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giugno 2011 anno 19
Nr. 2
: o n g u i 2g EPUBB R A L L E D A T FES
LICA
e n r u e l l a i n a i l a t gli i
1 1 0 2 m u d n e r e ref
Come cambiano gli italiani
Guida alle at tivitĂ imprenditoriali e commerciali
Suggerimenti turistici p e r l’ e s t a t e
SOMMARIO
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visita al lago d'orta viaggi di lucia rota andersen
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dolce vita a nørrebro giovane imprenditoria a cph di francesca fabi
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le strutture aziendali rubrica legale di cristiano rossi
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acqua pubblica o privata? opinioni di gisella paccoi
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dalla sirenetta alla penelope cultura di LOREDANA CARLONI
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istituto italiano di cultura programma per l'estate 2011
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FARVEL di ANTONIO MONTESSORI
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L'anima partenopea intervista a grazia mirabelli di generoso d'agnese
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supermarco ed ello food ancora festa
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risorgimento nel rinascimento libri di paolo ninzatti
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Italietta: una donna d’altri tempi
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dante alighieri programma maggio-giugno 2011
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editoriale NovitĂ in questo numero di grazia mirabelli ambasciata comunicato referendum
italiani come di alessandra sicuro
grazia mirabelli direttore
alessandro raffaelli caporedattore
"La redazione invita i lettori ad inviare contributi ed idee per la rivista. Una volta vagliatone la rilevanza, saremo ben lieti di pubblicarli"
giugno 2011 anno 19
Nr. 2
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ponte // direttore grazia mirabelli caporedattore alessandro raffaelli Art Direction
nOVITà
IN QUESTO NUMERO
Barbara Lütken
Caro lettore, anche questo numero della rivista è stato interamente realizzato con collaborazioni a titolo gratuito. Sostieni il nostro lavoro con un abbonamento di supporto, questo ci permetterà di assicurare un futuro all’unica rivista in lingua italiana pubblicata in Danimarca IL PONTE kr.150 annuali Danske Bank Reg.nr. 4280 kontonr. 0016922889
in redazione lucia rota andersen gisella paccoi livia sansone alessandra sicuro
hanno collaborato Antonio Montessori Cristiano Rossi Francesca Fabi Gisella Paccoi Generoso D’Agnese Lucia Mancina Loredana Carloni DESIGN mcb2 ADVERTISING web MCB2 ADVERTISING redazione landskronagade 13 st. th. 2100 copenaghen ø tel. e fax 35 55 20 07 email: info@ilponte.dk www.ilponte.dk banca danske bank reg.nr. 4280 kontonr. 0016922889
Le opinioni espresse in ogni singolo articolo sono da attribuirsi esclusivamente all’autore dell’articolo,
Cari lettori, come vedete il nostro numero esce in anticipo di circa due settimane a causa del referendum del 12 e 13 giugno prossimo che è ormai alle porte. Troverete infatti tra le prime pagine della rivista le informazioni utili fornite dall’Ambasciata per poter esprimere il vostro parere sui temi referendari, e soprattutto le indicazioni precise su cosa fare nel caso in cui non doveste avere ancora ricevuto a mezzo posta il plico elettorale entro il 29 maggio prossimo. Ma come sappiamo, quello dei referendum non è l’unico tema ad animare il dibattito politico nazionale di questi giorni. E anche per noi italiani all’Estero ce n’è uno importante, relativo alla riforma di organismi di rappresentanza quali COMITES e CGIE, riforma che ,proprio mentre scriviamo viene discussa, dopo avere superato un primo esame al Senato. La bozza in esame lascia infatti notevoli perplessità, prevedendo un generale innalzamento della soglia di cittadini presso ciascuna circoscrizione consolare allo scopo di attuare una conseguente riduzione del numero dei Comites. Innalzamento della soglia minima, che qualora venisse confermato metterebbe seriamente a rischio la sopravvivenza stessa di COMITES in realtà piccole come quelle della Danimarca. Ma anche questo numero si propone a voi con una raccolta variegata di temi e punti di vista. Torneremo sul significato di sentirsi italiani oggi, andremo in visita al lago d’Orta e scopriremo anche Copenaghen e Senigallia accomunate da un’immagine di donna simbolo di saggezza. Vedremo poi cosa rappresenta per le giovani generazioni esprimere il proprio essere italiani a livello d’imprenditoria, a ridosso di una crisi mondiale che ancora lascia le ferite. Dopotutto lo scorcio d’estate che ci ha già regalato quest’anno la Danimarca ci ha messo di buon’umore. E speriamo che la magia non sia già finita! Buona estate a tutti, ovunque voi siate
che se ne assume la responsabilità, e non rifflettono necessariamente il punto di vista della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti nelle date e negli orari degli eventi annunciati.
Grazia Mirabelli
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Ambasciata d’Italia in Copenaghen Gammel Vartov Vej 7, 2900 Hellerup
REFERENDUMABROGATIVI ABROGATIVI DEL DEL 12 E 13 GIUGNO 2011 REFERENDUM MODALITÀ DI VOTO PER CORRISPONDENZA MODALITÀ DI VOTO PER CORRISPONDENZA COMUNICATO DELL’AMBASCIATA D’ITALIA IN COPENAGHEN
COMUNICATO DELL’AMBASCIATA D’ITALIA IN COPENAGHEN
Gli elettori italiani residenti in Danimarca ed iscritti all’AIRE – che non abbiano esercitato entro il 14 aprile l’opzione per il voto in Italia - potranno votare per i referendum abrogativi del 12 e 13 giugno prossimi per corrispondenza.
Gli elettori italiani residenti in Danimarca ed iscritti all’AIRE – che non abbiano esercitato entro ail votare 14 aprile l’opzione per il votoanche in Italia - potranno per iitaliani Sono ammessi all'estero per corrispondenza le seguenti categorievotare di cittadini temporanemente all’estero cheene fatto richiestaper entro l’8 maggio: a) personale delle Forze Armate referendum abrogativi dell’12 13abbiano giugno prossimi corrispondenza.
e di Polizia impegnato in missioni internazionali; b) dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE); c) professori e ricercatori universitari Sono ammessi a votare all'estero per corrispondenza anche le seguenti categorie di di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi cittadini italiani temporanemente all’estero che ne abbiano fatto richiesta entro l’8 dell'articolo 1, commi 12 e 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e di cui alla legge 30 dicembre 2010, n. maggio: a) familiari personale delle Forze Armate e di Polizia impegnato in missioni 240 (e loro conviventi, qualora non iscritti all’AIRE).
internazionali; b) dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome loro familiari all’estero conviventi, non all’AIRE); c) professori e per i Chi si trovi(e temporaneamente e nonqualora appartenga alle iscritti tre categorie sopraindicate, potrà votare referendum solamente di recandosi in Italia, esprimendo il voto della pressoRepubblica le sezioni istituite nel proprio Comune ricercatori universitari cui al decreto del Presidente 11 luglio 1980, n. di residenza. 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi dell'articolo 1, commi 12 e 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e di cui alla legge 30***dicembre 2010, n. 240 (e loro familiari Gli elettori riceveranno a domicilio, da parte di questa Ambasciata, il plico elettorale contenente le schede e conviventi, qualora non iscritti all’AIRE). le istruzioni sulle modalità di voto. ChiChisinontrovi temporaneamente all’estero e maggio non potrà appartenga alle tre categorie ricevesse il plico elettorale entro domenica 29 recarsi di persona presso la Cancelleria consolare di questa 4 - solamente 2100 Copenaghen Ø – tel.in 39183444 – Fax 39270106 sopraindicate, potràAmbasciata votare per(Engskitfevej, i referendum recandosi Italia, esprimendo il – e-mail: consolato.copenaghen@esteri.it) per verificare la propria posizione elettorale. voto presso le sezioni istituite nel proprio Comune di residenza. Per ulteriori informazioni si invita a contattare la Cancelleria consolare ai recapiti sopra indicati e a consultare *** la seguente pagina del sito web del Ministero degli Affari Esteri: http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ ArchivioNotizie/Comunicati/2011/04/20110412_Referendum2011.htm.
Gli elettori riceveranno a domicilio, da parte di questa Ambasciata, il plico elettorale contenente le schede e le istruzioni sulle modalità di voto.
Chi non ricevesse il plico elettorale entro domenica 29 maggio potrà recarsi di persona
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I n A I L ITA
ni? Chi sono oggi gli italia mune co Orgogliosi eredi di un e passato aulico ma anch ? te en es pr protagonisti del ti da i e Scorrendo la stampa io il ISTAT dell’ultimo bienn no di pie o, ss quadro è comple one iam contraddizioni. Osserv alcuni aspetti.
