09-10 I sustain Beauty, programma attivo dal 2014 per la promozione di progetti a impatto sociale, artistico e ambientale realizzati da una rete internazionale di professionisti
do però i caratteri di italianità; l’iperfocalizzazione strategica, con un targeting estremamente mirato, si pone in ogni caso lungo le linee di tendenza più promettenti della domanda dei consumatori, a cui si rivolgono con una comunicazione sempre più integrata, che combina leve convenzionali e strumenti innovativi per conquistare spazi maggiori nel mercato. L’obiettivo dello studio è stato quello di esplorare una dimensione del made in Italy ancora poco indagata: imprese manifatturiere che, pur non puntando sull’italianità come chiave identitaria, in realtà fondano le proprie strategie competitive sulla capacità di reinterpretare valori e pratiche produttive dei territori del nostro paese, declinandoli in una prospettiva etica e sostenibile. NOTE [1] Da un’indagine condotta nel 2017 da Cosmetics Europe, emerge che per il 71% dei consumatori europei i cosmetici sono importanti nella vita quotidiana; per il 72% l’uso migliora la qualità della vita; per l’80% contribuiscono alla crescita della propria autostima. [2] Nella produzione di cosmetici operano in Italia circa 850 imprese di piccole e medie dimensioni, oltre a una novantina di imprese contoterziste. La filiera è completata da 350 aziende distributrici, cui si aggiungono i negozi specializzati nella vendita di cosmetici (56,5 mila) e i 100 mila saloni di acconciatura e centri estetici. L’occupazione nel settore, secondo le stime più recenti, è pari a 35 mila persone, che salgono a 200 mila considerando l’indotto. REFERENCES Riccini Raimonda, “Un’impresa aperta al mondo. Conversazione con Tomás Maldonado”, pp. 134-152, in Giorgio Bigatti, Carlo Vinti (a cura di), Comunicare l’impresa. Cultura e strategie dell’immagine nell’industria italiana (1945-1970), Milano, Guerini e Associati, 2010, pp. 265. Celi Manuela, Advanced Design Cultures: Long-Term Perspective and Continuous Innovation, New York, Springer, 2015, pp. 169. Verganti Roberto, Design-Driven innovation. Cambiare le regole della competizione innovando radicalmente il significato dei prodotti e dei servizi, Milano, Rizzoli, 2017, pp. 286. Gambardella Claudio, “Hand made in Italy”, Op. cit. n. 162, 2018, pp. 62-70. Giumelli Riccardo, Post-Made in Italy, Nuovi significati, nuove sfide nella società globale, Campospinoso, Edizioni Altravista, 2019, pp. 232. Gervasio Marika, “La bellezza made in Italy vince nel mondo”, Il Sole 24 Ore del 13 novembre 2019a, https://www.ilsole24ore. com/art/la-bellezza-made-italy-vince-mondo-AC1pO8u Gervasio Marika, “Vale 4,4 miliardi la filiera della bellezza made in Italy”, Il Sole 24 Ore del 24 giugno 2019b, https://www.ilsole24ore.com/art/vale-44-miliardi-filiera-bellezza-made-italy-ACxVv9T
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R. Veneziano, F. Izzo