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LA PORTA DELL'EST

(HYUNDAI)

Un escavatore cingolato Hyundai HX300NL è utilizzato da Gesteco nella realizzazione della terza corsia sull’autostrada A4

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La A4 è un’autostrada strategica che non solo congiunge da est a ovest l’intero nord Italia, ma collega il Triveneto alle produttive aree dell’Austria e della Slovenia. In questo contesto, Gesteco Spa, società del Gruppo Luci, è impegnata nei lavori del terzo lotto del Cantiere A4, cioè l’ampliamento terza corsia. Si tratta di un’opera fondamentale per la rete autostradale, perché in questo tratto si interconnettono la A4 e la A23, con fl ussi di traffi co che vanno da e verso Venezia, Udine e Trieste, nonché, come accennato, verso l’Austria e la Slovenia. Gesteco, per la scelta delle macchine movimento terra, da anni si affi da alla professionalità di R.T.I.A. snc, concessionario Hyundai Construction Equipment per il Friuli Venezia Giulia, che per questo cantiere ha fornito all’impresa un escavatore cingolato HX300NL. “Ci siamo rivolti alla R.T.I.A.”, commenta Giancarlo Luci, titolare di Gesteco, “perché avevamo la necessità di avere una macchina

IL PARCO MACCHINE

Gesteco si caratterizza per un notevole parco macchine, il 60% del quale è costituito da modelli Hyundai. Nello specifi co la società vanta diversifi cati modelli di escavatori e due pale gommate 760 e 960, che si sommano al nuovo HX300NL. Si tratta di un cliente fi delizzato che apprezza le performance delle macchine Hyundai e il servizio di assistenza offerto dall’offi cina di R.T.I.A. Inoltre va sottolineato come le macchine Hyundai soddisfi no pienamente le esigenze di Gesteco sia dal punto di vista prestazionale sia da quello dell’ottimizzazione dei consumi.

performante che scavasse a pieno ritmo per poter realizzare l’allargamento delle nuove sedi autostradali e per la demolizione dei viadotti. Abbiamo chiesto delle macchine che fossero veloci, che avessero una grande stabilità, ma anche sensibili nei movimenti dato che dovevamo realizzare parecchi canali dove è necessaria una certa precisione dei movimenti.

L’IMPORTANZA del servizio

In cantieri così delicati il servizio, sempre importante, assume un ruolo decisivo. “R.T.I.A.”, afferma Giancarlo Luci, titolare di Gesteco S.p.A, “ci ha supportato con il servizio di assistenza, soprattutto nella fase di demolizione dei viadotti: durante queste operazioni non potevamo avere dei fermi macchina; gli operatori iniziavano alle 22.00 le operazioni di demolizione fi no alle 7.00 di mattina, perché poi l’autostrada doveva essere pronta e aperta per garantire il normale fl usso del traffi co. In questa fase delicata, non potevamo permetterci nessun errore e nessun ritardo nell’apertura dell’autostrada”.

Giancarlo Luci, titolare di Gesteco Dal 2000 R.T.I.A. è il nostro riferimento per le macchine Hyundai. Rispetto ai modelli della concorrenza, le macchine Hyundai spiccano per una maggiore robustezza, hanno delle ottime rifi niture, l’impianto idraulico è ottimizzato e il comfort in cabina è decisamente superiore. L’ultimo acquisto per la realizzazione del cantiere è l’escavatore HX300NL, una macchina potente e precisa, ideale per questo cantiere”. L’escavatore HX300NL è equipaggiato con motore diesel Cummins QSB6.7, a 4 tempi con turbocompressore, raffreddato ad acqua che garantisce una grande potenza e un’ottima effi cienza energetica. Una macchina che ha i suoi punti di forza nella durata, nella resistenza e nella precisione dei movimenti, grazie all’impianto idraulico ottimizzato. La cabina è caratterizzata da un profi lo ergonomico, da un ottimo comfort e da una buona silenziosità. Infatti, grazie al design a basse vibrazioni della molla elicoidale e dell’ammortizzatore all’interno, il supporto sospensione cabina della Serie HX riduce

