Cimego, Scuola Materna Lezione aperta della classe di Musica Giocando Giovedì 7 giugno, ore 10.00 - Bolbeno, Madonna di Lares Lezione aperta della classe di Musica Giocando Mercoledì 6 giugno, ore 21.00 - Tione, Auditorium Scuole Superiori “Guetti” “Nebbie” Spettacolo di musica leggera e danza Venerdì 8 giugno ore 21.00 – Pieve di Vigo Lomaso Concerto del coro “En Plein Choeur”, con l’Ensemble strumentale SMG Lunedì 11 giugno, ore 20.30 - Tione, Auditorium SMG Saggio allievi adulti
Il Giornale delle Giudicarie
mensile di informazione e approfondimento Anno 11 n° 3 - marzo 2012 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Achille Amistadi, Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Giuseppe Ciaghi, Franco De Battaglia, Marco Delugan,Tiziano Salvaterra, Antonio Scaglia, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampa: Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129
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Cultura
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poche ore dall’inaugurazione il nuovo Museo delle Palafitte di Fiavé era ancora un brulichio di attività. I teli per terra a salvaguardare il pavimento azzurro acqua, attrezzi travi vetri a riempire i corridoi, operai e personale in ogni angolo: chi montava una vetrina, lucidava uno schermo, riponeva un reperto, chi con certosina pazienza ultimava centimetro per centimetro il sorprendente plastico che riproduce il sito nelle ultime fasi dell’età del bronzo, tutti in corsa nel rush finale prima dell’attesa apertura. L’anelato sabato è finalmente arrivato: le autorità, i festoni, la sfilata della Banda del Bleggio e del Gruppo Storico, e soprattutto la gente del paese e della valle, raccolta attorno ad un’opera che lo stesso sindaco di Fiavé, Nicoletta Aloisi, ha ricordato si attendeva da due decenni: “un sogno ventennale della comunità di Fiavé – ha detto il sindaco - divenuto finalmente realtà”.
Fiavè, il museo delle palafitte è realtà Nell’inaugurazione del 14 aprile la realizzazione di un percorso lungo 20 anni La scultura di pali ad annunciarne la presenza, un po’ nascosta dal grande cancello all’entrata, il passaggio sotto l’arco del ponticello in muratura e si è già dentro il museo: al pian terreno le sale che ospiteranno la didattica, dipinte di fresco, che mostrano già i lavori dei ragazzi delle scuole, e la biglietteria. Sulle pareti lunghe pennellate grigie riproducono l’ombra dei pali palafitticoli, al primo piano l’omaggio alla ricerca e alle campagne di scavo: una serie di piccoli schermi che si attivano all’avvicinarsi dei visitatori raccontano i lavori succedutisi nei decenni, piccoli plastici e scenografie rendono il senso del paesaggio come doveva essere milioni di anni fa. Ancora all’imbocco del piano le sale curate dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione dedicate all’unicità naturale del biotopo di Fiavè, sul fondo una lunga bacheca con i reperti che le acque fiavetane hanno conservato e restituito: la celebre tazza di Fiavè e al suo fianco anfore, mestoli, vassoi, falcetti, una varietà di oggetti di uso quotidiano a restituire scampoli di vite passate che svelate dagli archeologi fin nei det-
tagli paiono sempre meno dissimili dalla nostra. Il secondo piano, interamente in legno chiaro, è una grande sala senza pareti, dominata dal plastico di Gigi Giovanazzi: una dettagliata ricostruzione della torbiera e del sito palafitticolo come doveva essere 3500 anni fa, con poco meno di un centinaio di personaggi intenti a costruire capanne e lavorare il legno, un’opera di grande minuzia artigianale che dimora all’ombra di una terrazza palafitticola dalla quale si coglie il piano nella sua interezza. Si respira l’atmosfera di allora varcando una passerella sopraelevata che rivela diverse nicchie dedicate alle attività quotidiane nelle quali si cimentavano i no-
stri antenati: la pastorizia, la lavorazione del legno, il focolare domestico, la cucina, i momenti della caccia e la confezione di abiti e ornamenti con la tessitura della lana. A fianco degli oggetti altri plastici riproducono le fasi salienti della vita umana e animale del tempo e una serie di pannelli a scomparsa guidano i più piccoli nella scoperta del percorso archeologico. Sono già tanti gli accadimenti di quest’ultimo anno per il borgo di Fiavé e le sue palafitte, dall’inclusione nel patrimonio Unesco fino a questo museo nuovo di zecca, ma sono solo i primi passi verso la valorizzazione di un sito palafitticolo di inestimabile valore archeologico – la sola collezione di 300 esempla-
ri lignei ritrovati negli scavi è unica a livello europeo - e di un ambiente natura-
le, quello della torbiera, di grande pregio naturalistico. I segreti dell’ambiente la-
custre fiavetano sono stati studiati solo in una piccola parte dell’intera area che si crede interessata da insediamenti umani preistorici, tanto che è stato quantificato solo in un decimo il potenziale documentale portato alla luce dal sito archeologico. La prossima tappa nell’evoluzione del centro palafitticolo è il parco archeologico che ospiterà la riproduzione a grandezza naturale di una casa su palafitta per il quale è stato appena approvato il progetto definitivo in Provincia. Denise Rocca
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Pagina utilità Lo stesso sostenevano i miei amici, ritenendo che una volta ottenuta la separazione dal coniuge essi non avrebbero più avuto alcun legame con l’altro, divenendo questo quasi un estraneo di cui non doversi più curare; tanto più se senza figli ed entrambi economicamente autosufficienti. Vedendo nella separazione la soluzione ad un “errore” del passato. Inoltre, il divorzio lo consideravano quasi superfluo, un dispendio di denaro ed energie (o un riaprire una questione ormai chiusa da tempo), necessario solo allorquando fosse intenzione di uno o dell’altro coniuge addivenire a nuove nozze. Ebbene, niente è più sbagliato! Infatti, se andiamo ad analizzare quali effetti produce la separazione, vediamo come non è affatto vero che, ottenuto il relativo provvedimento del giudice, le parti – seppure economicamente autosufficienti e senza prole - nulla avranno più a che fare, in futuro, l’una con l’altra. Invero, la separazione non pone fine al matrimonio, non fa venir meno lo status di coniuge in senso giuridico. Essa, infatti, incide solo su alcuni effetti del matrimonio: cessa la comunione legale dei beni (ove prevista) e cessano l’obbligo di fedeltà e coabitazione. Altri effetti permangono: il dovere al mantenimento del coniuge più debole (anche se economicamente autosufficiente, onde permettere uno
MAGGIO 2012 - pag. LEGGE/ L’esperto risponde
Separazione e divorzio: diversi istituti per differenti effetti L’
a cura dell’ Avv. Francesca Zanoni - Fiavè
argomento di cui vorrei trattare nell’articolo di questo mese riguarda il tema della famiglia, in particolare della differenza intercorrente, quanto ai relativi effetti, tra separazione e divorzio. Mi è capitato di recente di discutere con degli amici di tale questione, e mi sono resa conto di come spesso non sia molto chiara la differenza che esiste tra sestile di vita simile a quello avuto in costanza di matrimonio) o quello di mantenere, educare ed istruire la prole, anche se maggiorenne. La separazione ha inoltre carattere transitorio a differenza del divorzio; ciò significa che in qualunque momento, prima della dichiarazione di divorzio, i coniugi possono ricongiungersi, anche di fatto, ricominciando la coabitazione (per formalizzarla sarà necessario o un riconoscimento giudiziario oppure una dichiarazione dei coniugi da rilasciare al competente Ufficio comunale). Permangono inoltre importanti effetti sul piano della succes-
sione ereditaria. Laddove sia stata pronunciata separazione senza addebito ad alcuna delle parti (ciò a significare che nessuno dei due è stato formalmente dichiarato responsabile della venuta meno della comunione spirituale e materiale della coppia per aver violato gli obblighi assunti con il matrimonio) l’uno e l’altro mantengono il diritto di succedere al coniuge superstite, seppure già dichiarati giudizialmente separati. Precisamente, il coniuge superstite avrà gli stessi diritti ereditari del coniuge non separato, avendo tra l’altro il diritto al godimento della casa familiare e dei mobili che la
parazione e divorzio, o meglio quali siano i differenti effetti che scaturiscono dall’uno e dall’altro istituto. Infatti, è frequente che – quando tra i coniugi viene meno l’unione materiale e spirituale che li aveva legati in matrimonio – questi procedano in fretta e furia alla separazione (consensuale o meno) credendo di “liberarsi” per sempre l’uno dell’altro, come se il matrimonio non fosse mai avvenuto. corredano. Nella separazione con addebito, invece, il coniuge a cui sia addebitata la separazione riceverà al massimo un assegno vitalizio a carico dell’eredità ove – versando in uno stato di bisogno accertato dal giudice - sia già titolare di un assegno alimentare. E’ solo con il divorzio che cessano gli effetti civili del matrimonio (se trattasi di matrimonio religioso), ovvero quest’ultimo viene detto definitivamente sciolto (qualora le parti abbiano contratto unicamente matrimonio civile). Gli effetti del divorzio si distinguono in personali e patrimoniali; sono personali: il mutamento
dello stato civile (non più coniugato) e la conseguente possibilità di contrarre nuove nozze; la moglie perde il cognome del marito che aveva aggiunto al proprio a seguito del matrimonio. Permane, invece, il diritto all’assistenza sanitaria nei confronti dell’ente mutualistico da cui è assistito l’altro coniuge. Sono effetti patrimoniali: l’obbligo alla corresponsione di un assegno periodico, qualora venga ritenuto opportuno dal giudice che, laddove le parti si accordino in tal senso, esso può essere corrisposto anche in un’unica soluzione. Inoltre, con il divorzio si perdono i diritti successori che
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Si invitano i lettori ad inoltrare le più svariate domande sull’applicazione del diritto a casi concreti al seguente indirizzo redazionegdg@yahoo.it. Le risposte ai quesiti di maggiore interesse verranno pubblicate sui successivi numeri del Giornale delle Giudicarie. permanevano con la separazione. Va precisato, però, che alcuni diritti inerenti il rapporto successorio rimangono in capo al ex coniuge superstite (attribuzione della pensione di reversibilità all’ex coniuge già titolare dell’assegno; l’attribuzione di un assegno periodico dell’eredità a favore dell’ex coniuge in stato di bisogno qualora questi godesse già dell’assegno alimentare). In definitiva, seppure va detto che il matrimonio crea di fatto un legame indissolubile tra i coniugi che, salvo rari casi, rimangono legati tra loro, quantomeno dal punto di vista - meno romantico - del patrimonio, va altresì sottolineato come per la legge siano considerevolmente differenti gli status di separato e divorziato, e così conseguentemente in modo diverso viene tutelata l’una e l’altra posizione, evidentemente tendendo il legislatore a proteggere ciò che la nostra Costituzione per prima impone di salvaguardare: il matrimonio e l’unione familiare.