E M CO
di Alessandra Sicuro
LA FAMIGLIA SI MODIFICA. La società italiana ha come cardine fondamentale la famiglia e in particolare la famiglia estesa, in cui – in poche parole – più generazioni si scambiano, per un lungo lasso di tempo, aiuto, affetto, solidarietà e servizi (trovarsi il lavoro, proteggersi, mantenere i figli agli studi, curarsi degli anziani). I dati del 2011 mostrano invece una realtà in cui il numero di famiglie monopersonali (i “ single”) e monoparentali (genitore divorziato più figlio) è in forte aumento. Il resto (il dialogo, la coesistenza e la collaborazione quotidiana tra le generazioni, ad esempio) scivola nel passato, pur restando una caratteristica italiana. GLI ANZIANI: NUOVI “SINGLE” O DEBOLI?. L’Italia è un paese di anziani: 144 “vecchi”per ogni 100 giovani. Grazie ai progressi della medicina e – chissà – anche alle sani abitudini alimentari italiane, il quoziente di aspettativa di vita è tra i più alti in Europa. Ci si chiede chi sosterrà l’onere previdenziale di una società invecchiata, visto che i giovani (futuri soggetti tassabili) “non ci sono”: le nascite in Italia sono scarse (circa 1.4 figli per donna) e non sufficienti senza l’apporto della natalità degli immigrati. Quali anziani ? Tra gli altri, spicca l’anziano moderno,
giovanile,individualista, che occupa il proprio tempo libero con sport e attività di volontariato o studio;oppure l’ anziano come anello debole della società, che vive con poco, ha bisogno di cure non più offerte all’interno della famiglia, né dalle istituzioni ( dai costi alti) ma prestate attualmente, dalle badanti straniere- una soluzione locale ad un problema strutturale. L’Italia resta comunque una società che continua a dialogare con il passato, sia in termini di memoria storica e culturale, che in termini di rapporto tra le generazioni.
I GIOVANI: DARE LORO SPAZIO. Superficiali, consumisti, disinteressati, oppure al contrario desiderosi di partecipare alla società? Vari sono i segnali di un disagio giovanile, tra cui il tasso di disoccupazione del 29%, l’aumento degli anni di permanenza in famiglia, il fenomeno dei “cervelli in fuga”, cioè di giovani professionisti che sono costretti a cercare all’estero opportunità di lavoro. Si tratta di un capitale intellettuale (e quindi un ritorno non solo scientifico ma economico) che l’Italia cede all’estero “Il paese spende relativamente poco per alloggi, disoccupazione e cura dei figli, spese sulle quali i giovani contano per lanciare la propria carriera” – scrive il Time nell’ottobre 2010 – ritrovando le cause del disagio giovanile in “una eccessiva cultura dei senior“ o gerontocrazia. LE DONNE: NON SOLO VELINE. L’immagine corrente della donna dei media italiani non è edificante: ninfette pronte a
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tutto per la carriera, scandali sessuali all’ordine del giorno. Donne che “è possibile comprare e offrire come merce di scambio”, scrive indignato il sindacato italiano della polizia , lo scorso dicembre. Come queste poliziotte, altre donne non si riconoscono in tale rappresentazione, protestando, attraverso appelli firmati da note intellettuali o dimostrazioni in nome della dignità femminile. Ma la realtà non è facile. Il Global Gender gap report, nell’ottobre 2010 ha collocato l’Italia al 74esimo posto nel mondo per il trattamento delle donne (lavoro, considerazione sociale, etc.), dopo la Colombia, il Perù e il Vietnam. Il livello di occupazione è al di sotto della media europea, le differenze di genere sono tuttora evidenti nel lavoro, i servizi di sostegno della natalità e delle famiglie non sono sufficienti, non agevolano le donne. Al polo opposto delle veline, resta comunque un altro tipo di donna, la madre antropologicamente al centro della cultura mediterranea, quella che l’arte e la letteratura italiana hanno colto e rappresentato nei secoli con delicatezza e (talvolta timorosa) stima: la Laura del Petrarca, le Madonne del Masaccio, le madri che soffrono e lottano del cinema neorealista. Insomma, una dignità ed una pregnanza che potrebbe riassumersi nelle parole del nostro Nobel, Rita Levi Montalcini, “non solo corpo, ma mente”. GLI UOMINI: IN CERCA. Per completare questo quadro schematico e necessariamente riduttivo, solo un accenno agli uomini. I “mammas boys” descritti ironicamente dalla stampa internazionale, che restano a casa fino ai 40 anni, che consumano più cosmetici degli altri europei, i teneri vitelloni immortalati da Gassman e Sordi in continua ricerca di amori, i mariti che non collaborano (la suddivisione dei lavori domestici è tuttora tra le più asimmetriche in Europa). Accanto a questi uomini di impostazione tradizionale, si sviluppa naturalmente lo stesso processo di crescita e di ricerca di identità di genere delle loro compagne, mogli e figlie. GLI IMMIGRATI: CI AIUTANO. Non dimentichiamo infine la presenza degli immigrati, il 7.1% della nostra popolazione. Si tratta di un dato in crescita, anche a causa dei mutamenti politici e sociali – di percezione della vita e dei bisogni – in altri Paesi del mondo (vedi Nord Africa). Come italiani, ed europei, veniamo quindi a conoscere in misura sempre maggiore questa presenza indubbiamente problematica perché “diversa” che ci costringe al confronto e alla riformulazione del nostro modo di vivere e di sentirci (cultura, religione, etc.). Ma anche ad un’ utile interazione in senso culturale e socio-economico, visto che costituisce un contributo importante in aree come la natalità, la forza lavoro, i servizi.
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ultiforme, oggi un mosaico m è a tic an lia ta l’I , tità Per concludere ula la propria iden rm fo ri te en m te an e cost gliato nelle contraddittorio ch Paese talvolta impi un ; a ov nn ri ero la e in questo talenti, che all’est di e e rs so ri di o ricc ra e sue difficoltà, ma canto a arte, cultu ac ne io az ir m am e ar ugurio è, continuano a dest da affrontare, e l’a e id sf le no so te lica, che stile di vita. Mol idente della Repubb es Pr l de le ro pa parafrasando le a voce unica. ciò avvenga con un
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Gisella Paccoi Giornalista Bianco, nero. Si, no. Pubblico, privato. Non sempre le scelte sono facili da effettuarsi. Non sempre, anzi, quasi mai i vantaggi stanno da una parte sola. E, soprattutto, non sempre si riesce ad essere così obiettivi da riuscire a guardare il problema in tutte le sue dimensioni, mettendo sui piatti della bilancia, quello per il si e quello per il no, tutti gli elementi coinvolti. Come nel caso dei quesiti ai quali gli italiani dovranno rispondere il prossimo giugno. In generale, si sa che “uno è politico, due sono sulla privatizzazione dell’acqua, uno, se ci sarà, sarà sul nucleare”. Ma cosa dobbiamo decidere, esattamente? Prendiamo il caso dell’acqua. Uno dei due quesiti chiede di pronunciarsi sulla forma giuridica che devono avere le società che si occuperanno della gestione dei servizi idrici. Fino a questo momento le società (o “Aziende municipalizzate”, come venivano spesso chiamate) hanno visto una partecipazione totale o preponderante dello stato; adesso, bisogna decidere se consentire o meno l’ingresso di ditte totalmente private nel panorama dei possibili gestori - e non, come
erroneamente sintetizza qualcuno, decidere se “privatizzare l’acqua”. Primo punto da mettere sul piatto dei pro-ingresso: gli Enti Locali hanno già dimostrato di non essere in grado di gestire gli acquedotti in maniera corretta in tutta Italia. Si parla di uno spreco medio del 30%, di acqua pagata dai consumatori ma persa nei “buchi” delle “tubature colabrodo”. Le ditte private, sulla carta, dovrebbero essere in grado di curare di più la qualità delle strutture e l’efficienza della distribuzione. Secondo punto per i pro: attualmente, le assunzioni nelle aziende “municipalizzate” sono sottoposte a regole un po’ diverse da quelle per la pubblica amministrazione, in senso decisamente più elastico. Non ci sono esami pubblici obbligatori, si può procedere a chiamata diretta. Questo sistema espone al rischio di clientelismi e di scarsa professionalità. In una condizione di concorrenza, le società dovrebbero invece puntare ad avere le migliori persone possibili. Il punto più pesante da mettere sul piatto del contro-privatizzazione, per mantenere le società “blindatamente statali” è invece rappresentato dai costi. Finchè lo stato potrà intervenire nelle società di servizi, il costo del bene erogato potrà mantenersi “calmierato”; con la privatizzazione, le tariffe potranno variare in base ai costi sostenuti dalle varie società. C’è chi ribatte che, ora come ora, gli italiani pagano anche gli sprechi, per cui non si accorgeranno quasi della
sostituzione nelle aziende. A mio avviso, c’è un elemento assolutamente non trascurabile da porre su entrambi i piatti. Un elemento che, da quando sono in Danimarca, è sempre più evidente e cruciale: l’attitudine di molti italiani ad aggirare le regole, a “grattare” sui costi, a “mettere pezze” piuttosto che agire correttamente. In Danimarca, per come la sto conoscendo, non sarebbe necessario, nella discussione, cercare di prevedere eventuali truffe e variazioni illegali. In Italia, invece, bisogna fare i conti con realtà diverse, che si affiancano a quelle certamente esistenti degli imprenditori onesti e scrupolosi. Tanto per fare un esempio drammatico: in Danimarca la Casa dello Studente non sarebbe crollata, come invece è successo a L’Aquila. Per questo, prima di scegliere cosa votare, c’è da chiedersi: quale soluzione ha più probabilità di mantenersi sui giusti binari, quale sarà più controllata? Le società di gestione dell’acqua possono essere pubbliche ed efficienti, ci sono alcuni casi brillanti, come quello di Milano, ma possono anche essere private ed inefficienti, i casi sono molteplici. Una volta decisa la forma che dovranno avere, chi controllerà come andranno le cose? Perchè non si sta discutendo sulla marca di birra da vendere allo spaccio aziendale. Si sta parlando dell’elemento vitale che ci accomuna. E non è poco.
