Modena e Reggio Emilia
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Ambiente, cibo, comunità, transizione e resilienza
Editoriale
Città, uno spazio del cuore di Marcella Caluzzi • “Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure”. Questo scriveva Italo Calvino e come dargli torto. Il vocabolario Treccani la definisce uno degli elementi-guida dell’organizzazione dello spazio. E, per chi ci vive, è evidente che si tratta di un luogo in grado di organizzare anche parte del nostro pensiero, e di far pulsare il nostro cuore. Modena è una, come è in grado di tramutarsi in un prezioso caleidoscopio dai circa 185.000 riflessi, quanto il numero dei suoi abitanti. Reggio si trasforma ogni volta che a guardarla è uno dei suoi 171.000 abitanti. In questo numero abbiamo raccolto per voi le parole di chi in città ci vive, ci passa, ci è arrivato per amore, lavoro o necessità. Non mancheranno storie di progetti virtuosi e di esperienze di comunità, oltre che idee e consigli per godersi al meglio lo splendore della nostra città che si risveglia per la primavera.
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La città
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Che cosa rende indimenticabile la tua città? Qual è il luogo del tuo cuore? Ecco cosa ci avete risposto • Le città sono molto più dei monumenti e delle piazze: sono luoghi che ci regalano emozioni. Per questo abbiamo chiesto a chi abita nelle province di Modena e Reggio di raccontarci il proprio ‘luogo del cuore’, quello che amano particolarmente e rappresenta, per loro, la città in cui vivono. Ci siamo confrontati con persone nate e cresciute qui, trasferite nelle nostre città per lavoro o che sono cresciute qui ma poi hanno deciso di vivere altrove. “Il mio luogo del cuore a Reggio Emilia è la biblioteca Panizzi, in via Farini – racconta Adriano Arati, gior-
nalista -. Per un montanaro sceso nella “grande città”, per così dire, era un paradiso. Un grande e bel palazzone nel cuore del centro storico, con infinite stanze in cui trovare, oltre ai libri, tantissimi fumetti, dischi e riviste di ogni genere. Una novità, per molti versi, condita dal fascino del palazzo antico. E dai tanti chiostri interni. Le mie passioni erano due. In estate, arrivare presto, andare nel giardino interno, scegliere un posto all’ombra e passare la mattinata a leggere. Di sera, aspettare la tarda ora
PRIMAVERA 2018
Se ti dico Modena e Reggio? Tempo di lettura 3 min.
di Milena Savani di chiusura navigando fra i fumetti. Ora la Panizzi è ancora più grande, ancora più efficiente. Forse fa meno “vecchio palazzone”, ma va bene così!”. “Lido Po di Guastalla è il mio luogo del cuore – ci dice Andrea Bellani, responsabile Area Progettazione e Sviluppo CSV Modena - perché in tutte le età della vita è stato meta di camminate e pedalate insieme agli affetti più cari, la famiglia, gli amici, gli amori. Perché, nonostante apericena, lounge music e vita bassa, è ancora un buon posto per fare baracca. Perché i filari regolari di pioppeti aiutano a mettere un po’ d'ordine e ci sono ancora le zanzare autoctone, che vengono fuori
o in bicicletta, perdendosi. Gira di qua, gira di la, sinistra, destra e poi ancora sinistra...Via Toschi, Via San Carlo, Via San Pietro Martire, Via Guido Migliorati, Via Squadroni, Via Fornaciari, Via San Rocco, Vicolo Folletto, senza meta, a casaccio, con la nebbia o con l'afa, senza anima viva o con il mondo in piazza, scoprendo localini da metropoli, negozi di artigianato, botteghe di antichi mestieri, laboratori d’arte e fotografia. Scovando scorci suggestivi ed insoliti come Via dei Due Gobbi ed il suo atelier, una vecchia casa su tre piani con le balconate affacciate su un piccolo e raccolto cortile interno, protagonista alternativa del circuito “off” dell’e-
di sera. Perché mio nonno Ivan, partigiano, ci ha fatto il pontiere a metà del secolo scorso. Perché il Po sa essere placido e furioso, lento e implacabile, affascinante e contaminato e mi ricorda l'attenzione e il rispetto che si deve portare alla natura. E' il mio luogo del cuore perché il fiume continua a scorrerti dentro, ovunque tu sia, a scandire il tempo e ricordarti delle radici”. “I vicoli... questi sono il mio luogo del cuore – spiega Serena Galeazzi, commerciale di Boretto - perché Reggio Emilia e' da girare a piedi
vento Fotografia Europea”. “Senza alcun dubbio Piazza Fontanesi – racconta Valentina Molesini, insegnante di Boretto -. E’ un piccolo scrigno segreto che non ti aspetti: camminando tra i portici nelle sere invernali puoi notare, attraverso le luci dei lampioni, la prima neve che scende. Durante l’estate è gremita di persone che si riversano qui nonostante la calura agostana. Penso ai concerti improvvisati nella piazzetta o alle birre fresche consumate sulle panchine, agli alberi che offrono riparo dai raggi del sole e alle chiacchiere spensierate con gli amici”. E c'è chi a Reggio approda da molto lontano, come Eva Lara Menares che dal Cile si è trasferita a Carpineti e ad oggi fa servizio civile alla Casina dei bimbi “Il mio posto preferito a Reggio è casa Bettola. È una delle organizzazioni più accoglienti che io abbia mai visto. Hanno un sacco di idee carine e qui puoi incontrare tantissime persone che hanno viaggiato e stranieri da tutte le parti del
mondo. C'è sempre possibilità di confronto, di imparare cose nuove e passare momenti intensi con gente simpatica e sorridente”. Per quanto riguarda Modena il mio posto preferito è il parcheggio dell'Istituto Guarini, in viale Corassori – dice Chiara Tassi, giornalista modenese -. Un luogo del cuore insolito perché tutto chiuso tra cemento e case, a pochi passi dal ben più bello Parco della Londrina. Ma lì, su quei marciapiedi, sotto la pensilina dell'edicola chiusa, ho passato gran parte delle serate della mia gioventù. La compagnia del Guaro, ci chiamavano. E noi ne andavamo fieri. Lì il ritrovo per due chiacchiere dopo cena, che anche se non
settimana fino a tardi con le nostre urla. Scusa Gino, te lo chiedo ora, ma sappi che anche tu sei rimasto nel mio cuore”. “Il Parco Amendola e il Bonvi Parken – ricorda Angela Artusi, coordinatrice dei progetti di innovazione sociale, nata e cresciuta a Modena -. Mi riportano indietro alle estati delle prime uscite serali con gli amici, quando un ghiacciolo al bar costava 500 lire. E come dimenticare i “turni” ai tappeti elastici? Non più di 10 minuti, che diventavano regolarmente il doppio (o il triplo). Adesso ci vado a correre, intorno alle collinette e ai laghetti. Non ricordo un tempo in cui questi luoghi non abbiano fatto parte della mia vita”.
dal mitico Cesare e da sua moglie – racconta senza esitazione Marco Formisano, architetto cresciuto tra Modena e Parma -. Quando ero piccolo mia mamma mi portava sempre lì dopo la scuola perché abitavamo nella via. Se poi doveva fare una commissione mi lasciava li a giocare a carte ad asso piglia tutto. I signori del bar mi facevano sempre vincere e mi pagavano il Bif. È uno dei pochi luoghi dove ancora si sente l'aria di quartiere/paese e quando mi capita di ripassare di lì vado a salutare Cesare che ancora mi chiama 'trappolo', come quando ero bambino”. “A costo di essere banale devo dire il Duomo – spiega Gianni Bonacini, in-
ti mettevi d'accordo sapevi che al Guaro c'era sempre qualcuno pronto ad ascoltarti. Lì le sigarette fumate di nascosto, le canzoni a palla dalle casse delle nostre macchine appena prese. E le urla di "Gino", un vecchietto che aveva la sfortuna di abitare proprio nell'appartamento dietro l'edicola, che tenevamo sveglio ogni fine
"Il parco Amendola è stato per me un giardino di casa privo di recinzioni – racconta sorridente Simona Rotteglia, architetto modenese cresciuta nei palazzi in fondo a via Mantegna proprio adiacenti al parco -. Le prime discese in bob sulle colline innevate, i numerosi compleanni, gli innamoramenti fugaci e non, le birre che hanno accompagnato le chiacchiere con gli amici sotto la ‘uedra’, le corse, il piacere di trovare conforto sotto un albero o sdraiandosi sull'erba, la visione dei mondiali sull'’onda’, i ping pong e tanto altro sono state tutte esperienze ordinarie ma indimenticabili, delle quali il parco è stato teatro”. “Via Carteria e in particolare il Bar Malagoli gestito
gegnere in pensione nato a Modena ma trasferito a Bologna per amore -. Forse perchè è sempre uguale e dà un senso di continuità e comunità. Anche se non sono religioso, mi piace l'atmosfera, la penombra. Non accendo candele a san Geminiano, ma ricordo che le candele mi lasciavano a bocca aperta quando ero piccolo. Faccio foto, poi mi accorgo che sono sempre uguali. Mi affascina il pontile con i bassorilievi sopra l'altare”. Nei pressi di Rua Muro, c'è un luogo, in fondo al meraviglioso cortile della sala Truffaut dove io e le mie bimbe non dimentichiamo mai di fermarci quando siamo da quelle parti – ci spiega Paola Ducci, nata e cresciuta a Brescia ma trasferita a Modena -. Nascosto sulla parete di un vecchio muro c’è un graffito dal colore tenue ma dal significato profondo che domina la parte più nascosta del cortile: una colomba della pace, ma a metà, simbolo forse di una pace che è da sempre solo un'utopia”.
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La città
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PRIMAVERA 2018
Gugol Ghirlandeina: Fabrizio Annovi e suoi scatti che raccontano la città sui social
Modena a portata di clic
di Laura Solieri
Tempo di lettura 6 min.
• “Per me è molto rilassante potere girare liberamente senza vincoli per la mia città, ed ogni volta che effettuo un tour scopro sempre angoli e inquadrature nuove, colori diversi, atmosfere e situazioni inaspettate”. Fabrizio Annovi, classe 1964, da sempre grafico e fotografo, ex studente del Venturi, modenese sia di nascita che di residenza, racconta che
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attualmente è in mobilità e si dedica alle sue passioni principali: la grafica e la fotografia. “Dopo varie peripezie personali mi sono ritrovato con del tempo libero che ho pensato di impiegare curiosando con la mia Canon per le vie e per i luoghi nascosti di Modena. Ho iniziato a condividere le mie immagini su Facebook ed ho scoperto che molti altri hanno la stesso
Sommario p. 2-8
Cura di sè
p. 9
Alimentazione
p. 10-11
FEB/MARZO 2016
La città
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
p. 13-16
Essere vegani
p. 17
Benessere
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Nuovi spazi
p.19
Eventi
p. 20
Progetti
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Pasqua green
p. 22
Animali
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Attività
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Bambini
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Sport
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Solidarietà
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tipo di interesse: scoprire, vedere, raccogliere, sperimentare con le immagini la città di Modena e i suoi dintorni. Arte e storia si mescolano e si trovano ad ogni angolo e ad ogni via – racconta Fabrizio -. Il soggetto principale (ma per un modenese non può essere diverso) è naturalmente la torre Ghirlandina: cerco sempre angoli o scorci da cui poterne intravvedere almeno un pezzettino. La "pioppa" come la chiama Sandrone, è il simbolo a cui tutti i modenesi di nascita e di adozione si possono e si devono aggrappare, perché rappresenta la storia, il tempo, la forza e l'immagine della città nel mondo. Naturalmente apprezzo e cerco di "registrare" con la mia fotocamera anche tutti gli aspetti di vita e gli ambienti di Modena, dal duomo alle varie piazze, dalle chiese agli avvenimenti importanti che si succedono durante l'anno… Insomma, tutto quello che riguarda la nostra città mi interessa e può fornire nuovi spunti ed idee. Raccolgo e condivido le immagini modenesi nei miei album di Facebook e di Flickr e tutti gli anni cerco di produrre un calendario con le dodici migliori immagini
che ho scattato”. Fabrizio ha creato www.gugolghirlandeina.it, una pagina che permette di effettuare ricerche su Google ma attraverso una interfaccia "modenese". “E’ una pagina a cui ho aggiunto alcuni link diretti ai siti principali modenesi e internazionali e da poco ho anche messo uno slide show dei miei ultimi scatti che rimanda al mio album modenese su Flickr. Per questa pagina collaboro con il famoso sito di GustaModena. Modena è una città molto moderna ma allo stesso tempo "antica" –prosegue Fabrizio -. I pochi cittadini doc sono sempre di meno e volenti o nolenti mantengono nella propria anima uno spirito passato. Se possibile cerco di fermare nel tempo la città come la ritroviamo oggi, sicuro che in futuro tutto sarà cambiato, magari in meglio, ma l'ambiente non sarà più lo stesso. Tra le foto che preferisco ci sono alcuni scorci della Ghirlandina, colti da vie del centro storico, che raccontano di attimi in cui mentre passi, l'occhio coglie inaspettatamente la guglia della torre, attimi che normalmente la quotidiana fretta non ti fa cogliere. Modena penso sia unica perché è aperta a tutto e a tutti – conclude Fabrizio - Ho anche la fortuna di avere una compagna che condivide questa mia passione per la fotografia e che spesso è molto più brava di me, e ciò mi stimola a fare sempre meglio. Il luogo che mi ha più affascinato ultimamente è la cima della Ghirlandina, il piano cosiddetto della "scala elicoidale" che porta sulla guglia. Ho avuto la fortuna di poterla visitare e fotografare e da lassù si ha una visione ed una sensazione particolare ed unica”. È possibile ammirare il lavoro di Fabrizio su www.facebook.com/ annovi.frizio - www.flickr. com/photos/annovifrizio/ albums
PUNTI DI DISTRIBUZIONE MODENA Natura sì via Giardini, 595 Natura sì via Lamborghini, 144 Centro sportivo italiano via del Caravaggio, 71 Coccole di sale Via Ermanno Gerosa, 22 Un angolo di te via Trivellari, 13 Graffi e impronte via Antonio Allegri, 199 Inlinea centro estetico via Giardini, 456 Bioteca viale Amendola, 235 Cucina Verde viale Buon Pastore, 105 Star bene senza glutine via Vignolese, 870 Io Veg via Giardini, 632 Titto strada Morane, 500 (presso centro commerciale ‘La Rotonda’) Zazie via Francesco Selmi, 49 Fusi Orari Piazzale Torti, 5 Loma via Canalino, 61 Farina di cocco via Mondatora, 4 Gelatiamo viale Amendola, 150 Mia via Paganelli, 22 Impronta verde via Scarpa, 18 Erboristeria Buon Pastore viale della Pace, 176 Centro servizi volontariato viale della Cittadella, 30 Piscina Città dei Ragazzi via Sassi, 114 NaturHouse via Tagliazucchi, 65 Energia e Benessere strada Albareto, 353 Coop Agricola Custodiamo la Terra via San Gaetano, 3 Angeli con la coda via Vignolese, 271/b Clinica veterinaria Wiligelmo via Allegri, 213 Alkimie Sonore via Serafini, 62 L’arca di Noè piazzale Romualdi, 18 (San Damaso) Anima Bestiale via Provinciale Ovest, 98 (Nonantola) Bottega Bio Pura Vida via Di Mezzo, 40 (Nonantola) Erboristeria Scandellari via Vittorio Veneto, 127 (Nonantola) Ass. Zen Land via Copernico, 75 (Nonantola) Erboristeria Terra d'Ombra via Marconi, 12/14 (Nonantola) REGGIO EMILIA Natura sì via Edison, 6 Natura sì via Montefiorino, 13 Natura sì via Teggi, 38 Mamey viale dei Mille Mangiamorebio via Ponte Besolario, 2 Associazione Aura Blu via Ferretti, 8 Piccoli amici via G.B. Vico, 32 Curcuma India via G. Deledda, 8 Pasticceria Strada Alta via Cugini, 3/A Naturalmente via Martiri di Cervarolo, 42/A La cuccia di Rio via XXV Aprile, 27 (Rio Saliceto) Happy pet via al Forte, 4 (Montecchio Emilia) Il giardino di Poldo via Sacco e Vanzetti, 3 (Guastalla) Greenpet via Curiel, 7 (Castelnovo di Sotto) Agrienza Tuttanatura via Val d’Enza, 167/B (Canossa) Elly Pet wash via Marco Polo, 38 (Novellara) La Cassetta Verde corsoVallisneri 17/w (Scandiano) Associazione La Risata via De Chirico, 1 (Chiozza di Scandiano) Erboristeria Cambio Vita via Mazzini, 19/d (Scandiano) Estetica Salotto Regina via della Rocca, 9 (Scandiano) Verde Mela via Fogliani, 2/a (Scandiano) Coccinella via Statale 467, 37 (Casalgrande) Erboristeria Cambio Vita via Terraglio, 1 (Rubiera) Pasticceria Nufi viale della Resistenza, 17/b (Rubiera) CAMPOGALLIANO Palla di pelo via di Vittorio, 24 CARPI Natura sì via Losi, 16/A Naturalhouse corso Fanti, 95 Aromatizzata piazzale Ramazzini, 16B Aquariumlab via Papa Giovanni XXIII, 136 FIORANO MODENESE Natura sì via San Giovanni Evangelista, 7 Mamey via Circondariale San Francesco, 131 FORMIGINE Naturalmente da Barbara via Raffaello Sanzio, 9 Vagamondi bottega via per Sassuolo, 1 Om Shanti via Mazzini 49/a Mangianatura via Carso, 2 (Casinalbo) MIRANDOLA Natura sì viale Gramsci, 241/A SAVIGNANO SUL PANARO Natura sì via Tavoni, 699 PAVULLO Negozio biologico Centro Frutta via Serra di Porto, 1 SASSUOLO Green-go Kitchen via Radici in Piano, 246 SPILAMBERTO Naturalmente Bio via Berlinguer, 15 VIGNOLA Zanasi Lino via per Spilamberto, 1079 CASTELFRANCO EMILIA Erboristerie il Fauno piazza Giuseppe Garibaldi, 30 Erboristeria il Fauno via Loda MARANELLO Shanti Vegan via Veneto, 5 ZOCCA Ma che fata parrucchiera via Montombraro 479 Gas (Gruppi di acquisto solidale)
DIVENTA ANCHE TU PUNTO DI DISTRIBUZIONE scrivi a: sostenibilita@mediamo.net
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La città
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A caccia del linguaggio dei luoghi, in grado di svelare una città in modo originale
La città da fotografare
•“Trovo affascinanti gli spazi urbani abbandonati perché conservano sempre una storia fatta anche delle persone che hanno abitato o lavorato dietro questi muri, così come trovo estremamente affascinanti i cimiteri e gli ex penitenziari, due insolite chiavi interpretative di una cultura o di una intera società. Durante un viaggio, preferisco fotografare più gli spazi che le persone perché i luoghi hanno un linguaggio proprio e possono raccontare la città che stai visitando in maniera originale. Sono spesso considerati un personaggio marginale all'interno di una storia, ne sottovalutiamo l'importanza. Questo aspetto si traduce anche quando fotografo le persone perché mi concentro sulle presenze ai margini e sulle solitudini, esattamente il contrario di quello che sono i soggetti al centro del mio lavoro”. Erika Zambelli, 37 anni, di Sant'Agata Bolognese, un piccolo spazio urbano esattamente al centro tra Modena e Bologna, nella vita lavora in uno studio fotografico che si occupa principalmente di matrimoni mentre nel “sempre troppo poco tempo che abbiamo al di fuori del lavoro, cerco di recuperare uscite, concerti e serie tv senza alcun criterio logico e sovrapponendo spesso le cose. Sto, però, studiando il modo per raggiungere il dono dell'ubiquità - sorride Erika -. E parto tutte le volte che posso e amo moltissimo leggere che, forse, è la cosa che più si avvicina a viaggiare”.