Invecchiamento normale e invecchiamento “di successo” 103 anni – Rita Levi Montalcini
Inoltre , ricerche recenti dimostrano come - almeno in apparenza – non ci sia limite all’aspettativa di vita. Di certo c’è che questa viene spostata sempre più avanti, basti pensare al fenomeno ultracentenari: un tempo rappresentavano un’eccezione nella popolazione, mentre ora in Italia sono già migliaia e sempre in aumento. Tuttavia, se da una parte l’aumento della longevità è un indicatore positivo del progresso socio-economico, dall’altra le popolazioni anziane vengono viste come una minaccia per i sistemi socioassistenziali e pensionistici, dato che un anziano polipatologico ha un costo sociale elevato. E’ perciò “dovere” prima di tutto verso se stessi, ma anche verso la società, mirare ad una longevità caratterizzata dal maggior benessere possibile, ovvero invecchiare mantenendosi in salute, indipendenti, attivi e.. felici. Anche WHO (Organizzazio-
ne Mondiale della Sanità) ha sottolineato come un invecchiamento attivo ritardi l’erogazione di cure, la dipendenza fisica e pertanto aumenti l’aspettativa di vita libera da disabilità. Stare bene e a lungo è l’obiettivo che tutti noi abbiamo nel presente e ci auguriamo nel futuro. Ma il benessere va “costruito” nell’età adulta e mantenuto nella terza età. Come? Ryff definisce il benessere secondo alcune dimensioni: 1- autoaccettazione, e cioè riconoscere e accettare le proprie qualità e propri limiti, mantenendo sempre sentimenti positivi verso la vita; 2- crescita personale, cioè vedersi ad ogni età in continuo sviluppo, essere pronti a fare nuove esperienze e valersi delle proprie potenzialità; 3- relazioni positive con gli altri, basate su reciproca fiducia; 4- autonomia, autodeterminazione e indipendenza, con la
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Perché è così importante invecchiare bene
l termine “invecchiamento” si riferiva un tempo ad un numero esiguo di persone, poiché la vecchiaia rappresentava un’eccezione e la vita media si aggirava sui 30-35 anni di vita.
Oggi invece con il termine “anziani” ci riferiamo ad una eterogenea fetta della popolazione in costante crescita, tanto che nel 2015, secondo le previsioni demografiche, in Italia ci sarà un over 80 ogni 14 persone.
capacità di resistere alle pressioni sociali; 5- dominio sull’ambiente, cioè possedere un senso di padronanza e competenza nel gestire l’ambiente, con la capacità di scegliere e utilizzare i contesti adeguati ai propri bisogni. 6- scopo di vita: essere consapevoli che la propria vita passata e presente ha un senso e un significato anche in relazione al futuro. Ciò che deve stare alla base di un invecchiamento di successo è la resilienza, intesa come capacità di affrontare con tenacia e determinazione avvenimenti della vita difficoltosi (malattie, lutti, separazioni, etc.) insieme alla capacità di utilizzare il “pensiero positivo”, che si sostanzia in un processo cognitivo in cui vi è la tendenza a pensare positivamente ai diversi ambiti del proprio vivere, alle proprie caratteristiche personali, alle aspettative verso il futuro. Un buon grado di autostima,
Infine, ciò che rende sempre, ad ogni età, la vita speciale è – come dice il prof. Cesa Bianchi – la creatività, caratteristica che sa dare un senso alla propria identità, che è bagaglio di ogni persona e va sviluppata lungo tutto il corso della vita. Anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini, recentemente ha sottolineato come
sorretto dall’utilizzo di strategie di coping funzionali al benessere psicofisico (es. alla riduzione dello stress), insieme a soddisfazione di vita e ottimismo, determinano quindi un “sistema di pensiero” adattivo all’invecchiamento di successo, che è strettamente in relazione con un’attenuazione e un ritardo del normale declino cognitivo.
l’immaginazione, con l’avanzare dell’età sia elemento che si amplia sempre più, anziché diminuire. E la Montalcini, ricordiamolo, ha compiuto 103 anni: un vero esempio di invecchiamento di successo! a cura della Dott.ssa Paola Maria Taufer – psicologa paolataufer@sipaa.it
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Focus orso
MAGGIO 2012
Orsi a quota 33 Numeri, curiosità, abitudini del plantigrado nel “Rapporto 2011”, dove trova spazio un’appendice dedicata a linci e lupi
Dove vivono, come si sono riprodotti e soprattutto: quanti sono gli orsi in Trentino? A queste (ed altre) domande dà risposta il “Rapporto orso 2011”, stilato dai tecnici della provincia di Il Trentino è unica zona delle Alpi dove la presenza dell’orso è stata continua; protetto dal 1939 ha comunque rischiato l’estinzione, alla fine degli anni ’90 del secolo scorso erano presenti non più di tre-quattro esemplari, confinati nel Brenta nordorientale. Con il progetto Life Ursus, cofinanziato dall’Unione Europea, con l’impulso fornito dal Parco naturale Adamello-Brenta e PAT tra il 1999 e il 2002 sono stati rilasciati 10 orsi (3 maschi e 7 femmine) che hanno originato la popolazione attuale. Il loro monitoraggio è continuo: alle tradizionali tecniche di rilevamento su campo si sono affiancate nel tempo la radiotelemetria, il videocontrollo automatico da stazioni remote, il fototrappolaggio e infine, a partire dal 2002, il monitoraggio genetico. Status della popolazione nel 2011. Gli animali rilevati geneticamente nel corso del 2011 in Trentino e nelle province adiacenti sono complessivamente 31. A questi vanno aggiunti almeno 5 cuccioli (fino ad un anno di età), ripetutamente osservati e/o filmati in compagnia delle madri durante l’anno. Il numero minimo di animali considerati presenti a fine 2011 è quindi pari a 33, dei quali 15 maschi, 13 femmine e 5 indeterminati Struttura della popolazione a fine 2011 Considerando come possibile la presenza anche degli individui non rilevati nel solo ultimo anno (3), ed escludendo quelli mancanti da due o più anni (14), la popolazione stimata nel 2011 va da 33 a 36 esemplari. Il numero medio di nati per cucciolata è pari a 1,96 (2002-2011, n=27).
Trento che contiene anche due interessanti appendici su due specie molto meno presenti del plantigrado ma che abitano le nostre montagne, la lince ed il lupo.
Utilizzo del territorio. 30 dei 33 orsi registrati nel 2011 sono stati presenti esclusivamente (24) o anche (6) sul territorio trentino. Gli altri 3 solo nelle regioni attigue: 1 in provincia di Bolzano, 2 in Veneto e nel settore occidentale del Friuli. Tutti e 9 gli orsi individuati anche o solo fuori provincia nel 2011 sono maschi. Il Gruppo di Brenta e l’attiguo gruppo Paganella-Gazza assieme alle Giudicarie esteriori costituiscono ancora l’area-base della popolazione di orsi. Le segnalazioni relative al Tren-
tino orientale sono pochissime. Dunque il fenomeno gravita prevalentemente nel Trentino occidentale, ed in particolare in Giudicarie, con la densità relativa all’area più stabilmente frequentata dagli orsi nel 2011 pari a 3,0 orsi/100 km2 (26 esemplari presenti all’interno dell’area occupata dalle femmine nell’anno 2011, pari a 862 km2). Va considerato che la stessa è in parte sottostimata, dal momento che comprende anche porzioni di territorio inadatte e di fatto non utilizzate (alta montagna, aree urbanizzate).
