Vucciria della Domenica n. 46

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LA VUCCIRIA DELLA DOMENICA 15 MAGGIO 2011

SPECIALE

ELEZIONI 2

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ESSIT

PULL Lui vede, prevede e stravede tutto! E non stiamo parlando del nostro amato permier... Ma del nostro, forse ancora piu’ amato, Mago Presbiopia. Il quale ‘stavolta si sbilancia e ci dice chi ha vinto le prossime elezioni. Forse... (a pagina 3)

Il 15 maggio votate secondo Voscienza, votate Don Tano

(In omaggio la scheda elettorale che fa vincere il tuo candidato preferito!)


Leggete attentamente questa chicca di Stefano Benni: risale al lontanissimo (davvero preistora!) I979. Soffermatevi sul nome del politico democristiano preso di mira dalla caustica penna del noto scrittore bolognese. Riflettete su quello che disse e sulla concezione che aveva della politica. Soprattutto concentratvi sull’uso del mezzo televisivo (in epoca di monopolio). Poi fermatevi, e diteci un po’: vi ricorda forse qualcuno?...

CORSI E RICORSI ELETTORALI F di STEFANO BENNI

46 Anno 2 - numero 46 I5 maggio 2OII Padri fondatori: Luigi Alfieri, Dario Di Simone, Massimo Palazzo, Mauro Patorno e Alberto Turturici. Hanno collaborato: Marco Careddu, Toto’ Cali’, Sebino Dispenza, Giulio Laurenzi, Carlo Lenotti, Fabio Pecorari e Paride Puglia. Guest Star: Arnald, Giovanni Angeli, Fricca e Sironi Copertina & impaginazione: Max & co. Testi, disegni e illustrazioni sono copyright dei rispettivi autori. Potete riprodurli liberamente, basta solo che citiate la fonte. I nostri indirizzi: www.lavucciria.net; www.insertosatirico.com

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INSERTO SATIRICO e’ una creazione di Marco Careddu. Di VIA OLGETTINA ci siamo amaramente pentiti: richiedeva troppo impegno ed era un’emerita schifezza! Scusate. Se vi presentate domani all’alba sotto casa nostra vi rimbor-seremo. In caso contrario avanzate un ghiacciolo all’arancia... Finito di impaginare il I4 maggio 2OII

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ate un esperimento. Chiudete gli occhi. Scandite bene, degustandola tra le labbra, la parola «Bubbico». Ancora: «Bubbico, Bubbico» facendo rimbalzare tutte queste belle «bi». Si formerà nella vostra mente l’immagine di qualcosa di rotondo e gonfio che s’ingrossa, cresce a dismisura e poi, come una bolla, scoppia. B b b b u b b i c c o ! con sei bi. Mai cognome fu più appropriato. E infatti ad «Acquario», la palude tv dove i problemi italiani ristagnano e annegano nelle chiacchiere, Mauro Bubbico ha fatto il botto e ha dato una bella lezione di arroganza democristiana. Anzitutto diciamo che è superbubbico. Quando fu smantellata la vecchia gestione Bernabei, la Dc, per controllare il trasloco del suo potere nella nuova struttura, elesse un suo proconsole interno alla Rai: appunto Bubbico Superbum, fanfaniano di ferro, uomo Iri d’oro e faccia di bronzo. Da allora Bubbico è uno dei potenti della Rai: ha il monopolio delle collaborazioni dc, dice la sua sui programmi, lottizza, censura, vola per i corridoi più veloce della luce e tutto vede, perché è nella commissione di vigilanza. E, oltre a vigilare che si faccia propaganda nucleare, che si parli del terrorismo solo con le veline della Digos e che non manchi il sapone nei bagni, trova anche il tempo di fare i comizi elettorali personali. La sua apparizione ad «Acquario» è stata, per chi non lo conosceva, un vero spettacolo. A forza di frequentare la Tv, Bubbico ha imparato tutti i trucchi del mestiere. Anzitutto parla proprio come Corrado, e gli assomiglia anche, un Corradone gonfiato di estrogeni e fettuccine. Poi ha tutta l’arroganza dei padroni dello schermo democristiani. Come Donat Cattin che quando lo intervistano è sempre scocciato e sembra che dica «ma cosa vogliono sapere gli italiani di queste cose economiche che tanto le posso capire solo io» e gli intervistatori timidi quasi gli chiedono scusa. Come Andreotti, che (dopo aver presentato il suo governo del neolitico, recuperando Preti alla Findus che lo stava già per inscatolare) sfotte i giornalisti e fa l’infastidito. Anche Bubbico si comporta come se il video fosse suo e tutto gli fosse concesso. Nella palude, tutti erano in barca. Il pretore Salmeri, terrorizzato che da un momento all’altro la Cicciolina gli balzasse addosso per coprirlo di reati. Cicciolone Costanzo che sudava come un gelato d’agosto per paura che succedesse qualcosa di scorretto proprio davanti al principale. La Dacia che voleva solo scappar via. La Cicciolina che pensava a farsi pubblicità e sfoderava battiti di ciglia e sorrisi automatici come

