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I lotti presentati potranno essere visionati ed esaminati durante i giorni di esposizione. É esclusiva responsabilità dell’acquirente accertarsi personalmente dello stato di conservazione delle opere. Chi non potesse prendere visione diretta delle stesse è invitato a richiedere un condition report all’indirizzo email indicato.
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Entità che si agglutinano in un fluido cromatico amniotico dal quale affiorano in virtù di un viaggio condotto nel regno dell’inesplorato, dell’ignoto, del possibile e del probabile. Turbolenze e deflagrazioni che appartengono alle energie della psiche, capaci di accendere la fantasia. Per Matta “vedere” significa illuminare, vedere con l’immaginazione, con l’intelligenza.
Roberto Sebastian Matta in studio
1911 - 2002
Nous ne sommes pas au monde, 1978, Acquaforte ed acquatinta su carta japon nacré, 66 x 51 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. XXVI/XXXVI. La misura della matrice è 47x36 cm; L’opera fa parte della serie “Une Saison en Enfer” di Rimbaud Arthur comprendente 10 incisioni originali di Sebastian Matta. L’opera in oggetto è l’acquaforte n. IV della cartella XXVI/XXXVI. La tiratura complessiva si compone di 100+XXXVI esemplari su carta Arches e 100+XXXVI esemplari su carta Japon nacré. Stamperia George Visat, Parigi; Edizioni Poligrafa, Barcellona.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Letteratura
“Matta. Index dell’Opera Grafica dal 1969 al 1980” a cura di G. Ferrari, edito in occasione dell’esposizione ‘Il cuore è un occhio’ tenutasi presso Palazzo degli Alessandri, Viterbo, 1980, edizione a cura dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, Tipografia Staderini, pp. 80/81.
“Matta estampas y poemas”, Fabrica nacional de moneda y timbre, Madrid, 2001, pp. 144/145
€ 800 - 900
$ 848 - 954
£ 702 - 790
Roberto Sebastian Matta.
01 16
17
1911 - 2002
Damné par l’arc-en-ciel, 1978, Acquaforte ed acquatinta su carta japon nacré, 66 x 51 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. XXVI/XXXVI. La misura della matrice è 47x36 cm; L’opera fa parte della serie “Une Saison en Enfer” di Rimbaud Arthur comprendente 10 incisioni originali di Sebastian Matta. L’opera in oggetto è l’acquaforte n. V della cartella XXVI/XXXVI. La tiratura complessiva si compone di 100+XXXVI esemplari su carta Arches e 100+XXXVI esemplari su carta Japon nacré. Stamperia George Visat, Parigi; Edizioni Poligrafa, Barcellona.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Letteratura
“Matta. Index dell’Opera Grafica dal 1969 al 1980” a cura di G. Ferrari, edito in occasione dell’esposizione ‘Il cuore è un occhio’ tenutasi presso Palazzo degli Alessandri, Viterbo, 1980, edizione a cura dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, Tipografia Staderini, pp. 80/81.
“Matta estampas y poemas”, Fabrica nacional de moneda y timbre, Madrid, 2001, pp. 146/147
€ 800 - 900
$ 848 - 954
£ 702 - 790
Roberto Sebastian Matta.
02 6
7
1911 - 2002
Des secrets pour changer la vie, 1978, Acquaforte ed acquatinta su carta japon nacré, 66 x 51 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. La misura della matrice è 47x36 cm; L’opera fa parte della serie “Une Saison en Enfer” di Rimbaud Arthur comprendente 10 incisioni originali di Sebastian Matta. L’opera in oggetto è l’acquaforte n. VI della cartella XXVI/ XXXVI. La tiratura complessiva si compone di 100+XXXVI esemplari su carta Arches e 100+XXXVI esemplari su carta Japon nacré. Stamperia George Visat, Parigi; Edizioni Poligrafa, Barcellona.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Letteratura
“Matta. Index dell’Opera Grafica dal 1969 al 1980” a cura di G. Ferrari, edito in occasione dell’esposizione ‘Il cuore è un occhio’ tenutasi presso Palazzo degli Alessandri, Viterbo, 1980, edizione a cura dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, Tipografia Staderini, pp. 80/81.
“Matta estampas y poemas”, Fabrica nacional de moneda y timbre, Madrid, 2001, pp. 148/149
€ 800 - 900
$ 848 - 954
£ 702 - 790
03
Roberto Sebastian Matta.
8
9
12
Le immagini qui riprodotte sono esemplificative del lotto
“Poiché mi domandano la ragione per cui ho abbellito l’inferno con colori chiari rispondo che il romanticismo ha perpetrato l’ignominia di far credere che l’inferno fosse nero come le miniere di carbone di Gustave Dorè dove non si vede niente. Tutto ciò è falso. L’inferno di Dante è rischiarato dal sole e dal miele del Mediterraneo ed è per questo che i terrori delle mie illustrazioni sono analitici e supergelatinosi con il loro coefficiente di viscosità angelica”
— Salvador Dalì
Dante, La Divina Commedia, 1964, Libro d’arte, 34,5 x 28 x 27,5 cm
La presente edizione in sei volumi della Divina Commedia con cento illustrazioni di Salvador Dalì è stata stampata in tremilaquarantaquattro esemplari.
La tiratura della seguente opera si compone di 2900 esemplari numerati da I a 2900, impressi sotto la direzione del Maestro tipografo Giovanni Mardersteig dalla Stamperia Valdonega di Verona su carta a mano dei Fratelli Magnani di Pescia. Es. 2164.
Le incisioni e le tavole sono state eseguite a Parigi sotto la direzione del Maestro Raymond Jacquet, su carta Rives. La legatoria è stata realizzata da Legatoria Torriani di Milano. L’opera è stata edita dalle case editrici Adriano Salani di Firenze e Arti e Scienze di Roma.
Il singolo volume misura H 34,5x27,5x4,5 cm
Provenienza
Collezione privata, Padova
Salvador Dalì. 1904 - 1989 04
€ 3.500 - 4.500 $ 3.700 - 4.800 £ 3.100 - 3.900 13
Claudio Parmiggiani. 1943
“Il mio lavoro si esprime attraverso un vocabolario più segreto che estroverso, tende a velare piuttosto che a svelare, a ricondurre le immagini alla loro ombra. […]
L’arte è come una porta invisibile attraversando la quale usciamo da un mondo per entrare in un altro mondo dove si incominciano a intravedere la bellezza, la sofferenza, la verità. Un artista crea le opere perché ha come un’esigenza. Il lavoro nasce da un’urgenza.”
— Claudio Parmiggiani
Due uomini che guardano il sole, 1977, Inchiostro acquarellato su carta, 45 x 31 cm
Firma in basso a sinistra Provenienza
Studio Cavalieri Arte Contemporanea, Bologna Collezione privata, Reggio Emilia
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 3.500 - 4.500
$ 3.700 - 4.800
£ 3.100 - 3.900
05
14
15
16
Il disegno per Omar Galliani è fondamento e struttura del lavoro. Progetto e opera finita, grafico e materico insieme. Una tessitura che si dipana in un tratteggio vigoroso che riesce a far emergere dal nulla un’immagine. L’artista carteggia il legno e toglie “quella lucentezza che non sarebbe idonea a ricevere tutti i segni, da liscia rendo la superficie più deformata”, così si formano dei solchi che il disegno aprirà come un frottage, i segni risultanti diventano una “cartografia, una mappatura della mia mano, del mio braccio, quindi anche del mio cuore, e che è data da quel segno tracciato con la carta vetrata: creo quell’asperità per ricevere il segno a matita” L’aspetto materico, fisico della materia influenza molto il disegno perché per Omar Galliani è l’oggetto a essere percepito, quello che regala l’intuizione primigenia. L’atto di Omar Galliani è quello di sublimare qualcosa di inerte attraverso un soggetto fatto di pochi elementi.
Disegno, 1991, Matita su tavola, 100 x 100 cm
Titolo, firma e data sul retro
Provenienza
Collezione privata
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall’ Archivio Omar Galliani, Montecchio Emilia in data 1 febbraio 2023.
Galliani. 1954 06
Omar
€ 4.000 - 5.000 $ 4.200 - 5.300 £ 3.500 - 4.400 17
Bruno Saetti
1902
1984 18
-
Nominato nel 1950 Direttore dell’Accademia di Belle arti di Venezia, nel 1952 riceve il premio ex equo con Cassinari per il miglior pittore italiano alla XXVI Biennale di Venezia e l’anno successivo il Premio alla II Biennale di San Paolo del Brasile. Saetti, a partire dagli anni Cinquanta, verrà operando una profonda trasformazione dei diversi temi della sua pittura che, affrancatisi ormai da ogni immediato legame con la mera contingenza delle cose, si avviano ad assumere la verità e l’estensione di simboli assoluti. […] Ecco allora che negli affreschi di Saetti vengono acquistando un ruolo sempre maggiore le sgranature delle sabbie, le corrosioni, i graffi, le abrasioni e i cretti delle malte bruciate dalla calce, in un sottile gioco tra la maestria dell’artista e le tensioni dei materiali, tra una progettualità sempre più fenomenologicamente aperta e ricettiva e gli indomabili, autonomi metamorfismi dei leganti e delle sostanze. […] A partire dalla fine degli anni Sessanta le opere si arricchiscono di preziose strutture tassellate in mosaico, Saetti rende quasi tangibile tramite le magiche alchimie della pittura, la fragranza zuccherina del cocomero, la bellezza dei fiori, rimandi figurali ridotti a impercettibili graffiature, quasi simbolo della precarietà di ogni realtà visibile.
In “Bruno Saetti. Catalogo generale dell’Opera”, a cura di F. Solmi, vol. I, Ed. Castaldi/Feltre, Feltre BL, 1991
19
Bruno Saetti. 1902 - 1984
Fiori nel vaso rosso e frutta, 1968, Affresco su tela, 47 x 55 cm
Firma in basso a destra. N. 250, titolo, tecnica, data, firma, luogo, misure e indicazione dell’artista sul retro Provenienza Studio dell’artista Collezione privata, Lucca
€ 6.000 - 7.000
$ 6.400 - 7.400
£ 5.300 - 6.100
07
20
Retro dell’opera.
21
22
Bruno
1902 - 1984
Saetti.
Affresco-mosaico, 1968, Affresco e mosaico su tela, 53,5 x 71 cm
Firma e data in basso a destra. N. 251, titolo, data, firma, luogo, misure e indicazione dell’artista sul retro Provenienza Studio dell’artista Collezione privata, Lucca
€ 6.000 - 7.000 $ 6.400 - 7.400 £ 5.300 - 6.100
08
23
Retro dell’opera.
Bruno Saetti nello studio dell’Accademia, Venezia, 1946 ca.
€ 6.000 - 7.000
$ 6.400 - 7.400
£ 5.300 - 6.100
Frutta nel piatto verde, 1969, Affresco su tela, 52,5 x 50 cm
Firma in basso a destra. N. 357, tecnica, data, titolo, firma, luogo e misure sul retro
Provenienza
Studio dell’artista Collezione privata, Lucca
Bruno Saetti. 1902 - 1984
09
Retro dell’opera.
26
27
28
10
Bruno Saetti.
1902 - 1984
Rose sul piatto rosso, 1973, Affresco su tela, 51,5 x 55 cm
Firma in basso a destra. N. 699, titolo, tecnica, data, firma, luogo, misure e indicazione dell’artista sul retro
Provenienza
Studio dell’artista
Collezione privata, Lucca
Esposizione
“Bruno Saetti”, Galleria d’Arte Moderna “Studio GR”, Conegliano, aprile 1982
Letteratura
Catalogo della mostra “Bruno Saetti” a cura di G. Granzotto e B. Rigato, Stampa Grafiche Vianello, Treviso, 1982, p. 42, n. 28.
€ 6.000 - 7.000
$ 6.400 - 7.400
£ 5.300 - 6.100
Retro dell’opera.
29
Sorta dalle ceneri del naturalismo post impressionista e del chiarismo lombardo, la pittura di Ennio Morlotti giunge a esiti informali con la forza di un colore impastato di materia che sa riprodurre la “pelle del mondo”, per citare Merleau-Ponty. Attraverso il paesaggio e i suoi così tipici compendi botanici - cactus, rose, granturchi, ulivi, girasoliMorlotti ha concluso per sempre la stagione impressionista, restando al contempo l’ultimo dei naturalisti. Un’arte che pone la natura al centro della visione, non come forma o idea, ma come impasto fisico di vita e morte, come ciclo di stagione, di rigenerazione, una natura “che si guarda, si respira, si sente, si soffre, ancora prima che la si dica in parole”. Morlotti dà vita a una pittura di straordinaria intensità immaginifica e lirismo, la natura nella sua turgida materia e nei suoi colori assoluti.
Girasoli, Anni ‘80, Pastello su carta, 32,5 x 38 cm
Firma in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’ Associazione Archivio Opere
Ennio Morlotti, Milano in data 24 gennaio 2023.
Rose, Anni ‘70, Pastello su carta, 32,5 x 37,5 cm
Firma in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’ Associazione Archivio Opere
Ennio Morlotti, Milano in data 24 gennaio 2023.
1910
1992 11
Ennio Morlotti.
-
12
€ 2.500 - 3.000 $ 2.700 - 3.200 £ 2.200 - 2.600 € 3.000 - 3.500 $ 3.200 - 3.700 £ 2.600 - 3.100 30
11 12 31
32
13
Gianni Dova.
