Appendice documentaria La città nell’immagine dei quotidiani
1948-1980
Appendice documentaria La città nell’immagine dei quotidiani
1948-1980
L’Osservatorio Spontaneo sul Territorio si offre come soggetto attraverso cui esplorare varie e frammentate realtà del territorio apuano. L’Osservatorio viene concepito come luogo in cui possano confluire progetti e ricerche riguardanti la città di Carrara, la sua storia e società. Un mezzo attraverso cui mettere in gioco Istituzioni e popolazione nel percorso di riflessione e scoperta del territorio. Gli strumenti di cui OST si avvale sono la fotografia, il linguaggio, la ricerca documentaria e archivistica.
Ass.ne Osservatorio Spontaneo sul Territorio via del commercio 4A 54033 Carrara tel. 0585 044933
©tutti i diritti riservati
Premessa
Questo volume nasce dall’esigenza teorica di trovare un senso e un valore alla fotografia che non sia il vuoto appagamento del bello o la debole abitudine alla rappresentazione. I documenti qui presentati cercano un appoggio e un pretesto reciproco nelle fotografie presenti nel volume “Ilario Bessi un fotografo in città”: ne determinano una temporalità e ne descrivono lo spazio di vita, spesso ne sono causa e fine. Guardare una fotografia dovrebbe essere sempre un pretesto al pensiero: lo scambio naturale e quasi involontario di prospettive che si incontrano nelle diversità o nelle similitudini, ritrovando nelle forme del mondo l’origine del proprio essere. Cercare un senso alle immagini che non sia il senso del bello è trovarne la causa e la finalità, delineando quello che forse andrebbe definito come il suo valore d’uso o la sua praticità. Sfogliare le pagine dei giornali qui presentati è dare un significato storico all’opera lunga e continua di un fotografo costantemente impegnato nella traduzione in immagini di avvenimenti e notizie a lui vicine, ma anche scoprirne un ruolo di grossa responsabilità nella formazione e creazione di un immaginario che a tutti gli effetti è diventato il modo dei carraresi di guardare Carrara. La fotografia parte dal reale ma nel momento del suo ritorno al mondo lo ritrova sempre mutato e ritrova se stessa come l’artefice di questo cambiamento. Le immagini di Ilario Bessi hanno avuto questa capacità e questa sorte. Per questo con la lettura di questa Appendice vogliamo mostrare non solo il fotografo ma anche lo storico, il sociologo, il cartografo, il giornalista, ed è grazie a questa pluralità d’indagine, che è la pluralità dell’opera di Bessi, che possiamo oggi parlarne come di un intellettuale che ha aiutato il formarsi del carattere di una città, ne ha plasmato l’immaginario e ne ha documentato i cambiamenti. Vogliamo così inserire l’opera di Ilario Bessi dentro la storia del linguaggio, della comunicazione e del pensiero, ritrovando in questi termini il fine migliore di ogni immagine e del suo utilizzo, rivendicando forse la superiorità di un significato storico su qualsiasi valenza formale. La fotografia che attraversa la storia ne esce rinvigorita di una nuova bellezza, non più vittima della contemplazione ma elemento attivo e dinamico di uno sguardo che così diviene sovrastorico e inattuale, capace di creare connessioni inaspettate e inattese, legandosi al pensiero e preludendo così alla sua continuazione.
Introduzione
Il lavoro più grande che sta dietro questo volume risiede in tutto ciò che ne è stato escluso, resta chiuso nelle pagine trattenute negli archivi e nelle emeroteche, nella totalità del flusso di vita che ne fuoriesce alla lettura. Le pagine qui raccolte sono la selezione nata da un principio di ricerca molto specifico: il legame con le foto di Ilario Bessi, la loro presenza oppure la notizia di un avvenimento da lui fotografato. Sono le pagine della cronaca locale carrarese, l’attualità del quotidiano e le esigenze legate all’effemeride che devono cogliere. In questo ambiente è sorto il legame speciale che unisce le immagini di Ilario Bessi alla storia della città e alla storia dell’immagine legata all’esigenza della notizia e della comunicazione. Momenti che si riuniscono nella socialità del linguaggio e della sua finalità, manomettendo il senso classico dell’immagine, trasformando una fotografia in qualcosa d’altro: segno, legenda, tavola ideologica della rappresentazione del reale. Nell’archivio o emeroteca non si trovano mai elementi o oggetti isolati, essi sono infatti sempre connessi: l’unione di elementi parziali ma necessari di una storia la cui conoscenza sfugge alle nostre coscienze e memorie. In un archivio la memoria non si ricorda, si fabbrica nella pratica dell’archeologia e della sintassi del mondo, e i giornali quotidiani nella loro naturale scansione temporale ne rappresentano lo strumento più diretto e efficace. Il tipo di comunicazione è determinata dal destinatario, così nella loro forma pubblica e popolare le pagine dei quotidiani raccontano una storia collettiva, involontariamente destinata ad essere l’organo principale della memoria di una città, di un territorio, di una popolazione. In questo caso il fotografo, il giornale e la città riflettono la comune costruzione di un immaginario corale che diventa nel ripetersi dei giorni e degli anni il paesaggio della memoria condivisa che illusoriamente crediamo di ricordare.
LEGENDA: 19
dove il numero corrisponde al numero di pagina del libro “Ilario Bessi un fotografo in città”, contenente la fotografia di riferimento al documento mostrato.
Come si erano incontrati? Per caso, come tutti. Come si chiamavano? Che vi importa? Di dove venivano? Dal luogo più vicino. Dove andavano? Si sa forse dove si va? Che dicevano? Il padrone non diceva niente; e Jacques diceva che il suo capitano diceva che tutto ciò che quaggiù ci accade di bene e di male, era scritto lassù. D.D
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© La città nell’immagine dei quotidiani 1948-1980 © Edizioni minimocomunemultiplo Finito di stampare nel dicembre 2012 presso Tipolitografia Mori
Riproduzioni fotografiche © minimocomunemultiplo, 2012 Lavoro d’archivio, editing e impaginazione © OST Testi © OST
minimocomunemultiplo s.n.c. Corso Rosselli 18B 54033 Carrara P.I 01178680458 www.minimocomunemultiplo.net
Un ringranziamento particolare all’Associazione Il Borgo per la gentilezza e la cura con cui gestiscono l’emeroteca della Camera di Commercio di Carrara.
† Errata Corrige del Vol.I Ilario Bessi un fotografo in città: pag 146, viale Galileo Galilei anzichè viale Colombo.