Danni e indennizzi. Sin dal 1976 i danni vengono indennizzati dalla provincia al 100% del valore materiale dei beni. Nel 2011 sono state inoltrate al Servizio Foreste e fauna 134 denunce di danno da predatori selvatici. 123 danni sono stati attribuiti all’orso bruno (122 nel Trentino occidentale e 1 in quello orientale), con una diminuzione del 51% rispetto al 2010. In 2 casi il predatore individuato è stato il lupo, in un caso la predazione è stata attribuita a cani mentre in 8 casi è stata
esclusa la responsabilità di un predatore. Sono pervenute al Servizio 117 istanze di indennizzo del danno, le quali sono state tutte evase (113 accolte, 3 respinte e 1 revocata). Sull’86% dei danni registrati è stato svolto un sopralluogo da parte del personale forestale. Sono stati complessivamente liquidati 43.230 euro di indennizzi per danni da orso bruno e 1.604 euro di indennizzi per danni da lupo. La considerevole diminuzione del numero dei danni rispetto all’anno precedente sembra possa trova-
Lince e lupo, due “ritorni”
Sfuggevoli eppure presenti. E’ difficile incontrare nei nostri boschi lupo e lince, eppure immagini notturne e rilevamenti della Forestale ne certificano la presenza. Un esemplare di lince maschio ha frequentato ancora il territorio nel Gruppo di Brenta e nel monte Gazza nel quale è presente ormai dalla primavera del 2008. Un esemplare, secondo alcune tracce, dovrebbe essere presente anche in Val di Rabbi. Per quanto riguarda il lupo, per il secondo anno consecutivo è stato possibile documentare la presenza di almeno un esemplare sul territorio provinciale rilevato nel
2010 nel Parco Naturale Adamello Brenta (Brenta nordorientale). Nel 2011 la presenza dell’animale è stata documentata in modo oggettivo (analisi genetiche) in due occasioni in provincia di Trento. In altre 18 occasioni (7 in provincia di Trento e 11 in provincia di Bolzano) la presenza del lupo è stata documentata attraverso avvistamenti, piste su neve o su fango. Ancora va ricordato che nel 2011 per la prima volta in provincia di Trento sono stati imputati al lupo (e dunque indennizzati al 100%) due danni a bestiame domestico avvenuti in provincia a Rumo e Bresimo (alta Valle di Non)
re spiegazione con la buona produzione di frutti selvatici, sia nel periodo primaverile che estivo/autunnale (faggiola). L’attività delle squadre di emergenza si è sviluppata nel 2011 dall’1 marzo al 27 novembre attivandosi 30 volte, nella maggior parte dei casi a seguito di segnalazioni di danni o avvistamenti di orsi nei pressi strutture antropiche o di centri abitati. L’attività della squadra si è limitata prevalentemente al presidio e all’informazione alla popolazione e solo in 7 casi ha avuto un contatto visivo con l’orso, in 4 dei quali gli operatori hanno effettuato azione di dissuasione diretta sull’animale. Orso in Tv. Ma quanto vale in termini economici il “brand” orso? I primi dati stimati della capacità promozionale e comunicativa del plantigrado sono emersi nel corso del 2011 in relazione ad alcuni passaggi sulle TV nazionali. Un’analisi preliminare condotta da Trentino Marketing ha infatti evidenziato che nel solo periodo 23 maggio - 16 giugno 2011 l’orso del Trentino è passato sulle TV nazionali almeno 11 volte (sei su Italia1, tre su Rai2 e due su Rai1), sia il pomeriggio che in prima serata, per una durata complessiva di 12’ e 42”. Positivo il messaggio comunicato: la presenza dell’orso richiama concetti come natura incontaminata, montagna vera, territorio amico dell’ambiente. “Groff C., Dalpiaz D., Rizzoli R., Zanghellini P. (a cura di), 2012 Rapporto Orso 2011 del Servizio Foreste e fauna della Provincia Autonoma di Trento”
Cultura
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Sulla comunità giudicariese
Dialogo sulle rive del Sarca Parte quarta
él Bòcia - Hai sentito? Dopo la legge e le discussioni sulle Comunità di Valle, adesso tutti parlano del vicinissimo referendum per abrogarle. Sono tutti schizofrenici e stranamente la legge lo permette, cosa che trovo un poco assurda. È come se tanto tempo fa, appena sei mesi dopo aver votato per la Repubblica avessero indetto il referendum per rimettere la monarchia. Ho l’impressione che la giurisprudenza italiana pecchi in stabilità e in buon senso e che non si vogliano accettare le regole. Mi sembra di essere preso in giro dalla politica. él Vècio - Caro “él mé bòcia”; da quando il concetto di democrazia è stato stravolto nel corso di questi ultimi decenni, bisogna aspettarsi di tutto, perché a parole tutti dicono che vogliono e perseguono il “bene comune”, ed invece si ha la netta sensazione che tutti vogliono correre dietro ai loro interessi o personali o di gruppo (partito, movimento, formazione, gruppo, lista eccetera). él Bòcia - Vuoi dire che sia così? él Vècio - Non è che io abbia la verità in bocca, ma i miei anni sulla gobba mi hanno fatto capire che le forze politiche italiane (e anche le nostre trentine) molto spesso hanno dimostrato che interessa e importa di più il partito in se stesso che l’Italia (e il Trentino); ossia i tesserati (meglio dire i dirigenti) di un certo gruppo pensano e credono che quello che fra loro soli decidono di fare sia il bene di tutti; ed invece non è così: il bene di tutti è di tutti e quello che invece vogliono in pochi resta solo dei pochi. Non ti pare? él Bòcia - Ma allora anche
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iamo ormai a metà imbiancate di neve fresca. A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini aprile ed “él Bòcia” Trova il vecchio maestro sale trafelato i 57 gradini per il mensile incontro sempre immerso nelle sue carte e nei suoi libri come con “él Vècio” e vi giunge tutto bagnato ed intirizzito un sacerdote in mezzo alle candele. Fedele al comune dal freddo, poiché il bel tempo ha lasciato spazio alla accordo si presenta all’appuntamento di scadenza per pioggia battente e la temperatura è scesa addirittura la quarta puntata del “dialogo” con le ultime novità sotto lo zero, tanto che tutte le cime intorno si sono del giorno. quelli che hanno proposto il referendum per l’abolizione delle Comunità di Valle la pensano proprio così? é Vècio - Io almeno credo che sia così, poiché finora, rispetto a tutti i Trentini, sono in pochi coloro che ne chiedono la soppressione. Non è tutto il Trentino che si è sollevato contro le Comunità di Valle, ma solo una parte; ma una parte non è il tutto. él Bòcia - Ma forse è una parte che da noi non ha mai convinto più di tanto. Credo che i montanari, con i loro difetti, abbiano anche qualche virtù, come quella di “non credere troppo” ai politici. él Vècio - Non è che non credono ai politici in quanto tali. Se i politici parlassero chiaro e su cose serie e capibili, anche i montanari - che nó i è mai ’ndré! - sanno ascoltare e seguire le persone serie. Il fatto è, invece, che tante volte i politici dicono e fanno quello che vogliono loro (senza ascoltarli, i montanari) e non sono capaci di essere chiari e schietti con gente che della schiettezza ha fatto la propria storia. él Bòcia - Di fatto nelle nostra vallate le “balle” non sono credute da nessuno, anzi a volte lo scetticismo è così alto che non ti credono nemmeno quando gli dici la verità. Alla fine quello che passa in televisione e sui giornali ai montanari sembra tutto “finto” e non ci credono. él Vècio - Il guaio è che qual-
cuno ci crede e, purtroppo, certi problemi sociali - come appunto le Comunità di Valle - non vengono spiegati come si deve e chi legge i giornali ed ascolta la radio e la televisione assume per buono e vero ciò che invece va studiato e spiegato a dovere e, conseguentemente, soprattutto “capito”. él Bòcia - Certo che Comunità o non Comunità, ora la politica deve fare un bel passo indietro. él Vècio - In questo momento, almeno per quanto riguarda la Comunità di Valle, non si tratta più di passi o avanti o indietro. Pensa che quando questo nostro “dialogo” verrà stampato (nei primi giorni di maggio) il referendum sarà già avvenuto e, comunque vada, proprio ai politici toccherà rimboccarsi le maniche, perché: o i promotori del referendum vincono l’abolizione, ed allora ci saranno tanti di quei provvedimenti legislativi da studiare e da prendere che occorreranno e tempo, e persone e soldi per venirne a capo; o le Comunità non verranno abolite, ed allora i signori che l’hanno pensata e istituita dovranno finalmente (e tempestivamente) provvedere a far sì che le Comunità di Valle siano davvero quelle che possono e devono essere. él Bòcia - Ma vuoi proprio che sia così? él Vècio - Ma non vedi come stentano a concretizzarsi ed a funzionare sui rispettivi ter-
ritori le Comunità che già da più di un anno sono state istituite? Occorre una “man forte” che faccia in fretta a fare tutto quello che resta da fare, altrimenti la gente non capirà mai le finalità per le quali sono state istituite perché non ne sentiranno la funzionale presenza, né beneficeranno dei numerosi e positivi provvedimenti per ora soltanto previsti e promessi. él Bòcia - E se le abolissero? él Vècio - Ti immagini che caos all’interno di tutti gli organi provinciali? Ci sarà da impazzire. él Bòcia - E se il referendum non riuscisse e le Comunità restassero?? él Vècio - Mi auguro solo che l’eventuale fallimento del referendum fosse come il gong dell’inizio di un combattimento alla boxe: una potente sveglia a chi ancora ha in mano le manovre per dare alle Comunità quella reale e concreta autonomia periferica di cui hanno bisogno per dimostrare che effettivamente sono “vicine” alla gente e che sono state volute e create “per la gente” della periferia; e che non c’è più tempo da cincischiare e da perdere. él Bòcia - Vuoi dire che la classe politica si deve fare un bell’esame di coscienza?. È maturato il tempo di grandi cambiamenti e invece la nostra terra sembra piombata in una sorta di idee per uscire da questa doppia crisi economica e politica. In