1925 - 1991
Giochi di riflessi, 1961, Olio su tela, 70 x 60 cm
Firma e data in basso a destra. Titolo, firma e data sul retro. Timbro della Galleria Rotta, Genova sul retro. Etichetta della Galleria Cadario, Milano sul retro
Provenienza
Galleria Rotta, Genova Galleria Cadario, Milano Galleria Il Castello, Milano Collezione privata, Modena
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’ Archivio delle opere di Gianni Dova, Milano, in data 23 febbaio 2023.
€ 7.000 - 8.000
$ 7.400 - 8.500
£ 6.100 - 7.000
33
“La pittura non è stata un fine per dire altre cose, ma un mezzo, per capire la vita e la realtà o anche il magico e l’irreale che fa nido nelle cose. La mia esperienza è più di pittore che di uomo: quello prevarica questo… così il pittore va sempre in avanscoperta, tocca, sente, vede, e l’uomo arriva poi sulla strada preparata”
— Gianni Dova
Foto: Gianni Dova, 1961
© Courtesy Archivio Gianni Dova
36
Roberto
1921 - 1972
Crippa.
14 La pittura di Crippa, inizialmente tradizionalmente figurativa, intorno al 1947 risente di decise inflessioni post-cubiste. Gradualmente nei suoi dipinti la composizione articolata sul piano pittorico si fa sempre più libera, giungendo ad esiti astratti. A cavallo tra il 1949 e il 1950, Crippa attraversa una fase di chiara ispirazione concretista, un linguaggio astratto geometrico fondato sulla dialettica dinamica di forme definite.
Geometrico, 1950, Olio su tela, 50 x 70 cm
Firma e data sul retro. N. archivio e firma di Crippa Junior sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Roberto Crippa Junior.
€ 9.000 - 10.000 $ 9.500 - 10.600 £ 7.900 - 8.800 37
Roberto Crippa.
La morfologia delle spirali, stante la indubbia matrice gestuale, respingeva la violenza casuale del dripping statunitense, espressione che l’artista aveva conosciuto in loco nel biennio 1951-52 trascorso a New York. Crippa non scagliava barattoli di colore sulle basi, ma sviluppava le linee pittoriche in flessuosità sapienti, misurate sulla conoscenza del medium e della composizione “classica” che gli veniva dall’aver frequentato Brera. Manualità e formazione concettuale da ‘faber’, da artefice della pittura, che tuttavia asseriva un instancabile vitalismo sperimentale e dinamico.
Spirale, 1952, Olio su tela, 60 x 120 cm
Firma e data sul retro. N. archivio e firma di Crippa Junior sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Roberto Crippa Junior.
€ 16.000 - 18.000
$ 17.000 - 19.100
£ 14.000 - 15.800
1921 - 1972 15
38
39
Foto: Roberto Crippa © Courtesy Roberto Crippa junior
“L’arte di Roberto Crippa è una collera primordiale spinta a liberare un’idea nella magica potenza della spinta verso il viaggio”
— Victor Brauner
42
16
Roberto Crippa.
1921 - 1972
Crippa definiva nel 1955 i suoi vortici come “discorsi nello spazio”, colloqui lineari che non agivano sulle tre dimensioni come invece procedevano le ambientazioni di Fontana. Le sue “spirali” nascevano come grovigli ellittici gestuali, al modo di sollecitazioni per il possesso di uno spazio fisico. La qualità gestaltica dell’atto artistico costituiva un ulteriore pareggiamento linguistico non più con l’ambito strettamente nazionale bensì con la realtà europea e internazionale.
Spirale, 1953, Olio su tela, 70 x 50 cm
Firma e data sul retro. N. archivio e firma di Crippa Junior sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Roberto Crippa Junior.
€ 11.000 - 13.000
$ 11.700 - 13.800
£ 9.700 - 11.400
43
Roberto Crippa non concepisce i suoi rilievi come un assembramento eterogeneo e azzardoso di oggetti e materie diverse, inseriti per il gusto esteriore della sorpresa o dello scandalo. Crippa si serve invece delle sue materie e dei relitti recuperati per un fine preciso, per esprimere soprattutto una sua profonda sensazione del mondo d’oggi: brutale, organico, minaccioso, ma anche con un’inconscia nostalgia di antichi ordini e armonie. È sintomatico infatti come Crippa riesca a imprimere una sua idea a materie originalmente così sorde. E la vitalità di queste opere ha in sè qualcosa di barbarico, della religiosità naturale e magica che regge certi totem e idoli selvaggi. Ed è solo in forza di questa vitalità oscura e primordiale che a Crippa riescono queste opere così rischiose, inimitabili.
In A. Giulivi, R. Trani, "Arturo Schwarz. La Galleria 1954-1974", Fondazione Mudima, Milano, 1995, p.107
Origine, 1962, Collage su tavola, 72 x 57,5 cm
Firma, data e titolo sul retro. Etichetta della Galleria Schwarz, Milano sul retro. Etichetta di “Roberto Crippa: catalogo generale delle opere” sul retro
Provenienza
Galleria Schwarz, Milano Collezione privata, Modena
Esposizione
“Roberto Crippa. Personale”, Galleria Schwarz, Milano, 26 maggio-22 giugno 1962.
Letteratura
A. Giulivi, R. Trani, “Arturo Schwarz. La Galleria 1954-1974”, Fondazione Mudima, Milano, 1995, rif. p. 105 (cm 73x57).
G. Stefanini, R. Crippa Jr. , “Roberto Crippa: catalogo generale delle opere”, Edizioni Galleria Pace, Milano, 2013, vol. II, p. 206, n. 999 (cm 73x53).
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Roberto Crippa Junior.
Roberto Crippa.
1972 17
1921 -
€ 7.000 - 9.000 $ 7.400 - 9.500 £ 6.100 - 7.900 44
45
18
Pietro Consagra. 1920 - 2005
Consagra introduce la frontalità per frantumare la tridimensionalità propria della scultura classicamente intesa e per far in modo che l’opera si sviluppi lungo una linea orizzontale eliminando il centro. Decostruire l’idea della centralità evita il meccanismo del ruotare intorno alla scultura, per vederne tutte le sue parti e concepirla come idolo. Uno spazio bidimensionale che diventa sempre più sottile quasi fosse una soglia, apre un dialogo immediato con lo spettatore, giacché solo in uno spazio liminale è possibile lo scambio, l’apertura critica e il fantasticare.
Bifrontale, 1996, Bronzo, 20 x 8 x 4 cm
Firma e tiratura sul lato della base. Es. 8/15
Provenienza
Collezione privata, Milano
€ 2.500 - 3.500 $ 2.700 - 3.700 £ 2.200 - 3.100 46
47
E’ una pittura strettamente connessa a radici informali e a un rapporto simbiotico e paradigmatico con la natura e i suoi ritmi quella di Marcello Lo Giudice. Sono macro spazi di appropriazione e diramazioni di brandelli geologici primordiali, scenari solo apparentemente aniconici. La materia forma strutture plastiche che animano pigmenti colorati e iridescenti. Le linee che si intersecano formano percorsi, solchi, miraggi. Un’arte che non esplica solamente una funzione estetica ma rimane permeata dello spirito terrestre e concreto da cui prende vita.
Foto: Marcello Lo Giudice nel suo atelier a Montecarlo © Courtesy Archivio Marcello Lo Giudice
50
19
Marcello Lo Giudice.
1957
Eden Blu, 2021, Olio e pigmenti su tela, 60 x 50 cm
Firma, titolo e data sul retro Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia rilasciato in data 20 dicembre 2021.
€ 13.000 - 15.000
$ 13.800 - 15.900
51
£ 11.400 - 13.200
20
Carlo Mattioli. 1911 - 1994
“Una meditazione ininterrotta sull’essenza del dipingere. Mattioli interviene sopra superfici segnate da una vita precedente, come se questa fosse rimasta a permeare muri, tavole, tele, carte, lasciandovi labili tracce di sé che una memoria immaginativa ora finalmente riconosce, mentre alla pittura è affidato il compito di estrarre l’anima segreta dei materiali che allo sguardo sembrano inerti.”
— Anna Zaniboni Mattioli
Un impasto materico dai colori intensi e luminosi dove si sente forte l’amore di Mattioli per la natura e il suo perdersi dentro scorci di impalpabile rena verde.
Spiaggia verde, 1988, Olio su tela reintelata, 113,5 x 47 cm
Firma, data e titolo sul retro. Etichetta e timbri della Galleria d'Arte Carlina, Torino sul retro
Provenienza
Galleria d'Arte Carlina, Torino Collezione privata, Milano
Esposizione
"Carlo Mattioli opere dal 1941-1990", Galleria d'Arte Carlina, Torino, 1995
"Carlo Mattioli", Galleria Nazionale di Parma, Parma, 2004-2005
Letteratura
Catalogo della mostra "Carlo Mattioli opere dal 1941-1990" testi M. Vallora, Torino, 1995, n. 13
Catalogo della mostra, "Carlo Mattioli", testi di G. Marcenaro, P. Boragina (edd), Mazzotta Editore, Milano, 2004, p. 72, n. 35
"Carlo Mattioli, Catalogo generale dei dipinti", Testi di V. Sgarbi, M. Vallora, M. Dall'Acqua, Franco Maria Ricci Editore, Parma, 2016, p. 975
L'opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dalla Fondazione Carlo Mattioli, Parma in data 13 ottobre 2021.
€ 13.000 - 15.000
$ 13.800 - 15.900
£ 11.400 - 13.200
52
53
54
“I miei quadri chiedono. Chiedono alla luce di essere completati. Allo spazio di essere accolti. Addirittura implorano i muri di cambiare la loro stessa natura, di farsi porte immaginarie, cieli, orizzonti, terre o perimetri per lo sguardo. […] Io non lo so se la pittura è ancora una cosa attuale o se vale la pena, oggi, fare ancora un quadro. So solo che un quadro ben riuscito assomiglia tanto a una cosa con la pelle sottile, costruita sulla strada che corre tra i tuoi occhi e questo impercettibile movimento del sole.”
— Salvatore Emblema
Per Emblema il materiale ha rilevanza autonoma, l’artista mette in atto un principio poetico e concettuale attorno alla riduzione drastica degli elementi, detesse la materia della tela per una pittura fatta di luce e trasparenze.
Senza titolo, 1969, Terre colorate e cenere su tela di juta, 90 x 100 cm
Firma e data sul retro
Provenienza
Collezione privata, Alessandria
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall’Archivio Fotografico delle Opere, Museo Emblema rilasciato in data 24 agosto 2017.
€ 10.000 - 12.000
$ 10.600 - 12.700
£ 8.800 - 10.500
Salvatore Emblema. 1929 - 2006 21
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Tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta, nelle opere “fantastiche” di Licini sono presenti due figure ricorrenti: l’ Angelo ribelle declinato su diversi sfondi colorati e le Amalassunte. Questo misterioso personaggio femminile fa la sua prima comparsa nel 1950, nella XXV Biennale di Venezia, pochi giorni prima Licini scrisse in una lettera indirizzata a Giuseppe Merchiori “… se qualche anima curiosa dovesse rivolgersi proprio a Lei, critico d’arte senza macchia e senza paura, per sapere chi è questa misteriosa ‘Amalassunta’ di cui tanto ancora non si parla, risponda pure, a mio nome, senza ombra di dubbio, sorridendo, che Amalassunta è la Luna nostra bella , garantita d’argento per l’eternità, personificata in poche parole, amica di ogni cuore un poco stanco”.. Una figura, dunque, che personifica la malinconia, lo struggimento e la riflessione tipiche dei sognatori.
Foto: Osvaldo Licini
Osvaldo Licini.
1894 - 1958
Pentimento, 1954, Olio su tela, 11 x 16,5 cm
Etichetta della mostra “Osvaldo Licini”, Gallerie Civiche d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 1980 sul retro
Provenienza
Collezione Hellstrom-Ricitelli, A. Piceno Collezione privata, Milano
Esposizione
“Osvaldo Licini”, Gallerie Civiche d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 19 ottobre-14 dicembre 1980.
“Osvaldo Licini: dipinti e disegni”, Palazzo de Capitani del popolo, Ascoli Piceno, 10 settembre-5 novembre 1988.
“Osvaldo Licini opere”, Galleria Tega, Milano, maggio-giugno 1993
Letteratura
G. Marchiori, “I cieli segreti di Osvaldo Licini”, Ed. Alfieri, Venezia, 1968, n. 337, p. 249 [descrizione p. 293, n. 429 (337)].
Catalogo della mostra “Osvaldo Licini”, Ferrara, 1980, n. 114.
Catalogo della mostra “Osvaldo Licini: dipinti e disegni” a cura di G. Malatesta, Ed. Electa, Milano, 1988, p. 106, n. 115.
Catalogo della mostra “Osvaldo Licini opere”, Milano, 1993, n. 13 (datato 1955)
€ 40.000 - 50.000
$ 42.400 - 53.000
£ 35.100 - 43.900
22
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Emilio Scanavino.
1922 - 1986
“Spesso mi domando: riuscirò a dire quello che sento e quello che sento è sufficientemente grande per essere espresso? Certo che sì, perché troppe cose mi si affacciano alla mente, troppe visioni, ma saperle coordinare: non sarebbe meglio esprimerci senza preoccuparci d’altro?
Io dovrei farlo, non ascoltare nessuno e dipingere fino all’esaurimento, credo allora: poter dire tutto, tutto quello che ho nel cuore, tutto quello che ho nell’anima”
— Emilio Scanavino
Senza titolo, 1955, Olio su tela, 124,5 x 65 cm
Firma e data in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Giorgina Graglia Scanavino, Assocazione “Amici dell’Archivio Emilio Scanavino”, Milano in data 20 dicembre 2011.
€ 25.000 - 30.000
$ 26.500 - 31.800
£ 21.900 - 26.300
23
Retro dell’opera.