Istituto Italiano di Cultura
Gjørlingsvej 11 − 2900 Hellerup − tel. 3962 0696 – web: www.iiccopenaghen.esteri.it e-mail: iiccopenaghen@esteri.it
Fra i vari eventi in programma per l’estate 2011, vi segnaliamo due mostre: PADIGLIONE “ITALIA NEL MONDO” della Biennale d’Arte di Venezia (4 giugno – 27 novembre 2011) Curatore: Vittorio Sgarbi
CON GLI OCCHI DELL’ALTRO Scambio culturale tra artisti italiani e danesi
Dal 7 giugno al 20 agosto Nell’ambito della Biennale 2011, si presenteranno 89 mostre di artisti italiani residenti all’estero esposti presso le sedi di Istituti Italiani di Cultura nel mondo, collegate con l’Arsenale di Venezia da altrettanti monitor e documentate da un importante catalogo bilingue italiano-inglese. Dalla Danimarca, abbiamo scelto tre artisti noti al pubblico danese e rappresentativi di diverse discipline: Alfio Bonanno, in Danimarca dal 1973 e noto esponente dell’arte ambientale, la ceramista Sandra Davolio, in Danimarca dal 1974, e la pittrice Monica Partipilo, attiva in Danimarca dal 2002. In collaborazione con MAE-DGSP e MiBAC.
Dal 29 agosto al 30 settembre La mostra costituisce il “secondo appuntamento” di un’iniziativa, cominciata nel 2010 con 2 mostre in Liguria, di collaborazione di 5 artisti italiana e 5 danesi. Essa si fonda sull’idea di creare e sviluppare l’interesse sull’interazione tra le descrizioni letterarie di “paesaggi” degli ultimi 2 secoli – inclusi anche i più o meno conosciuti rendiconti di viaggio dell’800 – e la rappresentazione visiva da parte di artisti contemporanei delle suddette pagine letterarie. In mostra opere di: Dino de Simone, Paolo de Nevi, Giuseppe Mecconi, Marialuisa Sponga, Marie-Laurevan Hissenhoven, Annelise Jarvis Hansen, Bodil Krogh Søndergaard, Eva Nedergaard, Mogens Høver, Vladimir Voronin. Collaborazione artistica tra l’associazione di artisti danesi Cirklen e le associazioni culturali Varese Ligure/Contea di Levante.
Se non diversamente indicato, gli eventi hanno luogo nella sede dell’Istituto Il programma completo e aggiornato è consultabile sul nostro sito: www.iiccopenaghen.esteri.it (»Gli Eventi«)
Informazioni Orario di apertura: lunedì e martedì 9-17; mercoledì e giovedì 9-16; venerdì 9 -15. Orario di apertura della biblioteca: tutti i giorni dalle 12 alle 14. Come diventare soci dell’Istituto: La tessera dell’Istituto di Cultura, con validità per l’anno solare in corso, costa 250 corone per i soci ordinari (150 per gli studenti e i
pensionati e i soci della Dante Alighieri). Il pagamento della quota sociale può avvenire tramite il bollettino di pagamento che può essere richiesto all’Istituto Italiano di Cultura o tramite internet banking sul n +73< +84857971< (sotto la funzione “indbetalingskort”). Si prega sempre di indicare chiaramente il nome e l’indirizzo.
Aiutateci a informarvi puntualmente e meglio!! Scrivete a majbritt.hoyhansen@esteri.it per ricevere informazioni sulle nostre attività per posta elettronica Il Ponte giugno 2011.indd 1
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Ambasciata d’Italia in Copenaghen REFERENDUM ABROGATIVI DEL 12 E 13 GIUGNO 2011 MODALITÀ DI VOTO PER CORRISPONDENZA COMUNICATO DELL’AMBASCIATA D’ITALIA IN COPENAGHEN Gli elettori italiani residenti in Danimarca ed iscritti all’AIRE – che non abbiano esercitato entro il 14 aprile l’opzione per il voto in Italia - potranno votare per i referendum abrogativi dell’12 e 13 giugno prossimi per corrispondenza. Sono ammessi a votare all'estero per corrispondenza anche le seguenti categorie di cittadini italiani temporanemente all’estero che ne abbiano fatto richiesta entro l’8 maggio: a) personale delle Forze Armate e di Polizia impegnato in missioni internazionali; b) dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province I Connazionali sono gentilmente pregati di voler dare previa conferma all’Ambasciata della loro partecipazione autonome (e loro qualora non iscritti all’AIRE); c)Grazie. professori e (Tel.familiari 39 47 40 07conviventi, – orario 9.00-16.00 – oppure e-mail: irene.vitali@esteri.it). ricercatori universitari di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi dell'articolo 1, commi 12 e 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e di cui alla legge 30 dicembre 2010, n. 240 (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE). Chi si trovi temporaneamente all’estero e non appartenga alle tre categorie sopraindicate, potrà votare per i referendum solamente recandosi in Italia, esprimendo il voto presso le sezioni istituite nel proprio Comune di residenza. ***
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Castel dell'Ovo foto di Christian Lütken
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gno in favore e p m ’i ll a d segnato llo Un percorso della lingua italiana, que e lli della cultura nni fa da Grazia Mirabe a 4 intrapreso 2
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a c u ra d i ese o D 'A g n G e n e ro s
tonio fa gero S.An el Messag d ia p orica co en la , rivista st i Copenhag de Il Ponte lla e u q lia il ella casa d a ig canto stra fam ra di sé ac . “Nella no ca ar im oe bella most rt an o na in D e trasp unità italia con grand to u ss Mio vi . della com o o n pre stat i primo pia mo è sem n posto d u o ndo at fo cattolicesi p u ro ato un p mpre occ sempre st è tonio ha se n e n .A , S o i d gero ancescan il Messag terziario fr stesso Mirabelli, io n to n momento A padre 1987 e dal l e n r) bito ø g am .” re (Helsin rgie nell’ estimatore ta a Elsino molte ene va so ri fu ar etto di g è ro p ro lli abe e e di un p ha sempre ar ca Grazia Mir ili ar m im fa Dan a cultura i lontano e piede in to della su i chilometr in cui mis migliaia d ciale. Meri so lia e n ig o m zi izza ici della fa dell’organ ato le rad avanti va trasport e av e . 11 porterò ch vita pania Felix i. Per il 20 n am g C e p la me im al i co d ae ente i mie bambini e dal Vesuvi sezioni di concretam e e ri ar i tt va d e g lle ra pro di Cultu aliano ne “Mi piace to Italiano nante di it u g it se st in l’I è i o d 7 9 vità dal 19 che press la mia atti e presiedo cultura an i estero)ch di lingua e n ia te al re attività it an n st o g o n inse es (comitat eremo le it u n m o ti n C Il co . en attempo Copenagh oni, nel fr uove elezi n i d sa te in at
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Grazia
mirabelli Il golfo di Napoli
anche da questo paese è stata dettata coraggio una grande curiosità, mista a ione più ens dim a tà real una di e ricerca ti anni da umana. Sono passati più di ven di essere allora ma credo di poter dire che il stata lungimirante nel credere dei uno e foss o ividu l'ind per rispetto dei popoli e rca ima Dan a dell e bas principi , malgrado del Nord in generale. Devo dire rmi mai i momenti difficili, di non esse italiano.” ” sto. que su dere ricre dovuta e madre di Sposata con Arnaldo Taddei ripreso la Nel 1989 Grazia Mirabella ha bei tre di e due figli (Andrea e Monica) uovendo sua attività di insegnante prom o centrale nipotini che occupano un ruol residenza ed organizzando nella città di i suoi nella sua vita, Grazia ha vissuto essionale corsi di italiano. L’attività prof a scuola primi passi professionali nell ’offerta si è rapidamente arricchita dell rtiere gestita dalla famiglia nel qua italiana di insegnamento della lingua ia Sanfelice. Vomero, l’Istituto privato Luig i ann li neg o and form tras ai danesi percorso Negli anni di lavoro Grazia ha avoce port a nell ana olet nap ante l’insegn to fino tutte le tappe dell’insegnamen esperienza di italianità e aprendo la sua ttrice ad assumere le mansioni di dire uistico. in ambiti più ampi di quello ling ria didattica e dedicando alla prop stata Giorno dopo giorno Grazia è e le energie professione tutta l'attenzione egno a ’imp nell più pre sem a coinvolt di una donna determinata. resso nel favore della collettività e l’ing imarca “ Scegliemmo di venire in Dan successivo COMITES è diventato il passo vita ci nel 1987. Le evenienze della iale. e naturale del suo percorso soc e i indussero a una scelta radicale ore ciat bas ’Am dell o invit su 4, “Nel 199 rbirono figli in età adolescenziale asso locale ho accettato di far parte del dedicata tutte le mie energie. Mi sono o". Fin ster all'E ani Itali li deg Comitato marito completamente a loro e a mio cercato ho esso ingr di no gior o dal prim nore nei primi due anni di vita a Elsi lavoro di di rafforzare e consolidare il ire in (Helsingør), e la scelta di ven
ana e nell’ambito della collettività itali ti delle fron con come rappresentanza nei ettato prog e aver istituzioni italiane. Dopo e realizzato nel 2009 il PUNTOLINGUA no attività ,una struttura dove si realizza nostra a dell in italiano per i bambini tiere un can in collettività, vorrei mettere un su ta met coro di voci bianche che e in sich clas zoni piccolo repertorio di can
ura italiana. promozione della lingua e cult rca, ima Dan in Gli italiani presenti sono secondo le più recenti stime casi i o son 4.250, ma pochissimi ro, di emigrazione come forza lavo di rca rice una ed al puro scopo di ani itali li deg e part sistemazione. Gran o son se pae sto che arrivano in que ner giovani famiglie miste il cui part dal rito inse ben italiano è mediamente da he anc sso spe e punto di vista sociale casi i o son ti uen quello lavorativo. Freq razione, di imprenditoria a livello di risto una he anc stra ma non solo. Si regi itoria nel discreta presenza di imprend izione trad a dell e settore della moda A e. eral gen in culinaria italiana più si , enze pres di questa percentuale enti stud ani giov di aggiungono quelle di ivi mot per rca approdati in Danima ditte di izio serv al ti studio o professionis poi o con finis sso qualificate che spe gli effetti per l'entrare a far parte a tutti ento glim acco di del tessuto sociale tratta si Non nte. in maniera permane nizzata, orga e zion igra quindi di una imm a della eric num à guit e questo spiega l'esi per più lo per ti roda fascia anziani, app li si qua i tra o , ento motivi di ricongiungim i eros num non ente tam segnalano fortuna casi di indigenza.”
