Settimane Musicali al Teatro Olimpico

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Giovanni Battista Rigon

fondatore e direttore artistico del festival

Sonig Tchakerian

responsabile progetto musica da camera


Il Palladio, desiderando di lasciare dopo sé un’opera di perfetto lavoro, persuase a questi signori Academici vicentini chiamati Olimpici, che edificassero all’antica usanza dei greci e romani un teatro. Or così a poco l’hanno condotto al fine con maestria ed arte ammirabile…

(Lettera di Filippo Pigafetta)


TEATRO OLIMPICO

Andrea Palladio



TEATRO OLIMPICO

Andrea Palladio

Il Teatro Olimpico di Vicenza viene commissionato al Palladio nel 1580 dall’Accademia Olimpica, sodalizio di composita estrazione sociale costituitosi a Vicenza nel 1555 con finalità culturali e scientifiche, di cui lo stesso Palladio era socio. Presentato il 15 febbraio 1580 alla Magnifica Comunità di Vicenza per ottenere un’area edificabile, il progetto viene approvato e sarà realizzato nello spazio delle vecchie prigioni, all’interno del Castello del Territorio, vicino al Ponte degli Angeli. Nella primavera dello stesso anno, a spese


degli accademici, iniziano i lavori ma il 19 agosto Palladio muore improvvisamente. La direzione passa prima al figlio Silla, poi a Vincenzo Scamozzi, che completa l’opera con l’aggiunta delle prospettive lignee raffiguranti le vie di Tebe sulla scena. Il 3 marzo 1585 il Teatro Olimpico viene inaugurato con la memorabile messa in scena dell’Edipo Tiranno di Sofocle. Pensate e create appositamente per lo spettacolo inaugurale, le scene dello Scamozzi sono fisse e mal si adattano ai canoni del teatro seicentesco, caratterizzato da scenografie mobili e complesse. Per questo l’Olimpico nei secoli a seguire perderà la sua funzione di spazio teatrale, rimanendo indissolubilmente legato alla messinscena inaugurale e diventando piuttosto un importante spazio di rappresentanza per l’Accademia. Ritroverà la sua identità di spazio vivo per la rappresentazione soltanto a metà Ottocento, per conservarla intatta fino ad oggi.


TEATRO OLIMPICO

Andrea Palladio


Giovanni Battista Rigon direttore d’orchestra


Ha debuttato come direttore d’orchestra nel 2001, dopo anni di attività come pianista camerista in particolare con il Trio Italiano, con il quale ha vinto nel 1990 il Premio Gui di Firenze e ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert, Schumann, Debussy e Ravel. Ha diretto più volte alla Fenice di Venezia (Il barbiere di Siviglia, 2011 e 2014, La cambiale di matrimonio, 2013), al San Carlo di Napoli (La serva padrona, 2011), al Filarmonico di Verona (La gazza ladra, 2012), al Maggio Musicale Fiorentino (La scuola de’ gelosi di Salieri, 2017), al Seul Arts Center (Semiramide di Rossini, 2010). È stato invitato per due volte ad inaugurare il Festival di Martina Franca, con I Giuochi di Agrigento di Paisiello nel 2006 e con Il Re pastore di Piccinni nel 2008, come pure al Festival Rossini di Wildbad per Adelina di Pietro Generali (2010), e al Festival Donizetti di Bergamo per Betly (2014).

Ha diretto programmi sinfonici con la Filarmonica 900 del Regio di Torino, le orchestre del Lirico di Cagliari, Haydn di Bolzano, di Padova e del Veneto, la Nazionale Libanese. Ha fondato nel 1992 le Settimane musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, per le quali gli è stato assegnato il Premio Abbiati nel 2012. Vi ha diretto importanti riprese in tempi moderni, tra cui Il flauto magico versione De Gamerra 1794, L’italiana in Algeri versione Vicenza 1813, Il turco in Italia versione Napoli 1820, Don Pasquale versione Viardot, Il ratto dal serraglio versione Lichtenthal 1838. La critica ha particolarmente apprezzato le sue interpretazioni delle opere di Rossini (“Uno dei migliori direttori rossiniani su piazza”, Il Corriere della sera; “Una vera gioia all’ascolto”, Operaclick) e di Mozart (“Una conduzione di gran lunga superiore a quelle di tanti direttori stranieri ospitati nei nostri maggiori teatri”, L’Opera; “Uno dei migliori Don Giovanni degli ultimi anni”, Il Corriere della sera). La sua discografia come direttore comprende i DVD de Il turco in Italia e di Don Pasquale, i CD de Il flauto magico, I Giuochi d’Agrigento, Il ratto dal serraglio, Adelina.