61
“Ed è sempre la lotta tra il finito e l’infinito, tra il relativo e l’assoluto, tra l’immobilità e il divenire nel tempo”
Foto: Emilio Scanavino nel suo studio di Tradate, Milano, 1965
© Courtesy Archivio Emilio Scanavino, Milano
— Guido Ballo
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Con estrema coerenza, per tutta la vita, Scanavino approfondisce una ricerca vitalistica di matrice esistenziale composta di grovigli, alfabeti, segni e geometrie, un’infinita trascrizione di messaggi scaturiti dall’inconscio.
Trattenuto (dall’Alfabeto senza fine), 1971, Olio su tavola, 150 x 150 cm
Firma in basso a destra. Firma, data, misure, tecnica e titolo sul retro. Etichetta Galleria l’Uomo e l’Arte, Milano sul retro. Etichetta Galleria del Naviglio, Milano sul retro. Etichetta mostra “Scanavino”, Centro Internazionale delle Arti e del Costume, Palazzo Grassi, Venezia, 1973 sul retro
Provenienza
Galleria l’Uomo e l’Arte, Milano Galleria del Naviglio, Milano Collezione privata, Genova
Esposizione
“Scanavino”, Centro Internazionale delle Arti e del Costume, Palazzo Grassi, Venezia, 26 luglio-16 settembre 1973
Letteratura
Catalogo della mostra “Scanavino”, Venezia, 1973, p. 59, n. 86
G. Graglia Scanavino, C. Pirovano, “Scanavino, Catalogo generale”, Ed. Electa, Milano, 2000, vol. I, pp. 422/423, n. 1971 126
€ 45.000 - 55.000
$ 47.700 - 58.300
£ 39.500 - 48.300
Scanavino.
24
Emilio
1922 - 1986
65
Emilio Scanavino. 1922 - 1986
Tramatura, 1982, Olio su tela (tamburata), 60 x 60 cm
Firma in basso a destra. Firma, misure e tecnica sul retro Provenienza
Studio Gastaldelli, Milano Galleria La Torre, Milano Collezione privata, Milano
Letteratura
G.Graglia Scanavino, C. Pirovano, “Scanavino, Catalogo generale”, Ed. Electa, Milano, 2000, vol. II, p. 819, n. 1982 5
€ 12.000 - 15.000
$ 12.700 - 15.900
£ 10.500 - 13.200
25
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67
68
Concetti spaziali chiamati familiarmente da Lucio Fontana “Teatrini” sono opere databili tra il 1964 e il 1968. Costituite da un fondale attraversato da una costellazione di buchi e una cornice di legno laccato con contorni variamente sagomati furono esposte per la prima volta alla Galleria Apollinaire a Milano nel 1965. Le opere di questa serie con la loro semplicità di sagome e colori rappresentano un’interessante risposta di Fontana alla Pop Art d’Oltreoceano che arriva in Italia con la Biennale di Venezia del 1964. Dai “tagli” che si imperniavano sul valore totale del gesto, Fontana passa ad una forma di espressione più leggera e ludica, ecco dunque i “teatrini”.
“I Teatrini erano un tipo di ‘Spazialismo realistico’, anche un po’ alla maniera della Pop Art… ma sempre a modo mio. Erano forme che l’uomo immagina nello spazio.”
— Lucio Fontana
Concetto spaziale-Teatrino (nero), 1968, Quattro fogli di cartone ritagliato incollati insieme per formare un rilievo, 70 x 70 cm
Firma e tiratura sul retro. Es. 55/75. Eseguito nel 1968 da Edizioni Plus, Baden Baden.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Letteratura
H. Ruhé, C. Rigo, “Lucio Fontana. Incisioni, grafica, multipli, pubblicazioni...”, Reverdito Edizioni, Trento, 2007, p. 156, M-8
L’ autenticità dell’opera è stata confermata dalla Fondazione Lucio Fontana, Milano.
€ 16.000 - 18.000
$ 17.000 - 19.100
£ 14.000 - 15.800
Lucio Fontana. 1899 - 1968 26
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Agostino Bonalumi 1935 - 2013 70
Agostino Bonalumi in studio, 2004
71
Foto Maria Bertini© Courtesy Archivio Bonalumi, Milano
Agostino Bonalumi.
“Dorfles definisce “barocche” le sagome a tracciati labirintici, a spirale, a vortici, quelle prime esperienze di un ennesimo spostamento di linea del mio lavoro, quando da una prima intuizione soltanto strumentale ero ancora in un momento di rinnovato sperimentare, di dubbio che, soprattutto nell’arte, è traccia del ricercare. Trovo giusta la definizione di “barocche” a proposito delle mie opere, ma è una definizione che troverei in certa misura corretta per tutta la mia opera: se barocco è germinazione… nelle opere alle quali faceva riferimento Gillo Dorfles, il segno era libero, a un dipresso sciolto da una intenzione di disegno. Ora lo stesso segno che salendo e scendendo estroflette o trascina verso un interno la superficie è anche intenzionato a una costruzione: dunque “disegno”. Ultimamente estroflessione ed introflessione intervengono operativamente dopo che sulla tela sono state dipinte geometrie in una scala di valori tonali più che timbrici, così che l’esattezza geometrica pur intatta risulta perturbata. E’ una perturbazione che risulta didascalica alle tensioni della superficie tra spinte e contropunte: la tensione che è “detta” dove prima era solo avvertita dallo sguardo.”
— Agostino Bonalumi
Giallo, 1997, Tela estroflessa e tempera vinilica, 130 x 130 x 7 cm
Firma e data sul retro
Provenienza
Collezione Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco VAF-Stiftung, Francoforte Collezione privata, Milano
Esposizione
“Agostino Bonalumi”, Montrasio Arte, Monza, 1998. “Bonalumi. Evoluzione continua tra pittura e ambiente”, Galleria d’Arte Niccoli, Parma, 13 maggio-31 luglio 2000. “Agostino Bonalumi. Malerei in der dritten Dimension”, Institut Mathildenhöhe, Darmstadt, 21 settembre 200318 gennaio 2004.
“Maestri del XX secolo”, JZ Art Gallery, Milano, 20 novembre 2008-20 gennaio 2009.
Letteratura
Catalogo della mostra “Agostino Bonalumi”, Monza, 1998, p. 15.
Catalogo della mostra “Bonalumi. Evoluzione continua tra pittura e ambiente”, a cura di L. M. Barbero, Edizione Galleria Niccoli, Parma, 2000, p. 126.
Catalogo della mostra “Agostino Bonalumi”, testi di K. Wolbert, G. Dorfles, M. Meneguzzo, con un testo di E. Thiemann, Institut Mathildenhöhe, Darmstadt, coedizione Galleria Fumagalli, Bergamo, Galleria Niccoli, Parma, 2003, p. 271 (scheda p. 316).
Catalogo della mostra “Maestri del XX secolo”, Prearo Editore, Milano, 2008, pp. 40/41.
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’Archivio Bonalumi, Milano nel 2022.
1935 - 2013 27
€ 55.000 - 65.000 $ 58.300 - 68.900 £ 48.300 - 57.000 72
In F. Bonalumi, M. Meneguzzo, "Agostino Bonalumi. Catalogo ragionato", Ed. Skira, Milano, 2015, vol. II, p.64, 66
73
Gio’ Pomodoro.
1930 - 2002
Sole, 1988, Bronzo, 20 x 14 x 14 cm
Firma e tiratura sul lato della base. Es. 5/100. L’opera è stata realizzata per Farmitalia Carlo Erba, Milano.
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è registrata presso l’ Archivio Gio’ Pomodoro, Milano.
€ 2.500 - 3.500
$ 2.700 - 3.700
£ 2.200 - 3.100
Gio’ Pomodoro e il gallerista Marco Conte Courtesy Galleria Il Mappamondo, Milano
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29
Sempre presente nel suo lavoro, il mito del sole, rubato al primitivo e interpretato mediante influenze classiche, viene reinventato da Pomodoro con un linguaggio espressivo moderno. Da sempre affascinato dal potenziale vitale e simbolico dell’immagine del sole, l’artista l’ha trasformato nei suoi lavori in una sorta di segno araldico. “Congegno di perfezione ed esattezza divina, che risponde alla logica dei numeri fondamentali e delle segrete relazioni fra essi, la spirale, come il dna, svela il nucleo della vita”. Il Sole e la Spirale sono espressione di ritmi cosmici universali. L’opera dello scultore voleva accordarsi con un ordine logico-matematico - in assemblaggi e incastri di geometrie primarie, in una visione strutturale e costruttivista che rispondeva ai calcoli, sezioni auree, proporzioni, coordinate astronomiche - e ad un ritmo spirituale, nell’incontro con una comunità d’uomini ideale.
Sole, 1979, Bronzo (lucidato e patinato), 28 x 24 x 24 cm
Firma e tiratura sulla base. Es. 28/150. L’opera è stata edita dallo Studio Saudino di Viareggio (LU).
Provenienza
Collezione privata, Lucca
L’opera è registrata presso l’ Archivio Gio’ Pomodoro, Milano.
4.000
5.000
4.200 - 5.300
3.500 - 4.400 Gio’ Pomodoro. 1930 - 2002 76
€
-
$
£
77
“In un’opera pittorica si incarnano valori esistenziali che l’artista estrae da profondità inconsce per renderle visibili, ma la visibilità è solo un effetto di superficie, dal momento che è necessaria una visionarietà per interpretare il nucleo nascosto dell’opera, è necessario un movimento di discesa dentro la materia pittorica per poter auscultare i valori segreti da cui la materia stessa si origina. Atteggiamento visionario significa “vedere al di là”. Cioè superare i limiti dell’immagine. E questo può avvenire solo con una discesa nella profondità della carne. E con la lacerazione del visibile, del corpo del visibile.”
Foto: Ennio Morlotti nel suo studio di Colle Brianza, anni ‘60 Courtesy Archivio Opere Ennio Morlotti
— M.A. Bazzocchi, ‘Nel buio della carne, nella carne delle immagini’, Arabeschi, 5, gennaio-giugno 2015, p. 72
80
30
Ennio Morlotti.
1910 - 1992
Fiori, 1960, Olio su masonite, 90 x 75 cm
Firma e data in basso a destra. Firma e data sul retro. Timbro della Galleria Bergamini, Milano sul retro Provenienza
Galleria Bergamini, Milano Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’Archivio Opere Ennio Morlotti, Milano in data 24 gennaio 2023.
€ 26.000 - 30.000
$ 27.600 - 31.800
£ 22.800 - 26.300
81
31
Alberto Sughi.
1928 - 2012
“Una rappresentazione dove le speranze e le paure, il potere e la solitudine, l’amore e il vuoto si intrecciano”
— Alberto Sughi
Spinto da interiore esigenza di conoscere, verificare e annotare nel proprio taccuino della memoria il comportamento dell’uomo nel caotico e spesso illusorio divenire della vita, rimane tuttavia estraneo a qualsiasi apparentamento con ogni forma di moralismo. Alberto Sughi si esprime attraverso la pittura, anzi, sembra apparentarsi con l’espressione più alta del cinema. Nei suoi dipinti esiste ed è evidente una sceneggiatura, fissa sulla tela intense sequenze in cui le figure paiono concentrate nei loro pensieri, isolate nei loro individualismi melanconici. Aranci, rossi, ocra che si impastano con i neri per ritrarre un affascinante e insondabile affresco umano.
Il ballo, 1988, Olio su tela, 150 x 200 cm
Firma e data in basso a destra. Firma, titolo e data sul retro
Provenienza
L’Immagine. Galleria d’arte contemporanea, Arezzo Collezione privata, Padova
Esposizione
“Alberto Sughi”, Galleria San Giorgio, Mestre, 6 maggio-8 giugno 1989
“Alberto Sughi”, Galleria Goethe, Bolzano, 9 novembre-2 dicembre 1989
Letteratura
“Gran caffé Italia: dipinti-disegni-litografie di Alberto Sughi” libro documentario di G. Pellegrini, Corbo e Fiore Editori, Venezia, 1989, p. 35 (stampato in occasione della mostra di Alberto Sughi tenutasi alla Galleria San Giorgio, Mestre) Catalogo della mostra “Alberto Sughi”, Bolzano, 1989
Arte n. 203, gennaio 1990, p. 89
Arte n. 238, marzo 1993, p. 39
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
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€ 26.000 - 30.000 $ 27.600 - 31.800 £ 22.800 - 26.300
“Io rappresento spesso delle situazioni apparentemente normali in cui un’aria oscura e misteriosa penetra e travolge ogni condizione di normalità. Il fondale dei gesti quotidiani non è più solo il bar, la camera, la strada; ma piuttosto il tempo, lo spazio, la morte. L’uomo è sempre solo alle prese con il proprio destino”.
Foto: Alberto Sughi in studio
— Alberto Sughi
32
1928 - 2012
Ragazza nel letto, 1981/82, Olio e acrilico su tela, 90 x 120 cm
Firma in basso a sinistra Provenienza Collezione privata L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 9.000 - 11.000
$ 9.500 - 11.700
£ 7.900 - 9.700
Alberto Sughi.
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Ottone Rosai.
