Comitato per la ripartenza

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COMITATO PER LA RIPARTENZA corso serale Istituto Boselli Via Montecuccoli12 10121 Torino


una rivoluzione e un ossimoro Un ossuì

la

didattica a distanza in presenza

FARE RECORD

LEZIONI REGISTRATE IN AULA SU MEET E MESSE A DISPOSIZIONE [Sfruttare le skill acquisite nell’emergenza] Durante il lockdown, docenti e studenti hanno dovuto, loro malgrado, incontrarsi online per lezioni, consulenze e verifiche, utilizzando varie opzioni (Skype, Whatsapp, BigBlueBottom, GoTo, Zoom, Cisco Webex, ecc.) per poi virare ed uniformarsi all’applicazione di GSuite- Meet, sempre con accesso facilitato dalla piattaforma moodle boselli.torino.it La modalità di fruizione di DaD non è stata solo “subita” ma è stata apprezzata e si è rivelata di grande aiuto per tutti gli studenti che, nonostante la chiusura, hanno dovuto continuare a lavorare e a far fronte agli impegni assistenziali e familiari, aggravati dalla situazione creatasi. Attraverso un sondaggio informale, molti studenti hanno richiesto che a settembre, una volta ripresa la didattica in presenza, le lezioni siano registrate per poterne usufruire da casa o dal lavoro in caso di assenza da scuola e poter tenere il passo con il gruppo classe. È importante sottolineare come l’esperienza online abbia permesso di ridurre in modo considerevole il numero di studenti non scrutinabili per assenze e mancanza di elementi di valutazione, consentendo loro di completare il percorso scolastico che in presenza sarebbe stato impossibile a causa dell’orario disfunzionale rispetto agli impegni lavorativi e familiari. Cosa occorre/come fare: In To1-4, nelle aule sprovviste di LIM (13) sono sufficienti delle economicissime webcam da installare sui PC fissi già presenti (costo Amazon per apposita webcam, microfono, REC 27,87€)

con la LIM o lo smartphone registro la lezione tutto

uscire dagli schemi, entrare dagli schermi

meno abbandoni più promozioni più prom ozion i


Il corso serale si differenzia da quello diurno solo per il fatto di far lezione con la luce accesa?

Società e lavoro

CORSI SERALI D’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI [Sperimentazioni e innovazioni strutturali] Una delle criticità del corso I.D.A. è che, spesso, le persone rinunciano a frequentare o abbandonano in corso d’anno, in primo luogo per colpa degli orari disfunzionali e fermi agli anni 70 quando sono state istituite le prime scuole serali. Negli ultimi 50 anni la società è cambiata, il lavoro stesso è diventato qualcosa di estremamente vario e indefinito. Non è più quell’esperienza che iniziava e finiva per tutti alla stessa ora. Nel nord Europa ci si interroga sui bisogni delle persone e si creano le condizioni affinché ognuno possa esprimersi secondo le proprie potenzialità e possibilità. In Italia, così come nel lavoro (c’è voluta una pandemia per ricorrere allo smart working), anche nella scuola prevale ancora l’idea di tenere lo studente ancorato alla sedia come se la sua capacità di apprendimento fosse direttamente proporzionale alle ore passate di fronte al docente anziché renderlo più autonomo e responsabile. Il corso I.D.A. deve poter essere pensato e ristrutturato in funzione dei cambiamenti sociali, sfruttando le opportunità tecnologiche, anche perché rimane l’ultima chance per i “naufraghi” della formazione e l’ultimo baluardo nella lotta alla dispersione. Cosa fare/come fare: 20% di attività di studio e lezioni a casa, documentabili e verificabili in presenza nelle discussioni e verifiche. 20% calcolato non sul monte ore annuale totale, ma sul monte ore defalcato del 25%, soglia ammissibile di assenze. In questo modo, lo studente avrebbe l’impegno massimo del 55% di attività in presenza.

sono cambiati

Dispersione e abbandono legati all’orario

Più ore di frequenza = migliore apprendimento?