un pupazzo dei carri di Viareggio. Fra queste anime in pena solo Superbum era in perfetta forma, e si gonfiava subito per sparare paroloni e fare un’appassionata difesa della Dc, questo suo partito ingiustamente calunniato e vilipeso. Negli attacchi alla Dc, diceva, sta la vera immoralità del paese! Capito? Tanto nessuno poteva dirgli che la «calunnia e il vilipendio» non vengono certo spesso dalla Tv, che la Dc e Bubbico hanno imbavagliato. Ma Superbum ha cominciato a gonfiarsi e a crescere di circonferenza a tal punto che Costanzo al confronto sembrava Don Lurio, e alla fine ha fatto proprio il botto, inondando l’acquario di schizzi. Ha messo su un pistolotto sui valori morali del suo partito da lasciar stupito anche il suo maestro Fanfani. Pensate che per illustrare i valori morali di certa gente dc basterebbe un programma dell’accesso, quindici minuti all’anno. Invece c’hanno una rete e mezzo, e ancora non si accontentano: ci mandano anche superbubbico il vigilante, nell’ «Acquario», gli ingordi. Ma pazienza, la sinistra abbozza. Non per nulla Bubbico è quello che con più cinismo nelle riunioni ha sempre difeso il potere della Sipra. Così aspettiamoci altri suoi botti, altri ringhi di Donat Cattin, altri sorrisi di Andreotti. È tempo di elezioni. Anche se il paese si riempie di disoccupati e di morti, basta aver pronto un discorso, una telecamera che ti inquadri e una selva di microfoni e il gioco è fatto. Come ha detto Bubbico in un ultimo rigurgito di elio e di sincera ingordigia, la Dc spera di tenersi il governo per altri trent’anni. E, sappiatelo, è pronta a tutto. Quindi, se sentite alla finestra un’esplosione, non è un aereo, o una bombola del gas, o l’attentato delle sei e un quarto. È la campagna elettorale.


Lui vede, prevede e stravede tutto! E non stiamo parlando del nostro amato permier... Ma del nostro - forse ancora piu’ amato - Mago Presbiopia. Il quale ‘stavolta si sbilancia e ci dice chi ha vinto le prossime elezioni. Forse...

ESSIT

PULL S iamo nello studio del Grande Mago Presbiopia, il lungimirante luminare dell'ottica rovesciata, il mirabile veggente che fora le tenebre scrutando nei buchi oscuri dove in genere nessuno scruta, il grande conoscitore della volta celeste che di volta in volta ci svolta la vita. E' lui che settimanalmente ci fornisce quell'oroscopo che trasforma voi, semplici lettori della Vuccirìa, in VOI, illuminati seguaci del verbo diottrico preparati alle stangate della vita. Da lettori a elettori il passo è breve e noi lo abbiamo compiuto con piacere. In occasione delle prossime consultazioni abbiamo ritenuto doveroso interpellare il Nostro per fornirvi un servizio in esclusiva: lo scrutinio delle stelle, ovvero i risultati elettorali in assoluta anteprima, ancor prima del voto. Potevamo rivolgerci come altri a quei miseri contabili vergatori di tabelline demoscopiche che chiedono affannosamente fuori dai seggi : “Per chi hai votato? Ripeti il tuo voto, per favore” e che spesso si sentono rispondere “Ho già vomitato dentro mentre votavo! Vuoi farmi star male anche fuori?”. No, noi no. Noi abbiamo cercato una vera previsione, un risultato certo dell'epilogo elettorale a seggi aperti, ma che diciamo aperti, ancor prima di aprirli. Vorremmo liberarvi della