Ad Erika piace scegliere grandi città come meta di un viaggio, soprattutto quando viaggia da sola. “Perché non dormono mai - dice - e questo le rende sempre diverse ogni volta che ritorni, perchè l'offerta culturale è vastissima e puoi ritrovare la diversità identitaria di ogni quartiere nelle persone che incontri. Mi piace viaggiare con gli amici con cui condivido da sempre la dimensione viaggio. Amo però molto anche viaggiare da sola perchè ti fa concentrare sulle cose essenziali di cui hai bisogno in quell'esatto momento; è esaltante. Non saprei indicare una città che mi ha colpito più delle altre, probabilmente parlerei sempre dell'ultima che ho visto in ordine cronologico. Posso dire che, tra quelle che mi vengono subito in mente, ho amato e odiato Londra perché è difficile abitarci, ma non puoi più fare a meno di tornarci. Mi trasferirei senza pensarci a Seattle perché è stato uno dei miei primi viaggi "seri" in cui ho capito l'importanza della giusta colonna sonora durante un viaggio e ho scoperto il fascino della geografia culturale. Tornerei a Tucson che ricordo come una delle città più aperte mentalmente all'interno di una dimensione difficile come quella dei luoghi di confine o a New Orleans per la ricchezza culturale e perché, forse, a contatto con il mondo degli spiriti ci entri davvero. Gerusalemme mi ha lasciato con una lista interminabile di libri da leggere
di Laura Solieri
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e la consapevolezza che capire i posti è difficilissimo e tornerei a La Paz perché ci sono passata velocemente nel mio ultimo viaggio, ma merita più tempo da dedicarci”. E poi ci sono Modena e Reggio Emilia, “due
città - racconta Erika – a cui sono legata perchè sono state la scenografia dei mie anni delle superiori; a loro associo le mie amicizie più strette. Queste due realtà sono cresciute in questi anni: hanno saputo lavo-
rare sulla ricchezza del proprio territorio e sulle offerte culturali ma, soprattutto, si sono inserite all'interno di percorsi più ampi che sanno valorizzare gli aspetti dell'immaginario emiliano, un imma-
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Tempo di lettura 4 min.
ginario fatto di cibi, sole e nebbia, sapori, lavoro quotidiano e accoglienza, un immaginario però legato ad una dimensione performante capace di coniugare tradizione antiche e stimoli esterni”.
I volti della città
L’arte partecipata per esplorare i luoghi della città che non ti aspetti di L.S. •L’obiettivo è raccontare in modo inedito un luogo a partire dalla sua comunità ed architettura in costante evoluzione. Il luogo in questione è l’RNord di Modena e il fine sociale perseguito è ben preciso: rendere l’arte aperta a tutti. Come? Attraverso la partecipazione diretta. Protagonista del progetto “R-Nord” è Tommaso Mori, 29 anni, di Modena, che nella vita si occupa di fotografia e comunicazione. “R-Nord è uno dei luoghi di Modena su cui più si sono concentrati gli sforzi per il cambiamento – dice Mori la cui proposta di progetto è vincitrice del concorso nazionale “ABITARE” indetto dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo – Alla base del mio progetto c’è il desiderio di comprendere meglio il modo in cui una comunità cambia nel corso di un processo di riqualificazione urbana. Fino a giugno sarò impegnato a collaborare con le realtà e gli enti che danno vita ad R-Nord per creare un progetto di ritratto partecipato e realizzerò dei ritratti che saranno fruibili dentro R-Nord stesso. Successivamente, i risultati di questa ricerca saranno pre-
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sentati nel mese di giugno presso La Triennale di Milano durante la Photoweek”. Tommaso racconta che non conosce mai le persone che fotograferà e spesso sta in questo la magia di un progetto di arte partecipata: nello spazio infinitesimale in cui due sconosciuti si incontrano e per qualche secondo
interagiscono collaborando senza sapere niente dell’altro. “Molto spesso l’arte è percepita come qualcosa di faticoso, riservata a pochi e che non può trovare spazio nella vita di tutti i giorni. Nei miei progetti creo invece dei momenti in cui chiunque può stampare con le pro-
prie mani un ritratto creato insieme sul momento. È un modo di restituire potere alla collaborazione tra individui, e dare alle persone la possibilità di vedersi in maniera differente”. Per informazioni e partecipare al progetto è possibile scrivere a errenord@gmail. com.
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La città
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PRIMAVERA 2018
Modena e Reggio Emilia investono sulle nuove tecnologie e sulla partecipazione collettiva • Modena e Reggio Emilia, due realtà dell’Emilia Romagna ai vertici della classifica delle città cosiddette “smart”. Ma cosa significa davvero essere una Smart City? Una città è definibile “smart” quando gli investimenti in capitale umano e sociale, così come quelli in infrastrutture tradizionali (come i trasporti) e innovative che riguardano l’informatica e le nuove tecnologie, sono finalizzati a una crescita economica sostenibile e ad un'alta qualità della vita, mediante una gestione attenta delle risorse naturali utilizzando particolari strategie di collaborazione tra tutti gli attori del territorio. Ne abbiamo parlato con L’Assessore Valeria Montanari del comune di Reggio Emilia che nel 2017 è stata una delle prime città Italiane a sottoscrivere un importante protocollo “smart city” che rappresen-
“Smart”, città verso il futuro ta il contesto all'interno del quale si intendono definire e perseguire gli orientamenti strategici per lo sviluppo del territorio attraverso l’innovazione digitale e sociale. “Da dicembre 2017 il protocollo coinvolge 36 organizzazioni locali, a cui in futuro potranno aggiungersi altri soggetti - informa l’assessore - l'obiettivo è progettare e realizzare iniziative congiunte che, attraverso collaborazioni e condivisione di metodologie di lavoro, soluzioni e competenze, consentano ai sottoscrittori di promuovere l'innovazione e lo sviluppo del territorio e migliorare così la qualità della vita e dei servizi”. Quali sono i progetti che Reggio Emilia mette in campo? Le iniziative sostanzialmente si dividono in tre ambiti: il potenziamento delle infrastrutture (banda ultra larga, copertura WiFi... ), i servizi digitali rivolti ai cittadini e le cosiddette soft skill ovvero le competenze trasversali
le tue attività e iniziative per associazioni e cooperative sociali
che svolgano attività, corsi, iniziative o che producano o commercializzino prodotti o che realizzino servizi nell’ambito della sostenibilità ambientale, sociale e del benessere della persona e degli animali
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di Paola Ducci
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italiane, raggiunge a malapena il 18% della popolazione. Reggio Emilia fa la scelta di unire il digitale alla par-
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DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Cavallini - sostenibilita@mediamo.net IN REDAZIONE Andrea Cavallini, Marcella Caluzzi, Paola Ducci, Milena Savani, Laura Solieri, Raffaele Cimino HANNO COLLABORATO Elisa Semeghini, Cristina Crivellari, Atimati Alessandra Checchi, Silvia Della Casa, Manuela Persico REDAZIONE Via Giardini, 456 - 41124 Modena Tel. 059/350269 GRAFICA E IMPAGINAZIONE mediamo.net STAMPA CSQ - Erbusco Vivere Sostenibile a Modena è una testata registrata al numero 22 del Registro stampa del Tribunale di Modena in data 16 novembre 2015 Informativa ai sensi dell’Art. 13 del D.lgs. 196/2003 sul trattamento dei dati personali MediaMo S.r.l. – Titolare del trattamento – ha estratto i Suoi dati personali dall’archivio abbonati elenchi telefonici e da altre banche dati proprie e acquistate da terzi. I dati, di cui non è prevista la diffusione, sono trattati con procedure automatizzate e manuali solo dai dipendenti incaricati del trattamento, per fini promozionali e commerciali. Tali dati possono essere comunicati, in Italia e all’estero, ad aziende o professionisti che li richiedono a MediaMo S.r.l. per le stesse finalità. Potrà rivolgersi a MediaMo S.r.l. Via Giardini 456, Direzionale 70, Modena per avere piena informazione di quanto dichiarato, per esercitare i diritti dell’Art. 7 del D.lgs. 196/2003, e perciò consultare, modificare e cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo nonché per conoscere l’elenco dei Responsabili del trattamento.
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MODENA
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tecipazione collettiva mettendo al centro le persone nel tentativo di valorizzare e dare spazio all’auto imprenditorialità. Il risultato è stata la creazione di veri e propri “laboratori di cittadinanza” che hanno avuto l’obiettivo di co-progettare con i cittadini iniziative: queste si sono poi trasformate in 20 accordi di cittadinanza su 19 ambiti specifici, alcuni tra l’altro già alla seconda edizione, in cui prendono vita 128 progetti con una partecipazione attiva di 2100 persone. Gli accordi sono stati firmati da 550 sottoscrittori di cui 350 associazioni, 130 cittadini singoli volontari e rappresentanti di attività private. Tra le innumerevoli iniziative vale la pena citare “Coviolo wireless”, frazione di Reggio Emilia dotata di banda larga grazie al Centro sociale, provider di comunità, progetto che tra l’altro è stato premiato a Bruxelles dove si è aggiudicato l’edizione 2017 dell’European Broadband Awards. Non possiamo poi dimenticare “Genitori Connessi”, iniziativa importante che porterà in aula, entro giugno 2018, 1000 genitori per riflettere sul rapporto tra genitori e figli in una realtà digitalmente aumentata come la nostra. I Laboratori sono stati creati in partnership con l’assessorato all’educazione, l’università Unimore, l’Università Bicocca di Milano, la cooperativa Coopselios e alcuni volontari con competenze digitali alte. E a Modena? E’ da tempo che anche Modena sta investendo in progetti in grado di incre-
mentare l’efficienza e l’intelligenza partecipata del territorio. Questa strategia di azione ha portato la città ai primi posti in varie classifiche che misurano la smartness e la qualità della vita delle aree urbane. Modena si è dotata dell’”Agenda Digitale locale 2017-2019” (ADL) uno strumento politico-programmatico che ha l’obiettivo di assicurare che tutti i cittadini possano usufruire dei benefici generati dalle tecnologie messe a disposizione, partendo dalla modernizzazione della Pubblica Amministrazione locale. La stesura dell’Agenda, seppur di competenza esclusiva del Comune, ha coinvolto gli organi politici e gestionali degli Enti locali, oltre ai portatori d’interesse esterni, mediante un percorso partecipativo. Nel 2018 a Modena i luoghi dell’innovazione sono molteplici. Ne citiamo alcuni ma sono tutti elencati chiaramente sul sito del Comune nella sezione Smart Comunity. Si va dalla Palestra Digitale "Make it Modena”, un Innovation Lab dove partecipare a corsi, eventi e laboratori ma soprattutto dove incontrare maker, scambiare idee ed esperienze, utilizzare in modo creativo le tecnologie ICT e le strumentazioni digitali; l’”Area Nord” dove è in atto una riqualificazione che comprende servizi per le disabilità e la salute, housing sociale, portierato sociale, innovazione scolastica, valorizzazione commerciale, riqualificazione del sistema della mobilità e del verde pubblico oltre ad interventi per la sicurezza.
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PRIMAVERA 2018
Dora, l’emporio solidale reggiano Le famiglie in difficoltà possono trovare cibo ma anche partecipare a corsi di formazione e orientamento al lavoro per cercare di uscire dalla crisi
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di Milena Savani • La gara di solidarietà, nel migliore stile reggiano, si è aperta con l’inaugurazione, ormai quasi un anno fa, dell’Emporio solidale ‘Dora’. All’Emporio possono rivolgersi 50 famiglie – indicate dai Servizi sociali del Comune e da Caritas – duramente colpite dalla crisi, senza occupazione e a rischio povertà, per ricevere gratuitamente i beni per vivere, come in un supermarket, ma senza l’uso di denaro, bensì con un sistema di ‘punti’. Dora funziona come un minimarket, ma è molto di più. Qui i prodotti – dai cibi a lunga conservazione ai prodotti per l’igiene, dagli articoli per l’infanzia e quelli per la scuola – sono messi a disposizione gratis e i commessi sono volontari. Le famiglie in difficoltà possono rivolgersi all’Emporio per il cibo, ma anche per partecipare a corsi di formazione e orientamento al lavoro, al credito e al consumo, per cercare di uscire dalla crisi e rimettersi in piedi. Questi servizi integrativi vengono attivati di volta in volta sulla base dei bisogni degli utenti. I giorni di distribuzione dei prodotti sono il mercoledì pomeriggio dalle 16 alle 19 e il sabato mattina dalle 9.30 alle 12.30. L’Emporio solidale non si sostituisce alle mense o alle attività di distribuzione dei pacchi o delle borse alimentari: lavora al loro fianco, perché aiuta altre famiglie. Per chi rischia di diventare un “nuovo povero”, andare all’emporio significa poter fare anco-
ra la spesa con i figli scegliendo insieme i prodotti dagli scaffali, e usufruire di servizi dedicati. E’ un’esperienza che vuole durare nel tempo, coinvolgendo sempre di più il tessuto cittadino, le persone, le associazioni e le imprese. Lo fa tramite “Dora in poi”, la campagna di “mobilitazione permanente” per sostenere l’Emporio, le sue esigenze e le sue famiglie. È sempre possibile fare donazioni ed è sempre possibile collaborare come volontario, e sono inoltre previste diverse altre opzioni. Vi saranno momenti di raccolta straordinaria e continuativi in negozi e punti vendita che sostengono Dora, ed è poi possibile impegnarsi a donare per un periodo prestabilito un determinato prodotto. Ogni persona che aderisce riceve una tessera, con la quale si impegna ad acquistare per un anno un prodotto necessario all’Emporio, nella quantità che liberamente sceglie di donare. Tutti i donatori tesserati, periodicamente depositano i prodotti in uno dei punti di raccolta “Dora in poi” nelle aziende, nei negozi, nelle palestre, dove i volontari dell’emporio effettuano il ritiro per la distribuzione alle famiglie. Si è scelto di dare un nome all’Emporio solidale. E si è scelto il nome ‘Dora’ per due ragioni, entrambe antiche e significative. Nel primo caso, Dora deriva dalla parola greca antica doron, che vuol dire ‘dono’ e che al plurale suona appunto dora, cioè ‘doni’.
Nel secondo caso, dal dialetto reggiano rezDora, la padrona della casa. “La Dora era una brava donna e una brava ‘rez-Dora’”, si legge infatti sul sito dell’Emporio (www.emporiodora.it.) e straDora lo dicevano le nonne quando abbracciavano e vezzeggiavano i loro nipotini.
Superare gli ostacoli mentali: All inclusive Sport per inserire bambini disabili nelle società sportive
Reggio Emilia senza più barriere Tempo di lettura 2 min.
• Pensare la nostra città come un Comune pilota a livello nazionale, una città che sorride alle differenze e che le accoglie nella convinzione che siano una risorsa culturale ed etica. Una città che non si chiude ma che si apre, che considera la fragilità come punto di riflessione privilegiato da cui guardare la società. Una città che non dimentica le persone fragili, che le rispetta, non le nasconde e ne fa un punto di forza della sua politica di innovazione. La città di tutte le persone. La città italiana più europea d’Italia. La città senza barriere. Reggio Emilia Città Senza Barriere ha come mandato di fondo quello di contribuire al superamento delle barriere architettoniche (tutto ciò che ostacola alla mobilità ed all’accessibilità di ogni persona con disabilità: fisica, sensoriale, mentale) e
mentali (cioè gli ostacoli di natura comportamentale e culturale, spesso prima causa di emarginazione e stigmatizzazione sociale) realizzando un nuovo modo di pensare la città “per” e “con” la disabilità. All’interno di questo contesto si inserisce il progetto All Inclusive Sport, iniziativa di rete della provincia di Reggio Emilia volta a inserire bambini e ragazzi con disabilità nelle società sportive del territorio. Obiettivo di all inclusive sport è creare le condizioni perché i bambini e i ragazzi con di-
sabilità possano praticare sport e partecipare alla vita delle società sportive del loro territorio, rivelando la bellezza di una comunità inclusiva per tutti. all inclusive sport propone quindi un’alternativa ai percorsi sportivi dedicati esclusivamente ai diversamente abili e promuove il loro inserimento in più ampie società sportive “inclusive”, capaci di ospitare tutti grazie alla presenza di Tutor di sostegno correttamente formati. Oggi all inclusive sport realizza la messa in rete dei soggetti che si occupano
di sport e disabilità nella provincia di Reggio Emilia, la ricerca, mappatura, sensibilizzazione e formazione delle società sportive “aperte all’inclusione”, la creazione di Tutor e Supertutor, cioè figure dedicate all’orientamento e all’accompagnamento di ragazzi con disabilità desiderosi di praticare sport al di fuori della scuola, l’inserimento di bambini e ragazzi con disabilità nelle società sportive del loro territorio e l’organizzazione di iniziative di formazione e sensibilizzazione.