Sonig, violinista di origine armena, vive l’infanzia ad Aleppo, dove inizia a suonare il violino con il padre, appassionato musicista. Trasferita in Italia, studia con grandi maestri diversissimi tra loro come Guglielmo, Accardo, Gulli e Milstein.Premiata al Paganini di Genova, all’ARD di Monaco di Baviera e al Gui di Firenze, tiene recital per importanti società di concerti e, come solista, ha suonato con la Royal Philharmonic di Londra, la Bayerischer Rundfunk di Monaco, la Verdi di Milano, I Pomeriggi Musicali, le orchestre del San Carlo di Napoli e dell’Arena di Verona, i Solisti Veneti, l’Orchestra di Padova e del Veneto. Ha collaborato con direttori quali Bellugi, Gatti, Janigro, Oren, Rustioni, Scimone, Tchakarov.La sua discografia comprende le Stagioni di Vivaldi “Seasons and Mid Seasons” (Decca 2015), l’integrale delle Sonate e Partite per violino solo di J. S. Bach (Decca 2013), le Sonate 0p. 23, op. 24 e op. 47 di Beethoven inserite da Deutsche Grammophon nella Beethoven Collection (2010), l’integrale dei Capricci op.1 di Paganini (Arts 2003), Concerto di Barber e la Serenata di Bernstein (Amadeus 2006), l’integrale dei concerti di Haydn (Arts 2001) ed altri ancora.

Alle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, festival che si svolge nel celebre teatro palladiano e che è regolarmente trasmesso da RAI Radiotre, è responsabile del progetto artistico della musica da camera e crea esperienze intense e coraggiose tra musica “classica”, danza, elettronica, jazz, poesia, prosa, testi sacri, prime esecuzioni e concerti alla riscoperta delle origini armene. Docente di violino nell’ambito dei corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, da sempre si dedica con passione e affetto all’insegnamento del violino e tiene masterclass a Bardonecchia e Crans Montana. Suona un magnifico G. Gagliano (Napoli 1760).


SONIG TCHAKERIAN violinista


PROGETTO ROSSINI

Le 5 farse veneziane in 5 anni Seconda tappa: L’inganno Felice Vicenza. Teatro Olimpico 1, 3, 8, 10, 15 e 17 giugno 2018 Dopo aver proposto negli anni passati importanti cicli pluriennali (Viaggio in Italia 2007/09, Ambasciatori di note 2010/12, La trilogia Mozart/Da Ponte 2014/16), accolti con entusiasmo da critica e pubblico, e coronati dall’attribuzione nel 2012 del prestigioso Premio “Franco Abbiati” da parte dell’Associazione Nazionale dei critici musicali, le Settimane musicali al Teatro Olimpico hanno lanciato, per il quinquennio 2017/21, un nuovo progetto artistico quinquennale. Si prevede l’allestimento delle cinque farse che Gioachino Rossini compose per il Teatro San Moisè di Venezia all’inizio dell’Ottocento: esse segnano il debutto di un operista che di lì a pochi anni travolgerà l’Europa intera con la sua musica. Si tratta di brevi lavori, strutturati in un atto unico, che prevedono un organico orchestrale anch’esso agile e leggero, dunque particolarmente adatto all’acustica del Teatro Olimpico. L’edizione 2018 prevede la seconda tappa del percorso quinquennale delle farse, presentate qui in rigoroso ordine cronologico, ed è dunque previsto l’allestimento della meno “buffa” della serie, una vera opera di mezzo carattere: L’inganno felice. Il “cattivo” della storia - Ormondo, attendente del duca Bertrando - che è innamorato della duchessa Isabella, fa credere al duca che la moglie gli sia infedele; il duca ordina che venga abbandonata su una barca e lasciata a sé stessa. Questo è in realtà solo l’antefatto della storia, la quale prevede l’incontro, dopo un decennio, dei due protagonisti e, dopo una serie di sviluppi, il riconoscimento, il rinnovato amore e la punizione del malvagio Ormondo. Una trama certamente non buffa, ma che se mai riprende sapori ancestrali legati ad antiche fiabe nordiche (si pensi solo alla celeberrima Biancaneve...). L’Inganno fu il primo vero successo di Rossini, e lo impose all’attenzione dei maggiori teatri italiani, come La scala o il San Carlo, che subito gli daranno spazio e ingaggi nei mesi successivi.


Eclissato, come la maggior parte della produzione rossiniana, dal successo delle ben più celebri opere buffe (soprattutto il celeberrimo Barbiere), Inganno ritorna definitivamente in repertorio nella seconda metà del Novecento. L’intero ciclo delle farse sarà allestito dalle Settimane musicali al Teatro Olimpico con la direzione “dal cembalo” - la prassi storica praticata dallo stesso Rossini all’epoca delle farse - da parte del maestro Giovanni Battista Rigon, considerato dalla critica uno dei più versatili interpreti rossiniani d’oggi. Al Teatro Olimpico seguiranno dunque, ogni anno a seguire dal 2019 al ‘21, le altre tre farse rossiniane: La scala di seta, L’occasione fa il ladro, Il signor Bruschino.