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e inserimmo Vicoli di Napoli tempo e trovare gradimento, enza italiana o Guardando al tessuto della pres siam ci ero il colore. Numero dopo num a, rieletta nel in Danimarca, Grazia Mirabell autorevole guadagnati il nostro spazio o vere e 1997 dai connazionali attravers Operiamo in e. tra le testate d’emigrazion li e insignita proprie consultazioni elettora ti italiani ci nalis totale gratuità ma molti gior dato vita a della carica di Presidente , ha ora oggi, Anc ne. offrono la loro collaborazio promuovendo molte iniziative per gli italiani, scrivono ci ti onis spesso giornalisti professi ani famiglie ne.” attività a supporto delle giov razio abo coll dall'Italia per offrirci la loro bini di queste 4, 200 miste, per permettere ai bam nel Rieletta presidente del COMITES nio linguistico coppie di preservare il patrimo gita sfug è l’attivissima napoletana non Comitato Pro avito. In collaborazione con il italiane all’attenzione delle Istituzioni ce nel 1998 Scuola la Scuola Materna nas grande suo il che hanno voluto premiare hi mesi da “Arcobaleno”, seguita dopo poc Cavaliere di o titol impegno concedendole il di appuntamenti GIOCOINCONTRI, una serie età, dari Soli a dell'Ordine della Stella dell e consolidare te che permettono di acquisire iden Pres dal un’onorificenza conferitale anche Nel pi. un impianto linguistico precoce Ciam glio della Repubblica Carlo Aze Ultima, ma attraverso le attività di gioco. quistato il titolo 2008 Grazia Mirabelli ha con a l’esperienza solo in ordine di tempo, arriv della Stella ine di Commendatore dell'Ord . con la rivista italiana IL PONTE soddisfazione la della Solidarietà e oggi vive di informazione “ IL PONTE è l’unico organo cesso filiale. suc di una madre orgogliosa del a titolo in lingua italiana, tenuto in vita e Alitalia ttor dire “ Mio figlio Andrea oggi è one che si gratuito da un gruppo di pers a Monica figli mia a Sofia in Bulgaria mentre dei connazionali. e rendono disponibili a favore nza scie a è impiegata al Ministero dell 1992 ambi La rivista IL PONTE è nata nel Entr n. ghe ena comunicazione qui a Cop po nel ed è stata rilevata dal mio grup so cui a ana conservano una parte itali e difficoltà 1999, quando era ormai in seri , ma la loro che non rinuncerebbero mai dere; noi la economiche e stava per chiu totalmente o vita è un’altra oggi e ne son l'aiuto di rilevammo trasformandola, con orso perc presi. Sono felice per il loro bontà del tante persone convinte della paese sto que in professionale intrapreso l'unico to anzi progetto. Volevamo proteggere sen mi , ese ma non mi considero dan italiana: una e non giornale pubblicato in lingua fors se he profondamente italiana, anc con il compito mai presenza editoriale discreta, ho Non to. lo sono più al cento per cen culturale mia a di fare da punto di riferimento dell ti fron nutrito risentimento nei con testata che ciò per la nostra comunità; una per o iant terra, semmai qualche rimp italiane entrava nelle case delle famiglie o se vi fossi che poteva essere e non è stat rmazioni in Danimarca con le sue info imarca nutro Dan a rimasta. Nei confronti dell riferti alla dal Mondo e con i suoi eventi siderazione con e invece un grande rispetto collettività migrante. qualche lta, acco per come mi sono sentita IL PONTE era un fferenza Quando iniziammo il lavoro, inso di so volta mescolato ad un sen e in bianco e anonimo giornale d'emigrazion verso la ccio ppro nel sentire la diversità all’a notizie tratte da episco nero, contenente soprattutto perc ora anc vita che in alcuni momenti ammo il formato agenzie di stampa. Trasform nettamente.” ere l’usura del che ancora oggi sembra regg
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o a se , en sk i l a t d er En i u fi n d r o hv dste d e be tetsk va l i r uk t e p r od i en l a t le I e h a fr
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aggio sabato 28 m 0 alle ore 11.0
ra ano di Cultu Istituto Itali j 11-2900 Gjørlingsve Hellerup di festa La mattinata izzata da n è stata orga Comites e Scuola Comitato Pro
In programma
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1861-2011 a intera Un’Italia tutt o insieme Componiam l’Italia bandiera I colori della nno Italia lea Buon Comp re Menù tricolo
L’unità d’Italia i festeggiata con nostri bambini
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Risorgimento
nel Rinascimento L'Italia ”si desta” con tre secoli di anticipo nel romanzo fantastorico Le Ali del Leone di Paolo Ninzatti. di Paolo Ninzatti
1503: Due fazioni della medesima organizzazione segreta combattono per uno stesso scopo: l'Unità d'Italia. La prima, sotto la guida del saggio ”tessitore” ante litteram Ferruccio da Padova la sogna sentita dal popolo. L'altra, comandata dal misterioso Gran Maestro dei Guardiani di San Marco la vorrebbe invece guidata da un imperatore di diritto divino. Il denominatore comune è la Repubblica di Venezia che è in possesso delle macchine di Leonardo da Vinci. Le due fazioni lotteranno fino all'ultimo sangue a bordo di macchine volanti progettate dal Vinciano. Battaglie aeree, arrembaggi a duemila metri di altezza, combattimenti all'arma bianca alla Salgari. Eroi e anti eroi, spie e congiure mentre Francia e Spagna si battono per il possesso della Penisola. Questo il succo della saga di storia alternata Le Ali del Leone di Paolo Ninzatti. Personaggi storici famosi e realmente esistiti, ivi compreso Leonardo, muovono i fili della Grande Storia, in sottofondo ed eterei. Ma sono
i protagonisti fittizi coloro che cambieranno gli avvenimenti. La spia Matilde, il saggio ombroso Ferruccio, l'ingenuo focoso romantico alpigiano Angelo, e i suoi compagni, Silvana e Francesco, la focosa Loretta sono gli attori giovani, manovrati dalle vicende. Ma veterani come gli ”aeronauti” al comando di Vittorio Fiamma, soldati della Serenissima, sono gli eroi rudi e tutti d'un pezzo che non si piegheranno neppure davanti alla schiacciante superiorità dei nemici. Anche due cavalieri, lo spagnolo Salvador de Silva e il francese Armande de Lasserre si trovano coinvolti nella ridda di intrighi. La storia va letta in diversi livelli. C'è un po' di esoterismo, molta Storia, molta avventura e soprattutto molto volo e molte ali, ivi comprese quelle del Leone di Venezia che in quel destino alternato è destinata a divenire o la prima inter pares tra gli Stati dell'Italia unificata oppure la conquistrice della Penisola e capitale di un Sacro Impero Veneziano. Ma chi sono i ”buoni” e chi i ”cattivi”? E soprattutto chi sono i traditori? Questo si saprà leggendo il romanzo. Il romanzo è pubblicato dalle Edizioni
Scudo ed è disponibile col sistema print on demand sul sito www.edizioniscudo.it Il sito è un universo di possibilità: si può prenotare su cartaceo, ma anche scaricare come e- book. I prezzi sono modici. Particolare per la Scudo è la possibilità di scaricare anche gratis alcune opere. Chi vuole compra i libri in vendita, chi non vuole scarica quelli gratis. L'importante è che si legga. L'autore, Paolo Ninzatti è nato a Milano nel 1950. Maturità scientifica, frequenta negli anni '70 la Facoltà di Scienze Politiche presso l'Università Statale di Milano. Suona in quel periodo in diversi gruppi rock. Nel 1973 dopo una tournè in Danimarca si trasferisce definitivamente nella patria di Hans Chistian Andersen. Oggi Paolo vive a Tommerup, nell'isola di Fionia a una ventina di chilometri da Odense, dove lavora in una scuola, insegna musica, e suona in diversi gruppi. È sposato e ha tre figli nati da due matrimoni.