P-Projects di Villa Rendena: la nuova scelta peri pacchetti casa Si chiama P-Projects S.N.C. ed è la nuovissima (ha qualche settimana di vita) azienda di Consulenza e di Progettazione Pacchetti Casa sorta in quel di Villa Rendena dall’impegno e dalla voglia di mettersi in gioco di Giovanni Piolini e Christian Pouli. In un periodo di incertezza economica e di crisi finanziaria come questo, un tale progetto sembrerebbe andare in controtendenza; ma i due coraggiosi imprenditori sono ottimisti per il futuro. La P-Projects punterà infatti sul servizio al cliente senza però interferire o sostituirsi alle competenze di falegnami, geometri, ecc.: consulen-
ze tecniche, collaborazioni con studi tecnici o con privati. Promozione e attività di intermediazione sono le vie sulle quali la P-Projects si vuole muovere, offrendo risposte e soluzioni su misura per ogni progetto o elemento per la casa (serramenti, porte, parapetti o poggioli, scale, portoni a sezioni per garage...), avvalendosi della collaborazione con una ditta produttrice di porte della provincia di Brescia e con l’azienda ZD Style di Novaredo per la commercializzazione e la distribuzione dei nuovissimi poggioli in alluminio finto legno. Una ditta neonata ma molto duttile e che può
venire incontro a qualsiasi esigenza. Tra gli obiettivi del breve periodo, c’è già l’idea di guardare al mercato austriaco e svizzero, sia per la propria attività sia per la distribuzione dei poggioli ZD Style. Quello che muove la P-Projects è la “customer satisfaction”, ovvero riuscire ad accontentare qualsiasi richiesta ed esigenza, senza pesare troppo sul portafoglio. A breve saranno disponibili anche spazi espositivi per poter esporre campioni e per ricavare un più ampio studio di progettazione, sempre a Villa Rendena. Aldo Gottardi
Cina l’impero era riuscito a resistere in pieno medioevo per oltre 1500 anni grazie ad una classe politica sempre identica. I politici funzionari che reggevano il governo li chiamavano “mandarini”, perché si replicavano sempre uguali a se stessi. Anche qui da noi sembra di assistere ad una fine della storia, dove rimangono sempre gli
stessi, alimentando una involuzione, di immobilismo pericoloso e oscurante. él Vècio - Questo è un altro discorso. Tu sei giovane e sei “studiato” e per me è difficile dire quello che sarà il domani. So solo che pure la Cina (come lo studio di qualsiasi passato) ha tanto da insegnarci - anche se tu puoi criticare il troppo lungo periodo dei Mandarini - , ma che è giunto il momento sia per il Trentino che per l’Italia di cambiare radicalmente il “saper fare politica” (se qualcuno ne sarà capace e... se saremo ancora in tempo).
Musica acustica... pertutti! Si chiama “Duo Acustico Mediterraneo” ed è la proposta musicale per “palati fini”.. ma non solo, di sonorità acustiche per tutti gli appassionati di musica giudicariesi. Nato da un idea di Andrea Braido, trentino di nascita che ha vissuto un’intensissima carriera musicale come collaboratore per quasi tutte le maggiori star musicali italiane (Vasco Rossi, Laura Pausini, Adriano Celentano, Mina, Eros Ramazzotti, Patty Pravo, Angelo Branduardi, Zucchero e molti altri) e anche come musicista in orchestre televisive per ospiti nazionali ed internazionali come Liza Minelli, Lenny Krawitz, Dionne Warwick, Renato Zero, Enzo Jannacci, Lionel Richie, ecc.., ha scelto stavolta di “mettersi in proprio”, dando vita a un suo personale progetto acustico. E ad affiancarlo in questa iniziativa, che spazierà da sonorità jazz, a quelle più acustiche passando anche per ritmi latini (da qui, appunto, il nome del gruppo), ci sarà il giovane ma ormai scafato nell’ambiente musicale , Jacopo Salvaterra di Tione in qualità di “rythm guitar”. E’ la passione per la musica e per il piacere di trasmetterla agli altri che nasce il Duo Acustico Mediterraneo, che nella serata di venerdì 18 maggio si esibirà al teatro comunale di Tione, per offrire al pubblico pezzi di grande qualità artistica. Tutte creazioni dello stesso Braido, che ha all’attivo la pubblicazione di diversi album musicali propri. Il concerto sarà preceduto da una esibizione di brani propri della giovane talentuosa Antonella Malacarne, che con la sua voce ed accompagnata dal pianoforte introdurrà alla serata. Una serata, quindi, che vuole promuovere oltre alla musica, anche l’impegno di tanti giovani del territorio. Ed è per questo motivo che il sindaco di Tione Mattia Gottardi, in qualità di Assessore alla Cultura, ha fatto in modo che la serata sia gratuita, per promuovere e permettere a tutti la fruibilità della manifestazione. Si auspica possa essere un punto di partenza per un sempre maggior coinvolgimento dei giovani verso l’arte e la cultura nella nostra valle. Aldo Gottardi
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Società
MAGGIO 2012
Da una buia soffitta alla gloria, la storia della “Filo” di Giustino in oltre un secolo
Foto di gruppo in occasione dei 60 anni della Filodrammatica di Giustino
I risultati seguenti convinco- un importante riconoscimenno il Comune ad assegnare to dalla Cofas (Compagnie alla Società Filodrammati- Filodrammatiche Associate) ca una sala all’interno del quale la medaglia d’oro per nuovo edificio scolastico e la rassegna “Tempo libero”. comunale. Quel gruppetto di Il periodo più difficile che giovani attori aveva ottenuto caratterizza la storia delil riconoscimento che meri- l’associazione comincia nel tava all’interno della comu- 1984, anno in cui, causa le nità di Giustino ed era stato difficoltà nel reperimento di giustamente premiato. Il 31 nuovi attori, l’attività cessa. gennaio del 1909 va in sce- Fine di una bella storia? Tutna la prima rappresentazione t’altro. Come l’araba fenice, nel nuovo teatrino comuna- nel 1998, la Filodrammatica le. La storia di questa asso- risorge dalle proprie ceneri ciazione culturale ha visto con una rifondazione su basi periodi di grande spolvero più moderne, grazie anche alternati ad anni travagliati. alla costruzione del nuovo Le guerre mondiali hanno teatro che il comune concecercato di abbatterla, l’han- de in gestione all’associaziono solo scalfita e ridimensio- ne. La travagliata storia della nata, è tornata alla ribalta più Filodrammatica di Giustino forte che prima. L’aumento prosegue con lo scoccare del del numero dei soci nel cor- ventunesimo secolo quando, so degli anni ne è un valido a pochi anni dalla ripresa esempio. dell’attività, si percepisce il Le pause forzate dal 1915 al 1920 e dal 1938 al 1942 non hanno minato lo sviluppo di una realtà ormai radicata nel territorio e nella cultura di un paese che da anni è identificato con la sua filodrammatica. Nel 1963, in occasione del sessantesimo anniversario dalla fondazione, la Filodrammatica di Giustino ha Dorotea Masè ottenuto con orgoglio
Teatro, che passione! di Andrea Tomasini
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asce nel 1903 per colmare un’idea di intrattenimento che al giorno d’oggi è offerta da apparecchi tecnologicamente evoluti quali televisioni e pc. Nasce per la volontà di un gruppo di dodici giovani uomini di Giustino legati da una passione comune e dalla necessità di appagare una necessità di coesione sociale e divertimento. L’associazione Filodrammatica di Giustino pone le sue prime radici in una soffitta di paese, sala dal clima bisogno di un ricambio generazionale. Nel 2001, un gruppo di giovanissimi ragazzi di Giustino, uniti da una crescente passione per il teatro, muovono i loro primi passi con l’esecuzione dell’opera “Il fular dala Teresa” in un mondo che li accoglierà a braccia aperte e concederà loro innumerevoli soddisfazioni divenendo il nucleo fondante della nuova associazione che a tutt’oggi conta sessanta soci, la maggior parte dei quali attivi nelle vesti di attori e collaboratori. La Filodrammatica deve ringraziare per questo suo ennesimo rilancio la passione e la dedizione di Pietruzza Catalano, Pina per gli amici, da sempre punto di riferimento per i giovani attori e presidente dal 2006 ed il lavoro di Dorotea Masè, Tea per gli amici, traduttrice, autrice e regista delle rappresenta-
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zioni messe in opera. A marzo di quest’anno è andata in scena per ben quattro serate “La deda ciata”, ultimo grande successo della Filodrammatica targata Pina
accogliente e familiare, mettendo in scena il dramma “Dio non paga il sabato”. Risulta un successo. Il teatro improvvisato non frena le ambizioni dei dodici giovani, al contrario si trasforma nel loro trampolino di lancio verso nuove rappresentazioni e nuove avventure. L’inaspettata popolarità delle prime rappresentazione alimenta il coraggio dei commedianti che, cavalcando l’onda del loro successo paesano, sono spronati a dare seguito alla propria passione. e Tea, facendo registrare il tutto esaurito. Con l’augurio che la storia di questa associazione possa perdurare nel tempo e che la passione dei commedianti
non si esaurisca, e possa anzi fare da traino per i giovani che verranno, consiglio a tutti la visione delle prossime rappresentazioni per trascorrere una piacevole serata.