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PRIMAVERA 2018
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Share’ngo, il car sharing elettrico Modena da quasi un anno può contare su un nuovo strumento di mobilità sostenibile di Milena Savani • Dopo Milano, Roma e Firenze da ormai un anno è stato attivato anche a Modena Share’ngo, il nuovo servizio di car sharing elettrico che consente il noleggio dell’auto, prelevandola da una zona e lasciandola anche in una differente nell’ambito delle nove aree operative individuate. Sono venti le auto gialle elettriche a impatto zero e a flusso libero a disposizione dei modenesi. Ecologiche, facili da guidare e da parcheggiare, viste le ridotte dimensioni, le auto del servizio Share’ngo sono disponibili in strada, pronte all’uso, senza preoccupazioni per il riposizionamento nella zona del prelievo e per la ricarica, operazioni che saranno a cura del gestore. Ognuno può individuare la posizione del veicolo e prenotarlo attraverso la App del servizio Share’ngo (registrazione su www.sharengo. it/signup), per poi iniziare il noleggio a un costo medio di 24 centesimi al minuto. I mezzi possono accedere alla Ztl, dove sono stati ricavati stalli dedicati, così come in altre zone della città, e possono essere parcheggiate senza pagamento di ticket nelle aree a strisce blu. Una citycar termica produce molti inquinanti pericolosi, ad esempio circa 100 grammi di CO2 al km e costa 3.0003.500 €/anno (con 500 km/
Idee e storie di sostenibilità in onda ogni settimana su Trc
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mese). Chi usa le auto elettriche di Share’ngo smette di essere complice di tutto questo. Il suo contributo alla riduzione di CO2 emessa in atmosfera cresce ad ogni corsa, viene misurato ogni giorno ed è controllabile dall'utente. Chi ha contribuito di più viene premiato da Share’ngo in collaborazione con le Amministrazioni delle città in cui operiamo e le più importanti organizzazioni ambientaliste. Le auto in città inoltre occupano circa il 10% della superficie disponibile e restano in sosta per il 95% del loro tempo: non sarebbe più bella una città con (molte) meno auto come a Parigi o a Berlino? Usando Share’ngo puoi rinunciare alla tua auto privata, o provare per un po' a farne a meno, e vedere quanto tempo perso a cercare un parcheggio puoi risparmiare. Spesso sono in ZTL gli uffici dove lavoriamo, le nostre case, i cinema e ristoranti preferiti. Con il car sharing elettrico le multe finiscono.
Libero ingresso in ZTL, con parcheggio gratuito nei posti a pagamento e negli spazi riservati ai residenti. L’auto elettrica non inquina e non fa rumore, rendendo le città più silenziose e vivibili. L’ambizione del Comune è trasformare la mobilità urbana elettrica e condivisa in un’esperienza per tutti, ogni giorno nuova e gratificante. Ogni azienda può oggi ridurre i costi di mobilità promuovendo l’uso dei servizi di car sharing e dare un contributo importante alla riduzione dell’inquinamento urbano scegliendo le vetture elettriche e condivise di SHARE’NGO. Una volta attivato, l’azienda può autorizzare chi vuole ad usare il servizio Share’ngo con addebito aziendale. Dalla consolle si potrà in ogni momento creare e aggiornare la lista dei driver, gestire le autorizzazioni (definendone giorni e orari), controllare l’utilizzazione del servizio, scaricare fatture ed estratti conto e controllare
quale credito ambientale l’azienda stia maturando per avere scelto la mobilità sostenibile di Share’ngo. Il car sharing nell’ambito del territorio comunale è un’alternativa ai mezzi di trasporto con vettore, ed è soggetto allo stesso regime fiscale. Se serve la fatturazione su Partita Iva delle corse con Share’ngo, basta introdurre la Partita IVA e il nome del suo intestatario in area riservata. Potete scegliere Share’ngo come Mobility Partner stipulando una convenzione e offrire ai dipendenti o clienti e ai loro famigliari un’iscrizione a prezzo ridotto e una tariffa scontata fino al 20%. Oltre 100 aziende in Italia lo hanno già fatto. E a chi gestisce esercizi pubblici come cinema, teatri, ristoranti o palestre, Share’ngo offre buoni corsa da 30 e 45 minuti e il proprio sistema di in-car advertising, dando visibilità alle vostre offerte migliori anche sulle nostre app e sui nostri social.
Educare per salvare Su tutto il territorio vengono svolti incontri per chi quotidianamente si rapporta con bambini La diffusione delle Manovre di disostruzione pediatriche è un progetto di educazione sanitaria che si rivolge alle insegnanti di asili nido e scuole elementari, alle mamme e ai papà, ai nonni e alle baby sitter e a tutti coloro che quotidianamente si rapportano con dei bambini. L'ostruzione delle vie aeree in età pediatrica è un evento abbastanza frequente e il rapido riconoscimento e trattamento può prevenire conseguenze gravi, anche fatali. La Croce Rossa è impegnata nella diffusione della conoscenza di queste semplici manovre salvavita, al fine di ridurre il fenomeno e le gravi conseguenze dell'ostruzione delle vie aeree. Su tutto il territorio vengono svolti incontri informativi e corsi formativi specifici. I primi hanno la durata di 1 ora circa, a titolo gratuito ed aperti a tutti con lo scopo di diffondere, appunto, i principi di educazione sanitaria specifica, riflettere sul "problema" e conoscere il Progetto Manovre Salvavita Pediatrica. Il corso formativo, che segue le Linee Guida Internazionali ILCOR è teorico-pratico e della durata di 2 ore, caratterizzato da esercitazioni pratiche su manichini (bambino e lattante). Per prevenire è necessario essere informati e l'unica possibilità di risolvere l'ostruzione completa delle vie aeree è affidata al corretto esercizio delle Manovre di Disostruzione Pediatriche, manovre che, se ben applicate, possono essere salvavita. Nel corso del periodo settembre 2016/giugno 2017 sono state informate e formate 2458 persone tramite lezioni dedicate alla popolazione. A queste sono da aggiungere circa 150 educatrici di nidi e materne sia della città che della provincia Modenese. 2 dimostrazioni in piazze modenesi in occasione della festa di croce rossa e del progetto VIVA che hanno raggiunto la numerosa cittadinanza interessata di passaggio. Su richiesta, vengono svolte giornate dimostrative in luoghi pubblici, in collaborazione con altre associazioni. Per chiedere di svolgere una lezione presso il proprio club, o associazione scrivi a disostruzioneped@crimodena.it
La sostenibilità buca lo schermo Nasce ‘E tu cosa fai? Tempo di lettura 4 min.
• Le tematiche della responsabilità sociale dell’impresa e, più in generale, della sostenibilità, rappresentano un trend in crescita. Le azioni delle imprese socialmente responsabili (ma anche di enti, istituzioni, terzo settore) diventano fondamentali nella comunicazione delle stesse realtà. Al tempo stesso cresce la sensibilità di una parte di cittadini che, per dirla con uno slogan, capiscono che possono realmente ‘votare col portafoglio’. Ecco perché è sempre più necessario fare cultura su queste tematiche, facendole circolare attraverso il racconto di storie di imprenditori che fanno della responsabilità sociale e civile dell’impresa, un impegno specifico. Parole come economia sociale, economia
circolare, welfare aziendale, reciprocità, finanza etica, green economy… sono sempre più al centro del dibattito pubblico. Per questo è nato ‘E tu cosa fai? Idee e storie di sostenibilità’, una trasmissione televisiva in onda settimanalmente su Trc (visibile in tutta la regione Emilia-Romagna sul canale 15 del digitale terrestre e sul canale 827 del pacchetto Sky) ogni mercoledì alle 19.15 e, in replica, il giovedì alle 14,35 e il venerdì alle 18.15. La trasmissione televisiva contiene storie di imprese, cooperative, enti, amministrazioni e istituzioni, terzo settore, e, al tempo stesso, storie di realtà che sono beneficiate dai processi di sostenibilità messi in cam-
po dai soggetti coinvolti e dalla stessa comunità. Inoltre ‘E tu cosa fai?’ tratta dei principali eventi sul tema in Emilia Romagna e si avvale della consulenza scientifica del professor Stefano Zamagni, docente nella facoltà di Economia dell’Università di Bologna, vero precursore dell’economia civile e delle tematiche legate alla Rsi. Il portale web (www.etucosafai.it) si occupa delle stesse tematiche con interviste, approfondimenti, appuntamenti. Il portale intende aggregare le ‘buone notizie’ della sostenibilità, per diffondere buone pratiche e far crescere una cultura. “E tu cosa fai? – spiega il coordinatore del progetto, Paolo Seghedoni di MediaMo – è un progetto che intende
mettere in luce le storie di chi mette in pratica la sostenibilità in modo concreto e le idee di chi (professori universitari, giornalisti, addetti ai lavori) fa crescere una cultura. Molti imprenditori, ma anche molti dirigenti di associazioni o di istituzioni pubbliche o private che siano, mettono già in atto veri e propri ‘esercizi di sostenibilità’, spesso quasi senza saperlo e senza comunicarlo. E’ invece particolarmente importante far conoscere le esperienze – conclude Seghedoni – perché altri seguano l’esempio e diventino più sostenibili e attenti al territorio, alla propria comunità di riferimento, in ultima sintesi e per usare un’espressione che rischia di diventare desueta, al bene comune”.
PER SAPERNE DI PIÙ E tu cosa fai? In onda su Trc mercoledì alle 19.15; giovedì alle 14.35; venerdì alle 18.15 www.etucosafai.it - redazione@etucosafai.it - info@mediamo.net
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La città
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Cercare ciò che è umanizzante, per crescere come persone di Laura Solieri • A partire dagli studi della cosiddetta “psicologia ecologica” che indaga il modo in cui i diversi contesti di vita, anche ambientali, influenzano il comportamento degli individui, è
PRIMAVERA 2018
Fermarsi a chiederci cio’ di cui abbiamo veramente bisogno Tempo di lettura 4 min.
noto che essi agiscono non solo su aspetti del comportamento ma anche a livello motivazionale e simbolico. Ne abbiamo parlato con la psicologa psicoterapeuta Marilisa Ruini, 38 anni,
di Sassuolo, che ci fa notare quanto, se “guardata dall’alto”, nel suo insieme, una città possa apparire un luogo caotico, frenetico, a volte insensato, e lo stesso può valere per molti di noi,
nella percezione della propria quotidianità, in cui ci si sente strozzati da troppe cose in ritmi serrati. “Oggi molti sono gli “elogi alla lentezza”, i richiami a riconquistare “ritmi più
Ascoltarsi e dare valore Ecco come imparare a rallentare per contrastare i ritmi frenetici della città di Valerio Folloni - Alkimie Sonore • Vivere in città può sicuramente essere comodo, ma oggi come oggi, soprattutto per la nostra salute, può avere anche diversi svantaggi. In città abbiamo tutto a portata di mano, la parola chiave è comodità: negozi sempre disponibili, mezzi pubblici, vie di scorrimento (che non sempre sono veloci), scuole, lavoro e servizi a pochi minuti da casa; ma tutta questa ‘comodità’ ha prodotto alcuni effetti deleteri sul nostro modo di vivere. Tutto si è velocizzato e sembra governato dalla parola "corri!" Questo must ci ha portato a non ascoltare, ci ha portato in una frenesia dove è impossibile respirare a pieni polmoni (e per certi versi, forse, è anche meglio) e a volere tutto subito. Ovviamente questo modo di vivere non può che avere effetti negativi sulla nostra psiche e sul nostro benessere: siamo sempre più stressati, agitati e ansiosi, ipocondriaci, malati, nevrotici e irritabili. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che esiste un legame tra la vita di città e l’alterazione di alcuni circuiti cerebrali che regolano la nostra salute mentale. Forse sarebbe meglio tornare a vivere nelle campagne, con una vita più lenta e connessa con la Natura? Potrebbe essere, ma è anche vero che gli organismi viventi hanno una capacità selettiva capace di far adattare i componenti alle nuove condizioni ambientali. Un esempio di ciò è dato dal merlo europeo che è capace di adattare il proprio cinguettio in modo da superare i rumori del traffico urbano e comunicare coi suoi simili. Come possiamo contrastare tali sintomi negativi
senza perdere i benefici della città? Il punto fondamentale è reimparare ad ascoltare. Ascoltare al di là della voce e del significato immediato delle parole, ascoltare, quindi, le emozioni che manifestiamo quotidianamente. Ritagliarci il tempo di poter respirare, assaporare, godere tutto ciò che ci circonda. Impariamo a dare valore alle cose, a riconoscerlo mentre le stiamo vivendo, prima che sia troppo tardi, siano esse la salute, l’affetto di una persona o semplicemente l’attimo fuggente di un tramonto. Diamoci la possibilità, almeno in alcuni momenti della giornata, di non correre. Questo è ciò che ho imparato dal suono delle campane tibetane o dei tamburi e questo è ciò che cerco di trasmettere ai miei clienti durante i trattamenti individuali, i corsi o questi miei articoli. Nei trattamenti di massaggio sonoro, così come nelle Armonizzazioni di gruppo con le campane tibetane, il suono armonico ci accompagna in un viaggio all’in-
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terno di noi stessi. In uno stato alterato di coscienza, simile al viaggio sciamanico, entriamo in contatto col nostro subconscio e col nostro corpo, con la nostra memoria cellulare ed ecco che finalmente ascoltiamo chi siamo veramente, le nostre esigenze, ed eventuali traumi che emergono per essere portati a coscienza e trasformati. Questo è il grande potere del suono: renderci sempre più consapevoli e presenti a noi stessi, nel qui e ora. Un altro modo che ho di lavorare con l’ascolto è la Tecnica Cranio Sacrale. In questo caso non è il suono, bensì un tocco leggerissimo a permettere l’ascolto, sia su un piano fisico che emotivo. Infatti, con impercettibili manipolazioni sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale, posso ascoltare, assecondare o stimolare il ritmo cranio sacrale del cliente. Tale ritmo è dettato dalla capacità del liquido cefalorachidiano di fluire dal cranio al sacro per poi ritornare. In presenza di lesioni o blocchi, il liquido
non è più in grado di fluire armonicamente, producendo una variazione anomala nel ritmo stesso. Assecondando tali movimenti fisiologici, posso aiutare il corpo ad ascoltarsi, identificare le eventuali lesioni e iniziare ad attuare tutti quei processi di autoguarigione atti a ristabilire il normale equilibrio fisiologico. Con la sua delicatezza, la terapia cranio sacrale è considerata una modalità d’intervento non invasiva e sicura, spesso consigliata in circostanze considerate rischiose, come gravidanza, dopo un’operazione o incidenti. Per sperimentare questa capacità innata di ascolto e un modo differente di vivere la quotidianità, con una maggior presenza, potete trovarmi a Modena o a Sassuolo. Ogni mese programmo armonizzazioni di gruppo con le campane tibetane. Se preferite programmare un percorso individuale, è possibile concordare un appuntamento. Per informazioni e appuntamenti: Valerio Folloni 333.7837467 o info@alkimiesonore.it.
naturali” – commenta Marilisa - Sicuramente piccoli gesti quotidiani aiutano a creare spazi di benessere che incidono positivamente sulla qualità della propria vita, come scegliere ogni tanto una strada più panoramica anche se allunga di 3 minuti il percorso, o fare un breve spostamento a piedi anziché in auto. L’ambiente che ci circonda manda impulsi al nostro cervello e su questi costruiamo il nostro modo di sentire e sentirci. Ma ancor più “rivoluzionario” nel nostro modo di viverci, noi stessi e l’ambiente che ci circonda, è il fermarsi. Fermarsi a chiederci ciò di cui abbiamo veramente bisogno, imparare a distinguere tra ciò che ci lascia svuotati o intasati, da ciò che ci nutre. Coltivare, anche nel rapporto con l’ambiente circostante, fattori qualificanti la persona, cercare ciò che è “umanizzante”. Alcuni fattori deteriorano non solo la qualità del nostro vivere, e del vivere il nostro ambiente, ma noi stessi come persone. In questo senso non esistono ricette o manuali assoluti validi per tutti, ognuno troverà i suoi gesti, le sue scelte, piccole o grandi che siano. Questo possiamo fare – consiglia la psicoterapeuta - Partire a fare ordine, scartare comportamenti che sono per noi tossici, e creare quindi spazio per quelli che ci danno la possibilità di crescere come persone”. Perché la città, grande o piccola che sia, è un sistema
complesso, in cui a volte l’essere umano, la persona, può avere l’impressione di scomparire, di essere inserito in qualcosa che lo governa e lo modella in modo passivo. “Il punto è proprio fermarsi –sottolinea Ruini - uscendo da certi schemi o automatismi che si innescano magari condizionati anche da alcuni elementi del “sistema città “, per darsi la possibilità di trovare nelle diverse componenti dello spazio urbano ciò che più ci nutre e corrisponde”. Un libro su tutti che per Marilisa racconta al meglio la città è un libro per bambini: Nella nebbia di Milano, di Bruno Munari. “L’autore con le sue parole delicate e a volte surreali, l’uso dei materiali e delle forme, il contrasto fra i toni del grigio e i colori accesi, accompagna il lettore ad immergersi in questa metropoli, rallentata dalla presenza della nebbia, e nel tragitto il lettore arriva a trovare uno spazio colorato e di gioco, per poi tornare a casa accompagnato nella tranquillità del parco di nuovo immerso nella nebbia. Questo testo già dalla sua prima lettura mi ha fatto sorgere molti interrogativi sul rapporto uomo e città, e nelle pagine ho trovato sia lo spazio della creatività che della possibilità insita nella scelta che ogni persona può attuare, sia la pacificazione che il saper sostare nelle cose che ci circondano (qui gli agenti atmosferici) può offrire”.