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Visita al lago d’Orta: dall’isoletta di San Giulio, alla cittadina di Orta Lucia Rota Andersen Presidente Dante Alighieri
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olti artisti , italiani e stranieri, vi hanno soggiornato. Lo hanno ricordato con amore, completamente conquistati dalle sue bellezze. Più raccolto del vicino Lago Maggiore, incastonato in una cerchia di verdi colline il cui colore si riflette nelle acque, il lago d’Orta dispone di centri di villeggiatura, splendide ville
immerse nei parchi, antichi paesi abbelliti dai motivi ad arco di finestre, loggiati, porticati. Raccomandato il giro del lago lungo 13 km, largo al massimo 2.5 km. La strada corre a filo dell’acqua sulla sponda orientale mentre a ovest si inerpica a tratti sulle colline, attraversato da piccoli e integri paesi. Sarebbe bello fare il giro del lago ma questa volta ci dobbiamo accontentare dell’Isola di S.Giulio e di Orta. Prima di iniziare il nostro viaggio vi consiglio di leggere “C’era due volte il barone Lamberto ovvero i misteri dell’isola
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di San Giulio” di Gianni Rodari , uno dei più grandi autori italiani di libri per bambini . Può essere scambiato per uno scrittore semplice, scorrevole, che narra fiabe grottesche, compone commedie comiche da recitare per ridere, per giocare. Semplice lo è, cosí come è comprensibile per tutti: bambini e adulti. E’ un libro da rileggere : illumina le notti più buie con i suoi raggi di sole. Inizia così: “In mezzo alle montagne c’è il lago d’Orta. In mezzo al lago d’Orta, ma non proprio a metà, c’è l’isola di San Giulio. Sull’isola di San Giulio c’è la villa del barone Lamberto, un signore molto vecchio (ha novantatre anni), assai ricco (possiede ventiquattro banche in Italia, Svizzera, Hong Kong, Singapore, eccetera), sempre malato. Le sue malattie sono ventiquattro. Solo il maggiordomo Anselmo se le ricorda tutte. Le tiene elencate in ordine alfabetico in un piccolo taccuino: asma, arteriosclerosi, artrite, artrosi, bronchite cronica, e così avanti fino alla zeta di zoppia. Accanto ad ogni malattia Anselmo ha annotato le medicine da prendere, a che ora del giorno e della notte, i cibi permessi e quelli vietati, le raccomandazioni dei dottori “Stare attenti al sale, che fa aumentare la pressione”, “Limitare lo zucchero, che non va d’accordo con il diabete”, “evitare le emozioni, le scale, le correnti d’aria, la pioggia, il sole e la luna”. Con il barone vivono sei persone pagate per ripeterne sempre il nome. Questo è il meccanismo che lo tiene in vita. Giorno dopo giorno, il Barone ringiovanisce sempre di più. Ma ecco che San Giulio viene occupata dai banditi, i quali sequestrano il barone, chiedendo continui riscatti ai direttori delle sue ventiquattro banche. Ottavio, unico suo familiare ancora in vita, studia un piano per ucciderlo, per poi far ricadere la colpa sui banditi e ottenere l'eredità dello zio per pagare i propri debiti. Mette nel pranzo delle sei persone pagate per ripetere il nome dello zio, un sonnifero: in tal modo che esse, addormentandosi, non possono più mantenere vivo il barone, che muore quasi subito. Durante il funerale il barone risuscita, le sei persone riprendono il loro lavoro e lui torna ad essere un bambino di tredici anni. Sembra un libro un po’ stupidino, ma chi l’ha letto, vi assicuro non è di quel parere. Che ne dite se ora facciamo una passeggiata sull’isola, chissà se possiamo ritrovare la villa del barone Lamberto! L’Isola di S. Giulio è “ uno scoglio” di 275m per 140, ricco di storia e di arte. A girarlo tutto, ci si mettono dodici
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minuti d’orologio. Il tempo di percorrere a piedi l’unica via circolare in ciottoli, che parte dalla basilica e torna alla basilica e che passa silenziosa tra il palazzo vescovile e l’ex seminario, ora occupati dal monastero delle monache benedettine, e l’antica basilica. Questa conserva all’esterno una chiara forma romanica mentre l’interno è un abbagliante gazzabuglio di sette secoli di storia. Ancelle aristocratiche a questi monumenti preziosi, venti ville, ora proprietà di signori lontani, svizzeri, tedeschi, milanesi, che le aprono poche volte all’anno. Da ammirare dal lago, a cui volgono le facciate principali o da occhieggiare da quell’unica via pedonale che nel suo girotondo mostra anche qualche casetta rustica, più modestamente fatta di pietra. Unica concessione agli imperativi del turismo, una trattoria confusa tra i muri di Villa Tallone e una bottega discreta di articoli vari, cosí ben nascoste che non si notano nemmeno. Sono bastati cinque minuti per arrivarci in battello da Orta. Non abbiamo potuto imitare il monaco Giulio che vi arrivò nel 390 navigando sopra il suo mantello. Vi venne per costruire la sua centesima chiesa scacciando cosí i draghi e i serpenti che infestavano l’isola. Riprendiamo il battello per Orta. Lo scrittore Piero Chiara la definì “Acquarello di Dio dipinto sopra un fondale di seta” La cittadina possiede un indubbio fascino ancor piú che per i suoi monumenti, per l’aria antica e romantica delle vie strette che si infilano tra le facciate di palazzetti eleganti, la magnifica piazza salotto prospiciente il lago dove isolato sorge il palazzo dalle comunità del 1582 e l’originale salita della Motta, viale a gradoni che parte proprio dalla piazza principale e sale, fiancheggiato sui due lati dalle case più rappresentative di Orta, fino alla parrocchiale dell’Assunta. Continuando a salire si arriva alla sommità del colle. La vista è stupenda ma lo è altrettanto la passeggiata nel bosco che racchiude il Sacro Monte. Il santuario fu voluto dalla comunità di Orta nel 1583. Le 20 cappelle, costruite tra il 1592 al 1750, sono affrescate e decorate con 376 statue in cotto che ricordano episodi della vita di S. Francesco . La nostra breve visita è finita. Ogni estate sul lago ci sono in programma concerti, mercatini di antiquariato, sagre e mostre. Dal 21 maggio il settecentesco Palazzo Penotti di Orta ospiterà una serie di opere di artisti quali il Canaletto, Giuseppe Borsato e Francesco Guardi, che immortalarono la Venezia di un tempo con tanta maestria.
