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Renato Guttuso
Il 1957 è per Guttuso un anno di grande intensità di lavoro, quasi che la più disinvolta disponibilità al rapporto immediato con la realtà gli permetta una ricarica proprio anche di quella sua necessità esistenziale di dipingere, che non lo ha mai abbandonato ma che in determinati momenti diviene più impellente e tumultuosamente prolifica, come in questi anni vitalmente critici, della seconda metà dei Cinquanta. E’ significativo che il tema del “nudo” femminile acquisti allora spazio ulteriore nel suo lavoro, come luogo tipico di un irrefrenabile vitalismo di corporeità, di erotismo. Nudi costruiti in una scrittura pittorica veloce, corsiva, di materia sensuosamente corposa, drammatici e quasi tragici nella loro irrequieta continua torsione, delineati secondo una presa d’immagine di espressionistico travolgimento; rispetto ai quali l’impatto è quasi cosale con la densità della carne, esuberante e insieme sconvolta, diruta. Nudi che crescono, nel campo pittorico, ed occupano per intero lo spazio del dipinto, come senz’altro orizzonte ambientale oltre il corpo stesso, la sua materiale storia di vita consumata, che diviene appunto totalità di campo, intriso nella fisicità della materia pittorica, percepita come densità morale, quasi come un’effettiva entità corporea. Quasi un modo di mettere in questione l’immagine fino al rischio appunto della sua immersione nella materia, del suo combaciare con la materialità del colore denso e concreto.
Nudo, 1957, Olio su tela, 79 x 64 cm
Firma in basso a sinistra. Firma e data sul retro
Provenienza
Collezione F. Pellin Collezione privata, Pistoia Collezione privata, Padova
Esposizione
“Renato Guttuso: le visite e altri dipinti”, Galleria Farsetti, Cortina d’Ampezzo, 26 dicembre 1976-9 gennaio 1977
Letteratura
Catalogo della mostra “Renato Guttuso: le visite e altri dipinti”, testo di M. De Micheli, Cortina d’Ampezzo, 1977, ripr.
E. Crispolti, “Catalogo Ragionato Generale dei Dipinti di Renato Guttuso”, Ed. Giorgio Mondadori & Associati, Milano, 1989, vol. II, p. 75, n. 57/25 (ill. b/n e a colori).
E. Crispolti, “Renato Guttuso. Opere della Fondazione Francesco Pellin”, Ed. Mazzotta, Milano, 2005, n.18 [in Dal “realismo sociale” al “realismo esistenziale”, al “realismo della memoria” (gli anni Cinquanta e Sessanta)]
Renato Guttuso.
1911 - 1987
Studio di figure, 1963, China, acquerello, collage su carta incollata su tela, 71 x 99 cm
Firma e data in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Ancona
Esposizione
“Guttuso nel disegno: anni Venti/Ottanta”, Festa Nazionale de l’Unità, Reggio Emilia, 1-18 settembre 1983.
“Guttuso nel disegno: anni Venti/Ottanta”, San Francesco, Como, 6 novembre-18 dicembre 1983.
“Guttuso nel disegno: anni Venti/Ottanta”, Museo provinciale di San Benedetto, Salerno, dicembre 1984- gennaio 1985
Letteratura
Catalogo della mostra “Guttuso nel disegno: anni Venti/ Ottanta”, a cura di E. Crispolti, Edizioni Oberon, Roma, 1983, tav. XX.
E. Crispolti, “Catalogo Ragionato Generale dei Dipinti di Renato Guttuso”, Ed. Giorgio Mondadori & Associati, Milano, 1989, vol. IV, p. 201, n. 68/106 (datato 1968)
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall’Associazione Archivi Guttuso, Roma nel 2023.
€ 13.000 - 16.000
$ 11.400 - 14.000
£ 13.800 - 17.000
Chia guarda ai capolavori degli artisti del passato tra cui Tiziano, Masaccio, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Michelangelo Buonarroti rielaborando i loro risultati e facendoli suoi attraverso numerosi riferimenti e citazioni che traspone nelle sue opere. Le figure umane si appropriano di buona parte dello spazio della tela. Si tratta di personaggi costituiti da volumi possenti che campeggiano imponenti su sfondi vivaci che non hanno luogo e non hanno tempo perpetrando la sensazione di trovarsi di fronte a un sogno visionario. Le opere degli anni Duemila proseguono la tendenza di presentare la figura ieratica e plastica a tutto campo con una variazione riguardo le cromie che diventano meno contrastanti, bensì più sfumate e giocate sui toni del verde, dell’azzurro, del rosa e del bianco.
Ipotetico verticale V, 2004, Pastello su carta, 196 x 120 cm
Firma in basso a destra. Timbro di Arte Contemporanea Il Novecento, Salerno sul retro
Provenienza
Arte Contemporanea Il Novecento, Salerno Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia.
€ 20.000 - 25.000
$ 17.500 - 21.900
£ 21.200 - 26.500
Bengt Lindstrom. 1925 - 2008
“Io cerco l’espressione più che la bellezza”
— Bengt Lindstrom
Rencontre en septembre, 1975, Olio su tela, 41 x 33 cm
Firma in basso a destra Provenienza
Collezione privata, Cuneo L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Michèle Lindström nel 2007.
L’opera è archiviata presso il Comité Bengt Lindström, Parigi.
€ 6.000 - 8.000
$ 5.300 - 7.000
£ 6.400 - 8.500
Edouard Pignon.