Bimbinbici aVigo Rendena il 13 maggio Consueto appuntamento con il divertimento a Vigo Rendena in occasione del Bimbimbici 2012. Domenica 13 maggio il piccolo comune trentino ospiterà la manifestazione che entusiasma ormai da anni i bambini della zona desiderosi di trascorrere una giornata all’insegna dello svago all’aria aperta con amici provenienti da tutto il circondario. Bimbimbici è un evento realizzato su scala nazionale che sta riscuotendo sempre maggior seguito tra i paesi e le città dello stivale, valicando la barriera dei 200 comuni aderenti per quanto riguarda l’edizione di quest’an- percorso di gimkana per tutti i bambini. no. Bimbimbici è da considerarsi una vera Verso le ore 16.00 sarà offerta una merenda e propria festa delle famiglie: lo spettacolo a sorpresa con premi ad estrazione per tutti di genitori e piccini che affollano le vie del i partecipanti. Il sito della Pro Loco di Vigo paese e l’attrezzata ciclabile lungo il fiume Rendena (www.prolocovigorendena.it) è a Sarca sono un motivo di vanto per gli orga- disposizione per ulteriori e più dettagliate nizzatori ripagati ampiamente dai sorrisi e informazioni riguardo alla giornata che, in dalla gioia dei giovanotti che a quanto pare ogni caso verrà annullata in caso di pioggia. I non disdegnano un passatempo quale la bi- volontari della Pro Loco attendono a braccia cicletta, strumento ai margini di un infanzia aperte le famiglie che avranno il piacere di sempre più tecnologica. aderire a una manifestazione che in passato La manifestazione si svilupperà nell’intero ha riscosso ampio successo e ha soddisfatto arco della giornata, condizioni climatiche grandi e piccini. L’occasione di divertirsi, di permettendo. Nel corso della mattinata, il fare nuove amicizie e di assaporare il tepogruppo di animazione “Più siamo e meglio re primaverile caratterizza questo evento sin è” organizzerà giochi per bambini e genitori. dalla prima edizione. La riproposizione di Seguirà un pranzo in compagnia. una giornata che è divenuta ormai un appunNel pomeriggio avverrà la tradizionale peda- tamento fisso nel calendario della Pro Loco GIORNALE DELLE GIUDICARIE lata in amicizia non competitiva attraverso il del paese è la(140x78) conferma dei propositi andati territorio comunale e a seguire saràMaggio attivo il /2012 a buon fine. Andrea Tomasini
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Ecco il Il 14 aprile l’inaugurazio
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Cultura
MAGGIO 2012
OmaggioaunTionese,premiato“ilMario” «Una persona che ha sempre avuto a cuore le Giudicarie»
I dirigenti e i soci del Circolo Pensionati di Tione, nell’ambito dei pomeriggi culturali propri delle finalità sociali del sodalizio, hanno voluto inserire nella loro attività annuale anche un riconoscimento ad un concittadino che si sia in qualche modo distinto a favore della comunità. Per il 2012 hanno scelto il 92enne Mario Antolini, posto al centro di un pomeriggio nel quale hanno voluto “fargli festa” motivando l’iniziativa con una pergamena: «Il Circolo Pensionati ed Anziani di Tione di Trento riconoscente per la dedizione e la sensibilità dimostrate verso i soci dal collaboratore Mario Antolini è lieto di festeggiare con simpatia la persona che ha dato il suo impegno per creare un’associazione di volontariato sociale oggi presente con spirito e sensibilità nella nostra comunità. Un grazie di cuore
da parte del Direttivo del Circolo e di tutti i Soci». Un saluto particolare gli è stato porto dalla Presidente del Circolo, signora Angela Alterio, che così si è espressa: «Ci troviamo qui oggi per testimoniare il nostro affetto e ringraziamento ad una persona che ha sempre avuto a cuore le Giudicarie ed in particolare Tione, non solo nella passione per la ricerca storica, ma anche con il suo alto impegno civile e sociale, che lo hanno portato a pensare sempre avanti per il bene della comunità. Ne è segno tangibile anche questo nostro Circolo di cui è stato promotore e sostenitore, non mancando mai con la sua presenza e la ricchezza di testimonianze di essere un elemento prezioso e ricorrente della sua storia. Per questo oggi vogliamo testimoniare, con un piccolo ma significativo segno, tutta la nostra riconoscenza e
stima per un “Socio” a cui auguriamo di continuare ad essere presenza preziosa per la nostra comunità». Alle parole di augurio e di riconoscimento della Presidente si sono aggiunte quelle del signor Gino Zocchi di Storo, rappresentante per le Giudicarie in seno all’ente coordinatore dei Circoli Pensionati provinciali. Ovviamente commosso per l’inattesa ed impensabile sorpresa, l’interessato, rimasto quasi senza parole, non ha potuto far altro che ringraziare, sottolineando l’attaccamento che dobbiamo tutti avere al nostro territorio ed alle nostre rispettive comunità nella costante ricerca di “sentirsi e di stare bene insieme” poiché il senso e la felicità della vita stanno nel “vicendevole e benevolo rapporto che ciascuno di noi ha con gli altri”.
Mario Antolini Musón
I “ventuno” di Santa Massenza: una storia del nostro risorgimento Nelle Giudicarie, un drappello di questi Corpi Franchi, partito da Montichiari nel bresciano agli inizi di aprile, risalì velocemente la Valle del Chiese, “liberando” i paesi dai militari austriaci (in realtà pochi drappelli), creando un “governo provvisorio” proclamando l’annessione all’Italia ed innalzando nelle piazze l’albero della libertà col tricolore. Il 9 aprile questi coraggiosi arrivarono a Tione, abbandonata il giorno prima dalla gendarmeria austriaca che si ritirò a Stenico, ed innalzarono al centro della piazza di Brevine l’albero della libertà, luogo ricordato e visibile ancora oggi con un tondo al centro della piazza recante la data “1848”. Il tutto però, sotto gli occhi di una popolazione tionese piuttosto perplessa sulle prime, essendo passata da Centro Distrettuale Austriaco a comune annesso all’Italia in meno di una mattina grazie all’intervento
di Aldo Gottardi Molti avvenimenti, seppure importanti, col tempo purtroppo finiscono per affondare come sassi sul fondale del fiume della storia. Ogni tanto, però, capita che questi vengano ritrovati e riscoperti, riportando alla luce piccole grandi storie di uomini delle nostre valli. Stavolta il merito va ad un articolo del Corriere del Trentino di venerdì 13 aprile, che parlava dell’esecuzione a Santa Massenza di ventun giovani aderenti ai Corpi Franchi, a seguito dei rastrellamenti austriaci contro questi manipoli di soldati irregolari che cercavano di strappare con le armi il trentino all’Impero Austriaco. di un piccolo contingente di truppe irregolari. Ma in seguito, grazie all’intervento degli intellettuali e dei borghesi della cittadina, l’evento fu salutato in modo più coinvolto e favorevole: l’11 aprile anche a Tione fu proclamato il Governo Provvisorio. Subito dopo, il battaglione partì alla volta di Toblino, dividendosi in due e passando per Ponte Arche e per il Banale, abbandonati dagli austriaci. Si arrestarono a Sarche, dove gli austriaci si stabilirono nei due castelli
e fermarono l’avanzata. Qui i volontari si sparpagliarono
Come scrive il Colonnello Tullio Marchetti nel suo libro “Fatti, uomini e cose delle Giudicarie nel Risorgimento”, tali Corpi Franchi “non erano che un’ adunata di volontari, riuniti da un comune sentimento, pieni di entusiasmo, di fervore, ma ben lontani dall’offrire nemmanco l’idea di una truppa ordinata in qualsiasi maniera”, e in massa, durante quel fatidico anno 1848 (era il periodo, in Italia e in Europa, dei grandi moti anti-assolutistici e della nascita dei sentimenti nazionali) entrarono nelle valli trentine per operare azioni di disturbo contro gli avamposti austriaci.
in modo disordinato e diventarono così facile preda
dei rastrellamenti austriaci, aiutati da tre compagnie arrivate da Trento con cannoni al seguito. Intanto, a causa dell’andamento negativo della Prima Guerra d’Indipendenza, i Corpi Franchi lasciarono il Trentino. Ormai i legionari erano allo sbando, e fu in questi momenti che i ventuno giovani legionari furono catturati in luoghi diversi, intorno all’abitato di Santa Massenza (in uno di questi luoghi, ancora visibile sulla piccola penisola che si protende nel lago in
località Sottovì, fu eretto nel 1919 un obelisco che ricorda il triste epilogo di questi volontari). Portati a Trento, sempre mantenendo la propria baldanza e l’orgoglio patriottico, furono incarcerati ma i loro nomi, ad eccezione di Luigi Blondel, nipote di Enrichetta prima moglie di Alessandro Manzoni, di Luigi Dell’Orto e di un certo Basilio, non furono trascritti. All’alba della domenica delle Palme, i ventuno furono fucilati nella fossa della Cervara e li sommariamente sepolti. Solo successivamente fu data sepoltura più cristiana alle salme di quegli infelici, che conobbero nel corso dell’Ottocento e fino al 1948 numerose altre traslazioni, fino a incontrare il definitivo riposo nel famedio del cimitero di Bergamo. A ricordo di questi giovani, oltre al cippo a Santa Massenza, nel 1925 fu loro intitolata la strada che da piazza Venezia porta a port’Aquila.