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dolce vita a nørrebro di Francesca Fabi
Dietro agli occhi azzurri dall’ espressione dolce e al viso da madonna rinascimentale, Raffaella Burattelli nasconde una grinta non comune. A poco più di venticinque anni gestice con successo una enoteca nel cuore di Norrebro chiamata Vespro, un’ enclave nostrana nel quartiere più multietnico di Copenhagen. Tra felafel, kebab e pseudo ristoranti italiani che servono pizze gommose e monosapore, Vespro è oggi una piccola realtà destinata a crescere, trainata dalla passione e dalla dedizione di questa giovane toscana doc. Raffaella e il suo wine bar si sono fatti strada in punta di piedi, forti della qualità delle materie prime dei piatti proposti, di una carta dei vini piccola ma curatissima e di un atmosfera autentica ma raffinata e lontana dagli stereotipi. -Cosa ti ha spinto a intraprendere questa avventura nel mondo della ristorazione? Ho sempre amato cucinare per i miei amici e viziarli con buon vino e buon cibo e dopo l’ università ho capito che non avevo alcuna intenzione di rimanere chiusa in un ufficio, ma piuttosto sentivo di voler condividere con gli altri la mia passione per le ricchezze eno-gastronomiche del nostro paese. Del resto vengo da una famiglia di ristoratori, la mia famiglia ha un ristorante in Piemonte e sia mia nonna che mia madre, esperte cuoche, mi hanno trasmesso sin da piccola l´
amore per la cucina. Ho pensato che avrei potuto iniziare a coccolare i miei clienti così come ho sempre fatto con i miei amici ed ho aperto Vespro. Ho lavorato in diversi caffè e ristoranti qui in Danimarca, dal ristorante l’ Altro al Caffè Divino al Dona, accumulando molta esperienza e avvicinandomi anche allo slow food e al mondo del vino. -In Italia sono tante le difficoltà burocratiche che un imprenditore deve affrontare per aprire un locale, è stato più facile qui? Se devo essere sincera, ho incontrato anche in Danimarca non poche difficoltà. Ci sono moltissime cose da far quadrare prima di poter aprire un attivita' e spesso le pratiche sono andate davvero per le lunghe. -Quando sei arrivata in Danimarca e quali sono state le difficoltá maggiori che hai incontrato per ambientarti? Sono arrivata qui con la mia famiglia che avevo 13 anni. All’ inizio non è stato semplice, dal momento che, non conoscendo la lingua, è stato difficile all’ inizio fare nuove amicizie, ma una volta appreso il danese, mi sono ambientata quasi subito e oggi sono pienamente integrata, ho moltissimi amici. Credo di aver superato bene il distacco dall’ Italia anche grazie al fatto che ho alle spalle una famiglia molto unita, che mi ha sempre dato affetto e supporto, ma devo ammettere che è stata dura lasciare mio fratello e mia sorella, che hanno deciso di rimanere in Italia e di non seguire il resto della famiglia qui.
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RA F F AELLA BURATTELLI ti to la re de l W in e Ba r VES PRO
-Cosa ti sembra apprezzino di pú i danesi del tuo locale e dei piatti che servi e più in generale di noi italiani? Penso apprezzino soprattutto la semplicità e l'autenticita' dei miei piatti. E di noi italiani la simpatia e la gioia di vivere. -Indicami un pregio e un difetto dei danesi. Dei danesi non mi piace la loro difficolta' a capire quel che è fuori dalle righe, sono troppo schematici. Un loro pregio e' sicuramente l' essere onesti e molto poco maliziosi rispetto a noi. -In cosa si esprime la tua italianitá? Penso nel voler sempre fare di piu' e nel voler creare qualcosa. Noi italiani siamo molto bravi in questo, abbiamo molta iniziativa. -Gli italiani sono molto tradizionalisti in fatto di cibo e spesso intransigenti quando si tratta di venire a patti con la cucina di un altro paese. Nel tuo caso, c’è un piatto di cucina danese che hai imparato ad apprezzare? L’ unica cosa che mi viene in mente ora è che in estate mi piace molto mangiare koldskål con fragole. -Dove pensi di voler trascorrere la tua vecchiaia, qui o in Italia? Per il futuro sogno di fare vino e non solo di venderlo, quindi, vorrei vivere in Italia, ma non necessariamente senza avere una base qui in Danimarca. Mi piacerebbe riuscire a viaggiare il piu' possibile tra l’ Italia, che è la mia terra, e la Danimarca, un paese che mi ha dato tanto e che ormai fa parte di me.
Assistenza legale italiani in Danimarca
Sandra Moll
Avvocato Avvocato in Italia e in Danimarca Rapporti giuridici con l’Italia Il NOSTRO STUDIO LEGALE offre un’ampia e qualificata assistenza per qualsiasi problema di carattere giuridico in materia di diritto italo-danese. Potete sempre rivolgervi al nostro studio in lingua italiana.
Siamo anche a Roma e a Milano
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Le strutture aziendali
in Danimarca di Cristiano Rossi Avvocato (www.avvocato.dk) Per la costituzione di una società in Danimarca viene richiesto il pagamento di un bollo di registrazione che è variabile, e che ammonta generalmente ad un paio di migliaia di corone danesi. Inoltre ci sono i costi di natura legale, per la redazione e la registrazione dell’Atto Costitutivo, dello Statuto e del Registro degli Azionisti. In genere tali spese ammontano a circa 10.000 corone danesi più l’Iva danese (Moms) del 25 % e più il bollo di registrazione, ma, a seconda dell’attività che si intende svolgere e della dimensione della costituenda società, la somma può variare. La Società per Azioni (A/S, Aktieselskab) La struttura societaria danese generalmente utilizzata dalle imprese di medie-grandi dimensioni è la Aktieselskab (A/S), corrispondente alla Società per Azioni (SpA). La A/S è una società dotata di personalità giuridica distinta da quella dei soci, quindi è la società, con il proprio patrimonio, a rispondere delle obbligazioni contratte. Il capitale di una A/S è diviso in Azioni che, in genere, danno gli stessi diritti a tutti gli azionisti. La società è tenuta a redigere il Registro degli Azionisti. Un azionista che possiede più del 5% delle Azioni di una società A/S deve essere espressamente menzionato nel bilancio d’esercizio. Il capitale sociale minimo richiesto per la costituzione di una A/S, che può essere versato anche in Euro, è pari a 500.000 corone danesi. L’Atto Costitutivo La normativa danese prescrive la redazione dell’Atto
Costitutivo e dello Statuto Sociale. L’Atto Costitutivo contiene gli elementi che caratterizzano la singola società nascente, deve essere sottoscritto dai soci fondatori e deve indicare, tra le altre cose, i seguenti elementi: • nome, indirizzo e documentazione d’identità (copia del passaporto), nel caso in cui si tratti di persona fisica, o documentazione che attesti l’iscrizione presso la Camera di Commercio per le persone giuridiche • prezzo di sottoscrizione delle Azioni • limiti di tempo per la sottoscrizione e il pagamento delle Azioni • da quale data la costituzione della società ha efficacia legale • da quale data la costituzione della società ha efficacia ai fini contabili • ammontare delle spese iniziali. L’Atto Costitutivo deve inoltre riportare una serie di indicazioni relative all’organizzazione della società, tra cui gli eventuali benefici a favore dei fondatori, la sottoscrizione di quote di capitale sociale a fronte di apporti diversi dal conferimento in denaro, e l’ammontare del capitale sottoscritto e versato al momento della formazione della società. Lo Statuto Sociale Ciascuna società è tenuta a dotarsi di uno Statuto Sociale che è parte integrante dell’Atto Costitutivo ed è volto a disciplinare la vita della società. Lo Statuto Sociale deve contenere i seguenti elementi: • denominazione della società • scopo sociale
il • ammontare del capitale azionario, il numero e il valore nominale delle azioni • i diritti associati alle azioni • organi di gestione della società • avviso di Assemblea Generale • esercizio sociale • data di scioglimento della società nel caso in cui la durata sia temporanea. La Registrazione Le A/S devono essere obbligatoriamente iscritte alla Camera di Commercio Danese (Erhvervs- og Selskabsstyrelsen), che è un’Agenzia del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera a livello nazionale e si occupa, tra le altre cose, delle procedure di registrazione delle società di capitali. Con l’iscrizione presso quest’Agenzia la società riceverà un numero d’identificazione detto CVR. Successivamente si dovrà provvedere alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, SKAT, per ottenere la Partita Iva. È possibile registrare una A/S seguendo una delle tre procedure alternative: • Registrazione on-line L’impresa è operativa in poche ore mediante il sistema elettronico di registrazione on-line fornito dalla Camera di Commercio. • Registrazione cartacea Il processo di registrazione risulta più lento rispetto al precedente. I soci fondatori sono responsabili in maniera solidale e personale delle attività poste in essere dalla società finchè la procedura di registrazione non sia ultimata. • Acquisizione di una società precostituita Un’alternativa è l’acquisizione di una società precostituita, già fondata e registrata, che però non ha mai svolto alcuna attività o operazione. Tale procedura comporta un duplice ordine di costi: la somma da versare alla società dalla quale si acquista la precostituita ed i costi legali per la successiva modifica dello Statuto. La Società a Responsabilità Limitata (ApS, Anpartsselskab) La struttura societaria danese generalmente utilizzata dalle imprese di medie-piccole dimensioni è la Anpartsselskab (ApS), corrispondente alla forma societaria italiana della S.r.L. Tale tipologia è caratterizzata dalla responsabilità limitata dei soci, da una struttura di gestione piuttosto snella e da una maggiore flessibilità in termini di conferimenti da parte dei soci. La disciplina societaria è pressoché identica a quella prevista per le A/S. Per tale motivo, sulle questioni relative alle procedure di costituzione (Registrazione, Atto Costitutivo e Statuto Sociale), si rimanda a quanto già sopra illustrato.