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Cura di sè
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PRIMAVERA 2018
Bisogno di pulizia, di rallentare, di prenderci tempo per noi stessi e per le persone che amiamo • La vita moderna, con i suoi ritmi accelerati ha portato con sé grande ricchezza ma anche una perdita del contatto dell’uomo con sé stesso, con la natura che lo circonda. Campi che prima erano verdi ora hanno lasciato il posto a cemento, i ritmi della natura che segnavano il passaggio da una stagione all’altra, ognu-
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Aria nuova, la bella stagione di Nicole Soncini na con le sue ricchezze e i suoi prodotti, non sono più così scanditi: troviamo infatti frutta e verdura in ogni periodo dell’anno. Viviamo in contesti frenetici, pieni di smog e stress mentale, ci viene chiesto sempre di più. C’è bisogno di pulizia, di rallentare, di riscoprire le abitudini che avevano i nostri nonni, le usanze del posto da cui veniamo, di prenderci tempo per noi stessi e per le persone che amiamo. Fortunatamente, in tutto questo frastuono sempre più persone stanno pren-
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dendo coscienza che non è più possibile continuare con questa velocità e si affacciano ormai da tempo gruppi di acquisto con prodotti di stagione, progetti virtuosi, persone che si spostano a vivere dalla città alla campagna, autoproduzione, riscoprendo la bellezza del far da sé. Intossicati come siamo dal cibo, aria malsana e pensieri negativi, abbiamo necessità di ritrovare il nostro centro interiore, di abbandonare il superfluo, di pulizie a 360°: dagli ambienti in cui viviamo, passando attraverso le
nostre menti piene di pensieri e preoccupazioni, fino al nostro corpo intossicato da cibo raffinato. La primavera che si avvicina è il momento magico in cui la vita rinasce dal letargo dell’inverno. Gemme fioriscono sugli alberi e racchiudono dentro sé la forza e la potenza del nuovo, di ciò che verrà. E’ il momento ideale per cominciare nuovi percorsi, nuovi stili di vita, nuovi schemi mentali. In molti credono che poco si può fare, che la giostra su cui siamo saliti possa solo
continuare ad andare ancora più velocemente. Non di rado sento pensieri negativi, persone rassegnate o senza determinazione nel voler apportare cambiamenti. In realtà nel nostro piccolo possiamo fare molto: imparare a prenderci i nostri tempi e ad ascoltare il corpo quando è stanco senza portarlo all’esasperazione, stare in silenzio e riflessione, fare camminate all’aria aperta, pulire gli ambienti in cui viviamo con detergenti naturali e non tossici all’ambiente e alle nostre vie
respiratorie, ma soprattutto cominciare ad avere pensieri felici e positivi a non incagliarci in relazioni che ci fanno del male, a stare con persone positive ,ad allontanare tutto ciò che ci lascia senza forze o senza gioia. Dopo una giornata faticosa spegnete il cellulare, accendete un incenso o una candela, prendetevi tempo per stare con i vostri amici e le persone che amate, mettete su una bella canzone, spalancate le finestre e respirate profondamente. Vogliatevi bene!
La detersione in città Vivere e lavorare dove la qualità dell’aria non è delle migliori richiede più attenzione alla pulizia della pelle di Stefania Gozzi
Le ricette di primavera di Nicole Soncini
Scrub naturale zucchero e miele: Ingredienti: 2 cucchiaini di miele, tre di zucchero • Gli ingredienti vanno mescolati con pazienza al fine di creare una pappetta. Generalmente la uso mentre faccio la doccia, con il calore del vapore i pori si dilatano e risulta più facile esfoliare in profondità. L’azione va ripetuta per circa 5 minuti, dopodiché va lasciata in posa per altri 5 al fine di far assorbire alla pelle le sostanze nutrienti presenti nel miele e nello zucchero. Le proprietà sono davvero numerose: è un antibatterico naturale, quindi perfetto per combattere l’acne, è idratante sulla pelle, cicatrizzante,
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antiossidante, antinfiammatorio, rigenerante ed energizzante. Uso lo zucchero per avere un’esfoliazione più delicata ma allo stesso tempo energica, che non lasci segni o abrasioni sulla pelle
Maschera purificante all’argilla verde: Ingredienti: 2/3 cucchiai di argilla verde ventilata, 1 cucchiaio di miele, 1 cucchiaio di olio di mandorle o olio extra vergine di oliva, acqua tiepida q.b. • Mescolare insieme gli ingredienti fino a formare una pasta omogenea che non dovrà risultare troppo acquosa. Spalmare sul viso, decolleté e seno e lasciare in posa per un
massimo di 10 minuti. Risciacquare con un panno in microfibra caldo e infine applicare una crema idratante. La pelle risulterà liscia ed omogenea, fresca. La presenza di silice contribuisce a rallentare i processi di invecchiamento, facendo dell'argilla verde un eccezionale anti-aging naturale, dotata di straordinarie proprietà purificanti ed energetiche. Avendo una pelle mista ripeto l’operazione ogni 10 giorni circa, in alternativa in base alla propria tipologia di pelle si può ripetere con minore o maggiore frequenza. Per chi va sempre di fretta e non ha mai tempo potrebbe essere una buona occasione per rallentare e trovare un momento di relax. Dopotutto, quando prendiamo del tempo per noi stessi ne usciamo rigenerati e con più forze da dedicare agli altri.
• Vivere in città ha certamente i suoi lati positivi ma bisogna ammettere purtroppo che la qualità dell'aria che respiriamo non è delle migliori. Vivere e lavorare nei centri urbani può causare un vero e proprio stress alla pelle. Le impurità presenti nell'aria si depositano sul viso limitando l'ossigenazione delle cellule e accelerando così il processo di invecchiamento. In più la carnagione appare grigia e spenta, dall'aspetto un po' "malaticcio". Per migliorare la situazione la detersione è fondamentale, ogni sera dobbiamo pulire la pelle del viso
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(non dimentichiamoci mai del collo) con prodotti naturali e delicati. L'azienda italiana Liquidflora ha fatto della lotta all'inquinamento la sua bandiera inserendo all'interno dei suoi detergenti/struccanti e delle creme viso la moringa oleifera, una pianta originaria della fascia tropicale che ha la straordinaria capacità di aiutare le cellule ad eliminare le tossine. Un altro potente alleato contro l'inquinamento è il pomodoro: i suoi estratti antiossidanti proteggono la pelle dallo smog e dai radicali liberi che ne causano l'invecchiamento. La maschera
viso anti-pollution della linea PuraVida Bio contiene fra gli altri ingredienti proprio il bioliquefatto enzimatico da bucce di pomodoro: bastano un paio di applicazioni alla settimana per avere una pelle più luminosa! Anche il tonico viso Alfa Tonic di Purophi è ricco di licopene da bioliquefatto da bucce di pomodoro, usato quotidianamente è una valida difesa cutanea dai radicali liberi. Fortunatamente la natura ci viene in aiuto fornendo tutte le materie prime necessarie per avere cura della nostra pelle, sta a noi approfittarne!
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Alimentazione
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Quale alimentazione scegliere per stare bene in questo periodo dell'anno • Finalmente arriva la primavera con i fiori profumati, l’erba verde brillante e il sole splendente! Si inizia a fare il pieno di energia… Eppure insieme alla primavera arrivano anche alcuni piccoli disturbi “stagionali”: un po’ di svogliatezza, il desiderio di dormire, l’allergia, qualche raffreddamento. L’alimentazione ci può aiutare a conquistare maggiore benessere. Se nell’inverno non abbiamo curato la nostra nutrizione è il momento di dedicare un po’ di tempo a fare mente locale e a predisporre un piano ad hoc. Forse dobbiamo solo riprenderci ancora dall’overdose natalizia e il nostro fegato è ancora un poco appesantito. Oppure siamo in sovrappeso e i kili di troppo ci disturbano. Al di là della specifica situazione nella quale possiamo riconoscerci è importante riflettere su questo tema: la mia alimentazione è naturale? Se mi nutro quotidianamente di farinacei prodotti con farine bianche, zuccheri aggiunti ai cibi e alle bevande, cibi confezionati o precotti, latte e latticini, carne, salumi, pesce in scatola la risposta è la mia alimentazione non è naturale. Per prevenire i disturbi primaverili occorre impostare una alimentazione naturale sana e variata che sia costituita soprattutto da verdure crude e cotte, cereali integrali in chicco, legumi e semi oleaginosi. Il più possibile cucinati a partire da materie prima
I disturbi di stagione di Elisa Semeghini- Biologa nutrizionista
fresche e di ottima qualità. Nessuno degli altri alimenti oltre a questi citati è vietato in una dieta salutare, solo è opportuno consumarli con una frequenza commisurata al danno potenziale che possono provocare in relazione al contenuto di svariate sostanze (anabolizzanti, antibiotici, nitrosammine). Ricordiamo anche che i cibi industriali possono avere una formulazione scarsamente naturale (conservanti, correttori del sapore, ingre-
dienti surrogati) concepita alla scopo di conservare l’alimento, uniformarne il gusto e risparmiare sulla
sua produzione; gli alimenti conservati a lungo avranno comunque perso parte della loro vitalità rispetto agli alimenti freschi. Se i cibi di cui ci nutriamo sono di scarsa qualità per i motivi che abbiamo letto sopra, il nostro corpo si ammala perché è “malnutrito”. Con questo termine abbiamo sempre identificato una alimentazione scarsa in quantità e portatrice di denutrizione; oggi nell’accezione di questo termine possiamo invece
generalmente identificare una nutrizione sovrabbondante in termini di quantità di cibo ma insufficiente
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Insalatini di verdura • 2 carote medie • 2 cucchiai di aceto di riso o mela • 1 cucchiaio di senape • Acqua qb Pulire bene le carote e tagliarle sottili a bastoncino. Disporle in piedi in un vaso da 400 grammi avendo cura che tra il margine superiore delle carote e il bordo del vaso restino due dita libere così che versando la salamoia le carote siano completamente coperte e si scongiuri lo sviluppo di muffe durante la conservazione. Mischiare i condimenti per la salamoia e versare sulle verdure fino a coprirle. Lasciare in luogo temperato per 3 giorni con il vasetto coperto da un fazzoletto ben ancorato da un elastico così che nella salamoia sulla verdura si sviluppi fermentazione. Chiudere il vasetto e conservare in frigorifero. Ogni giorno assumere qualche pezzetto di verdura per reintegrare lattobacilli.
dal punto di vista del potenziale nutritivo. Costituita una buona base nutrizionale, in primavera l’aiuto più significativo per recuperare vitalità ci è portato dalle pratiche di depurazione, dai cibi fermentati e dalle verdure verdi e fresche. La depurazione può essere effettuata in modo semplice attraverso una moderata riduzione delle quantità di cibo e l’astinenza da alcuni alimenti: zuccheri e dolci, alcolici, latte, latticini, formaggi, farine bianche in ogni loro forma. Questa pratica permetterà al fegato di depurarsi e di riacquisire un buon equilibrio. La primavera è la stagione di maggiore attività del fegato e consentirgli una buona depurazione proprio in questo momento significa mettere “fieno in cascina” per tutto il resto dell’anno. I cibi fermentati a nostra disposizione sono di vario tipo: il miso, gli insalatini
di verdura, i crauti, le olive in salamoia, il kefir di acqua, lo yogurt (quest’ultimo da assumere con moderazione). Essi contribuiscono a reintegrare il nostro microbiota intestinale agevolando le funzioni digestive di demolizione del cibo, assorbimento delle sostanze nutritive e formazione ed espulsione delle feci. Un intestino in condizioni di eubiosi ci protegge dalle intolleranze, dalle allergie e dai raffreddori. I cibi fermentati sono in buona sintonia con la primavera perché esprimono lo stesso tipo di energia ascendente (quella del seme che germoglia e punta alla crescita verso l’alto). Per quanto riguarda le verdure è importante mangiarne sempre grandi quantità; in primavera, freddo residuo e improvviso permettendo, possiamo iniziare a sbilanciare l’assunzione di verdure verso il “crudo”: pinzimonio, insalata mi-
sta, scottature velocissime. Orientiamoci verso le verdure di stagione e lasciamo perdere le verdure ormai presenti tutto l’anno come le zucchine, le melanzane, i pomodori e i peperoni! Facciamo scorpacciate delle ultime crucifere disponibili: cavolo cappuccio, cavolfiore, cavolo romanesco, broccolo. E poi cicorie, bietole, carciofi, agretti, cipollotti, porri, spinaci, tarassaco. Le verdure verdi sono le verdure che più aiutano il fegato con la loro clorofilla. E se ci sentiamo stanchi (un po’ nel mood “aprile, dolce dormire”) cerchiamo di superare la fatica facendo un poco di movimento fisico per sollevare il corpo dal torpore invernale. Ricordiamoci inoltre che depurare il corpo ed in particolare il fegato ci permette di conseguire una maggiore organizzazione emotiva e mentale perché il fegato esprime nel nostro essere proprio questa qualità energetica!
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Attenzione al mal di primavera
Qualche accorgimento per vivere al meglio l’arrivo della bella stagione di Carolina Poli- Dietista nutrizionista di Sana Cucina • Bella stagione in arrivo… attenzione al mal di primavera! Non di rado, infatti, l’inizio della stagione primaverile può provocare l’acutizzarsi di disturbi correlati in primis alla cattiva digestione come bruciore di stomaco, reflusso gastro– esofageo, nausea, gastrite ma anche gonfiore addominale, colon irritabile, spesso associati a disturbi comportamentali come, spossatezza, ansia, stanchezza insonnia, cambiamenti d’umore, irritabilità e difficoltà di concentrazione. È possibile prevenire e gestire questi disturbi, in primis non trascurando i messaggi di malessere provenienti dal nostro organismo, cercando di dedicare più tempo a noi stessi evitando di trascurare momenti di sonno e giusto riposo ed alternando momenti di lavoro ad adeguati momenti di pausa, in quanto l’allungarsi delle giornate ci porta ad aumentare le attività di tipo lavorativo. L’ideale è programmare del movimento all’aperto, almeno
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30 minuti, per stimolare le endorfine che migliorano il tono dell’umore, permettendo di gestire stress e ansia. Inoltre prestare attenzione all’alimentazione che, spesso durante questa stagione si rivela essere inadeguata a causa della transizione delle abitudini alimentari adottate nei mesi invernali verso quelle caratterizzanti i mesi estivi. Per questo possono rivelarsi utili integrazioni di vitamine e sali minerali, così come ginseng (se non si hanno problemi cardiovascolari) e pappa reale per fornire il giusto apporto energetico. Porre una stretta attenzione alle abitudini dietetiche assicurandosi di non saltare mai i pasti ma gestendoli sempre in modo adeguato anche facendo pasti leggeri, frazionati durante la giornata, evitando di ricorrere a diete drastiche dell’ultimo minuto in previsione della prova costume. Meglio arrivare in forma nei mesi estivi senza regimi dietetici squilibrati e restrittivi.
Non dimenticare di idratarsi correttamente, soprattutto nelle prime giornate calde ed approfittare delle prime ore di luce esponendosi al sole circa 10 min per stimolare la sintesi di vitamina D prevenendo così l’osteoporosi.
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E a tavola rifioriscono i sapori...
Tre ricette dal blog di Sana Cucina con ingredienti di stagione e nutrienti, nostri alleati per affrontare con gusto e genuinità l’arrivo della primavera
RISO VENERE AGLI ASPARAGI Profumo inconfondibile e sapore intenso per un cibo che è un piacere non solo per il palato. Ricchissimo di sali minerali e antiossidanti, il riso Venere è davvero un toccasana. Con le verdure dà vita a un binomio di salute per ricaricare il nostro organismo proteggendoli dagli stress stagionali e dallo scorretto stile di vita.
Ingredienti per 2 persone: · Riso venere 200 g · Asparagi verdi 150 g meglio se di campo · Carote 50 g · Cipolle bianche 50 g · Prezzemolo fresco 1 cucchiaino, tritato · Sale marino integrale fino qb · Olio di oliva extra vergine 1 cucchiaio
Procedimento • Lessa il riso ad assorbimento: lavalo sotto l'acqua corrente poi versalo in un tegame con una quantità di acqua pari a due volte il suo volume. Accendi la fiamma, aggiungi poco sale e porta a cottura. Per una cottura ideale, il riso sarà pronto quando avrà assorbito tutta l'acqua, in questo modo, non dovendolo scolare, non verranno dispersi i preziosi sali minerali e antociani antiossidanti che contiene. • Con la cipolla e la carota prepara un trito che farai stufare in padella con poca acqua e olio e un pizzico di sale. Dopo circa 3 minuti aggiungi gli asparagi, mondati e tagliati a rondelle, e lascia cuocere per 3-4 minuti. • Mentre sono ancora ben croccanti aggiungi il riso e lascia insaporire per un paio di minuti. Non protrarre questa operazione, altrimenti il riso trasferirà troppo del suo colore alle verdure! Spegni il fuoco, condisci con olio extravergine di oliva a crudo e prezzemolo.