Da un paio d’anni Rosai si è trasferito nello studio di via San Leonardo, il luogo lo sollecita, un po’ campagna un po’ città; mosso nel pendio collinare ha la civilissima struttura della Firenze periferica addolcita di antichi muri, lastricata di pietra. L’artista ne ricava una pittura nutrita di impressioni e quindi di luci che fanno sussultare il tessuto ampio e a colpeggiature veloci. Il taglio, con un punto di fuga centrale, a quinte che convergono verso la curva, attira lo spettatore all’interno della scena; quasi una sorta di vento colorato avvia lo sguardo dall’inquadratura fisica verso il fondo dell’imbuto, nell’ombra. Sembra che tutto si sia rimesso a pulsare, le forme rivitalizzate in una prospettiva che pare serena; serenità è parola che suona raramente nell’opera rosaiana. Del resto qualche schietto consenso il suo lavoro comincia a ottenerlo, partecipa ad alcune mostre ufficiali e dipinge i due pannelli per la nuova stazione di Firenze; sembra che possa avviarsi a una stagione di più pacate riflessioni, ma sarà un periodo breve, non oltre il 1938.
In "Ottone Rosai" a cura di L. Cavallo, Ed. Mazzotta, Milano, 1995, p. 308
Via San Leonardo, 1935, Olio su tavola, 70 x 50 cm
Firma e data in basso a destra. Timbro Galleria Farsetti, Prato sul retro. Etichetta e timbro Galleria Cafiso, Milano sul retro. Etichetta mostra “Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964”, Palazzo delle Contesse, Mel (BL), 2015 sul retro
Provenienza
Galleria Farsetti, Prato
Galleria Marescalchi, Bologna
Galleria Cafiso, Milano
Collezione privata veneta
Esposizione
“Ottone Rosai venti opere vent’anni dopo”, Galleria Farsetti, Cortina d’Ampezzo, 6 agosto-4 settembre 1977
“Ottone Rosai”, Palazzo Liceo Saracco, Città di Acqui Terme, 2 agosto-10 settembre 1980
“Arte nei secoli. Dall’umanesimo alla transavanguardia”, Farsetti Arte, Cortina d’Ampezzo, Milano, Prato, 26 dicembre 1992-10 marzo 1993
“Ottone Rosai”, Farsetti Arte, Prato, 23 settembre-22 ottobre 1995
“Ottone Rosai”, Palazzo Reale, Milano, 26 ottobre 1995-6 gennaio 1996
“Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964”, Palazzo delle Contesse, Mel (BL), 2 ottobre 2015-6 gennaio 2016
Letteratura
Catalogo della mostra “Ottone Rosai venti opere vent’anni dopo”, testi di C. Betocchi e E. Natali, Galleria Farsetti, Cortina d’Ampezzo, 1977, tav. V
Catalogo della mostra “Ottone Rosai”, testo di L. Carluccio, Palazzo Liceo Saracco, Città di Acqui Terme, Azienda Autonoma di Cura e Turismo, 1980, n. 31
Catalogo della mostra “Arte nei secoli. Dall’umanesimo alla transavanguardia”, sezione antica di di F. Baldassarri, sezione contemporanea di L. Cavallo, Farsetti Arte, Cortina d’Ampezzo, Milano, Prato, 1993, n. 34
Catalogo della mostra “Ottone Rosai” a cura di L. Cavallo, Ed. Mazzotta, Milano, 1995, p. 158, n. 94
Catalogo della mostra “Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964. L’arte nelle collezioni venete” a cura di G. Granzotto e A. Alban, Pro Loco Zumellese, Mel (BL), 2015, p. 50
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dal Prof. Luigi Cavallo il 4 luglio 1995.
€ 35.000 - 40.000
$ 37.100 - 42.400
£ 30.700 - 35.100
33
1895 - 1957
88
89
Ardengo Soffici 1879 - 1964 90
Ardengo Soffici nel
1928 91
suo studio,
Ardengo Soffici.
I temi di natura morta sono per Soffici ricerca di “forme”, di quieta e meditativa assolutezza plastica. Pochi elementi si accampano dentro lo spazio neutro del quadro. Una bottiglia, della frutta si offrono alla vista in una sostanza di materia pittorica compatta. Forme gessose che sono geometrie della solitudine.
Bottiglia verde e frutta, 1949, Olio su cartone, 52 x 37 cm
Firma e data in basso a sinistra. Etichetta della “44 Esposizione Soffici, Milano 1952” alla Galleria San Fedele sul retro. Etichetta Arte Contemporanea, Firenze sul retro. Etichetta Galleria La Medusa, Roma sul retro. Etichetta Soprintendenza alle gallerie per le province di Firenze, Arezzo, Pistoia sul retro. Etichetta mostra “Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964”, Palazzo delle Contesse, Mel (BL), 2015 sul retro
Provenienza
Galleria La Medusa, Roma Collezione privata veneta
Esposizione
“Soffici alla Galleria San Fedele”, Galleria San Fedele, 23 gennaio-15 febbraio 1952
“Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964”, Palazzo delle Contesse, Mel (BL), 2 ottobre 2015-6 gennaio 2016
Letteratura
Catalogo della mostra “Soffici alla Galleria San Fedele”, Ed. Vallecchi, Firenze, 1952
Catalogo della mostra “Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964. L’arte nelle collezioni venete” a cura di G. Granzotto e A. Alban, Pro Loco Zumellese, Mel (BL), 2015, p. 67
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dal Prof. Luigi Cavallo in data 25 febbraio 1993.
€ 22.000 - 25.000
$ 23.300 - 26.500
£ 19.300 - 21.900
1879 - 1964 34
92
93
94
“Amare la realtà eccessivamente significa non limitarsi ad illustrare i fatti, ma guardare il mondo artisticamente. Poiché l’arte è sempre l’invenzione di mondi, il pittore non può pensare di dipingere solo ciò che vede o sente. Il suo vedere e il suo sentire gli consentono di attraversare le cose, di combinare insieme dati sconosciuti con elementi psicologici. Nelle sue rappresentazioni la visione ordinaria del mondo è trasferita su un piano soggettivo.”
— Ardengo Soffici
Paesaggio di Poggio a Caiano, 1960 ca. Olio su cartone, 50 x 40 cm
Firma in basso a sinistra. N. 26863 (carico della Galleria Farsetti, Prato) sul retro. Timbro Galleria Rosini, Riccione sul retro. Timbro Galleria d’Arte Maggiore, Bologna sul retro
Provenienza
Galleria Farsetti, Prato Galleria Rosini, Riccione Galleria d’Arte Maggiore, Bologna Collezione privata veneta
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dal Prof. Luigi Cavallo in data 6 marzo 2023.
€ 18.000 - 20.000
$ 19.100 - 21.200
£ 15.800 - 17.500
Ardengo Soffici. 1879 - 1964 35
95
André Masson ha declinato un’originale, vivace ed eclettica immaginazione in una produzione incredibilmente diversificata permeata a un tempo di poesia e contenuto simbolico. Per ‘Le Trois Colonnes (Rome)’ Masson adotta una tavolozza dai toni pastello delicati e leggeri capace di definire e cristallizzare liricamente la superba fragilità e bellezza delle superstiti colonne corinzie del tempio dell’imperatore Vespasiano, uno tra i simboli più iconici e universalmente noti del Foro romano. Una suggestiva rosea luminosità, eredità di Turner e dell’impressionismo, si posa sulle rovine romane eternandole.
Foto:
André Masson nel suo studio a New Preston, USA, 1944
André Masson.
1896 - 1987
Les trois colonnes (Rome), (1953), Olio su tela, 100 x 65 cm
Firma in basso a sinistra.
Etichetta della Galerie Louise Leiris, Parigi sul retro Provenienza
Galerie Louise Leiris, Parigi Collezione privata, Genova
Esposizione
“André Masson-Metamorphosis”, Art Stage Singapore, Singapore, 21–25 gennaio 2015.
“André Masson”, Robilant+Voena, St. Moritz, 24 luglio-6 agosto 2016
€ 50.000 - 60.000
$ 53.000 - 63.600
£ 43.900 - 52.600
36
98
99
“La mia pittura ha eliminato gli sfondi sfumati per degli sfondi uniformi sui quali i segni si inscrivono in modo più autonomo. Osservo allora che la “calligrafia”, arte del segno per eccellenza, si sta liberando del suo contenuto significante letterale per non essere più che potere diretto di significanza, dove la scrittura oltrepassa il proprio valore fondamentale”
— Georges Mathieu
Foto: Georges Mathieu, Musée de L'Art Moderne de la ville de Paris, 3 marzo 1963 © Keyston Press
102
Georges Mathieu.
1921 - 2012
A partire dal 1944, data della rivelazione che “la pittura, per esistere, non ha bisogno di rappresentare”, Mathieu dà avvio alla sua personale sperimentazione artistica che si incardina nel ‘segno-simbolo’. Le tendenze informali puntavano sull’organicità della forma scaturita dal gesto dell’artista, per Mathieu, l’organicità originaria deve lasciare spazio ad una riorganizzazione delle forme perché il segno trovi la sua identità e si faccia stile.
Senza titolo, 1961, Gouache su carta, 77 x 56 cm
Firma e data in basso a destra. Timbro a secco “Véritable Papier d’Arches Fin” in basso a sinistra
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera proveniente da un’importante collezione milanese è in fase di archiviazione presso il Comité Georges Mathieu.
€ 16.000 - 20.000
$ 17.000 - 21.200
£ 14.000 - 17.500
37
103
Una poetica - quella di Music - capace di evocare luoghi senza tempo. Una visione fiabesca e un nomadismo dell’anima sostengono questi ‘Cavallini’ dalle gambe sottili e variamente colorati che procedono in un lento ed eterno fluire. Forme che sembrano affiorare timidamente sulla tela, appositamente trattata per lasciar emergere l’ordito sottostante, conseguenza di una preparazione del supporto che ben si confà a questa poetica evanescente. La tecnica adottata è un impasto cromatico polveroso, giocato sui morbidi toni caldi dei gialli e degli ocra.
Foto: Zoran Music nel suo studio a Venezia
106
“Dipingo per me, perché lo devo fare. Per me è un po’ come respirare. Per me la pittura deve essere un’emozione, deve avere cioè alla sua origine una specie di choc. Si tratta di un fatto fisico che vorrei si trasformasse in apparizione. La realtà si trasfigura o, almeno, cerco di trasfigurarla in fatto poetico. Ma come si fa a spiegare? Un’opera non si sa come nasca: viene fuori dal di dentro come un momento irripetibile”
— Zoran Music
Motivo dalmata, 1950, Olio su tela, 54 x 73 cm
Firma e data in basso al centro. Firma, titolo, tecnica e data sul retro. Timbro Galleria Barbaroux, Milano sul retro. Etichetta Centre National d’ Art Contemporain, Paris sul retro
Provenienza
Galleria Barbaroux, Milano Collezione privata veneta
Esposizione
“Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964”, Palazzo delle Contesse, Mel (BL), 2 ottobre 2015-6 gennaio 2016
Letteratura
Catalogo della mostra “Gli anni delle guerre e delle ricostruzioni 1914-1964. L’arte nelle collezioni venete” a cura di G. Granzotto e A. Alban, Pro Loco Zumellese, Mel (BL), 2015, p. 63
€ 40.000 - 50.000
$ 42.400 - 53.000
£ 35.100 - 43.900
Zoran Music. 1920 - 1999 38
107
Il pensiero di de Chirico sulla scultura è questo: un’arte che esprima il “massimo assoluto possibile” deve essere un’arte dello spirito e liberare la concezione intellettuale della materialità dell’espressione. La scultura, egli dice, “in un primo tempo di concezione è testimonianza dello spirito, ma in un secondo tempo di espressione non può sfuggire al godimento materiale che testimonia puramente la carne […] la scultura per me metafisico è come tutte le altre cose del mondo un oggetto di meraviglia e di lietezza […] Ma per i creatori della scultura, essa fu piacere di espressione e di possessione tattile della bellezza carnale scoperta”
Cavallo e cavaliere con berretto frigio, 1988-1991, Bronzo (lucidato e patinato), 36 x 31 x 19 cm
Firma, tiratura, punzonatura della Fonderia Bonvicini di Verona, marchio del centenario della nascita del Maestro Giorgio de Chirico sulla base. Es. II/VII. L’opera è stata tratta da un gesso del 1966.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Chiesa di San Lorenzo, Aosta, 27 luglio-8 ottobre 2000
Letteratura
P. Baldacci, “De Chirico: le sculture del centenario”, Umberto Allemandi & C., Torino, 1995, n. 30 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Aosta, 2000, p. 19
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Paolo Picozza, presidente della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma.
€ 14.000 - 16.000
$ 14.800 - 17.000
£ 12.300 - 14.000
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 39
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Giorgio de Chirico
“Cavalli e ville” è il titolo della splendida serie realizzata da Giorgio de Chirico nel 1954. Trattasi di sei disegni su carta da lucido “Cavallo fuggente”, “Cavalieri antichi”, “Cavallo a Villa Falconieri”, “Cavalli e rovine”, “Cavallo e villa”, “Cavalieri antichi” e delle rispettive litografie “disegnate, colorate e incise da Giorgio de Chirico per conto di Carlo Bestetti, Editore d’Arte in Roma”. La tematica del cavallo occupa un posto di primo piano nell’opera di Giorgio de Chirico. Mossi da un tratto segnico rapido e dalla fantasia onirica dell’artista, gli agili e potenti cavalli dechirichiani si stagliano su differenti scorci paesaggistici. Cavalli solitari corrono sullo sfondo di vedute medievali i cui borghi arroccati e alberi fanno da quinte. Antichi cavalieri passeggiano in giardini di ville esistenti quali villa Falconieri, un tempo aristocraticamente vissuta e pesantemente bombardata durante la seconda Guerra Mondiale. In questo caso l’artista disegna un’ala intatta dell’edificio che gli ricorda i cipressi dell’isola dei morti di Böcklin, immaginandola come fondale immobile di una quinta teatrale. La natura non è il luogo di impressioni visive ma di reminiscenze artistiche, evocazioni in cui i luoghi diventano una complessa categoria dello spirito, un insieme di natura, storia, cultura, mito. Per de Chirico l’oggetto dipinto è inevitabilmente il testimone di qualcosa che sopravvive come dettaglio muto. Contemplatore di rovine egli capta vedute imperfette, non si tratta di “memoria” quanto di “nostalgia”, una rivelazione dell’irreale nel reale e del possibile nell’esistente.