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Il capitale sociale minimo richiesto per la costituzione di una ApS, che può essere versato anche in Euro, è pari a 80.000 corone danesi. Le possibili strutture di gestione di una ApS sono molteplici e, generalmente, più snelle di quelle previste nelle forme societarie di tipo A/S. La Società in Nome Collettivo (I/S, Interessentskab) L’Interessentskab (I/S) corrisponde alla Società in Nome Collettivo italiana (s.n.c.) ed è indicata per l’esercizio di attività d’impresa di piccole dimensioni. La I/S si costituisce sulla base di un Accordo di Cooperazione sottoscritto tra le Parti contraenti che possono essere sia persone fisiche che persone giuridiche. La legislazione danese prevede una responsabilità illimitata di tutti i soci per i debiti e le obbligazioni contratte nello svolgimento dell’attività di questa impresa. Gli utili e le perdite vengono ripartiti tra i soci in base agli accordi stipulati, in via preventiva, all’atto della costituzione dell’impresa. La I/S non è un soggetto fiscale, pertanto i singoli soci rispondono personalmente dal punto di vista tributario. La Società in Accomandita Semplice (K/S, Kommanditselskab) La Kommanditselskab (K/S) equivale alla società italiana in Accomandita Semplice (SAS). Si tratta di una forma societaria in base alla quale i soci devono registrarsi presso la Camera di Commercio Danese. La K/S è molto simile alla Società in Nome Collettivo (I/S), in termini di dimensioni, anche se i soci accomandatari di una K/S rispondono con tutto il loro patrimonio personale per i debiti e le obbligazioni contratte dalla società, mentre i soci accomandanti rispondono limitatamente alla loro quota di partecipazione nella società. È obbligatoria la presenza di almeno un socio accomandatario. In genere i soci accomandatari della K/S costituiscono una ApS (già trattata in precedenza) che, svolgendo il ruolo di accomandataria, tutelerà i soci dalla responsabilità illimitata. Non sono previsti particolari requisiti per la redazione del bilancio d’esercizio di cui viene data pubblicazione annuale presso presso la Camera di Commercio Danese per il solo bilancio che si riferisce alle attività svolte dalla ApS, mentre i soci accomandanti saranno tassati individualmente. Attenzione: Si ribadisce l’estrema importanza della redazione di un documento scritto che regolamenti nei dettagli tutti gli aspetti del rapporto commerciale che si intende avviare. Il contratto, in caso di controversie ed eventuali contenziosi commerciali, sarà infatti un importante strumento per la tutela degli interessi di entrambe le Parti ed il rispetto degli accordi presi.
CONTATTARE: LUIGI FARINA - P.R. MEURS-GERKEN
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Dalla Sirenetta di Copenaghen alla Penelope di Senigallia di Loredana Carloni
Celeberrimi personaggi omerici, quali la donna-pesce Sirena e la donna-consorte Penelope, caratterizzano accomunandoli i due porti cittadini rispettivamente di Copenaghen e Senigallia. Ciascuno illuminato dalla leggiadria di una presenza femminile in attesa dell’arrivo, o del ritorno, dell’amore. La Sirenetta e la Penelope, due figure di donna legate al mondo marino ed entrambe simbolo di saggezza: la Sirena, seducente abitante del mare, ammaliatrice dotata di onniscienza, dispensatrice di imperitura saggezza ai prodi naviganti capaci di superare con intelligenza e coraggio le insidie dei mari e della vita; e Penelope, neonata rediviva salvata dalle acque, amorevole e fiduciosa nella sua attesa speranzosa, esempio di sagacia e temperanza. Entrambe, l’una per il tempo di un attimo e l’altra per il tempo di una vita, segnano indelebilmente la storia e la coscienza dell’uomo Ulisse, archetipico simbolo dell’intera umanità. La Sirenetta (“Den lille Havfrue” in danese), graziosa scultura di bronzo simbolo di Copenaghen, la incontriamo amabilmente adagiata su di uno scoglio all’ingresso del porto della città lungo la Langelinje, e raffigura il noto personaggio della Sirenetta, protagonista dell’omonima favola dello scrittore danese Hans Christian Andersen. L’opera fu realizzata nel 1909 dallo scultore danese
Edvard Eriksen su commissione di Carl Jacobsen patrono del birrificio Carlsberg. Jacobsen era rimasto profondamente affascinato dal personaggio della Sirenetta, assistendo ad un balletto ispirato alla favola anderseniana, tanto da volerlo rendere “vivo”. La scultura coglie uno dei momenti più significativi e toccanti nella storia del personaggio di H.C.Andersen, quello della sua metamorfosi da sirena a donna. La favola La Sirenetta, pubblicata dall’autore nel 1836, e oggetto di innumerevoli adattamenti e produzioni artistiche, è stata anche reinterpretata a distanza di più di un secolo dalla Walt Disney, che nell’omonimo celebre film d’animazione del 1989 propone una versione edulcorata, con lieto fine, della storia originale, ben più drammatica, scritta da Andersen. La Penelope, invece, la troviamo incastonata sulla scogliera del Porto di Levante di Senigallia, ridente cittadina della regione Marche, in Italia, ed è una realizzazione scultorea in bronzo del maestro Gianni Guerra inaugurata nel luglio del 2004. La scultura, anche detta la Sirenetta di Senigallia, rappresenta la forza del legame d’amore di tutti gli innamorati e di coloro cui il destino ha voluto far
conoscere il sentimento della lontananza. Essa appartiene ad una serie di trentasette opere realizzate dall’autore fra il 1993 e il 1998, e nasce dal desiderio di donare alla città di Senigallia un simbolo d’amore segno di appartenenza. La scultura è significativamente ricoperta da una grande quantità di lucchetti, testimonianza d’amore e fedeltà di tutti coloro che li hanno depositati. Intorno alla Penelope sono anche sorte associazioni e iniziative culturali, come l’”Associazione Culturale Penelope di Senigallia” e il “Premio Penelope di Senigallia” rivolto a tutte le spose della città ed istituito per volontà dell’autore stesso. La Sirenetta di Copenaghen e la Penelope di Senigallia, oltre a rappresentare due interessanti ed affascinanti attrazioni turistiche per le rispettive città, sono anche molto di più: esse incarnano profondamente il sentimento universale dell’amore, rendendosi portatrici di questo grande messaggio di vitale importanza per ogni uomo ed ogni popolo.
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ponte // a t t u a l i t á ANIMARCA
farvel Antonio Montessori Lettore Non pensavo sarebbe successo, tuttavia questo sarà con tutta probabilità il mio ultimo contributo. Torno in Italia, e con qualche rammarico. Ci sono quelli che non ce l'hanno fatta a stare qui, che si sono riconosciuti incompatibili con questo Paese. A noi italiani accade, talvolta, forse più spesso che ad altri. Ricordo ancora una coppia, qui per lavoro da anni, e vedevo questa tristezza nei loro occhi, una specie di rassegnazione. La mia sensazione è che si considerassero reclusi, o peggio in esilio, al confino. Siamo diversi, parecchio, ed integrarsi con questa cultura risulta difficile per noi, figli di un paese ricco -sotto tanti aspetti- rispetto a chi viene da culture ancor più diverse ma con niente da perdere. Comunque no, non sono tra quelli. Adoravo questo Paese. Ho imparato ad amare i difetti di questi danesi, talvolta pigri ed approssimativi, e perché no, anche un po' impacciati, teneramente, nei rapporti interpersonali, almeno in confronto ai nostri standard. E quanto ai tanti pregi, è inutile spendere parole, sappiamo tutti di cosa parlo. Parafrasando lontanamente Goethe, riferendosi alla persona amata, qualcuno ha scritto che le virtù si apprezzano ed i difetti si amano; mi ci riconosco,
nonostante il più serio tra i difetti che io abbia notato fosse questa dannata superficialità e pervicacia nell'osare mettere sullo stesso piano una ventennale esperienza di ricerca in informatica con lauree fresche terzomondiste -magari acquisite da qualcuno senza la Passione, ma a cui è stato detto che studiare in questo campo dà certezze. Ma tant'è. Ed, a proposito della persona amata, questo è un po' il motivo. L'ho perduta, e per me lei e Danimarca erano la stessa cosa. Questo rapporto, nato simbiotico, fa sì che non mi ci vedrei più molto, a vivere qui. Mi sono sentito uno straniero proprio quando iniziavo a sentirmi danese. Volevo ringraziarvi per la pazienza nel cercare di estricare un pensiero dai miei scritti, talvolta un po' convoluti. E per le numerose attestazioni di simpatia che avete fatto pervenire. Poi, chissà, magari la direttrice accetterà qualche altro mio pezzo in futuro ed avremo così modo di sentirci ancora. Ed un grazie speciale proprio a lei, la direttrice Grazia Mirabelli, per lo spazio che mi ha concesso su questo periodico. E per chiudere questo scritto avevo scelto simbolicamente la parola "farvel", quando improvvisamente mi è scappato da ridere perché i danesi la pronunciano proprio così, come due che s'incrociano per strada in un paesino del bolognese: "Ma csa fèt?" "Mo vè, farvèl!" Seriamente, adesso. Da parte mia, i migliori auguri di buona vita a voi, italiani in Danimarca. Ciao, Antonio
ELLO FOOD E SUPERMARCO: ANCORA FESTA Il 18 Giugno prossimo, tra le 10.00 e le 16.00 sarà di nuovo festa presso il punto vendita di Sydhavn a Copenaghen. Quest’anno infatti ELLO FOOD , ditta all’ingrosso di prodotti italiani, compie 31 anni, mentre SUPERMARCO,il supermercato con così grande assortimento di prodotti al dettaglio, ne compie 16. E come per ogni compleanno che si rispetti grandi sono i preparativi per una giornata di festeggiamenti. Tra l’altro un mercato di prodotti di alta qualità con offerte ed assaggi, e la possibilità di fare domande sui prodotti stessi a molti dei produttori che interverranno personalmente. Non ultimi ed abbondanti, come ormai per consuetudine, due ingredienti come tanta musica e buon umore, indispensabili per la riuscita della bella giornata di festa divenuta ormai una piacevole tradizione. www.supermarco.dk info@supermarco.dk
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Italietta: una donna d’altri tempi La storia d’Italia la conosciamo tutti, quella dell’Italietta se la ricordano soprattutto quelli che negli anni cinquanta e a seguire erano presenti e hanno cercato di adeguarsi ai cambiamenti di questa donna volubile che, affascinante e sorridente verso il futuro, cercava di essere sempre alla moda e di costruire degli stili di vita. Nel libro affettuosamente satirico di Rosella Bennati ”Made in Italietta” ritroviamo una descrizione allegra e puntuale di momenti tipici dei cinquant’anni di vita italiana dal dopoguerra a oggi. Cinque decenni che racchiudono in sé, ognuno a modo proprio un modo di vedere la vita, attraverso usi e
costumi che la dottoressa ci propone con titoli ironici e un’appropriatissima simbologia, rendendo queste pagine un prezioso ricordo di un paese che si avvia verso la ripresa e che arriva agli anni zero con un grosso interrogativo. La dott.ssa Rosella Bennati, presente l’11 maggio all’Istituto di Cultura, ci ha piacevolmente intrattenuto con le avventure di Made in Italietta, raccontando episodi di tanti italiani che conosciamo bene, descrivendone acconciature e comportamenti. E attraverso argute poesie da lei stessa scritte e recitate in dialetto, ci ha fatto ancora una volta sorridere di tutte le ansie e le smanie degli anni del mito della Happy Italy.