ORATA DEL PESCATORE ALL’ACQUA DI MARE La semplicità paga! Perché quando il pesce è fresco, non ha davvero bisogno d’altro... Questa ricetta riproduce in casa Ingredienti per 2 persone: l’antica usanza semplice · Orata 2, da porzione e naturale dei pescatori · Sale marino integrale che, arrivati sulla spiaggia, fino 1/2 cucchiaino cuocevano il pesce appena pescato sulla brace poi lo insaporivano con qualche manciata di acqua di mare. Una gustosa fonte di omega 3 dalle preziose proprietà antinfiammatorie. Procedimento • Procurati due orate freschissime dal tuo pescivendolo di fiducia. Lava accuratamente i pesci e trasferiscili in una padella antiaderente, senza squamarli. • Poni la padella, con coperchio, sul fornello più piccolo, a fiamma bassa. Lascia cuocere per 8 minuti a calore minimo, poi gira le orate, aiutandoti con una palettina idonea, e lascia cuocere per altri 8 minuti dall’altro lato. • Trascorso il tempo indicato, i pesci dovranno risultare leggermente abbrustoliti, senza essere bruciati, e comunque cotti (puoi verificare il grado di cottura inserendo una forchetta per aprirne le carni, che dovranno essere bianche e asciutte fino alla lisca).
CRACKERS DEL MIRACOLO Perfetti come antipasto o snack, ricchi di fibre e grassi omega 3, i cracker del miracolo hanno proprietà antinfiammatorie e sono ad alta digeribilità, per gestire in modo sano i picchi glicemici! Ingredienti per 8 persone: Procedimento · Farina di grano duro integrale • Riscaldare l’acqua a 32-35 250 g Grano del Miracolo gradi (calda ma non bol- · Sale marino integrale fino 6 g lente) e sciogliere il lievito · Olio di oliva extra vergine di birra. 4 cucchiai • Mescolare la farina, con · Acqua 150 g, tiepida l’acqua e il lievito, 2 cuc- Lievito di birra fresco 12 g chiai di olio e da ultimo 5g di sale. • Impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. • Lasciare riposare per due ore poi stendere l’impasto col mattarello tagliare i crackers in quadrati di forma più o meno regolare. Adagiarli quindi su delle teglie per farli riposare, e spennellarli con olio di oliva. • Attendere almeno un'ora, quindi decorarli con dei semi di chia e cospargerli con un pizzico di sale. • Cuocere 10 minuti a 180 gradi
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PRIMAVERA 2018
Metti in tavola l’amore per il cibo sano Un sito web e una App per star bene mangiando
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Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
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Essere vegani
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di Renata Balducci, presidente dell’Associazione Vegani Italiani Onlus
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È primavera!
La maggior parte di noi non vede l’ora di poter rivivere finalmente le sensazioni che questa stagione riesce a farci provare. In questo periodo tutto rinasce, usciamo dal “letargo” e dalle grigie giornate invernali per respirare quell’aria fresca e profumata, che in questa parte dell’anno ci risveglia e ci aiuta ad affrontare le nostre giornate con il buonumore. Ciò che caratterizza questa stagione sono le ore da passare all’aria aperta per riprenderci dalla sedentarietà dell’inverno, ma cominciamo anche a seminare le nostre piantine di frutta e verdura in vista del raccolto estivo. Dedicare tempo al giardinaggio e alla cura delle piante è un passatempo straordinario e rilassante da apprezzare in queste tiepide giornate di sole. La passione per questa attività sana è qualcosa che noi italiani portiamo dentro, grazie al clima favorevole che ci ritroviamo ad avere nel nostro paese, infatti, gli orti sul balcone non sono più realtà così isolate. Il piacere di piantare un seme, far crescere una piantina e raccoglierne i frutti maturi è ineguagliabile. La grande soddisfazione di preparare piatti a tutti gli effetti a chilometro zero, sani e ricchi di sapore è una bella sensazione. Durante questi mesi ci gustiamo spesso con gioia una buona bevanda fresca alla
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frutta o un pasto veloce, leggero e ricco di frutta e verdura crude e dissetanti. La natura, come sempre, è una vera alleata del nostro benessere e ci offre un sacco di frutti saporiti e ricchi di vitamine e minerali, fondamentali per il mantenimento di un buon stato di salute. Non solo frutta profumata e succosa come ciliegie seguite a ruota da albicocche, fragole e kiwi, protagonisti indiscussi di questa stagione sono sicuramente gli asparagi: verdi, bianchi, selvatici o coltivati, dimostrano ora i loro molteplici utilizzi in cucina. Come rinunciare ai sapori di una delicatissima vellutata o di una veloce farinata di ceci e asparagi? E poi fagiolini, lattuga, porro, ravanelli, spinaci freschi: tutti ottimi ingredienti per le nostre ricette vegan primaverili, facilmente coltivabili anche sulle nostre terrazze e che ci faranno risparmiare un bel po’ di soldini se daremo loro sole, riparo dal vento e tutte le cure necessarie alla loro crescita. Per una primavera all’insegna dei prodotti di stagione, sani, gustosi, biologici e a chilometro zero. Più sostenibili di così!
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Benessere
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Il massaggio Shiatsu e la disabilità
Una tecnica dolce, con nessuna controindicazione, che può essere praticata in realtà protette Tempo di lettura 8 min.
di Eleonora Tassinari, Coccole di Sale • Lo shiatsu è molto più di un massaggio: è un trattamento. È fondamentalmente un’arte comunicativa che passa attraverso il contatto, la parola, lo scambio a livello sottile. In questo modo il ricevente viene ad avere le informazioni e la consapevolezza dei mezzi che egli stesso possiede, necessari per il proprio equilibrio psicofisico e il ristabilimento del proprio benessere. Tecnicamente parlando, è un’arte di origine giapponese che letteralmente significa “pressione effettuata con le dita”, a sua volta derivata dalle teorie della Medicina Tradizionale Cinese. Ed è ancora molto più di questo: rotazioni articolari, stretching, semplice contatto in ascolto degli organi e delle fasce muscolari. Attraverso la pressione, lo shiatsu agisce sulle disarmonie che inevitabilmente incorrono con il nostro stile di vita moderno, pieno di stress fisici ed emotivi e magari abbinato ad abitudini alimentari non ottimali. La pressione agisce su tale disarmonia, in quanto il ricevente stesso risponde agli stimoli rimuovendo stasi e blocchi, ristabilendo l’equilibrio e facendo ritrovare all’organismo la propria armonia e il proprio benessere. Si tratta di una tecnica dolce, che non presenta nessuna controindicazione, tanto da poter essere praticata anche in gravi-
danza (sempre più spesso le stesse ostetriche ospedaliere utilizzano e consigliano di auto-trattare punti di digitopressione perfino in sala parto), o in realtà protette come case di riposo o strutture per disabili, dove gli utenti sono costretti in sedia a rotelle. Certo, il mondo della disabilità è molto delicato, poiché spesso chi riceve non comunica verbalmente e presenta ostacoli non solo motori ma, ad esempio supporti, sondini, manopole speciali. In questo contesto lo
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shiatsu deve essere destrutturato: non sempre
chi riceve è abituato al contatto fisico o non lo
gradisce perché lo collega inevitabilmente a cure mediche sgradevoli, per cui è importante arrivare con estrema delicatezza e rispetto e chiedere il permesso, mantenendo sempre il contatto visivo affinché si possano percepire sguardi e richieste non verbali. Spesso le pressioni stesse venivano sostituite da carezze o “semplice” contatto. Diversamente dai trattamenti in studio, dove il silenzio fa parte del rilassamento e del trattamento stesso, in questi contesti è necessario anche un contatto verbale, una richiesta esplicita del permesso. Il Centro Studi Shiatsu Naga-Iki di Modena ha organizzato un percorso di volontariato presso la struttura protetta della Charitas, al quale hanno partecipato 16 volontari tra studenti e operatori. A detta di tutti, è stata un’esperienza fortissima,
nella quale chi credeva di dare, in realtà ha ricevuto tantissimo. Piccoli gesti, sorrisi, abbracci, addirittura il bacio di un utente, che sciolgono ogni tensione iniziale: “Un tuffo in un mondo invisibile, denso potente coinvolgente. Tra tanti dubbi di non riuscire a dare abbastanza, grazie agli operatori che ci hanno preso per mano, una fortissima emozione si è sciolta al solo contatto, tra sguardi persi, odori diversi, persone irrequiete a cui chiedere la loro fiducia. Oltre la mera tecnica: occhi negli occhi, mani nelle mani, cuore a cuore, anime che si sono parlate nel silenzio”. La scuola Shiatsu ripropone ogni anno in primavera anche percorsi per anziani presso una casa di riposo in provincia, per portare con-tatto una grande ventata di benessere.
Primavera in allegria Una nuova linea tutta al naturale per corpo e casa
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di Manuela Persico • Se l'inverno e il freddo hanno messo a dura prova la pelle e l'umore, la primavera risveglia la voglia di coccolarci, di prenderci cura del nostro aspetto esteriore, e di divertirci. La linea cosmetica YOPE è la risposta a queste nostre esigenze! Un linea giovane, dal packaging accattivante, ma che non risparmia sulla qualità degli ingredienti. Cosa non può mancare nel nostro beauty per questa primavera? Sicuramente la crema mani, che con il suo mix di olio di argan, olio di cocco, olio di oliva e burro di karitè lascia la pelle idratata e protetta, e ne riduce l'invecchiamento. La crema viene proposta in tre versione, tutte da sniffare: tè verde e menta, zenzero e sandalo, salvia e caviale verde. Per il corpo? L'accoppiata vincente è data dai saponi liquidi e dalle lozioni cremose, ricchissimi di vitamine e con estratti naturali di vaniglia e cannella (rigeneranti ed antinfiammatorie), fico (dall'altissimo potere anti-age) e verbena (rilassante e lenitiva).
Tutte le formulazioni non contengono parabeni, siliconi, coloranti, sles e sls. E per le famose “pulizie di primavera”? YOPE ha pensato anche a questo! Tre detergenti dalle profu-
mazioni delicate, sicuri per l'ambiente e biodegradabili: pulizia vetri, pulizia bagno e il multifunzione per tutte le superifici. Non contenendo cloro, sbiancanti ottici, parabeni, sles, sls, peg, sono adatti anche a chi ha animali
in casa! La linea comprende molti altri prodotti corpo e casa, tutti creati con la stessa filosofia di naturalezza ed efficacia. Venite a scoprirli in negozio: Un angolo di te, via Trivellari 13 a Modena.
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Nuovi spazi
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Creatività incondizionata e colore per una moda vicina a tutti Laura Bergamini e il suo atelier dove la fantasia incontra l’abilità sartoriale
di Laura Solieri • La città come crocevia ideale di idee e creazioni. Laura Bergamini, per tutti Lola, 31 anni, originaria della Bassa modenese, da un anno vive a Modena dove in Rua Freda 8, una piccola laterale di piazza San Francesco, ha deciso di aprire il suo Lola Love Atelier. “Dopo aver terminato gli studi in Design e Discipline della Moda ad Urbino ho fatto diverse esperienze nell’ambito della moda ma il mio sogno è sempre stato quello di avere uno spazio dove poter creare i miei capi e così nel 2016 ho deciso di aprire il Lola Love Atelier – ci racconta Laura – Il mio atelier nasce come contenitore di idee e creazioni non solo mie ma anche di artigiani e giovani designer che seguono la mia etica e filosofia, ma da questo mese sono cambiate un po’ le cose e mi dedico esclusivamente alla progettazione e realizzazione dei miei abiti e capi su richiesta così da far uscire la mia vera essenza”. La passione di Laura per la moda nasce dalla sua mamma che fin da quando lei e i suoi fratelli erano bambini, ha sempre fatto personalmente i vestiti per i suoi figli. “La moda come la intendo io è espressione personale, creatività incondizionata e colore – racconta Laura - Il tempo della ricerca materiali e della progettazione dei vari modelli è la fase che più mi piace ma è anche la più faticosa. E’ un momento delicatissimo dove bisogna rimanere molto sul focus di
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partenza, cosa che ogni tanto faccio fatica a mantenere perché mi faccio prendere dall’entusiasmo nel vedere tessuti bellissimi e fantasie pazze. Utilizzo quasi esclusivamente tessuti di origine naturale, mi faccio guidare dal tatto, se il tessuto alla mano è bello per me è vincente. Con un bel tessuto si è già a buon punto”. Da sempre affascinata dalla Storia del costume e da quanto il modo di vestire ha caratterizzato la società in momenti storici importanti e di svol-
ta, Laura ha scritto la tesi “Reform the Uniform” che tratta il tema delle uniformi in svariati campi, dalle più conosciute uniformi militari ai tabù del sesso. “Una delle cose più stimolanti che mi è capitato di fare è stato creare pezzi unici da donna da capi in serie da uomo, perché oltre a disegnare e creare abiti mi piace tantissimo modificare capi già esistenti e dargli una forma e un uso diverso dall’originale – dice Laura che declina la sua abilità sartoriale anche in
ambito sociale, come nell’esperienza con la Banda Rulli Frulli - con loro le uniformi continuano a far parte della mia vita. La Banda nasce nel 2010 come marching band ma è dal 2012, dopo il terremoto, che il progetto prende una forma diversa e la Banda diventa un luogo, un insieme di ragazzi di età e abilità diverse che principalmente hanno voglia di stare insieme e di condividere la musica divertendosi. Piano piano il gruppo si allarga fino ad arrivare a più di 50 elementi
e lo spettacolo prende forma. Per far sì che l’impatto fosse ancora più grande, insieme a Federico Alberghini, di-
rettore della Banda, abbiamo deciso che servivano le uniformi da marinai. E’ stato un lavoro lungo e difficile ma impagabile a livello emotivo. Andavo la sera delle prove a prendere le misure ai ragazzi, per tutti magliette a righe, per i ragazzi pantaloni in canvas bianchi e bretelle e per le ragazze gonne a ruota. Vederli esibirsi per la prima volta sul palco vestiti così è stata un’emozione unica, anche perché vivendoli così tanto mi sento anch’io parte del gruppo”.
Verdemela, ecopulizia a Scandiano Riparazione e distribuzione di ricambi per elettrodomestici e una varietà di prodotti per la detergenza del bucato, per la lavastoviglie e per gli ambienti Tempo di lettura 5 min.
• La ditta Ovi Assistenza srl si espande con il negozio Verdemela shop e si trasferisce, da Chiozza, nella nuova sede di Scandiano in via Fogliani 2/a, inserendo oltre alla riparazione e la distribuzione dei ricambi per elettrodomestici, anche una varietà di prodotti per la detergenza del bucato, per la lavastoviglie di casa e per gli ambienti. Prodotti ecologici di alta qualità' di aziende certificate quali: Green project, Officina Naturae, Verdevero, Biolu e tante altre e, per la linea professionale, tra le più conosciute quali Aeg-Electrolux Faber. Oltre alla rivendita di prodotti e ricambi, Simona
e Federico vi sapranno dare indicazioni e consigli per l'acquisto dei prodotti più adatti per la casa e per i vostri elettrodomestici. Simona attenta alle vostre esigenze cercherà di chiarire i vostri dubbi riguardo a tutto ciò' che concerne la pulizia della casa. Tutti i nostri prodotti sono ecologici per contrastare le allergie e le irritazioni della pelle, rispettosi della persona e dell'ambiente: detersivi alla spina, prodotti per l'autoproduzione, materie prime con ingredienti vegetali. Con una esperienza trentennale nell’assistenza e riparazione degli elettrodomestici, Fe-
derico effettua riparazioni a domicilio garantendo pro-
fessionalità' e l'utilizzo di ricambi originali. Oltre a tutto questo al Verdemela shop troverete sistemi di depurazione d'aria certificati come il Delphin. Simona è mamma di due bambini ed è sposata con Federico, tecnico specializzato in riparazione elettrodomestici. Simona ha maturato negli anni l'esperienza necessaria a risolvere tutte le problematiche che possono insorgere in casa nella vita di tutti i giorni: della lavatrice rumorosa o della lavastoviglie che non scarica adeguatamente, al frigo che perde... Per anni ha dato indicazioni al telefono e consigli utili ma spesso
non erano abbastanza e laddove serviva l’intervento del tecnico, mandava il marito o i dipendenti. Vista la crescente richiesta di prodotti ecologici e antiallergici per la detergenza, ha deciso di dedicarsi così alla pulizia e alla manutenzione di elettrodomestici di ogni tipo, inserendo appunto anche i prodotti ecologici, dell’autoproduzione, ma mantenendo anche prodotti professionali e ricambi. Da qui è maturata l'esigenza di essere più vicini alla clientela e così si è deciso di spostarsi nel centro della città di Scandiano in Via Fogliani 2/A.