Cavallo fuggente, 1954, Matita su carta da lucido, 33 x 43 cm
Firma in basso a destra. Studio per l’omonima litografia, Edizione Bestetti
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 100
L’opera è accompagnata dal certificato di autenticità rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa de Chirico, Roma in data 24 giugno 1987.
De Chirico. 1888 - 1978 40 € 22.000 - 25.000 $ 23.300 - 26.500 £ 19.300 - 21.900 112
Giorgio
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Cavallo fuggente, 1954, Litografia a 3 colori su carta, 49 x 59,5 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. f. c. II/XXV. L’opera fa parte della serie di sei litografie intitolata “Cavalli e ville” edita a Roma nel 1954 da Carlo Bestetti. La misura della matrice è 34,5x44 cm
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
“Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, Museo Nacional de San Carlos, Città del Messico, 28 giugno-8 ottobre 2007
Letteratura
A. Ciranna, “Giorgio de Chirico Catalogo delle opere grafiche [incisioni e litografie] 1921 - 1969”, Alfonso Ciranna Editore, Milano, 1969, p. 143, n. 123
A. Vastano, “ Giorgio de Chirico Catalogo dell’opera grafica 1921 - 1969” Edizioni Bora, Bologna, 1996, p. 212, n. 138
M. Fagiolo Dell’Arco, “Giorgio de Chirico. Altri Enigmi 2”, Edizioni La Scaletta, Reggio Emilia, 1996, p. 150, C. 123 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 101 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, testi di V. Sgarbi, M. F. Matos Moctezuma, Milano, 2007, p. 97, n. 41
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 41 € 1.200 - 1.500 $ 1.300 - 1.600 £ 1.100 - 1.300 115
Cavalieri antichi, 1954, Matita su carta da lucido, 33 x 43 cm
Firma in basso a destra. Studio per l’omonima litografia, Edizione Bestetti
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000.
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 102
L’opera è accompagnata dal certificato di autenticità rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa de Chirico, Roma in data 24 giugno 1987.
1888 - 1978 42 € 22.000 - 25.000 $ 23.300 - 26.500 £ 19.300 - 21.900 116
Giorgio De Chirico.
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Cavalieri antichi, 1954, Litografia a 5 colori su carta, 49 x 59,5 cm
Firma in basso a destra. P. A. in basso a sinistra. L’opera fa parte della serie di sei litografie intitolata “Cavalli e ville” edita a Roma nel 1954 da Carlo Bestetti. La misura della matrice è 34x43,5 cm
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
“Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, Museo Nacional de San Carlos, Città del Messico, 28 giugno-8 ottobre 2007
Letteratura
A. Ciranna, “Giorgio de Chirico Catalogo delle opere grafiche [incisioni e litografie] 1921 - 1969”, Alfonso Ciranna Editore, Milano, 1969, p. 143, n. 124
A. Vastano, “ Giorgio de Chirico Catalogo dell’opera grafica
1921 - 1969” Edizioni Bora, Bologna, 1996, p. 213, n. 139
M. Fagiolo Dell’Arco, “Giorgio de Chirico. Altri Enigmi 2”, Edizioni La Scaletta, Reggio Emilia, 1996, p. 150, C. 124
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 103
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, testi di V. Sgarbi, M. F. Matos Moctezuma, Milano, 2007, p. 98, n. 42
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 43
1.200 - 1.500
1.300 - 1.600
1.100 - 1.300 119
€
$
£
Cavallo a Villa Falconieri, 1954, Matita su carta da lucido, 33,5 x 43 cm
Firma in basso al centro. Studio per l’omonima litografia, Edizione Bestetti
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 104
L’opera è accompagnata dal certificato di autenticità rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa de Chirico, Roma in data 24 giugno 1987.
€ 22.000 - 25.000
$ 23.300 - 26.500
£ 19.300 - 21.900
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 44
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Cavallo a Villa Falconieri, 1954, Litografia a 3 colori su carta, 49 x 59 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. f. c. II/XXV. L’opera fa parte della serie di sei litografie intitolata “Cavalli e ville” edita a Roma nel 1954 da Carlo Bestetti. La misura della matrice è 34x44 cm
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
“Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, Museo Nacional de San Carlos, Città del Messico, 28 giugno-8 ottobre 2007
Letteratura
A. Ciranna, “Giorgio de Chirico Catalogo delle opere grafiche [incisioni e litografie] 1921 - 1969”, Alfonso Ciranna Editore, Milano, 1969, p. 144, n. 125
A. Vastano, “ Giorgio de Chirico Catalogo dell’opera grafica 1921 - 1969” Edizioni Bora, Bologna, 1996, p. 214, n. 140
M. Fagiolo Dell’Arco, “Giorgio de Chirico. Altri Enigmi 2”, Edizioni La Scaletta, Reggio Emilia, 1996, p. 150, C. 125 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 105 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, testi di V. Sgarbi, M. F. Matos Moctezuma, Milano, 2007, p. 99, n. 43
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 45 € 1.200 - 1.500 $ 1.300 - 1.600 £ 1.100 - 1.300 123
Giorgio De Chirico.
Cavalli e rovine, 1954, Matita su carta da lucido, 33 x 43 cm
Firma in basso al centro. Studio per l’omonima litografia, Edizione Bestetti
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 106
L’opera è accompagnata dal certificato di autenticità rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa de Chirico, Roma in data 24 giugno 1987.
1888 - 1978 46 € 22.000 - 25.000 $ 23.300 - 26.500 £ 19.300 - 21.900 124
125
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Cavalli e rovine, 1954, Litografia a 4 colori su carta, 49 x 60 cm
Firma in basso a destra. P.A. in basso a sinistra. L’opera fa parte della serie di sei litografie intitolata “Cavalli e ville” edita a Roma nel 1954 da Carlo Bestetti. La misura della matrice è 33,5x44 cm
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
“Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, Museo Nacional de San Carlos, Città del Messico, 28 giugno-8 ottobre 2007
Letteratura
A. Ciranna, “Giorgio de Chirico Catalogo delle opere grafiche [incisioni e litografie] 1921 - 1969”, Alfonso Ciranna Editore, Milano, 1969, p. 144, n. 126
A. Vastano, “ Giorgio de Chirico Catalogo dell’opera grafica
1921 - 1969” Edizioni Bora, Bologna, 1996, p. 215, n. 141
M. Fagiolo Dell’Arco, “Giorgio de Chirico. Altri Enigmi 2”, Edizioni La Scaletta, Reggio Emilia, 1996, p. 150, C. 126
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 107
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, testi di V. Sgarbi, M. F. Matos Moctezuma, Milano, 2007, p. 100, n. 44
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 47
1.200 - 1.500
1.300 - 1.600
1.100 - 1.300 127
€
$
£
Cavallo e villa, 1954, Matita su carta da lucido, 32 x 42 cm
Firma in basso a destra. Studio per l’omonima litografia, Edizione Bestetti
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000.
“Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Chiesa di San Lorenzo, Aosta, 27 luglio-8 ottobre 2000
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 108. Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Aosta, 2000, p. 46
L’opera è accompagnata dal certificato di autenticità rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa de Chirico, Roma in data 24 giugno 1987.
De Chirico. 1888 - 1978 48 € 22.000 - 25.000 $ 23.300 - 26.500 £ 19.300 - 21.900 128
Giorgio
129
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Cavallo e castello, 1954, Litografia a 3 colori su carta, 49 x 59,5 cm
Firma in basso a destra. P.A. in basso a sinistra. L’opera fa parte della serie di sei litografie intitolata “Cavalli e ville” edita a Roma nel 1954 da Carlo Bestetti. La misura della matrice è 32 x 42,5 cm
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
“Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Chiesa di San Lorenzo, Aosta, 27 luglio-8 ottobre 2000
“Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, Museo Nacional de San Carlos, Città del Messico, 28 giugno-8 ottobre 2007
Letteratura
A. Ciranna, “Giorgio de Chirico Catalogo delle opere grafiche [incisioni e litografie] 1921 - 1969”, Alfonso Ciranna Editore, Milano, 1969, p. 145, n. 127
A. Vastano, “ Giorgio de Chirico Catalogo dell’opera grafica
1921 - 1969” Edizioni Bora, Bologna, 1996, p. 216, n. 142
M. Fagiolo Dell’Arco, “Giorgio de Chirico. Altri Enigmi 2”, Edizioni La Scaletta, Reggio Emilia, 1996, p. 150, C. 127
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 108 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Aosta, 2000, p. 46 Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, testi di V. Sgarbi, M. F. Matos Moctezuma, Milano, 2007, p. 101, n. 45
Giorgio De Chirico. 1888 - 1978 49 € 1.200 - 1.500 $ 1.300 - 1.600 £ 1.100 - 1.300 131
Cavaliere e villa, 1954, Matita su carta da lucido, 31,5 x 42 cm
Firma in basso a destra. Studio per l’omonima litografia, Edizione Bestetti
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000.
“Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Chiesa di San Lorenzo, Aosta, 27 luglio-8 ottobre 2000
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture, disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 109. Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Aosta, 2000, p. 47
L’opera è accompagnata dal certificato di autenticità rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa de Chirico, Roma in data 24 giugno 1987.
De Chirico. 1888 - 1978 50 € 22.000 - 25.000 $ 23.300 - 26.500 £ 19.300 - 21.900 132
Giorgio
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Giorgio De Chirico.
Antichi cavalieri e villa, 1954, Litografia a 3 colori su carta, 49 x 60 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. f. c. II/XXV. L’opera fa parte della serie di sei litografie intitolata “Cavalli e ville” edita a Roma nel 1954 da Carlo Bestetti. La misura della matrice è 31,5x42 cm
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, Catania, 15 novembre 1999-7 gennaio 2000
“Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Chiesa di San Lorenzo, Aosta, 27 luglio-8 ottobre 2000
“Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, Museo Nacional de San Carlos, Città del Messico, 28 giugno-8 ottobre 2007
Letteratura
A. Ciranna, “Giorgio de Chirico Catalogo delle opere grafiche [incisioni e litografie] 1921 - 1969”, Alfonso Ciranna Editore, Milano, 1969, p. 145, n. 128
A. Vastano, “ Giorgio de Chirico Catalogo dell’opera grafica
1921 - 1969” Edizioni Bora, Bologna, 1996, p. 217, n. 143
M. Fagiolo Dell’Arco, “Giorgio de Chirico. Altri Enigmi 2”, Edizioni La Scaletta, Reggio Emilia, 1996, p. 150, C. 128
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico, pitture, sculture disegni e grafiche”, testi di A. Bonito Oliva, G. Iovane, Galli Thierry Stampa, 1999, p. 109
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico: la ripetizione irripetibile”, Aosta, 2000, p. 47
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Il passato perpetuo. Opera grafica”, testi di V. Sgarbi, M. F. Matos Moctezuma, Milano, 2007, p. 102, n. 46
1888 - 1978 51 € 1.200 - 1.500 $ 1.300 - 1.600 £ 1.100 - 1.300 135
Mario Ceroli.
1938
Definito da Achille Bonito Oliva ‘archi-scultore’, nel 1965
Mario Ceroli realizza la trasposizione tridimensionale della composizione pittorica “Mobili nella Valle” del 1963 di Giorgio de Chirico. La sedia “Mobili nella Valle” del 1965 qui riprodotta, omaggio al Pictor optimus, ne è l’ originale archetipo. Ceroli eleva l’oggetto quotidiano a scultura metafisica facendone vibrare la materia lignea in un’ideale equilibrio tra realtà e finzione.
“Nei miei mobili c’è una sorta di relazione.. l’uso del legno grezzo contribuisce a creare questa relazione.. il mobile per me è una scultura nata per essere toccata, per essere usata. Il rapporto con i miei mobili è questo.”
— Mario Ceroli
Mobili nella Valle, 1965, Legno pino di Russia, 200 x 53,5 x 50 cm
Firma sul fronte e sul lato.
Nel 1965 il Maestro Mario Ceroli realizza la trasposizione tridimensionale della composizione pittorica “Mobili nella Valle” di Giorgio de Chirico. La sedia, omaggio al Maestro della metafisica, ne è archetipo. In seguito a partire dal 1972 Poltronova ne realizzò successive edizioni.
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia rilasciato dall’ Archivio Mario Ceroli, Roma in data 20 febbraio 2023.
€ 12.000 - 15.000
$ 12.700 - 15.900
£ 10.500 - 13.200
52
Giorgio de Chirico “Mobili nella valle”, olio su tela, 80 x 60 cm, 1963
136
137
“La memoria assume nell’opera di de Chirico il ruolo di ritorno del rimosso sia ancestrale che personale, spiazzando le usuali nozioni di spazio e tempo, oltreché di realtà quotidiana, fino a impregnare di attualità l’archeologia, intricandola nella quotidianità del pittore, per cui i manichini, molto usati nel passato dai pittori come modelli per le proporzioni e le posture delle loro figure, diventano Muse”
La musa dell’antiquità, 1970, Bronzo dorato, 23,5 x 5,8 x 5,8 cm
Firma sulla base. Tiratura e timbro Fonderia Artistica Cavallari, Roma sul lato della base. Es. XII/CX
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Giorgio de Chirico. Opere su carta-multipli-minisculturesculture-gioiello”, Vecchio Palazzo Comunale, Spello, 13 agosto-18 settembre 1988
“Giorgio de Chirico. Pinturas e esculturas”, Museu Brasileiro da escultura Marilisa Rathsam, Sao Paulo, 16 marzo- 28 aprile 1998
Letteratura
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Opere su cartamultipli-minisculture-sculture-gioiello”, Spello, 1988, p. 25
Catalogo della mostra “Giorgio de Chirico. Pinturas e esculturas” a cura di Achille Bonito Oliva, Milano, 1998, p. 167, n. 109 (descr. p. 36)
1888 - 1978 53
Giorgio De Chirico.