IL dealer

R.T.I.A. dal 2001 è dealer uffi ciale Hyundai per il Friuli Venezia Giulia

Con oltre quarant’anni di esperienza nel settore della vendita, del noleggio e dell’assistenza delle macchine movimento terra, R.T.I.A. da quasi 20 anni è a fi anco di Hyundai per il territorio del Friuli Venezia Giulia. “Siamo molto soddisfatti di avere un partner come Hyundai”, ha spiegato Antonio Pesenato titolare di R.T.I.A., “un brand conosciuto a livello mondiale per la qualità dei prodotti. R.T.I.A. vanta un’esperienza di oltre vent’anni di vendite e noleggio dei prodotti Hyundai con ottimi risultati nella propria zona di competenza. La forza di R.T.I.A. sta nel servizio che offre ai propri clienti. Da oltre 40 anni la nostra offi cina si dedica alla riparazione e manutenzione di macchine da cantiere. Grazie ad un grande know how acquisito nel corso degli anni, siamo in grado di fornire assistenza su qualsiasi macchina e costruire componenti e attrezzature per far fronte a diverse applicazioni. Un altro punto di forza è costituito da una grande disponibilità di ricambi che ci rende molto competitivi sul nostro territorio. Nella nostra offi cina lavorano attualmente sei meccanici, un addetto ai ricambi, un venditore. Avere a disposizione tre furgoni per l’assistenza e un ampio parco di ricambi ci rende il punto di riferimento in tutto il Friuli Venezia Giulia”.

Antonio Pesenato titolare di R.T.I.A. il rumore e incrementa resistenza e durata, offrendo uno spazio operativo comodo e silenzioso. La macchina è inoltre decisamente fl essibile. Continua Luci: “per questa tipologia di cantiere, che prevedeva anche lavori notturni, abbiamo acquistato il modello HX300NL per una maggiore effi cienza operativa. Per la demolizione dei viadotti abbiamo utilizzato gli escavatori Hyundai, compreso l’ultimo arrivato il modello HX300NL, equipaggiati con pinze e martelli. Le macchine hanno lavorato senza sosta e si sono dimostrate all’altezza delle aspettative”. Nel cantiere A4, oltre al citato HX300NL, lavorano infatti altre macchine Hyundai: gli escavatori 520 9.a e 450.7 (che ha 16.550 ore di lavoro), un 210.9 con 9.600 ore di lavoro e un 210.7 con 16.700 ore di lavoro, tutti acquistati presso R.T.I.A. ❑

GESTECO S.P.A. Via Pramollo, 6 Grions del Torre 33040 Povoletto (Ud) Tel. 0432 634411 www.gesteco.it gesteco@gruppoluci.it

VEICOLI INDUSTRIALI È L’IDEALE!

Bonatti sceglie il MAN TGE per i cantieri

Bonatti S.p.A. è un general contractor internazionale, specializzata nell’offrire servizi di ingegneria, costruzione, gestione e manutenzione impianti e oleodotti per l’industria dell’oil&gas and power. Con oltre 70 anni di esperienza al servizio dell’industria petrolifera, del gas e dell’energia, la società è oggi presente in 4 continenti e può contare su un organico di circa 10.000 persone. Bonatti ha scelto veicoli MAN TGE 3.140 4x4 con doppia cabina per gestire il trasferimento del proprio personale e dei materiali presso i cantieri di lavoro. “Quando due anni fa abbiamo deciso di rinnovare la nostra flotta cercavamo un veicolo che fosse robusto ma anche estremamente funzionale; ci siamo orientati sul MAN TGE e, dopo averlo messo alla prova nei nostri molteplici cantieri, abbiamo capito subito che avevamo fatto la scelta giusta” spiega Giacomo Scozzesi, responsabile Asset e Logistica di Bonatti.

fonte: CNH Industrial

LA prima

Una minigru SPX1280 di Jekko da 8 t è arrivata per la prima volta negli Emirati Arabi Uniti ed è stata consegnata al dealer Jekko AJI Heavy Equipment Rental a Dubai. AJI, che sta per ricevere anche un SPX532, gestisce una flotta giovane e diversificata di quasi 500 unità negli Emirati Arabi Uniti composta da una gamma completa di macchine per il sollevamento, minigru (incluse alcune SPX312, SPX424 e JF40) nonché attrezzature per la pulizia.