Sport
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M.di Campiglio
asce l’orso Breg e il parco avventura più Sarche Trento Tione grande del Trentino Vicenza BREGUZZO si ribattezza con il nome della sua nuova mascotte diven- Storo Rovereto Riva del tando “Breg Adventure Park Garda Val di Breguzzo, pronto a Brescia Venezia riaprire i battenti nel meseMilano di Verona maggio. Poco meno di 4 mila Bologna e 500 visitatori nei due mesi ALLE PORTE DEL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA di apertura seguiti all’inauguAUTOSTRADA razione nel luglio dello scor- MILANO-VENEZIA: uscita Brescia est, direzione Tormini, Lago d’idro, Breguzzo, Val di Breguzzo. so anno, punte di duecento AUTOSTRADA ingressi al giorno e una lunga MODENA-BRENNERO: uscita Trento sud direzione Sarche, Tione, Breguzzo, Val di Breguzzo serie di convenzioni firmate con le strutture alberghiere della zona, i consorzi, le Apt INFOLINE:+39 0465.32 30 90 +39 333.8848918 - info@bregadventurepark.it-www.bregadventurepark.it e le associazioni del territorio hanno incoraggiato i fondatori del parco avventura no- di abilità fra gli alberi che da ai sei, di varia complessità, strano a continuare a investi- giugno, andrà ad aggiungersi realizzati lo scorso anno. re nell’attrazione a meno di Sarà un Dark Blue, cioè una un anno dalla nascita della via di media difficoltà capace loro creatura. Prosegue la di regalare qualche emozione massiccia operazione pubanche ai grandi oltre ai picciblicitaria e di marketing avni che va ad aggiungersi ad viata dal Consorzio Giudicauna serie di attrazioni per i rie Centrali e dal comune di più audaci che già comprende Breguzzo con la partecipagli oltre quindici metri di salzione ad una serie di fiere ed to nel vuoto del Base Jump, eventi del settore sparse sul il salto di Tarzan nel mezzo territorio nazionale, mentre dell’”Adrenalin Breg”, il persul fronte attrazioni è stato corso di maggiore difficoltà studiato un nuovo percorso del Breg Adventure Park, e
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la spettacolare teleferica di 140 metri che sorvola l’intera area attrezzata. A connotare la valle di Breguzzo sempre più come un centro ad alto tasso di emozioni forti contribuirà quest’estate anche un percorso di canyoning sul rio Roldone in compagnia delle guide alpine trentine, prenotabile al parco avventura a partire dal mese di giugno.
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La 9 ore di Bondo ingrana Presentata a Cremona la 10 edizione la quinta; per sabato 7 luglio della 24 ore val Rendena MTB Molte le novità, dal Campionato per le Associazioni di attesi molti bikers volontariato alla possibilità di partecipare allargata ai a
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SERVE UN PARTICOLARE ABBIGLIAMENTO ? Bastano abiti sportivi, scarpe da ginnastica o scarponcini.
E’ SOLO PER I GRANDI ? No, ci sono differenti percorsi, per tutte le età e diversi livelli di agilità.
La 9 Ore di Bondo cala il pokerissimo. Lo farà sabato 7 luglio 2012, quando si presenterà al grande pubblico degli appassionati delle ruote grasse per la quinta volta, non senza alcune interessanti novità. Lo scorso anno furono 350 i concorrenti al via della gara endurance trentina, che, come sempre, anche quest’anno offrirà la possibilità di gareggiare in solitaria o in staffette da 2 e 4 componenti, al maschile ed al femminile. Ai fini delle classifiche finali, e delle premiazioni, ci sarà però una novità, con una doppia categoria per i solitari: oltre alla graduatoria assoluta, ci saranno infatti anche la classifica per gli under 40 e gli over 40, con relativa premiazione separata. L’evento, nato nel 2008
come Memorial Fabio Ricci (ragazzo di Bondo scomparso poco più di dieci anni fa in un brutto incidente in moto), per la seconda volta ricorderà anche Stefano Bonenti, una delle anime del comitato organizzatore, che ha lasciato il gruppo due anni fa, drammaticamente scomparso nel corso di un’uscita di sci alpinismo con gli amici di sempre, alla sola età di 25 anni. Per quanto riguarda il percorso di gara, si correrà sul classico circuito di 4,5 km, da ripetere quante più volte possibile nelle 9 ore dell’evento, con la zona cambio allestita nel suggestivo centro del paese delle valli Giudicarie. Le iscrizioni verranno aperte nei prossimi giorni e nella quota d’iscrizione (in via di definizione, ma
che non subirà aumenti rispetto a quella delle edizioni passate, che era di 35 Euro) saranno compresi come sempre ricco pacco gara, pasta party non stop, servizio docce, ristoro sul percorso e servizio meccanico, senza dimenticare l’ottimo montepremi di 3500 euro, vera e propria rarità per una gara endurance. Inoltre, ci sarà anche quest’anno il premio riservato all’autore del giro più veloce, sia al maschile che al femminile. L’appuntamento con la quinta edizione della 9 Ore di Bondo è per il 7 luglio, con partenza alle 10 e colpo di pistola finale alle 19. Tra pochi giorni il via alla corsa al pettorale. Per info e iscrizioni: www.9orebondomtb.it (l.f.)
COS’E‘ BREG ADVENTURE PARK ? Un parco nel bosco, attrezzato con cavi e piattaforme installate sulle piante.
Non mancano le novità, su tutte quelle della doppia categoria solitari, under 40 e over 40
sedicenni e ai non tesserati
Non poteva esserci piazza migliore per gli organizzatori della 24 ore val Rendena del campo gara della 24 ore di Cremona, gara inaugurale del circuito nazionale 24CUP mtb, nello splendido parco al Po per presentare una decima edizione della manifestazione rendenese che si preannuncia ricca di novità. «Quest’anno vogliamo fare veramente una grande festa, che riesca a emozionare i bikers e a intrattenere gli accompagnatori e i residenti per una tre giorni di sport, spettacolo e divertimento». A parlare Sandro Ducoli trascinatore del C.O. che per mettere in piedi una edizione indimenticabile e promuovere il territorio si è calato nella terra del torrone armato di Farina di Storo, salamelle, speck, Spressa delle Giudicarie e vini trentini: «Prendere per la gola i bikers ci sembrava un ottimo modo per rituffarci nel mondo dell’endurance ed iniziare a raccogliere le iscrizioni. Oltre ad aver “sfamato” oltre 1000 persone abbiamo anche preso parte alle premiazione della 24 ore di Cremona con la quale siamo gemellati e avuto modi provuovere la nostra gara su un palco importante». Molte le novità per i bikers, dalle varianti di percorso alla possibilità dei 16enni di partecipare, dall’apertura anche ai non tesserati per una “non agonistica” alla competizione interna tra le associazioni. Così al fianco delle squadre più blasonate
in corsa per il Memorial Giorgio Ducoli molti amanti della mountain bike membri di associazioni di volontariato potranno prender parte al Campionato a loro riservato. Una sfida nella sfida che rischia di infiammare gli animi di Corpi bandistici, Cori, associazioni di Trasporto infermi, Pro loco, Vigili del Fuoco... e che garantirà una partecipazione straordinaria alla manifestazione. L’appuntamento per tutti è il primo week end di settembre, ma le iscrizioni sono già iniziate e chi vorrà può già approfittare, per garantirsi il magnifico pacco gara (un trolley personalizzato) riservato ai primi milli iscritti e assicurarsi un posto a quella che potrebbe essere l’ultima (corrono voci) edizione della 24 ore val Rendena... www.24hvalrendena.it
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La Posta
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LA POSTA
Ierieoggi,ledifferenze?Questionedivalori Spesso ci capita di ripensare al passato con nostalgia ritenendo che “si stava meglio allora”
Caro Adelino, mi piace quando fai riferimento alle cose del passato, era un modo diverso di vivere, i nostri figli neanche se ne rendono conto...... Secondo te, qual’è la cosa che più differenzia la vita di oggi da quella che noi abbiamo vissuto in gioventù? Miriam di Storo
Io credo sia una questione di valori. Al di là delle differenze tecnologiche, del tenore di vita, della movimentazione complessiva della quotidianità, la cosa che più ci differenzia da allora sta, secondo me, nella diversa concezione dell’orgoglio. Mi spiego, allora erano peculiarità prevalenti delle nostre
comunità, in ogni loro espressione, il rispetto e l’onestà. Era radicato nella mentalità, nel convivere quotidiano, nell’espressione civica dei nostri padri, l’orgoglio di essere onesti. Il che significava condurre una vita laboriosa, solidale, secondo gli insegnamenti cristiani, serena, il più possibile in
pace con sé stessi e con il prossimo. Gli uomini onesti (c’erano anche allora i disonesti, ma venivano di solito isolati) erano stimati ed additati ai ragazzi come esempio da seguire e spesso se ne parlava nelle osterie con ammirazione e gratitudine. L’essere onesti significava essere rispettosi