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Eventi
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Le province di Reggio Emilia e Modena partecipano a Fa' la cosa giusta! • Dal 23 al 25 marzo 2018 Fa' la cosa giusta!, l'edizione nazionale della fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, compie quindici anni. Per festeggiare questo traguardo l'ingresso sarà eccezionalmente gratuito per tutti i visitatori. L'edizione 2017 si è chiusa con 70mila presenze, 700 espositori e 400 appuntamenti nel programma culturale, 550 giornalisti accreditati, 2800 studenti partecipanti al progetto scuole. Fa' la cosa giusta! 2018 si articolerà in 10 sezioni tematiche, che daranno spazio ad ambiti storici come la moda etica e l'arredamento sostenibile, a quelli più recenti come la scelta vegana e cruelty free e ai temi emergenti del consumo consapevole. 32mila m2 di area espositiva, arricchiti da un ampio programma culturale con incontri, laboratori e dimostrazioni pratiche. A Fa' la cosa giusta! saranno presenti anche quattro realtà della provincia di Reg-
PRIMAVERA 2018
Fa' la cosa giusta! 2018 gio Emilia. Tra questi, sarà presente per la prima volta Parco Appennino Turismo, una rete di enti che operano nell'area del Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano. Nella sezione tematica Mangia come Parli promuove i servizi e le attività turistiche che caratterizzano il territorio emiliano all'interno di proposte pensate per differenti tipi di turismo: ambientale, sportivo, enogastronomico e di comunità. A questi si accompagnano anche i prodotti tipici, come castagne, miele e pecorino, che completano la presentazione delle peculiarità dell'Appennino Toscano raccontate attraverso le voci degli operatori locali. Un'altra novità arriva da Scandiano e si inserisce nella sezione dedicata al Critical Fashion: sono I Tettini, una trentina di personaggi ispirati al mondo animale, ideati e disegnati da Luca Bonacorsi. Inizialmente pensati per un'applicazione digitale, sono oggi i protagonisti di una linea di abbigliamento che include t-shirt, felpe, berretti e accessori -come shopper, astucci, portachiavi e tazze- e di una serie di argute
Parva Naturalia, la fiera del biologico
Il 14 e il 15 aprile in Piazza Roma a Modena arriva la festa delle culture tipiche e dimenticate
Al via la sesta edizione di Parva Naturalia , festa delle colture biologiche, tipiche e dimenticate che si svolgerà a Modena nella suggestiva cornice di Piazza Roma. Sabato 14 e Domenica 15 Aprile 2018 dall’alba al tramonto 150 tra aziende agricole, vivaisti e artigiani scrupolosamente selezionati , proporranno i loro prodotti biologici ai visitatori che potranno e vorranno perdersi fra mostre di piante e fiori rari, laboratori di ceramica , falegnameria, liuteria e degustazione di prodotti agroalimentari. Da “mastro Geppetto” che intaglia pinocchi di legno, alle acciughe e la ventresca biologiche sott’olio della Sicilia; dai succhi di mele antiche ai manufatti di feltro e via via fino alle piante erbacee perenni e rare un viaggio fra sapori e profumi da scoprire e ritrovare. Insomma ancora una volta Modena si sveglierà come capitale del biologico certificato. Promossa grazie al patrocinio della regione Emilia Romagna e del comune di Modena , PARVA NATURALIA vuole essere anche una manifestazione che intende porre attenzione all’ agricoltura famigliare, modello di azienda molto diffuso in Italia che negli ultimi anni ha avuto delle interpretazioni sublimi per capacità di innovazione e qualità di prodotti. Ovviamente l’ingresso è gratuito e libero. Per maggiori informazioni scrivere a: info@salviamoilbiologico.com
illustrazioni, video umoristici e fumetti che narrano le vicende dei vari personaggi. Nella stessa sezione, da Luzzara arriva Il Tarassaco di Bortesi Fabio, specializzato da tre generazioni nella produzione di macerati biologici di piante officinali, realizzati senza alcool, zuccheri e conservanti. Propone tisane, unguenti, amari ed estratti di erbe come tarassaco, aloe, bardana ed echinacea, che contribuiscono alla depurazione dell'organismo e alla cura di disturbi digestivi e infiammatori. Da Fabbrico è presente Vale Raku, che nell'area Salumeria del Design propone collane, orecchini, bracciali, vasi e piccoli complementi d'arredo, realizzati a mano in ceramica raku. Caratterizzati dalle molteplici sfumature di colore e dalle linee geometriche, sono prodotti che nascono da un particolare tipo di argilla refrattaria, che sostiene le alte temperature del forno e che, una volta raffreddata,
si caratterizza per l'effetto craquelé, sviluppando una serie di crepe sulla superficie smaltata. Altre quattro proposte arrivano dalla provincia di Modena. Nella sezione Critical Fashion sarà per la prima volta presente il laboratorio serigrafico Medulla, che a Modena si occupa principalmente di stampa su tessuto ed elaborazione di concept-design per linee di abbigliamento. Medulla ha elaborato un colore serigrafico completamente naturale e ad impatto zero in sostituzione alle canoniche lacche per serigrafia. Due le attività proposte in fiera: domenica 25 marzo alle ore 17.00 organizzerà una performance dimostrativa di stampa serigrafica con pigmenti naturali, mentre all'interno del laboratorio “Dal seme alla stampa” si realizzerà, durante i tre giorni, una serigrafia su carta stampando con colori derivati da estratti vegetali. Non poteva mancare l'Aceto Balsamico di Modena. Pro-
posto nella sezione Mangia come Parli dall'Azienda agricola Pramarzoni, l'aceto è prodotto dal mosto biologico ottenuto dalle coltivazioni di Casabalsarena, che dispone di 45.000 viti a spalliera di uve trebbiano e lambrusco piantate su un terreno di oltre 15 ettari. Come da tradizione, le uve sono invecchiate nell'acetaia aziendale all'interno di botti di legno di rovere dove sviluppano le caratteristiche proprietà organolettiche dell'Aceto Balsamico di Modena. L'area Salumeria del Desi-
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gn ospita da Cavezzo Stringimi al collo che porta in fiera bijoux e piccoli complementi d’arredo realizzati a mano con differenti tipi di carta riciclata. Pagine di vecchi libri, ritagli di cartoncini, ma anche quotidiani trasformati in un filato da lavorare a maglia, diventano delicate collane impreziosite da origami di ispirazione orientale. Sabato 24 marzo alle ore 15,30 mostrerà come realizzare un paio di orecchini con filati di carta ottenuti da quotidiani e vecchi libri. Al riciclo creativo si dedica anche Random – Upcycling Ethic Couture di Castelvetro di Modena, un brand di moda etica e responsabile, che nella sezione Critical Fashion, propone capi di abbigliamento. Di fattura artigianale, sono realizzati a mano con tessuti di scarto, ritagliati e ricomposti in una nuova forma per ottenere un più alto valore estetico e funzionale. Attraverso il sito web offre anche la possibilità di progettare un vestito rigorosamente upcycling secondo il proprio gusto.
PER SAPERNE DI PIÙ FA’ LA COSA GIUSTA! 2018 da venerdì 23 a domenica 25 marzo Giorni e orari di apertura: Venerdì 23 marzo: 9 - 21 Sabato 24 marzo: 9 – 22 Domenica 25 marzo: 10 – 20 fieramilanocity, Padiglioni 3 e 4, via Colleoni, GATE 4, Milano (Metropolitana M5 “Lilla”, fermata Portello, davanti all'ingresso di Fa' la cosa giusta!) INGRESSO GRATUITO www.falacosagiusta.org
Fiera dei Miracoli
La bellezza nel fare e nell'essere il 7 e 8 aprile al Chiostro della Ghiara, Reggio Emilia Tempo di lettura 2 min.
• Attraversiamo i miracoli come ciechi, senza vedere che il più piccolo germoglio di un fiore è fatto di migliaia di galassie.. (C. Bobin) La Fiera dei Miracoli è un progetto che mira a coltivare la bellezza in tutte le sue forme, per riportare le meraviglie della natura e dell’arte nel nostro quotidiano. Un festival culturale ed espositivo sui miracoli che ci circondano, e di cui siamo ancora capaci, grazie alla passione per le piccole e le grandi cose della vita. Tra gli ospiti il poeta e
saggista Franco Arminio, la raffinata violoncellista e cantante irlandese Naomi Berrill, il maestro Lama Tashi Tzering, il dottor Paolo Giordo, e tanti altri ospiti che dialogheranno con il pubblico sul tema di arte, educazione, spiritualità, economia e nuova agricoltura. L’evento è organizzato dall’Associazione Ecoversilia, con la collaborazione di Terra Nuova e Anima Mundi e si arricchisce di una rassegna di espositori selezionati per la qualità delle proprie opere e delle proprie azioni sul territo-
rio. Con laboratori per bambini, workshop sull’educazione, esibizioni di danza, letture, concerti, installazioni, cibo biologico e locale. L’ecologia, senza pose e riti di facciata, è la
chiave per interpretare la bellezza del mondo e favorire l’incontro tra arte e cultura. Due giorni di dialogo con poeti, ricercatori, musicisti, agricoltori, artigiani e operatori del benessere.
PER SAPERNE DI PIÙ L’evento si tiene a Reggio Emilia, al Chiostro della Ghiara, un luogo aperto all'arte, al confronto culturale e alle eccellenze del territorio. Biglietti di ingresso disponibili sullo shop di Terra Nuova http://www.terranuovalibri.it/eventi Per informazioni: 347 6327409, pagina Facebook: La fiera dei Miracoli
Progetti
PRIMAVERA 2018
E’ partito un progetto di formazione per le aziende emilianoromagnole che intendono intraprendere un nuovo modello di sviluppo • “La grande sfida che l’Italia e l’Europa si troveranno ad affrontare nei prossimi decenni è quella di ripensare il nostro modello produttivo nell’ottica della sostenibilità ambientale”. Con queste parole il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha presentato il do-
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Green innovation, economia circolare e responsabilità sociale
di Paola Ducci
cumento di inquadramento sull’Economia Circolare alle Commissioni Ambiente ed Attività produttive della Camera. L’obiettivo è il passaggio da un’economia "lineare", che produce, consuma e getta i rifiuti, ad una economia "circolare", che produce, consuma e poi ricicla gli scarti, in un continuo circolo virtuoso di riutilizzo che elimina quasi completamente il rifiuto. Il tema della Green Innovation
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mette le imprese di fronte alla sfida di risolvere o mitigare gli enormi squilibri economici e sociali causati da modelli di produzione “lineari”. A tutte le realtà aziendali è richiesto di mettere in campo nuove “intelligenze” e competenze per raccogliere queste sfide strategiche, che hanno una forte implicazione etica ed un conseguente stretto legame con il tema della responsabilità sociale d’impresa .
In questo scenario globale, l’iniziativa “Sustainability Management & Innovation” traduce a livello locale un articolato programma formativo rivolto alle imprese dell’Emilia-Romagna. Il progetto, che ha ottenuto il finanziamento dalla Regione Emilia-Romagna, è organizzato da Zenit Formazione con la partnership tecnica di Focus Lab col sostegno dell’Associazione Aziende Modenesi per la
RSI, un network di imprese di vari settori e di varie dimensioni, con l’obiettivo di promuovere principi e pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa / Corporate Social Responsibility (CSR). Il progetto proseguirà nel 2018 con corsi e seminari sui seguenti argomenti: Corporate Social Responsibility, certificazioni ambientali, Bilancio di Sostenibilità, Carbon e Water Footprint, Green Supply Chain, Energy Manage-
ment. I partecipanti saranno impegnati in incontri in aula, ma anche in visite guidate presso realtà aziendali che già hanno intrapreso certificazioni, percorsi gestionali o utilizzo di tecnologie coerenti. Per conoscere il programma dettagliato è possibile consultare il sito web di Zenit Formazione (www. zenitformazione.com) o richiedere il materiale informativo a info@zenitformazione.com.
Come si vive in Ecovillaggio Montale? Una svolta rispetto alle case tradizionali. Per saperne di più diamo la parola a chi ci abita
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• Architetture eleganti, energie rinnovabili, risparmio energetico e confort. In una sola espressione: innovazione dell’abitare. Ecovillaggio Montale, ecoquartiere in provincia di Modena, è l’orgoglio dei suoi abitanti, famiglie e giovani coppie, soddisfatti di questa scelta immobiliare. Qui hanno conosciuto per la prima volta materiali sostenibili e preso consapevolezza che si può vivere meglio, spendere meno aiutando il pianeta. Chi abita in Ecovillaggio (quartiere a impatto zero) vive in modo positivo e ritiene sia un punto di svolta rispetto alle case tradizionali non più idonee all’attuale clima e livello di inquinamento. “Prima di scoprire Ecovillaggio associavamo al concetto
di ecosostenibilità la parola ‘rinuncia’ - spiega Cristina Decenti. Poi vivendo in una casa green ci siamo accorti che non rinunciavamo a nulla. In Ecovillaggio non c’è il gas metano e pensavamo sarebbe stato difficile cucinare. Niente affatto. Nel nostro appartamento non abbiamo nè caloriferi, nè termoarredi, eravamo pronti a coprirci di più. Vivendolo ci siamo dovuti ricredere in positivo grazie al riscaldamento (e raffrescamento) a pavimento che mantiene una temperatura interna di 22 gradi centigradi con pochissimo dispendio di energia”. Una casa ecologica è la soluzione giusta anche per una giovane coppia. Questa è l’opinione di Matteo Tagliazucchi, dal 2014 residente
in Ecovillaggio Montale: “io e mia moglie siamo rimasti colpiti dalla cura dei dettagli di queste palazzine che si rivelano altamente performanti dal punto di vista
idee e storie di sostenibilità www.etucosafai.it
energetico e climatico. Entrambi eravamo abituati a vivere in case tradizionali, quindi energivore e ritrovarsi in una palazzina in classe A4 (e Nzeb ndr) è qualcosa di unico che genera benessere tutto l’anno, in tutte le stagioni. Il vero punto di forza di questa nuova tipologia di case ecosostenibili è il micro-clima sempre presente in casa, da mattina a sera. Una sensazione piacevole con qualsiasi condizione climatica all’esterno. Alla luce di questi vantaggi e del notevole risparmio in bolletta, consigliamo ad un target giovane le proposte di Ecovillaggio Montale”. Altro aspetto che piace agli abitanti di Ecovillaggio Montale è lo stile architettonico e “l’estetica” che accomuna gli
Le tematiche della responsabilità sociale dell’impresa e, più in generale, della sostenibilità, rappresentano un trend in crescita.
edifici: “oltre all'eleganza spiega Gabriele Morandi, un altro abitante - si gode la salubrità degli ambienti con il ricambio automatico dell'aria ed il deumidificatore, nonchè la percezione dell'uniformità di temperatura interna in ogni angolo della casa e vicino agli infissi. Gli spazi a verde comune sono ben organizzati, le utenze e le spese condominiali sono molto contenute”. Abitare ecosostenibile è una scelta di vita che, lentamente, coinvolge e appassiona. È una questione di consapevolezza e responsabilità. La scelta della casa, per chi deve acquistarla, diventa parte del progetto: ridurre il più possibile in nostro impatto sul Pianeta. In Ecovillaggio Montale nulla
Le azioni delle imprese socialmente responsabili (ma anche di enti, istituzioni, terzo settore) diventano fondamentali nella comunicazione delle stesse realtà.
è lasciato al caso e ogni elemento concorre alla creazione del comfort abitativo: dalla cromoterapia con la scelta dei colori pastello delle residenze e del verde colore dell’equilibrio, alla massima efficienza energetica degli appartamenti che sono certificati Nzeb (Nearly Zero Energy Building – edifici ad energia quasi zero) e non utilizzano gas, alla raccolta delle acque piovane da utilizzare nei momenti di siccità. Un elemento importante dell’ecoquartiere è la mobilità sostenibile, una viabilità lenta che ricalca le centurie romane per coniugare passato, presente e futuro con lo stimolo alla mobilità elettrica. Per maggiori informazioni www.ecovillaggiomontale.it
Al tempo stesso cresce la sensibilità di una parte di cittadini che, per dirla con uno slogan, capiscono che possono realmente ‘votare col portafoglio’.
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Qualche consiglio per vivere le feste nel modo più sostenibile possibile • Mettere insieme sostenibilità, preferenza per i prodotti locali e chilometro zero è possibile e doveroso, soprattutto in occasione della Pasqua. Dalle uova di cioccolato alla colomba migliore passando per l’agnello, i latticini e la carne da arrostire durante la Pasquetta. Sono diverse le opzioni fra cui si può scegliere per risparmiare risorse e tutelare l’ambiente. Di seguito qualche consiglio per una Pasqua responsabile anche grazie all’aiuto del Movimento difesa del cittadino e la testata online Frodi Alimentari. Le uova di Pasqua Dentro il classico cioccolato dell’uovo pasquale ci possono essere diverse tipologie di grassi vegetali. Controllate sempre la
Dai picnic alle gite fuori porta ecco qualche consiglio per mete green • La gita fuori porta a Pasquetta è una delle tradizioni cui siamo tutti affezionati. Segna ufficialmente l'inizio delle giornate passate all'aperto ed è una buona opportunità per organizzare un picnic che sia anche rispettoso dell'ambiente. Scegliere un luogo eco-friendly
Pasqua green
PRIMAVERA 2018
Una Pasqua senza sprechi di Milena Savani
percentuale di burro di cacao e sceglietele uova con meno grassi vegetali. Se avete bambini cercate di prediligere uova prodotte localmente, provenienti dal commercio equo solidale o, se siete bravi in cucina, confezionatela da voi. Utilizzate decorazioni pasquali fatte in casa Sarà divertente preparare e addobbare un albero di Pasqua o una ghirlanda con del materiale riciclato. Oltre a risparmiare soldi, potrete contribuire a smaltire un po’ di materiale riciclato che avete in casa e divertirvi con i vostri bambini, stimolando la loro creatività. La vetrina dei dolci: evitare le uova che si trovano in vetrina: con l’esposizione al sole la cioccolata si deteriora. Le uova sode Vanno conservate in frigo e mai utilizzate dopo la sca-
denza. Per colorarle scegliete sempre coloranti per alimenti naturali. La colomba La “ricetta obbligatoria” vuole l’uso di farina di frumento, zucchero, uova di categoria A o tuorlo, burro (almeno 16%), scorze di agrumi canditi (almeno 15%), lievito naturale costituito da pasta acida e sale. Qualsiasi altro prodotto diverso da questo non è una classica colomba di Pasqua. Laboratori e pasticceria
Sul banco di vendita ci deve sempre essere un cartello che elenchi la denominazione di vendita e la lista degli ingredienti. Chilometro zero Prediligete sempre il km 0, ancora meglio se siete tra i fortunati che possono usufruire delle verdure coltivate nei propri orticelli o sui propri terrazzi. Sarete sicuri della provenienza e della bontà dei prodotti. E ricordate, per Pasqua, invece di mangiarli, decidete
di salvare gli agnelli, aderendo all’iniziativa messa in campo dall’Organizzazione Animal Equality. Prodotti tipici Sostenere l’economia italiana, significa scegliere le sue eccellenze. La Pasquetta all’aperto Dopo il barbecue ripulite tutto e cercate di separare i rifiuti. Scegliete prodotti sfusi e cercate di ridurre al minimo il packaging, soprattutto quello di plastica. L’ambiente ringrazierà.
Paquetta all’aria aperta di M.S.