AUTOMOTIVE

È URGENTISSIMO!

Riprendiamo integralmente l’appello di UNRAE per la crisi del settore automotive

Dopo il disastro improvviso nel mese di marzo (-85%) e quello preannunciato di aprile, con l’azzeramento (-98%) delle immatricolazioni di autovetture nel nostro Paese, il mese di maggio stenta a ripartire. Dai dati raccolti nei primi 12 giorni di maggio, gli ordinativi registrano un -70%, e le immatricolazioni un -52%, leggermente migliore grazie a due mesi di arretrati, ma non per questo meno drammatico. Tutti gli altri comparti del settore automotive versano in condizioni ugualmente catastrofiche, nessuno escluso: veicoli commerciali, veicoli industriali, rimorchi e semirimorchi, autobus. La riapertura dei concessionari, a partire dallo scorso 4 maggio, non è bastata a fare riprendere quota a un mercato in profonda crisi. Assistiamo ad una gravissima situazione socio-economica per un intero settore che sostenta oltre 160.000 famiglie ed è un asset fondamentale per il PIL italiano (oltre il 10%). La disattenzione del Governo lascia disarmati. Occorre intervenire con urgenza per un rilancio della domanda, prima che sia troppo tardi. fonte: Unrae

Perfette per il castello

(PLE) Costruito nel XVIII secolo nella regione di Mayenne, nel nord- ovest della Francia, vicino al piccolo e storico villaggio di Montenay, il Castello di Basmaignée richiede un regolare mantenimento, in particolare la riparazione e la manutenzione del tetto. Un compito impegnativo, meticoloso e a volte pericoloso, eseguito a elevata altezza su zone di difficile accesso. Per completare il lavoro in quota su questo importante monumento storico, le squadre di manutenzione hanno usato una piattaforma a braccio telescopico Genie S-85 che, con un’altezza di lavoro massima di quasi 28 m, si è dimostrata la scelta perfetta per raggiungere con facilità i livelli più alti del tetto del castello. Per far fronte a questo compito di alta precisione, oltre all’altezza, la produttività era un obiettivo fondamentale per garantire che il lavoro venisse completato secondo il programma. Oltre all’eccellente altezza di lavoro della macchina, la piattaforma a braccio telescopico Genie S-85 offre uno sbraccio orizzontale di 23 m e un jib da 1,5 m, che ha fornito la precisione e la flessibilità necessarie per accedere alla ripida pendenza del tetto che spesso richiedeva di arrivare in punti difficili da raggiungere.

I NUOVI ESCAVATORI CINGOLATI LIEBHERR SI STANNO FACENDO APPREZZARE IN TUTTO IL MONDO. COME IN SVEZIA DOVE VERSATILITÀ, PRESTAZIONI, COMFORT E DESIGN DELLE NUOVE MACCHINE ATTIRANO SEMPRE PIÙ CLIENTI LOCALI

SOLLEVAMENTO

COMPATTA

Demag risolve il dilemma dei sollevamenti eccezionali negli spazi chiusi

Gli spazi limitati spesso rendono i cantieri in ambienti chiusi una mission difficile, soprattutto quando è necessario sollevare carichi importanti. Questo è stato esattamente il caso del lavoro della Merkel Autokrane GmbH che a gennaio è stata chiamata a installare una barriera antirumore composta da grandi pannelli di cemento all’interno di uno stabilimento di produzione di elementi prefabbricati in calcestruzzo gestito da FTO Fertigteilwerk Obermain. Per installare, Merkel ha deciso di utilizzare la nuova autogrù Demag AC 45 City, che si adatta perfettamente a questo tipo di lavori. fonte: Demag

Nella foto: Con il trasporto e posizionamento di un modulo di evaporazione del peso di 5.134 t, il più pesante del mondo, Mammoet ha segnato l’ultimo passo del progetto di costruzione dell’impianto di dissalazione Shoaiba in Arabia Saudita, sulla costa del Mar Rosso circa 120 chilometri a sud di Gedda.

