La tromba & Tambu

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La tromba & Tambu


Ho affrontato molte prove difficili per le mie capacità scattando fotografie, ma questa è stata di gran lunga la più ardua.

Avere la possibilità di ritrarre la tromba di Marco Tamburini è qualcosa di diverso dallo scattare foto.

Quando grazie alla disponibilità della famiglia e l’impegno di Diego Frabetti mi sono trovato a potere raccontare una storia mi è improvvisamente tornata in mente qualcosa di vissuto tanti anni prima.

Quando ero piccolo mia nonna, dopo avermi preso sulle gambe, tirava fuori dalla tasca una bellissima conchiglia e me la faceva avvicinare all’orecchio. “Ascolta - mi diceva - e chiudi gli occhi, sentirai il rumore del mare…”

Cosa c’era di più magico di quella cosa capace di annullare il tempo e lo spazio?

Era una conchiglia, un semplice elemento naturale foderato di carbonato di calcio che grazie ad un fenomeno fisico rendeva possibile una magia.

Ci sono tante magie buone nella vita nelle quali noi adulti dovremmo continuare a credere come facevamo da bambini; saremmo migliori, più compassionevoli.

Mentre scattavo le foto immaginavo quindi che questa tromba fosse proprio come quella conchiglia.

Immaginavo che avvicinando la mia macchina fotografica, la tromba di Marco mi restituisse in immagini quel refolo d’aria che è il respiro del musicista. Un respiro che viene dal suo cuore, dalla sua mente, passa dentro la sua tromba ed arriva sotto forma di note, di melodia a noi. L’ho fatto dopo vari tentativi dentro una sala prove di un conservatorio.Questo è il mondo di Marco e lì c’erano i suoi amici musicisti; ho cercato armonia laddove potevo battere le ombre. Per un musicista lo strumento è parte di sè, parte del suo corpo, più che mai uno strumento a fiato. Per questo è stato così complesso.

Mi sono lasciato aiutare da quei due elementi. Il luogo appunto, la sala bande del conservatorio Martini di Bologna. L’ho ritratta nuda nella sua essenza, perchè un luogo dove si insegna la musica è l’ambiente naturale del Marco maestro.

Mi sono circondato quindi dei suoi amici e compagni di viaggio musicali, quegli artisti della Reunion che hanno fatto da attori muovendosi inconsapevolmente e liberamente tutt’intorno a lei, la tromba, la conchiglia di Marco.

Allora fatemi un favore, aiutatemi anche voi.

Guardate un secondo le foto poi chiudete gli occhi e nel silenzio ascolterete ancora le note della sua musica…

Grazie a Cristina, Diego e tutti i musicisti.






















Per Marco Tamburini, la sua famiglia ed i suoi amici.


Foto di Mauro Bastelli, Bologna Luglio 2016


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