Per evitare di inquinare, l'ideale è spostarsi in bici, in treno o con i mezzi pubblici. Il menù deve prevedere pasto leggero Privilegiare verdura, legumi e frutta, ma più in generale porre attenzione alla provenienza degli alimenti. La tentazione di usare stoviglie usa e getta è sempre molto forte ma, se davvero
vogliamo organizzare un picnic a zero impatto ambientale, dobbiamo invece sforzarci di trovare soluzioni alternative. La migliore è ovviamente usare piatti, bicchieri e posate normali, che possono poi essere riportati a casa e lavati. Ma se diventa complicato, si possono cercare le stoviglie realizzate in materiali riciclati, dalla plastica alla carta, che possono essere riutilizzate oppure cestinate nella raccolta differenziata. Anche la tovaglia può essere utilizzata in tessuto oppure acquistata in carta riciclata. Per ridurre al minimo la produzione di spazzatura portare con sé stoviglie non usa e getta, confezionare il cibo in contenitori lavabili e riutilizzabili, ridurre al minimo i sacchetti di plastica sostituendoli con sacchi di tela. Se invece vogliamo fare qualche giorno lontano da casa il sito www.ambientebio.it ci consiglia 5 mete green da prendere in considerazione. Piscine naturali in Lazio Le pozze del Bullicame a Viterbo sono delle piscine naturali di acqua termale, presenti in aperta campagna. L’affioramento principale di acqua termale bollente del Bullicame è situato in un laghetto formato da un profondo cratere
naturale e protetto da una struttura trasparente Sul Gargano In Puglia è presente uno dei parchi naturali più grandi d’Italia, un luogo incantevole, dove i boschi si uniscono all’azzurro del mare. Il luogo adatto dove fare trekking nella natura, dove è presente una ricca flora e fauna, che proprio in questo periodo si sta risvegliando. I sentieri sono diversi e molto suggestivi per la bellezza dei luoghi. Antico borgo in Liguria L’ecovillaggio medioevale di Torri Superiore è un centro abitato pensato a misura d’uomo e in perfetta armonia con l’ambien-
te circostante. È un borgo precedentemente abbandonato che è stato recuperato agli inizi degli anni ’90, attraverso un percorso di riqualificazione in linea con i principi di sostenibilità. Sono stati così mantenuti i caratteri medievali delle strutture, anche attraverso l’uso di materiali naturali ed eco-compatibili, il rispetto dei principi della bioedilizia e interventi strutturali in armonia con l’ambiente. Alto Adige Per chi ama la natura e il bio, nell’Alto Adige sono presenti i masi. I masi sono delle abitazioni rurali tipiche di queste zone. Delle autentiche
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Spesa con moderazione Valutate quantità di cibo in modo razionale, evitando di fare poi la classica spesa esagerata. Guardate le scadenze dei cibi e invece di buttare via gli alimenti non consumati, dategli nuova vita con dei piatti sfiziosi, come sformati o pizze ripiene. E per gli avanzi di cibo che non possono essere più mangiati, prediligete il compostaggio piuttosto del cestino. Per i vegetariani e i vegani è consigliabile orientarsi verso frutta e verdura di stagione, che potrà con maggiore facilità essere reperita a chilometro zero. Nei periodi forti dell’anno come Pasqua e Natale, si corre il rischio di lasciarsi andare a sprechi inutili, mentre piccoli e semplici accorgimenti potrebbero aiutarci a vivere le festività in maniera più sostenibile.
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fattorie, in cui sono presenti delle soluzioni abitative per singoli o per famiglie. Un soggiorno che può essere pensato ad hoc per amanti delle escursioni, della bici, dei cavalli. I prodotti offerti, poi, sono tutti provenienti direttamente dagli orti e allevamenti presenti in zona. Umbria in bici Se amate andare in bici, non potete avere dubbi su come passare la Pasquetta: girare alla scoperta dei tesori umbri in bicicletta. Spello, Foligno, Spoleto, sono diversi gli itinerari in mezzo alla natura che possono essere percorsi su due ruote, attraversando suggestivi paesaggi, nel cuore del verde.
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Animali
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Cambiare muta, che stress!
Cambio di stagione, si salvi chi può
di Milena Savani
di M.S.
I nostri amici a quattro zampe vogliono un mantello sano: ecco come aiutarli • La primavera per gli animali, cani e gatti in particolare, corrisponde al periodo della muta, quello in cui i nostri amici tendono a svestirsi del mantello invernale. Bisogna aiutarli a conservare un mantello sano e lucido. Il pelo è fatto principalmente di proteine per cui, specie nelle prime settimane di primavera, è opportuno intensificarne l’assunzione. Il cambio di stagione rappresenta an-
Idee e consigli per pianificare le proprie vacanze senza rinunciare alla compagnia dell’amico a quattro zampe • Con l’arrivo della bella stagione e delle giornate all’aria aperta inizia a farsi strada il pensiero, non più così lontano, delle vacanze estive. Per chi non è amante del last minute parte già in primavera una intensa fase di programmazione delle ferie: periodo, destinazione, mezzo di trasporto, strutture. E soprattutto… la scelta dei compagni di viaggio! Quest’anno non vuoi rinunciare alla compagnia di Fido anche in vacanza? Hai in mente un’avventura fianco a fianco con il tuo amico a quattro zampe? Partire in anticipo e un pizzico di organizzazione in più sono le carte vincenti per trasformare la vacanza
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che per gli animali fonte di stress per cui integrare la loro alimentazione con sostanze antiossidanti risulta doveroso. Per i cani di piccola e media taglia gli integratori più raccomandati sono quelli che contengono estratto secco di mora californiana, una sostanza assolutamente naturale che possiede un forte potere antiossidante e aiuta l’animale a combattere i radicali liberi e a rendere il cane
più attivo. Altri integratori raccomandati sono quelli a base di alga spirulina, idrolizzato di pesce ed estratto secco di mela. Per i gatti una integrazione ottimale prevede l’assunzione di prodotti a base di olio di nocciola, estratto di mela, ricchi di vitamina E. Per aiutarli a mantenere un pelo perfetto potete aggiungere alla pappa del cane un cucchiaino di olio, preferibilmente di mais. Spazzolate spesso il loro pelo per rimuovere il pelo ormai morto e aiutare la crescita di quello nuovo. Non lavateli più di una volta al mese e sempre con prodotti adatti a loro. In primavera andrebbero intensificate le cure antiparassitarie perchè zecche e pulci sono in agguato. Utilizzate prodotti specifici sia sui vostri piccoli amici sia nelle loro cucce. Può capitare anche di notare cambiamenti caratteriali nel vostro amico a quattro zampe: una cura omeopatica potrebbe essere la soluzione per ristabilire nel giusto equilibrio i livelli ormonali.
Ecco qualche piccolo trucco per prevenire e rimediare ai mali primaverili dei nostri animali • Dopo la neve e il gelo fuori dall’ordinario, ora ci troviamo catapultati all’improvviso in un clima primaverile. La tentazione di fare uscire i nostri animali domestici a sgambettare all’aria aperta è forte, ma attenti: il cambio di stagione non è meno pericoloso dell’inverno per la salute dei nostri pet. Lo sbalzo termico tra interno ed esterno rimane comunque elevato, senza contare che in questi periodi di transizione giornate più miti si alternano a giornate molto
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fredde. In questo modo gli animali non hanno tempo per abituarsi e finiscono per ammalarsi. Ecco qualche piccolo trucco per prevenire e rimediare ai mali del cambio di stagione: - usate il cappottino imbottito e impermeabile: cani abituati a vivere in casa dovrebbero indossarlo prima di uscire se piove o fa freddo. La temperatura costantemente elevata degli appartamenti non stimola la crescita di sottopelo sufficiente a proteggerli quando escono. L’uso di un man-
Estate work in progress
di Marcella Caluzzi
in un’esperienza divertente e senza stress per te e per il tuo compagno peloso. Stai pensando a una meta fuori dall’Italia? In questo caso ricordati di partire almeno tre mesi prima a pianificare il tuo viaggio. Dovrai, ad esempio, avere con te uno specifico passaporto individuale rilasciato dai servizi veterinari dell'azienda sanitaria locale, su richiesta del proprietario, ma solo se l’animale è regolarmente iscritto all'anagrafe canina (non solo di cani ma anche di gatti e furetti) ed è in regola anche con la vaccinazione antirabbica. Non dimenticare, inoltre, di contattare il Consolato del paese in cui viaggerai in Italia per chiedere informazioni in merito a particolari obblighi sanitari richiesti. Più complicata la situazione di chi viaggia con cuccioli che hanno meno di 3 mesi e che non sono stati vaccinati contro la rabbia: anche in questo caso con-
viene contattare il Consolato del paese di destinazione ma generalmente, per quanto riguarda i paesi membri dell’Unione Europea, ne è vietato l’ingresso. Se la tua meta è in Italia puoi farti ispirare dalle tantissime realtà pet friendly del nostro stivale, da nord a sud.
Prenditi un po’ di tempo per navigare in rete e troverai tantissimi siti dedicati proprio all’organizzazione di una vacanza con i nostri amici a quattro zampe. Ti segnaliamo, in particolare www.vacanzeanimali.it, uno dei portali italiani più importati e autorevoli sul tema
che raggruppa oltre 7.000 strutture presenti in Italia che si possono ricercare per località, se si hanno già le idee molto chiare sul dove si vuole andare, o per tipologia di struttura (dagli agriturismi ai b&b, dai campeggi agli appartamenti passando per i villaggi turistici). Non
tello impermeabile quando piove impedisce che si bagnino troppo - limitate le uscite e le passeggiate più lunghe dei vostri pet alle ore centrali della giornata, quando fa più caldo. Asciugate il pelo e le zampe se piove appena rientrati a casa. - Evitate la vicinanza a fonti di calore in casa: il termosifone e il caminetto non fanno affatto bene ai nostri pet. L’aria secca che creano disidrata le vie aeree degli animali spianando la strada a malattie respiratorie. Cosa fare (e non fare) se si ammalano I sintomi sono quelli delle comuni affezioni stagionali: tracheiti, laringiti, riniti fino alla polmonite con tosse, naso che cola e occhi arrossati. Ma si possono avere anche sintomi gastro-intestinali con diarrea, dolori addominali, inappetenza e spossatezza. Evitate il fai da te: i farmaci per uso umano non vanno bene per gli animali e possono risultare perfino tossici. Lo stesso vale per quelli di uso veterinario, se usati a sproposito.
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mancano sezioni dedicate a ristoranti, pizzerie e spiagge che possono ospitare i nostri animali. Vacanzeanimali contiene, inoltre, due sezioni dedicate alle offerte e ai last minute e molti consigli utili per chi viaggia in compagnia di animali, dal trasporto alle vaccinazioni. Infine ha anche una pagina Facebook dove aggiornarsi e scambiare esperienze e consigli con altri viaggiatori. Anche www.dogwelcome. it è un sito molto ricco di informazioni per viaggiare con i nostri amici a quattro zampe, in più fornisce servizi utili per chi sta cercando il proprio animale smarrito e chi vuole adottarne uno, anche a distanza con l’elenco dei rifugi e canili. E infine www.tripfordog.it, un portale dove è possibile ricercare non solo le strutture ma anche spiagge, piscine e musei pet friendly… per programmare anche le attività in vacanza.
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Tutti gli sport da praticare all’aria aperta in primavera per affrontare la prova costume • Finalmente la primavera! Le giornate si allungano e il clima è decisamente più mite senza però essere mai afoso e questa combinazione di fattori fa sì che torni la voglia di praticare sport all’aria aperta per tornare in forma in vista della prova costume. Ma quale disciplina scegliere per ottenere gli obiettivi desiderati? Le alternative sono molteplici: dalla classica corsa, lo sport all’aria aperta per eccellenza, alla bicicletta che permette di godersi i panorami del nostro territorio, dal beach volley al tennis fino al golf e allo slackline. Per chi invece desidera uno sport un po’ più fisico, in grande ascesa vi è il boot camp, una disciplina che si rifà all’addestramento militare. La corsa è sicuramente lo sport più facile da praticare per dimagrire e anche il
I primi passi per imparare la disciplina zen che aiuta a conoscersi di nuovo • Si sente spesso parlare di meditazione zen e dei benefici che porta, ma che cos’è e come si pratica questa disciplina? Sul sito www.meditazionezen.it si legge che la meditazione zen è una pratica orientale millenaria che ha come obiettivo principale il rilassamento totale del corpo e della mente per la
Attività
PRIMAVERA 2018
Mi rimetto in forma di Milena Savani
meno costoso. Bastano una maglietta, un pantaloncino e delle scarpe da ginnastica e rimettersi in forma è facilissimo. Ma i benefici non sono solo fisici: correre è rilassante e porta con se miglioramenti all’umore e allo stato d’animo. Il distacco dalla frenesia quotidiana con una ‘corsetta’ porta un’armonia psicofisica duratura ed inoltre aiuta a riattivare il metabolismo e a bruciare i grassi. Perdere peso e riacquistare tonicità muscolare sentendosi felici, cosa volere di più? Un alleato per perdere i chili di troppo è anche la bicicletta. Ci allena alla fatica, affrontando dislivelli, ostacoli e lunghe: un vero toccasano per corpo e mente. Alternare la velocità, di conseguenza il ritmo, e cambiare spesso percorsi è fondamentale per aiutare il nostro corpo a bruciare i grassi. Il beach volley permette di
giocare a pallavolo non solo in spiaggia ma anche in città. E’ ideale per chi ha già una muscolatura sviluppata e vuole tonificare tutto il corpo grazie a continui scatti, tuffi e salti. La sabbia inoltre facilita il miglioramento dell’equilibrio propriocettivo. Il golf inaspettatamente è tra gli sport più consigliati per rimettersi in forma: lunghe camminate che bruciano i grassi e gli esercizi per la coordinazione, che stimolano l’intero tono muscolare, sono alleati perfetti per dimagrire in modo alternativo. Ma a beneficiare di questo sport sarà anche la vostra mente, grazie al mix di relax e concentrazione che contraddistingue questa disciplina. Il tennis è una delle attività sportive più ricche di benefici per chi lo pratica: la sua alternanza tra struttura aerobica e anaerobica aiuta
il corpo a bruciare. Il cuore e i muscoli subiscono effetti positivi da questo ritmo sforzo-riposo così come il sistema respiratorio e cardiaco. Il Boot Camp si rifà all’addestramento dei marines ed è per questo particolarmente intenso. Tonifica i muscoli, aumenta la forza e la re-
sistenza fisica e fa perdere peso! Una disciplina un po’ meno diffusa è lo slackline, un modo per testare il proprio equilibrio e provare forme di bilanciamento dinamico. Si usa una fettuccia di poliestere o nylon, la si tende su due punti opposti e ci si cammina sopra. Un funam-
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bolismo da parco divertente che viene utilizzata spesso come allenamento da coloro che fanno arrampicata. Si compone di tre tecniche principali che sono trickline (evoluzioni sulla fettuccia), longline (aumentare lunghezza della fettuccia) e highlin (aumentare la distanza della fettuccia da terra).
Meditate gente, meditate
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riscoperta della vera natura dell’uomo. Questa disciplina implica l’abbandono dei pensieri e il sedersi in pace con sé stessi, cercando di eliminare paure, pregiudizi e falsità per entrare in contatto con il nostro vero Essere. La meditazione zen può essere praticata da tutti, non richiede un grande impegno né fisico né economico e aiuta a combattere stress e ansia.
Il suo scopo non è lo svuotamento della mente da tutti i pensieri e l’estraniamento dalla realtà circostante ma è conoscersi di nuovo, riscoprirsi senza gli schemi sociali che ci costringono ad un comportamento in contrasto con il nostro vero “io” e che spesso è fonte di stress, insicurezza e infelicità. Per questo, una volta che si inizia a meditare, pian piano ci si “alleggerisce” dalle pesantezze della vita e se ne esce ogni volta più sicuri, più “semplici”. Potete iniziare anche da soli seguendo delle semplici regole. Scegliete un punto della casa silenzioso e privo di distrazioni, lontano il più possibile da stimoli esterni. Create la giusta atmosfera con incensi e candele e con musica zen. Procuratevi un cuscino per meditazione e dei vestiti comodi. Sedetevi sul pavimento nella classica posizione del loto. Come insegnano nelle scuole specializzate, bisogna “essere seduti e stabili come una montagna”. La stabilità della postura è anche una metafora: un invito a essere calmi e saldi di fronte alle avversità che la vita ci presenta. Durante la bella stagione, potete dedicarvi alla meditazione zen all’aperto, ad esempio in giardino o in spiaggia. Il
contatto diretto con la natura aiuterà a concentrarvi meglio e a percepire il legame con essa. Chiudete gli occhi e concentratevi sul respiro: deve essere lento e profondo. Secondo la filosofia zen, una corretta respirazione permette di vivere a lungo in salute e armonia. In caso contrario, l’individuo è più soggetto a debolezza, malattia e squilibri psico-fisici. Le prime volte potete praticare un semplice
esercizio che vi aiuterà a concentrarvi sulla respirazione: contate ogni volta che inspirate ed espirate fino ad arrivare a dieci. Grazie ad una corretta respirazione e alla concentrazione sul vostro io più profondo, potrete arrivare a raggiungere una maggiore consapevolezza di voi stessi che vi farà cancellare ansia, stress e pensieri negativi per una quotidianità più serena e luminosa. La pratica costante, anche
di pochi minuti, aiuta a rilassarsi, ad allontanare la negatività, a liberarsi dai pregiudizi e dagli schemi che la società moderna ci impone, ad aumentare l’empatia verso il prossimo e a scoprire chi siamo veramente. Sempre più studi scientifici hanno confermato che la meditazione ha effetti benefici sul nostro corpo, ma soprattutto sul nostro cervello, perché è stimolata la produzione neuronale.