Ridotte o insufficienti competenze di base digitali

DIGITAL SKILL

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA [Propedeutiche anche per i successivi studi universitari] La recente esperienza di Dad ha messo in luce una carenza diffusa di competenze digitali e di scarso ricorso alle Itc ed all’autoformazione. Molti non possiedono il pc ma due o tre smartphone (per via della tecnologia maggiormente userfriendly). La digitalizzazione però non è sufficiente, da sola, come innovazione se il blended learning è solo scambio di dati digitali e gli studenti semplici consumatori di contenuti anziché essere messi nella condizione di vivere una esperienza di apprendimento personalizzata e coinvolgente, libera dai limiti degli orari scolastici, dei ritmi del resto della classe e degli spazi fisici. Occorre trovare la modalità per rendere gli studenti maggiormente autonomi nell’utilizzo di strumenti digitali di condivisione, nell’organizzazione e rappresentazione del materiale di studio. Come fare/cosa fare: istituire figure di E-Tutor per monitare, supportare le difficoltà, accompagnare nella fruizione/creazione di documenti digitali. Creare sessioni in remoto, in orari extrascolastici, di sviluppo delle competenze digitali per livelli, partendo anche da quelle (molto) elementari di base.

Scarso ricorso alle Itc ed all’autoformazione

Necessità di apprendere le nozioni più elementari In abit o dig itale


Lezioni e attività di studio fruibili a distanza in base ai tempi ed esigenze di ognuno

Lezioni a casa. A scuola solo per mettere in pratica

FLIP TEACHING FORMAZIONE PERSONALIZZATA

quanto appreso

Utenza serale estremamente eterogenea

[L’organizzazione didattica capovolta] Utenza serale estremamente eterogenea, sia come età che come pregresso formativo ed esperienziale oltre che come potenzialità e possibilità iniziali (Zona di sviluppo prossimale). A questo si aggiungono la mobilità sociale e la precarietà lavorativa, il disgregarsi delle reti personali di fronteggiamento e le possibili criticità sanitarie dei familiari con conseguenti impegni di caregiver Inoltre, i Bisogni, i livelli di conoscenze e competenze ed i tempi di apprendimento sono molto differenti da studente a studente anche in relazione ai propri orari e impegni lavorativi e familiari. Anche con l’ausilio delle lezioni registrate (vedi FARE RECORD) gli studenti possono rivedere e risentire anche più volte l’argomento in base alle proprie capacità e tempi di apprendimento e possono presentarsi più preparati, negli incontri in presenza, per sostenere discussioni, approfondimenti e verifiche, senza perdite di tempo e necessità di rimandare per ansie e insicurezze.

Importante la figura dell’E-Tutor per ridurre la condizione di distacco fisico creato dalla formazione e studio a distanza.

La Figura dell’E-Tutor


Le immagini sono più coinvolgenti e funzionano più velocemente delle parole

APP & TOOLS

PER LA DIDATTICA [Animazioni fantastiche e dove trovarle] Il cervello funziona meglio per immagini, è risaputo. La gran parte delle informazioni che incontriamo ogni giorno è astratta. Se associate ad un'immagine, è più facile per il cervello focalizzarle, soprattutto in presenza delle difficoltà di attenzione selettiva e di concentrazione che incontrano, oggi, gli studenti di ogni grado ed età, per una serie “distrattori” e la tendenza interiore alla “distraibilità”. L’assenza di un adeguato metodo di studio (che la scuola non insegna), associata all’abitudine all’ascolto passivo portano ad esercizi di memorizzazione a breve termine disfunzionali alla comprensione ed all’apprendimento. Materiali tradizionali in word, pdf, ppt, ecc. non facilitano sempre una maggiore attenzione poiché risultano succedanei del testo in uso. Cosa fare/come fare: il possesso di numerosi tools di animazione, storytellers, editing, ecc. per la creazione di app, video, learning objects, lezioni digitali, storytelling, ecc. mi consentirebbe ESCLUSIVAMENTE da remoto, di accompagnare docenti e/o nella ricerca e creazione di prodotti digitali di integrazione alla didattica, sia attraverso la formazione diretta, sia attraverso la produzione personale commissione/indicazione da parte dei docenti interessati

Gli studi confermano il potere persuasivo delle storie. Le persone sono più inclini a relazionarsi e reagire quando coinvolte a livello umano

Creare connessioni emotive e relazioni spaziali ha più impatto sulla memoria


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