Alle prossime elezioni, nazionali e provinciali, non votiamoli più Egr. GdG, scrivo da semplice giudicariese e non pretendo neanche risposta, sono opinioni mie che spero di condividere con altri. Sono una persona normale, con famiglia e mutuo per la casa, che lavora e paga le tasse, pronto ad accettare i sacrifici che ci vengono imposti per salvare il nostro paese. Avevo due risparmi da parte ed avevo intenzione di fare alcuni lavori di sistemazione della casa, soprattutto per il risparmio energetico, ma a questo punto mi fermo, anche perchè con le nuove tasse ed altre che verran-
no, non so se riuscirò a farvi fronte, e va bene, ma quel che più mi fa incazzare è la sfrontatezza dei nostri politici nazionali e provinciali che ci prendono in giro, un giorno sì e l’altro anche, e mantengono i loro vergognosi privilegi. Da ridere il taglio di 230 euro dei nostri consiglieri provinciali su un netto mensile di 6.500. Allora io lancio una proposta che vorrei fosse meditata ed accolta in Giudicarie: alle prossime elezioni, nazionali e provinciali, non votiamoli più, eliminiamo quelli che ci
prendono in giro, votiamo facce nuove, giovani volonterosi, e non le solite facce incartapecorite che ormai riescono male anche in fotografia, così prendiamo due piccioni con una fava: facciamo una bella pulizia e rinnoviamo la classe politica, con gente più coraggiosa, meno servile e con più idee. Male che vada mangerà qualcun altro e non sempre i soliti...tanto peggio di così! Alessandro (Giudicariese) di Trento
Famiglia Cooperativa di Fiavè: plebiscito per Zambotti Lo scorso 13 aprile si è tenuta presso la Famiglia Cooperativa di Fiavè Cavrasto e Godenzo l’Assemblea annuale dei soci che prevedeva, tra le altre cose, il rinnovo della carica di Presidente. Tale aspetto ha assunto un significato particolare in quanto il Presidente uscente Zambotti, dopo la decisione del SAIT di intensificare i vincoli in uscita dal consorzio (preavviso passato dai tre mesi ai tre anni!!!), ha “osato” inviare la lettera di recesso in accordo con tutto il suo CdA. Dissenso maturato comunque nel corso dell’ultimo anno anche in ragione di una richiesta di maggiore trasparenza nel rapporto tra SAIT e le consociate, evidentemente non sempre ritenuto sufficientemente chiaro. Zambotti, uomo conosciuto in zona per estrema correttezza e trasparenza, si è trovato nella spiacevole situazione di sentirsi “sotto pressione” (qualcuno dice
per input partiti da fuori Fiavè) e additato come dissidente solo per aver espressamente dato seguito alla volontà del proprio CdA nell’interesse esclusivo della Famiglia Cooperativa. Nei giorni precedenti l’Assemblea, infatti, ci sono stati dei movimenti sospetti tra le fila dei soci nel cercare in maniera spasmodica qualcuno che candidasse in alternativa al Presidente uscente. Sforzo reso vano dalla stragrande maggioranza dei soci che hanno chiaramente inteso la buona fede dell’operato di Zambotti che prontamente è stato massicciamente riconfermato, smorzando ogni velleità di ipotetici quanto improbabili cambiamenti al vertice. Il SAIT, forse giunti a questo punto, dovrebbe aprirsi maggiormente nei confronti delle Famiglie che criticano il suo operato ma senza considerare ciò un attacco agli attuali vertici che sembrano, inve-
ce, molto refrattari ai consigli che provengono dalle consociate. Certo la modifica allo Statuto, che ha inasprito i vincoli in uscita, non ha sicuramente contribuito a rasserenare il clima….perché quindi non cercare di capire veramente per quale motivo sono in aumento i Presidente che vorrebbero andarsene? Lo stesso Zambotti ha dichiarato, responsabilmente, che la lettera di recesso sarà ritirata nel momento in cui avrà delle risposte precise sui quesiti posti al consorzio senza voler in nessun modo strumentalizzare la propria scelta. La presenza all’Assemblea della F.C. di Fiavè della Vice Presidente della Federazione, Marina Mattarei che di fatto ha in qualche modo pungolato Dalpalù sull’operato del SAIT, conferma che quanto fatto dal Presidente Zambotti è tutt’altro che fuori luogo. Massimo Caldera
della roba degli altri, delle istituzioni, laiche e religiose, dei beni comuni, della scuola e degli insegnanti. Oggi, purtroppo, domina tutt’altro, oggi trionfa in ogni campo l’egoismo, l’orgoglio dell’essere furbi, dell’essere cinici, incuranti delle regole e di ogni civile convivenza, tutti presi dalla scalata alla vetta, all’accumulo, al benessere, alla carriera, costi quel che costi, senza guardare in faccia a nessuno e calpestando ogni remora morale che possa essere di freno. Non tutto è così, s’intende, ma la tendenza è questa, consolidata e difficilmente recuperabile. Così, nei bar, si celebrano i nuovi eroi: i ragazzi valutano questi personaggi dalle auto che posseggono e dalla ricchezza che ostentano, per loro non ha significato se questi nuovi eroi sono dei ladri, degli evasori, dei lestofanti, degli imbroglioni o dei falliti, quello che conta è il risultato, comunque ottenuto. A loro si da fiducia, c’è chi perfino li sponsorizza per cariche pubbliche, per un aspirante sindaco non
è più necessaria la fedina penale pulita, anzi, meglio fa i suoi affari, meglio farà gli affari di tutti, ormai li troviamo dappertutto, perfino alla corte del Principe, poi magari ci si stupisce se qualche nostro ragazzo, seguendo la mentalità dominante ed i cattivi maestri, si mette nei guai. Purtroppo è così, la vita di oggi è ormai fortemente condizionata dal repentino calo dei valori, dalla mancanza di ideali, da una educazione da recuperare. La furbizia prevale sull’onestà, l’arroganza sull’intelligenza, la stupidità sulla ragione. Ecco queste sono, a mio parere, le differenze fra ieri e oggi: naturalmente esistono, per fortuna, ancora grandi oasi di normalità e persone probe e ragazzi in gamba un po’ dovunque, di cui andare fieri, ma sono sempre più a rischio, anche perchè sembra che vivere disonestamente renda di più e sia più gradevole. E poi ci chiediamo perchè l’Italia si sia ridotta nelle condizioni in cui si trova! Adelino Amistadi
«La prima cosa di un buon presidente è rispettare le regole» Ipse dixit Diego Schelfi
Ad un giornalista di Radio Dolomiti che gli chiedeva cosa sarebbe accaduto nel 2012, quando secondo Statuto non sarebbe più stato possibile una sua rielezione, Diego Schelfi aveva risposto: «Accadrà che lo statuto la vince sempre, insomma, lo statuto è una scelta dei soci, è stato deciso con grande discussione ancora nel 2005 il numero dei mandati... La prima cosa di un buon presidente è rispettare le regole e lo Statuto, oltretutto non è solo una questione di rispetto ma di convinzione e di coerenza e su questo non si può scherzare». Il 9 giugno 2011 una nota dell’ANSA attribuiva a Schelfi queste dichiarazioni: «Per la cooperazione trentina penso di avere dato tanto però nella vita bisogna essere coerenti. La mia ricandidatura è vietata dallo statuto: ora ci vuole una squadra giovane e una cooperazione che ridefinisca la sua missione». Alla luce di queste dichiarazioni come fa Schelfi a presentarsi alle prossime elezioni? Io personalmente non ho niente contro Schelfi, ne ho avuto mai la fortuna di conoscerlo, ma mi chiedo se sia necessario “costringere un uomo ad abiurare al proprio credo...”. Sì, perchè da quanto si apprende sulla stampa quest’uomo è stato quasi costretto a ricandidarsi ed a immolarsi per “salvare” il movimento in un momento di crisi. E se la crisi c’è e si vede e se gli sbagli fatti anche in casa sono evidenti, (come dimenticare la scellerata idea del caseificio Fiavè di puntare tutto sulla mozzarella, o le vicende di casa LaVis), quello che è meno chiaro è perchè un movimento come quello cooperativo non riesca a partorire un ricambio e a proporre un’alternativa valida a Schelfi. O meglio perchè Erman Bona, presidente di una Cassa rurale e Sandro Pancher, presidente di Promocoop, impegnati da anni nel mondo cooperativo nonostante la loro disponibilità a candidarsi come dopo Schelfi non vengono ritenuti dai “saggi”, “idonei”... Matteo Ciaghi
Spazio aperto/lettere
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Risposta alla lettera ”Quella nuova toponomastica non rispettosa della storia” pubblicato nel numero 3 – marzo 2012
San Lorenzo, la toponomastica è corretta
Spiace dover leggere lettere che riportano inesattezze, notizie incomplete e critiche tardive fine a se stesse. Spiace costatare che chi ha redatto la lettera sia un ex amministratore (per l’esattezza vice sindaco) del comune di San Lorenzo in Banale e dunque persona che dovrebbe, almeno penso, sentirsi sempre parte propositiva nella vita del paese. Spiace altresì perché, in quanto autrice del “Vocabolario del dialetto di San Lorenzo e Dorsino”, nella presentazione delle stesso scrive che la finalità del suo encomiabile lavoro è “salvare dall’oblio una parte di quella cultura sulla quale affondano anche le mie radici, ecc.”