€ 3.000 - 3.500 $ 3.200 - 3.700 £ 2.600 - 3.100 138
— Mario Penelope
139
L’ Ultracorpo è una
di
vita oltre la conoscenza, capace di spaziare da un microcosmo cellulare a un macrocosmo extraterrestre. André Breton, in “Le Surréalisme et la Peinture” del 1965, parlò di quest’essere favoloso “che, nel 1955, cominciò a declinare la sua identità solo con un rumore di bubboli Trillalì-Trillalà, poi tentò di rendersi gradito come Piccolo animale da camera prima di essere spinto a rivelarci la sua origine e a definirsi come Ultracorpo”. Una creatura mutante che prese anima e corpo nella riflessione di Baj, non solo come veicolo di amara ironia, ma anche come metafora di timori profondi, di paure inconsce. Definito da Sauvage “organismo segnico”, emblema di un mondo riportato al suo stato atavico, primordiale, prefigurazione destinata a procreare altri esseri più riconoscibili per quanto deformi, come i generali, i caporali.
Foto: Enrico Baj fuori dal suo studio in via Bertini a Milano, 1961. © Courtesy Archivio Enrico Baj
creatura antropoide, un’invenzione figurale frutto di una scienza cosmica misteriosa, un’allegoria
una
142
54
Enrico Baj.
1924 - 2003
Caporale, 1965, Collage su stoffa, 45,5 x 54 cm
Firma in basso a destra Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Roberta Cerini Baj, Archivio Baj, Vergiate, in data 23 febbraio 2023.
€ 12.000 - 15.000
$ 12.700 - 15.900
£ 10.500 - 13.200
143
“Quando dipingo un viso le mie preoccupazioni sono puramente pittoriche. Vorrei realizzare il viso con un minimo di mezzi (parlo di un’ambizione non di una cosa che mi riesca), con un minimo di pennellate, a costo di rifarlo mille volte. Vorrei che mi riuscisse con un ghirigoro che parta dal giro di un occhio, disegni il naso e vada a girare attorno all’altro occhio. Oppure vorrei riuscire a farlo con due pennellate chiare in croce; il tratto verticale per il naso, prolungato per fare il labbro superiore e il mento, da dividersi poi con piccoli tratti per indicare le narici e le labbra, e la pennellata orizzontale per gli occhi […].
Tento e ritento con infinita pazienza finché a un tratto salta fuori uno sguardo che non toccherò più. Tanto meglio quando mi vengono fatti due occhi diversi tra loro. Ciò evita uno sguardo troppo attento e fa più pittorico […]”
Foto: Massimo Campigli in studio
— Massimo Campigli, ‘Scrupoli’, 1955
55
Massimo Campigli. 1895 - 1971
Figura, 1969, Olio su tela, 44 x 29 cm
Firma e data in basso a destra. Timbri Galleria Zanini, Roma sul retro. Timbro Galleria Farsetti, Prato sul retro
Provenienza
Galleria Zanini, Roma Galleria Farsetti, Prato Galleria Nuova Gissi, Torino Collezione privata, Milano
Letteratura
N. Campigli, E. Weiss, M. Weiss, “Campigli catalogue raisonné”, a cura di Archives Campigli Saint-Tropez, Silvana Editoriale S.p.A, Milano, 2013, vol. II, p. 854, n. 69-013
L’opera è accompagnata da dichiarazione di autenticità rilasciata da Eva e Marcus Weiss, Archiv Weiss, nel 2023.
€ 35.000 - 40.000 $ 37.100 - 42.400 £ 30.700 - 35.100 146
147
148
Rabarama.
1969
Ri-torsione, 2002, Bronzo dipinto, 33 x 42 x 27 cm
Firma sul fronte. Firma e tiratura sul lato. Es. 6/8
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è archiviata presso l’Archivio delle Opere di Rabarama, Padova.
€ 11.000 - 13.000
$ 11.700 - 13.800
— Rabarama
149
L’opera è archiviata presso la Galleria d’Arte Vecchiato, Padova. 56
“Per le mie creature mi ispiro direttamente a ciò che vivo ogni giorno, ad esperienze, letture, incontri, sentimenti. Tutto ciò viene riversato dentro le sculture nell’atto creativo. Le pose, in movimento o meno, dei miei umanoidi, in combinazione con i simboli che ‘tatuo’ su di loro, sono strumento per la comunicazione del mio personale messaggio al mondo.”
£ 9.700 - 11.400
Rabarama
150
© Michele Gregolin per Rabarama
152
Arnaldo Pomodoro. 1926
Disco, 1985, Bronzo dorato, Ø12 cm
Firma e tiratura sulla base. Es. 10/90. Fusione a cera persa, Microfonderia Geccherle, Milano. Edizioni Galleria L’Agrifoglio, Milano. L’opera è stata realizzata per Farmitalia Carlo Erba, Milano. La base in ottone brunito misura H 1,5x10,5x10,5 cm.
Provenienza Collezione privata, Milano
Letteratura
“Arnaldo Pomodoro catalogue raisonné”, sezione multipli, n. M143
€ 6.000 - 7.000 $ 6.400 - 7.400 £ 5.300 - 6.100 153
L’opera è archiviata presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. 57
Nel corso del XX secolo la scultura ha subito plurime trasformazioni analogamente alle avanguardie in pittura. Non più strettamente correlata alla statuaria, la scultura si identifica con gli elementi irrinunciabili che la caratterizzano, ovvero lo spazio, la materia e la volontà di trasformazione di quello spazio e di quella materia da parte dell’artista. Arnaldo Pomodoro dunque, come un demiurgo, ha la facoltà di “generare” il reale e di farlo in forme nuove, in forme che vanno oltre l’ovvietà dell’apparente e del conosciuto per raggiungere nuovi accenti di poesia e di vita. La scultura è la realizzazione di un “proprio” spazio dentro lo spazio maggiore dove si vive o ci si muove.
58
Arnaldo Pomodoro.
1926
Progetto “Q”, 1992, Argento dorato e ottone brunito, 12 x 16,5 x 7 cm
Dedica, firma, data e tiratura sulla base. Es. 1/30. Fusione a cera persa, Microfonderia Geccherle, Milano. L’opera è stato realizzata per il Premio Qualità istituito da 3M Italia.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Letteratura
“Arnaldo Pomodoro catalogue raisonné”, sezione multipli, n. M187
L’opera è archiviata presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano.
€ 3.500 - 4.000
$ 3.700 - 4.200
£ 3.100 - 3.500
154
155
“L’operazione inventiva sulla ‘sfera’ è fra le più importanti del mio lavoro. La ‘Sfera con sfera’ riflette e rappresenta le pulsioni antitetiche del mondo d’oggi con la sua complessa forza immaginativa, che può essere letta come organica, e cioè umana, oppure come orientata in senso tecnologico per quelle sue forme interne così simili a un ingranaggio. In particolare, una sfera che comprende in sé un’altra sfera ulteriore può essere letta come una metafora di rinascita di un mondo meno tormentato e distruttivo”
Foto: Arnaldo Pomodoro in studio © Nicola Genesi - © Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro
— Arnaldo Pomodoro
158
Sfera con sfera, studio, 1990, Bronzo, Ø30 cm
Firma, data, tiratura sulla base. Es. 5/9. La base misura H4x30x30 cm.
Provenienza
Collezione privata veneta Collezione privata, Milano
Esposizione
“Luce per l’arte & arte con la luce”, Studio Pollice, Milano, settembre-11 ottobre 1994
“Il Bronzetto Italiano Contemporaneo 1931-1995”, 47° Premio Michetti, Liceo scientifico statale, Francavilla al Mare, 22 luglio-31 agosto 1995 (cat: rip. p. 55)
“Arnaldo Pomodoro”, Marlborough Gallery, New York, 10 gennaio-10 febbraio 1996
“Arnaldo Pomodoro”, Espaço Cultural Sudameris, San Paolo, 19 marzo-2 aprile 1996 (cat: ill.)
“Trame del ‘900. Opere della collezione Galvagno”, FAM-Fabbriche Chiaramontane, Agrigento, 29 novembre 2014-1 marzo 2015 (cat: p. 83)
“L’invisibile si mostra. Quando la tecnologia incontra l’arte”, Museo Nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, sala Colonne, Milano, 1-7 ottobre 2015
Letteratura
“Mettiamo la luce al servizio dell’arte”,”La Voce”, Milano, 23 settembre 1994, ill.
“Giochi di luce”, “Panorama”, Segrate, 30 settembre 1994, n. 39, p. 168
F. Gualdoni, “Arnaldo Pomodoro: Catalogo ragionato della scultura”, Ed. Skira, Milano, 2007, Vol. II, p. 701, n. 876
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia rilasciato nel 1995.
L’opera è archiviata presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano.
Arnaldo Pomodoro. 1926 59 € 220.000 - 240.000 $ 233.300 - 254.500 £ 193.000 - 210.600 159
Il 27 ottobre 1960 in casa di Yves Klein, Arman, Dufrêne, Hains, Raysse, Spoerri, Tinguely, Villeglé e Restany si riunirono per firmare la dichiarazione costitutiva del Nouveau Réalisme. César e Rotella non poterono presenziare alla riunione ma saranno presenti alle successive manifestazioni del gruppo.
Dichiarazione costitutiva Nouveau Réalisme 27 ottobre 1960 “Giovedì 27 ottobre 1960. Nouveaux Réalistes hanno preso coscienza della loro singolarità collettiva. Nuovo Realismo = nuovo approccio percettivo del reale”
160
60
Fernandez Arman. 1928 - 2005
Bestia-Ferita, 1987/88, Bronzo, 105 x 170 x 80 cm
Firmato.
L’opera è stata realizzata dalla fonderia Walter Vaghi, Origgio (Milano) e fu edita da Diego Strazzer.
Provenienza
Collezione privata, Verona
Esposizione
“Arman in Italy”, Fondazione Mudima, Milano, 7 marzo-7 aprile 1991
Letteratura
Catalogo della mostra “Arman in Italy”, Milano, 1991, p. 32
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
L’opera è archiviata presso la Galleria d’Arte Vecchiato, Padova.
L’opera è registrata presso Arman Studio Archives, New York.
€ 35.000 - 40.000 $ 37.100 - 42.400 £ 30.700 - 35.100 162
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“L'azione comune è stata per tutti il catalizzatore di una energia diffusa nella ricerca individuale. Per alcuni, fu anzi il rivelatore di una concezione del mondo, il condensatore d'una formula meglio adattata all'appropriazione del reale. I personaggi riuniti per un attimo hanno ormai la loro storia e il loro destino che assumono ognuno a loro modo. Ciò che li lega per sempre, credo, è la coscienza di essere andati insieme fino in fondo a una verità, cioè d'una prova della sensibilità e d'una struttura della visione. Ci sono degli incontri che si meritano e che per questo s'impongono: in un certo contesto, con certe premesse, questi incontri non potevano non aver luogo, e si producono nel preciso momento in cui si devono produrre. E' appunto ciò che spiega la straordinaria efficacia dell'azione collettiva dei Nouveaux Réalistes e al tempo stesso la sua brevità”
— Pierre Restany
Chitarra table, 2005, Bronzo, 50 x 160 x 80 cm
Firma e tiratura sul lato. Es. 2/20. L’opera è stata realizzata dalla fonderia Arman Studio V e fu edita da Diego Strazzer. Il piano in vetro misura 160x80 cm; la scultura in bronzo misura H 50x110x50 cm.
Provenienza Collezione privata, Verona
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Arman Studio, New York.
Fernandez Arman. 1928 - 2005 61
€ 20.000 - 25.000 $ 21.200 - 26.500 £ 17.500 - 21.900 165
166
Fernandez Arman.
1928 - 2005
“Il rifiuto è il riscatto postumo dell’oggetto menomato e avvilito dalla sua stessa utilità e dalla utilizzazione. Il rifiuto è infine l’anima scarnita di esso oggetto spoglio della sua funzione, purificato e autentico ‘che torna a essere’ in quanto significato e non in quanto funzione”
— Alberto Biasi
Senza titolo, 2002, Violino tagliato e gettata di colori (acrilico) su tela, 61 x 50 x 10 cm
Firma sul lato inferiore
Provenienza
Collezione privata, Verona Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia rilasciato in data 7 giugno 2002. L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dagli Archives Denyse Durand-Ruel, Rueil-Malmaison, Francia.
62
€ 6.500 - 7.500 $ 6.900 - 8.000 £ 5.700 - 6.600 167
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Fernandez Arman.
1928 - 2005
In ‘Violon coupé II (Hommage à Picasso)’ Arman realizza tridimensionalmente la scomposizione cubista dei piani in una sintesi volumetrica attraverso cui lo strumento musicale può essere complessivamente visto e concettualmente capito.
Violon coupé II (Hommage à Picasso), 2004, Bronzo patinato, 64 x 20 x 17 cm
Firma e tiratura sulla base: Bocquel f.d. E. A. 6/20
Provenienza
Atelier Arman Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata dal documento di archiviazione rilasciato dalla Fondazione A.R.M.A.N, Ginevra in data 21 marzo 2023.