a cura del MAGO PRESBIOPIA e di MAURO PATORNO

scocciatura domenicale: a che servirà infatti recarsi alle urne se possiamo conoscere in anticipo l'esatto esito delle votazioni? Il nostro Mago può garantirci le risposte che cerchiamo in modo da rendere superflue le operazioni di voto: ci dirà lui il risultato e noi si va tutti al mare, che sarebbe già ora. Eccolo lì il nostro veggente, concentratissimo nel suo mantello azzurro, gli occhi fissi su di un gigantesco scroto di cristallo purissimo che egli definisce “la palla della verità”. L'accarezza teneramente da quasi mezz'ora soffermandosi sulle grinze perfette e sui peli aguzzi che luccicano al chiarore di una candela, che sola illumina la stanza. C'è silenzio assoluto e il momento è solenne. Assistiamo alla scena con la dovuta devozione. Gocce di sudore profumate di lavanda gli scivolano lente sulle guance paffute arrestandosi solo sulla ruvida barba che vibra per lo sforzo. Infine un lungo sospiro annuncia il responso: “Chi ha avuto fede in don Tano verrà premiato. Il popolo riconosce il Giusto e gli consegna lo scettro del comando perché lo guidi tra i canali della fortuna. Lo difenderà dai suoi nemici con un esercito di eletti che veglieranno su di lui. In ogni contrada il suo nome salirà alto nei cuori delle genti. Gli astri convergono e il nome del Capo splenderà nel firmamento. Gioite e festeggiate per l'avvento del regno della Grande Legislatura. A seguire la lista completa delle preferenze.” Ora con mano veloce lo vediamo segnare una lista di nomi, suddivisi per circoscrizione: ce la consegna con gesto deciso e ci congeda, che è già ora di pranzo. Usciamo felici stringendo tra le mani l'elenco dei nuovi rappresentanti del popolo sovrano.

LE

ELE ZIO NI

GIORGIO GABER (I976)

Generalmente mi ricordo una domenica di sole una giornata molto bella un'aria già primaverile

in cui ti senti più pulito anche la strada è più pulita senza schiamazzi e senza suoni chissà perché non piove mai quando ci sono le elezioni. Una curiosa sensazione che rassomiglia un po' a un esame di cui non senti la paura ma una dolcissima emozione, e poi la gente per la strada li vedi tutti più educati sembrano anche un po' più buoni ed è più bella anche la scuola quando ci sono le elezioni. Persino nei carabinieri c'è un'aria più rassicurante ma mi ci vuole un certo sforzo per presentarmi con coraggio c'è un gran silenzio nel mio seggio un senso d'ordine e di pulizia. Democrazia! Mi danno in mano un paio di schede e una bellissima matita lunga, sottile, marroncina, perfettamente temperata e vado verso la cabina volutamente disinvolto per non tradire le emozioni e faccio un segno sul mio segno come son giuste le elezioni. È proprio vero che fa bene un po' di partecipazione con cura piego le due schede e guardo ancora la matita così perfetta è temperata... io quasi quasi mela porto via. Democrazia!