OPERA

Teatro Olimpico Venerdì 1 giugno ore 21

L’inganno felice

libretto di Giuseppe Maria Foppa musica di Gioachino Rossini personaggi e interpreti: Bertrando, duca Patrick Kabongo Isabella, sua moglie Eleonora Bellocci Ormondo, intimo del duca Lorenzo Grante Batone, confidente d’Ormondo Sergio Foresti Tarabotto, capo de’ minatori Daniele Caputo Orchestra di Padova e del Veneto direttore e maestro al cembalo Giovanni Battista Rigon regista Alberto Triola scene e costumi Giuseppe Cosaro


Repliche

domenica 3 giugno ore 18 venerdĂŹ 8 giugno ore 21 domenica 10 giugno ore 18 venerdĂŹ 15 giugno ore 21 domenica 17 giugno ore 18


PROGETTO MUSICA DA CAMERA

Vicenza, Teatro Olimpico 2, 9 e 16 giugno 2018

La sezione dedicata alla musica da camera è curata dalla responsabile artistica Sonig Tchakerian, violinista vincitrice di numerosi premi internazionali e titolare della classe di violino nell’ambito dei corsi di alto perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, premiati al Cremona Musica Awards.


Come ogni anno, in una formula esclusiva delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, la musica da camera si “crea” e si arricchisce per l’occasione con progetti speciali assieme a musicisti straordinari. Il 2, il 9 e il 16 giugno sono le date dei tre concerti in programma per l’edizione 2018. Il 2 giugno, per la prima serata dei concerti di musica da camera, torna al Festival il famoso violinista Shlomo Mintz per una serata accattivante ‘Dal Duo al Quartetto’. Musiche di Kodaly, Martinu, Mozart con Sonig Tchakerian, Alfredo Zamarra e Silvia Chiesa. Tra le nuove avventure di Sonig, sarà ospite del festival per la prima volta Paolo Kessisoglu in un viaggio, immaginato insieme, tra suoni e parole della “Terra di Nairi”.Continuando la tradizione delle esecuzioni “integrali” fatte al Festival negli ultimi anni, si conclude quella dedicata ai concerti per violino e orchestra di W. A. Mozart con l’Orchestra di Padova e del Veneto; novità del progetto le cadenze dei concerti scritte per Sonig da Giovanni Sollima, violoncellista e compositore di fama mondiale recentemente premiato per la composizione al Cremona Musica Awards.Il progetto della musica da camera inizierà in “anteprima” il 20 maggio 2018 con la giornata dedicata al Mu.Vi. durante la quale il centro storico di Vicenza “suonerà” tra i cortili, i saloni, i musei e le piazze. Una domenica in cui gli artisti, tra cui molti giovani talenti, condivideranno la musica a stretto contatto con il pubblico. Tutti i programmi sono disponibili sul sito www.settimanemusicali.eu



CONCERTI

Teatro Olimpico Sabato 2 giugno ore 21

Dal Duo al Quartetto

Kodály, Duo per violino e violoncello Martinu, Tre Madrigali per violino e viola Mozart, Quartetto “delle dissonanze” per due violini, viola e violoncello Shlomo Mintz violino Sonig Tchakerian violino Alfredo Zamarra viola Silvia Chiesa violoncello

Sabato 9 giugno ore 21

Terre di Nairì Parole e suoni d’Armenia

poesie di Varujan e racconti di Saroyan musiche di Babajanian, Khachaturian, Komitas Paolo Kessisoglu attore Sonig Tchakerian violino Stefania Redaelli pianoforte

Sabato 16 giugno ore 21

Effetto Mozart

Integrale dei concerti per violino e orchestra Sonig Tchakerian violino solista e concertatore Orchestra di Padova e del Veneto cadenze di Giovanni Sollima



Domenica 20 maggio dalle 11.30 alle 18.00 Odeo del Teatro Olimpico Corte di Palazzo Trissino Colonnato di Palazzo Chiericati Loggia del Capitaniato Cortile delle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari



Tre concerti alle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari

Sabato 2 giugno ore 17 Elena Nefedova pianoforte

Sabato 9 giugno ore 17

Pianista vincitore del Premio Lamberto Brunelli 2018

Sabato 16 giugno ore 17

Violoncellista vincitore della Borsa di Studio “Settimane Musicali al Teatro Olimpico” 2018 presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia


Buffet in onore degli artisti nei giardini del Teatro Olimpico dopo gli spettacoli.




CONCERTO AL MARE Sabbia e Sale Feeling Beach Isola Verde di Chioggia Venezia Giovedi 21 giugno ore 20 Giornata nazionale della musica Sonig Tchakerian violino



progetto grafico _ Matteo Zuffellato


vicolo Cieco Retrone 25 36100 Vicenza info@settimanemusicali.eu www.settimanemusicali.eu


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