€ 4.000 - 5.000
$ 4.200 - 5.300
£ 3.500 - 4.400
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Cofondatore nel 1960 a Parigi insieme a Le Parc, Sobrino, Morellet, Yvaral e Stein di GRAV ‘Groupe de Recherche d’Art Visuel’; dalla fine degli anni Settanta l’artista esplora in particolare il tema del rapporto tra luce e colore e della sua resa in termini pittorici. In questa ricerca il colore si manifesta come un conglomerato destinato a creare una nuova struttura di visualizzazione, un colore-luce irradiante, che si amalgama nella retina dello spettatore in virtù di un dosaggio rigoroso e controllato di tutte le componenti. Nel suo viaggio intorno alla luce crescono progressivamente l’amplificazione delle interferenze, le variabili luminose, l’interazione con lo spettatore
Foto: Horacio Garcia Rossi
64
- 2012
Couleur lumière rotation, 2006, Acrilico su tela, 80 x 80 cm
Tecnica, misure, titolo, firma e data sul retro Provenienza
Collezione privata
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia rilasciato in data 21 maggio 2007, timbro Studio d’Arte G.R., Sacile.
Horacio Garcia Rossi. 1929
172
€ 8.000 - 9.000 $ 8.500 - 9.500 £ 7.000 - 7.900
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Getulio Alviani.
1939 - 2018
Secondo Alviani rigore e precisione sono alla base di un evento estetico, intrinsecamente progettuale, Alviani crea opere che riproducono otticamente lo strettissimo rapporto che intercorre tra spazio e tempo attraverso una prassi che coinvolge lo spettatore - il quale -, attraverso la propria percezione, attiva e realizza la vita dell’opera. Una fruizione dinamica in cui l’opera si delinea per mezzo dei celebri fattori teorizzati dall’artista: riflessione, fonte luminosa, angolazione visiva, movimento, vibratilità dell’oggetto, comportamento del fruitore. Un’arte fatta per pensare.
Esagono = cubo virtuale, studio, 1970, Alluminio e laminato, 48,5 x 42,5 cm
Firma, 1.2.3.4.5.6., tecnica, misure, titolo, data sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia. L’opera è accompagnata da documento di archiviazione rilasciato da Archivio Getulio Alviani, Galleria Seno, Milano. L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dal Centro Studi Archivio e Ricerche Getulio Alviani, Milano nel 2023.
€ 22.000 - 25.000
$ 23.300 - 26.500
£ 19.300 - 21.900
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Nel 1955 Victor Vasarely espone alla Galerie Denise René a Parigi insieme a Yaacov Agam, Nicolas Schõffer, Pol Bury, Jesús Rafael Soto, Jean Tinguely, Marcel Duchamp, Alexander Calder. In questa occasione pubblica il “Manifesto giallo” nel quale delinea, tra gli altri, il concetto di ‘Unità plastica’: “La forma può esistere solo se richiamata all'attenzione da qualche qualità di colore, e il colore è una qualità solo quando è definito dalla forma.”
“Manifeste jeune”, 1955
178
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Victor Vasarely.
1906 - 1997
Senza titolo, 1955 ca., Tavola intagliata e collage su cartone, 82 x 76 cm
I collages sono firmati: in basso a sinistra, in basso a destra
Provenienza
Artmosphere Gallery, Graz Collezione privata, Vienna Collezione privata, Milano
Esposizione
“Scacco Matto, il grigio non esiste: solo bianco, solo nero”, Bibo’s Place, Roma, settembre-novembre 2018
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Pierre Vasarely, Union Française des Experts, Aix en Provence, il 24 ottobre 2016.
€ 30.000 - 35.000
$ 31.800 - 37.100
£ 26.300 - 30.700
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“E’ proprio dopo l’America… che certi pensieri mi incalzano nel profondo. Dopo l’America dove ho visto portato fino alle estreme conseguenze questo nostro mondo occidentale; dove ho visto fino ai suoi paradossi questa civiltà che è partita dall’ Europa… Si parla tanto di questa pittura americana, ma dove la mettiamo la diaspora europea? Perché dovremmo essere noi i debitori? Ormai è tempo di dirlo: se gli europei hanno preso qualcosa dagli americani, è qualcosa che loro avevano già preso dall’ Europa”
— Emilio Vedova
Foto: Vedova nel suo studio mentre lavora al ciclo De America, 1976
“In Vedova e nella sua pittura, da cui da qualche anno è scomparso il colore, c’è tutto un mondo. C’è drammaticità, c’è scontro, c’è il contrasto degli elementi, c’è Tintoretto e tutta l’arte veneziana […] Ma non c’è il caos come potrebbe far pensare un simile miscuglio di fatti e di sentimenti. Uno straordinario equilibrio tiene in piedi fenomeni così lontani e così diversi e li unisce in una suggestiva osmosi”
— Gino Grassi, 1977
Per Vedova il biennio 1976-1977 è connotato dalla prepotente ripresa della pittura con un ciclo che segna la rielaborazione delle esperienze maturate sino ad allora in stretta relazione con il contesto americano. Nel 1976 Vedova dipinge grandi composizioni monocrome su tela o su carta imperniate su intrecci compositivi che traggono origine da quanto elaborato sin dalla prima cartella di acqueforti e acquetinte De America edita nel 1971. […] La stratificazione intricata degli spazi metropolitani, il ricordo degli slum suburbani visti più volte in occasione dei ripetuti viaggi negli Stati Uniti, l’idea di composizioni rigorosamente monocrome dai tratti decisi che hanno scandito sino ad allora il suo impegno grafico, costituiscono la rete di spunti e memorie alle quali l’artista attinge per dedicarsi al nuovo ciclo che segna, tra il 1976 e il 1977 un grande ritorno alla pittura.
G. Celant, "Vedova: De America", Skira, Milano, 2019, p.531
De America ‘77 (Slum n. 15), 1977, Tecnica mista, 100 x 65 cm
Firma e data in basso a destra. Etichetta della Galleria d’Arte Ravagnan, Venezia sul retro
Provenienza
Galleria d’Arte Ravagnan, Venezia Collezione privata, Padova
Letteratura
G. Celant, “Vedova: De America”, Skira, Milano, 2019, p. 565, n. f186
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia con timbro dell’Archivio Emilio Vedova.
€ 120.000 - 140.000
$ 127.300 - 148.500
£ 105.300 - 122.800
Emilio Vedova. 1919 - 2006 67
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Moreni 1920 - 1999 184
Mattia
Mattia Moreni attraversa il Novecento da autentico protagonista. Anticonformista, spregiudicato, outsider, adotta una pittura che incarna e sintetizza le plurime contraddizioni del cosiddetto “secolo breve”. In Moreni l'indagine sulla condizione umana diviene un punto centrale per mettere in risalto i limiti della nostra specie, sottolineandone gli aspetti più inconsci e introspettivi sui quali costruisce con ironia un impianto pittorico eccezionale al confine fra figurazione e visione informale. Tele potenti, perturbanti, colgono di sorpresa, zittiscono, suggerendo un viaggio emozionale. L’artista utilizza il pennello, spatole e punte di legno con cui rimuove, modella, amalgama viluppi di colore. Una gestualità compulsiva che va a comporre volti di umanoidi che si stagliano su tele enormi. Ingenuità infantile unita ad una sorta di primitivismo richiamano l’Art Brut dubuffetiana e il graffitismo alla Basquiat. Le opere degli anni Novanta hanno linee veloci, grandi campi di colore, uno stile fumettistico. Regredendo consapevolmente all’infanzia e ascoltando i folli, secondo Moreni, si possono rompere gli schemi, le sovrastrutture che inibiscono il naturale sviluppo umano per essere finalmente pronti ad accogliere quella che l’artista chiama “gioia panica”.
185
68
Mattia Moreni.
Moreni a 69 anni di sua età intubato pure lui... Autoritratto n. 16, 1990, Olio su tela, 240 x 175 cm
Firma sul lato a sinistra. (fronte) N. 16/TUBI/SIMBIOSI//il grottesco/fumetta-/to,al/ terminal/è in avanzata/PERCHÉ//1990/“Moreni/a 69 anni/di sua età/intubato/pure lui/per una/breve apparizione/tra fra un tubo/e l’altro.../asili patologici//regressivo consapevole; (retro)240x175cm/1990/Moreni ...“tra fra/un tubo e l’altro....”/S. Sofia
Provenienza
Galleria Morone, Milano Collezione privata, Genova
Esposizione
“Irrituale. LX Biennale Nazionale d’Arte di Verona” a cura di L. Caramel, G. Cortenova, E. Crispolti, T. Toniato, Palazzo della Gran Guardia, Verona, 23 novembre-31 dicembre 1990 (cat: rip. p. 95).
“Mattia Moreni. Mostra Mista, Oggetti e Pitture”, Galleria Vero Stoppioni, Santa Sofia di Romagna, 11 maggio-14 luglio 1991 (cat: rip. p. 43).
“Trasgressione come regola 1945-1995”, Galleria Sant’Agostino, Torino, 19 aprile-19 maggio 2001 (cat: rip. n. 40).
“Mattia Moreni. La regressione della specie 1980-1992”, Studio d’Arte Campaiola, Roma, 28 febbraio-6 aprile 2002 (cat: rip. n. 40).
“Provocazione irriverente. Mattia Moreni e gli amici di Parigi”, Galleria Morone, Milano, 29 settembre-25 ottobre 2002 (cat: rip. e in copertina).
“Omaggio a Mattia Moreni”, Galleria Morone, Milano, 20 maggio-ottobre 2004 (cat: rip. p . 18).
“Hommage à Mattia Moreni”, Galerie du Forum Kamil, Monte Carlo, 22 febbraio-6 marzo 2005.
“Mattia Moreni. Mostra Antologica. Regressivo consapevole. Perchè?”, Palazzo di Primavera, Terni, 19 maggio-30 giugno 2007 (cat: rip. pp. 92-93).
“Terni-Milano. Mattia Moreni”, Galleria Morone e Cheli Scenografie, Milano, 27 settembre-31 ottobre 2007 (cat: rip. col.)
“Mattia Moreni. Dalla Torino del dopoguerra alla “Regressione della Specie”, Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino, 17 dicembre 2011- 15 gennaio 2012 (cat: rip. tav. 16 e copertina)
Letteratura
A. Savini, Galleria per il Novecento in “Bassa Romagna”, Lugo, 27 marzo 1991, p. 15.
G. Di Genova, “Storia dell’arte italiana del ‘900, Generazione Anni Venti”, Edizioni Bora, Bologna, novembre 1991, p. 490, fig. 779.
“Moreni. Il regressivo consapevole”, testi di D. Palazzoli, M. Moreni, V. Coen, E. Daydé, Giorgio Mondadori&Associati, Milano, 1992, p. 79.
F. Cavallucci, “Mattia Moreni” introduzione di R. Barilli, Editrice Clueb, Bologna, 1992, rip. XXIII.
A. Redaelli, “Mattia Moreni, Angoscia con sberleffi” in “Arte” n. 373, Milano, settembre 2004, p. 109.
P. Naldi, “Le nuove frontiere dell’arte”, in “Riflessi”, Bologna, gennaio, 2005, p. 24.
E. Crispolti, “Mattia Moreni. Catalogo ragionato delle opere, dipinti 1934-1999”, Silvana Editoriale, Milano, 2016, p. 625, n. 7/1990/7
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 80.000 - 90.000
$ 84.800 - 95.400
£ 70.200 - 79.000
1920 - 1999
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Alla fiaba Tadini dedicò un intero ciclo pittorico e un saggio, “La fiaba della pittura”. Qui c’è l’esaltazione dell’immaginazione come risposta dell’uomo alla scoperta del Niente. In queste opere è presente spesso l’anagramma image - magie dove l’immagine (mondo degli uomini) si pone l’enigma del mistero del mondo e quindi della sua (magia) un dualismo inevitabile della condizione umana, divisa tra due mondi, tra due spazi. Si tratta di opere dal forte valore simbolico e narrativo. In particolare in questo lavoro tanti sono i riferimenti anche al ciclo “Il ballo dei filosofi”, alla relazione tra il maschile e il femminile. L’attenzione del pittore è qui rivolta al mondo dell’immagine (che ha letteralmente in testa, come un cappello) e a quello introspettivo della relazione tra un uomo e una donna con chiari riferimenti anche alla sfera sessuale.
Melina Scalise, curatrice Archivio Emilio Tadini
Foto: Emilio Tadini in studio, 1995
Foto Grazia Ippolito - © Courtesy Archivio Emilio Tadini, Milano
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Emilio Tadini.
“Come il mito, la fiaba è una pratica non di “evasione” - ma, al contrario, di invasione. Mito e fiaba non ci distraggono dal mondo. Con il mondo ci impegnano, e strettamente. E’ un po’ come se il mondo parlasse, traducendosi nel mito della fiaba. E, noi, in ascolto, ci si rendesse conto che quella lingua in cui il mondo ci si “presenta” non è una lingua straniera, che noi, quella lingua, la possiamo capire. Ma è vero anche l’inverso. E’ come se mito e fiaba, prima di tutto e sostanzialmente, narrassero, a un mondo in ascolto, la sua - la nostra - storia. Come se, finalmente, “il mondo” non ci fosse estraneo. Come se tra il mondo e noi si articolasse una lingua comune. Come se il mondo, ogni tanto, si offrisse alla narrazione della tua, della mia vita. Liberate. Svelate nell’immaginario.”