Ed allora come mai le sue “osservazioni” compaiono sulle pagine di questo mensile quando i nuovi odonimi erano definiti e da mesi erano state divulgati a mezzo bollettino comunale ? Come mai non si è preoccupata prima di far notare gli “ibridi” e le forzature del nuovo stradario ? Forse la sua opera di “salvataggio” era limitata al dialetto e non alle strade, vie, ecc. ? Chi scrive è l’incaricato dall’amministrazione comunale che con regolare delibera mi affidò l’incarico dopo avermi contattato sulla base dei precedenti lavori svolti per il censimento 2001 e per la redazione del dizionario dei toponimi locali (incarico
della P.A.T.). Ricordo a questo proposito che fu proprio l’allora vice sindaco Sottovia a insistere perché accettassi quell’incarico. L’ipotesi di affidare a più persone “senza competenze specifiche” un “lavoro complesso” sembra una contraddizione inoltre ritengo che la finalità della sistemazione e integrazione dello stradario comunale non fosse quella di dare “alcune migliaia di euro” a qualche giovane “incompetente” ma di avere una proposta organica da vagliare e successivamente da sottoporre alla commissione provinciale per la toponomastica. Invito dunque a consultare gli atti che hanno portato
alle modifiche e alle integrazioni introdotte da detta commissione, che in parte non condivido, e per quanto riguarda la mia remunerazione a fronte di poco meno di 600 ore di lavoro (dovuti a svariati sopraluoghi per la nuova numerazione, riunioni varie, stesura di bozze e revisioni delle stesse ) tra il 2006 e il 2011 ho ricevuto € 4.800,00 lorde (circa € 6,00 nette all’ora) . Termino sperando di aver chiarito alcuni aspetti ai censiti di San Lorenzo in Banale e alla signora Miriam Sottovia consapevole di aver cercato di fare il mio meglio per il mio paese . Marco Baldessari
Politica e antipolitica La sfiducia e l’insofferenza verso i partiti è ormai a livelli preoccupanti Dalla politica all’antipolitica, il secondo termine è entrato prepotentemente e direi, drammaticamente, nel lessico attuale. La politica è scienza e filosofia, arte di governare, teoria e pratica aventi per oggetto l’organizzazione e l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica e associativa, volontà e abilità di raggiungere
il fine utile al buon governo. L’uomo, naturalmente portato a stare in relazione con i propri simili, a costituire gruppi umani ed a unificarli nel più vasto insieme che li giustifica e perfeziona, crea la polis, la città, caratterizzata dalla partecipazione di tutti i cittadini al governo ed ai traguardi democratici ai quali si aspira.
Chi non fa politica la subisce; chi non se ne interessa è destinato ad essere preda di chi ne fa troppa, come affermava, oltre centocinquanta anni fa il Tommaseo
fini richiesti da una sana amministrazione. Tale fenomeno si traduce in antipolitica, termine oscuro indicante sfiducia e insofferenza verso i partiti e loro esponenti, con i loro slogan triti e ritriti, incomprensibili ai più. Novecento e oltre persone che non sanno governare, che sono i più pagati d’Europa, preoccupati a sostenersi l’un l’altro contro
Questa, in estrema sintesi, la politica. Le vicende di questi ultimi tempi recenti, hanno portato in grande evidenza un fenomeno che si va estendendo in senso contrario ai fini ed ai risultati per cui i cittadini hanno dato fiducia, con il mandato politico, a chi li governa, in special modo ai partiti politici, alcuni dei quali hanno fatto scempio e della democrazia e dei nobili
una magistratura la quale tenta solo di fare il proprio dovere, scoprendo infinite malefatte che sogliono essere fatte passare per legalità. Avanza allora la mentalità antipolitica, che è l’operare avverso ed estraneo alla politica, l’agire con metodo, azione, provvedimento politico che tende a conseguire il risultato opposto a quello prefisso. Vent’anni dopo la fine della prima Repubblica
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Da alcuni mesi ormai, il Giornale delle Giudicarie viene distribuito in 15.450 copie a tutte le famiglie e le aziende delle Giudicarie con il servizio Postazone. Qualora non vi arrivasse, segnalatelo al postino della vostra zona. Questo spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a redazionegdg@yahoo.it.
Politica? Serve un nuovo “Risorgimento morale” Ho letto sul “ Giornale delle Giudicarie “ del 4 aprile u.s. il quesito posto dal Sig. Rinaldo al Sig. Amistadi a proposito del futuro sblocco politico del Governo Tecnico del Prof. Monti. L’ Amistadi - bontà sua - auspica una riforma elettorale “come Dio comanda e raccomanda “. Vorrei umilmente proporre un ulteriore elemento di riflessione, che potrà certo non essere condivisibile. I partiti politici non svolgono ormai più la funzione di rappresentanza per cui sono stati costituiti e non si presentano oggi come un efficace strumento di collegamento fra società civile ed istituzioni. La trasformazione dei partiti in formazioni elettoralistiche non più caratterizzate da ideali sociali ha prodotto una casta politica professionalizzata sempre più avulsa dalla società e proclive a svolgere invece prevalentemente funzioni utili ai rappresentanti stessi piuttosto che alle aspettative dei loro rappresentanti. Se quanto ho sin qui esposto ha un sia pur minimo rapporto con la realtà quotidiana, a ben poco servirà l’ auspicata riforma elettorale. E’ auspicabile invece un nuovo risorgimento, che veda la gente coinvolta in un impegno civile e politico dal quale i nuovi partiti non possano prescindere, con ai balconi delle case nuove bandiere, per un riscatto civile e morale. Le bandiere dei molti simboli effimeri sportivi e culturali della nostra attuale società lasciamole a tempi più sereni, anche se mi rendo conto che e’ forse utopistico e velleitario sperare in tutto questo, e immaginare una concreta alternativa mi risulta per lo meno difficile. Giuliano Poletti e di tangentopoli, sepolti Berlusconi e Bossi, tira le cuoia anche la seconda Repubblica, mentre un antipolitico come Grillo, papabile nuovo ‘senatur’, rischia di sfiorare, nei sondaggi, l’8% dei consensi. Chi non fa politica la subisce; chi non se ne interessa è destinato ad essere preda di chi ne fa troppa, come affermava, oltre centocinquanta anni fa il Tommaseo: “Non c’è cosa più
antipolitica della soverchia, eccessiva, ridondante politica” Non il solo Grillo ma anche altri sfrenati populisti, come al solito in Italia, cercano di approfittare pesantemente della situazione, rendendola sempre più ingovernabile e rischiando, questo sì, di consegnare definitivamente il Paese nelle mani delle lobby. Gian Battista Salvadori
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PANE DELLE
DOLOMITI Il pane dei mondiali di sci nordico
UN PANE CHE CONQUISTA
I CINQUE SENSI
ALIMENTO IDEALE PER L’ESCURSIONISTA, LO SPORTIVO, IL BUONGUSTAIO E PER TUTTA LA FAMIGLIA
Partendo da una miscela di cereali (Farro, Segala, Avena, Orzo), che per molti anni hanno fatto parte della cultura e tradizione contadina del Trentino e riempivano i terrazzamenti della nostra povera terra di montagna, si è pensato di studiare e realizzare un pane particolare che contenesse fibra alimentare, con la sua inevitabile e gradita ricaduta sulla funzionalità del nostro intestino e della sua flora batterica, carboidrati complessi, fonte energetica per chi affronta i pendi delle nostre montagne alla ricerca non solo di una meta ma anche un po’ di se stesso, un mix di proteine che mescolate aumentano il loro valore biologico e anche gusto e sapore. Si è poi pensato di aggiungere un cereale povero, della tradizione rurale trentina, il grano saraceno, da usare in chicchi per dare una sfumatura cromatica nuova ed indimenticabile.
L’acqua delle sorgenti trentine e un pizzico di sale iodato, come dalle più recenti raccomandazioni nutrizionali, completano questo semplice e delicato pane che, pur venendo da una provincia alpina, ha tutte le caratteristiche per essere inserito in una dieta mediterranea. Tutto il resto lo fa l’abilità, l’ingegnosità, la capacità tipica dei panificatori trentini che, pur lavorando in ambienti tecnologicamente avanzati, restano sempre legati alla storia dell’arte di fare il pane in maniera tradizionalmente manuale. Il risultato è quello che vedete: un alimento per tutti, ma per lo sportivo in particolare, un prodotto che allieta i cinque sensi, un pane che ha una bella crosta scura, grezza e rugosa, e la mollica morbida ed invitante leggermente più chiara e punteggiata dai chicchi del grano saraceno; un pane che si può toccare perché la crosta ha una sua consistenza. Quando lo si spezza si fa sentire, perché genera quel debole rumore che fa pregustare il piacere di mangiarlo; un pane che
si odora con piacere: lasciatene in cucina qualche pezzo in mezzo al tavolo e tornate dopo pochi minuti: il locale sarà inondato dal profumo del pane appena sfornato! È gradevole al gusto ed ha un sapore unico, antico, originale, che ci riporta alle sfumature di un tempo, quando il pane era un alimento primario, fondamentale e non come ora sottoposto ad attacchi immotivati e irrazionali da pseudo-nutrizionisti. Ma è anche un prodotto che permette una certa conservazione e lo si potrà utilizzare anche il giorno successivo alla produzione; la sua buona umidità gli consente una buona conservazione. In fine è un pane che con i suoi formati permette di soddisfare: con le pezzature piccole la ristorazione alberghiera (ad esempio può essere un buon alimento sano per la colazione); con le pezzature medie si rivolge più che altro alle famiglie; con la pezzatura grande si rivolge a chi ama gustare il pane a fette.
IN COLLABORAZIONE CON LA «SCUOLA DI ARTE BIANCA E PASTICCERIA» DI ROVERETO