La mia vita segreta

Page 1

Massimo Ferrari Mariangela Anceschi

LA MIA VITA SEGRETA




La mia vita segreta Massimo Ferrari Mariangela Anceschi “Per ognuno c’è una certa scena, una certa avventura o una certa immagine che rappresenta la sua vita segreta”, lo scriveva William Yeats. In certe emozionantissime circostanze della vita, la Terra ha lo strabiliante potere di creare magia e di farci sembrare importante ciò che agli altri non lo è. Questo effetto su Instagram non si trova. E’ quello che fa sì che ciò che si vede con gli occhi non lo si vede se non con il cuore. E’ una cartolina dai sogni, scattata e pubblicata dentro. La mia vita segreta. Max adora portare con sé almeno una macchina fotografica per fissare certe scene, certe avventure e certe immagini che rappresentano la sua vita segreta. Mari adora portare con sé almeno una matita per scrivere certe scene, certe avventure e certe immagini che rappresentano la sua vita segreta. Questa è la loro seconda mostra insieme.



Io ho un sogno. Lo sogno così tanto che passo la vita a rincorrerlo. Prendo treni ogni giorno per avvicinarmi a lui e raggiungerlo. A volte è così, si passa la vita a cercare di arrivare e si scopre solo nel bel mezzo del tragitto che si è già arrivati. Si ha ancora un sacco di biglietti in tasca, prenotazioni in testa, destinazioni in vista. Ma è bello quando il sogno è proprio quello che ti aspetta, scesi dal treno, stazione, autobus, chitarra sempre a tracolla, un altro palco da conquistare. Un grattacielo da cui guardare.




Non c’è niente di più fragile della terra. Non c’è luogo più remoto in cui potrei nascondermi. Tra le pieghe che si intagliano. Le mie mani che si toccano. Per creare fessure in cui passare la mia vita. Qui c’è sempre una bella luce e io ho un sacco di tempo. Qui nessuno mi fa aspettare. Qui non mi trattengo dall’immaginare le vite degli altri rappresentate dentro la mia. Qui non resisto, sto sveglio fino a molto tardi e quando mi addormento continuo a sognare. Tu che mi afferri quando io cado.



Nuvole corrono veloci… E dicono di darsi una mossa. O sono soltanto io? E’ possibile che solo io sia qui? Ho bisogno di luce. Di colori pastello e morbide geometrie naturali. Bianche come la neve. A intrecciarsi. In composizioni magiche. Troverò la mia strada da ciò che è sbagliato, da ciò che è reale. Seguendo le linee e le tracce. Come Pollicino. Per trovare la strada di casa.


Cantando nei vecchi bar, dondolandosi con le stelle, nel blu della notte. Dicono che il mondo è stato costruito per due. Merita di essere vissuto solo se qualcuno ti sta amando. E’ meglio di quanto abbia mai saputo. Non credi? Ho sempre sognato di essere uno di quei personaggi. Uno di quelli da video games. Dove alla fine... Il paradiso è un posto della Terra con te.



Tutto suona proprio come una canzone anni ’90, possibile, dolce. Ma solo a prima vista. Possibile, dolce a prima vista. Quando qualcosa passa, non passa per davvero. Lascia un segno. Per gli altri quel segno non c’è, non si vede. Invece è lì, impresso in noi. Io che vivo cento vite al giorno, sono la mia vita segreta. Io che vivo cento vite al giorno, sono alla costante ricerca di un’anima abbagliante. Io che vivo cento vite al giorno, ho messo il mio mondo sulla mia pelle. Non rinchiudere qualcosa che vorresti vedere volare.




La mia amica ed io. Curiosando nella sua scatola rossa di ricordi. Scoloriti, ne sono sicura. Occhi spalancati al cielo, una lacrima per ogni occhio, testa fra le nuvole… Ti sei mai accorta che certi ritornelli rimangono sempre in testa? E non se ne vanno mai? Anche se cambia epoca, moda, stagione, fidanzato. Proprio come certi posti che inevitabilmente cerchi, vivi, ricerchi, ritrovi… A volte capita che da qualche parte ci lasci così tanto di te che ci perdi una scarpa. Forse perché così, l’anima che ci lasci, almeno sta al caldo.





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.