— In Emilio Tadini, “La fiaba della pittura”, Pagine d’arte, 2002
Fiaba, 2001, Acrilico su tela, 200 x 150 cm
Firma e titolo sul retro
Provenienza
Collezione privata, Torino Collezione privata, Milano
Esposizione
“Emilio Tadini. Opere 1959-2001”, Palazzo Reale, Milano, 20 aprile-9 settembre 2001
“Emilio Tadini: Il senso della fiaba”, Palazzo Doria, Loano, 16 marzo-8 maggio 2002
Letteratura
Catalogo della mostra “Emilio Tadini opere 1959-2001” a cura di S. Pergoraro, presentazione di Umberto Eco, Silvana Editoriale, Milano, 2001, pp. 120/121
Catalogo della mostra “Emilio Tadini. Il senso della fiaba 1989-2002”, a cura di S. Pergoraro, Silvana Editoriale, Milano, 2002, p. 50
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall’Archivio Emilio Tadini, Milano in data 7 giugno 2021.
€ 25.000 - 30.000
$ 26.500 - 31.800
£ 21.900 - 26.300
1927 - 2002
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191
70
Roy Lichtenstein.
1923 - 1997
“Dipingo le cose come le si vede qui in America: McDonald’s, non Le Corbusier”
—
Roy Lichtenstein
Tra i più importanti artisti della Pop Art americana Roy Lichtenstein trasse ispirazione per le sue iconiche rappresentazioni fumettistiche dalle stampe dei giornali e in particolare da quelle con il retino tipografico che utilizzò per creare differenti variazioni di colore. Lichtenstein, affascinato e suggestionato dai più grandi artisti europei del Novecento, li reinterpretò attraverso il suo personale gradiente estetico Pop. In ‘Cow Triptych (Cow Going Abstract) è emblematica la citazione del celeberrimo studio del toro di Pablo Picasso.
“La sua arte, basata sugli effetti della percezione visiva, è un’arte dello sguardo, è perciò comprensibile come, in una società che a partire proprio dagli anni Sessanta è stata progressivamente pervasa dal potere dell’immagine, essa abbia ancora una forte e perdurante influenza sui creativi della visione.”
— Gianni Mercurio
Cow Triptych (Cow Going Abstract) Poster, 1982, Serigrafia su carta, 66 x 78 cm
L’opera si compone di tre pannelli. Misure di ciascun foglio: 66 x 78 cm.
Primo pannello: Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. 133/150.
Nel 1982, in occasione della mostra “Roy Lichtenstein 1970-1980” organizzata a Firenze presso Orsanmichele, l’artista volle che la sua opera pittorica Cow Triptych (Cow Going Abstract) del 1974 fosse riprodotta in una serie grafica. La serigrafia edita dai fratelli Alinari, venne stampata in un numero di circa 450 esemplari, di cui 150 vennero firmate da Roy Lichtenstein.
Provenienza
Collezione privata, Milano
Letteratura
Bibliografia di riferimento: Mary Lee Corlett, “The prints of Roy Lichtenstein: a catalogue raisonné 1948-1997” introduzione di Ruth E. Fine, Hudson Hills Press, New York, in associazione con National Gallery of Art, Washington, 2002, p. 326, app. 9
€ 13.000 - 15.000
$ 13.800 - 15.900
£ 11.400 - 13.200
Lotto non soggetto a diritto di seguito
192
194
Guttuso, in questo omaggio a Picasso, affida ai tori l’impeto atavico della sua intima vitalità. Simbolo di lotta ed espiazione, di forza e vulnerabilità, vittima sacrificale e al contempo potenza distruttrice - per Picasso - il toro racchiude una densità di contenuti narrativi e di scelte formali in cui Guttuso si riconosce. La vivace dinamica compositiva è ottenuta con l’uso dell’acquatinta brunita, il colore, caldo e denso di espressività, rievoca l’irruenza corporea di un’ipotetica tauromachia.
I tori di Picasso, 1983, Acquaforte, acquatinta e puntasecca su carta, 83 x 108 cm
Firma in basso a destra. Tiratura in basso a sinistra. Es. 2/97. La tiratura si compone di 97 esemplari, XXV prove d’artista e 25 Hors Commerce. Carta Magnani. Stampa Vigna Antoniana Stamperia d’arte. Le misure della matrice sono 56 x 76 cm
Provenienza Collezione privata, Milano
Letteratura
A. Mercadante, “Renato Guttuso”, Maestri Incisori, Milano, 1983
€ 400 - 500
$ 424 - 530
£ 351 - 439
Renato Guttuso. 1911 - 1987 71
195
Valerio
Adami.
Est-Ovest, 1972, Matita su carta, 48 x 36 cm
Firma, data e titolo in basso a sinistra. Etichetta dello Studio Marconi, Milano sul retro Provenienza
Studio Marconi, Milano Collezione privata, Milano
1935 72
2.000
2.500 $ 2.100
2.700 £ 1.800
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall’Archivio Valerio Adami nel 2023. 2.200 196
€
-
-
-
197
“La pittura è un enigma che comincia dove finisce la parola, quando essa non può più dire. Una rete di linee e colori a pesca dei nostri pensieri.”
Foto: Valerio Adami in studio a Parigi
© Courtesy Archivio Adami
— Valerio Adami
200
Valerio Adami.
1935
Ogni dettaglio viene da Valerio Adami circoscritto da una densa linea nera e da un incastro “cubista” di piani senza prospettiva. Colori vivaci che dialogano in modo piatto, privi di sfumature ad increspare la superficie. Un’immediatezza bidimensionale nella ricerca dell’armonia o nel suo rifiuto, nella costruzione del rimando e nella fabbricazione di un ritmo visivo. Le immagini si sovrappongono, si agganciano. Linee ferme, figure finite, cromie sature stese in omogenee campiture restituiscono un’immagine pensata e stilizzata della realtà.
Au vestiaire (Orfeo Euridice), 1999, Acquerello su carta, 75 x 56 cm
Firma in basso a destra. Titolo in basso a sinistra
Provenienza
Collezione privata, Reggio Emilia
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 7.000 - 8.000
$ 7.400 - 8.500
£ 6.100 - 7.000
73
201
202
“I suoi studi sono scientifici: ha studiato all’Università Normale di Pisa, laureandosi in matematica. E proviene da tale coscienza culturale il bisogno di scrivere, chiarendo a se stesso e ad altri, la posizione pittorica raggiunta: immagine visiva e parola critica in lui convivono, anche quando tutto può sembrare momento irrazionale. Ma l’irrazionalità diventa un motivo, un “contenuto” poetico, un dato che viene reso concreto con metodo in apparenza irrazionale, e invece controllato mentalmente. Insomma, la spinta è sempre mentale: una spinta carica di vitalismo attivo, in cui sono coinvolti sensi e intelletto.”
— Guido Ballo
Rethémis, 1964, Olio e anilina su tela, 61 x 50 cm
Firma e data in basso a destra. Firma, titolo e data sul retro Provenienza Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di archiviazione rilasciato dall’Archivio Frittelli per l’Opera di Gianni Bertini, Firenze in data 24 febbraio 2023.
Gianni Bertini. 1922 - 2010 74
€ 3.000 - 3.500 $ 3.200 - 3.700 £ 2.600 - 3.100 203
Mario Schifano attinge ad un repertorio di immagini tratte dai propri paesaggi mentali, da viaggi fisici ed onirici. Schifano non guarda ma isola particolari, li ingrandisce, li inquadra come attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, coglie il valore universale del dettaglio.
“In Schifano, per Schifano, non era importante il soggetto del vedere, né il soggetto “visto”. Né le cose né le forme, né la distanza tra le cose o tra le forme. Trovare la distanza, estrema malinconia, nella vicinanza, nell’appropriazione immediata che tanto ci sembra la visione.”
Senza titolo, Seconda metà anni ‘80, Smalto e acrilico su tela con cornice dipinta, 118,5 x 118,5 cm
Firma sul retro Provenienza Collezione privata, Verona
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dalla Fondazione Mario Schifano, Roma in data 14 settembre 2010.
1934
75
Mario Schifano.
- 1998
€ 23.000 - 26.000 $ 24.400 - 27.600 £ 20.200 - 22.800 204
Enrico Ghezzi
205
206
76
Franco Angeli. 1935 - 1988
Senza titolo, Anni ‘70, Smalto e spray su tela, 109,5 x 60 cm
Firma sul retro Provenienza Collezione privata, Reggio Emilia Collezione privata, Milano
L’opera è in corso di archiviazione presso l’Archivio Franco Angeli, Roma. All’acquirente verrà consegnato il certificato di autenticità.
€ 6.000 - 7.000
$ 6.400 - 7.400
6.100
£ 5.300 -
La pittura di Angeli si nutre di suggestioni metropolitane: “I miei primi quadri sono testimonianza del mio contatto quotidiano con la strada, vidi i Ruderi, le Lapidi, simboli antichi e moderni come l’Aquila […] sprigionare l’energia sufficiente per affrontare l’avventura pittorica”. Una sorta di “iconosfera urbana” che rievoca iscrizioni e epigrafi ancora presenti sui muri romani che nel suo immaginario divengono icone di araldica intensità e di forte impatto visivo in grado di rappresentare la dimensione pubblica e civile del suo messaggio artistico e poetico. Una pittura tutt’uno con l’autore, scriveva Goffredo Parise, che ne parlava come diretta emanazione della vita, appendice autobiografica e insieme ‘altro’ che la trascende, autoritratto e ritratto epocale in perfetta sinergia di rimandi che costellano tutto il suo itinerario creativo.
Foto: Franco Angeli nel suo studio primi anni Ottanta
Sergio Vacchi. 1925 - 2016
Senza titolo, 1966, Tecnica mista su carta intelata, 50 x 70 cm
Firma e data al centro a destra Provenienza Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dalla Fondazione Sergio Vacchi, Castello di Grotti in data 27 febbraio 2023.
€ 1.200 - 1.500
$ 1.300 - 1.600
£ 1.100 - 1.300
77
210
211
212
Artista capace di coniugare l’Antico Egitto e il Barocco, il mondo colorato dei consumi di massa e le geometrie esoteriche del Rinascimento, Lucio Del Pezzo, in modo pionieristico e tattile, ha reso tridimensionali elementi tratti dalle opere di Giorgio de Chirico. Asticelle colorate, palle, triangoli, volute, ma anche certi segni ermetici metafisici, estraendoli e rimodulandoli all’interno del proprio codice formale.
Notturno, (Anni ‘90), Collage e acrilico su legno, 70 x 100 cm
Firma in basso al centro. Firma, titolo, tecnica, misure sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
Lucio Del Pezzo. 1933 - 2020 78
€ 3.500 - 4.500 $ 3.700 - 4.800 £ 3.100 - 3.900 213
Piero Gilardi.
1942 - 2023
Con una lungimiranza che lo proietta al di là dell’austero e fondamentalmente arido riduzionismo concettuale, Gilardi estende la dimensione partecipativa, relazionale e interattiva dell’arte alla “biosfera”, che “comprende non solo gli esseri che compongono quella che tradizionalmente viene chiamata natura, ma anche la “seconda natura”, cioè la dimensione dell’artificialità umana, perché se la materia stessa - minerale e organica - è considerata capace di autoorganizzazione e quindi viva, allora anche i circuiti di silice dei chip di computer possono essere considerati vivi”. In questa prospettiva, l’arte diventa vettore per esprimere una cooperazione estesa al non-umano, una solidarietà biologica con tutte le forme di vita immersa nella complessità coevolutiva della biosfera.
In “Piero Gilardi, La mia Biopolitica. Arte e lotte del vivente. Scritti 1963-2014”, a cura di Tommaso Trini, Prearo Editore, Milano, 2016
Cachi e uva, 2011, Poliuretano espanso, 30 x 30 x 11 cm
Titolo e firma sul retro
Provenienza
Collezione privata, Torino Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia, Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, Torino.
€ 3.500 - 4.500
$ 3.700 - 4.800
£ 3.100 - 3.900
79 214
215
80
Piero Gilardi. 1942 - 2023
Mitra, 2009, Poliuretano espanso, 30 x 30 x 12 cm
Titolo e firma sul retro Provenienza Collezione privata, Torino Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia, Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, Torino.
€ 3.500 - 4.500
$ 3.700 - 4.800
£ 3.100 - 3.900
216
217
218
81
Eugenio Carmi.
1920 - 2016
L’idea fugge sulla juta, 2007, Acrilico e vernice su juta, 60 x 60 cm
Firma e data in basso a destra. Firma e data sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizione
“Eugenio Carmi. Scintille di poesia”, Museo d’arte Contemporanea Cascina Roma, San Donato Milanese, 19 aprile-1 giugno 2008
Letteratura
Catalogo della mostra “Eugenio Carmi. Scintille di poesia” a cura di G. Granzotto, Il Cigno GG, Roma, 2007, n. 57
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 3.500 - 4.500 $ 3.700 - 4.800 £ 3.100 - 3.900 219
220
Eugenio Carmi.
1920 - 2016
“Animale eminentemente urbano, Carmi parla polemicamente di una civiltà della visione e del rumore che lo ossessiona, lo disturba, lo affascina. Un suo moralismo e una sua tendenza alla fuga campestre si combinano con una sorta di salutare ottimismo, per cui non riesce a non gioire delle sollecitazioni che il paesaggio urbano, nella sua insopportabilità, gli propina quotidianamente. Diciamo che egli ha raggiunto una sorta di allucinato equilibrio ritraducendo il paesaggio esterno in una sorta di paesaggio personale pacificato e sottratto alle contraddizioni che lo generano”
— Umberto Eco
Tenerezza, 2007, Acrilico e vernice su juta, 50 x 50 cm
Firma e data in basso a destra. Firma e data sul retro Provenienza Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 3.500 - 4.500
$ 3.700 - 4.800
£ 3.100 - 3.900
82
221
222