Studio Dentistico Italo/Danese
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Cerchi una baby sitter che parli italiano con i tuoi figli? L’hai trovata! Mi chiamo Ilaria, ho 33 anni, sono laureata, responsabile, creativa, volenterosa e dinamica con esperienza decennale in ambito educativo. Vivo a Østerbro e cerco lavoro come baby sitter a Copenhagen. Referenziata e su richiesta invio CV per visione.
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Dante Alighieri Programma maggio-giugno 2011
Maggio:
Visita culturale gastronomica alla cittá di Ringsted
Ringsted, una delle città più antiche dello Sjælland, ci aspetta. La dott.ssa Anita Maria Petersen sarà la nostra preziosa guida. Con lei entreremo nel passato della città testimoniato anche dalla sua bellissima chiesa di S. Benedetto del1170. Dopo la visita in danese ci aspetta un appetitoso pranzetto nell’ottimo ristorante Italy & Italy dove la cucina casalinga diventa arte. Il menu comprende un ricco piatto di specialità italiane e un favoloso dessert. E’incluso un bicchiere di vino. Per i soci 170 dkr, per i loro amici 210 dkr. Prenotazione: telefonate a Finn 30344381 o mandate una mail a : dantealighieri@mail.tele.dk entro lunedì 23 maggio. Nordea: 2102 8896 568 583 scrivete il vostro nome e Ringsted
Domenica 29 maggio alle 11.00 davanti alla chiesa
Giugno.
Vita e storia della grappa: un grappino grazie! Ben Møller Sørensen della Casa della Grappa Danimarca ci presenterà la Grappa, bevanda apprezzata in tutto il mondo. Ne traccerà il percorso storico: dall’antico Egitto fino alla prima produzione della grappa in Italia a Bassano. Ci spiegherà come e dove si produce, il suo uso tradizionale e le novità. Lisbeth Morell e Ben Møller Sørensen offriranno assaggi di 15 diversi tipi di grappa accompagnati da stuzzichini e dolcetti. In danese. Prezzo: 40 kr. Prenotazione: dantealighieri@mail.tele.dk o tel:30344391(Finn) entro il 10/6
Mercoledì 15 giugno alle 19.00 Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11, Hellerup
Si ringraziano per la collaborazione : L’Istituto Italiano di Cultura, la Studieskolen, la FoF di Gentofte, il Comites, il Vecchio Convento di Portico di Romagna. Dante Alighieri c/o Lucia Rota Andersen Kulsvierparken 71 2800 Lyngby . www.dante-alighieri.dk dantealighieri@mail.tele.dk tel 45885713 (Lucia), 30344381(Finn, segretario). Quota annuale: 150 kr (100 per studenti; 250 kr per nuclei familiari di due persone). Conto bancario: 2102 8896 568 583 Nordea (ricordate di comunicare il vostro nome e cognome). I soci Dante possono associarsi all’Istituto italiano di Cultura al prezzo scontato di 150 kr.
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INDIRIZZI UTILI // Vice Consolato d’Italia Ambasciata d’Italia Magni Arge, Vagar Airport Gammel Vartov Vej 7 FO-380 Soervagur 2900 Hellerup +45 39 62 68 77 - fax 39 62 25 99 lun.-gio. 8.00 - 10.00 tel.+298 341000-fax +298 341000 info.copenaghen@esteri.it magni@atlantic.fo www.ambcopenaghen.esteri.it
Ass. Comm. Italo-Danese c/o Adv.P.R. Meurs-Gerken Studio Legale Amaliegade No 42 Amaliegade 42 1256 K
Trentini nel Mondo - Circolo di Copenaghen c/o Grazia Barberi Nielsen Henrik Ibsens Vej, 36 - 1 TH 1813 Frederiksberg - Copenhagen e-mail: grazianielsen@gmail.com website: www.trentininelmondo.it
Consolato d’Italia Engskiftevej 4 - 2100 Ø 39 18 34 44 - fax 39 27 01 06 lun-ven 10-12, lunedì anche 14-16 consult. tel. tutti i giorni 12 - 13
Vice Consolato d’Italia Giovanni Volpi Vingaardsgade 25 - 9000 Ålborg 98 11 37 55 - fax 98 16 15 51 giovanni@sangiovanni.dk consolato.copenaghen@esteri.it Cell. 40638050
Dante Alighieri c/o Lucia Rota Andersen Kulsvierparken 71 - 2800 Lyngby 35 34 43 81 (segretario) dantealighieri@mail.tele.dk www.dante-alighieri.dk
CLUB ITALIA c/o Benthe Volpi Hobrovej 3 9000 Ålborg 98 13 60 40 volpi@stofanet.dk
Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11 - 2900 Hellerup lun/mar. 9 - 17, mer/giov. 9 - 16 venerdì 9 - 15 39 62 06 96 - fax 39 62 88 73 iiccopenaghen@esteri.it www.iiccopenaghen.esteri.it
Corrispondente consolare Francesco Ulisse Ansgargade 3 - 5000 Odense 66 12 03 88 - 28 11 03 88
Società Dante Alighieri c/o Institut for Sprog, Litteratur og Kultur - afd. for Klassisk og Romansk Aarhus Universitet, Nobelparken Jens Ch.Skous Vej 5, bgn 463 8000 Aarhus /www.dante-alighieri.dk
A.I.R.-Ass. Italiana Ristoratori Ristorante S. Giovanni Vesterbro 46 9000 Aalborg 98 11 37 55 a-i-r@a-i-r.dk - www.a-i-r.dk
COM.IT.ES. Landskronagade 13 st. th - 2100 Ø 35 55 20 07 (tel. + fax) venerdì 10 - 12 info@comites.dk
Patronato INCA ven. 14.00-15.00 (su appuntamento) c/o Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11, 2900 Hellerup tel. 60 64 99 28 (lun.-mer. 16.30-18.00) chiarapetreni@gmail.com
Società Dante Alighieri Ansgargade 3 5000 Odense C 28110388 sonne@os.dk www.dante-alighieri.dk
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Corrispondente consolare Henning Holmen Møller Lille Torv 6 8000 Aarhus C 86 12 14 00 - fax 86 12 14 05 danskkur@post6.tele.dk
ICE Østergade 24 B, 1 - 1100 K 33 12 92 00 - fax 33 93 33 04 www.ice.gov.it/estero2/copenaghen copenaghen@ice.it
Comitato Pro-Scuola Presidente Gennaro A. Grosso Landskronagade 13 2100 Copenaghen Ø comitatoproscuola_dk@hotmail.com
CONPAS c/o Giuditta Verri Rasmussen Valbygaardsvej, 54 2500 Valby tel. 82 32 76 07
Focolar Furlan c/o Antonio Rosa Grøndalsvej, 52-2000 Frederiksberg tel. 38 10 78 72
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