Gioco a casa I campionati sono fermi ma calciatori e tifosi fremono per riprendere i giochi. Per questo motivo la Lega B e tutti i suoi partner, guidati dal Title Sponsor BKT, hanno deciso di far sentire la propria vicinanza ai tifosi con l’iniziativa “Giochiamo in casa. Serie BKT insieme ai suoi tifosi”, in un messaggio coeso di solidarietà. I due tifosi più longevi per età e per anni di abbonamento allo stadio di ogni club della Serie BKT riceveranno un pacco contenente regali da ognuno dei partner della Serie BKT.

Cambio di motore

(Movimento terra) Doosan ha lanciato i nuovi escavatori cingolati Stage V da 50 t DX490LC-7 e DX530LC-7 che, con prestazioni sensibilmente migliorate rispetto ai modelli Stage IV, definiscono un nuovo standard di riferimento nella classe 50 t. Questi nuovi escavatori da 50 t offrono la robustezza e la produttività necessarie per lavori impegnativi come movimento terra massivo, demolizione, movimentazione di rocce, frantumazione secondaria, carico di autocarri, posa di condotte in cave e miniere, lavori autostradali, estrazione di aggregati, servizi di pubblica utilità e costruzione in generale. Per soddisfare le nuove normative sulla limitazione delle emissioni inquinanti, gli escavatori sono motorizzati con il nuovo diesel Stage V Scania DC13, erogante ben 294 kW (399 CV).

(PERI)

UN PONTE,

UN’IDEA

La costruzione del nuovo ponte sul Polcevera ha visto la fondamentale

a ricostruzione (in qualcosa che va al di là della “semplice” progettazione e realizzazione di un’opera. È un’idea, trasformata in realtà, che anche in Italia si può costruire bene e velocemente, che le regole ci devono essere ma l’intera procedura può essere snellita e velocizzata. Lasciando ad altri il compito di lavorare su questi argomenti, noi ci focalizziamo sulla tecnologia che, in questo caso specifi co, ha visto Peri in prima linea. La società, infatti, ha fornito sistemi e soluzioni di casseforme all’avanguardia utilizzati per la realizzazione dei plinti di fondazione e per le

partecipazione della tecnologia e delle soluzioni Peri

21 pile in calcestruzzo armato (18 per il ponte e 3 per le rampe di ac

Ltempi da record) del nuovo viadotto che sovrasta il Polcevera è cesso) alte fi no a 39 m. Forte della sua esperienza internazionale nella costruzione di ponti e viadotti, Peri ha saputo fornire una soluzione tecnologica effi ciente per quanto concerne i sistemi di casseforme e impalcature, che ha consentito di avanzare con un ritmo regolare di un ciclo di getto ogni 2-3 giorni. Per la realizzazione delle fondazioni è stata utilizzata la cassaforma per pareti Trio, che permette rapidità e

IL progetto

La struttura del nuovo ponte prevede un viadotto di acciaio, alto 42 m, lungo 1.067 m e con un impalcato la cui forma ricorda la chiglia di una nave. L’imponente struttura, sospesa tra terra e mare, è costituita da 19 campate che, posizionate a un interasse tra i 50 e 100 m, formeranno la travata continua dell’opera. Il cantiere è da ricordare anche per i grandi numeri: 9.000 m 3 il volume degli scavi; 60.000 m 3 di calcestruzzo utilizzati per le parti di opera in cemento armato; 15.000 t di acciaio per la carpenteria metallica; 250 i pali di fondazione da un 1,5 m di diametro.