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! O I G G OMA Stanco di perdere sempre le tue elezioni? Stufo di veder vincere sempre le solite, immarcescibili, facce da cul(t)o? Da oggi puoi vincere anche tu! Grazie alla nostra scheda vincente e alla potenza elettorale di Don Tano, vincere la prossima tornata elettorale (ma anche quella dopo e quella dopo ancora..) non sara’ piu’ un problema. Ritaglia o fotocopia la scheda elettorale qui a fianco. Incollala su quella che ti verra’ consegnata al tuo seggio, vota e vinci! Don Tano ti guarda e ti appoggia. Senza chiederti nulla in cambio! Almeno per ora...

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Dizio nario degli

Orro ri di FEI &TOMAS

In questa rubrica verranno riportati tutti quegli orrori lessicali che (provenienti dalle continue scariche inquinanti dei mass-media) affiorano come mucillagini scatomorfe nel padule infetto e limaccioso del nostro linguaggio comune. Il frequente aggiornamento di questa colonna con puntuali segnalazioni avrà lo scopo di denunciare tempestivamente la comparsa di tali mostruosità, scongiurandone la poco auspicabile concrezione in forma di neologismi ed evitandone il conseguente ingresso nel vocabolario. Gli orrori non sono disposti in ordine alfabetico, ma elencati "in ordine di apparizione", ossia aggiunti nell'ordine in cui sono venuti alla luce.

K

KARAOKARE - v. intr. (io karaòko, ecc.). Già, per nostra fortuna, desueto. Indica, come si può facilmente arguire, l'atto di "cantare su di una base orchestrale registrata", nello stile del karaoke (termine che già di per sé potrebbe rientrare a pieno titolo nel nostro dizionario, per bruttezza e diffusione). E' pertanto il primo esempio di "orrore al quadrato". E speriamo che non faccia proseliti.

L

LINFODRENATICO - agg. Grandiosa, eccezionale creazione uscita dal diarroico torrente dell'eloquenza televisiva di una venditrice di vibromassaggiatori (altra parola composta, bruttina anch'essa). Es.: A UN PREZZO FAVOLOSO, ECCOVI QUI LA FAVOLOSA FASCIA LINFODRENATICI (forse, come lapsus, per "linfo-drenante"). Geniale, a suo modo. E soprattutto bellissima risulta la parte finale della parola (-NATICA). Mai parola pubblicitaria ebbe una desinenza tanto appropriata alle immagini dimostrative che accompagnava!

M

MANICATURA - s. f. Usato dalla solita venditrice televisiva di pentole col semplice significato di "insieme di manici". Es.: GUARDATE, SIGNORI, LA MANICATURA DI QUESTO TEGAME, evidentemente considerata molto più elegante della corrispondente frase in italiano: GUARDATE I MANICI, ecc.. A prima vista, sopratutto nell'uso televisivo che lo associa a casseruole e tegami, il termine ricorda il nostro verbo arcaico manicare (= mangiare), anche se, accanto alla parossistica agitazione della venditrice, potrebbe far pensare piuttosto alla ben nota parola manicomio.

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di LUIGI ALFIERI

Vadelfiate

©ATTRACCO.IT

CRONACHE

DI MONDELLO DI ALBO

Albo e tutta la sua bravura vi augurano buona Pasqua... Sedicesima puntata


A casa di Lalla Diario di una casalinga sarda di LALLA CAREDDU

MANUALE POST ELEZIONI

Oroscopo A cura del Mago PRESBIOPIA

Dal 21/04 Al 21/05 NIENTE DUBBI, PASSERAI AL PRIMO TURNO. MERCURIO TI INDICA COME FAVORITO.

Dopo avervi istruito sulle strategie elettorali, sul comportamento da tenere e i piccoli trucchi per apparire al meglio vediamo cosa un perfetto candidato deve fare all'apertura delle urne.

Stanno cercando di imbrogliarti. Controlla la lista e scala di un posto.

Gli exit poll sono SEMPRE indicativi, anche se voi tutti sapete che sono una scienza esatta. Nessuna dichiarazione alla stampa, sorrisi e strette di mano. Le pacche sulla spalla sono vietate. Le mogli staranno a casa, con i parenti. Ricordate che non potete fare nulla per l'esito elettorale a questo punto, ma il vostro comportamento ora sarà la base per il vostro futuro, perché se anche perdete le elezioni il vostro futuro è assicurato.