1905 - 1993
“Non sono ‘tornato' alla figurazione sotto alcuna influenza: sono sempre rimasto lì senza esserci. Perché questa parola non significa assolutamente nulla. Ma attraverso le mie tele più leggibili o più illeggibili, la mia ricerca della realtà non si è mai interrotta.”
— Edouard Pignon
Nu au chignon, 1972, Olio su tela, 54 x 73 cm
Firma e data in basso a sinistra. Titolo sul retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Philippe Bouchet, membre expert de la Chambre nationale des experts spécialisés, Parigi in data 1 giugno 2010.
Fotografia
Roberto Sebastian Matta
Roberto Sebastian Matta
40
1911 - 2002
Profondamente ispirato dalla natura e dal cosmo, dalle fasi primitive e antropologiche umane, Matta dipinge forze articolate immerse in traiettorie di luce che ricordano le visioni belliche dei bombardamenti e la forza dirompente da esse scaturite. Opere magmatiche come concrezioni geologiche sono le protagoniste degli anni Cinquanta: sono quasi un ritorno alle origini, alla madre terra, alla forza primigenia della vita. Figure contorte, articolate, una pittura a tutto tondo, fatta di macchie di colore che racchiudono forme, figure di corpi in filamenti, quasi abbozzati. “In ogni macchia cerco qualche cosa, qualche cosa che non è conosciuto, che non è visto, qualche cosa di nuovo per me, di sconosciuto. E lavoro fino a che ciò diventi ancora più sconosciuto”. Le sue sono figure che vagano da una deflagrazione all’altra, a volte racchiuse entro circoscrizioni più geometriche, più rigide. Il mondo che l’artista cileno dipinge è un mondo da day after, un post diluvio, un eterno ritorno di “morfologie psicologiche”.
Senza titolo, 1958/1962, Olio su tela, 56 x 72,3 cm
Firma in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Roma Collezione privata, Milano
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Alisée Matta in data 2 gennaio 2023.
L’opera è archiviata presso gli Archives de l’Oeuvre de Matta.
€ 40.000 - 45.000
$ 35.100 - 39.500
£ 42.400 - 47.700
Heraclion (Crète) Objet, 1959, Matita e pastello su carta, 65,5 x 50 cm
Firma in basso a destra. Titolo in basso a sinistra
Provenienza
Galerie Daniel Cordier, Parigi Collezione privata, Lucca
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Germana Matta Ferrari in data 23 febbraio 2017. L’opera è archiviata presso gli Archives de l’Oeuvre de Matta.
€ 6.500 - 7.500
$ 5.700 - 6.600
£ 6.900 - 8.000
L’equilibrio calibrato delle composizioni di Günter Förg si pone in contrapposizione con la prorompente immediatezza del tratto che ne rivela la velocità di esecuzione. L’interesse a lasciare tracce di questa rapida gestualità sottolinea l’attenzione da parte dell’artista verso il processo di realizzazione del lavoro, che al di là dell’apparente freddezza mantiene una sua istintività. Tratti vibranti che rivelano la trama di un sistema compositivo stabilito a priori attraverso cui Förg conferisce alle sue opere, solo apparentemente semplici, un’evidente ricchezza espressiva per mezzo di un sapiente utilizzo del colore e del tratto. Le opere di Günter Förg attingendo e reinterpretando la lezione di Cy Twombly, evocano l’idea di una complessità spaziale che, sublimando l’oggettività del mezzo utilizzato, lascia trasparire tutte le sue qualità espressive, coinvolgendo emotivamente ed empaticamente l’osservatore.
Senza titolo, 1999, Acquerello su carta, 21 x 14,7 cm
Firma e data in alto a destra. Etichetta della Galleria Lelong, Parigi sul retro
Provenienza
Galerie Legong, Parigi Collezione privata, Ancona
L’opera è archiviata presso l’Archivio Günther Förg, Francoforte.
Ringraziamo Mr. Michael Neff, Estate of Günther Förg, per l’informazione che ci ha gentilmente fornito sulla seguente opera, confermandone l’autenticità.
Riccardo Guarneri.
1933
“Mi sembra che il problema essenziale di Guarneri sia quello del colore-luce. Un colore-luce distillato “in laboratorio”, e al quale è subordinato, in posizione complementare e rafforzativa, l’infittirsi di segni impersonali, e cioè non gestuali, che occupano o delimitano alcune zone della superficie dipinta; schermi trasparenti che lasciano filtrare la luce attraverso una distillazione di secondo grado. Luce anche esso, quindi, questo pullulio di minuscoli tratti di grafite, luce e non ombra, luce e non forma, sicché lo schema del quadro, apparentemente geometrico o geometrizzante, non è se non un pretesto. Poiché un quadro di Guarnieri è una struttura di vibrazioni luminose che tendono di volta in volta, a seconda dell’incidenza della luce esterna su quella interna del dipinto, a compenetrarsi o a distaccarsi formalmente”
— Cesare Vivaldi
Sfumato al centro (variazione n. 2), 1971, Tecnica mista su tela, 120 x 80 cm
Firma, titolo e data sul retro Provenienza
Collezione privata, Padova
L’opera è accompagnata da certificato di autenticità dell’artista su fotografia rilasciato in data 15 luglio 2015.
€ 8.000 - 9.000
$ 7.000 - 7.900
£ 8.500 - 9.500