facilità di messa in opera grazie al solo componente di congiunzione che il sistema prevede per accostare, allineare e serrare ermeticamente gli elementi a telaio, la morsa BFD. La soluzione tecnologica adottata sia per le pile che per i relativi baggioli, è stata invece Vario GT24: la cassaforma per pareti componibile con la trave reticolare GT24. Questo sistema, versatile e adatto alle realizzazioni di elementi costruttivi in calcestruzzo faccia a vista, è stato utilizzato per la realizzazione delle pile e per una sezione di forma ellittica di 9,5x4 m. Nello specifi co per l’elevazione sono state impiegate cinque unità di cassaforma Vario GT24, con cicli di getto di 4,5 m di altezza e due unità per la realizzazione della rampa di accesso. I moduli di questa cassaforma sono stati forniti pre-assemblati e pronti all’uso: pre

cisamente dimensionati alle pile del viadotto, sono stati realizzati presso lo stabilimento Peri di Cremona. Questa soluzione ha portato tangibili vantaggi in termini di velocità di messa in opera e anche un maggiore ordine in cantiere. Nessun problema sotto il profilo della sicurezza. Nello specifi co, per le fondazioni la cassaforma a telaio Trio è stata abbinata al sistema di

OLTRE IL PRODOTTO

Data la complessità logistica del nuovo ponte di Genova, ovviamente sono stati molto importanti sia la consegna just in time delle casseforme pre-assemblate, e consegnate in cantiere al momento dell’effettivo impiego, sia la presenza costante della fi gura del Project Manager di Peri. Quest’ultimo, in particolare, ha fornito un supporto tecnico qualifi cato durante l’intero processo di costruzione e ha contribuito alla gestione ottimale delle attrezzature in cantiere.

L’ITALIA che funziona

Salini Impregilo e Fincantieri hanno completato in sicurezza il ponte in soli dieci mesi di lavoro

Dieci mesi di lavori portati avanti con impegno da oltre 1.000 persone di Salini Impregilo e Fincantieri, insieme nella joint venture Pergenova, per completare la struttura del ponte in sicurezza, in tempi mai sperimentati prima e con la massima attenzione alla qualità dell’opera. Questa, in estrema sintesi, la cronaca di un’infrastruttura che ridisegna il profilo di una città, Genova, troppe volte martoriata. Durante la cerimonia per il varo dell’ultimo impalcato - che ha visto la presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, del Sindaco di Genova e commissario Marco Bucci, del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dell’AD di Salini Impregilo Pietro Salini e dell’AD di Fincantieri Giuseppe Bono - si è più volte parlato di un rilancio delle infrastrutture in Italia, partendo dal modello applicato per il ponte di Genova. Un rilancio a cui Salini Impregilo vuole contribuire con Progetto Italia, l’operazione di consolidamento di alcune imprese del Paese in un grande gruppo, Webuild. Un progetto che può far ripartire il settore in Italia, facendo lavorare le piccole e medie imprese che costituiscono la filiera. “Da questa città”, ha dichiarato Pietro Salini, “oggi può partire un messaggio di speranza e di futuro: un grande piano per la costruzione e la manutenzione di infrastrutture, con la creazione di milioni di nuovi occupati. Facciamo partire subito un nuovo piano Marshall, partendo dal caso di successo di questo ponte, che diventa modello per il rilancio dell’Italia”.

protezione anticaduta Prokit, che ha avuto la funzione di parapetto perimetrale per evitare le cadute dall’alto. Inoltre, lo stesso sistema di protezione è stato utilizzato per tutte le lavorazioni di posa dell’impalcato in sommità alle pile. Composto da un grigliato di protezione alto 110 cm e dai relativi montanti e attacchi per solai e pareti, è veloce da montare ed estremamente versatile per le diverse applicazioni in cantiere. Per la fase di elevazione delle pile è stata adottata la cassaforma Vario GT24 abbinata al sistema di ripresa Peri RCS con guide. Queste ultime hanno permesso il sollevamento dell’unità di ripresa in massima sicurezza, nonostante le sollecitazioni dovute al vento. In questo caso, l’unità di cassaforma è stata movimentata al ciclo di getto successivo tramite l’utilizzo di gru e gli attacchi di sospensione di RCS hanno garantito un continuo e sicuro ancoraggio delle guide alle porzioni di pila già realizzata. All’interno della pila cava, le unità di cassaforma sono state sostenute da una piattaforma di sostegno e di ripresa BR, realizzata su misura e costituita da correnti metallici e travi in legno Peri. Questo ha permesso di avere un piano continuo e sicuro di lavoro. Infine l’accesso in sicurezza alle diverse aree di lavoro è stato garantito dall’impiego di piattaforme di servizio e scale d’accesso monodirezionali Peri Up Flex 75, che hanno permesso la realizzazione di scale alte fino a 40 m. ❑