C'è una via d'uscita per la trombatura: cerca di svagarti e vedi gente.

IN CASO DI VITTORIA Non saltate, non slacciatevi i pantaloni, tenete la cravatta, non bevete il prosecco dalla bottiglia. Assumete una posa modesta, sorridete mestamente: fate capire al mondo che state per assumere sulle spalle il peso della città intera. Siate magnanimi con gli avversari. E' VIETATISSIMO fare il gesto dell'ombrello davanti al manifesto del vostro concorrente. Promettete di collaborare anche se il vostro ufficio stampa ha già pronto un dossier anonimo da mandare ai giornali locali. Evitate di uscire in piedi su una macchina scoperta: siete solo il sindaco, non siete ancora il papa. Anche sparare fuochi d'artificio non è consigliabile. La parola d'ordine è understatement: fatevela tradurre dal futuro assessore alla cultura e mandate fuori dalla porta le ragazze pon pon, avrete tutto il tempo di sollazzarvi dopo. Fate un discorso breve di ringraziamento senza citare uno per uno chi vi ha aiutato, soprattutto se è in galera: avrete modo di sdebitarvi già da domani. Tenete un bambino per mano durante tutte le interviste, se non avete un figlio in età prescolare fatevene prestare uno. IN CASO DI SCONFITTA Comportatevi come se la vostra candidatura fosse per una sperduta circoscrizione, Affettate indifferenza e fair play. Non piangete, non ruttate, non insultate l'avversario. Ricordate sempre che LUI si prende le rogne, voi siete l'opposizione e potrete dormire sonni tranquilli. Promettete collaborazione e affrettatevi a dichiarare che no, non è un test nazionale anche se il vostro partito ha perso tutte le città in cui si votava. Ricordate a tutti che l'amministrazione di una città è cosa diversa dal governo nazionale, anche se un giorno prima avete detto il contrario. Controllate i tic nervosi, il tremito delle mani non deve essere colto da nessuna telecamera. Non chiedete in pubblico di esaminare le sezioni dove ha votato la vostra famiglia o i vostri amici, non sarebbe apprezzato. Potete farlo lontano da occhi indiscreti e pianificare la vostra vendetta. Non chiamate al telefono il segretario nazionale del vostro partito per insultarlo, potrete sempre mandargli delle pallottole in una busta anonima quattro o cinque giorni dopo l'apertura dei seggi. Sempre in numero dispari, mi raccomando.

Successo negli affari, al gioco e nel lavoro: ma il seggio sfugge via. Venere ti critica ma tu mettila a tacere: fagli vedere il tuo programma. Vola basso nel partito, il dialogo funziona ma non sempre in segreteria. Moti di ribellione nelle correnti esterne: ti boicottano già tutti per invidia. L'atmosfera è serena ma hai troppi dubbi: tu punta deciso alla meta. Marte è sempre insidioso: poche tessere e qualche tradimento. Aspetta. C'è una via d'uscita facile: becca il posto e cambia casacca, come tutti. Evita gli ostacoli con tanta astuzia e cura di più gli amici e i loro amici. Hai idee interessanti, non fartele rubare. L'onestà non paga, al seggio.

SCRIVETE!,

VI SARA RISPOSTO (forse...) info@lavucciria.net

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Presenta

Correva l’anno 2OO8 e molti di noi erano ancora degli imberbi giovanotti, ai quali stava per essere svelato e rivelato il magico mondo della satira. Profeta eccellentissimo fu Giovanni Angeli, maestro di tutti noi e gran ciambellano della satira sul web. Quelle qui raccolte sono solo una parte delle vignette che Egli comando’ (ed essi prontamente eseguirono) adalcune fra le migliori penne del circondario. Sironi, Fricca, Paride Puglia, il mitico Careddu, Giulio e tanti altri ancora qui a rompervi le scatole con queste fisime satirico-politiche. Era il 2OO8. Nulla e’ cambiato da allora. E domani? Alle vostre matite copiative la risposta...


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