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Bambini
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PRIMAVERA 2018
Torna al cinema Raffaello la rassegna per godersi un film con i neonati • Restituire il piacere del cinema alle mamme dando loro la possibilità di guardare un film allattando e tenendo vicino la carrozzina, senza paura di disturbare, questo è lo scopo del progetto Cinemamme che si svolgerà per tre mercoledì pomeriggio al Cinema Multisala Raffaello. Alla rassegna, patrocinata dal Comune di Modena e organizzata da Arci Modena, non sono invitate solo le mamme ma anche papà, nonni e tate. Ogni spettacolo sarà anticipato da quattro chiacchiere tra mamme con le volontarie di Sos Mama su allattamento, svezzamento e logopedia. La sala sarà attrezzata per le carrozzine, si potrà allattare, le luci saranno soffuse e il volume del film più basso. Un progetto che
Al via il Cinemamme nasce per rispondere all’esigenza di creare socialità e condivisione in un momento della vita, i primi mesi di maternità, dove spesso le donne si trovano sole ad affrontare problemi e preoccupazioni e hanno difficoltà a conciliare i nuovi ritmi con quelli della società che le circonda. La rassegna è iniziata il 14 marzo con “Lady Bird” di Greta Gerwig, storia di una liceale che vuole iscriversi ad un college ma le mancano alcuni crediti, e di come la scelta di frequentare un corso di teatro le cambierà la vita. Il film ha vinto 2 Golden Globes e ottenuto 5 candidature a Premi Oscar e 3 a BAFTA. Al termine del film ha avuto luogo l’incontro su “Mamma e donna, insieme di può?” con l’ostetrica Giovanna Faggiano e lo psicologo Giorgio Penuti di Ausl Modena. Il 21 marzo si continua con
“Metti la nonna in freezer”, commedia con Miriam Leone e Fabio De Luigi, in cui una giovane restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna rischia di perdere tutto dopo la morte dell’anziana, e la situazione si complica dopo l’incontro con l’incorruttibile e maldestro finanziere
Simone. A seguire lezione sulla disostruzione pediatrica con gli operatori della Croce Rossa Italiana Comitato di Modena. Chiude la rassegna il 28 marzo “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro, miglior film, regia, colonna sonora originale e scenografia agli Oscar 2018
e vincitore anche a Venezia, ai Golden Globes e ai BAFTA. Il film, ambientato in America durante la Guerra Fredda, racconta di Elisa, donna delle pulizie che lavora in un laboratorio governativo, e di come l’arrivo di un misterioso essere che vive nell’acqua risvegli le sue emozioni più
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profonde. Dopo il film, incontro sui vaccini con i pediatri dell’Ausl di Modena. Per tutti gli appuntamenti, dalle 15 in sala quattro chiacchiere tra mamme su allattamento, svezzamento e logopedia con le volontarie di Sos Mama. Cinemamme è promosso da Arci Modena e Cinema Multisala Raffaello con il patrocinio del Comune di Modena e dell’Ausl di Modena, in collaborazione con Croce Rossa Italiana comitato di Modena e Sos Mama e con il contributo di Hera Comm. Il programma completo è consultabile sul sito www.arcimodena. org o sulla pagina Facebook Cinemamme Modena. Per tenersi aggiornati sul programma e gli eventi si può seguire la pagina Facebook Cinemamme Modena oppure utilizzare su Twitter l’hashtag #cinemammeMo.
Music Together®, giocare con la musica A Modena, Carpi, Vignola, Maranello, Sassuolo, Nonantola, Formigine, Castelfranco Emilia e ora anche a Pavullo • Music Together® è arrivato anche nel nostro territorio. Cos'è? Si tratta di un programma di educazione musicale per la prima infanzia nato come progetto di ricerca del Center for Music and Young Children di Princeton, Stati Uniti. Nel 2018 festeggerà i suoi primi 30 anni. Una classe di Music Together® non è una “lezione di musica”. Non è rivolta alla formazione di piccoli concertisti, né è un modello di perfezione musicale. È piuttosto un modo per fare musica con i propri figli. Le classi di Music Together® sono infatti basate sull’idea che fare musica con i bambini, in famiglia e nella propria
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o libera sempre affiancata dalla lingua inglese arricchiscono l’esperienza in classe. Ogni bambino è incoraggiato a partecipare secondo il proprio livello di sviluppo e gli adulti saranno guidati nelle attività musicali e di movimento. Un ricco buffet musicale, quindi, al quale poter attingere secondo la propria inclinazione del momento, il proprio grado di sviluppo musicale, il livello di interesse di quel preciso momento.
Le classi (formate da 8 fino a 12 bambini accompagnati da uno o entrambi i genitori o da chi si prende cura di loro) vengono guidate dall’insegnante attraverso canzoni, figure ritmiche e attività atonali che cambiano ogni trimestre. L’elemento motorio è sempre presente ed unito all’attività musicale, in quanto consente ai bambini di apprendere in modo più veloce ed efficace. Fornirà inoltre al loro cervello un sentiero in più per richiamare alla me-
moria gli elementi musicali vissuti. Music Together® permette di espandere il repertorio musicale familiare: ogni trimestre i partecipanti ricevono un CD con canzoni nuove e il suo corrispondente libro illustrato. La musica include canzoni tradizionali, canzoni originali e filastrocche ritmiche. Le canzoni comprendono varie tonalità, tempi e stili culturali esponendo il bambino a un’ampia gamma di elementi musicali.
Reggio, la città delle storie
Dal 18 al 20 maggio torna ‘Reggionarra’ con raccontastorie che animano gli spazi narrativi
comunità, possa arricchire la vita di grandi e piccini e favorire al contempo la crescita musicale del bambino in un clima divertente e giocoso. È una esperienza rilassata, lu-
PER SAPERNE DI PIÙ 392 – 4064495 www.musictogethermodena.it www.facebook.com/musictogethermodena info@musictogethermodena.it
dica e di esplorazione che permette ai bimbi di sviluppare la propria intelligenza musicale e porre le fondamenta per i loro eventuali futuri progressi in musica. In Music Together® si trovano, perciò, classi miste, momenti di spiegazione ai genitori, varietà tonale e ritmica. Gran parte del repertorio è composto da musica modale (dorico, misolidio, frigio). Momenti di improvvisazione guidata
Reggionarra trasforma, dal 18 al 20 maggio, Reggio Emilia nella città delle storie: narratori professionisti e compagnie teatrali, insieme a genitori che si offrono come raccontastorie, animano molteplici luoghi della città che diventano spazi narrativi dedicati all’ascolto. Un’esperienza magica per tutti, con fiabe, spettacoli teatrali, laboratori, mostre. Reggionarra nasce dalla convinzione che ogni persona possieda quel talento naturale a raccontare che riesce a trasformare ogni piccolo accadimento in una straordinaria esperienza di vita. Raccontare storie è un modo di creare significati, di aprirsi al nuovo, di attivare dialoghi e relazioni, di dare forma a mondi possibili e inediti. Le storie e le favole, insomma, aiutano adulti e bambini a riscoprire e rigenerare il gusto dell’ascolto e il piacere del narrare, per ridare senso e fascino alle parole dette, lette, scritte e ascoltate. La magia delle storie e l’incanto delle favole sono spesso la strada principe per attraversare la realtà e la fantasia, per incontrare la vita e la cultura, per conoscere e per interpretare quello che ci circonda. In ogni persona c’è un tesoro di esperienze che può trasformarsi in quelle sorprendenti storie che ci parlano della fatica e della bellezza del vivere e del crescere. Per questo Reggionarra ha offerto a tanti genitori, insegnanti e cittadini l’opportunità di avvicinarsi all’arte del narrare, facendo loro scoprire che con le narrazioni sopravvive, in tanti uomini e in tante donne, una creatività diffusa che si esprime con la parola che si fa racconto. Reggionarra cerca di far rivivere la narrazione come un’esperienza comunitaria dove le persone, come nelle antiche piazze di un tempo, si ritrovano per scambiarsi storie e racconti, offrendosi reciprocamente l’occasione di trasformare ogni luogo della città (scuola, biblioteca, cortile, portico, piazza) in un piccolo o grande palcoscenico di vita narrata.
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Sport
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PRIMAVERA 2018
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Ecco i corsi organizzati per il mese di aprile • CSI Modena organizza il corso di formazione per operatori BLSD e il corso di aggiornamento (retraining) per chi ha già ottenuto l’attestato di operatore BLSD due anni fa. Il corso base è rivolto a tutte le persone che intendono apprendere le manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore e che necessitano di ottenere la certificazione BLSD: allenatori e dirigenti di società sportive, animatori e operatori sportivi, arbitri, accompagnatori (possono essere formate anche persone non iscritte alla società sportiva o non tesserate CSI). Il corso di aggiornamento (retraining) è rivolto a coloro che hanno conseguito l’attestato due anni fa. Ecco tutte le date del mese di aprile: il corso base si terrà in data 9 aprile, dalle 18 alle 23 presso la sede CSI Modena in Via del Caravaggio 71 a Modena; il corso retraining si terrà il 10 aprile dalle 18 alle 20 sempre presso la sede CSI. Le iscrizioni sono aper-
Defibrillatori: tutte le date
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te fino al 30 marzo, ogni corso sarà attivato solo al raggiungimento di minimo 6 partecipanti, procedendo nelle iscrizioni a moduli di 6. È quindi consigliabile, prima di procedere all’iscrizione, contattare il referente dei corsi alla mail defibrillatori.csi@gmail. com o al numero 059.395357 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 15.30.
Sul sito CSI www.csimodena.it è possibile iscriversi compilando direttamente il modulo on line. Il comitato offre inoltre la possibilità di organizzare corsi presso la propria sede/palestra, con un minimo di 6 partecipanti e procedendo a moduli di 6. Per maggiori informazioni contattare il referente dei corsi alla mail defibrillatori.csi@gmail. com o al numero 059.395357
Percorsi Benessere Anziani, il 10 aprile incontro alla Palestra Santa Caterina Martedì 10 aprile, dalle 9.30 alle 10.30 presso la Palestra Santa Caterina, CSI Modena organizza un incontro con il dott. Andrea Fabbo medico geriatra responsabile UOC Disturbi Cognitivi e Demenza Ausl Modena. L'incontro sarà l'occasione per parlare del progetto "In Forma Mentis - allenamento della memoria" e di come prevenire cadute e disturbi cognitivi attraverso la ginnastica. Per info: benessere@csimodena.it
Krav Maga, open day di difesa personale all'Oplà Volete ritrovare la forma fisica e imparare il sistema di difesa personale israeliano più evoluto? Allora segnatevi questa data: martedì 27 marzo, alle ore 20 presso lo spazio Oplà in via Gasperini n. 13 a Modena, si terrà un Open day di Krav Maga. Il Krav Maga è il sistema internazionale tra i più evoluti, fondato dall'ex colonnello dell'esercito israeliano Moni Aizik. E' pensato per affrontare un'aggressione reale: l'obiettivo è uscire dalla situazione di pericolo nel minor tempo possibile e nel modo più efficace, evitando il conflitto. Le tecniche sono basate sulla biomeccanica del corpo umano e studiate per essere applicate efficacemente da uomini, donne, ragazze e ragazzi di qualsiasi corporatura, propone un allenamento fitness rivolto a tutti che consente di raggiungere un’ottima forma fisica migliorando forza, resistenza, resilienza e velocità. Il corso di Krav Maga si tiene all'Oplà tutti i martedì e giovedì dalle 20 alle 21.30 con Ottorino Orfello, Istruttore Certificato Commando Krav Maga. Per info e iscrizioni: compagnimarte@gmail.com,mob. 334 6545083.
Alle Pergolesi il corso di T.M.A. per bambini e ragazzi diversamente abili
Alle Piscine Pergolesi è attiva la TERAPIA MULTISISTEMICA IN ACQUA Metodo Caputo – Ippolito, una terapia che utilizza l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, capace di spingere il soggetto ad una relazione significativa. La T.M.A. nasce con l’obiettivo di inserisi in un progetto riabilitativo globale, finalizzato a migliorare gli aspetti relazionali, emotivi, comportamentali e di integrazione sociale attraverso la pianificazione di un intervento individualizzato. E' rivolta a bambini e ragazzi diversamente abili, con disturbo dello spettro autistico, disturbi della comunicazione e della relazione, con ritardo mentale, fobia sociale, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, disturbo oppositivo provocatorio e della condotta, psicosi, sindromi genetiche, disturbi motori. Questo tipo di intervento, realizzato presso piscine pubbliche, favorisce l’integrazione sociale con l’aiuto di un operatore formato sul metodo e periodicamente supervisionato. Per informazioni: 346 6730693 (Giorgia) - 339 7481174 (Tania)
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Solidarietà
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PRIMAVERA 2018
Parla Alessandro Mescoli, agitatore culturale, nomade della via Emilia di Laura Solieri • Il suo attivismo culturale ed il volontariato gli hanno permesso di fare tante esperienze, molto belle. Alessandro Mescoli, classe 1979, di Castelnuovo Rangone, tecnico sanitario di radiologia medica, lavora presso l’Unità di Medicina Nucleare del Policlinico di Modena ed è docente a contratto di Medicina Nucleare per l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Oltre a questo, Alessandro è un vero e proprio agitatore culturale, una persona curiosa e informata che si spende per la promozione culturale e artistica del territorio. “E’ stato l’amico pittore Andrea Chiesi alla fine di una chiacchierata in un pomeriggio a dirmi: “Tu sei uno di quelli che negli anni Novanta si chiamavano agitatori culturali” – racconta Alessandro -. Qualche anno fa, dopo la collaborazione con lo scultore Andrea Capucci,
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L’incanto della città lo raccontano i suoi muri semplicemente ho deciso di attivarmi e di realizzare alcune esperienze riguardo la valorizzazione e promozione dei giovani artisti. L’arte permette di indagare molti fenomeni complessi della vita; temi come la memoria, la rappresentazione, certe cause sociali, l’ambiente, l’uomo, l’oblio. L’obiettivo è sempre quello di creare gli spazi necessari affinché chi decida di affrontare un percorso artistico, possa avere il modo di raccontarlo alla gente attraverso le proprie opere. Mi interessa dare una possibilità a chi è meno in vista di altri ma ha un percorso di qualità alle spalle o nei propositi”. Pier Vittorio Tondelli ci insegna che noi emiliani siamo vittime di una sorta di nomadismo della via Emilia. “Io personalmente vivo tutte e tre le realtà, dalla bolognese alla modenese alla reggiana – dice Alessandro -. Credo che nella promozione di un territorio rimangano vincenti i centri storici, con la loro funzione di centri di
aggregazione, di motori e di conservazione. Suggerire cosa visitare a Modena o a Reggio Emilia è difficile. Ormai scopri tutto su internet. Dato che la promozione turistica culturale avviene attraverso i centri storici, a un modenese consiglierei, ad esempio, di andare a Reggio per le strade basse anziché per l’autostrada o la via Emilia… Si scoprono realtà molto interessanti, una campagna e una collina bellissime. Le periferie hanno un’anima underground. L’ex San Lazzaro a Reggio Emilia continua a conservare un grande fascino. Si sta capovolgendo la situazione, ciò che è sotto gli occhi non interessa perché sembra scontato. Forse dovremmo consigliare proprio le cose note. Per Modena il mio consiglio è passeggiare, fermarsi a prendere un caffè, leggere alcune righe di un quotidiano, tutto dentro l’enorme cavedio-giardino del Palazzo dei Musei. Ogni città, anche la più sottovalutata, ha una
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propria dimensione dell’incanto - conclude Alessandro -. Gli ambienti, e le architetture soprattutto, finiscono per accumulare tutto ciò che hanno vissuto, lo custodiscono e ne trasmettono il fascino. Il sistema città fa sì che il suo aspetto, anche iconografico, sia la registrazione di tutte le interazioni con l’attività dell’uomo. Mi affascina la capacità che un luogo ha di riciclarsi, di rielaborarsi e di assumere nuovi ruoli. Ad esempio riqualificandosi con esperienze ed attività che prima non gli appartenevano. Infine, l’aspetto più affascinante inerente a ciò che la città rappresenta per l’uomo, lo individuo nelle possibilità che essa offre per creare una rete. Rete di rapporti sociali, di scambio di conoscenze. Una città che favorisca la nascita di collegamenti e non di collezionisti di informazioni senza un fine, attutendone anche gli errori eventuali. Mi interessa la capacità di una città di essere contenitore”.
Le camminate di quartiere Incontri di hanno compiuto quarant’anni formazione per i migranti Compiono quarant’anni le Camminate di Quartiere che si svolgono a Modena ogni inverno, in quattro settimane, con un appuntamento in ogni quartiere e che, nonostante il freddo, radunano ogni volta una media di 1.500 partecipanti. “Siamo orgogliosi di questo anniversario – ha commentato l’assessore allo Sport del Comune di Modena Giulio Guerzoni – perché la quarantesima edizione ha rappresentato un positivo risultato sportivo ma anche un esempio di come la città sia riuscita a collocare la pratica di base nel tessuto urbano e sociale, grazie ai tanti che si sono spesi in questi anni per organizzare l’iniziativa”.
Diversi incontri di formazione rivolti ai migranti sui temi più diversi. Succede a Modena ad opera del Centro Comitato anziani e orti Sant’Agnese e San Damaso di Modena all'interno del progetto "In Rete con i migranti" condotto in partenariato con Centro Sociale Orti di Albareto, Comitato Anziani e Orti Madonnina, Comitato Anziani e Orti Buon Pastore. “Il progetto - spiega Roberto Ricchetti del Centro Comitato anziani e orti Sant’Agnese e San Damaso - prevede diversi momenti di formazione per i richiedenti asilo, che si svolgeranno nei prossimi mesi oltre ai lavori socialmente utili che abbiamo svolto nei mesi scorsi. Nel primo incontro abbiamo parlato di mobilità con la partecipazione di esperti di Amo e SETA. Altri temi su cui lavoreremo sono la raccolta dei rifiuti e l'igiene ambientale, la Costituzione, il servizio sanitario nazionale, gli stili di vita, la ricerca del lavoro attraverso internet. Questi incontri coinvolgeranno diversi soggetti istituzionali che ci hanno guidato nell'elaborazione dei temi che proporremo”. Il progetto si vuole affiancare ed essere complementare alle attività organizzate in questo ambito a livello istituzionale. C’è anche l’obiettivo di combattere i luoghi comuni, avvicinare i migranti alla popolazione locale e far sì che essi siano visti sotto una prospettiva diversa e positiva.