PERI SRL via G. Pascoli, 1/E 20060 Basiano (MI) Tel.: +39 02.950781 Fax: +39 02.95761914 www.peri.it info@peri.it

❝PRENDO IN GIRO LA GENTE, PERCHÉ ALLA GENTE PIACE ESSERE PRESA IN GIRO.

(ALFRED HITCHCOCK)

Ha da passà ‘a nuttata

Vale la pena utilizzare due piccoli esempi di realtà romanzesche partorite dal Governo in periodo di virus. Un Comitato della Croce Rossa era titolare, da anni, di un’importante convenzione con un ospedale del nord. La convenzione riguardava il trasporto in ambulanza e centro mobile di rianimazione dei pazienti che necessitavano di delicati trasferimenti. Normalmente un cliente cambia il fornitore quando ne è scontento, ma la Pubblica Amministrazione no. Lo fa e basta, senza saperne il perché. Infatti, nel nostro caso lo ha fatto, bandendo una gara e proponendo una cifra complessiva che ha avuto il pregevole risultato di far diventare economicamente improponibile il servizio. Quindi la Croce Rossa si è dovuta ritirare, lasciando campo libero a una non meglio identificata srl. E i dieci dipendenti che lavoravano su quella convenzione? Nessuno dei burocrati si è ricordato di imporre, nel bando, il riassorbimento dei lavoratori a carico del nuovo aggiudicatario. Quindi la Croce Rossa, senza più l’entrata economica, non avrebbe potuto far altro che licenziarli. Visto che gli stipendi, i contributi e i buoni-pasto, anche con un’ottima concimazione, difficilmente crescono nei campi. Ma non era così dolorosamente semplice, infatti il dotto e suadente Governo, quello dell’avvocato del popolo Giuseppe Conte, a causa della stagione psico-virale Covid-19, aveva decretato il blocco dei licenziamenti. Prima di 60 giorni, poi magnanimamente esteso a cinque mesi. Ma, come per la gara, non un blocco pensato e ragionato, ma un blocco e basta. Risultato? La Croce Rossa deve tenersi i dieci dipendenti e, correttamente, pagarli... e basta. Anche se il servizio non lo ha più! Ma, visto che l’avvocato del popolo è capace di pensate del genere, forse non era meglio assoldare un fattore di campagna, ben più pratico di conti e di buon senso? E ora passiamo alla seconda genialata. È la norma racchiusa nel Decreto Rilancio e che riguarda colf e badanti. Se abbiamo capito bene, anche chi fra colf e badanti ha regolarmente percepito lo stipendio previsto ha diritto al bonus di 500 euro al mese per i mesi di aprile e maggio. Ma perché? Insomma, alla fine, i datori di lavoro che si sono messi una mano sul cuore e hanno regolarmente pagato i propri collaboratori domestici pur non facendoli lavorare per preservarne la salute ne escono con una bella pernacchia. E ora non ci rimane che tornare, come diceva il grande Eduardo, a “sbarcà a nuttata” sorbendoci i melensi interventi tv, da parroco di campagna, dei vari Severgnini o gli scomposti dogmi alla Savonarola dei vari Scanzi. Tutti ospiti fissi, ci mancherebbe, della Gruber. La staffetta partigiana... che operava dalla terrazza del lussuoso hotel Palestine di Bagdad. ❑

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